domenica 28 giugno 2015

Statistiche al giro di boa della stagione.

PRIMA PARTE DI STAGIONE IN PILLOLE PER LA DIGESTIONE DEGLI ANTI-FAVERO

Free-lance Matteo Mancini.



Con la giornata di ieri si è conclusa la prima metà della stagione ostacolistica italiana. Sono state novanta le corse disputate fin dal sei gennaio, tra le piste di Pisa, Treviso, Milano e Merano, di cui 56 in siepi, 20 in steeple-chase e 14 in cross country. Netto dominio per lo specialista PAOLO FAVERO. Il trainer di Sinigo ha fatto corsa a sé, pur lasciando per strada vari gran premi agli avversari. Delle dieci "classiche", da intendersi pattern race, il leader incontrastato della classifica allenatori se ne è aggiudicate "solo" sei, grazie ai successi del trio High Master (grande scoperta in anteprima del blog e cavallo con il maggior numero di affermazioni stagionali: cinque), Sol Invictus e il regredito Kisanji. A dargli filo da torcere sono stati soprattutto Josef Vana Sr, sugli ostacoli alti con Cornet Obolensky (il più forte in assoluto, nella stagione, tra i cinque anni e oltre), e Ilenia Nero con Chiaromonte sulle siepi. Grossa sorpresa poi per la ceka Petra Marcova trionfatrice contro ogni pronostico nel Grande Steeple Chase di Treviso con l'oggetto misterioso Catch Life (unico cavallo nato in territorio ceko a risultare vincitore).

Il movimento ha proposto molti allenatori emergenti, chi alla seconda stagione chi alla prima, con risultati in alcuni casi sorprendenti. Sono stati 47 gli allenatori a confrontarsi con le prove ostacolistiche di questa prima parte di stagione. Altissima la percentuale di allenatori della Repubblica Ceka e della Polonia. Tra le "nuove proposte" si è distinto Mario Marcialis, capace di vincere tre corse mettendo in pista cinque soggetti e portando quattro di questi al piazzamento. Il trainer è alla sua seconda stagione ostacolistica e, a nostro avviso, è la sorpresa della stagione grazie a un rullino di marcia assai costante. Bene anche Ilenia Nero, soprattutto per gli acuti del citato Chiaromonte, unica delizia di una stagione che, altrimenti, sarebbe stata per lei deludente. L'ex Dormello ha regalato alla trainer meranese la prima vittoria in carriera in Gruppo 1, soddisfazione non di poco conto e che rende così, da sola, magica la sua stagione sebbene, contrariamente a quanto si dica, non possa ritenersi storica: la Nero non è la prima donna allenatrice a vincere in categoria Gruppo 1 (da rilevare inoltre che un tempo le corse in ostacoli, in Italia, non beneficiavano di tali classificazioni), prima di lei c'è stata, come minimo, una certa Astrid Giambertone che, guarda caso, lavorava proprio con i materiali della Dormello Olgiata. 
Plauso anche a Laura Marinoni la quale, nel suo piccolo, si è dimostrata assai abile a togliersi qualche soddisfazione con una coppia di grigi. Idem Michelino Bebbu, bravo a destreggiarsi col solo Thibodeau. Ha debuttato invece, domenica scorsa, Paola Palmieri alla prima in assoluto in carriera e terminata in ultima posizione alla guida della nuova scuderia, a sfondo societario, Ostacoli in Rosa. 

Tra i big Paolo Favero spadroneggia senza quasi rivali. 53 vittorie, 37 secondi posti, 35 terzi posti, 18 doppiette e 4 triplette sono numeri tali da lasciar comprendere che il movimento ostacolistico italiano risponde quasi a un sol nome. Il meranese ha schierato 65 soggetti su 238 scesi in pista ovvero il 27% del totale, disponendo di soli quattro proprietari (Marbell, Magog, D'Altemps e Schileo) oltre sé stesso. Il solo Vana sr, assai più discosto, è l'unico che sembra poterlo impensierire con maggior convinzione. L'eroe di Pardubice, avendo a disposizione 26 allievi, ha ottenuto 12 vittorie e ha siglato due doppiette, unico a riuscirci, Favero escluso, s'intende. 

Luci e ombre per Francesco Contu, molto sfortunato nella prima parte di stagione a causa di una lunga serie di cadute che hanno visto protagonisti Columbu e Maceli, in alcuni casi a vittoria conseguita. Il sardo, con 17 cavalli e la Sc. Milano scuderia di punta, ha ottenuto appena quattro vittorie, con qualcosa come nove secondi posti all'attivo (è il primo nella classifica di chi si è piazzato più volte in posizione d'onore, Favero permettendo). La sensazione è che abbia raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato, Tramonto a Ivry aveva fatto vedere cose divine ma non si è più rivisto in pista, Mr Vittorio non è riuscito a vincere corse che sembrava aver dominato e anch'esso è sparito di scena quasi da un mese. Peccato, ma saprà riprendersi. Bene Eros Ostanel, partito al fulmicotone a Pisa e poi costretto a ridimensionare il materiale. E' il quinto in classifica, alle spalle di Marcialis, con due vittorie e svariati piazzamenti. Al momento sta correndo con sei pensionati tutti di sua proprietà.

