giovedì 25 dicembre 2014

Presentazione BLOG. Scopi, struttura e contenuti.


Ecco qua a presentare il mio secondo blog, IPPICAOSTACOLI - Siepi e Steeple Chase Italia, che apro ufficialmente oggi, il 25 dicembre (giornata da Babbi Natale). Mi chiamo Matteo Mancini, sono di Tirrenia e abito nel palazzo costruito come pertinenza dei vecchi stabilimenti cinematografici Pisorno, voluti da Giovacchino Forzano e poi divenuti Cosmopolitan sotto l'egida di Carlo Ponti.
Sono "conosciuto" soprattutto per i volumi Spaghetti Western Vol.1 e Spaghetti Western Vol.2 usciti rispettivamente nel 2012 e nel 2014, per Il Foglio Letterario di Piombino, e dedicati al cinema western italiano. Si tratta di due libri che mi hanno regalato molte soddisfazioni, ne hanno parlato le riviste specializzate di Ciak e di Filmtv oltre a esser stati acquistati anche all'estero (Spagna, Rep. Ceka e Stati Uniti), tanto che per il secondo volume ho avuto l'onore di avere la prefazione del californiano Tom Betts. Ho altresì scritto un centinaio di racconti, molti dei quali pubblicati in antologie di editori indipendenti, qualcuno premiato in giro per l'Italia. Gestisco infine il blog giurista81.blogspot.com dove scrivo, per lo più, recensioni dei volumi che leggo, essendo un grande appassionato, oltre che di sport e di cinema, di narrativa soprattutto del genere fantastico.

Il blog in questione è un ritorno alla mia infanzia, non a caso nella foto che vedete poco sopra campeggia un vecchio numero (risale al 1984) della rivista di settore IL PUROSANGUE IN ITALIA, pubblicata dalle Edizioni Anac Milano. Non potete nemmeno immaginare quante ore io abbia passato, da bimbo, sulle pagine di queste riviste, a ricalcare le foto dei cavalli che poi riproducevo su carta, per ritagliarle e inscenare corse, la maggior parte delle quali in ostacoli. Ovviamente riproducevo anche le giubbe, che conoscevo a memoria, i nomi dei cavalli dell'epoca e provvedevo a scrivere il tutto su un quaderno dove registravo i fantasiosi programmi di corse.
Erano i tempi in cui vagavo per le scuderie di San Rossore dietro i pochi cavalli di famiglia, pressochè sempre presenti dalla mia nascita fino quasi alla fine degli anni '90. All'epoca vedevo le corse da casa, grazie a un'antenna pirata debitamente installata sul tetto per intercettare il segnale dell'Agenzia Ippica del mio paese. Appena fu acquistato il videoregistratore, iniziai a registrare buona parte delle corse a ostacoli (parlo dei primi anni '90), molte delle quali ricordo ancora in modo piuttosto nidito, specie per quel che riguarda alcune corse di terzo livello come la mitica vittoria di Cip (da Pentotal), a Roma, che vidi appena di rientro da scuola (andavo alle medie) convinto che il fantino Martello avrebbe esultato per mezz'ora (come avrebbe fatto Jozef Vana Jr) e che invece non mosse ciglio; oppure la clamorosa caduta sull'ultima siepe di Gold Champion, sempre a Roma, quando era in vantaggio di duecento metri, per non parlare del debutto per Epifania (se non ricordo male) del Simonazzi Muszkieter, cavallo bianco che corse con paraocchi nero e che io volli vedere correre, rifiutando l'invito di un amichetto che voleva che mi recassi nella piazza del paese per i festeggiamenti. Conservo ancora tutte quelle VHS anche se non so se la qualità sia ancora buona. Già le corse a ostacoli, difficile dire perché fui catturato da questa disciplina. Ricordo ancora la riunione delle Capannelle grazie alla quale iniziai a interessarmi alla disciplina, erano i primi anni '90; la prima corsa era un cross country in cui correvano alcuni cavalli di Giovanni Marini (che iniziai a seguire sempre), uno di questi era un certo Madagascar. Rammento altresì che in quell'occasione, in una corsa in siepi, fu abbattuto un cavallo, tale Myfor, caduto rovinosamente. Chissà, forse la sensazione del pericolo, il fascino degli ostacoli da superare un po' come le insidie che a volte si frappongono tra noi e il nostro destino, lungo l'estenuante percorso della vita, oppure la semplice imprevedibilità che governa una corsa in siepi e che ti lascia sempre sul filo del rasoio, separato tra la gioia e il dolore, mi fece amare questo settore, molto più delle corse in piano (non parlo poi del trotto che non ho mai seguito, a parte fare il "tifo" per un cavallo che correva a Napoli e si chiamava Oggi Vinco Io). Questo fu il mio primo approccio alle siepi e non appena furono reintrodotte a San Rossore, inizialmente in stile San Artemio con le siepi mobili installate sull'anello ordinario delle piane (dopo fu realizzato l'impianto che resiste pure oggi), mi catapultai a bordo pista per essere presente alla prima riunione locale dopo la sospensione operata nella seconda metà degli anni '80. Ho una foto, da me scattata, che immortala la caduta senza conseguenze sull'ultima siepe di un ospite svedese che si chiamava No Bid, montato da un tale che sul programma di corse era registrato come "B.Bo", ma che credo fosse, in realtà, Bo Bendik.

