TECNOLOGIA STEALTH PER IL COLONNELLO SATALIA CHE VINCE IN OSTACOLI A DISTANZA DI SEDICI ANNI DALL'ULTIMO SUCCESSO.
Ufo Brennan, mai in sella a un allievo di Satalia, vince il Santa Marinella e regala al colonnello il primo acuto della stagione. I Satalia boys si confermano anche nel main event, questa volta col figlio Davide sulle staffe, con un bel secondo posto di Tullio Ostillio alle spalle della punta Favero. Sorpresa Tweety Kash alla prima in memoria del trionfo di Argentan e con Boris a radoppiare in piano per la prima vittoria targata 2015 dell'amazzone Ilaria Saggiomo. Per l'epilogo auguriamo una Good Vision da brivido: Profondo Rosso.
Articolo a cura di Matteo Mancini
Dì cupo, a tratti piovoso, con solo un pubblico di affecionatos sugli spalti a salutare la seconda giornata di ostacoli al Casalone, con la speranza di intascare qualche mazzetto di euro. Si apre col coast to coast di Tweety Kash, ultimo cavallo del campo, sette scarsa la quota (22 in accoppiata), che ha vinto pure con superiorità il Cerveteri. Raf Romano ha scagliato la figlia di Bonbon Rose subito davanti a pennellare le traiettorie nel grigiore di Grosseto, memore del primo successo in steeple della femmina marcato ad Argentan, il 27 ottobre 2013, davanti a una cavalla chiamata Pink Lady Royale. In terra toscana però altri Pink a inseguire la fuggitiva e sono i tre favoriti griffati Paolo Favero, a seguire in chiusura il figlio di Janosz e nulla a che fare col pilota GP2 di nazionalità svizzera che, qualche anno fa, frequentava ben altre piste.
Tweety Kash salta con perfezione ogni ostacolo, a grande agio col terreno faticoso e i 3750 metri dell'anello in steeple. Crack Chichi il più convinto degli avversari a operare l'inseguimento, tirandosi dietro Mighty Mambo, quindi un Cape York meno spreciso sui salti ma comunque deludente.
Epilogo finale con la fuga per la vittoria di Tweety Kash seguita da Mighty Mambo, che dopo l'arginello sfila il gregario Crack Chichi per provare a piazzare il break giusto per l'aggancio, ma Raf Romano riparte e piazza la falcata decisiva. Calchetti, in cabina di regia, esalta il triplo Romano (Raffaele in sella e Remo alla proprietà in memoria dell'ottimo gentleman Renato) con la storica frase: "Tweety Kash al Casalone conferma veramente di parlare un'altra lingua". Per la seconda moneta finisce a bomba Ernesto, per il training del diretto discendente del fantino che trionfò nel G.P. Merano in sella a Chivas Regal. Il polacco vola nel tratto piano conclusivo e va ad acciuffare Mighty Mambo proprio sul palo, un'inezia tra i due a dividerli da leggersi, nel gerco ippico, come muso con i due dietro di tre lunghezze dal vincitore. Quarto resiste Crack Chichi, a grande distacco.
Epilogo finale con la fuga per la vittoria di Tweety Kash seguita da Mighty Mambo, che dopo l'arginello sfila il gregario Crack Chichi per provare a piazzare il break giusto per l'aggancio, ma Raf Romano riparte e piazza la falcata decisiva. Calchetti, in cabina di regia, esalta il triplo Romano (Raffaele in sella e Remo alla proprietà in memoria dell'ottimo gentleman Renato) con la storica frase: "Tweety Kash al Casalone conferma veramente di parlare un'altra lingua". Per la seconda moneta finisce a bomba Ernesto, per il training del diretto discendente del fantino che trionfò nel G.P. Merano in sella a Chivas Regal. Il polacco vola nel tratto piano conclusivo e va ad acciuffare Mighty Mambo proprio sul palo, un'inezia tra i due a dividerli da leggersi, nel gerco ippico, come muso con i due dietro di tre lunghezze dal vincitore. Quarto resiste Crack Chichi, a grande distacco.
