UN GRANDE KAZZIO CALA IL POKER PER I TEDESCHI IN UN'EDIZIONE TRAGICA DEL GRAN PREMIO MERANO, TRENTATREESIMA PROVA IN STEEPLE DELLA STAGIONE.
A dieci anni di distanza, arriva la quarta vittoria di una scuderia tedesca dopo i trionfi di Kifti (1999), Scaligero (2001) e Rosenbrief (2005). Disperazione e tristezza (per gli appassionati) per la morte sull'ultimo passaggio del talus dell'ospite irlandese Perfect Gentleman al debutto in Italia.
A Cura di Matteo Mancini.
PERFECT GENTLEMAN e Ruby Walsh
durante la sfilata del GRAN PREMIO.
(Foto di Matteo Mancini).
La stagione ostacolistica meranese, giunta al suo clou proprio con il week-end appena trascorso che ha visto arrivare in altoadige un autentico plotone di stranieri chiamati a contendersi le sei prove di gruppo spalmate sulle due riunioni previste, si chiude a tinte fosche anche se quasi nell'indifferenza collettiva. Spettacolo in pista assicurato, grandissima cornice di pubblico, ma non solo questo.
Sono stati tredici, tanti quanti il numero di sella portato dal solo Perfect Gentleman, i cavalli che hanno preso parte alla due giorni scendendo in pista per la loro prima corsa in ostacoli della stagione italiana. Due di questi (Babosso e Royal Haven) rientravano da un anno, uno (Mighty Mambo) era al debutto in Italia dopo il recente acquisto alle aste di Doncaster, gli altri dieci, tutti di proprietà straniera, agguerriti pretendenti alle classiche meranesi. Uno di questi, tra i più attesi, impegnato nel G.P. Merano e proveniente dalla lontana Irlanda. Soggetto allenato da William Mullins, per la prima volta in trasferta in Italia e giunto con una coppia di campioni assoluti quali Thousand Stars (impegnato nella Gran Corsa Siepi di Merano) e Hurricane Fly, ospite dell'impianto che ha sfilato nella due giorni per ricevere gli applausi dal pubblico per una carriera che lo ha visto trionfare ventidue volte in G.1.
Potremmo partire dal vincitore del G.P. Merano, trentatreesima prova in steeple del programma, corsa che offre al primo 110.000 euro e che ha visto scontrarsi otto scuderie straniere, di quattro paesi diversi, contro sei italiane. Potremmo altresì iniziare dalla prima prova del convegno oppure dallo spettacolo offerto dai carabinieri a cavallo. No, non faremo tutto questo. Partiremo invece da chi ha contribuito a rendere più internazionale e più interessante la classica, da chi ha corso e ha cessato di vivere proprio sotto la tribuna passando quasi inosservato, vuoi per il classico Show must go On, vuoi per i teloni verdi presto stesi dopo gli inutili tentativi di rianimazione praticati dal fantino Walsh, vuoi per l'incombere dell'oscurità e la necessità di dar corso a premiazioni e caroselli, il tutto con un cavallo morto in pista.
Partiamo allora dal salto del Talus e ricostruiamo la carriera dello sfortunato Gentleman.
Le prove in ostacoli, lo si sa, sono un misto di adrenalina e spettacolo, ma anche di pericolo e continua sfida di esso su un ogni salto. Una sorta di filosofia metaforica della vita di tutti giorni, che distingue chi preferisce le zone confort da chi invece opta per soluzioni rischiose, terreni e territori in cui può succedere di tutto. Proprio per questo le prove in ostacoli sanno regalare emozioni che una corsa in piano non potrebbe mai offrire, o lo può fare solo in misura ridotta. Un concetto ben espresso anche dal motto Pure Emotion espresso in alcuni video promozionali della Merano Galoppo, Una corsa come il G.P. Merano è capace di lasciare in sospeso gli animi di oltre diecimila spettatori, una continua incertezza, una trepidazione su ogni salto, in modo particolare su quelli più impegnativi. Figurarsi lo stato di tensione di chi ha un cavallo in pista, vuoi che sia l'allenatore o, in misura maggiore, un proprietario. Sono un cocktail che può regalare ebbrezza, ma che può risultare anche molto amaro, talvolta crudele e persino ingiusto. Così, se da una parte c'è chi festeggia per aver centrato un'impresa sportiva, dall'altra può esserci chi si dispera per aver perso un proprio elemento, talvolta persino l'occasione della vita (sportiva, s'intende). Forse non rientra in questa categoria William Mullins, ma di certo fa tristezza vedere il suo bel baio da King's Theatre ultimare la carriera dopo un salto poi neppure tanto malvagio sull'ultimo passaggio del Talus. Perfect Gentleman, mantenuto a centrogruppo da Ruby Walsh, ha infatto saltato bene l'ostacolo, andando poi a scontrarsi con Kamelie per rovinare giù a terra. L'impressione dalla tribuna è che il cavallo sia morto sul colpo, Ruby Walsh, mentre tutti gli spettatori proseguivano nell'ammirare la corsa (un po' come narrato in un nostro vecchio racconto che si intitolava Anello di Tufo), ha cercato più volte di rianimare il suo cavallo. Lo si è visto spingere con le mani sul torace dell'animale, ma da Perfect Gentleman non è arrivata nessuna reazione. La corsa è proseguita all'insegna di un gran ritmo scandito dal coraggioso ultimo cavallo del campo Kauto Sweety, che ha tirato via di buona lena finché ha retto, poi sono emersi i big e in un favoloso finale Kazzio ha piegato il favorito Ole Companero e ha respinto l'altro francese Marinas, emerso alla grande alla distanza con Arnaud Duchenne, che, contrariamente da quanto detto dal giornaletto ufficiale dell'ippodromo, non era al debutto sulla pista, ma vi aveva già corso il 18 luglio del 2004 in sella a Rhythm Golden in una prova per allievi vinta da Italian Legend, montato da un attuale allenatore impegnato nella due giorni meranese in una prova in piano: la Gioielleria Ceska). Da segnalare poi l'eccelsa prestazione degli italiani (di scuderia) Frolon, terzo a vendere due settimane fa, dietro a Crack Chichi, e autore di un recupero lampo di forma (avevamo ragione quando avevamo parlato di eventuali aste in caso di vittoria), e Nando protagonista di egregio fianale ed, evidentemente, aiutato dall'impiego di paraocchi e rosetta.
L'Allievo del vincitore della prova di debutto, in Italia di
ARNAUD DUCHENE,
impegnato nella GIOIELLERIA CESKA edizione 2015
(Foto Matteo Mancini).
Un finale a cinque dove non ha potuto dire la sua Perfect Gentleman, rimasto poi oltre un'ora sulla pista, in attesa del termine delle premiazioni e dello spettacolo offerto dai Carabinieri a cavallo con tanto di elogi "al nostro amico cavallo". Andiamo allora a vedere chi era questo irlandese di proprietà di Mullins stesso. Nato in Irlanda, il 20 aprile del 2005, negli allevamenti di David Hyland, da King's Theatre e Millennium Lilly. La madre, figlia di Mujadil, è vincitrice sia in piano che in hurdles, da tre a quattro anni, ed è sorellastra di altra vincitrice in ostacoli e delle point to point, dal nome quasi Sheridan ovvero Exclusive Ediction. Una genealogia non eccelsa in linea diretta, visto che la nonna di Perfect Gentleman, tale Nielsine da Czvarich, non è mai scesa in pista, ma che comincia a cambiare di valore se si va a notare la terza e la quarta madre. Natuschka infatti, terza madre del Gentleman, dopo aver vinto cinque corse, ha generato quattordici prodotti, dieci dei quali scesi in pista e sette di questi vincitori, tra cui lo stallone americano Blues Traveller (vincitore e piazzato in gruppo in Inghilterra e negli States), il discreto Nanarch, plurivincitore in piano (tra cui una Listed a Curragh) e anche in hurdles, e l'altrettanto qualitativo Surrealist, piazzato in G.1.
