AIRSIVE E MAKITO: LEADER OCCULTI IN UNA GENERAZIONE PRIVATA DI CORONA
Stagione molto combattuta tra i tre anni e assenza di un dominatore assoluto. Quattro vincitori classici diversi (come già nel 2018 e nel 2019), ognuno dei quali laureatosi in una delle quattro pattern race in programma nel circuito italiano. Tre soggetti su tutti riempivano l'occhio (Airsive, Makito e Roncal), ma per motivi diversi non riuscivano a imprimere la loro impronta definitiva. Airsive, imbattuto nella stagione, si qualificava, con una serie di prestazioni in crescendo, l'indiscusso leader generazionale della prima parte di stagione. Soggetto dotato di finish bruciante dovuto a una genetica da velocista (figlio di Elusive City), riportava con distacchi crescenti Prime Siepi Maschi, Cermes e Premio dei Giovani (L), ovvero le prime tre prove principali riservate ai tre anni in scena a Maia. Strepitoso il tempo nel Premio dei Giovani, chiuso, in condizioni di terreno paritetiche, in nove secondi in meno rispetto al vincitore dell'edizione 2019 (Lord Dragon). Atteso nella seconda parte stagionale meranese, si infortunava al tendine e usciva di scena. Entrava allora in gioco un altro fuoriclasse imbattuto. Christian Troger, dopo aver rilevato Airsive dalla Genets, schierava l'importato Makito dalla Francia, acquistato a Deauville a ottobre per 47.000 euro dopo una vittoria in piano a reclamare. Un nipote come Sky Constellation di King's Best che debuttava in modo impressionante a inizio agosto nel Pasqualino Mazzoni, vincendo per dispersione e macinando i 3.000 metri della prova in cinque secondi in meno rispetto al vincitore dell'edizione 2019 (L'Imperdibile). Il secondo classificato, costretto a un distacco qualificato come “lontano”, non impensieriva mai il vincitore autore di una lunga progressione a traguardo lontano tale da rendere letale il ritmo alla concorrenza. La performance veniva ripetuta in condizionata, venti giorni dopo, con una vittoria di sette lunghezze davanti a Lemhi Pass, successivo vincitore del Criterium d'Autunno (Gr.1) e agevolato da due chili di favore, e di dodici lunghezze e mezzo su No Profit, successiva vincitrice del Tagliabue (Gr.3). Dichiarato partente nella prima prova di Gruppo della stagione, Makito veniva ritirato sul campo a poche decine di minuti dalla chiamata al tondino del Taglabue, per poi infortunarsi nella preparazione che lo avrebbe dovuto portare ad affrontare, da favorito, il Criterium d'autunno di fine settembre.
Fuori Makito, senz'altro il cavallo da eleggere leader generazionale in Italia per quanto mostrato in pista, erano le “seconde linee” No Profit e Lemhi Pass a contendersi i due main event meranesi. No Profit, la cavalla con maggior genealogia tra quelle provenienti dalle corse in piano italiane (figlia di Nathaniel, da Galileo), disputava l'intera stagione meranese prendendo parte alla prima prova in assoluto della stagione, il Premio Prime Siepi Femmine a fine maggio, fino a correre da protagonista il Criterium d'Autunno. Cavalla brillante, amante delle prove di testa e particolarmente solida. Si rivelava la più impegnata nella stagione tra i “primi serie” con un numero di prove in assoluto (sei corse disputate) inferiore solo a due soggetti di terzo piano di Paolo Favero. Disturbata da un cavallo scosso al debutto, assumeva il ruolo di riserva di lusso nello scacchiere di Christian Troger. Dopo due vittorie in maiden e discendente, raggiungeva il numero di tre successi stagionali (record in ex aequo con Airsive) nel Tagliabue (Gr.3), dove aveva ragione in fotografia dell'ospite ceko, fin troppo sicuro di vincere, Roncal, carpendogli il vantaggio decisivo sulla piegata finale. Sempre a podio nella riunione, si qualificava, per risultati ottenuti in pista (meno per le prestazioni), la leader generazionale conquistando la medaglia d'argento nel Criterium d'Autunno (Gr.1) dove subiva il cresciuto Lemhi Pass, ma batteva di quattro lunghezze scarse Fiere de Toi, una allieva di David Cottin di straordinaria genealogia in ostacoli (sorella piena di un vincitore di Gruppo 1 ad Auteuil, terzo nel Grande Steeple Chase di Parigi) arrivata dalla Francia e terza nel Gruppo 1 meranese a cinque lunghezze abbondanti da Lemhi Pass. Quest'ultimo, allievo di Laura Marinoni e di proprietà di Marco Luigi Biffi, pur non beneficiando di curriculum interessante in piano e di genealogia di spicco, apprendeva con costrutto la nuova disciplina, migliorando strada facendo le proprie prestazioni. Anonimo al debutto (quinto a quattordici lunghezze da No Profit), otteneva due vittorie e due secondi posti nelle quattro successive prove bypassando il Tagliabue. Secondo di Makito a sette lunghezze in condizionata e di No Profit in un discendente perso per una testa con due chili e mezzo in favore, si faceva trovare pronto per il Gruppo 1 che risolveva con gran piglio e un tempo di corsa inferiore di tre secondi a quello siglato da Night Moon nel 2019, confermando sul fondo scorrevole la linea già manifestata in condizionata nel duello con la femmina di Troger su il di lei non troppo preferito terreno pesante. Soggetto restio a distendersi una volta passato al comando, Lemhi Pass dimostrava doti da scattista tali da rendere preferibili strategie attendiste in vista delle volate finali. La chiusura in crescendo, con la cesellatura in Gruppo 1 e il margine di due lunghezze e mezzo su No Profit, lo qualificavano per risultati in pista il vice leader generazionale della femmina, vincitrice in Gruppo 3 (davanti al successivo vincitore del Berlingieri, Gr.2) e seconda in Gruppo 1.
Al di là dei risultati ottenuti dai due stakanovisti di merano, sei prove per No Profit e cinque per Lemhi Pass, forniva la sensazione di esser dotato di maggior qualità l'ospite ceko di allevamento tedesco, ma di sangue femminile Aga Khan, Roncal. Allievo di Pavel Tuma, acquistato foal a Deauville per 10.000 euro, debuttava in modo agile battendo di sette lunghezze il secondo di Makito nel Pasqualino Mazzoni, e si confermava nel Tagliabue perdendolo in volata per una corta incollatura di margine da No Profit. Affinava quindi la forma con una vittoria in classe I a Pardubice per largheggiare a novembre, in una edizione non troppo qualitativa del Berlingieri (Gr.2), davanti all'ospite polacco Ever Soleado e a una Theresie (terza a dodici lunghezze dal vincitore) su linee prestazionali, a Merano, in linea col secondo del Pasqualino Mazzoni.
La parte terminale della stagione, a Treviso e a Pisa, mostrava diversi profili interessanti, ma ancora da vagliare in termini di sviluppo, quali la femmina Honey Sexy e il vincitore della Prova d'Assaggio (unico steeple riservato ai tre anni) Peace Garden, entrambi acquistati alle aste di Deauville a peso d'oro e portatori di spiccatissime e qualitative genealogie da saltatori, oltre che South Africa, compagno di scuderia di Peace Garden, vincitore in modo netto in una maiden a Pisa nei primi di dicembre alla prima presa di contatto con le siepi.
Vediamo alcuni dati statistici. Si notano in prima battuta, grazie a responsi cronometrici offerti dalla società Maia, dei tempi di percorrenza ridotti in modo importante rispetto alle prove del 2019, con un limatura addirittura di nove secondi nel Premio dei Giovani, in virtù dell'impressionante tempo di Airsive di 4.10.30 contro il 4.19 del vincitore del 2019, un tempo peraltro superiore di tre decimi di secondo rispetto a quello marcato tre mesi dopo da Lemhi Pass nel Criterium d'Autunno, a sua volta inferiore di tre secondi rispetto alla percorrenza di Night Moon che siglò l'edizione precedente davanti a Sky Constellation. Dunque dati molto incoraggianti. Notevoli anche il 3.37.10 di Makito nel Pasqualino Mazzoni, otto secondi in meno di Airsive e cinque secondi in meno rispetto al vincitore del 2019, e il 3.38 sulla medesima distanza dei 3.000 metri marcato dal figlio di Makfi sul terreno pesante. Dunque parziali di gara più veloci.
In pista si sono visti 61 elementi contro i 58 del 2019. Dato in controtendenza rispetto a quanto lasciato trapelare in cronaca da Manigrasso a Merano. Negli ultimi sei anni è stato il dato più alto, secondo solo ai 63 cavalli di tre anni scesi in pista nel 2016, con vertice minimo toccato nel 2017 con 52 elementi.
Di questi 61 cavalli, 45 sono scesi in pista per più di una volta (come nel 2019), di cui 34 ammirati per almeno tre volte (nel 2019 erano stati 32). 18 i vincitori su 26 corse, contro i 17 nel 2019 sempre su 26 corse. Quattro vincitori classici. Sedici allenatori rappresentati, con diciassette elementi sellati da Paolo Favero e altrettanti dalla coppia Romano-Saggiomo con percentuale del 55,7% dei partecipanti delle prove, un tasso che arriva al 70,5% se si considerano anche i sellati dalla coppia Vana (nove elementi), con cinque ulteriori elementi di Pavel Tuma che portano la percentuale al 78,7% a dimostrazione di un quartetto molto forte rispetto alla sparuta concorrenza. Lieve incremento della squadra Favero, con tre elementi in più rispetto al 2019 (ma stesso numero di vittorie, sempre sette; nell'ultimo grande anno dell'allenatore, il 2015, ne schierò venti riportando undici vittorie), uno in più per i Vana (sempre tre vittorie), medesimi numeri per Romano-Saggiomo con calo di vittorie da quattordici a dieci ma ancora ruolo di allenatori di riferimento in Italia per la preparazione dei tre anni; confermati, per loro, i successi seriali nel Premio dei Giovani e nel Tagliabue. Negli ultimi cinque anni, nei quattro main event per tre anni, sono stati undici i trionfi degli allievi di Raffaele Romano per una percentuale del 55%, quattro su cinque le vittorie nel Tagliabue (parentesi Vana jr nel 2019), tre nel Berlingieri (con un incredibile en plein sfiorato nel 2017, quando Tuma e Arkalon impedirono a Live your Life e Romano di centrare tutte le pattern della stagione, score che da anni non si vede più siglare), tre le vittorie anche nel Premio dei Giovani. Curioso invece notare l'alternanza continua nel Criterium d'Autunno che negli ultimi sei anni ha visto vincere sei allenatori diversi (Favero, Wroblewski, Romano nel 2017, Macaire, Tuma e Marinoni). Altro dato eloquente è il crollo prestazionale nei main event degli allievi di Paolo Favero che nel 2015 sfiorò l'en plein col solo Premio dei Giovani lasciato ai rivali. Negli ultimi cinque anni lo “zar di Sinigo” ha vinto una sola pattern, nessuna di Gruppo, nel 2018 con Imperial Red nel Premio dei Giovani. Da evidenziare anche la difficoltà dei Vana o, se vogliamo, le diverse scelte di preparazione seguite dal duo ceko che negli ultimi sei anni ha conquistato appena due prove elitarie, entrambe nel 2019, con Lord Dragon nel Premio dei Giovani e Grand Sud nel Tagliabue. Ben diversa invece l'incidenza di Pavel Tuma, piuttosto sporadico in pista, ma con tre successi , due volte nel Berlingieri (Arkalon e Roncal, 2017 e 2020) e una volta nel Criterium d'Autunno (Night Moon, 2019), a farne il più titolato, negli ultimi cinque anni, alle spalle di Romano.
Le problematiche legate alla pandemia covid 19 ritardavano di quasi tre mesi l'inizio della stagione in ostacoli dei tre anni, spostando il teatro di confronto da Milano a Merano.
Il primo appuntamento di una stagione formata da ventisei prove riservate ai cavalli di tre anni si consumava il 31 maggio. Saranno a fine stagione sessantuno gli elementi che si contenderanno le prove, diciotto dei quali vincitori, di cui sei capaci di ripetersi, due addirittura per due volte per un totale di tre vittorie. Proprio uno di questi mostrava fin da subito la propria candidatura allo scettro del leader generazionale e lo faceva all'epilogo di una prova estremamente incerta fin sul palo. Undici i dichiarati partenti al Prime Siepi Maschi, sui 3.000 metri per 10.625 euro al primo. Tre i rappresentanti di casa Aichner (ne schiererà a fine stagione otto), subito eletti favoriti con quota sotto i 9/5, tutti provenienti dalla Francia, di cui due al debutto e un terzo, Thavors, prelevato per 19.100 euro dopo una vittoria a reclamare, a due anni, sui 1.300 metri di Nancy. Schierava tre allievi anche Paolo Favero, due prelevati a Newmarket e l'altro in Polonia, che non ispiravano gli scommettitori tanto da valere, in tre, la quota del 18 a 1; quattro i pupilli di Raffaele Romano, mentre completava il campo partenti un allievo di Gregorsz Wroblewski.
