giovedì 19 dicembre 2024

Responso terza giornata corse, San Rossore, Pisa.

 

 GIORNATA NERA PER I FAVORITI. POPE IMPRESSIONA NELLA CONDIZIONATA E MANDA UN CHIARO MESSAGGIO AD AICHNER: NOI CI SIAMO! SGHEMBO E ASLANO RISOLVONO LE PERIZIATE IN CUI L'HANDICAPPER SI SALVA CON PARECCHIA FORTUNA E UNA COPPIA AICHNER IRRICONOSCIBILE

 Tornado POPE
è tornato.  
Atteso al main event con gli auguri della redazione.
(Foto Matteo Mancini).


 

Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 19 dicembre

(Tempo coperto, terreno Legg. Pesante)


Le polemiche ponderate e condivisibili legate alle scelte dei periziatori fungevano da preludio all'apertura della giornata di corse. Giustissime argomentazioni mosse da Paolo Favero ai microfoni di Sandro Marannini, condivise anche da Raffaele Romano, Christian Ghiotti e Matteo Mancini. Pesi sballati ma “provvidenzialmente” non evidenziati dagli esiti delle prove.

Ramuntcho, ingiocabile al betting per effetto della quota di 1,18 a 1 (grazie anche al supporto del compagno di colori Aslano) deludeva oltremisura nel discendente in steeple sui 3.500 metri.

Il sauro da Kap Rock, che per gli amanti della cultura letteraria deve il nome al romanzo francese di Pierre Loti ma che in realtà è un saltatore di genealogia specifica, si estraniava dalla contesa dopo l'ennesimo salto di specialità sballato da battistrada. Alto sull'arginello, radente sul muro e infine quasi in terra sul ribattezzato oxer (che, dalla tv, oxer non pare proprio) dove veniva rilevato al comando dal compagno di colori Aslano inseguito da Machinos e Sangho du Mathan fin lì rispettivamente terzo e secondo. Un'esitazione che spegneva le ambizioni di piazzamento del sauro, duplice vincitore in prove di Gruppo (2 e 3) ma nonostante questo col peso di minima costituito dai canonici 63 chilogrammi. Davanti si spianava la strada per l'inatteso topweight Aslano, seconda scelta di casa Aichner. Il giallo nero ben interpretato da Big Joe Bartos anticipava Machinos e soprattutto Sangho du Mathan, un po' sorpreso dall'errore di Ramuntcho. La retta di arrivo non riscriveva le posizioni se non in favore di Sangho du Mathan che, dall'esterno, rimontava un Machinos apparso in evidente progresso.

Assassin, sempre in coda, cadeva all'attacco dell'ultimo giro in seguito a una ricezione approssimativa che squilibrava l'interprete Gabriele Agus.

1, 2, 4 l'ordine di arrivo che, contro ogni pronostico e piaccia o non piaccia, confermava la perizia dell'handicapper.


La genealogia del vincitore

Soggetto di allevamento tedesco, secondo di Don't Dream nel Criterium di Primavera (Gr.2) nella stagione 2023, riproposto dopo 385 giorni di pausa causa infortunio risultando subito artefice di vittoria in maiden, non produceva gli attesi miglioramenti nei due successivi ingaggi dove, seppur gravato al peso, subiva soggetti quali Assassin e Sopran Leger.

Il padre Nutan, da Duke of Marmalade, è un vincitore di Derby Tedesco (Gr.1) che ha corso solo in Germania. Non ha linea riproduttiva in ostacoli in Francia, ma dal 2020 è stato rilevato dalla Vauterhill Stud in Inghilterra (dopo due anni di monte a 3.500 euro in Germania e un terzo a 3.000 euro) per farne un riproduttore di saltatori. Risultati numericamente limitati e senza acuti.

Alpenjager è stato il suo miglior prodotto, vincitore in Gruppo 3 a Krefeld sui 1.700 metri, secondo in medesima categoria a Monaco.

Aslano è stato il suo terzo vincitore in ostacoli, fin qui il migliore, dopo Sergeant (5 vittorie, tra Classe 4 e 5 in Inghilterra) e Lario (1 vittoria in classe 4 in Inghilterra).

Linea paterna, dunque, modesta.

La madre Aslana, da Rock of Gibraltar, è stata una buona cavalla dotata di velocità. Impiegata pressoché sempre in pattern race in Germania, ha vinto un Gruppo 3 e una Listed dai 1.400 ai 1.600 metri. Cinque volte seconda in Listed. Ha deluso in razza dove ha ricevuto anche stalloni importanti prima di calare su Nutan. È sorellastra del triplice vincitore di Gruppo 3 Amarillo (stallone secondo nel Vittorio Di Capua, Gr.1, a Milano) e del piazzato in Gruppo 3 Art Antique.

