venerdì 30 dicembre 2016

STATISTICHE DI FINE STAGIONE 2016 OSTACOLISMO ITALIANO


UNA STAGIONE NON PROPRIO IN MANO PER PAOLO FAVERO CHE VINCE MA LASCIA MOLTO AGLI AVVERSARI. PRIMO SUCCESSO NELLA CLASSIFICA ALLEVATORI PER L'AZIENDA DI MASSIMO FARINA

Grosso calo nel volume vincite dell'allenatore di Sinigo che ora spera nei nuovi arrivi per ritornare a suonare la carica, Vana sr e Raf Romano però marcano i loro rispettivi record annuali. Ritocca poi la pazzesca percentuale vittorie il ceko Radek Holcak.

Undicesima vittoria consecutiva
nella classifica allenatori per PAOLO FAVERO
che però vince con un numero di vittorie inferiore a quello 
marcato negli ultimi dieci anni.
(Foto MATTEO MANCINI).


Commento di Matteo Mancini
Non abbiamo ancora ultimato l'articolo dedicato alla sintesi della stagione ostacolistica 2016, lo faremo domani. Ci divertiamo invece a fare una panoramica sui dati, i numeri e le statistiche. Abbiamo preso i dati manualmente nel corso della stagione, crediamo di poterli definire ufficiali di certo sono molto ma molto più che orientativi. Partiamo, in modo veloce, avendo già trattato la materia nell'articolo fiume dedicato al riassunto dell'intera stagione (quelli che si potrebbero definire gli highlights), categoria per categoria, con i cavalli.

I CAVALLI
Al di là delle considerazioni già fatte in sede di riassunto, cui rinviamo in toto onde evitare di ripeterci qua, facciamo notare come su 300 cavalli scesi in pista 109 sono risultati vincitori, di cui solo 37 capaci di ripetersi. Record di vittorie marcato dal tre anni Amaranthus, con cinque squilli, uno in più di Sol Invictus Dominato. Tre vittorie poi per una decina di cavalli. Sempre di Amaranthus il record di vittorie consecutive, con quattro successi marcati tutti a Merano. 
Nuevo Leon, dalla Germania, il cavallo più vecchio con tredici primavere alle spalle. Lord of the Nile il più volte in pista, con sedici corse, seguito da sei soggetti distanziati di tre corse, quindi altri due a dodici. Settantasei coloro che hanno corso solo una volta, centoventitre quelli invece che non hanno corso più di due volte. Curioso poi evidenziare come siano stati solo novantuno (30,3%) i cavalli che hanno corso almeno cinque volte. Si evidenzia dunque come sia assai difficile correre in ostacoli e come i cavalli siano altamente deteriorabili. Se confrontate questi dati con i cavalli in piano e, soprattutto, al trotto vedrete come il numero delle corse in media per ogni singolo cavallo aumenti in modo esponenziale.

ALLEVATORI
Dieci gli stati in cui hanno visto la luce i trecento. Si va dall'uno in casella di Svizzera e Ungheria ai sessantasei Irlandesi. Buona la quota dei cavalli nati in Italia, rappresentata da sessantadue cavalli (20,7%). Livello alto poi per Francia (cinquantasei) e Inghilterra (quarantaquattro), completano nell'ordine Germania (trentuno), Polonia, Repubblica Ceka e Stati Uniti. Oltre ai sessantadue cavalli nati in Italia, vi sono stati registrati, dunque nei termini indicati dalle normative internazionali, altri trentasei per un totale di novantotto soggetti giuridicamente considerati allevati da allevatori italiani. A questi si aggiunge poi il giallo di Bobo Merenda, data prima per allevata da Carlo Pierobon, pur se nata in Francia, e poi estromessa dai premi perché considerata straniera. Noi ci siamo attenuti ai programmi ufficiali che la considerano pienamente francese. Sembra quasi un caso da lenti di ingrandimento, più che a contatto come suggerirebbe la canzone di Jannacci omaggiata col nome scelto per questa figlia di Dylan Thomas. 
Questi novantotto soggetti hanno interessato sessantanove allevatori, sedici dei quali con più di un cavallo presentato. L'allevatore che ha fornito il maggior numero di prodotti è stata l'Antezzate, peraltro con risultati al quanto mediocri (trentaquattresimo posto in classifica), con sette soggetti. Uno in più della storica Razza Dormella Olgiata che ha preso però parte, anche con propri colori con Nelly Darrier, al maggior numero di corse con trentanove rappresentazioni. La stessa Dormello, inoltre, ha curiosamente schierato una cavalla, Diva Silente, proveniente da un altro allevamento (Sc. Micolo). Quattro soggetti per La Nuova Sbarra, distanziata in fatto di rappresentazioni di undici lunghezze dalla Dormello, quindi l'Azienda Agricola San Dazio e Vittadini con due elementi. Un cavallo allevato persino dall'immenso ACETO, al secolo Andrea De Gortes, con Aceto Balsamico griffato 3A. 
Volumi di fuoco dunque importanti con allevatori di calibro tanto da interessare l'intera storia dell'ippica, ma soluzione finale a favore di un piccolo allevatore umbro con storia ultratrentennale ma risultati non sempre di cartello: l'umbra Azienda Agricola di Massimo Farina che coglie, l'ipotetica, coppa del vincitore della classifica allevatore in ostacoli del 2016 grazie ai trionfi di Amaranthus (in pista anche il mai piazzato Tinuviel della famiglia Tomanin). Vittorie in serie e piazzamenti d'elite che si traducono, per l'allevatore, in 20.137 euro freschi in conto corrente che, pensiamo di poter dire, segnano il primo trionfo in prima posizione dell'allevatore in tutta la sua carriera. Posizione d'onore per la storica Razza Dormello Olgiata, che di queste classifiche in passato ha fatto scorpacciata, seconda per appena 260 euro di distacco (davvero una beffa, qualora ci fosse stata una coppa di settore). Sul punto viene però fatto segnalare da alcuni addetti alla pista che nel Gran Premio Merano il premio agli allevatori sarebbe esteso fino al settimo posto (hippoweb esclude questa eventualità facendo riferimento alla regola generale dei primi tre posti, ippicabiz se ne disinteressa, mentre il programma ufficiale della pista non è per nulla chiaro, quanto meno quello delle passate stagioni, lasciando intendere per consuetudini che i premi vadano ai primi tre). Qualora la segnalazione dovesse esser giusta la Razza Dormello Olgiata arriverebbe al primo posto, avendo una base iniziale intangibile anche per l'Azienda Agricola Francesca, allevatrice di Fafintadenient (primo italiano classificato), e per Giuliano Fanti (secondo italiano classificato con Alcydon Fan).
Distacco inferiore ai 1.000 euro per il terzo piazzato, la potentissima La Nuova Sbarra che attualmente avrà altri pensieri per la testa che festeggiare un bronzo in una classifica peraltro che non prevede premi se non quelli economici già elargiti dagli organizzatori corse a prescindere da questi piazzamenti finali. Bel piazzamento, ai margini del podio, per un altro colosso dell'allevamento italiano ovvero l'Azienda Agricola Rosati Colarieti, con 18.070 euro. Seguono, tutti con un cavallo, l'Immobiliare Casa Paola (14.230 euro), la Società Agricola Al. Deni (12.940 euro, a lungo in testa nella prima parte di stagione grazie a Rio Apache), l'Azienda Agricola il Tiglio (10.535 euro), l'intramontabile Giulio Frascatani (9.410 euro con Sol Invictus), Giuliano Fanti (9.410 euro) e, in decima posizione, l'Eledy con due soggetti (6.485 euro).
Quarantaquattro gli allevatori che hanno riscosso un premio, il minimo, 260 euro che mancano alla Dormello per fare l'aggancio, lo ha intascato Adriano Riva con Don Viannei, occupando così l'ultima posizione tra coloro che hanno visto un proprio rampollo finire almeno nelle prime tre posizioni. Ricordiamo infatti che gli introiti riservati agli allevatori italiani vengono elargiti a condizione di arrivare nelle prime tre posizioni e senza considerare i cavalli prodotto di allevatori stranieri.
Tra i soggetti rimasti a secco spiccano la Finanza Locale Consulting, la Razza Montalbano, l'Effevi (dominatrice in piano tra le scuderie), l'Azienda Agricola Razza Emiliana e via dicendo. In classifica anche la Incolinx dell'ingegner Romeo, in trentacinquesima posizione (livello poco consono a questi colori di prestigio nelle piane). Tra le "delusioni" si notano gli "specialisti" Luciani Stefano e Loreto (diciassettesimo) e Giuseppe Morese (diciannovesimo). Un plauso comunque finale a tutti per la passione e l'impegno non sempre redditizio, per una categoria che sento di rado rammentare in ippodromo o nelle interviste a commento di prestazioni ed esiti delle piste, ma che sta alla base di tutto il movimento.

PROPRIETARI
Passiamo ora alle scuderie, ovvero a chi, dopo gli allevatori, fa gli investimenti che permettono di tenere in piedi le corse dei cavalli.
Prima però di scendere in merito ricordiamo che le corse disputate sono state 164 (una in più rispetto allo scorso anno) così distribuite: 99 in siepi (di cui 26 per tre anni), 38 in steeple e 27 in cross (13 per dilettanti).
Chi ci potrebbe mai essere al comando, sia per numero vittorie che per introiti, se non Paolo Favero? Trentacinque successi su 130 corse ovvero circa il 27% degli ingaggi. Netto il calo rispetto ai cinquantuno successi del 2015, ma calo anche dei cavalli che hanno difeso il "fucsia shocking". 73 nel 2015, 48 quest'anno, inflessione del 34% che si rispecchia nel numero delle vittorie, calato del 31%, ma soprattutto degli introiti, passati dai 505.000 circa del 2015 ai circa 367.000 del 2016, dunque 138.000 euro in meno (non poco).
Un calo che non si limita al leader della scuderia, ma si riverbera anche sui clienti. La Magog di Axel Ambruschitz, fortemente ridimensionata (otto cavalli in luogo di quattordici) e orfana di cavalli di estremo valore come Solar Focus e Il Superstite, si è confermata seconda con dieci vittorie (contro le quattordici della passata stagione), ma con importante inflessione negli introiti. In Austria vanno infatti 145.000 euro a dispetto dei 335.000 del 2015, calo dunque addirittura superiore alla metà. Crollo meno marcato per la terza scuderia di casa Favero, la trevigiana D'Altemps che lascia il podio conquistato nella scorsa stagione, collocandosi in sesta posizione per introiti. Sei le vittorie dei giallo-arancioni (nove la passata stagione) con perdita contenuta a circa 40.000 euro rispetto ai dati passati.
Sale allora sul podio, di misura, Koei Dent che sfrutta il suo Mazhilis con tre sole corse che fruttano la terza somma più alta riscossa da una scuderia, salvandosi poi dal finale di Josef Aichner che incrementa il suo valore passando dall'undicesima alla quarta posizione con dieci vittorie (pari merito in seconda posizione con la Magog in fatto di numero vittorie) e 121.235 euro (257 euro in meno di Koei Dent) di vincite. Vittorie dunque raddoppiate e vincite aumentate in modo esponenziale (appena 38.395 nel 2015). Si tratta inoltre del proprietario, dopo Favero, ad aver mandato in pista il maggior numero di cavalli: quattordici.
Crescita importante poi anche per la scuderia Milano. Quinta per introiti, che aumenta di un'unità il numero di cavalli (passa da nove a otto), ma incrementa in modo vertiginoso le vincite pur vincendo appena una corsa in più rispetto al 2015 (cinque vittorie in luogo di quattro) con entrate che passano da 66.500 a 111.600 (quasi raddoppiate dunque).
Tra le new entry, a parte l'ospite straniero della Monte Negro (settima), sale Christian Troger, forse il soggetto che, in media, ha fatto il maggior numero di investimenti, comprando cavalli già affermatesi in mano altrui. E' salito dalla sessantacinquesima posizione all'ottava, conquistando le sue prime vittorie (cinque nel complesso, per un totale di 67.400 euro).
Grande livello di vittorie, quarta in questo, per la Tania - Vana (ex scuderia Montanari - La Faina), altra scuderia in forte ascesa (sessantanovesima nel 2015), con otto vittorie e 49.470 a valerle la decima posizione. Stabile, si riconferma (non era facile) nella top ten, Christian Ghiotti, nono, calando di una vittoria il livello toccato nel 2015 con un'inflessione inferiore a 20.000 euro di entrate e tre posizioni concesse ai rivali.
Bene poi la Vocetka, Remo Romano, Kurt Fekonja e la giovane Lydia Olisova, tutti in saldo attivo dal 2015. Una nota per la giovane appassionata slovacca, unica in bilancio positivo in casa Favero (quanto a introiti conquistati sul campo) ma con dieci cavalli impegnati, alcuni dei quali rispediti al mittente Favero, che ne fanno il terzo proprietario stagionale per numero di cavalli mandati in pista.
Tra le delusioni si registra il crollo della Statek-Chyse che, perso Cornet Obolensky, ha dirottato le proprie attenzioni all'estero con Fafintadenient, abbandonando la top ten (era quinta) per scendere in ventidueesima posizione. Idem per la Pegas DS, praticamente quasi assente (due corse e una vittoria) ed Eros Ostanel che sembra essersi ritirato del tutto dal movimento (lo scorso anno chiuse nono).
Investimenti importanti non molto ripagati dal campo poi per Arcadio Vangelisti (ex cliente di calibro di Favero), il proprietario di punta del gruppo Satalia, che ha colto due vittorie mandando in pista sei soggetti per un totale di 13.277 euro, livello di gran lunga inferiore alle somme spese. Trentaseiesimo posto in classifica e decisione di prender la via della Francia, da ottobre, perseverando a spendere senza tagliare traguardi in prima posizione. Per i Satalia si segnalano poi le promettenti tre vittorie iniziali della Liga la Sela, le prime in ostacoli per questa scuderia, che han però fruttato 11.687 euro e il quarantesimo posto in classifica.
Questo per sommi capi. Possiamo aggiungere che sono stati 131 i colori rappresentati, lievissimo dunque il calo rispetto ai 138 della passata stagione. In cinquantacinque hanno gioito per almeno una vittoria, venticinque si sono ripetuti, solo diciassette quelli capaci di cogliere una tripletta.

ALLENATORI
Veniamo ora a chi i cavalli li prepara per mandarli in pista. Davanti a tutti, ancora (credo per l'undicesima volta consecutiva per un totale di dodici scudetti), lo zar di Sinigo Paolo Favero, con regressione ai livelli di dieci anni fa in termini di vittorie. 58 vittorie su 153 corse, ha addirittura rinunciato a undici ingaggi (era sempre stato presente negli ultimi anni). Un calo importante, determinato dalla crescita degli avversari (Vana sr e Romano), ma anche da strategie di mercato, non sappiamo se dovute alla decisione di ridurre i budget, poco premianti. Non ritorneremo sul punto, avendolo già trattato. Calo del 37,6% (nel 2015 erano state 93 le vittorie), reso ancora più manifesto dalle "sole" nove doppiette e due triplette colte negli ultimi dodici mesi in luogo delle passate TRENTA doppiette oltre che sei triplette e addirittura un poker. Crollo anche nei successi in pattern race da quindici a otto (quasi il 50%), di cui uno vinto a tavolino e con un solo pretendente al Gran Premio Merano, finito sesto.
Dati che, si intuisce, si ripercuoteranno in modo importante sui prossimi investimenti (653.000 euro di introiti contro il milione superato dello scorso anno), rischiando addirittura di amplificare la crisi, se di crisi può parlarsi. Di certo a Paolo Favero non manca la classe e la competenza per dare un colpo di coda a questa situazione, di questo non abbiam il minimo dubbio. Si conferma vincitore nelle classifiche di riunione di Merano, Milano e Treviso.
Scatenato, dietro, Josef Vana sr, se di scatenato può parlarsi (anche lui è un grandisismo maestro che non si scopre certo adesso). Il sodalizio chiuso con Aichner da ottobre, probabilmente, lo renderà molto più presente nella prossima stagione. Ha conservato il secondo posto in classifica difendendosi dal gran finale di Raf Romano che era giunto quasi a sopravanzarlo. 28 successi, record in carriera per lui in Italia, vittoria nella classifica di riunione, a pari merito con Favero, di Pisa, quattro classiche centrate a partire dalla perla nel Gran Premio Merano vinto con un cavallo non di prima fascia. Numeri importanti (crescita prossima ai 150.000 euro nel volume di vincite rispetto al 2015, solo in Italia) che sono da evidenziare soprattutto grazie al grande numero di clienti e un impegno che si apre a più nazioni, fino a comprendere la Francia. Un vero e proprio globe trotter che sa strappare consensi.
Attenzione però anche alla crescita (circa di 100.000 euro) dell'allievo prediletto di Favero, ovvero Raf Romano. Eccelsa stagione, specie se si considerano le grosse difficoltà iniziali nel 2015. Paga ancora un bacino di utenza piuttosto frastagliato, ma ha colto per strada Christian Troger che potrebbe regalargli più di una soddisfazione. Geniale, o forse più fortunato, l'acquisto di Amaranthus. In entrata poi un Queen Winkle che potrebbe far vedere cose importanti nel 2017. Ventiquattro successi, conferma la vittoria nella classifica di riunione di Grosseto, porta a casa le prime sue quattro classiche da allenatore (lo fa soprattutto con i tre anni e con un rigenerato Dominato, in steeple, tra i novizi) e porta a quattro (da una) le doppiette. Molto, molto bene e in crescita.
Dietro ai tre, il vuoto. Quarto Arnaldo Bianco, a sette vittorie (tante quante quelle conseguite in totale nei sette anni precedenti), poi lasciato da Aichner che lo ha sacrificato al cospetto di Vana. Cala ancora, purtroppo, Francesco Contu che corre pochissimo, solo trentanove corse, e che non è affatto inferiore (non c'è certo da dimostrarlo) a coloro che oggi si spartiscono il maggior numero di vittorie. Solo cinque le vittorie del maestro sardo che ha tolto, all'ultima giornata, il quinto posto (per il maggior numero di secondi posti conseguiti) a Giuseppe Satalia. Per il colonnello quattro successi in più rispetto al 2015, ma tutti in prove di secondo piano col solo Amedeo Duca D'Aosta di Treviso ad aver un certo valore, pur non essendo una pattern race (peraltro grande prova da kamikaze nell'occasione di Triangle d'Or, premiata poi dalla pista senza tanto da replicare). Ne è una dimostrazione la dodicesima posizione, comunque onorevole, per volumi premi aggiudicati.
Tra gli altri si registra un cinico, ma che dico cinico, terribile Radek Holcak, quattro vittorie (tre in pattern) in sei corse a ritoccare la sua pazzesca percentuale di vittorie che ne fa l'allenatore nettamente più vittorioso in media, considerando un minimo di 50 corse disputate, negli ultimi otto anni di ostacolismo in Italia. Tasso quasi del 30%.
Da evidenziare poi le prime vittorie di Melanie Frank, tre, con decimo posto in classifica. Applauso per la prima pattern race conquistata da Laura Marinoni, vincitrice della Gran Corsa Siepi di Pisa con un Mentore mai così forte, quindi il crollo della rivelazione 2015 Ilenia Nero che, da maggio, ha rotto con la scuderia Ghiotti finendo dal quinto al trentunesimo posto senza neppure cogliere una vittoria. Molta sfortuna però per lei, come evidenziano gli undici secondi posti conquistati, alcuni anche con cavalli inferiori alla concorrenza (l'ultimo secondo posto di Achen a Pisa in una prova da 5.100 euro al primo è un eccellente risultato), su trentatrè corse (non male come livello). Prove che trovano riscontro nel nono posto in classifica (non malaccio) per volume di euro introitati dai cavalli da lei allenati (46.000 euro circa, erano stati 88.000 nel 2015), a testimoniare quanto la classifica sia bugiarda. Resta comunque tredicesima, per vittorie, nella classifica che comprende i dati degli ultimi otto anni in ostacoli, e ha colto un secondo posto in listed con Nelly Darrier, poi settima nel primo Gran Premio Merano della carriera dell'allenatrice.
Che dire del resto? Primo successo da allenatore per Dirk Fuhrmann con un soggetto che ha dato Spettacolo. 


BIG JOE
BARTOS
esulta in una foto d'annata con i colori del 
DR. Charvat.

FANTINI
Brilla per la terza volta consecutiva la stella di Josef Bartos che si riconferma golden joceky pur con un bottino notevolmente ridotto rispetto alla stagione 2015. Sono state ventiquattro le vittorie in meno rispetto al record personale marcato dal ceko nella passata stagione. L'asticella si è dunque fermata a 35 vittorie, tante quante quelle marcate nel 2009, quando giunse secondo alle spalle del dominatore Raf Romano. Si tratta comunque del secondo livello più alto toccato dal fantino ceko in Italia, ottenuto nonostante un mese di stop per infortunio che lo ha tagliato fuori dalla riunione grossetana. Una pausa che ha permesso al secondo in classifica, il connazionale Josef Vana Jr, di acciuffarlo a pari merito  e poi batterlo di una lunghezza nella riunione pisana. Trionfo comunque nella generale e nelle classifiche di riunione di Merano (17 a 12 su Romano), Milano (9 a 6 su Vana jr) e Treviso (5 a 4 su Vana jr).
Eccezionale la stagione per Vana Jr, che ha però visto trionfare la seconda monta di scuderia, Jan Kratochvil (golden jockey in patria), nel Gran Premio Merano. Il figlio d'arte si è tuttavia riconfermato per la seconda volta secondo, vincendo qualche corsa in più rispetto alla passata stagione. Ha tagliato il traguardo per primo in 23 circostanze, quattro volte in più rispetto al 2015 ma quattro in meno rispetto al suo record personale siglato nel 2014. Vittoria per lui, credo per la prima volta in assoluto, poi della classifica di riunione di Pisa.
Terzo posto per il veterano e plurivincitore della classifica di settore Raf Romano, passato dai 10 successi della passata stagione ai 18 attuali. Da evidenziare come il bresciano abbia subito un calo vertiginoso di vittorie rispetto ai suoi standard, si ricordano i 62 sigilli del 2009 e una media vittoria di circa 55 successi l'anno prima della rottura col sodalizio con Paolo Favero per la scelta di intraprendere la carriera in proprio da allenatore. Il Raf nazionale ha saputo comunque riconfermarsi, per il secondo anno di fila, al vertice della classifica di riunione di Grosseto con una vittoria di margine su Josef Vana (cinque a quattro lo score).
Dietro ai tre "giganti" si classificano a pari merito la seconda monta in casa Favero, Dominik Pastuszka (il fantino più in pista nella stagione con 131 ingaggi su 151 corse e 11 vittorie, ovvero a meno tre dal record personale) e la prima in casa Contu, Davide Columbu ( il fantino più virtuoso, contrariamente alla passata stagione dove fu quello più volte rotolato a terra, con 80 monte e nessuna caduta), terzo classificato nella graduatoria di Milano. Segue Jan Kratochvil a sette, quindi Alessandro Pollioni (terzo a Pisa) e John Paul Brennan a sei e Davide Satalia a cinque. Sono stati cinquantatre i fantini scesi in pista almeno una volta (contro i quarantanove del 2015), venticinque sono risultati vincitori, nove di questi per una sola volta. Inflessioni importanti, in termini di vittorie, per Sylvain Mastain passato da sette a tre vittorie e per Ivan Cherchi da cinque a una. Il più positivo, per quel che concerne i miglioramenti statistici, è stato Davide Satalia tornato a vincere, addirittura cinque volte, a dispetto del poco onorevole zero marcato nel 2015, peraltro con quattro corse disputate in più rispetto a quelle di quest'anno. Per lui, inoltre, ipotetica medaglia di bronzo conquistata nella classifica di riunione di Treviso.
Nessun gentleman, dei sette schierati contro i professionisti, è stato capace di vincere, lo scorso anno vi riuscì l'irlandese William Shanahan (assente nel 2016).
Il più in pista è stato Dominik Pastuszka, dominatore nei due main event del cross nazionale, con 131 ingaggi contro i 126 di Bartos. Sono gli unici due fantini che sono stati capaci di andare in tripla cifra, dietro di loro figurano Josef Vana jr (91 monte), Pollioni, Columbu e Raf Romano (80 monte).
Troviamo ancora Bartos leader in una classifica, non tanto di merito questa volta, ovvero quella delle cadute, essendo stato sbalzato di sella per sette volte oltre un'ottava (non conteggiata in quanto corsa annullata) nel Berlingieri che gli è valsa l'infortunio alla clavicola che lo ha messo fuori causa nella parte terminale di stagione. Condivide questo non tanto ambito primato con Emmanuel Reinhardt, sette cadute pure per lui, impegnato però in circa metà delle corse disputate dal collega. Tasso percentuale cadute molto alto per Reinhardt ovvero dell'11 % che lo colloca, quindi, al primo posto di questa speciale graduatoria con caduta finale, anche per lui, tale da fargli vincere un biglietto per l'infermieria ortopedica. Non sono mai caduti Columbu, El Rherras e Davide Satalia oltre ad altri fantini impegnati però in un numero limitato di corse.