Menava le danze con buon piglio il Favero Interrupted Dream, un baio da Oasis Dream di buona genealogia (generato da una sorellastra dello stallone plurivincitore in Listed in Inghilterra Dunelight) e particolarmente esperto in forza delle quindici corse disputate in Inghilterra in sette mesi, prima dell'acquisto di Favero per 7.000 ghinee, tra cui una vittoria in classe 6 a Kempton sui 1.400 metri e un secondo posto in medesima categoria sul miglio di Southwell. Pastuszka disegnava le traiettorie in libertà fino all'attacco del giro terminale, quando subiva la pressione interna di Firion. Il sauro listato ex Peraino, un soggetto veloce del circuito romano all weather, categoria vendere, rubava lo steccato sulla piegata di Marlengo, trascinandosi dietro il compagno di allenamento Hidden Horizon. Elemento quest'ultimo forgiato nel crisma della velocità più pura, con le linee di Blu Air Force e Barathea nel sangue, nonché il più qualitativo del lotto in piano e per questo reputato il più atteso in casa Troger. Reduce da una vittoria a fine dicembre in handicap a Pisa sui 1.500 metri dopo nove uscite ancora maiden.
I tre venivano presi di riferimento da Airsive, un figlio di Elusive City maiden in piano ma con cinque podi all'attivo in nove corse, tra cui una condizionata a Varese sui 1.500 metri persa per una corta testa. Il Genets agiva in anticipo sul cavallo polacco in casacca fucsia Consensus, seconda scelta di casa Favero. All'esterno avanzava anche il baio Tanghetti Assassin, un cavallo di allevamento francese pescato in Polonia dopo un terzo posto a ottobre sui 1.000 metri in classe 2 in una prova di Varsavia vinta da Tarkan (che ritroveremo in ostacoli in Italia con modesti risultati).
Restavano costantemente nascosti nelle retrovie i tre portacolori Aichner, con la prima scelta Noni Star, un grigio da Motivator affidato a Josef Bartos, costantemente in coda seguito dal solo allievo di Wroblewski Dream of Dragon, altra delusione della prova.
Hidden Horizon andava all'attacco di Firion poco prima della piegata finale. Gabriele Agus si incuneava lungo la corda e portava all'esterno l'allievo Mario Secci, che ripartiva con bel piglio. Assassin emergeva all'esterno di Interrupted Dream. A precedere Airsive e Consensus. Firion, 18 a 1 la sua quota, tendeva a scartare all'apice della curva, regalando lunghezze a Hidden Horizon, chirurgico all'interno. Tra i due si inseriva anche Assassin a formare un terzetto siglato Raffaele Romano, completato, più indietro, da Airsive che piombava sullo stanco Interrupted Dream.
Tre in linea sull'ultima siepe, con più indietro, a quattro lunghezze, Airsive. La volata finale vedeva Assassin, a centro pista, obliquare verso Hidden Horizon, eppure carpire vantaggio che forniva l'illusione di aver chiuso la partita, perché Firion, sullo steccato opposto, pagava lo scatto dei due velocisti. Sui tre però piombava a velocità supersonica Airsive che in pochi tempi di galoppo ribaltava le posizioni e andava addirittura a stampare di una corta incollatura l'attaccante per quella che veniva definita una “vittoria rocambolesca”. Terzo, anch'esso autore di spaventoso parziale finale, chiudeva l'Aichner Thavors, che recuperava al Tanghetti qualcosa come dieci lunghezze di handicap all'ingresso in dirittura. Mostrava bello spunto finale anche Singapor Rose, sesto classificato, sempre per i colori Aichner.
Hidden Horizon e Firion venivano letteralmente bruciati negli ultimi cento metri e chiudevano, rispettivamente, quarto e quinto. Solo settimo Interrupted Dream, che non si rivedrà più in pista.
Il Prime Siepi Maschi forniva così un esito estremamente combattuto. Erano tuttavia Airsive e Thavors a riempire l'occhio, unitamente a Singapor Rose, tutti e tre abili a chiudere in crescendo sul calo degli avversari che pagavano la prima parte di gara particolarmente allegra.
Troger, impressionato dal successo del Genets, provvedeva subito ad acquistarlo. “Dei quattro tre anni, pensavamo fosse quello peggiore” dichiarava l'imprenditore altoadesino facendo il verso a Emanuele Orso che affermava: “A cento metri dal palo, la vittoria di Airsive l'avrebbero data a 50 a 1!”
Sempre il 31 maggio andava in scena la corrispettiva prova riservata alle femmine. Otto al via per un responso finale decisamente più definitivo. Tre le cavalle a contendersi la vittoria, con le altre di caratura decisamente inferiore. La fucsia di Paolo Favero Belle Rousse, investimento di dicembre da 3.000 ghinee a Newmarket e mai piazzata nelle tre prove in piano in Inghilterra, mostrava fin da subito buona velocità. Perveniva su di lei la Troger No Profit, disturbata inizialmente da una cavalla scossa. La saura, dalla buona genealogia, si installava al comando. Dietro si registrava un'altra caduta e mostrava qualche difficoltà la contro-favorita Theresie, piuttosto verde sui salti.
Belle Rousse approfittava del leggero allargamento di No Profit a Marlengo, per rubare l'interno e con esso la leadership. Dominik Pastuszka richiamava al maggior impegno Belle Rousse per costringere No Profit alla reazione. La saura di Troger, più fluida, forniva la sensazione di controllare l'avversaria e ritornava sulla stessa. Più guardinga Theresie risaliva in terza posizione sulla piegata finale, a cinque lunghezze dalle due di testa. No Profit e Belle Rousse ancora in lotta affrontavano al comando la retta finale. Disordinata nell'azione, Belle Rousse ondeggiava prima a sinistra e poi a destra, lasciando sulla pista quel margine che permetteva a Theresie di operare un clamoroso aggancio e di risolvere la questione di giustezza sul palo. Terza, a contatto, No Profit, ancora vitale. Disperse e mai in corsa le altre. Eloquente il responso cronometrico: 3.45 netti, lo stesso tempo della prova maschile, a dimostrazione di una prova tiratissima.
Allieva di Josef Vana sr, per i colori della Statek Blata Cesky Raj, Theresie, figlia di Footstepsinthesand, trionfava pur dimostrandosi ancora verdona nell'apprendimento del mestiere. Generata da un'inedita, sorellastra di Cascavel (vincitore della Gran Corsa Siepi dei 4 Anni di Cagnes-sur-Mer, L) e figlia di una vincitrice di Gruppo in Germania, forniva comunque prova incoraggiante specie alla luce della modica somma di 5.000 ghinee investite da foal a Newmarket per l'acquisto.
Quattordici giorni dopo, nel Premio Cermes, andava in scena il primo incrocio di linee in preparazione della prima pattern race di categoria. Belle Rousse e Aggression, seconda e quarta tra le femmine, contro Airsive, Hidden Horizon e Singapor Rose. Completavano il campo gli outsider fucsia Consensus e No Can Do, entrambi lontani al debutto in siepi. A fungere da diversivo il terreno leggermente pesante e i due chili di gravame per Airsive, in pista con i colori di Troger.
Troger al tondino, trovando l'adesione del giornalista Marco Vizzardelli, manifestava la sua fiducia incondizionata su Hidden Horizon, vedendolo come il favorito della corsa. “Io dico che oggi batte Airsive!” Meno convinti gli scommettitori che giocavano Airsive a due e mezzo e Hidden Horizon a quattro.
Più moderate le chance di Singapor Rose soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Josef Aichner che mostrava le proprie perplessità, affermando uno stato di forma non ancora al top. Espressioni comunque non sufficienti a far salire la quota che lo rivelava contro-favorito a 3 a 1. Belle Rousse appariva nervosa e sudata al tondino, ma riceveva comunque adesioni al betting (5 a 1 la quota). Sulle spalle del suo interprete debuttavano i colori di Silvia Albertini, alla prima in assoluto e sfuggevole ai microfoni dei giornalisti.
Singapor Rose, a sorpresa, modificava lo schema di corsa e si portava subito davanti. Airsive e Belle Rousse ne seguivano le mosse, mentre mutava strategia Hidden Horizon, trattenuto in coda da Pollioni.
A metà della dirittura opposta a quella di arrivo, Belle Rousse provava a sferrare un primo attacco al battistrada. Più attendista Airsive, a un paio di lunghezze, con molto più indietro Hidden Horizon, praticamente mai in corsa. All'imbocco della piegata finale, Belle Rousse superava Singapor Rose e forniva l'illusione di potersi scrollare di dosso gli avversari. La femmina da Archipenko manteneva una lunghezza abbondante di vantaggio poco prima dell'ultima siepe che però saltava in modo scellerato, rischiando la caduta. L'incertezza apriva un'autostrada a Singapor Rose, autore comunque dell'aggancio in vista del tratto piano finale. L'Aichner però nulla poteva al cospetto della poderosa accelerazione a centro pista di Airsive che vinceva col piglio del più forte, pur senza staccare in modo debordante da un valido Singapor Rose.
I quattro attesi non tradivano dunque le previsioni della corsa, ma si riscrivevano in modo evidente le chance future di Hidden Horizon. Il prodotto italianissimo di casa Stefano Luciani non entrava mai in azione, subendo una dozzina di lunghezze dal compagno di colori Airsive a coronamento di una corsa al risparmio. Il vincitore, dal canto suo, dava l'impressione di avere ulteriori margini di miglioramento. “Ha fatto delle sbavature. E' ancora un po' pigro durante il percorso, devi sempre sostenerlo. Poi entrato in retta ha allungato con qualcosa di buono in mano” commentava Raffaele Romano, interprete e allenatore del vincitore.
Il Premio dei Giovani (L), prima pattern race della stagione per i tre anni, era atteso per il 28 giugno, a quattro settimane dai debutti e a due dal secondo successo di Airsive. L'imbattuto figlio di Elusive City si confrontava per la prima volta con Theresie, la vincitrice della prova per femmine, e forniva la rivincita sia ad Assassin che al cresciuto Singapor Rose. Presenti anche Belle Rousse e l'estremo outsider Consensus.
Trecento metri in più da percorrere, con penalizzazioni al peso per gli unici due vincitori. Due chili a danno di Airsive, uno per Theresie. Non aderiva al match No Profit, vincitrice una settimana prima, modalità coast to coast, in categoria maiden davanti all'atteso Thavors e a un Firion di nuovo in grave affanno nel tratto piano conclusivo.
Incertezza al betting con Airsive non troppo preferito al gioco su Singapor Rose e Assassin. “Ha questo modo curioso di correre: arriva dal nulla, non c'è durante la corsa e poi di colpo, boom, esplode” commentava Vizzardelli in fase di presentazione, a proposito di Airsive, visto freddo e ben presentato al tondino.
Tattico Aichner non troppo convinto del suo Singapor Rose, a corto di esperienza ma comunque preciso sui salti, prospettando miglioramenti in futuro e non vedendolo ancora pronto per la vittoria. A 6 a 1 la quota di Theresie, affidata per la prima volta a Jaroslav Myska, in sostituzione dell'infortunato Jan Kratochvil. A 10 Belle Rousse.
Assassin, allievo Romano, forniva fastidio allo schema dell'atteso leader Singapor Rose issandosi subito al comando. Dietro ai due una nervosa Theresie, non lineare nell'andatura, quindi Consensus e, più indietro, Airsive marcato da Belle Rousse. Singapor Rose rompeva gli indugi e conquisava la testa sul primo passaggio a Marlengo, portandosi dietro Theresie, abile a sfruttare le linee interne e a mandare sull'esterno Assassin.
Sulla diagonale discendente Consensus, nel ruolo di gregario, andava in pressione su Singapor Rose, sfilando una disordinata Theresie. Si manteneva ancora in coda Airsive. Il grigio di Aichner proseguiva al comando sulla dirittura opposta a quella di arrivo, alla metà della quale, sul calo di Consensus, provava a emergere Belle Rousse sempre costretta negli scarichi di Theresie e Assassin. Sulla siepe che immette sulla piegata finale, Myska veniva disarcionato da Theresie, vittima di uno dei suoi continui ondeggiamenti. Brillante invece Airsive in anticipo su Belle Rousse. Il Troger si lanciava all'inseguimento del battistrada, portandosi alla sella dello stesso sulla penultima siepe, con vicino Belle Rousse. Airsive saltava in lieve vantaggio l'ultima siepe e infliggeva distacco inappellabile al rivale nel tratto piano. Tre lunghezze abbondanti su Singapor Rose. Bene Belle Rousse in terza, ridimensionato Assassin, quarto a quattordici lunghezze dal vincitore. Lontano Consensus a completare i piazzamenti remunerati. Impressionante il ragguaglio cronometrico: nove secondi in meno del tempo di Lord Dragon, vincitore dell'edizione 2019, e medesimo tempo che farà marcare il vincitore del Criterium d'Autunno.
“Airsive quasi un predestinato” titolava l'Alto Adige per un prospetto in linea con i ruolini di marcia dei vari Live Your Life e Sky Constellation. Il baio completava il suo tris e si qualificava vincitore classico.
“Questo cavallo è micidiale: dorme per tutto il percorso, poi comincia a correre dall'ultima siepe al traguardo e fa il canter” cesellava Emanuele Orso. Andiamo allora a vedere la scheda di questo primo campione della generazione 2017.
La Genealogia Airsive: Inbreeding 4x5 sul caporazza velocista americano Mr Prospector e 5x5 su Northern Dancer. La velocità come elemento di spicco nell'incrocio delle linee sanguigne. Il padre ELUSIVE CITY, figlio del miler non trascendentale in pista Elusive Quality, a sua volta inbreeding 3x4 su Mr Prospector, 4x4 su Northern Dancer e 5x5 su Native Dancer, ha vinto a due anni il Prix Morny (Gr.1) sui 1.200 metri di Deauville, confermandosi terzo nello Shadwell Stud Middle Park Stakes (Gr.1) di Newmarket. Passato su distanze più impegnative non è riuscito a piazzarsi, venendo ritirato in razza in Irlanda, a quattro anni, a un tasso di monta di 8.000 euro. Terzo miglior prodotto di Elusive Quality, per rating, dietro a Raven's Pass e al velocista Sepoy.