Un'eccelsa linea materna ma non certo certificato per le prove in ostacoli.


ASLANO
rimedia sulla debacle di Ramuntcho.
(Foto Matteo Mancini)

Ancora periziatore sotto attacco nel Premio Svelar, sui 3.200 metri per la categoria dei tre anni. Dom Approach, particolarmente bello al tondino, calamitava gioco e consensi. Inspiegabili 63 chili in sella, non certo attribuibili a seguito del secondo piazzamento ottenuto in maiden il primo dicembre. Quota sotto la pari e tutti concordi nell'indicarlo cavallo da battere. Evidente favorito netto, con gioco per il resto spalmato equamente sul resto dei partenti con quote dal 4,37 al 6 a 1.

Il sauro da New Approach, non preciso sui salti, non entrava mai in gioco subendo peraltro l'intralcio dovuto alla caduta di Gaetano Volpe (poi trasportato al locale pronto soccorso, auguri di pronta guarigione) da un fin lì brillante Yeomanry (figlio del qualitativo Wootton Bassett, stallone “magico” passato dagli iniziali 4.000 euro a monta agli attuali 300.000 euro, pescato da Paolo Favero a Newmarket).

Davanti andava in scena un duello estrazione Dea che tracciava le coordinate di un'Atalanta versione fugiens – per i cultori della musica criptica dal retrogusto horror firmato Michael Maier. Dea Daryl, annunciata in grosso progresso dal trainer Raffaele Romano (che con l'Atalanta vive sempre un derby particolarmente sentito), si collocava in avanti e respingeva la baldanzosa Dea Tango (cavalla di allevamento bresciano per la firma trionfatrice dell'ultimo Premio Pisa) fino in fondo. Le due femmine, italianissime, si isolavano sulla piegata di fondo lasciando sul passo la concorrenza, specie dopo la rovinosa caduta di Yeomanry ancora una volta incapace di chiudere il percorso. La vittoria sembrava ormai andata in archivio, quando emergeva un tardivo Sghembo che forniva epilogo da cardiopalma sospinto dal furore chirurgico di Josef Bartos. Pochi tempi di galoppo per andare a pizzicare sul palo la figlia di Romantic Wave (stallone a basso costo che ha dato qualche risultato in ostacoli in Italia). Cento metri devastanti per il figlio di Silver Frost che faceva esultare Mario Montanari, peraltro allevatore del soggetto, lasciando Dom Approach ben oltre i sessanta metri indicati al tondino in sede di presentazione corsa.

Il portacolori di Aichner, irriconoscibile rispetto alla precedente esibizione, deludeva oltre misura e riusciva “solo” ad aver ragione del modestissimo Linguan River, pure lui mai in corsa, per la quarta moneta del campo.

Dunque prima vittoria in carriera per Sghembo, così chiamato perché nato con un anteriore storto. Per lui, in precedenza, un'ottima prestazione a giugno sulla linea del vincitore classico Mr Mistoffelees.

Da rilevare la presenza di tre cavalli italiani ai primi tre posti.


 SGHEMBO come Spegasso
nomen omen 
per i cultori dei latinismi
(Foto Matteo Mancini)

La genealogia del vincitore

Cavallo di allevamento italiano (La Corte dei Sapori) ma linea sanguigna tipicamente francese abbastanza interessante. Figlio di Silver Frost, già padre del vincitore classico in ostacoli Mensch (Berlingieri, Gr.2), e soprattutto di un'erede del caporazza dei saltatori francesi Saint des Saints.

Silver Frost, da Verglas, evidenzia qualità di miler veloce. Vincitore nel Poule d'Essai des Poulains (Gr.1) a Longchamp. Ritirato in razza a 6.000 euro a monta, è attualmente sceso a 3.000 euro.

Risultati, per il tasso di monta, non poi così disprezzabili, seppur orientati alle prove in piano. Un vincitore di Gruppo 1 ovvero Silverwave, cinque vittorie classiche dai 2.000 ai 2.400 metri con acuto nel Grand Prix de Saint Cloud (Gr.1) cui fanno seguito due Gruppo 2, un Gruppo 3 e una Listed in Francia, pluripiazzato in Gruppo 1 e Gruppo 2.

Vanta inoltre altri cinque vincitori classici in Listed, oltre un sesto in una Listed ungherese.

