lunedì 27 febbraio 2017

Responso sesta giornata corse, Sant'Artemio, Treviso.


IL DUELLO ROMAN vs SECULAR SOCIETY SI RISOLVE IN FAVORE DEL PRIMO: PER FAVERO è SOLO DOPPIETTA.

Sfiora la ventilata tripletta Paolo Favero, trincerato dietro il nome di Bianco e la giubba estrazione rondinelle di Brescia della Olisova, a far saltare la tripla è però il Roman della cekia. Triplo vincente per noi di ippicaostacoli. 


Il gigante ROMAN
non fa sconti nel Clemente Papi
e coglie la sua seconda vittoria consecutiva.
(Foto di Matteo Mancini).

A cura di Matteo Mancini.
Giornata priva di grosse sorprese quella di sabato scorso in quel di Treviso. Era attesa la riscossa di Paolo Favero in odore di tripletta ma con un Roman molto pericoloso nella prova principale della giornata. Tripletta non è stata, ma per pochissimo, l'abbiamo però fatta noi con i nostri primi favoriti in ostacoli.
Apertura subito con una buona vittoria del top weight Allycat che ha dovuto però faticare per battere Hurricane Mix, curiosamente finito favorito della prova. Corsa caratterizzata da un'andatura soporifera scandita dall'ospite ceco Tiara Man al debutto in Italia, con in scia l'atteso (ma deludentissimo) Star Maker, quindi i due preferiti dagli scommettitori con Raf Romano in marcatura su Bartos, a precedere Gotscha con in coda Shame di nuovo proposto con paraocchi australiani. Giri concentrici del tracciato cross che non riservavano grandi scossoni almeno fino alle macerie dove l'ospite ceco Gotscha saltava scomposto disarcionando Josef Borc. Al limite di proprietà la mossa tattica di Josef Bartos che portava Allycat davanti con Raf Romano che gli restava cucito ai fianchi, deciso a non perderlo d'occhio. Cercava di mantenere contatto Star Maker, mentre perdeva qualche battuta Tiara Man poi in grado di rifarsi sotto. All'attacco della pista di trotto per convergere sulla pista tradizionale, nuovo colpo di scena con Pastuszka che, già come fatto a Pisa, faceva l'arrivo a traguardo lontano con Shame nella solita manovra suicida (data la non eccelsa stamina del soggetto). Il figlio di Tout Seul, tuttavia, prendeva il comando delle operazioni giocando in largo anticipo sugli avversari e imboccando in vantaggio la retta finale. Sembravano accusare l'accelerazione Allycat e anche Hurricane Mix. Dirittura d'arrivo col fuggitivo Shame ancora in vantaggio sull'ultima siepe, ma prossimo ad alzare bandiera bianca. All'esterno rinvenivano Allycat con di fuori il grigio Hurricane Mix. Più indietro Tiara Man, in imbarazzante ritardo Star Maker. Lungo la corda, si appesantiva l'azione di Shame, presto preda degli avversari con Allycat chiamato a resistere all'affondo di Hurricane Mix che gli finiva a un'incollatura. Per la terza Tiara Man rimontava Shame, lontano un irriconoscibile quanto altalenante Star Maker, apparso in ritardo di preparazione.
Terzo successo consecutivo nel De Massa per la connection Favero-Bartos, vincitori anche nel 2015 e nel 2016 con Nils e Ara Gold poi protagonisti nel main event del cross veneto ovvero l'Amedeo Duca D'Aosta a cui certamente aderiranno, forma permettendo, sia Allycat che Hurricane Mix.

Secondo successo di giornata, invece, per Bartos e Favero nella siepi reclamare per quattro anni sui 3.000 metri dove Henshaw non ci faceva fare una figuraccia avendolo noi definito alla vigilia come “difficilmente battibile”. Il figlio di Archipenko si è “limitato” a ottenere il massimo col minimo sforzo, venendo a fare l'arrivo nel finale proteso a largo del gruppo. Una prova caratterizzata dall'andatura impazzita dell'indiavolato Belmont Black, andato via di testa con un margine che ha toccato i cento metri, ma poi crollato prima dell'attacco della piegata finale finendo del tutto le energie tanto da arrivare ultimo. Via libera allora al gruppo degli inseguitori con il rientrante Monetise (bel rientro dopo nove mesi di inattività) a lanciare la volata in anticipo sulla debuttante in siepi Tijuana. Sportellate tra i due allo sbocco della curva con Henshaw affacciato a centro pista pronto ad aprire i rubinetti dopo l'ultima. I tre su una linea sull'ultima insidia. Monetise tentava la soluzione di forza, pagando probabilmente il rientro, e prendeva qualche metro ai due rivali, non riuscendo però a mantenere l'intensità dello sforzo fin sul palo. Soluzione ai cento finali con Henshaw all'esterno e Tijuana all'interno che passavano finendo nell'ordine davanti all'attaccante. Quarta, a quasi otto lunghezze dal vincitore (margine non rassicurante), la new entry Ghiotti Makka Pakka (mai in corsa) davanti all'appoggiata ceka Loretis.

La rimonta del duo Favero-Bartos, in grave ritardo nelle rispettive classifiche (soprattutto Bartos), si interrompeva nel Clemente Papi, condizionata sui 3.500 metri di pregevole fattura. La corsa materializzava il supposto e atteso duello preventivato alla vigilia con Roman e Secular Society a contendersi la vittoria e Theydon Thunder a cercare di fungere da guastafeste. Meri spettatori Spettacolo (bene fino alla piegata finale) e soprattutto Cape York già in difficoltà dopo il primo giro. Soluzione da un capo all'altro per l'allievo di Vana sr con Secular Society negli scarichi ma mai capace di operare l'aggancio. Vittoria mai in discussione pur se non siderale nelle distanze. Tre e mezzo all'epilogo su Secular Society, non faceva vedere molto di interessante Theydon Thunder, terzo a distacco.

Prima vittoria in siepi per 
HENSHAW:
il massimo col minimo sforzo nella 
reclamare.
(Foto di Matteo Mancini).

Nelle piane si rivedevano alcuni ostacolisti e qualche nuovo allievo Favero. Nella prova di apertura vittoria, da un capo all'altro e su distanza poco congeniale, di Roncalli davanti al portacolori Olisova Signal Hill. Il quattro anni, ben montato da Riki Belluco, cercava di sorprendere il front runner fiondandosi lungo lo steccato sulla curva finale e cogliendo di sorpresa Alice De Bortoli. La differenza però la faceva il motore del vecchio Roncalli che ritornava sull'avversario battendolo a pochi metri dal palo di un'incollatura. Buona prova comunque di questo Signal Hill al primo piazzamento in carriera in quella che è stata la sua quarta corsa, la prima in Italia (acquistato a ottobre a 7.000 ghinee).
Secondo posto, in categoria però reclamare, anche per Bond Trader, altro soggetto al debutto in Italia (pagato a ottobre 7.500 ghinee), a quota astronomica (24 a 1), sui 2.350 metri. Il figlio di Monsieur Bond correva sui primi subendo solo il volo esterno della veterana Atomic Law che con Ferramosca in sella andava a cogliere la sua ventesima vittoria dovendo però resistere ai ritorni del combattivo e mai domo avversario. Da segnalare lo scarto che è forse costato la vittoria a Bond Trader, poco dopo esser scurvato in dirittura, con Marcel Altenburger (al rientro dall'infortunio) bravo a cogliere la corsia interna. I due, separati da un'incollatura, rifilavano cinque lunghezze al primo dei battuti. Nella prova anche l'ex Favero Grass Roots (desistito in curva dopo corsa sui primi) e l'ostacolista Kontigo mai in corsa e già fuori dai giochi a un giro dal termine.

Nelle classifiche accorcia il gap Favero (anche se si legge Arnaldo Bianco) dal leader Josef Vana sr. La prima giornata di Treviso lo ha visto trionfare 2 a 1, risultato che lo porta a inseguire ufficiosamente a una lunghezza il maestro ceko. La classifica ufficiale, in realtà, recita: Vana sr 6, Bianco 4 (più un successo registrato a Favero). Resta a due Raf Romano, inseguito da sei allenatori con un successo.
Bel balzo in avanti in classifica fantini per Josef Bartos che con la doppietta di sabato si porta in seconda posizione a due lunghezze dal leader Vana jr. Prime monte stagionali per Fuhrmann, Borc e Derych (mancava da sei anni in Italia).
Tra i proprietari prende lo scettro della classifica la giovane Lydia Olisova (aka Paolo Favero) che con le vittorie di Allycat e di Henshaw sale a cinque successi stagionali, staccando di tre lunghezze le ceke Jasna e Vocetka che sono le uniche, fin qui, ad aver vinto più di una corsa.
Primo successo nel 2017 per la Tania – Vana di Montanari.

Appuntamento a Sabato.

venerdì 24 febbraio 2017

Presentazione sesta giornata, Sant'Artemio, Treviso.


AL VIA LA STAGIONE TREVIGIANA CON FAVERO ALLA CACCIA DEL TRIS

Il solito Vana sr a insidiare quello che potrebbe essere un ritorno di Favero al tris. L'allenatore di Sinigo, rappresentato da Bianco, dovrà guardarsi da Star Maker nel cross e, soprattutto, da Roman nella siepi anziani. Favorito netto, nella reclamare, invece Henshaw che appare come difficilmente battibile.