GENTLEMAN E AMAZZONI
Assai più limitato il terreno di battaglia per i gentleman e amazzoni rappresentato da appena tredici corse, una in più rispetto al 2015. Settore ricostituito, per il versante ostacoli, dal 2014, dopo che era stato depennato dai programmi, che ha visto il ceko Marcel Altenburger trionfare per una sola lunghezza sul campione uscente Riki Belluco. Quattro a tre il risultato finale, con l'italiano che ha cercato di approfittare di un infortunio patito dall'avversario, a seguito caduta, che lo ha messo fuori gioco a settembre. Due vittorie per il bravo Michal Miksovsky e per Luca Bonacina.
Dalla lettura della classifica, ma anche delle prove visionate, si denota come il settore si regga soprattutto sui gentleman di vecchio corso, quali gli ottimi Belluco e Bonacina, e su stranieri provenienti soprattutto da Repubblica Ceka e Francia (una vittoria su una corsa per Gonzague Cotreau). Stentano molto a carburare gli italiani forgiati dalle scuole messe in piedi, anche con sacrificio, dal colonnello Satalia e compagni. Pier Luigi Stefani, probabilmente il più promettente del nuovo corso, non è andato oltre a due terzi posti su sei uscite. Siamo certi che saprà presto togliersi la qualifica di maiden, ma sarebbe stato lecito attendersi qualcosa di più anche perché, ancora una volta, nessuno di questi soggetti è andato al bersaglio grosso. Sono stati ventidue i dilettanti scesi in pista (venti gentleman e due amazzoni), solo sei sono risultati vincitori. Di questi sei il 50% è titolare di patentino estero, mentre il terzo italiano a vincere è stato il veterano Daniele Tonelli (beffando il futuro vincitore della classifica Altenburger) in una prova rocambolesca di Milano che ha suscitato non poche polemiche. Sotto i vincitori figura un altro straniero ovvero Pavel Peprna, due volte secondo, quindi Lorenzo Chieregati e Angelo Torosani con un secondo posto.
Si conferma specialista nelle cadute Luca Carminati (gentleman di nuova formazione) volato per le terre, come l'anno scorso, per quattro volte su otto prove (tasso del 50% contro il 66,6% della passata stagione). Per lui anche un terzo posto così come per Claudiano Patelli.

GLI STALLONI

PADRI di Ostacolisti
Verrebbe da chiedersi, a prima facie, se quella che segue sia una classifica stalloni o artisti, del resto il grande "Mago" Tesio insegnava che nomen omen e quindi metteva a tutti i suoi prodotti il nome di un qualche artista o di una corrente artistica. Ma cosa c'entra Tesio? Questa la probabile domanda di un lettore poco attento che magari ha anche perso un ferro. C'entra e come, perché il suo genio ribelle appare ormai cristallizzato nella storia di questo sport. Come vedrete si è verificato, e non è certo un evento eccezionale, un vero e proprio dominio che risponde  a uno stallone caporazza canadese chiamato Northern Dancer il cui sangue, regredendo di due generazioni, arriva direttamente da una creatura di Dormello: Nearco. 
E allora andiamo a illuminare il settore proprio con il più grande rappresentante del Pharos.
Sono stati 199 gli stalloni rappresentati nella stagione dell'ostacolismo italiano, dunque diciassette in meno rispetto al 2015. Molte le conferme, ma leadership completamente modificata. Certo, il panorama ostacolistico italiano è limitato (in fatto di numero corse) e non esaustivo come per il settore delle piane, risentendo anche delle scelte fatte dai vari allenatori e del confronto non aperto all'intera categoria ma ai soli cavalli indirizzati, per ragioni diverse, sui salti.
Lo stallone che ha riportato il maggior numero di vittorie è stato Dylan Thomas, nome da artista che ricorda un celebre poeta, scrittore e drammaturgo gallese che è anche all'origine, pensate, della scelta da parte di Tiziano Sclavi del nome Dylan Dog (ex saltatore Favero, tra l'altro) ovvero il più celebre detective dell'incubo del mondo del fumetto italiano (e non solo di esso). Stallone di grosso rilievo anche in piano, figlio di Danehill (dunque discendenza Northern Dancer) padre di quel Dylan Mouth che lasciò, qualche anno fa, a bocca aperta l'intero pubblico di Roma, e non solo, vincendo Derby e molteplici altre classiche per i colori del signor Felice Villa segnalandosi quale miglior cavallo degli ultimi anni dell'allevamento italiano. Lo stallone si è dimostrato buon riproduttore di ostacolisti, anche all'estero, e ha colto il primo posto nella classifica italiana per numero di vittorie riportate dai suoi figli nella stagione appena passata. Sono stati sette gli squlli di tromba, frutto delle vittorie di quattro dei sei figli che lo hanno rappresentato per un totale di trenta chance di vittoria. Tre i successi dell'enorme Roman, soggetto importato dal signor Montanari e affidato alle cure di Josef Vana sr, due dell'inbreeding 3x4 su Northern Dancer costituito dal bellissmo Big Mago, una vittoria per le femmine Hoi Hoi e Bobo Merenda. Un trend che migliora dunque l'andamento del 2015 (Dylan Thomas chiuse in nona posizione con tre vittorie su tredici chance), ma non permette allo stallone di superare i successi marcati dallo scomparso High Chaparral, leader la passata stagione con nove centri (sette dei quali firmati High Master) e precipitato nella stagione corrente in undicesima posizione. Peraltro è da sottolineare come l'attuale tasso di monta sia decisamente abbordabile essendosi assestato a 5.000 euro contro i 50.000 euro del suo primo anno di monta (2008). E' disponibile in Irlanda presso la Castle Hyde Stud.

Seconda posizione per il "faraonico" Galileo, altro nome d'artista anche se, più correttamente, si dovrebbe parlare di scienziato della scuola pisana che non necessita certo presentazioni. E' il miglior stallone in assoluto dell'intero panaroma ippico, plurivincitore delle classifiche in Inghilterra e Irlanda settore piane in via consecutiva per svariati anni. E' un altro discendente della famiglia Northern Dancer, ceppo Sadler's Wells (in luogo di Danzig, come invece Dylan Thomas). Stallone il cui tasso di monta è difficilmente quantificabile, saltando in trattativa privata e solo con fattrici di gradimento al sindacato che ne detiene i diritti di "sfruttamento". Stallone dunque dai gusti alquanto ricercati che non viene concesso semplicemente pagando.
E' il secondo stallone, dopo Mujahid (40 rappresentazioni), che è stato rappresentato il maggior numero di volte con 38 rappresentazioni (usiamo questo termine e non corse perché abbiam conteggiato tutte le volte che lo stallone è apparso in un programma; pertanto nel caso in cui in una stessa corsa  fossero stati presenti due figli di Galileo le "rappresentazioni" a fine di questa classifica per noi sarebbero due e non una). Schizzo in vetta davvero eccezionale, dato anche il valore e le sole nove rappresentazioni della passata stagione, a testimoniare un tentativo da parte degli allenatori (Vana sr e Favero) di ricercare sangue nobiliare.  Sei le vittorie e venticinque piazzamenti, grazie alla tripletta messa a segno da Le Cirque  e le vittorie non esaltanti del duo fucsia costituito da Lord of the Nile e Mishghar. Cinque i figli che lo hanno rappresentato, con performance complessive però non certo da campioni.

Un triunvirato sul terzo gradino del podio con cinque vittorie a testa a dipingere il proverbiale 5 5 5 alla Martino, piuttosto che alla Martone, come suggerito dall'immortale cult L'Allenatore nel Pallone. Troviamo la sorpresa assoluta Daro Sopran, cavallo mai piazzato in pattern race (ma discendente, ancora una volta, da Northern Dancer, ramo Nijinsky, con inbreeding 4x4 sulla madre incentrato su Tenerani) che si è fatto forte dei cinque successi di Amaranthus (l'unico a rappresentarlo nel circus) quale prodotto del suo ultimo anno di attività riproduttiva, il nobilissimo Sinndar (sempre discendenza Northern Dancer linea Danzig), vittorioso sia con Lindaro che con Tuk Tuk (dimostrando quindi eccezionale attitudine), e lo specialista tedesco Sholokhov a completare l'en plein Northern Dancer (essendo figlio di Sadler's Wells).
Bene in quota con quattro vittorie Aussie Rules, Mujahid (lo stallone col maggior numero di figli insieme a Samum e a Dylan Thomas a formare il proverbiale numero della targa del Maggiolone di Dylan Dog con sei figli a testa)
Dunque podio completamente rinnovato, dato che lo scorso anno finirono nell'ordine High Chaparral, Intense Focus (nessuna vittoria nel 2016) e King Charlemagne (sesto nel 2016)

Da un punto di vista generale possiamo poi dire che dei 199 sono stati 88 gli stalloni che hanno visto almeno un loro prodotto cogliere un successo, la metà circa di questi ultimi è stata in grado di ripetersi almeno una volta.  Dei 199, 154 sono stati rappresentati più di una volta, 80 più di cinque. Sette quelli capaci di abbattare il muro delle diciannove rappresentazioni. Tra i più rappresentati, non hanno colto alcuna vittoria Kodiac (15 rappresentazioni), Iffraaj (14 rappresentazioni) e First Samurai (13 rappresentazioni).
Record di piazzamenti, non conteggiando le vittorie, ottenuto a pari merito da Galileo e Mujahid con venticinque piazzamenti (ovvero 31 a 29 conteggiando le vittorie), seguono Hurricane Run a diciotto (venti con le vittorie) e Aussie Rules a diciassette (ventuno con le vittorie).

Il vincitore della classifica 2016 per somme vinte, a stravolgere il tutto in virtù del bonus premi offerto dal Gran Premio Merano, è stata la super sorpresa Country Reel (addirittura settantacinquesimo la passata stagione), uno stallone finito svenduto in Turchia ma pur sempre discendente di Northern Dancer (sponda Danzig). Grazie all'unico prodotto che lo ha rappresentato, Mazhilis, ha vinto 121.492 euro battendo di appena 265 euro la somma riportata da High Chaparral nella passata stagione. 80.970 euro poi per Sholokhov (quinto la passata stagione), ancora secondo per il secondo anno di fila (e con due figli diversi) nel Gran Premio Merano. Terzo il grigio Aussie Rules con 70.465 (balzo in avanti dalla sedicesima posizione). A precedere, con scarto massimo di circa 9.000 euro e vincite superiori ai 50.000 euro, Intikhab, Mujahid, Galileo, King Charlemagne, Red Rocks e Dylan Thomas (solo nono per vincite, nonostante il maggior numero di vittorie riportate). Preciptato in dodicesima posizione, con 44.047 euro, High Chaparral, vincitore nel 2015.
Dei 199 stalloni 64 hanno vinto più di 10.000 euro, mentre 36 non hanno riscosso neppure un euro. Tra questi spiccano, per il maggior numero di rappresentazioni, Montalegre, Good Sphinx e Vision d'Etat rispettivamente con sette, sei e quattro rappresentazioni.

Il leader 2016 per vittorie tra gli stalloni
DYLAN THOMAS
all'epoca dell'agonismo
con la giubba in formato 
FULL PURPLE
che ha reso leggendario anche un altro cavallo con un nome
di un grande scrittore premiato col NOBEL
YEATS (due vittorie per lui e ventinovesima posizione
per vincite). 
Quando si dice la potenza degli artisti,
non a caso la RAZZA DORMELLO aveva certe usanze ai tempi
del MAGO TESIO 
(Foto keyword-suggestions.com).

Padri di fattrici di Ostacolisti.
Ed eccoci all'ultima graduatoria, forse quella vista con minor interesse (non so quanto a ragione) dagli addetti ai lavori, ovvero quella degli stalloni che si sono rivelati migliori quali riproduttori di madri di saltatori. Al comando non ci poteva che esser lui, il figlio prediletto di Northern Dancer, il caporazza pre-Galileo (che ne è figlio), avran tutti capito di chi sto parlando... Sadler's Wells. E' stato il secondo stallone più rappresentato, una volta in meno del cugino paterno Danehill e una in più del figlio di questi Danehill Dancer. Ventisei le rappresentazioni con otto vittorie marcate da tutti i nipoti (quattro) che sono scesi in pista. Massima garanzia di successo quindi, almeno nel 2016, con dodici ulteriori piazzamenti. Tuk Tuk (dalla figlia Shuttle Mission) il più qualitativo, con due classiche vinte su tre vittorie, quindi i duplici successi di Shipwright (dalla femmina Shinko Hermes) e Big Mago (dal "dolce uccello di fuoco"), per concludere con l'unica vittoria riportata da Vespro Place ex Incolinx dallo speciale verdone ovvero Special Green. Un totale di piazzamenti e vittorie che ha fruttato, ai detentori dei nipoti griffati in linea diretta femminile, 74.825 euro. Bella somma, ma non è il record stagionale.
Secondo posto per un poker di soggetti tra cui il citato Danehill (il più volte rappresentato), il fratellastro per via paterna di quest'ultimo Anabaa, quindi un altro discendente di Northern Dancer (questa volta dall'uccello della tempesta Storm Bird) che risponde al nome Personal First, quindi il grigio Take Risks che ha nel sangue i geni di Northern Dancer, ma solo nella linea materna, essendo discendente della prole nata dal seme dell'Aga Khan Zeddaan (a sua volta però riconducibile al nonno paterno di Northern Dancer ovvero Nearco, bis nonno proprio di Zeddaan). Questi quattro stalloni hanno conquistato cinque vittorie a testa. Anabaa ha visto vincere tre nipoti su quattro (appena 40.562 euro di introito); Danehill tre su cinque, tra cui l'ottimo nipote Roches Cross (da Danemarque) per un totale complessivo di 55.564 euro; Personal First ha marcato i successi tutti con la rivelazione Amaranthus (dall'americana Zacapa), suo unico rappresentante, mentre Take Risks ha riportato lo score grazie ai trionfi di tre dei quattro nipoti che lo hanno rappresentato con 49.639 euro di bottino.
Sotto a questi soggetti figurano altri quattro stalloni autori di un poker di vittorie: Lycius, Danehill Dancer, Monsun e Acatenango.
Vediamo però quanti sono stati gli stalloni madri di fattrici degli ostacolisti che si sono disimpegnati in Italia nel 2016. Sono stati 201, dunque due in più rispetto ai padri a evidenziare una leggera maggiore variabilità. 92 hanno colto almeno una vittoria, solo 37 si sono ripetuti. Gli stalloni che hanno avuto il maggior numero di fattrici, e dunque di nipoti, a rappresentarli in pista sono stati Danehill, Galileo (tre vittorie ma modesto introito di 18.487 euro), Danehill Daner, Gran Lodge (tre vittorie) e l'americano trapiantato in Polonia Jape (neppure una vittoria su sei chance, ma secondo posto nella Gran Corsa Siepi di Milano con l'ungherese Diplomata). Cinque stalloni dunque con cinque nipoti apparsi in ostacoli sulle piste della nostra penisola.
Tra i più rappresentati ha avuto particolare sfortuna Xaar, una sola vittoria su ventuno chance per lui ma lunga serie di secondi posti centrati da Golden Hello, nessuna vittoria poi per Inchinor, Intikhab (protagonista da padre con Kifaaya), Lear Fan, il blasonatissimo Mr Prospector e Shamardal con chance ricomprese tra le sedici e le undici corse.
A livello di introiti buon risultato per Dalakhani (61.115 euro), soprattutto per merito di Sbarazzino (vincitore però anche l'altro nipote The Plough) e per Lycius (56.015 tutti firmati Sine Alia da leggersi quale Sol Invictus). Record tuttavia costituito, per il solito effetto dei bonus premi offerti dal Gran Premio Merano, da Theatrical ovvero l'ennesimo discendente da Northern Dancer (sponda ballerino, verrebbe da dire per ricollegarsi a quel Dylan Thomas di cui al Giuda Ballerino di Dylan Dog, record-horse tra i padri, trattandosi di un figlio di Nureyev) costruito su un inbreeding 4x5 su Nearco. Inutile dirlo che si tratta dell nonno materno di Mazhilis, padre della "mossa sensazionale" costituita da Sensational Mover, ma anche di Pacino Mo apparso una sola volta senza piazzarsi e figlio di quel Layman padre anche di Re Pegaso (fratellastro del sensazionale Panta Rhei ammirato nella prima corsa dell'anno 2017) come dire un quasi omonimo di quel cavallo allevato e di proprietà della Pegas che risponde al nome di Pacino (apparso in ostacoli lo scorso anno a Merano e nella stagione corrente in Cekia)... quando si dice un finale Al Bacino piuttosto che Al Pacino... E mo dove lo mettiamo: dietro DORMELLO? Giusto colpo teatrale a tener fede al nome del nonno.

THEATRICAL
festeggia il 30,
non è dato sapere se si sia anche laureato,
di certo guarda tutti dall'alto 
specie dalla classifica dei nonni.
(Foto da Horseforum.com). 

giovedì 29 dicembre 2016

Responsi ultima riunione in ostacoli.


BANCOMAT VANA CHIUDE CON UNA DOPPIETTA LA STAGIONE... PER I BRINDISI C'E' GIA CALMA AL BARRE.

La moda, in attesa del nuovo anno, sono i favoriti, in un paradossale testacoda citazionista in ricordo dell'ottocento. A bersaglio tutti i preferiti degli scommettitori e in modo piuttosto netto, al grido, di un simpatico spettatore: E' UNA RAPINA!!!

GIACALMARBAR non delude
e vince, pur se lottando, trasformandosi nel 
ventunesimo tre anni vincitore in ostacoli nel 2016.
(Foto Matteo Mancini).

A cura di Matteo Mancini
Cala il sipario sul 2016 e lo fa nel teatro dove tutto era cominciato, in quel di Pisa, nella cornice non del Verdi, ma del verde del Prato degli Escoli, in San Rossore, nell'ottocentesca tenuta reale e poi presidenziale nello scorso secolo in un revival da San Lussorio, vecchio nome della tenuta, e che infatti va in pista nell'ultima prova della stagione dove arriverà la firma del KING con la vittoria di King's Sight... nella corsa tanto attesa dal vocalist Sandro Marannini che attendeva i velocisti.
Tre invece erano le prove in programma. Apertura con l'Armando Carangio, discendente in siepi sui 3.500 metri per tre anni. Tutti ad attendere la prima vittoria in ostacoli di Giacalmarbar, specie dopo il forfait dell'atteso The Plough. Esito della pista piuttosto chiaro e reso ancor più manifesto da Davide Columbu che, all'arrivo, ai microfoni di Enrico Querci si è espresso in questo modo: "Pensavo di vincere più facilmente..." In realtà, gravatissimo al peso con qualcosa come sei chili e mezzo su Bobo Merenda, è risultato vincitore con margine di quattro abbondante proprio sulla femmina di Favero. Dunque vittoria limpidissima per Francesco Contu e la Sc. Milano che chiudono la stagione con cinque successi a testa. Per la Milano una vittoria che la conferma in quinta posizione tra i proprietari.
Corsa mai in discussione, scandita da Winged Dancer, montato da Joe Bartos in sostituzione di Sylvain Mastain, poi caduto sull'ultima siepe quando ormai aveva speso tutto ed era fuori dai giochi. Andatura non troppo veloce, con i quattro raccolti in un fazzoletto sulla piegata finale. Abilissimo Raf Romano su Lost Monarck nel cercare e trovare la via interna in anticipo su Bobo Merenda all'attacco della piegata conclusiva, ma il grigio quest'oggi non è apparso al meglio portando comunque a tredici il numero delle sue apparizioni (un'enormità per un tre anni in siepi). Davide Columbu invece ha cercato di operare in anticipo su tutti per andare via prima dell'ingresso in dirittura scongiurando una pericolosa volatona. Soluzione cercata e voluta con Giacalmarbar che si rende intangibile su un'ottima Bobo Merenda, brillante all'epilogo e, a colpo d'occhio, cresciuta rispetto alla prova di due settimane fa.

Addirittura più netta la vittoria nel Chiodini con lo statuario Roman, soggetto impressionante per la sua altezza al garrese, condotto in debita scia del fratellastro Big Mago a mano contraria al tondino nel senso di avere l'artiere alla sua destra anziché alla consueta sinistra, a passeggiare per la pista. Favorito dal peso, ha poi sfruttato le pessime performance degli attesi rivali e ha vinto in mano a Josef Vana sr. Malissimo, in particolare, il Favero Mishghar, autore di una prova inqualificabile date le precedenti esibizioni col rivale che, quest'oggi, gli ha rifilato oltre venti lunghezze.
Proveniente dagli allevamenti dell'Ecurie Biraben, che rammentiamo per aver dato i natali anche a quel Martalin che rese eccezionale il Nazioni 2015 andando a stampare un portacolori Favero quando ormai eran già state stappate le bottiglie di champagne, Roman ha lasciato quest'oggi molto più tranquille le coronarie del suo allevatore. Ha preso il comando sulla curva di fondo a mano contraria, subentrando a Lord Sholokhov, per poi moderare a piacimento. Caduta di Summer of York, sul primo elemento della diagonale discendente, poi scorrazzato in libertà nella parte interna di percorso, quella dove aveva luogo la gabbia di siepi nel tracciato cross, con ulteriore caduta, senza conseguenze apparenti, da scosso per uno scivolone. Poc'altro da segnalare, se non il tentativo proprio di Mishghar di seguire il battistrada sulla dirittura opposta a quella di arrivo. Dirittura di arrivo con Roman a controllare gli avversari tra cui si segnalava, emergendo dagli abissi grazie a un'ottima scurvata interna, il problematico Achen (40 a 1) autore di ottima prova all'epilogo (ma quanta fatica per Columbu per svegliarlo) su un Big Mago che ha accusato, a nostro avviso, l'eccessivo peso non piazzando il suo consueto allungo finale e subendo, addirittura, Achen che lo ha rimontato e passato nel tratto piano fuggendo all'occhio vigile di Marannini che si è accorto solo nello slow motion di chi avesse colto l'argento. Discreto poi Counterproof che sembra aver risolto, a quanto pare, quei problemi di respirazione a cui aveva fatto cenno nelle scorse settimane Paolo Favero. Solo quinta Scocosita che non riesce a trovare la miglior forma.

Il sorriso di sole di Vana jr
mentre risponde alla richiesta circa
le possibilità di vincere di BROUGHTON
fattagli da alcuni supporter, in zona bar, in questo modo:
"Chi lo sa?"
Bene dalla prossima volta dato il SOLINAS
sarà chiamato QUIEN SABE?
(Foto Matteo Mancini).

