domenica 30 agosto 2015

Sintesi 33° Giornata, Maia, Merano.


SOLAR FOCUS E' UN ARMA TROPPO FORTE PER IL RICHARD, MA C'E' ANCHE MISTERIUM!

Finale pirotecnico nel Gruppo 3 riservato ai quattro anni, prima c'è il Tramonto poi arriva il Solar e Company a ribaltare le regole dei movimenti astrali rimasti a osservare il trio.

A cura di Matteo Mancini.

SOLAR FOCUS
(Meanomaia.it)

Va in archivio l'edizione del 2015 del Premio Piero e Franco Richard, classica per steepler giovani fregiata dal titolo di Gruppo 3. Premio caratteristico del fine agosto meranese, spesso teatro per l'esibizione di giovani cavalli poi capaci di andare al bersaglio grosso nel G.P. Merano. Ricordiamo per sommi capi l'ingegnere Piero Richard quale ottavo presidente della Società Steeple Chase d'Italia, dal 1963 al 1968. Franco Richard invece ebbe anche lui importanti ruoli amministrativi in seno alla Soc. Steeple Chase entrando a far parte del Comitato Esecutivo dell'ente nel 1973, per restarvi fino al 1992 (con una pausa dal 1982 al 1988). I due sono ricordati da una scultura donata all'ippodromo di Merano e visibile dai frequentatori della struttura, collocata davanti alla tribuna tra questa e la pista.

Veniamo ora alla corsa che ha visto trionfare il favorito netto Solar Focus, giunto alla quinta vittoria stagionale (eguagliato il record dei due compagni di colore Sol Invictus e High Master), questo almeno il responso dell'ordine d'arrivo. L'esito della pista invece è stato assai più incerto. Il figlio di Intese Focus, già vincitore del Vanoni (Gr.2), è apparso molto svogliato e restio a trovare l'azione giusta. Bartos ha avuto il suo bel da fare per farlo ingambare a dovere, dal momento che all'attacco del verticale il cavallo ha subito l'accelerazione dei rivali finendo addirittura attardato dagli stessi dopo l'arginello grande saltato malissimo. Una grande retta di arrivo, nel tratto piano conclusivo, ha poi permesso a Solar Focus di andare a ingaggiare duello finale con i due fuggitivi Tramonto a Ivry e Company of Ring, ma solo un danneggiamento ai danni del compagno di allenamento gli ha permesso di vincere e per giunta a tavolino dopo intervento dei commissari. E' stato infatti il redivivo allievo di Raffaele Romano ad aver vinto sul campo, dopo aver marcato per tutta la corsa il front runner Astro Benigno poi calato all'ingresso in dirittura e giunto quarto. Il portacolori della Topeeka ha pagato un ondeggiamento verso lo steccato che ha intralciato un Company of Ring in netto progresso (davvero eccellente corsa). Il fucsia, molto probabilmente, avrebbe vinto il Richard. Lascia perplessi la scelta di Gary Derwin di aver voluto provare lo spiraglio interno, quando avrebbe avuto tutto lo spazio necessario all'esterno del battistrada. Poco male per Favero che, grazie al distanziamento di Tramonto, ha potuto cogliere un interessante doppietta che sommata a quella maturata nella corsa precedente fa ventisei da gennaio.
Da segnalare il patatrac all'oxer innescato dall'ospite ceko Dunagiri che è caduto coinvolgendo nel capitombolo Green Paradise e Last Scream con quest'ultimo rimasto in piedi, ma attardato e poi fermato da Vana Jr. Curiosa e per fortuna senza conseguenze seconda caduta di Dunagiri, che scosso è nuovamente rotolato sul prato in modo goffo dopo il salto di un siepone.

Nelle altre corse Arman, con grande retta di arrivo e totalmente spostato sullo steccato opposto, ha bissato il successo del Grande Steeple Chase di Roma aggiudicandosi il cross country sui 5.000 metri preparatorio al Nazioni. L'allievo di Vana sr ha beneficiato del pazzesco errore di percorso di Ara Gold, banale incomprensione di Joe Bartos che ha condotto sicuro il drappello fino al superamento dell'insidiosa doppia gabbia di siepi. Uscito di scena il più pericoloso degli avversari, Vana Jr ha tenuto il dieci anni in coda per poi piazzare lo spunto risolutivo dopo l'ultima siepe sufficiente ad aver ragione di un sorprendente Monjoliano e di Salar Fircroft finiti in aperta lotta fin sul palo. Quarto, incolore, Billy Silver alla prima in cross. Per Vana jr si tratta del quindicesimo successo stagionale, quattordicesimo invece per il padre in veste di allenatore.

Doppietta Favero nelle due siepi di minima per un totale di vittorie che tocca la quota settanta. Uno-due Romis-Little Bruv nel bizzarro Premio RTTR, vendere sui 3.000 metri, corso da alcuni concorrenti con le giubbe dei comuni. Il D'Altemps con Joe Bartos ha così portato al successo il Comune di Lana davanti a quello di Marlengo. Terzo posto per Fantastico Daniele che ha condotto con autorità la corsa fino all'ingresso in dirittura quando sembrava avviato al successo. Il sauro non è però stato in grado di controllare l'affondo dei due allievi Favero, dato che Little Bruv, come Giant Hawk, è passata dalla scuderia Ostanel a quella del mago di Sinigo. Quarto, a distacco, il ceko Much More al debutto stagionale in Italia. Mai in corsa gli altri sette tra cui il rientrante Depeche Code (quinto), il ritornante Danger (reduce da dieci corse in piano) e i deludenti Moqorro ed Ernesto (quest'ultimo presentato da Morazzoni in luogo di Simondi) finiti settimo e undicesimo col polacco disperso per la pista.

Epilogo nel Pr. Valgano (vincitore classico a suo modo storico per aver regalato la prima vittoria in ostacoli in Gr.1 a un allenatore di sesso femminile: Astrid Giambertone, per i colori Tomanin. Il premio di riferimento era la XLVIII Corsa Siepi di Merano del 2002) dove si è registrata la prima vittoria in carriera di Misterium. Successo questo che ci rende particolarmente felici, visto che anche lui (l'altro era Kandhamal), a Merano, secondo qualche esperto di ostacoli, avrebbe dovuto fare da goulash. Il fucsia ha comunque dovuto sudare per aver la meglio su un Sadowa d'Arcadia penalizzato da una ricezione finale, dopo l'ultima siepe, da urlo a vanificare la conduzione di gara mantenuta per tutta la sua estensione.
Malissimo El Draque, quarto di un muso davanti a una Cortefraca che dopo aver accompagnato Sadowa d'Arcadia per buona parte del tragitto sembrava aver perso smalto all'imbocco della curva finale. I quattro ben vicini con il monocorde Katros finito in terza.
Irriconoscibile Journey già fuori corsa sull'ultimo passaggio sulla curva di Marlengo e poi fermata sulla dirittura opposta a quella di arrivo.

Per gli amanti delle statistiche la giornata odierna ha visto Paolo Favero ritoccare a nove il numero delle classiche vinte nella stagione, ha poi ottenuto un piazzamento Ilaria Saggiomo (stranamente presentata quale allenatrice di Salar Fircroft), terza vittoria infine, in veste di allevatori, della Scuderia Vittadini e della Scuderia La Nuova Sbarra, con quest'ultima che si è ripresa il secondo posto a svantaggio di Rosati Colarieti (per effetto di un maggior numero di piazzamenti nei primi tre posti) alle spalle del leader Giulio Frascatani che conduce la speciale classifica con cinque vittorie.

Vittoria inoltre, in apertura, per Troppo Forte nel Pr. Marlow.

ARMAN al centro in una foto di repertorio
per i colori della STALL GRIMMINGER
(Foto Meranomaia.it)

lunedì 24 agosto 2015

Sintesi 32' Giornata, Maia, Merano.


UN CINGUETTIO DA ANTOLOGIA LASCIA A BOCCA APERTA I MISCREDENTI: TO CASH

Uno-due da altri tempi per svettare lassù dove osano le aquile del teatro della Cima Coppi. Un mix da Du' Champ.

UNO SCATTO DA ALTRI TEMPI
FUGHE NEL CROSS DA FANTASISTI
CONTRO TRIPLI INSEGUIMENTI MISTI
RENDON I MANCATI AVVICINAMENTI TRISTI
RAGAZZI... QUESTA E' ROBA DA TRAPEZISTI!
TWEETY KASH
(Foto Matteo Mancini).

Articolo di MATTEO MANCINI.
Trentaduesima giornata nel programma dei saltatori andata in archivio con qualche piccola soddisfazione ottenuta, nel silenzio quasi generale, dalla redazione che si era esposta in sede di presentazione corse al rischio di sfottò e altro ancora... e invece c'avevamo visto giusto e i detrattori son rimasti a bocca chiusa o meglio, a bocca aperta soprattutto per l'esito inatteso nel cross... Inatteso, non certo da noi...
Andiamo allora a presentare una breve sintesi della riunione avendo già fatto gli omaggi ai soggetti ricordati dai vari premi messi in palio dalla società merano.

Si parte col Pr. Guidsum. Sulla carta corsa a due, noi preferiamo Hurricane Mix e anche il campo è concorde con noi, seppur di poco. Il grigio di Ilaria Saggiomo (che vediamo nella foto di cui sopra all'inseguimento del numero sette) viene dato da chi banca il gioco poco più di 2 a 1. E' Alcydon Fan il secondo appoggiato, due e mezzo la sua quota. C'è poi il triplo fucsia con gli scommettitori che eleggono Merguib a terzo cavallo del campo, contrariamente a noi che invece vediamo in Giant Hawk il "più qualitativo del trio" e così, in sede di presentazione, andiamo a scrivere: "Giant Hawk non è apparso in grande forma, ma qua potrebbere risorgere". Completano il campo Uni Light, oltre a dieci la quota, per il debutto in ostacoli dei colori della signora Olisova e l'ex Menichetti Shame

La corsa ha visto Uni Light assumere l'onere di cadenzare il ritmo di gara. Colpo di scena al salto del quarto elemento, il primo ostacolo da steeple dopo le tre siepi previste da chi ha tracciato il percorso. Merguib è rotolato a terra dopo il pessimo salto di Hurricane Mix che ha superato l'insidia con un balzo trasversale proprio davanti alla prima punta Favero. Il grigio di Ilaria Saggiomo, molto disordinato sui primi ostacoli, non ha comunque risentito delle imprecisioni con cui è andato al di là delle insidie più difficoltose (maluccio anche sul primo doppio travone), seguendo il battistrada senza concedergli mai margine di vantaggio, lasciando il duo superstite della scuderia Favero a precedere Alcydon Fan, costantemente in coda a un paio di lunghezze, in una lunga fila indiana.
Grande lotta sul verticale con i cinque raccolti in un fazzoletto, prima dell'accellerata finale richiesta da Raf Romano al figlio di Great Journey. Hurricane Mix ha affiancato Uni Light sull'arginello rendendo vani gli strenui tentativi di resistenza messi in atto da John Paul Brennan. Ha cercato allora di serrare sotto Giant Hawk con Gary Derwin a mulinare la frusta all'ingresso in dirittura, inseguito da Alcydon Fan a cui Vana jr andava a ordinare un finale tipico degli allievi di scuderia. Hurrican Mix andava a saltare con ampio margine di vantaggio la siepe finale, mentre Giant Hawk e Alcydon Fan si presentavano in perfetta linea. Secondo e ultimo colpo di scena della corsa, con il controfavorito che si riceveva male e franava al suolo.
Vittoria in pompa magna allora per Hurricane Mix che andava ad alllungare ancora nel tratto piano finale, facendo il vuoto con un'affermazione bella che non si può che commentare sulle note di Dolce Uragano del fratello di Marcella. Giant Hawk agile secondo su Uni Light avvicinato negli ultimi metri da Shame. 
Nessun problema per i due caduti. Alcydon Fan, rimontato, ultimava il percorso in ultima posizione. Per Merguib, invece, giornata di libera licenza a zonzo per la pista...

