giovedì 24 dicembre 2015

Statistiche stagione ippica ostacoli italiana 2015 a cura di Matteo Mancini.


UN ANNO DI OSTACOLI: TUTTE LE STATISTICHE DELLA STAGIONE

Promossi e rimandati di una stagione che ha visto Paolo Favero dominatore, ma incapace di vincere nessuna delle cinque prove principali, per lui la consolazione del'ex Gran Corsa Siepi di Roma vinta a Pisa e oltre 1.000.000 di euro vinti da cavalli da lui allenati. Al bersaglio grosso la tripletta di Josef Vana (Grande Steeple Chase e Gran corsa siepi di Milano, oltre quella di Merano), Pavel Vovcenko (G.P.Merano) e Patrice Quinton (Nazioni).

A cura di Matteo Mancini

LA PREMESSA
Ed eccoci nella notte di Natale, serata di doni, a scrivere l'articolo forse più curioso per gli amanti delle statistiche e dei numeri, il "dono" che faccio più a me stesso che ad altri a coronamento di quell'almanacco che avevam promesso a febbraio, dopo "l'involuzione" del blog, nato, proprio nella giornata simbolica di oggi (il santo Natale), con scopi di portata assai superiori a questi. Risultati che tuttavia, nonostate sian nati in seguito a questo blog i vari hurdleandchase e il blog ufficiale della faverostacoli (leader indiscussa in pista), penso si possano assestare ampiamente sopra la fantomatica zona retrocessione.
Nel corso di quest'anno, a parte le foto gentilmente concesse dal collega di lavoro Simone Soldani, quelle prese dalla faverostacoli e altre varie racimolate su internet e di cui abbiam sempre provveduto a indicare la fonte, non abbiam avuto nessun "aiuto", né contributo (salvo qualche piccola notizia, per giunta sporadica), neppure quelli promessi. Siamo stati difatto esclusi, su nostra richiesta perché erano venute meno le condizioni di permanenza, da forum che ci hanno detto di non apprezzare più i nostri link giustificandoli come un tentativo di farci pubblicità (come si faccia poi a definire tale, data l'assoluta mancanza di finalità economiche, mi risulta difficile da comprendere). Abbiamo invece subito attacchi, spesso fuoriluogo, delle volte ridicoli (c'è persino chi contesta i dati oggettivi dati dalla pista o chi ci ha contattato per dire che il fantino di Ribot era Mattei o che l'avvocato D'Alessio era Vittadini), in alcuni casi dileggio e un atteggiamento tipico che si riserva, nei peggiori casi, a chi si presenta con le credenziali dello scemo del villaggio (modo di fare comunque arrogante anche in tale veste). Per non parlare poi delle polemiche sollevate dagli "antipalisti", e non mi riferisco agli animalisti (le cui critiche posso anche accettare) ma da soggetti che seguono le corse in pista, alcuni dei quali che reputano le corse in ostacoli della bassa macelleria (quest'anno sono deceduti, nelle corse in piano, almeno tre cavalli e tutti in Gran Premi, però niente... se invece fossero stati in ostacoli, dove è comunque deceduto un cavallo nella corsa più importante, come abbiam sottolineato, tutti sarebbero stati lì a rimarcare...)
Abbiam sostenuto fin dall'inizio che in questo ambiente, salvo sporadici casi dettati da un piccolo gruppo di giornalisti, vige il pressoché totale disinteresse per la diffusione della cultura sportiva ippica settore ostacoli, specie sul piano storico-sportivo, e confermiamo questa nostra opinione a fine anno. Rispetto a Inghilterra e Francia, su internet (eccettuato siti di ippica.biz e hippoweb) non c'è praticamente niente, neppure gli albi d'oro delle corse più importanti. Tutto è riservato alla stretta cerchia di appassionati o all'obiettivo di agevolare le scommesse. Questo almeno il nostro sentore.
Ci siamo attivati nel corso di questi mesi e, senza aiuto alcuno, abbiam trovato e recensito un solo volume, esclusi inserti di magazine o riviste private, pubblicato dalla grande e piccola editoria (Fabbri Editore, volume sui 100 anni degli Steeple Chases), perché non ce ne sono altri (per le piane la cosa cambia assai poco, pur essendoci stati in passato volumi interessanti: si contano comunque sulle dita di due mani). Noi, dal nostro piccolo e con i limiti enormi (non essendo del settore), il nostro l'abbiam fatto, trattando quasi tutte le giornate di corse della stagione con aggiunta di pronostici, schede, omaggi, aneddoti e ricordi. Abbiam così voluto fare un tributo ai vecchi tempi che sono andati (parlo di venti anni fa). E' stata quindi un'esperienza divertente, che mi ha permesso di scrivere spaccati come se si fosse stati in un libro da ampie vedute e schema flessibile, usando come bussola orientativa i programmi di corse.
Dopo questa premessa vediamo i dati e i numeri della stagione 2015, per il 2016 spazio agli addetti.

LE CORSE
Sono state 166 (abbiamo però registrato, relativamente a questo capitolo, solo 163 corse) le corse disputate dal 6 gennaio al 9 dicembre e sono andate in scena in cinque ippodromi diversi. Partenza da Pisa e arrivo a Grosseto, con tappa intermedia a Merano anticipata da quelle pressoché coincidenti di Treviso e Milano. 97 corse (58%) si sono disputate in siepi, di queste 24 riservate ai cavalli di tre anni, 27 ai quattro anni e il resto agli anziani. 38 (23%) sono state le prove sui volumi alti, di cui 7 riservate ai quattro anni. 28 invece le prove in cross di cui appena 12 riservate ai gentleman e amazzoni.
Sul totale corse, 26 (16%) sono state insignite del rango di pattern race, distribuite soprattutto sul tracciato estivo di Merano a cui sono state destinate 16 classiche (61%), tra cui cinque Gruppi 1, cinque Gruppi 2, quattro Gruppi 3 e una Listed Race. Quattro classiche a testa sono state poi riconosciute alla pista di Milano (due Gruppi 1 e due Gruppi 2) e Pisa (con tutta la scala di pattern race possibili, dal Gruppo 1 alla listed).
La geografia dell'ostacolismo italiano ha visto Merano, come tutti gli anni, ottenere in concessione il maggior numero di prove, circa il 47% dell'intero movimento da tradursi in 76 corse. Segue Milano con 38, quindi Pisa  a 20, Treviso 18  e Grosseto con appena 12 corse.
Il premio più alto registrato corrisponde alla vetta dei 110.000 euro offerti al primo del Gran Premio Merano, seguiti dai 27.200 della Gran Corsa Siepi di Merano, e via con cinque premi da 25.500 tra Pisa, Milano e Merano, uno da 23.375, uno da 21.250, quindi cinque da 17.000 e via a scendere.
La distanza più lunga coperta sono stati i 6.000 metri in cross del Premio Nazioni, seguiti dai 5.000 del Grande Steeple Chase di Milano, del Grande Steeple Chase di Roma e del Gran Premio Merano.

I CAVALLI
322 sono stati i cavalli scesi in pista, 96 di questi si sono visti una sola volta, altri 50 hanno corso almeno due volte. In 98 hanno almeno corso cinque volte. Il cavallo che ha corso di più è stato Tweety Kash di Remo Romano che ha disputato 13 corse (in steeple e cross), peraltro su tutti e cinque i tracciati, una in più di Drounais di Ilenia Nero e del trio di Favero Kisanji, Monjoliano e Shame. Tutti e cinque hanno preso le mosse dalla riunione pisana e hanno proseguito. Hanno corso poi 11 volte Achen, Albina, Arcachon, Constantine, Missed Approach, Salar Fircroft e Well Dressed.

I cavalli di tre anni sono stati appena 54 (16,7%), 94 i quattro anni (29%), quindi il calo a 49 con i cinque anni, e via con 36 sei anni, 29 sette anni (tra cui il vincitore del Merano) e via a scemare con Quiquoqua a guardare tutti dall'alto dei suoi quindici anni, tre in più di Tagus e Green Danehill, tutti e tre impegnati in cross per dilettanti. A undici anni si segnala poi il cavallo più forte apparso in pista, ma non piazzato nella Gran Corsa Siepi di Merano, ovvero l'irlandese nato in Francia Thousand Stars.

I cavalli provenienti dagli allevamenti italiani sono stati 121 (37,6%), 83 dei quali nati in Italia (i restanti 20 in Irlanda, 12 in Inghilterra e i restanti in Francia). Tra i cavalli non allevati da proprietari italiani il paese più rappresentato è l'Irlanda con 53 elementi, 48 sono nati in Francia, 37 in Inghilterra, 31 in Germania, a procedere con Polonia, Repubblica Ceca, Stat Uniti, Slovacchia e Ungheria.

Il cavallo che ha ottenuto il maggior numero di vittorie è stato High Master, prima per i colori Favero e poi per la Magog. Il figlio di High Chaparral è transitato 7 volte davanti a tutti sul palo d'arrivo, due volte in più dei compagni di colore Sol Invictus e Solar Focus. Quattro vittorie poi per Tweety Kash, Hurricane Mix e Nils.
A livello di somme vinte, invece, il leader è Kazzio della Huckschlag - Riepegrund con i suoi 110.000 euro provento del primo posto nel Gran Premio Merano, unica corsa disputata in Italia. 99.603 sono stati invece gli euro conquistati da High Master, alla sua prima stagione in ostacoli, davanti a Sol Invictus (79.900), Solar Focus (66895) e la rivelazione Chiaromonte (59160), con Triple Pursuit a qualificarsi come primo tra i tre anni grazie a tre vittorie in tre uscite che gli sono fruttate 44.200 euro.

Gli otto Gruppi 1 sono stati vinti da otto cavalli diversi: Kazzio, Fafintadenient, Cornet Obolensky, Chicago, Kamelie, Sol Invictus, Chiaromonte e Triple Pursuit che tradotto in allenatori fa tre successi Vana, due Favero, quindi un successo per Nero, Vovcenko e Lisek.

Si distingue invece nei Gruppi 2 High Master che ne vince ben quattro, uno poi per Solar Focus, Little Bruv, Keen Move e Martalin, per un totale di 7 vittorie Favero e una Quinton.

Nei cinque Gruppi 3 vittorie per cinque cavalli: Arman, Solar Focus, Sol Invictus, Il Superstite e Triple Pursuit.


Il vincitore del G.P.Merano nonché il più vincente dell'annata
KAZZIO
(Foto da german-racing.com)

STALLONI
I 322 cavalli scesi in pista sono risultati discendenti di 216 stalloni, 154 dei quali (71%) padri di un solo prodotto, 39 invece hanno avuto almeno due figli, 13 tre figli e via via gli altri.
Lo stallone più rappresentato è stato Hawk Wing con addirittura sette figli (Chic Anti Shock, Falcon Wing, Giant Hawk, King Hawk, Ypsilon King, Le Temujin e Wiston), seguito dal duo Red Rocks e Mujahid con sei figli, quindi il quartetto costituito da Sholokhov, Aussie Rules, Denon e Shirocco con cinque prodotti, quindi Johnny Red Ker, Montjeu e Oratorio  con quattro.

I numeri di cui sopra hanno fatto di Red Rocks lo stallone più volte in pista per linea diretta con le sue 29 corse, tre in più rispetto a Samum e Mujahid. In quarta posizione Shirocco con 24 corse, a precedere Montjeu, Aussie Rules e Hawk Wing con 21 corse, quindi High Chaparral con 19, su Bonbon Rose, Spirit of Desert e Johnny Red Ker a 17. Cinquanta stalloni sono stati rappresentati in una sola corsa.

Lo stallone che è risultato più volte vincitore è stato High Chaparral. Nove sono state le vittorie di questo figlio di Sadler's Wells, ottenuto per effetto di tre figli tutti risultati vincitori (High Master, The Alamo e Signor Tiziano). Il divario scavato da questo stallone, purtroppo deceduto nel dicembre del 2014 a soli quindici anni, è stato importante, rispetto alle vittorie degli avversari. Si sono infatti fermati a cinque successi i due immediati inseguitori ovvero Intense Focus e King Charlemagne, entrambi influenzati dall'aver avuto un solo figlio vincitore (nel primo caso unico a scendere in pista).
Quattro vittorie poi per Montjeu, Samum, Bonbon Rose, Great Journey e Kheleif rispettivamente rappresentati da quattro, tre, due e un figlio (entrambi gli ultimi due stalloni indicati).

Solo due stalloni, High Chaparral e Martaline (Kamelie, Martalin e Casper), hanno visto tutti i loro prodotti, tre per entrambi, vincere. E' andato vicino all'en plein anche Montjeu con tre figli vincitori (Tramonto a Ivry, Budapest e Chicago) su quattro (75%). Sono poi risultati vincitori due prodotti su tre di Samum (67%), due su cinque di Aussie Rules e di Shirocco (40%), due su sei di Mujahid (33%), due su sette di Hawk Wing (28%)

Tradotto in cifre, vince la classifica High Chaparral con una progenie che ha conquistato 121.227 euro, davanti al sorprendente Koeningstiger (da Lando), apparso in due sole corse per effetto della presenza di due figli, ma in gran premi che hanno fruttato la bellezza di 112.040 euro.Completano le prime dieci posizioni King Charlemagne (12 corse per 79.900 euro), Montjeu (71.644 euro), Sholokhov (67.421 euro), Intense Focus (66.895 euro), Domedriver (59.160 euro), Martaline (48.875 euro), One Cool Cat (46.750 euro) e Hat Trick (44.200 euro). 

ALLEVATORI ITALIANI
Sono stati 81 gli allevatori italiani ad aver preso parte, con i loro prodotti, alla stagione ostacolista italiana 2015, 28 di loro hanno vinto almeno una corsa (34%). Si ricorda che i dati di cui sotto fanno riferimento ai primi tre cavalli allevati da soggetti italiani che sono giunti nelle prime tre posizioni delle varie corse.
Ha vinto la classifica la prestigiosa Razza Dormello Olgiata - C.I.T.A.I. con 5 vittorie e 10 piazzamenti validi risultati da 51 presenze in corsa e da sei cavalli impiegati, cinque dei quali presentati da Ilenia Nero.
Secondo posto per Giulio Frascatani, proprietario della scuderia Julia G con la linea White Star offerta da Sol Invictus che gli è valsa 5 vittorie e 3 piazzamenti per un totale di corse pari a 10, dunque un quinto del volume di fuoco speso dalla Dormello Olgiata.
Dal terzo al nono posto figurano sette allevatori che hanno centrato tre vittorie, a fungere da differenziale sono allora i piazzamenti utili. 7 per Rosati Colarieti, 6 per Nuova Sbarra, 5 per Sc. Vittadini e Ficomontanino, 4 per Loreto e Stefano Luciani, 3 per Eledy Srl e 1 per Quadrifoglio.

L'allevamento che ha sfornato il maggior numero di prodotti è stato l'Antezzate con 7 cavalli, seguita dalla Razza Dormello Olgiata con 6, quindi Rosati Colarieti e Loreto e Stefano Luciani con 5, Nuova Sbarra e Il Grifone srl con 4, a precedere con Immobiliare Casa Paola, Finanza Locale Consulting e Sc. Elisa con 3 e via via gli altri.

I più volte rappresentati in pista sono stati la Razza Dormello Olgiata, con qualcosa come 51 corse, praticamente il doppio sul secondo allevamento più rappresentato ovvero la Nuova Sbarra con 26 corse, 21 per Rosati Colarieti, 17 Il Grifone srl, 16 Giuseppe Morese, 15 Loreto e Stefano Luciani nonché Immobiliare Casa Paola, 14 Antezzate, 13 Eledy srl e 12 Az. dell'Olmo Srl.

Lo stallone con il maggior numero di figli scesi in pista
(Foto da virtualformguide.com)

FANTINI, GENTLEMAN E AMAZZONI
A sfidare le insidie degli ostacoli, per le prove dedicate ai professionisti, sono stati in 49, 14 dei quali in pista per una sola volta e 5 per due, tra i primi si ricordano i francesi Duchene e Cottin, nonché l'inglese James Reveley, tra i secondi brilla il frustino d'oro irlandese Ruby Walsh. Di 49 otto non sono muniti di patentino da professionista e sono apparsi, soprattutto, nei cross. Tanto "big" Joe nella stagione ostacolista italiana, il fantino ceko ha sempre e solo montato per Paolo Favero, non ci sono state scappatelle o permessi in deroga, quanto meno in Italia (discorso diverso per l'estero dove il buon Bartos ha regolarmente montato).
Sono state 154 le corse riservate a fantini o comunque a essi aperte, Josef Bartos ha saltato una sola riunione per un totale di 149 monte di cui 59 vincenti e 74 in zona marcatore per un totale di 133 piazzamenti utili (89% degli ingaggi, percentuale mostruosa). E' caduto due sole volte, davvero pochissimo. Ha vinto per dispersione tutte le classifiche di riunione, eccetto quella di Grosseto dove ha dovuto arrendersi per due lunghezze al redivivo Raf Romano. 27 successi a Merano contro i 6 (dunque oltre il quadruplo), in seconda posizione, di Josef Vana jr, a fungere da pesante massimo distacco inflitto agli avversari; il divario minimo si è invece registrato a Milano dove i connazionali hanno terminato il confronto 12 a 7. Divari importanti anche a Pisa e a Treviso con il duello tra i due terminato 9 a 4 in terra toscana e 8 a 2 in quella veneta.
Ha disputato tutte le pattern race italiane vincendone 14 su 26, ovvero il 54%. Una stagione quindi da incorniciare. A voler esser pignoli c'è da contestare il fatto che abbia vinto solo due Gruppi 1, ma non è certo per suo demerito. Applausi e complimenti dunque strameritati.

In seconda posizione troviamo l'avanguardista o l'uomo dell'estrema attesa, un interprete che ha due schemi di corsa prediletti l'uno all'antipodo dell'altro, Jose Vana Jr.. 117 corse, molte delle quali agli ordini dell'omonimo padre, ma anche di Paolo Favero. A differenza del collega si è visto di più in pista in Rep. Ceka, ma anche in Francia. "Solo" 19 vittorie in Italia, che gli valgono comunque ampiamente la seconda posizione in classifica finale, e 69 piazzamenti utili per un totale di 88 volte nel marcatore (75%).
Secondo nelle classifiche intermedie di ciascuna pista, eccetto che a Grosseto dove non ha conquistato alcuna vittoria. Si è aggiudiato 5 pattern race di cui 3 di Gruppo 1 (Grande Steeple Chase di Milano, Gran Corsa Siepi di Merano e Gran Corsa Siepi di Milano), ovvero le tre corse principali della stagione dopo il Gran Premio Merano. E' caduto più di Bartos, quattro volte. Dunque una stagione da ricordare, più orientata alla qualità che alla quantità, con l'apice della Gran Corsa Siepi di Milano dove ha costruito da solo la vittoria in sella a un "farsesco" Chicago. Applausi anche per lui, ma che corsa persa a Pisa nel Chivas Regal, una sorta di Chicago in modo inverso con vittoria finale di Giant, il Falco.

Grande risalita, dopo una prima parte di stagione pessima, per Raf Romano. Il jockey bresciano, ritornato nell'ultima parte dell'anno a montare anche per Paolo Favero, ha "subito" il primo anno da allenatore. E' partito malissimo a Pisa e a Treviso, dove non ha vinto neppure una corsa, e ha proseguito per tale via nella prima parte di stagione a Milano (una sola vittoria con Silent Footsteps), poi però a Merano e soprattutto a Grosseto s'è ripreso con la speranza che possa perseverare nel miglioramento nel 2016. 3 vittorie a Merano, 5  a Grosseto con conquista, a sorpresa, della classifica di riunione a rompere l'en plein di Bartos. A permettergli di raggiungere tale risultato un trio di cavalli: Hurricane Mix, Tweety Kash e il locale Salar Fircroft.
Ha montato anche in Rep. Ceka, vincendo una corsa, dove ha preso parte senza piazzarsi al Velka di Pardubice. In Italia ha collezionato 84 corse di cui 10 vincenti e 53 al mercatore. La percentuale di piazzamenti utili è stata del 75%.

Solo quarto, ma con podio accarezzato per lungo tempo, Ale Pollioni. Il fantino di Roma, causa infortunio, ha dovuto saltare tutta la riunione pisana. E' rientrato a Treviso con una vittoria sul rientrante Fantastico Daniele, quindi ha proseguito con 3 successi a Milano e 5 a Merano, per poi non essere quasi mai ingaggiato nel finale di Grosseto. In totale ha disputato 56 corse, 9 volte è risultato vittorioso e in 32 occasioni ha permesso a chi l'ha ingaggiato di guadagnare i premi messi in palio per le piazze. La sua percentuale di piazzamenti utili è stata del 73%. Da segnalare il terzo posto nella classifica di riunione di Merano, e in ex aequo di Milano.

In quinta posizione, a pari merito, con 7 vittorie troviamo due fantini che hanno conquistato svariati trionfi a sorpresa: il francese Sylvain Mastain e l'irlandese "Ufo" Brennan. Il primo ha patito un brutto infortunio che lo ha messo fuori gioco per tutta la stagione meranese (il clou dell'ostacolismo). Il secondo, se vogliamo, ha sfruttato l'infortunio del francese per sostituirlo, complice anche l'infortunio di Dominik Pastuszka, alla corte di Favero e marcare subito una tripletta nel giorno del debutto in Italia. L'irlandese è stato poi bravo a confermarsi nelle pochissime monte successive, vincendo anche per Ilenia Nero e Giuseppe Satalia.
Questi i numeri dei due. Il francese ha montato in 48 corse con sette vittorie, in tutte le piste con le eccezioni di Merano e Grosseto, e 24 piazzamenti, dimostrando una certa predilezione per Milano e aggiudicandosi il terzo posto a Pisa. L'irlandese invece, apparso in estate, ha corso appena 26 prove vincendone 7 e piazzandosi in 10. Ha vinto su tutte le piste dove ha corso, conquistando il terzo posto nella classifica intermedia di Grosseto.  

Seguono in classifica, procedendo velocemente, Dominik Pastuszka, terzo fantino più impegnato con 97 monte ma sole 6 vittorie, quindi Davide Columbu (quinto fantino più ingaggiato, con 62 monte) e Ivan Cherchi (vincitore di un Gruppo 1) con 5 vittorie, a precedere Jan Kratochvil e Jan Falteijsek (appena 16 corse, tutte a Merano, con un Gruppo 1 e una Listed Race vinte per i colori Pegas), quindi Dirk Fuhrmann, Emmanuel Reinhardt (sesto fantino con il maggior numero di monte) e Gary Derwin con tre.

Tra i mai vincitori spiccano i nomi dei giovani Abdil El Rherras (che pure ha fatto un netto miglioramento col passaggio alla corte di Raf Romano) e di Davide Satalia, che ha pagato, almeno per ora, la scelta (di chi non è dato sapere da chi scrive) di mettersi in proprio e di uscire dal giro Favero. I due hanno montato rispettivamente 41 e 25 volte, ottenendo 19 e 11 piazzamenti utili.

Da rimarcare infine la vittoria tra i fantini del gentleman irlandese William Shanahan, unico a esser riuscito in questa impresa tra i dilettanti in ostacoli nel 2015. L'irlandese ha conquistato l'obiettivo con Stellato di Josef Aichner. Hanno tentato tale impresa altri sette colleghi senza però riuscirci.

Si riduce sensibilmente la quota di corse riservate esclusivamente ai dilettanti, appena 12 sul totale complessivo di 166 ovvero la miseria del 7%, davvero quota irrisibile e per giunta limitata alle sole corse in cross-country, addirittura nessuna in quel di Grosseto.
Sono stati ventuno i coraggiosi amatori della specialità, cinque dei quali visti una sola volta (tra questi il francese Damien Artù, fatto montare da Giada Menato su Crissolo per amicizia, poi caduto per sfortuna a causa di una scivolata, e l'irlandese Robert Hawker) mentre altri cinque protagonisti di due corse.
Vince la classifica Riccardo Belluco con sei vittorie (67%) in nove ingaggi, tutti Favero, tre piazzamenti di cui uno da caduto e rimontato. Il bravo gentleman ha corso anche cinque volte tra i fantini, riportando a casa quattro piazzamenti. Dunque ottima stagione, purtroppo limitata nei contorni da un palco gare fin troppo limitato.
Si classifica secondo il ceko Pavel Peprna, due sole vittorie in nove ingaggi, ma quattro secondi posti (record nella classifica dedicata ai piazzamenti d'onore) tutti con giubba Favero. Piazzamenti tali da anteporlo al ceko Marcel Altenburger, due vittorie pure lui con Tweety Kash di Remo Romano, con un totale di quattro corse.
Vincono almeno una prova il bravo Luca Bonacina, penalizzato dalla scelta di montare cavalli di propria proprietà in luogo dei Favero (peraltro vittoria conseguita con questa giubba), e la sorpresissima Andrea Lancini capace di portare al successo Tiparlo nel cross con il montepremi più basso in assoluto, compreso le piane, della stagione (appena 850 euro al primo).
Ottiene cinque piazzamenti, e una vittoria tra i fantini, William Shanahan, tra cavalli di Favero e altri di Alex Taber, quindi Luca Carminati, settimo (per effetto di due secondi posti) ma primo nella classifica delle cadute (quattro volte su sei uscite), davanti alla brava e sfortunata (in cross) svizzera Claudia Wendel, vincitrice di una corsa a Merano in cross ma poi squalificata per aver aggirato un passaggio obbligato col fido Regain Madrik, quindi il promettente Andrea Stefani, che avrà modo di farsi nel 2016 (ci è paciuto sia per il modo di montare che per il coraggio e il modo sbarazzino di affrontare anche i "mostri" della categoria) e che quest'anno ha debuttato nella disciplina con cinque corse, più due tra i professionisti, per un totale di tre piazzamenti.
Piccoli piazzamenti anche per Claudiano Patelli (due su sei corse), Annalisa Miotti (due), Gianluca Palombo, Daniele Pesce, il veterano Bernardo Raineri e Robert Hawker. Mai piazzati il debuttante Giuseppe Trebeschi, Roberto De Santi, Angelo Torosani, Daniele Tonelli, Giancarlo Paganessi e l'ospite occasionale Damien Artù.

Colui che si è fatto vedere più volte dietro ai nastri di partenza è stato Luca Bonacina, protagonista di dieci corse, a partire dalla vittoria a Pisa con brindisi a base di vino col direttore Piccioni. Nove uscite per Peprna (con un ritiro di Crissolo a toglierlo dal primo posto) e Belluco, quindi otto per Andrea Lancini.


Il frustino d'oro JOSEF BARTOS II
con la giubba di una scuderia mai vista nel 2015
ma che ricordano assai bene a MERANO
(Foto dostihovy-svet.cz).

ALLENATORI - PER UN PUGNO DI EURO, VALUTAZIONI OGGETTIVE E SOGGETTIVE
Dopo i cavalli sono, probabilmente, i maggiori protagonisti di questo sport. Maestri e ispiratori per chi monta, uomini che invogliano potenziali proprietari o ne confermano la passione a suon di risultati da perseguire scegliendo le corse giuste. Esperti di allenamenti, talvolta precursori di nuove tipologie di addestramento, ma anche e soprattutto talent scout, possibili scopritori di campioni latenti o abili trasformatori del materiale primo, talvolta "maghi" che eliminano problemi occulti o sviluppando il materiale trovando le attitudini specifiche in vista della massimizzazione dei risultati finali che sono riscontrati dalle somme vinte.
Nel settore degli ostacoli, quest'anno, si sono confrontati 55 allenatori, di cui 32 italiani. Il leader assoluto, non è una novità, è stato Paolo Favero. L'allenatore di Sinigo si è distinto tra i maggiori investitori sul mercato internazionale. Ha acquistato in Inghilterra qualcosa come 39/40 soggetti (24 dei quali mai scesi in pista, con Deira Miracle ceduta a Burchi prima ancora di debuttare), oltre un numero assai ridotto in Italia e Francia, ereditando addirittura tre soggetti dall'amico Eros Ostanel, due dei quali migliorati in modo esponenziale. Ha sellato qualcosa come 93 cavalli, 45 (48%) dei quali vincitori di almeno una corsa (21 di almeno due) e 77 almeno piazzati (83%), cedendo poi ad altri allenatori tre di questi nel corso della stagione (Union du Bosc, Nicketommaso e Napoli Molticolori). Pochi i proprietari a disposizione, ma tra questi la straordinaria (per i risultati conseguiti) Magog dei coniugi austriaci Ambruschitz, oltre la trevigiana D'Altemps, la Marbell dei Belluco, quindi i cavalli pressoché singoli dei ridimensionati (nei numeri) avvocato Schileo e notaio Vangelisti (ex scuderia Australia), a seguire il signor Scarpellini, Richard Stampfl e Lydia Olisova, con questi ultimi due vincitori nella stagione per la loro prima volta in carriera, rispettivamente con Devonian e Uni Light. Ha disputato pure una corsa agli ordini di Paolo Favero la scuderia Milano, acquirente pochi giorni prima del Merano di Company of Ring. Questo lo straordinario volume di fuoco, sotto il profilo numerico (meno dal versante qualitativo), di Paolo Favero che ha permesso all'allenatore di correre tutte le 166 corse in programma, spesso con tre cavalli talvolta con quattro, e di demolire la concorrenza aggiudicandosi 93 vittorie (56% sul totale corse, una in media per ogni cavallo sellato), con 76 secondi posti, 65 terzi, 30 doppiette, sei triplette e persino un poker a fare da coronamento del quadro. Vana, che è secondo in classifica, ha vinto 17 corse, meno del quinto. L'allenatore di Sinigo, che pure non si è aggiudicato nessuno dei premi dal maggior rilievo storico, ha iscritto il proprio nome in quindici pattern race tra cui i due Gruppi 1 dell'ex Gran Corsa Siepi di Roma e del Criterium d'Autunno, sette Gruppi 2, quattro Gruppi 3 e due Listed Race.
Ha stravinto tutte le classifiche intermedie, perdendo solo per una lunghezza da Raffaele Romano a Grosseto, collocando qualcosa come sei cavalli nei primi otto nella classifica finale tra quelli maggiormente vincenti in termini di somme vinte, con High Master in seconda posizione, davanti ai compagni di colore (tutti Magog) Sol Invictus e Solar Focus in terza e quarta, a seguire Triple Pursuit, Il Superstite e Company of Ring in sesta, settima e ottava posizione.
Ha pagato a caro prezzo l'infortunio de Il Superstite poche settimane prima del G.P. Merano, che avrebbe corso da primo attore con speranze di vittoria. Un infortunio che non ha permesso all'allenatore di Sinigo di brillare nel circuito degli steeple riservati agli anziani, disciplina quest'ultima in cui Favero non ha dato il meglio di sé nella stagione complici gli acciacchi di Dar Said e Frolon, nonché del completo fallimento dei cinque anni protagonisti nel 2014 come Darakti e Shame (tra le più grosse delusioni di scuderia, oltre al regredito Kisanji tra i quattro anni). Dominio assoluto invece sulle siepi e sugli steeple dedicati ai quattro anni (High Master e Solar Focus si sono rivelati i più forti di Italia), duello serrato invece con Ilenia Nero sulle siepi per adulti con lo scontro Sol Invictus vs Chiaromonte. Male, inizialmente, con i tre anni, complice le delusioni dei vari Ho Yam Lay, El Draque e soprattutto dell'atteso Magical Roundabout, ha poi trovato Triple Pursuit che si è rivelato il migliore della categoria oltre che Keen Move che ha impressionato a Milano, segnalandosi quale controcavallo dell'anno tra i tre anni.
Da elogiare poi il recupero di soggetti come Inoogoo e Top Secret, in prove di contorno, ma anche e soprattutto lo sviluppo di cavalli quali Relco Sud Ovest e Little Bruv, quest'ultima trasformata in cavalla di primario valore nel giro di un paio di mesi.
Dunque un giudizio che va dall'ottimo al buono, perché da uno come Favero i tifosi, che nell'ippica mancano (ci sono piuttosto scommettitori), si attenderebbero sfide anche all'estero, come invece fa Josef Vana sr, o una qualità più ricercata a sacrificio della massa. La strategia di Favero, logica sicuramente e dunque condivisibile se si sposano certe idologie, ha invece un taglio più orientato all'imprenditoriale piuttosto che allo sportivo, un taglio che ha comunque fruttato, come allenatore, vincite pari al 1.014.137 euro, cifra mostruosa (11.000 euro circa a cavallo, per fare un calcolo molto grezzo) che ha, di fatto, annichilito tutta la concorrenza, basti pensare che chi ha vinto di più, tra gli avversari, è stato proprio Josef Vana sr che, in Italia (poi ha vinto anche fuori), ha intascato, con le sue scuderie e i suoi 33 sellati, "appena" 239.254 euro nonostante abbia vinto tre dei quattro gruppi 1 più importanti dell'anno, un somma che, basta prendere la calcolatrice o usare una matita su foglio bianco, è inferiore al quarto di quella vinta da Favero. Se vi sembra poco... sono opinioni.


