sabato 6 dicembre 2025

Responso 6 dicembre 2025.


 WHIRL WIND GIRL SI CANDIDA PER I GRAN PREMI DEL 2026. PRIMI SUCCESSI PER FINCH E CULT FIGURE

WHIRL WIND GIRL e JANGO D'AIRY 
al rientro al tondino dopo il Premio Whispin.
(Foto: Matteo Mancini).

Servizio di

Matteo Mancini

Sabato 6 dicembre

(Tempo bello, Terreno morbido)


Terzultima giornata della stagione ostacolistica italiana datata 2025. Circus del national hunt di ritorno laddove tutto era iniziato, in terra pisana, al Prato degli Escoli nel mese di gennaio. Canoniche tre prove, due in siepi e una in steeple, nel ricordo di tre vincitori del Gran Premio Merano, due dei quali sotto l'eccezionale regia di interpreti dilettanti ovvero gentleman. Apertura di convegno col Premio Cogne, leggenda meranese che ha preso parte alla classica fino alla veneranda età di sedici anni. Due successi, nel 1967 e nel 1969, per i colori della Scuderia Aurora e le interpretazioni di Mattei e Capasso, intervallati dal secondo posto nel 1968 alle spalle del futuro stallone dormelliano Pigalle. Per questo figlio di Tomm Giudi si annoverano, altresì, un secondo posto a cinque anni nel 1963, dietro a Dragon Vert, il quarto nel 1965 (edizione vinta da Creme Anglaise), terzo nel 1970 e nel 1972, ancora secondo (di Mister Magoo) nel 1971, quinto nel 1973 e quarto, a sedici anni, nel 1974 con uno score di due vittorie, tre secondi posti, due terzi, due quarti e un quinto posto per un totale di dieci piazzamenti nel Gran Premio Merano a farne un cavallo leggendario.

La prova dedicata a Cogne, un ascendente per quattro anni ed oltre sui 3.500 metri in steeple, si risolveva senza tanti scossoni col secondo acuto in carriera di Finch, il primo in ostacoli. L'allievo di Raffaele Romano, erede di Nathaniel (da Galileo), già riproduttore di validi saltatori quali King Heart e No Profit, la risolveva costantemente per vie interne, minando alla distanza le resistenze dell'avanguardista Normandy de la Vega, il più titolato di un lotto in realtà assai modesto. Il baio di casa Facchini rompeva gli indugi all'attacco dell'ultimo giro, dove sopravanzava Normandy de la Vega rendendosi intangibile da avversari incapaci di variare i cliché di corsa. Normandy de la Vega, monocorde, manteneva la miglior piazza davanti al focato a ghiaccio Island King, finito in progressione, con Modigliana e Na Scoitear spettatori retribuiti.


Il vincitore:

Soggetto interessante a due anni, sempre a podio nelle prime sette corse della carriera, in categoria maiden e condizionate sulle piste di Milano, Pisa e Roma, dai 1.500 ai 1.800 metri agli ordini di Sergio Dettori (colori Ferruccio Giacobbe), poi incapace di ripetersi in età più matura con un solo terzo posto nelle successive otto corse. Da qui la scelta di virare in ostacoli, con un interessante prima presa di contatto (secondo) e tre deludenti quinti posti tra Merano e Treviso. Piuttosto sorprendente il debutto in steeple a Pisa per le modalità e i contorni della vittoria.

Allevato dalla Grundy Bloodstock srl, è nipote sulla linea materna di Dansili (Danehill). Classico inbreeding 4x5 Northern Dancer certamente non costruito per gli ostacoli. Qualità eccelsa sulla seconda linea materna rappresentata da Field of Hope, triplice vincitrice di Gruppo in Francia con acuto nel Prix de la Foret (Gr.1).

La sorellastra Protea (da Sottsass) è tuttora maiden.

 

FINCH convince in steeple.
(Foto: Matteo Mancini).

La seconda prova in ostacoli vedeva la dedica a North Bay, portacolori Sagal vincitore nel 1988 nel Gran Premio Merano, avendo in sella il gentleman nonché proprietario Caimi per il training di Gianmaria Travagli.

Soluzione della prova, una maiden o vendere per quattro anni sui 3.200 metri, all'insegna del ballo dei debuttanti. Provava l'operazione dell'anticipo lungo lo strutturato Quantum Memories (bello al tondino), cavallo di allevamento tedesco nipote sulla linea materna di Maxios. Il neo portacolori di Aichner, con un passato in Listed in piano, dopo aver debellato sulla piegata finale le schermaglie del nevrile Tode (molto indisciplinato al tondino), subiva l'aggancio in vista dell'ultima siepe dell'altro debuttante Cult Figure. Il grigio di casa Biffi, un mix di velocità (il padre è Dark Angel) e stamina (la madre è una triplice vincitrice in Irlanda dai 1.600 ai 1.800 metri con acuto in un premio da 18.450 euro), attendeva il più possibile per risolverla con bell'allungo finale per la doppietta del fantino Gabriele Agus (e il training di Raffaele Romano) che metteva sempre più nel mirino il frustino d'oro della disciplina stagione 2025.

