martedì 13 febbraio 2024

Responso Gran Premi PISA.

 RAPSODIA IN GRIGIO PER LA SCUOLA BOEMA: MAURICIUS E VOLKOV JELOIS CHIUDONO DAVANTI AL MIGLIOR RAPPRESENTANTE DI ZDENEK. NON CI SONO RIVALI PER SOPRAN LEGER E FIRST POLAR NELLE RISPETTIVE CATEGORIE. 

 

MAURICIUS
verso la gloria: sesto trionfo in Gruppo 1
(Foto Matteo Mancini).

Servizio di

Matteo Mancini

Domenica 11 febbraio

(Tempo variabile, terreno pesante).


Non possiamo non iniziare dall'epilogo della giornata. Il saluto, la dedica conclusiva, del protagonista assoluto della riunione, e non solo di quella, all'amico e collega scomparso tragicamente in pista. Big “Joe” Bartos campione anche di stile e di pacatezza, se la deve però sudare nella Gran Corsa Siepi Nazionale in un duello inatteso col doppio compagno di colori Volkov Jelois; la dinastia Scarpellini che non ti aspetti quantomeno a quei livelli, con dietro uno stoico Machinos, contro gli infortuni e contro i timori reverenziali, moderato in cabina di regia da un altro grande interprete: Jan Faltejsek.

Gli altri non ci sono. Satalia a cercare i black-type che non pervengono se non in Piazza dei Miracoli, vietato però confondere con l'altrettanto famoso campo (visti Volpe, buche e fate turchine in vena di pazzie). Magneto e Dirham Emirati provano a gestire le forze, ma nulla possono.

Le note finali di Bohemian Rhapsody in Grey per fare il verso a una storica sigla di turflash rimasta ai tempi e con le cadenze di Gershwin e, al tempo stesso, con la novità rivoluzionaria di un gruppo mal giudicato in certi luoghi della musica nonostante il marchio legato a Galileo, scienziato di pista e caporazza nei purosangue.

 


Il programma si apriva con l'assolo di Sopran Leger, il numero dodici di casa Aichner, il sei dello schieramento in assenza del numero 1 scuola Sassetti. La chiamata dell'ultima ora per sostituire l'infortunato Feed Back, che nelle prove preparatorie al Neni da Zara aveva riempito gli occhi disponendo a piacere di Pan de Azucar. Big “Joe” Bartos a pennellare gli ostacoli, poco convinto dell'attitudine del figlio di Make Believe sui volumi più alti dell'ostacolismo italiano. Lo spauracchio dell'arginello da esorcizzare per evitare il demone della caduta che si materializzava al cospetto dell'entourage Satalia con tanto di papa Giuseppe al seguito, per loro neppure i chinotti della casa. Kerry du Rib, a centro gruppo, staccava alta finendo in ginocchio e mettendo knock out Lucas Zuliani, alla prima in Italia, costretto a ricorrere alle cure dei medici e a bypassare il Gruppo 1. Sopran Leger e Bartos entravano in azione sulla riviera, dopo aver lasciato all'altro Aichner Tonk l'onere di dettare i giusti tempi. I due giallo-neri imprimevano una lunga accelerazione fin dal passaggio sulla curva della segreteria. Treno di gara che metteva in crisi, prima del preventivabile, un anonimo Khouer Cauvelliere, già fuori dai giochi a metà della dirittura opposta a quella di arrivo. Manteneva il contatto, invece, Pan de Azucar, lasciando più indietro Movie Night.

Sulla piegata finale, Pan de Azucar sfilava uno stanco Tonk, comunque artefice di buona prova, sebbene non a grande agio sugli ostacoli alti, e si metteva in caccia del leader.

Ai quattrocento dal palo, Gabriele Agus e Pan de Azucar scagliavano un duro attacco a un attendista Sopran Leger che dava persino l'impressione di non avercene abbastanza. Guai però fare i conti senza l'oste. Big “Joe” Bartos azionava la riserva duracell a braccia e frusta, nell'intervallo tra le ultime due siepi, costringendo Pan de Azucar ad alzare la più classica delle bandiere bianche che un colonnello può alzare prima ancora dell'ultima. Disarmante il cambio di ritmo operato in pochi tempi di galoppo da Sopran Leger, per un sorriso strozzato da Aichner in tribuna. L'ultima siepe consacrava, nonostante un salto scriteriato, il vice Feed Back sul trono del Neni da Zara (Gr.3). Primo vincitore classico in ostacoli da Make Believe, dopo due piazzati in Gruppo 2 e Gruppo 3 in Inghilterra. Soggetto di altra categoria rispetto ai rivali di giornata.

Il regolare Pan de Azucar terminava ancora secondo, con ben poco da recriminare e un altro piazzamento nobiliare da mettere in bacheca. Bravo Romano ad avergli ritagliato il giusto palcoscenico per le soddisfazioni al piccolo proprietario Rolando Facchini, sfortunato in estate per la perdita di Eternal Desire. Terzo, ad ampio intervallo, Movie Night chiudeva il podio trovando un insperato black-type per l'eventuale carriera da mare. Bravi Velek e Favero a correre all'attesa, cogliendo il massimo possibile per il soggetto a disposizione. Tonk, stanchissimo, chiudeva quarto, ma da protagonista. Khoeur Cauvelliere, in clamoroso regresso e forse indisposto dalla gradazione del terreno, completava l'ordine d'arrivo. 

SOPRAN LEGER
in compagnia della groom di Mauricius
riserva di lusso nel Da Zara
(Foto Matteo Mancini). 
 