Ultra qualitativa la linea della quarta madre, Norbelle, quasi tutta concentrata nella nazione di provenienza di Kazzio. Una linea che propone Novara, eletta migliore puledra in Germania Ovest nel 1967 e madre dello stallone Nebbiolo; Naipur, vincitore e piazzato in pattern race in Francia e Germania, tra cui il 2° posto nello Steeple Chase di Colonia; e Nagalka, vincitrice e piazzata in pattern race in Francia e Germania, anch'essa piazzata in gran premi ostacolistici teutonici.
Perfect Gentleman debutta tardissimo, a sette anni suonati, il due gennaio del 2012. Prende il via in una piana per futuri ostacolisti, riservata ai cinque, sei e sette anni, sulla lunga distanza dell'ippodromo di Cork, Irlanda. Vince subito con in sella il suo allenatore Mullins, regolando di cinque lunghezze Finish the Story reduce da una vittoria nelle Point to Point. Il mese dopo corre in siepi, in categoria maiden, a Thurles, Irlanda, perdendo di una lunghezza scarsa da Mini Vic, già secondo a Limerick. Corre in siepi altre due volte, riportando un terzo e un quarto posto sempre in Irlanda e sempre in categoria maiden. Mullins lo tiene fermo per oltre una stagione, rispolverandolo a febbraio 2013. Ricompaie così a Navan, Irlanda, dove finisce quarto in categoria maiden senza interferire per la vittoria. Ottiene quindi un terzo posto, mentre cade a Tramore. L'undici maggio centra la prima vittoria in carriera, all'ottava uscita. E' Punchestown, Irlanda, a fara da cornice. Perfect Gentleman, regolato da P.W. Mullins, vince in scioltezza davanti a Golden Wonder in una maiden disputata da diciassette concorrenti. Disputa altre due corse, categoria non eccelsa, e ottiene due secondi posti di fila. Mullins inizia a prepararlo per gli ostacoli alti. Il 2014 Perfect Gentleman passa alla nuova disciplina, non prima però di rientrare in hurdle a Clonmel, a febbraio inoltrato, dove riporta la seconda vittoria in carriera. Ci vogliono però cinque ulteriori mesi di allenamento prima di rivederlo in pista. Solo a ottobre, Mullins lo rispedisce nella mischia, questa volta in Chase, con il debutto sulla pista di Tipperary. Sei al via, ma solo tre a ultimare il percorso con Perfect Gentleman che fa passarella vincendo di tredici sul decaduto Vics Canvas che lascia a quasi venti lunghezze Ravished. La prova si rivela convincente, anche perché i due battuti non sono dei ciuchi. Mullins tenta allora il grande salto e dichiara partente Perfect Gentleman a Cork, nel Paddy Power Cash Card Click & Collect European Breeders Fund Novice Chase, fregiato del titolo Grade 3. Per l'occasione Mullins, dopo dodici corse insieme, lascia la monta all'asso Ruby Walsh che cavalca il Gentleman alla sua tredicesima corsa, la più importante fin qui disputata. I due si rendono protagonisti di un duello serrato con Sadler's Risk, un discreto figlio di Sadler's Wells schierato a due anni in Gruppo 2, a Newmarket, nel Tattersalls Millions - poi vinto da Fury in un campo composto da 27 partenti - e a tre nel corrispettivo premio generazionale, poi piazzato in hurdle in Gruppo 1 ad Aintree; insomma un buon elemento. La spunta alla fine Perfect Gentleman che riporta quella che sarà la sua ultima vittoria in carriera, anche perché Mullins prova a trasformarlo in un campione. Dopo poco più di venti giorni, infatti, lo propone in Grade 1 a Fairyhouse. Nella corsa viene presentato anche Sadler's Risk che chiude ottavo a gran distacco dal vincitore. Perfect Gentleman invece scodella a terra Mullins, ma riceve la punta del suo rating ovvero 146 anche se per gli scommettitori il Gentleman era l'ottavo cavallo del campo su tredici partenti. Prima della fine della stagione, Perfect Gentleman disputa lo Shannon Airport Novice Chase (Grade 2) di Limerick. L'allievo di Mullins, che ha in sella per la prima volta Emmet Mullins, corre alla grandissima e chiude secondo dopo duello con l'ottimo Wounded Warrior (soggetto capace di farsi rispettare anche a Cheltenham), subendo tuttavia un pesante distacco da Gilgamboa (cavallino frequentatore di buoni salotti irlandesi). Il 2015 è l'anno che lo vede più volte scendere in pista. Saranno sette le corse che vedranno partente Perfect Gentleman. Ma è soprattutto l'anno delle trasferte all'estero. Mullins schiera la sua pedina tre volte in Irlanda, una in Inghilterra, due in Francia e alla fine debutta in Italia. I risultati non sono eccezionali, ma le categorie affrontate sono buone. Rientra in Listed Race a Cheltenham, in una prova dove c'è anche il quasi omonimo Perfect Candidate. Diciassette al via, 65.000 euro al primo, questo il bottino del Toby National Balding Hunt. Vince Cause of Causes che poi disputerà con onore il Grand National di Aintree, ultimando il percorso in ottava posizione ma con grande apprezzamento degli scommettitori che lo eleggeranno a quinto cavallo del campo (mica male, eh...). Perfect Gentleman chiude quarto davanti al favorito Sego Success, riportando però un ritardo di dodici lunghezze dal vincitore, e di sei dal terzo classificato. Il sei aprile prende parte al Grand National irlandese, che corre da terzo cavallo del campo con Ruby Walsh per la seconda volta in sella. Di ventinove partenti terminano il percorso solo in nove, il Gentleman non fa parte di loro. Walsh lo ferma. Sorte similare anche per il favorito Los Amigos e per il contro Empire of Dirt (caduto). I 165.000 euro del montepremi vanno a Thunder & Roses che regola Rule The World. Mullins non demorde e sfida il tempio di Auteuil. Debutta in un gran premio per gentleman e amazzoni, montandolo di persona. I due non sfigurano pur non mantenendo il pronostico del campo. Per gli scommettitori è secondo, vince invece Marinas (che il Gentleman ritroverà contro nel Merano) in fotografia su Viking de Balme. L'irlandese giunge quasi dieci lunghezze dietro, al seguito del favorito United Park. Mullins però lo fa salire di categoria, e lo presenta al Prix des Drags, prova da 108.000 euro al primo. Perfect Gentleman è l'estremo outsider, per giunta manda per le terre Townend chiamato dall'Irlanda per montarlo.
Altro gran premio a Galway, Irlanda, poco più di un mese dopo, sempre in steeple e sempre con montepremi altissimi (132.000 al primo). Arrivo serattissimo alle spalle del netto vincitore Shanahan's Turn. Townend è secondo su The Paparazzi Kid, davanti di mezza sul già citato Sadler's Risk che si salva, in foto, di una testa da Alderwood. I giudici d'arrivo hanno il loro bel d'affare, finisce in foto anche Perfect Gentleman che viene beffato da Walsh, in sella su Alelchi Inois, che gli porta via l'ultimo piazzamento utile per andare a montepremi.
E così mentre a Merano si prepara il Gran Premio con il Pr. degli A.S.S.I. (disputato da cinque concorrenti), Perfect Gentleman compie la rifinitura a Roscommon, Irlanda, ritornando in hurlde in una corsa a cinque dove in ultima posizione termina As de Pique con J.B. Kane in sella. Ai primi due posti finiscono i due Walsh: vince M.P. Walsh su Waaheb, davanti a Perfect Gentleman interpretato da Ruby Walsh. Vicino, terzo, Lots of Memories.