Vittoria in grande stile di Hurricane Mix che è apparso persino cresciuto rispetto al successo di qualche settimana fa. La caduta di Alcydon Fan ha reso tutto più semplice, ma per il ceko, nato e cresciuto in Italia, non ci sarebbe stato comunque nulla da fare anche se avrebbe conquistato la seconda moneta. Per gli scommettitori che ci seguono però, nonostante sia saltata l'accoppiata secca, è entrata quella con Hurricane base e due cavalli a seguire con remunerazione molto più appetitosa offerta dal secondo posto conquistato da Giant Hawk, da noi dato come terzo elemento su cui fare gioco. 23 a 1 l'accoppiata, 3 abbondante il piazzato. Niente male per una corsa solo di sei partenti.
Quarta vittoria in trentatrè gare, seconda stagionale (terza per Romano), per Hurricane, la terza in ostacoli. C'è da dire che Romano ha fatto compiere netti progressi a questo grigio che, con buona probabilità, cercherà di tornare ai livelli massimi provando magari il Richard, impegno comunque per lui molto arduo. Ricordiamo che a marzo, a Enghien, ha subito un pesante distacco da Trafalgar Square, apprezzabile nel termine di una ventina di lunghezze scarse. Implacabile anche il confronto con Solar Focus, ma credo che Ilaria Saggiomo farà un pensierino sull'indicarlo partente nella classica d'elite per i quattro anni (da diverse stagioni aperta anche ai cinque anni).
Dato che l'articolo in questione è un sunto, regaliamo un paio di aneddoti per conoscere meglio questo cavallo. E' l'ultimo prodotto della vincitrice in piano Reinamixa, nipote di Linamix, fratellastro della filosofeggiante Natagora, da Divine Light, velocista di grande valore allenata in Francia da Bary per i colori di Stefan Friborg e vincitrice a due anni, nel 2007, del Prix Robert Papin (Gr.2) e del Prix du Bois (Gr.3) a Maisons-Lafitte, nonché del Prix La Fleche (L) a Longchamp e addirittura dello Cheveley Park Stakes (Gr.1) a Newmarket, con successo bissato a tre anni sempre sulla pista inglese nel Guinea Stakes (Gr.1), vincitrice infine del Prix Imprudence (L) a Mainsons-Lafitte, vanta inoltre cinque piazzamenti tutti in categoria di Gruppo 1 dai 1.000 ai 2.100 metri, da due a tre anni; una vera e propria campionessa, poi ritirata in razza (il suo primo prodotto ha debuttato quest'anno, Raaqy, ed è già piazzato in Listed Race), che vanta persino una pagina tutta sua su wikipedia inglese. Un solo premio la definisce: migliore puledra europea del 2007.
Tra gli altri fratellastri segnalo i discreti Sinnkosako, da Anabaa, che corre ancora in Francia e che si è piazzato a tre anni, secondo, nel Prix Maurice Caillault (L), sui 2.000 metri di Saint Cloud, e Smile Dream, figlio di Lyphard's Wish, plurivincitore in Handicap Principali.
Hurricane Mix è appartenuto alla Tenuta dei Principi, giubba fucsia a pois azzurri, allenato da monsiuer Chritophe Aubert. In lui erano state riposte grandi aspettative fin da puledro, ma un debutto in sordina a Bordeaux, in una prova per debuttanti di due anni (dove era il terzo favorito del campo), e un piazzamento in provincia in categoria maiden ne hanno presto ridimensionato il prospetto. Finito a reclamare già alla quarta corsa in carriera, non si è più discosto dalla categoria tentando sporadici e fallimentari impegni in handicap principali. Cavallo dotato di gran fondo, schierato persino sui 3.000 metri piani, si è tentato di inventarlo siepista con barlumi di speranza offerti fin dal debutto, in provincia, nel ferragosto dello scorso anno. Barlumi, perché dopo una vittoria a reclamare a Auteuil a settembre è precipitato in una lunga fila di corse deludenti fino alla cessione a Ilaria Saggiomo. Il resto è storia recente...
Dunque abbiam conosciuto meglio Hurricane Mix, soggetto che fin qui non aveva detto nulla o quasi, ma che si segnala per queste due vittorie consecutive che lo rilanciano verso la scalata ai piani più nobili degli ostacolisti italiani. Noi però lo evidenziamo quale soggetto in rapporto di stretta linea di sangue a una cavalla che fa parte della storia dell'ippica... Quando si dice avere una sorella da top class...

Quadretto di famiglia:
HURRICANE MIX da puledro con
l'allevatore BERTRAND GOUIN
e la madre REINAMIXA
(Foto da Hippict.Iyxa.fr)

Si passa alla seconda corsa nell'analisi del blog, cross country sui 2.800 metri dedicato al generale Oreste de Strobel, undici al via per quella che si segnala come la più interessante prova dell'anno per gentleman votati agli ostacoli di campagna.
Favorita netta la scuderia Favero che presenta Missed Approach nel ruolo di cavallo da battere con quota tutto sommato meno bassa di quello che potrebbe sembrare: 2 netto al totalizzatore. 
Ricevono consensi forti anche Doux Amer con Luca Bonacina, 3 al betting, e Regain Madrik. 5 a 1. Il nostro blog, dal canto suo, tenta una soluzione artistica andando a porre all'attenzione degli scommettitori e addetti ai lavori Tweety Kash, data a 11 a 1 abbondante. Così, nel pregara andiamo a scrivere: "Tweety Kash che se fosse rodata potrebbe lasciare a bocca aperta, tra un balletto e un'intervista, qualche spettatore assiepato in tribuna."
Scommesse poi su Achen, 11 a 1, e sul rientrante in ostacoli Crissolo, 15 a 1, su cui Giada Menato ripone speranze non celate. Quote astronomiche per gli altri tre.

Chi aspettava spettacolo non ne è rimasto deluso, inoltre grande soddisfazione per la redazione che coglie un'accoppiata dal gusto epico viste anche le osservazioni fatte, il giorno prima, in ordine a un giudizio di altri operatori o comunque appassionati pubblicato nella presentazione ufficiale del campo. Due cavalli da noi menzionati nello specifico a sottolineare, a nostro avviso, la non perfetta valutazione del campo dei partenti. Facevamo notare l'eccezionale peso concesso a Tweety Kash, assai gravata in quel del S.Artemio puntando poi l'indice su Missed Approach come cavallo da battere (ma questo non c'era certo bisogno di farlo notare). Ci verrebbe allora voglia di scrivere "il quasi germano (data la lettura del cognome dell'interprete) MARCEL contro il resto del mondo, signori..." Del resto Germano era un siepista preparato proprio da colui che ha portato in ostacoli un trio griffato San Rossore, da noi omaggiato nell'articolo di presentazione, ironia della sorte, diciamo quasi una Razza del (c)Olmo, poiché quel Germano era di proprietà dell'Ardenza, nome teso a indicare un quartiere dove sorge un impianto dedicato a uno dei migliori gentleman rider della storia dell'ostacolismo italiano ovvero Federico Caprilli. Dunque da un appassionato militare cui viene dedicata la corsa, il Generale De Strobel, a un Capitano rivoluzionario nel tracciare un nuovo modo di affrontare le siepi e di stare in sella in una prova di ippica settore ostacolistico. Lo ricordiamo per i meno attenti, Caprilli andò a codificare il c.d. Sistema Naturale di Equitazione fondato sul concetto di permettere all'animale un movimento più naturale possibile. Tesi risultata vincente e contrapposta all'obsoleto modo di varcare sieponi e staccionate andando ad assumere una posizione speculare a quella del cavallo, cioè schiena all'indietro e redini allungate piuttosto che sporgersi sul collo del cavallo a briglie allentate. Caprilli, non pago della teoria, scese in pista, secondo alcune fonti, per 33 volte vincendo circa la metà delle corse, con piazzamenti che lo rendono uno dei cavaliere dal maggior tasso percentuale di piazzamento (18 vittorie, 11 piazzamenti). E menomale che all'accademia militare di Modena fu tacciato quale "mediocre in equitazione".
Forse non tutti sanno che il Capitano, nato a Livorno nel 1868, perse la vita, nel giorno del Santo Patrono di Merano del 1907, mentre provava un cavallo in quel di Torino. L'assurdità del fato è resa manifesta dall'assurda caduta che lo vide protagonista; lui, rivoluzionario e coraggioso pioniere dell'ostacolismo, cadde da un cavallo lanciato al trotto forse scivolato sul manto nevoso.
Qualcuno di voi, molto probabilmente poco convinto della nostra espressione Razza del (c)Olmo associata al Germano menzionato, si chiederà se siamo andati fuori percorso un po' come magari certi protagonisti del Cross di Mirabello, ebbene la risposta è molto semplice: l'ultimo portacolori dell'Ardenza a essere sceso in pista è City Napoli, con corsa disputata alcuni giorni fa orsono, ovvero il 20 agosto, nel Premio Amerigo Menichetti vinto non di certo da un Chicchessia, anzi proprio da lui, in una prova dove partente c'era un terzo militare molto legato ai cross country ovvero quel Lazzaro Cetra, nella fattispecie rappresentato da Major Conquest, che al Mirabello di Monza ha fatto incetta di successi e, ironia la sorte, in quei cross si attraversava il Lambro..

E allora andiamo a parlare del presente che ha visto Tweety KASH, acclamato da un supporter non assiepato in tribuna (dove c'era il colmo) ma in attesa lungo lo steccato e con maglia fucsia ad alzare le bracce al cielo a pochi metri dal palo. Il signore lo vediamo apparire velocemente nell'angolo spigolare destro dei monitor del circuito interno curato dalla regia dell'ippodromo. Per gli altri si concetizza l'assoluto stupore, in una corsa che l'interprete ceko è andato a vincere scandendo un ritmo di gara pazzesco, ma soprattutto dimostrando la freddezza necessaria nel momento più difficile della corsa ovvero quando lo scosso DOUX AMER è andato a pressarlo nella curva a gomito che immette nel laghetto. In quel punto cadere è un attimo, dato anche che il dislivello e la brusca piegata sono difficoltà letali. Il buon Marcel Altenburger, che non a caso lo scorso anno correva con giubba Favero, è stato magistrale nel temporeggiare l'ingresso. Bravo. Per lui prima vittoria assoluta in Italia, la prima stagionale anche per Tweety Kash e i colori di Remo Romano, mentre il trainer Raffaele Romano strappa la quinta vittoria nella stagione che lo eleva in terza posizione nella speciale classifica riservata agli allenatori.

