LITTLE BRUV OVVERO COME TRASFORMARE UN ACQUISTO DA 1.500 STERLINE IN UN VINCITORE DI GRUPPO 1
La scommessa di autunno 2014 di Eros Ostanel si aggiudica il Grande Steeple Chase di Milano in un finale serrato col vincitore del Gran Premio Merano Kazzio. Stafettino non manca il centro nella Corsa Siepi dei 4 Anni. Torna a vincere Tramonto a Ivry nella condizionata di lusso dedicata a Martesana.
LITTLE BRUV e Joe Bartos
resistono al ritorno di KAZZIO e vincono
il Grande Steeple Chase di Milano 2016
(Foto De Nardin da ippodromitrenno.it)
A cura di Matteo Mancini
Prima parte di stagione che possiamo dire terminata con il main event costituito dal Grande Steeple Chase di Milano, secondo Gruppo 1 del 2016, che apre le porte alla stagione meranese prossima a iniziare.
Pubblico di San Siro chiamato così a salutare gli ostacolisti avendo come panorama trofei ippici di prestigio e persino in visione la coppa della Champion League. In questo contesto Joe Bartos e la storica D'Altemps vincono il loro primo Grande Steeple Chase di Milano, un trofeo che mancava nella sterminata bacheca del premiatissimo jockey ceco. Si tratta invece del secondo successo per Paolo Favero, già vincitore nel 2014 con Garynella per i colori Magog.
Pubblico di San Siro chiamato così a salutare gli ostacolisti avendo come panorama trofei ippici di prestigio e persino in visione la coppa della Champion League. In questo contesto Joe Bartos e la storica D'Altemps vincono il loro primo Grande Steeple Chase di Milano, un trofeo che mancava nella sterminata bacheca del premiatissimo jockey ceco. Si tratta invece del secondo successo per Paolo Favero, già vincitore nel 2014 con Garynella per i colori Magog.
Cinque-quattro sul traguardo come il famoso Studio (54) che fece scuola nell'ambiente disco americano della fine degli anni '70 e con il favoritissimo Kazzio, a disagio sulla pista, battuto da un Little Bruv che non finisce mai di sorprendere. Furono appena 1.500 le sterline investite da Eros Ostanel nell'autunno del 2014 per importare in Italia questo figlio di Observatory deprezzatosi, da yearling a tre anni, di diecimila sterline e rivalutatosi in Italia nel corso dell'ultima estate, dopo il passaggio da Ostanel a Favero (precedentemente era secondo a vendere battuto da cavalli come Romis e Moqorro), su cifre che, probabilmente, sono quantificabili ben oltre i 50.000 euro. Cavallo non di grande genealogia, molti zii vincitori in ostacoli ma senza aver vinto premi importanti, sfoggia il suo miglior sangue dalla terza madre in poi. La qualità migliore traspare tuttavia con la quinta madre, Saigon, vincitrice proprio in Italia nel 1967 e nel 1968 con l'acuto offerto nella vittoria nel Premio Baggio a Milano e i piazzamenti nel Regina Elena e nelle Oaks (Gr.1). Cavalla quest'ultima generatrice di dieci vincitori, tra cui la maiden Sazan a sua volta madre di Silka (terza madre di Little Bruv e figlia di Weimar, stallone forgiatosi in Italia), quarta classificata a Milano nell'Eupili (L) edizione del 1983. Tra i figli di Saigon degni di menzione compaiono due soggetti storici della Scuderia Aurora ovvero lo stallone Suffolk, vincitore del Derby Italiano (Gr.1) del 1974, del Gian Giacomo (L) a Milano e secondo nel St. Leger Italiano (Gr.2), e la fattrice generatrice di vincitori di pattern Sierra Morena, vincitrice a Milano del Premio Legnano (Gr.3) del 1976, seconda nelle Oaks (Gr.1) nel Jockey Club Italiano (Gr.1) e nel Lydia Tesio (Gr.2); c'è inoltre il terzo classificato del Premio Pisa del 1973 Samarate.