L'atteso e qualitativo Criterium d'Inverno (Gr.2) confermava l'equilibrio dei valori in campo e la necessità ancora di tracciare le giuste linee di demarcazione tra i vari soggetti. Impressionava tuttavia l'ex francese di casa Aichner First Polar, di gran lunga il più bello al tondino forse dell'intera riunione in ostacoli, che chiudeva in modo debordante la prova. Vittoria addirittura di undici lunghezze contrapposto al meglio che attualmente c'è in Italia tra i quattro anni. Bartos teneva in coda al gruppo questo erede della famiglia High Chaparral, per andare all'attacco del battistrada Poirot a trequarti della dirittura opposta a quella di arrivo. Per vie esterne, Bartos perveniva sul leader con addosso tutto il meglio del campo di gara. L'imbattuto nonché vincitore della Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa Apex, in corda, cercava di tenerne la scia, mentre da tergo emergeva Policasta che approfittava di un momento di crisi del fin lì brillante Light French e del crollo prestazionale di Kensington Square, poche centinaia di metri prima in pressione su Poirot. Sulla penultima siepe, First Polar aveva ragione di un generosissimo Poirot, preparato con maestria da Wroblewski e Kartus Wieslaw sempre perfetti ai grandi appuntamenti. Bartos riprendeva in mano First Polar molto prima dell'ultima, dando dimostrazione di una netta superiorità sugli altri. L'apertura di gas nel tratto piano acquisiva valenza di turbo. Poirot forniva l'illusione ottica di essere piantato sul posto, un'impressione che acquisiva ben altra resa estraendo dal campo visivo il giallo-nero involato verso il traguardo. Policasta infatti, seppur in recupero, non mostrava grande speed consentendo all'azzurro ben gestito da Gaetano Volpe di mantenere buona spinta, quantomeno a sufficienza per tenere a debita distanza la portacolori del Roessl Team che aveva risolto, poco prima, il dibattito con Apex nell'intervallo tra le ultime due siepi. Solo quinto Light French, molto brillante nella prima parte di gara ma poi in affanno a tenere il treno dei migliori (lento su alcuni salti) e capace solo di accorciare nel tratto piano finale il divario da Apex.

Settimo vincitore di Gruppo in ostacoli, dunque, per Karaktar che mostrava, almeno in Italia, di valere i 12.000 euro di monta quale specialista nel campo degli ostacoli.

Elogio che vale quanto una vittoria per lo “stregone” dalla Polonia Greg Wroblewski che con un'ultima categoria (non ce ne voglia il locale Giannotti, che ritirava il primo premio allevatori) completava un'ennesima impresa. Per Poirot si evidenziava ancora una volta l'attitudine del padre Desert Prince, in Italia non esaltato a dovere, a regalare un vantaggioso rapporto qualità-prezzo.

Policasta conquistava un piazzamento da black-type, qualificandosi, al momento, quale miglior prodotto in ostacoli da National Defense.

Deludevano, per le alte aspettative, Apex e Light French. Il primo, pur avendo corso in avanguardia, in evidente regresso; il secondo, promettente, ma ancora da fluidificare sui salti.

Male Kensington Square, sparito di scena a metà retta di fronte dopo aver cercato di contendere a Poirot il comando. Fermato all'inizio dell'ultimo giro l'avulso Solar Portrait.


FIRST POLAR
e Big "Joe" Bartos
devastanti nel Criterium d'Inverno
(Matteo Mancini).

Nella Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1) il grande atteso Mauricius non deludeva i tanti supporter presenti sulle tribune, andando a cogliere l'ottavo successo consecutivo di una carriera che lo vedeva iscrivere il proprio nome per la sesta volta in Gruppo 1. Piaccia o non piaccia e al di là di un campo avversari non paragonabile a quello di un lustro fa, un campione che ha saputo registrare il proprio nome, insieme a quello di Aichner, Vana jr (e il trainer occulto Vana sr) e Bartos, nei libri dell'ostacolismo italiano. Dominatore assoluto della categoria in Italia. In lacrime copiose, al rientro dopo la corsa, la giovane groom incaricata da Vana jr di accompagnarlo in pista. Per il figlio del caporazza Kapgarde, tuttavia, le cose andavano in modo tutt'altro che agevole. L'altro grigio di casa Aichner, l'otto anni Volkov Jelois, complicava non poco il compito del compagno di avventura anche per via di un impiego molto più parsimonioso rispetto alla Gran Corsa Siepi di Pisa (dove aveva concluso terzo). I due, dopo aver seguito il leader Machinos (un bronzo meritatissimo con Faltejsek sempre bravo nelle prove di testa) al comando fin dal via, regalavano brividi agli spettatori che chiudevano con un applauso collettivo il duello in famiglia offerto dai due eredi di Linamix (uno su via paterna e l'altro materna), mentre quattrocento metri più indietro, fuori dai monitor ed è un dato di fatto, finiva nella polvere la venuta dalla Francia Magnolia, caduta sull'ultima siepe mentre contendeva il black-type al Troeger Magneto (li abbiamo lasciati così, nonostante la conoscenza delle linee e l'aver corso sulla pista) da rivedere negli ascendenti. Male Dirham Emirati, ben impiegato da Velek ma incapace di far prendere giri al motore da stayer.

VOLKOV JELOIS
la riserva pronta a sostituire Mauricius
completa il trionfo giallo-nero
(Foto Matteo Mancini).


sabato 10 febbraio 2024

Presentazione corse: GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE, EDIZIONE 2024

MAURICIUS A CACCIA DI RECORD NELLA GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE. IL PRONOSTICO DICE CHE SI LOTTA “SOLO” PER LE PIAZZE.


Servizio di

Matteo Mancini


Poca qualità per questa edizione della Gran Corsa Siepi Nazionale dove si presenta il padrone incontrastato della disciplina alla caccia dell'ottava vittoria consecutiva.

Imbattuto su sei corse nell'anno 2023 sulle siepi italiane, pluri-vincitore in Gruppo 1, dove ha trionfato in tutti i gran premi massimi di settore riunendo sotto un'unica e ipotetica corona tutti i titoli previsti (Gran Corsa Siepi di Milano, Gran Corsa Siepi di Merano, Gran Corsa Siepi di Italia e Gran Corsa Siepi Nazionale). La storia del movimento, top assoluto della “nostra” ippica, settore ostacoli bassi.

