GIRO DI BOA COMPLETATO NELLA STAGIONE 2016 PER GLI OSTACOLISTI
Paolo Favero insiste, per il dodicesimo anno consecutivo, a calamitare i vertici delle classifiche. Vana sr e Romano gli inseguitori. Tra i fantini si conferma Bartos sul connazionale Vana jr e il bresciano Romano.
A cura di Matteo Mancini.
THE PLOUGH
Ultimo dei ventiquattro vincitori stagionali
sellati da Favero
(Foto da FAVEROSTACOLI.IT)
La stagione ostacolistica italiana entra ora nel vivo con la riunione estiva e autunnale di Merano che porterà al tanto atteso Gran Premio. Al momento si sono già corse, in quattro ippodromi (Merano, Pisa, Treviso e Milano) la bellezza di novanta corse con un solo uomo, verrebbe da dire al comando (come al solito), sempre in pista con un totale di quaranta cavalli propri oltre altri diciassette ripartiti tra Magog, D'Altemps, Stampfl e la giovane Lydia Olisova. Trentasette (41% del totale disponibile) sono state le affermazioni dell'allenatore di Sinigo, che ha nobilitato la stagione riportando sei classiche tra cui il Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1) vinto con il piccolo Little Bruv (cavallo più che mediocre in piano in Inghilterra trasformato letteralmente dopo la cura Favero che lo ha rilevato da Eros Ostanel). Un successo questo marcato, in precedenza, in una sola occasione da Favero ovvero nell'edizione 2014 con Garynella per l'unica vittoria in pattern race del fantino Davide Satalia.
Vittorie da neretto poi per gli intramontabili Ara Gold e Sol Invictus, rispettivamente nel Grande Steeple di Roma e nella Gran Corsa Siepi Nazionale (secondo Gruppo 1 della stagione in scuderia) oltre che nel Grande Steeple di Treviso (L). Doppio successo poi a Pisa, nelle main event per i quattro anni, ottenuto da Tuk Tuk.
400.000 euro circa gli introiti complessivi in scuderia, 226.000 dei quali conquistati dal colore fucsia del titolare numero uno. 89.000 circa per la Magog, 69.000 per la D'Altemps a costituire il podio dell'intero movimento ostacolistico con Favero che domina nella quantità.
Certo il trend, probabilmente, non è in linea con i record marcati e pongono l'allenatore lontano dalla strada che potrebbe portarlo a superare la fatidica quota 99. Ricordiamo il record assoluto di sempre di 116 affermazioni, ottenuto, proprio da Favero, nel 2013.
A ogni modo non è in discussione la leadership in nessuna classifica di riunione. Questi i risultati prendendo come riferimento i secondi. 8 a 4 (Vana sr) a Treviso; 6 a 3 (Vana sr) a Pisa; addirittura 8 a 2 a Milano, quindi un roboante 15 a 4 a Meran (sempre su Vana sr), con un vantaggio complessivo di 24 lunghezze sul più immediato inseguitore (Vana sr, 13 successi). Poco da fare per gli avversari nelle classifiche, solo la possibilità di dar battaglia nelle singole prove.
Cinque le doppiette, l'ultima domenica, nel premio dedicato all'idolo di scuderia Sharstar, marcata da The Plough e Sareerah. Il grigio è il ventiquattresimo soggetto sui cinquantasette sellati ad andare a segno. Ara Gold, Sol Invictus e Tuk Tuk i più vincenti con tre vittorie a testa. Moqorro il più in pista con undici sortite (unico in assoluto a essere in doppia cifra). Da notare come Favero disponga anche dei tre cavalli più vincenti, in fatto di montepremi portati a casa, nella stagione. Sol Invictus guida la classifica con 48.450 euro vinti, davanti a Tuk Tuk con 36.550 euro e Little Bruv con 28.900 euro. Dietro c'è il Macaire Le Costaud ovvero il cavallo che ha dato la maggiore dimostrazione di classe nella stagione nell'unica prova che lo ha visto protagonista in Italia.