Tra gli altri hanno convinto Alex Taber, peccato che non si sia visto più di tanto il suo elemento di punta (Kazoo), in sodalizio con Josef Aichner (sette i cavalli schierati da mister Fatal Mac), Gianluca Bastianelli bravo a far di necessità virtù con lo scarso materiale numerico (il piazzamento ottenuto con Kontigo vale quanto quattro vittorie) e Nicolò Simondi che ha rigenerato un Ernesto che sembrava aver smarrito lo smalto dei tempi migliori,

Ha deluso, fino a ora, Raffaele Romano, incapace di bissare i successi ottenuti quando faceva il jockey (due sole vittorie, una ieri). Il bresciano è partito con un materiale scadente, riservandosi il meglio per Merano, grazie anche agli investimenti di Elia Tanghetti. Per lui venti cavalli, molti dei quali di piccoli proprietari, senza alcun grande campione in scuderia. Il tre anni Silver Tango la notizia più lieta, qualche speranza riposta poi su Dominato, dura con gli altri anche se ci sono alcuni nuovi arrivi che devono ancora far vedere qualcosa.

Pessima prima parte di stagione per Giuseppe Satalia e compagnia, inutile nascondersi. Grande entusiasmo fin qui, arrivo di scuderie importanti (la Incolinx) e di qualche soggetto che in piano non è andato male (Unisol, Vespro Place), ma per ora tante delusioni e nessun successo (1 secondo posto e due quarti posti), con Davide Satalia in grosse difficoltà a trovare ingaggi extra (o forse è una libera scelta?). Il trainer romano è ventunesimo in classifica, alle spalle, tra gli altri, non vuol suonare come oltraggioso o denigratorio ma si vuol sottolineare la differenza di qualità del materiale a disposizione, di Stella Giordano, Giliuliano Rota, Aldo Locatelli, Michelino  Bebbu e Laura Marinoni. Le notizie di cartello sono i recuperi di cavalli importanti come Tullio Ostillio e Trangle d'Or, ma affidarsi a soggetti reduci da grossi infortuni come questi è quanto mai ardito.

I successi di Paolo Favero si rispecchiano poi nella classifica fantini e nella classifica gentleman, dove gli "uomini" del top trainer furoreggiano incontrastati.
Josef "Big Joe" Bartos è il leader assoluto con 34 successi (10 a Merano, 9 a Pisa, 8 a Treviso e 7 a Milano), in 79 uscite per una corrispondente percentuale di successi pari al 43 %, quota a dir poco impressionante. Il ceko si è dimostrato il migliore in pista anche se ha beneficiato, quasi sempre, delle migliori scelte schierate da Favero e si è aggiudicato il primo posto nelle classifiche di tutte le piste italiane che ha affrontato nell'annata. Il suo inseguitore più prossimo è il connazionale Josef Vana Jr distanziato di oltre venti lunghezze. Il figlio d'arte, infatti, ha collezionato 13 successi in 71 ingaggi (18%), andando al marcatore in posizione di rincalzo per 43 volte. Dietro ai due il vuoto.
Il francese Sylvain Mastain è stato il più convincente, prima che un infortunio in allenamento lo mettesse fuori gioco, piazzandosi in terza posizione su tutte le piste con due successi ottenuti in ciascuna di esse (escluso Merano dove, di fatto, non ha quasi corso) e  spesso con seconde linee di Paolo Favero. Sono sei i successi che il transalpino può vantare, uno in più dell'ottimo Alessio Pollioni (primo tra gli italiani) che vanta una percentuale di successi prossima a quella di Vana Jr con il suo 17% figlio di cinque successi su 29 corse. Bene poi la seconda monta di Josef Vana sr ovvero Jan Kratochvil, opportunista al punto giusto tanto da capitalizzare al massimo alcune assenze del fantino principe di scuderia così da riportare quattro vittorie e 23 piazzamenti in 39 corse.
Più attardati e fin qui con meno di quanto avrebbero, probabilmente, potuto preventivare a inizio stagione Dominik Pastuszka e Davide Columbu con tre vittorie a testa e col secondo che credo abbia riportato il record di cadute e il primo che, invece, si è reso protagonista di una guarigione lampo da una caduta. Doppi successi per i veterani Dirk Fuhrmann e Raffaele Romano (poco per top jockey come loro) e per l'emergente Ivan Cherchi, fortunato e anche bravo a sfruttare l'appoggio di Ilenia Nero così da conquistare due vittorie (tra cui un Gruppo 1) delle tre conquistate in carriera (la prima a Grosseto, a dicembre, con Paolo Favero e La Grande Vera).
Un successo a testa poi per otto soggetti, tra cui mi piace sottolineare gli irlandesi William Shanahan (primo gentleman a conquistare la vittoria tra i professionisti nel 2015, in una prova per debuttanti, grazie all'assolo di Stellato di Josef Aichner) e Gary Derwin (vincitore nel giorno del debutto assoluto in Italia). Tra gli otto si segnala anche il siracusano Andrea Manuele, spesso impegnato con cavalli "impossibili", autore di un'impresa con il tre anni Nostalgia di Fano di Francesco Contu, che gli ha regalato la prima vittoria in assoluto in ostacoli (ne aveva già ottenute altre in piano anche nel 2015 con Time Trial, quarto classificato nella XXX Gran Corsa Siepi di Pisa). Bene poi Christopher Roberts, quasi sempre piazzato in dodici prove e scelta fissa di Eros Ostanel, meno brillante invece Emmanuel Reinhardt che ha montato tanto, ma che ha raccolto poco (comunque una vittoria per lui). Toccata e fuga con successo per Jan Faltejsek in sella a un paladino della Pegas, mentre è finito in Francia Luigi Maceli, in cerca di nuovi stimoli.
Dietro a questi un plotone formato, nel suo complesso (compresi i già citati), da 38 unità di cui sei ulteriori gentleman, con Davide Satalia e Abdil El Rrherras a segnalarsi tra i più impiegati (sedici monte per entrambi), apparizioni sporadiche per gli altri, con Michal Kubik, tra i fantini che siano scesi in pista più di una volta, che è l'unico a non essersi mai piazzato nei primi cinque (sei corse per lui, l'ultima con il sangue nobile Rum Dum).

