giovedì 21 dicembre 2023

Responso, seconda riunione in ostacoli di Pisa.


 MAZINGA NON SBAGLIA, PER IL RADDOPPIO DI NEPRASOVA. POPE CALA IL POKER E SI CANDIDA ALLA GRAN CORSA SIEPI DI PISA.

 Accompagnatori di prestigio per Mazinga

(Foto Matteo Mancini).

Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 21 dicembre

(Tempo soleggiato, terreno leggermente pesante).


L'ultima riunione dell'anno culminava col brivido. Nella terza delle tre prove in programma del circuito ostacolisti si rendeva necessaria la momentanea sospensione della corsa e l'ingresso in pista dell'autoambulanza di servizio per prestare le cure ad Alen Ordog rimasto riverso sul prato dopo il tremendo capitombolo sulla siepe mobile. L'interprete ungherese, al debutto in Italia insieme al collega Norbert Homoki impegnato nella medesima prova, rovinava a terra insieme al suo Wallstreet Journey (indenne a prima vista) al secondo salto nella condizionata per anziani. Pronta la sirena a richiamare cavalli e fantini che venivano fermati all'attacco della seconda diagonale, quando il gruppo procedeva compatto. Convocati dai commissari, i cinque allenatori interessati accettavano di recuperare la corsa a fine programma, fatta eccezione per l'ungherese Zalane che ritirava entrambi i propri soggetti. Prima dell'incidente, reso ancor più amaro per essere capitato a un entourage al debutto sulla pista, il pubblico del Prato degli Escoli applaudiva il doppio conquistato da Lenka Neprasova che, dopo Treviso (vincitrice della classifica in parità con Josef Bartos), prendeva gusto a vincere chiudendo la stagione italiana al quinto posto in classifica fantini con otto vittorie (a memoria non ricordo un simile livello raggiunto, in ostacoli, da una jockette).


Il meeting si apriva col ritorno alla vittoria di Zio Reginaldo, a secco da quindici mesi quando trionfò nel Premio Steeple Chases d'Italia (Gr.2). Il sei anni di casa Aichner seguiva le mosse di Nordmandy de la Vega per provare a far valere le proprie credenziali in retta dove si profilava, tutto per vie interne, l'altro Tanghetti di turno ovvero Kid Tango. Puntuale tuttavia l'interpretazione di Lenka Neprasova, brava a non farsi prendere dalle furie e a ribaltare i pronostici. L'allieva aspettava il più possibile per regolare i due avversari preparati da Raffaele Romano. Normandy de la Vega scandiva bene tutti i parziali, moderato da Jan Kratochvil, tanto da finire ancora vitale alla distanza. Gabriele Agus, da par suo, tentava di operare di anticipo su Zio Reginaldo non riuscendo tuttavia a far valere la corsia interna. Il figlio di Pounced interrompeva così il filotto di vittorie piegato dallo spunto di Zio Reginaldo che portava a pendere la bilancia a proprio favore per effetto della superiore qualità in piano.

Male gli altri. Black Watch approfittava della giornata no di Patricien e di War Brave, per portare a casa un non disprezzabile quarto posto, il massimo per le sue possibilità. Patricien, alquanto svogliato e pigro, si manteneva nelle prime posizioni nel primo tratto di gara, finendo tuttavia per retrocedere al termine della prima diagonale. Velek doveva ricorrere agli straordinari già all'inizio del giro finale per tenerlo a contatto del drappello. L'allievo di Ghiotti tentava, a ogni modo, di riorganizzarsi sulla dirittura opposta a quella di arrivo, ma là rimaneva. Faceva peggio War Brave, a disagio sugli ostacoli alti e ancora una volta prossimo alla caduta, nella fattispecie sul salto a mano contraria del sieponcino all'inizio della dirittura di arrivo. Un errore questo che si aggiungeva ad altre evidenti incertezze che tagliavano fuori il portacolori di Paolo Favero, ultimo sul palo e decisamente in regresso.