Una sola la tripletta. Risultati difficili da emulare per la concorrenza col solo Vana sr capace di mettere a segno una doppietta.
Uno sguardo anche sui piazzamenti con 30 secondi posti, 47 terzi e 30 quarti. Per quanto riguardi colori fucsia sono scesi in pista in 80 delle novanta corse coperte (pazzesca quota del 89%) con 60 rapporti di scuderia così meglio delineati: 32 doppi, 24 triple e 4 quadrupli. Un vero e proprio esercito pittoresco e che colpisce l'occhio fin da un primo sguardo tra il mare verde delle piste.
Un potenziale che lancia il primo fantino di scuderia Josef Bartos in testa alla classifica fantini. Anche lui dominatore su tutte le piste, ma con un "inatteso" rivale a Merano ovvero l'ex compagno di lavoro Raf Romano. Il bresciano, ancora in ritardo nelle classiche pur avendo vinto tra i tre anni con Amaranthus nella prima pattern race conquistata da allenatore, è partito in sordina per poi esplodere in Alto Adige. Non è una novità, già lo scorso anno aveva fatto qualcosa del genere. Il miglioramento è stato tale dal contendere la leadership tra i fantini a Josef Bartos. Otto a sette il confronto in quel di Merano, con una lunghezza in favore del ceko. Un bel risultato per Romano che ha vinto altrove, una volta, solo a Milano. Occorre comunque sottolineare, a parziale scusante, l'infortunio subito dall'italiano a Pisa nella curva del tondino in sella a Salar Fircroft che lo ha tenuto lontano dalle piste per circa un mese causa frattura del perone. Buono anche il lavoro fin qui marcato dal polacco Dominik Pastuszka, terzo con otto vittorie come Romano dietro di due a Josef Vana Jr. Cinque le vittorie di Columbu e Brennan, a quattro Davide Satalia terzo nella classifica di riunione di Treviso grazie a una tripletta firmata Triangle d'or (poi vincitore del blasonato Duca d'Aosta).
E' un po' mancato Josef Vana, comunque secondo, vincente a Pisa in Gruppo 1 con Roches Cross, ma poi incapace di ripetersi in pattern.
Tra gli allenatori lode anche per Laura Marinoni capace di vincere in Gruppo 3 a Pisa con, credo di poter dire, il primo doppio in formato rosa conquistato da due allenatrici con la rivelazione dello scorso anno Ilenia Nero a conquistare l'argento col suo Chiaromonte (fin qua sfortunato con una sfilza di secondi posti). L'allenatrice di Lana è, al momento, la delusione della stagione (anche se ha un conto aperto col fato) non essendo ancora riuscita a conquistare una vittoria sul campo. E' la prima tra le non vincitrici, in ventunesima posizione, grazie a sette secondi posti (solo i primi tre ne hanno conquistati di più).
Marcel Altenburger, tra i gentleman, è davanti a tutti, Riki Belluco dietro a una lunghezza, ma con due monte in meno: sette a cinque il confronto, col ceko sempre in pista. I due sono seguiti dal Bravo Bonacina (nell'ambiente nominato più volte Bonaccina da organizzatori di vertice) quindi il mago Tonelli capace di vincere corse impossibili con trovate da Demofilo Fidani... gli unici quattro a vincere, dietro in dodici a inseguire con le new entry ceche Faust e Miksovsky (interessante questo prospetto col il maggior numero di secondi posti ottenuti: due su due). Debutti anche per McGuigan e Chieregati... in ritardo i bravi Peprna e Wendel, quindi un D'Alò, nella sua unica corsa in ostacoli di una lunga carriera, in vena di miracoli con qualcuno estratto non si sa bene da dove. Luca Carminati ancora leader nella speciale classifica delle cadute, avendo assaggiato il manto erboso per due volte.