Seconda posizione, lo abbiamo già anticipato, figura Josef Vana sr, stagione eccellente per i vertici toccati e le strategie messe in pista, certo manca qualche vittoria sotto il profilo della quantità ed è mancato il cavallo per il Gran Premio Merano. Alpha Two, dopo aver trionfato nelle edizioni del 2013 e 2014, non ha convinto l'allenatore ceko che, dopo tre prove, comunque sempre da piazzato (terzo nel Grande Steeple Chase d'Europa, Gr.1), gli ha risparmiato la fatica dei 5.000 metri della grande classica. Non ha potuto prendere parte alla corsa neppure Cornet Obolensky, impressionante a Milano, che è stato frenato da un probabile infortunio, mentre Fafintadenient è stato dirottato in siepi. A ogni modo il praghese è stato abile calcolatore delle energie dei suoi pensionati, ha programmato i grandi obiettivi e ha vinto quatto pattern race da tradursi in tre gruppi 1, peraltro le prove principe della stagione dopo il Merano, ha di fatti vinto la Gran Corsa Siepi di Milano, la Gran Corsa Siepi di Merano e il Grande Steeple Chase di Milano, oltre che il Grande Steeple Chase di Roma in cross-country (Gr.3) rispettivamente con Chicago, Fafintadenient, Cornet Obolensky e Arman. Quindi non si può che reputare un'eccezionale score.
Le vittorie però sono state appena 17, con 13 secondi posti, 25 terzi e due doppiette, una nel prestigioso Grande Steeple Chase di Roma col vecchio Budapest in seconda posizione, che hanno fruttato i già citati 239.254 euro. Somma alta, la seconda tra gli allenatori, da spalmare tra le varie Statek-Chyse, Vocetka, Staj Evi, Stall Grimminger, Jasna, Joly, Dent Koel, Statek Blata Cescky, Tania, Jokr, Lokotrans, Andel Strazny, Estrella, Rabbit Throvy Stepanov  e gli italiani Razza Dormello Olgiata, Cova, Claguna e Ferruccio Giacobbe per un totale quindi di diciotto proprietari. I cavalli sellati sono stati 33, di cui undici vincitori di almeno una corsa (33%), quattro dei quali di due e il solo Big Mago a troneggiare con tre vittorie (memorabili gli urli della groom, a centometri dal palo, nella prima vittoria di Pisa, talmente forti da sentirsi accennati nella registrazione, una roba da punteggio massimo nella schedina del superenalotto). Solo sei tra i sellati, tutti però con una sola uscita in Italia (a parte The Mercantilist che ha corso poi in gentleman in piano, andando al marcatore) non si sono mai piazzati, tra questi il saurone Rabbit Well che poi ha disputato, da favorito, a ottobre il Velka di Pardubice giungendo quinto, piazzamento quantificato in 12.000 euro.
I cavalli che hanno vinto di più in termini di euro sono stati Cornet Obolensky con 37.740 euro e Chicago con 35.060 euro, rispettivamente in decima e dodicesima posizione nella classifica generale. In ventesima posizione, come terzo in casa Vana, figura il crosser Arman con i suoi 23.120 euro.
Tra i cavalli rivitalizzati è da segnalare il lento ma graduale sviluppo del vecchio Taquari, partito dalle vendere e giunto a correre con ambizioni di piazzamento i Gruppi 1, terzo nella Gran Corsa Siepi di Italia. Interessante poi, a fine anno, il secondo posto in listed race, ottenuto a Grosseto, dal vincitore del Derby Ceko del 2011, Roches Cross, proveniente dagli allevamenti di Bolger, Irlanda (gli stessi di Solar Focus).
Ha perso nel corso dell'anno la dormelliana Nelly Darrier, affidata a Ilenia Nero, e Andrea Doria rispedita in Italia al fido Cova.
Dunque numeri importanti per un allenatore tra i migliori nel panorama europeo, che viene sempre in Italia, oltre in Francia, a racimolare fondi per poi confrontarsi con i colleghi in patria dove è spessissimo vincitore. Un allenatore che guarda più ai programmi, fa crescere i propri cavalli disinteressandosi talvolta di un piazzamento in posto d'onore, preferendo mirare ai futuri grandi traguardi. Un allenatore, peraltro, che spende e fa spendere molto, preferendo la qualità alla quantità. Un modo diverso di concepire il ruolo, ma comunque affascinante.

E veniamo alla terza dove con grande recupero finale, cinque vittorie piazzate negli ultimi quattro convegni ovvero quasi la metà di quelle conseguite da inizio anno, si è installato Raffaele Romano. L'allenatore bresciano ha così reso più che sufficiente, tendente al buono, una stagione iniziata in modo catastrofico. Gli allievi di Romano fino all'inizio della riunione di Merano hanno racimoltato una sola vittoria, per giunta in una prova di contorno, a Milano, risultato delle fatiche delle "silenti orme nella sabbia" di Silent Footsteps della Lady Z. A Merano, ma soprattutto a Grosseto, sono migliorate le cose, tanto che Raf Romano è riuscito a togliersi la soddisfazione di battere il numero uno di Italia, Paolo Favero, nella riunione maremmana in virtù di cinque vittorie a quattro; questo il confronto, se si aggiunge alle doppiette in cross di Hurricane Mix e Tweety Kash la vittoria di Salar Fircroft, da programma assegnato in allenamento a Ilaria Saggiomo. La figlia d'arte, ricordiamo il celebre padre Ferdinando autore di imprese da National dall'acrobatico Trapezio (stallone vincitore di due edizioni del Merano a fine anni '70), è compagna nonché aiutante di Romano e pertanto li andiamo a considerare in comunione dei beni.
I due hanno messo assieme 13 vittorie (12 Romano e 1 Saggiomo), 18 secondi posti, 21 terzi posti (tre grazie alla Saggiomo) e una doppietta storica (la prima in carriera di Romano da allenatore) nel prestigioso, ma non elevato al rango di pattern, Grande Steeple Cross di Grosseto grazie allo straripante Hurricane Mix e alla generosa Tweety Kash. Questi ultimi due si sono rivelati anche i primi due cavalli di scuderia, quanto meno per quel che concerne le vincite. Il grigio ha vinto 27.931 euro (quindicesimo posto nella generale), la femmina invece 18.462 (venticinquesimo posto nella generale) segnalandosi tra le cavalle più in forma da agosto quando ha lasciato a bocca aperta molti detrattori (no noi, che invece l'abbiam lanciata fin dalla prima vittoria) che la consideravano ciuca.
Romano però è da elogiare per il recupero, in ottimo stile, di Ciro Vincenti, cavallo infortunatosi, nella sua carriera per ben due volte con assenze superiori all'anno e mezzo ciascuna, e ritornato ai vertici tanto da esser stato dichiarato partente nel Gran Premio Merano dopo i secondi posti nel Premio A.S.S.I. (Gr.3) e nel Creme Anglaise (L).
Sono mancati del tutto le vittorie nelle pattern race anche se Raf Romano ha accarezzato più volte il sogno della prima pattern da allenatore con i tre anni. Ha infatti schierato due tra i più interessanti soggetti del panorama ostacolistico, il derby racer Panther Cat e lo sfortunato eterno secondo Silver Tango, rispettivamente secondo nel Berlingeri (Gr.2) e nel Tagliabue (Gr.3).
Da sottolineare poi la favola Mamacita Tango, madre di Silver Tango, rimasta per cinque anni lontana dalle piste rispedita in pista da Elia Tanghetti per infertilità. La femmina, figlia di Lost World, ha sfiorato subito la vittoria al rientro a Milano, giungendo vicinissima al vincitore di Favero Uni Light.
Nel complesso Romano ha sellato 33 cavalli (tre in comunione con Ilaria Saggiomo, otto dei quali una sola volta in pista), ereditando Lohala da Rota e Sopran Pokeer dalla polacca Rogowska in permuta di Sopran Slaker, solo sei (19%) sono risultati vincitori, dei quali tre di una sola corsa con le punte di quattro ottenute da Hurricane e Tweety, nove cavalli non si sono mai piazzati  anche se hanno corso da una a due corse.
Tra i 33 figurano anche il duo pisano-livornese costituito da Lady San Rossore, avviata alla carriera in ostacoli e poi rimandata alla fedele allenatrice Barbara Sebastiani che l'ha riproposta in piano, dati gli scarsi risultati acquisti, e dallo statuario Tramonto Ivry ereditato da Franco Contu e rimandato alla sua allenatrice storica Silvia Casati che lo ha provato in piano in una corsa di Gruppo. Proprio con quest'ultimo cavallo, Romano ha vinto sul campo la sua prima pattern race da allenatore, il premio Richard (Gr.3), ma una deviazione finale è costata il distanziamento dal primo al terzo posto.
A fine anno il duo Romano-Saggiomo, che ha usufruito della fiducia di un palco di proprietari molto frastagliato con Elia Tanghetti a fungere da proprietario forte, ha racimolato 163.421 euro da dividere tra i vari Tanghetti, Nicolas Nisoli, Topeeka, Remo Romano, Nazareno Marchetti, il leggendario marchese Guglielmi da Vulci, Sc. Milo, De Molnier, Kurt Fekonja, Cecchinato, Lady Z, Troger, Scuderia Milano, SPZ, Facchini, Luca Aliprandi, Sc. Eurosia, Danesi, la Stajnia Panat (credo per questione burocratica) persino la Dioscuri e la compagna Ilaria Saggiomo per un totale di 21 proprietari. Si capisce quindi, dato il numero di cavalli, come Romano debba lavorare con un buon palco numerico di soggetti, sono lo stesso numero di quelli di Vana, ma con tanti piccoli propritari che comportano una riduzione media del potenziale atteso.
A ogni modo l'allenatore dispone di grande fiducia, è cresciuto strada facendo e per il 2016, siamo certi, saprà migliorare questo traguardo. Gli manca solo una grande scuderia agli ordini. Si parte dal più che sufficiente, con convinzione che possa migliorare.
Relativamente a Ilaria Saggiomo si ricorda il recupero, in piano, di Boris (appare tra gli iscritti in siepi nella prima riunione di Pisa 2016), pupillo di scuderia piazzato in pattern race in ostacoli nel 2013 (2° sia nel Criterium d'Inverno che in quello di Primavera, entrambi Gr.2) ma rimasto fermo per oltre due anni e vincente in gentleman a Grosseto con la monta della Saggiomo, anch'essa all'asciuto da vittorie, da amazzone, da oltre due anni.

PAOLO FAVERO
domina ancora la classifica e la stagione con
93 successi e oltre 1.000.000 di euro.
(Foto altoadige.gelocal.it)

In quarta posizione troviamo un grande maestro della disciplina, purtroppo in difficoltà, per i suoi standard, rispetto al passato. Stiamo parlando di uno di quegli allenatori che, pur non avendo mai vinto il Gran Premio Merano, hanno fatto la storia del settore. Inutile ricordarne qua i fasti anche perché, buona parte dei pochi che leggono queste righe lo conoscono assai bene. Stiamo parlando di Francesco "Franco" Contu, un'istituzione del settore da almeno trent'anni. Indimenticabile il suo sodalizio con l'editore Pais dell'Amalita, purtroppo scomparso con nessuno a ereditarne passione e colori.
Nel 2015 il trainer sardo ha avuto a disposizione "appena" 22 allievi, uno dei quali, forse il più promettente (Tramonto a Ivry), passato poi a Raffaele Romano. Un quarto di questi sono risultati di proprietà della Scuderia Milano, proprietario di punta dell'allenatore, ma che ha poi affidato un sesto e un settimo cavallo ad altri allenatori. Gli altri soggetti invece hanno portato in pista i colori di altri sei proprietari tra cui l'appassionatissimo Alfredo Di Gesaro (con tre elementi, due dallo stesso allevati, oltre all'AQPS Star du Cochet, pescata in Francia e rigenerata dopo quattro anni di assenza dalle piste), la blasonata Siba (precedentemente al servizio di Ostanel), e un cavallo a testa tra i vari Rangio Farm, Franco Tronconi, Francesco Biasia, Scuderia dell'Aivilo e l'ex gentleman protagonista dei cross (con gli indimenticabili Ile de Paris e Amaly) Nerino Capon (peraltro quarto in una Gran Corsa Siepi di Pisa, tra le più tristi, per campo partenti, di cui abbia memoria). Di questi 22 cavalli cinque hanno corso una sola volta, mentre un sesto, Time Trial (il quarto della Gran Corsa Siepi di Pisa), è stato dirottato (con buon successo) dal suo proprietario Nerino Capon alle piane (dapprima a Varese e poi a Siracusa agli ordini di Vincenzo Caruso che c'ha vinto cinque volte in otto corse spesso in categoria di minima). Si intuisce come il materiale, dunque, sia stato davvero tirato all'osso. Eppure, nonostante le difficoltà, "mastro" Contu ha estrapolato sei vittorie, con un paio perse per cadute sull'ultima siepe, un'altra per distanziamento (Mr Vittorio, soggetto questo infortunato e che tra i tre anni avrebbe potuto far vedere qualcosa di interessante) e due in epiloghi da fotofinish che hanno sollevato polemiche a non finire (coinvolti Sentimentodarcadia, a Merano, e Moncerrati a Milano) con l'ultimo episodio a Milano, si mormora, che ha fatto sbottare l'allenatore in una serie di proteste fino a invocare l'intervento dei Carabinieri (questo almeno è risultato scritto su un blog di settore, bisognerebbe poi verificare o attendere conferme). Alto anche il numero delle cadute, con sei cavalli finiti a terra sia con Maceli che Columbu, i due fantini di scuderia. Una stagione dunque sfortunata da cui sono emersi Tramonto a Ivry, autore di una delle più impressionanti vittorie nella stagione al debutto nella disciplina e poi terzo nel Criterium d'Inverno (Gr.2), e il duo della Milano Grand Link e Sbarazzino. Il primo, un ex Briantea maiden nel 2015, ha avuto la sfortuna di trovarsi davanti High Master e Solar Focus che lo hanno relegato spesso al terzo posto in corse di primario livello. Il figlio di Red Rocks ha comunque riportato due terzi posti nel Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2) e nel Vanoni (Gr.2) in steeple, è poi purtroppo mancato nel proseguo di stagione. Sbarazzino, a nostro avviso meno qualitativo, è comunque risultato il più vincente con le sue due vittorie (unico a raggiungere tale quota tra i cinque cavalli vincitori preparati da Contu) e gli oltre 20.000 euro conquistati in pista tra cui quelli derivanti dal terzo posto nel Criterium di Autunno (Gr.1).
Speranze poi riposte nell'AQPS A Ton Tour, acquisto annuale della Milano in ottica Gran Premio Merano, che ha faticato a Merano e ha poi vinto a Milano in steeple segnalandosi quale terzo cavallo più vincente di scuderia, alle spalle del compagno di colori Signor Tiziano, altro elemento uscito di scena, dopo qualche acciacco, all'inizio del clou della stagione quando avrebbe potuto dire la sua nei main event, è comunque il secondo nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3).
Discorsi e frasi che si traducono in sei vittorie, tredici secondi posti, dieci terzi e 100.963 euro di vincite, un decimo di quelle di Paolo Favero. Numeri discreti, ma che per Contu rendono la stagione appena sufficiente. Meriterebbe molta maggiore considerazione, ma purtroppo sembra non riceverla.

In quinta posizione, subito dietro ai "grandi" dell'ostacolismo, figura la sorpresa Ilenia Nero. L'amazzone, scuola De la Motte ma passione Dormello, è tornata ufficialmente nel "circus" delle corse dallo scorso anno, ha preso la patente da allenatore ed è tornata a correre in piano, spesso in coppia con Alfono, dopo i vecchi trascorsi in cross. Fin qui niente di eccezionale, se non fosse che si è riscoperta preparatrice in ostacoli da non sottovalutare, tanto da far vedere i sorci verdi e neri, o comunque complicare la vita, a maestri del calibro di Paolo Favero e Josef Vana nelle top race in siepi dedicate agli anziani, uno sviluppo in parte imprevedibile, ma che la stessa andava affermando da inizio stagione a Pisa. Un nome su tutti, a luccicare nella gioielleria ma soprattutto negli occhi dello staff Ghiotti-Nero, è stato Chiaromonte. Figlio dell'ex siepista Charlotte Alix, il baio, dopo esser caduto in modo goffo per un errore di Reinhardt (non Django però, dato l'abbinamento a Nero) nella Gran Corsa Siepi di Pisa (dove avrebbe di certo conquistato almeno un terzo posto) e non aver brillato nella prima parte di Milano, si è trasformato a Merano inscendando un duello infinito con Sol Invictus strutturato in otto confronti, finiti quattro a quattro, ma col Magog capace di vincere 21.000 euro in più del rivale in virtù di un rendimento più costante (59.160 euro per il Chiaro che lo elevano in quinta posizione tra i cavalli più vincenti dell'anno, il secondo tra i cinque anni e oltre in siepi dietro a Sol Invictus).
Ilenia Nero è stata una dei cinque allenatori a essersi aggiudicata un Gruppo 1 nella stagione, un successo che per il gentil sesso mancava dai tempi di Astrid Giambertone (circa undici anni fa), allenatrice quest'ultima che con la Nero condivide il legame, più o meno diretto, con la Dormello Olgiata. L'apice della stagione è stato la Gran Corsa Siepi Nazionale che ha portato i colori di Christian Ghiotti a risaltare sulle grandi griffe dell'ostacolismo, raggiungendo quello che per la scuderia è risultato essere un'apice assoluto. Una vittoria tutt'altro che sporadica o fortunosa, perché Chiaromonte ha centrato anche un terzo e un secondo posto nelle due prove più importanti della stagione in siepi, la Gran Corsa Siepi di Merano e la Gran Corsa Siepi di Milano. Risultati eccezionali per una scuderia come quella della Nero, vincente in un Gruppo 1 e con due piazzamenti in altrettanti Gruppi 1 che si sarebbero potuti trasformare, con un po' di fortuna, in altrettanti primi. L'azione macchinosa di Chiaromonte, infatti, ha penalizzato il cavallo, sempre costretto a inseguire gli avversari con grandi finali all'esterno della compagnia. Da segnalare, tra l'altro, il secondo posto di Milano davanti al cavallo che in Italia è risultato il più vincente dell'anno ovvero High Master della Magog, quattro anni vincitore di quattro Gruppi 2.
Ilenia Nero però non è solo Chiaromonte. La prof ha schierato nove elementi (pochissimi al confronto di chi la precede e anche segue in classifica), tre dei quali apparsi una sola volta in pista, portandone al successo quattro (dunque quasi la metà). Curioso constatare come cinque di questi siano stati allevati dalla Dormello Olgiata - C.I.T.A.I, una addirittura, allenata nel corso dell'anno anche da Josef Vana, di proprietà della stessa.
Il team è partito bene a Pisa, tra l'altro con un quarto posto nell'ex Gran Corsa Siepi di Roma (edizione poco probante), quarto Gruppo 1 a vederla protagonista, con l'ostico Drounais (secondo cavallo più vincente di scuderia, con 11.475 euro e sessantesimo posto in generale), per peggiorare a Treviso e Milano ottenendo comunque un terzo posto di Albina (cavalla che ha un po' deluso) nello Steeple Chase di Treviso, listed race. L'esplosione di Chiaromonte è poi arrivata a risollevare il morale e nella seconda parte di stagione sono arrivati i successi di Nelly Darrier, Drounais e della debuttante Good Vision a Grosseto. Occore dire che molte di queste ultime vittorie sono state agevolate da fortuna e da errori altrui (clamorosa caduta di Derwin a Merano nella vittoria di Nelly Darrier, per non parlare del doppio distanziamento a Grosseto di due cavalli di Favero quotati 1,00). Ragionamenti però che lasciano il tempo che trovano, perché alla fine i risultati sono arrivati, merito anche del fantino Ivan Cherchi che la Nero ha recuperato da Favero e a cui ha affidato le sorti dei propri allievi dopo non esser stata soddisfatta da Reinhardt e Columbu. Il fantino ha così preso parte a cinquantuno corse, quasi tutte agli ordini della Nero, vincendo cinque volte e ottenendo la nona posizione in classifica. Lo score finale dell'allenatrice invece è stato di 57 corse, sei vittorie, quattro secondi e terzi posti, ma soprattutto un Gruppo 1 vinto e tre ulteriori piazzamenti (un secondo, un terzo e un quarto) in medesima categoria, per un totale di 88.320 euro (67% merito di Chiaromonte) che rapportato al materiale (escludendo La Bella Donna e Best Princess che le siepi le hanno appena viste) corrisponde a una media di 12.600 a cavallo e dunque superiore alla media Favero e a quella di tutti gli altri (eccetto ospiti stranieri sporadici). Somma elevatissima, la sesta della stagione, che nei numeri medi indicati diventa la prima. Poco da dire, numeri che rendono il 2015 un anno ottimo tendente all'eccezionale, dato il budget e il materiale, con un Chiaromonte a fungere da assoluta rivelazione al punto da potersi definire, dati i risultati, imprevedibile nel rendimento. La speranza, per poter provare a migliorare questo trend, è che il prossimo anno subentrino dei nuovi proprietari, perché nel 2015 il duo Nero-Ghiotti, oltre a un cavallo della Dormello Olgiata e a due cavalli per la prima e quattro per il secondo (67% della scuderia), hanno potuto usufruire di due soli proprietari: i gentleman Raffaele Orlando e Andrea Stefani, con un cavallo a testa. Per ippicaostacoli è la rivelazione dell'anno, la scommessa ora è confermarsi su questi livelli, non sarà una passeggiata sprovvista di ostacoli, questo è certo...

Secondo anno di esperienza sui salti anche per Mario Marcialis, in pista 22 volte con risultati molto interessanti caratterizzati da cinque vittorie, tre secondi posti, sette terzi e due quarti per un totale di 19 piazzamenti utili (86%): media altissima. Marcialis ha potuto usufruire di cinque cavalli, portandone al successo tre. Qualità media non eccelsa, ma preparazione e responsi che ne fanno un allenatore degno di interesse. Il recupero di Fantastico Daniele, dopo un anno di inattività, ad avviare l'anno con vittoria al rientro a Treviso poi seguita da altre due vittorie (che ne fanno il cavallo più vincente di scuderia), quindi in chiusura il terzo posto nel Berlingieri, Gruppo 2, della tre anni Azamourday a giungere quale risultato di maggiore spicco in una stagione più che sufficiente, come dimostra il sesto posto conquistato in generale, per un totale di vincite però non esaltante: 37.306 euro.

Delude un po' Alex Taber che, come Marcialis, ha ottenuto cinque vittorie, ma con un campionario assai superiore sia sotto il profilo numerico che qualitativo, e un numero di secondi e terzi posti inferiore. L'allenatore tedesco ha potuto usufruire di un proprietaro tra i più attivi nell'ambito degli acquisti nel 2015. Josef Aichner, di fatti, ha dotato Taber di nove cavalli, cui aggiungere due della signora Edwina Elliot per un totale di undici elementi (due con una sola corsa all'attivo), quattro dei quali vincenti (tre per Aichner e uno per la Elliot).
E' mancata un po' di fortuna, certo. Kazoo, probabilmente il migliore di scuderia, ha vinto in siepi a Milano e poi non si è più visto in pista, probabilmente a causa di infortunio. Aichner non si è scoraggiato, ha sfilato il portafoglio mettendo a segno investimenti importanti che hanno condotto a cavalli quali Stellato e Nando. Il primo ha vinto in modo straripante al debutto in siepi, ma non si è confermato ad alti livelli pur risultando il più vincente di scuderia, con le sue due vittorie e i circa 15.000 euro intascati. Nando, vincitore della Gran Corsa Siepi di Cagnes-sur-Mer, è stato acquistato per le top race, ma non è andato oltre due quinti posti nel Gran Premio Merano e nella Gran Corsa Siepi di Milano portando a casa appena 7.540 euro senza vincere alcuna prova delle tre che lo hanno visto in pista, tanto da risultare solo terzo, a livello di introiti, nella classifica di scuderia alle spalle di Morning Star.  In totale lo score di Taber è stato di 35 corse, cinque vittorie, tre secondi e terzi posti e cinque quarti per un totale di 49.802 euro ovvero il nono posto a livello di vincite, il settimo per numero vittorie e piazzamenti utili. Quindi una stagione che, per gli investimenti fatti, si può considerare ai limiti della sufficienza, nel 2016 deve fare di più.

Il primo degli ospiti internazionali piovuti a intermittenza in Italia è Michal Lisek, subentrato all'esperto Grzegorz Wroblewski alla conduzione della blasonata scuderia ceka della DS Pegas. Il ceko ha presentato sei cavalli, tutti a Merano e tutti per i colori dell'agenzia investigativa che utilizza un pegaso bordato di rosso come effige, portandoli tutti al piazzamento. Tre di questi sono risultati vincitori, uno addirittura duplice vincitore. L'apice è stato raggiunto dal Gruppo 1 vinto da Kamelie, il Grande Steeple Chase d'Europa.
Una vincita che fa di Kamelie il soggetto più lucrativo del gruppo, inseguto dal tre anni Signum, vincitore nel Premio dei Giovani, Listed Race. Piazzamenti d'onore, dal terzo a scendere, in pattern race anche per i vari Makler, Gejzir e Napastnik. Un'unica corsa, ma vincente, per Casper. Tradotto in numeri: undici corse, quattro vittorie (due in pattern race), un secondo posto, due terzi a fungere da base all'ottavo livello somme vinte quantificato in 57.851 euro.

Si scende di due vittorie per giungere alla nona posizione occupata da Eros Ostanel. Una partenza buonissima a Pisa, con secondo posto nella classifica di riunione alle spalle di Favero, quindi il lento declino giustificato dall'improvviso smantellamento della scuderia e non certo da intendersi per il riporsi delle copertine dovuto all'incremento delle temperatura. Eros Ostanel, a poco a poco, ha ceduto tutti i suoi cavalli e di fatto, a metà stagione, è uscito di scena.
Ha sellato 14 elementi, tre dei quali della Siba e undici propri trovando la vittoria con Giant Hawk a Pisa, ma soprattutto con Mordicchio a quota stratosferica  a Merano. Il momento di maggior spicco però è stato il secondo posto di Notti Magiche, poi ceduto alla debuttante signora Trevisan, nella Gran Corsa Siepi Nazionale di Pisa. Il figlio di Montjeu, quel giorno, ha insidiato Sol Invictus, giungendo vicino a vincere in categoria Gruppo 1. Purtroppo non si è ripetuto a Merano.
Sei dei cavalli sellati sono stati ceduti nel corso dell'anno, due di questi, Relco Sud Ovest e Little Bruv, passati nelle mani di Paolo Favero per i colori trevisan D'Altemps, si sono resi protagonisti di prove maiuscole in pattern race, a dimostrazione del fiuto di Ostanel nello scovare potenziali campioni. Ha ben impressionato, a Siracusa in handicap principali, anche Zaiman, ceduto prematuramente dopo appena una corsa incolore a Pisa
Nonostante le difficoltà che hanno portato, potremmo quasi definirlo così, al momentaneo ritiro, Ostanel ha vinto due corse, impreziosendo il bottino con otto secondi posti, quattro terzi e sei quarti per un totale di 45.203 euro (quindi poco meno di Taber e più di Marcialis). Finché c'è stato ha dato prova di buoni risultati poi ha fatto come Battiato in quel famoso pezzo in cui il siciliano intona: "mister tamburino non ho voglia di scherzare, rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare..."