Sfortunato Crissolo della signora Sala, scivolato prima di un salto a traguardo lontano, quando stava correndo bene col francese Damien Artu ingaggiato, per cortesia, da Giada Menato che ha voluto permettere all'amico di debuttare in quel di Merano. Nella caduta restava coinvolto anche Bonacina, sbalzato di sella dal controfavorito senza alcuna colpa. Si conferma su buoni livelli Stefani Jr che è stato ancora una volta bravo a stare sui primi, poi non ha potuto nulla contro il favorito Missed Approach che sulla carta sembrava imbattibile, e sul redivivo Crack Chichi. Si tratta comunque di un gentleman che centrerà, prima o poi, il primo posto. 
Caduto un altro possibile protagonista, Regain Madrik, alla marrana. Quinto un deludente e discontinuo Monjoliano. Patelli, Carminati e Paganessi subito lontani fin dal via e senza mai interferire, con Carminati protagonista dell'ennesima caduta fuori quadro (la quarta in cinque corse).

FEDERICO CAPRILLI
Storico ostacolista a cui Livorno ha intitolato l'ippodromo
dell'Ardenza che dunque ha un forte legame
con il mondo degli ostacoli.
(Foto da equifare.blogspot.com)

Per i più curiosi possiamo aggiungere che il cavallo montato da Paganessi, tale Tagus, 258esimo cavallo a scendere in ostacoli nella stagione, come sapranno certamente certi appassionati di Pisa, è di provenienza litorale pisano. Più nello specifico, con buono tasso di probabilità vi ha passato alcuni giorni, nella fattispecie a Marina di Pisa, dove l'Azienda Agricola Bardi suoleva lasciare alcuni suoi effettivi presso le strutture di Nedo Tognetti. Allevatore quest'ultimo che deteneva la fattrice Luc Fen ricordata in sede di presentazione in riferimento al Memorial Domenico Cuttone disputato lunedì a Corridionia.
Ironia della sorte quel nome pare contenere un clamoroso refuso per un ostacolista... Nel mondo dello steeple-chase, termine originale con cui fu coniata l'espressione tesa a individuare un cross campano per andare da una torre all'altra nella brughiera irlandese, la parola TAGUS suona un po' come un TALUS scritto con una lettera sbagliata.
Ci preme poi ricordare un cavallo allevato dall'Az.Agr.Bardi appartenuto in proprietà da un comproprietario, che ormai non c'è più da anni, ma che la redazione conosceva assai bene per i trascorsi sportivi in stretto rapporto di scuderia e per un certo Premio Pisa disputato tanti anni fa con un soggetto griffato Vulci (piazzato in Listed Race al Caprilli). Proprio presso lo stabilimento di Nedo Tognetti questo proprietario, che tentò coraggiosamente l'avventura in steeple-chase a Torino con un prodotto di suo stesso allevamento, acquistò uno dei suoi migliori cavalli, allevato proprio dall'Az.Agr Bardi ovvero l'infinito Delium. Vincitore del Pr. Trottosportsman edizione del '97, terzo nel Criterium Labronico e nel Pr. Livorno, nonché plurivincitore in condizionate di valore tra cui anche il Pr. Surtees e il Monte dei Paschi di Siena correndo da due a dieci anni. Ha corso anche, senza piazzarsi, nel Pr. Pisa e nella Coppa del Mare. Ricordo ancora come ora la vigilia della corsa disputata da questo cavallo il 30 settembre del 2001 a Firenze, nel Pr. Leone Guacciardini con premio al primo quasi parificabile all'entità economica offerta dal Pr. Caimi. Quella vigilia ero reduce dal rientro da una trasferta da Santa Margherita Ligure dove la squadra in cui militavo, serie B nazionale di calcio a 5, era impegnata nel primo turno di Coppa Italia contro il San Lorenzo della Costa. Quella sera, in una festa dove non potevo essere non invitato tenuta nel ristorante appartenuto a questo proprietario, fu tenuto un brindisi ben augurante in vista del corsa del giorno successivo. Delium non tradì le speranze battendo Roy Qualad e Big Sinisa, pagando la quota di circa 10 a 1.
Dell'allevamento Bardi ricordo inoltre Ternum, modesto saltatore (fratellastro di Tagus), che ha disputato qualche corsa agli ordini di Furi, ma soprattutto la belva Tergeste, il fratello di lusso nella famiglia Tagus, decisamente ciuco in piano ma fortissimo sui salti tanto da vincere il Pr. Ali Babà e soprattutto il XXII Steeple Chase delle Capannelle (non ancora ufficializzato Gr.1) e il Pr. Generale Mario Argenton - CXV Steeple Chase di Roma , e di piazzarsi nel Neni da Zara, nel 41° Steeple Chase di Torino e nell'Amedeo Duca di Aosta di Treviso. Ha corso anche nel G.P. Merano vinto da Grey Jack, classificandosi decimo. Tra le poche corse in piano si ricorda il successo a Napoli nel Pr. Ippodromo San Rossore con cui intraprese una crescente serie di tre vittorie consecutive in piano (la più lunga nella sua carriera). E' a tutti gli effetti un vincitore classico di livello eccelso, generato da un allevamento che non è certo strutturato per gli ostacoli ma che grazie a questi si è tolto delle soddisfazioni che, altrimenti, non avrebbe certo mai pensato di provare. Il padre di questo cavallo...? Semplicissimo, dato che abbiam parlato della dotazione offerta dal Pr.Caimi, è Saumarez, ma l'altro a cui avevamo fatto cenno e non quello che ha corso sotto i colori Sagal.

HURRICANE MIX
con i colori dei precedenti proprietari de 
LA TENUTA DEI PRINCIPI
è il colmo... sembra la giubba FAVERO.
(da Turfomania.fr)

Terza prova per siepisti collaudati col Pr. Foto Press, 3.300 metri per quattro anni e oltre. Delude la nostra scommessa Kisanji, il baio da Teofilo, vincitore della Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L), dimostra l'assunto che andai a sostenere, in tempi non sospetti, al tondino dell'ippodromo di San Rossore prima che il cavallo vincesse la classica e venendo visto come un cialtrone da baraccone. Dicemmo che a nostro avviso il cavallo non offriva sicurezze tali da sbandierarlo come soggetto capace di fare da solista in certe corse, salvo "venire avanti". "E perché, dovrebbe andare indietro?" mi fu risposto. I fatti, ahimè, dicono che il cavallo è "andato indietro" e alla grande, nel corso dei mesi, dimostrando dei limiti che lo hanno portato a non seguire in categoria non certo eccelsa dopo una prima parte di carriera, in ostacoli, promettente (ma non troppo, perché a parte il quarto posto nel Criterium d'Inverno, aveva battuto poco o nulla). Favero l'ha fatto rifiatare dopo averlo fatto correre in continuazione, spesso col ruolo di bilancino. Domenica l'ha persino fatto correre in posizione attendista, ma il risultato finale non è cambiato. Penutlimo dietro a soggetti come Fire of Debora e Star du Cochet, con una prestazione a dir poco disarmante.
La corsa vedeva un favorito nettissimo ovvero Alisios, 1,8 al totalizzatore, contrapposto a Principe del Mare e dal duo Kisanji e Benalex Park (lo avevamo definito "ciuco" la scorsa settimana e tale si è dimostrato). Ben appoggiato anche Chicago, 4 a 1, della ceka Joly e da noi definito quale soggetto dotato "dei numeri per impensierire il dominio Favero". A 10 Fire of Debora, 20 abbondante Star du Cochet.

In pista si è assistito al dominio netto di Chicago che, con inversione dello stato di forma palesato nell'uscita di luglio, quando furono scomodati alcuni giornalisti della trasmissione Chi l'ha visto? per rintracciarlo lungo il percorso (ultimo  a distacco siderale da Principe del Mare, ma anche dalla stessa Star du Cochet con corsa alla retroguardia senza mai seguire, peraltro senza poter trovare scusanti legate allo stato del terreno), ha fatto tabula rasa di tutto il campo. Vana jr l'ha mandato subito avanti e il figlio di Montjeu ha fatto tutto quello che voleva, chiudendo con un margine di dodici lunghezze sul più immediato inseguitore. A nulla è servita la mossa di Alisios, emerso dalla pancia del gruppo, al termine della dirittura opposta di arrivo. Il Magog ha superato con agilità Fire of Debora e Principe del Mare, assestati fin dal via nelle prime posizioni del gruppo trainato da Chicago, ma non ha avuto la forza per resistere al cambio di ritmo imposto del leader, all'attacco della curva conclusiva dove ha ceduto di schianto Fire of Debora imitata dal più aitante Principe del Mare. Vana jr ha dato sfoggio di netta superiorità all'ingresso in dirittura, voltandosi a controllare l'avversario chiamato al maggiore sforzo senza neppur muovere le mani. Vittoria per dispersione, dopo l'ultima siepe, con Vana jr che tocca col frustino il proprio cavallo che fa il vuoto. Alisios è netto secondo su Principe del Mare comodo davanti a Fire of Debora. Spettatori passivi gli altri tre.

Cavallo strano questo Chicago che ha raccolto in carriera molto meno di quanto un po' tutti si sarebbero atteso. Possiamo anche dire che per qualcuno è stato una clamorosa rimessa, vincendo, nelle trenta corse che ne hanno preceduto la vendita, "appena" 60.000 euro circa.
Acquistato da Vana sr alle aste di Tattersalls, nell'ottobre dello scorso anno, per l'ingente somma di 36.750 sterline con passaggio dall'allenatore John Patrick Shanahan. Si tratta di un cavallo acquistato yearling alla pazzesca somma di 378.000 sterline sborsati da Demi O'Byrne, somma da puledro dal destino segnato, magari con aspettative da potenziale stallone. Ambizioni però non confermate dai risultati in pista. Cavallo tardivo, non è dato sapere se complice un infortunio a due anni; ha debuttato in Irlanda, a tre anni, vincendo a Cork, categoria maiden, alla quarta uscita. Montato spesso dall'asso J.P. O'Brien ha tentato di effettuare la scalata verso le classiche, soprattutto dopo una duplice vittoria nell'estate del 2012 in piste secondarie irlandesi. Passo più lungo della gamba, come si suol dire, tradotto nella campagna fallimentare negli Emirati Arabi. In medio oriente Chicago ha preso parte a tre corse, tra cui  il Nad al Sheeba Trophy (Gr.3) senza piazzarsi. Il ritorno in patria è stato caratterizzato da un quarto posto in Listed Race a Limerick, quindi la scelta di provarlo in ostacoli, sulla soglia dei cinque anni, per testarne le capacità, dato l'enorme potenziale iniziale. Vince alla terza uscita con conseguenziale tentativo di qualificarlo per le classiche, questa volta in hurdle. Ottiene un quarto e un terzo posto in Gr.2 , a cui però fa seguito il ritorno in piano caratterizzato da otto corse culminanti in un Gr.3, a Curragh, vinto da un cavallo col nome di uno scrittore di razza: Ernest Hemingway. Il resto è storia recente, ma non credo che Vana sia rimasto troppo soddisfatto da questo soggetto. Per i soldi spesi dovrebbe essere un cavallo da gran premio, vedremo se riuscirà a fare il salto in avanti, magari con l'approdo allo steeple.