Ancora Josef Vana jr nell'ultima prova dell'anno. Vittoria pesante che determina il sorpasso, nella classifica 2016 di riunione, sul connazionale Joe Bartos che perde, così, l'unica classifica che gli mancava per fare bottino pieno (cinque a quattro il confronto), non includiamo nel ragionamento Grosseto (Bartos non è stato disponibile causa infortunio). Clamoroso ex aequo anche tra gli allenatori con Vana Jr che fa sei a sei con Favero. Vince, curiosamente da favorito, Broughton. Soggetto molto ma molto interessante in Inghilterra, che Vana e Aichner (vittoria che gli vale il terzo gradino del podio tra i proprietari, crediamo anche se non abbiam ancora fatto i conti precisi) stan cercando di recuperare e che potrebbero trasformare in vincitore classico. Corsa non facile sulla carta quest'oggi, ma la classe di quelli che avevamo definito di categoria superiore a far vedere le differenze. Bella prova sui primi del rientrante Grand Link, mancato poi solo in dirittura di arrivo (comunque ottimo quarto) dopo aver addirittura assunto il comando delle operazioni subentrando proprio a Broughton. Ritmo presto tale da spaccare in due il gruppo già a metà corsa. Tra i soggetti in difficoltà anche l'attesissimo Billy Silver, già in debito a metà della dirittura opposta, contrariamente al compagno di allenamento Broughton sempre pimpante nelle prime posizioni francobollato dal duo Favero costituito da Shame (come al solito crollato in retta) e Mighty Mambo. E' però quest'ultimo a dare l'illusione di poter risolvere la contesa, persino il suo mentore si alza e si precipita sulla ringhiera per gustarsi l'arrivo proprio quando Mighty Mambo supera Grand Link. Un ostacolo per andare a casa. Grand Link all'interno un po' in debito, a centro pista si ripropone Broughton, più all'esterno Mighty. Tra gli inseguitori prova a emergere il solo Hurricane Mix, cede invece di dentro Shame.  Boughton senza troppo spendere affianca Mighty Mambo sull'ultima e lo saluta augurando buon anno a tutta la platea. Lavoro di cesello per Sandro Marannini dalla cabina di regia, tanto che chiudiamo dalla sua viva voce: "Nel finale Broughton... E' un bancomat questo Vana. Lasciatevelo dire". Mighty Mambo non può che adeguarsi secondo, a quattro lunghezze abbondanti. Bene Hurricane terzo, ottimo, dato il rientro, Grand Link quarto. Più indietro, Albina e Opaleo ripetono il duello del cross di due settimane fa con la portacolori Ghiotti che rinviene dalle estreme retrovie e batte di misura il rivale per l'ultimo piazzamento utile a riscuotere qualcosa. Solo settimo Shame, ceduto di schianto proprio nel tratto piano. Malissimo gli altri due ovvero Billy Silver e Zikijpaki.

Nelle piane si registra il tentativo di fare l'ultimo dell'anno di Sandro Marannini che, alla seconda, nel pregara dichiara di subire la scuderia e di tentar così di festeggiare l'ultimo dell'anno. La collega lo rincuora subito, dicendo che qualora dovesse andar male un posto per lui ci sarebbe sempre con lei. "Tanto io sono astemio, eventualmente mi evito il brindisi" scherza lo speaker. E cosa succede? Paradossalmente, dato il periodo da petardi (il TAR ha pure respinto il tentativo in zona RAGGI, a proposito dei Sorrisi di Sole, di evitarli... gli unici che vincon i ricorsi sono quelli che vogliono boicottare i pali, ndr) vincono i Botti... Uno, due come dice Enrico Querci e buona notte suonatori. Vince la scuderia, niente Martini o Asti Cinzano offerto dalla casa per il vocalist. Sorte invece assai più benevola per un arguto spettatore che alla vittoria di Sorriso di Sole, nome da sigla Sampei (lo diciamo per i suonatori), parte in quarta dal bar e grida: "E' una rapina...! E' una rapina!" Manco farlo apposta, evidentemente allarmati dal proclama, scattano subito le sirene dei commissari. Già sentite all'inseguimento di un Maggiolone, tra l'altro. Alla fine però tutto confermato, all'inglese come direbbe il Marannini e anche giustamente dato che non si intravedono possibilità di danneggiamento. Un plauso e un bravo comunque allo scommettitore, questo è l'entusiasmo che ci piace vedere. Protagonisti non sono solo coloro che scendon in pista, ma anche quelli che guardano le corse dal bar.

E poi ecco l'ultima, la prova per velocisti tanto attesa da Marannini, premio intitolato alla Porta del Leone dove in pista c'è anche un soggetto che porta il nome antico di San Rossore, appunto San Lussorio. E' l'ultima corsa dell'anno per gli appassionati pisani e come abbiamo detto e c'è da fare l'ultimo dell'anno. E se c'è chi si è perso con i Botti e chi ha gridato alla rapina (quota di 6 a 1 per Sorriso di Sole), c'è chi all'ultima, nel segno del King, ha fatto 11 e 10 con quote da colpi essendo arrivati primi e secondo gli ultimi due del campo: vincente 26 a 1, accoppiata 647 a 1 e trio 3.600 euro. E col numero 11, ovvero i secondi posti collezionati nella stagione da Ilenia Nero ma anche il numero del vincitore ovvero la misura del re (altrimenti non sarebbe certo stata una tenuta reale, la San Lussorio), le corse al San Rossore vi aspettano l'uno-uno... Permettemi allora di chiudere in omaggio a chi va a festeggiare grazie alla Porta del Leone: "E' UNA RAPINAAAAAAAA!"


PAOLO FAVERO
in mano
saluta gli appassionati augurando a tutti buon anno.
Eccolo qua con le nuove leve delle qualifiche con una batteria
che ha visto in pista due DORMELLO OLGIATA,
due FAVERO, uno STAMPFL e un
GHIOTTI
(Foto Matteo Mancini).

mercoledì 28 dicembre 2016

Presentazione ultima giornata corse 2016.


IN SCENA L'ULTIMO ATTO DELLA STAGIONE 2016.

Dopo l'argento nel Berlingieri, Giacalmarbar cerca la vittoria contrapposto all'argento costituito da The Plough e Lost Monarck.


GIACALMARBAR
cerca la prima vittoria in carriera
in ostacoli.
(Foto Matteo Mancini).

Commento di Matteo Mancini
Ultima giornata corse prima del restart, sempre a Pisa, con tre giornate già previste dalla bozza di gennaio. La stagione va in archivio con tre prove, due delle quali in siepi e l'altra in steeple. Si parte con un discendente per tre anni sui 3.500 metri. Cinque al via con Giacalmarbar contro il pupillo di Paolo Favero The Plough, più volte definito dal trainer come il suo miglior tre anni (noi non siamo d'accordo, e ci teniamo a precisarlo). Contu e la Milano cercano dunque di sfruttare il crescente stato di forma del figlio di Haatef che paga l'ottima performance nel Berlingieri concedendo chili a tutti. Sono tre e mezzo quelli su cui potrà lavorare "l'aratro", ovvero il grigio di The Plough su cui rientra il frustino d'oro Joe Bartos. Molto brillante a Merano, dove si è rivelato superiore a Lost Monarck subendo tuttavia Leitrim Traveller, si è perso sulle piste di Milano e di Grosseto. E' già stato largamente battuto da Giacalmarbar, Favero spera di trasformarlo in un campione in virtù di una genealogia dallo stesso definita come rara in ostacoli nel panorama italiano. Per noi Giacalmarbar costituisce un cliente molto ostico per il leader dei fucsia, vedremo...
Peso sfavorevole per Lost Monarck, in seconda linea Bobo Merenda e Winged Dancer con quest'ultimo discreto al debutto sulla pista pisana. 

Pronostico Mancho: Giacalmarbar, The Plough.

Si prosegue, dopo due piane, con un altro discendente su analoga distanza aperto ai quattro anni e oltre. Corsa non semplice con vari soggetti in linea per la vittoria. Dispone di ottimo peso Roman, numero due della scala. Considerazione poi per Scocosita che sembra aver dato segnali di ripresa e che preferiamo a Mishghar. Peso gravosissimo per Big Mago che, rispetto ai tre sopra, non ci pare trattato con riguardo. Non partono battuti gli altri cinque, specie Summer of York e Lord Sholokhov.

Pronostico Mancho: Roman, Scocosita, Mishghar.

Ultima corsa dell'anno riservata a una condizionata per anziani sugli ostacoli alti. Nove al via con favori del pronostico orientati su Billy Silver contrapposto a Mighty Mambo e soprattutto Broughton che, se recuperato, vanta un curriculum in Inghilterra da potenziale frequentatore di gran premi.
Rientra da oltre un anno Grand Link, protagonista lo scorso anno tra i quattro anni. In secondo piano i restanti cinque, comunque quasi tutti in buono stato di forma ma alle prese con un poker di soggetti di qualità, sulla carta, superiore.

Pronostico Mancho: Billy Silver, Mighty Mambo, Broughton.  

lunedì 19 dicembre 2016

Il Riassunto della Stagione Ostacolistica Italiana 2016.


UNA STAGIONE DI GRANDE EQUILIBRIO CON IL RIDIMENSIONAMENTO FAVERO E LA CRESCITA DEI DUE ATTESI RIVALI  RAFFY ROMANO E VANA SR.

Tanto di cappello per il vincitore del GRAN PREMIO 
MERANO 2016,
MAZHILIS, dominatore della
classifica 2016 dall'alto dei suoi 121.492 euro vinti. 
(Foto Simone Soldani).


A cura di Matteo Mancini
Stagione che ha dunque esalato il suo ultimo respiro con l'ultima giornata corse consumata a Pisa, due giorni prima dell'esplodere delle bottiglie di champagne pronte ad accogliere l'imminente 2017. Che anno è stato per gli ostacolisti italiani questo 2016 che ha già bussato all'ufficio degli archivi? Beh, contrariamente a quanto si è sentito dire, è stato, dati oggettivi alla mano, un anno in lieve trend negativo (complice l'uscita di un proprietario importante come Eros Ostanel). Innanzi tutto si è visto un minor numero di cavalli in pista. Soggetti calati dai 322 del 2015 ai 300 del 2016 con Grand Link a fare il conto pari proprio nell'ultima giornata. Dunque un calo del 7%, che se andiamo ad approfondire grava tutto sui soggetti sellati da allenatori italiani o comunque a essi assimilabili (escluso dal computo Vana). Sono stati circa 214 i cavalli sellati da questi allenatori contro i 235 dell'anno passato (calo quindi del 9,4%) con rapporto pressoché paritetico rispetto alle presenze di cavalli sellati da allenatori stranieri (da 87 del 2015 a 86 dell'anno attuale). Si è poi registrato un grande equilibrio generale, con crollo degli introiti conquistati dai “top horse” in favore di una più equa distribuzione risorse ai cavalli di medio-basso profilo. Per fare un esempio tra il secondo, terzo e quarto dello scorso anno, rispetto ai detentori attuali delle medesime posizioni, si registra anche un calo di 40.000 euro di entrate. Vediamo come dal dominatore dei quattro anni dello scorso anno, High Master, che vinse 99.600 euro si è passati ai 56.000 euro del vecchio Sol Invictus. Il crollo prosegue per la terza posizione con lo stesso Sol Invictus che, pur guadagnando un posto rispetto allo scorso anno, ha lasciato per strada 24.000 euro (scarto rispetto alle sue vincite bollate 2015) e la medaglia di bronzo al sorprendente Sbarazzino, vincitore di qualcosa come 30.000 euro in meno rispetto alla soglia toccata dal Magog dodici mesi fa. Il trend negativo persiste fino all'undicesima posizione, pur vedendo ridursi la forbice dello scarto. A cosa è dovuto questo? Beh, alla presenza di un maggior equilibrio e se questo sia dovuto a un accrescimento dei valori in campo lo lasciamo a voi dedurlo o, forse meglio, a supporlo. Noi abbiamo la nostra opinione, ma in quanto tale preferiamo sorvolare. Le corse, del resto, sono state le stesse anzi, dai nostri calcoli considerando quelle che ultimeranno la stagione, sono state una in più.
Trend negativo che ha investito in modo importante il leader Paolo Favero che, pur dominando, ha ridimensionato di molto il proprio carniere, regredendo, in termini di vittorie, di dieci anni. Calo di 35 vittorie (37,6%) con dimezzamento delle vittorie in pattern race. Non ci piace definirlo un crollo, dato che il trainer di Sinigo persevera nell'essere il punto di riferimento del movimento, ma è un'inflessione comunque assai sensibile che, a nostro avviso, deve portare l'imprenditore-allenatore a porsi qualche domanda sulla campagna acquisti fatta. Del resto se lo scorso anno Favero aveva collocato sette suoi allievi nelle prime undici posizioni per introiti incassati, quest'anno nelle prime undici posizioni ne ha messi solo tre, il secondo dei quali, peraltro, crediamo di poter dire completamente inatteso essendo Mighty Mambo. Dei nuovi acquisti aveva risposto bene il solo e poco fortunato Tuk Tuk, seguito dal sorprendente Golden Hello (tredicesimo nella generale). Molto, ma molto più indietro gli altri (a differenza invece del 2015 quando le new entry aggredirono le primissime posizioni). Certo, è arrivato un avversario nuovo come Raf Romano che ha raddoppiato il proprio livello, passando da 12 a 24 vittorie (più saldo positivo, rispetto al 2015, di due della compagna Ilaria Saggiomo) con i primi successi in carriera in pattern race (quattro in tutto). Ed è cresciuto (possiamo parlare in termini del genere per uno come Vana sr? Naturalmente ci limitiamo alle stagioni oggetto di analisi) il gran maestro ceko che ha colto 28 primi posti in luogo dei 17 del 2015, stabile comunque per i successi in pattern race. E' venuto però meno Eros Ostanel, uno che qualche vittoria sapeva certo coglierla, e non è progredito Francesco Contu; figurarsi Ilenia Nero (rivelazione 2015 con sei vittorie e quinto posto in graduatoria) che è rimasta addirittura all'asciutto ed è precipitata in trentunesima posizione. Dunque qualche vittoria lasciata sul campo per merito degli avversari, per citarne uno oltre ai già citati, aggiungiamo Radek Holcak (semplicemente cinico e mostruoso con i Montenegro Kifaaya e Brog Deas) ma crediamo di poter dire che per la scuderia Favero non sia stato solo questo il motivo dei minori successi. Certo, non sta a noi il compito di sviscerare le ragioni, essendo sorti anche altri portali d'informazione. Infatti, da novembre, finalmente è stata allestita anche una trasmissione satellitare come Steeple Chase condotta da Paola Palmieri interamente dedicata al mondo dei salti. Uno spazio che sta migliorando di puntata in puntata, dando voce ai diretti protagonisti e anche ai mostri sacri del giornalismo di settore e agli istruttori di scuole di formazione. Siamo certi che sapranno cogliere l'occasione per fare un'analisi a 360° della stagione appena conclusa.
A proposito di cali. Risulta anche crollato il numero di allevatori italiani che hanno visto i loro rampolli in pista nel settore ostacolistico. Nel 2015 erano stati 81, quest'anno appena 69. Dopo questa breve premessa, che approfondiremo a fine anno con una scheda apposita in cui vedremo anche la situazione fantini, gentleman e proprietari, andiamo a stendere il riassunto della stagione. Rispetto allo scorso anno, quando procedemmo in ordine cronologico, abbiamo deciso di analizzare le varie “categorie” partendo dalla nuove leve con i protagonisti delle ventisei corse riservate ai tre anni.

TRE ANNI 

IL NUOVO CHE AVANZA ALLA STREGUA DI UN BULLDOZER: I 63 TRE ANNI DEL 2016.
La classe 2013 ha visto cogliere l'adesione complesiva alle ventisei prove in programma di sessantatre soggetti, oltre la sessantaquattresima Lacrimosa, mai apparsa in nessun ordine di arrivo finale poiché caduta al debutto sulla prima siepi del Berlingieri milanese poi annullato. Ventiquattro di questi cavalli sono risultati provenienti da allevamenti italiani, dunque una percentuale di poco inferiore al 40%. Solo ventuno i vincitori, di cui due soli, entrambi allievi di Romano, capaci di ripetersi.
La stagione per le nuove leve ha avuto inizio il 16 marzo nell'impianto del Sant'Artemio di Treviso, dove si sono subito messi in luce i due grandi protagonisti della stagione: Amaranthus di Remo Romano (poi acquistato a fine estate da Christian Troger) e Golden Hello di Paolo Favero. Si tratta di due vere e proprie rivelazioni dell'anno, il primo addirittura risulterà essere il cavallo col maggior numero di vittorie in assoluto in ostacoli in Italia nel 2016 con cinque vittorie. Vittoria subito di Amaranthus, da un capo all'altro, con Abdil El Rherras, in sostituzione dell'infortunato Raf Romano, a esultare per la sua prima e unica vittoria in carriera in ostacoli. Netta la superiorità dimostrata in questo primo confronto. Il futuro rivale Golden Hello, subordinato da Favero al deludente compagno di allenamento White Ensign (favorito al betting, ma mai capace di dimostrare il valore in tutto il corso della stagione), finisce secondo a cinque lunghezze. Ha qui inizio un lungo duello che si ripeterà, in totale, per sette volte (su tre piste) con bilancio tutto a favore dell'allievo di Romano. Cinque a due l'esito dei confronti. Coppia dunque per nulla attesa nella gerarchia dei valori, dato che lo stesso Favero dimostrerà più volte di subordirare il suo allievo ad altri compagni di allenamento. Josef Bartos, infatti, monterà il figlio del velocista Zebedee solo tre volte. Fiducia incondizionata invece per l'allievo di Romano, ma più per i risultati della pista che per le premesse che ne hanno portato all'acquisto. Figlio del mai piazzato in pattern race Daro Sopran, si è rivelato netto dominatore in categoria fino alla vigilia del Criterium d'Autunno (Gr.1), perdendo in una sola circostanza, proprio da Golden Hello, in occasione del primo assaggio sul percorso di Milano. Una prova, quest'ultima, ad aprile poco probante col Favero avanti di dieci lunghezze (divario disatteso da tutte le altre prove). Affidato alle sapienti mani di Raf Romano, fin dal secondo dei suoi sette impegni, Amaranthus ha vinto due dei quattro premi principali per tre anni presenti nella stagione: Tagliabue (Gr.3) e Premio dei Giovani (L) regolando, in entrambe le occasioni e sempre sfavorito al peso, il rivale Golden Hello (con distacchi compresi tra le tre lunghezze e mezzo e una lunghezza scarsa), in condizioni climatiche opposte dal sole al diluvio battente. Favorito al betting quattro volte su sette, autore di un poker di successi consecutivi (nessuno come lui nell'anno). Responsi questi che ci portano a eleggerlo quale migliore tre anni della stagione, soprattutto per il modo in cui ha saputo ripetersi. Prestazioni che hanno convinto Christian Troger, forse colui che ha speso il maggior numero di euro per un singolo soggetto, a investire forte per strapparlo a Remo Romano. Di fatto, a parte la seconda uscita a Milano, il cavallo ha fallito, se di fallimento si può parlare, solo il grande appuntamento col Criterium d'Autunno in cui ha subito, per giunta da pari peso, tre lunghezze da Golden Hello e ben otto da quello che, da molti, viene considerato il più forte tre anni della stagione: il polacco Santo Cerro. Una corsa quest'ultima dove con i nuovi colori Troger ha preferito correre di spunto, senza poi acciuffare i due rivali scappati sulla piegata finale. A ogni modo è comunque artefice di un piazzamento in terza posizione in Gruppo 1 che ne rafforza il valore, lanciando il suo allevatore, l'Azienda Agricola Massimo Farina, in prima posizione assoluta per gli introiti vinti tra gli allevatori italiani nella categoria ostacolisti (crediamo di dire che si tratta del più alto livello toccato dall'allevatore umbro in tutta la sua ultratrentennale carriera, settore ostacoli). Alto anche il posizionamento del cavallo, quanto agli introiti conquistati (43.817), primo assoluto tra i tre anni e quarto nella generale. Di certo un investimento ultra indovinato da Remo Romano che lo aveva acquistato quando il cavallo correva in categoria vendere a Roma e Grosseto.

Se ad Amaranthus diamo il nostro oro, l'interesse di appassionati e addetti ai lavori è tutt'ora calamitato da due soggetti che hanno impressionato ma hanno corso poco e sono dunque ancora da definire. Primo tra tutti è il sopracitato Santo Cerro. Baio della Vocetka, allenato dal polacco Wroblewski, ha debuttato in modo anonimo a Merano, in una giornata funesta con terreno pesante e pioggia battente, per poi mettere sul piatto della bilancia un incredibile serie di vittorie tra Repubblica Ceka e Polonia. Ritornato in Italia ha gettato alle ortiche una vittoria quasi conseguita, per un incredibile errore di percorso di Sertash Ferhanov quando si stava accingendo a imboccare in discreto vantaggio la piegata finale del Tagliabue. Un errore che è costato il posto al fantino, sostituito dal più esperto Jan Falteijsek che  ha saputo cogliere il massimo dal cavallo, vincendo da front runner ma soprattutto da favorito il main event della stagione per la categoria: il Criterium d'Autunno (Gr.1). Inutile il tentativo di sorpasso operato, per corsia esterna, da Golden Hello sulla curva che immette in dirittura. Il baio, sempre apparso bene in mano al suo interprete, non appena montato a braccia e frusta, saltato l'ultimo ostacolo, ha dilatato le lunghezze di vantaggio. Di conserva invece Amaranthus, quasi sullo steccato opposto, a recuperare margine sul calante Golden Hello ma non a sufficienza per impensierirlo. Dunque grande vittoria, esaltata dalla quota al totalizzatore di 18/10, contro il 3 a 1 di Amaranthus e il 75/10 di Golden Hello. Si potrebbe dunque considerare questa prova come la prova regina dell'anno per eleggere il miglior tre anni ma, come abbiamo detto, ci siamo orientati più per un premio alla costanza. Iscritto nel Berlingieri milanese, Santo Cerro si è visto, probabilmente, sottrarre una seconda vittoria in territorio italiano con compito, pealtro, reso più agevole anche per la caduta di Golden Hello sul primo ostacolo. Attenderemo il 2017 per misurarne il reale valore, di certo è un vincitore di Gruppo 1, anzi l'unico tre anni in Italia ad averne vinto uno.

AMARANTHUS
(Foto Arigossi).

Il secondo soggetto ancora tutto da scoprire, ma apparso in grandissimo spolvero, è stato Queen Winkle, ancora per la connection Romano ma colori Al Pajari Stable della signora Bertè.
 Prelevato dalle scuderie Botti, il cavallo viene qualificato al nuovo mestiere a dicembre sull'anello pisano. Raf Romano è convinto di avere per le mani un buon soggetto. Mantello scuro, fiore bianco in testa e assenza di balzane. Soggetto di mole superiore alla media, già discreto in piano in virtù di frequentazioni anche in handicap limitati. Romano lo dichiara partente, da debuttante, nella ripetizione del Berlingieri (Gr.2) poco preoccupandosi delle polemiche derivate dalla caduta di Lacrimosa, anch'essa debuttante, nell'edizione milanese poi annullata. Lunghe dissertazioni tese a sottolineare la poca ragionevolezza nel proporre un debuttante in una prova dai ritmi tanto selettivi come quelli previsti da una prova di Gruppo, ma presa praticamente nulla nelle intenzioni del trainer bresciano che lascia, tuttavia, la monta al ceco Josef Vana jr. Quinto cavallo del campo su otto, a 8 a 1 abbondante al betting, in un Berlingieri privo di Amaranthus e Santo Cerro e invaso dalle nuove proposte milanesi, laureatesi nel Premio del Prato, oltre che impreziosito dal favorito Golden Hello e dalla riproposto Prepotent in graduale recupero dagli acciacchi primaverili. Esito della prova però senza necessità di controprove: poderoso allungo all'esterno di tutti, regalando metri in curva e sfruttando il ritmo imposto dalla compagna di allenamento Hoi Hoi, e tanti saluti. Vittoria senza problemi, dando l'impressione di avere ancora margine da spendere, con quattro lunghezze a Giacalmarbar. Addirittura ultimo il grande favorito Golden Hello, irriconoscibile, che paga all'avversario quattordici lunghezze circa.