Un nome importante dunque contrapposto a soggetti di altra caratura. Costretto al forfait Pope, si ripropongono con chance pressoché nulle il compagno di colori Volkov Jelois, Machinos, Magneto e Dirham Emirati in un rematch che potrà dir ben poco, se non attendere un miglioramento da Dirham Emirati. Ci prova allora Davide Satalia che scende dalla Francia con un soggetto che non ha esperienza nelle main category francesi. Il rating non è esaltante, ma potrebbe essere sufficiente per contendere il secondo posto a Volkov Jelois e a Machinos. In linea per la piazza anche Dirham Emirati, mentre sembra chiusissimo Magneto in un lontano passato, tuttavia, di buona qualità.





1. DIRHAM EMIRATI

 
DIRHAM EMIRATI
promessa a tre anni, schierato in Gruppo 2 ad Ascot.
(Foto: Matteo Mancini)

LA PRESENTAZIONE

Gran bel modello: soggetto di mole e di pregevole fattura, specialista delle grandi distanze e schierato persino in Gruppo 2 in piano ad Ascot. Dopo una vittoria a sorpresa nella sua prima uscita a Pisa, dove aveva comunque perso da Prince Oliver, non ha fornito gli attesi progressi con i paraocchi, tanto da tornare a correre sprovvisto del finimento. Dovrà tentare di correre al risparmio e non di lottare per la testa. Dominik Pastuszka ha vinto con lui l'ultima corsa della carriera.


LA GENEALOGIA

Inbreeding 4x5 su Nureyev, ma insistiti incroci su entrambe le linee volti a selezionare la propensione per le grandi distanze, aspetto questo spesso ricercato nell'ambito del national hunt britannico. Interessante per l'attitudine al salto la linea maschile, dove figura un figlio del tedesco Monsun (padre dell'ottimo stallone Maxios che in Irlanda è stato destinato proprio alla riproduzione di ostacolisti). Linea indiretta (tramite Rip Van Winkle) risalente al caporazza Galileo sul versante materno dove si registra un'ottima predisposizione alla grande distanza (la seconda madre è figlia di Darshaan). Buoni ingredienti dunque, come sottolinea anche la produzione del padre di Dirham Emirati. Troviamo infatti Vadamos. Soggetto molto tardivo, è evoluto con la maturità, arrivando a vincere in Gruppo 1 all'età di cinque anni. Pur se vincitore sui 2400 metri, ha offerto il suo meglio sul miglio. Vincitore a cinque anni sui 1600 m. nel Prix du Moulin de Longchamp (Gr.1), nel Prix du Muguet (Gr.2) a Saint-Cloud e nel Prix Messidor (Gr.3) a Maison-Laffitte, oltre che secondo nel Prix du Haras de Fresnay Le Buffard (Gr.1) a Deauville, quarto sui 1800 m. nel Prix d'Ispahan (Gr.1) a Chantilly, sui 2000 m. nel William Hill Cox Plate (Gr.1) a Moone Valley e negli Emirates Stakes (Gr.1) a Flemington. Dunque una stagione, a cinque anni, che lo ha visto prendere parte a otto prove di Gruppo (di cui sei di Gruppo 1), vincendone tre e piazzandosi in tre. Un livello non paragonabile a quello precedente, dove si era visto marginalmente proposto nelle main category. Pur avendo debuttato a due anni, il cavallo ha vinto la sua prima prova di gruppo, al secondo tentativo, all'età di quattro anni, aggiudicandosi, sempre sul miglio, il Darley Oettingen-Rennen (Gr.2) a Baden-Baden, con una vittoria a tre anni in Listed sui 2400 metri a Vichy. Ritirato in razza nel 2017 in Irlanda al tasso di monta di 10.000 euro, è progressivamente calato di valore fino agli attuali 5.000 euro. Non esaltante in Europa (quattro soli stakes performer), ha generato molteplici stakes performer in Nuova Zelanda, soprattutto piazzati. Si contano infatti un vincitore (La Crique) in Gruppo 1, secondo nel Derby Neozelandese (Gr.1), e un vincitore in Gruppo 3, oltre due vincitori in Listed e cinque piazzati. A tali soggetti va aggiunto Spycatcher, vincitore in Gruppo 3 a Deauville e in Listed a Lingfield, sette volte piazzato in prove di gruppo, tra cui il secondo posto nel Prix Maurice de Gheest (Gr.1) a Deauville e il terzo nel British Champion Sprint Stakes (Gr.1) ad Ascot. Vittoria in Listed a Goodwood per Luisa Casati. In Italia è piaciuto il Montalbano Permare, vincitore sui 2400 metri in Handicap Principale a Roma, terzo nel Conte Scheibler (L) a Roma e quarto nel Premio Merano (L). Circa ventuno vincitori in ostacoli, dove ha mostrato, per il basso numero di oggetti proposti, una certa regolarità e predisposizione senza però non avere ancora uno stakes winner. L'attenzione dell'allevamento anglo-irlandese si sta comunque orientando verso questa nuova prospettiva di impiego. Si è distinto King of Kingsfield, colori Gigginstown, 1 vittoria in hurdle (e 1 nelle point to point), secondo nel Bar One Racing Royal Bond Novice Hurdle (Gr.1) a Fairyhouse e terzo nel Tattersalls Ireland 50th Derby Sale Novice Hurdle (Gr.1) a Leopardstown. Bene anche Matata, 3 vittorie tra hurdle e chase (oltre 1 nelle PTP), secondo nel Download The Racing App Now Lightning Novices' Hurdle (Gr.2) a Lingfield, e Calvados, 1 vittoria in hurdle, secondo in Listed in hurdle ad Aintree e terzo in Listed a Musselburgh.

In Italia ha corso in ostacoli solo Dirham Emirati, vincitore alla prima uscita in condizionata a Pisa.