Un passaggio del laghetto del Grande Steeple Chase di Roma del 1983.
Foto estrapolata dal numero 86 de Il Purosangue in Italia

In età più adolescenziale, cominciai a tenere dei registri, una sorta di antesignani dei moderni profili che trovate su ippica.biz o su hippoweb, in cui annotavo le prestazioni dei cavalli, prendendoli dall'inizio della loro carriera r che, per un motivo o un altro, entravano nelle mie simpatie. Dapprima scritti a mano, poi dattiloscritti a macchina. Avrò qualcosa come 150 schede, corredate di informazioni extra che estrapolavo da Trotto Sportsman, giornale che era sempre presente in casa unitamente alla Gazzetta dello Sport.
Inoltre iniziai a ritagliare le foto, soprattutto degli ostacolisti, che trovavo pubblicate su questi giornali, tanto da dar vita a un campionario che io chiamo, simpaticamente, la collezione delle figurine Pannini, in omaggio all'ostacolista che portava in pista i colori di Leonardo Sterli (giallo e viola, in luogo del canonico giallo e blu che avrebbe trovato l'approvazione dello storico esperto modenese).
Cominciai a diradare l'interesse ai tempi dell'università, per molteplici ragioni. Il Trotto Sportsman iniziava a essere meno presente in casa, anche perché anziché uscire tre volte a settimana si trasformò in quotidiano, poi avevo meno tempo a disposizione e soprattutto non vedevo più le corse (la SNAI adottò dei sistemi di criptizzazione che fecero fuori le antenne pirata). Il ritorno a questo ambiente è dovuto alla scoperta di siti come ippica.biz che, oltre a permettermi di vedere le corse, mi ha fatto fare un tuffo nel passato della mia infanzia. A volte mi metto a scartabellare e ritrovo corse, cavalli, fantini che mi rammentano i tempi felici di quando frequentavo le elementari o le medie. Da circa quattro anni vedo tutte le corse in ostacoli che vengono disputate, praticamente vado nello spazio con scritto "allenatore" e digito "Paolo Favero" (altro pesonaggio che ricordo in erba, quando schierava, non nella stessa corsa ma ogni tanto, i vari Rame e Oro, Maria Palace, Adario e Cristel Night, di quest'ultimo ho pure la scheda oltre che le riprese delle sue ultime tre corse, peraltro ricordo con tristezza l'edizione del Mole Antonelliana che vidi dal mio salotto convinto che avrebbe vinto la corsa a mani basse; rammento che versai lacrime, non certo perché non aveva vinto).

La recensione del volume uscito nel 1984 in Inghilterra
su Federico Tesio e di cui io mostro, nella prima foto del post,
la versione italiana uscita venti anni dopo. Foto estratta da 
Il Purosangue in Italia.