Sotto questo lotto ci sono i vincitori di almeno una corsa. Sono ben sedici gli allenatori vincitori di una prova, traguardo sicuramente insufficiente che in alcuni casi può considerarsi anche qualcosa meno di insufficiente. Simone Pugnotti è il primo di questo gruppo, in virtù dei suoi sei secondi posti col terzo montepremi del gruppo fatto di appena 19.963 euro (risultato di nove cavalli impegnati, con Trafalgar Square nel ruolo di primo attore), lo seguono, nell'ordine, Laura Marinoni (tre cavalli per 11.585 euro), Giuseppe Satalia (poco meno di 14.000 euro con otto cavalli e il redivivo Tullio Ostillio nei panni di chi ha racimolato più euro), Nicolò Simondi, Aldo Locatelli (vincitore della corsa con il montepremi più basso di Italia, sezione galoppo), Sandor Ribarszki, Michelino Bebbu (col solo Thibodeau), Pavel Tuma (vincitore della Gran Corsa Siepi di Grosseto, L), Petra Marcova (vincitrice dello Steeple Chase di Treviso), Gianluca Bastianelli, Giuliano Rota, Ilaria Saggiomo, Roberto Cova, Pavel Vovcenko (vincitore del Gran Premio Merano, grazie al quale risale in quarta posizione per quel che concerne gli euro vinti: 114.080), Patrice Quinton (vincitore del Nazioni, Gr.2) e Arnaldo Bianco.

Seguono poi gli allenatori che non hanno mai vinto. Sono addirittura trenta, la maggioranza (54%), di cui diciasette con almeno un piazzamento utile conquistato. Guida la lista Stella Giordano, in ventiseiesima posizione, in virtù di due secondi posti, un terzo e un quarto, a differenza dell'ospite francese Guillaume Macaire che ha due secondi posti e un terzo, ma nessun quarto, in corse però di Gruppo che gli hanno fruttato 63.800 euro (settimo introito stagionale). Un secondo posto poi per Alberto Morazzoni, Acuna, Jaroslav Brecka e Frantisek Holcak. Due terzi posti, quali migliori piazzamenti, a Pisa per la polacca Monika Rogowska, contro un solo terzo posto per Dario Viti e Davide Pacifici. Si passa poi ai due quarti posti di Giuseppe Chianese, e all'unico quarto posto degli ospiti Tomas Vana, Grzegorz Wroblewski, Milan Theimer e Jan Blecha. Un quinto posto infine per Cestmir Olehla, Jan Cagan e Paola Palmieri, a completare il lotto dei piazzati.
Non classificati in tredici (24% sul totale allenatori), perché mai piazzati: Di Dio, Katrinec, Hannacek, Haris, Wroblewska, Manili, Verricelli, Codias, Fineschi, Dall'Arche, Willie Mullins, Cristiano Fais e Barbara Sebastiani.

Nella stagione dell'Alto Maestro, recuperiamo
su la brughiera online
il Maestrello in compagnia del vincitore della classifica Gr e Amazzoni
RICCARDO BELLUCO,
a esaltare l'istantanea i colori trionfatori della classifca proprietari, quelli di PAOLO FAVERO
 in uno sfondo da narrativa contrariamente a chi sostiene 
che con i numeri non si può farla.
(Foto da labrughieraonline.it).

PROPRIETARI
138 colori in pista e il riferimento non va certo alla scala cromatica, bensì alle diverse tipologie di giubbe con qualcuna anche in formato doppio, roba da Magog. Appena quarantasette (34%) i proprietari vincitori di almeno una corsa, centootto quelli piazzati almeno una volta a lasciare gli ulteriori trenta (22%) a bocca asciutta.
Il fucsia integrale di Paolo Favero è stato il più rappresentato. L'allenatore di Sinigo ha mandato in pista addirittura 73 cavalli ovvero il 23% di tutti quelli scesi in pista nella stagione, vendendone poi diciassette tra i quali gli assi High Master e Solar Focus al suo proprietario di punta Alex Ambruschitz, ma anche gli ottimi Relco Sud Ovest e Little Bruv, a loro volta rilevati da Eros Ostanel, alla D'Altemps, per non parlare delle cessioni alle varie Alessandra Schileo, Lydia Olisova e notaio Vangelisti nonché altri passati nelle mani di ulteriori allenatori. Numero quindi elevetassimo che trova riscontro nelle 318 rappresentazioni in pista, spesso con più di un portacolori per gara e la quasi totale presenza in tutte le corse. Volume di fuoco insostenibile per tutti, ma non sul versante qualitativo. Di fatti Paolo Favero vince la classifica relativa al numero di vittorie, addirittura 51 con una vincita superiore ai 500.000 euro (nel dettaglio dovrebbero essere 505.377 euro, circa la metà di quelli conquistati da tutti gli allenati), ma non risulta il primo in ordine al numero di pattern race vinte né a quello dato dalla somma tra le vittorie e i piazzamenti nelle prime tre posizioni in queste particolari tipologie di corse. Favero ha vinto infatti tre pattern race, tutte a Pisa, e si è piazzato nei primi tre dieci volte. Meglio di lui ha fatto il secondo in classifica generale ovvero Axel Ambruschitz con la sua scuderia Magog, rappresentata anche dalla Staj Magog ovvero la stessa scuderia ma con iscrizione ceka (tre cavalli affidati a Holcak non piazzati nelle tre corse disputate). L'austriaco, secondo proprietario con maggior numero di cavalli (quattordici), ha vinto nove pattern race, ovvero il 35% di quelle previste (record stagionale, con il secondo in classifica relegato a tre vittorie), piazzandosi in un ulteriori sei. Una stagione quindi fantastica che pone la Magog quale la scuderia dell'anno nel settore ostacoli, peraltro premiata da 335.486 euro. Per i coniugi Magog ottantacinque le apparizioni dei colori a scacchi bianco e rossi con ventisette successi. Importanti gli acquisti, a stagione in corso, del duo High Master e Solar Focus, due leader generazionali nelle rispettive discipline, col rammarico costituito dall'infortunio de Il Superstite nel momento topico della stagione in prospettiva Gran Premio Merano. Grande performance finale, tra i tre anni, di Keen Move a fungere dal nuovo che avanza sotto l'ala protettrice di Sol Invictus, il figlio di Sine Alia, dove il "sine" ha "senz'altro" un che di ironico nel voler suggerire con refuso "senza ala" al cospetto di un aquila reale protesa in volo sulle vette dell'Olimpo, laddove il sol invictus era la festa del venticique dicembre.

Completa il podio, nel trionfo Favero, la trevigiana D'Altemps. Nove cavalli, quinta scuderia col maggior numero di elementi cui affidare i sogni di gloria, dopo i due sopracitati ed Eros Ostanel (undici) e Josef Aichner (dieci). Nove vittorie, divario abissale rispetto ai primi due in classifica ma con tre lunghezze di vantaggio sul quarto, la Statek-Chyse; tre le pattern race vinte, con la terza quota vincite della classifica generale da tradursi in 124.899. Little Bruv l'acquisto azzeccato su suggerimento di Paolo Favero, Chic Anti Shock e Wiston i recuperi non riusciti.

Quarta posizione per la ceka Statek-Chyse, sette soggetti proposti, uno poi ceduto e un altro dirottato in piano, per sei vittorie con i Gruppi Uno vinti da Cornet Obolensky e Fafintadenient. Poche le corse, appena ventuno che hanno però fruttato 91.502 euro (quinta vincita dell'anno).

Chiude quinto, ma deludente, Josef Aichner, grazie a cinque vittorie, quattro sotto l'osservazione di Alex Taber una al servizio del duo Satalia-Menato. Investimenti importanti quelli di Aichner che ha messo su, in un anno, una scuderia formata da dieci elementi, ricevendo però un introito molto modesto di appena 38.395 euro, l'undicesimo nella relativa classifica, senza primeggiare in alcuna pattern race se si esclude l'ottimo quinto posto di Nando nel Gran Premio Merano.

Se delude Aichner, sorprende Christian Ghiotti in sesta posizione. Soli quattro cavalli per l'altoadesino e dodici corse, ma con un Chiaromonte a innalzare in alto la bandiera di scuderia tanto da scomodare gli dei dell'Olimpo e il riferimento na va certo allo Zeus che chiude le classifiche, ma alla vetta rischiarata dai raggi solari. Quattro vittorie, ovvero il 33% delle corse disputate, con un introito di 70.000 euro, ovvero la quinta vincita della stagione, un Gruppo uno in bacheca e altri due piazzamenti in medesima categoria. Stagione da incorniciare dato che, a differenza dei cinque di cui sopra, si tratta di una piccola scuderia in odore di fiaba.

Settimo posto, anche questo un po' deludente, della Scuderia Milano. Otto elementi, sei dei quali affidati a Francesco Contu, uno a Favero (presumo pagato anche parecchio) e uno a Raf Romano, quattro successi in trenta corse per 66.504 euro. Somma quindi inferiore rispetto a quella riscossa da Ghiotti sebbene il volume di fuoco sia stato doppio, sia in riferimento al numero di cavalli utilizzati sia in riferimento al numero di corse disputate.

E' invece ottimo l'ottavo posto dell'Agenzia Investigativa di Informazione ceka, la DS Pegas. Scuderia notevole in Rep.Ceka, venuta a disputare un numero ridotto di corse a Merano, spesso in pattern race. Sei i cavalli presentati all'impianto Maia, quattro le vittorie su undici corse (numeri simili a Ghiotti, ma con cavalli superiori), 57.851 euro le vincite con un Gruppo 1 vinto, una Listed Race e due piazzamenti. Stagione indubbiamente buona.

Il primo proprietario agli ordini di Raf Romano compare solo in nona posizione, a dimostrazione di quanto abbiamo affermato nel capitolo dedicato agli allenatori, quando abbiamo detto che al bresciano manca una scuderia da vertici. Le prove Tweety Kash innalzano allora Remo Romano in nona posizione, anche se non in relazione all'entità delle vincite (poco più di 18.000 euro), in virtù del poker di vittorie.

In decima posizione la coppia Vocetka e Crossing Promotions con tre vittorie, frutto però nel secondo caso di un solo cavallo contro i quattro ceki trainati dal più incisivo Big Mago.

Degni di nota il quarto posto in classifica montepremi di Huckschlag-Riepegrund, grazie a 110.000 euro conquistati da Kazzio, quindi nona posizione, nonostate le problematiche già ricordate, di Eros Ostanel vincitore di 45.000 euro abbondanti. Seguono Ecurie Sagara (una sola corsa ma 40.000 euro di Marinas), Aichner, Joly, Tanghetti, Stall Grimminger ed Ecurie des Dunes.

Tra i più deludenti la Siba, che ha usufruito di cinque cavalli (nono proprietario per volume di fuoco) senza però badare alla qualità tanto da vincire 6.647 euro in undici corse. Non brillano molto neppure i due portacolori di Ilenia Nero (ventottesima per vincite) che innalzano però i triangoli contrapposti neri su sfondo verde in settima posizione per quel che riguarda il numero di corse disputate (ventitré corse). Sotto questo versante incuriosisce trovare il giallo e rosso di Eros Ostanel in quarta posizione, in virtù di trentacinque rappresentazioni, nonostante sia uscito di scena a metà stagione. Si fa inoltre notare che dei 138 proprietari solo 87 (65%) hanno corso almeno tre corse.

LE CLASSIFICHE SOGGETTIVE DI IPPICAOSTACOLI PER SETTORE

Tre Anni Siepi: Individuiamo Triple Pursuit come il tre anni dell'anno. Il cavallo ha debuttato nella parte terminale della stagione. Ha corso tre volte ed è uscito imbattutto, aggiudicandosi l'unico Gruppo 1 di categoria. Ha battutto tutti i migliori coetanei, eccetto Keen Move con cui non ha mai intrecciato il cammino. A livello di somme vinte ha conquistato quasi il doppio del cavallo più vincitore (Multiplier, 44.200 euro contro 25.300). I divari con cui ha plasmato le proprie vittorie, però, non sono stati netti. Per cui indichiamo Keen Move come il soggetto dotato di un interessante potenziale, ancora da sviluppare, e che potrebbe sovvertire il rapporto nel 2016. Come terzo soggetto andiamo per Panther Cat su Silver Tango, Signum, Multiplier e Sbarazzino (quest'ultimo terzo per volume di somme vinte)

Quattro Anni Siepi: Nessun dubbio nel delineare High Master quale il netto dominatore di categoria tra i siepisti di quattro anni. Il figlio di High Chaparral ha macinato sette vittorie e ha fatto l'en plein centrando tutti e quattro i Gruppi 2 di categoria. Una dimostrazione di superiorità davvero notevole che non ha ammesso repliche né deroghe.  Il compagno di colori Solar Focus, finché è rimasto in siepi, è stato il secondo miglior elemento. Terzo posto strameritato per Grand Link che anteponiamo a un ottimo Makarenko che ha corso in progresso, secondo due volte alle spalle del "mostro" High Master, ma troppo poco per porlo più in alto in graduatoria. Netti miglioramenti, sul finale di stagione (tre vittorie e due terzi posti in tre mesi), per Relco Sud Ovest che indichiamo quale quinto cavallo tra i quattro anni. Da segnalare, infine, Tramonto a Ivry che ha vinto al debutto a Pisa, in modo straripante, ed è poi stato battuto nel Gran Premio della città della torre pendente da High Master e Solar Focus, senza più confrontarsi in siepi.

Quattro Anni Steeple: Un netto dominatore anche qua ed è Solar Focus. Quattro vittorie in cinque uscite, con un non piazzamento non probante sotto un'autentica tempesta d'acqua. Ha vinto Vanoni e Richard, anche se in quest'ultimo Gran Premio ha beneficiato del distanziamento del vincitore e del danneggiamento di un compagno di allenamento. Motivi questi ultimi che ci portano a eleggere Tramonto a Ivry, il vincitore sul campo del Richard, quale secondo cavallo sugli ostacoli alti e Company of Ring quale terzo. Ma si tratta di scelte fortemente opinabili, i divari sono minimi e inoltre a fine stagione si è distinta un'impressionante Little Bruv: imbattuta nella tre uscite sui volumi alti, con vittoria nel Pr. Steeple Chases d'Italia a fungere da apice, dopo una prima parte di stagione in siepi a livelli non trascendentali. Dietro a questi Grand Link e il generoso Hurricane Mix.

Anziani Siepi: Categoria teatro dello scontro infinito tra Sol Invictus e Chiaromonte, ma anche settore dove Josef Vana ha sfruttato i suoi Fafintadenient e Chicago per beffare i due grandi rivali nel momento topico dei vari programmi di riunione. Ha corso con questi anche High Master, finendo battuto da Chicago e Chiaromonte. Questi sono i cinque grandi primi attori della stagione ed è difficile fare scelte perché l'equilibrio è incredibile. Mettiamo in quinta posizione Chicago, autore di exploit in Gruppo 1  a Milano a coramento di una stagione in crescendo, per gli altri quattro non ci pronunciamo perché è davvero difficile esprimersi. In sesta collochiamo Taquari su Kazoo e Signor Tiziano. 

Anziani Steeple: Per numero di corse disputate, quattro, con tre vittorie e un secondo posto, indichiamo Il Superstite come il più convincente in steeple tra gli anziani. Il baio della Magog è mancato, causa infortunio, nel momento della verità ovvero nel Gran Premio Merano che ha visto trionfare il tedesco Kazzio. Una vittoria quest'ultima che vale il nostro secondo posto nella classifica di settore davanti a Cornet Obolensky che ha dominato invece la prima parte di stagione vincendo il Grande Steeple Chase di Milano. Marinas è poi la nostra quarta scelta, in virtù del secondo posto nel Merano, su Ole Companero, Kamelie e Frolon. 

Crosser: L'incredibile vittoria di Martalin nel Nazioni, unica corsa in Italia nel 2015 del francese, gli vale il premio quale crosser dell'anno, anche perché Ara Gold, che poniamo al secondo posto, ha deluso in più di un'occasione, pur dimostrandosi per lunghi tratti quale il soggetto più pericoloso. Arman merita la terza posizione, in virtù della vittoria nel Grande Steeple Chase delle Capannelle, quindi Hurricane Mix incontenibile a Grosseto nel Grande Steeple Cross e Nils (vincitore dell'Amedeo Duca d'Aosta)

sabato 12 dicembre 2015

Il Riassunto della Stagione ostacolista italiana 2015


IL TRIONFO DI FAVERO E LA TRIPLETTA DI VANA SR NEI GRUPPI UNO: L'ACUTO DI KAZZIO NELL'APICE DI UNA STAGIONE DA HIGH MASTER


A cura di Matteo Mancini.

KAZZIO
inseguito da un poker nel G.P. MERANO
(Foto di Simone Soldani).

E' tempo di inventari, di studio, riflessione e anche di riassunti riepilogativi di quello che è stato e di ciò che sarà, base ideale per fare progetti alla ricerca del miglioramento sperato che costituisce base imprescindibile di ogni attività, specie se pungolata dall'assillo della competizione. 
Trecentoventidue cavalli, centosessantatré corse spalmate in tre discipline, cinque ippodromi a fungere da teatro delle sfide di cinquantacinque allenatori provenienti da Irlanda, Italia, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Francia e Polonia con quarantuno professionisti e ventuno dilettanti cui affidare sogni di gloria, speranze e grida di incitamento da una tribuna in mezzo a tanti sconosciuti o più isolati, da soli o con pochi eletti, piuttosto che da un monitor o dallo steccato esterno di una pista, col sogno e lo scatto finale che fa alzare le braccia verso al cielo rincorrendo i propri pupilli o ancora celati nella solitudine di un tondino svuotato con tutti gli occhi che guardano altrove, perché lo spettacolo si è spostato e la voce del telecronista schianta il silenzio disceso sull'ippodromo. E allora ecco le insidie da volare via e che lasciano trepidare, nell'attesa, il numeroso pubblico di Merano, o quelle che accendono la passione immortale del piccolo impianto di Treviso, piuttosto che dei pochi, ma qualificatissimi ammiratori, di Pisa e Grosseto o dei più nobilari e competenti frequentatori dell'olimpo professionista di Milano. Sono questi cuori palpitanti e queste mani che si aprono e chiudono in un applauso a fare da corollario agli infiniti salti di siepi, volumi alti dello steeple e piegate secche, indotte dai percorsi obbligati segnalati con bandierine e steccati, che forgiano i percorsi del cross. Corse più o meno importanti, con ventiquattro pattern race a fungere da fiore all'occhiello nel programma annuale, con la griffe internazionale dei volumi alti costituita dalla montagna del Gran Premio Merano, un becher's brook "de noi altri" quotato 110,000 euro in favore del primo. Sono questi i numeri della stagione ostacolista italiana andata in onda dal 6 gennaio al 9 dicembre del 2015, senza possibilità di replica, poiché le emozioni del campo non possono esser riprodotte da freddi riscontri televisivi. Arrivo e partenza in terra toscana, da Pisa a Grosseto, modalità espresso con biglietto di andata e ritorno da prospettiva 2016. 
Due nomi su tutti a troneggiare dall'olimpo: l'allenatore di Sinigo, provincia di Bolzano, Paolo Favero e il ceco Josef Bartos, che con Favero ha il contratto di prima monta. I due hanno dominato in lungo e largo, con tentennamenti solo in Maremma dove hanno subito l'amico Raf Romano, quest'ultimo salito in cattedra, in una stagione in crescendo, per togliersi qualche sassolino dagli stivaletti, senza scagliare il giusto effetto speciale da albo d'oro che fa ruggire gli allievi ma che si tramuta però in una splendida doppietta nel Grande Steeple Cross di Grosseto e che resterà per lui storica essendo la sua prima doppietta nella nuova carriera da allenatore. Novantatre sono stati i successi del suo maestro, Favero, unico ad aver preso parte a tutte le corse, una quota pari al 54% delle prove disputate e dunque oltre la metà delle stesse. Risultato conseguito schierando qualcosa come novantacinque elementi, due dei quali ceduti in stagione in corso, tre se si conta Deira Miracle che però non ha mai debuttato in siepi, e tre “ereditati” da Eros Ostanel. Dunque l'allenatore più importante di Italia, sia in termini di cifre conseguite sul campo, sia in termine di cavalli disponibili che di acquisti all'estero, quest'anno trentanove solo in Inghilterra, ventiquattro dei quali mai apparsi sugli ostacoli e dunque non computati nella cifra di cui sopra. 

Numeri importanti anche per Josef Bartos, II (secondo) per alcuni database non certo però per le classifiche, per gli amici Big Joe come appare scritto sui pantaloni da corsa che sfoggia a ogni impegno sotto gli occhi degli ammiratori del tondino. Il fantino proveniente dall'est, ovvero dal paese dei saltatori per eccellenza, dopo Inghilterra e Francia, ha preso parte a centoquarantanove corse su centocinquantuno riservate ai professionisti, vincendone cinquantanove (39%) e piazzandosi in altre settantuno per un totale di centotrenta corse che hanno fruttato denaro a chi l'ha ingaggiato, con percentuale del 86%. Solo due cadute per lui e quattro classifiche di riunione vinte con la sola di Grosseto a mancare nella sala dei trionfi, secondo posto alle spalle del ricordato Raf Romano.

Questi i numeri iniziali di una stagione che andiamo ora a ripercorrere dal giorno in cui tutto ha avuto inizio, l'epifania in terra pisana con tanto di visione dei Re Magi e dei Magog scuola natale dei pagani, la fantomatica festa del sole, il Sol Invictus, per i latinisti come il signor Giulio Frascatani che il Sol ha appunto allevato, l'indiscusso protagonista assoluto della riunione e della stagione, con il suo infinito duello con Chiaromonte presentato da chi rispetto al solare ha un nome da antitesi ovvero Nero. Andiamo allora nel dettaglio, stringete i sottopancia, apponete bene gli stivali sulle staffe, stringete le briglie perché i nastri si stan tirando, abbassi gli occhialini, lei laggiù di lato, il terreno potrebbe esser pesante... Venga più a sinistra, lei... Faccia entrare il collega, forza... Ora l'allineamento mi pare buono... Pronti? VIA!

SOL INVICTUS
(Foto altoadige.gelocal.it).

PISA - 6 gennaio - 15 febbraio

E allora partiamo dall'inizio della stagione, da Pisa. Venti corse diluite in sette giornate dal sei gennaio al quindici febbraio. Si capisce subito quale sarà la piega della stagione perché vanno in pista subito molti protagonisti dell'anno, soprattutto del settore siepi. Sol Invictus della scuderia Magog, per il training di Paolo Favero, è il cavallo della riunione. Subito in pista nella prima giornata dove si aggiudica il Premio Furton pur facendo intervenire i commissari di gara. Il cavallo ha infatti un ondeggiamento che intralcia Signor Tiziano costretto a pararsi, Fuhrmann dirà perché impaurito dall'avversario. Alla fine ne approfitta, a largo di tutti, Chiaromonte che giunge secondo per i colori di Christian Ghiotti. Ilenia Nero, allenatrice rivelazione della stagione, confida nel distanziamento dell'avversario per poter così conseguire la vittoria a tavolino. I commissari però, piuttosto a sorpresa, non ravvedono gli estremi. Decisiva, sembra, sia la dichiarazione di Dirk Fuhrmann, in sella all'allievo di Francesco Contu. “Non è stato l'avversario a intralciare il cavallo, ha avuto paura da solo.” La Nero non è d'accordo. Siamo alla prima scoccata tra due cavalli, Sol Invictus e Chiaromonte, che infiammeranno l'intera stagione dedicata alle siepi, confrontandosi qualcosa come otto volte, tra Pisa, Merano e Milano. Il bilancio? Sul filo del rasoio, sarà di quattro a quattro, con un Gruppo 1 vinto dal Chiaromonte e un Gruppo 1 e un Gruppo 3 vinto dal Magog. Dunque uno dei leit motiv della stagione, subito in scena alla prima giornata, a Pisa.
Nella città della torre pendente però sembra non esserci storia. Sol Invictus chiude la pratica con i due avversari, il giovane Signor Tiziano e l'emergente Chiaromonte, senza possibilità di appello. Vince in scioltezza la prima delle ventiquattro pattern race della stagione, ovvero la Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), controllando Signor Tiziano impegnato in uno schema di gara da stretta marcatura e approfittando della goffa caduta di Emmanuel Reinhardt, nei primi salti, dal controfavorito Chiaromonte. Una caduta, quest'ultima, che costerà il posto al fantino ingaggiato da Ilenia Nero, che si orienterà verso Davide Columbu prima e poi in via definitiva su Ivan Cherchi, appena liberato proprio da Favero. Sol Invictus si conferma in maniera ancora più evidente nel primo Gruppo 1 della stagione, la II Gran Corsa Siepi Nazionale ex Gran Corsa Siepi di Roma con premio raddoppiato rispetto alla precedente affermazione. È il quindici febbraio, settima e ultima giornata di corse a San Rossore per gli ostacoli. Il campo partenti prevede ancora una volta Signor Tiziano, questa volta nel ruolo di controfavorito anche perché Ilenia Nero non schiera Chiaromonte optando per il duro e difficoltoso Drounais, apparso in ordine al rientro in siepi in categoria ascendente. Tra i partenti, a sorpresa, c'è anche un grande campione del passato ex Favero, ovvero Tullio Ostillio, che Davide Satalia ripropone dopo un'assenza di quattro anni. Ed è proprio quest'ultimo a manifestarsi nel ruolo del battistrada, per niente preoccupato dalla lunga assenza dalle piste e dalla griffe della prova che costa la carriera a Barnabo, fratturatosi nel tratto piano dopo il salto della prima siepe della dirittura opposta a quella di arrivo. Sol Invictus vince, ma deve respingere un Notti Magiche deciso a scagliare un affondo finale con Dirk Fuhrmann scatenato al punto da far trepidare Eros Ostanel in tribuna. Il trainer si alza in piedi, lancia incoraggiamenti alla propria pedina, serrando il pugno mezzo levato in aria: "Vai... Vai...!" quindi si volta a guardare in faccia l'amico Favero. Il sottoscritto, vicino ai due, sussurra: "Quasi... quasi..." Qualcuno sotto la tribuna festeggia per l'accoppiata presa, ma paga poco. Un acuto cui il baio di Montjeu non sarà capace di dar seguito. Terzo completa il podio del gruppo uno il rientrare Arjen, compagno di colori del vincitore. Festeggiano il quarto e il quinto posto, conseguito con soggetti fuori categoria, Ilenia Nero e il duo Satalia-Menato senza valutare troppo che il risultato, come proveranno le prestazioni successive, è determinato dall'assenza di cavalli degni della categoria. Delude Signor Tiziano, rallentato da Maceli, per un acciacco fisico, forse un principio di emorragia comunque non tale da fermarlo per un lungo periodo. Lo ritroveremo in pista Milano.

Interessanti anche le sfide in siepi riservate ai quattro anni, andate in scena in corrispondenza dei gran premi appena accennati. Il primo appuntamento di un certo rilievo si concretizza il venticinque gennaio, con la tradizionale Corsa Siepi dei 4 anni, Listed Race da poco meno di 9.000 euro al primo. Il campo dei partenti è deludente. Noi in redazione azzardiamo favorito quello che sarà il cavallo di proprietà italiana più vincente della stagione: High Master. È al debutto in Italia e corre in modo anonimo, cedendo alla distanza. Vince con corsa di testa Kisanji, soggetto molto apprezzato dal pubblico locale ma non da chi vi scrive tanto che al tondino, la volta prima di questa corsa in occasione del maiden Premio San Giuliano Terme, il sottoscritto aveva manifestato a chiare lettere i propri dubbi sulla qualità di questo soggetto dicendo: “Bisogna vedere se andrà avanti nel rendimento, altrimenti non credo che sia niente di eccezionale.” Non vi descrivo la reazione di chi si sentì dire questo parole, quasi stizzito rispose sorridendo: “E perché, dovrebbe andare indietro...!?” I fatti, nel corso dei mesi, ci daranno ampia dimostrazione di quanto affermammo, ma sul momento vengono premiate le altre correnti di pensiero sebbene quel San Giuliano Terme venga vinto da Locky Taylor (che correva a vendere) su Kisanji. Montato da Josef Vana Jr, il figlio di Teofilo, domina la prova rifilando sette lunghezze a Relco Sud Ovest di Eros Ostanel, soggetto quest'ultimo che finirà nella scuderia di Favero a fine stagione a causa della decisione di Ostanel di dedicarsi alle piane e di liberarsi da quasi tutti i cavalli in proprietà, insidiato da un arrembante Moqorro nel bizzarro ruolo del controfavorito. Il giorno della verità arriva però nella settima giornata, con il Criterium d'Inverno che mostra i valori dei due migliori quattro anni della stagione: High Master e Solar Focus, ovvero coloro che diventeranno i leader generazionali rispettivamente delle siepi e dello steeple. Corsa bellissima, ammirata da chi vi scrive in linea col palo di arrivo. Va in scena la rivincita Kisanji-Relco Sud Ovest, ma c'è soprattutto Tramonto a Ivry che ha debuttato in modo impressionante due settimane prima fino a far affermare all'intervistatore Enrico Querci, al rientro al tondino, la fatidica frase “Oggi è nata una stella.” Frase per nulla esagerata, perché il cavallo vince il premio in questione in modo netto infliggendo dodici lunghezze e mezzo a Little Bruv, che a settembre vincerà in Gruppo 2 a Merano, e quindici a Solar Focus, altro futuro vincitore in Gruppo 2 in terra altoadesina. Inevitabile il pronostico, tutto dalla parte di Tramonto con Kisanji controfavorito. Questa la cronaca della dirittura dalla nostra penna: 

Si entra in dirittura con Kisanji che prova a respingere Tramonto a Ivry, presenta la sua seria candidatura anche High Master che coglie varco interno. Cambiano linea Relco Sud Ovest e Solar Focus. Battuto ma non lontano Constantine seguito da una coraggiosa Maratory. Lontanissima Zafra. Salto finale con la coppia che non ti aspetti. High Master a centro pista attaccato di forza da Solar Focus, Kisanji a largo con Tramonto quasi sullo steccato opposto. Lotta furibonda a quattro. High Master respinge alla grande un eccellente Solar Focus, vicinissimi anche Kisanji eTramonto con il Topeeka che trova la falcata giusta finale per battere di un muso il rivale per la terza. Che arrivo, ragazzi...! Applausi e braccia alzate dal sottoscritto, per il pronostico ardito già fatto all'epoca della Gran Corsa Siepi dei 4 anni!