Oltre venti vincitori in ostacoli dove hanno brillato, quali unici vincitori classici, l'inossidabile Mensch e Chiparus. Il primo, ancora in attività alla corte di Raffaele Romano, ha disputato 50 corse in ostacoli in Italia, riportando 9 vittorie. Brillante soprattutto a tre anni, quando aveva lasciato intendere di poter essere un prospetto importante specialista dei terreni pesanti. Vincitore del Berlingieri (Gr.2) a tre anni, secondo nel Premio del Prato (L), terzo nel Criterium di Primavera (Gr.2), nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano (Gr.2) e nel Premio Unire (L) a Treviso.

Per Chiparus una vittoria in Listed a Cagnes-sur-Mer.

Piazzamenti elitari anche per Frostinator, secondo in Listed sullo steeple di Lion d'Angers.

La madre Saint Sanka ha corso in ostacoli e la ricordiamo qui sotto con una foto omaggio. Molto deludente e mai piazzata nelle sue quattro uscite in ostacoli, nonostante una linea di indirizzo specifico.


Chiusura di giornata con la condizionata di qualità sui 3.500 metri per cinque anni e oltre. Paolo Favero si vedeva costretto al forfait per via dell'indisponibilità di Gaetano Volpe, condotto all'ospedale dall'autoambulanza. Presente in pista Tereza Podraska ma, a quanto pare, regolamento contrapposto alla possibilità di essere ingaggiata per la prova. Ritiro dunque inevitabile per Action Motion, da qualificare in altra occasione.

Pope, di rientro dalla Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), ripartiva laddove aveva terminato con una postura iniziale versione Russian Supremo. Vittoria debordante e in buona compagnia per i colori quest'anno imperiosi di Kartus Wieslaw. Greg Wroblewski presentava il figlio di Maxios (di cui si ricorda un certo “DIRETTORE” preparazione Pinzauti) in una forma da gran premio e staccava il biglietto per i gran premi della pista. Rostislav Bens, in cabina di regia con i “gradi strappati” (evidente scucitura all'altezza della spalla a favore di telecamera), attendeva in pancia al gruppo assecondando il treno di gara scandito da un nervosissimo Zanini (recalcitrante al tondino) per chiudere la partita abbondantemente prima dell'ultima siepe. Il baio, senza apparente sforzo, sfondava per vie esterne all'inizio dell'attacco del giro finale e salutava il campo di gara. Dodici lunghezze rifilate al valido Le Petit Nice che, accompagnato dall'emergente Whirl Wind Girl, recuperava, a distacco, all'epilogo per avere ragione di uno stanco Zanini impiegato con schema avanguardista. Non pervenuti gli altri, tra cui un regredito Ivo che confermava i brutti responsi ottenuti in Francia faticando a progredire dalle retrovie.

Don't Dream, assai bello e possente al tondino (bel cavallo davvero), desisteva alla distanza. Jazzman du Large, fuori categoria, chiudeva in ultima posizione facendo il suo massimo possibile e lasciando intravedere qualità da spendere con costrutto in prove meno impegnative e al tempo stesso più congeniali.


La genealogia del vincitore


Prospetto importante quello di Pope, cinque vittorie nelle ultime sei corse (le uniche in ostacoli) battuto solo da sua Maestà Mauricius nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3). Visti e considerati gli acciacchi, campionissimo conclamato. Vincitore nel Berlingieri (Gr.2), è di allevamento svedese ed è generato da Maxios, stallone molto apprezzato tra gli ostacolisti in Italia, nonché in Irlanda dove vanta alcuni vincitori classici in ostacoli tanto da esser stato rilevato dalla Germania proprio per il circuito National Hunt. Quest'anno, in Italia, è stato lo stallone più rappresentato con qualcosa come nove figli schierati contro i sei di Affaire Solitaire.