Sul versante femminile, Dirham Emirati manifesta un'origine irlandese piuttosto interessante. Generato da una stayer vincitrice sui 2400 metri in Francia di proprietà di Michael Tabor & John Magnier, due volte seconda sui 2900 e i 2800 metri, generata dalla migliore tre anni d'Irlanda nel 2003 L'Ancresse (seconda nelle Irish Oaks, Gr.1, e nella Breeders' Cup Filly and Mare Cup di Santa Anita, Gr.1). Gran bel biglietto da visita. La madre è altresì sorellastra di tre stakes winner (generati da Frenkel e Galileo), tra i quali un vincitore (Sibila Spain) di Gruppo 2 in Francia e un vincitore (Master of Reality) di Gruppo 3 in Irlanda, terzo classificato nella Gold Cup di Ascot (Gr.1). Grandissima linea per i cavalli di gran fondo dove trova spazio anche qualche saltatore. Un fratello pieno della madre di Dirham Emirati, tale Point of Principle, ha preso parte a 20 corse in ostacoli, vincendo una classe 2 in hurdle ad Ascot, secondo in hurdle in Gruppo 3 a Chepstow. Buona scelta dunque di Paolo Favero, che ha acquistato il cavallo a prezzo di svendita alle aste di Newmarket.

LA CARRIERA

Concepito per la lunga distanza, Dirham Emirati, che vanta un fratellastro velocista appartenente alla Godolphin piazzato in Gruppo 3 sui 1200 metri a Deauville, ha un avvio di carriera molto promettente pur debuttando a tre anni.

Vince alla seconda uscita in classe 5 sui 2500 metri di Newcastle, giungendo terzo a Thirsk sui 2400 metri. Prestazioni che portano alla decisione di schierarlo nella Queen's Vase (Gr.2) di Ascot, sui 3200 metri, da estremissimo outsider a 150 a 1. Arriva ultimo, a ventisette lunghezze dal vincitore. La buona frequentazione è comunque utile a consentire a un cambio di casacca con esborso di 62.000 ghinee nell'agosto 2021. Quarto su quattro in classe 4 a Chelmsford sull'all weather sui 3200 metri, viene indirizzato con una certa speranza alle prove in ostacoli. Terzo a quattro anni al debutto in hurdle a Kempton, in classe 4,cade nel successivo ingaggio dovendo abbandonare l'attività per dieci mesi. Riproposto due volte in classe 3 e 4, delude tanto da ritenere opportuno il ritorno alle corse in piano. Corre nove volte nel 2023, dai 2400 ai 3200 metri, precipitando di categoria fino a trovare forma e risultati in estate nelle classi 6. Vince due handicap in classe 6 a Bath, dai 2600 ai 2800 metri, confermandosi terzo in un terzo impegno. Prestazioni che illudono la proprietà spingendo a verificarne il livello in categoria superiore. Tenta infatti una classe 2 di Bath che corre, su quattordici partenti, da quinto del betting. Chiude undicesimo. Favero scommette su di lui e lo acquista in autunno a 3.500 ghinee. Bell'acquisto.



LE CHANCE

Ha corso molto male nella Gran Corsa Siepi di Pisa dove era arrivato con una vittoria in una condizionata non troppo provante vista la vicinanza di soggetti come Surabaya. Ci riprova ora nel Gruppo 1 e la soluzione di Favero non è poi così scriteriata. Visto il campo partenti può provare, con una tattica di gara più remissiva, a insidiare il secondo posto alla seconda scelta di Aichner.


2. MACHINOS

 
MACHINOS
un fenomeno a 4 anni.
(Foto: Matteo Mancini).

LA PRESENTAZIONE

È il soggetto dotato di maggiore qualità in ostacoli di tutto il campo. Fuoriclasse a quattro anni, ha subito un infortunio che sembra averlo limitato in modo importante. I tempi migliori sembrano appartenere al passato. Impegno non semplice.


LA GENEALOGIA

Altro inbreeding su Nureyev, questa volta 5x5. Molta più velocità nelle linee, rispetto al portacolori Favero. La velocità del padre Penny's Picnic (inbreeding classico per i velocisti 3x3 su Mr Prospector), ma grande stamina da parte della madre Lacerta (10 vittorie in Francia dai 1800 ai 2500 m.). Sul versante materno si notano tre fratellastri della madre vincitori in ostacoli, tra cui uno vincitore a Pau. Manca la grande qualità. Molti soggetti utili e protagonisti nelle prove di routine, ma scarsa presenza nelle prove di cartello. Tra questi vi è il fratellastro della madre di Machinos, tale Quinquin The King, stayer vincitore dai 2100 ai 3000 m. con apice in prove da 22.000 euro a Cagnes-sur-Mer, terzo in Gruppo 2 a Santa Anita nel San Juan Capistrano Hp. Da notare la quarta madre, la belga Skiboule, vincitrice in Listed in piano e anche in ostacoli, madre di un piazzato in Gruppo 2 e di uno in Listed. Niente di esaltante dunque.

Il padre Penny's Picnic è stato un soggetto estremamente precoce che ha corso sette volte a due anni, riportando tre vittorie consecutive nelle prime tre uscite e altre due a fine stagione dai 900 ai 1200 m. Vincitore nel Criterium de Maison-Laffitte (Gr.2) e nel Prix Eclipse (Gr.3) a Chantilly, terzo nel Prix Djebel (Gr.3) e quarto nel Prix Papin (Gr.2) a Maison-Laffitte. Ritirato in razza in Francia a 3.000 euro, dopo un lieve incremento di valore a 5.000 euro, è ritornato da anni ai livelli di inizio carriera. Livello di produzione non eccelso, ma neppure disprezzabile vista la carta non eccelsa del soggetto. Quattro stakes winner, tutti in Francia, due di questi vincitori di Gruppo. Il migliore e più regolare è stata Ilanga, vincitrice in Gruppo 3 sui 1200 metri di Maison-Laffitte, terza in Gruppo 3 e Listed sulla medesima pista. Bene anche il velocista Pradaro, occasionale vincitore in Gruppo 2 a Chantilly (non più capace di ripetere la prestazione).