Dunque per Zio Reginaldo un ritorno alla vittoria a termine di un'annata, rispetto alla stagione 2022 (dove però correva nel più agevole circuito dei novizi in steeple), che lo vedeva precipitare di categoria. Frequentatore di buoni contesti in piano a tre anni agli ordini di Botti, vincitore in condizionata a Milano e quarto classificato nell'Emanuele Filiberto (L) sui 2.000 metri, Zio Reginaldo si rese protagonista nel 2022 di un'ottima stagione in ostacoli riportando, in sei corse, quattro vittorie culminate nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2) e due secondi posti, tra cui la piazza d'onore nel Premio Richard (Gr.3). Un ruolino che aveva portato Vana jr a promuoverlo nella rosa dei campioncini di scuderia a inizio 2023. Una collocazione che il cavallo dimostrava di non meritare. Quarto al rientro in condizionata, dietro ai compagni di colori Gangster des Coddes e Notti Magiche, e ancora quarto nella Gran Corsa Siepi d'Italia (Gr.1), in entrambi i casi disperso dai primi tre. Prove deludenti peggiorate al calare di categoria. Vana jr cercava infatti di rivitalizzare il soggetto nelle vendere, ma Zio Reginaldo, di contrario avviso, non accendeva l'attesa luce. Di nuovo quarto, a distacchi importanti da soggetti di minima (a nove lunghezze da Airvi), proseguiva con un quinto posto (ultimo) nel Massimo Caimi (Gr.3) per subire Azonto e Natam (divario di quindici lunghezze), rispettivamente a Merano e Treviso, a vendere e reclamare. Il tentativo di misurare le proprie qualità a Cagnes-sur-Mer, sempre a reclamare, terminava ben prima dell'arrivo con un pulled-up.

Da un punto di vista genealogico, Zio Reginaldo è figlio del veloce War Command (da War Front), soggetto vincitore in Inghilterra dai 1.200 ai 1.400 metri con acuto nel Dubai Dewhurst Stakes (Gr.1). Uno stallone entrato in razza in Irlanda a 15.000 euro a tasso di monta e progressivamente sceso agli attuali 2.800 euro, a dimostrazione di risultati tutt'altro che entusiasmanti. Piuttosto scarsi i riscontri qualitativi quale riproduttore di ostacolisti, sebbene in Italia abbia riempito l'occhio Domani Risplendi con due vittorie consecutive in siepi. Zio Reginaldo è l'unico vincitore classico in ostacoli generato da War Command. Interessante in Inghilterra On My Command, piazzato in Listed a Cheltenham. Da segnalare anche More Than Habit, vincitore a tre anni in siepi, secondo nell'Ettore Tagliabue (Gr.3) a Merano, ma sprofondato di livello con la maturità. Brevi apparizioni in siepi, senza costrutto, per Muhallab.

La madre di Zio Reginaldo è un'inedita, figlia di una piazzata in Listed ad Ascot, che ha generato vincitori in piano, sorellastra di una vincitrice in Listed negli Stati Uniti. Carta anagrafica dunque non entusiasmante e del tutto avulsa al circuito ostacoli.


 Lenka Neprasova e ZIO REGINALDO a bersaglio nel Tilborg.

(Foto Matteo Mancini).

Nella prova in ascendente Mazinga, dopo i riferimenti a Chernobyl scuola Krypton della settimana precedente, faceva vedere la sua “luce atomica” sfoderando il doppio Neprasova nel tratto finale. Tenuto costantemente calmo dalla jockette, il figlio di Charm Spirit, altro soggetto veloce specialista del miglio dal velocista Invincible Spirit, attendeva l'ultima siepe per disporre, dall'esterno, di una positivissima e ritrovata Darsena Ponti per un'accoppiata tutta al femminile liquidata 10 contro uno. Sull'allieva di Romano, Tereza Polesna addormentava la corsa per accelerare nella parte finale, dopo aver guidato il plotoncino fin dal primo metro. Un treno di gara che risultava ostico per l'atteso Tonk. Il portacolori Aichner, assai scorbutico e restio a impegnarsi, dimostrava di esser contrariato costringendo Jan Kratochvil a una monta energica. All'apparenza fuori dai giochi sulla piegata finale, il baio si riproponeva all'epilogo con un'azione troppo tardiva per ambire a miglior piazza.