La madre Walk on Air di Su vanta una linea dove comapiono alcuni specialisti nella riproduzione di saltatori, quali il nonno materno Rainbow Quest. Figlia del grigio velocista Verglas, è risultata vincitrice di due handicap sui 1.500 metri per i colori Genets. Cavalla ad agio sulla velocità, meno sulla media-lunga distanza. Appena 12.300 euro di vincite in 15 corse, ma sorellastra del vincitore classico ENROLLER, vincitore sui 2.400 metri in Gr.3 a Newbury oltre che in due prove hurdle in classe 5, quarto in Gr.2 ad Ascot e Longchamp. Valida anche la terza linea materna (cavalla figlia di una vincitrice in Listed) dove compaiono cinque stakes performer, tra cui il vincitore in ostacoli WALK ON MIX, vincitore in piano nel Prix Noailles (Gr.2) a Longchamp, secondo nel Gran Criterium (Gr.1) a Longchamp, e WALKAMIA, vincitrice in Gr.3 a Tolosa, seconda nel Lydia Tesio (Gr.1) a Roma.
Dunque una linea femminile impreziosita dai buoni risultati offerti in razza da Elusive City, che portavano al quinto anno di monta la valutazione per il seme dello stallone a 12.500 euro con apice, nella stagione successiva, a 20.000 euro in corrispondenza del primo anno di monta in Francia. Quindici stagioni di monta con livello minimo toccato nel 2019, operativo a 5.000 euro. Importante il suo ruolo in Oceania, dove ha dato il suo migliore apporto. Cinque vincitori di Gruppo 1 generati, quattro dei quali in Nuova Zelanda oltre la femmina dal secondo anno di monta ELUSIVE WAVE (vincitrice nel Poule d'Essai des Pouliches, Gr.1, di Longchamp, e in tre Gr.3 francesi per 586.000 euro di vincite), e altrettanti trionfatori in Gruppo 2 (quattro dei quali in Australia e Nuova Zelanda, in aggiunta a KIRAM, vincitore nel Criterium de Maisons Laffitte, Gr.2, e nel Prix Eclipse, Gr.3, di Chantilly) con un'ulteriore decina laureatasi in Gruppo 3.
Nelle prove in piano, al 7 aprile 2021, si sono visti in pista in Italia 104 figli di Elusive City, di cui 67 vincitori (64% degli scesi in pista) per un totale di 1.988 corse e 273 vittorie (13,7% delle prove disputate). Tre sono stati i vincitori classici, uno solo in categoria di Gruppo: PUNTA STELLA, dal sesto anno di monta, vincitrice sul miglio nel Premio Dormello (Gr.3) a Milano e nel Repubbliche Marinare (L) a Roma; la miler MISS MOON, dal dodicesimo anno di monta, vincitrice nel Coolmore (L) a Milano, quarta nel Premio Dormello (Gr.3) e nel Mario Incisa della Rocchetta (L) a Milano; ed il miler, dal nono anno di monta, EXCLUSIVE POTION, vincitore nel Giuseppe De Montel (L) a Milano, terzo nel Premio Pisa (L).
Quattro sono stati gli ulteriori piazzati classici: la miler, dal quinto anno di monta, Icebreaking, terza nel Regina Elena (Gr.3) a Roma e nel Coolmore (L) a Milano; Road Tosky, dal sesto anno di monta, seconda nel Coolmore (L) e nel Mantovani (L) a Milano, terza nel Baggio (L) sui 2.000 metri di Milano; l'ospite francese Vita, dal settimo anno di monta, seconda sui 2.000 metri nel Buontalenta (L) a Roma; e il velocista Arkham City, quarto nel Premio Cancelli (L) a Milano.
Quattro ulteriori vincitori in Handicap Principale, ovvero: Abrazzo Dales, vincitore dai 1.400 ai 1.500 metri nel Premio San Rossore (HpP) a Pisa e nel Mediterraneo (HpP) a Siracusa; Elusive Force, vincitrice sui 1.000 metri nell'Aldo e Renato Ricchi (HpP) a Roma, terza nel Capannelle (HpP) a Roma e nel Guido Ruffo della Scaletta (HpP) a Napoli rispettivamente sui 1.200 e 1.000 metri; Doggy Tail, vincitrice sui 1.200 metri nel Cloridano (HpP) a Roma; e Amintore, vincitore sul miglio nel Guido Ermoli (HpP) a Varese. Vincitori in condiziona da almeno 7.225 euro al primo: Guagliona, terza nell'Aldo e Renato Recchi (HpP), Tarbush, detentore del record corse (156 corse) e vittorie (18 vittorie), Drive Trough, Starry Flag e Ape Maia. Vincitori in Handicap da 7.225 euro: Mascherete, Asincity e Vallodiadriano.
Meno marcata la presenza in ostacoli, alquanto snobbata. Un solo vincitore classico in aggiunta ad Airsive ovvero THEOPHILOS, nipote sulla linea materna di Raibow Quest, in un incrocio di linee che mutua un po' quello di Airsive (bis nipote di Raibow Quest), 22 corse in ostacoli in Rep.Ceka, 7 vittorie tra steeple e cross, tra cui, a nove anni, il main event della stagione ceka, sui 6.900 metri di Pardubice, il Velka Pardubicka (L) da 78.000 euro al primo.
Piazzamenti elitari per l'allievo francese di Luigi Maceli Pessac, 21 corse (di cui 19 in Francia e 2 in Italia), 1 vittoria in siepi a Lyon Parilly, secondo a quattro anni nel Vanoni (Gr.2) e nello Steeple-Chases d'Italia (Gr.2) a Merano, ma mediocre in patria (30.000 euro di vincite contro le 13.600 conquistate in Italia); e il francese di allenamento ceko Peintre Elusif, 31 corse, da tre a nove anni, in Rep.Ceka (19), Italia (7), Francia (4) e Germania (1), 4 vittorie (tre in Cekia e una in Germania), tra cui uno steeple da 7.200 euro al primo ad Amburgo e due edizioni dello Charvat Axl Velka Mostecka (Ln) di Most, terzo nell'Agrofert Velka Narodni Pohar J Vani (L) a Velka Chuchle e quarto nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L) per 48.000 euro circa di vincite.
Tre vincitori in Italia, su otto scesi in pista, per un totale di 41 corse e 8 vittorie (19,5%), ovvero AIRSIVE e i vincitori di minima allievi di Paolo Favero Saragon il Grande (14 corse, 3 vittorie a reclamare e a vendere) e City Song (8 corse, 2 vittorie a vendere e in ascendente). Piazzamenti per il modesto e maiden Bright Light City, 19 corse tra Italia, Inghilterra e Irlanda. Appena sei i vincitori in Irlanda e Inghilterra con Elusive Ivy, a brillare con 4 vittorie, di cui una in un premio da 15.400 euro al primo a Leopardstown, in 28 uscite. 3 vittorie in Inghilterra, in classe 4, per Badgers Retreat. Modesti vincitori di classe 5 Perfect City, Kissing Clara e Dragon City. 1 vittoria in classe 4 Boston Heather.
L'Allevamento di Airsive: Cavallo nato e allevato in Italia, come i precedenti Amaranthus, Live your Life, Sky Constellation e, in parte, Leonardo da Vinci tutti leader generazionali a tre anni della connection Romano-Troger. Questa volta la provenienza è l'Az. Agr. Valdirone. Medio allevamento operativo dal 2004 con due soli vincitori classici in piano: GREG PASS, vincitore del Premio del Giubileo (Gr.3), Ribot (Gr.3), Emanuele Filiberto (L), 2 volte il Bereguardo (L) e Natale di Roma (L) per 307.000 euro di vincite; e LORITANIA, vincitrice nel Premio Verziere (Gr.3). Tra i soggetti più qualitativi nati in provincia di Novara si ricordano anche il plurivincitore in Handicap Principale Delrock, secondo nel Nastro d'Oro di Sicilia (L), terzo nel Villa Borghese (L) e quarto nel Ribot (Gr.2), la tardiva vincitrice in Handicap Principale Didal, seconda nel Bessero (L), e gli altri pluri vincitori in Handicap Principale Shukal e Coutoria (terza nel Bessero, L).
Un solo prodotto della Valdirone ammirato in precedenza in ostacoli: Monti Reale, 11 corse in ostacoli dai quattro ai cinque anni, con 2 vittorie in cross a Treviso.
La ripresa delle ostilità, al volgere al termine di luglio, riservava subito una novità. L'indiscusso leader generazionale Airsive accusava un infortunio al tendine che lo rendeva indisponibile per l'intera stagione, lasciando quindi vacante il titolo in vista delle principali prove stagionali.
Era allora la compagna di colori No Profit a tenere alto il nome di scuderia nel Premio Sharstar, un discendente sui 3.000 metri disputato il 26 luglio. Qui andava in scena il secondo confronto con quello che diverrà uno dei protagonisti della stagione. Dopo aver dato gravi difficoltà di adattamento alla nuova disciplina, Lemhi Pass, un ex allievo di Luciano Vitabile allenato dalla milanese Laura Marinoni, piazzato in reclamare e vendere dai 1.000 ai 1.500 metri, si presentava all'appuntamento forte del successo a inizio luglio in una maiden dove aveva battuto di una lunghezza e mezzo Hidden Horizon, fulminandolo negli ultimi cento metri grazie a un poderoso finish, con più indietro Bajazid e Firion. Il baio, con i colori di Marco Luigi Biffi, veniva eletto a favorito della corsa, sebbene al debutto in siepi a inizio luglio, ancora in categoria maiden, avesse subito circa quindici lunghezze da No Profit.
Ai nastri di partenza si presentavano anche i validi Singapor Rose, Belle Rousse e Assassin, rispettivamente secondo, terza e quarto nel Premio dei Giovani (L), oltre a Bajazyd e al rivedibile Hidden Horizon. Gravato al peso Singapor Rose, costretto a concedere dai due (a Belle Rousse, tre a No Profit, cinque e mezzo a Lemhi Pass) agli otto chili e mezzo (a Bajazyd) agli avversari. Marco Vizzardelli, con i cavalli in pista, riteneva la prova un rompicapo difficile da risolvere, vedendo in No Profit la cavalla da battere. Raffaele Romano lamentava dubbi solo in caso di terreno faticoso. “Lemhi Pass è il veleno, se c'ha un altro colpo in canna...” aggiungeva Vizzardelli, allarmandosi poi alla rivelazione di Emanuele Orso che gli specificava di aver ricevuto la dritta di un Lemhi Pass in ulteriore progresso.
No Profit scandiva i parziali di gara, seguito da Singapor Rose e Assassin, a seguire gli altri con in coda Lemhi Pass a precedere Hidden Horizon. A metà della dirittura opposta a quella di arrivo, perdeva qualche battuta Singapor Rose, infilato da Bajazyd e soprattutto da un più convinto Lemhi Pass. Stentavano a entrare in gioco Belle Rosse e Hidden Horizon, con quest'ultimo in graduale risalita. No Profit in avanti, ben moderata da Alessio Pollioni, respingeva i reiterati attacchi di Assassin, prima, e di Bajazyd poi. Ancora in mano di Faltejsek, scurvando in corda, si presentava Lemhi Pass che acciuffava No Profit all'ingresso in dirittura. La saura però, pur scartando verso l'esterno, ripartiva nel tratto piano e resisteva a ogni affondo dell'avversario. I due chiudevano separati da una testa. Bajazyd, pur se agevolato al peso, subiva sei lunghezze nel tratto piano. Quarto, a quattordici lunghezze dal vincitore, Hidden Horizon regolava di un'incollatura un deludente Assassin. Mai montato, Singapor Rose ultimava al sesto davanti a una risentita Belle Rousse, all'ultima stagionale.
La rivincita tra i primi due dello Sharstar era prevista un mese dopo, il 23 agosto, in una condizionata sui 3.000 metri funestata dal terreno pesante, una variabile non gradita a No Profit. Tra i due pretendenti si ripresentava anche Theresie, di rientro dalla caduta nella Listed, oltre all'estremo outsider Consensus,
A calamitare l'interesse degli appassionati era però Makito, un pesante investimento di Christian Troger pagato 47.000 euro dopo un successo a reclamare in ottobre a Deauville sui 1.900 metri. Soggetto, come Sky Constellation, nipote sulla linea materna di King's Best, figlio di Makfi (padre in Italia del pluripiazzato classico in ostacoli Mezajy). Somma di denaro poco giustificabile in base alla prima e seconda genealogia materna, maiden la madre, sorellastra della piazzata in prove di gruppo francesi Topaze Blanche. Buona invece la terza linea riconducibile alla vincitrice in Listed a Longchamp e a Santa Anita Girl of France, poi madre dello stallone vincitore classico Varxi, ma soprattutto seconda madre del duplice vincitore in Gruppo 1 e stallone specializzato nella riproduzione di saltatori francesi Voix du Nord.