Tra le perle della sua produzione spiccano Quilixios, vincitore del Triumph Hurdle (Gr.1) di Cheltenham, e Gaelic Warrior, vincitore in Gruppo 1 in hurdle in Irlanda. Vittorie di Gruppo 3 per due soggetti di allevamento tedesco, vincitori in siepi ad Auteuil e Cheltenham. Da evidenziare per Maxios il terzo posto in classifica per introiti nella stagione ostacolistica italiana 2023 (dietro a No Risk at All e Kapgarde) e nella top ten quest'anno. Tra i soggetti ammirati in Italia, menzione per Burschi (vincitore nel Criterium d'Inverno, Gr.2, e nello Steeple Chase d'Italia, Gr.2), Wamba (terzo nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano, Gr.1), Vezzana (terzo nella Gran Corsa Siepi d'Italia, Gr.1, e nello Steeple Chase di Treviso, L), lo sfortunato Lucechericama, vincitore di una corsa in siepi nel 2022 e pluripiazzato nella medesima stagione in steeple in categoria elitaria ovvero secondo nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2), terzo nell'Ezio Vanoni (Gr.3) e nel Richard (Gr.3), prove queste ultime non più ripetute nel 2023 dove è apparso, seppur minato dagli acciacchi, su standard assai modesti. Tra gli altri vincitori in ostacoli da Maxios, in Italia, si segnalano Palm Springs, vincitore nel 2022 in siepi in una maiden di Milano, secondo nell'Ezio Vanoni (Gr.2) a Merano, Loudovico, vincitore nel 2022 in siepi in una maiden di Merano, La Salinero, South Africa, vincitore nel 2020 in una maiden a Pisa poi incapace di farsi valere nelle prove di cartello, e l'interessante Rayden Dubai che ha debuttato con un valido secondo posto in condizionata a Pisa.

Per Pope, forse il miglior Maxios visto in ostacoli in Italia, una vittoria che vale, soprattutto per come è stata ottenuta, un biglietto di adesione alla Gran Corsa Siepi di Pisa.


 Da Pope a Let It Go Papa,
ritornando sulla famiglia SGHEMBO,
la madre SAINT SANKA nel giorno di san valentino 2019
con in schiena i colori di ASLANO rappresentati,
per i cultori della musica o di John Carpenter
(la vera cultura che non prende soldi)
sempre ricordando Michael Maier 
versione Starman.
(Foto Matteo Mancini).

Nelle prove in piano, nella vendere per due anni per cavalli di due anni, risolveva con esibizione prepotente Noble Intention, già dominante sulla curva finale per i colori di Stefano Botti e la prole di Full Drago la cui linea genealogica non è opportuno indicare qua essendo già stata abbondantemente indagata nelle dovute sedi.

Full Drago c'è
vince con NOBLE INTENTION
finale con i Botti
per gli auguri di buon anno
(Foto Matteo Mancini). 

 

martedì 17 dicembre 2024

Presentazione corse, terza riunione, San Rossore.

 

 TICKET PER LA GRAN CORSA SIEPI DI PISA DA STACCARE NEL PREMIO TILBORG. SANGHO DU MATHAN PROVA IL SALTO DI CATEGORIA CONTRO RAMUNTCHO E MACHINOS. DOM APPROACH E SGHEMBO SI CONTENDONO L'ASCENDENTE PER TRE ANNI.

POPE riparte da dove aveva terminato
(Foto Matteo Mancini).

Commento Matteo Mancini

Ultima riunione datata 2024, la terza per la nuova stagione ostacolistica al San Rossore. Canoniche tre prove con qualità in pista e diversi vincitori classici a presentare le loro candidature per i gran premi di gennaio e febbraio.

Si parte con il discendente in steeple, sui 3.500 metri. Sangho du Mathan alza l'asticella senza turni di riposo e prova a scalare la categoria. La scelta non è poi così improba, vista la facilità con cui ha vinto in ascendente. Lo imita nella risalita Sword Beach, terzo, da protagonista, una settimana fa a distacco dal vincitore Sangho du Mathan. Impegno difficile, ma forma certificata. Da battere ci sarà comunque Ramuntcho, rientrato piuttosto bene sulla pista e in passato dominatore della categoria novizi sull'anello pisano con acuto nel Neni da Zara (Gr.3). Incomprensibile, ancora una volta, il periziatore che conferisce peso di minima al cinque anni, 63 chili, nonostante il secondo posto in condizionata il primo di dicembre in schiena alla chiacchierata Runa ben avanti a Machinos e Surabaya. Una valutazione, quest'ultima, che porta in sella al figlio di Kap Rock Kratochvil in luogo del più pesante Bartos. Due chili in più vengono rifilati a un Machinos atteso in grande progresso, ma sulla carta in ritardo sul sauro di Aichner. Prova la nuova disciplina Aslano, valido routiner di casa Aichner dalla mole imponente (e dai piazzamenti importanti a inizio carriera) che beneficia dell'interpretazione di Bartos e del probabile appoggio degli scommettitori (il cavallo base resta comunque Ramuntcho). Sulla carta non ha la classe né di Ramuntcho, né dell'”incerottato” Machinos o del redivivo Sangho du Mathan; Aslano è già stato battuto in modo netto – sebbene con un rapporto al peso più sfavorevole rispetto a quello di giovedì – da Assassin che ritorna a Pisa con prestazioni altalenanti e col ruolo di mera sorpresa.