Dunque terza vittoria stagionale per Tweety Kash, la prima in steeple dove non vinceva proprio da quel 27 ottobre in terra di Francia. Solo quattro cavalli in Italia hanno fatto meglio nel settore ostacoli, anche se occorre dare atto che Tweety condivide il quinto posto con altri 11 cavalli. Comunque un buon primato dato che in estate la davano come ciucona.
Porta invece a tre i successi a Grosseto Raf Romano, in testa a sorpresa nella classifica di riunione, dieci (contro gli otto da jockey) invece i successi da allenatore nella stagione ostacolista che gli valgono il terzo posto nella generale. Remo Romano invece sempre sulla cresta dell'onda, ormai, fin dai tempi di Lupetto, ma questi sono aneddoti degni di chi parla un altro language.
TWEETY KASH
Ripete il colpo di Argentan
(Foto di Matteo Mancini).
Dal triplo Romano, solito firmare le proprie selle e finimenti con la doppia R, passiamo alla terza "R" quella che nell'alfabeto Nato viene indicata come la "R" di Romeo, ma restiamo subito sorpresi poiché il Signor Romeo, storico titolare dei colori Incolinx, ha ceduto il proprio cavallo Vespro Place a mister Fatal Mac Josef Aichner che schiera così il suo decimo cavallo della stagione, il primo però non affidato alle cure di Alex Taber. Per il mago del cross, unico ad aver sfidato le insidie del Velka di Pardubice tra gli italiani (agli ordini di Favero, quattro successi nella stagione con il primo ottenuto da Kazoo, fratellastro di Kazzio vincitore del G.P. Merano dell'anno corrente. Nulla da dire comunque sulla scelta del signor Romeo che vanta nella sua scuderia fior fiori di campioni, piuttosto sorprendente invece la scelta di Aichner di investire su un cavallo che in quattro corse in ostacoli vanta come miglior piazzamento un quinto posto in categoria vendere. Davide Satalia lascia poi la monta a UFO Brennan, man of the week la scorsa settimana in sella a Good Vision, in un mix dal retrogusto cocktail con la ciliegina sulla torta offerta dal Colonnello Giuseppe Satalia che non vince proprio dal 25 novembre del 1999, dunque in odore da anniversario, anche se non da nozze d'argento poiché per la riprova del nove mancano ancora nove anni. Allora fu Stoneange, nome quasi da rituali druici, a regalare l'ultima acuto in un premio da Ferrari, non la scuderia bensì la monta, essendo il premio vinto intitolato al mitico e leggendario Spegasso, vincitore all'ultima uscita in un Grande Steeple delle Capannelle e poi stramazzato al suo dopo l'arrivo per arresto cardiaco.
Ma andiamo a vedere come è andata. Favorita netta, a ragione, Cortefranca, due a uno. Niente di eccezionale, ma molto positiva nelle ultime uscite. Le fa do controvaforito Shipwright con l'entourage Favero che dichiara di attendere la prova del nove dopo l'incredibile numero di mercoledì scorso che ha visto vincere questo soggetto ma esser poi distanziato insieme al compagno Tuk Tuk e a beneficio di Ilenia Nero che era giunta terza ma che si è ritrovata prima. Misteri in cui è specialista Ufo Brennan a caccia del brevetto di volo per gli F117. Si gioca a due anche Shipwright. Terzo cavallo appoggiato, a sorpresa, è Lady San Rossore che non ha affatto entusiasmato a Merano, ma che riceve le simpatie anche della redazione. La ripresenta Barbara Sebastiani, allenatrice patentata da poco più di un anno e che possiamo definire pisana, al debutto nella specialità. Per lei due soli cavalli in scuderia, l'altro è il puledro Festa Titolare, figlio di Arbia di Renaccio che ricordiamo in pista (così come la quasi omonima Arbia, assai ciuchina anche in siepi), entrambi di matrice egiziana e il riferimento va a Basem Abdel Haq che, certi groom dell'entourage Satalia, ricorderanno legato anche a un certo Seminole Shield schierato in un Derby di Roma e poi capace di farsi valere a Livorno correndo, di fatto, su tre zampe dopo una lunga assenza dalle piste. Elogio di cuore comunque alla Sebastiani che si confronta con le siepi con un materiale ridottissimo, mentre molti suoi colleghi toscani manco ci pensano lontanamente.
