ONCE UPON A TIME IN ROME.
A cura di MATTEO MANCINI.
Così titolerebbe un ipotetico articolo scuola weird sport, per fare il verso alla leggendaria rivista dedicata ai racconti fantastici che prese piede negli Stati Uniti nei primi del novecento dando spazio a scrittori amatori su cui nessuno avrebbe scommesso ma che, col tempo e con la riscoperta altrui, sono diventati indiscussi maestri del genere fantastico. Dico questo perché l'ippica, specie il settore ostacolistico è, a poco a poco, scivolato in un oblio da cui si destano solo gli addetti ai lavori e gli appassionati più accaniti. Scioperi, polemiche, accese discussioni dovute alla riduzione dei premi, ai ritardi nei pagamenti, a programmi di corse che vengono stilati di mese in mese rendendo quasi impossibile una programmazione a lungo termine con ripercussione sui carichi di lavoro e sugli allenamenti, sono problematiche costanti con cui convivere. Per non parlare poi delle scelte "politiche" sbagliate, delle crisi economiche generali, dell'ignoranza culturale da parte di chi non conosce certi ambienti e si dice convinto che l'ippica si traduca in molestie sugli animali, e ancora del mancato rispetto delle tradizioni e della storia di uno sport un tempo praticato (da proprietari) da personalità di spicco e di primo ordine (lo stesso Re di Italia aveva, in gran segreto, una scuderia). Come se non bastasse si è arrivati alla progressiva chiusura di piste leggendarie come l'impianto di Vinovo di Torino, dedicato all'immenso Federico Tesio e in cui si teneva il Gran Premio più antico di Italia (e che io ricordo anche per un bellissimo impianto in ostacoli), dell'ancor più famoso Tordivalle di Roma in cui fu ambientato il cult movie Febbre di Cavallo, per non parlare delle piste secondarie, ma non per questo meno importanti per la sopravvivenza di piccoli proprietari e per la passione di gentlemen e amazzoni, di Novi Ligure, Siena, Anguillara e via dicendo. Eppure c'è stato un tempo in cui tutto questo sarebbe stato impensabile, anni in cui giornali come la Gazzetta dello Sport dedicavano sempre l'intera ultima pagina all'ippica, persino giornalisti come Giorgio Tosatti, si dice, non perdevano occasione per intrufolarsi negli ippodromi, per non parlare dell'ex Presidente del Consiglio Andreotti che quando c'erano i Gran Premi era praticamente irraggiungibile.
Anni che sono dietro la porta, ma che sembrano appartenere a epoche remote. Questi sono anni che potremmo definire, forse peccando di una puntatina di pessimismo di troppo, bui, oscuri, e proprio per questo da affrontare con un ritrovato entusiasmo, approccio mentale indispensabile per poter sperare di ribaltare il trend negativo. La giornata di corse di domenica prossima a San Rossore è una tappa di questo percorso, grazie a una riunione che può definirsi, per una volta, perfettamente riuscita. Tre prove per gli amanti degli ostacoli che fanno venire il groppo in gola per la loro forte componente melanconica. Dico questo perché Pisa ospita i gran premi che fino a due anni fa si tenevano nell'impianto delle Capannelle di Roma. Corse di rilievo internazionale che, per motivi scellerati, sono state soppresse a causa dello smantellamento della storica pista in ostacoli capitolina. Decisione quest'ultima, ne sono certo, in grado di far rivoltare nelle tombe i fondatori dell'ippica italiana. La pista delle Capannelle, dopo Merano, era il tempio dell'ostacolismo italiano, nonostante questo, qualcuno, con una sorta di colpo di spugna, ha cancellato una tradizione secolare che ora vive solo nel ricordo, con il sogno di qualcuno di poterla far risorgere un giorno o l'altro.
Il main event della stagione romana era LA GRAN CORSA SIEPI DI ROMA, prova sui 4.100 metri caratterizzata dalla terribile dirittura finale in pista grande con tre siepi da saltare. Una corsa che vanta un albo d'oro e un campo partenti da brivido, con fior fiori di campioni provenienti da ogni angolo d'Europa, e la sensazione della tremarella nelle gambe per chi si trovava al cospetto di simili soggetti, contento comunque di poter scrivere il proprio nome in una classica tanto importante. A quel tempo era impensabile poter pensare di schierare quattro pedine con speranze di piazzamento per ognuna di loro, era sufficiente esserci, magari con un solo cavallo. I miei ricordi corrono alle edizioni del 1993 e del 1994, le prime due di cui ho ricordo diretto, quando da bimbo (undici/dodici anni) mi dilettavo nella realizzazione di antenati di questo blog, oltre che a tenere schede dei cavalli, ritagliare foto, tenere classifiche e registrare corse (ovviamente solo in ostacoli). Certo, la costanza di un bimbo non è quella di un adulto e quindi succedeva spesso che desistessi, però l'intenzione c'era.
L'arrivo della GRAN CORSA SIEPI DI ROMA '93, sullo sfondo
la pagina da me vergata all'epoca con l'ordine di arrivo.
Titolo dello Sportman: ROMA - LA GRAN SIEPI è STATA UN DUELLO FRA FRANCESI E ITALIANI,
K.O. IL FAVORITO INGLESE.
Vittoria di Dradj su Camagal e il Siba Adept. Sesto lo svedese, ma pisano d'adozione, OBELISKI.
Sono particolarmente legato all'edizione del 1994 che vidi in diretta tv (forse fu la mia prima Gran Corsa Siepi), preceduta dallo spettacolare GRANDE STEEPLE CHASE DI ROMA, 4.270 metri in Cross Country, prova principe della specialità (tifo tutto per il mezzosangue Alcione, di cui ricordo le fughe "chilometriche" di testa a Merano). Due corse entrambe con un campo partenti pazzesco, in postazione, se non ricordo male, a commentare le corse il figlio d'arte Giubilo Jr. Rammento la presenza del "pisanissimo" e di adozione quasi tirreniese, visto che era alloggiato a Marina di Pisa, SWEET MELON che aveva vinto la tris straordinaria di Natale poche settimane prima, onorando la memoria del compagno di colori DON ARTEK (di cui possedevo la scheda e che a Merano scartava sempre all'apice della curva di Marlengo) morto prima della partenza per via di un albero caduto nel momento in cui stava per essere caricato sul van per andare a correre.