Ancora più marcati i divari nella classifica gentleman (sette prove tutte in cross country). Ranieri Belluco ha fatto tabula rasa (anche se qualche giornalista avrebbe forse scritto "Tabula Rosa"), sempre per i colori fucsia di Paolo Favero. Cinque successi sui sei, con il sesto mancato per un incolpevole scivolone a Milano di cui è stato vittima Well Dressed. Un successo poi, per gentile concessione di Belluco (quel giorno assente), per Luca Bonacina (poi ripetutamente piazzato col suo Doux Amer) e per Andrea Lancini, quest'ultimo autore di un'ottima prova a Milano. Tra gli altri si segnalano Claudia Wendel, vincitrice sul campo di una prova, ma squalificata per aver aggirato un passaggio obbligato, e Pavel Peprna più volte secondo. Convincente poi il già citato William Shanahan, mentre ha debuttato domenica Robert Hawker. Mancano invece segnali convincenti dagli allievi della scuola di formazione organizzata lo scorso anno dalla società meranese, presumo. I soggetti in questione si sono spesso resi protagonisti di cadute, scarti e altre incertezze che hanno reso assai variabili gli esiti degli sviluppi e degli schemi di corsa. In totale sono scesi in pista 15 soggetti, con la metà dei quali impegnati una sola volta (deciso passo indietro rispetto ai risultati e alle constatazioni sottolineate lo scorso anno).

LA SCUOLA IRLANDESE SUGLI SCUDI
A MERANO.
KIERAN FALLON?


PROSEGUE PROX.con fantini, allevatori, cavalli, gentleman e stalloni






domenica 14 giugno 2015

Sintesi 24' giornata ostacolistica, Maia, Merano.


UN LUCIANI DA QUOTA ASTRONOMICA FA IL BIS DOPO AVER CALATO IL SIGNUM... TRA JURASSIC E LOST WORLD L'ACCOPPIATA E' PRESTO FATTA: JURASSIC WORLD, NEI MIGLIORI CINEMA.

L'allevatore di Jurassic Park, poi ribattezzato per un misterium, Jurassic Blu segna il doppio colpo sempre all'ultima di Merano e questa volta con un fantino alla prima vittoria in siepi in Italia, in luogo di un allenatore.

Dai produttori di JURASSIC WORLD.

Articolo di Matteo Mancini.