Marcel Altenburger, tra i gentleman, è davanti a tutti, Riki Belluco dietro a una lunghezza, ma con due monte in meno: sette a cinque il confronto, col ceko sempre in pista. I due sono seguiti dal Bravo Bonacina (nell'ambiente nominato più volte Bonaccina da organizzatori di vertice) quindi il mago Tonelli capace di vincere corse impossibili con trovate da Demofilo Fidani... gli unici quattro a vincere, dietro in dodici a inseguire con le new entry ceche Faust e Miksovsky (interessante questo prospetto col il maggior numero di secondi posti ottenuti: due su due). Debutti anche per McGuigan e Chieregati... in ritardo i bravi Peprna e Wendel, quindi un D'Alò, nella sua unica corsa in ostacoli di una lunga carriera, in vena di miracoli con qualcuno estratto non si sa bene da dove. Luca Carminati ancora leader nella speciale classifica delle cadute, avendo assaggiato il manto erboso per due volte.
La Nuova Sbarra, recentemente vincente a Dusseldorf con i propri colori grazie all'affermazione sul miglio di Kaspersky, in categoria Gruppo 2, con l'Aengevelt Meilent Trophy che prende la via di Milano a ricordare i fasti passati degli anni '70 e '80 quando l'ippica italiana trovava rispetto oltre confine, protagonista anche in ostacoli. Infatti, grazie a Lost Monark e ai recenti successi in cross di Moqorro di Lydia Olisova, ha ricucito il profondo step scavato a Pisa dall'Allevamento Deni. Questi ultimi con i 12.440 euro di introito costituiscono la vetta della cima nella speciale classifica dedicata agli allevatori italiani di cavalli che si sono distinti, in questi mesi, in ostacoli sul territorio nostrano. Scarto ancora di duecento euro in favore dell'Allevamento Deni, aggrappato al suo unico candidato, quel Rio Apache estrazione Milano quasi mai vincente ma sempre lì a menarsela. Segue la Dormello Olgiata a 9.000 euro, quest'anno scesa anche in pista con due soggetti affidati una a Ilenia Nero l'altro a Riccardo Santini, supervisore quest'ultimo per il settore dedicato alle piane con Discepolo al seguito come conviene a certi maestri che però sono i primi menzionati. Quarto posto il blasone Colarieti che cerca di sfondare in cross con il fido e vecchio Dar Said. Quinto posto Giulio Frascatani, i colori verde e nero della Julia G scuola Dark Street, che brillano però granzie all'intenso Sol Invictus. Scarto contenuto a circa 800 euro dal terzo al quinto.
Da segnalare poi i cinque cavalli provenienti dall'Antezzate, scuola Siba, quale vetta massima di cavalli scesi in pista per un allevatore. Stagione però fin qui deludente col solo Liberge capace di piazzarsi tra i primi tre in una corsa. Posizione al momento molto attardata ovvero trentacinquesimo posto su cinquantacinque con la mitica Razza Emiliana, giubba nera con disco verde, che campeggiava sempre sulle riveste del Purosangue in Italia che si è affacciata domenica al movimento grazie al debutto in siepi di Gold Juniper del mago Fidani-Tonelli affidato però a Raineri e non Ranieri come può capitare di sbagliare.
Da un cavallo futuro stallone, prole Footstepsinthesand (cinquantaquattresima posizione in ostacoli ma con un'unica corsa, peraltro vinta, da Meny Bay nella Gran Corsa Siepi di Treviso) ovvero le impronte dei passi sulla sabbia, passiamo alle speciali classifiche dedicate agli stalloni. Ancora Sinndar davanti a tutti grazie alla forma iniziale di Tuk Tuk poi rilevato da Lindaro. I due hanno messo a segno cinque vittorie e due piazzamenti per un totale prossimo a 50.000 euro, somma più alta in questa classifica. Tutti dunque a guardare dal basso il Grand Lodge dell'Aga Khan. E' risalito invece, zitto zitto, in seconda posizione, vicinissimo con uno scarto di 1.000 euro, il "ballerino" ovvero velocista King Charlemagne, prole Nureyev, grazie al più forte figlio (in termine somme vinte) della sua discendenza ovvero Sol Invictus. Sia per Sinndar che per King Charlemagne due classiche vinte per interposto figlio.