Vincitori in Listed sono stati lo stayer Patzefredo, vincitore in Listed nella provincia francese, e il veloce Best Sixteen, vincitore di una Listed a Vichy e terzo in Gruppo 3 a Chantilly, dopo due vittorie a reclamare. Presenti inoltre altri due piazzati in Listed in Francia.

Otto i vincitori in ostacoli (sei dei quali in Francia), dove Penny's Picnic non è certo una prima scelta. Machinos è il migliore della prole, l'unico ad aver vinto in prove di Gruppo. Vincitore in Listed ad Auteuil Jour Polaire. Tra gli altri si ricordano Balmoral, allievo di Satalia vincitore al debutto in siepi ad Auteuil in una prova da 26.200 euro, Picnic (3 vittorie in siepi, con apice a Cagnes-sur-Mer in una prova da 18.900 euro al primo), e Cornicello, vincitrice in classe 5 in Inghilterra. In Italia è piaciuto anche Prince Oliver, che era avviato a una vittoria in condizionata in siepi poi vinta da Dirham Emirati.



LA CARRIERA

Soggetto acquistato da Hana Vesela a Pornichet, dopo una vittoria a reclamare sui 2100 metri con premio di 6.000 euro al primo. 13.000 euro investiti per un soggetto in precedenza, a due anni, apparso due volte nella provincia francese senza piazzarsi giungendo ultimo in una reclamare di Marseille Pont de Vivaux.

Affidato in allenamento a Vaclav Chaloupka, prosegue la sua carriera in Francia. Ultimo discosto in classe 2 a Cagnes-sur-Mer (a 34 lunghezze dal vincitore), non si piazza nei due successivi ingaggi tra reclamare e handicap. Torna a vincere a Nancy in un handicap da 9.000 euro dove finisce per l'essere il top weight. Poco per renderlo protagonista nel Derby Slovacco che lo vede giungere ultimo. Di nuovo proposto in Francia, conferma i propri limiti. Vi corre tre volte, intervallate da un'incursione in classe 1 a Bratislava (ancora ultimo), finendo sempre nelle ultime posizioni.

Affidato a Zdenek Semenka, viene indirizzato alla carriera in ostacoli dove sorprende tutti. Debutta a quattro anni risultando imbattuto in quattro corse. Passeggia nel Corona Ferrea di Milano, dove vince per dispersione a 11 a 1. Si conferma nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2) dove batte molto bene due dei leader della generazione ovvero Isatis de l'Ecu (vincitore del Criterium d'Autunno) e Vale of Tof (vincitore del Criterium d'Inverno), con quest'ultimo rifilato a 18 lunghezze.

L'approdo a Merano non modifica il dominio del soggetto. Vince di cinque in condizionata e conquista il Criterium di Primavera (Gr.2) di nuovo davanti a Isatis de l'Ecu, quindi Velo Dipinto e Ches Demonmirail. Un grave infortunio lo toglie di mezzo, quando ormai era destinato a essere eletto miglior quattro anni in Italia. Una promessa frenata sul più bello. Diciassette mesi di assenza, quindi un lento recupero. Ultimo nello Steeple Chase di Treviso, secondo di Dirham Emirati in condizionata a Pisa e quarto, senza mai recitare un ruolo, nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3).


LE CHANCE

Poche. È chiuso dai due di Aichner e potrebbe subire anche Magnolia e Dirham Emirati. La monta di Faltejsek gli conferisce esperienza. Correrà per un piazzamento.


3. MAGNETO

 
MAGNETO
è il terzo stakes winner della corsa.
(Foto: Matteo Mancini)

LA PRESENTAZIONE

Soggetto dotato di ottima morfologia, slanciato e alto al garrese. Ha un passato importante in Francia, ma ha altresì deluso in tutte le occasioni importanti in Italia anche quando stava bene. Davide Viola e Christian Troger si ostinano a schierarlo in massima categoria, quando invece sarebbe stato opportuno, secondo noi, cercare una risalita dal basso.


LA GENEALOGIA

Inbreeding classico, doppio, 4x5 sia su Northern Dancer che su Nijinsky; figura inoltre anche Nureyev quale bis nonno paterno. Genealogia da ostacolista puro, sebbene non di primario livello. Spicca comunque il caporazza Cadoudal in terza linea materna. Il padre Boris de Deauville, pur non disponendo di grande genetica, è stato un buon soggetto, artefice di tre vittorie tutte in prove di Gruppo, dai tre ai cinque anni, sulla media-lunga distanza. Vittorie nel Prix d'Harcourt (Gr.2) a Longchamp, nel Prix Gontaut-Biron (Gr.3) a Deauville e nel Prix de Guiche (Gr.3) a Deauville, pluri piazzato in pattern con dieci piazzamenti in prove di Gruppo, tra cui il terzo posto nel Premio Roma (Gr.1) e il quarto nel Prix Ganay (Gr.1) a Longchamp.

Buone performance che non fanno però sperare in una grande carriera da riproduttore. Proposto anche a 900 euro a tasso di monta, ha toccato come apice il livello di 1.200 euro. Modestissima la produzione in piano. Ha prodotto buoni ostacolisti, tra cui quattro vincitori classici in Francia, tre dei quali autre que pur sang.

Magneto è il suo miglior rappresentante nonché l'unico purosangue ad aver vinto prove classiche e unico in assoluto ad aver vinto prove di Gruppo. Hanno vinto in Listed gli Aqps Arry (13 vittorie tra steeple e siepi, tra cui una Listed, secondo in Gruppo 2 a Enghien), Baxter (duplice vincitore in Listed tra Enghien e Auteuil) e Faucon du Bosc.

Sulla linea materna troviamo una madre, quarta piazzata in Listed a tre anni sulle siepi di Auteuil (prestazione non più ripetuta), sorella piena di Willdance, vincitore nel Prix Jean Stern (Gr.2) in steeple ad Auteuil, pluri piazzato in Listed, terzo nel Gras Savoye Cinema Prix Ferdinand Dufaure (Gr.1) in steeple ad Auteuil.