Il sodalizio Makito-No Profit, nonostante il campo altamente qualificato, faceva crollare la quota della scuderia a 1,16 a 1. A impressionare, il successo del baio al debutto nel Pasqualino Mazzoni, il 2 agosto, con Marco Vizzardelli che con i cavalli dietro ai nastri di partenza non dava affatto per scontato l'esito finale. 3.000 metri percorsi in 3.37, ovvero otto secondi in meno dei tempi marcati al debutto da Airsive e da Theresie (cinque secondi in meno del vincitore del 2019), e un secondo in meno del tempo impiegato da No Profit nello Sharstar. Una prova che aveva visto Makito prendere il comando delle operazioni sulla piegata finale e senza troppo spendere, in una lunga accelerazione, disperdere il resto della compagna relegando i validi Johnny Be Goode e Peace Garden, alle piazze d'onore, a un distacco qualificato come “lontano”. Un debutto pazzesco che aveva fin da subito lasciato presagire la presenza del nuovo potenziale leader generazionale.
Il responso della condizionata di fine agosto confermava la sensazione avuta nel Mazzoni. Makito, pur concedendo due chili a Lemhi Pass e uno a No Profit, disponeva col piglio del cavallo di categoria superiore degli avversari, non un manipolo di improvvisati bensì il meglio disponibile nel periodo. Il figlio di Makfi, interpretato da Raffaele Romano, mutuava lo schema della prova di debutto. Disturbato nell'azione prima da Lemhi Pass a Marlengo, che lo costringeva alla terza corsia, e poi nel salto della terzultima e sulla penultima siepe, disponeva dell'inatteso leader Consensus, passato al comando all'attacco del giro terminale su No Profit, e della compagna di allenamento con un'accelerazione finale che lo vedeva incrementare, dall'ingresso in dirittura al palo, di sette lunghezze il proprio vantaggio. Lemhi Pass sorpreso gravemente, sulla metà della dirittura opposta a quella di arrivo, dallo scatenato ritmo di gara, 3.38 netti il responso cronometrico marcato sul terreno pesante (un secondo in più del tempo marcato sul buono nel Mazzoni), emergeva nel finale per artigliare in bello stile il secondo posto sugli stanchi No Profit e Consensus che terminavano nell'ordine, col sauro di Favero che si arrendeva alla rivale solo a cinquanta metri dal palo. Theresie invece, scivolata in coda a metà gara, desisteva alla distanza senza mai entrare in gioco.
Una vittoria che faceva del vincitore il più serio candidato alle due prove di gruppo meranesi. Di certo, il più convincente tra tutti i tre anni ammirati nella stagione. “Nonostante qualche svarione, ha dimostrato tanta potenza e si è confermato un ottimo tre anni, se non il leader della generazione” commentava su Makito Emanuele Orso al rientro al dissellaggio.
Due settimane dopo Makito era chiamato alla prova della maturità. In programma il Premio Ettore Tagliabue (Gr.3), curiosamente caratterizzato dall'assenza di quasi tutti i protagonisti della prima parte di stagione, eccezion fatta per No Profit.
Atteso a prova da protagonista l'ospite ceko, di allevamento tedesco, Roncal. Allievo di Pavel Tuma per i prestigiosi colori del Dr. Jiri Charvat. Prodotto dal primo anno di monta del non trascendentale in razza Amaron (monta a 4.500 euro in Germania), un miler puro da Shamardal, allievo di Loewe, capace di trionfare nel Vittorio Di Capua (Gr.1) a Milano e in Gruppo 2 e Gruppo 3 tra Germania e Francia, ma di non offrire grandi risultati in riproduzione: nessun vincitore in prove di Gruppo e una sola stakes winner, peraltro in Listed in Inghilterra, oltre la tedesca Ancona, seconda nel Coolmore, L, a Milano e quarta nel Dormello, Gr.2.
Roncal debuttava in modo molto lusinghiero in una maiden del 16 agosto di Merano, sui 3.000 metri, caratterizzata dalla ripetizione della prova dopo una caduta sulla prima siepe di un concorrente. Subito desideroso di galoppare, Roncal, in precedenza vincitore in classe III sui 2.000 metri di Most, si issava al comando senza strafare. Moderato da Faltejsek rispondeva prima alle schermaglie di Noni Star e poi a quelle di Bajazyd che, a traguardo molto lontano, provavano a contendergli la leadership. Mai impensierito dagli avversari, allungava molto bene nel tratto piano, appena montato dal suo interprete, e dilatava a sette il margine di vantaggio su Johnny Be Goode risalito, sullo stanco Bajazyd, per chiudere di nuovo in seconda posizione. Buono il responso cronometrico: 3.40 netti.
Erano questi tre i soggetti attesi, oltre i quali si profilavano le marginali candidature di Bajazyd e Salcret, quest'ultimo, per i colori Genets, fratellastro per linea materna del vincitore in ostacoli Airvi e del campione sugli hurdle irlandesi Saldier (duplice vincitore in Gr.1 a Punchestown in prove da 59.000 euro al primo), ma a oltre trenta lunghezze da Roncal e lontano da Makito nella prova di debutto dello stesso, chiusa peraltro con una caduta sull'ultima siepe quando era in linea per un piazzamento.
A completare il campo due debuttanti in siepi di Paolo Favero, Baltic Wolve e Lawaa, acquistati a Luglio alle aste dei cavalli in allenamento di Newmarket per 7.000 e 2.500 ghinee, con modesti rating inglesi in piano (rispettivamente di 71 e 65). Dunque due soggetti a corto di allenamento subito proposti in main category, eppure dalla nobiliare genealogia. Più interessante il primo, un figlio di Australia, dal capo razza Galileo, generato da una linea femminile che propone, in seconda linea, sei stakes performers su otto scesi in pista tra cui la vincitrice in Gr.1 a Longchamp Baltic Baroness, con una terza linea materna riconducibile alla campionessa Borgia, miglior tre anni in Francia e Germania nel 1997 con successi nel Derby Tedesco (Gr.1), nel Gran Premio di Baden-Baden (Gr.1), nell'Hong Kong Vase (Gr.2) a Sha Tin, seconda nella Breeders' Cup Turf (Gr.1) a Hollywood Park e terza nell'Arc de Triomphe (Gr.1) di Longchamp.
Buona anche la seconda e terza linea femminile di Lawaa, da Bated Breath, nipote sulla linea femminile di Galileo, ma soprattutto generato dalla sorella piena della vincitrice, in Gr.1 a Keeneland, Together, seconda in cinque Gr.1 tra cui 1.000 Ghinee Inglesi e 1.000 Ghinee Irlandesi; e del piazzato in Listed in Irlanda Terrific, nonché sorellastra dello stallone, vincitore in Gr.1 a Saint Cloud e terzo nel Derby Irlandese (Gr.1), Jan Vermeer. In terza linea compare anche la vecchia conoscenza italiana in ostacoli Scarduza, una Rencati affidata alle cure di Pasqualino Mazzoni, vincitrice a tre anni in una vendere in siepi a Merano e fermata proprio nell'Ettore Tagliabue, edizione 1990, per poi passare - dopo due ulteriori secondi posti in siepi – in razza per riprodurre una serie di vincitori in ostacoli in Italia tra cui i validi Manaus (7 vittorie in siepi e soprattutto in steeple su 38 corse) e l'Amalita Silly Game, nonché i modesti ma comunque vincitori Charming Blue e Beppe Grillo (a vendere)
Questo il parterre da cui, pochi minuti prima della chiamata, si tirava fuori Makito, ritirato sul campo dopo i cambi di monta di Raffaele Romano, vittima di un lieve malore nella riunione, e il forfait del designato sostituto. Vizzardelli giustificava la scelta definitiva del ritiro rafforzata anche da una già pregressa incertezza se prendere o meno parte alla competizione. “Makito deve arrivare possibilmente fresco al Criterium d'Autunno che è il suo obiettivo stagionale” specificava il giornalista. I favori del pronostico si orientavano allora dalle parti di Roncal, quotato alla pari, con No Profit, ancora una volta, chiamata al ruolo di riserva di lusso.
Jan Faltejsek, fin troppo fiducioso, gettava alle ortiche una probabile vittoria assecondando la battistrada No Profit, in vista di una volata finale a cui la femmina si faceva trovare ben pronta. Roncal si presentava minaccioso e in crescendo di azione ma nulla poteva contro la ripartenza della co-favorita che lo batteva, a gran sorpresa, di un'incollatura qualificandosi vincitrice classica, ancora per i colori di Christian Troger, vero e proprio mattatore della stagione dei tre anni. I commissari azionavano la sirena per valutare l'ondeggiamento esterno di No Profit che, tuttavia, veniva giudicato inidoneo a intralciare l'avversario. La vittoria infatti veniva costruita da lontano. Determinante la volata lunga lanciata da Gabriele Agus a metà della curva di fondo, che vedeva Faltejsek tergiversare in modo decisivo e perdere quelle battute che alla fine non gli permettevano di completare la rimonta. Il debuttante Baltic Wolve, a quindici lunghezze, conquistava il podio con un margine di sette sul compagno di allenamento Bajazyd, particolarmente vitale fino alla piegata finale ma poi inesorabilmente calato fino a perdere le coordinate dei due front runner. Mai in corsa gli altri due che vedevano Salcret precedere un Lawaa ancora in debito sulla lunga distanza.
Allevamento di No Profit: Cavalla nata in Inghilterra ma di allevamento italiano, scuola Aldo e Carlo Borsani, proprietari (vincitori in ostacoli, alla corte di Contu, con l'importato Livet) e anche piccoli allevatori con quasi trent'anni di tradizione ippica al loro primo successo classico da allevatori. Li ricordiamo vincitori in piano, con cavalli non del proprio allevamento, di quattro Listed ovvero Daumier, con Spirit of Fortune, Regoli e Bereguardo con Rockhorse, e Vittorio Riva con Azari. Già allevatori del saltatore Lucky Job, secondo nel Val d'Adige (L) nel 2010, e di Natam, fratellastro di No Profit, anche lui vincitore in ostacoli.
No Profit, saura listata, ha difeso i colori Borsani in piano in sette uscite, sei delle quali a due anni, prima di esser ceduta a Christian Troger per la carriera in ostacoli. Allieva di Bruno Grizzetti, ha deluso le aspettative, ottenendo quali miglior piazze due terzi posti in maiden a Milano, sui 1.800 metri, alla seconda uscita, ben dietro a due cavalli che faranno vedere poco, e in modo più convincente sui 1.600 metri, alla terza uscita. Calata di categoria fino a una prova a vendere sui 2.000 metri di Pisa, ancora terza, impattava su due modesti elementi. Prestazione che portava alla sua cessione.
La genealogia: Lontanissimo
inbreeding
5x5
su Mr.
Prospector,
No
Profit è
un interessante incrocio di linee tra il duplice vincitore in Gr.1
dai 1.800 ai 2.400 metri (King
George & Queen Elizabeth Stakes,
ad Ascot, e Coral
Eclipse a
Sandown) e secondo in due ulteriori Gr.1, Nathaniel,
terzo miglior prodotto per rating del capo razza Galileo
(meglio
di lui Frankel
e
Rip
Van Winkle). Padre di diverse cavalle qualificate
in pattern
race,
tra cui la super campionessa ENABLE,
stayer
vincitrice
di quattordici pattern
race, di
cui undici Gr.1 ivi comprese due edizioni dell'Arc
de Triomphe (con
una tripletta sfiorata, grazie a un ulteriore secondo posto),
Breeders' Cup Turf, due
edizioni della King
George & Queen Elizabeth Stakes, Oaks Inglesi, Oaks Irlandesi e
Coral
Eclipse.
Un acuto mostruoso in una produzione, per il resto, neppure
lontanamente comparabile, tra cui spiccano ventidue vincitori classici, quattoridci dei quali di Gruppo (tre in Gr.1, tre in Gr.2 e otto in Gr.3). A brillare lei due ulteriori vincitrice in Gr.1: CHANNEL, vincitrice nel Prix de Diane Longines (Gr.1) a Chantilly; e la stayer GOD GIVEN, vincitrice del Lydia
Tesio (Gr.1)
a Roma oltre che in Gr.2 a Doncaster e in due Gr.3 tra Haydock e Deauville.
Quindi il
vincitore in Gr.2 e Gr.3 in Inghilterra DASHING WILLOUGHBY e altre due vincitrici in Gr.2, ad Haydock PILASTER e in Germania AMORELLA, seconda nel Preis von Europa (Gr.1) a Colonia. Successi in Gr.3, tra gli altri, per LADY BOWTHORPE (ad
Ascot) e HIGHGARDEN
(a
Newmarket). Due vincitori in Gr.3 in Australia, una negli Stati Uniti (MUTAMAKINA). Da segnalare la doppietta marcata nel Derby Ceko del 2019 (Gr.3) da PACIFIC HILL e Angkor Wat, entrambi figli di Nathaniel.
In Italia, nelle prove in piano, si sono ammirati - al 9 aprile 2021 - venticinque figli di Nathaniel, dodici (48%) dei quali risultati vincitori per un totale di 36 vittorie su 224 corse (16% di percentuale vittorie), tre di questi sono risultati vincitori classici, due dei quali di prove di Gruppo. Oltre alla già citata ospite inglese GOD GIVEN (Lydia Tesio, Gr.1), si segnala il prodotto Effevi CHASEDOWN, 8 vittorie (1.800-3.000 m.) tra cui Carlo d'Alessio (Gr.3) a Roma, Coppa d'Oro (L) a Milano, Roma Vecchia (L) a Roma e Unire (L) a Napoli, secondo nel G.P. Del Jockey Club (Gr.2) a Milano e nel Villa Borghese (L) a Roma, terzo nel Premio Merano (L) a Milano e nel G.P. D'Italia (L) a Milano, quarto nel St. Leger Italiano (Gr.3) per 180.500 euro. Vincitrice in Listed SLADINA, 3 vittorie (1.700-2.100 m.) tra cui Mario Incisa della Rocchetta (L), terza nelle Oaks d'Italia (Gr.2). Piazzamenti importanti per Back on Board, 2 vittorie (1.800-2.000), secondo nel Derby Italiano (Gr.2), terzo nel Botticelli (L) e Solvang, 3 vittorie (1.800-2.000), secondo nel Botticelli (L).