10.000 euro più indietro segue Intikhab con tre vittorie, di cui una classica, e due quattro anni interessanti come Scocosita e Stafettino a menare in giro il nome. Meno di 900 euro il margine di vantaggio sul più rappresentato dalla compagnia ovvero Mujahid. Sono stati infatti sei i figli del baio da Danzig per un totale di 28 rappresentazioni (più o meno coincidenti col numero di corse). In ritardo il leader dello scorso anno, ovvero lo scomparso High Chaparral che paga le incertezze del Grande Maestro ovvero il Magog High Master. Ottava posizione dietro anche al grigio Aussie Rules, Observatory e Montjeu. Completano la top ten, nell'ordine, Forestier e Whipper che fermano l'asticella sul premio in linea con la categoria GRUPPO 1, grazie ai trionfi del mostruoso Le Costaud e del mattatore di Pisa Roches Cross.
Nota di colore: sono stati 165 gli stalloni rappresentati dai 227 cavalli fin qui scesi in pista.
Tra i nonni materni invece, non abbiamo la quota somme vinte, ma possiamo dire che Sadler's Wells, la leggenda, ha riportato sette successi e sette piazzamenti in 18 rappresentazioni risultato delle prestazioni di quattro nipoti. Cinque le vittorie di Take Risks, poi per la terza un plotone con tre vittorie ma con uno dei figli prediletti, proprio di Sadler's Wells, il pisano Galileo (quanto la fonte di ispirazione) a prendere il bronzo forte di 15 piazzamenti, dieci in più di Danehill Dancer quindi un ulteriore poker. Eloquente la potenza della famiglia Northern Dancer a sua volta facente capo a uno dei migliori prodotti del torinese FEDERICO TESIO: Nearco.
KASPERSKY
recente vincitore in GRUPPO 2 a DUSSELDORF
L'Italia alla conquista dell'Europa per i colori de
LA NUOVA SBARRA, l'allevatore più in forma
nel periodo che ha operato quasi l'aggangio
sull'Allevamento Deni che ricordiamo, ritornando ai classici internazionali,
per GOLDSTREAM che ha tuttavia fallito in Germania
(Foto Ippodromitrenno.it)
10.000 euro più indietro segue Intikhab con tre vittorie, di cui una classica, e due quattro anni interessanti come Scocosita e Stafettino a menare in giro il nome. Meno di 900 euro il margine di vantaggio sul più rappresentato dalla compagnia ovvero Mujahid. Sono stati infatti sei i figli del baio da Danzig per un totale di 28 rappresentazioni (più o meno coincidenti col numero di corse). In ritardo il leader dello scorso anno, ovvero lo scomparso High Chaparral che paga le incertezze del Grande Maestro ovvero il Magog High Master. Ottava posizione dietro anche al grigio Aussie Rules, Observatory e Montjeu. Completano la top ten, nell'ordine, Forestier e Whipper che fermano l'asticella sul premio in linea con la categoria GRUPPO 1, grazie ai trionfi del mostruoso Le Costaud e del mattatore di Pisa Roches Cross.
Nota di colore: sono stati 165 gli stalloni rappresentati dai 227 cavalli fin qui scesi in pista.
SINNDAR è il leader
fin dall'inizio della stagione tra gli stalloni
(Foto Agakhanstuds.com)
Tra i nonni materni invece, non abbiamo la quota somme vinte, ma possiamo dire che Sadler's Wells, la leggenda, ha riportato sette successi e sette piazzamenti in 18 rappresentazioni risultato delle prestazioni di quattro nipoti. Cinque le vittorie di Take Risks, poi per la terza un plotone con tre vittorie ma con uno dei figli prediletti, proprio di Sadler's Wells, il pisano Galileo (quanto la fonte di ispirazione) a prendere il bronzo forte di 15 piazzamenti, dieci in più di Danehill Dancer quindi un ulteriore poker. Eloquente la potenza della famiglia Northern Dancer a sua volta facente capo a uno dei migliori prodotti del torinese FEDERICO TESIO: Nearco.
NEARCO
il miglior riproduttore scuola Dormello Olgiata
(Foto mondoturf.net)
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