Omaggio a LEONARDO STERLI
che apre un nostro vecchio quaderno
con giubba ed elenco dei cavalli di scuderia
dell'epoca. C'è anche il mitico Pannini
per le figurine dei tondini.
(Foto e quaderno di Matteo Mancini,
quando aveva undici anni).

A cura di Matteo Mancini
La sesta giornata del movimento ostacolistico italiano va in scena, per la prima volta nel 2017, a Treviso. Tre prove con qualche nome di rilievo e una reclamare in siepi per soggetti che fin qui han fatto vedere davvero poco. Ho deciso di accoglierla con un omaggio a Leonardo Sterli, che ha lasciato su queste pagine un commento qualche giorno fa, con un cimelio che arriva direttamente dalla nostra infanzia quando cercavamo di mettere in piedi, all'età di nove-dieci anni, un improbabile archivio sui proprietari e sui cavalli del movimento ostacolistico dell'epoca.

Tornamo però al presente. Si parte però con una prova in piano, per gentleman, dove compaiono due allievi della coppia Bianco/Favero. Ottima occasione per cogliere il primo piazzamento in carriera per Signal Hill, pagato caro da Favero a ottobre (7.000 ghinee). Rientra da quasi un anno Marital, lo scorso anno molto positivo a Treviso. Potrebbe esser proprio quest'ultimo il cavallo a fungere da mina vagante. La base dovrebbe essere Bakelor, Corta per Roncalli

Pronostico Mancho: Bakelor

Nel Renato de Massa, cross sui 3.900 metri per fantini, compare di nuovo in pista, a meno di sette giorni dall'ultimo ingaggio, Allycat che continuiamo a dare come cavallo da battere e che dovrebbe esser il soggetto di punta di Favero per il Duca D'Aosta. Debutta sulla pista, incognita adattabilità ma monta affidata all'esperto Bartos. Controfavoriti Hurricane Mix (al debutto sul tracciato cross veneto), ma soprattutto Star Maker che ha già battuto Allycat e guadagna molto al peso. Su una seconda linea gli altri due con l'allenatore Bodlak e la Ds Buchlovem al debutto in Italia.

Pronostico Mancho: Allycat, Star Maker.

Duello Roman vs Secular Society alla terza, condizionata sui 3.500 metri in siepi. L'allievo di Vana è piaciuto a Pisa dove ha largheggiato. Non dovrebbe aver problemi a piazzarsi, l'unica insidia concreta viene da Secular Society che dopo due prestazioni di ottimo profilo ha toppato al terzo impegno a Pisa. Curiosità per Theydon Thunder, pessimo al debutto in siepi ma pagato a ottobre 10.000 ghinee, potrebbe essere la grossa sorpresa della corsa. Da seguire attentamente. Su una seconda linea gli altri due.

Pronostico Mancho: Roman, Secular Society.

Reclamare per quattro anni alla quarta, sui 3.000 metri in siepi. Al via in otto con molti soggetti, per non dire quasi tutti, che hanno deluso alle prime esperienze con i salti. Henshaw dovrebbe esser la base per il gioco. Ha debuttato in modo interessante, finendo a sei lunghezze da Rajadamri (poi dimostratosi di primo profilo) ma è poi crollato in categoria elitaria. Qua precipita di livello ed è sicuramente il soggetto da reputarsi da battere. Dalla Repubblica Ceka arriva l'incognita Loretis che si è mosso bene a Pardubice ma che potrebbe aver ancora benzina da mettere nei propri serbatoi. L'allenatore Kovar, che ritorna in Italia, storicamente non è mai andato bene nella nostra penisola. Qua il livello, quanto meno per un piazzamento, è più che abbordabile e potrebbe dunque sfatare la propria non sfavillante tradizione. Gli preferiamo comunque Ermetico, nella partita anche gli altri poiché il livello fin qui dimostrato è davvero basso. Debuttano in ostacoli Makka Pakka e Tijuana.


Pronostico Mancho: Henshaw, Ermetico, Loretis.

martedì 21 febbraio 2017

Vincitori classici: SANTO CERRO a cura di Matteo Mancini.

SANTO CERRO (POL)
c.b 02.04.2013


SANTO CERRO 
(Foto di Matteo Mancini).


                            Nureyev (Usa)
                                     Soviet Lad (USA)               Green Valley (Fr)   
Sorbie Tower (IRE)          (b. 1985)   
 (b. 1993)                       Nozet (GB)                      Nishapour (Fr)
                                       (s. 1983)                                     Sunblast (Gb)

                                                                             Sadler's Wells (Usa)    
                                       In Camera (IRE)               Clandestina (Usa)
Santa Caterina (POL)        (b. 1992)
 (b. 2001)                         Sonora (POL)                 Dakota (Ire)
                                        (b 1979)                                     Serbia (Pol)



Sorbie Tower (1993). Nasce per il pesce d'aprile del 1993, in Irlanda, presso gli allevamenti di Brian Kennedy, recentemente in auge in Italia con il prodotto City of Stars (secondo nel 126° Premio Pisa e nel Premio Estate, entrambe Listed Race). Quarto prodotto della non trascendentale Nozet, una figlia di Nishapour appartenuta ai successori di Nicholas H. Phillips, vincitrice di una 1 corsa sui 1.800 metri in Francia (a Evreux) su 11 disputate per un totale di 3 piazzamenti e 6.000 euro di vincite. Modesta anche la produzione da fattrice con dieci prodotti, metà dei quali vincitori, e il solo Sorbie Tower a distinguersi in categoria elitaria. La madre di Nozet, tuttavia, Sunblast, è piazzata in Gruppo 3 a Newmarket ed è madre della pluripiazzata in listed (in Irlanda) Ladoucette a sua volta madre di Nero e Les Dancelles, entrambi vincitori in Listed Race rispettivamente in Belgio e Irlanda.
Dunque una linea genealogica molto modesta per un futuro stallone. Dei cinque fratellastri vincitori si ricordano i più anziani Christian, vincitrice di una corsa in Belgio e poi madre di vincitori, Penang Star, vincitore di una corsa, nonché il più giovane (classe '98) Motor Show, mediocre in Italia, per i colori Chimax, con uno score di 4 vittorie in handicap di minima a Napoli su 33 corse, per appena 15.000 euro circa di vincite che ne fanno il più ricco della famiglia dopo il qui presente Sorbie Tower. Queste le credenziali, tutt'altro che fantasmagoriche, con cui il figlio di Soviet Lad si appresta alla carriera agonistica. Lo prepara Gay Kelleway per la scuderia PDQ (sindacato composto da Liz Nelson e John Hannah) che, dopo averlo acquistato per appena 13.000 ghinee, lo battezza in onore alla torre che sorge a circa un miglio a est dalla cittadina di Sorbie, in Scozia, quale rudere dell'antica sede del clan Hannay risalente al XVI secolo.
Soggetto di dimensioni medie, un metro e sessantatré al garrese, baio quadri balzano con lista bianca sul muso, debutta a due anni, a settembre, finendo ultimo ad Ascot in una classe 2. Riproposto a Warwick in classe 5, un mese dopo, sui 1.200 metri, chiude secondo alle spalle di due lunghezze da un soggetto mediocre. Il ritorno alle piste a tre anni è promettente, sebbene non ispiri la fiducia di un top category. Vince tre corse di fila, dai 1.400 ai 1.600 metri, tutte sul buono, passando dalla classe 4 alla classe 2. Vince sempre piuttosto bene, da un minimo di due lunghezze a un massimo di otto, col fido Ray Cochrane in sella, battendo tuttavia non dei primi piani. L'ultimo successo lo marca, in un premio da 14.000 euro al primo, a Sandown. Il trend porta Kelleway a schierarlo nella Crawley Warren Heron Stakes (L), a Kempton Park, sui 1.600 metri. Il cavallo corre da favorito a 2,5 a 1, ma deve arrendersi per un'incollatura all'imbattuto Regal Archive che, un paio di mesi dopo, si confermerà anche in Gruppo 3. Terzo, vicinissimo, è il discreto Wixim.
Passano tre settimane ed è ancora in pista, in quella che sarà la corsa più importante disputata dal cavallo. Sorbie Tower ritorna ad Ascot nel St. James's Palace Stakes (Gr.1), dove vede lievitare la propria quota a 33 a 1. Corrono in nove, tra questi anche il futuro stallone Mark of Esteem. Favorito netto è Ashkalani che chiude a 13/8. Sorbie Tower è il penultimo cavallo al betting, ma sorprende tutti. Affidato a Richard Hughes chiude a una lunghezza abbondante dal vincitore Bijou d'Inde portandosi a casa 27.800 euro e la sua punta massima di rating con 119 punti. Grande entusiasmo con prova che viene quasi bissata a fine luglio, a Goodwood, contro gli anziani, nel Sussex Stakes (Gr.1), sempre sul miglio, dove spinto da Hughes, Sorbie Tower, 8 a 1 al gioco, termina a tre lunghezze e mezzo dal vincitore First Island, a due e mezzo da Charnwood Forest e a ¾ dal blasonato Alhaarth (considerato a lui inferiore al gioco: 14 a 1). Sembra materializzarsi la favola del brutto anatroccolo.
Kelleway opta per una trasferta all'estero, dichiarando partente il cavallo a Longchamp, nell'abbordabile Prix du Pin (L). Arriva un modesto settimo posto che comincia, complice gli infortuni, a segnarne il declino. Resta fermo quasi tre anni, a causa di un infortunio al tendine. Liz Nelson, che ne è una della comproprietarie, ne approfitta facendogli saltare, nel 1998, tre sue cavalle da cui saranno generati due vincitori in Inghilterra (uno in piano e l'altro nelle PTP). Rientra all'agonismo all'età di sei anni ad Haydock in classe 3, sempre sul miglio, senza ricevere grande interesse. Bancato addirittura a 20, estremo outsider di sette, dato che ne evidenzia i gravi disagi fisici. Tuttavia riesce a piazzarsi e chiude terzo, correndo bene e finendo a una lunghezza dal vincitore, ma soprattutto rifilando sette lunghezze al quarto. Kelleway, avvicinato dai giornalisti, afferma che con maggior ritmo il cavallo avrebbe probabilmente vinto. Si tratta però di un fuoco di paglia, reso tale anche dall'assurdo tentativo di Kelleway di riproporlo in categoria massima. Chiude sesto nel Queen Anne Stakes (Gr.2) ad Ascot, a gran distacco dai primi cinque (batte comunque Fly to the Stars), e non si ritrova neppure in categorie inferiori non piazzandosi nei successivi tre impegni, una listed e due classe 2. Interrompe la carriera ad Ascot il 24 luglio del 1999, con uno score di 14 corse (tredici delle quali in Inghilterra e una in Francia), da due a sei anni (con un'assenza dalle piste di tre anni dopo le prime nove corse disputate da due a tre anni), 3 vittorie (1.400-1.600 m.) a tre anni e 5 piazzamenti, tra cui il secondo post nel Heron Stakes (L) a Kempton Park, il terzo nel St. James's Palace (Gr.1) ad Ascot, e il quarto nel Sussex Stakes (Gr.1) a Goodwood per un totale di 67.420 euro di vincite.
Carriera dunque interessante stroncata sul più bello e poi un rientro alle corse non sfavillante con cinque prove che non rendon onore al Sorbie Tower ammirato a tre anni. Presentato alle aste dei cavalli in allenamento gestite da Tattersalls viene ceduto, nel Dicembre del 1999, per appena 15.000 ghinee a S.O. Lack, in Polonia, che lo destina alla carriera riproduttiva dove si distinguerà quale riproduttore, soprattutto, di miler.
SORBIE TOWER
(Foto bazakoni.pl).

