giovedì 19 dicembre 2024

Responso terza giornata corse, San Rossore, Pisa.

 

 GIORNATA NERA PER I FAVORITI. POPE IMPRESSIONA NELLA CONDIZIONATA E MANDA UN CHIARO MESSAGGIO AD AICHNER: NOI CI SIAMO! SGHEMBO E ASLANO RISOLVONO LE PERIZIATE IN CUI L'HANDICAPPER SI SALVA CON PARECCHIA FORTUNA E UNA COPPIA AICHNER IRRICONOSCIBILE

 Tornado POPE
è tornato.  
Atteso al main event con gli auguri della redazione.
(Foto Matteo Mancini).


 

Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 19 dicembre

(Tempo coperto, terreno Legg. Pesante)


Le polemiche ponderate e condivisibili legate alle scelte dei periziatori fungevano da preludio all'apertura della giornata di corse. Giustissime argomentazioni mosse da Paolo Favero ai microfoni di Sandro Marannini, condivise anche da Raffaele Romano, Christian Ghiotti e Matteo Mancini. Pesi sballati ma “provvidenzialmente” non evidenziati dagli esiti delle prove.

Ramuntcho, ingiocabile al betting per effetto della quota di 1,18 a 1 (grazie anche al supporto del compagno di colori Aslano) deludeva oltremisura nel discendente in steeple sui 3.500 metri.

Il sauro da Kap Rock, che per gli amanti della cultura letteraria deve il nome al romanzo francese di Pierre Loti ma che in realtà è un saltatore di genealogia specifica, si estraniava dalla contesa dopo l'ennesimo salto di specialità sballato da battistrada. Alto sull'arginello, radente sul muro e infine quasi in terra sul ribattezzato oxer (che, dalla tv, oxer non pare proprio) dove veniva rilevato al comando dal compagno di colori Aslano inseguito da Machinos e Sangho du Mathan fin lì rispettivamente terzo e secondo. Un'esitazione che spegneva le ambizioni di piazzamento del sauro, duplice vincitore in prove di Gruppo (2 e 3) ma nonostante questo col peso di minima costituito dai canonici 63 chilogrammi. Davanti si spianava la strada per l'inatteso topweight Aslano, seconda scelta di casa Aichner. Il giallo nero ben interpretato da Big Joe Bartos anticipava Machinos e soprattutto Sangho du Mathan, un po' sorpreso dall'errore di Ramuntcho. La retta di arrivo non riscriveva le posizioni se non in favore di Sangho du Mathan che, dall'esterno, rimontava un Machinos apparso in evidente progresso.

Assassin, sempre in coda, cadeva all'attacco dell'ultimo giro in seguito a una ricezione approssimativa che squilibrava l'interprete Gabriele Agus.

1, 2, 4 l'ordine di arrivo che, contro ogni pronostico e piaccia o non piaccia, confermava la perizia dell'handicapper.


La genealogia del vincitore

Soggetto di allevamento tedesco, secondo di Don't Dream nel Criterium di Primavera (Gr.2) nella stagione 2023, riproposto dopo 385 giorni di pausa causa infortunio risultando subito artefice di vittoria in maiden, non produceva gli attesi miglioramenti nei due successivi ingaggi dove, seppur gravato al peso, subiva soggetti quali Assassin e Sopran Leger.

Il padre Nutan, da Duke of Marmalade, è un vincitore di Derby Tedesco (Gr.1) che ha corso solo in Germania. Non ha linea riproduttiva in ostacoli in Francia, ma dal 2020 è stato rilevato dalla Vauterhill Stud in Inghilterra (dopo due anni di monte a 3.500 euro in Germania e un terzo a 3.000 euro) per farne un riproduttore di saltatori. Risultati numericamente limitati e senza acuti.

Alpenjager è stato il suo miglior prodotto, vincitore in Gruppo 3 a Krefeld sui 1.700 metri, secondo in medesima categoria a Monaco.