Nove scarso per Vespro Place, a quota stellare Ho Yam Lay che se si corresse in piano, probabilmente, sarebbe la migliore della compagnia.
In presentazione abbiam definito questo ascendente, intitolato alla località maritimma di Santa Marinella, periferia di Civitavecchia, come una prova dove può succedere di tutto. Cinque tre anni al via, tutti maiden in ostacoli.
Vediamo come è andata questa galoppata in siepi, sui 3.400 metri, con concorrenti accompagnati dalla pioggia battente.
Cortefranca davanti come da cliché imposto dalle ultime due prestazioni "sotto la pioggia battente che adesso insiste in modo davvero importante qui all'ippodromo del Casalone" commenta Calchetti. La nipote di Giant's Causeway subito con convinzione davanti, ma con Ho Yam Lay e Shipwright a inseguirla in modo da non farle prendere quel vantaggio importante che aveva caratterizzato le due uscite precedenti. Più indietro gli altri due con Lady San Rossore presto fuori corsa e incapace di seguire i quattro davanti.
La corsa entra nel vivo quando si attacca il giro conclusivo. Cede di schianto Ho Yam Lay, confermando i suoi problemi sulla lunga distanza. Prova invece a farsi sotto, in rimonta, Vespro Place alla caccia dei due fuggitivi. Sbaglia due salti consecutivi Cortefranca in evidente affanno. Abdil El Rherras deve faticare non poco a riproporla su Shipwright che sfila in testa sulla piegata finale avvicinato sensibilmente da Vespro Place e Ufo Brennan. Il portacolori di Favero è ancora in vantaggio dopo l'ultima siepe, ma è arrivato il momento di Giuseppe Satalia con Brennan che spinge Vespro Place alla vittoria. Il figlio di Halling, quest'oggi con paraocchi australiani in luogo dei tradizionali, piega bene Shipwright, terza un'esausta Cortefranca forse in difficoltà sul pesante. Dispersi gli altri due. "La monta perfetta di John Paul Brennan agli ordini di Davide Satalia al tondino di presentazione" il congedo dalla cronaca di Calchetti.
E dunque prima vittoria stagionale dell'allenatore Satalia che coglie il successo nel giorno del 16° anniversario della sua ultima vittoria in ostacoli. Una vittoria che, unita al piazzamento che andremo sotto a menzionare, permette a Satalia di scalare la classifica fino a issarsi in dodicesima posizione, ancora però insufficiente a catalogare la stagione come positiva, a ogni buon conto un guizzo che gli permette di salvare le statistiche stagionali fin a oggi assai scarse.
Si tratta invece del quinto successo per Aichner che torna a vincere con monta irlandese dopo aver fatto vincere, unico a esserci riuscito, il gentleman Shanahan tra i professionisti in sella a Stellato.
Sempre più UFO invece Brennan, ormai specializzato in imprese impossibili e assai alto in classifica sebbene lo facciano montare poco, anzi pochissimo. Per lui venticinque ingaggi (ovvero almeno la metà dei suoi diretti concorrenti), ma quinto posto nella generale, rispecchiato dalle sette vittorie conquistate (addirittura un triplo nel giorno del debutto a Merano con tutti a chiedersi chi fosse) a braccetto con Sylvain Mastain ad appena due vittorie dal podio. Stagione da incorniciare e che fa ben pensare per il futuro. Bravo e sprovvisto di energia biomagnetica anche se i commissari stanno indagando, chissà...