La stagione al Prato degli Escoli propone anche uno steeple per quattro anni, il primo della stagione, altamente remunerato, ma che non si fregia del marchio da pattern race nonostante gli 8.500 euro offerti al primo. Si tratta della Prova d'Assaggio, sui 3.500 metri, che non vede un gran campo di partenti. Sei al via con il solo Company of Ring che correrà in seguito con regolarità dimostrandosi addirittura capace di un miglioramento talmente importante da correre il Gran Premio Merano come prima scelta di Paolo Favero. Si avvia a vincere Locky Taylor, cavallo pagato appena 1,500 ghinee a Doncaster (5,000 meno di Kisanji) e vincente a vendere nella prova precedente su Kisanji, affidato da Favero a Jo Bartos. Il baio conduce la corsa fin dall'inizio, salta bene davanti a Company of Ring l'ultima siepe e lo controlla in distensione. La scuderia paga appena 1,1 al totalizzatore, ma ecco che a venti metri dal palo cede l'anteriore destro del cavallo, così che passa il compagno di colori, mentre Locky Taylor sullo slancio chiude secondo su tre zampe davanti agli altri.

Poco altro da menzionare, se non le non riuscite prove in cross country riservate ai gentleman con la doppia vittoria di Missed Approach, sia con Riki Belluco che con Luca Bonacina, accompagnato al traguardo dal compagno di colori Uvea sempre mandato in testa da Pavel Peprna, in prove dove si evidenziano le difficoltà di gentleman quali Luca Carminati e Roberto De Santi, capaci di combinare l'indicibile, cadendo goffamente o non indirizzando a dovere i propri allievi nei passaggi obbligati.

Cenno di dovere anche per il quarto classificato del Gran Premio Merano 2014, Cornet Obolensky della Statek-Chyse, presentato da Vana Sr (una sola vittoria a Pisa, in ascendente, con Big Mago con tanto di urla della groom) che perde una corsa pazzesca: il Chivas Regal, condizionata, da 5.100 euro disputata il cinque febbraio sui 3.500 metri dell'anello in steeple, vinta dall'estremo outsider Giant Hawk con Cornet Obolensky a volare nel tratto piano conclusivo dopo essersi disinteressato per tutta la corsa. Non a caso sarà massimo protagonista a Milano. Questo il nostro commento nel post-gara:

"Sulla siepe che immette alla curva finale, Davide Columbu azzarda l'attacco lontano, anticipato daOpaleo che lo manda in quarta corsia. All'interno si allineano Darakti e Union du Bosc. Shame è a contatto, lontano almeno di cinque Cornet. Sul siepone che porta all'ultimo salto, Darakti beneficia della corda, ma Giant Hawk è aggressivo all'esterno di tutti braccato da Opaleo, cala ma non molla Union du Bosc, mentre Shame sempre tenuto ben protetto da Mastain non progredisce. Lontano, clamorosamente, di dieci lunghezze Cornet Obolensky con Vana Jr che sembra non crederci. Sull'ultima Giant Hawk salta in testa concretizzandosi come la sorpresa della corsa, Darakti ritrova energie per abbozzare una reazione su Opaleo, a largo ritorna anche Union du Bosc, quindi Shame in linea col grigio. Tratto piano conclusivo. Giant Hawk, da buon Nuova Sbarra, nella gabbia Favero, con Union du Bosc brillante come non mai a fare il finale a largo di tutti e... attenzione, finisce fortissimo Cornet Obolensky con traiettorie assurde, lontano dai primi di circa dieci lunghezze dopo l'ultimo salto. Si salva Giant, con Cornet Obolensky che pare Maradona e dribbla tutti gli avversari fucsia stampando proprio sul palo Darakti. Fotografia anche per Opaleo coperto da Union. I sei in un fazzoletto, ma che corsa persa da Vana Jr risucito nell'impresa di arrivare secondo quando aveva posto tutte le premesse per non piazzarsi nemmeno. Troppo fuori dai gioco, poco convinto nel sostenere il cavallo. Ha dato l'impressione di chi si presenta con l'intenzione di fare un rientro e poi si accorge di poter vincere. Insomma... con un cavallo quarto nel GP Merano perdere da chi corre nei cross-country non mi sembra proprio il massimo.”
I fatti ci daranno ancora una volta soddisfazione, ricordo lo sfogo dalla tribuna da me stesso esternato all'arrivo, con gli altri che mi guardavano come se avessi detto una castroneria. Cornet Obolensky vincerà in sequenza il Premio Durini, condizionata di lusso, la più remunerata tra quelle non griffate da pattern race (10.200 euro al primo), e Grande Steeple Chase di Milano, Gruppo 1, rivelandosi il cavallo più forte a Milano in categoria steeple con vittorie nette rese manifeste dalle sette lunghezze rifilate ad Ara Gold e al secondo e terzo del Gran Premio Merano di settembre. Gli altri protagonisti del Chivas Regal avranno addirittura grosse difficoltà a piazzarsi in categorie assai inferiori a quelle corse dallo Statek-Chyse.

A Pisa Favero chiude con diciassette vittorie su venti corse, allungando subito in classifica. Fa una buona riunione Eros Ostanel, che vince una corsa e coglie cinque secondi posti. Il giovane allenatore dispone di cavalli che sapranno farsi valere, persino in piano, con gli ottimi risultati di Zaiman a Siracusa, ma improvvisamente cede tutti i suoi elementi tranne alcuni e, di fatto, chiude qua la sua stagione. Tra i fantini si innesca il duello, che continuerà per un po', tra i due ceki Bartos e Vana, col primo a cogliere nove vittorie e il secondo quattro. Questo il responso di Pisa e circus pronto a spostarsi a Treviso.

Cosi nelle pattern race di Pisa

15/2 Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1). Euro 25.500. m. 4.000 siepi, 5+. 1° Sol Invictus (67 J. Bartos), sc. Magog, Favero. 2° Notti Magiche, 3° Arjen, 4° Drounais, 5° Tullio Ostillio. p.9 (1,5, 5,5, 5, 15), t. 4.58.70, terreno pesante.

15/2 Criterium d'Inverno (Gr.2). Euro 21.250, m. 3.500 siepi, 4. 1° High Master (66 J. Bartos), Favero. 2° Solar Focus, 3° Tramonto a Ivry, 4° Kisanji, 5° Relco Sud Ovest. p.9 (1,25, 1,5, muso, 8), t. 4.15.80, terreno pesante.

25/1 XXX Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3). Euro 12.750, m.3.500 siepi, 5+. 1° Sol Invictus (67 J.Bartos), Sc. Magog, Favero. 2° Signor Tiziano; 3° Rocsi. p.5 (2,25, 10), t. 4.16.70, terreno pesante.

25/1 Corsa Siepi dei 4 Anni (L). Euro 8.925, m. 3.500 siepi, 4. 1° Kisanji (66 J. Vana), Favero. 2° Relco Sud Ovest, 3° Moqorro. p.5 (7, 0,5), t. 4.16.30, terreno pesante.

Premi di rilievo non pattern race

25/1 Prova d'Assaggio (cond). Euro 8.500, 3.500 steeple, 4. 1° Company of Ring (66 J. Vana) Favero, 2° Locky Taylor. p.6 (5), t. 4.24.60, terreno pesante.

HIGH MASTER
(Foto Simone Soldani).


TREVISO - 7 marzo - 16 aprile

La riunione di Treviso, costituita da una giornata in meno di Pisa per un totale di diciotto corse, prende le mosse dopo quasi un mese di pausa e si sviluppa su tre versanti: quello del cross-country in vista dell'ambito Amedeo Duca d'Aosta, quello delle siepi per anziani in preparazione della XII Corsa Siepi di Treviso, ma soprattutto quello dello steeple per cavalli di cinque anni oltre, pronti a sfidarsi nell'unica pattern race affidata all'impianto del Sant'Artemio: il VI Steeple Chase di Treviso, listed race. Cala la qualità media dei cavalli ammirati in pista, anche se si assiste a una curiosa prova in steeple, la seconda dell'annata, per cavalli di quattro anni debuttanti nella specialità in cui High Master subisce l'unica vera sconfitta della stagione dai pari età. A batterlo, nel Premio Follina, condizionatina da 4.000 euro, è Imperioso, forse il miglior tre anni della stagione precedente insieme a Wrestler, per i colori di Alessandra Schileo. Noi nel blog siamo gli unici a darlo come favorito della corsa, e il figlio di Mastercraftman va ad apporre il sigillo sulla corsa, quasi 5 a 1, andata in scena il ventotto marzo. In gara c'è anche Kisanji, di nuovo battuto dopo decisa gara di testa, con distacchi che iniziano a dilatarsi in modo importante: 11 lunghezze da Imperioso, che purtroppo non correrà più perdendo così l'occasione di essere un grande protagonista della stagione.

Al di là di questa parentesi, estemporanea in quel di Treviso, come per Pisa, c'è un protagonista assoluto della riunione ed è Nils, di Paolo Favero, ex Giannotti. Autore anche lui di un Hat Trick con acuto, nella settimana dei gran premi, reso il cinque aprile nell'Amedeo Duca d'Aosta, condizionata in cross per fantini sui 4.750 metri, con un montepremi al primo di 6.375 euro. Nils è il campione uscente e vi giunge con due vittorie ottenute sulla pista nell'arco di poche settimane, vincendo contro rivali non di prima fascia ma comunque sufficienti a rodarlo. Nell'occasione si trova contro il compagno Ara Gold, alla caccia della tripletta dopo Nazioni e Memorial Tagliabue di Grosseto, c'è poi anche il ceko Priory Bay, secondo nell'edizione 2014, che Nils ha già battuto al rientro, ma che ha vinto subito dopo, in buono stile. Sulla carta se la giocano questi tre. E la corsa non tradisce le attese. Ara Gold, affidato a Dirk Fuhrmann, cadenza la gara, ma deve inchinarsi all'accelerazione finale imposta da Nils sulla piegata che porta alla dirittura di arrivo. Il baio, con in sella Jo Bartos, va a vincere facile sul compagno che rientra in buona maniera, tanto che Favero lo manderà in pista nel Grande Steeple Chase di Milano. Delude Priory Bay vicino quasi a cadere nel percorso cross, quinto, dietro a Monjoliano e Tweety Kash assai pessimi nei cross di Pisa.

Vince due prove su due anche Arjen, della Scuderia Magog, che rifinisce il terzo posto del Gruppo Uno di Pisa battendo di misura, nella prima riunione trevigiana, Tullio Ostillio, autore di eccelso epilogo al vano inseguimento del battistrada, nel Clemente Papi con Davide Satalia vicinissimo ad appena un'incollatura da quella vittoria che gli mancherà per tutta la stagione. Terzo, a gran quota, arriva Taquari, sette anni deludente a vendere a Pisa che Vana sr svilupperà in crescendo fino a portarlo a piazzarsi in Gruppo 1. Prova ampiamente confermata, quella del Magog, un mese dopo nella XII Corsa Siepi di Treviso, condizionata sui 3,500 metri con 6.000 euro scarsi al vincitore. Addirittura un impegno ben più agevole del Clemente Papi, dato che il rivale più pericoloso si incarna in Salar Fircroft, quarto nella precedente corsa e terzo in un successivo discendente a nove lunghezze da Taquari. Tutti si aspettano l'acuto del sauro dalle ampie balzane Rabbit Well, terzo nella Gran Corsa Siepi di Milano del 2014 e che correrà da favorito il Velka di Pardubice giungendovi quinto. L'allievo di Vana però perde la partenza e si avvia a 400 metri di distacco, passeggiando poi per la pista. Va in testa Arjen e vince di quanto vuole, dietro c'è poco... A sei lunghezze chiude secondo Salar Fircroft, ques'ultimo, deludente in siepi, cercherà in seguito di ricostruirsi in cross; terzo Wiston alla seconda corsa dopo un'assenza superiore all'anno, farà poco anche in seguito. Per la cronaca appare, dopo due anni di assenza, pure Chic Anti Shock, campione del passato, nella sua unica corsa del 2015.

Paolo Favero, netto protagonista anche a Treviso con dodici vittorie in diciotto corse (percentuale del 67%), manca il filotto perdendo di misura la corsa più importante della riunione. Il suo Union du Bosc, mezzosangue in palla a Pisa in categoria minima, perde di una corta testa dal misconosciuto Catch Life, ospite ceko di sette anni con una sola vittoria in carriera ottenuta a Svetla Hora, allenato da Petra Marcova, il VI Steeple chase di Treviso (L). Il sauro, ultimo cavallo del campo, segue il battistrada Union du Bosc impedendogli di accumulare quel vantaggio che era risultato decisivo nel precedente tra i due, di tre settimane prima, nel preparatorio Pr. Istituto del Nastro Azzurro col grigio a imporsi di otto sul ceko bancato, allora, a 87 a 1, venuto a fare il finale su Kamikaze de Teille e Opaleo. Ne deriva una corsa con andatura a effetto elastico scandita da Sylvain Mastain che culmina in una retta finale testa a testa tra Mastain e Kasny, con quest'ultimo capace di piazzare l'allungo decisivo quando sembrava ormai aver perso. Terza Ilenia Nero con Albina in quella che si rivelerà essere la pattern race meno qualitativa della stagione. A pesare sull'esito della corsa è il ritiro sul campo del favorito Fafintadenient e la mancata adesione del ceko Falcon Wing, autore di un assolo a reclamare a fine marzo, ma poi in grado di insidiare Il Superstite a Merano. Union du Bosc resterà fermo sei mesi e passerà di casacca deludendo al rientro in un cross per dilettanti. Catch Life invece incasserà 10,000 euro scarsi per ricomparire quattro mesi dopo a Svetla Hora, sempre da estremo outsider, demolito da Rabbit Well che lo piegherà di dodici lunghezze.

Intanto dietro a Favero, a Treviso, inizia macinare Josef Vana sr che vince tre corse preparandosi per i brindisi di Milano; tra i fantini amplia in modo deciso il gap Josef Bartos che si aggiudica otto corse contro le due del connazionale Vana jr. Prosegue il momento poco felice di Raf Romano, incapace di cogliere la prima vittoria. Vince invece Mario Marcialis con uno splendido Fantastico Daniele, rientrato in ordine nelle categorie inferiori, a duellare con i Magog Alisios e Constantine. Buone prove nei cross di contorno per Well Dressed che ottiene tre secondi posti di fila, perdendo di misura con Priory Bay e Nils, e in modo netto, di otto, da Falcon Wing in steeple davanti due volte su due al dominatore dei cross di Pisa Missed Approach.

Così nella pattern race di Treviso

5/4 VI Steeple Chase di Treviso (L). Euro 9.775, m. 3.500, steeple 5+. 1° Catch Life (66,5 P. Kasny), Viktorie-Uh, Marcova. 2° Union du Bosc, 3° Albina. p. 5, (c.testa, 4) t. non disponibile. Terreno Buono.

Premi di rilievo non pattern race

5/4 Amedeo Duca d'Aosta (cond). Euro 6.375, m. 4.750 cross, 5+. 1° Nils (68 J. Bartos), Favero. 2° Ara Gold. p.7, (4), t. non disponibile. Terreno Buono.

5/4 XII Corsa Siepi di Treviso (cond). Euro 5.950, m. 3.500 siepi, 5+. 1° Arjen (69 J. Bartos), sc. Magog, Favero. 2° Salar Fircroft. p.6, (6), t. non disponibile. Terreno Buono.

CORNET OBOLENSKY 
vince il Grande Steeple Chase di Milano
su ARA GOLD
(Foto Ippodromitrenno.it).

MILANO - 29 marzo - 6 maggio

Si entra nel vivo della stagione con l'arrivo all'impianto di San Siro, la piazza più importante dell'ippica italiana forse ancor più di Roma. La riunione ostacolista milanese, rispolverata dopo alcuni anni di chiusura, si rende subito peculiare per due caratteristiche. La prima è quella di sovrapporsi alle due giornate conclusive dell'ippodromo di SantìArtemio, quasi in memoria dei tempi trascorsi quando l'ostacolismo italiano non era ridotto a un circus, ma prevedeva prove in simultanea su piazze diverse. La seconda caratteristica è quella di esser l'unico ippodromo a ospitare gli ostacoli in due momenti diversi della stagione, la prima volta a primavera, la seconda in autunno. Dunque approdo su una pista selettiva trampolino di lancio verso i gran premi del tracciato eletto di Merano. Sei giornate di corse, con punte di quattro prove per giornata (contro le tre di Pisa, Treviso e poi Grosseto) nella prima riunione del ventinove marzo, nella terza dell'undici aprile e nell'ultima del sei maggio, per un totale di ventuno prove, tra siepi, steeple e cross-country. Solo due però le pattern race di questa prima fase, tra cui lo storico Grande Steeple Chase di Milano, cui fanno da controaltare almeno cinque condizionate con premio al primo superiore ai 7.500 euro. E partiamo proprio dai volumi alti dove si distingue uno dei tre protagonisti della riunione ovvero il ceko Cornet Obolensky, già in evidenza a Pisa nello scellerato secondo posto del Chivas Regal. L'allievo di Vana sr è subito primo attore nel giorno del pesce d'aprile, aggiudicandosi il Gian Giacomo Durini, la condizionata più altamente remunerata nella stagione, con i suoi 10.200 euro al primo e 4,000 metri da percorrere in steeple. Il baio, dall'enorme mole, rende manifesto di aver scherzato a Pisa. Rimane nella prima parte di gara in coda al drappello, trainato da Darakti poi caduto al bullfinch, per rilevare il comando delle operazioni a metà diagonale corta e chiudere in scioltezza davanti a Opaleo e al compagno di allenamento Alcydon Fan. Dietro ai tre, a pesante distacco, il rientrante Dar Said, terzo nel Gran Premio Merano e secondo nella Gran Corsa Siepi di Grosseto. È l'antipasto del secondo Gruppo 1 della stagione ovvero il Grande Steeple Chase di Milano, che va in scena venti giorni dopo. Cornet Obolensky ribadisce di essere il più forte anche sui 5.000 metri. Vince ancora una volta con pesante distacco e prova attendista, per nulla disturbato dal ritmo infernale imposto dai quattro allievi presentati da Paolo Favero. La seconda moneta viene conquistata dal grigio Ara Gold, reduce da Duca d'Aosta, mentre Dar Said delude ancora ed è terzo grazie alla caduta sulla diagonale breve di Alcydon Fan. Fa peggio Frolon, secondo nel Gran Premio Merano, che cede in modo netto alla distanza. Cornet Obolensky presenta così una seria candidatura per conquistare una nomination per il cavallo dell'anno, ma purtroppo non si vedrà più in pista.

Nelle prove di contorno per gli steepler si segnala, nella prima corsa della riunione, il rientro di Mamacita Tango, ritirata in razza e madre di un tre anni che debutterà con apprezzabili risultati a Merano. La cavalla, assente dalle piste addirittura da cinque anni e mezzo, sfiora il successo al rientro nella vendere Memorial Marco Rocca, scrivendo così un capitolo di una favola dal lieto fine per i colori di Elia Tanghetti e il training di Raf Romano. Una lunghezza e mezzo il margine dal vincitore Uni Light.

Abbiamo però parlato di tre protagonisti e ce ne restano quindi altri due da trattare. Il primo di essi è High Master, chiamato a confermare il successo nel Criterium d'Inverno di Pisa dopo esser stato battuto da Imperioso a Treviso. Il figlio di High Chaparral assaggia la pista l'undici aprile, conquistando la prestigiosa condizionata che va sotto il nome di Premio Piero Pirelli. Il baio opta addirittura per schema di gara di testa. Bartos lo manda davanti senza remore e lui si conferma superiore al compagno di colori Solar Focus, vincente al debutto sulla pista nel Tatti Jacopo (su Grand Link), e lo batte di tre lunghezze, lasciando più indietro Grand Link. Eloquente il commento del telecronista che cesella la passerella finale del vincitore con il laconico “gli altri non ci sono...” L'appuntamento da non fallire però ha luogo due settimane dopo, nella Gran Corsa Siepi dei 4 Anni, secondo Gruppo 2 della stagione. Si tratta di una rivincita con i primi tre del Pirelli, a cui si aggiungono il solito Kisanji e il vincitore del Corona Ferrea, prova ben remunerata per debuttanti andata in scena nel giorno dell'inaugurazione della stagione ostacolista milanese, Lohala. Dalla Francia, fresco acquisto di Kerschbaumer, arriva poi Trafalgar Square. Questi sono i candidati alla vittoria tra i nove partenti, sulla distanza dei 3.600 metri.
L'esito non da adito a sorprese. High Master accompagna Kisanji davanti a tutti e poi si isola in un epilogo fotocopia del Pirelli, con Solar Focus e Grand Link a completare il podio. Kisanji è solo quinto, davanti di una testa a Trafalgar Square, rendendo palese di non esser quel campione che qualcuno avrebbe sperato che fosse. Fallisce miseramente la linea del Corona Ferrea, prova divertente disputata da quindici concorrenti ma per niente probante. Lohala, vincitrice della corsa, chiude lontana da Trafalgar Square con alle spalle, a grosso distacco, Scharamara, cioè la quarta del Corona.

Il terzo protagonista della prima parte della riunione di Milano è Multiplier della scuderia Magog, sempre preparato da Paolo Favero. Lo vediamo all'opera il giorno dell'apertura, il ventinove marzo, nel Premio Primi Salti, prima prova in assoluto in siepi per cavalli di tre anni con 8.500 euro al primo. La corsa si risolve in un duello tra Mr Vittorio, della scuderia Giu e Gio preparato da Francesco Contu, e Multiplier. L'allievo di Contu, affidato a Luigi Maceli, dopo cacciarella iniziale prova a vincere la corsa di testa, si libera di El Draque, compagno di colori del rivale dichiarato, e opta per la soluzione di forza. Il cavallo salta bene e non cede, anzi dissemina i rivali per la pista, Azamourday che sarà terza verrà classificata come “lontana”. Il battistrada riesce anche a vincere su Multiplier, l'unico in grado di resistere al ritmo, ma devia verso l'esterno. A differenza della Premio Furton di Pisa i commissari ravvedono gli estremi per il distanziamento del vincitore e consegnano la vittoria a Multiplier. Contu protesta e non ha tutti i torti, Maceli va incontro a un appiedamento. Scene che si ripeteranno almeno altre due volte al decano dei trainer ostacolisti. La rivincita va comunque in scena un mese dopo, nel meno blasonato Premio dei Novizi. Mr Vittorio si presenta con una corsa in più nelle gambe, ancora una volta secondo questa volta di Azamourday nel Premio Gignese con lo speaker del campo a reputare la corsa “eccessivamente tattica” e dunque non corrispondente ai veri valori in campo. Allora il Premio dei Novizi si carica quale appuntamento della verità dato che sono presenti anche El Draque e Azamourday. Potrebbe sembrare una corsa senza troppe sorprese e invece si innesca un finale thrilling. I quattro contendenti, a cui si aggiunge anche Kandhamal, quarto nel Gignese, saltano tutti insieme l'ultima siepe. Mr Vittorio da l'impressione di andare a vincere, ma si riceve male, scivola e cade a terra coinvolgendo Kandhamal. Ne approfitta ancora una volta Multiplier che va a vincere davanti al compagno El Draque e ad Azamourday, facendo due su due come Cornet Obolensky e High Master. Tutti si aspettano una nuova rivincita, ma Mr Vittorio non si vedrà più in pista, mentre Multiplier soffrirà non poco il tracciato meranese regalando un solo acuto nel Criterium d'Autunno, unico Gruppo 1 della stagione riservato ai tre anni.

In questa prima fase manca un appuntamento di cartello per gli anziani impegnati sulle siepi, se questo è vero non si deve però cadere nell'errore di pensare che non vi siano prove preparatorie a quello che è l'obiettivo più in vista ovvero la 7° Gran Corsa Siepi di Italia, terzo Gruppo 1 della stagione, in programma a Merano il 21 giugno. Sono addirittura quattro le corse in cui si possono ammirare i potenziali candidati al gran premio appena menzionato. Si parte col Premio Bogliasco, il primo aprile, dove il vincitore della Corsa Siepi dei 4 anni di Merano nonché fratellastro del futuro vincitore del Gran Premio Merano conferma di essere un gran cavallo. Kazoo, questo il nome del cinque anni di Josef Aichner allenato da Alex Taber, batte di due lunghezze scarse Frolon a coronamento di una gara attendista. Davanti a tutti si mostra per la prima volta in Italia Chicago, soggetto discontinuo giudicato un po' scemotto e difficile da gestire dall'allenatore Vana. Si tratta di un elemento che sboccerà in autunno, proprio a Milano, vincendo la quarta e ultima corsa più importante per i siepisti anziani, piegando i due dominatori di Merano, Chiaromonte e Sol Invictus, e persino il miglior quattro anni della stagione High Master. Nel Bogliasco, Chicago è terzo, cedendo in modo netto dopo l'ultima siepe.

L'undici aprile si rivede anche Signor Tiziano che dimostra di aver recuperato dalla battuta di arresto nel gruppo 1 di Pisa. Il portacolori della Milano, in una prova dal ritmo soporifero, è secondo nel main event delle siepi per anziani di primavera, il Celeste Citterio, condizionata sui 3.600 metri da oltre 8.000 euro al primo. Lo batte, a sorpresa, Taquari, in crescita costante dalle vendere, della Statek-Chyse. Il ceko trova persino il tempo di rischiare di cadere sull'ultima siepe, di riceversi male e di andare a trionfare comodo. Male il favorito Frolon, ultimo sul palo e sfavorito dal ritmo davvero bassissimo. L'allievo di Contu si rifà a inizio maggio nel Borgonuovo, prova dal montepremi dimezzato ma con medesimo schema di corsa. Questa volta il Tiziano vince per dispersione contro i piazzati della XII Corsa Siepi di Treviso, Wiston e Shame. A facilitarlo però è la caduta del rivale Taquari sulla penultima siepe quando ancora era in testa. Signor Tiziano e Davide Columbu ci mettono del loro sull'ultima siepe per far arrabbiare mastro Contu, rischiando a loro volta di finire nel fango. Divertente il commento dello speaker che commenta così: “Signor Tiziano rischia i massimi storici...ma alla fine va di là".

Il ventisei aprile, nel Litta Modignani, ritorna in pista pure Chiaromonte che viene fermato a traguardo lontano. Prova davvero pessima, in quella delle quattro condizionate in siepi milanesi meno qualitativa. Vince il quattro anni Alisios davanti a Chicago.

Nel cross-country per dilettanti, dopo l'annullamento di una corsa reputata dai gentleman dal montepremi troppo basso, succede l'indicibile e vince a sorpresa Tiparlo montata da Andrea Lancini alla prima vittoria in carriera, davanti ai "dinosauri" Green Danehill e il quindicenne Quiquoqua .

Questa prima parte della riunione di Milano manifesta un maggiore equilibrio nella scala dei valori. Si assottiglia il distacco nella classifica fantini di riunione tra Bartos e Vana Jr con quest'ultimo che cullerà la possibilità di aggiudicarsi la classifica nella parte terminale di riunione ad autunno. Vince meno corse anche Paolo Favero, appena nove su ventuno con percentuale “precipitata” al 42%. Sono addirittura dieci allenatori a vincere, tra questi, tre per la prima volta in siepi: Laura Marinoni (con Don Viannei nella maiden Premio Casasco), Michelino Bebbu (con Thibodeau nella maiden Premio Vizzola) e Raf Romano (con Silent Footsteps nell'ascendente Premio Madesimo). Ma è ormai giunto il momento di bussare al portale del tempio, su quella superficie patinata e storica di legno pregiato da sospingere, con reverenza, come uno scrigno magico che si apre sul panorama del verde paradisiaco chiamato dagli umani Maia... e il riferimento non va ai sudamericani delle profezie.

Così nelle pattern race di Milano

25/4 Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1). Euro 25.500, m. 5.000, Steeple, 5+. 1° Cornet Obolensky (66,5 J. Vana) Statek-Chyse, Vana. 2° Ara Gold, 3° Dar Said, 4° Frolon, 5° Darakti. p.6, (7, 0,5, lont, lont). t. 6.14.60, terreno buono.

25/4 Corsa Siepi dei 4 anni (Gr.2). Euro 15.725, m. 3.600, Siepi, 4. 1° High Master (66 J. Bartos) Favero. 2° Solar Focus. 3° Grand Link. 4° Agonda. 5° Kisanji. p. 9  (2, 8, 1,75, testa), t. 4.07.10, terreno buono.

Premi di rilievo non pattern race

01/4 Giacomo Durini (cond). Euro 10.200, m.4.000 steeple, 5+. 1° Cornet Obolensky (66,5 J. Vana) Statek-Chyse, Vana. 2° Opaleo. p.5 (7), t.5.05.00, terreno buono.

29/3 Primi Salti (debut). Euro 8.500, m. 3.200, Siepi, 3. 1° Multiplier (66 J. Bartos) Magog, Favero. 2° Mr Vittorio (dist 1°). p.8 (0,75), t. 4.02.70, terreno pesante.

11/4 Celeste Citterio (cond). Euro 8.415, m. 3.600, Siepi, 5+. 1° Taquari (66,5 J. Vana) Statek-Chyse, Vana. 2° Signor Tiziano. p. 5, (3,5), t. 4.41.60, terreno buono.

