DOPPIO FAVERO E QUARTA VITTORIA STAGIONALE DI TWEETY KASH NELLA PENULTIMA PROVA DELLA STAGIONE.
Paolo Favero raggiunge 92 vittorie in ostacoli da inizio anno grazie alla prima affermazione della stagione di un figlio del costosissimo Galileo, il sesto in assoluto a vincere in Italia sui salti, e alla terza vittoria del declassato Arjen. Quarta vittoria nella riunione per Raf Romano in sella a Tweety Kash al quarto successo nelle ultime cinque uscite.
A cura di Matteo Mancini
Il terzo e penultimo appuntamento con la riunione in ostacoli maremmana va in archivio con due vittorie dell'allenatore di Sinigo intervallate dal successo di Raf Romano per i colori di Remo Romano.
Apertura di riunione riservata al Premio Versilia, ascendente sui 3.400 metri in siepi per cavalli di quattro anni, che ha visto Lord of the Nile centrare la prima vittoria in Italia, la seconda in carriera con primo successo ottenuto a Catterick, Inghilterra, il sei maggio del 2014 battendo di due lunghezze Danzki, anch'esso poi acquistato da Paolo Favero e montato dall'ex fantino di ostacoli Graham Lee vincitore, tra l'altro, del Grand National di Aintree, edizione 2004, in sella ad Amberleigh House.
Il figlio di Galileo ha seguito il plotone in pancia al gruppo, fino all'accellerazione improvvisa imposta dal compagno di colori Third Strike che, al passaggio a mano contraria davanti alle tribune, ha imposto una brutale andatura di gara a cui hanno resistito solo Lord of The Nile e l'unico cavallo non presentato da Paolo Favero ovvero Trafalgar Square. Semplice giro di pista per gli altri due, ovvero il rientrante Moqorro e il deludentissimo e soporifero Kisanji, incapaci di rispondere all'improvvisa accellerazione. Soluzione finale con tre a saltare in linea l'ultima insidia e con Lord of the Nile a imporre la legge del più forte nel tratto piano, vincendo comodo sul top weight Trafalgar Square e su Third Strike in quota.
Dunque prima vittoria stagionale per lo stallone da cifre astronomiche Galileo che vede così vincere in ostacoli, in Italia, il sesto figlio dopo la prima vittoria ottenuta da Maple Drive il dieci gennaio del 2009 nel Pr. Terrencho e le successive affermazioni griffate Gerbett, Eppursimuove, Erodoto e JosephJuliusJodie. Cinquantottesima vittoria invece per Joe Bartos che però si trova a inseguire nella classifica di riunione un Raf Romano che potrebbe aver scavato il divario decisivo. Due a quattro il confronto tra i due. Il fantino bresciano ha difatti vinto per dispersione e con assoluta autorevolezza il Premio Camaiore, condizionata sui 3.500 metri specialità cross-country, conducendo la gara dal primo all'ultimo metro di gara e portando Tweety Kash a cogliere il quarto successo stagionale, probabilmente il più bello per caratura dei battuti. Solo tre cavalli, in ostacoli, hanno fatto meglio della femmina da Bonbon Rose e si tratta di tre soggetti di grosso calibro (High Master, Sol Invictus e Solar Focus). Dunque una chiara ed evidente dimostrazione di quanto affermammo ad agosto, ma soprattutto da evidenziare la bravura di Raf Romano nell'aver optato per prove all'altezza delle caratteristiche della femmina che, di certo, è tutto fuorché una campionessa.
Lodevole secondo posto per il ceko All About Cossio, rientrato a Slusovice e con un passato glorioso (vincitore del LVIII Ezio Vanoni, Gr.2), che ha cercato di seguire la scatenata front runner fino a decidere di lasciar perdere e conservare energie per salvare la seconda moneta dal tentativo finale operato dall'altro soggetto di prestigio rientrato in Slovacchia (a Kolesa), Tahini. I due, peraltro compagni di allenamento, distanziati di tredici lunghezze dalla vincitrice e intervallati di mezza tra loro. Prova incolore per i due soggetti presentati da Paolo Favero, Uni Light e Monte Pelmo mai in corsa e finiti nell'ordine.
Curiosa battuta di arresto invece per Triangle d'or, ritirato sul campo sembra a seguito di una caduta in un salto di assaggio che avrebbe messo fuori causa Davide Satalia. Da hurdle&chase leggiamo che il fantino romano si è fratturato una clavicola, ci associamo quindi all'augurio di pronta guarigione del blog parallelo.