Interessante, per le piane, la terza linea dove, oltre due vincitori in ostacoli, figura una vincitrice (Admise) in Gruppo 1 a Santa Anita nonché diverse cavalle poi riproduttrici di stakes performer (tra i quali un vincitore in Listed in ostacoli).


LA CARRIERA

Grossa promessa a tre anni. Dopo un tranquillo debutto, ottiene un filotto di tre vittorie che lo portano a conquistare una Listed a Compiegne e il Prix Aguado (Gr.3) da 42.500 euro al primo ad Auteuil. Quarto in Gruppo 2 ad Auteuil nel Prix Georges de Talhouet-Roy, cade nella Gran Corsa Siepi dei 3 Anni (Gr.1) di Auteuil. Chiude la stagione con una punta di rating di 71.

A quattro anni scema di qualità con flessioni fino a 58 di rating. Si disimpegna comunque con profitto in steeple: in cinque uscite non va mai sotto il terzo posto e ottiene due vittorie, tra cui un handicap ad Auteuil da 25.000 euro. Non si piazza nell'unica sortita in siepi, nel Prix Questarabad (Gr.3) dove chiude ultimo.

A settembre, in vista del meeting del Gran Premio Merano, Christian Troger lo acquista e probabilmente con gran esborso di fondi affidandolo a Davide Satalia. Il cavallo, in precedenza allenato da Nicolle, precipita di forma.

Prende parte da contro-favorito alla Corsa Siepi dei 4 Anni di Merano (Gr.1), chiudendo il percorso in un deludentissimo quinto posto a nove lunghezze da Big City (terzo) e davanti di tre lunghezze a No Profit e di quattro a Vinci per Noi.

Tornato in Francia, si barcamena con alternanza di risultati tra classe 3 e 4 in siepi, trovando la vittoria a cinque anni a Nancy in una prova da 8.600 al vincitore. Dopo un nono posto a Compiegne, ritenta l'avventura in Italia nella Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1) dove finisce quinto e ultimo a 24 lunghezze da Mauricius.

Infortunatosi, rientra dopo diciannove mesi a Pisa, disputando due prove in categoria primaria senza alcun ruolo di rilievo e chiudendo lontanissimo.


LE CHANCE

Le prestazioni fornite dal rientro lo pongono quale estremissimo outsider. Correrà in attesa degli eventi.


4. MAGNOLIA

 
MAGNOLIA
cerca il black-type
(Foto Matteo Mancini).

LA PRESENTAZIONE

Arriva dalla Francia non certo con le stigmate della campionessa, sebbene disponga di linee genealogiche notevoli a farne la seconda migliore del campo (per carta genealogica). Davide Satalia, che dispone anche di soggetti migliori, l'ha scelta per scendere a Pisa dove si troverà contro il “mostro” della categoria, un soggetto che sembra essere di altra categoria. Non è fuori dai giochi per un piazzamento.


LA GENEALOGIA

Doppio inbreeding mirato a cercare l'attitudine al salto con un 3x3 su Sadler's Wells e un 4x5 su Top Ville. Molti i nomi che garantiscono attitudine al salto di primario livello. Quale nonno paterno abbiamo Montjeu (che ricordiamo padre di una lunga serie di vincitori classici in ostacoli capitanati da Hurricane Fly, ventidue vittorie in Gruppo 1 tra Irlanda e Inghilterra), bis nonno paterno c'è Mansonnien, più volte vincitore della classifica riproduttori in ostacoli in Francia, mentre sulla linea femminile abbiamo come nonno Poliglote, altra gloria dell'ostacolismo francese, e sulla quarta linea materna Cadoudal e Pistolet Bleu (da Top Ville). Poesia pura per i patiti della genealogia.

Il padre di Magnolia, Spider Flight, non è certo tra i migliori rappresentanti di Montjeu. Ha corso da due a sette anni, mostrando grande attitudine alla distanza: 7 vittorie (2100-2700 m.) senza alcuna frequentazione classica, con un handicap a Nantes di 14.000 euro al primo quale apice. Niente di esaltante dunque, ma che trova ragion d'essere nella madre Karly Flight: 13 vittorie in ostacoli, di cui sette in prove di Gruppo, due di Gruppo 1, per 820.000 euro di vincite Tra gli acuti le vittorie nel Prix Ferdinand Dufaure (Gr.1) ad Auteuil e nella Gran Corsa Siepi dei 4 Anni di Auteuil (Gr.1).

Ritirato in razza con poche aspettative, non risulta neppure possibile risalire ai tassi di monta, ha generato due vincitori classici in ostacoli: il vincitore in Gruppo 3 in siepi a Compiegne Spinozzar, e la vincitrice in Listed in siepi ad Auteuil Baltaya. Presenti altri tre stakes performer: il maiden Showly (secondo in Listed), Marvin Flight (terzo in Listed) e il crosser Espoir (10 vittorie, terzo in Listed sui 7300 metri a Lyon d'Angers).

La madre di Magnolia è una vincitrice del Grande Steeple Chase dei 4 Anni di Cagnes-sur-Mer (L), sorellastra di Morosini (secondo in Gruppo 3 in hurdle a Fairyhouse), che ha generato tre vincitori in ostacoli senza però impressionare.

Saltatori provetti anche sulla terza linea, con un vincitore (Corleone) in Listed in siepi ad Auteuil, un terzo classificato (Ipsos du Berlais) in Gruppo 1 a Navan e un terzo (Elios du Berlais) in Listed in siepi ad Auteuil.