Jurassic Blu, originariamente chiamato Jurassic Park, in onore al film di Spielberg uscito nel 1993 e passato alle aste ANAC con tale nome proprio in quell'anno, fa affiorare una certa nostalgia del tempo che fu, una nostalgia che richiama in causa persino i blasonati colori della Gerecon Italia, grande estimatrice di cinema come dimostrato da tanti dei suoi portacolori. Figlio di Fayruz e di Hollywell, Jurassic ricevette questo nome dal suo allevatore Stefano Luciani che poi lo vendette alla scuderia Gerecon e da questa passò alla scuderia Otto di Monaco (no, non è il nome di una città, ma quello di un allenatore credo fiorentino). No, non ha nemmeno niente a che fare con Viaggio al Centro della Terra dato che il suo protagonista si chiamava proprio Otto. O forse, invece, ha a che farvi visto che avevamo citato questo romanzo in occasione della presentazione della corsa vinta da Signum (uno che è figlio di Islandia), nell'ultima di Merano di un paio di settimane fa. E si... perché anche Signum era un prodotto proveniente dagli allevamenti Luciani e oggi, all'ultima di Merano, debutta un certo Nostalgia di Fano e indovinate un po' chi ne è l'allevatore? Proprio lui, Stefano Luciani. Il tutto avviene in occasione dell'uscita del quarto episodio dei dinosauri, Jurassic World, e nella giornata meranese non possono mancare una figlia e un nipote di Lost World, nome ricollegato a un certo romanzo del 1912 di Conan Doyle da cui tutto ha avuto inizio e che potremmo definire il nonno di Jurassic Park, il film, tanto che il romanziere Michael Crichton lo ha citato come sottotitolo del secondo episodio, e pensate un po', questo Lost World, il cavallo, è padre della compagna di colori nonché madre di quel Silver Tango finito proprio alle spalle di Signum e ancora una volta in pista all'ultima contro un prodotto griffato Luciani, quello che mise in razza un certo King of Tales e che tanto fu emozionato dal primo capitolo di Steven Spielberg.

Andiamo però a  vedere cosa è successo in pista, perché quel che è successo in sala l'ho già scritto in un altro blog.
Cinque prove in ostacoli, ritorna il cross riservato ai gentleman e amazzoni, è il sesto della stagione. In scena anche due steeple e due siepi di cui una per tre anni.
Dominio pressoché assoluto per Paolo Favero che centra quattro vittorie su cinque, più una quinta in piano con Red Pilgrim che premia la fiducia del suo entourage con il secondo successo consecutivo sulla lunga distanza e con Ferramosca in sella in luogo di Jana Prikaska. Il trainer di Sinigo vince, ma ottiene tutti successi inattesi con le seconde linee più in palla dei favoriti. A giocare bislacchi tiri mancini è il terreno insidioso, come dimostra la caduta nel tratto piano di Shame (cavallo che ha segnato il record di uscite stagionali con nove corse sulle spalle), ma anche risvolti dai tratti thrilling come nel cross di apertura che ha visto un duello tiratissimo per la leadership tra il positivo Regain Madik e l'APQS Uvea. I due, come avevamo paventato altrove, si sono dati gran battaglia, ma sono finiti per non imboccare correttamente un passaggio obbligato con consequenziale squalifica finale. Vince di gran classe Regain Madrik, ma Claudia Wendel dovrà strozzare il suo grido in gola, mentre Uvea cede nettamente alla distanza ingoiata dal finale, sul passo, di Monte Pelmo che regala il quarto successo a Riccardo Belluco su cinque prove, davanti a un buon Pakamo, al rientro sugli ostacoli da due anni e con l'irlandese Shanahan in sella (unico ad aver vinto tra i professionisti nella stagione), e un Doux Amer in deciso regresso.

Grande protagonista anche Francesco Contu, il decano degli allenatori ostacolistici e il veramente sfortunato in tutta la stagione. Il trainer sardo ha almeno tre vittorie in meno in classifica frutto di svariate cadute sull'ultima siepe e di distanziamenti discutibili. Anche oggi poca fortuna per lui con la bellezza di tre secondi posti fino al clamoroso successo finale centrato dal debuttante Nostalgia di Fano, quotato 47 a 1, il quartultimo cavallo del campo di tutta la riunione. Sono dunque Contu e Nostalgia di Fano i protagonisti assoluti della giornata. Proveniente anch'esso dall'allevamento Luciani, che aveva visto trionfare due settimane fa un altro debuttante, Signum, la baia ha sorpreso tutti regalando la prima vittoria in carriera in siepi al fantino Andrea Manuele. La femmina è sempre rimasta in coda al gruppo insieme al compagno di allenamento Denonvai per poi farsi sotto nelle ultime battute di gara, poco prima dell'imbocco della curva finale. Bravo nella gestione Manuele capace nel tratto piano finale di resistere al grande ritorno di Silver Tango, sempre brillante sui primi. I due separati da corta incollatura per quella che è l'accoppiata più perfetta della giornata. Primo un prodotto dell'allevamento di Jurassic Park, secondo il nipote di Lost World. Completa il podio il ritrovato Sbarazzino, quest'oggi in palla dopo il deludente debutto, ancora per Francesco Contu al training (un primo, tre secondi e un terzo posto nella giornata). Passo indietro, ma non troppo per Kandhamal che chiude davanti a quello che fino a oggi era considerato il leader generazionale ovvero Multiplier, quinto e mai in condizione di impensierire gli avversari. Malissimo, peggio del solito, Ho Yam Lay, fermata al termine della dirittura opposta a quella di arrivo, e Misterium.

