giovedì 28 gennaio 2016

Speciale XXXI GRAN CORSA SIEPI DI PISA


UN MENTORE SHOCKIN' PER I PRONOSTICI DELLA XXXI GRAN CORSA SIEPI DI PISA

Il primo Gruppo della stagione sorride a un team maiden in pattern race: cavallo, fantino, allenatore, proprietario e allevatore mai vincenti in categoria addirittura cavallo alla prima vittoria in carriera e allenatore e proprietario alla prima esperienza nel gotha degli ostacolisti. 

A cura di Matteo Mancini

MENTORE ed ALE POLLIONI
tagliano il traguardo della XXXI GRAN CORSA SIEPI DI PISA
(Foto da ippodromosanrossore, pagina facebook).

La Presentazione dell'Edizione XXXI
Risvolto all'insegna della grossa sorpresa sui 3.500 metri della XXXI Corsa Siepi di Pisa, Gruppo 3, un'edizione che, come vedremo, sarà destinata a entrare nella storia della corsa e non solo di questa. Vince, in un ottimo 4.05.30, undici secondi in meno rispetto all'edizione 2015 e record della classica (complice anche la maggiore distanza di molte edizioni precedenti), l'ultimo cavallo del campo, il maiden di cinque anni Mentore, appena quarto in autunno in ascendente a Milano. L'allenatrice Laura Marinoni, alla prima esperienza assoluta in pattern race, vince il premio più importante della sua carriera e lo fa alla seconda vittoria in siepi dopo aver intrapreso questa nuova carriera appena lo scorso anno. Quota stellare di 23 a 1, la più alta registrata tra tutti i vincenti della classica, con quotazione calata in conseguenza dell'interessante debutto sulla pista a epifania quando Mentore, secondo all'epilogo alle spalle di Monello, pagava oltre 50 a 1. In altri termini, se la Marinoni non avesse presentato il suo allievo nella prima corsa dell'anno, molto probabilmente, permettetemi la battuta, avrebbero arrestato tutta l'equipe dopo il traguardo con sequestro cautelare del cavallo teso a verificarne l'identità. Battute a parte, c'è chi ha sorriso con la squadra, vuoi gli amanti delle belle favole, vuoi qualche scommettitore, si narra di grida sentite fin dal C.E.P., di certo alla vigilia tutti attendevano, o quanto meno temevano, un epilogo in salsa duello tra Sol Invictus e Chiaromonte, un confronto giunto ormai alla nona edizione e che ha infiammato le vicende legate all'ostacolismo italiano riservato ai cinque anni e oltre. Ruolo del campione in carica per il primo, chiamato a difendere lo scettro del campione uscente e a esorcizzare la maledizione del doppio da conseguire in serie (nessun cavallo, dalla ripresa della classica, c'è riuscito, con la sola Direction capace di aggiudicarsi due edizioni ma in anni sfalsati). Impegno meno gravoso per l'ex Dormello, motivato a riscattare la goffa caduta del 2015 e a portare dalla sua parte il bilancio degli scontri diretti col rivale, bilancio fermo sul quattro a quattro su scala nazionale, due a zero per il Sol in quel di Pisa.
In pista anche il vincitore dell'edizione 2014, Y me Rebelo, che unito in rapporto di scuderia a Monello, vincitore nella prova di rifinitura di epifania, si candida quale ipotetico guastafeste all'atteso duello di cartello. Forti puntate anche per il trionfatore dei cross di Grosseto Hurricane Mix, che prova le siepi dopo aver vinto il Grande Steeple Cross di Grosseto. Si rivede poi Soros della Joly, addirittura schierato nel Velka di Pardubice nel 2014 e secondo nella Gran Corsa Siepi di Pisa del 2013 davanti a Sol Invictus. Tentativi all'apparenza velleitari per Ernesto, quinto nella Corsa Siepi di Grosseto ma vincente sul molto pesante in steeple a Pisa a inizio 2016, e per il debuttante Roncalli, quest'ultimo in rapporto di scuderia con Chiaromonte e caduto sulla prima siepe alla prima uscita sugli ostacoli. Ultimo cavallo del campo il citato Mentore.

La Corsa.
Paolo Favero gioca la carta Y me Rebelo come front-runner. L'ex Ri.Ma, nove primavere alle spalle ma grande classe passata, scandisce andatura sollecita. Ale Pollioni, su Mentore, si tiene a tiro in scia a Ernesto. I tre sono i più brillanti nella prima frazione di gara e mantengono con stabilità le relative posizioni. Seguono Sol Invictus marcato stretto da Chiaromonte, più brillante del solito il portacolori Ghiotti che rinuncia alla sua classica prova dell'estrema attesa. I due sono presi di riferimento da Hurricane Mix e da Monello, quindi Soros e Roncalli presto fuori corsa.
A metà della dirittura opposta a quella di arrivo esce, a poco a poco, di scena Ernesto, mentre persevera davanti Y me Rebelo con Mentore molto volitivo, quindi Chiaromonte in anticipo sugli altri in corsia esterna davanti a Sol Invictus e Hurricane Mix in corda. Difficoltà, più indietro, per Soros richiamato al maggiore impegno e in scia a Monello. All'ingresso in dirittura Mentore scavalca Y Me Rebelo, acquisendo vantaggio da Chiaromonte, non progrediscono Hurricane Mix e Sol Invictus, entrambi piegati dal ritmo di gara. Dopo la penultima siepe, Ale Pollioni inizia a voltarsi per controllare Chiaromonte a cui però si appesantisce l'azione. È ancora in quota Y me Rebelo, quindi Hurricane Mix e più in particolare Monello e Soros in recupero dalle retrovie.
Nel finale Mentore stacca su uno stanco e non ancora al top Chiaromonte che si salva dal finale deciso di Monello. In quarta posizione, Soros va a prendere un Y me Rebelo comunque capace di resistere su buon passo. Crollati e rallentati Hurricane Mix e soprattutto Sol Invictus, sesto e settimo. Dispersi Ernesto e Roncalli.