Dunque un cavallo inglese nelle cui vene scorre del lontano sangue italiano e che in settimana provvederemo a omaggiare con una dettagliata analisi inserita in una scheda che ne ripercorra carriera e genesi fino alla sesta madre.
La corsa, come preventivabile, ha visto un Ara Gold, 35 a 1, scatenato front-runner fino al temuto oxer grande. Qua il grigio, in avanti di oltre dieci lunghezze, è praticamente andato diritto senza saltare ribaltandosi sopra l'ostacolo. Una bruttissima e pericolosa caduta, per fortuna senza conseguenze. Gravissima esitazione anche per Kazzio, in coda al drappello, con Chan praticamente volato sul collo del cavallo e con il piede sinistro fuori dalla staffa. Ancora una volta il fantino, di origine malese, è stato bravo, come nel Merano (esitazione sul primo passaggio del talus), a evitare la caduta e a riposizionare manualmente il piede sinistro nella staffa. Davanti a tutti passava Company of Ring, della Milano e seconda scelta Favero, ma l'avanguardia per il baio durava neppure il tempo del successivo ostacolo. Oscurato dagli alberi, il baio spariva, di fatto, dal gruppo in un tratto piano. Dalla visione della corsa al monitor non si riesce a capire cosa sia successo, di certo non si è verificato alcuno infortunio dato che il cavallo completava il percoso a enorme distacco. Restavano dunque in quattro a giocarsela con Cevin Chan che, contrariamente alle caratteristiche del cavallo, decideva di rompere gli indugi e di assumere l'iniziativa della corsa, ben marcato da Little Bruv e con i due Vana, Billy Silver e Soros, a chiudere accoppiati il drappello. Il tedesco davanti si dimostrava agitato e assai spreciso su numerosi ostacoli. Collo storto, posteriori spesso a contatto con le barriere, curve larghe. Joe Bartos optava allora per il tentativo di fuga all'attacco della curva che immette sulla diagonale breve acquisendo quel vantaggio che risulterà poi decisivo. Billy Silver, con il fantino vincitore dell'edizione 2015, tentava di emergere all'ultimo passaggio del bull fincher, lasciando Soros a contatto ma mai capace di intervenire sui primi due. Little Bruv entrava in dirittura di arrivo ben in vantaggio, ma non ancora al sicuro dal finale notevole di Kazzio capace di riportarsi sotto falcata su falcata dopo l'ultima siepe. Finale emozionante ma mezza lunghezza ancora di vantaggio in vista del palo, dietro, di sei, Billy Silver ritornava su Soros battendolo negli ultimi metri. Dieci secondi più lenti rispetto al ragguaglio cronometrico offerto lo scorso anno da Cornet Obolensky, sette più lenti in riferimento al vincitore del 2014 Garynella. Dati che comunque lascian il tempo che trova ma è sempre bene, anche per completezza, andare a specificare per farsi un'idea comparata.
Grande vittoria per Little Bruv, 33/10 al betting, seconda corsa di Gruppo vinta dopo il Società Steeple Chases di Italia (Gr.2), secondo cavallo più vincente nella stagione (dietro al solo Tuk Tuk) ma molto da recriminare per Kazzio. Il tedesco, che continuiamo a ritenere il più qualitativo di questo lotto, ha pagato il rientro alle competizioni dopo la pausa invernale, ma soprattutto la poca conoscenza della pista e una serie di salti sbagliati oltre che un atteggiamento alquanto bizzoso che ha creato non pochi problemi a Cevin Chan. Notevole comunque il recupero finale a dimostrazione dei margini di miglioramento nel proseguo stagione. La D'Altemps, intanto, ingrana la giusta marcia e torna a salire sul terzo gradino del podio nella speciale classifica dedicata ai proprietari. Secondo successo stagionale, primo di Gruppo, e balzo dall'ottava posizione alla terza, con 44.718 euro di vincite ottenute schierando quattro cavalli. Non male. Ottimo Billy Silver, autore di un piazzamento onorevole e vicino al top dell'ostacolismo italiano (è il nono cavallo nella classifica delle vincite d'annata). Cos'altro chiedere per questo soggetto, che ha portato l'Agr. San Dazio al quarto posto nella classifica allevatori (3.900 euro la somma destinata all'allevatore con questo piazzamento) ? Penso poco, se non chiedergli quanti secchi di carote preferisca. Per il proprietario, Ferruccio Giacobbe, addirittura la sesta posizione nella classifica proprietari davanti al ben più attrezzato Josef Aichner (settimo).