Ed è proprio Golden Hello, a nostro avviso, il quarto miglior tre anni della stagione. Impegnato moltissimo, nove volte (più di lui il solo Lost Monarck), con 31.263 euro di vincite (inferiore al solo Amaranthus). È il tre anni che ha conseguito il maggior numero di piazzamenti in pattern race essendo arrivato secondo in tre delle quattro prove da neretto. È inoltre l'unico a esser stato presente in tutte e quattro i main event della stagione oltre che nel Berlingieri annullato di Milano. Dunque un attore di primo piano nel movimento, purtroppo non troppo fortunato che ha pagato la presenza di un soggetto come Amaranthus che lo ha “mazziato” cinque volte su sette. In nove corse, ha vinto a Milano il Premio dei Novizi, approfittando della caduta del compagno Prepotent sull'ultima siepe quando aveva ormai chiuso il confronto, ed è giunto per sei volte secondo. Tra i cavalli che lo hanno battuto, oltre ai tre sopra riportati, c'è stato anche la meteora Baia Dream nel secondo premio, escludendo le pattern race, più importante del palinsesto annuale ovvero nel Premio Primi Salti (listed mancata ma col medesimo montepremi), ad aprile, in quel di Milano. Allievo di Francesco Contu, per i colori di Noemi Pulcini, il baio si è reso protagonista di un bel debutto lanciandosi all'inseguimento di Golden Hello sulla diagonale breve per poi inscenare un serrato e continuativo duello con l'avversario fin sul palo, riuscendo a batterlo di mezza grazie anche ai due chili in favore al peso. Vittoria promettente ma cavallo non più visto in pista.

Un altro tre anni che ha fatto vedere qualcosa di interessante è stato Leitrim Traveller. Senza dubbio il miglior tre anni di Josef Aichner, prelevato in Inghilterra dove correva nelle classi sei. Debutto subito vincente, a giugno, a Merano davanti all'atteso The Plough, cavallo quest'ultimo dalla genealogia nobiliare e attesissimo da Paolo Favero ma mai protagonista nei main event, e allo stakanovista Lost Monarck. Conferma poi nell'Antonio Fiorio, due mesi dopo, con grande arrivo a fruste alzate contro il dominatore Amaranthus, lasciando molto più indietro Golden Hello. Una corsa tattica con Dirk Fuhrmann, chiamato da Brennan a sostituirlo, incollato dall'interno sul forte battistrada marcato stretto anche, sul lato opposto, da Golden Hello. Attacco deciso del portacolori di Aichner, tutto spostato a largo, sull'ultima insidia; incapace invece di sostenere l'accelerazione dei due Golden Hello, crollato alla distanza tanto da subire anche Lost Monarck. Favoloso tratto piano con Leitrim Traveller che da la sensazione di poter vincere, senza però aver fatto ancora i conti col carattere combattivo di Amaranthus che riparte deciso. L'allievo di Romano guadagna quasi una lunghezza, ma ha un lieve calo nel finale e subisce l'iracondo finale dell'avversario che gli piomba addosso ma non lo piega. Una testa salva il bianco-nero griffato Remo Romano. Davvero bella prova di Leitrim Traveller che infligge sette lunghezze a Lost Monarck e tredici a Golden Hello. Aichner lo propone allora per il Criterium d'Autunno, saltando il Tagliabue per mantenerlo più fresco. 5 a 1 abbondante al totalizzatore. È il terzo cavallo più scommesso dopo Santo Cerro e Amaranthus, forse anche per la scelta dell'asso James Reveley ingaggiato per montarlo. Gli scommettitori lo preferiscono a Golden Hello, ma resteranno delusi. Reveley lo tiene davanti in scia al battistrada Santo Cerro per andarlo ad affiancare all'attacco del giro conclusivo fino alla siepe che immette sulla curva finale. Qui il cavallo cede e lo fa di schianto, sfilato da Golden Hello, Amaranthus e anche da Lawrence Collins. Finisce la prova quinto, a un abisso dai primi. Non si vede più in pista.

Per completare l'elenco dei dieci tre anni più interessanti bisogna spostarsi nel finale di stagione di Milano. Giacalmarbar, a nostro avviso, è l'elemento migliore del finale 2016 milanese. Qualitativo velocista a due anni, capace di battere il futuro vincitore del Premio Primi Passi (Gr.3) Ottone e di ripetersi, in una successiva prova battuto da quest'ultimo in fotografia stretta per un muso. Non piazzato poi, da controfavorito, proprio nel Primi Passi vinto da Ottone (reputato inferiore dagli scommettitori). Rimasto lontano dalle piste dapprima per quattro mesi e poi per otto ha smarrito lo smalto dei tempi migliori. La Milano lo acquista dai Botti così per provarlo in siepi. Debutta a ottobre in quel di Milano e fa vedere poco di interessante. Finisce quarto senza mai esser stato in corsa. Decisamente migliore sul leggermente pesante di venti giorni dopo quando, in una giornata plumbea, sfiora il successo nel Premio del Prato. Davide Columbu lascia scappar via Hoi Hoi e quando prova ad andarla a prendere ormai è troppo tardi. Il cavallo, come nel debutto, soffre la parte centrale della corsa dove naviga a centro gruppo per poi finire bene alla distanza con una vigorosa retta che lo porta a una corta testa dalla vittoria. Coglie quindi i migliori piazzamenti in carriera a Pisa, quando si arrende al solo Queen Winkle nel Premio Berlingieri battendo, tra gli altri, Gunman che nel giorno del debutto gli aveva inferto un distacco quantificato come “lontano”. Tra i battuti anche una Hoi Hoi penalizzata dal fondo buono. Vince poi l'ultima prova per tre anni della stagone da top weight in un ristretto campo partenti con Bobo Merenda seconda e Lost Monarck terzo.

A una lunghezza abbondante da Giacalmarbar, terzo nel Berlingieri, a sorpresa, troviamo Anima Mundi. Ex portacolori del Cavallo in Testa, vincitore a sorpresa nel Massimo Caimi, con vittoria a 24 a 1 (quota più alta riportata da un vincitore di tre anni in ostacoli nella stagione) in quella che è la prova principale del palinsesto al di là delle pattern race, si tratta di uno dei soggetti più altalenanti del circus. Non reputato, inizialmente, un buon prospetto da Favero (lo si evince dalla quota e dalla scelta delle monte) è passato poi a godere una certa considerazione. Terzo subito nel Tagliabue (Gr.3), senza mai esser in condizione di interferire per la vittoria e in lotta nel finale con Lost Monarck, è naufragato nel Criterium d'Autunno seminato sulla pista. Profilo dunque palesemente ridimensionato, ma rieccolo di nuovo spuntare, con i nuovi colori D'Altemps e i paraocchi, nel Berlingieri, a Pisa, a distanza di tre mesi dall'ultimo impegno. Quota di 26 a 1, ultimo del campo. Mai in corsa, ma finale eccezionale che lo porta a battere i due attesi di Favero, Golden Hello e Gunman e anche il terzo compagno di allenamento Prepotent, strappandogli il terzo posto e risultando, di fatto, il primo marcato Favero della corsa. Sapiente, nel frangente, la monta di Ferhanov. Secondo terzo posto in categoria di Gruppo, più vittoria nel Caimi (prova con montepremi superiore alla listed) che lo porta a essere quinto nella classifica dei tre anni avendo come parametro gli introiti conquistati (13.855). Usando questo parametro citiamo poi Lost Monarck, il più impegnato nella stagione (13 corse) e l'unico, oltre ad Amaranthus, in grado di vincere più di una corsa. Cavallo piuttosto tardivo nell'apprendere il nuovo mestiere, ma autore di un progressivo miglioramento che lo ha portato, da eterno piazzato (cinque tre terzi posti), a trasformarsi in autentico protagonista in quel di Grosseto vincendo di misura le due prove preparatorie al Siepi d'Autunno poi non corso. Inferiore a tutti i soggetti sopra riportati, ha subito sonore sconfitte dai vari Amaranthus, Golden Hello, Leitrim Traveller, Anima Mundi, Giacalmarbar, Baia Dream ma anche da The Plough, appare tuttavia come quarto in graduatoria vincite, sempre piazzato in tutte e tredici le corse che lo hanno visto in pista.

SANTO CERRO scappa
da GOLDEN HELLO
nel Criterium d'Autunno (Gr.1) a Merano
(Foto Simone Soldani).

In decima posizione citiamo un gruppo di interessanti soggetti ovvero Prepotent (il miglior allievo Favero, per qualità, ma sfortunato a Milano in primavera con due cadute, una delle quali da vincitore netto su Golden Hello e Amaranthus; rientro dopo otto mesi a Grosseto, battuto nel finale da Silk Gem, e quarto onorevole nel Berlingieri, giocandosi la vittoria fino all'ultima siepe, penalizzato forse dai pochi giorni di riposo, appena sette, dal precedente ingaggio maremmano), Silk Gem (soggetto piccolo e maneggevole, autore di un bel debutto a Milano poi seminato sul leggermente pesante nel Premio del Prato e impressionante vincitore nel Siepi d'Autunno a Grosseto, con un bruciante scatto finale per vie interne sui compagni di colore Prepotent e The Plough), Hoi Hoi (pupilla di Raf Romano, ottima vincitrice nel Premio del Prato poi non ripetutasi nel Berlingieri disputato da front runner), The Plough (discreto a Merano, ma non a suo agio a Milano e Grosseto; è reputato dal suo allenatore un prospetto con grandi margini di miglioramento), Gunman (bel debutto, ma deludente nel Berlingieri), De Aguilar e Limpert (impressionanti vittorie al debutto in siepi poi non più ammirati in pista) infine Africa Warm della Topeeka (pessimo al debutto, ma vincitore per dispersione, seppur a vendere, con tratti da potenziale ufo non ancora ben inquadrato nella scena). Questo il meglio del campionario proposto in siepi nella generazione 2013.

Così nelle dieci corse principali

Le Pattern Race

25/9 VIII Criterium d'Autunno (Gr.1), Merano. Euro 23.375, m. 3.300 siepi, 3 anni. 1° Santo Cerro (67 J. Faltejsek), sc. Vocetka, G.Wroblewski, 2° Golden Hello, 3° Amaranthus, 4° Lawrence Collins, 5° Leitrim Traveller. (dist: 5 - 3 - 5 - lont.), p.9, t. n.d., morbido.

15/12 Giulio Berlingieri (Gr.2), Pisa. Euro 12.750, m. 3.500 siepi, 3 anni. 1° Queen Winkle (66 J. Vana jr.), sc. Al Pajari Stable, R. Romano, 2° Giacalmarbar, 3° Anima Mundi, 4° Prepotent, 5° Gunman. (dist: 4 - 1,25 - 4 - 0,75), p.8, t. 4.09.00, buono.

04/09 Ettore Tagliabue (Gr.3), Merano. Euro 11.900, m. 3.300 siepi, 3 anni. 1° Amaranthus (69 R. Romano), Remo Romano, Raf. Romano, 2° Golden Hello, 3° Anima Mundi, 4° Lost Monarck. (dist: 0,75 - 5 - 4,5), p.8, t. n.d, morbido.

26/06 Premio dei Giovani (L), Merano. Euro 8.500, m. 3.300 siepi, 3 anni. 1° Amaranthus (68 R. Romano), Remo Romano, Raf. Romano, 2° Golden Hello, 3° Lost Monarck. (dist: 3,5 - 8), p. 6, t. n.d, morbido.

Le condizionate di blasone

21/08 Massimo Caimi (debuttanti), Merano. Euro 8.925, m. 3.000 siepi, 3 anni. 1° Anima Mundi (67 D. Columbu), Il Cavallo in Testa, P. Favero, 2° Sevilla Real. (dist: 2,25), p. 9, t. n.d, leggermente pesante.

09/04 Primi Salti (cond.), Milano. Euro 8.500, m. 3.200 siepi, 3 anni. 1° Baia Dream (66 D. Columbu), N. Pulcini, F. Contu, 2° Golden Hello. (dist: 0,5), p. 7, t. 3.44.20, buono.

29/05 Prime Siepi (cond.), Merano. Euro 6.375, m. 3.000, 3 anni. 1° Limpert (67 R. Romano), G. Guglielmi, R. Romano, 2° The Plough. (dist. 5), p. 11, t. n.d, pesante.

14/08 Antonio Fiorio (cond.), Merano. Euro 6.375, m. 3.300 siepi, 3 anni. 1° Amaranthus (69 R. Romano), Remo Romano, Raf. Romano, 2° Leitrim Traveller. (dist: testa), p. 7, t. n.d., buono.

23/10 Premio del Prato (cond.), Milano. Euro 6.375, 3.600 siepi, 3 anni. 1° Hoi Hoi (66,5 R. Romano), Sc. Vera, R. Romano, 2° Giacalmarbar. (dist: c.testa), p. 8, t. 4.40.90, leggermente pesante.

07/12 Siepi d'Autunno (cond.), Grosseto. Euro 6.375, 3.400 siepi, 3 anni. 1° Silk Gem (67 S. Mastain), P. Favero. 2° Prepotent. (dist: 1,5), p. 6, t. 4.24.00, buono.

QUEEN WINKLE
al passaggio davanti alle tribune nel Berlingieri
a Pisa.
(Foto iltirreno.gelocal.it).

QUATTRO ANNI - SIEPI 
 Il novero dei cavalli impegnati in ostacoli aumenta con i quattro anni con settantasei soggetti scesi in pista, tra siepi e steeple, schierati nelle venticinque prove esclusive oltre quelle aperte agli adulti. A differenza dei tre anni (aumento del 14%), rispetto al 2015, si registra un lieve calo. Nel 2015 furono novantaquattro i pari età impegnati sugli ostacoli, dunque nella stagione corrente si è registrato un'involuzione del 19%. L'altra cosa che salta subito all'occhio è l'assenza di un netto dominatore alla High Master, che lo scorso anno vinse sette delle nove prove con i pari età facendo l'en plein dei quattro main event di categoria. La seconda constatazione che viene da fare verte sulla mancata evoluzione dei tre anni impegnati la passata stagione. Dei cinquantaquattro impegnati solo ventisei sono stati riproposti, per una percentuale lievemente inferiore alla metà. Non si sono mai visti i vari Signum, Mr Vittorio, Casper, Silver Tango, Panther Cat, probabilmente caduti vittima di infortuni e ottimi protagonisti nel 2015. Hanno invece cercato la scalata agli ostacoli alti Triple Pursuit (il miglior tre anni targato 2015), Devonian e Sbarazzino. L'unico che ha cercato di ripetersi, riuscendoci a sprazzi e in caratura inferiore rispetto all'attesa, è stato Keen Move. E' invece subito uscito di scena, con un secondo posto, Multiplier.
Alla fine, per le siepi, sono stati appena quattro i cavalli degni di nota, davvero poco. La stagione si era aperta a Pisa con una tripletta su tre ingaggi messa a segno dal Favero Tuk Tuk. Cavallo irlandese pagato 10.000 sterline, ma proveniente da categorie di discreto livello sul lato di mare che si affaccia sull'Inghilterra. Messo a saltare da Favero ha dimostrato a Pisa di aver qualità battendo i Magog Multiplier e Keen Move, con quest'ultimo fresco vincitore del Berlingieri di Milano. Vittoria di due nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L) contro avversari non trascendentali e con schema di gara a rimorchio della battistrada Azamourday, per poi operare il sorpasso nel tratto piano conclusivo. Una vittoria meno agevole di quanto preventivato alla vigilia. Prova di ben altro tenore nel main event toscano costituito dal Criterium d'Inverno (Gr.2). Sempre raccolto nel suo paraocchi azzurro ma con monta passata da Bartos a Dominik Pastuszka, viene, a torto, ritenuto inferiore da Favero all'atteso Keen Move, non piaciuto nell'assaggio in steeple. La quota al betting dei due è la medesima, c'è però la variabile offerta dal terreno molto pesante. È ancora Azamourday, fresco acquisto di Josef Aichner, a scandire i tempi di gara. La femmina però si spegne molto prima rispetto alla listed, così come Tuk Tuk opera all'estrema attesa in coda al gruppo seguito, a distacco, dal solo Muffarreh. In dirittura, Pastuszka propone Tuk Tuk tra Rio Apache, arroccato in corda, e Keen Move più all'esterno e con qualcosa ancora da difendere. I due compagni di allenamento saltano su una linea l'ultima siepe. “Se la gioca Favero in famiglia, come diceva al tondino” commenta lo speaker e difatti Tuk Tuk e Keen Move distanziano il rivale più prossimo incarnato da Rio Apache e duellano tra loro. È il fucsia shocking però a passare e a farlo con margine sullo scacchi bianco-rossi. “Ha lo speed diverso, signori, Tuk Tuk” la laconica constatazione di Marannini. “Segue tutte le andature e poi fa duecento metri di caratura superiore.” Nei riscontri ufficiali si legge: tre lunghezze inferte a Keen Move, sei e settantacinque a Rio Apache. La speranza di aver pescato un nuovo High Master però svanisce presto. Due mesi dopo, a Milano, in una prova preparatoria alla Corsa Siepi dei 4 anni di Milano, da favorito netto, Tuk Tuk naufraga sul terreno buono e prende un distacco abissale da soggetti largamente battuti a Pisa. Vince la femmina Azamourday, all'unica vittoria stagionale e autrice di una prova con largo vantaggio acquisito fin dal via, davanti al tedesco Stafettino, fattosi cogliere di sorpresa dall'avversaria, e a un Keen Move che dovrà faticare non poco per ritrovare la vittoria dopo l'acuto nel 2015 nel Berlingieri. Sparito di scena, all'imbocco della diagonale breve, Tuk Tuk che non si rivedrà più in pista nella stagione e che ultima la prova ultimo discosto. È allora proprio il tedesco Stafettino, colori Stall Svenja e training di Pavel Vovcenko, a presentare la propria candidatura a quattro anni dell'anno. Il cavallo debutta in Italia proprio nel Pirelli appena raccontato, montato da Cevin Chan. Si presenta con una corsa parsimoniosa, quasi orientativa sul nuovo tracciato. Resta in fondo al plotone per poi inscenare una parte terminale dove dimostra di avere classe da vendere. Azamourday però, davanti, è scappata fin dal via e si rende intangibile pur perdendo notevole margine dal rivale che gli arriva a meno di una lunghezza. Buon soggetto, in piano, in Germania, il cavallo si manifesta in tutto il suo splendore proprio nella Corsa Siepi dei 4 anni di Milano (Gr.2). La sua performance nel Pirelli non è passata inosservata e così è subito favorito. Deve però vedersela con “prezzemolino” Keen Move e con un'altra piacevole nuova proposta: l'ex Nuova Sbarra Noisemaker che ha impressionato nel Tatti Jacopo, vincendo per dispersione però contro rivali poco probanti. Davanti va la solita Azamourday, marcata da vicino. Sono proprio i due rivali dichiarati del tedesco a impedirle la fuga. Stafettino, in coda, denota già qua quelle intemperanze caratteriali che gli costeranno la stagione. Noisemaker, per i colori di Francesco Accogli e la preparazione di Davide Pacifici, rompe gli indugi e opera d'anticipo sul primo salto della diagonale breve. Cerca di non farsi sorprendere Keen Move che risponde immediatamente. I due risucchiano Azamourday e propongono le loro carte per la vittoria. Aggira i rivali Stafettino che va alla caccia dei due agendo di rimessa. È Keen Move quello che sembra aver più benzina da spendere, ma il tedesco lotta con coraggio all'interno, mentre all'esterno ritorna Noisemaker. Grandissimo arrivo con tre cavalli in una lunghezza. Vince Stafettino su Noisemaker, ritornato alla grandissima, e Keen Move. Lecito attendersi una rivincita tra i tre a Merano, dato che il confronto di cui sopra è andato in scena a maggio, ma non sarà così. Noisemaker non si rivedrà più in pista. Stafettino finirà preda delle sue follie e anche della sfortuna. Nel Criterium di Primavera (Gr.2), dopo esser fuggito in libertà prima del via, poi ricondotto dietro i nastri e aver strapponato costringendo Chan a fare magie per restare in sella, perderà la sella per un cedimento del sottopancia al passaggio davanti alle tribune. Tre mesi dopo, nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano, non prenderà il via restando al palo. L'unico dei tre che si vedrà ancora con regolarità in pista è allora proprio Keen Move. Il baio però faticherà non poco a vincere, deludendo di gran lunga le attese di Axel Ambruschitz e di Favero. Vincerà una sola volta, in condizionata, aggiungendo però ai due piazzamenti in Gruppo 2 sopra ricordati il quarto posto nel Criterium di Primavera. È proprio in questa corsa che, a nostro avviso, va in scena il duello tra i due migliori quattro anni della stagione: il ceco di adozione Kifaaya e il grigio di Christian Troger Nadat. Il primo, con risultati non trascendentali, impara il mestiere in patria, a tre anni, agli ordini di Radek Holcak e per i colori della trilaureata nel Derby Ceko scuderia Montenegro. Il secondo viene prelevato dalle prove a reclamare capitoline e debutta in ostacoli a Merano, vincendo subito con grosso margine, davanti però ad avversari di lignaggio non selezionato, il Premio CogneÈ soprattutto il primo a impressionare con la vittoria nel Premio Scena, conseguita già all'attacco della piegata finale con avversari come Keen Move, Dream in Japan e Azamourday letteralmente polverizzati e distanziati per mezzo di divari quantificati come “lontani”. Nel Criterium di Primavera (Gr.2) va allora in scena il primo dei due confronti tra questi soggetti. Questa la cronaca che scrivemmo all'epoca:

Sportellate tra KIFAAYA e il grigio
NADAT nel Criterium di Primavera (Gr.2).

Stafettino fomenta subito il pregara rendendosi protagonista di comportamenti riottosi che danno non pochi problemi all'entourage Vovcenko. Si vocifera che scappi pure di mano agli uomini del vincitore del Merano 2015 e se ne vada in fuga prima della corsa. Ricondotto, prende avvio in modo comunque agitato, con Chan che deve metterci del suo per contenerne l'ardore. John Paul Brennan, su Azamourday, va davanti come da copione scritto da uno sceneggiatore alquanto conservatore nei cliché di corsa. Nadat subito addosso per non far andare in fuga la femmina, che altrimenti potrebbe diventare pericolosa. I due sono tenuti sotto controllo da Kifaaya, segue Shipwright, quindi Keen Move senza paraocchi, sull'esterno Dream in Japan e gli altri chiusi da Stafettino. Così al passaggio, a mano contraria, davanti alle tribune.
Colpo di scena al completamento delle diagonali, proprio sulla siepe collocata sotto la tribuna, nel passaggio nel senso consuetudinario. Stafettino, a largo di tutti, sbatte con gli arti posteriori sulla base in legno della siepe che perde il suo elemento. Piuttosto stranamente cede forse la staffa e Cevin Chan inizia a ballare come un serpente incantato dal suono di un flauto magico. Manigrasso commenta in modo puntuale: "ha perso la sella, incredibile, Stafettino, e con i finimenti completamente rovesciati deve lasciare la corsa, incredibile colpo di scena..." In realtà Chan riesce a saltare senza più sella prima di Marlengo, ma qui deve fermare per ragioni di sicurezza.
A metà rettilineo opposto, Azamourday inizia a calare rilevata da Nadat e Kifaaya che ingaggiano duello rusticano. Emerge dal gruppo anche Scocosita, in grave ritardo Keen Move e Joe Bartos preceduti da un coriaceo Shipwright. In curva finale Raffaele Romano chiude la traiettoria verso l'interno, allarga anche il gomito con astuzia per ostacolare lo slovacco Lukas Matusky che prova a cogliere un varco millimetrico. Sembra di vedere l'epilogo di un palio con i due che si prendon a sportellate ai limiti del regolamento, ma con Romano che mantiene la sua linea. Matusky rasenta lo steccato con gli stivali, ma non desiste nel suo proposito, perché significherebbe interrompere l'azione e perdere metri preziosi. Kifaaya, con coraggio, non si para, ne si difende, ma va avanti come un treno. Si apre il varco sul salto finale, Nadat ha mezza di vantaggio ma è qui che il figlio di Intikhab fa esplodere il suo potenziale e ha facile gioco di un eccellente Nadat che ha tentato qualcosa più del possibile per vincere. Notevole terza Scocosita della signora Scollo, delusione Keen Move in quarta. Chiude il marcatore Rio Apache, mai in condizione di giocarsela con i migliori.