Il Commento di Matteo Mancini
Affermazione, in particolare per le dimensioni, shockin' per Mentore, che conquista la prima vittoria in carriera alla quindicesima uscita aggiudicandosi un montepremi di 12.750 euro che è superiore rispetto al totale delle precedenti vincite (neppure 8.000 euro). Ex Grizzetti di cinque anni rimasto fermo per infortunio per un anno e mezzo circa, tra il 2014 e il 2015, dopo due anonime prove in siepi per la scuderia Gelso srl, acquistato da Amato e rientrato in modo tutt'altro che esaltante a Milano a ottobre, con una prova in deciso miglioramento a Pisa, a epifania, in categoria però non di elite. Una prova quest'ultima non sufficiente a renderlo appetibile nella scala dei giudizi, ma sufficiente a fargli vincere in maniera netta, di nove lunghezze, un Gruppo 3, dando segnale di avere ulteriore margine di energie a disposizione per controbattere eventuali e ipotetici attacchi. Lo stesso Ale Pollioni confermerà la sensazione nelle interviste, esagerando forse un po': «Avevo un'altra categoria in mano». Un successo che palesa un'inversione di forma, rispetto ai rientri, che ha del memorabile e che fa entrare Mentore nella storia della corsa come il cavallo a più alta quota capace di aggiudicarsi la classica dalla ripresa della corsa avvenuta nel 1996 (è comunque probabile che sia assoluto in questo, bisognerebbe spulciare gli archivi storici). Qualcuno potrebbe sostenere che il successo sia dovuto alla forma non eccelsa di Chiaromonte, e soprattutto di Sol Invictus, quest'ultimo alla peggior prova della carriera in siepi e costretto a interrompere una serie di sedici piazzamenti utili oltre a non piazzarsi per la prima volta in siepi salvo una caduta patita nel Premio del Prato (rullino di 35 piazzamenti consecutivi). Se è di certo incontestabile l'assioma, per quel che concerne i distacchi, meno lo è circa il dato relativo al vincitore. Di fatti, anche se non siamo nel mondo del trotto, il tempo marcato da Mentore, per giunta rallentato agli ultimi 100 metri, lascia alquanto interdetti. 4.05.30 è il record della Gran Corsa Siepi di Pisa dell'epoca moderna (dalla ripresa avvenuta nel 1996) e se è vero che si tratta della seconda edizione sulla distanza dei 3.500 metri (contro i 3.800 iniziali poi portati a 4.000) è anche vero che Sol Invictus ha stampato il tempo di 4.04.30, su terreno più scorrevole e con arrivo a fruste alzate (contro l'eccelso Libitum), nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa nel 2012, dunque un cronometro che denota una prova maiuscola del vincitore, certo non da extraterrestre se si considera, a esempio, il tempo di 3.54.90 di Fermi nel 2012 nel pazzesco arrivo del Premio Amor, col volo leggendario di Lanoline e Henryk Grzywna in seconda posizione. Esemplificativi tuttavia i tempi del Furton dello scorso anno, 4.17 (di Sol Invictus e Chiaromonte) e quello di quest'anno (4.16 di Monello) entrambi polverizzati dal vincitore, battuto anche il 4.08 di Y me Rebelo marcato nel Furton del 2013 (a onor del vero su terreno lievemente più faticoso) e il 4.09 della belva Sharstar ottenuto però sul pesante nel 2008. Per i non addetti ai lavori c'è comunque da sottolineare la variabile dell'andatura, ma di certo i tempi qualcosa vogliono pur sempre dire e non ci scambiate per americani per questo se vi diciamo che 4.05 sui 3500 metri è un signor tempo.
Gioia incontenibile sul palo per il bravo trentenne Ale Pollioni, perfetto nella gestione di gara. Ex gentleman al primo successo in pattern race sebbene sia al sesto anno di attività sulle siepi, lo ricordiamo quarto classificato nel 2015 nella classifica riservata ai fantini.

Buon secondo posto, in prospettiva Corsa Siepi Nazionale, per Chiaromonte a cui Ilenia Nero ha risparmiato una corsa sacrificando qualcosa in questa Gran Corsa Siepi.
Il figlio di Domedriver è stato condotto in maniera più aggressiva da Ivan Cherchi, così da non chiudere all'epilogo con in mano ancora qualcosa da sparare e soprattutto scongiurando il rischio di non riuscire a recuperare sui fuggitivi come troppo spesso capitato nel 2015. Il sette anni però ha pagato una forma non ottimale e nel momento del maggior sforzo ha alzato bandiera bianca, lasciando Ale Pollioni a voltarsi come se fosse Enrico Camici in uno storico Arc de Triomphe. Comunque per Chiaromonte è il quarto piazzamento utile consecutivo in prove di gruppo.
Terzo posto con corsa alla Ghiotti in salsa Chiaromonte per il Musa Golosa formato Monello (4.09 il suo record in pista a Pisa sui 3.500 metri), all'ottavo piazzamento in pattern race (nessuna vittoria) proprio lui, scuola Razza del Sole, venuto a salvare l'onore di Favero tramontato col Sol Invictus. Dominik Pastuszka ha corso alla ricerca del piazzamento, piuttosto che della vittoria, e alla fine ha colto discreto terzo posto, andando a prendere il compagno di colori Y me Rebelo (prova generosa per il vecchio). Quarto un Soros lontano dai tempi migliori e assai duro da prendere l'azione giusta con Kratochvil costretto a richiamarlo già a traguardo lontano.
Male Hurricane Mix e Sol Invictus, monocordi e calati in modo importante all'epilogo, il primo, abituato ai volumi alti, forse disturbato dalla forte andatura di testa. Fuori categoria Ernesto che pure ha cercato di giocarsela con Davide Columbu finché ha avuto benzina (terminata prima ancora dell'attacco della curva finale), allenamento in pista per Roncalli in viaggio di compagnia al fianco di Chiaromonte. 

Dunque un'edizione storica per la pista, ma non solo di quella, perché segna la prima vittoria di un'allenatrice nella Gran Corsa Siepi di Pisa, ovvero Laura Marinoni, e addirittura entra nella storia dell'ostacolismo italiano per essere, credo di poter dire, la prima corsa di gruppo in ostacoli ad avere sul primo e sul secondo gradino del podio due allenatrici col rosa shocking Favero a brillare, ironia della sorte, sull'altro gradino disponibile, cioè il terzo. Laura Marinoni e Ilenia Nero (vincitrice per la prima volta in Gruppo 1, sulla scia di Astrid Giambertone, a primavera) entrano così nella storia delle statistiche dell'ostacolismo italiano per aver costituito la prima accoppiata a segno in una pattern race dedicata agli appassionati di quelle emozioni forti che solo gli ostacoli, insieme ai pali (i detrattori, specie del mondo dell'ostacolismo, ben poco possono obiettare), sanno offrire.
Primo successo in corsa di Gruppo anche per Ale Pollioni, uno dei fantini in ostacoli più sottovalutati e spesso "danneggiato" dal fatto di non aver a disposizione i top horse. Una vittoria che arriva tardi, ma meritata. 263 corse (intervallate da una bizzarra apparizione a Napoli, nel dicembre del 2011, nel Premio Discus su Super Test con vittoria di Liberi Scatti col romano Belli con cui han debuttato i colori di altri proprietari omaggati nel blog di cui in oggetto), con la seconda vittoria ottenuta quasi nel segno della benedizione di Zorro con Sopran Lesto, ancora di un'allenatrice, questa volta polacca, Monika Rogowska, nel premio Capestrano a Grosseto il 18 dicembre 2012, la prima invece fu merito di Benedict Spirit, anche questo 20 a 1, nel Tonofranc di qualche settimana prima e che, ironia della sorte, è anche il nome del Premio in cui Pollioni ha debuttato in siepi, su Shakermaker, il 21 dicembre del 2010 a Roma. Ventinove i successi sugli ostacoli conseguiti dal dicembre 2012, col fortunato sodalizio instaurato con Eros Ostanel nel biennio 2013-2014, quindi l'infortunio e il rientro alla corte di Marcialis col record personale di nove vittorie marcato nell'ultima stagione. Fino alla vittoria di domenica un Premio Pirelli, condizionata di qualità, a brillare in bacheca, grazie a Notti Magiche e al volo del 29 marzo 2014 davanti di un'incollatura a un magico che più magico non si può ovvero l'Indovino.  
Bisognerà ora vedere se Mentore, a nostro avviso al massimo e qualcosa di più della forma, sarà capace di ripetersi su certi livelli, la sensazione, pur avendo fatto un bel tempo, è che gli avversari, per un motivo o per un altro, lo abbiano indirettamente agevolato di gran lunga per non essere stati presentati (Monello e Y me Rebelo permettendo) nel migliore dei modi. Il tempo saprà dire, di certo la coppia rosa per la prima volta sui due principali gradini del podio è indice dei tempi che stan cambiando...