Su Vespro Place una corsa attendista, montato in modo calibrato da Brennan e aiutato, forse, dal terreno anche se a due anni aveva subito in modo marcato terreni molto pesanti, finendo a notevole distacco dagli avversari. Di certo una vittoria in forte controtendenza rispetto al Vera Spezia di Milano. Shipwright ha corso come era lecito attendersi, dimostrando la scarsa linea probante di mercoledì scorso. Solo terza Cortefranca francobollata dagli avversari e meno scatenata del solito, ed è stato bravo El Rherras perché altrimenti finiva per terra. Malissimo gli altri due che lasciano pensare di non avere attitudine alla disciplina.
Non si accende la stella di
HO YAM LAY
è invece il turno dello STELLATO VESPRO PLACE.
(Foto di Matteo Mancini).
Il main event della giornata, il Pr. Santa Severa, condizionata sui 3.400 metri in siepi, vede Relco Sud Ovest triplicare i successi, in quattro uscite, dopo l'acquisto di Paolo Favero. L'ex Ostanel, figlio del tedesco Manduro (stallone che ricordiamo nipote di Koenigssthul), ma allevato dalla azienda agricola romana Ficomontanino, ha seguito gli avversari in coda al gruppo fino a metà gara per andare poi a prendere la scia del battistrada Tullio Ostillio, all'inizio della diagonale discendente che immette al passaggio davanti alle tribune. La svolta sulla piegata conclusiva, poco prima dell'ingresso in dirittura. Joe Bartos non si è lasciato influenzare dalla mossa in terza corsia di Y me Rebelo e Raf Romano partiti in largo anticipo, ma ha optato per lo spazio millimetrico in corda per sfilare il leader agli ordini di Davide Satalia. Retta fianle con cinque a lottare per la vittoria. Relco di dentro, Tullio a centropista con ai fianchi Y me Rebelo e più a largo Indovino, sacrificato invece Arjen alla ricerca disperata del varco in schiena a Relco sud Ovest.
Sull'ultima siepe si defilava in quinta posizione Indovino, gli altri invece in aperta lotta anche se Relco sud Ovest saltava, brillante, davanti a tutti. Epilogo trionfale per il D'Altemps che si distendeva a regalare a Paolo Favero il 90° successo stagionale, il 57° per Joe Bartos. Secondo uno stoico Tullio Ostillio, ben gestito da Davide Satalia che ha scandito i tempi di gara con parsimonia ben attento a conservare energie per il rush finale nonostante l'atteggiamento focoso del suo destriero. Un ottimo rientro, questo, per l'otto anni che rientrava da aprile e che era l'ultimo cavallo del campo (25 a 1). Per lui, allevato dal triunvirato Brogi-Bernardini-Martellino, la nuova effige di Gabriella Sala in sella, in luogo dei colori della Arvenig, e la possibilità di esser riproposto nella Gran Corsa Siepi di Grosseto a rischio però di continuare a mancare la vittoria.
Corre bene anche il "nostro favorito" Arjen, assurdo penultimo cavallo del campo (18 a 1), rimasto chiuso poco prima della piegata finale con Dominik Pastuszka costretto a riparare in retta finale. Il Magog, non appena ha visto il varco, ha piazzato un bell'allungo ed è andato a prendere sul palo il rientrante da quasi due anni Y me Rebelo battendolo di un corto muso. Da sottolineare con tre tipologie di evidenziatori la prova di quest'ultimo, che deve il suo nome a un famoso pezzo musicale di Eros Ramazzotti e che giunge dai blasonati allevamenti della Ri.Ma. Raf Romano, che era in sella, ha addirittura cercato la vittoria, partendo in anticipo sugli avversari poco prima della retta finale. Il cavallo ha risposto bene, calando lievemente solo nel finale. Dovrebbe crescere alle prossime uscite, davvero gran corsa.