Valido anche quale riproduttore di ostacolisti. Cinque i vincitori classici generati, quattro dei quali tra Inghilterra e Irlanda, oltre No Profit. Un vincitore in Gr.1: la femmina BURNING VICTORY, vincitrice nel JCB Triumph Hurdle (Gr.1) a Cheltenham e in un Gr.3 irlandese da 19.175 euro al primo. Tre vincitori poi Gruppo 2: la femmina CONCERTISTA, vincitrice in un Gr.2 di Fairyhouse da 47.200 euro al primo e nel Daylesford Mares Novices' Hurdle (Gr.2) a Cheltenham, oltre che in un Gr.3 da 20.650 euro al primo di Leopardstown; ZANAHIYR, vincitore in un Gr.2 da 20.650 euro al primo di Leopardstown e in un Gr.3 da 16.625 euro al primo di Fairyhouse, quarto nel JCB Triumph Hurdle (Gr.1) a Cheltenham; e NAVAJO PASS, vincitore in hurdle di due Gr.2 in Inghilterra.
In Italia si sono visti sei saltatori, tre dei quali mai scesi in pista nelle prove in piano in Italia, di cui cinque vincitori (83,3%) per un totale di 9 vittorie su 46 corse (19,5% tasso vittorie).
A brillare la vincitrice classica NO PROFIT (Ettore Tagliabue, Gr.3, seconda poi nel Criterium d'Autunno, Gr.1). Piazzamenti elitari per King Heart, forse il più forte Nathaniel visto in ostacoli in Italia, 1 vittoria, secondo nel Criterium d'Autunno (Gr.1) e nel Criterium di Primavera (Gr.2), terzo nel Tagliabue (Gr.3) a Merano. 2 vittorie in ostacoli per la modesta Knapsack, 1 vittoria in siepi anche per Storm Again e Bornasco.
Da segnalare le due vittorie, conseguite a tre anni in siepi a Pau (premi da 16.000 al primo), di Duc de Meran, terzo nella Gran Corsa Siepi di Pau (L) da 36.000 euro al primo e poi ceduto per le prove in ostacoli negli Stati Uniti.
In Rep. Ceka si contano altri due modesti vincitori in ostacoli, su quattro scesi in pista: Angkor Wat (classe IV) e Wotan (classe V).
I Borsani sborsano 20.000 sterline per aggiudicarsi lo stallone e metterlo a disposizione della loro Salar Art, una figlia del velocista duplice vincitore in Gr.1 Dutch Art (da Medicean) e della vincitrice del Premio Eupili (L) Salar Violet - una figlia di Orpen e di una fattrice vincitrice di una sola corsa in un discendente di minima a Siracusa, ma generata da una sorellastra inedita della seconda piazzata nelle Oaks Italiane, Gr.1, del 1993 Rose Violet, poi deludente in razza - brillante a due anni dai 1.000 ai 1.500 metri ma svanita di forma con la maturità (sempre impiegata in condizionata o prove di cartello), sorellastra dell'ostacolista di lungo corso Salar Fircroft (63 corse in ostacoli, 8 vittorie in tutte le discipline tra cui lo Steeple Chase di Treviso, L, secondo nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano, Gr.2, terzo nella Gran Corsa Siepi di Grosseto, L, quarto a Merano nella Gran Corsa Siepi d'Italia, Gr.1, nella Gran Corsa Siepi di Merano, Gr.1 e nella Gran Corsa Siepi di Pisa, Gr.3).
Salar Art non vanta grande genealogia (una linea di sangue femminile americana passata dalla S.Uberto e per due generazioni da Giovanni Latina), sorellastra del plurivincitore Salar Glorious e di Maltasar (quarto nel Vittorio Riva, L), è scesa in pista 17 volte, da due a tre anni, con 2 vittorie sul miglio, tra cui il Premio La Novella (HpP) a Varese, terza nel Coolmore (L) e quarta nel Campobello (L). Ha altresì preso parte, sotto i colori della scuderia Diamante, al Dormello (Gr.3) dove è rimasta vittima di una pericolosa caduta, senza conseguenze, ai quattrocento dal palo. Dunque una buona cavalla di cui No Profit costituisce il secondo prodotto, dopo Natam (maiden in piano, vincitore in ostacoli in una maiden).
Il main event della stagione veniva preceduto dall'incoraggiante performance offerta, il 30 agosto al debutto in ostacoli e in categoria maiden, dalla nuova proposta di casa Favero Best Address. Un mese di preparazione era infatti sufficiente per portare questo unico prodotto ammirato in Italia dall'americano City Zip, un velocista classe 1998 (da Carson City, figlio di Mr Prospector) operativo in Kentucky a 50.000 dollari a monta e ben lontano dal mondo degli ostacolisti, a saltare con un certo piglio. Acquistata a luglio alle aste dei cavalli in allenamento di Newmarket, alla modica cifra di 4.000 ghinee, Best Address sbaragliava il campo nell'Halling Joy, sui 3.000 metri, per la prima vittoria assoluta dei colori di Silvia Albertini. Passata al comando all'attacco del giro terminale, usufruiva del gradito terreno molto pesante infliggendo agli avversari un deciso incremento di ritmo che forniva inattesi risultati finali. La baia si isolava dal resto della compagnia poco dopo la curva di Marlengo. Cercavano di resistere al ritmo infernale Hidden Horizon e Bajazyd, con più indietro Thavors. All'attacco della piegata finale però ogni argomentazione per la vittoria era già chiusa. Best Address staccava in modo impressionante. Hidden Horizon, non specialista del terreno, conteneva a diciotto lunghezze il divario finale davanti a un deludente Thavors (favorito al betting), che subiva dalla vincitrice ventitré lunghezze. Dispersi gli altri. Bajazyd, in difficoltà, rotolava a terra senza conseguenze sulla terzultima siepe.
Una vittoria molto incoraggiante che portava Paolo Favero (particolarmente raggiante al dissellaggio insieme a Silvia Albertini), in attesi di ulteriori miglioramenti dati dall'apprendimento della nuova disciplina, a porre ogni speranza di scuderia su Best Address, cavalla peraltro di discreta genealogia (proveniente dal blasonato allevamento Juddmonte Farms) essendo figlia della fattrice Preferential, una stayer da Dansili, duplice vincitrice in Listed a Chantilly e a Keeneland, a sua volta generata dalla sorellastra di Etoile Montante, cavalla vincitrice nel Prix de la Foret (Gr.1) a Longchamp e di altre quattro pattern race tra Francia e Stati Uniti, seconda in tre Gr.1.
Staccava il biglietto per il Criterium d'Autunno anche Lawaa che il 13 settembre, in categoria maiden, munito di paraocchi, riscattava l'anonimo debutto, ponendosi subito nel vivo della manovra in scia al battistrada (il mediocre Bandit Corse) per poi perdere gradatamente posizioni sulla dirittura opposta a quella di arrivo. All'apparenza battuto già sulla curva di fondo, si esibiva in un tratto piano finale caratterizzato dal miglior parziale della prova. Uno speed che gli permetteva di avvicinare il vincitore Assassin e di battere di due lunghezze scarse il più quotato compagno di colori Johnny Be Goode, calato in retta di arrivo dopo aver cercato la fuga per la vittoria. Quanto bastava per esser dirottato al Gruppo 1.
Si arrivava pertanto all'atteso 27 settembre. Il XII Criterium d'Autunno (Gr.1) sui 3.300 metri riservava sorprese fin dalla dichiarazione dei partenti. Oltre all'infortunato Airsive, abdicavano due dei favoriti della vigilia. Makito, vittima anch'esso di un infortunio, era impossibilitato a dare la propria adesione, uscendo di scena per tutta la stagione. Più inspiegabile la scelta di Pavel Tuma di orientare a una prova casalinga lo Charvat Roncal, in vista del Berlingieri di San Siro.
La prova si fregiava comunque della presenza di un'ospite dalla Francia dalla genealogia eccezionale. David Cottin presentava infatti la candidatura di Fiere de Toi, alla terza prova in carriera e reduce da una vittoria in una condizionata in siepi di Moulins; una saltatrice fin dalla concezione genetica: figlia di Kapgarde (terzo nella classifica per introiti dei riproduttori in ostacoli in Francia dal 2017 al 2020, quarto nel 2016) e soprattutto sorella piena del prima serie Feu Follet, castrone dell'Ecurie Pilarski (i colori di Candalex), terzo nel main category dell'ostacolismo francese ovvero il Grande Steeple Chase di Parigi (Gr.1) edizione 2020, vincitore al 10 aprile 2021 di 750.000 euro, con vittorie in quattro prove di gruppo ad Auteuil (tre in siepi e una in steeple) tra cui il Prix Alain du Breil (Gr.1), piazzato in dieci ulteriori prove di Gruppo in ostacoli ad Auteuil (e in un caso a Compiegne) di cui due Gruppo 1 (secondo nel Prix La Haye Jousselin) e un Gruppo 2. Un'origine dunque che proiettava la baia dell'Ecurie des Mouettes, affidata all'inglese James Reveley, al ruolo di favorita al betting sui soliti due duellanti No Profit e Lemhi Pass, definiti dallo speaker dell'impianto meranese Massimiliano Manigrasso “quelli della seconda linea generazionale”.
La femmina di Troger, da riserva e stakanovista fin dall'inizio della stagione, si trovava di nuovo a recitare il ruolo di prima punta in casa Romano, peraltro rafforzato dall'acuto nel Tagliabue. Preparava invece l'appuntamento lontano dalle luci dei riflettori Lemhi Pass, che forniva una rifinitura talmente convincente in allenamento da indurre la sua allenatrice, Laura Marinoni, a contattare il proprietario per garantire prospettive persino di vittoria.
Considerazioni importanti infine per Best Address, giocabile a 8 a 1 (crollata poi a 4 a 1 dopo la visione del tondino), e attesa a miglioramenti tanto da spingere Raffaele Romano - alquanto frettolosamente - a indicarla quale la “cavalla da battere”, pur se alle prese col terreno morbido. Completavano il campo, con quote prossime al 20 a 1, gli altri allievi di Paolo Favero: Baltic Wolve, Lawaa (per la prima volta con i colori Olisova) e il debuttante in ostacoli River of Kings.
No Profit, come di consueto, giocava le proprie chance di testa subito presa di riferimento da Lemhi Pass. Ritmo non particolarmente acceso tanto da portare, al primo passaggio davanti alle tribune, a un cambio di guardia. Era Lawaa, all'esterno, a sfilare al comando con deciso cambio di andatura che determinava il lento sfilare nelle retrovie di Lemhi Pass rilevato nella posizione da Best Address. Manteneva invece il ruolo di fanalino di coda Fiere de Toi preceduta da Baltic Wolve.
In vista dell'attacco del giro terminale, cedeva River of Kings che, a poco a poco, perdeva contatto dal resto della compagnia per essere fermato al termine della curva di Marlengo. Risaliva invece per vie interne Lemhi Pass in scia a Best Address, con al di fuori Fiere de Toi.
Lawaa proseguiva nella sua azione di testa a Marlengo, mandando sull'esterno No Profit e, al contempo, aprendo la porta a Best Address. Dominik Pastuszka, in corda, cercava di mutuare lo schema che lo aveva visto vittorioso nell'Halling Joy e muoveva deciso sulla femmina che, all'inizio della dirittura opposta a quella di arrivo, assumeva il compito di scandire l'andatura. La seguiva nella manovra No Profit e all'esterno di tutti Fiere de Toi. Per vie interne Lemhi Pass che affiancava Lawaa sul terzultimo ostacolo, con a contatto Baltic Wolve.
A metà della retta opposta a quella di arrivo si esauriva l'ardore di Best Address che lasciava strada a No Profit e prima del terzultimo salto anche a Lemhi Pass, su cui Faltejsek giocava in anticipo su Fiere de Toi, costretta alla terza corsia esterna sulla piegata finale. Lemhi Pass sferrava l'attacco a No Profit sul penultimo salto, respingendo simultaneamente Fiere de Toi. Rallentava in modo vistoso Best Address superata da Baltic Wolve, mentre cedeva Lawaa. Lemhi Pass superava No Profit prima ancora dell'ultima insidia, preparandosi all'eventuale affondo di Fiere de Toi. Affondo che però non si concretizzava. La francese, nel tratto piano, perdeva contatto anche da No Profit. Sostenuto a braccia e soprattutto a frusta, Lemhi Pass conquistava un inatteso Gruppo 1 e si rivelava il primo figlio di Morpheus a laurearsi in una pattern race in assoluto. No Profit, ancora brillante, limitava a due lunghezze e mezzo il divario e, soprattutto, teneva a distanza di sicurezza la blasonata Fiere de Toi che non andava oltre la medaglia di bronzo, a sei lunghezze abbondanti dall'”operaio” Lemhi Pass. Baltic Wolve era il primo dei Favero, a dieci lunghezze dal gradino più basso del podio, con Lawaa a chiudere i piazzamenti utili per la remunerazione. Dispersa Best Address, subito ridimensionata all'appuntamento con i grandi. Un'occhiata al tempo evidenziava il buon livello dell'edizione, tre secondi in meno rispetto all'edizione 2019.