L'omaggio al vincitore
Vittoria più importante della carriera anche per il proprietario Gabriele Amato, colori nati nel 1997, già in auge a Pisa nel lontano 2003 quando trionfarono in una tris da 8.500 euro al primo grazie all'acuto di Lubomirski (successo più ricco fino a domenica in casa Amato). E' invece il quarto successo in carriera in ostacoli per il proprietario, dopo il doppio di un certo Exit Equity, terzo anche nella Gran Corsa Siepi di Pisa ma per i colori Amalita nel 2008, e la vittoria dello scorso anno di Don Viannei.
Non cambia il discorso per l'allevatore, Scuderia dei Tre Re, mai vincente in ostacoli e soprattutto mai in premi superiori a 5.100 euro al primo. Primo prodotto a scendere in pista sui tre allevati, tutti vincitori, nei panni della "pecora nera" che d'improvviso diventa il gioiellino di scuderia. Piccola scuderia che ha corso in prima persona, dal 2010 al 2012,  29 volte riportando 3 vittorie.
Per Mentore linea generazionale tutt'altro che trascendentale in prima generazione, figlio di una vincente, quarta nel Toscana (L) del 2006, per i colori Grizzetti, a sua volta generata da Freccia d'Oro (Acatenango) e sorellastra del vincitore in listed Lord Nash, del piazzato in Gruppo 1 Lord Chaparral e del vincitore del Criterium d'Inverno King Hawk.  Di rilievo la terza generazione materna, linea tedesca costituita da Fireglow da Glow, in cui appaiono altri piazzati in listed race.  
Il padre Doyen, figlio del solito Sadler's Wells, ha generato poco meno di una ventina di prodotti ammirati in Italia col figlio di Occhi di Giada Sneak a Peek a costituire il fiore all'occhiello (vincitore, tra gli altri, del Federico Tesio, Gr.2) e A Ma Yen a incarnare il ruolo del promettente ma sfortunato (vincitore del Pr. Baggio, L). Un vincitore anche in siepi, il mediocre Siba Sambayen, per un pedigree complessivo non eccelso come estrinsecato dal modesto valore del tasso di monta richiesto nel 2015 dalla Sunnyhill Stud (IRE) ammontante ad appena 3.000 euro. 

La Storia della GRAN CORSA SIEPI DI PISA
L'importanza di questa corsa per il settore ostacolistico pisano è assoluta, vuoi per la tradizione storica vuoi per il nome che ne sta alla base nell'ideazione di un premio da ricordare negli anni. Bloccata dopo poco più di dieci edizioni per un periodo quasi prossimo ai venti anni, rispolverata a metà anni '90 in corrispondenza dell'ideazione del nuovo tracciato in ostacoli, giunta ormai alla 31° edizione con importanza cresciuta negli anni come dimostra il passaggio da discendente, ad Handicap Principale, quindi Listed Race e dal 2010 Gruppo 3. In anni recenti è stata surclassata dalla Corsa Siepi Nazionale, addirittura l'unico Gruppo 1 disputato nella storia del Prato degli Escoli, che quest'anno raggiungerà la terza edizione, ideale trasposizione toscana della Gran Corsa Siepi di Roma, ma col blasone e la certezza storica costituita dagli albi d'oro (che pur si fatica a trovare) interamente dalla parte di questa piccola corsa. Ideata nel segno della signora Bianca, nipote del fantino regale primo a ottenere un successo italiano all'estero (a Baden-Baden su Union Jack) e a vincere il primo derby di Roma su Andreina, nel 1884, e nell'edizione successiva quella vinta dal primo storico vincitore del Pr. Pisa ovvero Rosenberg. Odore quindi di leggenda per questo nome, provenienza Newmarket ma trasferitosi e stabilizzatosi a Barbaricina nella periferia pisana a forgiare le basi dell'ippica nazionale in primis e pisana poi. La nipote Bianca Rook, madre di Harry Bracci Torsi, a dare seguito alla nobiliare genealogia ippica rappresentata dall'avo per mezzo del figlio. Imprenditore dell'industria farmaceutica, presidente dell'Ente Autonomo Tirrenia per un breve periodo, ma soprattutto proprietario e presidente futuristico dell'Alfea per le sue idee tese a incrementare il valore della piazza e a modernizzare le strutture obsolete dell'impianto. Nome dunque già di rilievo per questo, come testimonia anche il nome di una via a lui intitolata in quel di Pisa, ma legato anche alla storia dell'ostacolismo. Nel 1968, da amante delle prove in ostacoli, ideò la prima edizione della Gran Corsa Siepi di Pisa che vide trionfare per quattro volte di seguito il suo fantino di fiducia Giuseppe Morazzoni (unico capace di simile impresa nella storia della classica), la prima volta in sella a quel Doretto che ancora compare tra i nomi riservati ai premi locali. Proprietario poi degli storici colori della Razza Vallelunga capaci di andare nel 1974 a trionfare nel Gran Premio Merano con Chivas Regal, futuro stallone da Aggressor, steso due anni prima da un ospite francese sul talus nell'edizione vinta dal primo gentleman capace di trionfare tra i professionisti nel top race italiana per gli steepler, il signor Donati poi emulato, nel corso degli anni, dai signor Gray e dal signor Caimi a formare un trio regale in odore da impresa indelebile.
Tra le prime edizioni come non ricordare la vittoria del vecchio Adamello, presentato nel 1971 da Federico Regoli (altra leggenda di Barbaricina), della Razza di Vedano ma di estrazione dormelliana come testimonia il padre Tissot. Cavallo in grado di affermarsi a Pisa all'età di otto anni, plurivincitore della Gran Corsa Siepi di Milano (edizioni 1968-69), piazzato in quella di Roma e in quella di Merano (tre volte secondo), e capace di triplicare in Lombardia a nove anni con l'inseparabile Morazzoni, costretto però ad alzare bandiera bianca al cospetto del giovane Chivas Regal nel 1973 sempre nella Gran Corsa Siepi di Milano.
Altro nome d'elite è quello di Furton, che in epoca moderna da il nome all'ideale prova preparatoria alla Gran Corsa Siepi di Pisa. Cavallo che non riempie gli albi d'oro delle classiche, ma che a Pisa fu capace di una storica doppietta (unico a esserci riuscito insieme a Direction) nel 1974 e 1977. Infine Ryan's Daughter, nel 1979, a chiudere la prima parte della corsa, cavalla di proprietà del signor Pantaleoni già vincitrice nella Gran Corsa Siepi di Roma ma soprattutto capace di andare a vincere, a sorpresa, il Gran Premio Merano nel medesimo anno per i colori Vulkan e di entrare così nella storia della corsa come unico cavallo capace, tra i vincitori della classica, poi di vincere nel tempio. Da allora nessuno più c'è riuscito.