Pavel Vovcenko e Cevin Chan si rifacevano nell'altra classica in programma, la Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2), portando al primo successo in siepi il tedesco Stafettino che ben ci aveva impressionato al debutto e che avevamo dato come nostro favorito. Anche in questo caso siamo alle prese con un soggetto non di famiglia reale, se non in un lontanissimo passato. Tedesco fino alla terza madre, la maiden Statuesque, importata in Germania dagli Stati Uniti a fine anni '80, vanta la sua migliore qualità generazionale in quarta, quinta, ma soprattutto in un'eccellente sesta linea materna. L'americana Sister Sal, figlia di Delta Judge nata nel 1978 e tris nonna di Stafettino, ha generato otto vincitori negli Stati Uniti tra cui il migliore si è rivelato Presidential (vincitore e piazzato in L). La quinta madre Salvia ha generato vincitori di calibro quali Hafa Adai e Delta Sal. Di rilievo però è la settima madre, Alcibiades (1927), vincitrice dellle Oaks del Kentucky e delle Arlington Oaks oltre a tutta una serie di piazzamenti e vittorie ulteriori tali da farla eleggere quale migliore cavalla di due anni e la migliore cavalla di tre anni d'America, madre inoltre dello stallone Menow eletto miglior puledro di America nel 1937. Dunque una grandissima linea generazionale, seppur remota e mischiata ad altro sangue, che si trova nei manuali dell'ippica internazionale.
A Milano compare però un lontano parente di questo blasone, vincitore a due anni in maiden a Lipsia, non piazzato a tre anni in una listed ceca a Velka battuto da Peintre Elusif, vincitore per l'ultima volta a quattro anni in una prova con 900 euro al primo. Niente da far urlare al potenziale campione, ma un bel debutto in terra milanese. Stafettino, come in occasione di questo debutto, impostava la sua prova all'estrema retroguardia fino all'imbocco della diagonale breve, quando Cevin Chan ordinava al cavallo una lunga progressione dapprima per vie esterne e poi interne. Intanto in avanti si spegneva la spinta della battistrada Azamourday, quest'oggi ben marcata da Noisemaker e da Keen Move in modo da impededirle pericolose fughe. Dopo il penultimo ostacolo si delineavano le candidature alla vittoria. Noisemaker in anticipo su Keen Move, mandato in una più producente linea interna da Bartos, e su Stafettino a centro pista. Quota praticamente identica per i tre, di poco inferiore al 3 a 1. Retta di arrivo spettacolare con i tre a saltare insieme l'ultima insidia e col Magog a dare l'impressione di poterla spuntare su tutti, ma incapace di resistere all'affondo di Stafettino e al ritorno di Noisemaker. I tre raccolti in poco più di una lunghezza sulla linea di arrivo. Quarto Pancho, mai in corsa, a risolvere i conti su una stanchissima Azamourday piegata nel finale anche dall'estremo outsider Trademark per l'ultimo piazzamento utile. Alto il tempo, se parametrato a quello fatto registrare nell'omologa prova da High Master lo scorso anno. 4.17.3 contro 4.07.1, ma più basso rispetto a quello del Pirelli fatto registrare da Azamourday con veloce schema di gara e crono stoppato sul 4.23.30.
Soddisfazione per Vovcenko che se ne ritorna in territorio teutonico con un Gruppo 2 e un piazzamento d'onore, seppur amaro, in Gruppo 1. 27.200 euro portati a casa con Stafettino che sale in quarta posizione nella classifica dei cavalli più vincenti in questi primi cinque mesi di corse, dietro però a Tuk Tuk, miglior quattro anni del 2016 non iscritto da Favero a questa classica.