Quel giorno, concedetemi il termine, per la pista giravano le "belve", era persino difficile classifarsi in nona posizione. Tredici al via, c'era già anche Paolo Favero (ultimo sul palo) con uno dei suoi migliori allievi: RAME E ORO (l'altro migliore soggetto che aveva in scuderia era CRISTEL NIGHT, battuto nella tris straordinaria proprio dal grigio Sweet Melon). Il decano degli attuali allenatori ostacolisti, Francesco Contu, schierava "sua maesta" RECKLESS WILLIAM, ex Siba che poi finirà in razza, c'era anche il Cieffedi STUCK, eccelso velocista, piazzato in corse di gruppo in piano, e che finirà anche lui in razza; per non parlare del vincitore della GRAN CORSA SIEPI DI TORINO, figlio addirittura di SADLER'S WELLS, che io avevo visto dal vivo debuttare in siepi a Pisa e che si diceva avesse gravi problemi di vista (il suo nome era BASHOOFEK). E poi quattro ospiti provenienti dalla Francia, uno più "spaventoso" dell'altro, oltre al grigio, dal mantello tendente al bianco, BON MARIN.
Ebbene ricordo una dirittura finale memorabile, spettacolo allo stato puro. Quattro cavalli a lottare con l'Amalita Reckless William travolto, nelle ultime folate, da un Model Man (francese di turno) tutto spostato a largo, tanto quasi da sorprendere il fotografo del campo, autore di uno scatto incredibile. Terzo l'altro francese Amorgos, con vicino Bon Marin. Più indietro uno stoico Sweet Melon nella scia del futuro stallone Stuck, i due a regolare il terzo francese Diabolus. Grande giornata e grande entusiasmo del sottoscritto, che il martedì successivo si fiondò a recuperare l'articolo dello Sportman (prima che finisse nella monnezza) per ritagliare le foto della giornata, a cura del sig. Garofalo. L'anno dopo, come non bastasse, scenderà in pista in questa corsa anche l'extraterrestre OR JACK (vincerà tre Gran Premi Merano di fila, piazzandosi secondo alla quarta uscita), nomi che hanno fatto la storia del settore.
Questo il passato glorioso, ahimé non narrato come meriterebbe e spesso relegato alle fredde risultanze di un albo d'oro o agli statici dati riportati dai siti di settore. Tutto è evaporato e per un assurdo gioco del destino dissolto come ricordato dal nome dell'ultimo vincitore della classica: CROSS FADE, appunto dissolvenza incrociata, quasi si fosse in un film. L'allievo di Paolo Favero fu capace di sorprendere gli addetti ai lavori, avendo la meglio su quello che è stato, forse, il miglior ostacolista in siepi italiano degli ultimi dieci anni: FRAMMASSONE. Dietro ai due, il presente: SOL INVICTUS, all'epoca ancora nelle scuderia Saggiomo. Veniamo allora ai nuovi protagonisti, a coloro che si contenderanno lo scettro della II GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE, così è stata ribattezzata, Gruppo 1 offerto "in prestito" a San Rossore che mai, in tutta la sua storia, aveva ospitato una corsa di questa importanza. Da segnalare la vittoria dello scorso anno, in una prova con campo partenti ridotto, di Y ME REBELO per il training di Paolo Favero.
4.000 metri da percorrere, 25.500 euro messi in palio per il vincitore, dodici al via con due nuovi allenatori a scendere in pista per la loro prima stagionale, nomi familiari per gli appassionati: gli ex fantini in ostacoli Giuseppe Chianese e Ludvik Haris, quest'ultimo da anni trasferitosi all'estero. Di entrambi ho svariati ricordi di corse, vittorie e piazzamenti, fa dunque piacere rivederli protagonisti. Oltre a loro compare un altro nome proveniente dal passato, certo non tanto quanto i due sopramenzionati, essendo quest'ultimo un cavallo, un grandissimo cavallo, frenato dalla sfortuna e assente dalle pista da quattro anni. Tra i dodici dichiarati partenti figura infatti Tullio Ostillio. E chi meglio di lui poteva esser presente per onorare la memoria delle siepi delle Capannelle? Un evidente omaggio già dal nome, per non parlare degli allevatori e dell'allenatore. Un nome regale probabilmente anche per il Signor Frascatani, allevatore del favorito della corsa Sol Invictus, essendo stato Tullo Ostilio il terzo re di Roma. L'ex D'Altemps vanta un passatto eccezionale. Allevato da un triunvirato (giusto omaggio al nome) ha disputato sette corse in siepi vincendone cinque, con due secondi posti uno dei quali in omaggio al compagno di colori Chic Antishock (che lasciò vincere di misura in un arrivo a due). Schema di gara caratteristico: al comando di buona lena, avversari seminati per la pista. Vincitore al debutto nella Corona Ferrea di un'incollatura su Kamelie (sesta nell'ultimo GP Merano), dominatore indiscusso nelle successive corse con passeggiate in solitaria (secondi relegati dalle 10 alle 20 lunghezze di distacco, tra questi anche Alpha Two vincitore degli ultimi due GP Merano) che gli valsero le vittorie del Val d'Adige (Lr), del Tagliabue (Gr.3) e secondo posto, ricordato sopra, nel Criterium d'Autunno (Gr.1). Non corre da quattro anni, la sua ultima il sette marzo del 2011 proprio a Pisa, secondo nel Pr. Irish Oak (sua unica vera sconfitta, a opera di Valsugana). Giuseppe Satalia, il colonnello protagonista di tante vittorie in sella ai cavalli della Cavalleria Militare (in pista nella prova iniziale del giorno del trionfo di Model Man, citato a inizio articolo, in sella a Sober Mind), lo ripropone, affidandolo alle mani del figlio Davide, per i colori della Arvenig (nome quanto mai indicato per un cavallo che porta il nome di un Re, anche se più indicato per un Re inglese) terzi classificati in un'edizione della Gran Corsa Siepi di Roma (nell'edizione 64° con Sopran Promo) e recentemente in siepi con Musa d'Oriente.