Ironia della sorte, per una corsa nata all'insegna della signora Bianca (Rook), la ripresa, a metà anni '90, si apre all'insegna della signora Rosa (Donatella) che con Kilibay vince quella che dovrebbe essere la prima edizione della Gran Corsa Siepi di Pisa in scena sul nuovo tracciato. Numero minimo storico di partenti, appena quattro, impegnati sui 3.800 metri. Secondo e terzo due ottimi elementi come Beau Comeau e Bon Marin, discendente. Siamo agli albori che evolveranno presto sia per quel che concerne la distanza che per quel che riguarda l'importanza della corsa. A partire dal nuovo secolo fino al 2014 distanza aumentata di duecento metri e dunque di 4.000 metri, con improvvisa riduzione a 3.500 per le edizioni 2015 e 2016.
Rilievo da pattern race dal 2002, listed vinta da Final Judgement  per i prestigiosi colori della Concarena, declassamento a Handicap Limitato dal 2005 fino al 2007, poi la promozione di nuovo a listed per le edizioni del 2008 e 2009 e quindi la definitiva promozione a Gruppo 3.
Trentuno edizioni con ventinove, credo, vincitori diversi e con i soli Furton e Direction capaci di vincere più di un'edizione, ma non consecutive. Quattro vittorie tra i fantini per Giuseppe Morazzoni e Cristophe Monjon. Francesco Contu l'allenatore più vincente con sei edizioni, di cui tre consecutive. Il numero massimo di partenti, quanto meno dal 1996, è stato per quattro volte di undici partecipanti (quattro il minimo). Sol Invictus, nel 2015, il vincitore più scontato in quella che è stata la peggiore edizione della classica, Mentore il più a sorpresa nel 2016. Da segnalare quest'ultima edizione per la prima vittoria di un'allenatrice, Laura Marinoni, ma anche per la prima doppietta tra gli allenatori in tinta rosa, col secondo posto di Ilenia Nero oltre che per il record della classica col cronometro fermato a 4.05.30 pur se favorito dalla minor distanza coperta dai partecipanti. In precedenza record, sui 4.000 metri, siglato nel 2001 da Almuhtaram della toscanissima scuderia Bellabarba con pazzesco 4.17.10. Del tedesco Serrano, non il Ramon del famoso film Pari & Dispari, cavallo quest'ultimo comunque terzo nella prima edizione in categoria gruppo, quella del 2010, ancora una volta all'insegna di un colore questa volta il Neroloto (primo vincitore di gruppo sugli ostacoli pisani), la vittoria più agevole rifilando quattordici lunghezze al dormelliano Tabar nel 2003. Per Serrano la prestigiosa preparazione dell'asso tedesco Wohler a nobilitare l'edizione, con la monta di Moravec. Clamorosa parità al primo posto nel 2012 per la prima e unica vittoria ceca (Josef Vana al training), ottenuta da Josef Vana sr col redivivo senese Against the Wind capace di costringere il ben più blasonato romano Suzhi alla parità.
Un muso invece a regalare a Regland e al fantino Andrea Renzi (vincitore di due edizioni) la vittoria nel 2004 per il training e la proprietà Saggiomo.
Solo due vittorie, in epoca recentissima, 2014 e 2015, per l'attuale leader del settore Paolo Favero che condivide il parziale con Eric de la Motte, Claudio Guadagnino e Salvatore Saggiomo. Per i nostalgici una vittoria anche per la Razza Dormello Olgiata, nel 2009, con Asselin battuto da Neroloto nel 2010 a impedirgli una storica doppietta consecutiva che nessuno è riuscito a marcare, con destino identico per Neroloto stesso battuto nel 2011 da Desert Tita.
Tra i fantini, in epoca moderna, dominio Monjon capace di vincere a distanza di undici anni dal primo successo la sua quarta Gran Corsa Siepi, lo segue Dirk Fuhrmann con tre vittorie, due vittorie per Josef Bartos, Walter Gambarota, Davide Columbu e Andrea Renzi. Tra le scuderie, dal 1996, solo la Siba è riuscita a vincere la corsa con due cavalli diversi, Desert Tita (2011) e Branit (2013), e con altri due, Kilibay e Susan Bold, passati per le sue mani ma ceduti molto prima della corsa.
Tra i battuti più sfortunati si segnala Waterstone due volte secondo e una volta terzo a inizio nuovo secolo. Doppietta sfumata per Kilibay nel 1999 nella corsa della doppietta di Direction.

L'Albo d'oro della corsa a partire dalla ripresa
Anno  Vincitore            Proprietario   Allenatore        Fantino              Secondo            Terzo
1996   Kilibay              D.Rosa          G.Romano       G.Rota              Beau Comeau    Bon Marin
1997   Direction           Centrale         E.de la Motte   C.Monjon          Star                  Ortisei
1998   Saeta Rubia       L.Sterli          L.Sterli             L.Jack             Chando            Almuhtaram
1999   Direction           Centrale         E.de la Motte   C.Monjon          Kilibay             Scorribanda
2000   Susan Bold        Guadagnino   C.Guadagnino  W.Gambarota    Reste a Nous    Rameaux
2001   Almuhtaram       Bellabarba     M.Ferramosca  D.Fuhrmann     Waterstone        Folata
2002  Final Judgement Concarena     C.Guadagnino  W.Gambarota    Waterstone   Sopran Pinkas
2003   Serrano             Stall Hosepe   Wohler             V.Moravec       Tabar               King Flight
2004   Regland            S.Saggiomo   S.Saggiomo      A.Renzi            Hebron             Waterstone
2005   Green Again      Amalita           F.Contu           D.Fuhrmann      Nobliau             Mac Driver
2006   Filosuf               Passante C.    F.Contu           A.Renzi            Lord Hypnos      Korano
2007   Monsun Air       Martellozzo     F.Contu            D.Fuhrmann    Cape Felipe   Terra Romana
2008   Gautami             Cova             S.Saggiomo      D.Columbu       Koenigin Arte    Exit Equity
2009   Asselin             Dormello O.    S.Zanardino      C.Monjon         Galandas         Golden Cage
2010   Neroloto            Di Gesaro       F.Contu            C.Monjon        Asselin              Ramon
2011   Desert Tita        Siba               F.Contu            J.Kousek         Neroloto           Satwa Duke
2012   Against the Wind Statek-Chyse J.Vana sr         J.Bartos                 -                       -
2012   Suzhi               Colella             G.Bietolini         Delmares                                 Solidaro
2013   Branit                Siba               F.Contu           D.Columbu        Soros               Sol Invictus
2014   Y me Rebelo     Vama             P.Favero          R.Romano         Beyond       Pregio di Polly
2015   Sol Invictus        Magog            P.Favero          J.Bartos           Signor Tiziano    Rocsi
2016   Mentore            G.Amato          L.Marinoni       A.Pollioni          Chiaromonte     Monello

sabato 23 gennaio 2016

L'ultimo volo di GOLDEN DOWN


L'ULTIMO VOLO DI GOLDEN DOWN

A cura di Matteo Mancini.

L'ultima vittoria di 
GOLDEN DOWN.

Domenica scorsa, stando a quanto apparso sui giornali di cronaca, sarebbe scomparso per aneurisma Golden Down, soggetto velocista di nove anni vincitore di sedici corse tra i quali l'handicap principale sui 1.200 metri Premio delle Capannelle, edizione 2011, per i colori della Golden Horse che lo aveva acquistato yearling negli States quale unico figlio dell'inedito City Place ad aver corso in Italia, con il bis sfiorato nel 2013 (secondo) per l'entourage Fenudi. Di rilievo la promettente giovinezza con i quarti posti nel Rumon (Lr) e nel Daumier (Lr), quindi il terzo posto nel Sette Colli (Hp Principale). Sessantaquattro corse in carriera, poco più di 115.000 euro di vincite. Un buon cavallo, piuttosto discontinuo in tarda età ma capace di exploit tali da portarlo a figurare negli handicap principali dopo aver frequentato vendere e reclamare. Dotato di poderoso allungo capace di permettergli di piazzare allunghi importanti dopo partenze macchinose. Un vero e proprio pupillo della pista di Tagliacozzo, sette vittorie in dodici uscite nell'ippodromo abruzzese che lo hanno visto sempre al marcatore. Bello il ricordo dello speaker del campo in occasione del Premio Malto, ultima vittoria in carriera del cavallo avvenuta il 19 luglio scorso. Corsa cadenzata da quel Liberty River ricordato nelle prove estive di Capalbio che han visto in pista anche Augusta Baia, oltre che per essere un prodotto dell'allevamento di quel Martalin capace di una vittoria pazzesca nel Nazioni di Merano con un epilogo da standing ovation. Liberty River è attaccato dalla grigia Idem Sea all'ingresso in dirittura. I due sono appaiati in corda sotto la pressione di Key to your Heart, poi il telecronista scorge un ombra nera a largo di tutti. "Un volo di GOLDEN DOWN a centro pista, che sta passando", il baio scuro allunga con incredibile facilità e stacca dagli avversari. "Era il grande atteso di questa corsa, Cristian Di Napoli, si distende nel tratto finale Golden Down ed esulta nei confronti di Key to your Heart." Terzo Idem Sea appariglia Liberty River in foto stretta, davanti ad altri sei concorrenti. Addirittura i commissari dichiareranno la parità dei due cavalli al terzo posto, intanto la giubba bianca con croce di lorena rossa a sventolare, con Di Napoli in piedi in sella esultante, pur se a pugno in basso, sebbene si tratti di una piccola reclamare e non certo di un gran premio. "L'esultanza di Cristian Di Napoli, secondo me, è l'immagine di un cavallo che a otto anni riesce ancora a stupire per i colori di Giuseppe Fenudi..." commenta lo speaker. La regia stacca dal replay che immortala l'inteprete in posizione eretta sul palo col frustino rivolto verso la sabbia e va a inquadrare il cavallo che si appresta al rientro al tondino. Di Napoli adesso agita il braccio come conviene al vincitore di un gran premio, sempre ben in piedi in sella. C'è l'artiere che corre a riceverlo e altre due persone, una, in maglia bianca, è il proprietario sorridente preso da una gioia incontenibile. "Esulta ancora Cristian Di Napoli, perché questa è una vittoria importante" il fantino regala pacche al cavallo, si piega sul collo per ringraziarlo, sembra di essere in un gran premio ed è lo spirito giusto. Il cavallo del resto era il favorito della corsa, 26/10, e non si può certo pensare ad altro che non alla soddisfazione di aver vinto. "Ce ne fossero di queste favole, di questi cavalli... davvero  GOLDEN DOWN è una favola che sembra non dover finire mai qui a Tagliacozzo" il saluto finale del telecronista che accompagna lo spegnersi delle immagini. 