Island King, messo da Velek in posizione di sparo, scontava il proibitivo peso, spegnendosi al momento della verità e findendo a imbarazzante distacco.

Senza troppo spremersi, dunque, Mazinga otteneva la prima vittoria in ostacoli dopo quattro uscite, la terza in assoluto considerando i successi in sabbia di Follonica sui 1.650 metri in categoria di minima. Alzbeta Faltejskova, al training, confermava l'ottimo momento di scuderia, proseguendo nella serie di vittorie dopo i trionfi di Treviso marcati King's Rock e Ivo. Primo successo in ostacoli per i colori di Vincenzo Tedeschi.

Da un punto di vista genealogico, Mazinga evidenzia un inbreeding 3x4 su Green Desert (padre, tra gli altri, di Desert Prince). Il padre Charm Spirit, nipote sulla linea femminile di Montjeu, è un vincitore molto precoce di tre prove di Gruppo 1, tra Francia e Inghilterra, sui 1.600 metri (vincitore anche sui 1.400 m.), con acuto nel Queen Elizabeth II Stakes (Gr.1) di Ascot. Ritirato in razza con aspettative importanti, ha visto scemare il proprio tasso di monta dagli iniziali 27.500 euro agli attuali 5.000. Un crollo importante che ne evidenzia i modesti risultati ottenuti in razza, fatto salvo per un vincitore (Shaquille) della July Cup (Gr.1) di Newmarket, due vincitori in Gruppo 3 in Inghilterra e uno in Germania nonché sette vincitori di Gruppo in Nuova Zelanda. Risibile il valore quale riproduttore di ostacolisti. Mazinga è il suo quinto vincitore in ostacoli in assoluto, dopo la vittoria di Surprising, vincitore a tre anni a Compiegne in una prova da 23.040 euro, terzo in Listed ad Auteuil-Midi, oltre le tre vittorie in Irlanda e Inghilterra di Just Jacob (acuto in una prova da 6.785 euro di Cork), il successo da 9.200 euro ottenuto da Supra Girl a Dieppe e i quattro successi in tutte le discipline in ostacoli, tra Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, di Chittussi (piazzato anche in Italia).

Sulla linea femminile, Mazinga evidenzia una madre figlia di Makfi e nipote del riproduttore di ostacolisti Rainbow Quest. Per la femmina, una sola vittoria, ma anche una sorellastra vincitrice in Listed a Newmarket e un fratellastro (Sonning) vincitore di tre prove in classe 4 in hurdle in Inghilterra. Una linea tutt'altro che esaltante con una discreta terza linea materna dove spiccano molti pattern performers, ma di ostacolisti neppure l'ombra.


Gli sfortunati WALLSTREET JOURNEY e Alen Ordog.

(Foto Matteo Mancini).

La terza prova, ripettuta a fine programma con l'oscurità e la nebbia incombenti, veniva risolta da Pope che, a dispetto dei sette mesi di inattività, disponeva del rodatissimo Natam in quello che si rivelava essere, viste le premesse iniziali, un inatteso duello. La corsa, infatti, si apriva con una lotta per la testa tra Prince Oliver e Magneto, su cui si rivedevano i titolati colori di Christian Troger. I due battistrada cadenzavano a buon ritmo, ma uscivano dai giochi alla distanza sebbene Prince Oliver tentasse di inscenare una decisa fuga all'attacco del giro finale. Pope veniva tenuto ultimo, quasi disinteressato alla contesa, a una decina di lunghezze dal battistrada, con Natam a metà via. Sulla piegata finale Natam acciuffava Prince Oliver che veniva praticamente fermato da Jan Kratochvil, tanto da finire ingoiato dal lontanissimo Magneto. La retta finale vedeva emergere, all'esterno, un Pope non al meglio della condizione, ma con energie abbondantemente sufficienti per piegare Natam.