Grande curiosita e giusta menzione prioritaria per salutarne il ritorno sulle piste, difficile che possa piazzarsi perché quattro anni di assenza non possono che essere giustificati da un gravissimo infortunio. La qualità però non manca ed è un nome che merita devozione e rispetto assoluto.
Passiamo ora al cavallo da prendere di riferimento per chi voglia vincere. Lo abbiamo già detto: il Magog Sol Invictus. L'allievo di Paolo Favero ha trovato una nuova gioventù, complice un gruppo di avversari non trascendentali. Ha vinto benissimo a Pisa, in particolare nella XXX Corsa Siepi di Pisa, dimostrando perfetta attitudine al tracciato. Qualcuno teme che possa soffrire i 4.000 metri, francamente non lo credo, avendo già ottenuto importanti piazzamenti su questa distanza. La monta è ancora quella di Bartos. C'è poco da dire, è il favorito assoluto ma non è di un'altra categoria. Rivincita concessa a Signor Tiziano, miglior prodotto tra gli adulti, del decano Francesco Contu. Il portacolori della scuderia Milano s.n.c. (da non confondere con la quasi omonima che vinceva le corse di Gruppo in piano negli anni '80) è già stato regolato per due volte dal Magog, ma non parte battuto. Tra i due, l'ultima uscita, ci sono state poco più di due lunghezze di distacco, e questa volta il Contu avrà un chilo a favore e la monta di Luigi Maceli al posto di quella di Dirk Fuhrmann. Non lo sottovaluterei affatto.
Sulla carta la vittoria sembra limitata alla coppia di cui sopra, ma attenzione a Ilenia Nero che scompiglia un po' le carte. La meranese, infatti, cambia pedina. Tutti si aspettavano Chiaromonte e invece ecco spuntare Drounais. La logica lo rende una sorpresona anche se ha corso bene al rientro sulle siepi battendo Magica Vita e altri avversari che domenica si troverà ad affrontare di nuovo (Smart Casual). A mio avviso è abbondantemente chiuso da Barnabo, seconda scelta Favero, che si è dimostrato in grande forma (tre vittorie nelle ultime quattro corse) al punto di meritare di prendere parte a questa corsa. Sulla stessa linea, ma a mio avviso con margine di miglioramento, e quindi preferibile, è Notti Magiche. Il cavallo di Eros Ostanel, al rientro, è giunto a una lunghezza dal rodato Barnabo. La sensazione è che Ostanel l'abbia preparato per avere chance di vittoria in questa corsa, con l'obiettivo di presentarlo al top per Merano. E' il cavallo che indico come possibile sorpresa in grado di ribaltare i pronostici degli esperti.
Al di là di questi cinque credo che ci siano le sorprese da alta quota, ma attenzione... ci sono soggetti che potrebbero piazzarsi. Star Maker è da tenere in grossa considerazione, pur essendo un oggetto misterioso. Lo presenta Ludvik Haris (i colori Mingozzi-Haris sono al debutto assoluto in Italia) che mette in sella il ceko Myska, anche lui al suo debutto stagionale in Italia ma tutt'altro che uno sprovveduto. Ultimamente ha corso in steeple a Cagnes sur Mer, manca dalle siepi dallo scorso giugno. Solitamente impegnato in ippodromi di provincia francese, ha vinto qualche corsa in categorie reclamare dimostrando, su base statistica, una qualità superiore a Smart Casual del duo Saggiomo-Romano e quindi potrebbe essere il cavallo da inserire in un'ipotetica trio sperando nel quotone (anche perché è abituato alla distanza). Smart Casual ha corso male nella sua ultima prova in ascendente, qua la compagnia è più severa pertanto non si può menzionare se non come un estremo outsider alla caccia di una quinta moneta utile alla Saggiomo per portare a casa qualche migliaio d'euro.
Paolo Favero schiera altri due soggetti, per un totale di quattro (solito pokerino), entrambi al rientro. Arjen avrà il compito di fungere da scudiero di Sol Invictus. Si tratta del quinto cavallo mandato in pista dalla scuderia Magog nel 2015, manca all'appello da settembre quando chiuse lontano da Signor Tiziano, Monello e Notti Magiche nella Gran Corsa Siepi dei Quattro Anni di Merano. Anche questo è un estremo outsider, affidato all'interpretazione di Dominik Pastuszka. Decisamente preferibile Monello su cui viene però dirottata la quarta monta Favero: Sylvain Mastain. Cavallo piuttosto regolare, ma anch'esso assente da cinque mesi circa. Vanta piazzamenti importanti (Lr e Gr.2) e ha qualità per duellare con Notti Magiche, tra l'altro apprezza la pista. Si potrebbe azzardare in una trio.
Durissima per gli altri due. Isuzu arriva dalla Polonia, dove non è certo un asso (ha comunque delle vittorie).Viste le prove degli altri allievi della Rogowska non desta grossa fiducia (il periziatore polacco, abbastanza a ragione visto il risultato del campo, lo reputava a luglio addirittura sette chili inferiore a Sopran Best! Il che è tutto dire...). L'ultimo cavallo del campo è Villegle, che cambia colori e allenatore, oltre che fantino. Il baio passa da Di Dio a Giuseppe Chianese, per i colori di Francesca Montanari e la monta di Jan Kratochvil. Se arriva sesto fa un'impresa.