LA CARRIERA

Prende avvio alla carriera difendendo i colori dell'Ecurie Sagara, scuderia a cui era appartenuto Mauricius. Quattro corse in classe 4 sono sufficienti alla scuderia per decidere di cederla. Non va oltre un terzo posto a Lyon Parilly e a un rating di 54. Fa vedere poco anche sotto l'allenamento di Lenogue per cui corre cinque volte in modo peggiorativo. Quarta a Fontainebleau in una prova da 10.600 euro, è quinta a Dieppe in classe 4 e finisce tra gli ultimi nei due handicap disputati ad Auteuil e Compiegne.

Cambia ancora di mano acquistata da Tobias Jones e affidata a Davide Satalia, mostrando, in autunno inoltrato, dei miglioramenti. Quarta ad Auteuil, trova la prima e unica vittoria in carriera in un handicap da 24.750 di Fontainebleau. Una prestazione anomala, non ripetuta nei due successivi ingaggi che la portano a prendere parte alla trasferta pisana su prestazioni non proprio incoraggianti e un rating tra i 52 e i 55 (lievemente sotto a quello di Le Petit Nice, secondo nella Gran Corsa Siepi Nazionale dello scorso anno).


LE CHANCE

La sensazione è che venga a Pisa per provare a vincere, quantomeno nelle intenzioni, e la cosa si potrebbe ritorcerle contro. Mauricius sarà sicuramente in crescita rispetto anche all'ultima prestazione dove ha già distrutto la concorrenza (non certo quella di qualche anno fa). Correre su di lui o cercare di metterlo in difficoltà potrebbe determinare un vantaggio in favore di chi correrà per il secondo posto.


5. MAURICIUS

 
MAURICIUS
il bianco delle favole.
(Foto Matteo Mancini).

LA PRESENTAZIONE

Per lui parla il curriculum. Detentore di tutti i Gruppo 1 italiani in siepi, due volte vincitore della Gran Corsa Siepi di Pisa, imbattuto sulla pista e a caccia dell'ottavo successo consecutivo e del sesto Gruppo 1. Vi sembra poco?


LA GENEALOGIA

Gioia assoluta per gli estimatori delle genealogie. L'incrocio di linee tra il padre Kapgarde e il nonno materno Martaline offre la garanzia di sproporzionata qualità, il sogno per gli amanti di ostacoli. Si tratta dei due stalloni classificatesi, rispettivamente, secondo e primo per classifica introiti conseguiti in Francia dai relativi figli nelle stagioni 2022 e 2021 (sono primo e terzo nel 2020, 2018 e 2017, secondo e terzo nel 2019). Questo basta già di suo sul punto.

Kapgarde, dal canto suo, è un figlio di Garde Royal e nipote, sulla linea materna, di Cadoudal (la poesia della genealogia per ostacolisti). Biglietto da visita che ne ha fatto un saltatore provetto, vincitore del Prix Jacques D'Indy (Gr.3) ad Auteuil in siepi, secondo nel Gras Savoye Cinema (Gr.1) in steeple ad Auteuil.

In razza dal 2006 è passato dagli iniziali 2.500 euro agli attuali 15.000 euro a monta. Top assoluto, con molti vincitori anche in Italia (apprezzatissimo da Aichner che lo sceglie spesso, come dargli torto) con i vari Peace Garden, Kapjahr, Gap Pierji. Andoins, Black Star e altri. Tra i suoi migliori prodotti Milord Thomas (vincitore del Grande Steeple Chase di Parigi, Gr.1, triplice vincitore del Prix La Haye Jousselin, Gr.1, ad Auteuil), A Plus Tard (vincitore e secondo nella Gold Cup di Cheltenham, Gr.1, al suo attivo anche tre ulteriori Gruppo 1, tra Inghilterra e Irlanda), Clan des Obeaux (vincitore di sette prove di Gruppo, sulle piste di Aintree, Punchestown, Ascot e altre, di cui cinque Gruppo 1), Fakir D'Oudairies (vincitore di sette prove di Gruppo, tra cui quattro Gruppo 1ad Aintree, Ascot e Fairyhouse). Insomma, grande qualità.

La madre di Mauricius è una duplice vincitrice in Listed sulle siepi di Auteuil, oltre Mauricius, ha generato un secondo classificato in Gruppo 3 ad Auteuil in steeple e due piazzati in Listed sempre ad Auteuil.



LA CARRIERA

Vincitore alla quinta uscita a tre anni, curiosamente in steeple, in una prova da 25.000 euro al primo in quel di Auteuil, si è ripetuto sulla medesima pista, ottenendo l'apice nella propria carriera francese nel successivo ingaggio, chiuso al quarto posto nel Prix Congress (Gr.2) sugli ostacoli alti di Auteuil con un rating di 68. Tenuto costantemente nei salotti nobiliari francesi a quattro anni, dove viene sempre impiegato in pattern race. Quattro corse, rispedito al mittente nelle prove di Gruppo. Quinto in Listed a Compiegne. A cinque anni scema di qualità, scende a reclamare dove non vince, costretto alla piazza d'onore. Aichner sgancia 30.000 euro e lo porta in siepi, dopo che in Francia lo avevano valutato uno steepler (92.500 euro di vincite). In Italia cambia la musica. Vince al debutto a Pisa e cresce di prova in prova. Vince tre corse su quattro, finendo secondo (fulminato da Skin Rocks, un vincitore di Gr.1 che secondo Davide Satalia era da corse a reclamare) nella prova che non lo ha visto trionfatore. Il suo nome si inserisce nell'albo d'oro di Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1) e Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1). Caduto nella Gran Corsa Siepi d'Italia (Gr.1), si riscatta nella Gran Corsa Siepi di Merano (Gr.1) chiudendo secondo, alle spalle del compagno di colori Zanini. Al rientro, dopo quattro mesi di pausa, vince ancora a Pisa, impreziosendo la sua bacheca con la medaglia d'oro nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3) con un'affermazione disarmante. 73.000 euro circa le vincite in poco più di un anno. Campionissimo in Italia, poco da aggiungere. Nel 2023 vince tutto quello che c'e' da vincere in siepi in Italia.