Da sottolineare la prestazione di Noisemaker apparso in ulteriore progresso per i colori di Francesco Accogli. Un piazzamento che frutta 5.200 euro all'allevatore, la scuderia Nuova Sbarra, che balza dalla dodicesima alla seconda posizione nella classifica per vincite dedicata agli allevatori di cavalli da ostacoli del 2016. Segnali di ripresa anche per Keen Move che continua ad aver difficoltà a vincere.
Pavel Vovcenko e Cevin Chan si rifacevano nell'altra classica in programma, la Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2), portando al primo successo in siepi il tedesco Stafettino che ben ci aveva impressionato al debutto e che avevamo dato come nostro favorito. Anche in questo caso siamo alle prese con un soggetto non di famiglia reale, se non in un lontanissimo passato. Tedesco fino alla terza madre, la maiden Statuesque, importata in Germania dagli Stati Uniti a fine anni '80, vanta la sua migliore qualità generazionale in quarta, quinta, ma soprattutto in un'eccellente sesta linea materna. L'americana Sister Sal, figlia di Delta Judge nata nel 1978 e tris nonna di Stafettino, ha generato otto vincitori negli Stati Uniti tra cui il migliore si è rivelato Presidential (vincitore e piazzato in L). La quinta madre Salvia ha generato vincitori di calibro quali Hafa Adai e Delta Sal. Di rilievo però è la settima madre, Alcibiades (1927), vincitrice dellle Oaks del Kentucky e delle Arlington Oaks oltre a tutta una serie di piazzamenti e vittorie ulteriori tali da farla eleggere quale migliore cavalla di due anni e la migliore cavalla di tre anni d'America, madre inoltre dello stallone Menow eletto miglior puledro di America nel 1937. Dunque una grandissima linea generazionale, seppur remota e mischiata ad altro sangue, che si trova nei manuali dell'ippica internazionale.
A Milano compare però un lontano parente di questo blasone, vincitore a due anni in maiden a Lipsia, non piazzato a tre anni in una listed ceca a Velka battuto da Peintre Elusif, vincitore per l'ultima volta a quattro anni in una prova con 900 euro al primo. Niente da far urlare al potenziale campione, ma un bel debutto in terra milanese. Stafettino, come in occasione di questo debutto, impostava la sua prova all'estrema retroguardia fino all'imbocco della diagonale breve, quando Cevin Chan ordinava al cavallo una lunga progressione dapprima per vie esterne e poi interne. Intanto in avanti si spegneva la spinta della battistrada Azamourday, quest'oggi ben marcata da Noisemaker e da Keen Move in modo da impededirle pericolose fughe. Dopo il penultimo ostacolo si delineavano le candidature alla vittoria. Noisemaker in anticipo su Keen Move, mandato in una più producente linea interna da Bartos, e su Stafettino a centro pista. Quota praticamente identica per i tre, di poco inferiore al 3 a 1. Retta di arrivo spettacolare con i tre a saltare insieme l'ultima insidia e col Magog a dare l'impressione di poterla spuntare su tutti, ma incapace di resistere all'affondo di Stafettino e al ritorno di Noisemaker. I tre raccolti in poco più di una lunghezza sulla linea di arrivo. Quarto Pancho, mai in corsa, a risolvere i conti su una stanchissima Azamourday piegata nel finale anche dall'estremo outsider Trademark per l'ultimo piazzamento utile. Alto il tempo, se parametrato a quello fatto registrare nell'omologa prova da High Master lo scorso anno. 4.17.3 contro 4.07.1, ma più basso rispetto a quello del Pirelli fatto registrare da Azamourday con veloce schema di gara e crono stoppato sul 4.23.30.