29/3 Corona Ferrea (debut). Euro 7.650, m.3.200, Siepi, 4+.  1° Lohala (66 D. Fuhrmann) Della Pietra, Rota. 2° Don Viannei. p.15 (4), t. 3.58.0, terreno pesante.

11/4 Piero Pirelli (cond). Euro 7.650, 3.600 siepi, 4. 1° High Master (70 J. Bartos) Favero, 2° Solar Focus. p. 9, (3), t. 4.23.10, terreno buono.

MULTIPLIER
(Foto Matteo Mancini).

MERANO - I fase 16 maggio - 5 luglio

Siamo giunti nel cuore della riunione ostacolista con la prima delle due sessioni meranesi, distanziate tra loro da venti giorni di pausa in cui rifiatare e godersi un po' di ferie estive. Si parte con otto giornate, ciascuna delle quali formata da quattro corse con l'eccezione di una costituita da cinque per un totale di trentatré impegni. Si corre su tutti i fronti, in tutte le discipline e per tutte le età, con sei pattern race a fungere da obiettivo di fine primavera cui tendere.

Subito un premio interessante, dove cominciano ad affilare gli artigli i siepisti che puntano alla 7° Gran Corsa Siepi di Italia, è il Lord Madonna che si consuma il sedici maggio alla prima riunione delle otto in programma. Cinque al via col rinnovato duello Sol Invictus Chiaromonte. La spunta piuttosto a sorpresa l'allievo di Ilenia Nero che rifila quattro lunghezze al rientrante trionfatore della riunione pisana. Corrono alla grandissima anche Arjen e Racconigi che apparigliano il compagno di allenamento non soffiandogli il secondo posto per appena una testa. Confronto rimandato di due settimane, nel Pirelli, con duecento metri in più da percorrere, in luogo dei 3.300 del Lord Madonna. Sol Invictus ribalta l'esito del rientro e respinge per tutta la dirittura finale Chiaromonte. Terzo ancora una volta un generoso Arjen, passato a rilevare il comando dopo tre quarti di gara, davanti a Taquari e a uno stanco Notti Magiche calato dopo l'ultima siepe. Questi gli antefatti che introducono alla 7° Gran Corsa Siepi di Italia, terzo Gruppo 1 della stagione, secondo per i siepisti. È passato quasi un mese dalla precedente esibizione, per l'esattezza è il ventuno giugno. Sono in pista i primi cinque del Pirelli di Merano cui si aggiungono pericolosi ospiti stranieri come il tedesco Falconettei, i ceki Luminator e Arteus e il novice di cinque anni Stellato che ha stradominato al debutto nel Premio Cogne, vincendo di otto lunghezze sul quattro anni Makarenko e avendo in sella un gentleman (l'irlandese Shanahan, sarà l'unico dilettante a trionfare tra i professionisti). È inoltre partente il ceko Falcon Wing che ha dato del gran filo da torcere a Il Superstite nel Val di Non, in steeple. La distanza è dei 4.000 e vede contro coloro che formano il miglior campo partenti fin qui visto nella stagione in una prova per anziani. 
È l'inesperto Stellato, alla seconda corsa in ostacoli, a ritrovarsi presto davanti a scandire i tempi di gara tallonato dal tedesco Falconettei, sellato da Pevel Vovcenko futuro vincitore del G.P. Merano. Chiaromonte resta al centro gruppo in marcatura su Sol Invictus, sono loro i favoriti della corsa anche se ha riscosso successo pure Stellato, addirittura controfavorito del Magog. La spinta del battistrada si esaurisce prima del salto che immette sulla curva finale. È allora Taquari a giocare la carta dell'anticipo sfilando Falconettei con in terza corsia Luminator. Si muove in quarta posizione Sol Invictus che si tira dietro Chiaromonte. Non intervengono gli altri con Notti Magiche a incarnare il ruolo del primo degli inseguitori. Luminator e Jaroslav Brecka saltano in leggero vantaggio l'ultima siepe, all'esterno di un coraggioso Taquari. Di dentro si incunea Chiaromonte, con Sol Invictus e Falconettei sul passo e nella scia dei primi tre. Luminator e Chiaromonte staccano dagli avversari con grandi falcate, ma è l'allievo di Ilenia Nero che cambia azione negli ultimi cento e regala al suo entourage, capitanato da Christian Ghiotti, il primo Gruppo 1 in assoluto della loro carriera. Ilenia Nero, patentata da appena un anno ma con una tradizione ventennale agli ordini di Pozzoli e De la Motte, a distanza di undici anni porta di nuovo il gentil sesso a brillare in massima serie, affermazione che mancava dal 2004 quando Astrid Giambertone vinse La Gran Corsa Siepi di Milano con Valgano per i colori Tomanin. Terzo resiste uno stoico Taquari, mentre Sol Invictus accusa problemi di respirazione ed è “solo” quarto a cinque lunghezze scarse dal vincitore.

Non cambia musica tra i quattro anni impegnati sulle siepi. High Master, passato sotto i colori della scuderia Magog, è nettamente superiore tra i pari età, prende confidenza con la pista il trentuno maggio vincendo per dispersione il Premio Scena, su Thibodeau, distanziato senza sforzo di sette lunghezze, con terzo il debuttante in Italia Green Paradise, proveniente dalle reclamare di Auteuil. Vittoria agevole, seppur contenuta nelle distanze per la decisione di Bartos di non spingere fino in fondo, una ventina di giorni dopo nel terzo Gruppo 2 conquistato dal figlio di High Chaparral. Dopo aver seguito il battistrada Makarenko e il compagno Alisios, High Master chiude la partita nei 3.500 metri del Criterium di Primavera all'apice della piegata finale. Passa agevolmente davanti a Makarenko, con Bartos che si volta più volte a controllare gli avversari, e chiude con ancora molto da spendere, lasciando il grigio a due lunghezze e a sei più indietro il duo Green Paradise e Thibodeau. Delude Last Scream, vincitore in condizonata nella prima giornata della riunione.

CHIAROMONTE
(Foto Matteo Mancini).

Una terza strada importante da intraprendere è quella offerta dal Valle Aurina, condizionata per cavalli di quattro anni sui 3,500 metri del percorso steeple, che va in scena il venticinque maggio. È di fatti una debuttanti, dato che la sola dormelliana Nelly Darrier si è confrontata una volta nella disciplina. La prova è interessante perché tra sei partenti ci sono due dei tre quattro anni che accarezzeranno l'idea di prender parte al Gran Premio Merano. In prima battuta c'è Solar Focus, rilevato dalla Magog e mandato in steeple per non incontrare più sulla propria strada High Master che lo ho battuto tre volte su tre. Diventerà il più forte quattro anni nella specialità. C'è poi Company of Ring - secondo, una settimana prima, in condizionata, a distacco, alle spalle di Last Scream - che migliorerà gara dopo gara fino a conquistare il ruolo di prima scelta di Favero nel Gran Premio. È però Trafalgar Square a dare l'impressione di vincere la prova. Emmanuel Reinhardt anticipa tutti ed entra in dirittura in perfetta fuga. Jo Bartos, in sella al Magog, chiama il suo affidato all'inseguimento e questo piazza un poderoso allungo nel tratto piano che non lascia speranze al rivale. Terza completa Nelly Darrier davanti a uno stanco Astro Benigno mandato in avanscoperta nella prima parte di gara. Solo quinto Company of Ring. Quest'ultimo si rifà due settimane dopo, sotto una pioggia battente che rende pesante il terreno e persino difficoltosa la visione della corsa, e vince il Val Martello, prova con maggiore dotazione economica e trecento metri in più da percorrere (3.800). In pista c'è anche Solar Focus, favorito netto della corsa. Il baio però parte ultimo e ci resta per tutta la corsa finendo “lontano” dal penultimo il percorso. Spetta allora al compagno di allenamento, 11 a 1 la quota, tenere alto il nome di Paolo Favero. Montato da Dominik Pastuszka, Company of Ring attacca, all'ingresso in dirittura, i battistrada Hurricane Mix (al debutto in Italia) e Nelly Darrier, passati in testa dopo il verticale a seguito del cedimento netto di Trafalgar Square. Salta l'ultima in vantaggio e si sposta sullo steccato opposto, mentre di dentro si butta Grand Link al debutto nella specialità e in forte rimonta. Il fucsia controlla bene l'avversario, davanti a Nelly Darrier e Hurricane Mix, dispersi gli altri, tra i quali anche Kisanji.
Decisiva anche qua, per la verifica dei valori in campo, è la terza uscita griffata pattern race: l'Ezio Vanoni. È il giorno dopo quello dell'indipendenza degli Stati Uniti, il terreno questa volta è buono. 3.800 metri il metraggio da macinare, ci sono i primi quattro del Val Martello e i primi quattro del Valle Aurina. Si aggiungono poi la cinque anni Albina, reduce da due brutte prove in steeple di contorno, e il debuttante nella disciplina Green Paradise reduce dal terzo posto nel Criterium di Primavera (Gr.2). In palio ci sono 17.000 euro e l'onore proprio di un Gruppo 2. Così il nostro commento nel post-gara: “Solar Focus conferma le ottime impressioni dimostrate nell'annata (tre vittorie e tre secondi posti in otto corse) e cancella la pessima ultima prova quando, su un terreno molto faticoso, non era riuscito a emergere dalle ultime posizioni. Questa volta il baio, dopo aver seguito da vicino il battistrada Astro Benigno, ha allungato bene alla distanza avendo facile gioco sul compagno di allenamento Company od Ring, bene anche sul buono e assai più in palla rispetto alle siepi, e sul favorito del campo Grand Link, separato dal secondo classificato di una sola testa. Non pervenuti gli altri, eccettuato Astro Benigno, caduto goffamente al verticale quando era ancora in condizione di dire la sua. A quest'ultimo riguardo non ha convinto la monta di Gary Derwin che già aveva pasticciato sulla curva di fondo, quando aveva portato Astro sul lato opposto rispetto a quello consueto facendolo scurvare molto lontano dall'ideale linea di marcia e lasciando la conduzione di corsa a Company of Ring. Ha cercato di giocarsi la corsa anche Green Paradise, quarto sul palo, sempre sui primi, ma incapace di resistere all'accelerazione finale tanto da subire un pesante distacco dai primi tre, registrato dai commissari come "lontano".

Il venticinque maggio è anche la data in cui vanno in pista i “Big” dello steeple italiano, tutti pronti a tastare i polsi degli allenatori in vista del main event della riunione primaverile: il Grande Steeple Chase d'Europa programmato per il cinque di luglio e anticamera del Gran Premio Merano. L'occasione è costituita dal Val di Non, condizionata sui 3.800 metri in steeple.  Il Superstite, ancora una volta della scuderia Magog, rientra da ottobre in modo deciso e batte un sorprendente Falcon Wing di Sandor Ribarszki, 50 a 1 la quota di quest'ultimo, ben davanti al duplice campione uscente della classica meranese per eccellenza Alpha Two, presentatosi sullo steccato opposto ma incapace poi di piazzare il consueto allungo. L'allievo di Vana mostra una forma ancora da recuperare e appare “grosso” al tondino. Inconsistente Alcydon Fan, quinto. Crollato alla distanza il battistrada Darakti.
Seconda prova in cui perfezionare la forma è l'altra condizionata sui 3.900 metri, il Val Passiria, steeple per cinque anni e oltre. La spunta Dar Said che fa sperare Paolo Favero in un recupero, dopo la deludente prova nel Grande Steeple di Milano. Il figlio di Sulamani deve però lottare col coltello tra i denti perché l'ultimo arrivo in casa Milano, il mezzosangue A Ton Tour, gli sferra un deciso attacco finale senza riuscire ad agganciarlo. Terzo Alcydon Fan.
E giungiamo al quarto Gruppo 1 della stagione, il secondo in steeple, 4,600 metri per 25.500 euro al vincitore. Primo e terzo del Val di Non contrapposti ai primi due del Val Passiria. Sono i primi due ad acquisire il favore del pronostico, ma attenzione alla Pegas Kamelie che ha preparato l'impegno in Francia. Da segnalare poi che Dar Said giunge all'impegno gravato dai 5.000 metri del Grande Steeple Chase di Roma disputato due settimane prima.
Così nel post-gara noi di ippicaostacoli: “A sorprendere tutti, sono Michal Lisek e Jan Faltejsek, i quali presentano una Kamelie in forma smagliante. La femmina, dopo esser rientrata blandamente in Francia, ha sbaragliato la blasonata compagnia ottenendo il successo più importante della sua carriera. La prova è stata caratterizzata da una forte andatura dettata dall'AQPS Top Secret, poi crollato alla distanza e rilevato, all'attacco della curva di Marlengo, da A Ton Tour che ha tentato una pazzesca fuga da lontano. Kamelie si è sempre mantenuta sui primi, lasciando Il Superstite e Alpha Two a marcarsi in posizione di attesa, preceduti da Dar Said con gli altri a fare da spettatori. All'arginello grande Kamelie è andata ad attaccare A Ton Tour, sotto la minaccia de Il Superstite con Alpha Two in grave ritardo e in grossa difficoltà a trovare il passo giusto. Dopo l'ultimo salto, la femmina da Martalaine, spostata sullo steccato opposto, si è isolata da Il Superstite, mentre Alpha Two con un ottimo spunto finale andava a piegare Dar Said. Quinto il mal gestito A Ton Tour”.

SOLAR FOCUS
(Foto Galoppoecharme.it).

Dagli ostacoli alti si passa al percorso misto del Cross-country di prima qualità dove ritroviamo, come abbiamo accennato, alcuni protagonisti dello steeple di prima fascia, su tutti Ara Gold e Dar Said.
È l'Anniversario degli Steeple Chases d'Italia a mostrare al pubblico di Maia i “giganti del cross”, vetrina anticipata da una serie di prove di contorno alcune delle quali riservate ai dilettanti in cui spadroneggiano le "giacche fucsia" di Missed Approach, Well Dressed, Monte Pelmo e Monjoliano. Ci sono i primi due dell'Amedeo Duca d'Aosta di Treviso, che ritornano in pista dopo due mesi. Rientra poi da settembre il ceko Arman, eterno secondo l'anno prima ma vincente nell'edizione del 2013. A Nils il compito di difendere il successo datato 2014. Completano il campo Racconigi, subito deteriorato di forma dopo il brillante rientro sopramenzionato e provato in cross, e Triangle d'Or che Davide Satalia ripropone dopo un'assenza dalle piste di tre anni (è il vincitore dell'edizione 2012). Il premio non è elevato, appena 4.675 euro, i metri da percorrere 4.100.
Dopo una poco comprensibile sfuriata in avanti da parte di Triangle d'Or, la corsa sembra risolversi in un duello in famiglia tra Ara Gold e l'inseguitore Nils. Quest'ultimo passa bene nel tratto piano conclusivo, mentre per la seconda moneta finisce fortissimo Arman che stampa il grigio. Male gli altri due.
Di nuovo in pista due settimane dopo nel main event primaverile di categoria, il Grande Steeple Chase di Roma, 5.000 da percorrere con una dotazione di 12.750 euro al primo e il marchio del Gruppo 3. Rivincita tra i primi tre dell'Anniversario più Dar Said, vincente in condizionata in steeple, e Budapest, agile trionfatore al rientro in una condizionata in cross con partecipanti da prove di contorno. Prova dunque all'insegna dei pochi ma buoni, anticipo del Nazioni di settembre con Nils alla ricerca del quinto successo consecutivo e Dar Said a difendere il titolo di campione uscente.
Ara Gold manda alle ortiche la vittoria cadendo in modo scomposto, per fortuna senza conseguenze, sul verticale quando era in netto vantaggio. Via libera allora a Dar Said inseguito dai due allievi di Vana, non perviene Nils che poi cade quando ormai è già fuori dalla corsa. Retta finale con i due ceki a mostrare i galloni dei più forti, Arman sullo steccato opposto recupera tutti e sfila sul palo davanti a Budapest e più all'interno Dar Said. Primo successo in una pattern race per il cavallo di proprietà della Stall Grimminger montato da Vana jr.

Discorso in chiusura per i siepisti di tre anni cui viene riservata la prima classica della loro carriera, il Premio dei Giovani, listed race, in scena il cinque luglio. Tre le prove di qualifica, se così possiamo definirle. Due di queste vedono protagonista Silver Tango, figlio di quella Mamacita Tango rientrata a Milano dopo un'assenza di cinque anni e mezzo. L'allievo di Raf Romano perde senza replica al debutto, nel Prime Siepi, dal Pegas Signum, sfilato bene davanti a tutti all'attacco della piegata finale dopo andatura di testa scandita da una coppia Favero, ma si rende protagonista di un buon recupero finale dopo essersi fatto infilare all'interno dall'estremo outsider Kontigo, 77 a 1, che rimonta e batte sul palo. Si fa invece bruciare da un altro outsider, Nostalgia di Fano (quasi 50 a 1), nel successivo Premio Cermes in cui chiude secondo di un'incollatura davanti a Sbarazzino e soprattutto al duo Kandhamal e Multiplier protagonista a Milano, col primo reduce da una vittoria in una condizionata da 5.100 euro.
Tutti di nuovo in pista nel Premio dei Giovani, ideale anello di congiunzione tra il Prime Siepi e il Cermes. Favorito Signum su Silver Tango. Paolo Favero, in difficoltà con i tre anni (quasi tutti deludenti), propone un debuttante: Big Ro che Bartos preferisce al collaudato Multiplier. La sfida si concretizza come ultima corsa del programma della prima parte di riunione di Merano, il cinque luglio. Si dilatano i valori in campo e sono ancora Signum e Silver Tango a dimostrarsi i più forti. I due vanno davanti alla compagnia e ci restano fino in fondo, provano a insidiarli Kontigo e Big Ro con il primo dei due a sferrare un deciso attacco sulla piegata finale a Signum. Il Pegas però risponde, mentre all'interno Raf Romano va a cogliere prezioso varco con Silver Tango. Resta sul passo Big Ro, che paga il debutto calando in modo netto dopo l'ultima siepe. Si isolano davanti Signum e Silver Tango col Tanghetti che mette un'incollatura davanti all'avversario ma tende ad allargare, il ceko sospinto da Faltejsek cambia azione nel finale e torna ad apparigliare l'avversario venendo battuto di una testa. Intervengono però i commissari che, severamente, distanziano dal primo al secondo il vincitore, punendolo per non aver tenuto una traiettoria lineare negli ultimi duecento metri.

Così nelle pattern race di Merano

21/6 7° Gran Corsa Siepi di Italia (Gr.1). Euro 25.500, m. 4.000, Siepi, 5+. 1° Chiaromonte (66,5 I. Cherchi) Ghiotti, Nero. 2° Luminator, 3° Taquari, 4° Sol Invictus, 5° Falconettei. p.11, (1,75, 2,75, 0.75, inc). t. n.d, terreno morbido.

5/7 7° Grande Steeple Chase d'Europa (Gr.1). Euro 25.500, m. 4.600, Steeple, 5+. 1° Kamelie (66 J. Faltejsek) Pegas, Lisek. 2° Il Superstite, 3° Alpha Two, 4° Dar Said, 5° A Ton Tour. p.8, (3,5, 4,5, 4,5, 10). t. n.d, terreno buono.

21/6 Criterium di Primavera (Gr.2). Euro 17.000, m. 3.500, Siepi, 4. 1° High Master (69 J. Bartos) sc. Magog, Favero. 2° Makarenko. 3° Green Paradise. 4° Thibodeau. 5° Finest Adventure. p. 7  (2, 4, 1, 0,75), t. n.d, terreno morbido.

5/7 Ezio Vanoni (Gr.2). Euro 17.000, m. 3.800, Steeple, 4 e 5. 1° Solar Focus (66 J. Bartos) sc. Magog, Favero. 2° Company of Ring, 3° Grand Link, 4° Green Paradise, 5° Albina. p.10, (3,75, testa, lont., 10). t. n.d, terreno buono.

21/6Grande Steeple Chase di Roma (Gr.3). Euro 12.750, m. 5.000, Cross, 5+. 1° Arman (68 J. Vana) Stall Grimminger, Vana. 2° Budapest, 3° Dar Said. p.5, (3, 1). t. n.d, terreno morbido.

5/7 Premio dei Giovani (L). Euro 8.500, m. 3.300, Siepi, 3. 1° Signum (66 J. Faltejsek) Pegas, Lisek. 2° Silver Tango (dist.1°), 3° Kontigo. p.7, (testa, 10). t. n.d, terreno buono.

Premi di rilievo non pattern race

31/5 Cogne (debut). Euro 8.925, m. 3.000 siepi, 4+. 1° Stellato (69 W.T. Shanahan) Aicher, Taber. 2° Makarenko. p.8 (8), t. n.d., terreno morbido.

14/6 Val Passiria (cond). Euro 7.650, m. 3.900 steeple, 5+. 1° Dar Said (67 J. Bartos) Favero. 2° A Ton Tour. p.7 (1,75), t. n.d., terreno pesante.

25/5 Val di Non (cond). Euro 7.225, m. 3.800 steeple, 5+. 1° Il Superstite (66,5 J. Bartos) Sc. Magog, Favero. 2° Falcon Wing. p.8 (1,75), t. n.d., terreno morbido.

SILVER TANGO
(Foto Simone Soldani).

MERANO - II fase 25 luglio - 27 settembre

Si riparte da dove si era rimasti con Paolo Favero che da avvio alla riunione dall'alto dei suoi sedici successi conseguiti nella prima parte con percentuale prossima al 50%, ma avendo conquistato solo due delle sei pattern race previste, nessuna delle quali di Gruppo Uno, andate invece in favore della "piccola" Ilenia Nero e dell'ospite Lisek, quest'ultimo autore di un hat trick di grosso spessore con percentuale del 100%. Dunque una prima parte orientata più sulla quantità che sulla qualità per l'allenatore di Sinigo, che troverà ancora stregati i gruppi uno, come vedremo. Quattro i successi del collega Vana sr subito in palla a inizio riunione con una doppietta, quindi le tre vittorie di Lisek e le due di Ilenia Nero e Francesco Contu, un successo poi per Bastianelli, Taber, Simondi, Ostanel (ultimo della stagione con l'estremo outsider Mordicchio) e Raf Romano ancora in difficoltà pur se sfortunato con Silver Tango, ma inizierà a ingranare proprio in questa parte terminale di stagione. Tra i fantini Joe Bartos già in chiaro vantaggio su Josef Vana jr. Questi i numeri che salutano la ripresa delle "ostilità", per la seconda parte di riunione formata da dodici riunioni per un totale di quarantatre corse di cui dieci pattern race, sei delle quali concentrate nel c.d. festival dei gran premi previsto per il gran finale di stagione il 26 e 27 settembre per un totale di tre gruppi uno concentrati proprio in questo epilogo. E' l'apice e il momento clou della stagione, di fatto concentrato in due giorni. Vediamo però quali sono stati i percorsi dei protagonisti di questo finale pirotecnico.
Ancora una volta ci muoviamo su arco che comprende le sei principali linee già tratteggiate nella prima parte di stagione, percorsi e programmi che però vengono a intersecarsi sia nel cross, come già avvenuto in occasione del Grande Steeple Chase di Roma, sia soprattutto nello steeple con i quattro anni che andranno a confrontarsi con gli adulti.
Ci pare opportuno, questa volta, dare l'avvio con gli ostacoli bassi partendo dai quattro anni in un crescendo che porterà all'apice della stagione nonché ultima prova dell'impianto Maia: il Gran Premio Merano sprovvisto quest'anno del consueto sponsor della Forst. Dopo il Criterium di Primavera gli antagonisti di High Master cercano di riorganizzarsi in vista del quarto e ultimo gruppo due dedicato ai siepisti generazione 2011. Solar Focus e Tramonto a Ivry han spostato altrove le mire, Grand Link li ha imitati con non minore fortuna non scendendo più in pista dopo il Vanoni. Di Imperioso si sono perse le tracce, mentre si è sgonfiata la carica di Kisanji finito nella prova meno blasonata della riunione finale di Merano. Difficile allora trovare qualche candidato capace di interrompere l'egemonia del figlio di High Chaparral che infatti vince subito al rientro il sei settembre, all'ottava giornata meranese in questa seconda parte di stagione, aggiudicandosi la quinta corsa consecutiva. Il traguardo viene tagliato nella condizionata da 6.375 euro intitolata al Lions Club Maiense. Makarenko è l'unico che potrebbe rompere le uova nel paniere, ma dovrebbe migliorare di svariate lunghezze. L'allievo di Romano, reduce da due ritiri, è anch'egli al rientro dal Criterium di Primavera dove fu secondo alle spalle del grande rivale. L'allenatore lo affida ancora a Vana jr e se ne resta ad ammirare la corsa dalla tribuna in compagnia di Ilaria Saggiomo. Non disputa la prova il D'Altemps Astro Benigno, netto trionfatore con diciotto lunghezze di margine a vendere nella prima riunione estiva della pista e poi riconfermatosi, dopo un'apparizione sfortunata in steeple, in condizionata nel Saverio Lembo con due lunghezze di margine su Constantine e una dozzina sul terzo. Ed è allora quest'ultimo, compagno di colori di High Master, a giocarsi qualche chance di piazzamento, durissima per gli altri.
La corsa non riserva sorprese ma mostra un grande Pacchianillo, al rientro dopo otto mesi di assenza e al debutto in siepi, in grossa difficoltà nell'impegnare le curve, al punto da andare diritto sulla piegata finale con Brennan incapace di gestirlo dopo prova di testa. Avvicinato da High Master, all'altezza della curva finale, il sauro non si riallinea, lasciando via libera al compagno di allenamento che controlla con gran classe Makarenko. Terzo, autore di gran gara, Constantine sempre a ridosso dei migliori e quasi in grado di acciuffare la seconda moneta con apprezzabile tratto piano conclusivo.
Per rompere gli equilibri ormai consolidati giungono allora due cavalli dall'estero per la Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano, Gruppo 2. Solo delle novità potrebbero battere il leader generazionale della specialità, gli altri han già subito sconfitte senza appello. Il primo nuovo arrivato è il ceko Mustamir presentato da Holcak, che poi vincerà il St. Leger Italiano, Gruppo 3 sui 2.800 metri piani di San Siro, sellando Autor. Soggetto pescato in Inghilterra, vincitore a Epson in buona categoria con successive tre vittorie su quattro corse in Repubblica Ceka e Polonia, tra cui la netta affermazione in un gran premio di Wroclaw e una sconfitta a Slosovice per corta testa. Soggetto dunque molto pericoloso a 5 per i bookmaker, che gli preferiscono la coppia D'Altemps costituta da Astro Benigno, questa volta presente, e il fresco acquisto ex Ostanel Relco Sud Ovest. Quest'ultimo con una vittoria in un discendente con gli anziani, il Premio Coccia, a fargli da credenziale. Il secondo straniero al debutto sulla pista è invece la tedesca Akiyana sellata da un Vovcenko in odore di Gran Premio Merano.
L'arrivo delle due nuove pedine però non modifica i giochi previsti alla vigilia, High Master è il fenomeno della stagione. Paolo Favero non lo presenterà a Grosseto, evitandogli di fare filotto in tutte le riunioni stagionali, per il resto è protagonista ovunque. Come copione Astro Benigno domina la prima parte di gara sfogando il proprio ardore con galoppata solitaria in prima linea. Relco Sud Ovest gli fa da fedele scudiero fino all'ultimo passaggio della dirittura opposta a quella di arrivo, quando Mustamir, interpretato da Matusky, decide di calare la carta dell'anticipo e parte lungo, non riuscendo però a sfondare. I due D'Altemps infatti non demordono e tentano di mandare l'avversario in terza corsia sulla piegata finale, mentre Joe Bartos porta sotto High Master in scia al trio a cui tenta di aggiungersi anche Akiyana in risalita. Il silenzio è insidiato dal crepitare delle siepi che si flettono frustate dagli zoccoli degli sfidanti, in questo rush finale commentato da fantasiose telecamere poste con obiettivo orientato dal basso all'alto. Immagini che dal verde si chiudono per riproporsi sulla sagoma arancione di Astro Benigno che apre la porta agli avversari all'ingresso in dirittura, andando largo; lo infilano Relco Sud Ovest e lungo la corda High Master. Tra i due D'Altemps si getta Mustamir con colori similar Magog ma col rombo preferito allo scacco. Sull'ultima siepe, ormai esausto, scarta verso l'esterno Astro Benigno finito sullo steccato opposto. Ma è tempo di High Master, il baio listato esplode la sua potenza nel tratto piano conclusivo. Simone Soldani lo immortala in sospensione, alla stregua di un provetto superhorse volate come ha modo di mostrare la terza foto di questo articolo, mentre lo speaker si emoziona e regala agli archivisti un congedo e un saluto degno del miglior cavallo di proprietà italiana della stagione ostacolista nell'atto finale per i siepisti di quattro anni: “E' High Master il leader dei quattro anni e a cinquanta dal palo si può alzare in piedi Josef Bartos”. Pugno al cielo per il joceky ceko, nell'attimo in cui Mustamir ha ragione di un coriaceo e cresciuto Relco Sud Ovest, mai così positivo, neppure a Pisa quando fu secondo nella Gran Corsa Siepi dei 4 anni locale per il giallo-rosso di Eros Ostanel. Solo quarta la tedesca Akiyana da Koenigstiger, il carroarmato di Germania. Per il vincitore è la sesta vittoria consecutiva, unico a marcare un simile risultato in Italia nella stagione, con quattro Gruppi 2 conquistati e il biglietto da abbonato di prima classe per la Gran Corsa Siepi di Milano di ottobre. 