Mullins intanto viene contattato dalla Merano Galoppo per portare in esibizione nell'impianto il campione Hurricane Fly in occasione del meeting dei gran premi ostacolistici italiani. L'occasione è ghiotta per una trasferta in massa, soprattutto in vista delle due top race meranesi. Così Perfect Gentleman è la scelta per il Merano, un gran premio che pare stregato a inglesi e irlandesi. Alla fine, non sarà una scelta pagante... Comunque un applauso per aver onorato la corsa e averla resa ancor più internazionale. Resta la speranza che Mullins possa ritornare al più presto in Italia possibilmente da vincitore. Lo score del cavallo risulta quindi di 22 corse, cinque vittorie e undici piazzamenti, per un totale di 65.000 sterline di vincite. Qua non si può fare un minuto di silenzio, quindi proponiamo una delle foto che gli abbiam fatto al tondino e passiamo all'analisi della corsa.
Foto di Matteo Mancini.
In pista si assiste all'ultima prova della riunione meranese, il gran premio principale della stagione. Quattordici al via con il Gran Premio che torna ad avere uno smalto che gli mancava da qualche anno. Ritorna, dopo due anni di assenza, l'asso francese Guillaume Macaire, vincitore di quattro edizioni, che schiera una coppia che riceve subito le attenzioni del pubblico. Ole Companero ritenta dopo la caduta del 2011 e lo fa con i favori del pronostico, supportato dal compagno di scuderia, ma non di colori (evento alquanto raro questo), Marinas. Il primo è montato dall'inglese James Reveley, vincitore di due edizioni (2010 e 2011), il secondo invece ha in sella Arnaud Duchene che debutta nel gran premio, ma non sulla pista. 1,83 la loro quota, favoritissimi.
L'antagonista eletta dagli scommettitori è Kamelie, l'unica femmina in corsa. E' la linea italiana offerta dallo Steeple Chase d'Europa. Sette a uno la quota, poco meno dell'irlandese Perfect Gentleman, già battuto da Marinas in Francia e al debutto sulla pista come il suo allenatore e il suo interprete Walsh. A otto Kazzio con il cino-tedesco Cevin Chan che può prendere parte all'edizione, dopo il ritiro dello scorso anno di Irish Boy che anche lui portava in pista il numero otto. Si passa poi al 13 a 1 di Ciro Vincenti (linea del Pr. A.S.S.I) e di Tomcat de Kerser (terzo vicino a Kazzio nello Steeple delle Fiandre di Waregem), 15 a 1 l'unico quattro anni, Company of Ring, che debutta con i colori della Scuderia Milano e con Josef Bartos in sella sempre alla ricerca della prima vittoria nel Gran Premio.16 a 1 per Nando con Josef Aichner che "scomoda" dalla Francia l'ottimo David Cottin. Questi i papabili per gli scommettitori. Ultimo cavallo del campo, quota forse fin troppo alta, Kauto Sweety della Rosa Ostacoli con Davide Satalia: 63 a 1 per il colonnello Satalia.
La corsa, lo abbiamo già detto, ha un bellissimo epilogo con lotta serrata a cinque. Kauto Sweety, davanti a tutti, scandisce un ritmo indiavolato trainando il duo Favero costitutio da Frolon e Company of Ring. Soluzione piuttosto curiosa per un ultimo cavallo del campo, ma Satalia va via con decisione come se fosse in sella a Or Jack. Si rivela, bisogna dirlo, anche preciso sui salti e con ben poche sbavature. Sta davanti fino all'attacco dell'ultimo verticale poi, pungolato da Ole Companero, fa come Battiato sul ponte. Finirà ottavo, ultimo, e fuori dalla zona montepremi, ma avrà la soddisfazione di ultimare il percorso.
La corsa procede in modo emozionante con tutti i concorrenti che si esibiscono in ottimi salti, mandando in visibilio il pubblico assiepato in tribuna, tanto che si rivela difficoltoso trovare persino un posto. Cevin Chan su Kazzio ha un'incertezza sul primo talus, sembra che il piede sinistro gli esca fuori dalla staffa. Il fantino è bravo a non farsi prendere dal panico e a rimediare prontamente prima del muro. E' poi Brennan a regalare un altro brivido dopo il salto della fence, riuscendo per miracolo a rimanere in sella all'incerto Mighty Mambo, penultimo cavallo del campo (azzardo di Favero) e sempre nelle posizioni di rincalzo.
"Passaggio spettacolare sotto le tribune" commenta lo speaker ed è vero. Kauto Sweety va via deciso, Satalia si volta anche a controllare gli avversari sempre capitanati dai due Favero davanti ai due di Macaire, mentre in coda, sempre a contatto, ci sono Kazzio, Mighty Mambo e Demon Magic.
"Grande spettacolo anche sull'oxer" che vede uscire ancora Kauto Sweety di gran voga e sempre preciso sui salti. Più indietro provano a farsi vedere anche Kamelie e Tomcat de Kerser. I primi colpi di scena arrivano sulla diagonale discendente che porta all'imbocco della curva di Marlengo. Ciro Vincenti, dopo aver tallonato i due di Macaire per buona parte della contesa, è il primo a salutare la compagnia quando si intravede il muro. Raf Romano lo ferma, anche se non sembra per problemi fisici. Al talus va giù Perfect Gentleman disturbato in ricezione da uno scontro con Kamelie, l'irlandese non si rialzerà più, mentre la femmina viene fermata dopo cento metri. Sulla curva di Marlengo ferma pure Mighty Mambo, ultimo discosto. Perdono battute preziose anche Budapest e Demon Magic già richiamato con la frusta dopo il doppio travone. Sul muro di metà rettilineo, Ole Companero rileva il battistrada. Emergono dal gruppo anche Nando e Kazzio che scelgono corsie opposte. Il primo è all'interno, il secondo si prodiga all'esterno, quando si attacca il verticale. Cedono intanto anche Company of Ring e Tomcat de Kerser.
In sei raccolti sul verticale. Arginello grande con Ole Companero che prova la fuga, braccato da Frolon e Kazzio. Nando in quarta, mentre Duchene si è fatto anticipare con Marinas, perdendo battute preziose.
Ingresso in dirittura. Il pubblico si alza in piedi per un epilogo che si preannuncia infuocato. Macaire contro Vovecenko, con le sorprese Favero e Taber. Ole Comapanero viene raggiunto da Kazzio. Il primo è in corda, il secondo a centropista, ma saltano sulla stessa linea, con Frolon e Nando più esterni e praticamente a ridosso dei due battistrada. Volatona finale. Passa Kazzio, ma non stacca. Di dentro perde mordente senza però crollare Ole Companero, sostenuto a forza da James Reveley, cambiano falcata all'esterno Frolon col polacco Pastuszka e Nando col francese Cottin che piazzano un ottimo spunto finale, ma non come quello che va a operare Marinas più indietro, che sposta per vie interne.
Cevin Chan si alza sulle staffe con pugno destro al cielo, davanti di una lunghezza e mezzo sugli altri quattro che finiscono in diagonale a ventaglio, con un'incollatura circa l'uno dall'altro. Marinas, dall'interno è secondo, Ole Companero al suo fianco, più spostato a centropista, è terzo e via via con Frolon e Nando. Chiudono il percorso Company of Ring, Demon Magic e Kauto Sweety. Fermati gli altri superstiti lungo il corso della piegata finale. Un epilogo emozionante purtroppo funestato dal dramma di Perfect Gentleman, con corsa quindi non goduta appieno, ma purtroppo questo fa parte delle corse, un po' meno forse il seguito.