Soddisfazione per Vovcenko che se ne ritorna in territorio teutonico con un Gruppo 2 e un piazzamento d'onore, seppur amaro, in Gruppo 1. 27.200 euro portati a casa con Stafettino che sale in quarta posizione nella classifica dei cavalli più vincenti in questi primi cinque mesi di corse, dietro però a Tuk Tuk, miglior quattro anni del 2016 non iscritto da Favero a questa classica.
Da sottolineare la prestazione di Noisemaker apparso in ulteriore progresso per i colori di Francesco Accogli. Un piazzamento che frutta 5.200 euro all'allevatore, la scuderia Nuova Sbarra, che balza dalla dodicesima alla seconda posizione nella classifica per vincite dedicata agli allevatori di cavalli da ostacoli del 2016. Segnali di ripresa anche per Keen Move che continua ad aver difficoltà a vincere.
STAFETTINO
(galopp.hamburg.de)
Tramonto a Ivry, dal quale ci aspettavamo una grande prestazione come avevamo scritto in sede di presentazione, si è reso protagonista di una prova d'autore che ci ha fatto gioire per la nostra previsione azzeccata ed esternata già da settimane in certi colloqui. Mandato in avanti da Colm McCormack ha controllato gli avversari lungo il corso dei 3.600 metri in siepi e ha allungato con autorevolezza nel finale respingendo l'assalto di un sorprendente Relco Sud Ovest infliggendogli una sconfitta senza possibilità di appello. Per il D'Altemps, ultimo cavallo del campo a circa 12 a 1, una prestazione notevole con un tratto piano finale in cui il figlio di Manduro ha dovuto stringere i denti per contenere l'affondo del favorito Sol Invictus che ha pagato il severo peso imposto dal periziatore. Malissimo Monello, battuto anche da Burgundy Ball, autore di una svogliatissima prima parte di gara, tanto da costringere Mastain all'uso della frusta, e di due salti finali da brivido che lo hanno portato vicino alla caduta. Tempo di gara più veloce di due secondi rispetto alla vittoria di Stafettino.
Soddisfazione nell'entourage di Laura Marinosi, seconda vittoria per lei dopo il successo nella Gran Corsa Siepi di Pisa con Mentore, con persino l'attaccante dell'Inter Rodrigo Palacio, chissà se influenzato più da Icardi piuttosto che da Mancini in questa sua evidente passione ippica, giunto al tondino per farsi immortalare con Tramonto a Ivry prima della corsa, con tanto di stretta di mano a Colm McCormack tornato a montare in Italia dopo un anno e mezzo. Torna a vincere in ostacoli, a distanza di quindici mesi la livornese Topeeka con un cavallo considerato da tutti un potenziale campione che però ha ottenuto meno di quanto sperato, passando di mano addirittura di tre allenatori. Prima Contu, poi Romano e adesso la Marinoni, vedremo se riuscirà a fare il salto di categoria sperato, a nostro avviso i mezzi non gli mancano soprattutto in siepi dove sembra esser a maggiore agio. Seconda vittoria in Italia per il fantino McCormack, che vi ha debuttato nel 2012 in occasione del Premio Nazioni e che aveva conseguito la sua unica vittoria proprio a Milano con Company of Ring nell'ottobre del 2014.
L'attaccante dell'Inter Palacio, per una domenica
da ascolto a Mancini invece che a Icardi,
e scommette su TRAMONTO A IVRY.
Lo vediamo complimentarsi con Colm McCormack
(Foto da ippodromo del galoppo - Milano San Siro - Facebook).