Oggi allora regaliamo con piacere un sentito abbraccio a questo cavallo. la giornata si presta infatti per esser ricordata a tale fine, con una dedica speciale messa in atto dai responsi del campo nazionale. Quest'oggi, Sabato 23 gennaio, in pista, uno a Roma e l'altro a Siracusa, due dei cavalli che hanno avuto a che fare con Golden Down nell'ultima corsa dell'ex Golden Horse, andata in scena nell'impianto pisano, Premio Ristorante l'Ippodromo. Da allora solo l'ultimo classificato era ritornato in pista, peraltro piazzandosi.
Andreino, terzo classificato, in pista a Siracusa; Intense Life, settimo e battuto da Golden, invece si rivede a Roma. I due in pista praticamente al medesimo orario, 16.45. Per entrambi prove di velocità in condizionata, dunque di discreto livello.
Partiamo dalla prova siciliana, Premio dedicato al musicista livornese Mascagni, meglio sarebbe chiamarlo compositore onde evitare di offendere la sensibilità di qualcuno che con certi strumenti potrebbe dirsi avvezzo. Sei al via col favorito netto Traditional Chic, terzo nel Tudini, Gruppo 3, a maggio, che paga 15/10 contro il 4 di Andreino, al debutto sulla pista e per i colori del maltese Mark Anthony Cuschieri, appena arrivato a quota 96 con la vittoria nella prima prova del convegno firmata da Stam
Consensi anche per Lady Tari e Challengeaccept. 1.100 i metri da percorrere, pista piccola in erba. L'arancio e nero di Pedà schizza davanti per rappresentanza della Lady Tari. Andreino è subito lì, ma viene sfilato all'esterno da Challengedaccepted. Segue Traditonal Chic in anticipo su Saffire Song, mentre, a sorpresa, corre con prova attendista Comet Gray con l'ex allievo forgiato a Pisa, nella scuola allievi, Scalora. 
Accelerazione brutale proprio di quest'ultimo poco prima dell'attacco della piegata conclusiva. Il portacolori della Golia sfila tutti di dentro ed entra in vantaggio in dirittura di arrivo, ben arroccato in corda. Presenta la candidatura anche Andreino, a centro pista col favorito Traditional Chic a cui si apre enorme varco. Dura per gli altri. Comet Gray è in fuga ai trecento finali, ma Traditional prova a operare l'aggancio, fuori quadro invece Andreino viene a ingambarsi per rientrare in campo decisamente agguerrito. Lotta a tre ai ducento con un ventaglio che va dallo steccato interno a quasi quello opposto. Il paraombre bianco di Andreino viene a operare l'allungo devastante alla caccia di un ritrovato Comet Gray, in difficoltà Traditional che però riparte. Tre cavalli su una linea ai cento finali con la quota del 126/10 a giocarsela, ma il portacolori di Cuschieri bagna con la vittoria il debutto in terra di Sicilia dopo l'ultima prova nella città della torre pendente. Comet Gray è ottimo secondo, davanti a Traditional Chic, seminati sul tracciato gli altri. 97° successo in carriera per Mark Anthony Cuschieri, a meno tre dal cento.

Spostiamoci a Roma. Cinque al via nel Sansonetto, roba da poeti. Anche qua un favorito netto. E' Mister Vellucci della scuderia dell'avvocato, 18/10 al totalizzatore. Marayill della Chimax e Sooner Green i due rivali dichiarati dagli scommettitori. Ruolo da outsider per Intense Life, che non vince da oltre un anno, ed Heige
Il muso bianco di Intense Life subito davanti a divorare l'all weather capitolino. Mister Vellucci ed Heige lo tengono di mira. Il sauro però a collo storto entra in vantaggio in dirittura di arrivo. Carletto Fiocchi è ancora ben in mano con il quintetto tutto spostato verso l'esterno pista. Gabriele Bietolini è il primo a dover lavorare di braccia perché il favorito Vellucci, pur sfruttando la corsia interna, sembra non rispondere alla graduale progressione messa in atto da Intense Life che cerca lo steccato opposto. Incrocia la traiettoria invece Heige che va da sinistra a destra per inserirsi sui due davanti su cui piomba anche Marayill della Chimax, non perviene Sooner Green.
Duecento metri finali, ancora a collo storto, Intense Life vende cara la pelle sull'attacco deciso di Marayill, cede di schianto Mister Vellucci, in quota Heige. "Marayll mette sotto severo attacco Intense Life" commenta lo speaker. Ergegovic e Fiocchi a fruste alzate a giocarsela, ma INTENSE LIFE respinge colpo su colpo il più quotato avversario e si salva di 3/4 di lunghezza, terzo Heige contiene il ritorno di Sooner Green.
Dunque il settimo classificato dell'ultima corsa di Golden Down vince alla grandissima sul figlio di Sea the Stars che saliva di categoria denotando però una gran forma estrinsecata da tre vittorie e un secondo posto nelle ultime quattro uscite. 
Per INTENSE LIFE, del providenziale "subentra Rossi" presentato da Endo Botti, una vittoria che mancava dal 19 novembre del 2014.

E dunque un omaggio regalato dai colleghi a quattro zampe al compagno/avversario GOLDEN DOWN che oggi ha vinto, dimostrando di esser cavallo di livello e non un fine carriera. 

lunedì 18 gennaio 2016

Speciale: MARK ANTHONY CUSCHIERI UN MALTESE ALLA CONQUISTA DELLA SICILIA


UN MALTESE ALLA CONQUISTA DELLA SICILIA E DELLA CENTESIMA VITTORIA IN CARRIERA

A cura di Matteo Mancini.

il TEAM CUSCHIERI in occasione
dello "scacco al re" nella debuttanti Premio Sibarita,
dello scorso sedici maggio,  
doppietta firmata dal baio MY SAXY WEEK (Cannella) e
dal sauro listato PRETZEL LOGIC (Scalora, fantino cresciuto nella scuola allievi
di Pisa)
battuto King the Monte con i due giallo-verdi artefici di un assolo.
Cuschieri soddisfatto a centro foto con maglia rossa.
(Foto da Telestarsr.it)

   

Articolo dedicato al maltese Mark Anthony Cuschieri in omaggio all'ultima vittoria conseguita un paio di settimane fa grazie a un cavallo omaggiato da chi vi scrive al momento dell'acquisto di Newmarket come mostra la foto a fine articolo. Soggetto che la redazione segue fin dal suo acquisto nelle citate aste.