Dopo la breve esperienza, nell'attesa di ritornare a correre, alla corte della sua comproprietaria Nelson, entra definitivamente in razza in Polonia nel 2000, restandovi operativo fino a oggi. Nei suoi primi quattordici anni di produzione ha generato almeno centosessantadue soggetti, di cui 120 scesi in pista in Polonia, Italia, Inghilterra, Francia, Austria, Repubblica Ceka, Ungheria, Germania e Slovacchia, risultando vincitori però solo in cinque delle nove nazioni (Italia, Polonia, Repubblica Ceka, Slovacchia e Inghilterra).
Di questi centoventi, cinquantotto sono i figli risultati vincitori, dunque il 36% della produzione (ovvero il 48% degli scesi in pista), per un totale di 154 vittorie. Valori medi, ma livello qualitativo tutt'altro che trascendentale anche a causa del valore delle fattrici che gli sono state concesse. La totalità quasi esclusiva della produzione ha corso in Polonia. Dei 120 scesi in pista, infatti, 97 (81%) hanno corso almeno una volta in Polonia, di cui quarantasei risultati vincitori di un totale di 93 corse (60% del totale). In quarantacinque sono stati coloro capaci di vincere in piano, solo in cinque, dei ventuno impiegati in ostacoli, hanno ottenuto successi sui salti negli impianti polacchi, due di questi vincitori anche all'estero.
Diversi i soggetti che sono stati forgiati, pur essendo quasi tutti allevati in Polonia, in Repubblica Ceka. Sono stati circa venticinque i cavalli che hanno corso in Repubblica Ceka, dieci dei quali impegnati anche in Polonia. Solo dieci di questi venticinque hanno centrato almeno una vittoria (in quattro in ostacoli, su quattordici che hanno impegnato gli ostacoli) per un totale complessivo di 33 vittorie. Si segnalano poi cinque ulteriori vincitori in Slovacchia, tre dei quali vincitori anche in Repubblica Ceka, per un totale di altre 8 vittorie.
Undici le vittorie marcate in Inghilterra, da due dei tre soggetti che sono scesi in pista, con uno di questi vincitore anche in ostacoli. Nessuna vittoria in Francia dove hanno corso solo due figli (entrambi in ostaocoli), di cui uno allevato proprio in Francia. In Italia hanno invece corso tredici figli di Sorbie Tower (uno di questi impiegato unitamente in Italia), dodici dei quali in ostacoli, con soli quattro prodotti in grado di vincere (tutti in ostacoli) per un totale di 9 vittorie. Solo in tre hanno corso anche in piano.
Dopo la prima occasionale esperienza in Inghilterra, con tre prodotti generati, sono stati tredici i frutti del primo vero anno di monta in Polonia. Numero pressoché costante anche per gli anni successivi con punta massima toccata nel 2008 con la nascita di ventidue figli.

Solo quattro figli di Sorbie Tower, peraltro tutte femmine, sono stati capaci di affermarsi in pattern race in piano, nessuno in categoria di gruppo (ostacoli non considerati). Si tratta di soggetti che si sono distinti in Est Europa. La migliore, per numero di affermazioni d'elite, è stata Determinacja. Cavalla allevata in Polonia dalla Sk Moszna, ma cresciuta in Repubblica Ceka agli ordini di Jaroslav Votava. Frutto del quinto anno di monta polacco, ha preso parte a 20 corse, da due a cinque anni, di cui quattro in Slovacchia e una in Italia, riportando 7 vittorie (1.400-2.400 m.) tra cui il Cena Allianz-Slovenskej Poistovne (L) a Bratislava, l'Oaks Spolecnosti Mostecka Uhelna (L) a Most e il Velka Cena Auto-Impex (L) a Bratislava, oltre che 10 piazzamenti tra cui i secondi posti nel Velka Cena Slovenska (Gr.1) a Bratislava, nello Zlaty Pohar Diners Club (L) a Velka Chuchle e nel Cena Pat's Music RZB Group (L) a Bratislava, oltre che il terzo posto nel 31° Velka Cena Ceskeho Prazske Energetiky (Gr.3). Tra le venti corse disputate sono comprese tre corse in ostacoli, con debutto a cinque anni da non piazzata a Merano e due piazzamenti in steeple in patria. Vince in carriera 60.800 euro. Ritirata fattrice ha generato, al momento, due prodotti.

Abbiamo poi un'altra femmina, la più ricca in assoluto per premi vinti in Polonia in tutta la famiglia: Marlene. Classe 2008, ha corso in Polonia 19 volte, da due a cinque anni, centrando 4 vittorie (1.200-2.600 m.) tutte a Varsavia, tra cui il Prezesa Totalizatora Sportowego (L), e 9 piazzamenti tra cui il secondo posto nel Sk Krasne (L) a Varsavia, quarta in ulteriori due Listed polacche. Vince in carriera 20.200 euro.

Altra femmina interessante, frutto del secondo anno di monta e anch'essa operante in Polonia, è stata Imola. Ha preso parte, da due a quattro anni, a 12 corse, in un caso da non piazzata in Slovacchia, riportando 4 vittorie (1.200-2.600) tra cui il Nagroda Krasnego (L) a Varsavia, e 6 piazzamenti col secondo posto nel Wielka Warszawska (Gr.3) a Varsavia per un totale di 9.100 euro. Ritirata in razza è madre di vincitore.

Ha infine vinto una Listed, se pur quelle di rango inferiore, Magma. Altro prodotto polacco della Sk Moszna, nato nel 2006, cresciuto e allenato in Repubblica Ceka agli ordini di Tomas Hurt. Ha preso parte a 16 corse (di cui una in Austria), da due a tre anni, riportando 2 vittorie (1.400-1.600 m.) tra cui il Cena Zimni Kralovny (Ln) a Most, e 9 piazzamenti tra i quali il secondo posto nelle Oaks d'Austria (Gr.2) e il terzo nelle Oaks ceke (L). Ha riportato in carriera 17.600 euro. Ritirata in razza quale fattrice.

Dunque una linea riproduttiva che offre i suoi migliori risultati di punta con le femmine, ma si rivela incapace di affermarsi oltre l'Est Europa. Completano la cerchia dei soggetti che hanno frequentato i salotti dell'ippica dell'est altri cinque soggetti tutti piazzati in pattern race, ma mai vincitori in tale categoria. Tra questi spicca Duplo, ennesimo prodotto della Sk Moszna ceduto da puledro in Repubblica Ceka. Carriera piuttosto longeva, corre da due a undici anni per 53 volte (di cui una volta in Germania, a Dresda), ottenendo 7 vittorie (1.600-2.400 m.) dalla classe 2 a scendere e 18 piazzamenti tra i quali il terzo posto nel Derby Ceko (Gr.3) per un totale di 32.200 euro.