Torna alla vittoria Dar Said, sui 3.900 in steeple del Val Passiria, ed è l'unico favorito in casa Favero a vincere. Il nove anni regala la terza affermazione a Rosati Colarieti che si sistema in seconda posizione alle spalle di Giulio Frascatani nella speciale classifica dedicata agli allevatori italiani. Trentunesimo successo per Jo Bartos, il settimo a Merano, ma grande battaglia finale col debuttante in Italia A Ton Tour. Il nuovo acquisto della Milano è andato molto vicino ad aver ragione sul fucsia e ha sferrato un duro attacco al favorito, non riuscendo tuttavia nell'aggancio. Terzo, vicino, Alcydon Fan. La gara è stata segnata dall'andatura moderata imposta dall'Aqps Top Secret, poi buon quarto sul passo. Rientro incolore per Giant Hawk, mai in corsa Mamacita Tango che fa comunque piacere vedere in pista dopo il brutto capitombolo sul muro. Caduto sulla curva di Marlengo, nel tratto piano, Shame.

Degna di nota infine la vittoria al debutto in Italia per l'irlandese Gary Derwin che ha spinto con grande energia Constantine (altro film che ho visto al cinema) in una sorprendente passerella finale nel Pr. Or Jack. Il figlio di Holy Roman Emperor ha dimostrato grande attitudine al terreno e alla pista e ha piazzato uno spunto finale sorprendente, specie per i bookmaker che lo avevano quotato 11 a 1. Secondo un'altra sorpresa, non per noi, Sentimentodarcadia che ha mutuato lo schema di corsa del debutto, pur facendo un'andatura di testa leggermente meno arzilla. Attenzione alla prossima uscita di Windfinder, l'allievo di Vana, un tempo molto qualitativo in piano, ha dato la sensazione di saggiare le siepi e, forse, di essere a corto di preparazione.  Vana jr lo ha tenuto sempre fuori dalla mischia, per piazzare lo spunto finale ormai lontano dai primi. Migliorerà di parecchio nelle prossime corse. Caduto sulla siepe che immette in dirittura di arrivo Makarenko, quando però avrebbe potuto dire qualcosa solo per una piazza. Malissimo i reduci del Corona Ferrea, in particolare il discontinuo Don Viannei, caduto quando ormai aveva detto tutto quello che aveva da dire. Conferma i propri limiti Lord of the Nile, quinto lontano dal vincitore.

Successo infine per Dominik Pastuszka che rientra dall'infortunio subito con una vittoria a sorpresa in sella a un Company of Ring in formato Alpha Two. Giusto omaggio alla dipartita di Cristopher Lee avvenuta domenica scorsa, ma comunicata dal Telegraph solo quattro giorni dopo. L'attore inglese, imparentato un po' con gli italiani e protagonista della più fedele trasposizione di Dracula di Bram Stoker (film girato, in parte, da Franco dietro casa mia a Tirrenia) era stato l'unico ad aver conosciuto lo scrittore Tolkien tra tutti i partecipanti al film La Compagnia dell'Anello. Il baio, tutto spostato sullo steccato opposto, non ha voluto mancare l'appuntamento con il cinema e ha avuto ragione di Grand Link e di una Nelly Darrier assai più convincente dopo il passaggio di allenatore. Incredibile delusione di Trafalgar Square, ceduto alla distanza, e soprattutto di un irriconoscibile Solar Focus mai capace di destarsi dall'ultimo posto.

Vittorie nelle piane poi per Troppo Forte, in formato palude del caimano, che regala il vero successo di giornata alla Wendel (vittoria agile su Abbiati), dopo la squalifica nel cross, e il doppio di Point Blank ancora per Belluco. Debutto per la giubba della signora Sala, giubba speculare a quella Dormello con l'aggiunta di bracciali e risultati, per ora, inversamente proporzionali e ritorno in sella di Giada Menato per il training Satalia (un ultimo posto con un cavallo comprato a Pisa per 8.050 euro e un penultimo posto, dopo gara di testa, con l'ex siepista Crissolo). Questo almeno secondo i programmi ufficiali, nella realtà invece la giubba non è rossa ma bordeaux, come mi è stato giustamente segnalato e come io stesso avevo già verificato prima della corsa, ma i programmi sono  i programmi. Questa storia mi ha fatto venire in mente l'errore clamoroso che per anni ha coinvolto il proprietario-gentleman Nerino Capon, i cui colori sono apparsi in pista nella giornata da Denonvai (soggetto da noi fotografato e di cui abbiam parlato nella riunione pisana facendo i complimenti a Salis per la caparbietà con cui lo ha portato all'unico piazzamento ottenuto), da non confondersi con Denovian che presto dovrebbe apparire proprio sulle siepi di Merano. Ebbene il signor Nerino Capon, per anni, si è visto trasformare la propria giubba, specie dallo Sportsman, se non ricordo male in bianca con cap nero, quando invece è viola e verde marino. Dopo il Voyager di Giacobbo il Mistero di Ruggeri.
Debutto, in conclusione di articolo, in Italia per Danzki, da Bushranger, recente acquisto Favero a Tattersalls, che non ha impressionato favorevolmente, finendo dietro ad Alfono e Itasip.