Mark Anthony Cuschieri è un appassionato proprietario di cavalli che ogni anno acquista in Inghilterra e Irlanda una serie di puledri poi importati in Sicilia per correre nell'impianto Mediterraneo di Siracusa. Ha realizzato nel corso degli anni una struttura faraonica in quel di Floridia, provincia di Siracusa, dotata di paddock, piscine, giostre immerse nell'acqua, un complesso davvero da scuderia di prima fascia. Sono stati 69 i cavalli a rappresentare il verde con l'effige della croce di malta gialla e le maniche a scacchi giallo-verdi, 38 dei quali vincitori, col record di nove vittorie di Principe di Malta. Classe 1974, nato e residente a Sliema, nell'isola di Malta, debutta ufficialmente nel mondo ippico il 14 ottobre del 2010, nel Premio San Paolo, a Siracusa, affidandosi all'allenatore Bordonaro. È il romano Marcello Belli a portare per la prima volta i colori in pista, in sella al due anni Mr Lavallette, chiaro omaggio alla capitale del paese di provenienza di Cuschieri che lo ha acquistato puledro in Inghilterra. Un figlio di Verglas, piuttosto discreto sul miglio, ma che non riuscirà mai a vincere nelle tredici sortite pur ottenendo il primo piazzamento in pattern race per Cuschieri, terzo, nel Criterium del Mediterraneo. Un premio, il Mediterraneo, che Cuschieri riuscirà ad aggiudicarsi con quello che è, a oggi, il suo miglior rappresentante: Lord Unfuwain, da Byron e Larousse, in pista dal 2012 fino all'anno appena concluso. Venticinque corse, otto vittorie, dai 1.100 ai 2.100 metri, e undici piazzamenti per un totale di vincite prossimo ai 60.000 euro. Cavallo completo, autore di quattro vittorie, un secondo posto e un quarto nelle prime sei corse in carriera, con l'apice costituito dall'affermazione nel Criterium del Mediterraneo, prova per due anni sui 1.600 metri per l'interpretazione di Gregorio Arena. La corsa forse del cuore per Cuschieri che schiera una seconda pedina, Rock of Malta, un figlio di Rock of Gibraltar. I due, da poco passati insieme a tutta la scuderia alle cure di Massimo Sardelli, vanno nell'ordine in prima e seconda posizione fin dalla sgabbiata. In curva Rock of Malta, affidato al fido Cannella, passa deciso, alle intersezioni delle piste si affaccia di nuovo Lord Unfuwain, è dominio giallo-verde, ma all'esterno di tutti si profila la sagoma di Targaryen, mentre non perviene il favorito netto arrivato da Milano Candiani Street, quarto nel Campobello. Lord Unfuwain allunga e vince in modo evidente, con Rock of Malta che perde il secondo posto sul palo stampato da Taragaryen. Corsa da ricordare per Cuschieri che vince la sua unica pattern race della carriera, con 16.000 euro abbondanti al primo. Il cavallo si piazza poi quarto nel Daumier, a Roma, e prova senza successo il Parioli montato dall'ospite francese Ioritz Mendizabal. Dopo un ritorno in condizionata, vincerà l'handicap principale Francicanava nel dicembre del 2013.
Più sfortunata invece la carriera di Rock of Malta, altro tra i gioiellini di casa specialista sul miglio, solo otto le corse di questo soggetto, da due a tre anni, sempre al marcatore con vittoria nell'Handicap Principale Pr. Sicilia il 13 gennaio del 2013. Si tratta probabilmente del più qualitativo tra tutti i soggetti avuti in proprietà, pluri piazzato a due anni anche nelle trasferte di Milano, di Napoli e di Roma con il terzo posto nel Castello Sforzesco (Hp) e quarto nel Sette Colli e nel Criterium Partenopeo (L). Vince in carriera qualcosa meno di 30.000 euro, ottenendo molto meno delle potenzialità dimostrate in pista.
Sempre nel 2013 coglie un inatteso secondo posto nel Pr. Teatro Greco (Hp) con Pericle, altro puledro acquistato in Inghilterra. Oltre ai puledri, Cuschieri si interessa anche a cavalli in allenamento sia in Italia che all'estero, acquista molti soggetti di scarso valore, tra i quali il sudafricano Power Force, ma tenta anche il rilancio di un sei anni, promettente in giovinezza in Inghilterra tanto da esser piazzato in pattern race oltremanica, arrivando a poco più di due lunghezze dal futuro stallone Lord Shanakill e di esser preferito a questo dagli scommettitori. Si tratta del grigio Damien. Il cavallo appare in pista solo quattro volte in condizionata, ne vince due, si piazza in una terza poi esce di scena. 
Continuano gli acquisti in massa in vista del 2013, ma la stagione non è molto fortunata, anche se ottiene il quinto piazzamento in listed race con lo scostante Seek for Toys, tre sole vittorie in ventidue corse, ma quarto nel Criterium Aretuseo (L) e terzo nel Teatro Greco.
Per trovare un nuovo soggetto capace di regalare emozioni bisogna attendere Mac Lir, pescato senza grandi pretese in Irlanda dove ha corso a due e tre anni senza mai piazzarsi. Il cavallo debutta nel Premio Bonturo, il 15 febbraio del 2014, a vendere e stravince sui 1.300 metri in sabbia, infliggendo tredici lunghezze al secondo. Cavallo rapido alla sgabbiata, solito andare in testa, combattivo e di gran cuore, si ripete in erba pur salendo di categoria, condizionata. Chiude l'anno con tre ulteriori vittorie, tra cui il Nastro d'Azzurro di Sicilia (Hp) sui 1.400 metri. Vince altre due condizionate nel 2015 con uno score italiano di 19 corse, sette vittorie e sei piazzamenti, al limite dei 40.000 euro di vincite, secondo cavallo più vincente nella storia di Cuschieri.
Sempre nel 2014 arriva poi il sesto e ultimo piazzamento in pattern race, opera di Neon Glitter, ancora nel Criterium dell'Immacolata, Listed, e due terzi posti in handicap principale (Pr Mediterraneo e Criterium Aretuseo) del due anni Lake Dancer.
Il 2015 si apre con la girandola di allenatori. Cuschieri sposta il materiale da Sardelli a Salvatore Papa e da questo a Gianpaolo Vizzini, affida inoltre il promettente velocista da pista dritta My Saxy Week all'ex fantino Di Chio che se lo porta a Roma e a Napoli, dove vince su entrambe le piste (primi successi di Cuschieri lontano dalla Sicilia). Stagione ricca di vittorie, Cuschieri stampa il record personale con 33 successi contro i 21 del 2014 e i 20 del 2012, ma mancano i grandi acuti nonostante l'acquisto di nove puledri e di altri otto soggetti tra i quali l'ottimo Kylach Me If U Can, pagato 20.000 sterline alle aste in Inghilterra e subito vincitore a Siracusa e protagonista dell'ultima vittoria in carriera per Cuschieri, 95° in totale, grazie al volo d'alta quota compiuto nel Premio Ferrari il 6 gennaio del 2016. Un traguardo importante coperto in poco meno di cinque anni con la prima vittoria ottenuta, per merito di Pelle di Luna, il 21 maggio del 2011 nel Premio Sertorio Quinto, reclamare sui 1.100 metri, decima corsa nella carriera del maltese e quarto cavallo sceso in pista a difenderne i colori. Carmelo Zappulla il primo fantino a trionfare con il giallo e verde, di rilievo poi il lungo sodalizio con Antonino Cannella, fantino di fiducia della scuderia dal febbraio 2012, preceduto nelle vittorie però anche da Sergio Urru (in un'occasionale trasferta siciliana), dal romano Maurizio Pasquale, da Marco Monteriso e dai locali Sebastiano Guerrieri e Giuseppe Bologna. Cannella debutta invece con i colori Cuschieri l'undici febbraio del 2012, nel Premio Rea Silvia su Bounty Sat, corsa vinta dal compagno di colori Golden Coast, e vince la sua prima corsa in sella proprio a Golden Coast centrando l'ottava vittoria per la scuderia il 3.3.12. Questa la progressione delle vittorie in casa Cuschieri: nessun successo nel 2010, sei nel 2011, venti nel 2012, lieve calo nel 2013 con dodici vittorie, torna sui livelli del 2012 l'anno dopo con ventuno vittorie, quindi il record personale marcato nel 2015 costituito da trentatre vittorie. Ottimo l'inzio del 2016 con tre successi per il sopracitato livello di novantacinque vittorie, dunque a meno cinque da un primo storico traguardo.   