Quinto Indovino, giunto vicino ai primi e dunque positivo anche se avrà deluso buona parte degli scommettitori che lo avevano eletto, generosamente, a controfavorito di Relco sud Ovest.
Corsa alquanto curiosa per il ceko Strike, brillante sui primi fino a metà gara e poi sparito di scena prima ancora che si iniziasse a fare sul serio, addirittura fermato da Joe Vana dopo il passaggio davanti alle tribune, a un giro esatto dal termine. Farsesco.
RELCO SUD OVEST
con i colori del precedente proprietario EROS OSTANEL
(Foto da internet).
E allora dal novanta marcato da Paolo Favero e dal Brogi capo gruppo del secondo arrivato arriviamo all'altro Brogi, il piccolo, Fabrizio. Piccolo da intendersi come "piccolo proprietario". Debutto di colori avventuo il sette febbraio dell'anno corrente con due soli elementi, entrambi mezzosangue, in scuderia. Il nome del protagonista di questa quarta corsa fa da collante tra il novanta di Favero e il terzo della prova del prodotto dell'altro Brogi ovvero Arjen ha infatti a che fare con Argento e Profondo Rosso. o
Il Premio è il Torrimpietra, condizionata sui 2.200 metri aperta ai mezzosangue di quattro anni e oltre. Un favorito netto: Pressing de Mores, appena 1,30 la quota, praticamente imbattibile per i bookmaker. Controfavorito è proprio Profondo Rosso, figlio di Beverly Hill ma senza cops, giusto per non fare concorrenza a UFO Brennan sponda uno Sceriffo Extraterrestre, nipote però di Oscar Dey, scritto proprio così con refuso, quasi a ricordare l'altra Beverly, quella anche senza Hill, progenitrice di Jaws che invece all'Oscar Day partecipò eccome. Ebbene dopo tutte queste good vision, andiamo a vedere com'è andata, in un duello a cui fanno da contorno altri tre concorrenti.
La grigia La Via da Clodia a infastidire il favorito Pressing de Mores per la leadership, tanto da sopravanzarla e scandire il ritmo, con Profondo Rosso saldo in quarta alle spalle di Quindigiù con in coda a qualche lunghezza Selvaggio. All'apice della curva conclusiva Cristiano Di Stasio rompe gli induci e vola via La Via da Clodia. Prova a imitarlo Alessandro Fiori con Quindigiù, ma con risultati meno apprezzabili in termini di lunghezze acquisite. A largo di tutti cerca di innescare la progressione Profondo Rosso per quello che potrebbe essere un epilogo da brivido. Pressing de Mores e Profondo Rosso si isolano dagli avversari. Di Statio mena la frusta, mentre più all'esterno Gavino Sanna cerca di estrarre dal mazzo la carta giusta per andare a prendere il favorito netto del campo. Testa a testa fin sul palo, con Profondo Rosso a estrarre il jolly da provetto Cartaio del tempo di galoppo vincente. Corta testa tra i due, per le riprove dalla gente delle dieci in salsa King finisce a dieci lunghezze il terzo che è Quindigiù davanti a La Via da Clodia.
Tredicesimo successo in carriera per questo figlio del purosangue inglese Fisich, il quinto stagionale. Classe 2008, vincitore a tre anni in terra sarda del G.P. Conf. Intern. Anglo Arabo (8.500 euro al primo), secondo qualche mese dopo nel Derby Italiano dell'Anglo-Arabo, a Napoli, davanti proprio a Pressing de Mores, ma battuto da una cavalla che non poteva perdere ovvero Per Forza Prima. Dunque una giustificazione più che apprezzabile che ha interrotto un filotto che sarebube potuto essere di sei vittorie consecutive seguite da un altro secondo posto in un gran premio: il 54° G.P. Sardo (8.500 euro al primo) che vide il trionfo a gran quota, esaltato da oltre sette lunghezze, di Pirata de Sedini, poi incapace di confermarsi su tali livelli nelle uscite successive. Dunque una carriera a tre anni tale da poterlo qualificare come stalloncino, poi offuscata nell'età adulta. Senza successi a quattro e a cinque anni, per poi riprendersi qualche soddisfazione a sei e sette anni ripartendo dalle vendere e dai discendenti di minima, senza però riuscire più a piazzarsi nei gran premi di categoria.