Di calibro anche Sodana, altra femmina questa volta classe 2002, impiegata 10 volte in Polonia, da due a tre anni, e autrice di 2 vittorie (1.200-2.200 m.), ma soprattutto piazzata sei volte, cinque volte delle quali in Listed tra cui i secondi posti nel Derby Polacco (L), nelle Oaks Polacche (L) e nel Nagroda Wiosenna (L) tutti a Varsavia. 11.800 euro di vincite. Fattrice.

Si giunge poi all'unico prosecutore tra i maschi Janosz, ovvero il miglior prodotto del primo anno di monta in Polonia, futuro stalloncino, e su cui ritorneremo quando parleremo delle produzione in ostacoli, che qua giova ricordare per la carriera in piano fatta da 8 corse, 3 vittorie (1.400-1.600 m.) e 4 piazzamenti tra cui i secondi posti nel Nagroda Rulera (L) e nel Nagroda IWNA (L) entrambi a Varsavia per la modica somma di 7.200 euro. Tenta altresì, giungendo sesto, il Derby Polacco per poi passare a una discreta carriera in ostacoli. Sulla falsa riga, per la futura carriera ostacolistica, Deko, classe 2006, cresciuto in Polonia e poi trasferitosi in Cekia. Da due a tre anni, in Polonia, prende il via 14 volte, ottenendo 3 vittorie (1.800-2.000) e 8 piazzamenti tra cui il terzo posto nel Nagroda IWNA (L) a Varsavia per un totale di 6.200 euro. Secondo posto in Listed e due ulteriori quarti posti in medesima compagnia, a Varsavia, anche per Kartinka.


Fuori contesto orientale spicca Sorbiesharry, peraltro record horse assoluto nella produzione per svariati motivi. Si tratta, innanzi tutto, dell'unico figlio di Sorbie Tower ad aver vinto in piano in Inghilterra, inoltre è il primo figlio dello stallone a esser risultato vincitore con successo marcato il 23 gennaio del 2003, all'età di quattro anni e dopo 22 corse, a Southwell. È il cavallo che ha riportato il maggior numero di vittorie in piano, ed è anche quello che ha preso parte al maggior numero di corse essendo finito, addirittura, in tripla cifra. Sempre impiegato in Inghilterra, da tre a nove anni, ha preso parte a 104 corse, riportando 9 vittorie (1.600-1.800), tutte sull'all weather (molte delle quali a Wolverhampton), e 28 piazzamenti per un totale di 45.750 euro e massimo di rating fissato a 79.
Il primo figlio di Sorbie Tower a debuttare però è stato Sorbieyicanopit che ha debuttato a tre anni, il 24 gennaio del 2002, a Southwell, finendo ultimo. Ha preso parte a 8 prove in Inghilterra, tutte a tre anni, senza mai piazzarsi.

DETERMINACJA
l'unica figlia di Sorbie Tower piazzata
in Gruppo 1 in piano.
Vincitrice in categoria Listed, è il prodotto
che ha vinto la maggior somma di denaro in piano, 
seconda nella graduatoria assoluta.
(Foto da napajedlastud.com).

Spostiamoci adesso nei nostri territori per una prima veloce verifica relativa alle corse in piano. L'apporto di Sorbie Tower all'ippica italiana è quasi del tutto limitato al settore ostacolistico con cavalli tutti d'importazione dalla Polonia. Ci sono però state tre eccezioni con due cavalli che hanno debuttato in Italia proprio nelle piane, in un caso addirittura sviluppando l'intera carriera nella nostra penisola. Ci riferiamo, in quest'ultimo caso, a Salotaris, dal secondo anno di monta polacca, che ha debuttato a due anni a Milano, correndo per 10 volte in piano, per i colori di Polomini Renato e il training di Marco Innocenti, cogliendo 1 solo piazzamento a Varese, prima di esser dirottato in siepi.
Hanno poi corso in Italia in piano Dysident, importato dalla Polonia per le prove gentleman (prima di passare anche lui agli ostacoli), 6 corse a quattro anni con due quarti posti come migliore performance, e Cynterna che ha preso parte, da due a tre anni, a tre corse a Pisa senza mai piazzarsi e fare ritorno in Polonia.  
I tre, in totale, hanno collezionato 19 corse portando a casa appena 3 piazzamenti per un bottino di 1.071 euro.

Lo stallone JANOSZ
primo vincitore in categoria di Gruppo, pur se in siepi 
di Sorbie Tower.
Piazzato in listed in piano in Polonia.
E' il cavallo che ha riscosso la più alta somma nella produzione
dello stallone.
(Foto vioda-racing.pl).

Passiamo ora al settore di nostra competenza ovvero gli ostacoli e andiamo a vedere l'incidenza di questo stallone sul movimento. Precisiamo subito che, pur avendo dato i natali ad alcuni buoni saltatori e ad aver visto molti dei propri figli sfidare le insidie che prendon il nome di siepi, non si tratta di un riproduttore specializzato sul versante ostacoli. Dei 120 cavalli scesi in pista 48, percentuale comunque altissima (40%), sono stati destinati alle siepi ma, badate bene, quasi tutti dopo esser passati prima dalle piane. Di questi 48 "solo" 12 sono risultati vincitori di almeno una corsa ovvero il 25%. Di questi dodici solo due sono risultati vincitori in pattern race.
L'impegno di questi saltatori ha interessato sei nazioni, ma si è concentrato soprattutto in tre di esse. Infatti in Inghilterra si è ammirato un solo saltatore (peraltro nelle PTP), in Francia due (di cui uno occasionale) e in Ungheria uno (anche questo occasionale). Sono stati invece ventidue i cavalli che hanno corso negli ippodromi dell'ex Cecoslovacchia, quindici di essi in via esclusiva. Ventuno hanno invece corso in Polonia (di cui sedici in via esclusiva), dodici in Italia (sei in via esclusiva). Numeri che si traducono in:
a) 116 corse sugli impianti dell'ex Cecoslovacchia con 16 vittorie (13,7%), frutto di sei vincitori (su 22 scesi in pista), e 56 piazzamenti.
b) 82 corse in Polonia con 9 vittorie (11%), frutto di cinque vincitori (su 21 scesi in pista) e 39 piazzamenti.
c) 68 corse in Italia con 9 vittorie (13,2%), frutto di quattro vincitori (su 12 scesi in pista) e 29 piazzamenti.
d) 24 corse in Inghilterra, con 2 vittorie (8,3%), frutto di un unico corridore, e 8 piazzamenti.
e) 12 corse in Francia, nessuna vittoria, con due corridori autori di 3 piazzamenti.
f) 1 corsa in Ungheria, nessuna vittoria, frutto di un unico corridore piazzato.
Il qui presente Santo Cerro è stato l'unico a risultare vincitore in tre distinte nazioni, hanno invece vinto in due nazioni due soggetti (Spring e Janosz).
Pertanto il dato conclusivo è fatto da 48 saltatori, di cui dodici vincitori per un totale di 36 vittorie (11,9%) su 303 corse disputate, 136 piazzamenti.

Santo Cerro è l'unico figlio dell'intera produzione ad aver vinto due corse di Gruppo, ma anche l'unico anche ad aver vinto in categoria Gruppo 1 e Gruppo 2, resta tuttavia in terza posizione per introiti dietro a Janosz e a Determinacja.

Dietro di lui si colloca subito Janosz, di cui abbiam già fatto cenno sopra limitatamente alla carriera in piano. Allenato da Gregorz Wroblewski ha debuttato a tre anni in siepi a Merano riportando, in 9 corse, 4 vittorie (tre in Italia e una in Polonia) tra cui il Premio Ettore Tagliabue (Gr.3) in siepi a Merano e il Prime Siepi Maschi (L) a Merano, piazzato in siepi tre volte è quarto nel Berlingieri (Gr.2) a Milano. Ritirato in razza a cinque anni, ritorna a calcare gli ippodromi, dopo quattro anni di assenza, in Polonia. Quinto al rientro, viene fermato al successivo impegno interrompendo definitivamente la carriera. Vince complessivamente in carriera 70.100 euro (di cui 62.900 in siepi) ed è, al momento, il cavallo che ha riscosso la più alta somma di vincite tra i prodotti di Sorbie Tower.  Ha generato ventisei prodotti, nati tra il 2007 e il 2013, di cui nove vincitori (tre di essi anche in ostacoli), uno dei quali (Mahari) in Listed a Varsavia in piano, per un totale di 22 vittorie (due marcate in Italia dall'ostacolista Ernesto).

Degna di menzione è poi Sympatia, ovvero la seconda cavalla che ha incassato la più alta somma di introiti in Polonia tra i figli di Sorbie Tower. Non particolarmente interessante in piano, dove ha collezionato un piazzamento in sette uscite, si è trasformata in ostacoli, in particolare in steeple. Da tre a quattro anni, ha preso parte a 8 corse (una in Repubblica Ceka, non piazzata a Pardubice), riportando 2 vittorie entrambe sullo steeple di Wroclaw, tra cui il main event Nagroda Marszatka Wojewodztwa Dolnoslakiego (premio da oltre 9.000 euro al primo) rifilando cinque lunghezze a una certa Inferna, terza al traguardo, e poi ammirata a Merano. Piazzata in tre ulteriori circostanze per un bottino di 14.200 euro.