TUK TUK
al tondino del Criterium d'Inverno a Pisa.
(Foto Matteo Mancini).

Questa, probabilmente, la prova regina della stagione, cui fa seguito, tre mesi dopo, la Corsa Siepi dei 4 anni di Merano (Gr.2). Kifaaya la prepara in patria, ritornando a non eccellere. Nadat invece si rivede altre due volte. Battuto, piuttosto a sorpresa, da Keen Move in condizionata e poi vincitore, in medesima categoria, di sette lunghezze proprio sul rivale griffato Magog. Dunque rivincita ottenuta e altra tutta da verificare proprio contro Kifaaya nell'ultimo gran premio della stagione riservato ai siepisti di quattro anni. La prova non riesce molto, il campo partenti è scarno. I migliori quattro anni si sono persi strada facendo. Abdica persino Keen Move, mentre resta al palo il folle Stafettino.
Matusky, in sella al portacolori Montenegro, marca stretto Nadat. Il match è a due fin dalle premesse. Questa volta è il Montenegro a giocare d'anticipo, superando il rivale e prendendo la testa al passaggio davanti alle tribune. Prova a recitare il ruolo del terzo incomodo il Magog Red Shirt. E' proprio l'allievo di Favero a cercare di ribellarsi all'egemonia del più forte. Così attacca Kifaaya a metà della dirittura opposta a quella di arrivo. Una scelta che gli costerà il podio. Il figlio di Intikhab risponde, costringendo Nadat a recitare il suo ruolo di antagonista. In tre a lottare sulla curva finale, dove non interviene l'ospite polacco Tamas. Nadat sfila in clamoroso vantaggio all'ingresso in dirittura con Romano che coglie prezioso varco interno, ma il ceko è lì, per nulla pago della fatica macinata e pronto a far vedere i gradi del comando. Cala invece Red Shirt, non ancora al top nella preparazione. Kifaaya, a centro pista, si riprende lo scettro del leader, salta l'ultima e se ne va sull'ottimo Nadat rifilandogli altre quattro lunghezze. Per la terza spunta fuori Le Cirque che avvicina sensibilmente Nadat, poi Red Shirt e Tamas.
La vittoria conferma Kifaaya, come giustamente commenta Manigrasso, speaker della piazza, il dominatore della generazione avendo vinto due dei quattro main event riservati ai siepisti di quattro anni e avendo battuto, pur se caduto, il vincitore del main event di Milano. Per i distacchi inflitti alla concorrenza, il Montenegro, imbattuto in Italia, offre la sensazione di aver potuto battere anche il vincitore del main event di categoria di Pisa (ovvero Tuk Tuk). E' quindi lui il quattro anni dell'anno.

Per venire alle cifre. Il leader tra i siepisti di quattro anni con 40.375 si conferma Kifaaya, vincitore di due Gruppi 2, seguito dai 36.550 di Tuk Tuk vincitore di una Listed e di un Gruppo 2, quindi Nadat con 31.875 e due argenti in Gruppo 2. A precedere Keen Move e Stafettino. Dei cinque si fa notare come il solo Nadat sia un prodotto dell'allevamento italiano, provenienza Rosati Colarieti.
Buone prove poi offerte da Noisemaker e dal vincitore del Corona Ferrea, poi non confermatosi, Dream in Japan. Netto trionfo del secondo al debutto, con margine superiore alle dieci lunghezze anche su Noisemaker, ma poi incapace di mostrare i muscoli nei main event. Non al meglio al debutto sulla pista di Merano, finito lontano oltre che da Kifaaya anche da Scocosita, si conferma inferiore a giugno nel Criterium di Primavera lontano di dieci da un soggetto di medio livello come Rio Apache, e di trentatrè dal vincitore Kifaaya.
Vittoria in condizionata di prestigio per la pacemaker Azamourday, brava a prendere il largo nel Pirelli e a salvare due lunghezze nel finale contro rivali assai più attrezzati. Piazzamento d'onore poi in Listed, battuta solo nel finale da Tuk Tuk. Red Shirt l'ultimo quattro anni a emergere, con graduale miglioramento, e apice in autunno a Milano in un Tagliabue inondato di seconde linee davanti al mai esploso Roman e al compagno di allenamento di questi Le Cirque.
Il più impegnato in siepi è stato Rio Apache, con dodici corse - una in meno di Muffarreh che ha però corso anche in cross e contro gli anziani - ma una sola vittoria, in ascendente, e due piazzamenti in terza posizione in pattern race a Pisa. Quota tre il numero massimo di vittorie riportate dai due leader generazionali e dal Galileo Le Cirque, ovvero il miglior allievo, in categoria, di Josef Vana sr.
Venticinque sono risultati essere i quattro anni capaci di vincere almeno una corsa, di questi, nove si sono ripetuti e venti hanno trionfato in siepi, mentre i restanti cinque solo in steeple con i soli Max and Ruby e Shipwright a risultare vincitori in entrambe le discipline. Muffarreh, Monti Reale e Gold Juniper a segnalarsi quali occasionali quattro anni confrontatesi anche in cross, Red Shirt, Max and Ruby, Rio Apache, Roman Hubal invece, gli unici a vincere tra gli adulti con quest'ultimo a essere il solo in grado di trionfare contro gli adulti in categoria steeple.

Così nelle dieci corse principali

Le Pattern Race.

14/02 XXIV Criterium d'Inverno (Gr.2), Pisa. Euro 21.250, m. 3.500 siepi, 4 anni. 1° Tuk Tuk (66 D. Pastuszka), P. Favero, 2° Keen Move, 3° Rio Apache, 4° Scocosita, 5° L'Etacq. (dist: 3 - 3,75 - 0,75 - 11), p.8, t. 4.14.90, molto pesante.

08/05 Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2), Milano. Euro 17.000, m. 3.600 siepi, 4 anni. 1° Stafettino (66 C. Chan), Stall Svenja, P. Vovcenko, 2° Noisemaker, 3° Keen Move, 4° Pancho, 5° Trademark. (dist: 0,75 - 1 - 15 - 7), p.6, t. 4.17.30, buono.

25/09 Corsa Siepi dei 4 anni di Merano (Gr.2), Merano. Euro 17.000, m. 3.500 siepi, 4 anni. 1° Kifaaya (67 L. Matusky), Montenegro, R. Holcak, 2° Nadat, 3° Le Cirque, 4° Red Shirt, 5° Tamas. (dist: 4 - 1 - 1,75 - inc.), p.6, t. n.d, morbido.

19/06 Criterium di Primavera (Gr.2), Merano. Euro 17.000, m. 3.500 siepi, 4 anni. 1° Kifaaya (67 L. Matusky), Montenegro, R. Holcak, 2° Nadat, 3° Scocosita, 4° Keen Move, 5° Rio Apache. (dist: 2,25 - 4 - 9 - 8), p.9, t. n.d, leggermente pesante.

14/02 XXI Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L), Pisa. Euro 8.925, m. 3.500 siepi, 4 anni. 1° Tuk Tuk (67 J. Bartos), P. Favero, 2° Azamourday, 3° Rio Apache. (dist: 2 - 0.5), p.9, t. 4.08.90, morbido.

Le condizionate di blasone

29/05 Premio Cogne (debuttanti), Merano. Euro 8.925, m. 3.000 siepi, 4 anni. 1° Nadat (67 R. Romano), C. Troger, R. Romano, 2° Velociter. (dist: 8), p. 9, t. n.d, pesante.

30/03 Corona Ferrea (debuttanti), Milano. Euro 8.500, m. 3.200 siepi, 4 anni. 1° Dream in Japan (66 A. Pollioni), Sc. Ludovica, A. Marcialis, 2° Mishghar. (dist: 5), p. 10, t. 3.42.80, buono.

09/04 Premio Pirelli (cond), Milano. Euro 7.650, m. 3.600 siepi, 4 anni. 1° Azamourday (66 J. Brennan), J. Aichner, A. Bianco, 2° Stafettino. (dist: 2), p. 7, t. 4.23.30, buono.

12/11 Premio Ettore Tagliabue (cond), Milano. Euro 7.650, m. 3.200 siepi, 4 anni e oltre. 1° Red Shirt (67 J. Bartos), Magog, P. Favero, 2° Roman. (dist: 1), p. 8, t. 4.02.06, leggermente pesante.

04/09 Premio Lions Club Maiense (cond), Merano. Euro 6.800, m. 3.300 siepi, 4 anni. 1° Nadat (67 R. Romano), C. Troger, R. Romano, 2° Keen Move. (dist: 7), p. 5, t. n.d, morbido.


STAFETTINO e Cevin Chan
sfrecciano davanti a NOISEMAKER
nella Corsa Siepi dei 4 anni di Milano
(Foto De Nardin).

QUATTRO & CINQUE ANNI NOVICES - STEEPLE 
Il programma in steeple per cavalli di quattro anni e novizi di cinque, ovvero coloro che hanno corso sugli ostacoli alti a partire dalla stagione corrente, è molto limitato, appena nove corse, e pressoché concentrato in modo integrale sulla pista di Merano. Un cavallo su tutti ha dimostrato una superiorità disarmante anche se apparso in una sola circostanza. Stiamo parlando del francese Quick Davier, dichiarato partente dal numero uno di Francia Guillaume Macaire nel Premio Ezio Vanoni (Gr.2). Il cavallo, poi acquistato da Christian Troger e rispedito oltr'alpe, ha dimostrato nel luglio una classe di categoria superiore battendo i due protagonisti assoluti della stagione per la categoria qui oggetto di esame. Traghettato dal compagno di allenamento Callia d'Oudairies, poi caduto in modo goffo prima dell'ingresso in dirittura, se n'è andato vincendo per dispersione sui 3.800 metri. "Quick Davier scava l'abisso" il giusto commento di Manigrasso, con l'allievo di Macaire bene in mano a James Reveley a infliggere quindici lunghezze a Sbarazzino e diciassette scarse a Dominato. Un successo importante che porta il quattro anni a essere accostato anche al Gran Premio Merano, soluzione però non appoggiata dal trainer a causa di un'esperienza giudicata ancora perfezionabile. Nell'ambiente tutti si aspettano di rivederlo nell'Argenton e invece niente, strada allora spianata ai due grandi rivali della stagione: i sopracitati Dominato e Sbarazzino. E' l'allievo di Raf Romano, colori Kurt Fekonja, a dimostarsi il più forte. Cinque anni, provato in steeple dopo una prima parte di carriera in siepi, a quattro anni, non esaltante. La buona genealogia però fa ben sperare allenatore e proprietario, i fatti daran loro ragione. Debutta in modo piuttosto deludente in steeple a Treviso, in quel di marzo. Vince poi di mezza in ascendente, a Milano, battendo Nelly Darrier e Collar en Tie. E' però a Merano che si trasforma. Romano lo rischia a vendere e Dominato vince ancora. Il salto di qualità arriva proprio nel Vanoni. In pochi credono sul sauro da Sholokhov. 23 a 1 sulle lavagnette, è il penultimo del campo su dieci partenti. Corre all'estremissima attesa. Il francese Quick Davier gli scappa via, anche se Dominato da quasi l'impressione di volersi limitare a un piazzamento. Romano opera un recupero importante sul più immediato inseguitore, il Favero Lindaro, ma nel tratto piano paga lo sforzo rimontato per il posto d'onore da Sbarazzino. 
Romano prepara il cavallo con calma e, di prova in prova, lo porta sempre più avanti. Un mese dopo compie la rivincita sul portacolori Milano e, sfavorito al peso, lo batte di mezza in condizionata. Nella corsa si rivede anche Triple Pursuit, il dominatore tra i tre anni nel 2015 e subito favorito della prova sebbene al debutto nella specialità e con delle focature agli anteriori prima non riscontrate. Romano cambia radicalmente lo schema di gara e, a circa metà percorso, va davanti e non molla più la testa, inseguito da Sbarazzino e Triple Pursuit. Dopo l'arginello Sbarazzino da la sensazione di poter avviarsi alla vittoria, ma al suo interno il battistrada è ancora vitale. Paga invece il rientro Triple Pursuit che non guadagna niente e comincia, anzi, a calare. Dominato respinge ogni attacco di Sbarazzino che ci prova fino in fondo, ma senza costrutto. Finisce a quindici dai due invece Triple Pursuit rallentato da Bartos. Ancora i tre in pista venti giorni dopo nel Premio Richard (Gr.3). La quota al betting persiste nell'essere paritetica. Non è ancora ben chiaro capire chi sia il leader, anche se i favori si indirizzano, leggermente, su Sbarazzino. Favero si attende miglioramenti importanti da Triple Pursuit a cui viene affiancato Mishghar alla prima in steeple dopo altalenanti esibizioni in siepi.  Non cambia lo schema di corsa, ma variano e non di poco i responsi finali. Dominato toglie ogni dubbio su chi sia il dominatore della categoria e vince di sette sul solito Sbarazzino, ancora secondo (marcherà una serie di sei secondi posti di fila). Migliora, ma non troppo, Triple Pursuit vitalissimo prima dell'arginello ma autore di un salto da brivido e poi battuto di cinque da Sbarazzino che lo rimonta dopo l'ultima.   
Prova molto convincente, forse troppo perché Romano decide di optare per il Gran Premio Merano. Dominato non avrà gran fortuna e cadrà sul terzo elemento nella primissima parte di gara, andando poi al meritato riposo autunnale.

DOMINATO precede i due grandi rivali
della stagione
SBARAZZINO e TRIPLE PURSUIT
(Foto Arigossi).

Fanno invece, a nostro avviso, una corsa di troppo i due grandi rivali di Dominato, che preparano l'Argenton, ultimo gran premio in steeple per quattro e cinque anni, affrontando una condizionata di settembre inoltrato. Vince a gran sorpresa Max and Ruby che prende il largo, fin dal via, e conserva margine giocando, alla fine, all'effetto elastico con Sbarazzino costretto a pagare uno schema di gara costruito sulla marcatura stretta ai danni di Triple Pursuit. Il D'Altemps, dopo aver fatto sfogare il fuggiasco, rimonta alla grande il vantaggio ma sulla piegata finale si infortunia in un tratto piano e viene fermato. Si fa sotto anche Sbarazzino che aggangia Max and Ruby sull'ultima senza però averne a sufficienza per piazzare lo scatto necessario a piegare l'avversario che gli riparte, in piano, e lo batte molto bene. La rivincita però arriva alla grande in un Argenton (Gr.2) decimato e senza grandi nomi. Ancora Max and Ruby davanti "a pancia a terra" con Sbarazzino però subito in gara a seguirlo a una decina di lunghezze con ad altrettante gli altri tra cui Mishghar. Passaggio di testimone sulla curva di Marlengo con i due battistrada in enorme vantaggio sugli altri. Sbarazzino se ne va dopo il muro e domina in modo impressionante, mentre crolla Max and Ruby. Il Milano vince, finalmente, con un vantaggio di circa sei secondi su Mishghar che viene a prendere un Max and Ruby in grosso debito d'ossigeno ma comunque terzo.

Questa in sintesi la storia di questa sottocategoria con la prima corsa andata in scena a Pisa, il 24 gennaio, nella Prova d'Assaggio. Subito in pista Sbarazzino, il più presente con dieci corse tutte in steeple di cui otto su nove tra quelle limitate ai quattro anni e novizi (mai andato sotto il secondo posto in queste otto circostanze), vincitore per dispersione, di nove, in una prova che vedeva in pista anche Keen Move (deludentissimo e favoritissimo). Confronto poi in autunno con gli anziani piuttosto duro sia per Sbarazzino, battuto a Milano due volte da Mighty Mambo ma anche da Star Maker, che, soprattutto, per Max and Ruby irriconoscibile in siepi a Grosseto. Da segnalare anche il debutto vincente in steeple, a giugno, del D'Altemps Relco Sud Ovest, davanti di due all'immancabile Sbarazzino (battuto, in precendenza in medesima categoria, anche da Vespro Place poi agevolmente distanziato nel Vanoni). Esperienza sugli ostacoli alti però limitata e caduta sul verticale nel Vanoni a estrometterlo dalla stagione. Peccato davvero poiché le qualità per recitare un ruolo da protagonista non gli sarebbero certo mancate.

Uno sguardo alle classifiche ci mostra, a sorpresissima, uno Sbarazzino in clamorosa terza posizione assoluta per introiti e addirittura primo nella sua categoria. Meglio di lui il solo vincitore del Gran Premio Merano e l'intramontabile Sol Invictus. 50.000 euro abbondanti frutto di importanti piazzamenti, oltre la vittoria nell'Argenton, vanta due secondi posti in Gruppo 2 e Gruppo 3. Cavallo italianissimo, generato dall'Immobiliare Casa Paola, ha così concluso, forse sopra le attese, un'ottima stagione. E' solo undicesimo, nella generale, il suo grande rivale Dominato che ha portato a casa 32.400 euro provento di una vittoria in Gruppo 3 e un terzo in Gruppo 2. Si tratta comunque del cavallo che, dopo Amaranthus, ha collezionato il maggior numero di vittorie: quattro (tante quante quelle di Sol Invictus). Ventitreesimo Mishghar, assai preferibile in steeple che in siepi, poi Max and Ruby (trentaquattresimo). Solo quarantaduesimo Quick Davier ma, a nostro avviso, il migliore della compagnia.

Così nelle corse principali

Le Pattern Race.

03/07 LXI Ezio Vanoni (Gr.2), Merano. Euro 17.000, m. 3.800 steeple, 4 e 5 anni. 1° Quick Davier (65,5 J. Reveley), O. Perroton, G. Macaire, 2° Sbarazzino, 3° Dominato, 4° Lindaro, 5° Vespro Place. (dist: 15 - 1,75 - 4,5 - lont.), p.10, t. n.d, morbido.

02/10 Memorial Mario Argenton (Gr.2), Merano. Euro 17.000, m. 3.900 steeple, 4 e 5 anni. 1° Sbarazzino (66,5 D. Columbu), Sc. Milano, F. Contu, 2° Mishghar, 3° Max and Ruby, 4° Chickname du Potier, 5° Thibodeau. (dist: lont - 13- lont - lont.), p.5, t. n.d, morbido.

28/08 Piero e Franco Richard (Gr.3), Merano. Euro 12.750, m. 3.900 steeple, 4 e 5 anni. 1° Dominato (70,5 R. Romano), K. Fekonja, R. Romano, 2° Sbarazzino, 3° Triple Pursuit, 4° Mishghar. (dist: 7 - 5 - 3,75), p.5, t. n.d, buono.

Le condizionate di blasone

24/01 Prova d'Assaggio (debuttanti), Pisa. Euro 8.500, m. 3.500 steeple, 4 anni. 1° Sbarazzino (66 D. Columbu), Sc. Milano, F. Contu, 2° Rivi Freddi. (dist: 9), p. 7, t. 4.14.90, buono.

18/09 Premio Foto Press (discendente limitato), Merano. Euro 6.800, m. 3.550 steeple, 4 anni. 1° Max and Ruby (63,5 A. Pollioni), C. Troger, R. Romano, 2° Sbarazzino. (dist: 2,25), p. 4, t. n.d, morbido.

22/05 Premio Valle Aurina (cond), Merano. Euro 6.375, m. 3.550 steeple, 4 e 5 anni. 1° Vespro Place (66 J. Brennan), J. Aichner, A. Bianco, 2° Sbarazzino. (dist: 1,5), p. 8, t. n.d, morbido.

12/06 Premio Karma Owners and Fan Club (cond), Merano. Euro 6.375, m. 3.800 steeple, 4 e 5 anni. 1° Relco Sud Ovest (70 J. Bartos), Sc. D'Altemps, P. Favero, 2° Sbarazzino. (dist: 2,5), p. 8, t. n.d, leggermente pesante.

07/08 Premio Vincenzo Pollio (cond), Merano. Euro 6.375, m. 3.800 steeple, 4 e 5 anni. 1° Dominato (69 R. Romano), C. Troger, R. Romano, 2° Sbarazzino. (dist: 0,5), p. 5, t. n.d, morbido.

03/04 Premio Piazza dei Signori (cond), Treviso. Euro 4.080, m. 3.500 steeple, 4 anni. 1° Shipwright (68 J. Bartos), P. Favero, 2° Vespro Place. (dist: 1,75), p. 8, t. n.d, buono.

Il francese QUICK DAVIER
vincitore del LXI Ezio Vanoni
prova regina della stagione tra i 
quattro e i cinque anni in steeple.
(Foto mobile.twitter.com).

ANZIANI - SIEPI 
Si entra nelle due categorie d'elite col passaggio ai cinque anni e oltre, lo si evince dal maggior numero di Gruppi uno previsti dai programmi, main event massimi addirittura preclusi ai quattro anni e limitatissimi, con una sola prova in tutta la stagione, ai tre anni.
Partiamo con gli ostacoli bassi, dove, probabilmente, si è registrato un livello più equilibrato e, allo stesso tempo, qualitativo. Difficile puntare il dito sul campione della stagione, decidiamo di farlo verificando le lunghezze inferte agli avversari. Premesso quanto appena esplicitato, non possiamo che eleggere, date anche le precarie condizioni fisiche, l'irlandese di nascita, ceco di adozione, Brog Deas quale siepista dell'anno. Sceso in pista tre sole volte, dopo una pausa di diciotto mesi, una delle quali in piano, ha preparato la Gran Corsa Siepi di Merano (Gr.1) largheggiando a Pardubice in classe 4 a maggio. Presentato poi da Holcak, cinque mesi dopo, nel main event assoluto della stagione, ha suscitato un po' di perplessità per la lunga assenza dalle piste e ha visto lievitare la propria quota a 4 a 1. Cavallo comunque netto dominatore nell'edizione 2014 e capace, quell'anno, di fare doppietta nella Gran Corsa Siepi di Milano. Terzo sulle lavagnette dei bookmaker, ma di altra categoria in pista. "Se regge e non ha cedimenti: è pericolosissimo" avvisa più di un appassionato. Sparato davanti a tutti sulla diagonale ascendente da Lukas Matusky, a scavalcare il front runner Notti Magiche, ha subito impresso un gran ritmo con margine anche di una mezza dozzina di lunghezze sugli altri, per poi rifiatare nell'ultimo tratto della dirittura opposta a quella di arrivo. Una piccola pausa e via, a tutta birra, a infliggere una severa lezione ai qualificati rivali con Matusky ancora in mano a differenza dei colleghi costretti a mandare e frustare. Piegata finale da netto dominatore per Brog Deas. Notti Magiche ancora a recitare un ruolo da protagonista avvicinato, sull'esterno, dalla favorita Koffi Lady in un disperato tentativo di rimonta, più attardato Chiaromonte, già fuori corsa, fermato a Marlengo, il controfavorito Sol Invictus. Brog Deas va a vincere in scioltezza, di quanto vuole (saranno poi sei le lunghezze riscontrate dai giudici di gara, ma con almeno quattro ancora nelle mani dell'interprete), dando quasi la sensazione di essere in una prova preparatoria di categoria inferiore. Più indietro Notti Magiche in corda, dopo aver respinto Koffi Lady, si prepara al finale del solito e immancabile Chiaromonte che viene lanciato a centro pista da Emmanuel Reinhardt. "Brog Deas si presenta a Merano con queste fattezze e stacca sicuro" urla Manigrasso dalla cabina di regia. Notti Magiche, intanto, con Thomas Garner in sella dimostra di aver fatto dei miglioramenti impressionanti col passaggio di mano da Ostanel a Bianco/Brennan e respinge senza problemi il quotato Chiaromonte. Solo quarta Koffi Lady che paga la sparata in curva e finisce a cinque lunghezze dal podio, davanti di diciotto a Kazoo e al deludentissimo A Pigalle disperso sul tracciato.