LE CHANCE

Favorito netto, difficilmente battibile. Cliente fisso nella categoria, ha trovato in Italia la terra di elezione. Non sembrano esserci a orizzonte avversari degni di tal nome.



6. VOLKOV JELOIS

 
VOLKOV JELOIS
per il doppio di scuderia
(Foto: Matteo Mancini).

LA PRESENTAZIONE

Gregario non paragonabile per qualità ad altri portacolori che Aichner è solito schierare negli appuntamenti apicali. Sembra rappresentare il minimo utile per chiudere il doppio nella corsa, evitando di rispolverare i calibri pesanti. Si è adattato bene al tracciato e ha mostrato buone punte di velocità. L'assenza di Pope ne fa il contro-favorito.


LA GENEALOGIA

Remoto inbreeding 5x5 su Lyphard, su una linea che presenta elementi che suggeriscono un buon adattamento agli ostacoli. Un rappresentante di Linamix sulla via paterna e uno di Take Risks su quella materna, in un'apologia dei mantelli grigi che ben sembra rappresentare l'accoppiata col compagno di colori Mauricius.

Il padre Vol de Nuit è una vecchia conoscenza dell'ippica italiana, avendo corso per la Nuova Sbarra in Italia. Figlio di Linamix (come Martaline), ha vinto dai 1500 ai 2300 metri, con successi due volte nel Signorino (L) a Roma e nella Coppa d'Oro di Siracusa (L), secondo nel Presidente della Repubblica (Gr.1), nell'UNIRE (L), secondo, terzo e quarto nel Gran Premio di Milano (Gr.1), secondo e terzo nel Carlo D'Alessio (Gr.3), secondo nel Berardelli (Gr.3).

Modestissimo in riproduzione, tasso di monta dai 2.000 ai 1.500 euro. Non ha prodotto nessuno vincitore classico mostrandosi più performante in ostacoli. Una dozzina di vincitori in ostacoli e quattro stakes performer. Volkov Jelois rappresenta l'apice della sua produzione, 6 vittorie tra siepi e steeple in Francia, con tre piazzamenti in Listed in siepi (terzo nella Corsa Siepi di Treviso) e un terzo posto in Gruppo 3 a Pisa nella Gran Corsa Siepi di Pisa. Si ricordano inoltre la modesta Musique de la Nuit, 2 vittorie in siepi a Grosseto, seconda nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L), il modesto Lost Monarck, 6 vittorie di cui 4 in cross, terzo nel Premio dei Giovani (L) a Merano, quarto nel Tagliabue (Gr.3) a Merano, e Heaven's Night, 2 vittorie e tre piazzamenti in Listed in Francia.

La madre di Volkov Jelois ha corso da due a tre anni, ottenendo 1 vittoria in handicap sul miglio a Longchamp e alcuni piazzamenti in handicap. Modesta in razza, su sei figli scesi in pista solo due sono risultati vincitori, tra questi c'è lo stayer Volpone Jelois (fratello pieno di Volkov Jelois), 8 vittorie (una delle quali in hurdle in Inghilterra) per lo più a reclamare.

Modesta anche la seconda linea materna dove, oltre a diminuire la presenza di ostacolisti, si trova una modesta stakes performer, Venice Jelois, terza in Listed a Toulouse e protagonista di una vittoria in ostacoli. Sulla terza linea, oltre a un vincitore in ostacoli, si trova il primo stakes winner, duplice vincitore Listed nella provincia francese e a Deauville, secondo in Gruppo 3 a Lyon Parilly.


LA CARRIERA

Debutta in siepi dopo due mancati piazzamenti in piano, ottenendo nel primo anno di corse, a tre anni, tre vittorie in siepi su tre piste diverse: Strasburgo, a reclamare ad Auteuil, e Cagnes-sur-Mer. Inizia la stagione dei quattro anni, con un secondo nella Gran Corsa Siepi dei 4 Anni di Cagnes-sur-Mer (L) che gli vale il suo apice di rating di 65. Assente dalle corse per cinque mesi, rientra terzo in steeple a Clairefontaine non riuscendo a ultimare le due successive corse in buona compagnia. Sul finire stagione trova il terzo posto nel Prix Marc Antony (L) in siepi ad Auteuil e due vittorie consecutive in steeple a Cagnes-sur-Mer da 14.000 e 18.000 euro al primo che lo portano a provare la Gran Corsa Siepi di Cagnes-sur-Mer (L) che vede terminare secondo l'Aichner Capivari. Volkov giunge ultimo, terminando a una ventina di lunghezze scarse dal portacolori italiano e a otto lunghezze da Edinson.

A cinque anni ottiene poco, due terzi posti ad Auteuil in steeple in prove da 25.000 euro al primo. Sul finire di stagione scema a reclamare a Cagnes-sur-Mer dove, pur se giunto terzo, viene ignorato a 9.000 euro. Non a caso, forse, resta fermo otto mesi. Rientra secondo in classe 3 a Clairefontaine e vince a reclamare in steeple ad Auteuil. Qui lo acquista Josef Aichner per 16.600 euro che lo dirotta a Treviso. Favorito del campo insieme al compagno Piton des Neiges, delude oltremodo. Terzo quantificato come “lontano” da Sky Constellation e Ivo. Aichner e Vana jr lo ripropongono a Cagnes-sur-Mer. Non piazzato, è costretto a una pausa di un anno. Rientra a dicembre 2023, facendo poco in quattro uscite, se non un terzo posto in discreta compagnia in un handicap in siepi da 27.900 euro al primo, dove rifila sette lunghezze a Capivari.

Corre bene a Pisa, dove imposta il ritmo della Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3) chiudendo terzo a distacco dai primi due, ma davanti di undici lunghezze a Machinos e ancor di più a Magneto nonché a Dirham Emirati poi caduto sull'ultima siepe.


LE CHANCE

Dovrà stare attento a Magnolia, sulla carta l'unica che potrebbe scombinare i piani di Aichner.



PRONOSTICO: Mauricius, Volkov Jelois.