Il record di corse in ostacoli l'ha marcato Salotaris in Italia con 34 apparizioni (su un totale di 44), da tre a sei anni, con 3 vittorie (due in siepi e una in steeple) in categoria ascendente-vendere, e 20 piazzamenti (oltre uno ulteriore in piano) tra cui il quarto posto nel Premio Staffe d'Oro (Gr.3) a Milano. Vince in carriera 55.250 euro, collocandosi in quarta posizione assoluta nella gradutoria dei figli più ricchi di Sorbie Tower.

Il record di vittorie in ostacoli è detenuto Dekolt che ha preso parte, in Repubblica Ceka, a 24 corse in ostacoli (tre delle quali a Bratislava, in Slovacchia) su un totale di 49, riportando 9 vittorie (due in Slovacchia), tra siepi e steeple (oltre una decima in piano), in prevalenza in categoria III, e 11 piazzamenti (oltre altri nove in piano) per un totale complessivo di 22.000 euro.

Tra gli altri vincitori si segnala Dysydent vincitore a Milano, a quattro anni, in una prova per debuttanti in siepi da 17.000 euro al primo, ma poi piazzato in uno dei due rimanenti ingaggi con un curriculum in siepi di 3 corse, 1 vittoria e 1 piazzamento per 18.700 euro di vincite.
Sono poi risultati vincitori Spring, 8 corse in carriera con 3 vittorie in siepi (due in Polonia e una in Repubblica Ceka, a Pardubice),  Sang Jang (3 vittorie in Polonia su sei ingaggi), Deko (una vittoria in steeple a Lysa nad Labem, in classe 4, su quindici corse), Dyktando (due vittorie a Svetla Hora, una in siepi l'altra in steeple, in classe 4 su nove corse), Chestion (due vittorie in steeple a Bratislava, piazzato in siepi in una circostanza in Ungheria, su sedici corse), nonché Sorbiediditmyway impegnato in 24 PTP inglesi con 2 vittorie e 8 piazzamenti.
Mai vincente, ma da tenere d'occhio, Tao, coetaneo e compagno di colori di Santo Cerro, piazzatosi due volte a Merano e una volta a Strasburgo in Francia in categoria siepi. In Francia si segnalano anche i due piazzamenti, su 11 corse, di Jeden (unico soggetto allevato in Francia da Sorbie Tower).

SANTO CERRO,
il più titolato figlio di Sorbie Tower,
si appresta a entrare in pista a Merano.
(Foto di Jan Burda). 

Prima madre
Santa Caterina (Pol). Cavalla baia oscura di piccole dimensioni, un metro e cinquantacinque al garrese, allevata da SK Widzow - K. Tyszko, acquistata da A. Pietrzack per la carriera agonistica. Affidata in allenamento a Janusz Kozlowski, ha sempre corso a Varsavia prendendo il via, da due a tre anni, a 15 corse, riportando 2 vittorie (1.600 m.) in classe 4, dopo esser stata proposta in gioventù in classe 2 e classe 3 con risultati mediocri. Vanta altresì 9 piazzamenti per un totale di vincite modesto (anche per la Polonia) di 7.470 zloty, circa 1.800 euro. Destinata alla carriera di riproduttrice, inizialmente da Pietrzack viene poi ceduta, dopo i primi due prodotti, alla Sk Krasne.
Madre di almeno cinque prodotti, tre scesi in pista di cui uno solo vincitore.

            Siberian Moon (2007, f.b da Be My Chief (Usa)). Ha corso in Polonia a due anni per 3 volte senza mai piazzarsi. Vince 290 zloty come bottino per un quinto posto in classe 2. Fattrice in Repubblica Ceka madre di due cavalli inediti.
            Saszka Denisovich (2009, m.b da Ivan Denisovich (Ire)). Ha corse in Polonia a tre anni per 2 volte, in siepi, collezionando 2 piazzamenti (due secondi posti a Varsavia) per 4.800 zloty.
             SANTO CERRO, see above.
             San Lorenzo (2014, m.b da Forever Bond (Brz)). Non ha corso.
             San Cristobal (2015, m.b da Calming Influence (Ire)). Non ha corso.   

Seconda madre
Sonora (Pol). Si tratta di una cavalla importante nella storia dell'ippica polacca sia per i risultati avuti in pista sia da riproduttrice. Ha corso in Polonia, da due a tre anni, 11 volte, riportando 6 vittorie tra cui il Soliny, le Oaks Polacche e il Wielka Warszawska, pattern race polacche, piazzata 4 volte, è stata altresì eletta la miglior cavalla polacca della stagione 1982. Ritirata in razza presso la Sk Widzow.
Madre di almeno nove prodotti, di cui almeno quattro vincitori.

             SOLOZZO (1984, m.b da Dixieland (Pol)). Ha corso da due a cinque anni 18 volte, in giro per l'est Europa in Polonia, Slovacchia, e Ungheria, 9 vittorie tra cui il Derby Polacco, due Velka Cena Slovenska a Bratislava, il Prezesa Rady Ministrow a Varsavia, il Kincsem Dij a Budapest e altre numerose corse, oltre 7 piazzamenti, tra cui i secondi posti nel Wielka Warszawska e nel Mokotowska. Ha preso altresì parte, senza piazzarsi, al Preis Von Europa (Gr.1) a Colonia e a una prova a Ostenda in Belgio. Vince in carriera circa 5.000.000 di zloty.
            Sonorita (1985, f.b da Dixieland (Pol)). Non rinvenuti dati. Fattrice in Polonia, madre di vincitori e di altri prodotti tra cui la maiden Sordina, a sua volta madre di SOROS, vincitore in piano in Polonia, tra cui il Derby Polacco (Gr.3), secondo nel St. Leger Polacco (Ln), vincitore in ostacoli, agli ordini di Josef Vana sr, in Italia e Repubblica Ceka, tra cui il Dostihovy Pohar Josefa Vani (Ln), pluripiazzato in pattern race con il secondo posto nel XXVIII Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), quarto nella LIX Gran Corsa Siepi di Merano (Gr.1), nel Grande Steeple Chase di Milano (Gr.1), nel Premio Mario Argenton (Gr.2,) e nel Premio Richard (Gr.3), vanta in carriera un totale di 11 vittorie per 88.500 euro; e di Suo vincitore di 8 corse in Polonia, terzo classificato nel Wielka Warszawska (Gr.1) e nel Prezesa Totalizatora (L) per un totale di 185.285 zloty di introiti (circa 43.000 euro).  Madre altresì dell'inedità Soneria a sua volta madre di SAJGONKA, vincitrice delle Oaks Austriache (Gr.2) a Vienna e del Cena Pat's Music (L) a Bratislava, seconda classificata nelle Oaks Slovacche (L) e nel Cena Avry (L) a Bratislava.
             SOKMAN (1986, m.s da Pyjama Hunt (Ire)). Ha preso parte, da due a quattro anni, a 16 corse in Polonia ottenendo 9 vittorie, tra cui il Nagroda Syreny (Gr.2) a Varsavia sui 1.400 metri. Esportato in Germania, da cinque a sei anni, ha preso parte a 8 corse riportando altre 3 vittorie (1.500-1.600 m.), per un totale di 12 vittorie, terzo nell'iduna Nova Filiger Preis (L) sui 1.000 metri di Colonia. Vince in carriera 1.293.000 zloty.
           Socora (1991, f.b da Five Star Camp (Usa)). Ha corso 15 volte, da due a tre anni, riportando 3 vittorie e 7 piazzamenti. Fattrice in Polonia, madre di vincitori tra cui Socorino, secondo nel Nagroda Mokotowska (L).
             Scotland (1992, c.b da Five Star Camp (Usa)). Ha corso in Polonia, da tre a sei anni, 36 volte, riportando 8 vittorie (1.600-1.800), la maggior parte delle quali in classe 3 e 4, e 12 piazzamenti per un totale di 17.455 zloty.
           Santa Monika (1994, f.b da Who Knows (Ire)). Ha corso in Polonia 9 volte, da due a tre anni, piazzandosi 4 volte per un bottino di 1.595 zloty senza mai vincere. Fattrice in Polonia, madre di vincitori tra cui SAN LUIS, 15 vittorie (1.800-2.800 m.), tra cui due volte vincitore e due volte secondo nel Wielka Warszwaska (Gr.3) a Varsavia, vincitore inoltre nel Nagroda Prezesa Radi Ministrow (L), St Leger Polacco (L) oltre che di quattro prove in siepi, pluripiazzato in listed vince in carriera 319.000 zloty (circa 74.000 euro), stalloncino in Polonia padre di un vincitore; SAN MORITZ, 10 vittorie (1.400-2.400 m.) in Polonia, tra cui il Derby Polacco (Gr.3), il Nagroda Rulera (L), il Nagroda IWNA (L), il Nagroda Kozienic (L) e il St. Leger Polacco (L), vincitore anche nell'unica apparizione in siepi per un totale di 199.735 zloty (circa 46.300 euro), stalloncino padre di un vincitore in Polonia.
           Santa Fe (1997, f.b da Dixieland (Pol)). Non ha corso. Fattrice in Polonia, madre di vincitori.
          Santa Barbara (1999, f.b da Alywar (Usa)). Ha corso in Polonia, da due a tre anni, ottenendo 1 piazzamento per 750 zloty di vincite. Fattrice, madre di vincitori.
               Santa Caterina, see above.