Nessuno come Brog Deas nella stagione, anche se a Milano, un mese e mezzo dopo, si presenta un altro soggetto che dimostra di avere qualità superiore ai principali soggetti del movimento italiano. Si tratta dell'ex francese Anaking, sei anni acquistato da Jiri Charvat in Francia dove correva per la blasonata scuderia di Patrick Papot. Due vittorie in steeple in Repubblica Ceka, battendo di misura Fafintadenient, vincitore piuttosto netto della Gran Corsa Siepi di Merano 2015, nel memorial dedicato all'allenatore di questi Josef Vana sr, e netto vincitore in una successiva prova a Pardubice. E' subito eletto dagli scommettitori quale favorito della prova, che prevede un interessante e variegato campo internazionale di partenti. Per l'occasione arriva anche il miglior saltatore d'Ungheria, tale Diplomata, che vanta nove vittorie consecutive (imbattuto in patria) e un secondo posto, alla decima di questa serie, in Repubblica Ceka piegato di due dal vincitore della Gran Corsa Siepi di Milano del 2015 ovvero Chicago. Grandi assenti, oltre quest'ultimo, anche Sol Invictus e Brog Deas. Ci sono però tutti gli altri, ovvero i vari Chiaromonte, Notti Magiche, il vincitore del Berlingieri 2014 Marmiton e poi High Master, l'indiscusso miglior quattro anni del 2015 che Favero riporta in siepi dopo averlo visto all'opera nel Gran Premio Merano.
La prova si risolve, per la settima volta consecutiva, con una vittoria di un rappresentante della Repubblica Ceka, terzo successo addirittura per un portacolori Charvat dopo i fasti del mitico Royal Mougins. Tenuto tranquillo da Jaroslav Myska nella prima parte della prova, Anaking inizia a pungolare il battistrada, lo svizzero Saltas, sul termine della diagonale lunga. Incrementa poi in modo importante il ritmo per anticipare, all'inizio della diagonale breve, la mossa del solito e in formissima Notti Magiche, passato da poco in mano a Josef Vana sr. I due superano di slancio lo svizzero Saltas e iniziano a duellare a due salti dal termine. Più indietro, a rimorchio, viene avanti anche la meteora ungherese costituita da Diplomata, con colori, monta e training mai ammirati in Italia. In incredibile stasi i vari Chiaromonte, High Master e Marmiton, incapaci di intervenire e con quest'ultimo piuttosto falloso su alcuni salti. Nel tratto piano Anaking si distende e non concede possibilità a Notti Magiche che flette un po' e subisce il volo esterno di Diplomata, splendido secondo a due lunghezze dal vincitore. Quarto, vicino, l'estremo outsider Saltas. Deludentissimi invece i due italiani finiti dietro anche a Mister Westminster e a Marmiton con distacchi dal primo superiori alle venti lunghezze.

ANAKING
vince la Gran Siepi di Milano
(Foto De Nardin)

Questi due cavalli, a nostro avviso, sono i due supercampioni della stagione, dietro ai quali si muovono almeno una mezza dozzina di soggetti autori di ottime prove e comunque capaci, anche nel recente passato, di far sognare con razionalità i propri entourage. Vediamoli allora uno a uno. Primo tra tutti, ancora una volta, il vecchio Sol Invictus. Otto anni, si tratta del cavallo che, negli ultimi otto anni, detiene in Italia il record di vittorie assoluto in ostacoli. Ventuno vittorie su quarantasette ingaggi, indice percentuale di vittorie del 44%, otto pattern race in bacheca di cui tre Gruppi 1, un Gruppo 2 e un Gruppo 3. Siepista puro, a disagio in steeple ma vincitore, proprio nel 2016, del Grande Steeple Chase di Treviso (L), addirittura dieci piazzamenti ulteriori in Gruppo 1, ma mai in grado di centrare le due prove regine del movimento (ovvero le gran corse siepi di Merano e di Milano). Ottimo a quattro anni nelle mani Saggiomo, risalito poi in auge col passaggio in mano a Paolo Favero. Score pazzesco fatto di quarantatré piazzamenti utili su quarantasette prove disputate ovvero percentuale di piazzamento del 91,5%. Secondo solo al mitico Sharstar per l'ammontare complessivo di vincite: 320.000 euro contro 460.000. Italianissimo, discendente di una costola White Star ma allevato da Giulio Frascatani che ricordiamo, con piacere, quale titolare della scuderia Julia G per i ricordi legati a Dark Street, è un cavallo che è entrato nella storia dell'ostacolismo italiano. Non lo diciamo noi, ma i numeri. E anche nel 2016, è stato ancora lì a far sentire la voce grossa. Secondo nella classifica generale, dietro al vincitore del Gran Premio Merano, pur se notevolmente meno vincente rispetto al 2015 in fatto di introiti. 58.000 euro abbondanti, 20.000 euro in più del suo grande rivale degli ultimi due anni Chiaromonte, ottavo nella generale ma secondo in quella di settore con un ritardo superiore a 9.000 euro dal Magog (decurtando le somme vinte da Sol Invictus in steeple). Al di là di questi dati sono poi da sottolineare le quattro vittorie conseguite da Sol Invictus, una in meno dal record stagionale marcato da Amaranthus, tra cui un Gruppo 1 (bis nella Corsa Siepi d'Italia, già vinta nel 2014) e una Listed. Partito in sottotono nella sua amata Pisa, ha poi saputo ritornare sui livelli che gli competono. Vediamo allora nel dettaglio la stagione di questo baio chiaro dal veloce King Charlemagne. Subito in pista a gennaio nella XXXI Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3) dove fornisce una delle sue peggiori prove in carriera, denotando uno scarso stato di forma. Finisce addirittura settimo, in uno dei suoi rari mancati piazzamenti. Favero, nel giro di tre settimane, riesce però a incrementarne le prestazioni e così Sol Invictus torna a duellare con il rivale numero uno ovvero Chiaromonte e lo fa nel main event della riunione pisana: la Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1), che vede il portacolori Ghiotti, ancora allenato da Ilenia Nero, come favorito ai pronostici. Il Magog corre in scia al battistrada Roches Cross poi va all'attacco a metà della dirittura opposta a quella di arrivo, mandando sull'esterno il ceko, francobollato da Mentore, l'inatteso vincitore per dispersione della Gran Corsa Siepi di Pisa davanti quasi di dieci lunghezze anche a Chiaromonte. E' però proprio Mentore a rivelarsi ancora in incredibile stato di forma, grazie all'ottimo lavoro del team di Laura Marinoni. Il baio scuro, mai vincitore prima dell'acuto in Gruppo 3, supera Sol Invictus all'ingresso in dirittura e tenta di mutuare la performance di tre settimane prima per isolarsi in allungo dalla compagnia. Sol Invictus all'interno però resiste, non cede ma ritorna sull'avversario. A rimorchio viene a fare l'arrivo anche Chiaromonte, è finito invece quasi sullo steccato opposto Roches Cross. Il primo gruppo 1 della stagione si risolve in una lotta a quattro. Sol Invictus e Mentore sono ancora davanti a tutti sull'ultima, ma Chiaromonte e Roches Cross hanno annullato quasi del tutto il diavario serrando sotto per corsie esterne. "Attenzione a Roches Cross a largo di tutti" tuona Marannini. Il portacolori Jasna mette sul piatto un parziale finale irripetibile per i tre avversari. Calano Sol Invictus e soprattutto Mentore che vengono piegati di oltre una lunghezza dalla progressione di Chiaromonte, mentre Roches Cross vola simile a un aquila che ad ali spiegate si fionda sulle preda. "L'ombra e la firma di Vana" la cesellatura dello speaker a coronamento di un Gruppo 1 ben riuscito.

Favero propone in steeple il suo allievo prediletto in quel di Treviso, mentre i rivali principali si esibiscono nel Celeste Citterio in cui rientra l'attesissimo High Master. Compagno di colori di Sol Invictus è, forse, il soggetto più atteso della stagione, ma deluderà con Favero che cercherà di porre rimedio alle non esaltanti prove in siepi reinventandolo steepler. Al rientro però il figlio di High Chaparral sfrutta la caduta sulla prima siepe di Chiaromonte e vince senza troppi problemi da favorito. Nella corsa delude Mentore, ultimo sul palo e non più proposto.
Il ritorno in siepi di Sol Invictus va in scena i primi di maggio a Milano, in una condizionata da 8.500 euro. Favorito della corsa, ma esibizione di potenza di Tramonto a Ivry con l'irlandese McCormack e foto al tondino con la punta dell'inter Palacio. Il Topeeka sfrutta il peso leggero riservatogli dal periziatore che lo fa andare in pista con sei chili abbondanti a favore sul favorito degli scommettitori. L'enorme baio vince da un capo all'altro. Sol Invictus lo tiene costantemente a tiro, senza però far scattare l'ordine di sparo subendo addirittura il compagno di allenamento Relco Sud Ovest che prova persino a insidiare il battistrada. All'epilogo Sol Invictus si rifà sotto su Relco Sud Ovest rimontantolo e riuscendo quasi a stamparlo sul palo. Vince Tramonto di cinque. 


ROCHES CROSS
su S0L INVICTUS e MENTORE 
nel Gruppo 1 di Pisa.

Appuntamento a Merano, la settimana dopo. Paolo Favero cerca di gestire al meglio i due Magog. Lascia a riposo Sol Invictus e manda nella mischia il compagno High Master. Nella partita però c'è ancora Chiaromonte che si prende la rivincita sul cinque anni e anche su Chicago, al rientro dopo il trionfo nella Gran Corsa Siepi di Milano del 2015. Si ripresenta però a sorpresa anche Notti Magiche, passato dalle mediocri prove in piano sotto i colori Trevisan al vecchio mestiere dopo l'acquisto, crediamo neppure tanto oneroso, di Josef Aichner. L'ex Ostanel è ignorato dagli scommettitori: 18 a 1. Si alternano davanti l'estremo outsider Astro Benigno e Chicago, poi è quest'ultimo a prendere il comando delle operazioni con Astro Benigno già ultimo sull'ultimo passaggio sulla curva di Marlengo. Notti Magiche e High Master sfilano Chicago a metà della dirittura opposta. Il Magog non salta alla perfezione, ma opera comunque d'anticipo su Chiaromonte. Notti Magiche e John Brennan, decisi, attaccano da leader la piegata finale. Sembra non accusare l'allungo High Master, macchinoso a rimorchio Chiaromonte. Bartos fionda High Master lungo lo steccato e cerca di forza la vittoria all'interno di Notti Magiche. Il portacolori Aichner però non è per niente pago e, a centro pista, riparte e lascia sul passo il rivale su cui piomba Chiaromonte. Notti Magiche sembra esser avviato a una facile affermazione, ma deve ancora vedersela col grande finale di Chiaromonte che gli finisce a un'incollatura ingambandosi troppo tardivamente nonostante l'insistenza nel richiamarlo di Davide Columbu. Affermazione davvero incredibile per Notti Magiche, cavallo che non vinceva da oltre due anni. In molti iniziano a pensare che si tratti di una corsa difficilmente ripetibile, ma non sarà così a testimonianza del grande lavoro operato dal duo Bianco-Brennan e poi proseguito da Josef Vana sr. Notti Magiche si rivelerà il terzo miglior soggetto di scuderia italiana nella stagione.

Altra prova preparatoria, in vista della Corsa Siepi d'Italia, due settimane dopo. Favero gioca la doppia chance con i due Magog associati contro Chiaromonte. Vana sr presenta Mister Westminster al debutto in Italia e ignorato dagli scommettitori. Riceve considerazioni invece il tedesco Florosso vincitore a vendere al debutto sulla pista, ma non all'altezza in categoria. Tutti si aspettano un miglioramento da High Master, eletto favorito della contesa, ma sono i due grandi rivali del 2015 a contendersi la vittoria. La spunta Sol Invictus per una testa su Chiaromonte. Dominik Pastuszka, dirottato per la prima volta su Sol Invictus, si inventa una corsa da front runner e, come si dice in toscana, prende in castagna la concorrenza duellando a fruste alzate in curva finale con Chiaromonte e Mister Westminster. Crollato alla distanza, invece, il tedesco Florosso, brillante fino a metà della dirittura opposta; incapace di intervenire High Master, quarto a distacco dietro a Mister Westminster. Finale emozionante con Sol Invictus a sudarsi una vittoria costantemente minacciata da un Chiaromonte, al quinto secondo posto consecutivo (escludendo la caduta di Milano) sempre battuto da un soggetto diverso nelle ultime sette uscite. Ottimo terzo Mister Westminster, quasi finito in terra sull'ultima insidia.

Tutti in pista venti giorni dopo con cinquecento metri in più da coprire nella VIII Corsa Siepi d'Italia (Gr.1) dove si rivedono Tramonto a Ivry (addirittura favorito al betting) e Notti Magiche a fungere da guastatori del solito duello Chiaromonte vs Sol Invictus, secondo e terzo favorito. Desta curiosità il cambio di testimone nell'angolo del portacolori Ghiotti che passa dalla supervisione di Ilenia Nero a quella di Melanie Frank, alla prima in assoluto in ostacoli. Grandissima considerazione poi per la polacca globetrotter Inferna già vincitrice in Polonia, Cekia e Germania. Per la Montenegro figura poi il vincitore del Derby Ceko 2014 Cheeky Chappie. Dopo indecisione iniziale, va davanti Notti Magiche e lo fa a buona cadenza. Lo seguono Sol Invictus, di nuovo nelle mani di Bartos, e Tramonto a Ivry. Sono questi tre i più vitali nella prima parte di gara. Sol Invictus pungola di continuo il battistrada, costringendolo a non calare l'andatura. I due, a un paio di lunghezze, sono seguiti da Cheeky Chappie e Tramonto a Ivry con gli altri più indietro. Al passaggio davanti alle tribune, a poco a poco, Tramonto a Ivry viene risucchiato nel ventre del gruppo. Si fa invece vedere davanti Mister Westminster. Notti Magiche e Sol Invictus scatenati davanti verso il termine della dirittura opposta, Matusky muove allora su Cheeky Chappie per andare a ricucire il gap, provano a imitarlo Mister Westminster e il vecchio tedesco Nuevo Leon. In grave ritardo invece Chiaromonte, ancora in posizione siderale accompagnato da Inferna. In difficoltà anche Tramonto a Ivry scivolato in penultima posizione davanti al solo rientrante Kazoo. 
Sol Invictus ruba la corda a Notti Magiche sulla piegata finale e tende a passarlo. I due sono ancora in buon vantaggio su Cheeky Chappie. Sol Invictus entra in dirittura davanti a tutti, Notti Magiche stringe i denti e non concede molto all'ospite ceko Cheeky Chappie che si avvicina. A distacco gli altri, con Chiaromonte in notevole ritardo a caccia del quinto posto costituito da Nuevo Leon. Sol Invictus di quattro su Notti Magiche che salva mezza lunghezza abbondante da Cheeky Chappie. A cinque Mister Westminster su Chiaromonte venuto a fare l'arrivo sul crollato Nuevo Leon. 
Seconda vittoria di Sol Invictus nella Corsa Siepi d'Italia, nessuno come lui tra i cavalli.

NOTTI MAGICHE respinge
HIGH MASTER,
sarà lui la versa rivelazione della stagione.
(Foto Arigossi).

I big dell'ostacolismo, sezioni siepi, si rivedono nel Pasqualino Mazzoni, condizionata in scena a Merano per Ferragosto. Prima di questo appuntamento però Notti Magiche tenta una sortita in Germania, a Bad Harzburg, in categoria listed. Rimane vittima di una caduta, mentre la vittoria va alla tedesca Koffi Lady, che poi sarà protagonista anche a Merano, davanti allo svedese Calvados battuto a giugno da Falconettei  nello Svenskt Champion Hurdle ma poi vincitore in un gran premio di Wroclaw.
Torna a vincere, dopo undici mesi, Chiaromonte che pure rischia di esser battuto dall'ottavo soggetto diverso ovvero il rigenerato Kazoo. Deludono invece Sol Invictus, gravato al peso, e proprio Notti Magiche addirittura fermato a traguardo lontano. In pista si rivede anche Chicago, terzo ma ancora a grande distacco dopo aver corso da fuggitivo nella prima parte di gara. Subito in corsa invece Chiaromonte, con inedito paraocchi australiano e Reinhardt a tenerlo sveglio, già davanti a tutti sulla siepe che immette sulla piegata finale. Vittoria nell'aria, ma ancora da sudare in virtù dello spettacolare finale di Kazoo. Un'incollatura tra i due, mentre più indietro Chicago ritorna su Sol Invictus che aveva cercato di rispondere, in curva, all'allungo di Chiaromonte.

Ancora Sol Invictus contro Chiaromonte, poco meno di un mese dopo, in condizionata con Chicago e l'ospite tedesca Koffi Lady (favorita netta) che non riescono a frapporsi. Torna a vincere, con penalizzazione di due chili al peso, il Magog tornato protagonista con una prova da front runner. Chiaromonte offre la sensazione di poterne disporne, ma nel tratto piano Sol Invictus gli rientra e lo distanzia di una lunghezza. Terza, a meno di una lunghezza da Chiaromonte la tedesca Koffi Lady protagonista di un grandissimo finale.

Seguono le due prove principali della stagione, di cui però abbiam già parlato, con la stagione che va poi in archivio a Grosetto con la Gran Corsa Siepi di Grosseto (L). Pronostico tutto per la coppia Vana sr costituita da Kazoo e Mister Westminster, ma responso finale molto ma molto sofferto. Favero, svincolatosi da un'accusa doping, ottiene la sospensiva della squalifica e manda nella mischia tre recenti acquisti di Newmarket. Uno di questi, dopo aver beneficiato dell'andatura sollecita scandita da Recently Acquired, culla concretamente la vittoria. Dominik Pastuszka però non mantiene lo steccato all'ingresso in dirittura e apre la porta al favorito Kazoo che si infila al suo interno e, dopo l'ultimo salto, ne dispone in un arrivo serratissimo. Primo Kazoo, secondo Secular Society, solo terzo Mister Westminster.
Si segnala poi, sempre a Grosseto, il rientro vincente, da netto dominatore (10 lunghezze su Big Mago), di Roches Cross in una condizionata poco probante.

Dunque quattro Gruppi 1 che hanno visto trionfare quattro soggetti diversi. Chiaromonte l'unico ad aver corso i quattro Gruppi 1, collezionando un secondo e un terzo posto. Una vittoria e un terzo per Sol Invictus che si qualifica come il più piazzato in pattern race nella stagione. Due secondi posti e un terzo poi per Notti Magiche, il più costante nei main event dove ha battuto tre volte su tre Chiaromonte, regolandolo anche in condizionata e conquistando, a nostro avviso, il premio di rivelazione dell'anno.
Vittoria per quattro a due per i ceki nelle pattern race con Favero e Laura Marinoni a segnare la rete della bandiera, a quest'ultimo riguardo è da ricordare l'accoppiata da quota rosa nella Gran Corsa Siepi di Pisa in virtù del secondo posto di Chiaromonte presentato da Ilenia Nero.

Uno sguardo alle classifiche ci mostra Notti Magiche in terza posizione, quanto a introiti, con 32.555 euro (decima posizione assoluta) davanti a Roches Cross (31.237 euro), Brog Deas e Anaking, quindi Kazoo. Con più indietro a completare la top ten Mentore, Monello e Astro Benigno, quest'ultimo, con tre vittorie, il secondo più vincente tra gli anziani in siepi insieme a Tahini dopo Sol Invictus..

Così nelle otto corse principali

Le Pattern Race.

24/09 LXXII Gran Corsa Siepi di Merano (Gr.1), Merano. Euro 27.200, m. 4.000 siepi, 5 anni e oltre. 1° Brog Deas (67 L. Matusky), Sc.Montenegro, R. Holcak. 2° Notti Magiche, 3° Chiaromonte, 4° Koffi Lady, 5° Kazoo. (dist: 6 - 1,25 - 5 - 18), p.7, t. n.d, morbido.

12/11 Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1), Milano. Euro 25.500, m. 4.000 siepi, 4 anni e oltre. 1° Anaking (68 J. Myska), J. Charvat, S. Myskova. 2° Diplomata, 3° Notti Magiche, 4° Saltas, 5° Mister Westminster. (dist: 2 - inc. - 1,25 - 11), p.8, t. 4.05.50, leggermente pesante.

26/06 VIII Corsa Siepi d'Italia (Gr.1), Merano. Euro 25.500, m. 4.000 siepi, 5 anni e oltre. 1° Sol Invictus (66,5 J. Bartos), Sc.Magog, P. Favero. 2° Notti Magiche, 3° Cheeky Chappie, 4° Mister Westminster, 5° Chiaromonte. (dist: 4 - 0,75 - 5 - 0,75), p.10, t. n.d, morbido.

14/02 Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1), Pisa. Euro 25.500, m. 4.000 siepi, 5 anni e oltre. 1° Roches Cross (67 J. Vana jr), Sc. Jasna, J. Vana sr. 2° Chiaromonte, 3° Sol Invictus, 4° Mentore, 5° Soros. (dist: 2 - 1,25 - 1 - 0,75), p.8, t. 4.54.90, molto pesante.

24/01 XXXI Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), Pisa. Euro 12.750, m. 3.500 siepi, 5 anni e oltre. 1° Mentore (66 A. Pollioni), G. Amato, L. Marinoni. 2° Chiaromonte, 3° Monello, 4° Soros. (dist: 9,5 - 0,5 - 1), p.9, t. 4.05.30, morbido.

07/12 Gran Corsa Siepi di Grosseto (L), Grosseto. Euro 9.775, m. 3.600 siepi, 4 anni e oltre. 1° Kazoo (68,5 J. Vana jr), J. Aichner, J. Vana sr. 2° Secular Society, 3° Mister Westminster. (dist: c.inc. - 2), p.7, t. 4.31.00, buono.

Le condizionate di blasone

23/04 Premio Celeste Citterio (cond), Milano. Euro 8.500, m. 3.600 siepi, 5 anni e oltre. 1° High Master (67,5 J. Bartos), Sc. Magog, P. Favero, 2° Monello. (dist: 3), p. 5, t. 4.32.80, duro.

04/09 Premio Soggiorno di Merano (cond), Merano. Euro 6.800, m. 3.500 siepi, 5 anni e oltre. 1° Sol Invictus (69,5 J. Bartos), Sc. Magog, P. Favero, 2° Chiaromonte. (dist: 1), p. 4, t. n.d, morbido.

Il campionissimo BROG DEAS
(Foto galopp-reporter.cz).