In conclusione una bella corsa, nulla a che vedere con i Gran Premi di un tempo, ma la qualità che c'è oggi in Italia è questa. A ogni modo, a differenza del precedente Gruppo, è un campo di partenti che onora l'impegno. In bocca a lupo d'obbligo a tutti i partenti.
Pronostico Mancho: Sol Invictus, Notti Magiche, Signor Tiziano.
Sorpresa: Star Maker.
La II GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE non è l'unico gran premio di domenica. Come abbiamo detto c'è un altro gran premio ereditato da Roma: il Criterium d'Inverno, prova sui 3500 metri in siepi per cavalli quattro anni, accreditata del marchio "GRUPPO 2" con 21.250 euro al vincitore. Si tratta di un'altra prova che lascia riecheggiare nella memoria grandi cavalli, autentici fuoriclasse che hanno preso parte a questa corsa in quel delle Capannelle. Un nome su tutti: IL PROFETA della scuderia Amalita, per il training di Francesco Contu. Ed è proprio quest'ultimo a presentare quello che è sembrato, fino a ora, il cavallo più forte della riunione pisana. Sto parlando di Tramonto a Ivry, una sola corsa ma vittoria incredibile, senza mai muovere le mani con avversari distanziati a oltre dodici lunghezze. L'avversario numero uno, nonchè quello più affidabile perché visto più volte in pista, è Kisanji che rafforza la propria candidatura grazie all'affermazione nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa e a una costante crescita prestazionale. Curiosamente Favero opta per Vana Jr, spostando Jozef Bartos su High Master, cavallo alla seconda prova in Italia finito però lontano da Moqorro, esito che lo rende un estremo outsider.
Ha chance di piazzamento Solar Focus anche se sorprende la monta, poiché io avrei visto bene Bartos su questo cavallo. In linea per una terza moneta anche il regolarissimo Relco Sud Ovest, probabilmente questi ultimi due si contenderanno il piazzamento utile per andare a formare la tris che permette di andare alla cassa.
Gli altri? Durissima. Constantine, di cui c'era un certo parlare, ha deluso al debutto, finendo a circa ventisei lunghezze da Tramonto a Ivry. Eloquente la scelta di Favero che gli toglie la monta di Bartos e lo affida a Mastain. Estremo outsider. Quota alta poi per la "maratoneta" Maratory, alla quinta corsa stagionale. La femmina ha corso bene all'ultima uscita (aveva dalla sua peso e terreno), cosa che ha probabilmente entusiasmato (a ragione) i proprietari, al punto da iscriverla a questo impegno. Visto il peso e il terreno, probabilmente buono, è un'estremissima outsider, così come Zafra.
Curiosità per Crissolo che debutta nella specialità. Inizio di carriera molto promettente. Due vittorie sui 1.000 metri in corse di qualità, al punto da farlo ritenere cavallo da classiche. Schierato nel Gran Criterium - Corriere della Sera (Gr.1) e in Listed Race a Roma, si è perso, complice probabili acciacchi fisici. fino a figurare non piazzato nelle vendere. Rientra da settembre, sorpresa e nulla più. Monta di Davide Satalia, training e colori di Giuseppe Satalia.
Pronostico Mancho: Tramonto a Ivry, Kisanji, Solar Focus.
Eccoci ad analizzare la prima corsa del programma, in questo articolo scritto in modo diverso dai precedenti. Analisi in ordine di importanza. Dopo il Gruppo 1 (in pista alle 17.05) e il Gruppo 2 (in pista alle 1535), eccoci al Premio Pardubice (ore 14.30) giunto alla sua settima edizione. Si tratta, tra le tre, dell'unica corsa pisana che però, data la giornata, non può far che far correre alla mente al GRANDE STEEPLE CHASE DI ROMA. Nello specifico, ricollegandosi a inizio articolo, nell'edizione del 1994 c'erano qualcosa come diciassette dichiarati partenti con ospiti dalla Francia, come i "mostri" GABURN, COURTIER DU VAL, PRINCE TOLON, contrapposti agli italiani SOBER MIND, ALCIONE, NAMASAL... la creme della creme della categoria cross dell'epoca con gentleman e amazzoni del calibro di Beatrix Marie, Mario Argenton, Giuseppe Satalia, Marco Bozza, Mario Turner, Marco Valerio De Sanctis, Massimo Bresolin e lo stesso Landau che poi vinse la Gran Corsa Siepi di Roma. Nomi anche questi che oggi sembrano usciti dai polverosi volumi di un'epoca lontana secoli, ma su questo abbiamo già parlato in occasione del primo cross della stagione. Spazio allora al campo dei partenti, ancora una volta ridotto all'osso ma più interessante rispetto alla precedente uscita. Unico confermato è Pavel Peprna che avrebbe meritato la vittoria e che Paolo Favero ripropone su Uvea. E' la femmina la cavalla che mi sento di indicare quale favorita anche perché i rivali questa volta dovrebbero garantire una maggiore pressione sul duo Favero. Ad accompagnare la sette anni infatti c'è ancora Missed Approach, su cui figura Bonacina al posto di Belluco. La coppia ha dalla sua qualità e interpreti ed è molto probabile che faccia doppietta.
Il collaudato Monjoliano torna in pista dopo una pausa di un paio di mesi. A Grosseto si è rivelato in scarsa vena, non mi piace molto anche perché ha già subito i due di cui sopra. Avrà in sella Patelli al suo debutto stagionale in ostacoli. I colori sono quelli dell'avvocato Schileo, alla sua prima nel 2015.
Curiosità per Time Trial e Liebe Boy al debutto nella specialità, dopo deludenti prove in siepi. Il primo avrà in sella Gianluca Palombo alla sua seconda corsa in ostacoli (la prima volta è caduto). Il secondo, unico cavallo a cui Ilaria Saggiomo sembra voler legare il proprio nome quale allenatrice (gli altri figurano tutti come Raf Romano), è alla seconda uscita dopo una pausa di un anno e mezzo e avrà in sella De Santi (in pista in Estate su Vegas Belle, presumo patentato FISE). Avranno entrambi quota alta.