Grande confusione nel cross, questa volta con i fantini, con errore di percorso collettivo iniziale (così riporta la fonte ufficiale dell'ippodromo), richiamo da parte dei commissari e nuova ripartenza. Il fatto sembra esser stato determinato, così come spiegato da alcuni addetti ai lavori presenti in ippodromo, da una dimenticanza degli uomini della pista che si sarebbero dimenticati di aprire gli steccati per passare dalla pista classica ai passaggi puramente cross, così che al momento della piegata verso l'interno pista i concorrenti si son trovati il percorso ostacolato in modo imprevedibile e invalicabile. Una barzelletta se così fosse. Alla fine vince Crack Chichi, al secondo successo stagionale, il diciassettesimo per il fucsia Favero (ventidue i successi da allenatore, otto dei quali a Milano) e il quattordicesimo per Joe Bartos (che si è ripreso la leadership anche nella classifica di riunione superando di una vittoria Davide Columbu), lasciato in terza posizione per buona parte della gara scandita dalla scatenata Tweety Kash. Buona prova anche del portacolori di Lydia Olisova, Moqorro, tenuto da Pastuszka a stretto contatto della battistrada fino alla parte terminale della gara quando è andato un po' in affanno. Tutto facile invece per il grigio Crack Chichi che è emerso all'epilogo, ancora in mano, per aggredire la battistrada e chiudere da netto dominatore nel tratto piano conclusivo. Tweety Kash, un po' stanca e gravata dal peso, riusciva a resistere dal tentativo di ritorno di un coraggioso Moqorro. Seminata per la pista Vanessa del Cardo che ha seguito i primi fino a metà percorso per poi ultimare i severi 4.000 metri da rallentata.
CRACK CHICHI emerge nelle ultime
battute del Cossato a piegare
TWEETY KASH
(Foto De Nardin da ippodromitrenno.it)
Alcune curiosità particolari per gli amanti delle genealogie. Facciamo notare come tra i nonni materni Take Risks risulti vincitore, per interposto cavallo, di cinque corse e piazzato in altrettante su un totale di dieci corse disputate dai suoi tre nipoti: Crack Chichi, Babosso e The Alamo. Questo grigio figlio di Hightest Honor erede del blasone di Zeddaan si segnala così tra i protagonisti di questa primo scorcio di stagione dietro a sua maestà Sadler's Wells, sei vittorie e cinque piazzamenti su tredici corse.
E da Highest Honor chiudiamo con un High High High che non vuol suonare come lo storico spot della Alpitour, visto che siam in vista di Merano, ma come le iniziali di altri due vincitori di giornata: Mati High Level (vincitore del Cernobbio) e dell'estremissimo outsider High School (vincitore del Vergano). Il protagonista mancato della giornata? Facile, A Pigalle cavallo castrone francese da luci rosse iscritto in tutte le prove della giornata, ivi comprese quelle limitate ai tre anni, quelle per sole femmine, quelle per siepisti di quattro anni, il Grande Steeple Chase di Milano, insomma proprio tutte fatta eccezione per il Cernobbio riservato ai due anni e vinto dal Mati, quello dell'alto livello. Qua sorge un dubbio, che la proprietà si sia sbagliata a confondere le corse volendo ambire alla prova per i debuttanti di due anni...?
A proposito di due anni al debutto, cenno finale per il Campagnola Bella di sabato corso a Siracusa. Ritirati i due attesi Shardana Prince e My Master. Quasi a voler giocare con Moscuzza, quando all'epilogo di certi suoi servizi da noi ricordati su facebook prima della corsa si congeda dicendo al pubblico "ne vedremo delle belle", vince un diretto discendente di Alfred Nobel che vanta nella sua scala gerarchica materna una certa SALABELLA madre di Bella Bella. Dunque nel Campagnola Bella non si può certo dire di non averne visto delle belle, anzi diremo di aver notato almeno un Trixiebelle, come il trio che ha preso parte alla corsa, ma anche come il nome della madre del vincitore Timoleonte. Il portacolori di Elio Correnti, gestito dal veterano Formica, è emerso bene nelle ultime battute di gara a regolare un certo Digonient, fratellastro di una cavalla che deve il suo nome al nome dell'impianto dell'ippodromo di Merano presso il quale andremo a indirizzarci nei nostri futuri articoli. Terzo il favorito netto del campo, sgabbiato bene ma finito a dieci lunghezze dalla coppia di testa.
Il Nonno di CRACK CHICHI, vincitore di un Richard
dove perse la vita il favorito NOBEL.
TAKE RISKS
(Foto da le-cheval-bleu.com).
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