Muratone, favorito al betting e affidato a Josef Bartos, provava a recitare ruolo da protagonista, ma si rivelava incapace di seguire l'accelerazione finale dei due debuttanti. Tode calava alla distanza, mantenendo comunque la quarta moneta. Mai in corsa Ihopeyoulike e Monclar de Mix finiti nell'ordine.


Il vincitore:

Seconda vittoria in carriera per Cult Figure, la prima in ostacoli dopo quattordici corse in piano alla corte soprattutto di Luciano Vitabile. Vincitore a marzo 2024 sul miglio in categoria maiden, alla prima uscita italiana dopo il debutto in Irlanda. Schierato senza gloria nel Parioli (Gr.3), si è progressivamente opacizzato nelle prestazioni. Due secondi posti in handicap limitato, a tre e quattro anni, a Milano. L'approdo alle siepi non è certo riconducibile alla carta genealogica.

Soggetto di allevamento irlandese. Doppio inbreeding 4x5 su Mr Prospector e Sadler's Wells.

In linea diretta non vanta madri classiche (la seconda madre è piazzata in Listed ad Ascot), salvo la quarta, Aim for the Top, vincitrice del Chiusura (Gr.3) a Milano.

Il fratellastro Givemehoperosa ha vinto un premio da 7.500 euro a Leopardstown sui 1.800 metri.

 

 CULT FIGURE un Dark Angel atipico.
(Foto: Matteo Mancini).

L'ultima prova, la più interessante e qualitativa del programma, Premio Whispin (nome scandalosamente errato in “Wispin” nel programma corse e nel libretto iscrizioni), vincitore nel Gran Premio Merano nel 1972, il primo con un gentleman in sella ovvero Donati (oltre il già citato North Bay, ci riuscirà anche il neozelandese The Champ). 3,500 metri in siepi per cavalli adulti. Trionfava l'attesissima Whirl Wind Girl per la risposta di Jan Faltejsek a Gabriele Agus, utile a mantenere in vita – quantomeno sulla carta - le ormai flebili speranze per il frustino d'oro. La figlia di Toronado doveva vedersela con l'ex francese Jango d'Airy, chiamato a un importante salto di categoria dopo aver vinto a Treviso a reclamare, ma in passato vincitore in buona categoria a Cagnes-sur-Mer, e due rientranti di lusso lontani dagli ostacoli da oltre un anno: l'ospite francese Allied Powers (bruttino al tondino e assente dalle siepi da due anni) e Sopran Mistery. Tre ulteriori avversari, di caratura inferiore, completavano il campo.

Sopran Mistery, dopo 475 giorni di assenza, si incaricava di scandire discreto ritmo di gara francobollato dal compagno di colori Jango d'Airy, con gli altri due rivali più attesi subito terzo e quarto. Sulla siepe che immetteva sulla piegata di fondo da percorrere a mano contraria, Tereza Polesna veniva sbalzata di sella dall'estremo outsider (prossimo al 100 a 1) Little Feat.

Jango d'Airy sfilava il compagno all'attacco dell'ultimo giro senza però provocare grandi scossoni alla corsa. Whirl Wind Girl ne seguiva le mosse, con anche Allied Powers per le vie più brevi, sulla piegata finale, a provare a intavolare un'argomentazione convincente sull'apparente calo di Sopran Mistery. Whirl Wind Girl aggrediva Jango d'Airy nel tratto piano e ne disponeva di tre lunghezze abbondanti. Terzo chiudeva un eccellente Sopran Mistery, ben gestito da Lenka Neprasova dopo aver speso parecchio nelle fasi iniziali. Pagava uno stato di forma non certo esaltante Allied Powers che, dopo essersi proposto, si piantava letteralmente prendendo dodici lunghezze dal terzo in poco più di un furlong. Superius, quinto, cedeva alla distanza. A spasso per la pista e subito tagliato fuori dai giochi il polacco Rozbojnik.



La genealogia del vincitore

Cavalla di allevamento Charvat, già valida in piano in patria, vincitrice di tre classe I dai 1.900 ai 2.000 metri, seconda nelle Oaks Slovacche e quinta nelle Oaks Ceche. È figlia di Toronado, fratellastro del vincitore del Nazioni (Gr.2) e del Grande Steeple Chase di Roma (Gr.3) Wan, nonché fratello al 75% del vincitore in steeple Padrinho. Toronado è stato uno dei migliori prodotti in assoluto di High Chaparral, valido riproduttore di ostacolisti basti ricordare Altior e High Master, non altrettanto eccelso come riproduttore. Cavallo piuttosto veloce con predisposizione al miglio, ha vinto il Queen Anne Stakes (Gr.1) ad Ascot e il Qipco Sussex Stakes (Gr.1) a Goodwood, oltre a un Gruppo 2 e un Gruppo 3 sempre in Inghilterra, secondo nel Prix du Moulin de Longchamp (Gr.1), nel St James's Palace Stakes (Gr.1) e nel Qipco Sussex Stakes (Gr.1). In razza ha visto calare il proprio valore dai 12.000 euro agli attuali 8.000.