Pronostico Mancho: corsa ingiocabile. Indico la scuderia con Uvea vincente.
Quel giorno, concedetemi il termine, per la pista giravano le "belve", era persino difficile classifarsi in nona posizione. Tredici al via, c'era già anche Paolo Favero (ultimo sul palo) con uno dei suoi migliori allievi: RAME E ORO (l'altro migliore soggetto che aveva in scuderia era CRISTEL NIGHT, battuto nella tris straordinaria proprio dal grigio Sweet Melon). Il decano degli attuali allenatori ostacolisti, Francesco Contu, schierava "sua maesta" RECKLESS WILLIAM, ex Siba che poi finirà in razza, c'era anche il Cieffedi STUCK, eccelso velocista, piazzato in corse di gruppo in piano, e che finirà anche lui in razza; per non parlare del vincitore della GRAN CORSA SIEPI DI TORINO, figlio addirittura di SADLER'S WELLS, che io avevo visto dal vivo debuttare in siepi a Pisa e che si diceva avesse gravi problemi di vista (il suo nome era BASHOOFEK). E poi quattro ospiti provenienti dalla Francia, uno più "spaventoso" dell'altro, oltre al grigio, dal mantello tendente al bianco, BON MARIN.
Ebbene ricordo una dirittura finale memorabile, spettacolo allo stato puro. Quattro cavalli a lottare con l'Amalita Reckless William travolto, nelle ultime folate, da un Model Man (francese di turno) tutto spostato a largo, tanto quasi da sorprendere il fotografo del campo, autore di uno scatto incredibile. Terzo l'altro francese Amorgos, con vicino Bon Marin. Più indietro uno stoico Sweet Melon nella scia del futuro stallone Stuck, i due a regolare il terzo francese Diabolus. Grande giornata e grande entusiasmo del sottoscritto, che il martedì successivo si fiondò a recuperare l'articolo dello Sportman (prima che finisse nella monnezza) per ritagliare le foto della giornata, a cura del sig. Garofalo. L'anno dopo, come non bastasse, scenderà in pista in questa corsa anche l'extraterrestre OR JACK (vincerà tre Gran Premi Merano di fila, piazzandosi secondo alla quarta uscita), nomi che hanno fatto la storia del settore.
GRAN CORSA SIEPI DI ROMA, '94.
MODEL MAN travolge la compagnia sospinto da LANDAU.
Questo il passato glorioso, ahimé non narrato come meriterebbe e spesso relegato alle fredde risultanze di un albo d'oro o agli statici dati riportati dai siti di settore. Tutto è evaporato e per un assurdo gioco del destino dissolto come ricordato dal nome dell'ultimo vincitore della classica: CROSS FADE, appunto dissolvenza incrociata, quasi si fosse in un film. L'allievo di Paolo Favero fu capace di sorprendere gli addetti ai lavori, avendo la meglio su quello che è stato, forse, il miglior ostacolista in siepi italiano degli ultimi dieci anni: FRAMMASSONE. Dietro ai due, il presente: SOL INVICTUS, all'epoca ancora nelle scuderia Saggiomo. Veniamo allora ai nuovi protagonisti, a coloro che si contenderanno lo scettro della II GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE, così è stata ribattezzata, Gruppo 1 offerto "in prestito" a San Rossore che mai, in tutta la sua storia, aveva ospitato una corsa di questa importanza. Da segnalare la vittoria dello scorso anno, in una prova con campo partenti ridotto, di Y ME REBELO per il training di Paolo Favero.
FRAMMASSONE a Roma con la storica giubba dell'Amalita.
(Foto recuperata su Internet).
4.000 metri da percorrere, 25.500 euro messi in palio per il vincitore, dodici al via con due nuovi allenatori a scendere in pista per la loro prima stagionale, nomi familiari per gli appassionati: gli ex fantini in ostacoli Giuseppe Chianese e Ludvik Haris, quest'ultimo da anni trasferitosi all'estero. Di entrambi ho svariati ricordi di corse, vittorie e piazzamenti, fa dunque piacere rivederli protagonisti. Oltre a loro compare un altro nome proveniente dal passato, certo non tanto quanto i due sopramenzionati, essendo quest'ultimo un cavallo, un grandissimo cavallo, frenato dalla sfortuna e assente dalle pista da quattro anni. Tra i dodici dichiarati partenti figura infatti Tullio Ostillio. E chi meglio di lui poteva esser presente per onorare la memoria delle siepi delle Capannelle? Un evidente omaggio già dal nome, per non parlare degli allevatori e dell'allenatore. Un nome regale probabilmente anche per il Signor Frascatani, allevatore del favorito della corsa Sol Invictus, essendo stato Tullo Ostilio il terzo re di Roma. L'ex D'Altemps vanta un passatto eccezionale. Allevato da un triunvirato (giusto omaggio al nome) ha disputato sette corse in siepi vincendone cinque, con due secondi posti uno dei quali in omaggio al compagno di colori Chic Antishock (che lasciò vincere di misura in un arrivo a due). Schema di gara caratteristico: al comando di buona lena, avversari seminati per la pista. Vincitore al debutto nella Corona Ferrea di un'incollatura su Kamelie (sesta nell'ultimo GP Merano), dominatore indiscusso nelle successive corse con passeggiate in solitaria (secondi relegati dalle 10 alle 20 lunghezze di distacco, tra questi anche Alpha Two vincitore degli ultimi due GP Merano) che gli valsero le vittorie del Val d'Adige (Lr), del Tagliabue (Gr.3) e secondo posto, ricordato sopra, nel Criterium d'Autunno (Gr.1). Non corre da quattro anni, la sua ultima il sette marzo del 2011 proprio a Pisa, secondo nel Pr. Irish Oak (sua unica vera sconfitta, a opera di Valsugana). Giuseppe Satalia, il colonnello protagonista di tante vittorie in sella ai cavalli della Cavalleria Militare (in pista nella prova iniziale del giorno del trionfo di Model Man, citato a inizio articolo, in sella a Sober Mind), lo ripropone, affidandolo alle mani del figlio Davide, per i colori della Arvenig (nome quanto mai indicato per un cavallo che porta il nome di un Re, anche se più indicato per un Re inglese) terzi classificati in un'edizione della Gran Corsa Siepi di Roma (nell'edizione 64° con Sopran Promo) e recentemente in siepi con Musa d'Oriente.