Appuntamento al 21 con uno dei principali gran premi in cross country.


lunedì 8 giugno 2015

Sintesi 23° Riunione ostacolistica, Maia, Merano.


UN MORDICCHIO IN VENA DI IRONIE SBRANA GLI AVVERSARI.


Un oggetto non ben identificato brilla sul cielo di Maia e la giornata diviene "Ai confini della Realtà": si passa dall'Islandia di Signum a l'Isola del Tesoro con l'irruzione finale di Giacobbo e del suo "Billy Silver". Quote astronomiche nel firmamento stellato altoadesino. Pubblico in contemplazione. Tutto questo e altro a...

...A cura di Matteo Mancini.


Un certo Ciro, non Vincenti, anche se la sua soluzione non fu affatto perdente e se il suo cognome è piuttosto in sintonia con la tematica qui oggetto di esame, dato che si chiamava Ippolito, un giorno ebbe un'idea brillante. Pensò infatti di prendere il titolo di un film famoso, Alien, e di produrre un nuovo film che avesse avuto come titolo Alien 2 sulla Terra senza poi aver alcuna relazione con quello di Scott, se non il fatto che lo avrebbe dovuto girare un tale Proietti... E lo sapevo che alcuni di voi sarebbero subito caduti in errore senza neppur dover saltare!!! No, non è quello di Febbre da Cavallo, che pure scottava non poco viste certe evoluzioni del mercurio nel termometro, bensì Biagio, grande sceneggiatore di sceneggiati televisivi che più gialli non si può e che io ho avuto il piacere di conoscere ottenendo dallo stesso la consegna di un certo premio. Questo Ippolito, insieme ad altri suoi colleghi, aveva capito come il titolo di un film (o di un libro o di un articolo) era particolarmente importante per la fortuna o meno di un dato lavoro, a prescindere dai contenuti, talvolta del tutto assenti o raffazzonati. E realizzò un successo commerciale a dir poco clamoroso, ricorrendo a una manciata di trippa da apporre sulla telecamere e scomodando persino le forze dell'ordine attirate da uno strano puzzo liberato da uno scantinato di un condominio. «Non avran mica commesso un delitto?" si dissero alcuni agenti. «No, signori» risponderà loro Ippolito «Era la trippa andata a male, lieti che siate venuti, ora il mio film godrà dell'alone di culto!»
Bene, siamo qui con un grande esperto di passaggi incrociati da una materia all'altra e soprattutto di ripescaggi dagli articoli precedenti fin qui pubblicati su queste pagine. In occasione della prima giornata stagionale di Treviso (articolo pubblicato il 4 marzo), il cui titolo di presentazione si chiudeva con la frase Alla ricerca del cavallo perduto, vi avevamo proposto un corposo dossier all'interno del quale  risultava presente una particolare foto di Mordicchio, sotto cui campeggiava la seguente descrizione: "Eros Ostanel chiede informazioni al rientro di Mordicchio. Sulla sinistra passa il dominatore della riunione PAOLO FAVERO, in posa pensierosa". Subito sotto poi avevamo pubblicato la foto di un aereo invisibile, l'F-117 Night Hawk con scritto "Oggetti misteriosi su Treviso". L'articolo poi si chiudeva con la foto del calciatore Camillo Ciano nato nel giorno della foto scattata a Mordicchio, meno un mese del calendario commerciale. Ebbene Mordicchio, piuttosto curiosamente, risultava tra i protagonisti assoluti di quell'articolo, anche in virtù di un particolare aneddoto relativo al rientro dell'ex Gran Corsa Siepi di Roma corsa a Pisa e da noi riportato. Questo soggetto, da dopo Treviso, non ha più corso ed è riapparso in modo incredibile domenica scorsa a Merano. Coincidenze o strani signum del destino? Leggenda o agenda? Ironia o concreta realtà?
Andiamo a vedere cosa è successo in pista dopo l'apertura col cross e come ormai avrete capito in certe corse può succedere di tutto, ma questa volta avete capito male... a sorprendere è stato tutto il resto, ma non c'è da restare troppo a bocca aperta data la presenza alla seconda di Twilight Zone, ritornato a Merano dopo l'ottimo secondo posto nella riunione del G.P. Merano di settembre scorso. 
Allacciate allora le cinture e preparatevi a vivere le pure emotion della giornata facendo un po' di spazio anche a John Titor data la presenza di ospiti illustri ed eccezionali.