Terza madre
Serbia (1970,. f.b da Antiquarian (Ire)). Allevata in Polonia dove ha corso, da due a tre anni, 14 volte, ottenendo 3 vittorie e 7 piazzamenti tra cui il secondo posto nel Efforty e nel Wiosenna. In razza presso Sk Widzow.
Madre di tredici prodotti, undici dei quali scesi in pista e di cui nove vincitori.

          Serpentyna (1976, f. da Juggemaut (?)). Ha corso in Polonia, da due a tre anni, 14 volte, conseguendo 2 vittorie e 5 piazzamenti per 18.400 zloty.
            SINAJA (1977, f. da Saragan (Gb)). Ha corso in Polonia e in Cecoslovacchia, da due a tre anni, 13 volte, riportando 6 vittorie, tra cui il Derby Polacco, il Wiosenna e le Oaks Polacche, e 6 piazzamenti per 332.000 zloty. Fattrice in Polonia, madre di vincitori tra cui Sinologia che ha preso parte, da tre a otto anni, a 21 corse in Italia, di cui quattordici in ostacoli, riportando 1 vittoria (in siepi a Grosseto) e 8 piazzamenti tutti in ostacoli per 10.280 euro di vincite.
             Sceneria (1978, f.b da Conor Pass (Ire)). Non rinvenuti dati. Fattrice in Polonia, madre di vincitori tra cui Symonia poi madre di Szamorin, che ha disputato 51 corse (di cui 20 in Italia e il resto in Polonia), 5 vittorie (tre in Italia), dai 1.600 ai 2.350 m,  e 19 piazzamenti (sette dei quali in italia), vincendo 11.675 zloty + 8.463 euro. Importato in Italia a cinque anni, ha vinto al debutto in gentleman a Varese. Non piazzato nell'unica corsa in siepi disputata a Merano; e del mediocre Synaj, in pista da tre a quattro anni in Italia 11 volte con 1 solo piazzamento all'attivo a Grosseto in ascendente, ha preso parte a tre corse in siepi  senza piazzarsi.
              SONORA, see above.
            Serengeti (1980, m. da Beauvallon (Fr)). Ha corso in Polonia, da tre a quattro anni, 18 volte, riportando 2 vittorie e 10 piazzamenti per 30.250 zloty.
           Serapis (1982, c. da Meautry (Fr)) Ha corso in Polonia, da due a quattro anni, 26 volte, centrando 3 vittorie e 16 piazzamenti per 51.600 zloty.
             Sake (1983, f.s da Club House (Ire)). Ha corso in Polonia 11 volte, riportando 2 vittorie e 6 piazzamenti, tra cui i terzi posti nel Cardei e nel Soliny, per 38.300 zloty. Fattrice in Polonia, madre di vincitori.
           Serenada (1984, f.b da Pawiment (Pol)). Ha corso in Polonia, a tre anni, 10 volte, centrando 2 vittorie e 6 piazzamenti per 27.5000 zloty. Fattrice in Polonia, madre di vincitori.
          Skala (1985, f.b.o da Dixieland (Pol)). Non rinvenuti dati. Fattrice in Polonia, madre di vincitori.
            Secco (1986, m. da Club House (Ire)). Ha corso in Polonia a due anni 5 volte, riportando 1 vittoria e 2 piazzamenti per 33.750 zloty.
            Seritos (1989, m. da Pyjama Hunt (Ire)). Ha crso in Polonia a due anni 7 volte, centrando 1 vittoria e 4 piazzamenti.
           Seria (1991, f.b da Celio Rufo (Usa)). Ha corso in Polonia, da due a tre anni, 16 volte senza mai vincere, 5 piazzamenti. Fattrice in Polonia, madre di vincitori.


SAN LUIS,
cugino materno di Santo Cerro,
vincitore di due Gr.3, di due L e 
di quattro prove in siepi.
E' il cavallo più ricco in Polonia della linea femminile
della famiglia di Santo Cerro.
(Foto di FB Edyta Wyscigi).

Quarta madre
Sewilla (1963, f.b da De Corte (Pol)). Allevata dalla SK Widzow è la capostipite polacca della linea. Il padre è figlio della Dormelliana Dossa Dossi, sorellastra dei mitici Donatello e Domenico Ghirlandaio. La madre, invece, è l'importata dall'Inghilterra Sylistria. Ha corso in Polonia, da due a tre anni, 13 volte, riportando 3 vittorie e 6 piazzamenti tra cui il secondo posto nel Krasne e il terzo nel Syreny. Ha preso altresì parte alle Oaks Polacche e al Przedswita e al Wielka Wilanowska senza piazzarsi. Vince 37.250 zloty.
Madre di svariati soggetti, tra cui:

             Serbia, see above.
            Sentencja (1972, f.b.o da Cross (Pol)). Ha corso in Polonia 14 volte, riportando 3 vittorie e 5 piazzamenti per 37.950 zloty. Fattrice in Polonia, madre di vincitori tra cui Salomé, a sua volta madre del vincitore in Italia Szalom (importato a cinque anni dalla Simonazzi, vincitore una volta in gentleman in piano a Treviso sui 2.000 metri, ha corso 12 volte in piano con 1 vittoria e 7 piazzamenti per circa 4.000 euro di vincite); e Sally a sua volta madre dei fratelli pieni, importati in Italia, Salin, ha preso parte a 23 corse (undici in Italia), riportando 5 vittorie (una in Polonia, le altre in gentleman in sabbia a Novi Ligure e Varese) tra cui il Nagroda Widzowa (L), e 9 piazzamenti (due in Italia) tra cui il quarto posto nel Nagroda Kozienic (Gr.3) per un totale di 11.220 zloty + 7.800 euro, e Sabira, ha preso parte a 11 corse (quattro in Italia, tre delle quali in siepi, senza mai piazzarsi) piazzandosi 3 volte per un totale di 980 zloty, nonché nonna di Salotaris, 44 corse in Italia (trentaquattro delle quali in ostacoli), 3 vittorie tra siepi e steeple, 21 piazzamenti (uno in piano), tra cui il quarto posto nel Premio Staffe d'Oro (Gr.3) in steeple a Milano per un totale di 55.000 euro di vincite.
           Sensacja (1974, f. da Ozeret (Pol)). Non rinvenuti dati. Fattrice in Polonia, madre di vincitori, tra cui Stereo, importato in Italia a sei anni e impegnato in 10 corse con due piazzamenti in ostacoli, ma soprattutto Swecja a sua volta madre di SZARLATAN che ha riportato in 37 corse 12 vittorie, tra cui tre volte il Nagroda Prezesa Rady Ministrow (Gr.2), quindi un'edizione del Nagroda Criterium (Gr.3) e sei listed race il tutto sulla pista di Varsavia per un totale di 196.500 zloty (circa 45.500 euro), stalloncino in Polonia ha generato quattordici prodotti di cui uno solo vincitore; nonché nonna di Szumiacy Las che ha corso 31 volte (una volta in Repubblica Ceka, sedici in Polonia e quattordici in Italia), ventuno delle quali in ostacoli, riportando 4 vittorie (di cui tre in Italia in cross e una in piano a Sopot) e 12 piazzamenti (di cui cinque in Italia in ostacoli), tra cui il secondo posto nello Grande Steeple Cross di Grosseto Memorial Tagliabue, vince in carriera 25.166 euro.

Quinta madre
Sylistria (1947, f.s da William of Valence (Fr)). Femmina allevata in Inghilterra, generata dall'inedita Sylmar e sorellastra del più giovane SANDY ABBOT, vincitore nel 1963 del Queen Mother Champion Chase (attuale Gr.1) a Cheltenham. Sorellastra inoltre di Sargazint esportata per la carriera di riproduttrice in Cile.
Ha corso 13 volte, da due a tre anni, riportando 3 vittorie e 10 piazzamenti per esser poi esportata per la carriera di fattrice in Polonia.
Madre di svariati soggetti tra cui