Dunque il figlio di Kalata ha kalato il poker per i tedeschi, dopo i successi di Kifti (1999), Scaligero (2001) e Rosenbrief (2005). Il trainer Pavel Vovcenko, che noi ricordiamo anche per un certo One Little David che fu trattato dall'entourage della redazione, quasi a giungere all'acquisto, prima che passasse nelle mani del caporale del proprietario tedesco che aveva appoggiatto questo soggetto, poi protagonista persino a Nad al Sheeba, in quel di Pisa e che lo soffiò proprio a qualcuno molto vicino al capo redazione. Soggetto, questo, poi piazzato nel Federico Tesio (Gr.3), dietro a Whitout Connexion (sesto Landinium, nulla a che fare con il proprietario di Efisio) e poi passato, a fine carriera in ostacoli. E chi era questo caporale? Era proprio Vovcenko, futuro allenatore anche di Falconettei. Vincono la classica per la prima volta anche Cevin Chan e i colori, similar Quaglia, del tedesco Bernd Huckschlag. Per Kazzio è la prima vittoria in Italia, ma soggetto conosciutissimo all'estero. Quarto in Svezia nel 2013 nel Champion Hurdle, secondo a Mannheim nel 110. Grosser Heinrich Vetter-Badenia-Jagdrennen (L) battuto da River Storm Dancer. Vincitore e piazzato in Francia, non aveva mai vinto un premio di particolare importanza, ottenendo come miglior piazzamento il secondo posto nel Grande Steeple Chase delle Fiandre, in Belgio, dunque un vincitore abbastanza a sorpresa.
Dopo questo epilogo ritorniamo laddove tutto ha avuto inizio, al meeting di apertura della doppia riunione che ci vedrà sconfinare via radio anche a Market Rasen, nell'ideale collegamento tra Merano e Inghilterra sponda irlandese, dove è in scena la settima pattern race della riunione. Passiamo allora a sabato anche se l'arrivo a Merano si è registrato venerdì pomeriggio, con tanto di avviso all'hotel dato lo sconfinamento oltre le ore sedici.
Si parte con Pr. Steeple Chase D'Italia, Memorial Argenton, Gruppo 2. 32° prova sugli ostacoli alti, la settima, tante quante il numero portato dal soggetto immortalato nella foto di cui sopra, per i quattro anni (anche se c'è pure un cinque anni gravato al peso). Sei al via, con un cambio di colori a sorpresa non riportato dai programmi. Hurricane Mix, numero due, si presenta con giubba bianca con croce di S.Andrea e cap azzurro. Scopriremo poi trattarsi della giubba del nuovo proprietario Nicolas Nisoli, alla prima in assoluto, cognome che ci fa venire in mente un altro Nisoli proprietario di un certo Dynamit. Favorito netto, intanto, il francese Prince Sumitas che segna il ritorno ufficiale in Italia di Guillaume Macaire e di James Reveley. Appena 1,21 la quota dell'ospite transalpino che arriva da quattro successi consecutivi in Francia e in Belgio.
La redazione però confida non poco su Tramonto a Ivry, che si può giocare 5 a 1 e che ha scelto questo Gruppo 2 per quattro anni invece di optare per il G.P. Merano. Si tratta infatti del vincitore sul campo del Pr. Richard. Il terzo cavallo per gli scommettitori è Monello, quasi 10 a 1, e noi condividiamo questa scelta, avendo perso di misura da Alcydon Fan che è un cavallo che fatica a vincere ma frequenta spesso buona compagnia. Non sono male neppure Hurricane Mix, reduce da due vittorie in categoria minore, e Little Bruv, quest'ultima vincitrice al debutto in maiden o vendere. Si possono giocare a 10 Hurricane Mix, che contiene la quota per via della monta di Romano, a 17 a 1 Little Bruv. Quota stellare, oltre il dovuto, per Constantine a 60, che è vero che sale di categoria, ma che è anche in forma. Il Magog è all'undicesima uscita stagionale, ad appena una lunghezza dal record stagionale, sezione ostacolisti.
Terreno morbido, pubblico buono ma non assiepato. Ci sistemiamo in tribuna senza affanno, così come pranziamo in tranquillità prima della corsa a base di wurstel e patatine fritte, con acqua a Pejo per dissetarsi. Biglietto di ingresso 18 euro in prevendita che comprende anche la domenica.
La corsa perde subito uno dei suoi sicuri protagonisti. Ale Pollioni, alla terza insidia prevista sui 3900 metri, cade da peperone sulla fence (cattivo scherzo del destino per chi la sera prima aveva mangiato in centro una pizza Inferno, a base proprio di peperoni e salamino piccante), dando già segni di incertezza prima del salto e andando a scontrarsi col compagno di allenamento Hurricane Mix. Incredibile davvero, dato l'esiguo numero di partenti. Così Tramonto a Ivry lo lascia ad ammirare la corsa dalla pista, posizione tutt'altro che privilegiata per gustarsi una competizione agonistica. Per la cronaca stralciamo l'accoppiata giocata sul campo col francese senza goderci la corsa. E' Prince Sumitas allora ad andare subito davanti e di buona lena, su Hurricane, fratellastro di una campionessa eletta migliore puledra d'Europa come avrà letto chi segue queste pagine. I due prodotti della scuola francese menano la danza, davanti al trio Favero capitanato da Little Bruv in giubba D'Altemps. E' poi Hurricane Mix a prendere con decisione il comando delle operazioni, prima ancora della diagonale discendente. Scelta coraggiosa, determinata anche dalla caduta del compagno di allenamento con Romano forse un po' stizzito dalla carambola col compagno. Il grigio resta davanti con decisione fino all'ingresso in dirittura di arrivo, dove si profila l'inatteso duello tra Little Bruv e Prince Sumitas, mentre Monello e Constantine non intervengono. L'allievo di Macaire da l'impressione di fare di un sol boccone di Little Bruv, ma l'ex Ostanel allunga in modo deciso nel tratto piano e vince a sorpresa in Gruppo 2, centrando la seconda vittoria assoluta in carriera e interrompendo il filotto dello straniero. Terzo, ottimo, Hurricane Mix al primo piazzamento in una classica. Lo speaker rivela che Paolo Favero aveva dichiarato che avrebbe vinto il Memorial Argenton con questo cavallo, peraltro pagato in Inghilterra, da Eros Ostanel, appena 1.500 sterline. Intanto Tramonto a Ivry persevera a girare scosso per il tracciato, venendo recuperato quasi a distanza di dieci minuti dall'epilogo della corsa, costringendo gli addetti al tondino a ritardare l'ingresso dei cavalli impegnati nella seconda prova della giornata.
La seconda prova è quella sulla carta meno qualificata delle otto in ostacoli previste. Ascendente dedicato a Carlo Biffi, è un Memorial. Nove al via, con Alisios della Magog che è il cavallo da battere. Fantastico Daniele è l'antagonista annunciato da noi e dagli scommettitori. I due finiscono alla stessa quota, caso piuttosto raro per chi non corre in scuderia. 3,15 ed è una bella quota. Il nostro terzo favorito è Kisanji, diciamo infatti al tondino al nostro compagno d'avventura Simone Soldani che questo cavallo potrebbe risorgere. L'allievo di Favero è precipitato di categoria e rivela un pessimo stato di forma. Si gioca a sette. Temiamo poi Trafalgar Square (6 a 1) che è un altro precipitato di livello. Gli altri ci sembrano piuttosto chiusi, anche se riceve gioco Nos Galan addirittura controfavorito del campo, a quattro. Estremo outsider Albina a 23 a 1. Si rivede in pista, dopo l'infortunio, Sylvain Mastain su Halban de Juilley, evidentemente liberato da Paolo Favero.
La corsa si risolve in un portentoso coast to coast di Fantastico Daniele che permette ad Alessio Pollioni di riprendersi subito, dopo il pasticcio messo in atto alla prima corsa, e di conquistare il terzo posto nella classifica fantini dell'impianto (lo è anche nella generale) grazie a cinque successi. Soddisfazione anche per il trainer Mario Marcialis che risale in quinta posizione allenatori con cinque vittorie frutto di una massimilizzazione niente male, dato l'esiguo numero di allievi.