Nel Caimi duello Romano-Favero che si risolve nettamente a favore del trainer di Sinigo. I due amici rivali schierano tre cavalli a testa. Delude il favorito Panther Cat terzo grazie al calo finale di Sarhaan. La corsa ha visto un sorprendente Devonian (che avevamo omaggiato in sede di presentazione con foto), per i colori al debutto in ostacoli di Richard Stampfl, tirare via con ritmo forsennato senza mai dare segni di cedimento, ben sostenuto dall'irlandese Gary Derwin. Il baio listato ha dovuto alzare bandiera bianca solo dopo l'ultima siepe dove il controfavorito della corsa, Triple Pursuit, è passato in modo chiaro e netto. Terzo chiudeva, senza mai interferire per la vittoria, Panther Cat davanti a Sarhaan. In difficoltà gli altri due Romano, Kamaran e Lady San Rossore incapaci di smuoversi, per tutto l'arco della corsa, dal penultimo e dall'ultimo posto con la femmina desistita alla distanza. Tutti da rivedere alla prossima uscita anche se i primi due sembrano esser andati forte. Con i sei debuttanti il numero dei saltatori che hanno preso parte ad almeno a una corsa in siepi è salito a 264 unità.

Vince invece la gentleman e amazzoni piana, infarcita però di siepisti, Morning Star da noi dato come cavallo da battere e giocabile alla quota prossima al 5 a 1. Il castrone di Josef Aichner in occasionale uscita piana ha rischiato parecchio, causa un ondeggiamento finale che ha intralciato Epic montato dall'esperto Paolo Urru (che ricordiamo in ostacoli). I commissari però non hanno ravvisato gli estremi per modificare l'ordine di arrivo che ha visto giungere secondo il gravatissimo Mychoon davanti al finalissimo piazzato da The Mercantilist lasciato fin troppo in coda da Nicole Schlatter. Dunque tripletta siepista davanti a Epic e Alfono. Deludente Right from Wrong. Poche chance per i due crosser Dzacheron e Isaias terminati a distacco abissale dai primi. Per William Thomas Shanahan è la terza vittoria stagionale, la seconda in piano dopo l'affermazione (unico a esserci riuscito nella stagione) in siepi contro i professionisti in sella a Stellato.

Nella serata è rientrato in piano Mont Fort, trentacinquesimo ostacolista a ritornare in piano nel 2015, in quel di Livorno in una vendere che ha aperto il convegno labronico. Il portacolori di Eros Ostanel ha corso per cercare la vittoria, ma poco ha potuto contro lo strapotere dichiarato, fin dalla presentazione ed evidenziato dalle quote ingiocabii, di Zampogna e Rock my Soul, col cavallo della Castelli che ha scherzato contro l'allievo di Menichetti con i due isolati in avanti dopo la resa dell'Ostanel. Decisiva l'accellerazione piazzata sulla piegata finale che ha relegato Mont Fort al terzo posto, a quindici lunghezze dal vincitore, ben davanti su Noi Albinoi. Ritirato Localero.


MAXIME MONFORT
(Foto da Cyclingnews.com)

Andiamo a chiudere con Livorno col Memorial Martelloni. Avevamo indicato Luna Lunatica del doppio entourage Salvioni-Menichetti quale nostra piazzata e alla sua ventunesima uscita negli ultimi dodici mesi (tante quante il numero record di partenti del Merano). E allora rendiamo un nuovo omaggio all'allenatore scomparso e lo facciamo con una vittoria proprio di Riccardo Menichetti, ottimo gentleman rider sporadicamente in pista anche in tempi moderni, ma sulla breccia fino agli anni '90 e che ha montato anche un certo Pari e Dispari, celebre titolo di un film con Bud Spencer & Terence Hill, in una prova piana dedicata a un vincitore del G.P. Merano ovvero Amado cioè colui che si impose nella classica meranese proprio l'anno dopo il soggetto a cui è stata dedicata la prima corsa di Merano ovvero Guidsum. Ironia della sorte questo Pari e Dispari tentò la carriera ostacolistica debuttando in siepi proprio nella corsa successiva. L'occasione fu costituita dalla Coppa Generale Bocchini, classica per debuttanti che si teneva sull'anello delle Capannelle, con in sella un francese dal nome che pare omaggiare il leader degli allenatori ostacolisti italiani ovvero Favriaux. Vittoria per il Golden Horse, Former Golden, su Pax Britannica e Negro. Pari e Dispari chiuse ultimo senza riuscire a seguire gli avversari (tanto da ritornare subito in piano) in una corsa caratterizzata da un campo di dichiarati partenti identico in tutto e per tutto, potremmo dire una copia, di quello dell'edizione vinta da Guidsum. Ritirato sul campo un certo Starren poi appartenuto a un mio personale eroe delle corse in ostacoli ovvero Giovanni Canterani che, per niente pago dei limiti del proprio cavallo, partiva in testa come un razzo, un po' come certi ciclisti nei vari giri (soluzione gradita agli sponsor per far vedere le scritte sulla maglia) per poi cedere di schianto a metà corsa. Una volta addirittura riuscì ad arrivare dietro a un cavallo caduto e rimontato, soggetto quest'ultimo ben conosciuto a Merano per esser stato rispolverato nelle corse in cross dello scorso anno e si parla di un soggetto il cui nome è quanto mai storico: Cassius. Canterani, quasi in perfetto stile Paganessi, ha preso parte a sessantatre corse, tra piane e siepi, ottenendo come mgiliori piazzamenti due quinti posti. La sua perla di passione però l'ha realizzata prendendo parte al premio Archidamia (Listed Race) sui 2.000 metri a Roma, premio dedicato alla vincitrice del Derby di Roma nel 1936, fedele compagna di Caprioli (da non confodere con un refuso riconducibile a un errore di battitura visto che si parla di un memorial in scena al Caprilli), per i colori della Razza del Soldo che avrebbe poi vinto il G.P.Merano (con Gong) nell'anno successivo al record di partenti avuto nella prova vinta da Tabula Rasa. Canterani in questa corsa ha presentato una cavalla bancata qualcosa come  275 a 1, se non è un record poco ci manca. Il nome del soggetto è Anda Belfiore, mai piazzata in carriera.
Dicevamo però della vittoria di Menichetti per omaggiare Martelloni ed è una vittoria da dirigibili lanciati in alto per le riprese sulla Cima Coppi che vede in avascoperta Mont Fort in pianta Lotto. Un cinguettio da du' champ per Martelloni nel Pr. Edinburgh in quel di Firenze, il 21 maggio del 1992, con cinguettio da urlo espresso da una creatura leggendaria ovvero un Mighty Dragon portato da Menichetti a respingere di una testa sul palo il compagno di colori montato da Augelli e cioè Musical Flash nome da degno epilogo di una doppietta Martelloni, non tanto poi così frequente, da festeggiare con un flash da consegnare all'albo dei ricordi e con una musica da melodia di fondo per ancorare meglio il momento.

Nella corsa lunatica di domenica sera invece, dopo il ritiro di Tra Sogno e Realtà, duello finale tra Piccola Anna e Luna Lunatica con le due passate al comando al termine della curva di fondo dopo la conduzione di testa di Tower Heist. La portacolori della signora Salvioni è emersa nella parte terminale del percorso sospinta da Germano Marcelli, ma non è riuscita a recuperare la lunghezza di vantaggio acquisita nel momento clou da Piccola Anna. Terzo a distacco Tower Heist. Uno, Due nel Martelloni, tradotto in numeri.

Ci spostiamo al Martini di Corridonia per l'altro omaggio a un allenatore scomparso legato, quanto meno nominalmente, al territorio del litorale pisano ovvero Domenico Cuttone che avevamo ricordato per i trascorsi legati a Luc Fen, ma soprattutto a una scuderia marinese mai vincitrice in ostacoli ovvero la scuderia Galassia. E attenzione, in pista è dichiarata partente una certa Galaxy che non ha mai vinto in carriera e che è l'ultima cavalla del campo al totalizzatore. La corsa, come l'Edinburgh è riservata ai gentleman e amazzoni con Riccardo Menichetti presente in veste di allenatore di uno dei due cavalli da noi indicati come portatori di una "caserma sulle spalle".

E' un supereroe quello che prende di gran foga la testa della corsa. Supereroe che nitrisce al pronunciare le parole Capitan America. Il portacolori di Leonardo Bocci, acquistato dall'immancabile La Nuova Sbarra che ne è l'allevatore, è seguito proprio da Galaxy. I due ben in avanti di circa cinque lunghezze sugli altri tre.
Interessante la cronaca dai toni costantemente crescenti dello speaker del campo, partito in modo molto sommesso per poi chiudere colmo d'entusiasmo. Al passaggio davanti alla tribune il gruppo appare più compatto sempre comandato da Capitan America su Galaxy.  Sulla curva del ristorante i due accellerano ancora e riprendono vantaggio sugli inseguitori. Prima della piegata conclusiva Galaxy attacca il battistrada che però tende a reagirgli. Il quarantaquattrenne Leonardo Bocci contro Gabriele Di Gennaro, sembrano non guadagnare metri gli altri. Capitan America scurva in vantaggio, ma Galaxy è quanto mai aggressiva. Prova la lunga rimonta Source d'Argent, mentre i due pesi massimi,  Royalesce e Sunray Spirit, favorito e contro, sembrano non intervenire. Passa Galaxy che sembra lanciato verso la vittoria su Capitan American e Source d'Argent, ma Leonardo Forlini trova un varco pazzesco tra il supereroe in corda e la sorpresa concretizzata che porta il nome di una scuderia ostacolista affidata al training dell'allenatore omaggiato che tentò di sfidare il tempio di Merano. Battute finali, Galaxy in vantaggio ma finisce fortissimo Royalesce premiato dalla scelta coraggiosa e decisa del suo interprete. Tempi di galoppo decisivi negli ultimi metri, con l'ex Briantea che in zona Cesarini piazza una rovesciata alla Van Basten (vincitore sul campo nel Premio Marradi, tre anni dopo al pazzesco varco trovato da Marco Paganini in sella a Bob, cavallo quest'ultimo poi finito, seppur nominalmente,  al training di Martelloni) per la gioia dell'omonimo proprietario dal nome celebre per i successi all'ultimo minuto e in ricordo dell'allenatore Cuttone che si vide distanziare Van Basten, per la seconda volta consecutiva in una corsa vinta sul campo. Corta testa tra i due, proprio come nel doppio Martelloni dell'uno-due Mighty Dragon - Musical Flash per i colori allora della signora Rossi.
Epilogo dalla diretta voce del campo: "Monta super di Leonardo Forlini! Sembrava battuto ai 500 metri conclusivi, ma Leonardo Forlini c'ha creduto e c'ha provato e forse... La stretta di mano tra Leonardo Forlini e Gabriele Di Gennaro, ma dobbiamo andare a rivedere il replay, perché Leonardo Forlini ha trovato un varco millimetrico per vie interne forse per beffare Galaxy... Vediamo il tempo di galoppo... MAMMA MIA SE è STRETTA, SIGNORI! Ma forse Royalesce ce l'ha fatta!"