Euforia al rientro. Christian Troger, sportivamente, accoglieva tra gli applausi la vittoria del portacolori dell'amico Marco Luigi Biffi, alla prima vittoria classica dopo le prime esperienze nel 2016 nei cross amatoriali con Kitano. Secondo successo in pattern, dopo la vittoria nel 2016 nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), per la trainer Laura Marinoni che, ai microfoni, di Stefano Luciani, liberava la sua euforia: “Lemhi Pass è un cavallo difficile. L'ho scelto io a novembre, presso la scuderia di Luciano Vitabile. È stato un incubo: dopo quindici giorni è rimasto appeso alla catena del box con una gamba. Ho pensato che si fosse infortunato in modo irreparabile, per fortuna è stato solo un piccolo infortunio. Ne abbiamo approfittato per castrarlo per poi iniziare la preparazione. È stato sottoposto a sei mesi di allenamento in ostacoli. All'inizio non voleva saperne di saltare, ma alla fine è sempre cresciuto. È un cavallo dal cuore enorme, anche se quando passa davanti tende a fermarsi. Con lui bisogna attendere, in vista del suo finish che è strepitoso!”
La genealogia e la carriera di Lemhi Pass: Insistita rete di inbreeding, addirittura cinque in cinque generazioni: 3x4 Green Desert, 4x4 Dancing Brave e la fattrice Bahamian (riproduttori delle femmine Hope e Wemyss Bight rispettivamente madri di Oasis Dream, poi padre di Morpheus, e Beat Hollow, poi padre della femmina Sunny Hollow), 4x5 Danzig e 5x4 Northern Dancer. Dunque una linea genealogica legata soprattutto alla Juddmonte Farms del principe Khalid Abdullah, allevatore sia del padre di Lemhi Pass (Morpheus) che del nonno materno (Beat Hollow). I tratti apparentemente nobiliari però sfioriscono in un incrocio tra quelle che sembrano essere delle vere e proprie terze linee.
Lemhi Pass nasce in Irlanda presso la Tally-Ho Stud, alla cui corte era operativo anche il padre (al secondo anno di monta), da genitori che non sono neppure mai scesi in pista in Listed Race. Soggetto, sulla carta, non indicato alla carriera in ostacoli e con non troppa stamina nelle vene. Si esibirà, senza mai togliersi la qualifica di maiden, agli ordini di Luciano Vitabile in 8 corse, a due anni, disputate in appena quattro mesi, sette delle quali in categoria vendere o reclamare. Assai mediocre nel rendimento, non andrà oltre un secondo posto (con molto da recriminare), ottenuto sui 1.400 metri a Milano, regolato di mezza lunghezza da un soggetto di modesto valore, e tre quarti posti, raggranellando la miseria di 2.850 euro. La cessione a Biffi veniva così a delinearsi quale inattesa liberazione con prospettive future tutt'altro che di gloria.
Il padre Morpheus, fratellastro per linea materna del campionissimo imbattuto in 14 corse Frankel (soggetto dal più alto rating nella storia dell'ippica), è un figlio di Oasis Dream che ha disputato 8 corse in Inghilterra, da due a tre anni, senza mai prendere parte a una pattern race. Ha riportato 3 vittorie (1.600-1.700 m.) in classe 3, 4 e 5, con un quarto posto in classe 2 a Newmarket quale apice di performance. Risultati dunque assai mediocri, insufficienti a garantirgli la carriera riproduttiva se non ci fosse stata la stretta parentela col fuoriclasse Frankel (dieci vittorie in Gr.1) e gli altri vincitori classici Noble Mission (duplice vincitore in Gr.1), Bullet Train (vincitore in Gr.3) e Joyeuse (duplice vincitrice in L.).
Ritirato in razza nel 2015 al tasso di monta di 6.000 euro, presso la Tally-Ho Stud in Irlanda, è stato ceduto in Francia nel 2019 dove ha visto crollare la propria quotazione a 2.500 euro. I risultati offerti in razza sono stati mediocri per non dire pessimi. Nessuno dei prodotti dei primi tre anni di monta di Morpheus è stato capace di aggiudicarsi una pattern race, tanto che Lemhi Pass risulta essere il primo e unico vincitore classico.
In Inghilterra e Irlanda, nelle prove in piano, si sono registrati ventisette vincitori, tra cui Shimmering Dawn, 6 vittorie (1.200-1.400 m), è quella a vantare il miglior rating (99) grazie a due successi in classe 2 a Chelmsford, senza poi piazzarsi in Gr.3 e L. Son of Hypnos ha conseguito 1 vittoria a Naas da 9.145 euro al primo. Quindi si retrocede di categoria con le 2 vittorie in classe 3 (a Brighton e Windsor) di James Watt e le 4 vittorie, due delle quali classe 4 a Wolverhampton e a Kempton (una poi in classe 5 e una in classe 6), di Shining Armor, secondo in classe 2 a Wolverhampton.
Lievemente più qualitativi i risultati ottenuti nelle prove in piano in Italia dalla progenie Morpheus, con quattordici rappresentanti, di cui sette (50%) vincitori, per un totale al 10 aprile 2021 di 22 vittorie su 189 corse (11,6% di vittorie percentuali). Due gli stakes performers: Gates of Horn, dal primo anno di monta, dopo una serie di mancati piazzamenti in classe 4 in Inghilterra, ha conseguito 2 vittorie in Italia (1.600-1.800 m), terzo nel Marchese Ippolito Fassati di Balzola (L) a Milano, quarto nel Parioli (Gr.3), nello Sbarigia (L) a Roma e nel Premio Estate (L) a Milano; e Mordimi, dal terzo anno di monta e forse il più qualitativo, 3 vittorie (1.500-1.600) nelle prime tre uscite a due e tre anni, secondo nella quarta uscita nel Premio Gardone (L) a Milano.
Tra gli altri vincitori si segnalano My Tally, dal primo anno di monta, 3 vittorie (1.800-2.100 m) a Siracusa con apice in una condizionata da 7.225 euro al primo, e Prisoner of Love, 3 vittorie (1.500-2.300 m) con apice in un Hp a Roma da 5.225 euro al primo.
Due soli vincitori in Francia su sedici apparsi in pista: Showmethegin, dal primo anno di monta, 5 vittorie (1.500-2.100 m.) con apice in due Hp da 8.000 euro al primo a Deauville e a Pornichet; e Standby for Chaos, dal terzo anno di monta, 1 vittoria (1.400 m.) in una reclamare da 11.250 euro al primo a Compiegne.
Di caratura addirittura peggiore i risultati offerti in ostacoli. Su diciotto cavalli apparsi in ostacoli, sedici dei quali in Inghilterra e Irlanda, al 10 aprile 2021 solo Lemhi Pass è risultato vincitore.
Due i cavalli ammirati in Italia: LEMHI PASS, 2 vittorie in siepi, tra cui il Criterium d'Autunno (Gr.1), e tre piazzamenti in cinque uscite; e Magari Magic, presentato nel Criterium d'Autunno (Gr.1) del 2019 da Luigi Maceli senza piazzarsi così come avvenuto nelle due ulteriori prove disputate in Francia.
La madre di Lemhi Pass è l'altrettanto modesta Sunny Hollow, maiden scesa in pista 14 volte, da due a tre anni, in Inghilterra, con 3 piazzamenti (1.100-1.400 m.) tutti in classe 6, sorellastra del vincitore in Gr.2 a Newmarket Nevisian Lad e della piazzata in Listed a Lingfield Park Woodnook. Ha generato, oltre Lemhi Pass, due vincitori di minima in Inghilterra, per una genealogia complessiva che trova la vera qualità solo nella quarta linea generazionale con la fattrice americana vincitrice in Gr.3 Jones Time Machine.
L'inizio della stagione milanese arrideva a Paolo Favero, l'allenatore più impegnato con i tre anni: a fine stagione ne schiererà diciassette, contro i tredici di Raffaele Romano (più quattro di Ilaria Saggiomo), gli otto di Vana jr (più uno di Vana sr) e i cinque di Pavel Tuma.
Speed Merchant, sesto figlio del velocista Zebedee (da Invincible Spirit) importato da Newmarket nel corso degli anni dal trainer di Sinigo, si imponeva il 7 ottobre, per i colori Olisova, in bello stile nel Premio Montestella, maiden da 8.500 euro al primo che aveva in Lawaa uno dei grandi attesi al betting.
Il grigio, acquistato a luglio per 10.500 ghinee alle aste dei cavalli in allenamento, confermava l'attitudine al salto già dimostrata dal fratellastro For Everyone (due vittorie e un secondo posto in tre uscite in hurdle in Irlanda, con acuto in una prova da 12.000 euro a Listowel). Interpretato da Rostislav Bens, si poneva nelle prime posizioni in modo molto brillante, per poi aggiudicarsi la prova con margine rotondo e senza troppo chiedere. Sempre all'esterno, aveva facile ragione sulla diagonale breve del debuttante in ostacoli della scuderia Fert Way to Epson, quinto nel De Montel (L), lasciando il rivale a sette lunghezze acciuffato e battuto nel tratto piano anche dall'estremo outsider El Bulli, un portacolori Grizzetti quotato 50 a 1. Lawaa, gravato al peso e costretto a concedere dai quattro chili e mezzo ai cinque chili e mezzo ai rivali, desisteva in coda, senza mai entrare in gioco.
Ventuno giorni dopo Speed Merchant ci riprovava in una numerosa edizione del Premio del Prato, condizionata sui 3.200 metri con 8.925 euro al primo e undici dietro ai nastri di partenza. Contro favorito al gioco della debuttante in ostacoli Lady Minx, una stayer reclamata due mesi prima a 28.000 euro da Christian Troger dopo una vittoria a Clairefontaine. Tra gli avversari si rivedevano Way To Epson ed El Bulli, oltre, tra gli altri, a Best Address, Theresie e Baltic Wolve reduci dalla stagione meranese.
La prova registrava subito la brutta caduta sulla prima siepe di Way To Epson che coinvolgeva Theresie e intralciava numerosi altri soggetti. Il gruppo si divideva in tre tronconi, per effetto anche del ritmo infernale imposto dal fallosissimo e scomposto Shamalann, un allievo Aichner scuola Aga Khan, che aveva debuttato in modo anonimo nel Monte Stella. Speed Merchant alla prima con i colori Celtic di Simone Crecco, al battesimo in ostacoli ma vittoriosi dal 2015 in numerose prove in piano (tra cui la Listed De Montel), si incaricava dell'inseguimento, a sei lunghezze dal fuggitivo, seguito da El Bulli e Best Address, con gli altri, già sfilacciatissimi sulla piegata di sinistra, chiusi da Baltic Wolve e Lady Minx attardati con un gap di almeno trenta lunghezze dal battistrada il primo e circa cinquanta la seconda. Shamalann, ondeggiante sui salti e poco gestibile, veniva fermato per precauzione all'inizio della diagonale lunga. Speed Merchant e Best Address, prime due punte di Paolo Favero, si prendevano per il comando, sbagliando i parziali di gara. El Bulli si manteneva terzo, mentre più indietro Baltic Wolve, interpretato da Ivan Cherchi, recuperava gradatamente margine fino a operare l'aggancio all'inizio della piegata di raccordo tra le due diagonali. Speed Merchant si spegneva poco prima dell'ingresso in diagonale breve, lasciando a Best Address l'iniziativa. La femmina proseguiva in vantaggio per circa cento metri per finire clamorosamente in riserva ed essere fermata poco dopo da Pastuszka. Sfilava allora di gran carriera Baltic Wolve inseguito sulla diagonale breve da El Bulli e dall'estremissimo outsider, a 140 a 1, Tarkan, un portacolori Bottura, reduce da alcune vittorie in Polonia sulla breve distanza, in risalita dalle posizioni di rincalzo. Sulla penultima siepe franava al suolo proprio Tarkan, mentre più indietro, lontanissima dai primi due, Lady Minx interveniva sullo stanchissimo Speed Merchant, con dieci lunghezze più indietro Urus. Baltic Wolve manteneva il vantaggio in retta su El Bulli, tendendo a incrementarlo e vinceva in modo convincente di due lunghezze abbondanti sollevando Favero dalla delusione arrecatagli dai due più attesi. Dispersi gli altri, quantificati a un distacco dato per “lontano”. Lady Minx, indisposta dalla caduta di Way To Epson, completava la rimonta al terzo posto relegando al quarto, anch'esso dato per “lontano”, Urus davanti di dieci al piantato Speed Merchant, autore di un'inattesa inversione di forma. Ai microfoni di Stefano Luciani, Paolo Favero faceva notare di aver diversi soggetti limitati da un'alternanza di risultati, elogiando Baltic Wolve e dichiarando di aver forse trovato il motivo delle battute di arresto di Best Address. Speed Merchant veniva assicurato in ordine, tanto da render poco chiaro per il trainer il motivo della brutta prestazione.
I tre allievi di Favero, con Baltic Wolve (6 a 1) affidato a Pastuszka, venivano confermati due settimane dopo nel Berlingieri (Gr.2) sui 3.600 metri, prova in cui Best Address, a poco più di un mese da esser stata indicata favorita nel Criterium d'Autunno, vedeva perdere la prima monta e salire la propria quota a 100 a 1 con Ivan Cherchi in cabina di regia.
L'importante dotazione dei premi era tale da spinger Pavel Tuma a riproporre in Italia Roncal, vincitore l'11 ottobre in una classe I di Pardubice e unico vero erede della top category meranese, fregiato dal secondo posto nel Tagliabue (Gr.3). Il baio vedeva la propria quota assestarsi sotto la pari, nel ruolo di favorito.