Per Fantastico Daniele, figlio di Mount Nelson (cavallo che ha corso, prendendo sonore batoste in piano, con Hurricane Fly ospite della pista nella due giorni), è la terza vittoria stagionale. Pollioni a fine gara, con un bel po' di generosità lo definirà, ai microfoni di Orso, "Un campione".
Dietro allo scatenato sauro, una vera e propria muta di cani rabbiosi alla caccia della lepre impazzita. Il gruppo di inseguitori protagonista di una volatona finale pazzesca come può ben sintetizzare lo scatto dell'amico Simone Soldani, con tutti gli otto cavalli radunati in poco meno di due lunghezze. Kisanji il più baldanzoso inseguitore, tanto da farci annuire per aver suggerito un accoppiata da quota, stampato però di un muso sul palo dal rientrante compagno di scuderia Arcachon. Quarto, a quattro lunghezze, Nos Galan con un trittico raccolto in fotografia strettissima che premia Depeche Code su Albina e il deludentissimo Alisios. Da segnalare l'ottimo spunto finale di Albina che ha dato grande filo da torcere a Cherchi, riuscendo a togliersi dall'ultimo posto solo nel tratto piano finale con una decisa accellerazione peraltro frenata, involontariamente, in curva da Nos Galan e da Alisios a pochi metri dal palo. Calati alla distanza Trafalgar Square, che ridimensiona definitivamente la propria categoria, e soprattutto Halban de Juilley autori di corsa sulle prime posizioni.
La terza corsa è una piana a vendere sui 1600 metri, in pista due titoli di film: Troppo Forte e Replacement(s). Vince Salar Glorious, dichiarato partente anche Domenica nel Gioielleria Ceska (dove verrà ritirato). Il portacolori di Bianchi, montato dalla Marcialis, vince e deve subire un tentativo di acquisto all'asta. Il banditore si ferma a 8.200 euro, probabilmente ricomperato e difeso dal proprietario che lo ha in allenamento dallo stesso allenatore di Fantastico Daniele. Una somma niente male per un cavallo prossimo ai sette anni, che arriva dall'allevamento del Signor Giovanni Latina, allevatore anche del crosser Salar Fircroft. Intanto, al tondino, un ospite, crediamo milanese, dice che in tanti anni di frequentazione all'ippodromo Maia, e anche a San Siro, non aveva mai assistito a niente del genere e cioè che qualcuno offrisse in un'asta del dopo corsa, pensa se due settimane fa avesse vinto Frolon... Tutti fermi ad ammirarlo girare.
Si parte con Pr. Steeple Chase D'Italia, Memorial Argenton, Gruppo 2. 32° prova sugli ostacoli alti, la settima, tante quante il numero portato dal soggetto immortalato nella foto di cui sopra, per i quattro anni (anche se c'è pure un cinque anni gravato al peso). Sei al via, con un cambio di colori a sorpresa non riportato dai programmi. Hurricane Mix, numero due, si presenta con giubba bianca con croce di S.Andrea e cap azzurro. Scopriremo poi trattarsi della giubba del nuovo proprietario Nicolas Nisoli, alla prima in assoluto, cognome che ci fa venire in mente un altro Nisoli proprietario di un certo Dynamit. Favorito netto, intanto, il francese Prince Sumitas che segna il ritorno ufficiale in Italia di Guillaume Macaire e di James Reveley. Appena 1,21 la quota dell'ospite transalpino che arriva da quattro successi consecutivi in Francia e in Belgio.
La redazione però confida non poco su Tramonto a Ivry, che si può giocare 5 a 1 e che ha scelto questo Gruppo 2 per quattro anni invece di optare per il G.P. Merano. Si tratta infatti del vincitore sul campo del Pr. Richard. Il terzo cavallo per gli scommettitori è Monello, quasi 10 a 1, e noi condividiamo questa scelta, avendo perso di misura da Alcydon Fan che è un cavallo che fatica a vincere ma frequenta spesso buona compagnia. Non sono male neppure Hurricane Mix, reduce da due vittorie in categoria minore, e Little Bruv, quest'ultima vincitrice al debutto in maiden o vendere. Si possono giocare a 10 Hurricane Mix, che contiene la quota per via della monta di Romano, a 17 a 1 Little Bruv. Quota stellare, oltre il dovuto, per Constantine a 60, che è vero che sale di categoria, ma che è anche in forma. Il Magog è all'undicesima uscita stagionale, ad appena una lunghezza dal record stagionale, sezione ostacolisti.
Terreno morbido, pubblico buono ma non assiepato. Ci sistemiamo in tribuna senza affanno, così come pranziamo in tranquillità prima della corsa a base di wurstel e patatine fritte, con acqua a Pejo per dissetarsi. Biglietto di ingresso 18 euro in prevendita che comprende anche la domenica.
La corsa perde subito uno dei suoi sicuri protagonisti. Ale Pollioni, alla terza insidia prevista sui 3900 metri, cade da peperone sulla fence (cattivo scherzo del destino per chi la sera prima aveva mangiato in centro una pizza Inferno, a base proprio di peperoni e salamino piccante), dando già segni di incertezza prima del salto e andando a scontrarsi col compagno di allenamento Hurricane Mix. Incredibile davvero, dato l'esiguo numero di partenti. Così Tramonto a Ivry lo lascia ad ammirare la corsa dalla pista, posizione tutt'altro che privilegiata per gustarsi una competizione agonistica. Per la cronaca stralciamo l'accoppiata giocata sul campo col francese senza goderci la corsa. E' Prince Sumitas allora ad andare subito davanti e di buona lena, su Hurricane, fratellastro di una campionessa eletta migliore puledra d'Europa come avrà letto chi segue queste pagine. I due prodotti della scuola francese menano la danza, davanti al trio Favero capitanato da Little Bruv in giubba D'Altemps. E' poi Hurricane Mix a prendere con decisione il comando delle operazioni, prima ancora della diagonale discendente. Scelta coraggiosa, determinata anche dalla caduta del compagno di allenamento con Romano forse un po' stizzito dalla carambola col compagno. Il grigio resta davanti con decisione fino all'ingresso in dirittura di arrivo, dove si profila l'inatteso duello tra Little Bruv e Prince Sumitas, mentre Monello e Constantine non intervengono. L'allievo di Macaire da l'impressione di fare di un sol boccone di Little Bruv, ma l'ex Ostanel allunga in modo deciso nel tratto piano e vince a sorpresa in Gruppo 2, centrando la seconda vittoria assoluta in carriera e interrompendo il filotto dello straniero. Terzo, ottimo, Hurricane Mix al primo piazzamento in una classica. Lo speaker rivela che Paolo Favero aveva dichiarato che avrebbe vinto il Memorial Argenton con questo cavallo, peraltro pagato in Inghilterra, da Eros Ostanel, appena 1.500 sterline. Intanto Tramonto a Ivry persevera a girare scosso per il tracciato, venendo recuperato quasi a distanza di dieci minuti dall'epilogo della corsa, costringendo gli addetti al tondino a ritardare l'ingresso dei cavalli impegnati nella seconda prova della giornata.
HURRICANE MIX, con i nuovi colori
di Nicolas Nisoli
guida il gruppo nel PR. STEEPLE CHASE D'ITALIA
nella scia Prince Sumitas, esterno Little Bruv
quindi il fucsia Monello e in coda Constantine
(Foto Simone Soldani).