Non tradisce le attese Arjen nel Forte dei Marmi, a vendere, sempre sui 3.400 metri in siepi. Il portacolori Magog, qua declassato e apparso in ripresa la scorsa settimana quando lo avevamo dato favorito in una prova di maggiore difficoltà rispetto a questa, ha chiuso la pratica in curva superando una buona Andrea Doria ben montata da El Rherras nel tradizionale schema di corsa avanguardistico. Dominik Pastuszka, alla sesta vittoria nella stagione che gli vale il settimo posto momentaneo in classifica, ha tallonato fin dal via la portacolori di Ferruccio Giacobbo per poi vincere piuttosto facilmente, allungando bene in dirittura. Non è inceve riuscita a salvare la seconda moneta la femmina superata nel tratto piano dai due debuttanti in Italia Anatol Artist e Burgundy Ball, entrambi presentati da Josef Vana sr, emersi dalle retrovie, in special modo il secondo, e capaci di andare a battere la rivale a pochi metri dal palo. Si tratta di due soggetti che fino a oggi non avevano fatto vedere niente di interessante, come rispecchiano le quote di 33 a 1 e di 13 a 1, con Burgundy Ball rimasto in coda fino a cento metri dalla piegata finale e poi sfilato per vie interne, all'ingresso in dirittura, fino a prendere quel minimo vantaggio per difendersi dal ritorno deciso del compagno di allenamento montato da Jan Kratochvil. Burgundy Ball è un AQPS, cioè un mezzosangue, che ha colto in questa corsa il miglior piazzamento della sua carriera. Fino a oggi vantava un terzo posto a Vichy, Francia, al debutto in piano, quindi nove non piazzamenti, ivi compreso a Wroclaw, Polonia. Discorso lievemente diverso per Anatol Artist, in pista con i colori della Stall Grimminger (la proprietaria del crosser Arman), il quale può vantare un'ottima carriera a due anni culminata con un secondo posto in un Gr.3 a Dusseldorf, quindi un graduale declino fino a giungere a una brutta serie di dieci corse in ostacoli, tra Rep.Ceka e Slovacchia, senza mai riuscire ad andare oltre un quarto posto.
Dietro ai due una buona Andrea Doria, cavalla con vari acciacchi ex Vana e ritornata alle cure del signor Cova, male il favorito Romis che ha finito la benzina a metà della dirittura opposta a quella di arrivo riuscendo comunque a chiudere a tre lunghezze e mezzo dalla quarta. Passi indietro per Arcachon che non ama il periodo autunnale e che non è mai stato in corsa.
Nella quarta corsa, in piano, si è rivisto il siepista Red Pilgrim, per la prima volta con i colori Marbell della famiglia Belluco. L'allievo di Paolo Favero, al rientro da luglio e gravato da un severo peso (78 kg), ha seguito il battistrada e favorito Pure King per provare poi ad attaccarlo negli ultimi trecento metri di gara. Nulla da fare per Riki Belluco, comunque buon secondo pur se attaccato nelle ultime battute dall'altro ex siepista Valdivizze finita assai bene alla distanza. Dunque un buon rientro per questo cavallino che in categoria gentleman sa far divertire il suo entourage e che non ha mai digerito le prove in ostacoli.
Alla sesta corsa, schierata di nuovo in piano Ho Yam Lay della signora Lydia Olisova, con buone speranze di piazzamento, ma peso anche qua gravoso di 61 kg e numero uno della scala. La grigia, indicata come baia dal libretto, è giunta solo nona pur avendo conquistato il ruolo di terza cavalla del campo. La vittoria è andata ad Absolute Equiano, numero sette, alla prima vittoria in carriera per i colori di Emanuele Mancinelli che non vinceva dal 9.9.14 quando fece suo il Great Boss con Giant Diamond. Il baio si è imposto dopo un epilogo al cardiopalma che lo ha visto piegare il favorito, il locale Pertinace, di Daniele Furi da La Pantera, di una testa. Di Furi mi piace ricordare una foto di una cavallina che vinse a Pisa, nel giorno in cui le scattai la foto al tondino, e che di nome aveva il simpatico Se m'Acchiappi, montata dal fantino quest'oggi impegnato su Ho Yam Lay ovvero Marco Biagiotti.
Una piccola curiosità su Mancinelli, giovane proprietario che ha visto debuttare i propri colori a fine 2009 con il duo Rio Tsunami e Bella Linguaccia, e che ha maturato oggi il suo undicesimo trionfo ufficiale dall'inizio della sua avventura nel mondo dell'ippica. Un cognome peraltro che agli ostacolisti non può che far saltare in mente il campione olimpionico di equitazione Graziano Mancinelli, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Monaco 1972 su Ambassador, indimenticabile poi il binomio stretto col cavallo Mirtillo (42 successi in 44 gran premi nel 1960), ma soprattutto impegnato, proprio nel 1972, nel folle ma ardimentoso progetto, portato a termine, di prendere parte al Grand National di Aintree in coppia con il trainier italo-americano Frank Turner (che monterà anche il cavallo in corsa). Si tratta, fino a oggi, dell'unico portacolori italiano ad aver preso parte alla corsa in ostacoli più importante del mondo. Il risultato dell'operazione? Lisnaree, questo il nome del cavallo, cadde al Becher's Brook, ma poco importa, poiché come dicono spesso oltremanica chi prende parte al National è già di per sé eroe e la Gloria non mancherà di certo alla fine della prova per un non piazzamento.
A completare il marcatore il numero quattro Avinguda del Cid, terzo, davanti a Colpo di Gloria.
GRAZIANO MANCINELLI
su AMBASSADOR
vince la medaglia d'oro alle olimpiadi di Monaco 1972
(Foto da pinterest.com).
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