ANZIANI - STEEPLE 
Ed eccoci nella categoria d'elite, o meglio, quella che ha il montepremi superiore al quadruplo al main event delle siepi, capace di richiamare esponenti anche dall'Irlanda. Stiamo parlando dello steeple e, più in particolare, del Gran Premio Merano con i suoi 110.000 euro al primo e premi fino al settimo posto. Il protagonista del settore però, a nostro avviso, non è stato il vincitore di questo prestigioso gran premio di rilievo internazionale, bensì un altro che non è potuto esser presente al confronto causa, credo, infortunio. Stiamo parlando di Le Costaud di Terry Amos, per il training di Guillaume Macaire. Soggetto dotato di una genealogia, per il settore, fantasmagorica, appositamente studiata per crearne un saltatore di primo piano. Mai sotto il secondo posto in carriera, in undici prove, sette vittorie complessive in carriera. Gli abbiamo dedicato un'ampia scheda. Si è visto in Italia una sola volta, a luglio a Merano nel Grande Steeple Chase d'Europa (Gr.1), ed è bastato per ammirarne la potenza e la precisione. Ha spazzato via un certo Fafintadenient (vincitore in condizionata in steeple un mese prima e campione uscente della Gran Corsa Siepi di Milano 2015) proprio sotto la tribuna delle autorità, dopo il salto della riviera, e ha preso la testa del drappello che comprendeva anche il vincitore del Gran Premio Merano 2015 Kazzio e il pluripiazzato 2014 e 2013 nel Gran Premio Dar Said. Caduto invece sulla fence il vincitore del Grande Steeple Chase di Milano Little Bruv. Assunta la testa, il sauro volante con coda bionda ha impresso un ritmo di gara che ha letteralmente messo in croce gli avversari. Le Costaud e James Reveley hanno divorato i 4.600 metri senza alcuna difficoltà, costringendo Cevin Chan a svegliare Kazzio prima del suo solito per lanciarlo in un difficoltoso inseguimento dalle retrovie. L'unico a cercare di ricucire il gap, fin da subito, è stata la seconda scelta di Paolo Favero Company of Ring inseguito da Alcydon Fan. Sparito di scena sull'arginello piccolo, prima della diagonale discendente, Fafintadenient che poi ritornerà in auge a fine estate finendo quarto, tra l'altro, nel Gran Premio. Sulla curva di Marlengo, Le Costaud ha incrementato il proprio vantaggio con almeno una mezza dozzina di vantaggio su Company of Ring e un'altra mezza su Alcydon Fan usato come riferimento da Kazzio. Incapaci di dire la loro gli altri, completamente demoliti alla distanza. Dopo il muro, Company of Ring ha accusato lo sforzo iniziale ed è calato in modo importante. James Reveley, intanto, dimostra la bravura da fantino di serie A, facendo rifiatare il leader della corsa prima del verticale, favorendo l'aggancio allora di Alcydon Fan, autore della corsa della vita, con a un paio di lunghezze anche Kazzio. Seminati per la pista gli altri. Senza dare quasi l'impressione di accelerare, tenendo sempre in mano Le Costaud, vediamo infatti il francese ripartire in modalità turbo alla stregua di un motorino. Progressione letale per gli altri due, sostenuti a gran voga dai rispettivi fantini. Pazzesca prova di forza per il sauro, dunque, che tutto in mano andava a scavare un vantaggio siderale sui due immediati inseguitori con Kazzio affacciato sul portacolori di Cova. James Reveley a emulare Enrico Camici nel secondo Arc de Triomphe prima dell'ultima insidia. Si voltava a scrutare gli avversari che, a testa bassa, lottavano tra loro. Nessuna necessità di muovere le mani per l'interprete inglese, con distacchi crescenti e con un bottino di quattordici lunghezze sull'ottimo Kazzio, cavallo di prospetto internazionale fresco vincitore del Grand National Svedese. Un margine enorme che si sarebbe potuto anche dilatare chiedendo a Le Costaud un ulteriore, quanto inutile, allungo finale. Kazzio alla fine chiudeva secondo dopo furibondo duello con l'impressionante Alcydon Fan, mai così bello per la gioia anche del suo allevatore Fanti, che ricordiamo a Pisa quando correva con un certo  sauro Zorkos, ad artigliare il primo premio per gli allevatori italiani. "James Reveley si è girato più volte... Le Costaud, da un capo all'altro, con sicurezza enorme. La dimostrazione di forza dei francesi è devastante!" il commento a caldo dalla pista. Quarto, dato come "lontano", chiudeva l'ungherese Mimir.
Tutti dunque a pensare di aver appena visto il futuro vincitore del Gran Premio Merano, opinione che si rafforzava in virtù di una passeggiata in quel di Clairefontaine un mese dopo. Il cavallo però cadeva vittima di un infortunio, lo deduciamo dal fatto che viene dato come fuori allenamento sul portale france galop con data 20 settembre, e non poteva dunque considerarsi laureato nel gran classica. Peccato davvero, dato che non avrebbe certo necessitato di un corso estrazione Cepu per dimostrarsi all'altezza del compito. I dubbi sul valore, quindi, non vengono minimamente scalfiti e crediamo di poter dire che, se fosse stato presente, per gli avversari sarebbero state noie come aver un peperoncino in certe zone sensibili.

L'impressionante LE COSTAUD
vincitore con 14 lunghezze di margine sul laureato del 
GRAN PREMIO MERANO 2015
KAZZIO nel GRANDE STEEPLE CHASE D'EUROPA
(Foto paris-turf.com).

Che Gran Premio Merano è stato allora? E' stata un'edizione priva del tanto atteso cavallo in grado di avviare una possibile egemonia tale da resistere negli anni. Ciò premesso onore a vincitori e piazzati con un Josef Vana sr autore di quello che mi piace definire un capolavoro. Il baio Mazhilis di Koei Dent non era certo un soggetto da prime file, per usare un termine da formula 1, quanto un buon soggetto in grado di farsi rispettare, al massimo, in listed race. Sorprendente vincitore ad agosto nel Creme Anglaise (L), dopo esser passato da Vittel (secondo) a seguito di un ritorno alle competizioni incolore in condizionata a Merano, premio quest'ultimo dedicato alla sorellastra del mitico Chivas Regal della Vallelunga che a Pisa associano al Palazzo Blu. Soggetto poi esploso, contro ogni pronostico, in modalità marziano proprio nel main event pagando quasi 33 a 1. Certo, nel Creme Anglaise aveva offerto una buona impressione, sui 3.800 metri, battendo la dormelliana Nelly Darrier preparata da Ilenia Nero, ma soprattutto Alcydon Fan e un High Master spedito da Favero sugli ostacoli alti dopo le battute di arresto in siepi e di ritorno in steeple a oltre un anno di distanza dall'assaggio in quel di Treviso. Subito mandato davanti da Kratochvil, aveva quindi controllato i primi attacchi di Nelly Darrier sul muro di metà retta di fronte, mandando la stessa in corsia esterna ad affrontare il difficoltoso salto del verticale. Una soluzione che permetteva all'allievo di Vana di guadagnare qualcosa all'avversaria tagliando la curva in vista dell'arginello, ma anche di aprire la porta per vie interne proprio ad High Master, con vicini Alcydon Fan e l'attesissimo dominatore di Milano Little Bruv a rimorchio. Un soggetto, quest'ultimo, reputato a maggio da Favero come il candidato numero uno per il Merano, in virtù della vittoria su un fallosissimo Kazzio nel Grande Steeple Chase di Milano corso con una falsa andatura che indispettiva il tedesco, e soprattutto il suo interprete di origine malese Cevin Chan, mandandolo addirittura in avanscoperta dopo aver rischiato la caduta sull'oxer grande affrontato ad andatura blanda (letale per Ara Gold).
Piegata finale con cinque soggetti a lottare. Sorprendenti Mazhilis e Nelly Darrier davanti ai tre più quotati avversari con Little Bruv presto ad alzare bandiera bianca. Dirittura di arrivo con Mazhilis a difendersi dagli attacchi esterni di Alcydon Fan e, soprattutto, di Nelly Darrier che ritornava alla grande sul passo, con High Master arroccato in corda. Vittoria di tre per il ceko, con gli altri in un triello di leoniana memoria disegnato nella forma finale di un ventaglio, con Nelly Darrier, Alcydon Fan e High Master, da leggersi dall'esterno verso l'interno. Quinto, a distacco, il vecchio Alpha Two, mai sui suoi fasti d'alloro.
Questo il biglietto da visita per il figlio di Country Reel che porta il nome del Parlamento Kazako e il cui più qualitativo fratellastro per linea paterna (stallone finito in Turchia) e tra le nuove leve si chiama, ironia della sorte, come la capitale del Kazakistan: Astana. Contro di lui l'irlandese Alelchi Inois, presentato da un Willie Mullins intenzionato a cancellare la morte di Perfect Gentleman avvenuta l'anno prima, e Guillaume Macaire con la seconda pedina di scuderia: il già apparso a Merano Allen Voran. Questi i due grandi favoriti. Considerazione poi per il leader dei quattro anni e novizi Dominato, rischiato da Romano nel Gran Premio contrariamente alla scelta invece di Troger di tenere a freno Quick Davier, e per l'unica pedina Favero High Master. Il Magog si presentava forte del successo nel Premio A.S.S.I (Gr.3) dei primi di settembre, giunto però a seguito di un non troppo probante duello a fruste alzate col compagno di allenamento Company of Ring con a due lunghezze, il solito, Alcydon Fan venuto a battere un belligerante Falconettei in un arrivo molto ma molto serrato con addirittura Larsen Bay a giocarsi le sue carte migliori. Un metro di paragone dunque che nel 2015 non avrebbe certo esaltato, data la superiorità netta del figlio di High Chaparral, apparso nel 2016 con delle focature sugli anteriori e ridimensionato nelle prestazioni. Che abbia avuto qualche problemino...? Bisognerebbe chiedere a chi di dovere e non compete certo a noi questa incombenza, noi siamo meri osservatori e soprattutto appassionati. Questi i quattro favoriti al betting con un occhio anche al francese Chiffre d'Affaires.
Andiamo allora a rievocare il Gruppo 1 per eccellenza dell'ostacolismo italiano con la cronaca che abbiamo scritto nella nostra scheda omaggio dedicata a Mazhilis.
"Si tratta di un'edizione che perde le due principali pedine attese alla vigilia che non figurano neppure partenti. Mancano infatti il vincitore del Grande Steeple Chase d'Europa, l'impressionante Le Costaud, oltre al vincitore dell'edizione dell'anno precedente Kazzio (neppure iscritto e sostituito dal supplementato Falconettei). Abbandona il proposito di correre anche il vincitore del Grande Steeple Chase di Milano Little Bruv, comunque deludente in estate. Stesso discorso per lo splendido vincitore del Grande Steeple Chase delle Fiandre, Taupin Rochelais che un imbelvito Quinton (defraudato dalla vittoria nel Nazioni per una decisione discutibile dei commissari) lascia in Francia. Dunque un'edizione falcidiata dalle assenze, ma che vede comunque scendere in pista dodici soggetti tra cui l'irlandese e favorito della corsa Alelchi Inois (vincitore di due Gruppi 3 in Irlanda nel 2014). Figura poi la seconda scelta di Guillaume Macaire che, orfano di Le Costaud, punta tutto sul ritrovato Allen Voran. Terzo incomodo l'altro francese Chiffre d'Affaires, che pure ha sempre deluso in prove di cartello, preferito al vincitore del Richard (Gr.3) Dominato e al vincitore dell'ASSI (Gr.3) High Master. Quota superiore al 10 a 1 per gli altri con pochi, pochissimi, pronti a scommettere su Mazhilis. Il figlio di Country Reel è il quart'ultimo del campo a 33 a 1.
Dopo i primi tre ostacoli escono subito di scena il supplementato dalla Germania Falconettei (20 a 1) e l'atteso Dominato. Va invece davanti a ritmo pazzesco Chiffre d'Affaires con Philip Carberry che arriva a prendere circa cento metri di vantaggio. Mazhilis si sistema, tranquillo, a centro gruppo. Curiosamente si incarica di capitanare il plotone, all'inseguimento, uno dei tre estremi outsider: Larsen Bay. Dominik Pastuszka, invece di giocare sull'attesa conservando energie, manda il suo affidato all'attacco, guadagnando anche lui lunghezze al resto della ciurma, quindi High Master, Alelchi Inois, Mazhilis e Allen Voran in rigorosa fila indiana col gruppone chiuso, a qualche lunghezza, da Alpha Two. Colpo di scena all'oxer grande dove frana a terra il leader Chiffre d'Affaires, si ritrova così in testa, alquanto "follemente", data la qualità del soggetto, Larsen Bay. Il portacolori di Pirone piega sulla diagonale del talus con almeno otto lunghezze di vantaggio anche se High Master prende a ricucire il gap con tutti i superstiti attesi ancora in gioco e in posizione di sparo, con l'eccezione di Alpha Two ancora in coda preceduto da Alcydon Fan. In sette raccolti all'attacco del doppio travone, più indietro ha notevoli difficoltà a mantenere il ritmo Alcydon Fan, ferma invece Alpha Two. Ed è proprio Mazhilis il primo ad attaccare Larsen Bay, con all'esterno Alelchi Inois e all'interno High Master. Sul muro si spegne l'azione di Larsen Bay, che cede in modo inesorabile. Prova invece a farsi sotto dalle posizioni di rincalzo Fafintadenient, che opta per la corsia più esterna, in vista del verticale, in anticipo su Allen Voran. Dopo il salto Mazhilis ancora davanti su Alelchi Inois e Allen Voran che ha colto ottima traiettoria, a differenza di Fafintadenient finito molto largo. Accusa la stanchezza High Master, impegnato su una distanza per lui ardua. Esce in modo scomposto dall'arginello grande Alelchi Inois che perde l'azione e diverse lunghezze. E' allora il francese di Macaire Allen Voran a lanciarsi all'inseguimento della sorpresona della corsa. Resta sul passo Fafintadenient, non ci sono gli altri. Dirittura di arrivo. Allen Voran e James Reveley a centropista danno l'impressione di poter disporre di Mazhilis che però in bagarre è un osso duro. Salto finale con i due perfettamente allineati, ma è il ceko ad aver più benzina nel tratto piano finale al punto da vincere di una e mezzo sul più quotato avversario. Terzo l'irlandese Alelchi Inois su Fafintadenient, distacchi abissali per gli altri col quinto, Alcydon Fan, che ultima a quasi dieci secondi dal tempo del vincitore. Gli inglesi provvederanno subito a dare a Mazhilis un rating di 137 punti. "Una promessa lontana di Josef Vana che aveva detto che Mazhilis sarebbe diventato un cavallo da Gran Premio Merano. Dopo tutti i colpi di scena, dopo le cadute in partenza, dopo la caduta del fuggitivo transalpino... a questo punto ha preso le misure giuste, i parziali giusti, Mazhilis per scappare via all'insidia del transalpino Allen Voran che, a un certo punto, ha dato l'impressione di venire cattivo, ma Mazhilis aveva riserve e Jan Kratochvil lo sostiene fino in fondo" questo il commento a caldo di Manigrasso, speaker della piazza. E dunque terzo successo in carriera nel Merano per Josef Vana sr dopo la doppietta marcata da Alpha Two nel 2013 e nel 2014, per un Merano che prosegue, verrebbe da dire, nel segno del "KAZ" dopo infatti il trionfo di Kazzio, fratellastro del Kazoo, arriva quello di un soggetto il cui nome è un omaggio al governo KAZAKO. Vien poi da sorridere nel constatare che il secondo miglior prodotto della stagione, per lo stallone Country Reel (padre di Mazhilis), è stato una cavalla turca che si è piazzata quarta in un Gruppo 3 di Instanbul e che di nome fa Astana, ovvero il nome della capitale del Kazakistan in cui ha sede proprio il Mazhilis (ovvero una delle due camere del parlamento kazako). Quando si dicono gli scherzi del destino."

L'ottimo scatto di SIMONE SOLDANI sul muro
collocato nella diagonale del Talus.
Da sx a dx MAZHILIS, HIGH MASTER
ALLEN VORAN, NELLY DARRIER, ALELCHI INOIS,
FAFINTADENIENT e in coda 
ALCYDON FAN
(Foto di Simone Soldani).

Cosa ha proposto il resto? Beh, si è assistito a Milano, in autunno, al confronto tra Sbarazzino, il più vincente in fatto di introiti nella categoria giovani steepler, e gli anziani. Un confronto che non è stato per nulla favorevole al portacolori della scuderia Milano. Il quattro anni infatti, dichiarato partente da mastro Contu in due condizionate milanesi, si è subito arreso a Mighty Mambo, reduce da un Nazioni colmo di polemiche e frequentatore a inizio estate di ascendenti e discendentini, in una giornata grigia sul terreno pesante, dovendo sudare non poco per piegare Collar an Tie scappato nella sua consueta prova di testa. E' poi addirittura finito giù dal podio nell'ambizioso Lainate, condizionata da 8.500 euro al primo, un mese dopo, finendo quarto a sei lunghezze da Mighty Mambo, con peso peraltro di favore, e a quasi sette dal vincitore ovvero lo sconosciuto inglese Hubal, quattro anni pure lui, allenato da tale Charlton, bancato tanto quanto il Mazhilis del Gran Premio Merano: 33 a 1. Spettacolare, in questa prova, il penultimo ostacolo con sette cavalli in attesa della volatona finale. Sbarazzino, favorito al gioco, risultava però incapace di scattare e finiva preda persino del non trascendentale Star Maker. Nelly Darrier completava il lotto dei cinque chiamati a bussare alla cassa.

Un cenno poi alla parallela prova di primavera sulla pista milanese ovvero il Giangiacomo Durini, altri 8.500 euro al primo, che vedeva la sorprendente vittoria di Billy Silver, caduto sull'oxer grande nel Lainate, autore di una progressione finale da lasciare a bocca aperta, specie guardando il blasonatissimo campo di gara. 13 a 1 la quota del grigio, che andava ad acciuffare e a battere quasi di due lunghezze il futuro vincitore del Grande Steeple Chase di Milano Little Bruv, bruciandolo nel tratto piano unitamente a Company of Ring (che vincerà, due mesi dopo, il Val Passiria in quel di Merano di un'incollatura su Alcydon Fan). Più indietro finivano soggetti di massimo rispetto, anche internazionale, come Tramonto a Ivry, fallosissimo sugli ostacoli alti, Falconettei e Nando alla sua unica uscita stagionale. Bella prova davvero, in parte confermata dal terzo posto nel Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1) vinto da Little Bruv (cavallo trasformato al passaggio di mano da Ostanel a Favero, ma non in condizione nel vivo della stagione) su un indisciplinato Kazzio, ma disattesa in modo indecente nell'ultima prova della stagione in quel di Pisa, il 29 dicembre, alzando bandiera bianca a circa mille metri dall'arrivo. In quest'ultima prova a brillare il compagno di allenamento Broughton, della premiata ditta Aichner-Vana e dall'importante passato in Inghilterra, davanti ancora a Mighty Mambo. 

Il più presente nel circuito dei main event è stato Company of Ring presente in sette delle dieci corse principali con vittoria nel Val Passiria (condizionata) e rientro in un estemporaneo Steeple Chase di Treviso (L), giunto alla settima edizione, con inconsueta vittoria, unica in carriera, di Sol Invictus, davanti di una lunghezza e mezzo sul campione uscente della passata stagione Catch Life, proveniente dalla cekia e poi strabattuto a Merano nelle condizionata preparatorie ai gran premi. Solo terzo Company of Ring. Vittoria sfiorata, come abbiamo detto nel Premio degli A.S.S.I con duello serrato col compagno di training High Master.
Il portacolori Milano è inseguito, in questa speciale classifica di frequenza, da Alcydon Fan presente in sei delle dieci prove di cartello. Undici invece, su tredici complessive, le uscite di Nelly Darrier che, a differenze dei colleghi che condividono con lei le dieci posizioni più alte, è partita dalle categorie basse per poi salire. Idem per Mighty Mambo, impiegato anche in cross, e presente nel solo Lainate per quel che concernono le dieci prove regina.

E allora curioso verificare come col secondo piazzamento di Pisa, proprio Mighty Mambo si segnali quale il cavallo più vincente in casa Favero, dopo Sol Invictus (colori però Magog), nell'intera stagione 2016. Appena 37.655 (di cui circa 18.000 in steeple) il bottino, sufficiente a togliere in extremis il settimo posto a Chiaromonte nella classifica generale. Un bottino determinato, soprattutto, dalla discutibile vittoria nel Nazioni che tratteremo di seguito nel capitolo dedicato al cross. Questo piazzamento però, a nostro avviso, è lo specchio della stagione non troppo esaltante dell'allenatore di Sinigo che ha chiuso su livelli che gli competevano circa dieci anni fa, comunque sempre abbondantemente davanti a tutti, è sempre il caso di ricordare. Buoni introiti poi per Little Bruv, quindicesimo nella generale, con 28.900 euro davanti ad High Master. Nella classifica steepler anziani la classifica della top ten assume connotati, ovviamente influenzati dall'arrivo del Merano, che, penso di poter dire, rendon piuttosto manifesto il nostro pensiero circa la maggior qualità rappresentata dal blocco ammirato in siepi. E' il caso di ricordare che la classifica in questione non è indice effettivo del reale valore in campo, essendoci soggetti come Fafintadenient, Allen Voran o Alelchi Inois a esempio, che hanno corso prevalentemente all'estero, e altri, come Kazzio e Falconettei che hanno corso un po' qui e un po' là. Vedrete comunque delle grosse sorprese nelle prime dieci posizioni con soggetti che, pur lodevoli per la loro ottima stagione, a nostro avviso, non possono esser considerati dei top horse e che invece hanno corso da protagonisti, qualcuno come Nelly Darrier senza neppur poter beneficiare di vittorie.
Vediamo allora i migliori dieci steepler per incassi conquistati nelle prove di settore: 1° Mazhilis (121.492 euro); 2° Allen Voran (40.000 euro); 3° Little Bruv (28.900 euro); 4° Le Costaud (25.500 euro); 5° Kazzio (20.400 euro); 6° Company of Ring (19.420 euro); 7° Alcydon Fan (18.981 euro); 8° Mighty Mambo (18.615 euro, due vittorie in steeple) 9° Nelly Darrier (18.615 euro, senza però nessuna vittoria); 10° High Master (18.275 euro).

Così nelle dieci corse principali

Le Pattern Race.

25/09 LXXVII Gran Premio Merano (Gr.1), Merano. Euro 110.000, m. 5.000 steeple, 4 anni e oltre. 1° Mazhilis (67,5 J. Kratochvil), D. Koei, J. Vana sr. 2° Allen Voran, 3° Alelchi Inois, 4° Fafintadenient, 5° Alcydon Fan, 6° High Master, 7° Nelly Darrier, 8° Larsen Bay. (dist: 1,5 - 3,5 - 9 - lont. - 4 - 1 - 9), p.12, t. n.d, morbido.

08/05 Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1), Milano. Euro 25.500, m. 5.000 steeple, 5 anni e oltre. 1° Little Bruv (66 J. Bartos), Sc. D'Altemps, P. Favero. 2° Kazzio, 3° Billy Silver, 4° Soros, 5° Company of Ring. (dist: 0,5 - 6 - 0,5 - lont), p.6, t. 6.24.40, buono.

03/07 VIII Grande Steeple Chase d'Europa (Gr.1), Merano. Euro 25.500, m. 4.600 steeple, 5 anni e oltre. 1° Le Costaud (66 J. Reveley), T. Amos, G. Macaire. 2° Kazzio, 3° Alcydon Fan, 4° Mimir, 5° Dar Said. (dist: 14 - 1,75 - lont. - 12), p.9, t. n.d., morbido.