Corsa interessante, con qualità in pista. La base è Ramuntcho che anteponiamo alla forma di Sangho du Mathan e alla qualità minata dagli infortuni di Machinos.


Pronostico Mancho: Ramuntcho, Sangho du Mathan.

 

RAMUNTCHO cerca la vittoria, 
dopo il buon rientro del primo dicembre
(Foto: Matteo Mancini).

Si prosegue con l'ascendente in siepi per cavalli di tre anni sui 3.200 metri. Prova di minima con sei dichiarati partenti. Anche qua follia del periziatore – la pista ci darà torto – con 63 chili concessi a un Dom Approach autore di prova importante il primo dicembre, quando si è “limitato” a fare la retta di arrivo impattando su un candidato di Charvat che probabilmente ritroveremo nei main event. Favorito netto, dunque, con ancora una volta Jan Kratochvil premiato dal peso e quindi in cabina di regia al posto di Bartos. Cala di categoria Sghembo, su una linea ottima a giugno quando terminò a due lunghezze abbondanti da Mr Mistoffelees poi mattatore della categoria. Prestazione quest'ultima che dovrebbe, già da sola, valergli una perizia di 69 chili (il periziatore però è in vena di regali). Soggetto falloso e non troppo affidabile che in questa categoria dovrebbe comunque far valere le sue ragioni. Sarà probabilmente il favorito al betting. Peso irragionevole per Yeomanry, ultimo a Treviso nella medesima categoria e contro medesimi soggetti senza, di fatto, vedere calare il peso. Soggetto estremamente discontinuo, ha fatto vedere poco e a intermittenza con due sole prestazioni valide su otto corse disputate (sovente senza ultimare il percorso). Difficile che possa fare la voce grossa, peraltro concedendo dai sette ai quattro chili a soggetti dimostratesi in forma. Ha, come minimo, quattro chili di penalizzazione (il campo, anche qua, ci darà torto).

Dea Tango è piaciuta a Treviso dove ha relegato in posizione di rincalzo Excellent Drago e soprattutto Dea Daryl e Linguan River, che qua sembrano abbondantemente chiusi dal pronostico. La femmina di Vulkan, ex Tanghetti, ha chance di piazzamento, ma non è trattata bene al peso specie nel rapporto con i due della famiglia Vana.

Dea Daryl e Linguan River sono gli estremi outsider essendo apparsi, sin qui, decisamente mediocri.


Pronostico Mancho: Dom Approach, Sghembo.

 

LE PETIT NICE
fu secondo di Mauricius nella
Gran Corsa Siepi Nazionale del 2023.
(Foto Matteo Mancini).

Chiusura con una valida condizionata per soggetti di cinque anni e oltre sui 3.500 metri in siepi che vale il ticket per la Gran Corsa Siepi di Pisa. Presenti diversi vincitori classici, alcuni dei quali al rientro e altri reduci da battute di arresto durature causa infortuni o scelte impegnative in terra d'oltralpe. Almeno quattro grandi cavalli per la categoria, più due soggetti da verificare rappresentanti dei colori Charvat.

Pronostico non semplice per effetto di uno stato di forma generalizzato che potremmo definire nebuloso. La classe dell'infinito Zanini, vincitore di Gruppo 1 (uno dei pochi ad aver piegato Mauricius) ormai alla soglia degli undici anni, contro le incertezze di forma dei vincitori classici Pope (eccellente lo scorso anno a Pisa) e Ivo, due soggetti di valore indiscutibile ma di rientro o reduci da campagne francesi controproducenti. Discorso similare per Le Petit Nice, pure lui “incerottato” e rispedito al mittente in Francia dopo aver vinto a Waregem. Lo ricordiamo secondo nella Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1) del 2023, disperso da Mauricius. I tre di cui sopra, a parità di forma, gli sono superiori.

Don't Dream, valido nel 2023 a Merano dove si aggiudicò il Criterium di Primavera (Gr.2) e il Premio dei Giovani (L), è apparso in forma in Cekia, dopo esser rimasto fermo per un anno, in categoria però non trascendentale. Potrebbe avere i numeri per riproporsi in main category. Incuriosisce la scelta di Faltejsek che gli preferisce la semi-debuttante Whirl Wind Girl, una figlia di Toronado (fin qui molto deludente come riproduttore di ostacolisti visti in Italia) che ha vinto al debutto a Slusovice confrontandosi però con poco (secondo, a sei lunghezze, la vecchia conoscenza locale Mascalzone). Potrebbe inserirsi nel marcatore, ma non sembra avere la qualità dei laureati in prove classiche. I colori di Charvat, probabilmente, le faranno avere una quota inferiore a quella che, in realtà, meriterebbe.