Grande curiosita e giusta menzione prioritaria per salutarne il ritorno sulle piste, difficile che possa piazzarsi perché quattro anni di assenza non possono che essere giustificati da un gravissimo infortunio. La qualità però non manca ed è un nome che merita devozione e rispetto assoluto.
Passiamo ora al cavallo da prendere di riferimento per chi voglia vincere. Lo abbiamo già detto: il Magog Sol Invictus. L'allievo di Paolo Favero ha trovato una nuova gioventù, complice un gruppo di avversari non trascendentali. Ha vinto benissimo a Pisa, in particolare nella XXX Corsa Siepi di Pisa, dimostrando perfetta attitudine al tracciato. Qualcuno teme che possa soffrire i 4.000 metri, francamente non lo credo, avendo già ottenuto importanti piazzamenti su questa distanza. La monta è ancora quella di Bartos. C'è poco da dire, è il favorito assoluto ma non è di un'altra categoria. Rivincita concessa a Signor Tiziano, miglior prodotto tra gli adulti, del decano Francesco Contu. Il portacolori della scuderia Milano s.n.c. (da non confondere con la quasi omonima che vinceva le corse di Gruppo in piano negli anni '80) è già stato regolato per due volte dal Magog, ma non parte battuto. Tra i due, l'ultima uscita, ci sono state poco più di due lunghezze di distacco, e questa volta il Contu avrà un chilo a favore e la monta di Luigi Maceli al posto di quella di Dirk Fuhrmann. Non lo sottovaluterei affatto.
Sulla carta la vittoria sembra limitata alla coppia di cui sopra, ma attenzione a Ilenia Nero che scompiglia un po' le carte. La meranese, infatti, cambia pedina. Tutti si aspettavano Chiaromonte e invece ecco spuntare Drounais. La logica lo rende una sorpresona anche se ha corso bene al rientro sulle siepi battendo Magica Vita e altri avversari che domenica si troverà ad affrontare di nuovo (Smart Casual). A mio avviso è abbondantemente chiuso da Barnabo, seconda scelta Favero, che si è dimostrato in grande forma (tre vittorie nelle ultime quattro corse) al punto di meritare di prendere parte a questa corsa. Sulla stessa linea, ma a mio avviso con margine di miglioramento, e quindi preferibile, è Notti Magiche. Il cavallo di Eros Ostanel, al rientro, è giunto a una lunghezza dal rodato Barnabo. La sensazione è che Ostanel l'abbia preparato per avere chance di vittoria in questa corsa, con l'obiettivo di presentarlo al top per Merano. E' il cavallo che indico come possibile sorpresa in grado di ribaltare i pronostici degli esperti.
Al di là di questi cinque credo che ci siano le sorprese da alta quota, ma attenzione... ci sono soggetti che potrebbero piazzarsi. Star Maker è da tenere in grossa considerazione, pur essendo un oggetto misterioso. Lo presenta Ludvik Haris (i colori Mingozzi-Haris sono al debutto assoluto in Italia) che mette in sella il ceko Myska, anche lui al suo debutto stagionale in Italia ma tutt'altro che uno sprovveduto. Ultimamente ha corso in steeple a Cagnes sur Mer, manca dalle siepi dallo scorso giugno. Solitamente impegnato in ippodromi di provincia francese, ha vinto qualche corsa in categorie reclamare dimostrando, su base statistica, una qualità superiore a Smart Casual del duo Saggiomo-Romano e quindi potrebbe essere il cavallo da inserire in un'ipotetica trio sperando nel quotone (anche perché è abituato alla distanza). Smart Casual ha corso male nella sua ultima prova in ascendente, qua la compagnia è più severa pertanto non si può menzionare se non come un estremo outsider alla caccia di una quinta moneta utile alla Saggiomo per portare a casa qualche migliaio d'euro.
Paolo Favero schiera altri due soggetti, per un totale di quattro (solito pokerino), entrambi al rientro. Arjen avrà il compito di fungere da scudiero di Sol Invictus. Si tratta del quinto cavallo mandato in pista dalla scuderia Magog nel 2015, manca all'appello da settembre quando chiuse lontano da Signor Tiziano, Monello e Notti Magiche nella Gran Corsa Siepi dei Quattro Anni di Merano. Anche questo è un estremo outsider, affidato all'interpretazione di Dominik Pastuszka. Decisamente preferibile Monello su cui viene però dirottata la quarta monta Favero: Sylvain Mastain. Cavallo piuttosto regolare, ma anch'esso assente da cinque mesi circa. Vanta piazzamenti importanti (Lr e Gr.2) e ha qualità per duellare con Notti Magiche, tra l'altro apprezza la pista. Si potrebbe azzardare in una trio.
Durissima per gli altri due. Isuzu arriva dalla Polonia, dove non è certo un asso (ha comunque delle vittorie).Viste le prove degli altri allievi della Rogowska non desta grossa fiducia (il periziatore polacco, abbastanza a ragione visto il risultato del campo, lo reputava a luglio addirittura sette chili inferiore a Sopran Best! Il che è tutto dire...). L'ultimo cavallo del campo è Villegle, che cambia colori e allenatore, oltre che fantino. Il baio passa da Di Dio a Giuseppe Chianese, per i colori di Francesca Montanari e la monta di Jan Kratochvil. Se arriva sesto fa un'impresa.
In conclusione una bella corsa, nulla a che vedere con i Gran Premi di un tempo, ma la qualità che c'è oggi in Italia è questa. A ogni modo, a differenza del precedente Gruppo, è un campo di partenti che onora l'impegno. In bocca a lupo d'obbligo a tutti i partenti.