Aslano è stato il suo terzo vincitore in ostacoli, fin qui il migliore, dopo Sergeant (5 vittorie, tra Classe 4 e 5 in Inghilterra) e Lario (1 vittoria in classe 4 in Inghilterra).

Linea paterna, dunque, modesta.

La madre Aslana, da Rock of Gibraltar, è stata una buona cavalla dotata di velocità. Impiegata pressoché sempre in pattern race in Germania, ha vinto un Gruppo 3 e una Listed dai 1.400 ai 1.600 metri. Cinque volte seconda in Listed. Ha deluso in razza dove ha ricevuto anche stalloni importanti prima di calare su Nutan. È sorellastra del triplice vincitore di Gruppo 3 Amarillo (stallone secondo nel Vittorio Di Capua, Gr.1, a Milano) e del piazzato in Gruppo 3 Art Antique.

Un'eccelsa linea materna ma non certo certificato per le prove in ostacoli.


ASLANO
rimedia sulla debacle di Ramuntcho.
(Foto Matteo Mancini)

Ancora periziatore sotto attacco nel Premio Svelar, sui 3.200 metri per la categoria dei tre anni. Dom Approach, particolarmente bello al tondino, calamitava gioco e consensi. Inspiegabili 63 chili in sella, non certo attribuibili a seguito del secondo piazzamento ottenuto in maiden il primo dicembre. Quota sotto la pari e tutti concordi nell'indicarlo cavallo da battere. Evidente favorito netto, con gioco per il resto spalmato equamente sul resto dei partenti con quote dal 4,37 al 6 a 1.

Il sauro da New Approach, non preciso sui salti, non entrava mai in gioco subendo peraltro l'intralcio dovuto alla caduta di Gaetano Volpe (poi trasportato al locale pronto soccorso, auguri di pronta guarigione) da un fin lì brillante Yeomanry (figlio del qualitativo Wootton Bassett, stallone “magico” passato dagli iniziali 4.000 euro a monta agli attuali 300.000 euro, pescato da Paolo Favero a Newmarket).

Davanti andava in scena un duello estrazione Dea che tracciava le coordinate di un'Atalanta versione fugiens – per i cultori della musica criptica dal retrogusto horror firmato Michael Maier. Dea Daryl, annunciata in grosso progresso dal trainer Raffaele Romano (che con l'Atalanta vive sempre un derby particolarmente sentito), si collocava in avanti e respingeva la baldanzosa Dea Tango (cavalla di allevamento bresciano per la firma trionfatrice dell'ultimo Premio Pisa) fino in fondo. Le due femmine, italianissime, si isolavano sulla piegata di fondo lasciando sul passo la concorrenza, specie dopo la rovinosa caduta di Yeomanry ancora una volta incapace di chiudere il percorso. La vittoria sembrava ormai andata in archivio, quando emergeva un tardivo Sghembo che forniva epilogo da cardiopalma sospinto dal furore chirurgico di Josef Bartos. Pochi tempi di galoppo per andare a pizzicare sul palo la figlia di Romantic Wave (stallone a basso costo che ha dato qualche risultato in ostacoli in Italia). Cento metri devastanti per il figlio di Silver Frost che faceva esultare Mario Montanari, peraltro allevatore del soggetto, lasciando Dom Approach ben oltre i sessanta metri indicati al tondino in sede di presentazione corsa.

Il portacolori di Aichner, irriconoscibile rispetto alla precedente esibizione, deludeva oltre misura e riusciva “solo” ad aver ragione del modestissimo Linguan River, pure lui mai in corsa, per la quarta moneta del campo.

Dunque prima vittoria in carriera per Sghembo, così chiamato perché nato con un anteriore storto. Per lui, in precedenza, un'ottima prestazione a giugno sulla linea del vincitore classico Mr Mistoffelees.

Da rilevare la presenza di tre cavalli italiani ai primi tre posti.