Completano il campo lo stayer Action Motion, nuovo portacolori di Favero reduce dalle campagne irlandesi e qua in cerca della qualifica per categorie di spettanza (aria di ascendenti). Ha già corso in siepi in Irlanda con mediocri risultati. Vanta un curriculum di una vittoria, ottenuta in hurdle a Cork due anni fa, cui hanno fatto seguito ventidue uscite in cui non è mai andato oltre il quarto posto. Non entusiasma manco per niente.

Chiude il campo l'estremo outsider Jazzman du Large dell'agente di polizia, campione italiano di concorso completo Fise, Pietro Sandei per la monta di Teresa Polesna. L'ippica è una discplina ben diversa dall'equitazione. Colori ancora a caccia della prima vittoria.

Corsa molto interessante con diverse variabili non ponderabili dai non addetti ai lavori. Andiamo per la classe.


Pronostico Mancho: Zanini, Ivo, Pope.

giovedì 12 dicembre 2024

Responso seconda giornata corse, San Rossore, Pisa.

CHE DEBUTTO PER WHAT ABOUT! IL PRODOTTO DI CASA EFFEVI SI AGGIUDICA LA CONDIZIONATA PER TRE ANNI DAVANTI ALL'INDIAVOLATA CHEEKY BLIMEY E AL FALLOSO SECRET BOSS.

PASSEGGIA SANGHO DU MATHAN NELLA PERIZIATA IN STEEPLE, MENTRE FESCHANDA E RAYDEN DUBAI FANNO UNO-DUE NELLA CONDIZIONATA IN SIEPI.


 SANGHO DU MATHAN
autorevole nello steeple.
(Foto di Matteo Mancini).


Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 12 dicembre

(Tempo soleggiato, terreno buono)


Giornata mite e soleggiata per la seconda riunione della stagione ostacolistica pisana targata 2024-25. Ventiquattro saltatori spalmati su tre prove, nessuno caduto e tutti rientrati apparentemente senza problemi.

Apertura di programma con l'assolo in steeple di Sangho du Mathan. Il sei anni ha fatto valere la qualità mostrata nel 2022 quando, in terra francese, aveva mostrato qualità importanti vincendo in modo ripetitivo in classe 2 a Compiegne fino a ottenere la vittoria nel Prix Gerald de Rochefort (L) ad Auteuil e il terzo posto nella Gran Corsa Siepi di Compiegne (Gr.3). Piazzamenti da assoluto top in Italia dove è stato importato a primavera da Marco Luigi Biffi dopo un secondo posto a Moulins, ottenuto al rientro a 537 giorni dal precedente ingaggio. 16.100 euro spesi per provare a rilanciarlo in main category alle nostre latitudini. Quarto il due di giugno nella Gran Corsa Siepi di Italia (Gr.1) a contatto di soggetti notevoli, non più capace di ripetersi nei successivi ingaggi pur terminando ancora quarto, questa volta da ultimo classificato, nel Memorial Massimo Caimi (Gr.3) e poi rispedito al mittente a vendere dietro due soggetti ammaccati quali Aslano e Domani Risplendi.

Non considerato a dovere dal gioco, come avevamo anticipato, ha confermato le buone impressioni del suo staff. Fin da subito collocato nel vivo della manovra da Gabriele Agus, ha seguito guardingo l'inatteso front runner Sword Beach (33 a 1) per muovere a metà dirittura opposta a quella di arrivo e fare letteralmente il vuoto. È atteso a ulteriore progresso sulla pista e non è da escludere una sua presenza nella Gran Corsa Siepi di Pisa. Vittoria di sette, ma si potrebbe anche dire di quanto vuole, peraltro aiutato dalle scelte di un periziatore che definire poco comprensibili appare tutt'altro che ardito.

Al secondo posto chiudeva una chirurgica Surabaya ben montata da Jan Faltejsek. La femmina lasciava campo d'azione all'ex francese, evidentemente reputato non battibile (nonostante le puntate degli scommettitori orientate su altri), e attendeva la retta per mettere in atto un poderoso allungo finale con cui fulminava negli ultimi metri uno stanco quanto coraggioso Sword Beach. L'allievo di Paolo Favero forniva la sua migliore prestazione italiana. Impiegato forse con troppo ardimento, cercava persino di infastidire Sangho du Mathan vanificando così la piazza d'onore.