La seconda prova è quella sulla carta meno qualificata delle otto in ostacoli previste. Ascendente dedicato a Carlo Biffi, è un Memorial. Nove al via, con Alisios della Magog che è il cavallo da battere. Fantastico Daniele è l'antagonista annunciato da noi e dagli scommettitori. I due finiscono alla stessa quota, caso piuttosto raro per chi non corre in scuderia. 3,15 ed è una bella quota. Il nostro terzo favorito è Kisanji, diciamo infatti al tondino al nostro compagno d'avventura Simone Soldani che questo cavallo potrebbe risorgere. L'allievo di Favero è precipitato di categoria e rivela un pessimo stato di forma. Si gioca a sette. Temiamo poi Trafalgar Square (6 a 1) che è un altro precipitato di livello. Gli altri ci sembrano piuttosto chiusi, anche se riceve gioco Nos Galan addirittura controfavorito del campo, a quattro. Estremo outsider Albina a 23 a 1. Si rivede in pista, dopo l'infortunio, Sylvain Mastain su Halban de Juilley, evidentemente liberato da Paolo Favero.
La corsa si risolve in un portentoso coast to coast di Fantastico Daniele che permette ad Alessio Pollioni di riprendersi subito, dopo il pasticcio messo in atto alla prima corsa, e di conquistare il terzo posto nella classifica fantini dell'impianto (lo è anche nella generale) grazie a cinque successi. Soddisfazione anche per il trainer Mario Marcialis che risale in quinta posizione allenatori con cinque vittorie frutto di una massimilizzazione niente male, dato l'esiguo numero di allievi.
Per Fantastico Daniele, figlio di Mount Nelson (cavallo che ha corso, prendendo sonore batoste in piano, con Hurricane Fly ospite della pista nella due giorni), è la terza vittoria stagionale. Pollioni a fine gara, con un bel po' di generosità lo definirà, ai microfoni di Orso, "Un campione".
Dietro allo scatenato sauro, una vera e propria muta di cani rabbiosi alla caccia della lepre impazzita. Il gruppo di inseguitori protagonista di una volatona finale pazzesca come può ben sintetizzare lo scatto dell'amico Simone Soldani, con tutti gli otto cavalli radunati in poco meno di due lunghezze. Kisanji il più baldanzoso inseguitore, tanto da farci annuire per aver suggerito un accoppiata da quota, stampato però di un muso sul palo dal rientrante compagno di scuderia Arcachon. Quarto, a quattro lunghezze, Nos Galan con un trittico raccolto in fotografia strettissima che premia Depeche Code su Albina e il deludentissimo Alisios. Da segnalare l'ottimo spunto finale di Albina che ha dato grande filo da torcere a Cherchi, riuscendo a togliersi dall'ultimo posto solo nel tratto piano finale con una decisa accellerazione peraltro frenata, involontariamente, in curva da Nos Galan e da Alisios a pochi metri dal palo. Calati alla distanza Trafalgar Square, che ridimensiona definitivamente la propria categoria, e soprattutto Halban de Juilley autori di corsa sulle prime posizioni.
Ultima siepe del Memorial Biffi.
FANTASTICO DANIELE è scappato, gli otto avversari
(Trafalgar Square è coperto) lo inseguono ammassati
in lotta serrata. Da sx a dx
Alisios, Halban de Juilley, Arcachon, Kisanji
con alle spalle Depeche Code, davanti all'arancione
Nos Galan e ad Albina.
(Foto Simone Soldani).
La terza corsa è una piana a vendere sui 1600 metri, in pista due titoli di film: Troppo Forte e Replacement(s). Vince Salar Glorious, dichiarato partente anche Domenica nel Gioielleria Ceska (dove verrà ritirato). Il portacolori di Bianchi, montato dalla Marcialis, vince e deve subire un tentativo di acquisto all'asta. Il banditore si ferma a 8.200 euro, probabilmente ricomperato e difeso dal proprietario che lo ha in allenamento dallo stesso allenatore di Fantastico Daniele. Una somma niente male per un cavallo prossimo ai sette anni, che arriva dall'allevamento del Signor Giovanni Latina, allevatore anche del crosser Salar Fircroft. Intanto, al tondino, un ospite, crediamo milanese, dice che in tanti anni di frequentazione all'ippodromo Maia, e anche a San Siro, non aveva mai assistito a niente del genere e cioè che qualcuno offrisse in un'asta del dopo corsa, pensa se due settimane fa avesse vinto Frolon... Tutti fermi ad ammirarlo girare.
SALAR GLORIOUS
passa trionfante... e notiamo un addetto alla pista...
E ci pare MaurizioTomanin, quello!
(Foto di Matteo Mancini)
Ed eccoci a uno dei due main event della giornata, l'atteso Nazioni (Gr.2). 6.000 metri in Cross Country, la corsa più lunga della stagione. Otto al via, con due ospiti francesi griffati Quinton, contro i due acerrimi sfidanti Ara Gold e Arman, rispettivamente primo e secondo della scorsa edizione. Nel pregara confidiamo in Ara Gold, ma indichiamo Martalin come principale avversario (quinto lo scorso anno nel G.P. Merano). Attenzione anche ad Hades des Mottes, che è uno specialista dei cross ma vanta minore qualità del compagno di allenamento. Durissima per gli altri quattro, con Interim che compare all'ultimo al tondino e non compie neppure un giro. La sua quota è di 60 a 1. Il campo elegge a favorito la scuderia Favero, che schiera accanto al grigio anche Monte Pelmo e Monjoliano. Si gioca a 2, è a tre Arman, appetibile a 5 Martalin e poco più Hades des Mottes. Completa il campo Billy Silver, seconda scelta in casa Vana, affidato a Jan Faltejsek e a 12 al totalizzatore.
Jessy Blandamour prende il volo da
HADES DES MOTTES
alla doppia gabbia di siepi.
(Foto di Simone Soldani).
Edizione spettacolare soprattutto per il suo epilogo, uno dei più pazzeschi, credo, dell'edizione. Ara Gold sicuro leader per tutta la corsa, accompagnato nella prima parte di gara da Interim, poi caduto all'estremità della curva del campo di polo, ha, a poco a poco, accellerato l'andatura dopo la cacciarella iniziale, imprimendo un ritmo indiavolato nella parte terminale del percorso. Uno dei due francesi, Hades des Mottes ha pagato dazio alla doppia gabbia di siepi, complice un'esitazione del fantino Jessy Blandamour che non ha saputo scegliere la velocità giusta per andare al di là del terzo elemento. Così il grigio in giubba fucsia ha preso maggiore coraggio e convinzione. Bartos, dopo l'ultimo passaggio del talus, lo ha mandato in fuga, bene attento però a moderarlo e a non spremerlo oltre il dovuto, allungando da Monte Pelmo e Martalin, mentre il controfavorito Arman, peraltro incerto su alcuni salti come sull'oxer, arrancava in coda al gruppo insieme al compagno di allenamento Billy Silver. Pur saltando male l'arginello grande, Ara Gold entrava in dirittura con larghissimo margine di vantaggio sul francese Martalin.
L'ingresso al laghetto con tutti i protagonisti del NAZIONI.
Ara Gold al comando, alla sx Interim, saltano poi su una linea,
da dx a sx, Monte Pelmo, Hades des Mottes, Billy Silver.
Quindi i due arancioni che sono Martalin sulla sx e Arman sulla dx
coperto Monoliano.
(Foto di Simone Soldani).