 SGHEMBO come Spegasso
nomen omen 
per i cultori dei latinismi
(Foto Matteo Mancini)

La genealogia del vincitore

Cavallo di allevamento italiano (La Corte dei Sapori) ma linea sanguigna tipicamente francese abbastanza interessante. Figlio di Silver Frost, già padre del vincitore classico in ostacoli Mensch (Berlingieri, Gr.2), e soprattutto di un'erede del caporazza dei saltatori francesi Saint des Saints.

Silver Frost, da Verglas, evidenzia qualità di miler veloce. Vincitore nel Poule d'Essai des Poulains (Gr.1) a Longchamp. Ritirato in razza a 6.000 euro a monta, è attualmente sceso a 3.000 euro.

Risultati, per il tasso di monta, non poi così disprezzabili, seppur orientati alle prove in piano. Un vincitore di Gruppo 1 ovvero Silverwave, cinque vittorie classiche dai 2.000 ai 2.400 metri con acuto nel Grand Prix de Saint Cloud (Gr.1) cui fanno seguito due Gruppo 2, un Gruppo 3 e una Listed in Francia, pluripiazzato in Gruppo 1 e Gruppo 2.

Vanta inoltre altri cinque vincitori classici in Listed, oltre un sesto in una Listed ungherese.

Oltre venti vincitori in ostacoli dove hanno brillato, quali unici vincitori classici, l'inossidabile Mensch e Chiparus. Il primo, ancora in attività alla corte di Raffaele Romano, ha disputato 50 corse in ostacoli in Italia, riportando 9 vittorie. Brillante soprattutto a tre anni, quando aveva lasciato intendere di poter essere un prospetto importante specialista dei terreni pesanti. Vincitore del Berlingieri (Gr.2) a tre anni, secondo nel Premio del Prato (L), terzo nel Criterium di Primavera (Gr.2), nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano (Gr.2) e nel Premio Unire (L) a Treviso.

Per Chiparus una vittoria in Listed a Cagnes-sur-Mer.

Piazzamenti elitari anche per Frostinator, secondo in Listed sullo steeple di Lion d'Angers.

La madre Saint Sanka ha corso in ostacoli e la ricordiamo qui sotto con una foto omaggio. Molto deludente e mai piazzata nelle sue quattro uscite in ostacoli, nonostante una linea di indirizzo specifico.


Chiusura di giornata con la condizionata di qualità sui 3.500 metri per cinque anni e oltre. Paolo Favero si vedeva costretto al forfait per via dell'indisponibilità di Gaetano Volpe, condotto all'ospedale dall'autoambulanza. Presente in pista Tereza Podraska ma, a quanto pare, regolamento contrapposto alla possibilità di essere ingaggiata per la prova. Ritiro dunque inevitabile per Action Motion, da qualificare in altra occasione.

Pope, di rientro dalla Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), ripartiva laddove aveva terminato con una postura iniziale versione Russian Supremo. Vittoria debordante e in buona compagnia per i colori quest'anno imperiosi di Kartus Wieslaw. Greg Wroblewski presentava il figlio di Maxios (di cui si ricorda un certo “DIRETTORE” preparazione Pinzauti) in una forma da gran premio e staccava il biglietto per i gran premi della pista. Rostislav Bens, in cabina di regia con i “gradi strappati” (evidente scucitura all'altezza della spalla a favore di telecamera), attendeva in pancia al gruppo assecondando il treno di gara scandito da un nervosissimo Zanini (recalcitrante al tondino) per chiudere la partita abbondantemente prima dell'ultima siepe. Il baio, senza apparente sforzo, sfondava per vie esterne all'inizio dell'attacco del giro finale e salutava il campo di gara. Dodici lunghezze rifilate al valido Le Petit Nice che, accompagnato dall'emergente Whirl Wind Girl, recuperava, a distacco, all'epilogo per avere ragione di uno stanco Zanini impiegato con schema avanguardista. Non pervenuti gli altri, tra cui un regredito Ivo che confermava i brutti responsi ottenuti in Francia faticando a progredire dalle retrovie.