Deludente, per la qualità vista in corsa, in razza, dove comunque ha molti vincitori classici soprattutto fuori dall'Europa (notevole in Oceania). Spiccano Masked Crasader, Shelby Sixtysix, Bois d'Argent e Mariamia (tutti vincitori in Gruppo 1 in Australia), oltre Victor The Winner (vincitore in Gruppo 1 a Hong Kong) e Tribhuvan (vincitore i Gruppo 1 negli Stati Uniti). In Europa il livello è notevolmente inferiore con i fiori all'occhiello costituiti da Tactical, vincitrice in Gruppo 2 a Newmarket, e Toro Strike, vincitore in Gruppo 3 a Goodwood.

In Italia si sono contraddistinti soprattutto ospiti stranieri quali Stone Tornado (seconda nel Cumani, Gr.3; e nel Seregno, L), Revelstoke (seconda nel Gran Criterium, Gr.2) e We Love Harzburg (seconda nel Mezzanotte, L), oltre ad Air Comfort (terzo nel Tudini, Gr.3) e all'importato Cranberry (quarto nel Cumani, Gr.3)

In ostacoli, nonostante la linea diretta offerta da High Chaparral, ha offerto modesti risultati, dimostrando la propria inadeguatezza. Nessun vincitore classico. Appena otto ostacolisti in Francia, cinque dei quali vincitori. Otto i vincitori complessivi (due in Regno Unito). Mohican (fratellastro della madre di What About) è risultato essere il migliore, 3 vittorie con apice in un Hp di Cagnes-sur-Mer da 20.700 euro al primo, secondo in Listed ad Auteuil. 6 vittorie per Russian Virtue, con acuto in classe 3 a Carlisle.

Una vittoria appena per altri cinque soggetti, tra cui Amarna (vincitrice in un premio da 24.380 euro a Fontainebleau). Vittorie di minima per gli altri.

In Italia si sono visti in ostacoli sei figli di Toronado, cinque dei quali pessimi (non ce ne vogliano) e mai risultati vincenti quali Conquenado (secondo a reclamare a Treviso), Napolimania, Pizzo Falcone, No Can Do e Welcometoro. Whirl Wind Girl è l'unica vincitrice in ostacoli da Toronado in Italia.

L'attitudine a saltare arriva dalla linea femminile di casa Charvat. La madre Dumnonia, da Silver Frost, ha vinto tre classiche in Repubblica Ceca e Slovacchia, classificandosi seconda nel Bereguardo (L) a Milano. È sorellastra del vincitore in Gruppo 3 a Longchamp Barkaa, ma soprattutto di Dominique, vincitore della Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1) e della Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), e di Chittussi (quattro vittorie in ostacoli).

Ha generato un altro vincitore in ostacoli ovvero Don Hugo (2 vittorie in siepi in Polonia).


Whirl Wind Girl prossima
vincitrice classica?
(Foto Matteo Mancini).

Nelle prove in piano, spettacolo nel Gran Premio d'Inverno dell'Anglo Arabo, sui 2.000 metri, dove si sfidavano le due eccellenze del circuito mezzosangue italiano ovvero Massimiliano Narduzzi (da Anguillara) e Giovanni Atzeni (re indiscusso di Piazza del Campo a Siena), entrambi presenti all'ippodromo. La risolveva Plutonio da Clodia che approfittava dell'assenza del panzer Beniamino (il più forte mezzosangue del secolo italiano) per aggredire la sorellastra di quest'ultimo, Zeta Penny, ancora molto bella al tondino nonostante prossima a entrare negli undici anni. Decisivo il duello agli ultimi duecento metri, con Plutonio costretto poi a respingere il fuoco amico della scoordinata compagna di colori Minerva da Clodia che, obliquando da tutte le parti, chiudeva la doppietta di casa Narduzzi davanti ai due Atzeni Zeta Penny e Fauda. Davvero un gran spettacolo per i cultori dell'anglo-arabo. 

 

 
PLUTONIO DA CLODIA e Germano Marcelli
trionfano nel Gran Premio d'Inverno dell'Anglo Arabo.
(Foto Matteo Mancini).

King of the Lions di Ilaria Saggiomo (anche lui piuttosto interessante al tondino) assaporava la vittoria in handicap di minima sui 1.300 metri, venendo pizzicato nelle ultime battute da Gainer Boy, per i colori di Antonio Siri, altro “assassino” di Piazza del Campo. Il siepista mancato di casa Favero Maponus, assai in difficoltà nella fase centrale della corsa, a finale supersonico e sospinto da Germano Marcelli chiudeva la trio con un convincente terzo posto.

King of the Lions
beffato nel finale.
(Foto Matteo Mancini).

 

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