Più incerto il confronto finale per eleggere il miglior tre anni della stagione con il Gran Criterium d'Autunno a fungere da inevitabile tappa di arrivo. Alla linea milanese dei Primi Salti e a quella del Premio dei Giovani di Merano si aggiungono di debuttanti del Caimi, ultima chance per Paolo Favero di trovare un tre anni di valore dopo le difficoltà incontrate da Multiplier e gli incredibili fallimenti dei vari El Draque, Ho Yam Lay e soprattutto di Magical Roundabout tutti incapaci di vincere in siepi. Nella fattispecie si ammirano tre interessanti soggetti, tra cui un partecipante del Derby Italiano. È il ventitré agosto quando Triple Pursuit, Panther Cat e Devonian passeggiano al tondino in attesa dell'esaurirsi dei rituali che immettono alla competizione vera e propria. Il favorito, curiosamente, è Kamaran che non farà mai vedere niente di interessante in questo scampolo finale di stagione. Il risultato finale della pista promuove a pieni voti Triple Pursuit, buon primo davanti a uno scatenato Devonian, mandato in avanti da Gary Derwin senza temere la distanza. Solo terzo, rimasto nascosto e con qualche incertezza sui salti, Panther Cat, il frequentatore di massime categorie in piano. Il baio di Marchetti, affidato alle sapienti mani di Raf Romano che ne è anche l'allenatore, si rifà due settimane dopo, nella condizionata intestata a Gabrio Visconti, infliggendo tredici lunghezze a Devonian senza mai muovere le mani. In molti si aspettano la rivincita tra Panther Cat e Triple Pursuit nell'impegno più importante per i tre anni: il Gran Criterium d'Autunno. L'allievo di Favero, passato intanto a difendere i colori della D'Altemps, rifinisce la forma del Caimi vincendo il Tagliabue, gruppo 3, sui 3.300 metri. A sfidarlo in pista ci sono i primi due del Premio dei Giovani e il vincitore del Primi Salti di Milano; manca invece il Pegas Casper, AQPS che per ferragosto aveva dato dimostrazione di capacità notevoli regalando un finale pazzesco nell'Antonio Florio, soluzione che sarà ricalcata nel Nazioni da un altro figlio di Martaline e sempre ai danni di una "giacca fucsia". È esaustiva al riguardo la voce del commentatore della prova che in presa diretta aveva commentato così: "Sbarazzino che viene all'attacco di Khandamal. Siamo in arrivo, con anche l'arrivo piccante da parte di Casper che da un allungo impressionante in piano... E Casper sorvola tutti e vince davanti a Khandamal... MAI INQUADRATO IN CORSA, Casper ha dato un allungo vertiginoso in piano, appena scurvato, e ha letteralmente volato via il campo venendo in fondo ad affermarsi chiaro quando sembrava praticamente mai in corsa. Incredibile finale di Casper..."
Raccolgono il favore del pronostico nel Tagliabue la coppia del Premio dei Giovani, lasciando Triple Pursuit nel ruolo del terzo incomodo. Quota interessante per il "Contu" Sbarazzino, cifre astronomiche per gli altri tre, tra cui Multiplier giocabile a 33 a 1 e incapace di ritrovarsi sull'anello altoadesino. La massima qualità in campo per la generazione si registra proprio in questa prova, anche se mancano Panther Cat e Devonian che abdicheranno anche nel Criterium.
Signum e Triple Pursuit cadenzano di buona lena, mantenendosi per buona parte della gara bene davanti al gruppo guidato da Multiplier e chiuso da Kandhamal. All'attacco della curva conclusiva il D'Altemps prende la testa attaccato da un arrembante Multiplier, evidenti i segni di ripresa del Magog, quindi Signum in debito e Silver Tango assai restio a prendere l'azione giusta. In quattro a giocarsela sull'ultima siepe, col battistrada ormai lanciato alla vittoria in virtù del calo netto di Multiplier e il tardivo allungo di Silver Tango che vola nel tratto piano conclusivo e va quasi a stampare un Triple Pursuit che si salva per un'incollatura. Signum, piuttosto deludente, è terzo davanti a Multiplier. Quinto, a distacco, Sbarazzino (mai in corsa). Dunque quarto secondo posto di fila per Silver Tango, nell'occasione montato da Vana Jr, e pronto a gridare vendetta nel Criterium. Non si consumano però i propositi belligeranti del figlio di Mamacita Tango che, per esorcizzare i tardivi finali, modifica schema di gara optando per una prova di testa. Vince ancora Triple Pursuit che però “deve parare tutto e tutti”, come commenta lo speaker nel finale a quattro, per uscire imbattuto in siepi e render omaggio al nome del padre per una tripletta da Hat Trick. Il D'Altemps conquista così l'ideale titolo di leader generazionale dei tre anni anche perché gli assenti Panther Cat e Devonian non convinceranno i autunno a Milano. Multiplier gli fa da vince all'epilogo con un gran finale che gli permette di recuperare il calante Silver Tango e un ottimo Sbarazzino, terzo contro ogni pronostico, infilandosi in mezzo ai due con un'ingambata finale tale da andare quasi ad acciuffare il vincitore e da smuovere Paolo Favero. L'allenatore di Sinigo, seduto in alto, sull'ultima fila della tribuna in compagnia di due signori, si inarca sulla seggiolina e agli ultimi cento metri comincia a sussurrare: "facciamo primo e secondo, facciamo primo e secondo... Guarda..." e infatti doppietta, alla fine saranno trenta quelle collezionate dal meranese. Falliscono invece l'appuntamento il terzo Pegas Napastnik, forse schierato per l'indisponibilità dei più quotati compagni di colore, e il ceko Reki, figlio nientemeno che di Registana (dodici vittorie consecutive, intervallate da un errore di percorso a Cheltenham, vincitrice del Velka di Pardubice del 2004) e positivo in Rep.ceka, ma incapace di adattarsi al Maia.

TRIPLE PURSUIT
va a vincere il GRAN CRITERIUM D'AUTUNNO (Gr.1)
in corda SILVER TANGO è rimontato da MULTIPLIER (cap rosso)
e SBARAZZINO col paraombre bianco.
(Foto Simone Soldani).

Torniamo ai quattro anni impegnati sugli ostacoli alti, dopo il Gruppo 2 costituito dal Vanoni di Luglio, obiettivi puntati sul Piero e Franco Richard, Gruppo 3, e sul Memorial Mario Argenton, Gruppo 2 con dotazione identica al Vanoni.
Protagonisti chiamati a rodare i motori nel Pollio, condizionata, aperta anche ai cinque anni, sui 3.800 premiata con promessa di 6.375 euro al primo. Si rivede in pista il terzo del Criterium d'Inverno di Pisa, Tramonto a Ivry al debutto in steeple per i colori della livornese Topeeka. Prova gli ostacoli alti anche Last Scream dopo aver deluso in un discendente in siepi aperto anche agli anziani. Favorito netto della prova, 18/10, è il leader generazionale Solar Focus, con i compagni di allenamento Company of Ring e Astro Benigno a fargli da controfavoriti. 
Non riserva sorprese lo sviluppo della prova. Solar Focus vince comodo su un Company of Ring incaricato di cadenzare un ritmo sostenuto dopo la caduta, sui primi elementi di Astro Benigno. Paga il rientro Tramonto a Ivry che cede in dirittura, battuto anche da Last Scream per il terzo posto. Rivincita ventuno giorni dopo, il trenta agosto, con i primi quattro e Astro Benigno a sfidarsi nuovamente sui 3.900 metri, questa volta però con 12.750 euro messi in palio per il vincitore. Si aggiungono alla sfida Green Paradise, quarto nel Vanoni, e Dunagiri, reduce da una vittoria in Slovacchia dopo una pessima prova nel Val Martello a metà giugno. Pronostico tutto dalla parte di Solar Focus che vede ridurre la propria quota a 16/10. Crescono le quotazioni di Tramonto a Ivry, di cui si parla un gran bene, al punto da finire il controfavorito a 5,67. E' questa, il Richard, e non il successivo Argenton, la prova col campo partenti più qualitativo per i quattro anni impegnati in steeple.
L'esito della pista è molto più incerto di quanto era lecito attendere. Il figlio di Intese Focus, già vincitore del Vanoni (Gr.2), appare molto svogliato e restio a trovare l'azione giusta. Bartos ha il suo bel da fare per farlo ingambare a dovere. All'attacco del verticale subisce l'accelerazione dei rivali, finendo addirittura attardato, complice un pessimo salto dell'arginello grande. Una grande retta di arrivo, nel tratto piano conclusivo, permette però al Magog di ingaggiare duello finale con i fuggitivi Tramonto a Ivry e Company of Ring, ma solo un danneggiamento ai danni del compagno di allenamento gli permetterà di vincere e per giunta a tavolino, dopo intervento dei commissari. Sul campo, difatti, trionfa il redivivo allievo di Raffaele Romano, ligio nel seguire palmo a palmo per tutta la corsa il front runner Astro Benigno, poi calato all'ingresso in dirittura e giunto quarto. Il portacolori della Topeeka paga però un ondeggiamento verso lo steccato, che va a rovinare l'azione di un Company of Ring in netto progresso (davvero eccellente corsa). Il fucsia, molto probabilmente, in assenza del danneggiamento avrebbe vinto il Richard. Lascia perplessi la scelta di Gary Derwin di provare lo spiraglio interno, quando avrebbe avuto tutto lo spazio necessario all'esterno del battistrada. Poco male per Favero che, grazie al distanziamento di Tramonto, coglie un interessante doppietta in Gruppo 3.

Da segnalare il patatrac all'oxer innescato dall'ospite ceko Dunagiri che è caduto coinvolgendo nel capitombolo Green Paradise e Last Scream con quest'ultimo rimasto in piedi, ma attardato e poi fermato da Vana Jr. Curiosa, e per fortuna senza conseguenze, seconda caduta di Dunagiri, che scosso è nuovamente rotolato sul prato in modo goffo dopo il salto di un siepone. I tre chiuderanno qua la loro stagione.
Ancora steepler di quattro anni impegnati in pattern race un mese dopo, nel meeting del Merano. Sulla carta è la prova regina di fine estate per la categoria, ma il campo partenti delude non poco. Alza bandiera bianca Solar Focus, mandato al meritato riposo da Favero in vista del 2016. Sposta arditamente l'attenzione al Gran Premio Merano Company of Ring, mentre torna in siepi Astro Benigno. Alla fine, dei principali attori della riunione meranese, resta il solo Tramonto a Ivry a cui si frappone un francese presentato dall'asso Guillaume Macaire. Si tratta di Prince Sumitas, soggetto reduce da quattro vittorie consecutive tra Francia e Belgio. Per gli scommettitori il francese è il candidato numero uno per aggiudicarsi il Memorial Mario Argenton, medesimo percorso del Richard ma con circa 5.000 euro in più al primo ed elevazione al rango di Gruppo 2. La quota dell'ospite è addirittura di 12/10, per tutti corre solo. Gli altri quattro, sulla carta, non convincono e provengono tutti da prove di contorno. Tra essi figura la femmina Little Bruv, 17 a 1, che ha vinto al debutto in uno steeple più vendere che maiden senza impressionare troppo. È stata prelevata dalla scuderia D'Altemps dalla folta scuderia di Eros Ostanel e sembra aver beneficiato del passaggio di consegne, non avendo in precedenza mai vinto neppure a vendere. C'è poi Hurricane Mix, sesto nel Vanoni, ma poi netto vincitore in due prove di contorno contro gli anziani. Seconda prova in sei giorni per il cinque anni Monello, che ha debuttato una settimana prima nella specialità subendo di misura Alcydon Fan. 65 a 1 la quota di Constantine che non ha mai corso in steeple. 
La corsa si mette subito bene per il favorito. Alla fence, Tramonto a Ivry, a trainare il drappello, si scontra con il compagno di allenamento Hurricane Mix, quest'ultimo con i colori inediti di Nicolas Nisoli, e scodella Ale Pollioni a terra. Prende allora il comando Prince Sumitas che James Reveley manda davanti di buona lena, ma viene presto rilevato da Hurricane Mix. Il grigio mantiene la leadership fino all'ingresso in dirittura di arrivo, dove si profila l'inatteso duello tra Little Bruv e Prince Sumitas, mentre Monello e Constantine non intervengono. L'allievo di Macaire da l'impressione di fare di un sol boccone di Little Bruv, ma l'ex Ostanel, specializzata nei rush finali, allunga in modo deciso nel tratto piano e vince a sorpresa in Gruppo 2, centrando la seconda vittoria assoluta in carriera e interrompendo il filotto dello straniero. Terzo, ottimo, Hurricane Mix al primo piazzamento in una classica e futuro grande protagonista nel finale di stagione a Grosseto. Una curiosità la rivela, a fine corsa, lo speaker che svela un'affermazione di Paolo Favero secondo la quale l'allenatore di Sinigo avrebbe assicurato, nella settimana antecedente alla prova, che avrebbe vinto il Memorial Argenton con Little Bruv, cavalla pagata in Inghilterra, da Eros Ostanel, appena 1.500 ghinee. Una vittoria a sorpresa, in controtendenza rispetto alle performance in siepi, ma che non sarà isolata, ripetendosi a Milano nel blasonato Lainate, condizionata da oltre 7.000 euro, che la vedrà prevalere su A Ton Tour.

L'arrivo del RICHARD con
TRAMONTO A IVRY, sarà distanziato,
che precede SOLAR FOCUS e, coperto,
COMPANY OF RING.
(Foto meranomaia.it).

Rifiatamo adesso per raccogliere le energie necessarie per convergere in direzione dei due appuntamenti più importanti dell'anno, la Gran Corsa Siepi di Merano e il Gran Premio Merano, Gruppi 1 che hanno attratto svariati protagonisti provenienti da mezza Europa, sia in tribuna che in pista. Prima però della velocità e della trepidazione dei main event, c'è da superare i continui cambi di direzione e le insidie variegate della disciplina più spettacolare nell'ambito dell'ostacolismo da ippodromo: il cross-country. Programma che a Merano si biforca in due distinte vie, non necessariamente parallele, con dilettanti e professionisti chiamati a prendere parte a prove di qualità assai diversa. Sul primo versante, quello che qua andiamo a delineare in modo veloce, si registra la piecevole riscoperta di Tweety Kash, la femmina di Remo Romano rigenerata da due vittorie forgiate dall'ottima monta del ceko Marcel Altenburger, con l'esultanza di uno spettatore vestito di fucsia, impazzito a braccia alzate lungo lo steccato, nel Oreste de Strobel per una quota di 113/10 al totalizzatore da noi regalata agli assidui frequentatori di ippicaostacoli per aver dichiarato la femmina sicura antagonista di Missed Approach, al punto da averlo scritto in contesti qualificati assai prima della corsa. Vittoria poi anche per Monjoliano, per la prima vittoria stagionale di Pavel Peprna, triplicata dal doppio di colore Well Dressed e da Monte Pelmo. Queste quattro giacche fucsia, al di là della parentisi bianco nera, sono state le assolute protagoniste dei crossi minori. Interesse preminente però dirottato sugli specialisti destinati ad affrontare la prova principe italiana del cross, la maratona sui 6.000 metri del Nazioni, galoppata più lunga, in assoluto, nel panorama italiano e tra le più lunghe d'Europa con la distanza massima costituita dai 7.200 metri del Grand National di Aintree a fungere da limite invalicabile.
Dopo la vittoria a giugno di Arman, nel Gruppo 3 in memoria del Grande Steeple Chase di Roma, preceduta dall'acuto di Nils nell'Anniversario degli Steeple Chase, è tempo di rivincite. Si torna in pista a metà agosto in occasione del tradizionale Carica Isbunschenskij, condizionata sui 4,100 metri che permette ad Ara Gold di rifarsi della clamorosa debacle nel Gruppo 3 di cui sopra quando cadde, con enorme vantaggio, sul verticale. Rivale dichiarato il compagno Nils, in calo di forma, e il ceko Budapest. Provano la scalata Salar Fircroft, alla seconda uscita in cross, e i debuttanti Drounais e l'ungherese Mimir. Chiamato al salto di categoria, dopo un tris di vittorie consecutive nei cross di contorno, Monte Pelmo.
Ara Gold domina in lungo e in largo, va al comando, controlla tutta la gara e respinge un buon epilogo dell'altro grigio Salar Fircroft contenendolo bene e andando addirittura a distanziarlo di quattro lunghezze con apprezzabile speed finale. Vicino, ma un po' deludente al terzo, un Budapest rimasto troppo fuori dal vivo della manovra. Non pervenuti gli altri, seminati a grande distacco, con l'eccezione di Nils caduto sulla curva a gomito finale quando era in perfetta scia di Salar Fircroft.
Repeat, in salsa 5.000 metri, due settimane dopo con incremento di montepremi (5.100 euro al primo) e ritorno in pista di Arman a coronare l'ennesimo triello con Ara Gold e Nils, disturbato dalla presenza di un Salar Fircroft chiamato a recitare il ruolo della mina vagante. Assaggia il percorso cross di Merano per la prima volta Billy Silver di Ferruccio Giacobbe, piaciuto al rientro in steeple a Merano in discendente ma poi incapace di riconfermarsi. Prova il salto di categoria Monjoliano.
Purtroppo l'interesse della corsa si ridimensiona presto. Nils non prende parte alla prova, ritirato sul campo, mentre Joe Bartos, in sella ad Ara Gold, sbaglia clamorosamente il percorso mentre il grigio guida con autorevolezza il drappello. Eloquente il brusio, alla stregua di un ronzio, che si solleva dalla tribuna e che costringerà il fantino ceko a scusarsi a fine gara. Spazio allora all'allievo di Vana sr Arman che, con grande retta d'arrivo sullo steccato opposto, si desta dall'ultima posizione e viene ad aver ragione di un sorprendente Monjoliano in lotta serrata con Salar Fircroft e capace di batterlo. Delude Billy Silver.

Stati di forma accertati, valori più o meno confermati e complicate decisioni da prendere fungono da corollario alla vigilia del weekend dei gran premi. Raf Romano decide di dirottare Salar Fircroft in un cross più alla portata rispetto al Nazioni (scelta che si rivelerà azzeccata, dati i limiti dimostrati dal terzo posto che il grigio andrà a riportare), scelta diametralmente opposta per Josef Vana che opta assai coraggiosamente per il Gran Premio Merano confermandovi per la quinta edizione Budapest. Non ha invece margine di scelta Paolo Favero, costretto a rinunciare a Nils per probabili acciacchi fisici (stagione finita), accompagnando Ara Gold con due specialisti delle prove di contorno come Monte Pelmo e Monjoliano, chiamati a un impegno assai arduo. Si ripropone allora il duello dell'anno precedente con Ara Gold a difendere il titolo conquistato dodici mesi prima dalla minaccia offerta dal ceko Arman, in campo col ruolo del controfavorito. Nobilitano l'edizione due francesi presentati dall'eroe di Waregem Patrice Quinton, che schiera Martalin, due volte vincitore del Grande Steeple Chase delle Fiandre nonché quinto nell'edizione del G.P. Merano del 2014, e lo specialista dei cross di Vittel Hades des Mottes. Seconda chance in cross per Billy Silver, con campo dei partenti chiuso dall'estremissimo outsider Interim (60 a 1).

La corsa si rivela uno spettacolo per gli occhi di chi sta in tribuna e che, qualche anno dopo, potrà dire: “Io c'ero!Ara Gold va davanti accompagnato dall'estremo outsider Interim, che lo lascia in solitudine cadendo nella parte estrema della pista, quando i galoppatori vanno a sfiorare il campo di polo nella piegata che immette nel corridoio delle siepi dei lavori mattutini. Il grigio, moderato da Joe Bartos, a poco a poco, imprime alla gara un ritmo selettivo e forsennato. L'ospite francese Hades des Mottes, col francese Jessy Blandamour, paga caro lo scotto del debutto, per entrambi sulla pista, sulla terribile doppia gabbia di siepi. L'interprete francese viene sbalzato di sella dall'improvviso calo di andatura del dieci anni che salta il primo e il secondo elemento per esaurire la propria spinta, arrestarsi e far volare, per effetto della brusca frenata, il francese sopra la propria testa.
Il vantaggio di Ara Gold cresce in modo esponenziale dopo la diagonale, in senso discendente, del talus. Bartos ordina un'andatura decisa, ma è ben attento a non spremere il cavallo oltre il dovuto e soprattutto a non ripetere certi errori che ne hanno minato almeno due vittorie. Sembra non rispondere all'accelerazione il ceko Arman, rimasto in coda al gruppo e incerto su alcuni salti. Bartos esorcizza il demone del verticale, costato caro ad Ara Gold a primavera, ma rivive gli incubi all'arginello che il grigio supera con difficoltà, portandosi però al di là dell'ostacolo ben in piedi. E' qui che si concretizza l'esaltazione della corsa. La giubba fucsia ha un vantaggio abissale su Martalin, solito correre in modo più brillante. Il baio è stato condotto in punta di dita dal francese Arnaud Cisel, al debutto sulla pista, per tutto il tracciato e tenuto tranquillo, forse anche troppo, in pancia al gruppo. L'avanzata del francese non sembra in grado di regalare emozioni se non quella di conquistare un blasonato piazzamento d'onore in gruppo due, ben davanti ai calanti Monte Pelmo e Monjoliano
"Curva conclusiva, con la fuga di Ara Gold" il commento in presa diretta dello speaker. "Penultimo ostacolo. Si sono dilatati i distacchi... Martalin, il francese, c'ha tanta, tanta, strada da recuperare". Ara Gold salta infatti in grande vantaggio l'ultima siepe con Favero già ad assaporare la doppietta dopo il successo dello scorso anno, ma ecco che Martalin viene a piazzare un apprezzabile allungo finale che assume i contorni del mostruoso dai tratti e dai lineamenti di un centauro della mitologia dell'antica Grecia, non cadete però nell'errore di reputarlo un sagittario dato il periodo di scrittura dell'articolo: è molto più veloce. Il pubblico si alza in piedi, comincia a rumoreggiare e a incitare la scelta del francese di Quinton, vuoi per quota di 48/10 al totalizzatore vuoi per puro spirito sportivo. Arnaud Cisel ci crede e ci prova, a braccia e frusta all'inseguimento di un Ara Gold ancora tonico in corda. Allungo finale con repetino cambio di azione, ai cento metri conclusivi, da parte del baio generato da un padre che si chiama allo stesso modo ma che ha mantello bianco come quello dell'avversario. Si accorcia sempre di più il margine di vantaggio ancora di cinque lunghezze a pochi metri dal palo. Emozionante epilogo del telecronista, così dalla sua viva voce: "Martalin ci prova in tutti i modi... Martalin, viene in fondo... Martalin viene in fondo... Martalin vince il Nazioni..." Un arrivo commentato in termini da orgasmo, dunque, per Patrice Quinton, che vince la prima classica in Italia dopo averci provato dal 2010 in otto corse, ottenendo come miglior piazzamento un quarto posto nel G.P. Merano del 2010. Aveva peraltro già partecipato per due volte al Nazioni, riportando quale migliore piazza una quarta moneta, lo scorso anno, con Lost Steps. I maghi della penna del cielo quindi a delineare un cambio di colore per improvviso spostamento d'aria in formato schizzo degno della matita di un Punch(o) nella Valley della Forst (del resto la cifra vinta dal baio è quella riportata dal compagno grigio Puncho nel G.P. Merano ovvero 17.000 euro). Roba da fast, fast e ancora fast, senza chiamare in causa la pazzesca fantasia erede della penna di Howard Fast, ma magari la mamma di Puncho che invece del poncio suggerirebbe Mamma Mia dell'Abba che in sardo vuol dire acqua per un finale da Fast Valley (la madre del Puncho)... 
Facciamo allora eco alla cesellatura del campo con il telecronista che commenta, pochi secondi dopo l'arrivo, in questo modo: "Un finale pazzesco del 71° Premio delle Nazioni, il francese Martalin, ha fatto un recupero, una rimonta, pazzesca in fondo, dopo 6000 metri aggancia Ara Gold a pochi metri dal palo e gli mette un'incollatura davanti. La marsigliese sul Nazioni". Non paghi dell'emulazione, ci mettiamo del nostro andando a definire il finale come una prerogativa da alienisti perché, piuttosto che un pazzo, solo un alieno o uno scrittore alla Brown, e il riferimento non va alla Velvet di Gran Premio bensì a Frederic, poteva concepire e realizzare un' impresa del genere con ribaltamento del vincitore finale quando i giochi sembravano ormai delineati. Per il sottoscritto la soddisfazione di aver immortalato il momento esatto del taglio del nastro d'arrivo con Cisel consegnato alla storia del blog nell'atto di esultanza, tradotta dal movimento al contrario della frusta che ammiriamo incuneata come solo una coda di uno scorpione potrebbe ricordare nell'ideale progressione astrologica apprezzabile in chiave zodiacale. Per il terzo e il quarto il duo Vana viene a travolgere il duo Favero rimasto a secco di benzina. Arman è allora terzo, a grande distacco, davanti all'altro grigio Billy Silver. 

MARTALIN stampa
ARA GOLD sul palo del
Nazioni.
(Foto di Matteo Mancini).

È tempo di Gran Corsa Siepi, la prova più importante della stagione meranese prima del G.P. Merano, apice dell'intera stagione ostacolista. I pretendenti allo scettro detenuto dall'irlandese di scuderia ceka, la Monte Negro, Brog Deas, un figlio di Arakan in grado nel 2014 di far sue le due Gran Corse Siepi di Merano e di Milano ma mai apparso in pista nel 2015, si rivedono il sedici agosto. Sol Invictus, liberato dall'assillo del confronto con Chiaromonte e sottoposto a un piccolo intervento per far fronte alle difficoltà respiratorie, fa suo il Premio Zivago, condizionata sui 3.300 metri. Questo il nostro commento nel dopo corsa: “Sol Invictus, alla quinta vittoria stagionale (tante quante High Master), ha zittito i detrattori, compreso il sottoscritto che gli ha preferito Fafintadenient (di ritorno in Italia, dopo un primo e un secondo in steeple ad Auteuil), andando a vincere davanti a un sorprendente Makler per i colori Pegas, al rientro da un anno. Cavallo sulla carta tutt'altro che trascendentale che a Wroclaw era stato quasi battuto da Isuzu e che in provincia, in Francia, pur piazzandosi era stato disperso per la pista. Restava su buone prove in steeple nel 2013 (comunque 15 lunghezze dietro a Khalshani, ma davanti a Kamelie). Terzo, per una spanna, con recupero finale proprio Fafintadenient sul front runner Stellato, apparso in progresso e in testa dopo la prima parte di gara condotta dall'ospite Cotton Eye Joe (quinto sul palo). Non pervenuti gli altri quattro con la clamorosa delusione di Notti Magiche, in pista con i nuovi colori di Giovanna Trevisam, ultimo a gran distacco dietro a ciuchi come Benalex Park o al rientrante Le Temujin".

Torna il confronto tra i due grandi protagonisti delle siepi di tutta la stagione, Sol Invictus e Chiaromonte, a inizio settembre, nella condizionata sui 3.500 metri intitolata all'Azienda di Soggiorno di Merano. Sesto confronto tra i due, bilancio a favore del Magog di Paolo Favero per quattro a due. L'allievo di Ilenia Nero accorcia il gap vincendo di una e mezzo sul grande rivale. In redazione presentiamo l'impegno spendendo parole di elogio per Chicago, da noi dato come potenziale sorpresa della corsa, il futuro ci renderà profeti ma non in patria. Il pensionato di Josef Vana ha dato sfoggio di un'impressionante vittoria in discendente ad agosto, battendo però avversari poco blasonati, pur se preceduta da una pessima esibizione a luglio in medesima categoria, quando finì ultimo con tanto di chiavi fornite a Vana jr per chiudere l'impianto dati gli impegni improcastinabili degli addetti alla pista. Il nostro pronostico si rivela fondato perché il baio da Montjeu chiude terzo a un muso dal favorito Sol Invictus. Vana jr lo manda davanti come al solito poi però si fa sfilare da Arjen, assiduo scudiero del favorito, che conduce fino all'attacco della curva finale dove i sei in campo si giocano la corsa in volata. Il pubblico ha la sensazione che possa vincere chiunque, eccetto forse Arjen che appare stanco. Sol Invictus mette sul piatto della bilancia lo spunto più brillante, ma appesantisce l'azione nell'ultimo quarto di tratto piano favorendo la lunga e macchinosa azione di Chiaromonte che lo supera bene. Gioia allora per Cherchi che può vincere ancora, c'è poi il ritorno di fiamma di Chicago, autore di una vampata che per un non nulla, appena un muso, non brucia Sol Invictus. Quarto un ritrovato Notti Magiche davanti all'ardore di Stellato.
Dunque candidature d'obbligo per Favero e Nero che schierano le loro prime pedine nella Gran Corsa Siepi di Merano, quinto Gruppo Uno dell'annata. Può invece scegliere Josef Vana sr, nonostante la perdita di Taquari (terzo nella Gran Corsa Siepi di Italia). Il mago ceko opta allora per Fafintadenient, che avrebbe pure potuto destinare al G.P. Merano, con la voglia di vincere il suo secondo Gruppo 1 della stagione italiana dopo l'affermazione di Cornet Obolensky nel Grande Steeple Chase di Milano. Ai tre sfidanti dichiarati si aggiungono quattro ospiti stranieri, due dei quali di grido. Brilla in particolare la candidatura di Thousand Stars, cavallo allenato dal leader degli allenatori irlandesi Willie Mullins, campione indiscusso, plurinvincitore di gruppi in Irlanda, Francia e Inghilterra, ma al debutto in Italia. Sarà lui il favorito netto, 17/10 la quota.
Attenzione anche per il vincitore del Grande Steeple Chase delle Fiandre, da cui spunterà fuori anche il vincitore del G.P. Merano, Taupin Rochelais che Patrice Quinton, curiosamente, schiera in questa prova anziché nel G.P. Merano. Si tratta infatti di uno steepler provetto. Ricompaiono poi Makler, che ha rifinito lo Zivago con un secondo posto a Pardubice ben davanti al secondo della Gran Corsa Siepi di Italia vinta da Chiaromonte, e il tedesco Falconettei, quinto nella Gran Corsa Siepi di Italia ma reduce da due nette vittorie in Germania. Dunque un grande campo partenti per una corsa che si rivelerà spettacolare, oltre che preceduta da una sfilata capitanata dal più grande cavallo da ostacoli allevato in Italia: Hurricane Fly, 24 vittorie (22 delle quali in G.1), agli ordini dell'irlandese Willie Mullins, con filotti di nove e sette vittorie consecutive, marcando addirittura l'impressionante score di 31 piazzamenti utili consecutivi su 31 uscite, non piazzandosi solo all'ultima corsa in carriera in siepi: la Grand Course de Haies d'Auteuil (Gr.1). Ha trionfato su piste leggendarie come Auteuil, Cheltenham e sempre in massimi gran premi. La vittoria più importante l'ha marcata nello Stan James Champion Hurdle Challenge Trophy di Cheltenham, aggiudicandosi un montepremi di 252.000 euro, successo ottenuto per ben due volte (2011, 2013), con tre ulteriori piazzamenti (3° nel 2012, 4° nel 2014), 3° nel 2015). Ha sempre ultimato i percorsi. Vince in carriera qualcosa come 1.800.000 sterline. Cavallo che al tondino, pur essendo stato ritirato dalle competizioni da alcuni mesi, appare bellissimo e persino carico, tanto da dare l'impressione di essere pronto a scendere in pista da protagonista. A lui dedichiamo la foto in conclusione di questo articolo, in omaggio alla stagione da noi riassunta. Veniamo ora alla corsa.