Don't Dream, assai bello e possente al tondino (bel cavallo davvero), desisteva alla distanza. Jazzman du Large, fuori categoria, chiudeva in ultima posizione facendo il suo massimo possibile e lasciando intravedere qualità da spendere con costrutto in prove meno impegnative e al tempo stesso più congeniali.


La genealogia del vincitore


Prospetto importante quello di Pope, cinque vittorie nelle ultime sei corse (le uniche in ostacoli) battuto solo da sua Maestà Mauricius nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3). Visti e considerati gli acciacchi, campionissimo conclamato. Vincitore nel Berlingieri (Gr.2), è di allevamento svedese ed è generato da Maxios, stallone molto apprezzato tra gli ostacolisti in Italia, nonché in Irlanda dove vanta alcuni vincitori classici in ostacoli tanto da esser stato rilevato dalla Germania proprio per il circuito National Hunt. Quest'anno, in Italia, è stato lo stallone più rappresentato con qualcosa come nove figli schierati contro i sei di Affaire Solitaire.

Tra le perle della sua produzione spiccano Quilixios, vincitore del Triumph Hurdle (Gr.1) di Cheltenham, e Gaelic Warrior, vincitore in Gruppo 1 in hurdle in Irlanda. Vittorie di Gruppo 3 per due soggetti di allevamento tedesco, vincitori in siepi ad Auteuil e Cheltenham. Da evidenziare per Maxios il terzo posto in classifica per introiti nella stagione ostacolistica italiana 2023 (dietro a No Risk at All e Kapgarde) e nella top ten quest'anno. Tra i soggetti ammirati in Italia, menzione per Burschi (vincitore nel Criterium d'Inverno, Gr.2, e nello Steeple Chase d'Italia, Gr.2), Wamba (terzo nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano, Gr.1), Vezzana (terzo nella Gran Corsa Siepi d'Italia, Gr.1, e nello Steeple Chase di Treviso, L), lo sfortunato Lucechericama, vincitore di una corsa in siepi nel 2022 e pluripiazzato nella medesima stagione in steeple in categoria elitaria ovvero secondo nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2), terzo nell'Ezio Vanoni (Gr.3) e nel Richard (Gr.3), prove queste ultime non più ripetute nel 2023 dove è apparso, seppur minato dagli acciacchi, su standard assai modesti. Tra gli altri vincitori in ostacoli da Maxios, in Italia, si segnalano Palm Springs, vincitore nel 2022 in siepi in una maiden di Milano, secondo nell'Ezio Vanoni (Gr.2) a Merano, Loudovico, vincitore nel 2022 in siepi in una maiden di Merano, La Salinero, South Africa, vincitore nel 2020 in una maiden a Pisa poi incapace di farsi valere nelle prove di cartello, e l'interessante Rayden Dubai che ha debuttato con un valido secondo posto in condizionata a Pisa.

Per Pope, forse il miglior Maxios visto in ostacoli in Italia, una vittoria che vale, soprattutto per come è stata ottenuta, un biglietto di adesione alla Gran Corsa Siepi di Pisa.


 Da Pope a Let It Go Papa,
ritornando sulla famiglia SGHEMBO,
la madre SAINT SANKA nel giorno di san valentino 2019
con in schiena i colori di ASLANO rappresentati,
per i cultori della musica o di John Carpenter
(la vera cultura che non prende soldi)
sempre ricordando Michael Maier 
versione Starman.
(Foto Matteo Mancini).

Nelle prove in piano, nella vendere per due anni per cavalli di due anni, risolveva con esibizione prepotente Noble Intention, già dominante sulla curva finale per i colori di Stefano Botti e la prole di Full Drago la cui linea genealogica non è opportuno indicare qua essendo già stata abbondantemente indagata nelle dovute sedi.

Full Drago c'è
vince con NOBLE INTENTION
finale con i Botti
per gli auguri di buon anno
(Foto Matteo Mancini). 

 

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