Chiudiamo l'articolo, così come avevamo fatto in sede di presentazione, con l'ex siepista di classe Boris che, in piano, non vinceva da tre anni abbondanti quando si aggiudicò il Premio Redefossi che vide chiudere il plotone di dieci concorrenti da Irish Applause, sui 1500 metri di Milano; un epilogo dunque da applausi a scena aperta come mostra la foto di cui sopra dedicata però ad altro premio: il Pr.Scena.
Rimasto fermo oltre due anni, causa infortunio, è passato dai colori di Remo Romano a quelli di Ilaria Saggiomo che lo ha proposto dapprima in siepi, ritirandolo sul campo, e quindi in tre prove tra i dilettanti in piano. Alla terza uscita, appunto a Grosseto nel Premio Fregene, corso da top weight, il vecchio Boris è tornato a ruggire pennellando una corsa con un'artek degna di Pinturicchio. Subito davanti Ilaria Saggiomo, figlia di Ferdinando, storico interprete del piccolo Trapezio che nel 1975 e 1976, prima di essere ritirato in razza, raccolse lo scettro da Chivas Regal nell'albo del G.P. Merano per i colori dell'All.ti National s.r.l.. Un doppio magico prima di lasciare il campo alla scuderia allevatrice di Don Artek con il "capo rosso" a trionfare, ma non un rosso qualunque piuttosto una tonalità da profondo rosso come i colori in formato giallo della successiva scuderia Kiwi.
Dunque Boris a menare la danza fino dal primo metro dei 1.750 previsti per questa prova di minima che consta la presenza di quattro avversari. E' Mattings, di Alessandro Ruiu, a farsi vedere ai fianchi di Ilaria Saggiomo. Soggetto che arriva dal sud e che in campo ostacolistico vanta la medesima provenienza del grigio Magica Vita, è difatti Remo Pratesi il suo allevatore e il grigio appena menzionato il fratellastro. Segue in terza un Razza dell'Olmo che risponde al nome di Gemma dell'Olmo. Gergo da giornalista di Formula 1 per Calchetti che, all'ingresso in dirittura, parla di "Stop and Go" per Boris, ma non per sottolineare una penalità piuttosto una mossa tattica. Sul baio piomba infatti proprio Gemma dell'Olmo per il training di Riccardo Menichetti, quest'anno apparso nelle iscrizioni in ostacoli con un trio di elementi (Rebel Angel, Kostabi e Olmo Creek). E' Leonardo Forlini ad attaccare per primo il portacolori Saggiomo, a largo invece si ripropone Mattings. Gli altri non ci sono, ma è dura per tutti, perché Boris piazza la versione turbo e se ne va nei più facili dei modi, mentre trova la tardiva ingambata giusta Mattings che viene a prendere il secondo posto davanti al Razza dell'Olmo.
Primo successo stagionale per la compagna di Raffaele Romano, alla settima uscita, un successo che le mancava da marzo 2013 quando vinse a Treviso con un altro ex siepista griffato Remo Romano ovvero Spy Themis. Rimasta anch'essa inattiva, in pista, per due anni, proprio come Boris, è dunque tornata a vincere quasi in corrispondenza dell'anniversario dalla prima vittoria, avvenuta sedici anni fa, battendo Roi Lewis, a Roma, nel Federico Smith in sella a Monte Lemos.