Dalla Polonia, forte di due vittorie e due piazzamenti a podio a Wroclaw, avanzava la candidatura Ever Soleado, un allievo di scuola francese preparato da Swiatek, figlio di Spanish Moon, un Abdullah da El Prado vincitore sulla lunga distanza del Grand Prix de Saint-Cloud (Gr.1), e di una longeva nipote di Rusticaro impiegata in Francia, da due a nove anni, in oltre 100 corse con 15 vittorie (tra cui un Hp di Longchamp da 21.250 euro al primo). L'adesione risultava allettante agli scommettitori che facevano di Ever Soleado il contro favorito al gioco, a 4 a 1.
Raffaele Romano non scomodava i calibri pesanti e lasciava alla nuova proposta Lady Minx (5 a 1) i gradi di capitano, con il Tanghetti Urus e il Grizzetti El Bulli a completare le scelte di scuderia. Chiudeva il campo Theresie, alla quota di 21 a 1, per la Statek Blata Cesky.
Urus, suo malgrado, si trovava a dover cadenzare i ritmi di gara. Faltejsek tratteneva un baldanzoso Roncal, in seconda posizione, quindi Speed Merchant, Ever Soleado, Lady Minx e gli altri chiusi da Baltic Wolve. Andatura moderata e gruppo raccolto al passaggio davanti alle tribune.
Non pulito sui salti, Urus tendeva a obliquare a più riprese verso l'esterno prima di affrontare le siepi. Soggetto schierato in piano in prove di cartello, come Gran Criterium (Gr.2) e Berardelli (Gr.3), ma ancora piuttosto restio a imparare il nuove mestiere. Il Tanghetti, generato da una nipote di una fattrice (figlia della duplice vincitrice in Gr.1 a Longchamp Sierra Madre) sorella piena dello stallone, tre volte vincitore in Gr.1 in Inghilterra, Aljabr e della madre del vincitore in Gr.2 a Meydan Derbaas, perseverava nell'azione tendendo addirittura a scartare sulla piegata di sinistra. Pollioni doveva lavorare di morso per rimettere in carreggiata il baio infilato all'interno da Roncal e da Ever Soleado. Stentava a risalire sui primi Baltic Wolve, che lasciava in coda Theresie presto rilevata da Speed Merchant che, imitato da Baltic Wolve, rinculava a tre-quarti della diagonale lunga. Roncal, in lunga progressione, aumentava l'andatura e prendeva lunghezze importanti sulla diagonale breve. Ever Soleado si manteneva in quota su Theresie che, ad ampie falcate, rinveniva dal fondo. Seguivano a qualche lunghezza Urus, Best Address, Lady Minx e un richiestissimo Baltic Wolve. El Bulli cedeva alla distanza e come lui faceva Speed Merchant, di nuovo fuori dai giochi a partire dalla curva di raccordo tra le due diagonali.
Roncal, pur saltando male la penultima siepe, faceva il suo ingresso in dirittura con ampio vantaggio. Theresie si affacciava all'interno di Ever Soleado, quindi Urus e, più indietro, Baltic Wolve, Lady Minx e Best Address a battagliare per la quinta posizione. Faltejsek riprendeva in mano Roncal in vista dell'ultima, vedendo quasi azzerare il proprio vantaggio. Ogni tentativo di Ever Soleado però non entrava mai in argomento. Il figlio di Amaron allungava in modo convincente nel tratto piano e si isolava in poderosa azione. Ever Soleado subiva sei lunghezze e, allo stesso tempo, ne rifilava altrettante a Theresie, incapace di recitare ruolo dopo apprezzabile rimonta. Urus, a sorpresa, era quarto e si salvava dal finale di Baltic Wolve. Lady Minx finiva ultima, battuta oltre da Best Address anche dagli anonimi El Bulli e Speed Merchant.
Dunque la linea meranese risultava nettamente superiore a quella meneghina, peraltro completamente ribaltata da Urus, sesto nel Montestella e quarto nel Premio del Prato a distacco abissale da Baltic Wolve.
Roncal si qualificava primo vincitore di una prova di Gruppo generato dallo stallone Amaron, un figlio di Shamardal, nipote, sulla linea femminile, di Bertolini.
La Genealogia di Roncal: Inbreeding 4x4 su Danzig e 5x5 su Alydar (padre di Bertolini) ideato in Germania presso la Gestuet Kuessaburg, ma costruito su quattro generazioni femminili scuola Aga Khan. La seconda madre Shamaniya, da Doyen, ha vinto in L a tre anni a Saint-Cloud sui 1.400 metri e ha generato un vincitore (Bebe Cherie) in Listed in Germania oltre che essere seconda madre di tre vincitori in ostacoli (tutti figli di madre diversa), tra cui Shamayoun, vincitore nel Juvenile Novices' Handicap Hurdle (L) a Cheltenham e Roncal. Shamaniya è inoltre sorellastra di una cavalla piazzata in Gr.3 in Francia che ha generato sia una vincitrice (Shawanda) delle Oaks Irlandesi (Gr.1) e del Prix Vermeille (Gr.1) - oltre che riproduttrice di un vincitore (Encke) di St. LegerInglese (Gr.1) - sia una vincitrice in Listed in Francia poi madre di una duplice vincitrice (Shareta) in Gr.1, seconda nell'Arc de Triomphe (Gr.1).
Dunque una discreta linea genealogica da verificare nell'apporto della madre di Roncal, una modesta figlia di Oratorio (da Danehill) vincitrice a quattro anni di una corsa (su quindici disputate in piano) a Divonne da 5.500 euro al primo. Impiegata altresì con poco costrutto in ostacoli, un piazzamento in quattro uscite. Roncal è il suo secondo prodotto, peraltro non troppo apprezzato alle aste Arquana, dove è stato acquistato foal per 10.000 euro (il fratello era stato acquistato yearling per 5.000 euro alle aste di Baden-Baden).
Il padre Amaron ha corso agli ordini di Lowe, da due a sei anni, in Germania, Francia Inghilterra e Italia, riportando 9 vittorie (1.400-1.750 m.), tra cui il Vittorio di Capua (Gr.1) a Milano, il Badeber Meile (Gr.2) a Baden-Baden, il Prix Perth (Gr.3) a Saint-Cloud e cinque ulteriori Gr.3 tedeschi, piazzato in sei prove di gruppo tra cui il quarto posto nel Poule d'Essai des Poulains (Gr.1) a Longchamp. Ritirato in Germania nel 2016 a 4.500 euro a monta.
Roncal è un prodotto del suo primo anno di monta. Modesta, al 10 aprile 2021, la produzione. Due soli stakes performers in piano: RUN WILD, dal primo anno di monta, vincitore in Listed a Newmarket sui 2.000 metri, terzo nel Prix des Reservoirs (Gr.3) a Deauville e in Listed a Newmarket; e Ancona, dal primo anno di monta, vincitrice in Germania, seconda nel Coolmore (L) a Milano e quarta nel Dormello (Gr.2) a Milano e in Listed ad Hannover, non piazzata nelle altre due pattern disputate in Italia.
Si ricordano poi Timotheus, dal secondo anno di monta, 2 vittorie in Germania (1.300-1.400 m.) di cui una condiziona a Colonia da 25.000 euro al primo; Kamaron, dal primo anno di monta, 3 vittorie in Francia (1.900-2.400 m.) con apice in una condizionata a Deauville da 15.750 euro; Royal Dancer, dal primo anno di monta, 2 vittorie (1.400-1.600 m.) in Spagna con apice in un Hp di La Zarzuela da 12.000 euro al primo, quarto nel Gran Criterium (Cat. A) a La Zarzuela; Tiramisu, vincitrice in una reclamare a Saint-Cloud da 11.250 euro; e Beni Khiar, dal secondo anno di monta, 1 vittoria (1.600) in Francia in un Hp di Mar.Borely da 9.000 euro
Cinque vincitori in piano Francia (su tredici scesi in pista). Due vincitori in Inghilterra, Rep.Ceka (su cinque scesi in pista) e Serbia. Uno in Ungheria.
In Italia sono apparsi solo due soggetti: uno in piano e uno in ostacoli.
Marginalissima la produzione in ostacoli che ha visto due soli figli misurarsi con la disciplina, entrambi vincitori. RONCAL, a tre anni, in 4 corse, ha ottenuto 3 vittorie in ostacoli, due in Italia e una in Rep. Ceka, tra cui Berlingieri (Gr.2) a Milano e una classe I di Pardubice, secondo nel Tagliabue (Gr.3) a Merano. È stato altresì il primo vincitore in assoluto in ostacoli generato da Amaron.
È risultata vincitrice in Francia Piste d'Etoiles, dal primo anno di monta, che al debutto in siepi ha conquistato 1 vittoria a Jarnac in un premio da 5.280 euro al primo, ottenendo due piazzamenti in steeple in un totale di 4 corse tutte disputate in provincia.
La Carriera di Roncal: Prima di debuttare in siepi a Merano, Roncal ha preso parte a 5 corse in piano in Rep.Ceka, due delle quali a due anni, riportando 2 vittorie (1.600-2.000 m.) in classe III a Slusovice e Most, e 1 piazzamento in medesima categoria contro gli anziani. Schierato in una Listed riservata a cavalli di due anni di Velka Chuchle non si è piazzato.
La parte terminale di stagione mostrava un Pavel Tuma in gran spolvero a Treviso e a Pisa. L'allenatore ceko sellava la blasonata Honey Sexy in una maiden del 21 novembre a Treviso sui 3.200 metri. Autre que pur sang ottenuta dall'incrocio di linee tra due caporazza francesi specializzati nella riproduzione di ostacolisti. Figlia di Martaline e nipote di Saint des Saints, ovvero i primi due classificati per introiti nella riproduzione di ostacolisti in Francia dal 2018 al 2020, oltre che generata da una sorellastra del campionissimo Questarabad, cavallo vincitore di 13 prove di Gruppo in siepi ad Auteuil, di cui quattro Gruppo 1 (due edizioni del Grand Prix d'Automne e la Gran Corsa Siepi di Auteuil) per oltre 1.500.000 euro, sempre piazzato in carriera in 26 corse con sette ulteriori podi in corse di Gruppo, secondo nella Gran Corsa Siepi d'Auteuil (Gr.1). Qualità certificate anche dal prezzo di acquisto di Jiri Charvat: 45.000 euro da yearling alle aste Arquana autunnali a Deauville.
Honey Sexy, seconda al debutto in siepi a Pardubice a fine luglio, conquistava la prima vittoria contro avversari modesti. Non a particolare agio sulla pista, la femmina mostrava un temperamento alquanto caratteriale. Tenuta nelle retrovie da Ondrej Velek risaliva posizioni all'attacco del giro finale, debellando la compagnia in retta. Già al comando sull'ultima siepe, dilatava a cinque il divario dal primo dei battuti, pur tendendo a scartare verso all'esterno. “Dispersiva, ma potentissima” commentava lo speaker. Knapsack, figlia di Nathaniel, per i colori di Paolo Favero vinceva la volata dei battuti su Sopran Pegaso, battuto a Milano a vendere di dodici lunghezze da Lawaa, quarto, a contatto, il battistrada Noni Star.
Il 7 dicembre era la volta della più esperta Milsueldos che consentiva a Pavel Tuma, nei panni anche di proprietario, di calare la doppietta sempre in connection con Ondrej Velek. Alla terza uscita in ostacoli, dopo un secondo posto a Wroclaw e una vittoria in classe III a Lysa nad Labem, la figlia del semi-velocista Cable Bay (vincitore in Gr.2 e Gr.3 da Invincible Spirit) - stallone non trascendentale, in razza dal 2016, con tre soli vincitori classici (un solo in categoria di Gruppo, peraltro Gr.3) - e di una cavalla generata dalla vincitrice delle Oaks Italiane (Gr.1) Menhoubah si affermava al debutto in Italia in una modesta condizionata di Treviso, dove ai soliti Knapsack e Sopran Pegaso si aggiungeva la declassata Best Address. Milsueldos doveva sudarsela per andare a prendere, nel tratto piano finale, l'attaccante Best Address che a grande agio sul terreno pesante, dopo aver debellato il battistrada Sopran Pegaso, cercava l'azione decisiva a traguardo lontano. All'epilogo l'allieva di Pavel Tuma agguantava la rivale, in debito ai duecento dal palo, e la precedeva di due lunghezze. Sopran Pegaso, ancora terzo all'ultimo furlong, si piantava subendo il gran recupero di River of Kings, addormentato per tutta la corsa e terzo a cinque lunghezze dalla compagna di allenamento Best Address, e di Knapsack, quarta, protagonista nella prima parte di gara.
Due giorni dopo, Pavel Tuma sfiorava la tripletta facendo debuttare in una maiden di Pisa, sui 3.500 metri, l'interessante Swinging Thomas, prodotto di una stayer duplice vincitrice in Gruppo 3 in Germania, seconda in altrettanti Gruppo 3 tedeschi e terza in Gruppo 2 a Dortmund nonché figlio dello stallone Dylan Thomas, padre tra gli altri del leader generazionale italiano dei tre anni nel 2014 Dylan Mouth, autore di dieci vittorie consecutive in Italia (non piazzato in Inghilterra) su altrettante disputate, da due a quattro anni, ivi compreso Gran Premio del Jockey Club (Gr.1), Gran Premio di Milano (Gr.1) e Derby Italiano (Gr.2) per un totale di dieci vittorie in pattern race (tra cui tre Gr.1).