Fafintadenient assume l'onore della testa. Vana Jr non permette a niente e nessuno di frapporsi tra se e i 4.000 metri da macinare sotto gli occhi avidi di emozioni del pubblico internazionale piovuto in massa a Merano dai più remoti paesi d'Europa. In tribuna vari idiomi e varie lingue a colorare un pomeriggio soleggiato. “Fafintadenient non lesina energie” commenta lo speaker, e a buona ragione. Makler e Taupin Rochelais, rispettivamente a sette e a nove sulle lavagnette, sono i marcatori eletti dagli sviluppi di gara. Si mantiene in quarta Chiaromonte affiancato da Falconettei e via via gli altri chiusi costantemente da Sol Invictus e Thousand Stars affidato alla frusta d'oro irlandese Ruby Walsh, fantino importante tanto da aver scomodato persino una ballata a lui dedicata.
“Non scema la spinta di Fafintadenient che è sempre davanti” sottolinea il telecronista, quando i cavalli vengono a impegnare la curva finale in uno schema di corsa che non ha subito alcuna modifica per tutto il suo decorso. Perde battute Thousand Stars definito un po' “falloso in coda” dalla voce del campo. Ruby Walsh si rialza e lascia andare la compagnia convinta di avere a che fare con un cavallo che ha già detto tutto quello che doveva dire. Falconettei e Dirk Fuhrmann sono i primi, a metà curva, a cercare l'incremento del passo in terza corsia su Taupin Rochelais sempre a mordere i fianchi di Fafinta. Di dentro c'è Makler su cui muove Sol Invictus, lascia troppi metri il macchinoso Chiaromonte scivolato in sesta posizione. Sull'ultima siepe, il portacolori della Statek-Chyse salta davanti a tutti. Ha una lunghezza di margine sul duo Taupin Rochelais e Falconettei che saltano appaiati. All'esterno di questi ha visuale libera Chiaromonte, più allineati allo steccato Makler e Sol Invictus, non pervenuto l'irlandese. Centocinquanta dalla conclusione, Fafintadenient è davanti a tutti, Taupin Rochelais prova a salvare il secondo posto dall'attacco interno di Makler, a ventaglio alla sua sinistra Sol Invictus, Falconettei e Chiaromonte. Pazzesco sciame finale alla caccia di Fafintadenient che incarna la lepre inseguita dalla muta di cani rabbiosi. In cinque in linea dietro all'ex Rencati un tempo allievo di Favero, a cento metri dal palo. Non cala il vantaggiodel battistrada, dietro al quale Sol Invictus ha lo spunto più efficace anche se Chiaromonte trova l'ingambata migliore, ma tardiva, a largo di tutti per artigliare con presa rapace il terzo posto, finendo a una corta incollatura dal rivale storico. Quarto Taupin Rochelais con Makler e Falconettei in una linea stretta, strettissima, che premia il Pegas per un muso.
54/10 per le tasche di chi ha scommesso sul vincitore. “Arrivo incredibile, tutta d'un fiato, tutta davanti per questo otto anni... Allevamento italiano, ma colori della Repubblica Ceka...” in quella che potremmo definire la Gran Corsa Siepi degli italiani ceduti all'estero e riproposti, campionissimi, da allenatori stranieri che ne hanno capito le qualità e ne hanno esaltato le gesta. Hurricane Fly nella premessa, Fafintadenient in conclusione, con in coda, lontano da Falconettei, il miglior cavallo della stagione italiana, il fedele compagno di avventura di Hurricane Fly, e che, a novembre, vincerà, contro ogni pronostico, ad Auteuil il Grand Prix d'Automne, in un arrivo più pazzesco di questo, estrinsecazione di un triello in perfetta linea sul palo, per una somma da destinare alla banca di 166.000 euro (per un totale di 1.400.638 euro in carriera) in luogo dei 25.500 della Gran Corsa Siepi di Merano vinta da Fafintadenient. Un cavallo, questo Thousand Stars, prelevato in Francia a quattro anni da Mullins e trasformato in campionissimo nonostante provenisse dalle reclamari e attenzione, Hurricane Fly, in rapporto a questo, è una leggenda inarrivabile. Un grazie allora a Mullins, da spettatore, per aver onorato con la sua presenza questa stagione ostacolista italiana purtroppo per lui nefasta e ingiusta, con atteggiamenti a nostro modo di vedere tutt'altro che rispettosi nei suoi confronti in particolare e, più in generale, nei confronti di chi rende possibile questo sport che altrimenti si potrebbe fare con i motori o magari a piedi sulla scia di quanto è capitato vedere di recente negli ippodromi. Fate vobis come direbbero gli artisti simpatici o i baldanzosi fan del Frascatani, sponda Dark Street, per giocare con i latinismi e con il miglior siepista italiano della stagione, sorpresa Chiaromonte permettendo e Gruppi Uno principali tralasciando.

FAFINTADENIENT
e Josef Vana Jr festanti alla premiazione de
la GRAN CORSA SIEPI DI MERANO
(Foto Simone Soldani).

Siamo arrivati all'unica vera prova di valore internazionale, programma di cartello continentale capace di attirare allenatori di mezza Europa, grazie ai 110.000 euro offerti al vincitore da parte della Merano Galoppo. Traguardo finale e ultima corsa dell'anno nell'impianto altoadesino, con i saluti per il 2016 offerti da baci e abbracci nella musica del Carosello dei Carabinieri poco prima dell'imbrunire. Cammino di preparazione, per quanto riguarda il programma italiano, avviato dal Creme Anglaise, 3.800 metri in steeple, Listed Race con dotazione di 10.625 euro al vincitore. E' il sedici agosto e torna in pista Il Superstite, vincitore nel Val di Non e secondo nel Grande Steeple Chase d'Europa. E' la punta principale di Paolo Favero per lo steeple aperto agli anziani, la speranza dell'intera stagione. Il Magog è il favorito netto della corsa, 2 a 1, e non tradisce gli scommettitori. Bartos lo libera dal contenimento al salto del muro e il baio va subito davanti braccato da Ciro Vincenti, rientrato a maggio in modesti discendenti dopo un anno e mezzo di inattività. I due si sbarazzano del battistrada A Ton Tour, crollato all'arginello piccolo dopo veloce parziale di metà gara, e ingaggiano serrato duello finale a cui tenta di unirsi, negli ultimi metri, anche il Pegas Gejzir, in forte recupero dalle retrovie. Alla fine sono tre e mezzo le lunghezze in favore del Magog, che chiude la partita nel tratto piano conclusivo. L'estremo otusider Ciro Vincenti, invece, salva una lunghezza abbondante dal ceko della Pegas. Solo quarto Khalshani, autore di corsa attendista e non riproposto in steeple nei successivi impegni italiani.
Il pupillo di Axel Ambruschitz rafforza la propria candidatura al Merano poco meno di un mese dopo, quando fa suo l'ex Premio Unire ovvero il Premio A.S.S.I. (Gruppo 3). Ancora una volta fa accoppiata finale con Ciro Vincenti, che si conferma ultimo cavallo del campo ma in grado di sorprendere. Il Magog, sudatissimo, approfitta delle bizze della vincitrice del Grande Steeple Chase d'Europa (Kamelie), la quale rifiuta per due volte il primo passaggio del verticale, della caduta del nuovo acquisto (Nando) di Josef Aichner sulla fence e del cattivo stato di forma del favorito Alpha Two. Alla fine deve debellare il solo e regolare Ciro Vincenti, tallonato per tutto il percorso e saltato via dopo l'ultima siepe. Terzo a distacco un Alpha Two peggiore di quello ammirato a primavera. Dunque uno score di tre primi posti e un secondo in quattro uscite per Il Superstite, dato da molti come favorito del Gran Premio ormai alle porte. Si cominciano a fare i nomi dei partenti, purtroppo abdicano tre sicuri protagonisti. Proprio Il Superstite è il primo a lasciare nel mondo dei sogni i propositi di gloria. Il figlio di One Cool Cat si infortuna in allenamento ed è irrecuperabile per l'impegno. Cade poi un'altra tegola sul potenziale spettacolo col forfait del duplice vincitore in carica Alpha Two. Josef Vana non è convinto dei progressi attesi e decide di evitare delle brutte figure al suo pensionato. L'allenatore ceko deve rinunciare anche al vincitore del Grande Steeple Chase di Milano, Cornet Obolensky, e a Fafintadenient mandato in cerca di fortuna in siepi. Alla fine opta, più per volontà di esserci che per velleità di piazzamento, per lo stagionato Budapest. Solar Focus viene reputato troppo acerbo da Favero che decide di non rischiarlo, mandando in pista con i gradi di "capitano" e la monta di Bartos il coetaneo Company of Ring, acquistato per l'occasione dalla scuderia Milano, delusa dai risultati del mezzosangue A Ton Tour, e reduce dai confronti con i quattro anni. Voci di corridoio caldeggiano la candidatura di Frolon, rientrato non bene una settimana prima del Gran Premio a vendere. Favero, rimasto a corto di cartucce, lo inserisce tra i partenti. Tenta di bissare il successo di inizio estate la femmina Kamelie, controfavorita del duo francese presentato da Guillaume Macaire, costituito da Ole Companero e Marinas, e preparato in territorio transalpino. Grande attesa anche per l'ospite irlandese Perfect Gentleman, schierato dall'asso Willie Mullins, e per il tedesco Kazzio agli ordini di Pavel Vovcenko, rispettivamente su linee irlandesi e tedesche. Completa il campo dei favoriti Tomcat de Kerser, terzo classificato del Grande Steeple Chase delle Fiandre, prova invece a scrivere una favola Raffaele Romano con il recuperato Ciro Vincenti, reduce da due infortuni che lo hanno bloccato un anno e mezzo ciascuno, ma in crescente stato di forma. In tutto sono in quattordici, uno meno del record stagionale registrato nel Corona Ferrea.
La corsa ha un risvolto tragico. Il compagno di viaggio dei campionissimi Thousand Stars e Hurricane Fly, si scontra con Kamelie sull'ultimo passaggio del talus e cade rovinosamente a terra morendo sul colpo; la femmina, invece, ferma di li a poco, deludendo le attese. Ruby Walsh getta via il caschetto e tenta di rianimare Perfect Gentleman, proprio sotto la tribuna gremita di spettatori. Ma non c'è niente da fare... Nella freddezza generale, il cavallo esala il suo ultimo respiro. Gli occhi della maggior parte del pubblico sono dirottati altrove, non hanno tempo per i sentimentalismi, sono orientati a seguire i protagonisti ormai già lanciati sulla dirittura opposta a quella di arrivo. Saranno questi a farsi ricordare negli albi d'oro e nei ricordi delle penne ufficiali. Davanti si esaurisce la spinta forsennata dell'estremo outsider Kauto Sweety, del duo Menato-Satalia (63 a 1), ed entrano in gioco i pretendenti alla vittoria. Il sauro della Rosa Ostacoli riesce a mantenere il comando fino all'attacco dell'ultimo verticale quando da il via libera a Ole Companero e a tutto il resto della ciurma ancora superstite. Fin lì la prova del sauro è precisa, così come quella degli altri tredici avversari che si sono esibiti in ottimi salti, mandando in visibilio il pubblico assiepato in tribuna. Ha fatto eccezione il passaggio di Cevin Chan, su Kazzio, sul primo talus; il piede sinistro del cinotedesco finisce fuori dalla staffa, ma il jockey non si scompone né si fa prendere dal panico. Rimedia subito prima del muro, accucciandosi sulla sella e aiutandosi con una mano per ricollocare la suola dello stivaletto dove compete all'equilibrio. Poco dopo è Brennan a regalare un altro brivido, dopo il salto della fence, riuscendo per miracolo a rimanere in sella all'incerto Mighty Mambo, penultimo cavallo del campo (azzardo di Favero) e sempre nelle posizioni di rincalzo.
"Passaggio spettacolare sotto le tribune" commenta lo speaker ed è vero. Kauto Sweety è ancora deciso davanti a tutti. Satalia, nell'abbraccio degli applausi scroscianti del pubblico amico, è sicuro, un po' come quando in sella a Fafintadenient nell'edizione 2014 si fece buttar fuori da Martalin. Il giovane romano si volta a controllare gli avversari sempre rappresentati dai due Favero, Frolon e Company of Ring, davanti ai due di Macaire, mentre in coda, a contatto, fanno mostra di se Kazzio, Mighty Mambo e Demon Magic.
"Grande spettacolo anche sull'oxer" che vede Kauto Sweety uscire di gran voga dal verde del doppio siepone, un ostacolo formato da una siepe di 110 centimetri bissata da una seconda di 150 centimetri con un fosso largo novanta a separarle. I quattordici concorrenti volano sopra l'insidia, col sauro, sempre preciso sui salti, che cadenza a piacimento. Più indietro i tentativi di reazione di Kamelie e Tomcat de Kerser non sortiscono effetto se non quello di fungere da preludio ai primi colpi di scena pronti a innescarsi sulla diagonale discendente che porta all'imbocco della curva di Marlengo. Ciro Vincenti, dopo aver tallonato i due di Macaire per buona parte della contesa, saluta la compagnia poco prima del muro. Raf Romano lo ferma, anche se non per problemi fisici. Al talus va giù Perfect Gentleman disturbato in ricezione da uno scontro con Kamelie, l'irlandese non si rialzerà più, mentre la femmina viene fermata dopo cento metri. Sulla curva di Marlengo ferma pure Mighty Mambo, ultimo discosto. Perdono battute preziose anche Budapest e Demon Magic già richiamato con la frusta dopo il doppio travone. Sul muro di metà rettilineo, Ole Companero rileva il battistrada, costringendo alla mossa anche Nando e Kazzio, impegnati su corsie opposte, il primo all'interno, il secondo all'esterno, quando si attacca il verticale. Cedono intanto Company of Ring e Tomcat de Kerser.
In sei raccolti sul verticale. Arginello grande con Ole Companero che prova la fuga, braccato da Frolon e Kazzio. Nando in quarta, mentre Duchene si fa anticipare in sella a Marinas, perdendo battute preziose.
Ingresso in dirittura. Il pubblico tutto in piedi per un epilogo che si preannuncia infuocato. Macaire contro Vovcenko, con le sorprese Favero e Taber a giocarsela. Ole Comapanero viene raggiunto da Kazzio. Il primo in corda, il secondo a centro pista, con i due protesi sulla stessa linea; Frolon e Nando sono più esterni e praticamente a ridosso del duo. Volatona finale. Passa Kazzio, ma non stacca. Di dentro perde mordente senza però crollare Ole Companero, sostenuto a forza da James Reveley, cambiano falcata all'esterno Frolon col polacco Pastuszka e Nando, sostenuto dal francese Cottin, che piazzano un ottimo spunto finale, ma non come quello che opera Marinas, più indietro, per vie interne.
Cevin Chan si alza sulle staffe con pugno destro al cielo, davanti di una lunghezza e mezzo sugli altri quattro che finiscono in diagonale, a ventaglio, come mostra la foto a inizio articolo di Simone Soldani e con un'incollatura circa l'uno dall'altro. Marinas, dall'interno, è secondo, Ole Companero al suo fianco, più spostato a centro pista, è terzo e via via con Frolon e Nando. Chiudono il percorso Company of Ring, Demon Magic e Kauto Sweety. Fermati lungo il corso della piegata finale gli altri superstiti. Un epilogo emozionante purtroppo funestato dal dramma di Perfect Gentleman, che però non rallenta l'esibizione del carosello dei carabinieri che si esibiscono con l'ospite irlandese coperto dai teloni verdi.
Dunque il figlio di Kalata ha calato il poker per i tedeschi, dopo i successi di Kifti (1999),Scaligero (2001) e Rosenbrief (2005). Il trainer Pavel Vovcenko - che noi ricordiamo anche per un certo One Little David che fu trattato dall'entourage della redazione quasi a giungerne all'acquisto - vince la classica per la prima volta così come il fantino Cevin Chan e i colori del tedesco Bernd Huckschlag. Per Kazzio è la prima vittoria in Italia, ma soggetto conosciutissimo all'estero. Quarto in Svezia nel 2013 nel Champion Hurdle, secondo a Mannheim nel 110. Grosser Heinrich Vetter-Badenia-Jagdrennen (L). Vincitore e piazzato in Francia, non aveva mai vinto un premio di particolare importanza, ottenendo come miglior piazzamento il secondo posto nel Grande Steeple Chase delle Fiandre, in Belgio, dunque un vincitore abbastanza a sorpresa.

Favero vince la classifica di riunione con quarantuno vittorie, secondo Vana a otto, chiude il podio un Raf Romano in grossa ripresa, come provano le cinque vittorie nella seconda parte di stagione, dopo l'astinenza iniziale. Per il bresciano i successi in assoluto nell'avventura meranese sono sei. Dietro al trio dieci colleghi capitanati dal duo Lisek e Nero con quattro vittorie.
Dominio assoluto di Josef Bartos tra i fantini da tradursi in ventisette vittorie, inseguito, distanza, dal connazionale Josef Vana jr fermo a sei con una lunghezza di margine su Ale Pollioni. Quarto Ufo Brennan con quattro vittorie e autore di un Hat Trick in un'unica giornata.

Così nelle pattern race di Merano

27/9 Gran Premio Merano (Gr.1). Euro 110.000, m. 5.000, Steeple, 4+. 1° Kazzio (67,5 C. Chan) Huckschlag-Riepegrund, Vovcenko. 2° Marinas, 3° Ole Companero, 4° Frolon, 5° Nando. p.14, (1,25, 0.5, 0.75, 0.5). t. n.d, terreno morbido.

26/9 LXI Gran Corsa Siepi di Merano (Gr.1). Euro 27.200, m. 4.000, Siepi, 5+. 1° Fafintadenient (67 J. Vana) Statek-Chyse, Vana. 2° Sol Invictus, 3° Chiaromonte, 4° Taupin Rochelais, 5° Makler. p.7, (1,5, c.inc, inc., 0.75). t. n.d, terreno morbido.

27/9 7° Criterium di Autunno (Gr.1). Euro 23.375, m. 3.300, Siepi, 3. 1° Triple Pursuit (67 J. Bartos) sc. D'Altemps, Favero. 2° Multiplier. 3° Sbarazzino. 4° Silver Tango. 5° Napastnik. p. 6  (1,75, 1, 0.5, lont), t. n.d, terreno morbido.

26/9 71° Premio delle Nazioni (Gr.2). Euro 17.000, m. 6.000, Cross, 5+. 1° Martalin (67 A. Cisaud) Ec. des Dunes, Quinton. 2° Ara Gold, 3° Arman, 4° Billy Silver, 5° Monte Pelmo. p.8, (0,75, lont, 4, 5). t. n.d, terreno morbido.

27/9 Corsa Siepi dei 4 Anni (Gr.2). Euro 17.000, m. 3.500, Siepi, 4. 1° High Master (69 J. Bartos) Sc. Magog, Favero. 2° Mustamir, 3° Relco Sud Ovest, 4° Akiyana, 5° Thibodeau. p.7, (1,75, 1,75, 5.5, 4). t. n.d, terreno morbido.

26/9 Premio Steeple Chases d'Italia (Gr.2). Euro 17.000, m. 3.900, Steeple, 4 e 5. 1° Little Bruv (65,5 J. Bartos) Sc. D'Altemps, Favero. 2° Prince Sumitas, 3° Hurricane Mixt, 4° Monello, 5° Constantine. p.6, (2,25, 5,5, 6, 5.75). t. n.d, terreno morbido.

06/9 Premio A.S.S.I. (Gr.3). Euro 12.750, m. 4.500, Steeple, 5+. 1° Il Superstite (67,5 J. Bartos) Sc. Magog, Favero. 2° Ciro Vincenti, 3° Alpha Two. p.5, (3, 10). t. n.d, terreno morbido.

30/8 Premio Piero e Franco Richard (Gr.3). Euro 12.750, m. 3.900, Steeple, 4 e 5. 1° Solar Focus (67,5 J. Bartos) Sc. Magog, Favero. 2° Company of Ring, 3° Tramonto a Ivry (dist 1°). p.7, (0,5, inc). t. n.d, terreno buono.

06/9 Premio Ettore Tagliabue (Gr.3). Euro 11.900, m. 3.300, Siepi, 3. 1° Triple Pursuit (67 J. Bartos) Sc. D'Altemps, Favero. 2° Silver Tango, 3° Signum. p.7, (inc, 4). t. n.d, terreno morbido.

15/8 Premio Creme Anglaise (L). Euro 10.625, m. 3.800, Steeple, 5+. 1° Il Superstite (67 J. Bartos) Sc. Magog, Favero. 2° Ciro Vincenti, 3° Gejzir. p.7, (3,25, 1,25). t. n.d, terreno pesante.

Premi di rilievo non pattern race

23/8 Massimo Caimi (debut). Euro 8.925, m. 3.000 siepi, 3. 1° Triple Pursuit (66 J. Bartos) Sc. D'Altemps, Favero. 2° Devonian. p.6 (2), t. n.d., terreno leggermente pesante.


Il vincitore dell'A.S.S.I.
IL SUPERSTITE, sul terrapieno,
non tiene fede al proprio nome ed è clamoroso assente nel Merano.
(Foto riverflash.it)

MILANO - II fase 3 ottobre - 7 novembre

Ci spostiamo nella capitale finanziaria ed economica di Italia, a Milano, dove ha sede la Borsa e il Teatro della Scala, ma anche l'ippodromo di San Siro. Seconda parte di stagione, la clausura dopo la riunione d'apertura che nelle prove in piano viene suggellata dal famoso Premio Chiusura, gruppo 3 che apre le porte al confronto tra i giovanissimi e gli anziani nel pomeriggio che immette alla notte di halloween. Vincerà l'artistico Pensierieparole scuola Cocktail ma non d'amore, come cantava la famosa Rotolo fidanzata di Mancini, bensì la scuderia de Il Cavallo in Testa. In programma, per gli ostacoli, due pattern race, Gruppo 1, dopo lo steeple vinto dal figlio di Notnowcato, etimologia di provenienza cinematografica e il riferimento è a La Pantera Rosa di Blake Edwards, notorio infatti l'intercalare dell'ispettore protagonista della serie nei confronti dello scatenato assistente di origine cinese. A San Siro allora in scena La Gran Corsa Siepi di Milano, ma soprattutto l'attesa sfida tra i tre anni, dopo la tripletta di Triple Pursuit a Merano coronata dal Criterium d'Autunno (Gr.1), che culminerà con l'ultimo gruppo della stagione, il Berlingeri, sfogo naturale per i debuttanti del Monte Stella contro il duo Devonian e Panther Cat tenuto a riposo in vista di questo premio e del preparatorio Premio del Prato.
A fine convegno il saluto del signor Marzullo, che non è quello del Cinematografo dalle domande e dai discorsi a trabocchetto, ma è l'amministratore delegato della Società Trenno che ringrazia pubblico e addetti ai lavori. Per il trotto si proseguirà fino al giorno di Sant'Ambrogio poi l'arrivederci al 2016.

Partiamo dalla Gran Corsa Siepi di Milano che i cinque pretendenti designati dai rispettivi allenatori vengono ad affrontare senza alcuna corsa preparatoria, se non quelle di Merano. Siamo al diciotto ottobre, atto conclusivo di una stagione stellare per Sol Invictus e Chiaromonte, all'ultimo duello di otto stagionali (finiranno in pareggio), ma è anche l'occasione per leader assoluto dei quattro High Master di conquistare il primo posto tra i cavalli più vincenti nell'annata quanto a montepremi messi in banca (non ci riuscirà per un pelo) e di provare di esser il cavallo dell'anno (secondo la nostra opinione, esternata già al debutto a Pisa nel silenzio degno degli onesti intellettuali, c'è riuscito). Due le mine vaganti a fungere da rottura dei pronostici: sono il francese Nando, che arriva dal quinto posto del G.P. Merano e che prova le siepi, e il ceko Chicago che invece è cresciuto esponenzialmente nel corso dell'anno (tra l'altro elogiato dal blog, se non ricordo male, parlando delle soluzioni difficili preferite a quelle facili), ma non ha mai preso parte a un Gruppo in ostacoli. Josef Vana lo preferisce a Fafintadenient forse perché confida nella maggior freschezza del sei anni che è giocabile a 11 a 1, quale estremo outsider della prova. 4.000 i metri da percorrere con un terreno molto pesante a fungere da variabile, comunque graditissima a Chiaromonte, da non sottovalutare.
La pista fornisce un responso a sorpresa agevolato da una interpretazione mostruosa di Josef Vana jr, che manda davanti Chicago a scandire una falsa andatura che scombussola e altera i piani degli avversari. Chicago fa letteralmente quello che vuole, mentre i tre favoriti si marcano a vicenda, addirittura i due Magog si ostacolano nella curva che immette alla diagonale breve, quando Chicago rallenta sensibilmente il ritmo per ricompattare il quintetto in modo da poter riaccelerare secco, dopo aver creato una situazione di en passe, in anticipo sui tre favoriti. High Master addirittura è costretto a interrompere l'azione e a riorganizzarsi agli ordini di Big Joe Bartos. Pericolosa incertezza sull'ultima siepe da parte di Chicago. Il portacolori della Joly affronta, clamorosamente, in buon vantaggio l'ultima insidia, ma salta troppo in ritardo centrando in pieno la siepe, ma non a sufficienza per cadere. Brivido in tribuna per l'esperto Vana sr. Tra gli inseguitori sbaglia anche Chiaromonte, macchinoso come suo solito nel consueto tentativo di rimonta finale. Ivan Cherchi lo sposta dall'esterno all'intero di High Master riuscendo a batterlo di una testa; un altro grande risultato per la rivelazione della stagione, che ha colto meno di quanto avrebbe meritato. A una lunghezza e mezzo Sol Invictus con vicino Nando.
Chicago, campione incompiuto figlio di Montjeu, che ha corso anche in Arabia e che era considerato dal suo entourage riottoso e non facilmente gestibile, è dunque sbocciato nella corsa più importante della sua stagione. Perfetto come al solito il chirurgico trainier Josef Vana sr che lo ha preparato in modo graduale, senza frette e senza sbagliare programma, sorprendendo l'intero lotto di avversari. Grande vittoria dunque per questo soggetto che in siepi aveva vinto due volte sole: una a Limerick, in una maiden nel 2013, e una a Merano in discendente, entrambe per dispersione. Elogio meritato per Vana sr che centra il terzo Gruppo 1 della stagione e che Gruppi... di fatto ha vinto tutti i premi principali e di maggior interesse storico, eccetto il Gran Premio Merano (vinto però per due anni consecutivi dal 2013 al 2014). Ci piace definire questo grande avversario di Favero come uno stoico, piuttosto che un epicureo, perché mira sempre ai grandi obiettivi internazionali piuttosto che fare cassa sulla quantità, dunque un'esatta antitesi di chi preferisce altre strade, assai più semplici, giustificabili solo dai montepremi conquistati grazie all'elevato numero di pedine a disposizione.

CHICAGO
vince la GRAN CORSA SIEPI DI MILANO
(Foto De Nardin da Ippodromitrenno.it).

Programma meno ricco quello degli steepler, con la condizionata Lainate ad assurgere a premio principale della riunione con i suoi 7,500 euro scarsi al primo. Si va in pista il sette novembre, ed è una prova dal retrogusto storico che propone quattro anni contro adulti. Una pioggia battente, alcuni giorni prima, rende il terreno colloso, condizione che trasforma i 4.000 metri in una distanza ancor più impegnativa rispetto al consueto. Cavalli e fantini però liberati dall'assillo della pioggia e benedetti dal bacio dei raggi solari che esaltano le sgargianti tonalità delle giubbe. A Ton Tour della scuderia Milano è rientrato alla grande sul tracciato, aggiudicandosi il Whispin il diciassette ottobre, dopo aver deluso nel Creme Anglaise a Merano ed esser stato lasciato nei box dal decano sardo. Il rientro subito di quelli che lasciano ben sperare. Un'andatura blandissima per alleggerire i 4.000 metri del tracciato previsto per il Whispin, e da emulare poi nel Lainate, con l'oxer grande a complicare le prove. Satalia è più parsimonioso davanti sopra Kauto Sweety rispetto al Merano, fa anche sfilare gli avversari a metà percorso non influenzato dalla mossa dell'outsider Less Time, nuova pescata di Favero in Inghilterra. Rispondono all'accelerazione A Ton Tour, per la prima volta in Italia con paraocchi integrali, Hurricane Mix e il secondo del Nazioni Ara Gold. E' quest'ultimo il favorito della prova. Accusa in modo evidente il terreno il controfavorito Alcydon Fan che naufraga in coda. A Ton Tour definisce i ruoli sul bull finch. Davide Columbu porta il mezzosangue davanti alla compagnia e il baio nipote di Bullington fa piazza pulita, anche se Hurricane Mix ci prova fino all'ultima siepe tirandosi dietro il muso nero listato di bianco di Mighty Mambo. Cede di schianto Less Time, mentre non progredisce Ara Gold piegato nel tratto piano da un'intelligente gestione di gara di Davide Satalia che riporta sotto Kauto Sweety. Queste le credenziali che portano Francesco Contu a sfidare, nel Lainate, la seconda rivelazione della stagione ovvero Little Bruv. Cavallina interessante, ma tutto sommato mediocre in siepi, rilevata poi da Favero e trasformata in vincitrice di gruppo. La vigilia viene caratterizzata dalle lamentele di Favero che non reputa ben calibrato il peso riservato alla femmina, troppo penalizzata nel confronto con gli anziani nella veste di top weight. La pensano diversamente gli scommettitori che pongono sulla stessa linea i due sfidanti, con Ciro Vincenti, reduce dal Merano, a quota similare. Attesi alla riconferma poi Kauto Sweety e Mighty Mambo, quarto e terzo nel Whispin. La prova, cadenzata da una discreta andatura imposta dall'ultimo cavallo del campo Uni Light, vincitore due settimane prima in handicap (prima vittoria da proprietaria per Lydia Olisova), si trasforma in un duello da cui è estromesso Ciro Vincenti. L'allievo di Romano segue i due protagonisti dichiarati fino all'ultimo salto, ma cede in modo clamoroso nel tratto piano finendo addirittura quinto. Vince “in grandissimo stile” la femmina della D'Altemps da Treviso che domina il mezzosangue. Bartos non deve neppure muovere le mani per scrivere la tripletta vincente nelle ultime tre uscite nel nome di Observatory per una cavalla mai vincente nelle quattordici uscite precedenti. Mighty Mambo è terzo a quasi dieci lunghezze dal vincitore, con Kauto Sweety, quarto, a stampare Ciro Vincenti sul palo.