Passiamo adesso con un'ipotetica macchina del tempo a mercoledì 26 agosto e ci spostiamo a La Torretta di Capalbio, nel cuore della Maremma. Vigilia di corse funestato dalle polemiche relative ai ritiri in massa, con prima prova addirittura corsa da due soli soggetti. Vengono chieste, da alcuni appassionati, provocatorie richieste di petizione per ridurre il numero di corse. Noi diciamo la nostra e all'invito a ignorare la riunione di Capalbio rispondiamo su facebook andando a pescare una corsa ben precisa e facendolo nel nostro originale modo. Pubblichiamo la foto di Foxy Clarets, di Gingillo all'anagrafe Zedde, figlio di una fattrice omonima di un'altra polacca che noi conosciamo molto bene per essere la madre di un grigetto che avevamo menzionato fin dall'apertura del blog. Tra i due cavalli ci sono 21 anni di differenza, evidente l'errore di ippica.biz che ricollega Foxy Clarets al duo Muszkieter e Muscat. A legare i tre è il nome Muscari, ma si tratta di due Muscari diverse. Sopra la fotografia scriviamo: "Dedicato a chi vuol indire le petizioni per abolire le corse di una certa disciplina o di certe piste... Omaggio CAPALBIO con un GINGILLO d'autore!"
Pubblichiamo poi un famoso pezzo musicale di Jimi Hendrix, omaggiato anche da Carlo Verdone in un famoso film con Margherita Buy (da leggersi "bui" anziché "bai", anche se non ho mai capito il perché): Foxy Lady, scrivendo di ricordarcela anche in quel di Pisa tanti anni fa (compagna di scuderia di un certo Mr News). Inseriamo un'ulteriore pubblicazione di un video di Paolo Ruffini in cui si cita la parola "comunicazione da Nobel". E andiamo a sottolineare proprio quest'ultimo termine oltre ad altre precisazioni. Infine pubblichiamo una foto scattata a Pisa di una figlia di Sound of Silence, vincitrice quel giorno e sorellastra di un cavallo che risponde al nome di battaglia di un altro fantino di Piazza del Campo. In sella su quella cavallina, con foto scattata 21 anni fa, c'è proprio Marco Biagiotti interprete di Foxy Clarets. Scriviamo poi più volte la parola "doppi".

E allora andiamo a vedere la corsa di Foxy Clarets, da noi suggerito subliminalmente come vincente, legato a... ehi, un momento... c'è una certa Lady Nobel in pista ed è di proprietà di una tale Mancini. L'accoppiata paga quasi 6 a 1, mentre Foxy Clarets 3 a 1 vincente. Il gioco è presto fatto. Foxy Lady, un'accoppiata già fatta nel Pr. Trasporti Pieraccini (con quest'ultimo che potrebbe suonare quasi come un refuso legato a certe giubbe), un po' come la famosa battuta di Oronzo Canà ne l'Allenatore nel Pallone: "Te, Sella, dormi con Cavallo: è un'accoppiata già fatta".
1.800 metri, quattro al via. Lady Nobel subito davanti di buona lena e molto larga sulla prima curva. A tre lunghezze Foxy Clarets, a precedere Gianna Brianza e in coda Holkar. E' la portacolori Mancini che tira via con Mikol Arras a guidarla. I quattro in lunga fila indiana. Al passaggio davanti alle tribune, Foxy Clarets affianca Lady Nobel dando l'impressione di passare, ma si allarga però in curva perdendo svariate lunghezze. Serra sotto anche Holkar frustato da Cristiano Di Stasio, mentre paventa qualche difficoltà a seguire Gianna Brianza. All'attacco della curva conclusiva Foxy Clarets in seconda corsia supera Lady Nobel asserragliata in corda, con all'esterno in terza Holkar che prova ad aggiungersi alla lotta girando però molto largo. "Cala repentinamente Lady Nobel" dice lo speaker, ma non ha affatto ragione. La portacolori Mancini sfrutta la prima corsa per riportarsi in vantaggio all'ingresso in dirittura.
Lady Nobel e Foxy Clarets si isolano davanti, con il portacolori Zedde che passa molto bene per il doppio di giornata con Salvadanaio per i colori similar Beccaris... Chi ha visto il nostro topic su facebook non può che poter dire Saw con conseguenziale Wan, del resto in un certo forum avevamo parlo di registi e di budget cinematografici e dunque vengo, vidi e vinsi col doppio Foxy - Lady. Musica di Jimi Hendrix a Capalbio. Sei scarso l'accoppiata, non male con tanto di divertimento assicurato...

All'ultima di Capalbio si segnala il secondo posto di Augusta Baia del collega Mario Pratali. La femmina è partita brillante in testa ma è stata acciuffata dal favorito della corsa Liberty River che ha poi fatto passarella.

FOXY CLARETS
Accompagnato dal DJ
(Foto Matteo Mancini)

Chiudiamo l'articolo dalla partenza con i due soggetti sempre suggeriti su facebook nel pregara di Varese. Uno si evince anche dal titolo dell'articolo, l'altro, dato con una buona dose di incoscienza, è un pupillo del blog. Si tratta rispettivamente di Cima Coppi che porta un nome carissimo agli amanti di ciclismo e che, di anno in anno, indica la vetta più alta da scalare nel giro di Italia. L'altro soggetto è il carissimo Rum Dum che ha disputato anche tre corse in siepi scomodando fantini internazionali come lo svizzero Huber e il ceko Kubik.

Partiamo dal Pr. Pastorelli, handicap per tre anni e oltre sui 1950 metri in sabbia. Sei al via con cinque vincitori all'ultima uscita e Cima Coppi che invece ha vinto alla penultima. Indichiamo Cima Coppi come piazzata. Quote molto interessanti. Cima Coppi  è l'ultimo cavallo del campo, 8 a 1 abbondante. Il favorito è invece Duchamp a 4. La corsa vede Douglas il Colosso cadenzare a ritmo tranquillo su Cima Coppi con in coda Cima Longchamp e Lady Oratorio. Tutti ancora molto compatti all'attacco della curva finale, nonostante la lunga progressione imposta agli avversari dal battistrada. E' Cima Longchamp, della scuderia Vera con l'ex siepista Walter Gambarota, a tentare la soluzione di forza. L'otto anni entra in testa in dirittura di arrivo e da l'illusione di poter andare a vincere. Douglas il Colosso è ancora in quota in corda, in terza corsia si fa sotto Duchamp tra questo e Longchamp invece prende una cavallata Cima Coppi che però si riorganizza. Si staccano i tre in avanti, con Cima Coppi che viene a fare un grandissimo finale pur avendo dovuto interrompere l'azione e va quasi a stampare Duchamp. Terzo, a una lunghezza e mezzo, Cima Longchamp. 
Grandissima corsa di Cima Coppi che era quasi riuscita nell'impresa di vincere per i colori di Edoardo Mentasti, giovane proprietario che dispone dei colori da poco più di un anno. Una sola vittoria per lui, fino a ora, in 42 corse disputate con dodici cavalli. Vittoria invece per il signor D'Alò che è nel mondo dell'ippica da oltre un decennio con primi passi mossi nel soppresso ippodromo di Lanciano. Quasi duecento le corse dei cavalli in giubba D'Alò, con la prima vittoria conseguita nel 2005 con Valnure e la cima coppi toccata con la vittoria nel Pr. Vittorio Zaini, indimenticabile gentleman mago inoltre nell'arte del cioccolato.  

Chiudiamo col premio Villa Bassa, handicap di minima sui 2.100 metri per tre anni e oltre, questa volta in erba. Si corre per poco più di 1.000 euro. Tra i partenti il ciuchino, ma con fratello belva, Rum Dum e noi lo andiamo a indicare come piazzato sebbene non abbia grandi chance sulla carta. La corsa ha un favorito nettissimo: Apelle Fan, 1.25 la quota, ma non c'è da fidarsi dato che si tratta di un soggetto che non vince da oltre un anno ovvero da 21 corse (!!!).

E' proprio Rum Dum a incaricarsi di fare l'andatura e lo fa a gran ritmo. Mario Sanna non fa risparmiare il nuovo portacolori del duo femminile Neri-Sartorello che lo hanno acquistato dall'ex amazzone Barbara Migliaccio, una che come primo cavallo aveva avuto una certa Top Queen allevata da Fidio Gabbrielli (peraltro unico cavallo allevato dallo stesso). Al passaggio davanti alle tribune, Rum Dum va via di top speed e guadagna cinque al primo inseguitore che è Best Oropa, seguono a un paio di lunghezze Des Jack, quindi il favorito netto Apelle Fan e appostata in coda il penultimo cavallo del totalizzatore: Piccolagladiatrice. "Leader scatenato in avanti" si dice in cronaca.
All'attacco della curva finale i cinque si raggruppano e sono molto raccolti. E' Best Oropa il primo ad andare all'attacco di Rum Dum, coglie invece un grandissimo varco interno Piccologladiatrice, davvero molto bravo Andrea Deias che va a infilare i colleghi dalla variazione di tono di colore sbiancante ovvero Rossi e Rossini.
Rum Dum respinge alla grande Best Oropa ed entra in vantaggio in dirittura di arrivo, sotto la minaccia di Piccola Gladiatrice che vede chiudersi il varco interno dal battistrada e viene allora a centropista con più a largo Best Oropa che però incrocia la traiettoria con la femmina e viene all'interno. Piccolagladiatrice passa facilissima. "Andrea Deias per il doppio in serata, l'ultima di fatto del campo" commenta lo speaker, mentre Rum Dum deve resistere al ritorno a largo di tutti del favorito marcio Apelle Fan che prova a fare l'arrivo con Michael Rossini, ma è tardi... può stampa solo Best Oropa per la terza.
"Piccolagladiatrice si isola nel finale... un altro favorito a picco e non è il primo in queste ultime serate a Varese. Il 25% solo terzo..."