Veniamo ora alla scelta di aprire questo blog. In questi ultimi anni mi sono accorto, acquistando volumi un po' di tutti i generi (compresi i saggi legati al mondo dello sport), che i libri dedicati al mondo dell'ippica sono, sotto il profilo numerico, assai carenti tanto da sfiorare appena le dieci unità. A parte i testi di Renzo Castelli e di qualche altro appassionato, ultimo dei quali Enrico Querci col volume sul cavallo "cieco" Laghat, uscito da qualche mese per Pacini Editore, non c'è quasi niente, meno che mai per quel che riguarda il ramo ostacolistico. Addirittura ho notato, con grande rammarico (ormai da anni), la chiusura di piste come Novi Ligure (di cui seguivo sempre la riunione, pur non avendo mai visto una corsa di questa pista) e ora addirittura delle Capannelle (a miei tempi ricordo persino, nella città capitolina, una doppia riunione ostacolista che coinvolgeva anche l'ippodromo di Tor di Quinto), senza parlare della tristezza che aleggia in quel dell'ALFEA dove un tempo ricordo file e file di cavalli, un po' come quelli immortalati sul numero de Il Purosangue in Italia (si tratta di una parata di stalloni al National Stud inglese dio Newmarket), e che ho invece ritrovato in veste fantasma, quasi come se si fosse in un racconto di Oliver Onions (e non mi riferisco agli autori delle colonne sonore di film e serie come Orzowei, vecchio cavallo peraltro di famiglia). Si è allora insinuata nella mia mente l'idea di scrivere un testo che ripercorresse le gesta dei cavalli e dei personaggi che hanno fatto la storia del settore, parlando delle piste che  furono fino a quelle odierne, ma anche di metodi di allenamento, aneddoti, interviste e via dicendo. Certo il materiale che ho a disposizione è limitato, essendo io un appassionato e non un giornalista del ramo interessato, inoltre credo che, per l'ottima riuscita di un volume del genere, sarebbe necessario l'intervento indiretto (con fornitura di materiale documentale) e diretto (con ricordi, aneddoti e interviste) degli addetti ai lavori. Quindi per ora, prendendo spunto da una serie di commenti che ho pubblicato su facebook (sul mio profilo) relativi alla riunione ostacolistica invernale del Casalone, ho deciso di aprire questo blog in cui presenterò tutte le corse in ostacoli che si correranno in Italia, dispensando i miei giudizi, i miei pronostici e mettendo poi i resoconti delle singole gare con la passione che mi ha da sempre contraddistinto fin da quando ero bambino. Quanto meno uscirà fuori una sorta di almanacco in cui saranno rintracciabili tutte le corse del 2015, che mi permetterà di raccogliere dati e soprattutto di vedere se potrei essere in grado di scrivere un volume come quello di cui ho fatto cenno.

Lo stallone che Renzo Castelli, nel suo romanzo Un Brocco per Vincere (di 
cui potrete leggere la mia recensione su giurista81.blogspot.com),
sostiene non essere conosciuto da molti in Italia.

Questo spazio resterà poi aperto a eventuali contributi esterni, suggerimenti, critiche costruttive, proposte di collaborazione, interviste agli addetti ai lavori. Inoltre inserirò, di tanto in tanto, degli articoli speciali che riguarderanno ricordi del passato legati ai protagonisti del mondo dell'ostacolismo ovvero agli aneddoti relativi ai cavalli di famiglia o ad altri che hanno corso in piano. Non escludo inoltre la presentazione di alcune delle principali corse in piano che si svolgeranno nel 2015, parlo di Listed Race o corse di Gruppo. Un piccolo spazio, salvo collaborazione di personaggi esterni, sarà dedicato all'ostacolismo straniero, forse anche al cross country sezione FISE, nozioni scientifiche e quant'altro.
Ripeto, lo spazio è disponibile a forme di collaborazione finalizzate a divulgare informazione e fare cultura su un settore in grossa crisi e meritevole di tornare agli antichi fasti e, se possibile, a imporsi anche al di là del confine italiano.
Appuntamento allora al cinque gennaio, per la presentazione delle due prove ad ostacoli che si disputeranno a Pisa per Epifania e che terranno a battesimo l'inizio della stagione ostacolistica del 2015. Sarò presente sulla pista così come lo sono stato in occasione dell'ultimo Gran Premio Merano. Nella foto di cui sotto mi vedete in compagnia di uno dei maggiori specialisti, dell'ultimo decennio, sull'anello denominato il Prato degli Escoli. Sto parlando di Asselin, portacolori della storica Razza Dormello Olgiata; una foto che sintetizza, in forma circolare, il contenuto della foto che precede l'articolo.

Il sottoscritto nei pressi dell'ingresso delle strutture MAIA di Merano.