Si parte con i festeggiamenti dovuti alla giornata della festa dello sport tributata dall'organizzazione Maia. Vi parteciperà con grande enfasi anche Paolo Favero che, per l'occasione, penserà bene di ispirarsi ai principi decoubertiani piuttosto che a quelli machiavellici, lui che, da audace estimatore di stalloni di gran classe, non potra non apprezzare nel ricordo l'incredibile qualità riproduttiva di un tale Machiavellian. E così, contagiato dallo spirito sportivo e distratto dalla presenza dei campioni dello sport di altre discipline e anche dall'enorme mole di successi fin qui macinati (quarantacinque, uno in più rispetto alle pole di Lewis Hamilton trionfatore in serata sulla pista del "fantino" della Formula 1, cioè l'aviatore Gilles Villeneuve, uno che in fatto di febbri ne sapeva qualcosa), si "limiterà" a vincere due sole corse (una in piano) senza piazzarsi nei primi tre in nessuna delle altre. Per il "principe" maestro della pista (in vena anche lui di ironie con Principe del Mare, lui che è della montagna) una giornata da balneante fin troppo esposto ai raggi di un sole altissimo nella volta celeste e così cocente da indurlo (mormorano alcune voci tutt'altro che attendibili e fin troppo ciarliere), nel post-gara, al ricorso della crema idratante dato un certo rossore dovuto al fin lungo pellegrinaggio pomeridiano aperto dall'ex pisano Nils ed esaltato da Red Pilgrim con una monta per lui inedita (a tal proposito, se siete interessati, con un settino ve lo portate a casa).

Le competizioni venivano aperte dal cross Anniversario degli Steeple Chase di Italia, esame propedeutico all'eccesso ai gran premi primaverili di specialità. 4.100 metri da macinare con soli cinque al via. Impossibile fare gioco, favoritissima la scuderia Favero (1.15) composta da Nils, Ara Gold e Racconigi, con i primi due a contendersi le chance di vittoria. Possibile sorpresa per il rientrante Arman, presentato dai due Josef Vana e ben trattato al peso. Davide Satalia invece rispolvera dal Giurassico una "belva" di qualche anno fa, una scoperta di Auteuil si potrebbe quasi definire, assente però da tre anni. No, non fate ironie proprio nella settimana dell'uscita di Jurassic World (poker di Spielberg abbastanza in linea con la corsa, peraltro)... voi non siete mica Mordicchio e nemmeno lui dato che è un erbivoro e non è un sauro.

La corsa non riserva grandi sorprese. Ara Gold si incarica di fare l'andatura a ritmo discreto, fin quando Davide Satalia, piuttosto stranamente, va a rompere gli schemi precostituiti dettati dallo sviluppo del tema proposto ai candidati dagli organizzatori, andando a tirare via di buona lena con Trangle d'Or. Il francese di proprietà della scuderia Liga la Sela (al debutto in ostacoli) riesce a sorprendere anche il telecronista con una voglia di galoppare e una cadenza che fa quasi sperare a qualcuno, in piedi in tribuna, alla sorpresa della giornata più clamorosa (non lo sarebbe affatto stata), ma come disse qualcuno nel vedere certe gesta di un tale Antonello da Messina, è un fuoco di paglia. Il cavallo, a poco a poco, cede e viene di nuovo rilevato da Ara Gold inseguito da Nils. Sembrerebbe una lotta a due, specie quando si impegna la curva conclusiva, con Arman a inseguire più indietro e gli altri staccati con in coda un deludente Racconigi. Dopo l'ultima siepe Nils allunga molto bene su Ara Gold che viene acciuffato sul palo dal grandissimo finale, sull'estremo lato della pista, di Arman in un epilogo recitato a memoria da Josef Vana jr. Quarto, ben distante, Racconigi ha facile gioco su un esausto Trangle d'Or da cui (forse) Satalia ha preteso fin troppo (ma amministrare un po' più la corsa, stando in fondo, avrebbe guastato all'esito finale?).
Quartancinquesimo successo per Paolo Favero, poker servito da Nils (unico cavallo ad aver vinto quattro corse su quattro in ostacoli nella stagione italiana), trenta e lode invece per Josef Bartos assoluto leader incontrastato nella classifica dei jockey con 68 corse disputate (30 vittorie e 28 piazzamenti).
Mi preme poi fare una sottolineatura su Nils, oggi definito come un mostro sacro delle prove in cross. Si tratta di un cavallo che, dopo interessante inizio carriera a Pisa, era finito nelle categorie di minima (decisamente ciuco in piano) debuttando poi in modo assai deludente in siepi, a quattro anni, stentando a piazzarsi in categoria vendere. E' diventato, di fatto, molto competitivo solo dopo aver compiuto sette anni e in corrispondenza al passaggio in categoria cross. Questo per dire che i buoni risultati conseguiti sono sì merito di Paolo Favero, che riuscì a fare qualcosa del genere anche con Fatal Mac (a mio avviso di categoria di gran lunga superiore), ma sono anche attribuibili a un lotto di avversari poco competitivi per la categoria. Inutile nascondersi dietro i mignoli di una mano di un bimbo di cinque anni. Lo stesso Arman, prima di passare ai cross, navigava in categorie vendere, mentre altri sono soggetti che dire curati da infortuni è dir poco.