Complimenti allora a Michelino Bebbu, che abbiam già omaggiato grazie al successo in siepi di Thibodeau per i colori di Astori. Qua a vincere è invece è Florinda Grassi che arriva da Siracusa e che, al momento, sta correndo solo con questa cavallina di tre anni da Gladiatorus, dopo il forfait di King Noire. 190 corse ottenute grazie all'impiego di una ventina di cavalli, con la vittoria che le mancava dal 12 marzo del 2011, a Siracusa, nel Pr. Griffith con Josala, ricordiamo poi i successi di Mister Hide (agosto 2009, a Livorno), Breakthru (dicembre 2004, a Roma; agosto 2004, a Tagliacozzo), Jolie Jolie (novembre 2003, a Tagliacozzo) e Kettie e Hato Simmarda (2001 a Siracusa). Ottava vittoria in carriera per la signora Florinda Grassi, la prima a Varese. Prima vittoria in carriera anche per Piccolagladiatrice che conquista il primo successo dopo ventitre corse.
Bella la quota piazzata di Rum Dum, cavallo allevato in Irlanda, dalla Barronstown stud., con grandi aspettative ma poi venduto a due anni, alle aste di Ottobre di Tattersalls del 2013, per circa 2.200 sterline, segno evidente che ha subito gravi problemi fiisici. Ad acquistarlo e importarlo in Italia è stato Paolo Tronconi che lo ha poi ceduto alla Migliaccio. E' il figlio di Caladira ceduto al minor prezzo, il prodotto precedente a Rum Dum, Princess Caetani, è stata ceduta a oltre 25.000 sterline da yearling, per non parlare degli altri fratellastri con dei veri e propri mostri quali Escolhida acquistata a due anni a 210.000 sterline con una pazzesca variazione di prezzo, plusvalenza di 190.000 sterline, rispetto all'acquisto da yearling. Il motivo? Semplice, i clamorosi successi mietuti nel frattempo dal fratellastro Septimus, figlio di Sadler's Wells e quindi quasi fratello pieno di Rum Dum che è invece figlio di un figlio di Sadler's Wells. Di proprietà di Derrick Smith, per il training di Aidan O'Brien, Septimus disputa 13 corse da 2 a 5 anni, vincendone 8 e piazzandosi in 2, dai 1.600 ai 3.600 metri. Tra i premi vinti si citano Irish Field St. Leger, a Curragh (Gr.1) con tredici lunghezze di vantaggio sul secondo ovvero New Zealand con quota di 1,33; Juddmonte Beresforf, a Curragh (Gr.2); Dante Stakes, a York (Gr.2); Wheaterbys Insurance Lonsdale Cup, a York (Gr.2); Gner Doncaster Cup (Gr.2); At the Races Curragh Cup (Gr.3); High Chaparral EBF Mooresbridges Stakes, a Curragh (Gr.3). Secondo classificato nella Vodafone Coronation Cup, a Epson (Gr.1) battuto da Scorpion, in quella corsa anche Sir Percy; Terzo nel  Racing Post Trophy, a Doncaster (Gr.1).  Ha tentato l'avventura anche nella Flemington Emirates Melbourne Cup (Gr.1) chiudendo penultimo. Vince in carriera qualcosa come 792.865 Euro. Curiosamente per un cavallo di tale levatura, muore a sette anni, nel 2010, un po' come il mancato stallone che apre sempre le pagine di questo blog, a seguito delle complicazioni derivanti da un intervento ai testicoli eseguito al termine della sua prima stagione di monta. Il cavallo, ritirato in razza, si è dimostrato scarsamente fertile. Solo tre delle ventuno fattrice che si sono accoppiate con lui sono risultate gravide.

Da appassionato di ostacoli ricordiamo anche la fattrice Lady Poison, sorellastra di Rum Dum e vincitrice in siepi a Pisa nel Pr. Marina.

Rum Dum invece ha debuttato a tre anni, frenato probabilmente dagli infortuni. Ha trovato subito la sua dimensione negli handicap di minima senza mai vincere e correndo prevalentemente a Milano, ma anche a Varese. Ha ottenuto il primo piazzamento a Merano giungendo quarto in una maiden vinta da Moschettiere, con quota al totalizzatore di 43 a 1. Peggio di lui solo Maestrodivita (45 a 1), terminato ultimo. In quella corsa, quinta, la futura siepista Maratory (a una testa). Poi vari piazzamentini, con la dimostrazione di gradire la distanza. Maurizio Manili, che lo ha avuto sempre in allenamento, lo prova in siepi. Tre corse sono sufficienti a riportarlo in piano, anche perché il cavallo corre davvero male, incapace di seguire il gruppo. Finisce per tre volte fermato. Il ritorno in piano è altrettanto deludente. E' ultimo discosto a Milano in categoria vendere, penultimo a Varese davanti ad Agente Hunt ma molto distante dagli altri. Risorge nel Villa Bassa dove da segni di ripresa, pur se in categoria minima. 15 corse in carriera, nessuna vittoria e sei piazzamenti per circa 4.000 euro di vincite. Pazzesco se si pensa di chi è fratello quasi pieno...

Lo Sfortunato campionissimo 
SEPTIMUS
Fratellastro di gran classe del ciuchino RUM DUM
(Foto da barronstown.com)


venerdì 21 agosto 2015

Presentazione 32° Giornata, Maia, Merano.


E' TEMPO DI DEBUTTANTI E NEL MASSIMO CAIMI ARRIVA QUALCUNO TARGATO NORTH BAY

A cura di Matteo Mancini

LADY SAN ROSSORE 
qua seguita da Rebel Angel
tenta la nuova carriera in ostacoli.
(Foto Matteo Mancini) 

Trentaduesima giornata corse ostacalostiche che va in scena ancora a Merano. Quattro prove su sette per saltatori con una, categoria gentleman, che ha il sapore ostacolistico ma che si disputa in piano e che andremo ad analizzare nello specifico.
Si parte col premio dedicato a un "pazzo" vincitore del G.P. Merano dell'anno 1983. Edizione di altri tempi quell'anno con venti partenti cosa che non capitava dall'ultimo Merano disputato sotto l'egida di chi poi avrebbe portato l'Italia al fronte, quasi uno scherzo del destino, vista la pazzesca quota data dai bookmaker, la vittoria di Tabula Rasa col modesto artiere Lorenzetti in sella, per i colori di Carlini (anche se il cavallo l'aveva acquistato prima della corsa Ettore Tagliabue), non so se parente del Carlo gentleman che rivaleggiava col colonnello Argenton nella classifiche di specialità, in un periodo di dominio targato San Giorgio. Un'edizione pazzesca caratterizzata da una serie di cadute col favortio Don Pasquale steso da un cavallo che porta il nome di un'originaria scuderia allenata da Favero ovvero Monte Franco. Una giubba quella di Carlini che ricorda un po' quella Sagal, con lo stesso che a fine corsa non sa se ridere o se piangere perché ha ceduto il cavallo non credendolo all'altezza di un premio del genere. Dunque dal 1942 al 1983, oltre quarant'anni quasi a emulare il numero massimo attuale dei partenti del Grand National, vi fu l'edizione vinta da Guidsun, sei anni figlio di Midnight Sun (il sole della mezzanotte) di proprietà della signora Schnitzer e con trascorsi Wolfi. Cavallo assurdo, questo Guidsun, almeno dai ricordi che ci sono giunti a voce e che ci sono stati raccontati circa venti anni fa. Molto problematico nella monta, con Alberelli suo fedele compagno disarcianato in più di un'occasione, credo anche nel Grande Steeple Chase di Torino. Il cavallo era portato a scartare e richiedeva una grande attenzione da parte dell'interprete in particolare anche nel tenere le briglia in un certo modo piuttosto che in un altro. Dall'edizione di Guidsun solo due volte il G.P. Merano ha toccato la quota dei venti partenti andando a eguagliare il record del 1942, quelle due volte sono state le edizioni del 1989 con i successi di M.me Bertrand con Nice Smile e del 2002 con M.me Regele con Present Bleu. Dunque edizioni numerose sempre ad appannaggio delle signore.

Memoria onorata dalla società Merano e dai sei dichiarati partenti, discendente riservato ai fantini in steeple-chase per quattro anni e oltre sui 3.800 metri.
Si registra subito un record stagionale che porta la firma di Shame, ex Razza dell'Olmo, alla dodicesima uscita in Italia in ostacoli. Unico in doppia cifra.  Altra novità è costituita dal passaggio di proprietà del vincitore dell'ultimo Chivas Regal di Pisa ovvero Giant Hawk che Eros Ostanel ha ceduto a Paolo Favero in quella che sembra una campagna svendita per l'ex gentleman che ha pure montato R.J.'s Fighter. Cambia i colori anche Uni Light che diviene il terzo cavallo a difendere i colori di Lydia Olisova, giovane proprietaria al debutto in ostacoli.
Calamita l'attenzione Hurricane Mix, vincitore all'ultima uscita in categoria similare con bel vantaggio sugli altri. Il periziatore lo sovraccarica al peso, ma sembra avere ancora ampio margine su buona parte degli avversari. Il rivale numero uno è Alcydon Fan che non vince dallo scorso anno, quando andò ad aggiudicarsi proprio il Pr. Guidsum - Memorial Francesco Scaglione (allenatore che abbiam omaggiato in occasione della riunione di Treviso). Prodotto dell'allevamento di Giuliano Fanti, si tratta di un cavallo restio a battere gli avversari, evidenti quindi i limiti. Ha disputato tredici corse in ostacoli vincendo una volta, ma spesso presentato in categoria massima. Scende di livello ma appare molto vicino, nel rendimento, a quel Top Secret su cui Hurrican Mix ha avuto facile gioco. Dovrebbe esser il favorito del campo, Josef Vana jr in sella. Noi gli preferiamo il Saggiomo.
Completano il campo i quattro Favero che ci paiono su un gradino sotto, ma non battuti a priori. Giant Hawk dovrebbe esser il più qualitativo ma non è apparso in grande forma, qua potrebbe risorgere. Merguib riceve ancora la monta di Bartos ed è forse preferibile a Uni Light. Shame è lontanissimo dalla migliore forma e sarebbe, se disponesse di altra giubba, l'estremo outsider.

Pronostico Mancho: Hurricane Mix, Alcydon Fan.

Ed eccoci al Cross per gentleman e amazzoni, Pr. Oreste de Strobel sui 2.800 metri. Prova più interessante e meno scontata del consueto per la categoria. Vediamo innanzi tutto le novità.
Debutta in Italia il gentleman Damien Artu, che il Colonnello Satalia preferisce agli allievi della scuola di formazione dallo stesso curata e che viene ingaggiato per montare Crissolo, alla seconda uscita sugli ostacoli per il debutto assoluto (sui salti) della sig.ra Gabriella Sala. Colori questi ultimi che sono alla loro settima uscita e che vantano come miglior piazzamento un secondo posto, nel Pr. Cima Muta, con Piccio Paccio, a Merano. Quindi soggetto, in questa categoria, che suscita senz'altro curiosità.
Ritorna poi in Italia, sugli ostacoli, il ceko Marcel Altenburger alla quinta uscita in assoluto in Italia. A differenza dello scorso anno, a chiamarlo in causa è Raf Romano e non Paolo Favero. Vanta come miglior piazzamento un quarto posto con Racconigi. Da non sottovalutare.
Torna a confrontarsi sugli ostacoli, dopo un anno, anche Giancarlo Paganessi, uno che in circa 170 corse disputate è riuscito a far gioire solo un ridotto, ma ridotto parecchio, numero di scommettitori che hanno potuto dire: "Ho preso il Paganessi piazzato!" Non solo non ha mai vinto in carriera, ma non è nemmeno mai arrivato secondo, giungendo qualche volta terzo in campi partenti di cinque o sei unità. Ci fa comunque piacere ricordarlo con un po' di righe a lui dedicate, perché ha mosso i suoi primi passi a Novi Ligure in sella a un ex Briantea che ricordo benissimo, cioè Lord Zino. Ed è stato proprio con questo cavallo, dallo stesso comprato per fare esperienza, che il Paganessi, in un campo di partenti di quindici unità, riuscì nel 2000 ad arrivare terzo, a Merano, da disperso in pista, in una prova dove solo la metà dei partenti riuscì a chiudere il percorso. In quella corsa c'era persino uno Svezio Dall'Antonia non ancora passato fantino. Curiosissimo poi il debutto avvenuto a Cesena, in quelle riunioni estive in notturna del 1998, dove i cross si facevano all'ìnterno della pista del trotto prima del sopraggiungere della sera. Personaggio dunque che diviene storico (non so in quanti altri abbian debuttato in sella nei cross di Cesena) pur non avendo mai vinto. Ricordo che vidi solo una di queste corse, perché mi incuriosivano e si segnalavano spesso per una serie di ritiri in massa sul campo, passando di sfuggita nella sala SNAI di Tirrenia al solo scopo di vedere come facessero a fare un cross a Cesena. Non era però la corsa del debutto del Paganessi, dove ritirato si legge ancora il nome di una belva dei cross che la redazione conosce molto bene: Dynamit. Paganessi chiuse ultimo con Lord Zino, ma ultimò il percorso.
Dopo gli ostacoli affrontati con Lord Zino, Paganessi acquistò un altro cavallo, presumibilmente dall'Antares, e cioè Lasco Brave Heart prendendo parte a cinque piane, tra Novi Ligure, Treviso e Merano, senza mai piazzarsi. Poi di nuovo ostacoli soprattutto a Novi Ligure e sempre con cavalli di proprietà fino al 2002, quindi solo piano complice la chiusura di Novi Ligure e la cancellazione delle corse per dilettanti. Grande passione, con i passaggi di consegne da Minissale a Kerbiriou (allenatori oggi non più presenti) quindi Premoli, Viti e infine Stella Giordano, ma soddisfazioni in termini di risultati in pista pari allo zero. Tornato di nuovo ad affrontare siepi e marrane lo scorso anno, a dodici anni di distanza, con Tagus ci riprova domenica più per passione che per brama di risultato. Non credo che altrove spenderebbero molte righe su un cavaliere con il curriculum in pista come quello di Paganessi, ma su ippicaostacoli il proprietario di Killer e di Arkan non solo trova spazio ma diviene eroe per aver debuttato in cross su una pista del trotto che solitamente non ha nulla a che fare col galoppo e badate bene non a Treviso, lì sarebbe facile per tutti...