Da ippicaostacoli è tutto, appuntamento alla prossima riunione in ostacoli di Grosseto. Matteo Mancini, ringrazia e vi augura buon proseguimento di navigazione.
ILARIA SAGGIOMO, in giubba bianco-celeste
accanto a BORIS
sulla destra i colori di TWEETY KASH
Premiazione Premio SCENA
(Foto da Meranomaia.it)
Chiudiamo l'articolo, così come avevamo fatto in sede di presentazione, con l'ex siepista di classe Boris che, in piano, non vinceva da tre anni abbondanti quando si aggiudicò il Premio Redefossi che vide chiudere il plotone di dieci concorrenti da Irish Applause, sui 1500 metri di Milano; un epilogo dunque da applausi a scena aperta come mostra la foto di cui sopra dedicata però ad altro premio: il Pr.Scena.
Rimasto fermo oltre due anni, causa infortunio, è passato dai colori di Remo Romano a quelli di Ilaria Saggiomo che lo ha proposto dapprima in siepi, ritirandolo sul campo, e quindi in tre prove tra i dilettanti in piano. Alla terza uscita, appunto a Grosseto nel Premio Fregene, corso da top weight, il vecchio Boris è tornato a ruggire pennellando una corsa con un'artek degna di Pinturicchio. Subito davanti Ilaria Saggiomo, figlia di Ferdinando, storico interprete del piccolo Trapezio che nel 1975 e 1976, prima di essere ritirato in razza, raccolse lo scettro da Chivas Regal nell'albo del G.P. Merano per i colori dell'All.ti National s.r.l.. Un doppio magico prima di lasciare il campo alla scuderia allevatrice di Don Artek con il "capo rosso" a trionfare, ma non un rosso qualunque piuttosto una tonalità da profondo rosso come i colori in formato giallo della successiva scuderia Kiwi.
Dunque Boris a menare la danza fino dal primo metro dei 1.750 previsti per questa prova di minima che consta la presenza di quattro avversari. E' Mattings, di Alessandro Ruiu, a farsi vedere ai fianchi di Ilaria Saggiomo. Soggetto che arriva dal sud e che in campo ostacolistico vanta la medesima provenienza del grigio Magica Vita, è difatti Remo Pratesi il suo allevatore e il grigio appena menzionato il fratellastro. Segue in terza un Razza dell'Olmo che risponde al nome di Gemma dell'Olmo. Gergo da giornalista di Formula 1 per Calchetti che, all'ingresso in dirittura, parla di "Stop and Go" per Boris, ma non per sottolineare una penalità piuttosto una mossa tattica. Sul baio piomba infatti proprio Gemma dell'Olmo per il training di Riccardo Menichetti, quest'anno apparso nelle iscrizioni in ostacoli con un trio di elementi (Rebel Angel, Kostabi e Olmo Creek). E' Leonardo Forlini ad attaccare per primo il portacolori Saggiomo, a largo invece si ripropone Mattings. Gli altri non ci sono, ma è dura per tutti, perché Boris piazza la versione turbo e se ne va nei più facili dei modi, mentre trova la tardiva ingambata giusta Mattings che viene a prendere il secondo posto davanti al Razza dell'Olmo.
Primo successo stagionale per la compagna di Raffaele Romano, alla settima uscita, un successo che le mancava da marzo 2013 quando vinse a Treviso con un altro ex siepista griffato Remo Romano ovvero Spy Themis. Rimasta anch'essa inattiva, in pista, per due anni, proprio come Boris, è dunque tornata a vincere quasi in corrispondenza dell'anniversario dalla prima vittoria, avvenuta sedici anni fa, battendo Roi Lewis, a Roma, nel Federico Smith in sella a Monte Lemos.
Da ippicaostacoli è tutto, appuntamento alla prossima riunione in ostacoli di Grosseto. Matteo Mancini, ringrazia e vi augura buon proseguimento di navigazione.
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