Swinging Thomas si presentava all'appuntamento da maiden, da due a tre anni, in otto prove in piano in Repubblica Ceka e Germania, con sei piazzamenti (secondo in classe I a Velka Chuchle), l'ottavo posto nel Derby Ceko (Gr.3) e il settimo nel Derby Slovacco (L) come score. Atteso al successo, il sauro, di allevamento tedesco e di proprietà di Jiri Charvat, impattava nel connazionale e new entry Aichner South Africa, autore di impressionante primo contatto con le siepi. I due, insieme a Lady Minx, piombavano su Johnny Be Goode, reduce da una vittoria a fine settembre in quel di Merano in categoria discendente (davanti di tre a Theresie), nel tratto compreso tra la penultima e l'ultima siepe, e lo sverniciavano senza tanti complimenti. In corda Swinging Thomas, tra i primi per tutta la corsa, all'esterno e da tergo South Africa con a centro pista Lady Minx. South Africa decollava dopo l'ultima siepe, saltata in coppia con l'allievo di Tuma e, nel tratto piano, staccava di cinque dal rivale. “Nel finale, dispersione...” commentava Marannini. Alla piazza d'onore Swinging Thomas precedeva di tre lunghezze scarse Lady Minx Fuori giri per Johnny Be Goode, quarto, a oltre quindici lunghezze dal vincitore davanti ai compagni di colore Make some Magic e Lawaa.
Fratellastro dell'ostacolista Sottovento (3 vittorie in Rep. Ceka in cross, tra cui una Listed Locale) e dei vincitori classici (3 vittorie in Listed in Germania) Sarandia, seconda nelle Oaks Tedesche (Gr.1), Saphir (vincitore in Gr.3 in Germania) e Saint Pellerin (vincitore in Listed a Deauville, secondo a Longchamp in Gr.3), South Africa capitalizzava al meglio i 18.100 euro investiti da Josef Aichner il 15 settembre del 2020 dopo un quarto posto a reclamare a Saint-Cloud sui 2,100 metri. A piacere, oltre un secondo posto in Germania nel novembre del 2019 (a una lunghezza da un successivo vincitore in Gr.3) in una condizionata da 25.000 euro al primo, l'apporto paterno griffato Maxios, un Monsun che pochi mesi dopo risulterà riproduttore di un vincitore in Gruppo 1 (Quilixios) negli hurdle inglesi.
Il duello Charvat-Aichner si rinnovava nella Prova d'Assaggio, unico steeple chase della stagione riservato ai tre anni. 7.225 euro al primo. La favorita ma problematica Honey Sexy gettava alle ortiche la vittoria, complici gli errori dell'interprete Ondrej Velek. Forse troppo fiducioso dei mezzi della Martaline, Velek tergiversava nelle corsie interne trovando più volte chiuso il varco ed effettuando tamponamenti in entrambe le curve. Determinante l'errore sulla piegata di fondo di non sbarazzarsi del battistrada Salcret che, all'ingresso in dirittura, chiudeva la porta in faccia alla Charvat su cui agiva d'anticipo esterno Johnny Be Goode. Il Desert Prince, fratello pieno dell'ostacolista Danza nel Vento, lanciava la volata lunga, prendendo la testa nel tratto compreso tra la penultima e l'ultima siepe. Velek, su Honey Sexy, abbandonava lo steccato per proporsi a centro pista. “L'attacco di Johnny Be Goode a Salcret sembrerebbe, uso tutti i condizionali del mondo, vincente a duecentocinquanta dal palo” commentava frettolosamente Marannini, perché all'inseguimento Honey Sexy si affacciava sul vitalissimo Salcret con a rimorchio, a una lunghezza e mezzo, l'Aichner Peace Garden, fin lì sempre nascosto. I quattro, molto vicini, in ricezione aprivano i gas nel tratto piano conclusivo. Honey Sexy piazzava lo speed all'apparenza risolutivo su un combattivo Johnny Be Goode, ma all'esterno di tutti il travolgente cambio di marcia di Peace Garden metteva d'accordo la compagnia con Salcret che, in vista del palo, stampava di una corta incollatura l'allievo di Paolo Favero a dimostrazione di un'ottima stamina e della leggera flessione dell'attaccante. “Finisce a bomba Peace Garden che in tre, dico tre, salti di galoppo prende Honey Sexy e la batte” la cesellatura di Marannini. Peace Garden, soggetto prelevato a due anni alle aste Arquana di Deauville da Davide Satalia per 42.000 euro, alla seconda in assoluto in carriera, dava dunque dimostrazione di classe notevole. Figlio dello specialista Kapgarde e di una sorellastra del vincitore classico in hurdle Peace and Co., vincitore Gr.2 a Cheltenham e Doncaster, mostrava altresì una terza e quarta linea generazionale molto qualitativa in piano fino all'apice costituito dallo stallone Pistolet Bleu, vincitore di sei prove di Gruppo in Francia tra cui Criterium di Saint-Cloud (Gr.1) e Grand Prix de Saint-Cloud (Gr.1), secondo nel Prix Ganay (Gr.1) e terzo nel Prix Arc de Triomphe (Gr.1), prodotto della quarta madre.
La stagione andava in archivio con le affermazioni di Baltic Wolve e Lady Minx. Il figlio di Australia, il 17 dicembre, dimostrandosi il miglior tre anni tra i diciassette schierati dallo “zar di Sinigo”, riportava da top weight un discendente a Pisa sui 3.500 metri contro una una coppia Tanghetti e altri due allievi di Paolo Favero. Affidato a Ivan Cherchi, il baio si collocava alla sella del battistrada Sopran Pegaso, concedendo allo stesso sei chili ma operando pressione continua. Baltic Wolve, in anticipo sulla compagna di allenamento Best Address, debellava le resistenze dell'avversario nel tratto compreso tra la penultima e l'ultima siepe e offriva la netta impressione di vincere comodo. L'ultima siepe però ravvivava una corsa all'apparenza conclusa. Il figlio di Australia superava infatti l'insidia in grande affanno, saltandola troppo sotto. Sopran Pegaso, più brillante, ritornava allora all'attacco ma nulla poteva contro la rapida riorganizzazione del leader che ripartiva e chiudeva la partita. Il Tanghetti era secondo a due lunghezze scarse. Best Address, numero tre della periziata, terza a tre lunghezze dal vincitore. A otto lunghezze da Baltic Wolve ultimava Bajazyd. Grande delusione della corsa Urus, il secondo della scala, che desisteva a metà della dirittura opposta a quella di arrivo.
Una settimana dopo, sempre da top weight, era Lady Minx a mettere tutti d'accordo a Treviso in un ascendente sui 3.000 metri percorsi sul pesante. La Planteur concedeva dai tre chili e mezzo (a Knapsack) ai nove chili alla compagnia. Nonostante questo era eletta favorita a poco meno di 7/5. L'atteso trionfo sembrava già sfumato all'inizio della dirittura opposta a quella di arrivo dove Lady Minx, montata, seguiva in ultima posizione a un distacco di dieci lunghezze dal battistrada Consensus. Ancora lontana all'attacco della piegata finale, l'allieva di Romano, affidata allo stesso trainer, entrava in dirittura con un gap di almeno sei lunghezze dal battistrada, ancora comodo davanti a Knapsack. Lady Minx artigliava Knapsack sull'ultima siepe e in piena spinta andava a prendere Consensus senza alcun affanno nonostante i sette chili concessi al rivale. Vittoria di due lunghezze e mezzo. “Ultimi seicento metri travolgenti per Lady Minx” la cesellatura dello speaker.
Così nelle dodici corse principali
Le Pattern Race
27/9 XII Criterium d'Autunno (Gr.1), Merano. Euro 25.500, m. 3.300, 3 anni. 1° Lemhi Pass (67 J.Faltejsek), M.L.Biffi, L.Marinoni, 2° No Profit, 3° Fiere de Toi, 4° Baltic Wolve, 5° Lawaa. (dist: 2,5 – 3,75 - 10 - 15), p.7, t. 4.10.00., morbido.
14/11 Premio Berlingieri (Gr.2), Milano. Euro 17.000, m. 3.600, 3 anni. 1° Roncal (66 J.Faltejsek), J.Charvat, P.Tuma, 2° Ever Soleado, 3° Theresie, 4° Urus, 5° Baltic Wolve. (dist: 6 - 6 - 9 - 1), p.9, t. 4.24.00, legg. Pesante.
06/09 Premio Tagliabue (Gr.3), Merano. Euro 12.750, m. 3.300, 3 anni. 1° No Profit (66 G.Agus), C.Troger, R.Romano, 2° Roncal, 3° Baltic Wolve, 4° Bajazyd. (dist: c.inc, - 15 - 7), p.6, t. n.d., morbido.
28/06 Premio dei Giovani (L), Merano. Euro 8.925, m. 3.300, 3 anni. 1° Airsive (68 R.Romano), C.Troger, R.Romano, 2° Singapor Rose, 3° Belle Rousse. (dist: 3,25 – 3,5), p.6, t. 4.10.30., morbido.
Le altre prove di blasone
02/08 Pasqualino Mazzoni (Debuttanti), Merano. Euro 12.750, m. 3.000, 3 anni. 1° Makito (67,5 R.Romano), C.Troger, R.Romano, 2° Johnny Be Goode. (dist: lont.), p.9, t. 3.37.10, morbido.
31/05 Prime Siepi Maschi (Debuttanti), Merano. Euro 10.625, m. 3.000, 3 anni. 1° Airsive (68, R.Romano), C.Troger, R.Romano, 2° Assassin. (dist: c.inc), p.11, t. 3.45.00, morbido.
31/05 Prime Siepi Femmine (Debuttanti), Merano. Euro 10.625, m. 3.000, 3 anni. 1° Theresie (67, J.Kratochvil), Statek Blata Cesky Raj, J.Vana, 2° Belle Rousse. (dist: inc), p.11, t. 3.45.00, morbido.
28/10 Premio del Prato (cond), Milano. Euro 8.925, m. 3.200, 3 anni. 1° Baltic Wolve (66 I.Cherchi), P.Favero, P.Favero, 2° El Bulli. (dist: 2,25), p.11, t. 3.59.50, pesante.
14/06 Premio Cermes (cond), Merano. Euro 8.500, m. 3.000, 3 anni. 1° Airsive (68 R.Romano), C.Troger, R.Romano, 2° Singapor Rose. (dist: 2,25), p.7, t. 3.47.90, legg. pesante.
23/08 Premio Bi-Elle di Luca Bruschi (cond), Merano. Euro 8.500, m. 3.000, 3 anni. 1° Makito (68 R.Romano), C.Troger, R.Romano, 2° Lemhi Pass. (dist: 7), p.5, t. 3.38.00, pesante.
07/10 Premio Monte Stella (maiden), Milano. Euro 8.500, m. 3.200, 3 anni. 1° Speed Merchant (64,5 R.Bens), P.Favero, L.Olisova, 2° El Bulli (dist: 4), p.9, t. 3.52.00, legg. pesante
17/12 Prova d'Assaggio (steeple debuttanti), Pisa. Euro 7.225, m. 3.200, 3 anni. 1° Peace Garden (65 J.Bartos), J.Aichner, J.Vana jr, 2° Honey Sexy. (dist: 0,75), p.8, t. 4.00.90, morbido.
LA TOP FIVE DI IPPICAOSTACOLI
Classifica discutibilissima, il futuro dirà quanto sbagliata, stesa in funzione delle prestazioni offerte in pista e delle sensazioni fornite, piuttosto che dei titoli conquistati che vedrebbero No Profit, Lemhi Pass e Roncal ai primi tre posti.
1. MAKITO: Due corse e due vittorie ottenute in scioltezza, con progressioni di marcia che hanno dato la sensazione di essere alle prese con un autentico fuoriclasse, specie se si sbirciano i tempi cronometrici. Estromesso per scelta tecnica da un Tagliabue che avrebbe difficilmente perso, non si è più visto in pista causa infortunio.
2. AIRSIVE: Imbattuto in tre uscite, ha messo sul piatto della bilancia degli speed finali che lo hanno portato a sbaragliare la concorrenza nella prima parte di stagione, dopo soporifere condotte di gara. Gli avversari battuti non hanno fatto sfracelli, ma il modo in cui li ha messi a tacere e i ragguagli cronometrici sono da primo prospetto.
3. RONCAL: Potrebbe valere più del terzo posto, difficile però immaginarlo davanti al Makito ammirato nella stagione. Getta alle ortiche per condotta parsimoniosa un Tagliabue affrontato con la certezza di far di un sol boccone di No Profit, per poi vincere in carrozza un Berlingieri bypassato da tutti i primi attori della stagione meranese.
4. LEMHI PASS: Rivelazione della stagione, cresce nel corso dei giorni e ribalta a proprio favore la linea con No Profit. Preparato in vista del Criterium d'Autunno, tanto da non orientarsi sul Tagliabue, sfrutta le assenze di Makito e Roncal per confermarsi davanti alla rivale storica No Profit (due a due i confronti diretti) nonché alla pericolosissima insidia d'oltralpe Fiere de Toi e conquistare un incredibile Gruppo 1.
5. NO PROFIT: Solida e stoica, riesce a sorprendere trainer e proprietario non facendo rimpiangere i calibri pesanti di scuderia. Dispensata dal Premio dei Giovani, si trova da gregario a capitano e recita bene il ruolo. Magistralmente interpretata da Agus sorprende Roncal nel Tagliabue e conquista l'argento nel Criterium d'Autunno. Sempre a podio in cinque uscite, si rivela la più regolare della generazione.
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