Tra gli acquisti si nota come Cuschieri non si faccia troppo influenzare dagli stalloni, tra i suoi "storici" 69 cavalli non si trova uno stallone che sia ripetuto almeno tre volte, solo quattordici sono stati doppiati per un totale quindi di ventotto cavalli uno dei quali, figlio di Galileo, mai sceso in pista.

Un cenno al tentativo di Cuschieri di trasformarsi allevatore di purosangue inglesi acquistando la madre di Principe di Malta, Tullochrome, in Inghilterra. Due i prodotti nati, nel 2012 e 2013, uno dei quali non piazzato nelle due uscite in pista, l'altro inedito. Palpitation, da Pastoral Pursuits, il primo; Miss Pupina da Monachesi l'altro.

I numeri complessivi, a metà gennaio 2016, parlano di 69 cavalli, con punte di 31 in pista (nel 2015), 578 corse, 95 vittorie, 227 piazzamenti. Principe di Malta è stato il cavallo più volte impegnato, 29 volte. Dunque si evince come la carriera dei cavalli di Cuschieri non sia molto longeva, peraltro la maggior parte dei cavalli sono velocisti o specialisti del miglio, con prevalenza dei due e tre anni.  

La foto che scattai al momento dell'acquisto
del soggetto che ha regalato l'ultima vittoria a Cuschieri...
Chissà se sarà proprio lui a far raggiungere al maltese
la prestigiosa quota 100.

domenica 17 gennaio 2016

Gli ostacolisti del 2015 in piano


VINCENTI E BATTUTI IN PIANO TRA GLI OSTACOLISTI DEL 2015

A cura di Matteo Mancini.

Articolo più legato alle curiosità che ai motivi di interesse tecnico quello che vi accingete a leggere. Si parla di tutti quei cavalli che dopo esser apparsi in ostacoli nel 2015 sono stati riproposti in piano, alcuni con successo inatteso altri senza risultati di rilievo. Mi sono permesso poi di inserire cinque eccezioni relative a quattro cavalli protagonisti in ostacoli nel 2014 e riapparsi, dopo un anno di assenza, in piano nel 2015 e uno, Deira Miracle, qualificata per le siepi ma mai lanciata in ostacoli a causa della cessione da Favero a Burchi.
Sono stati 44 i cavalli che hanno disputato almeno una prova in ostacoli e poi sono stati impiegati in piano. Di questi il 29% è risultato vincitore, con un totale di tredici elementi più la "wild card" di Libitum su cui avremo modo di soffermarci in seguito. Ventinove (66%) gli almeno piazzati una volta. Trenta hanno corso almeno due volte di cui venti almeno quattro. Il più in pista è stato l'ex Siba Recife con le sue sedici uscite, due in più di  Sympathyforzedevil e quattro in più di Time Trial.
Il maggior numero di vittorie è stato registrato, in ex aequo, da Time Trial e dalla rivelazione Zaiman con sei vittorie a testa, a seguire un gruppo di cinque cavalli con due vittorie. 

Vediamo però nel dettaglio la top ten prendendo come metro di giudizio l'ammontare delle somme vinte. 
Il primo in classifica è il blasonato ZAIMAN, cavallino grigio di quattro anni che ha indossato nella stagione qualcosa come quattro giubbe e che proviene dagli allevamenti dell'Aga Khan. Dopo un debutto in sordina in siepi, per il giallo-rosso di Eros Ostanel, segnalato in tutta Italia solo da questo blog come "soggetto da tenere d'occhio nelle uscite successive", è passato a difendere i colori del siciliano Cristian Santamaria per il quale ha ottenuto un secondo e un primo posto, a vendere su distanze prossime al miglio, a Pisa. Prove sufficienti a determinarne l'improvvisa e prematura vendita in Sicilia, a Sebastiano Guerrieri, senza ponderare che, in Irlanda, Zaiman è giunto ad appena una lunghezza da una certa Laviniad, vincitrice nel 2015 in Listed in Irlanda e regolarmente impiegata in pattern race. Per i colori di Guerrieri e il training di Melania Cascione, il grigio si rende subito protagonista di un'apprezzabile scala ascendente di rendimento. Prende parte a cinque corse a Siracusa, prevalentemente sul miglio, anche se tenta con discreto successo i 2.100 metri. Vince per tre volte consecutive (quattro con la vittoria di Pisa) passando dalle reclamari alle condizionate. Il due di giugno, con paraocchi e la monta di Cannarella, vince con corsa di testa il Pr. Circuito del Nurburgring, giusto omaggio agli sport motoristici, respingendo Ottawa (proveniente dal Carlo D'AlessioGr.2, vinto da Dylan Mouth, e secondo nel Circo Massimo, L, nonché vincitore, sempre nel 2015, della Coppa d'Oro di Siracusa, L) e Futuro Anteriore (vincitore di HP Principali). 
Una pessima prova in condizionata a luglio, l'unica corsa in piano in Italia in cui non si è piazzato, ne determina la cessione a Cutrale. Sotto i nuovi colori, gialli con fila di rombi verde a cerchiare la giubba, rientra subito vincente, sui 2.100 metri, dopo tre mesi di pausa, montato per la prima volta da Roberto Fontana. Sale di categoria e allunga di duecento metri distanza, il risultato non cambia. Ancora primo, di nuovo  davanti a Ottawa e Futuro Anteriore, quarto e quinto, ma soprattutto al vincitore del Nastro d'Oro di Sicilia 2015 (Hp principale), Sciloso, e al debuttante sulla pista, proveniente da discrete compagnie milanesi, Alegro (vincitore dei successivi Francicanava e Coppa d'Oro di Siracusa). Da qui lo sfortunato doppio tentativo in Handicap Principale, comunque affrontanto da grande protagonista. Nel Memorial Francesco Faraci, sui 2.300 metri, il fantino Fontana si "incaponisce" nel voler cercare un improbabile varco interno. Finisce così col tamponare il battistrada calante Ottawa, interrompendo l'azione a duecento metri dal palo per innescare il turbo, non appena filtra la luce, e finire forte, secondo, dietro di una lunghezza a Futuro Anteriore. La situazione si ripete nel Francicanava dove Zaiman entra in dirittura in ultima posizione e rimonta tutti, facendo lo slalom per vie interne e innescando un cambio di marcia che fa pensare a un potenziale da vincente. La progressione, tra continui ondeggiamenti e cambi improvvisi di traiettoria per superare i rivali calanti, richiama alla mente un motorino che avanza sospinto da improvvise accelerazioni. Alla fine è quarto, a un muso dal solito Futuro Anteriore. Chiude così la stagione con uno score di 11 corse, 6 vittorie dai 1.600 ai 2.300 metri, e 4 piazzamenti per un totale di 23.203 euro. Cavallo capace di piazzare allunghi anche dopo aver interrotto l'azione, dotato di interessante scatto e molto poliedrico negli schemi di gara, corre bene sia davanti che alla retroguardia. Da verificare sui terreni faticosi. Tra i cinque  migliori quattro anni e oltre operanti a Siracusa sulla grande distanza.
Apre il 2016 inaugurando i nuovi colori di Beatrice Ciarello Pruiti nel terzo Handicap Principale che lo vede sfiorare la vittoria: Pr. Coppa d'Oro di Siracusa (è terzo).

ZAIMAN a Pisa
(Foto di Matteo Mancini).