"Curva conclusiva, con la fuga di Ara Gold" il commento in presa diretta dello speaker. "Penultimo ostacolo. Si sono dilatati i distacchi... Martalin, il francese, c'ha tanta, tanta, strada da recuperare". Ara Gold saltava infatti in grande vantaggio l'ultima siepe con Favero già ad assaporare la doppietta dopo il successo dello scorso anno, ma ecco che Martalin veniva a piazzare un mostruoso allungo finale con repetino cambio di azione ai cento metri conclusivi, mangiando al rivale un vantaggio di cinque lunghezze a pochi metri dal palo. Emozionante epilogo del telecronista, così dalla sua viva voce: "Martalin ci prova in tutti i modi... Martalin, viene in fondo... Martalin viene in fondo... Martalin vince il Nazioni..." un arrivo da orgasmo, dunque, per Patrice Quinton, che vince la prima classica in Italia dopo averci provato dal 2010 in otto corse, ottenendo come miglior piazzamento un quarto posto nel G.P. Merano del 2010. Aveva peraltro già partecipato per due volte al Nazioni, riportando quale migliore piazza una quarta moneta, lo scorso anno, con Lost Steps. Per lui un epilogo degno di Punch(o) nella Valley della Forst (del resto la cifra vinta è quello riportata da Puncho nel Merano ovvero 17.000 euro). Roba da fast, fast e ancora fast, senza chiamare in causa la pazzesca fantasia di Howard Fast, ma magari la mamma di Puncho che invece del poncio suggerirebbe Mamma Mia dell'Abba che in sardo vuol dire acqua... "Un finale pazzesco del 71° Premio delle Nazioni, il francese Martalin, ha fatto un recupero, una rimonta, pazzesca in fondo, dopo 6000 metri aggancia Ara Gold a pochi metri dal palo e gli mette un'incollatura davanti. La marsigliese sul Nazioni". E dunque il giorno successivo è il mio compleanno... visto che sono nato dopo la presa della Bastiglia? Roba da Super Trouper, allora... Per il terzo e il quarto il duo Vana viene a travolgere il duo Favero crollato alla distanza. Arman è allora terzo, a grande distacco, davanti all'altro grigio Billy Silver. Si segnala la terza vittoria di un certo prestigio per lo stallone Martaline, vero specialista nella riproduzione di ostacolisti, che dopo le vittorie ottenute da Kamelie (Gr.1) e dal promettente Casper, vince anche col terzo soggetto e ancora in Gruppo, questa volta due, e col figlio che ne porta quasi il medesimo nome: c'è una lettera di differenza, cioè in più.
ARNOLD CISEL su MARTALIN
esulta sul traguardo del NAZIONI, ARA GOLD,
il grigio, è battuto.
(Foto di Matteo Mancini).
Alla quinta corsa il proverbiale "boia deh" della "mosca atomica" Ferramosca che viene a vincere il Premio Giancarlo Confalonieri, vendere sui 2.200 metri. Ritirato l'atteso Indovino, ostacolista reduce da un infortunio e allenato da Contu. E' la biondissima Jennifer Gregori (da non confondere con le due francesi di estrazione ostacolista), alla prima assoluta in carriera e proveniente dai FISE/ANTE, che va a prendere la testa con Wind in the Park, cavallino griffato Contu anche questo, generato dall'allevamento di Bernardini. Quest'ultimo lo ricordiamo al debutto indiretto in ostacoli nel Premio C.I.S.A.M, a Pisa, il 24 marzo 1996, con Uragano Deis, nella corsa dei doppi scrittori provenienti dall'allevamento di Against the Wind. Da una parte Hemingway, dall'altra Jack London. Un allevatore, questo Luciano Bernardini, che lo si ritrova, oltre alla compagna Carmela Martellino, unito a un prodotto targato trio delle meraviglie, con l'uomo Cieffedi Brogi nella genesi di un certo Tullio Ostillio.
La femmina è tallonata lungo lo steccato da Right from Wrong. Il dieci e il nove davanti. Con le due amazzoni Gregori e Poehl a scandire il ritmo. 123 a 1 la quota della battistada che ha vinto una sola volta a Pisa, in una prova chiusa da Fatto di Cronaca. Sui primi anche Atomic Law e la tedesca Magic Princess, con la terza amazzone Claudia Fleissner al debutto in Italia. In coda il cap giallo di Bwindi, mai piazzato in Italia ma figlio di Caona, ma soprattutto di High Chapparal leader degli ostacolisti italiani del 2015 grazie al duo High Master e Signor Tiziano.
Right From Wrong supera Wind in the Park, quando si inizia a piegare sulla curva di fondo. I due sempre seguiti da Atomic Law e Magic Princess, con la grigia che è la prima a gridare guerra all'imbocco in dirittura di arrivo. Cede di schianto Wind in the Park, tiene botta invece il portacolori della Jumping Set sudatissima sul petto schiumante. Sposta all'esterno l'altra femmina Atomic Law, più a largo prova la progressione l'altro grigio ex pisano Baby Duro. Alla ricerca del varco l'ex dormelliano Raimondi, passato dalle mani di Bastianelli a quelle dell'ex fantino d'ostacoli Codias. I quattro allungano dal Baby, con Atomic Law che va a piazzare l'allungo decisivo alle intersezioni delle piste. I cinque fanno il vuoto, con la Mosca atomica che da l'impressione di staccare ma deve vedersela con Raimondi e Riki Belluco. Lotta in odore di Antezzate contrapposta a Dormello, ma lo Shirocco è molto fiacco nel parco rispetto al Masterful, sebbene Hurricane FLY si stia scaldando al tondino. Atomic Law sul palo per THE FLY, la Mosca, e il proverbiale intercalare BOIA DEH... Raimondi è secondo, mentre Magic Princess si salva, di un muso, dal coraggioso ritorno, lungo lo steccato, di Evelyn Poehl e Right From Wrong. Fotografia stretta tra le due. Quinto Baby Duro. Per Antonio Ferramosca, da Livorno, la ventesima vittoria stagionale, la terza nella stagione meranese dopo aver bagnato le polveri con il pellegrino rosso ovvero Red Pilgrim di Paolo Favero, lo scorso 14 giugno, ovvero due giorni dopo il compleanno di Jennings, non la femmina del Mosca impegnata nell'ultima, ma il più grande portiere dell'Irlanda del Nord, ultimo ad aver disputato un mondiale di calcio con quella maglia, che ha debuttato nella stessa partita in cui debuttò in nazionale George Best, nel lontano 15 aprile del 1964 contro il Galles.
Chiudiamo l'articolo con Merano e il Premio Giorgio Remmert, piana sui 2.400 metri in gentleman e amazzoni e senza FISE. Ritorneremo poi per omaggiare il Casalone prima della chiusura del progetto.
Nove al via, un unico superstite rispetto alla prova dello scorso anno che era infarcita di futuri ostacolisti tra i quali il validissimo Fano (poi sparito nel nulla), la maratoneta di Pisa Maratory, la femmina Saarinen e Lohala, vincitrice poi dell'ambito Corona Ferrea nella primavera milanese. Il superstite è Black Hawk che si presenta con evidente fasciatura verde sull'anteriore destro, sembra quale portafortuna, e ha in sella la stessa amazzone di allora ovvero Evelyn Poehl, che non l'ha montato in altre occasioni. Il cavallo non vince dal Premio Lucifer di Firenze del maggio 2014. Il favorito della corsa è Spettacolo, il numero dieci allenato da Dirk Fuhrmann e su cui ci siamo soffermati al debutto sulla pista. 4,22 la quota, di poco preferito all'ex siepista Fire of Debora, che voci di corridoio la danno allevata a Valtriano di Fauglia, campagna pisana, dal groom del nostro compagno di avventure Simone Soldani. Attorno al quattro anche la livornese Jenniings di Ferramosca. A cinque Apelle Fan, da Alpha Media, fratellastro dello steepler Alcydon Fan, con in sella la giovane Lena Mattuzzi, alla seconda stagionale, la terza in carriera, che ricordiamo al debutto sull'ex Dormello Olgiata Fergola, vincitrice poi dell'edizione dello scorso anno con in sella l'amazzone Della Pietra. A cinque anche l'ex siepista Valdivizze, compagno di colori del numero otto dell'edizione del Merano 2014, su cui sarebbe dovuto salire Cevin Chan e che portava il nome di Irish Boy.
