martedì 18 giugno 2019

Responso, quinta giornata Merano.


SKY CONSTELLATION CALA IL POKER TRA I TRE ANNI. KUBALI E TEMPERAMENT I NOMI NUOVI NEL CROSS E NELLO STEEPLE CHE CONTA

Netta affermazione dell'allievo di Raffaele Romano, ancora imbattuto, che domina la condizionata per tre anni. Kubali di precisione nel cross, debordante Temperament nella maiden o vendere sullo steeple piccolo.

SKY CONSTELLATION
al rientro nel dopo corsa.
(Foto Arigossi in vendita a 8,90 euro).

A cura di Matteo Mancini.
Tra i tre anni, SKY CONSTELLATION, allievo del bravo Raffaele Romano sempre più maestro dei tre anni, non subisce l'impatto delle siepi verdi dell'otto volante di Maia e, se possibile, rende ancor più netta la propria superiorità sui rivali, nonostante un piglio ancora acerbo e qualche difficoltà di gestione subita da Romano in sella. Si veda l'allargamento in curva e la necessità di andare a trovare lo steccato opposto per beneficiare di un punto di riferimento per massimizzare la resa in pista. Al secondo si è adeguata bene la femmina THEBAH, passata sotto le effici di Lydia Olisova dopo la bella vittoria al debutto nel segno del fucsia integrale più conosciuto nel mondo dell'ostacolismo. La cavalla ha corso in marcatura stretta sul favorito, ma poco ha potuto per contenerne l'ardore. Terza moneta per il ceko WORLD SPEED, assai cresciuto rispetto all'inadeguata e deludente prima presa di contatto sulla pista e bancato con assurda quota di 65 a 1.
Difficoltà di adattamento per una regredita SOPRAN ZARINA, mai in corsa, e già richiamata al passaggio davanti alle tribune.
Caduto sulla prima siepe l'atteso LORD DRAGON, l'antagonista del favorito, che ha disarcionato un Bartos, in questi tempi, un po' troppo spesso amante delle capriole sul manto verde.

Bellissimo arrivo nel cross, assai ricco di qualità. L'atteso KUBALI, clamorosamente bancato 5 a 1, sebbene in gioventù fosse un prima categoria, ha risolto la condizionata sui 4.100 metri con un parziale finale che ha piegato le gambe ai rivali. Incuneatosi bene in corda, in virtù delle perfette traiettorie disegnate dallo slovacco Lukas Matusky, ha risparmiato le energie per tutto l'arco della corsa, optando per tattica di gara a fari spenti, per agganciare gli agguerriti rivali e fulminarli con un prepotente scatto finale. Ad agevolarlo un BROUGHTON, seppur ritrovato, apparso nervoso (tra l'altro con inediti paraocchi australiani che richiamano le uscite inglesi dei primi tempi) e impiegato in poco propizie traiettorie esterne e un LE MOULLEAU, frettoloso, ricevutosi male sull'ultima siepe, dove aveva provato addirittura il colpo grosso lanciando la volata finale. In quota, al terzo, il veterano NANDO, artefice di apprezzabile prova. AMARANTHUS provava a giocarla sul ritmo, ma pagava dazio sulla piegata finale, calando in modo vistoso. Caduto a traguardo lontano SILVER TANGO.

Nel discendente in siepi per anziani tornava a saggiare l'acre sapore dello champagne il ceko AU PIEDE LEVE, montato alla perfezione da Jan Faltejsek, bravissimo ad anticipare un brillante KAZOO, per niente atrofizzato nonostante i tanti acciacchi e un'assenza dalle piste di oltre sei mesi. Il giallo nero scuola Aichner, uno degli storici rappresentanti di scuderia, chiudeva con grande volo esterno, ma un po' tardivo nel suo azionarsi, regalando un parziale finale superiore a quello dell'avversario ma insufficiente ad acciuffarlo. Terzo CHAPPY BROS, bello in avanscoperta ma in debito alla resa dei conti. Brillante la femmina SHILOH, soprendente alcune settimane fa, impiegata da protagonista da Sylvain Mastain e su livelli superiori a quelli suoi abituali. Estremamente deludene CHEAP THRILL, mai in corsa.

Nella maiden o vendere per anziani sullo steeple piccolo, convincente debutto del polacco TEMPERAMENT che ha letteralmente scherzato con la compagnia, trionfando di 14 lunghezze sugli ospiti dalla cekia LA PROVENCE e RAKISZ, su cui Mastain era bravo a recuperare una staffa a metà prova e a chiudere a velocità multipla, sul calo degli avversari, dopo aver gravitato nei bassifondi del drappello per tutta la prova. 
Suicida invece la strategia di Pastuszka in sella a SCHWARZWALD, totalmente incapace a moderare le energie del cavallo mandato in avanti a gran ritmo e "out of fuel", come dicono gli inglesi del motor sport, sulla piegta finale tanto da aver rischiato la caduta per evidente stanchezza. In questi casi, a nostro avviso, è sempre meglio fermare, Pastuszka dovrebbe ricordarsi di un certo CADILLAC MAN (giusto per ricollegarsi agli amanti del MOTOR SPORT). Addirittura ultimo al palo, pur se in netto vantaggio sulla retta opposta a quella di arrivo. Ancora deludente BABALSHAMS che sembra non ritrovarsi in Italia. Al quarto EQUUS PANDORA di Christian Ghiotti.