04/09 Premio A.S.S.I ex UNIRE (Gr.3), Merano. Euro 12.750, m. 4.500 steeple, 5 anni e oltre. 1° High Master (66 J. Bartos), sc. Magog, P. Favero. 2° Company of Ring, 3° Alcydon Fan, 4° Falconettei. (dist: testa - 2,15 - testa), p.7, t. n.d., morbido.

15/08 Creme Anglaise (L), Merano. Euro 10.625, m. 3.800 steeple, 5 anni e oltre. 1° Mazhilis (66 J. Kratochvil), D. Koei, J. Vana sr. 2° Nelly Darrier, 3° Alcydon Fan. (dist: 3 - 1,5), p.7, t. n.d., buono.

26/03 VII Steeple Chase di Treviso (L), Treviso. Euro 9.775, m. 3.500 steeple, 5 anni e oltre. 1° Sol Invictus (69,5 J. Bartos), Sc. Magog, P. Favero. 2° Catch Life, 3° Company of Ring. (dist: 1,5 - 1,25), p.5, t. n.d., buono.

Le condizionate di blasone

09/04 Premio Giangiacomo Durini (cond), Milano. Euro 8.500, m. 4.000 steeple, 5 anni e oltre. 1° Billy Silver (67,5 J. Vana jr), F. Giacobbe, J. Vana sr, 2° Little Bruv. (dist: 1,75), p. 7, t. 5.12.80, buono.

12/11 Premio Lainate (cond), Milano. Euro 8.500, m. 4.000 steeple, 4 anni e oltre. 1° Hubal (64 J. Faltejsek), G. Charlton, 2° Mighty Mambo. (dist: 0,75), p. 8, t. 5.04.80, leggermente pesante.

12/06 Premio Val Passiria (cond), Merano. Euro 7.225, m. 3.900 steeple, 5 anni e oltre. 1° Company of Ring (65,5 J. Bartos), Sc. Millano, P. Favero, 2° Alcydon Fan. (dist: inc.), p. 8, t. n.d, leggermente pesante.

22/05 Premio Val di Non (cond), Merano. Euro 6.800, m. 3.800 steeple, 5 anni e oltre. 1° Fafintadenient (68 J. Vana jr), Statek-Chyse, J. Vana sr, 2° Khalshani. (dist: 2), p. 7, t. n.d, morbido.


LITTLE BRUV
resiste al ritorno di fiamma di KAZZIO
nel GRANDE STEEPLE CHASE DI MILANO
(Foto De Nardin).

CROSS COUNTRY - PROFESSIONISTI & GENTLEMAN
La stagione del cross si apre a Pisa, subito con un arrivo alquanto strano tra i gentleman, col bravo Luca Bonacina a sbagliare il palo di arrivo in sella a Babosso regalando, di fatto, la vittoria al ceko Marcel Altenburger in sella a Tweety Kash. Una vittoria questa che fa imbufalire qualche spettatore e che si rivelerà decisiva per Altenburger che chiuderà la stagione vincendo la classifica gentleman per una lunghezza sul campione uscente Riki Belluco. Quattro a tre il confronto finale tra i due bravi dilettanti, così definiti perché non dispongono del patentino da professionisti, trattandosi comunque di due perfetti cavalieri (come anche il ceco Michal Miksovsky, terzo in graduatoria con due vittorie) che potrebbero benisissimo esibirsi alla pari con i top category.
Il vero cross, se così lo possiamo definire, va però in scena a Treviso con una tripletta, in categoria crescente, del mezzosangue Triangle d'or. Male in steeple a Pisa, sembra per un problema a un ferro, il cavallo cresce esponenzialmente al Sant'Artemio. Satalia lo presenta in due prove preparatorie al Duca d'Aosta, condizionata dal sapore del gran premio, vincendo entrambe le volte con distacco importante. In particolare rifila nove lunghezze ad Ara Gold, probabilmente il miglior soggetto in cross ammirato in Italia e già vincitore al rientro, due settimane prima, sul percorso veneto. Conferma poi queste prestazioni con una prova di testa, alquanto prepotente e scriteriata (per i rischi presi), largheggiando nel main event sezione cross pre-Merano, scandendo un ritmo che determina molteplici cadute lungo i 4.700 metri del tracciato. Vanno giù gli attesi Tweety Kash e l'ex Favero Nils, alla prima con i nuovi colori dell'Euroframe e il training di Zdenek Semenka. Lo stesso Ara Gold, cavallo brillante che non disdegna assumere il comando delle operazioni (cosa che farà nel successivo Grande Steeple Chase di Milano, finendo a gambe all'aria sull'Oxer grande), dimostra grave difficoltà a sostenere il ritmo del portacolori della Ligalasela che va a vincere con otto lunghezze di margine e Satalia a voltarsi indietro. Un'immagine, non ce ne voglia qualcuno, assai rara da vedere. Dispersi tutti gli altri, con distacchi enormi l'uno dall'altro e Crack Chichi, vincitore nello steeple di Pisa dove aveva floppato Triangle d'Or, a completare il podio.
Il gruppo della Giasat, ovvero Satalia-Menato, decide di mandare a riposo il cavallo per prepararlo con calma in vista del settembrino Nazioni. Il cavallo compie una preparazione particolare, con diritture in salita per potenziarne la muscolatura. Viene iscritto alla corsa, ma un problema, sembra a causa di un maniscalco, vanifica il tutto e porta, addirittura, a dover ritirare il cavallo dalla corsa. Un vero peccato.

TRIANGLE D'OR
nella prima delle quattro corse stagionali affrontate
che culmineranno con la vittoria
nell'AMEDEO DUCA D'AOSTA
(Foto Matteo Mancini).

Sorte quasi similare per Ara Gold che, dopo Milano, coglie subito due vittorie nella pista di casa. Nell'Anniversario degli Steeple Chase d'Italia, sui 4.100 metri, va in testa, modera, e poi piazza una lunga progressione a cui resiste il solo cinque anni Hurricane Mix, al ritorno in cross dopo alcune esibizioni nelle altre discipline e vincitore del Grande Steeple Cross di Grosseto 2015. I due grigi ingaggiano incerto duello finale, col Favero che respinge tutta strada il portacolori di Nicolas Nisoli, salvando, pur in affanno, mezza lunghezza sul gran finale del rivale.
Rivincita concessa due settimane dopo nel Grande Steeple Chase di Roma (Gr.3), seconda prova più importante nel panorama cross nazionale. Ancora Ara Gold davanti per tutti i 5.000 metri. Cadono all'oxer due potenziali insidie come Arman e Star Maker, quest'ultimo a pazzesca quota (70 a 1) che dimostrerà, in seguito, di non meritare. A contendere la vittoria al grigio di casa Favero è il vecchio Dar Said, rientrato così e così nell'Anniversario e poi vincitore non esaltante in gentleman. L'andatura, forse più sollecita, viene pagata da Hurricane Mix che perde persino il podio, battuto, oltre che da Dar Said, anche dal ceco Cherwick. Ara Gold da l'impressione di fare un assolo, ma non riesce a scrollarsi di dosso Dar Said. Il pluripiazzato del Gran Premio Merano ci prova, ma non riesce nell'impresa. Braccio alzato al cielo per Dominik Pastuzka che saluta la tribuna davanti al titolare Bartos. Hurricane accusa circa dieci lunghezze di ritardo.
Tutto avviato per tentare la scalta nel Nazioni. Favero schiera il grigio ad agosto, nel Carica di Isbunchenskij, pur se gravato da un peso eccessivo (76,5 kg). Ara Gold  non modifica lo schema di gara, va davanti e cammina. Il tracciato della prova è piuttosto ridotto, appena 3.500 metri. Viene persino favorito dalla caduta di Salar Fircroft che cade al laghetto, intralciando il primo inseguitore Nils e con lui tutti gli altri. Il vantaggio del battistrada si dilata così a completamento della diagonale ascendente che porta sulla piegata finale. Il peso, o forse la maggior freschezza degli avversari, fa si che non riesca la fuga. Braccato dal compagno Allycat, il grigio viene risucchiato. E proprio Allycat, autentico UFO della situazione tanto da non essersi mai piazzato in Italia neppure nelle prove per dilettanti, va ad attaccare il più blasonato compagno prima dell'ultima insidia disponendone nel tratto piano per la prima e unica vittoria stagionale di Ivan Cherchi. Arroccato all'interno, il grigio subisce anche l'ingambata a largo di tutti di Arman, emerso dal profondo e in grado di recuperare prima Nils, quarto, e poi Ara Gold negli ultimi duecento metri, finendo a una lunghezza dal vincitore.
Tutti prenotati per il Nazioni, meno Ara Gold che finisce out, sembra, per un problema a un nodello. Diventa allora Allycat una delle prime armi di scuderia. Passato sotto la giubba di Lydia Olisova, il baio si conferma sulla lunga distanza, 5.000 metri, nel qualitativo Associazione Arma di Cavalleria, battendo, con un handicap di un chilo a sfavore, il più blasonato Mighty Mambo alla prima in cross a Merano ma in grande forma. Dispersi Nils e Star Maker, col primo piantato nel tratto piano conclusivo. Passato al comando a metà percorso, Allycat ritorna sul compagno di allenamento nonostante un salto scellerato del verticale che lo porta quasi a rasentare l'estremità della pista per poi piegare a destra.

E si arriva al main event della stagione ovvero il Nazioni (Gr.2) che offre uno spettacolo poco comprensibile a tutti. Si presenta, come ogni anno, Patrice Quinton in gioco per la Crystal Cup, coppa di rilievo internazionale concessa a quell'allenatore che consegue il maggior numero di punti nelle prove cross scelte a inizio anno dislocate in stati quali Polonia, Repubblica Ceka, Inghilterra, Italia e Francia.
Mighty Mambo, rodato da una vittoria in steeple e iscritto anche al Gran Premio Merano del giorno dopo (verrà ritirato), subito davanti. Allycat, con la prima monta di scuderia (Bartos), subito dietro. Proprio Bartos cade in modo goffo prima di un ostacolo e il cavallo scosso, all'attacco della curva che porta alla montagnola, va a disturbare la svolta a sinistra dei due cavalli di Quinton. Gallo's Star e Martalin vanno così a svoltare larghissimi, perdendo una decina di lunghezze. Attenzione a questo particolare perché avrà scandalosa rilevanza ai fini dell'esito finale, poco ci interessa dei regolamenti avendo visto ciò che è successo in primavera a Milano, tra i dilettanti, in occasione della vittoria di Vanessa del Cardo (con due cavalli a tagliare una curva con favore di circa duecento metri e gli altri, non squalificati, impegnati in tutt'altro percorso con salto anche di ostacoli diversi).
Il plotone si va presto a decimare. Ferma sul liverpool il ceko Cherwick, duplice caduta, poi, alla doppia gabbia di siepi. Saluta la compagnia il campione uscente Martalin e con lui Arman. Fatali a entrambi l'ultimo dei tre elementi con interpreti sbalzati di sella. Restono in tre con Gallo's Star che sfila all'interno di Mighty Mambo sul verticale e lo pianta in asso pur dovendo resistere a un tentativo di ritorno del rivale all'epilogo. Terzo, vicino, un ottimo Nils. Suonano le sirene, proprio mentre Quinton e lo staff festeggiano con tanto di coperta ricordo già messa sopra al cavallo che sfila sotto la tribuna per il canonico applauso delle autorità.
I commissari ravvedono un errore di percorso (!?) del vincitore che avrebbe tagliato un passaggio obbligato. Poco importa se è stato determinato da un fatto imprevedibile, come il disturbo di uno scosso compagno del vincitore, e che il fatto non abbia fatto altro che intralciare e penalizzare il premiato dalla pista. I commissari squalificano, addirittura, il portacolori dell'ospite internazionale, togliendolo del tutto dall'ordine di arrivo. La vittoria va a Mighty Mambo (doppio di Dominik Pastuszka nei due main event della stagione) su Nils. Moccoli e parole colorite al tondino tra gli addetti ai lavori che, pur essendo transalpini, non si esibiscono in francesismi da freddure inglesi dalla la natura dei cavalli impegnati.

Lo spettacolare arrivo nell'ANNIVERSARIO
DEGLI STEEPLE CHASES D'ITALIA
ARA GOLD, all'interno, si salva
da HURRICANE MIX.

Da Merano si passa, al di là di una prova per dilettanti a Milano più, in via eccezionale, la finale del Campionato Italiano Fitetrec-Fise, a Grosseto. Rientra Hurricane Mix dal Grande Steeple Chase di Roma e lo fa, piuttosto gravato al peso, con un'esinizione tranquilla dove termina alle spalle del compagno di allenamento Lunatorio, fresco acquisto di Remo Romano dalla Francia. Situazione ribaltata una settimana dopo con peso, questa volta, a favore del grigio, quindi iscrizione per entrambi al Grande Steeple Cross di Grosseto sui 4.500 metri, un discendente limitato dove i due finiranno gravati al peso. Favorito e contro favorito, ma dalla Repubblica Ceca arriva All About Cossio che dispone di un pesino leggero. Il portacolori Vocetka, passato nelle mani di Pavel Poles da quelle di Josef Vana sr, si presenta forte di una passeggiata in gentleman a Merano nel meeting dei gran premi e con una caduta in cross a Strasburgo. Marcel Novak, per la prima volta a Grosseto, lo monta alla grandissima tenendolo francobollato sul front runner Lunatorio, che appare non poco infastidito dalla marcatura stretta. Il portacolori di Remo Romano sbaglia numerosi salti. Davide Columbu lavora di braccia e frusta per riportarlo davanti, con l'arancione di All About Cossio sempre lì e Hurricane Mix ad aspettare il momento clou della corsa per tentare l'attacco.
Sulla dirittura opposta a quella di arrivo, Novak respinge il solito tentativo di ritorno di Lunatorio e va via in anticipo ad Hurricane Mix. Il grigio però fa la voce grossa in curva e dall'interno sfila l'avversario prima della gabbia di siepi che immette in dirittura. All About Cossio, perfetto su ogni salto, riparte alla grande in dirittura di arrivo sospinto da un Novak per nulla a disagio al debutto sulla pista e al ritorno in Italia dopo un'astinenza di circa sei anni. Nel tratto piano l'arancio abbagliante con stelle blu se ne va e regala a Marcel Novak la seconda vittoria in Italia, a distanza di otto anni, quando vinse il Palazzo dei Trecento a Treviso con Giro. E' ottimo secondo Hurricane Mix, ben montato anche lui da Raf Romano, furbissimo a rubare l'interno all'avversario sull'open ditch ma senza energia a sufficienza per battere il rivale. Terzo uno svogliato Lunatorio, davanti a un attendista Lord of the Nile. Crollato alla distanza Shame.

Questa la situazione cross in Italia relativamente ai premi principali. Tra i dilettanti invece duplici vittorie per Moqorro (infortunatosi poi al tendine dopo la vittoria nel Fatal Mac) di Lydia Olisova, Kitano di Biffi e il duo Favero Merguib (premi di minima da 1.700 euro) e Lord of the Nile. Proprio Lord of the Nile si aggiudica, abbastanza a sorpresa, il main event per i gentleman costituito dal Premio Raffaele Ammirato a metà settembre, sui 3.900 metri (4.250 euro al primo), con in sella il francese Gonzague Cottreau alla sua unica sortita stagionale in Italia (in precedenza una corsa con vittoria, sempre a Merano, nel 2014). Il sauro capitalliza gli errori altrui riportando quella che è la sua più importante affermazione in carriera. Cottreau si mette in scia al front runner Salar Fircroft, per mettere la freccia dopo l'ultima siepe. Piuttosto deludente, nell'occasione, il pupillo di Ilaria Saggiomo, che infatti non correrà poi il Nazioni ritornando in siepi per poi vincere a Grosseto un cross con tre partenti. Caduti a traguardo lontano l'americano Eric Matthew Poeretz (al laghetto) e il leader della classifica gentleman Marcel Altenburger (all'arginello) entrambi sbalzati di sella da Muffarreh (in rigorosa chiusura del quartetto, a qualche lunghezza) e da Kitano. Nessuna conseguenza per il primo, al debutto in Italia; brutta invece la caduta del ceco che riporta delle lesioni tali da decretarne la fine della stagione (vincerà comunque la classifica).
Pazzesca, ma l'abbiam già ricordata, la vittoria di Daniele Tonelli nell'Argenton, il 30 aprile a Milano. Corsa da 1.700 euro al primo, con nove partenti che vogliamo ricordare perché merita la considerazione di un gran premio dato che è in stretta relazione proprio con la prova principale del movimento cross, per considerare quanto siano strane le regole che disciplinano questo settore dell'ostacolismo.  Riproponiamo ciò che scrivemmo all'epoca.

Fase iniziale del NAZIONI 2016
dall'interno all'esterno: GALLO'S STAR,
MIGHTY MAMBO, parzialmente coperto MARTALIN,
ALLYCAT, giubba blu e tracolla gialla CHERWICK,
giubba azzurra NILS, quindi ARMAN.
(Foto Simone Soldani).

Grandissima confusione nell'Argenton in cross country per gentleman e amazzoni, quarta prova stagionale valevole per il campionato dilettanti. Centra la quarta vittoria in carriera, dopo un'astinenza di tredici anni, Daniele Tonelli in sella a Vanessa del Cardo, oltre 100 a 1 la quota. Cavalla di sei anni, figlia di Miola (sorellastra del vincitore del Berardelli Duel, nome identico a uno storico secondo classificato nel primo, credo, Gran Premio Merano delle doppiette di scuderia con vittoria di Red Chief per la Lady M), proveniente dai blasonati allevamenti della Incolinx di mister Romeo (alla prima vittoria in assoluto in ostacoli), mai vincitrice però in carriera e con appena mille euro di guadagni ottenuti in ventidue corse.
Prova apparentemente brillante e senza grandi intoppi, con la consueta front-runner Tweety Kash a cadenzare i tempi di gara. La portacolori di Remo Romano è la favorita netta e va via molto bene, ben moderata da Altenburger (già leader della classifica con due vittorie). Corre sui primi anche Vanessa del Cardo, quindi Tiparlo, Don Viannei e gli altri ben raccolti chiusi da Union du Bosc. Nei giri concentrici propri del percorso cross, emerge dal gruppo il rientrante Regain Madrik, affidato alla svizzera Claudia Wendel alla sua prima e unica in ostacoli nella stagione, che si porta all'inseguimento della leader. Perde invece lieve contatto Tiparlo con più indietro Union du Bosc, ma sono tutti piuttosto raccolti. Si delineano i valori in campo a circa metà percorso con Tweety Kash davanti, seguita da Regain Madrik, emergono quindi nell'ordine Kitano, al debutto nella specialità con Luca Bonacina, il Favero Merguib, a contatto Napoli Molticolori, più indietro Don Viannei perde contatto Vanessa del Cardo, ma è qui che si verifica il paradosso. Il gruppo si dirige al termine della diagonale lunga per andare a imboccare la curva a mano contraria, Tonelli opta invece per un taglio di tracciato imitato da Claudiano Patelli su Tiparlo. Avrebbe la possibilità di seguirli anche Union du Bosc, ma Torosani pensa a un errore di percorso dei due colleghi. Confusione generale che coinvolge anche il telecronista. Vanessa del Cardo e Tiparlo, con il loro taglio, rubano agli avversari un minimo di cento metri e spuntano dal nulla davanti a tutti sulla penultima insidia saltando una siepe che gli altri evitano. Mai vista una cosa del genere anche se Tonelli dichiarerà che nei cross non esistono passaggi obbligati (!?). Vanessa del Cardo clamorosamente davanti a tutti con buon margine, viene invece risucchiata Tiparlo. Tweety Kash all'inseguimento con Altenburger, prima dell'ultima siepe, che si volta a controllare gli avversari certo che chi gli sta davanti abbia sbagliato percorso. Vanessa del Cardo vince addirittura rallentata, mentre Napoli Molticolori con Carminati, uno che se non cade arriva secondo, finisce a velocità multipla e va quasi a coprire Tweety Kash, quarto Kitano davanti a un deludentissimo Merguib che viene a superare nelle ultime battute Regain Madrik. Vicini anche Tiparlo e Don Viannei.
Epilogo pazzesco di questo cross, ordine di arrivo che viene confermato dopo circa mezz'ora, regolamenti alla mano, pubblico in stato confusionale, discussioni di ogni tipo. C'è persino chi, a nostro avviso in modo sensato, chiede la squalifica di tutti i concorrenti meno Vanessa del Cardo e Tiparlo, la quota dell'accoppiata sarebbe astronomica (praticamente gli ultimi due del campo). Alla fine i commissari non prendon alcun provvedimento, sebbene due concorrenti abbiano saltato un ostacolo in più degli avversari. Il cross dei dilettanti non tradisce la sua caratteristica dell'imprevedibilità resa ancor più kafkiana dal Nazioni, e non certo per omaggiare la letteratura ceca dato il dominio degli esponenti di questa nazione.

Così nelle otto corse principali

Le Pattern Race.

24/09 72° Premio Nazioni (Gr.2), Merano. Euro 17.000, m. 6.000 cross country, 5 anni e oltre. 1° Mighty Mambo (67 D. Pastuszka), P. Favero. 2° Nils, Sq (dist 1°) Gallo's Star. (dist: 1,5), p.7, t. n.d, morbido.

12/06 Gran Steeple Chase di Roma (Gr.3), Merano. Euro 12.750, m. 5.000 cross countruy, 5 anni e oltre. 1° Ara Gold (66,5 D. Pastuszka), P. Favero, 2° Dar Said, 3° Cherwick, 4° Hurricane Mix. (dist: 1,5 - 9 - 0,5), p.9, t. n.d, leggermente pesante.

Le condizionate di blasone

26/03 Premio Amedeo Duca d'Aosta (cond), Treviso. Euro 6.375, m. 4.750 cross country, 5 anni e oltre. 1° Triangle d'Or (68 D. Satalia), Sc. Ligalasela, G. Satalia, 2° Ara Gold. (dist: 8), p. 8, t. n.d, buono.

07/12 Grande Steeple Cross di Grosseto (disce limitato), Grosseto. Euro 6.375, m. 4.500 steeple cross, 4 anni e oltre. 1° All About Cossio (65,5 M. Novak), Vocetka, P. Poles, 2° Hurricane Mix. (dist: 0,75), p. 6, t. 4.52.00, buono.

04/09 Premio Associazione Arma di Cavalleria (cond), Merano. Euro 5.100 m. 5.000 cross country, 5 anni e oltre. 1° Allycat (68,5 J. Bartos), L. Olisova, P. Favero, 2° Mighty Mambo. (dist: 1,5), p. 4, t. n.d, morbido.

22/05 Premio Anniversario degli Steeple Chases d'Italia (cond), Merano. Euro 4.250 m. 4.100 cross country, 5 anni e oltre. 1° Ara Gold (68,5 D. Pastuzska), P. Favero, 2° Hurricane Mix. (dist: 0,5), p. 7, t. n.d, morbido.

14/08 Premio Carica di Isbunschenskij (disce limitato), Merano. Euro 4.250 m. 3.500 cross country, 4 anni e oltre. 1° Allycat (67 I. Cherchi), P. Favero, 2° Arman. (dist: 1), p. 8, t. n.d, buono.

18/09 Premio Raffaele Ammirato (disce Gr e Amaz), Merano. Euro 4.250 m. 3.900 cross country, 4 anni e oltre. 1° Lord of the Nile (67 G. Cottreau), P. Favero, 2° Salar Fircroft. (dist: 5), p. 4, t. n.d, morbido.

ALL ABOUT COSSIO, poi vincitore nel
GRANDE STEEPLE CROSS DI GROSSETO
vince l'ultimo cross della stagione in gentleman a Merano,
sullo sfondo CHIC ANTI SHOCK e MONTE PELMO.
Il saluto di MICHAL MIKSOVSKY alla platea di spettatori e appassionati.
(Foto Hana Vytopilova).