Pronostico Mancho: Sol Invictus, Notti Magiche, Signor Tiziano.
Sorpresa: Star Maker.
L'Arrivo della XXX CORSA SIEPI DI PISA.
SOL INVICTUS a sx, SIGNOR TIZIANO a dx.
(Foto: S.Soldani).
La II GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE non è l'unico gran premio di domenica. Come abbiamo detto c'è un altro gran premio ereditato da Roma: il Criterium d'Inverno, prova sui 3500 metri in siepi per cavalli quattro anni, accreditata del marchio "GRUPPO 2" con 21.250 euro al vincitore. Si tratta di un'altra prova che lascia riecheggiare nella memoria grandi cavalli, autentici fuoriclasse che hanno preso parte a questa corsa in quel delle Capannelle. Un nome su tutti: IL PROFETA della scuderia Amalita, per il training di Francesco Contu. Ed è proprio quest'ultimo a presentare quello che è sembrato, fino a ora, il cavallo più forte della riunione pisana. Sto parlando di Tramonto a Ivry, una sola corsa ma vittoria incredibile, senza mai muovere le mani con avversari distanziati a oltre dodici lunghezze. L'avversario numero uno, nonchè quello più affidabile perché visto più volte in pista, è Kisanji che rafforza la propria candidatura grazie all'affermazione nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa e a una costante crescita prestazionale. Curiosamente Favero opta per Vana Jr, spostando Jozef Bartos su High Master, cavallo alla seconda prova in Italia finito però lontano da Moqorro, esito che lo rende un estremo outsider.
Ha chance di piazzamento Solar Focus anche se sorprende la monta, poiché io avrei visto bene Bartos su questo cavallo. In linea per una terza moneta anche il regolarissimo Relco Sud Ovest, probabilmente questi ultimi due si contenderanno il piazzamento utile per andare a formare la tris che permette di andare alla cassa.
Gli altri? Durissima. Constantine, di cui c'era un certo parlare, ha deluso al debutto, finendo a circa ventisei lunghezze da Tramonto a Ivry. Eloquente la scelta di Favero che gli toglie la monta di Bartos e lo affida a Mastain. Estremo outsider. Quota alta poi per la "maratoneta" Maratory, alla quinta corsa stagionale. La femmina ha corso bene all'ultima uscita (aveva dalla sua peso e terreno), cosa che ha probabilmente entusiasmato (a ragione) i proprietari, al punto da iscriverla a questo impegno. Visto il peso e il terreno, probabilmente buono, è un'estremissima outsider, così come Zafra.
Curiosità per Crissolo che debutta nella specialità. Inizio di carriera molto promettente. Due vittorie sui 1.000 metri in corse di qualità, al punto da farlo ritenere cavallo da classiche. Schierato nel Gran Criterium - Corriere della Sera (Gr.1) e in Listed Race a Roma, si è perso, complice probabili acciacchi fisici. fino a figurare non piazzato nelle vendere. Rientra da settembre, sorpresa e nulla più. Monta di Davide Satalia, training e colori di Giuseppe Satalia.
Pronostico Mancho: Tramonto a Ivry, Kisanji, Solar Focus.
Il ricordo di due CRITERIUM D'INVERNO di Roma.
In foto l'arrivo dell'edizone del 1998 con IL PROFETA su TIDEO.
Sotto l'ordine di arrivo da me scritto nel 1993, caduto il compagno di colori di Sweet Melon, il marinese DON ARTEK.
Eccoci ad analizzare la prima corsa del programma, in questo articolo scritto in modo diverso dai precedenti. Analisi in ordine di importanza. Dopo il Gruppo 1 (in pista alle 17.05) e il Gruppo 2 (in pista alle 1535), eccoci al Premio Pardubice (ore 14.30) giunto alla sua settima edizione. Si tratta, tra le tre, dell'unica corsa pisana che però, data la giornata, non può far che far correre alla mente al GRANDE STEEPLE CHASE DI ROMA. Nello specifico, ricollegandosi a inizio articolo, nell'edizione del 1994 c'erano qualcosa come diciassette dichiarati partenti con ospiti dalla Francia, come i "mostri" GABURN, COURTIER DU VAL, PRINCE TOLON, contrapposti agli italiani SOBER MIND, ALCIONE, NAMASAL... la creme della creme della categoria cross dell'epoca con gentleman e amazzoni del calibro di Beatrix Marie, Mario Argenton, Giuseppe Satalia, Marco Bozza, Mario Turner, Marco Valerio De Sanctis, Massimo Bresolin e lo stesso Landau che poi vinse la Gran Corsa Siepi di Roma. Nomi anche questi che oggi sembrano usciti dai polverosi volumi di un'epoca lontana secoli, ma su questo abbiamo già parlato in occasione del primo cross della stagione. Spazio allora al campo dei partenti, ancora una volta ridotto all'osso ma più interessante rispetto alla precedente uscita. Unico confermato è Pavel Peprna che avrebbe meritato la vittoria e che Paolo Favero ripropone su Uvea. E' la femmina la cavalla che mi sento di indicare quale favorita anche perché i rivali questa volta dovrebbero garantire una maggiore pressione sul duo Favero. Ad accompagnare la sette anni infatti c'è ancora Missed Approach, su cui figura Bonacina al posto di Belluco. La coppia ha dalla sua qualità e interpreti ed è molto probabile che faccia doppietta.
Il collaudato Monjoliano torna in pista dopo una pausa di un paio di mesi. A Grosseto si è rivelato in scarsa vena, non mi piace molto anche perché ha già subito i due di cui sopra. Avrà in sella Patelli al suo debutto stagionale in ostacoli. I colori sono quelli dell'avvocato Schileo, alla sua prima nel 2015.