            SYCYLIA (1953, f.s da Hexton (Fr)). Ha corso in Polonia, da due a tre anni, 9 volte, riportando 3 vittorie tra cui il Nagroda Liry e le Oaks Polacche, e 6 piazzamenti con il secondo posto nel Wiosenna e il terzo posto nel Wielka Warszawska. Fattrice in Polonia, madre di vincitori, nonna dello stalloncino in Polonia Saroyan e della fattrice Sodoma a sua volta madre di SODERANO (51 corse, da due a nove anni, importato in Repubblica Ceka a quattro anni, 12 vittorie tra cui il Central European Breeder's Cup Mile (Gr.1) a Bratislava e lo Zlaty Pohar Chemopetrolu (L) a Most, e 22 piazzamenti, tra cui il terzo posto nel Nagroda Ministra Roinictwa (Gr.2) a Varsavia, il quarto posto nel Velka Cena Prahy (Gr.3) a Most. Non piazzato in una Listed Race a Monaco, ha preso poi parte a 11 prove in ostacoli con 3 vittorie in Repubblica Ceka, piazzato in siepi anche a Vienna per un totale di 43.700 euro) e degli importati in Italia Sonet (Ha corso 5 volte in ostacoli in Italia a sette anni, cogliendo 2 piazzamenti in siepi per 1.200 euro), Sodolit (Ha corso 16 volte in Italia, da cinque a sei anni, ottenendo 3 vittorie, a Torino dai 1.200 ai 2.100 m., e 6 piazzamenti per un totale di 15.200 euro. Ha corso una volta in siepi  a Merano non ultimando il percorso) e Sojuz, quest'ultimo impiegato 72 volte (quarantasei delle quali in Italia e il resto in Polonia), da due a otto anni, con 11 vittorie (sei delle quali in Italia) dai 1.000 ai 1.750 m e 29 piazzamenti (sedici dei quali in Italia) tra cui il terzo posto nel Nagroda Syreny e il quarto nel Nagroda Mokotowska a Varsavia. Non piazzato nelle tre prove in ostacoli in Italia, dove è stato esportato a cinque anni venendo impegnato soprattutto in prove gentleman in piano e poi in categoria vendere. Vince un totale di 44.750 zloty + 20.097 euro.
             Sybilla (1958, f. da Aquino (Fr)). Non rinvenuti dati ulteriori. Fattrice in Polonia, tris nonna di Springs, importato in Italia a tre anni, ha corso 11 volte (quattro in Polonia e il resto in siepi in Italia), da due a tre anni, piazzandosi 6 volte (cinque delle quali in siepi a Grosseto, Treviso e Novi Ligure) per un totale di 1.000 zloty + 3.485 euro.
           Scylla (1959, f. da Casanova (Gb)). Non rinvenuti dati ulteriori. Fattrice in Polonia, nonna di SONG, vincitore nel Nagroda Min. Roinictwa, nel Nagroda Mokotowska e nel Nagroda Criterium a Varsavia, eletto miglior due anni polacco nella stagione 1977.
             Saratoga (1961, f. da Fort de France (Fr)). Non rinvenuti dati ulteriori. Fattrice in Polonia.
            Sylwina (1962, f. da Cypr (Pol). Non rinvenuti dati ulteriori. Fattrice in Polonia, madre di vincitori tra cui MUSKETAR, vincitore del Derby Bulgaro nel 1968, stalloncino in Ungheria.
              Sewilla, see above.
            Sundrilla (1966, f.s da Merry Minstrel (Gb)). Non ha corso. Fattrice in Polonia, madre di vincitori tra cui Sunniva, a sua volta madre di due vincitore in pattern race: SILENCIO, vincitore nel St. Leger Polacco (Gr.2) e SURDYNA, vincitrice del Nagroda Driady (Gr.3) e del Nagroda Rzeki Wisli (L) nonché madre di Susy (vincitrice delle Oaks Polacche); della plurivincitrice (12 corse con 4 vittorie e 8 piazzamenti per 121.000 zloty) Speranza poi madre dell'importato in italia Spinoza (importato in Italia a quattro anni, ha preso parte a 3 corse, con 1 vittoria e un piazzamento a Grosseto, entrambi in siepi, per 4.653 euro di vincite), e infine della maiden Suita poi madre di Suitana, 9 corse in carriera, da due a quattro anni, con 1 vittoria in Repubblica Ceka e 6 piazzamenti (quattro in Slovacchia, uno in Repubblica Ceka e uno in Italia, a Merano, questi ultimi due in siepi) tra cui il terzo posto nel Cena Arvy (L) a Bratislava per un totale di 4.500 euro di vincite.

SAN MORITZ,
cugino materno di Santo Cerro, fratellastro di
San Luis,
è il vincitore del DERBY POLACCO del 2007, 
vincitore poi di quattro Listed polacche e di una prova
in siepi.
(Foto racehorses.pl).

La genealogia di Santo Cerro vista da Matteo Mancini.
Santo Cerro ci permette, per la prima volta nella stesura di queste schede, di spostarci sull'allevamento polacco, trattandosi di una quinta generazione griffata Polonia. Ciò nonostante resta invariata quella che, come abbiamo visto, è la linea più comune di questi incroci spuntando fuori anche qua un inbreeding 4x4 su Northern Dancer. Troviamo questo immenso stallone su entrambe le linee paterne dei riproduttori del cavallo qua esaminato, essendo il tris nonno di Sorbie Tower (quale padre di Nureyev e nonno di Soviet Lad) e il tris nonno di Santa Caterina (quale padre di Sadler's Wells e nonno di In Camera). Spicca però subito il palmares non certo esaltante delle due linee stalloniere qua presenti. Sia Soviet Lad che In Camera, nipoti di Northern Dancer, non sono risultati vincitori di corse di Gruppo, ma piazzati in Gruppo 1 (il primo da secondo negli Stati Uniti, il secondo da quarto in Inghilterra). Più interessante, allora, è la genealogia di questi due soggetti. Il primo è fratellastro di una serie di vincitori di corse di gruppo tra cui gli stalloni Green Dancer ed Ercolano, il secondo è figlio di una cavalla generata da Secretariat e fratello pieno dello stallone operante negli Stati Uniti Desert Secret. Quindi buon sangue offerto però da prodotti risultati "secondari" nelle rispettive famiglie, se ci permettete questo giudizio.
Ci soffermiamo poi sulla genetica della madre di Santo Cerro in cui spicca un interessante 4x4 su Bold Ruler, in veste di nonno di Clandestina (la madre di In Camera) e della leggenda (per l'ippica polacca) Dakota (padre di Sonora, a sua volta madre di Santa Caterina), quest'ultimo stallone plurivincitore delle classifiche polacche riservate ai riproduttori locali. Ed è su questo Bold Ruler che ci soffermiamo nel nostro revival dedicato ai grandi cavalli dell'ippica. Soggetto nato da una velocista (Miss Disco), in Kentucky, nel 1954, fiore all'occhiello nella super qualitativa produzione di Nasrullah (dal solito Nearco), è stato impiegato moltissimo in corsa per la caratura dimostrata. Ha preso parte, da due a quattro anni, a 33 corse, tramutatesi in 23 vittorie (cifra enorme per uno stallone) e 6 piazzamenti quantificabili in 764.000 dollari di introiti, tanto da esser eletto cavallo dell'anno negli Stati Uniti nel 1958. Dunque un vero e proprio cavallo dei record, con risultati che si sono ripetuti anche da riproduttore come dimostra il dominio per sette anni consecutivi nella classifica riservata agli stalloni americani padri di vincitori. Ha generato "appena" 242 prodotti (dunque grande selezione nella scelta delle fattrici) di cui 179 scesi in pista e 151 vincitori (84% degli scesi in pista), di cui 58 in pattern race, per un totale di 882 vittorie. Molti i campionissimi nati dal seme di Bold Ruler, come i due Bold Lad (entrambi stalloni, uno in Europa e uno negli States), Gamely o il leggendario Secretariat (il cui sangue compare nelle vente anche di Santo Cerro).
Flagellato da un tumore all'età di quindici anni, tale da necessitare un intervento chirurgico nel 1969, è deceduto piuttosto giovane nel 1971 negli Stati Uniti. Sebbene offuscato dai risultati ottenuti dai discendenti, tanto da veder la propria linea confinata in secondo piano nel 1980, è ritornato in auge grazie ai risultati ottenuti dal tris nipote AP Indy (da Seattle Slew), costruito su un 3x4 proprio su Bold Ruler.
E' oggi ricordato con il diciannovesimo posto assoluto nella classifica dei top 100 Purosangue inglesi d'America del XX secolo.
Dunque una concentrazione di sangue che impreziosisce il background di Santo Cerro dove, in quinta generazione materna, compare anche un certo De Corte (autore di un triplo nei main event polacchi con vittoria nel Derby, nel St. Leger e nel Wielka Warsczawska) padre di Sewilla (la prima cavalla nata in Polonia nella famiglia Santo Cerro) ma soprattutto figlio di una cavalla di Federico Tesio (accoppiata allo stallone polacco San) ovvero la saura Dossa Dossi. Risvolto curioso questo, potrebbe pensare, a ragione, qualcuno, tra l'altro storico nella lunga e affascinante storia della Dormello Olgiata trattandosi del primo puledro figlio di una cavalla di Tesio capace di imporsi in un Derby estero. Ma cosa ci fa una cavalla di Tesio in Polonia, che certo non è la patria elettiva del purosangue inglese? Semplice, si tratta di una contropartita che il grande "mago" (questo il soprannome del piemontese) fu costretto a pagare, nel periodo dell'occupazione dell'Italia durante lo svolgimento del secondo conflitto mondiale, per strappare un accordo ai gerarchi nazisti in modo da permettere il "regolare" svolgimento della riunione di San Siro (uno dei pochi ippodromi in Europa che non interruppe la propria riunione corse) e far sì che gli stessi non impedissero la regolare fornitura di avena e altro cibo necessaria per mantenere in piedi scuderie e allevamenti. Un accordo che comportò la cessione forzata di alcuni stalloni (tra i quali Bellini) e alcune fattrici, tra cui Dossa Dossi, date in permuta al governo tedesco, una storia che dovrebbe esser raccontata e che non crediamo pertinente con il libro sponsorizzato venerdì scorso (24.04.17) dalla trasmissione Steeple Chase condotta da Paola Palmieri dal titolo Gli Atleti del duce scritto dall'appassionato del mondo ostacolistico italiano, nonché giornalista della Gazzetta dello Sport, Enrico Landoni. Ma non divaghiamo nei messaggi promozionali, che ci sembrerebbe un paradosso, dicevamo di Dossa Dossi. Femmina definita "molto battagliera, dotata di un coraggio e di una generosità senza limiti a dispetto di una corporatura minuta" dal grande Franco Varola, Dossa Dossi, primo prodotto di Delleana e futura sorellastra di campionissimi come Donatello e Domenico Ghirlandaio, aveva vinto nel 1932 (a due anni) il Gran Criterium, le Oaks d'Italia e altre pattern tanto da essere eletta cavalla dell'anno. Cavalla solidissima, a suo agio sia con temperature alte che basse, di qualità tanto eccelese da competere con i migliori maschi dell'epoca e da esser ricordata da Varola come dotata di una "superiorità nel settore femminile tra le più assolute registrate", vincitrice su distanze brevi che sugli interminabili 4.000 metri del Premio Duca di Toledo a Roma. Una qualità che ha portato Dormello a esultare anche per un altro Derby conseguito all'estero da un prodotto della pronipote di Dossa Dossi ovvero Dinarella madre di Psidium (vincitore del Derby inglese).
Linea dunque interessante sul mercato dell'Est Europa impreziosita dai risultati ottenuti dai molti prodotti facenti capo alla famiglia generata da Sylistria, ovvero la fattrice esportata in Polonia dall'Inghilterra nei primi anni '50, sorellastra di un antenato come il campionissimo di Cheltenham Sandy Abbot (vincitore nel Queen Mother Champion Chase). Moltissimi sono stati infatti i vincitori e i piazzati in pattern race polacche, figurano persino svariati vincitori di derby (uno addirittura in Bulgaria).
Non particolarmente qualitativa, Santo Cerro escludendo, la linea diretta da Santa Caterina, spicca tuttavia una seconda linea materna che ha fatto la storia dell'ippica polacca con una cavalla come l'oaks winner Sonora, plurivincitrice in pattern race in Polonia e sorellastra di una cavalla vincitrice sia delle Oaks che del derby polacco (Sinaja), madre di un vincitore del Derby Polacco (Solozzo), nonna di due vincitori del Derby Polacco (San Luis e San Moritz) e bis nonna di un quarto vincitore del Derby Polacco (Soros, poi interessante ostacolista agli ordini di Vana sr) per un totale di quattro Derby Winner in Polonia.
Meno interessanti i risultati conseguiti sugli ostacoli, pur avendo alle origini un vincitore a Cheltenham in quello che oggi è considerato un Gruppo 1, con un fratellastro di Santo Cerro che non ha impressionato sulle siepi polacche e i due cugini San Luis e San Moritz entrambi vincitori in siepi ma non ai livelli offerti in piano. Più convincente, allora, il bis cugino Soros, pluripiazzato in pattern race in ostacoli in Italia e Repubblica Ceka, schierato persino nel Velka di Pardubice senza però centrare il marcatore.
Molti poi i parenti, più o meno alla lontana (confinati soprattutto tra i prodotti derivanti dai figli della terza madre di Santo Cerro in poi), che sono stati ammirati anche in Italia, con risultati, il più delle volte, mediocri.
Un incrocio di sangue che da vita a un prodotto, sulla carta miler puro, ma che in pista ha dimostrato stamina da vendere e grande attitudine alle siepi tanto da trasformarsi da soggetto di seconda classe in piano a miglior tre-quattro anni ammirato in ostacoli in Italia.