Prospetto importante quello di Pope, alla quarta vittoria consecutiva, con apice nel Berlingieri (Gr.2), e ancora imbattuto nella disciplina. Cavallo di allevamento svedese generato da Maxios, stallone molto apprezzato tra gli ostacolisti in Italia, nonché in Irlanda dove vanta alcuni vincitori classici in ostacoli tanto da esser stato rilevato dalla Germania proprio per il circuito National Hunt. Tra le perle della sua produzione spiccano Quilixios, vincitore del Triumph Hurdle (Gr.1) di Cheltenham, e Gaelic Warrior, vincitore in Gruppo 1 in hurdle in Irlanda. Vittorie di Gruppo 3 per due soggetti di allevamento tedesco, vincitori in siepi ad Auteuil e Cheltenham. Da evidenziare per Maxios il terzo posto in classifica per introiti nella stagione ostacolistica italiana 2023 (dietro a No Risk at All e Kapgarde), grazie ai successi di Burschi, vincitore nel Criterium d'Autunno (Gr.2) e nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2), La Salinero e lo stesso Pope. Tra i soggetti ammirati in Italia, menzione anche per lo sfortunato Lucechericama, vincitore di una corsa in siepi nel 2022 e pluripiazzato nella medesima stagione in steeple in categoria elitaria ovvero secondo nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2), terzo nell'Ezio Vanoni (Gr.3) e nel Richard (Gr.3), prove queste ultime non più ripetute nel 2023 dove è apparso, seppur minato dagli accacchi, su standard assai modesti. Tra gli altri vincitori in ostacoli da Maxios, in Italia, si segnalano Palm Springs, vincitore nel 2022 in siepi in una maiden di Milano, secondo nell'Ezio Vanoni (Gr.2) a Merano, Loudovico, vincitore nel 2022 in siepi in una maiden di Merano, e South Africa, vincitore nel 2020 in una maiden a Pisa poi incapace di farsi valere nelle prove di cartello.

Per Pope, forse il miglior Maxios visto in ostacoli in Italia, una vittoria che vale, soprattutto per come è stata ottenuta, un biglietto di adesione alla Gran Corsa Siepi di Pisa. Prima vittoria in Italia per il francese Benoit Claudic, mentre confermavano l'ottimo momento di forma i colori di Kartus Wieslaw e l'operato del training polacco Greg Wroblewski.


 Rientro molto convincente per POPE, alla quarta vittoria in carriera.
(Foto Matteo Mancini).

A intervallo tra le tre siepi, nella vendere dedicata a Shenable, storico portacolori della Razza La Tesa vincitore dell'edizione del 1983 del Premio Pisa davanti, tra gli altri, a un My Top - padre della Top Africa crosser del Gladio Romano nazionale - che poi ebbe modo di mettere le mani sul Derby di Roma, gioia incontenibile per Paolo Favero che faceva il bis con un Big Riot, ancora una volta, da alta quota (oltre il 15 a 1) sui 1.200 metri. Perfetta interpretazione di Mario Sanna, dopo una partenza tutt'altro che brillante. Il fantino sardo, in corsia altissima, riorganizzava l'ex ostacolista per mettere a segno, a largo di tutti, un finale calibrato e devastante per gli avversari. Complimenti a scena aperta al tondino da parte del pubblico e operatori ("ci hai rotto, torna alle siepi... vinci sempre te!") per il training di Sinigo, giusto nome dal momento che il vincitore successivo del Pisa di Shenable fu Sinio. A congedo dell'articolo la domanda fatta a gran voce, tra una risata e l'altra a ricordare un po' la battuta di Inosanto al cospetto di un Bruce Lee con giubba giallo-nera, da Favero al suo fantino: “Ti è piaciuto il finale?” 

 

 Terza vittoria pisana per Big Riot
(Foto Matteo Mancini),

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