Andiamo allora a cercare di decriptare questa prova che, ripeto, si segnala tra le più interessanti riservate ai gentleman fin qui viste. Missed Approach è la base e il probabile favorito netto della corsa. Favero lo ha indirizzato, con scarsi risultati, in altre tipologie di corse, ma qua ritorna nelle minime che sono di sua spettanza. La monta di Belluco è una garanzia, è inoltre trattato bene al peso così come lo è Doux Amer di Luca Bonacina che guadagna chili su Monjoliano e potrebbe così ambire a un piazzamento importante creando quache grattacapo al trio Favero. Dietro a questi tre Regain Madrik, ma soprattutto Tweety Kash che se fosse rodata potrebbe lasciare a bocca aperta, tra un balletto e un'intervista, qualche spettatore assiepato in tribuna.
Sorpresa concreta della corsa Achen con in sella il sedicenne Pietro Stefani alla terza corsa in carriera e che ben si è comportato nelle due uscite precedenti. Rientra il qualitativo, per la cateGoria, Crack Chichi che andiamo a subire pur se montato da Pavel Peprna. Mina vagante Crissolo difficile da sondare, ottimo a due anni tanto da esser presentato in Gr.1 e Listed poi precipitato di categoria. Ha avuto problemi al debutto in siepi a Pisa, fermato in eccelsa categoria, qua scende ai minimi livelli non è da sottovalutare ma è difficile da giocare. Proibitiva per gli altri tre ovvero Tiparlo, Green Danehill e Tagus per le monte di Patelli, Carminati e Paganessi. Comunque un cross riuscito.

Pronostico Mancho: Missed Approach (base), Doux Amer, Tweety Kash, Monjoliano.

CRACK CHICHI
Vincitore del Pr.Richard 2012 è al rientro.
(Foto Matteo Mancini)

Si passa agli ostacoli bassi con la quinta corsa, Pr. Foto Press, 3.300 metri discendente per quattro anni e oltre. Potrebbe essere la volta del ritorno di Kisanji su cui si rivede Dominik Pastuszka (in sella anche a Shame, alla prima). Rientra da giugno, credo che il riposo gli abbia fatto bene. Qua non dovrebbe fare il bilancino davanti e potrebbe costituire la sorpresa della corsa. Favero gli preferisce il coetaneo Alisios. Dovrebbe essere una lotta tra questi due con Principe del Mare a controllare gli altri con il solo Chicago, pessimo al rientro, che potrebbe avere i numeri per insidiare il dominio Favero.
Dura per Fire of Debora e Benalex Park, anche se possono giocarsi un piazzamento. Noi andiamo contro la logica e optiamo per un rischioso Kisanji che ci pare fresco, liberato da compiti di gregariato e soprattutto trattato alla grande al peso.

Pronostico Mancho: Kisanji, Alisios.

Pausa con una prova in piano che sembra quasi una "hunter" sui generis ovvero riservata ai siepisti piuttosto che a cavalli che abbian corso nei gentleman nel corso dell'anno. In questa prova il numero dei soggetti che hanno corso in ostacoli nel 2015 per poi esser ricondotti nelle piane sale a 34, grazie alla presenza di tre ostacolisti di ritorno alle piane più altri due che vi hanno corso da gennaio a oggi. Completano il campo tre abbonati ai gentleman.
Otto al via, 1900 metri da percorrere, Premio dal nome impronunciabile. Seconda corsa in carriera per Giuseppe Trebeschi che debutta in piano. Quarta stagionale di Annalisa Miotti, la undicesima in carriera e quinta in piano (mai piazzata fino a oggi). Debutto stagionale per la svizzera Nicole Schlatter, vincitrice l'anno scorso a Roma con Dragoppo. I tre in sella agli ex ostacolisti Isaias, Dzacheron e The Mercantilist.
Ottimo peso per Right From Wrong della scuderia Jumping Set (nome da ostacolisti) che non vince dallo scorso settembre. Nel 2015 non è mai andato oltre il quarto posto arrivando sempre vicino a Mychoon. 
Ci incuriosisce però il rientro di Morning Star che potrebbe essere la sorpresa della corsa. Molto positivo in siepi, viene presentato in piano prima del ritorno sui salti. Pesetto interessante per il sempre positivo Alfono. Mychoon è in grande forma ma gravato al peso, se si piazza il periziatore lo carica in maniera massiccia alle prossime uscite, proviamo a subirlo. Subiamo anche il ceko. Pericolo Epic, corsa non semplice.

Pronostico Mancho: Morning Star, Alfono, Right from Wrong.

THE MERCANTILIST
Tenterà di bissare il finale messo in atto al S.Artemio?
(Foto dal sito di Josef Vana).

Eccoci al clou nonché prova più curiosa della riunione, il Pr. Massimo Caimi, storico gentleman capace di andare a vincere il G.P. Merano nel 1988, sedici anni dopo il successo di un altro gentleman, il sig. Donati, in un'edizione che fu macchiata dalla caduta di Chivas Regal innescata da un francese diciamo disorganizzato. Caimi, in sella a North Bay, per i colori della sua Sagal S.a.S., andò a regolare sedici avversari tra i quali il vincitore dell'anno precedente Jean d'Amour, bissando la vittoria ottenuta nel Grande Steeple-Chase di Milano nel medesimo anno. Purtroppo, come molti altri campioni, North Bay si spense in pista dopo una brutta caduta in un ippodromo del nord. Cavallo tanto amato dal proprietario, oggi scomparso, da cercare di mutuarne il ricordo, forse solo per sentirne il nome pronunciato dagli speaker, battezzando un second soggetto, allevato dal sig.Caimi stesso, con lo stesso nome. Curiosamente però il secondo North Bay, nato nel 2009, era una femmina, figlia di una discreta ostacolista acquistata in Francia, ma a sua volta nipote di una cavalla svezzata a Pisa. Vale la pena ricordare la storia. Tutto inizia da Mega Tassa, figlia di Foxhound cavallo che compare nell'albero genealogico di Cornet Obolensky. E' Valfredo Valiani a importarla in Italia dall'Irlanda, facendola debuttare nel Pr. Tenerani (quello che mancava la scorsa settimana a Merano) a Pisa, con Jacqueline Freda in sella. Corsa piuttosto anonima, ma vittoria nell'uscita successiva  a Torino che le apre le porte per una Listed. Mega Tassa però non impressiona, viene persino provata nel Città di Grosseto, da noi omaggiato due settimane fa. E' decima e ultima nell'edizione vinta da Roy Qualad. Non riesce più a vincere, piazzandosi però in discendenti milanesi e romani. Nel 2002 viene destinata alla razza, ma non in Italia bensì nella nativa Irlanda. Il primo prodotto che da alla luce è Cour de Rohan, una femmina saura da Lahib che debutta in Francia a due anni. Disputa sei corse in piano non andando mai oltre il quarto posto, poi a tre anni viene destinata alle siepi e con discreti risultati. Vince due condizionate in siepi, più una terza in steeple (dove viene però distanziata all'ultimo posto) a Fointanbleu, Nancy ed Enghien, si piazza anche due volte in seconda posizione. A quattro anni conquista un quarto posto in LR a Enghien, in siepi. E' qui che Massimo Caimi, insieme al fido Gianmaria Travagli, decide di acquistarla. La cavalla debutta da controfavorita nel Pr.Scena, a Merano, il 24 giugno del 2007 ed è una corsa epica, perché a vincerla è nientemeno che il nordirlandese Paddy Aspell, il vincitore dell'ultimo Grand National Martell in sella a Many Clouds, sul ceko, scuola Masini e Kolorado, Moon Blade. E' una corsa segnata dalla presenza di scuderie straniere che vanno tutte ad occupare le prime posizioni con cavalli di importazione polacca. Cour de Rohan, irlandese un po' italiana ma dal nome francese, è quinta, prima tra gli italiani, davanti a un cavallo di nome Fanfulla allevato dal gentleman Marco Valerio De Sanctis, proveniente da Tagliacozzo che chiuderà qua la carriera agonistica.
La seconda uscita avviene ad Agosto col passaggio in steeple, ma una caduta pone prematuramente fine alla carriera della femmina che ha solo quattro anni. Caimi la destina in razza accoppiandola a Mujahid. Nasce così il primo cavallo allevato da Caimi. E' una femmina baia, ma non importa. Caimi le dona il nome di chi, molto probabilmente, gli ha regalato le maggiori soddisfazioni nel mondo dell'ippica ed ecco allora rispuntare fuori il nome North Bay che, tuttosommato, sta bene anche a una femmina. Del resto, qualcuno ha fatto anche di peggio, tipo mettere Ugo Fantozzi a chi maschio non lo era manco per niente, si racconta un errore nello spedire le buste... mah, ci verrebbe da dire che sarebbe bastato alzare la coda. Caimi fa appena in tempo a vedere nascere un secondo prodotto, da Denon (Baby Court il nome), ma più in particolare a veder debuttare North Bay proprio laddove ventitre anni prima sentì le urla di acclamazione del pubblico. Il premio è l'Anterselva che North Bay (la puledra) disputa con la quota al totalizzatore di 105 a 1. Arriva ultima nella solita corsa infarcita di tedeschi e cechi, anche se a vincere è un italiano, ma questa è un'altra storia. Ironia della sorte è l'ultima corsa disputata dalla prestigiosa giubba S.Ag.Al, quel bianco dalle maniche e dal berretto ornato da rifiniture viola. Di questa scuderia, per i doppi, ricordo un certo Saumarez, non lo stallone, ma uno steepler castrone e soprattutto, visto che si è parlato dei debutti di Paganessi con Lord Zino, il quasi bis centrato da Plinsky nel Grande Steeple Chase di Milano, diciott'anni dopo North Bay e con in sella l'ex gentleman Davide Travagli, a batterlo un certo Dzino.
North Bay, la femmina, ha comunque continuato a correre passando sotto i colori di Gianmaria Travagli , l'allenatore storico della Sagal, venendo preparata alla siepi dal polacco e appassionatissimo Henryk Grzywna, uno che vidi vincere la sua prima corsa in sella al pistolettiano Ronting con tanto di scarto finale (quel giorno c'ero anche io). A dispetto del nome altisonante però la cavallina non riscosse alcun piazzamento neppure nelle due prove in siepi. Sorte pressoché identica per Baby Court, fatta debuttare con Grzywna a Treviso, fatta eccezione per qualche piazzamento all'attivo con due terzi posto a Merano, in siepi per tre anni, quale migliore risultato. Ironia della sorte, Baby Court ha portato in pista per l'ultima volta, fino adesso, i colori di Travagli che ricordiamo vincitori nella Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1) con Sopran Pinkas, edizione 2003, davanti a Come and Win, reduce dalla vittoria proprio del Pr.Whispin ovvero l'altro cavallo che vinse il G.P. Merano con in sella un gentleman (Donati). Quando si dice le stranezze dell'ippica...