Vince Apelle Fan per il giallo di Donadoni, colori che hanno debuttato in siepi nel 2000, con un soggetto che porta il nome dell'allevatore di Fire of Debora, ovvero Rocco. Il giallo Donadoni cala così il poker di quattro successi nelle ultime quattro uscite, grazie anche al doppio del secondo portiere dell'occasione (Abbiati, l'altro è Jennings) conseguito lo scorso anno. Seconda vittoria invece per Lena Mattuzzi che riceve i complimenti di Orso che le dice: "Monti davvero bene". I commenti di alcuni dalla tribuna, durante la corsa, sembravano però divergere: "Quella sul quattro sembra che si raccomandi al cavallo, guarda che posizione strana che ha in sella." La corsa vede un Frantic Storm meno agguerrito del solito in avanti, il nove anni della Giordano Stella sembra però aver smarrito lo smalto dei tempi d'oro. Delude anche Valdivizze, mentre Riki Belluco non riesce a battere proprio Apelle Fan che regala alla Signora Aurea Donadoni la seconda vittoria consecutiva nella stagione su due uscite. Ricordiamo questi colori nati proprio sugli ostacoli, con l'ultima vittoria conseguita in cross cinque anni fa nel prestigioso Amedeo Duca d'Aosta di Treviso con Modelina, che vinse a sorpresa un'edizione caratterizzata dai grandi distacchi. Terzo posto, a distacco, per l'"atomica" Jenniings del Mosca, davanti a Spettacolo ed Elisabetta Marcialis per i colori Eledy. Solo quinto Black Hawk.
La femmina è tallonata lungo lo steccato da Right from Wrong. Il dieci e il nove davanti. Con le due amazzoni Gregori e Poehl a scandire il ritmo. 123 a 1 la quota della battistada che ha vinto una sola volta a Pisa, in una prova chiusa da Fatto di Cronaca. Sui primi anche Atomic Law e la tedesca Magic Princess, con la terza amazzone Claudia Fleissner al debutto in Italia. In coda il cap giallo di Bwindi, mai piazzato in Italia ma figlio di Caona, ma soprattutto di High Chapparal leader degli ostacolisti italiani del 2015 grazie al duo High Master e Signor Tiziano.
Right From Wrong supera Wind in the Park, quando si inizia a piegare sulla curva di fondo. I due sempre seguiti da Atomic Law e Magic Princess, con la grigia che è la prima a gridare guerra all'imbocco in dirittura di arrivo. Cede di schianto Wind in the Park, tiene botta invece il portacolori della Jumping Set sudatissima sul petto schiumante. Sposta all'esterno l'altra femmina Atomic Law, più a largo prova la progressione l'altro grigio ex pisano Baby Duro. Alla ricerca del varco l'ex dormelliano Raimondi, passato dalle mani di Bastianelli a quelle dell'ex fantino d'ostacoli Codias. I quattro allungano dal Baby, con Atomic Law che va a piazzare l'allungo decisivo alle intersezioni delle piste. I cinque fanno il vuoto, con la Mosca atomica che da l'impressione di staccare ma deve vedersela con Raimondi e Riki Belluco. Lotta in odore di Antezzate contrapposta a Dormello, ma lo Shirocco è molto fiacco nel parco rispetto al Masterful, sebbene Hurricane FLY si stia scaldando al tondino. Atomic Law sul palo per THE FLY, la Mosca, e il proverbiale intercalare BOIA DEH... Raimondi è secondo, mentre Magic Princess si salva, di un muso, dal coraggioso ritorno, lungo lo steccato, di Evelyn Poehl e Right From Wrong. Fotografia stretta tra le due. Quinto Baby Duro. Per Antonio Ferramosca, da Livorno, la ventesima vittoria stagionale, la terza nella stagione meranese dopo aver bagnato le polveri con il pellegrino rosso ovvero Red Pilgrim di Paolo Favero, lo scorso 14 giugno, ovvero due giorni dopo il compleanno di Jennings, non la femmina del Mosca impegnata nell'ultima, ma il più grande portiere dell'Irlanda del Nord, ultimo ad aver disputato un mondiale di calcio con quella maglia, che ha debuttato nella stessa partita in cui debuttò in nazionale George Best, nel lontano 15 aprile del 1964 contro il Galles.
WIND IN THE PARK
con la debuttante JENNIFER GREGORI.
(Foto di Matteo Mancini).
Chiudiamo l'articolo con Merano e il Premio Giorgio Remmert, piana sui 2.400 metri in gentleman e amazzoni e senza FISE. Ritorneremo poi per omaggiare il Casalone prima della chiusura del progetto.
Nove al via, un unico superstite rispetto alla prova dello scorso anno che era infarcita di futuri ostacolisti tra i quali il validissimo Fano (poi sparito nel nulla), la maratoneta di Pisa Maratory, la femmina Saarinen e Lohala, vincitrice poi dell'ambito Corona Ferrea nella primavera milanese. Il superstite è Black Hawk che si presenta con evidente fasciatura verde sull'anteriore destro, sembra quale portafortuna, e ha in sella la stessa amazzone di allora ovvero Evelyn Poehl, che non l'ha montato in altre occasioni. Il cavallo non vince dal Premio Lucifer di Firenze del maggio 2014. Il favorito della corsa è Spettacolo, il numero dieci allenato da Dirk Fuhrmann e su cui ci siamo soffermati al debutto sulla pista. 4,22 la quota, di poco preferito all'ex siepista Fire of Debora, che voci di corridoio la danno allevata a Valtriano di Fauglia, campagna pisana, dal groom del nostro compagno di avventure Simone Soldani. Attorno al quattro anche la livornese Jenniings di Ferramosca. A cinque Apelle Fan, da Alpha Media, fratellastro dello steepler Alcydon Fan, con in sella la giovane Lena Mattuzzi, alla seconda stagionale, la terza in carriera, che ricordiamo al debutto sull'ex Dormello Olgiata Fergola, vincitrice poi dell'edizione dello scorso anno con in sella l'amazzone Della Pietra. A cinque anche l'ex siepista Valdivizze, compagno di colori del numero otto dell'edizione del Merano 2014, su cui sarebbe dovuto salire Cevin Chan e che portava il nome di Irish Boy.
Vince Apelle Fan per il giallo di Donadoni, colori che hanno debuttato in siepi nel 2000, con un soggetto che porta il nome dell'allevatore di Fire of Debora, ovvero Rocco. Il giallo Donadoni cala così il poker di quattro successi nelle ultime quattro uscite, grazie anche al doppio del secondo portiere dell'occasione (Abbiati, l'altro è Jennings) conseguito lo scorso anno. Seconda vittoria invece per Lena Mattuzzi che riceve i complimenti di Orso che le dice: "Monti davvero bene". I commenti di alcuni dalla tribuna, durante la corsa, sembravano però divergere: "Quella sul quattro sembra che si raccomandi al cavallo, guarda che posizione strana che ha in sella." La corsa vede un Frantic Storm meno agguerrito del solito in avanti, il nove anni della Giordano Stella sembra però aver smarrito lo smalto dei tempi d'oro. Delude anche Valdivizze, mentre Riki Belluco non riesce a battere proprio Apelle Fan che regala alla Signora Aurea Donadoni la seconda vittoria consecutiva nella stagione su due uscite. Ricordiamo questi colori nati proprio sugli ostacoli, con l'ultima vittoria conseguita in cross cinque anni fa nel prestigioso Amedeo Duca d'Aosta di Treviso con Modelina, che vinse a sorpresa un'edizione caratterizzata dai grandi distacchi. Terzo posto, a distacco, per l'"atomica" Jenniings del Mosca, davanti a Spettacolo ed Elisabetta Marcialis per i colori Eledy. Solo quinto Black Hawk.
Ho sbagliato a metterlo nel sito dove ti avevo già fatto gli elogi, te lo ripeto, sei stato perfetto visto da qualsiasi angolatura... ciao Roby
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