Programma più completo e interessante per i tre anni con tre prove a fungere da trampolino per il volo nel Berlingieri, ultimo Gruppo della stagione in programma il sette novembre. Si tratta di un gruppo 2, dal montepremi irrisorio, per effetto dei continui tagli, scemato ad appena 12.750 euro con Favero che si lamenta, questa volta a ragione, per le defalcazioni. Sette al via con linee di confronto che si intrecciate nei precedenti impegni. Brilla la nuova linea offerta dal Monte Stella, costituita da cavalli lanciati nella riunione con la debuttanti del tre ottobre. Una prova quest'ultima dai risvolti thrilling, tanto che si è letto di un Francesco Contu, riportano le leggende apparse sul forum di chorse, intenzionato a chiamare i carabinieri per un epilogo finale al quanto dubbio. Il fratellastro di Indovino, Moncerrati, estremo outsider di De Gesaro viene agguantato sul palo dalla incredibile rimonta di Lahent, seconda scelta Magog affidata a Vana Jr. I due finiscono allineati sul palo, il primo all'interno il secondo quasi sullo steccato oppsto. Un epilogo che richiede l'intervento dei commissari della fotografia, ma si dice che questa non sia presente a Milano, reparto ostacoli, e che i commissari decidano a occhio, ci fosse almeno l'obiettivo di De Nardin, il fotografo della pista, forse sarebbe più semplice la risoluzione, quanto meno visiva, ma niente... Si deve fare come gli antichi, così almeno narra qualcuno. La scelta, a ogni buon conto, ricade sul Magog e le voci mormorano. Bartos, col favorito, è quarto, tale Keen Move detto “movimenti acuti”, alle spalle di Scocosita di Patrizia Scollo. 
Si testa questa nuova linea nel Premio del Prato, due settimane dopo. Keen Move è al confronto col terzo del Criterium d'Autunno, Sbarazzino, ma soprattutto con l'atteso Panther Cat, tenuto a riposo da Romano dopo aver stravinto in condizionata a Merano, e l'imbattuto sulla pista compagno di colori Multiplier. Il portacolori di Nazzareno Marchetti vince ma non domina. Romano lo tiene sui primi e all'attacco della diagonale breve lo fionda all'attacco senza dover poi faticare più di tanto per contenere un cresciuto Keen Move, in marcatura sul vincitore ma incapace di batterlo pur arrivandogli molto vicino. Delude Sbarazzino in terza, col compagno Rio Apache impiegato in qualità di front runner e ceduto alla distanza. Cade malissimo sull'ultima siepe Multiplier, senza conseguenze, in ritardo rispetto agli avversari e sospinto da Vana jr nel tentativo di agganciare Sbarazzino per la terza. 

Ultima rifinitura nel Vera Spezia, il venticinque ottobre, maiden o vendere con calo evidente della qualità e anche del montepremi. Devonian di Richard Stamplf, assente da oltre un mese, rientra in grande stile e vince per dispersione su un'ottima Cortefranca, seconda dopo fuga per la vittoria. Enorme il vantaggio acquisito fin dal via dalla femmina, moderata con fosforo da Abdil El Rherras, poi entusiasta dopo la prova. Naufragano Moncerrati e Nostalgia di Fano addirittura non piazzati.

Queste le premesse da tastare sul colloso del Berlingieri, prova sui 3.600 metri in siepi. Favorito netto Panther Cat. Chi attente l'atteso duello con Triple Pursuit, come noi della redazione, resta deluso. Paolo Favero lascia a Merano il D'Altemps e insiste su Keen Move, a cui applica i paraocchi. Propone poi una coppia che ha i numeri per provare il colpo a sorpresa. Devonian, già strapazzato da Panther Cat a Merano, è il secondo nome, preferito al vincitore del Monte Stella Lahent. Completano Sbarazzino e Azamourday, oltre all'estremo outsider Scocosita. Favero non sbaglia la scelta. Si impone a sorpresa, specie nelle proporzioni, Keen Move che infligge dieci lunghezze al quotato Panther Cat, vincendo la sua prima corsa in carriera dopo quattordici uscite.
Favero pianifica una strategia strutturata su una marcatura finalizzata a imbrigliare la potenza di Panther Cat. Orchestra così uno schema di gara fondato sul grande ritmo. Devonian pungola la generosa battistrada Azamourday in modo da costringerla a dar vita a un passo assai veloce (4.15 per coprire 3600 metri, quaranta secondi in meno rispetto alla condizionata vinta nella medesima giornata da Relco Sud Ovest). Il portacolore di Richard Stamplf finisce la benzina sulla diagonale breve, cedendo di schianto al punto da esser fermato da Vana. Procede come da programma l'evoluzione di Keen Move che ingaggia duello con Panther Cat all'attacco della penultima siepe e se ne va, lasciando il piazzamento d'onore all'avversario insidiato dal ritorno di una stoica Azamourday, ultimo cavallo del campo ma brillante come non mai. Male gli altri. In particolare delude ancora Sbarazzino, quarto ma mai in corsa. Passi indietro anche per Lahent, sempre per i colori Magog, in grosso affanno sugli ultimi salti al punto da rischiare per due volte la caduta, ma quinto sul palo agli ordini di Sylvain Mastain.
Il circuito dei grandi classici si chiude ancora con Axel Ambruschitz, vero mattatore dell'annata, anche se manca la Gran Corsa Siepi di Grosseto per chiudere il cerchio. Il proprietario austriaco centra l'ennesimo successo in Gruppo, dopo quelli marcati dai vari High MasterSolar FocusSol Invictus e Il Superstite in quella che pare essere una splendida stella a cinque punte che ha nel suo ultimo vertice la punta costituita da Keen Move. In totale per i coniugi Ambruschitz, con l'appassionatissima e sorridente moglie a ritirare i premi, le pattern race vinte sono nove (un Gruppo 1, quattro Gruppi 2, tre Gruppi 3 e una Listed Race).

Josef Bartos respinge in classifica Josef Vana jr vincendo anche la classifica di Milano per dodici a sette, lontani gli altri con quattro jockey vincitori di tre corse: Ale Pollioni, Sylvain Mastain, Emmanuel Reinhardt e Dirk Fuhrmann.
Tra gli allenatori Paolo Favero bissa i nove successi della prima parte di stagione vincendo altre nove corse. Tra le prove non menzionate si aggiudica una condizionata da 6.375 euro con Relco Sud Ovest e tre da 4.250, una delle quali con l'appena importato The Alamo, le altre con Uni Light per la prima vittoria di Lydia Olisova per finire con Monello.
Dietro all'allenatore di Sinigo, che chiude a Milano con diciotto vittorie, il vuoto. Vince una sola corsa, pur se la principale, Josef Vana (suoi i due Gruppi uno della pista) che si ferma a cinque in seconda posizione. Dietro ai due grandi rivali, la sorpresa di Alex Taber che porta al successo il mediocre Collar an Tie vincendo per dispersione il Miocamen e regalando la prima vittoria alla signora Edwina Elliott, e bissa nella solita giornata con l'attesa Morning Star, entrambe le prove remunerate con 4.250 euro, per un totale di tre vittorie aggiungendosi queste a quella del fratellastro del vincente del Gran Premio Merano: Kazoo. Una vittoria poi per altri cinque allenatori tra cui la dicotomia costituita da Ilenia Nero, vincente a sorpresa nel discreto San Giorgio (5.100 euro al primo) con l'estremissimo outsider Drounais, e la prima, a distanza di anni, di Arnaldo Bianco con il risorto Dzacheron in cross nel P.S. di Briona a forgiare la famosa favola del cavaliere nero e quella del cavaliere bianco. I restanti tre, a fungere da differenziale, per arrivare a cinque come le vittorie fin qui marcate Nero prima del Good Vision, sono Contu, Pugnotti e Romano. E da Romano ci portiamo alla vicina Grosseto.

Così nelle pattern race di Milano

18/10 Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1). Euro 25.500, m. 4.000, Siepi, 4+. 1° Chicago (68,5 J. Vana) Joly, Vana. 2° Chiaromonte, 3° High Master, 4° Sol Invictus, 5° Nando. p.5, (1,25, testa, 1,5, 1.5). 4.55.40, terreno molto pesante.

7/11 Giulio Berlingieri (Gr.2). Euro 12.750, m. 3.600, Siepi, 3. 1° Keen Move (66 J. Bartos) Magog, Favero. 2° Panther Cat, 3° Azamourday, 4° Sbarazzino, 5° Lahent. p.7, (10, 2,5, 2,75, 4,5). t. 4.15.00, terreno colloso.

Premi di rilievo non pattern race

7/11 Lainate (cond). Euro 7.480, m. 4.000 siepi, 3. 1° Little Bruv (71 J. Bartos) Sc. D'Altemps, Favero. 2° A Ton Tour. p.6 (3,5), t. 5.09.80, terreno colloso.


PANTHER CAT controlla
KEEN MOVE
nel PREMIO DEL PRATO
(Foto De Nardin da ippodromitrenno.it).

GROSSETO - 18 novembre - 9 dicembre

Rush finale al Casalone di Grosseto, con clamorosa riduzione a quattro delle giornate di corse per un totale di dodici prove confluenti nel piccolo festival dei gran premi locali in scena il giorno del Santo Patrono dell'ippodromo di Milano, due giorni dopo del santo patrono della città lombarda e tre dopo quello del Santo patrono di Merano da non confondere con Milano che come abbiam detto si festeggia il giorno prima. Una sola pattern race, la quinta listed dell'anno, la Gran Corsa Siepi di Grosseto, e due condizionate dal valore storico in particolare il Memorial Ettore Tagliabue ribattezzato come il Grande Steeple Cross di Grosseto.
Partiamo dalla prova meno importante delle tre elette della piazza. Si tratta del Premio Siepi d'Autunno, condizionata sui 3.400 metri in siepi per cavalli di tre anni. Vengono riproposti il trio Cortefranca, Azamourday e soprattutto Multiplier, già protagonista fin dalle prime prove di Milano a primavera. L'allieva di Romano ha ottenuto due ottimi secondi posti, ma ha deluso al debutto sulla pista ottenendo un terzo posto il venticinque novembre nell'ascendente Santa Marinella, dove è ritornato a vincere l'allenatore Giuseppe Satalia, tra l'altro nel giorno dell'anniversario della sua ultima vittoria in ostacoli conseguita sedici anni prima, proprio a Grosseto, nello Spegasso (dal veneto sgorbio, ma in ippologia campione tutto cuore) con Stoneange. Nel 2015 il nome a muovere il colonnello dallo zero della classifica è Vespro Place, appena passato sotto i colori di Josef Aichner dall'Incolinx di Romeo per la monta di Ufo Brennan. L'irlandese peraltro specializzato nelle vittorie impreviste, avendo tagliato per primo il traguardo anche una settimana prima in una maiden per tre anni in sella alla debuttante assoluta Good Vision di Cristian Ghiotti per il training di Ilenia Nero. Quest'ultima vittoria dai risvolti pazzeschi. 28 a 1 la quota, contro un trio Favero non bancato dai bookmaker, e un epilogo da gialli Arnoldo Mondadori. Questo il commento dell'epoca sul blog: “Fanno tutto i rappresentanti della Favero ostacoli davanti dal primo all'ultimo metro di gara con i due acquisti di Doncaster, Tuk Tuk e Counterproof, a scandire, a rilento, i tempi di gara davanti al compagno Shipwright e in coda Good Vision con la quarta monta di casa Favero in sella. Non succede niente di rilevante fino all'ingresso in dirittura d'arrivo, con in quattro su una stessa linea. Tuk Tuk salta in vantaggio il penultimo elemento, con all'interno Shipwright ben presentato per vie interne da Sylvain Mastain, quindi Counterproof in leggero calo e a largo di tutti Good Vision. Sull'ultima siepe Shipwright balza molto bene davanti a tutti, in anticipo su Tuk Tuk e su Good Vision. Il battistrada però allarga e viene a ondeggiare su Good Vision, è bravissimo Josef Bartos a leggere la situazione e a incrociare la propria linea con quella del compagno di colori sparando Tuk Tuk lungo la corda. Resta in quota anche Counterproof. I quattro finiscono molto vicini, con Shipwright che riparte e contiene il ritorno di Tuk Tuk, terza Good Vision. Paradossale intervento dei commissari che distanziano i primi due a vantaggio del terzo classificato, per una quota vincente shock di 28 a 1, contro l'uno netto della scuderia. Good Vision vince così al debutto in carriera, regalando a Ilenia Nero la sesta vittoria nella stagione, la terza ad alta quota, la seconda con epilogo pazzesco, dopo il successo della dormelliana Nelly Darrier a Merano, a tratti impossibile da immaginare anche per la penna di un mago del brivido”.
Azamourday e Multiplier debuttano invece sulla pista e sono rispettivamente favorito e controfavorito, col Magog a fare da accompagnatore a un trio Favero formato dai citati Tuk Tuk e Counterproof, oltre a un debuttante in Italia. Funge da elemento di disturbo un ceko presentato da Pavel Tuma chiamato Peintre Elusif. E' Paolo Favero ad aggiudicarsi questa ultima corsa dell'anno, dopo aver vinto la prima con Sol Invictus a Pisa, ed è Tuk Tuk, da Shuttle Mission, a chiudere il conto di una riunione maremmana, per i tre anni, dominata da UFO Brennan. Il baio, alla seconda corsa italiana, risolve la contesa nel tratto piano finale dopo aver dovuto lottare non poco con la battistrada Cortefranca, pressata in precedenza anche da Azamourday in una disputa per la testa. L'allieva di Romano, colori Cecchinato e monta El Rherraas, cala in retta d'arrivo dopo aver venduto carissima la pelle e finisce battuta dal ceko Peintre Elusif e dal ritorno di Azamourday, fatta rifiatare da Ale Pollioni dopo sfuriata iniziale. Pessima prova per Multiplier, mai in corsa.

Eccoci allora al Grande Steeple Cross di Grosseto, che vanta nell'albo d'oro nomi importanti, da Lutin des Bordes a Sergente Garcia fino alla vittoria del bionico portacolori di Allegri, una Divina Creatura da King of Tales conosciuto negli albi di Dylan Dog ovvero Manacerace che ha centrato per la seconda volta il premio nel 2011, dando una regolata al Lutin stesso e a un cavallo dell'avvocato Schileo (che pure ha avuto Dylan Dog per le mani) che porta il nome del personaggio interpretato da Gemma nello spaghetti western Il Bianco, il Giallo e il Nero, conosciuto anche come il bianco dei bianchi. Nella prima vittoria, tra i battuti anche il caduto del Nazioni di quest'anno Interim ripresentato a distanza di anni dalla Nero. Cavallo, questo Manacerace, rimandato in pista, dopo una delicata operazione chirurgica, con tendini ricostruiti con fibra sintetica. Intervento difficile, complicato, ma capace di rigenerare un soggetto afflitto da un infortunio che ne aveva messo a rischio la carriera e di riportarlo ai massimi livelli. Ma veniamo al presente, ai dati oggettivi del 2015.
La forma di Hurricane Mix apparso nettamente superiore al debutto sulla pista, dopo le ottime prove a Merano e a Milano, contro la qualità di Ara Gold. Terzo del Premio Steeple Chases di Italia contro secondo del Nazioni.  Questo il tema della corsa. Il portacolori del giovane Nisoli, unico cavallo a difendere i nuovi colori in ricordo dei passati del padre portati in auge dallo specialista dei cross Dynamit (mai capace di aggiudicarsi questa prova), contro il fucsia dominatore delle classifiche. Secondo scontro tra il quattro anni e l'anziano, entrambi dal mantello grigio, Ara Gold deve difendere il titolo del 2014, ma soprattutto rifarsi della netta sconfitta patita nel propedeutico Portoferraio, poco meno di un mese prima. Cinque lunghezze di margine sufficienti a eleggere Hurricane netto favorito, 16/10 contro il 2 a 1 del Favero, accompagnato da Mighty Mambo già battuto sulla pista dalla sorprendente Tweety Kash anch'essa presente nel ruolo di partner di Hurricane. Ci prova poi Priory Bay con i nuovi colori Tania-Vana, in luogo di quelli della Statek-Chyse, 27 a 1 la quota, con Dzacheron a 18.
4.500 metri da percorrere che riproponiamo attraverso il nostro commento nel dopo gara: “Non ha deluso le attese Hurricane Mix che aveva impressionato sulla pista e che quest'oggi ha vinto di quanto ha voluto. L'allievo di Raf Romano, top weight della corsa, ha seguito il drappello in coda al gruppo. A fare l'andatura la compagna di allenamento Tweety Kash, affidata per la prima volta ad Ale Pollioni. Joe Bartos tentava di serrare sotto il campione uscente nonché blasonato Ara Gold, all'attacco del passaggio obbligato che immette al muro in gomma con addosso il baldanzoso e sorprendete Dzacheron, ben presentato da Monica Vendruscolo. La mossa però della "giacca fucsia" risultava letale per lo stesso che restava sul passo, sfilato dal "pesino" Priory Bay con i nuovi colori Tania-Vana e proprio da Hurricane Mix svegliatosi dal torpore di inizio gara. Piegata conclusiva con i due compagni di allenamento a saltare appaiati. Hurricane chiudeva la partita alla gabbia di siepi lasciando Tweety ben seconda su Priory Bay e un Ara Gold in tremendo affanno, spremuto dai troppi impegni ravvicinati, capace solo di piegare Dzacheron sul palo. Da segnalare la brutta caduta sul primo passaggio dell'oxer di Mighty Mambo, mandato da Paolo Favero in stretta marcatura sulla battistrada. Il cavallo è rimasto poi a passeggiare a mano per la pista, sembra senza gravi conseguenze. Dunque quarto successo stagionale per Hurricane Mix che si candida quale futuro primo attore dei gran premi del cross. Il quattro anni ha vinto in grande controllo, avendo ragione di una monumentale, dato che ad agosto in pochi ci avrebbero scommesso sopra persino nelle prove per dilettanti (noi eravamo tra quelli), Tweety Kash che ha perfezionato il terzo posto dello scorso anno. Male, malissimo, Ara Gold addirittura in affanno al cospetto di uno Dzacheron in una delle sue migliori prestazioni della carriera. Fa notizia poi la prima doppietta da allenatore per Raf Romano.
Per Hurricane Mix un finale di stagione in grosso progresso, ricordiamo che è nipote di Linamix allo stesso modo di quel Martalin che aveva stampato Ara Gold sul palo del Nazioni con un epilogo tra i più emozionanti tra tutti quelli che abbia mai avuto modo di vedere, in pista e anche alla tv, chi scrive questi articoli.
Allora mi piace chiudere con lo steeple riproponendo l'omaggio da noi pubblicato in tempi non sospetti, il 24 agosto nel convegno in cui Tweety Kash vinse quel cross da noi presentato in chiave artistica con tanto di commenti nelle sedi più nobili del cross, e parlano i fatti a tal riguardo, non le opinioni... Così scrivemmo nel dopo corsa per commentare il doppio di giornata di Romano: "Dato che l'articolo in questione è un sunto, regaliamo un paio di aneddoti per conoscere meglio questo cavallo. E' l'ultimo prodotto della vincitrice in piano Reinamixa, nipote di Linamix, fratellastro della filosofeggiante Natagora, da Divine Light, velocista di grande valore allenata in Francia da Bary per i colori di Stefan Friborg e vincitrice a due anni, nel 2007, del Prix Robert Papin (Gr.2) e del Prix du Bois (Gr.3) a Maisons-Lafitte, nonché del Prix La Fleche (L) a Longchamp e addirittura dello Cheveley Park Stakes (Gr.1) a Newmarket, con successo bissato a tre anni sempre sulla pista inglese nel Guinea Stakes (Gr.1), vincitrice infine del Prix Imprudence (L) a Mainsons-Lafitte, vanta inoltre cinque piazzamenti tutti in categoria di Gruppo 1 dai 1.000 ai 2.100 metri, da due a tre anni; una vera e propria campionessa, poi ritirata in razza (il suo primo prodotto ha debuttato quest'anno, Raaqy, ed è già piazzato in Listed Race), che vanta persino una pagina tutta sua su wikipedia inglese. Un solo premio la definisce: migliore puledra europea del 2007.
Tra gli altri fratellastri segnalo i discreti Sinnkosako, da Anabaa, che corre ancora in Francia e che si è piazzato a tre anni, secondo, nel Prix Maurice Caillault (L), sui 2.000 metri di Saint Cloud, e Smile Dream, figlio di Lyphard's Wish, plurivincitore in Handicap Principali.
Hurricane Mix è appartenuto alla Tenuta dei Principi, giubba fucsia a pois azzurri, allenato da monsiuer Chritophe Aubert. In lui erano state riposte grandi aspettative fin da puledro, ma un debutto in sordina a Bordeaux, in una prova per debuttanti di due anni (dove era il terzo favorito del campo), e un piazzamento in provincia in categoria maiden ne hanno presto ridimensionato il prospetto. Finito a reclamare già alla quarta corsa in carriera, non si è più discosto dalla categoria tentando sporadici e fallimentari impegni in handicap principali. Cavallo dotato di gran fondo, schierato persino sui 3.000 metri piani, si è tentato di inventarlo siepista con barlumi di speranza offerti fin dal debutto, in provincia, nel ferragosto dello scorso anno. Barlumi, perché dopo una vittoria a reclamare a Auteuil a settembre è precipitato in una lunga fila di corse deludenti fino alla cessione a Ilaria Saggiomo. Il resto è storia recente...
Dunque abbiam conosciuto meglio Hurricane Mix, soggetto che fin qui non aveva detto nulla o quasi, ma che si segnala per queste due vittorie consecutive che lo rilanciano verso la scalata ai piani più nobili degli ostacolisti italiani. Noi però lo evidenziamo quale soggetto in rapporto di stretta linea di sangue a una cavalla che fa parte della storia dell'ippica... Quando si dice avere una sorella da top class..."

Abbiam citato Linamix ed è proprio questo stallone, in veste di nonno, ad assurgere a grande protagonista dell'ultima pattern race dell'anno: la Gran Corsa Siepi di Grosseto. Khalshani, affidato a Dusan Andres, di ritorno in Italia da agosto 2014 e vincitore dell'ultima edizione della classica, si è assestato subito in terza posizione in scia al duo Roches Cross (al debutto in Italia per il trainer di Vana sr, vincitore nel 2011 del derby della Rep.Ceka, Gr.3) e Y me Rebelo (rientrato due settimane prima dopo lunga assenza), apparigliati nella posizione d'avanguardia prima della netta accellerata operata dall'allievo di Josef Vana, passato in deciso vantaggio al passaggio a mano contraria sotto le tribune. La svolta all'attacco del giro conclusivo, quando Dusan Andres ha preso in mano le operazioni passando davanti a tutti. Sul ceko l'ombra di Relco Sud Ovest, in marcatura stretta e vincitore in condizionata a Grosseto due settimane prima (davanti a Tullio Ostillio e Arjen), con Vana jr a dosare le energie di Roches Cross facendosi avvicinare anche da Ernesto. Al salto della siepe che immette nella curva finale, con ampie folate, si faceva sotto pure Monello che sfilava Ernesto e Roches Cross buttandosi all'esterno di Relco Sud Ovest alla caccia del fuggito Khalshani, davanti di una lunghezza. A contatto restava Lord of the Nile, mentre Raf Romano fermava Y me Rebelo a traguardo ancora lontano. Dopo la penultima siepe Andres chiamava Khlashani al maggiore sforzo e il grigio nipote di Linamix faceva piazza pulita, lasciando Monello al vano inseguimento ben davanti a Relco Sud Ovest e soprattutto a Roches Cross. Dopo l'ultima insidia, Khalshani allungava ulteriormente andando a bissare il successo del 2014, mentre Monello cedeva di schianto sfilato all'interno da Relco Sud Ovest, ma soprattutto all'esterno dal portentoso ritorno di Roches Cross che chiudeva secondo da penultimo cavallo al betting. Quinto Ernesto.

Raffaele Romano interrompe l'egemonia di Josef Bartos e impedisce al collega ceko di fare l'en plein. Le cinque vittorie del bresciano contro le tre del ceko sono sufficienti a dargli la vittoria nella classifica di riunione, unico a esser riuscito nel 2015 in tale impresa. Si classifa terzo John Paul Brennan con due successi. Finiscono invece quattro a quattro nella classifica degli allenatori Romano e Favero, col bresciano però da preferire per il quinto successo marcato Salar Fircroft che da programma risulterebbe ascrivibile alla compagna Ilaria Saggiomo. Una vittoria a testa poi per Ilenia Nero, Pavel Tuma e Giuseppe Satalia.
Rinviamo al prossimo articolo per tutte le statistiche dell'annata.

Così nelle pattern race di Grosseto

09/12 Gran Corsa Siepi di Grosseto (L). Euro 9.775, m. 3.600, Siepi, 4+. 1° Khalshani (70,5 D. Anders) Staj Charvatova, Tuma. 2° Roches Cross, 3° Relco Sud Ovest. p.7, (3,5, 1.5). 4.40.00, terreno buono.

Premi di rilievo non pattern race

09/12 Grande Steeple Cross di Grosseto (cond). Euro 6.375, m. 4.500 Steeple-Cross, 4+. 1° Hurricane Mix (71 R. Romano) Nicolas Nisoli, Romano. 2° Tweety Kash. p.6 (4), t. 4.49.00, terreno buono.


Il numero uno apparso ai tondini di Italia nella stagione 2015.
Un ospite speciale che sarà difficile da rivedere.
MATTEO MANCINI.

Omaggio Hurricane Fly

Hurricane Fly arriva dall'Irlanda, insieme a Thousand Stars e Perfect Gentleman impegnati nelle due prove principali dell'annata, per salutare il pubblico italiano nella terra che gli ha dato i natali. Allevato dall'Agr.del Parco, si tratta del più importante prodotto italiano che si è fatto valere a livello internazionale in ostacoli. Allenato da W.P. Mullins, ha vinto in tre nazioni (Inghilterra, Irlanda e Francia) distinguendosi su ottimi livelli sia in piano che in hurdle. Vincitore, a tre anni, del Prix Omnium II (L) a Saint-Cloud, nel 2007, davanti a Literato, soggetto quest'ultimo poi vincitore degli Emirates Airline Champion Stakes (G.1) di Newmarket, ben davanti al papà di Cornet Obolensky ovvero Notnowcato e a quello di Fantastico Daniele, nonché di Gr.2 e Gr.3. Piazzato in Gruppo 3 a Chantilly. Ha debuttato in siepi a quattro anni, a Punchestown (Irlanda), riportando, da quattro a undici anni, qualcosa come 24 vittorie (22 delle quali in G.1), con filotti di nove e sette vittorie consecutive, marcando addirittura l'impressionante score di 31 piazzamenti utili consecutivi su 31 uscite, non piazzandosi solo all'ultima corsa in carriera in siepi: il Grand Course de Haies d'Auteuil (Gr.1) all'esito del quale è stato ritirato dalle competizioni. Ha trionfato su piste leggendarie come Auteuil, Cheltenham e sempre in massimi gran premi. La vittoria più importante l'ha marcata nello Stan James Champion Hurdle Challenge Trophy di Cheltenham, aggiudicandosi un montepremi di 252.000 euro, successo ottenuto per ben due volte (2011, 2013), con tre ulteriori piazzamenti (3° nel 2012, 4° nel 2014), 3° nel 2015). Ha sempre ultimato i percorsi. Vince in carriera qualcosa come 1.800.000 sterline, essendo ancora intero è probabile che venga destinato alla razza. E' figlio di Montjeu. Grandissimo cavallo e vanto dell'allevamento italiano. La madre, Scandisk, da Kenmare, è stata una promettente puledrina appartenuta alla scuderia Parco, che l'ha tenuta tuttavia in allenamento in Irlanda. Vincitrice al debutto, in Italia, a Milano, ottenne un quarto posto nel Pr. Baggio (L), classica per femmine di tre anni, vinto dalla sorellastra per linea paterna Splendida Idea. Non ha più corso. Sorellastra, per via materna, della sola Colpo di Scena in grado di distinguersi in un deserto da Monument Valley, in razza ha deluso molto, anche se Hurricane Fly vale da solo l'intera linea. Tra i migliori fratellastri di Hurricane, che hanno corso in Italia, si ricorda Hunzy, terzo nel Criterium Labronico (L) e quarto in quello varesino (L) nel 2002; e Diskussion, vincitore dell'Optional (HP principale) e quarto nel Daumier (L).

Terminato di scrivere il 24.12.15 a cura di Matteo Mancini.