Zaiman stravince così questa speciale classifica, peraltro mancando per un non nulla una vittoria in Handicap Principale. Alle sue spalle si piazza un recuperato TIME TRIAL che Nerino Capon ha spostato dalle siepi a Siracusa, dopo una breve parentesi a Varese. Decisivo il lavoro del nuovo trainer Vincenzo Caruso che ha massimizzato le qualità del soggetto, altro ex Ostanel peraltro e quarto nell'ultima Gran Corsa Siepi di Pisa (chiusa però da ultimo classificato). A particolare agio dai 1.800 ai 1.900 metri, soprattutto in sabbia, sempre montato da Andrea Manuele, per il training di Francesco Contu, ha vinto una corsa e si è piazzato due volte in quarta posizione a Varese in categoria di minima. I risultati incoraggianti, quanto meno a indicare il crescente stato di forma del soggetto, spingono, presumo, Manuele a suggerire di spostare il cavallo a Siracusa, con la speranza di trovare un campo di avversari meno qualitativo. Nella nuova sede è Giuseppe Manuele a fare coppia fissa con lui. I due appaiono ad aprile, vincono due corse di fila (mettendosi dietro, in un handicap da 3.400 euro al primo, vincitori in condizionata quali Lear Oile Oile e Difenditi), non piazzandosi al terzo impegno, dove tentano il salto in condizionata senza però sfigurare, dato che giungono a due lunghezze da Futuro Anteriore cui concedono un chilo. Segue un periodo di quattro mesi di inattività, poi da settembre a dicembre di nuovo in pista cinque volte: tre le vittorie e due i piazzamenti, il tutto in categoria reclamare-vendere. Il bottino finale, in piano, è di dodici corse, sei vittorie e quattro piazzamenti per un totale di 12.750 euro. Soggetto brillante alla sgabbiata si fa poi rimontare dai rivali per sistemarsi tra i primi e attendere la dirittura di arrivo, nel tentativo di piazzare una lunga progressione. Specialista della sabbia, peggiora in erba.

Terzo posto per UNIQUE ET RARE, protagonista di una sola comparsa in siepi, e subito rispedito in piano dal suo proprietatario e da Gianluca Verricelli. Fratellastro del vincitore del Premio Pisa 2010 Air Crew, disputa dieci corse da maggio a dicembre vincendo due volte sui 1.500 metri a Milano e Varese in categoria di minima. Soggetto molto regolare, consegue qualcosa come quattro secondi posti di fila salendo livemente di categoria fino agli handicap da 4.250 euro al primo. Cavallo veloce alla sgabbiata, predilige correre da front runner e piazzare una lenta e graduale progressione, riesce però anche ad adeguarsi nelle prime posizioni se c'è qualche avversario più deciso nell'assumere l'onere delle operazioni. Cavallo molto generoso, a suo agio anche sulla sabbia.

SYMPATHYFORZEDEVIL compare in quarta posizione. E' un elemento dal destino simile a quello di Zaiman, reputato orginariamente di livello superiore al grigio e rilevato da Cristian Santamaria da Ostanel e da questo ceduto, a fine anno, a Siracusa allo stesso proprietario di Zaiman. Abbastanza discontinuo, ha faticato non poco per vincere la sua prima corsa in carriera, traguardo tagliato a ottobre, dopo esser stato battuto anche vendere, nel Premio Vincitori del Derby Tedesco, a Firenze (pista a lui gradita). Handicap da 4.250 euro in cui si è messo dietro soggetti di categoria. Meglio oltre i 2.000 metri, anche se si è piazzato sui 1.500, ha senz'altro reso meno delle attese. Da dicembre in Sicilia, subito impegnato, senza piazzarsi, in handicap principali a supporto di Zaiman. Soggetto dotato di buon spunto finale, capace, se in giornata, di sensibile cambio d'azione. Bene sul pesante. Quattordici corse, dopo il quinto posto nella Corsa Siepi dei 4 anni di Pisa, una vittoria e otto piazzamenti. Vince 11.305 euro.

Completa la "manita" un altro ex allievo di Eros Ostanel, questa volta sponda Siba: RECIFE. Passato sotto i colori di Fabrizio Ferramosca, è stato pressoché impiegato sempre in corse per dilettanti, in tale categoria si è sempre piazzato, a differenza che nei fantini, e ha ottenuto le sue uniche due vittorie in carriera nelle sue ultime due uscite di dicembre, aggiudicandosi due handicap di minima a Pisa e a Livorno, quando sembrava non dovesse vincere mai date le ventisette uscite precedenti. Preferibile su distanze superiori ai 2.000 metri, si adatta anche ai 1.500. Monocorde sul passo, migliora sul pesante. Sedici le corse in piano nella stagione, due le vittorie, ben undici i piazzamenti ma tutti in modesta compagnia come testimoniano gli appena 9.000 euro abbondanti di introiti.

Sesta e settima posizione per due soggetti che hanno dotato forti problemi di adattabilità in ostacoli nonostante le speranze dei rispettivi trainer, dimostrandosi poi più che interessanti in piano. Meglio tra i due RED PILGRIM di Paolo Favero poi passato alla Marbell di Riki Belluco. Cavallo combattivo dotato di spunto finale, ha corso otto volte in piano dopo aver saggiato gli ostacoli, intervallando un'attività all'altra. Meglio oltre i 2.000, valido comunque anche sul miglio, ha riportato quattro secondi posti e due primi, uscendo solo una volta dalla zona premi a Pisa, finendo quinto per un'incollatura. Regolare a vendere o in handicap di minima. Vince circa 8.300 euro. Più qualitativo ma meno vincente MYCHOON, che sfoggia lo stesso score fatto di otto corse, due vittorie e cinque piazzamenti. Rappresentante dei colori di Emanuele Allegri, parte dalle vendere e risale di categoria sfiorando il quarto posto nel Premio delle Alpi, handicap principale, sui 1.600 di Merano, finendo a tre lunghezze da Grand Oriente. Riproposto a vendere non si conferma, finendo due volte secondo. Soggetto da miglio, 7.100 euro le vincite, ma buone linee in piano con Triple Pursuit a cui è giunto a una corta incollatura concedendogli sette chili in una maiden o vendere preparatoria al Premio delle Alpi, davanti a Laguna Drive (secondo nel G.P. Unire a Siracusa, handicap principale).

Segue la regolare ma incapace di vincere Fata Birichina, otto piazzamenti in dieci corse (4560 euro), il mediocre in ostacoli Carioca Black, riproposto in tale veste a fine anno (due vittorie e cinque piazzamenti tra i dilettanti su undici corse), quindi Size, anche questo a rimbalzo tra piane per dilettanti (una vittora e tre piazzamenti per poco meno di 3.000 euro) e siepi, vittorie in piano anche per Morning Star, le wild card Libitum e Boris (il primo in preparazione al Gran Premio Merano 2014, infortunatosi e rientrato subito vincente a Siracusa in categoria minima; il secondo di nuovo in siepi a inizio gennaio 2016 dopo aver vinto tra i dilettanti in piano con Ilaria Saggiomo), quindi il crosser Nicketommaso e Relco Nordic.
Monetizzano poi qualcosa Zurbaran, Fire of Debora, La Tripolina, The Mercantilist (unico di proprietà ceka), Maratory, Ho Yam Lay (regredita in modo incredibile), Lorenzo d'Arcadia (spedito dai Satalia boys  a Siracusa), Rum Dum, Nostalgia di Fano (rispedita in siepi), Backdrop, Montfort, Briansk, Sir Rosco, Achen (provato poi in cross), Andrea Doria (nel 2016 di nuovo in siepi) e Liebe Boy.
A seguire gli altri tra i quali si segnalano il debutto in piano, da non piazzato a Siracusa, del secondo classificato del Grande Steeple Chase di Milano 2014 Rajashtan e del vincitore del Criterium di Inverno di Pisa del 2014, Barcelona, (anche questo non piazzato nell'unica apparizione siciliana).
Curiosissimo poi il tentativo, unico a sfidare le pattern race, di Tramonto a Ivry ceduto in modo netto alla distanza nel blasonato Roma Vecchia, listed race sui 2.800 metri, corso senza alcuna prova preparatoria, giungendo direttamente dal Richard vinto sul campo (distanziato poi al terzo).