Veniamo ora ai debuttanti 2015, dell'edizione Caimi. 3.000 metri il percorso, siepi per tre anni. Sei al via con duello Favero-Romano che schierano tre cavalli a testa. Favorito il numero quattro Panther Cat che sembra rispolverare antichi allori che riportano alla memoria un certo Cielo del Nord. Come l'ex Cieffedi poi passato al Paralupo, dopo la breve esperienza Colle del Papa, l'allievo di Nazzareno Marchetti, detto Lord Tiger, arriva dal secondo posto (Cielo del Nord vi trionfò) del Guido Berardelli (Gr.2), vinto di misura dall'imbattuto, in Italia, Misterious Boy, e poi dal quarto posto nel Botticelli (L) a nove lunghezze dal futuro vincitore del Derby Goldstream, corso peraltro dallo stesso Panther Cat  terminato al nono posto (Cielo fu sesto). Cavallo quindi di indubbio livello che non può che conquistare il favore del pronostico. Per Marchetti si tratta di un ritorno agli ostacoli, date le uniche apparizioni con Vis Roboris che ha debuttato nel Pr.Willipas ovvero il vincitore successivo del G.P.Merano vinto da Whispin, piazzandosi poi nella Corsa in Siepi dei 4 anni di Pisa e di Milano (Gr.3 e Gr.2), e gli sporadici Be Indian (due sole corse nel 2007), Borgo Pio (tre corse nel 2010) e Be Smart (cinque corse nel 2012). Un bravo per il coraggio nell'impegnare un cavallo del livello di Panther Cat in ostacoli, mi sembra che erano anni che non si vedeva una cosa del genere. Il debutto dei colori di questo proprietario è avvenuto a Roma, nel 2002, nel Pr. Brook, storico stallone grigio e in vecchiaia divenuto integralmente bianco, con Vignarolo, nome perfetto per l'occasione visto che il vincitore successivo di Willipas portava il marchio di un noto liquore che andava per la maggiore in quel di Pisa. Tra i migliori soggetti schierati in piano si ricorda Verbum (vincitore del Naviglio, HP Principale; e dell'Edmondo Botti, HP Principale) e soprattutto Spirit of Sport (vincitore del Botticelli, L; piazzato nel Daumier, L) e Step Up (vincitore dell'Alberto Giubilo, L; piazzato nel Divino Amore, L, e nei Primi Passi, Gr.3). Piccolo proprietario dunque, ma molto qualificato che passa dall'allenatore di Kespettacolo Candi a Raf Romano, con quest'ultimo che se lo prenota anche per la monta.

La seconda moneta se la giocano Triple Pursuit di Paolo Favero e Kamaran di Kurt Fekonia. Preferiamo di gran lunga il primo, così a sensazione, perché in piano ha fatto vedere cose interessanti come quando è giunto a tre lunghezze da Right Connection e due da Shocking Blu poi protagonisti in pattern race. Non parte battuto anche se nelle ultime due uscite è parso in regresso.
Kamaran come sorpresa. Dura per gli altri anche se faremo il tifo per Lady San Rossore, più volte omaggiata in questo blog e con una precedente giubba che ha qualcosa in comune con i preparatori del secondo North Bay. Arriva, giusto per esser in tema, dal Pr.Romanella di Livorno, cavallina in formissima negli handicap di minima invernali, tenta di ritagliarsi una nuova carriera. Per Basem Abdel Haq, ora solo allevatore, è un ritorno alle siepi, alla prima però nel tempio di Merano. La scuderia SPZ è al debutto assoluto, a loro vanno gli auguri della redazione.
Convincono anche meno gli altri due Favero, ma mai dire mai. Sarhaan dovrebbe esser preferibile a Devonian quest'ultimo con i colori di Richard Stampfl al debutto in siepi. Pastuszka e Derwin le rispettive monte.

Pronostico Mancho: Panther Cat, Triple Pursuit.

DEVONIAN
E' l'estremo outsider del CAIMI.
(Foto da faverostacoli.it)

In serata si segnala il rientro in piano di Mont Fort, nella prima di Livorno, il quinto classificato del Pr.Pirelli a primavera è il trentacinquesimo soggetto a tornare in piano dopo aver corso in siepi. Rientra a vendere montato da Polli, si spera solo da intendersi nominalmente. Zampogna ha corso alla grande la Coppa del Mare è il cavallo da battere, Rock my Soul l'alternativa.
Dunque prova da Cima Coppi per Montfort che porta il nome di un noto ciclista belga che corre per la Lotto e gioco del destino vuole che il numero uno, Localero, del quasi locale Giannotti (che è pisano, se non erro) ha più volte incrociato il destino con Cima Coppi, il cavallo però che figura partente sabato, a Varese, nel Pr. Pastorelli. La curiosità di questa corsa è che vede dichiarati partenti sei soggetti, cinque dei quali tutti vittoriosi nell'ultima uscita e il sesto, proprio Cima Coppi, che ha vinto nella sua penultima corsa. Dunque una prova ben riuscita . Per un epilogo da arco di trionfo sarebbe il colmo se vincesse Cima Longchamp con in sella l'ex siepista Walter Gambarota.  Ipotesi, peraltro, che non ci sembra affatto semplice.
All'ultima di Varese si segnala poi la presenza di Rum Dum, altro soggeetto apparso in siepi quest'anno e che corre con la speranza di un quarto/terzo posto.

Un breve cenno poi alla quarta di Livorno, Premio dedicato all'allenatore Maurizio Martelloni che ricordiamo, sui giornali, quale allenatore del cavallo di casa della redazione Bob, ma anche di Gold of Honour (a questo cavallo dedicherò poi un articolo) oltre che di un numero sterminato di soggetti tanto che da bimbo chiedevo sempre: "ma quanti cavalli ha in allenamento questo Martelloni?"
L'ultima vittoria ufficiale di questo allenatore risale al 1997, suo ultimo anno di attività, quando vinse a Livorno il Pr.Capraia con Jack Point davanti a Rainbow Scarlet e a quell'Executive Producer scuola Frank Sheridan che ricordiamo in siepi. Nei database, limitati di durata, le corse a cui questo allenatore ha preso parte, in soli sei anni sono state quasi 3.500 e tutte con elementi da battaglia, di campioni pochi, magari qualche buon cavallo e non certo, visto che abbiam parlato di Cima Coppi, Gianni Bugno, quanto piuttosto Marghine (vincitore in Hp Principali e del Pr.Pisa, L. Una vera e propria banca), El Mirage (vincitore in serie in HP Principali) dove però l'apporto di Michele Bucci non era secondario, credo, Mr. Loin, e anche un certo Loch Head di cui fu trattato l'acquisto da qualcuno che conosco, quando era scuola Botti (lo misero però in siepi).
Saranno in sei a ricordare questo allenatore locale (intendo in pista, fuori lo ricordano tutti), handicap di minima per femmine di quattro anni e oltre, tra questi anche la giubba che vediamo nella foto che apre l'articolo: in pista Luna Lunatica che non vince da un anno, Pr.Vincitori del Derby Irlandese dove quarto figura un certo Cianchino. L'ultima volta che corse a Livorno, un anno fa esatto, nel Pr. Federico Caprilli fece uno. Da allora 19 corse.

Altro memorial dedicato a una allenatore scomparso che ricordo, perché risultava quale allenatore di una piccolissima scuderia credo di Marina di Pisa che tentò, in maniera kamikaze, di sfidare le insidie di Merano con un palco cavalli di livello non eccelso. Si tratta del Memorial Domenico Cuttone, in scena nella serata di domenica a Corridonia, prova per gentleman e amazzoni, per tre anni e oltre sui 1750 metri.  La scuderia in questione era la piccola scuderia Galassia, giubba viola croce nera, che presentò a Merano cavalli come Il Baruffino montato da Ceciarelli, ma non il famoso Antonio bensì Vittorio, o Bravo Turk che era persino difficile portare a ultimare il percorso, figurarsi a piazzarsi, ma che nonostante questo tentarono di varcare l'ingresso della struttura dell'ippodromo Maia venendo dalla lontana Toscana con possibilità di piazzamento prossime allo zero.
Ricordo infatti certi commenti dell'epoca che venivano fatti. Di ben altro spessore l'agilissima Luc Fen, che era di proprietà di un barista di Tirrenia che l'acquistò dalla Lady M. Non corse mai a Merano, ma a differenza degli altri vi avrebbe potuto correre. Vinse tre volte su quattro sul campo, intendo in siepi (vinse più volte anche in piano ivi compresa una corsa tragica dove rimasero in pista due cavalli in un capitombolo a quattro sulla curva di fondo a Pisa, anche quella volta c'ero), chiudendo la carriera a Torino con un quinto posto nel Società Steeple Chase di Italia dove secondo si piazzò un certo Reckless William. Ritirata in razza non ha dato molto, suo figlio è uno degli ultimi siepisti che hanno portato in pista i colori che si vedono nella foto che apre l'articolo. I meriti dei successi di questa cavallina che regalò qualche soddisfazioni ai proprietari sono ricondubibili però ad altro preparatore (questo lo scrivo perché me lo ricordo). Credo infatti che Cuttone figurasse spesso solo nominalmente, essendo paragonabile a Martelloni. Anche lui, nei database limitati che coprono l'arco temporale che va dal 1991 al 1999, anno di cessazione attività, risulta presente in circa  4.600 corse. Numeri pazzeschi. Anche qua tanti cavalli da battaglia, campioni pochi. Plurivincitore comunque del Pr. Città di Corridonia con Vaigly Red nel '92 e Lucky Buchan nel '93. Le ultime gioie con Black Law (che è nel mio schedario, ex PMZ), Martufello, Starry Typhoon, Zlata Husa fino all'ultima vittoria con Trinity House nel dicembre del 1998 a Roma, Pr. Croda Rossa.

Sei al via con due cavalli con le proverbiali caserme in groppa: Sunray Spirit della Razza dell'Olmo con in sella Giulia Coccia, e Royalesce rispettivamente con 79 e 77 chilogrammi. Piccola curiosità, dei sei partenti solo due hanno vinto nel 2015 e per una sola volta. Sunray Spirit è alla sua ventunesima uscita in otto mesi e ha vinto a gennaio. L'altro ad aver vinto è Royalesce, a luglio nella sua ultima uscita. Tra i partenti anche Capitan America e Galaxy.

Buon week-end a tutti.