Tutto previsto nel Comune di Merano che ha visto la netta vittoria del Freitag Burgraff che ha anticipato Twilight Zone nella lunga volata lanciata da Stucchi prima dello sbocco in dirittura d'arrivo, dopo sfuriata iniziale di Frantic Storm. Buon terzo Fernando, capace di chiudere molto vicino a Twilight. Achen, al rientro in piano dopo carriera ostacolistica, quarto mai in corsa ma capace di superare il calante Frantic Storm per la gioia dell'amazzone Nero. Dispersa per la pista, e giunta a una decina di secondi dal penultimo, Giallorossa con l'incolpevole Wendel in sella, quella del fratellastro di Trangle d'Or, cioè Regain Madrik.

PROSEGUE DOMANI



Il corsaro BILLY SILVER
Ideale commistione tra Billy Bones e John Silver che, tramite i Voyage di Jules Verne, permette di passare
da Viaggio al Centro della Terra a L'Isola del Tesoro del Voyager di Giacobbe emigrato dalla
Toscana in Rep.Ceka proprio come BIG MAGO.
(Foto presa dall'eccellente sito www.josef-vana.cz)

venerdì 5 giugno 2015

23° Giornata Ostacolistica, Maia, Merano.


QUARTA GIORNATA TELEGRAFICA

A cura di Matteo Mancini


Il caloroso pubblico altoadesino pronto a gremire la tribuna in mezze maniche.


Quattro prove in ostacoli su sette, si rivede poi a Merano Twilight Zone mentre torna in piano, dopo anni, Achen. Nella prima prova, cross country sui 4.100 metri, spettatori che assisteranno allo spettacolo in pista senza mattere mano al portafoglio dato un trio Favero difficilmente battibile. Ara Gold forse preferibile a Nils (sempre vincitore nel 2015), con Racconigi a fungere da sorpresa. Qualche chance per il rientrante Arman, bene al peso. Satalia rispolvera invece dai prati un nuovo pezzo illustre, Triangle d'Or (tre anni di inattività, un tempo ottimo soggetto proveniente dagli allevamenti del grande Cottin), e fa il suo debutto stagionale in cross, così come fa il debutto in ostacoli il nuovo proprietario Ligalasela (speriam che il sottopancia allora sia stato ben allacciato onde evitare di fare la fine di un certo Emiliano, proprio là dove La Faina era di casa...), scuderia con cui Satalia ha vinto per l'ultima volta in piano con Liu Gin (nulla a che fare con Chun-Li scuola Street Fighter). Per Giuseppe Satalia e seguito, nel 2015, 31 corse e due sole vittorie (e quattro altre volte tra i primi tre), entrambe con Liu Gin in piano.

Pronostico Mancho: Ara Gold, Nils.

Siepi in scena alla terza corsa, Pr. Gargazzone, 3.300 siepi per quattro anni. Debutta in Italia e in siepi Dominato, proveniente dall'Allemania, rientra da settembre. Mario Marcialis, credo per la prima volta, presenta due allievi nella medesima prova. Nove al via. 

Prima fascia: Prova a Prendermi, Moqorro, Little Bruv.

Seconda fascia: Dominato, Scharamara, Constantine.

Outsider: Superkiki.

Estremi outsider: Sir Rosco, Relativa.

Quattro anni e oltre nella seconda siepi, su distanza più breve (3.000 metri). Dieci al via con soggetti visti e rivisiti. 

Prima fascia: Andrea Doria, Saarinen, Wiston.

Seconda fascia: Halban de Juilley, Drounais. 

Outsider: Salar Fircroft, Principe del Mare

Estremi outsider: Mordicchio, Apres Moi, Germipola.

Si chiude con lo steeple. Anche qua soliti soggetti eccetto il rientro del grigio Billy Silver, assente dalla piste da dicembre.

Prima fascia: Mazhilis, Kamikaze de Teille.

Seconda fascia: Darakti, King Hawk.

Outsider: Shame, Ciro Vincenti.

Estremo outsider: Billy Silver.