Curiosità per Time Trial e Liebe Boy al debutto nella specialità, dopo deludenti prove in siepi. Il primo avrà in sella Gianluca Palombo alla sua seconda corsa in ostacoli (la prima volta è caduto). Il secondo, unico cavallo a cui Ilaria Saggiomo sembra voler legare il proprio nome quale allenatrice (gli altri figurano tutti come Raf Romano), è alla seconda uscita dopo una pausa di un anno e mezzo e avrà in sella De Santi (in pista in Estate su Vegas Belle, presumo patentato FISE). Avranno entrambi quota alta.
Pronostico Mancho: corsa ingiocabile. Indico la scuderia con Uvea vincente.
Il passaggio alla gabbia di staccionate del GRANDE STEEPLE CHASE di Roma del '94.
In ordine COURTIER DU VAL, MAUPASSANT, PIZZAIOLO e PRINCE TOLON.
Sotto il rientro del vincitore GABURN.
(Foto: Garofalo-Capannelle).
Due cenni sulle altre corse. Presenza massiccia di segnalati e fotografati nel blog nella seconda corsa: Pr. Barsotti, handicap sui 1.300 metri. Sette al via, tra cui Lady San Rossore e Panna entrambi in gran forma, di quest'ultima regalo un omaggio ostacolistico a Rosanna Turri (proprietario) che svariati anni fa fece debuttare uno dei pochi cavalli a essere caduti, al primo passaggio, sulla siepe mobile davanti alle tribune: Fiordiciliegio. Ora verrebbe da dire, dati i padri dei due cavalli, che si passa da un King a un altro, ovvero da un King's Best a un Tender King, ma l'accostamento giusto con Panna sarebbe dovuto esser fior di Fragola... Non si può aver di tutto nella vita anche se Fragola ha fatto un paio di corsi nei dintorni di Pisa. In pista anche un'altra grande appassionata delle siepi: Elia Tanghetti, che avrebbe dovuto correre nel Grande Steeple di Roma citato sopra con Import (fu ritirato prima della corsa), la quale propone Chanel Tango per il training di Raf Romano (vincitore a Grossetto ma sui 1.700 metri e riproposto sulla breve distanza). A proposito di Tanghetti e Chanel, mi torna in mente un arrivo memorabile di un cavallo di questa signora montato, in siepi, da un tale Chalane che si rese protagonista di un arrivo da Razzie Award. Dopo aver saltato bene l'ultima siepe e aver spinto il cavallo in prima posizione, agli ultimi cinquanta metri, Chalane, in modo platealissimo, si mise a lanciare baci e a salutare la folla, trovando così il verso di farsi infilare. Risultato finale? Secondo posto e appiedamento. Non oso pensare il resto... Mitico, non lo scorderò mai!
Quarta corsa. Handicap di minima sulla lunga distanza. Anche qua cavalli in forma come il Cirini King of Paradise, poi (l'ex siepista) Valdivizze, su tutti però il numero uno Military Device che corre con la proverbiale "caserma" in groppa. Sono addirittura 68.5 kg il peso (con qualcosa come diciotto chili e mezzo resi all'ultimo cavallo della scala). Avrà in sella il solito Ben David, per i colori di Federico De Paola, un altro che in gioventù ha saggiato i percorsi cross, vincendo anche qualche corsa (Scrupulus su tutti).
Interessantissima la quinta corsa che potrebbe ospitare qualche candidato al Pr. Pisa. Yorkshire Nanny è chiamata a confermare la linea offerta da London Life. C'è anche la discreta femmina di Paolo Favero Ho Yam Lay. Poi un fratellastro per linea paterna di Sol Invictus, King Hammer, e per gli amanti di genealogia un evidente caso di omonomia costituito da Arco Romano, il cui padre è Archipenko, grigio noto a San Rossore e anche al palio di Buti che però nulla ha a che fare con lo stallone in questione. Attenzione però a Drumkilbo pagato un prezzo importante in Inghilterra, potrebbe essere la soluzione vincente.
L'ultima corsa, Pr. Golden Cavern (cavallo abbastanza forte sull'anello pisano), vedrà Giancarlo Matteucci (Rio Magno) impegnato nel tentativo di portarsi a casa il trofeo challenge offerto dalla famiglia Filì, essendo l'unico proprietario tra i quattordici partenti che può aggiudicarsi per la seconda volta in cinque anni la corsa (condizione necessaria statuita dagli organizzatori). Nemico numero uno per tutti quanti sarà Lan Brave, apparso in grande forma due giovedì fa peraltro su terreno non gradito (e già vincitore in curva). In pista anche Via Garibaldi, altro soggetto in palla.
Ci vediamo in pista per l'ultima riunione ostacolistica, poi appuntamento al 2016.
Un commento del genere non si legge nemmeno su giornali e riviste specializzate nel settore, dettagli nei minimi particolari, anche un po' di storia e bellissime foto, talvolta anche storiche fanno da contorno a questo laborioso articolo, la ciliegina sulla torta, per finire in bellezza, sarebbe che i pronostici rispecchiassero ciò che avviene in campo, in fin dei conti la tua corsa l'hai già vinta con questa pubblicazione al di la dei pronostici, ciao!
RispondiEliminaDimenticavo che l'articolo suesposto è un omaggio all'autore da Robycecc
RispondiEliminaSempre gentilissimo...
RispondiEliminar.william il piu grande..........
RispondiEliminanon ci sarà piu un altra scuderia Amalita
RispondiEliminaMai dire Mai...
RispondiEliminaSalve Sig. Matteo,
RispondiEliminamio padre è un ricercatore di risultai nel mondo dell'ippica.
Sta cercando di reperire gli albi d'oro delle seguenti corse ad ostacoli:
GRAN CORSA SIEPI DI ROMA (fino al 1998)
GRAN CORSA SIEPI DI MILANO (fino al 1998)
GRAND STEEPLE-CHASE DI MILANO (fino al 1998)
GRAN CORSA SIEPI DI MERANO (fino al 2015)
Può darLe un aiuto?
Attendo sue sollecite notizie
La ringrazio