Male tutti gli altri.

Black Star, ingiustificatamente finito favorito al gioco (2,31 a 1 con apertura a 1,50 a 1), mostrava i suoi consuetudinari limiti nell'entrare in carburazione. Tenuto addormentato in coda al gruppo da Bartos, il colosso da Kapgarde sudava le proverbiali sette camicie per tentare di emergere da lontano. Quarto senza mai figurare e decisamente monocorde, peraltro penalizzato da una mole non certo adatta per uno schema di gara che preveda lo scatto finale. Planting, viceversa, provava a seguire le mosse di Sangho du Mathan prendendolo da punto di riferimento. Brillante nelle prime fasi della gara, alzava bandiera bianca a trequarti della dirittura opposta a quella di arrivo rendendosi protagonista di una brutta prestazione. Irriconoscibile rispetto al cavallo ammirato in primavera. Altrettanto irriconoscibile Pan de Azucar, annunciato nell'intervista pre-gara di Raffaele Romano in forma e in condizione di giocarsela con Sangho du Mathan. Propositi puntualmente disattesi. Il figlio di Chrchill non è mai stato in gara. Island King, nelle retrovie, desisteva alla distanza.


La Genealogia del vincitore

Profilo da saltatore puro di provenienza francese. La madre, figlia del caporazza tra i riproduttori transalpini in ostacoli Turgeon, è sorellastra di un vincitore classico francese, terzo piazzato nel Grande Steeple Chase di Parigi. Il padre Bathyrhon è un degno rappresentante della famiglia Monsun specialista delle grandi distanze. Dirottato nel circuito national hunt francese, si è classificato negli ultimi tre anni costantemente nella top ten dei riproduttori per introiti in ostacoli in terra francese.

Ottimo profilo, peraltro evidenziato anche dalla sorellastra Amour du Mathan (Saint des Saints), vincitrice di due Listed in steeple ad Auteuil e del Grande Steeple Chase di Compiegne (Gr.2).

Dopo Black Star, era il profilo più importante in ostacoli del campo di gara.

 

 La scatenata CHEEKY BLIMEY
eterna piazzata.
(Foto Matteo Mancini).

La qualità genealogica, sebbene legata alle prove in piano, emergeva anche nel Premio Madey, condizionata in siepi sui 3500 metri per tre anni. Cheeky Blimey, forte dell'esperienza acquisita fin da primavera e del terzo posto nel Criterium d'Autunno (Gr.1) di fine stagione meranese, imprimeva un treno di gara scatenato non appena caduto ill tape. Cercava di adeguarsi Secret Boss dando la sensazione al pubblico di mettere in opera una fuga a due. La soluzione da lontano tuttavia non riusciva a concretizzarsi per effetto del lavoro di tamponamento messo in atto da Hidden Girl, la novità italiana introdotta da Pavel Tuma per i colori di Jiri Charvat, marcata stretta da Ginger and Lemon con a rimorchio il debuttante assoluto What About. Il tema della corsa, sviluppatasi in modo quanto mai tattico, verteva su queste coordinate. Cheeky Blimey senza paura non riusciva a scrollarsi di dosso la compagnia ma, seppur stanca, mostrava ancora argomenti da spendere all'epilogo respingendo tutti e tutto ma non il poderoso allungo della sorpresona What About. Il portacolori della scuderia Pastuszka, moderato da Gaetano Volpe, piazzava un violento allungo finale che gli consentiva, dopo l'ultima siepe, di sbaragliare il qualitativo campo di gara in una volata a cinque. Cheeky Blimey, ancora una volta, rinviava l'appuntamento con la vittoria a data da destinarsi. Secret Boss, estremamente falloso per tutto il tracciato ed evidentemente contrariato dal ritmo scatenato, manteneva il terzo posto salvandosi dal tentativo di rimonta di un Ginger and Lemon non autore degli sperati miglioramenti. Solo quinta la favorita Hidden Girl, 2 contro 1, quasi in terra sull'ultima siepe e per questo penalizzata sul risultato finale.

Non dispiaceva il debuttante in ostacoli Betrayal, sesto con Andrea Lancini in cabina di regia e da rivedere nei prossimi appuntamenti. Un debutto non proprio semplice per il grigio, messo fin da subito sotto pressione dal ritmo feroce.

Male gli altri. Lovely Olivia non entrava mai nel vivo. Your Dream restava per tutta la corsa in coda al gruppo e là rimaneva non ripetendo l'interessante debutto nella disciplina. Mamula gravitava in pancia al gruppo salutando la compagnia all'attacco del giro finale.


La Genealogia del Vincitore

Allevato dagli storici colori di Felice Villa (Effevi), rappresentativi della storia moderna dell'ippica italiana, What About è figlio di una vincitrice del Coolmore (L) sorellastra del saltatore Vinci per Noi e del pluripiazzato in Listed Holy Water. Buoni geni per una carriera in piano a cui, per motivi che non ci è dato sapere, non è stato destinato. Il padre Decorated Knight è un figlio del caporazza Galileo, vincitore in Gruppo 1 e in Gruppo 3 in Irlanda dai 1.800 ai 2.100 metri. Quasi del tutto sconosciuto in ostacoli e poco esaltante in razza dove è precipitato dagli iniziali 15.000 euro di monta agli attuali 3.000. What About è un prodotto del suo terzo anno di monta (all'epoca quotata 9.000 euro). Un solo vincitore di Gruppo (peraltro un Gruppo 3) in tutta la carriera e due piazzati in Listed. Decisamente poco. What About è il suo quinto vincitore in ostacoli. Il migliore, su questo versante, Zain Nights ha riportato 4 vittorie, due delle quali in classe 2 a Cheltenham e ad Haydock.

 

La sorpresa della giornata
WHAT ABOUT
(Foto Matteo Mancini).

Nella corrispettiva prova per anziani tornava a brillare il vessillo di Jiri Charvat, sebbene per il training di Alzbeta Faltejskova in luogo di Pavel Tuma. Feschanda, prodotto dell'allevamento di Charvat, otteneva infatti la prima vittoria in carriera in siepi costruendo il successo con una fuga sulla piegata finale. Jan Faltejsek prendeva in pochi tempi di galoppo tre lunghezze al debuttante in ostacoli Rayden Dubai, sicuramente impiegato con parsimonia dallo staff di Kartus Wieslaw. Ricondotto in scia dell'attaccante da Rostislav Bens, il figlio di Maxios provava a ricucire lo strappo ma subiva la ripartenza della femmina che rifiniva bene la sua prova con tre lunghezze di margine. “Solo” terzo Mythos, al quarto piazzamento in ostacoli, ben davanti a un ciclopico Kenzo du Chenet di rientro da un anno di inattività. Quinta, non distantissima, Movie Night a evidenziare quanto la prestazione della vincitrice non sia proprio un successo da candidatura ai main event.

Interessante, per alcuni parziali a traguardo lontano, il debutto del Favero, colori Stampfl, New Dayrell, poi ultimo sul palo e sparito alla distanza dopo aver fatto la quarta corsia sulla curva della segreteria (perché sprecare così energie?). Non pervenuto l'altro debuttante Advantagemissgraf. Male Cheverny, mai in corsa.


La Genealogia del vincitore

Prodotto di casa Charvat, Feschanda è figlia di una portacolori di scuderia (French Quebec) generata da Excellent Art, terza classificata nel Premio Verziere (Gr.3) a Milano, plurivincitrice in Listed in patria e quarta in Listed anche a Curragh. Sei vittorie dai 1.600 ai 2.200 metri. È sorellastra di una terza classificata in Listed a York. Feschanda è il suo terzo prodotto, dopo i vincitori in ostacoli non trascendentali Faliraki (4 vittorie tra Cekia e Slovacchia), French Chardonnay (6 vittorie tra Cekia e Polonia) e Frehel (1 vittoria a Merano).

Il padre Dariyan è un figlio di Shamardal, prodotto Aga Khan, vincitore in Gruppo 1 e Gruppo 2 in Francia specialista della distanza. Non trascendentale in razza né in piano né in ostacoli. Anche per questo stallone si nota il crollo del tasso di monta dagli iniziali 8.000 euro agli attuali 3.000 al suo ottavo anno di monta. Due soli vincitori classici, uno in Gruppo 3 a Longchamp sui 1.800 metri, l'altra in Listed sempre in Francia. Si contano altresì nove piazzati in pattern, uno in Gruppo 2 in Francia, tre in Gruppo 3 (uno a Delaware Park, negli Stati Uniti, gli altri in Francia) e cinque in Listed (sette in Francia e uno in Germania). I suoi prodotti sono stati impiegati di rado in ostacoli. Feschanda è il suo quinto vincitore in ostacoli (tre vincitori in Francia, 1 in Cekia), disciplina in cui è risultato migliore Intime Wild, secondo in Listed in siepi a Pau.

 

 Prima vittoria in carriera in siepi per
FESCHANDA
(Foto Matteo Mancini).