DOSSA DOSSI
una dormelliana in Polonia.
(Foto da Il Mito di Tesio di Franco Varola).

La carriera di Santo Cerro.
Nasce in Polonia il due aprile del 2013 presso la SK Krasne, ricordata in Italia per aver allevato il vincitore della LII Gran Corsa Siepi di Merano (Gr.1) Mega Hit (correva l'anno 2006). Una data importante per i religiosi polacchi e, ironia della sorte, per un soggetto che porta il nome di una cavalla che si chiama Santa Caterina. Otto anni prima infatti, proprio il due aprile, conquistava la via del paradiso il primo e unico papa polacco ovvero Karol Josef Wojtyla, definito "l'atleta di Dio" per le sue passioni sportive, e che l'anno successivo alla nascita di questo cavallo sarà poi dichiarato santo (il 27 aprile 2014) proprio lui per cui i fedeli, in Piazza San Pietro, durante i funerali gridarono l'ormai divenuto famoso: "SANTO SUBITO!" Richiesta che sarà esaudita in appena nove anni, diventando una delle canonizzazioni più veloci della storia.
Una data dunque importante nella carriera di questo cavallo, specie considerando la sua provenienza. Il cavallo nasce quale terzo prodotto di una vincitrice modesta (in classe 4) e quando vede la luce non fa certo sperare in un potenziale campione. I fratelli non sono riusciti a vincere neppure una corsa anche se hanno corso poco. In ossequio alla tradizione polacca di battezzare i cavalli con un nome che abbia per iniziale la stessa lettera con cui inizia il nome della madre, viene battezzato col nome di Santo Cerro. Non è il primo, nell'intera famiglia, a ricevere in sorte un nome che inizi con San o Santo o Santa, nel caso di specie però, sebbene il nome significhe "MONTE SANTO", si tratta di un omaggio geografico, un po' come avvenuto per il padre Sorbie Tower. Il nome Santo Cerro è infatti apparso dopo la battaglia di Fort San Tomas, un forte collocato su una montagna a pochi chilometri dalla capitale della Repubblica Dominicana La Vega, che il 25 marzo 1495 fu teatro di un feroce conflitto tra gli indigeni e i conquistadores agli ordini di Cristoforo Colombo. La particolarità di questa battaglia sono i miracoli ripetuti che, a detta degli spagnoli, si sarebbero verificati su questa montagna, fino al punto da rivelare che sarebbe disceso niente meno che lo spirito della Madonna per difendere gli spagnoli e impedire atti sacrileghi da parte degli indios contro i simboli della cristianità (cercarono di incendiare le croci). Eventi che ai giorni nostri sono ancora ricordati grazie alla costruzione di un santuario, meta continua di fedeli, che si trova sulla vetta del  monte chiamato, appunto, il Santo Cerro su cui, a suo tempo, fu issata la Vera Cruz ovvero il simbolo del cristianesimo nelle Americhe consegnato a Colombo, al momento della partenza per le indie, dalla Regina Isabella.

Il cavallo, un metro e sessantuno al garrese, viene affidato dalla Sk Krasne alla veterana Malgorzata Lojek, allenatrice che, dal 2005 al 2016, ha colto 866 vittorie in Polonia su 6.242 corse, percentuale del 14%. Debutta il 25 luglio del 2015, a due anni, a Varsavia, in una debuttanti ben remunerata con 4.643 euro al primo. La prova si sviluppa sui 1.300 metri con fondo buono. In sella a Santo Cerro c'è il giovane Blazej Giedyk. Avvicinata dai giornalisti, la Lojek afferma che il cavallo non è ancora pronto e che si dovranno attendere le uscite successive per verificarne il valore. Rivela però di credere nel soggetto, a suo dire, "energetico". In pista non ci sono gran campioni, ma Santo Cerro non ne approfitta e chiude quinto a oltre dieci lunghezze dal vincitore e ben dietro (di quasi tre lunghezze) al quarto. Batte comunque tre soggetti.
La Lojek lo rispedisce in pista venti giorni dopo in una condizionata in classe 2, ancora a Varsavia. C'è ottimismo, ma Giedyk perde una staffa nel rush finale e rischia di cadere. Alla fine chiude quarto, battendo di due lunghezze abbondanti Limbo Dance che poi sarà importato, con risultati imbarazzanti, in Italia per la carriera in ostacoli. Davanti ha, ancora una volta, soggetti di non speciale valore.
Alla terza uscita, questa volta sui 1.000 metri, arriva il primo acuto. Vince in una giornata che minaccia costantemente pioggia sulla pista di Varsavia che non dispone di pista dritta, ma dei 1.000 metri con la curva. Viene sicuramente agevolato dall'allargamento in curva del front runner Silence is Golden che porta via anche Limbo Dance che gli galoppa ai fianchi. Giedyk scurva così ben aderente allo steccato con Santo Cerro però che stenta a carburare. Allunga invece in modo poderoso a centro pista Varuna che sembra avviata a sicura vittoria, dopo aver rimontato un paio di posizioni e superato quasi di una lunghezza proprio Santo Cerro. Quest'ultimo però rimonta, metro su metro, e va a battere la femmina, a corto di benzina negli ultimi metri, sul tempo di galoppo proprio in linea sul palo per una corta testa, stampando un non eccelso 1.02.1 sul cronometro. La vittoria, una classe 2, frutta 2.089 euro. Terzo, a mezza lunghezza e completamente sullo steccato opposto, finisce Silence is Golden con vicino Limbo Dance, costretto a interrompere l'azione per aggirare il rivale costantemente portato ad allargare.
La Lojek chiude l'annata proponendo il suo allievo a ottobre in due classi 1. Nel Nagroda Hipokratesa, sui 1.400 metri, è quinto a tre lunghezze dal quarto. Nel successivo impegno, di nuovo riportato sui 1.000 metri e con monta affidata a Siergiej Vasyutov, subisce di nuovo la categoria non andando oltre a un modesto sesto posto nonostante il tempo marcato dal vincitore sia sulla stessa linea rispetto alla sua vittoria di agosto.
Il giorno dopo il cavallo passa le aste dei cavalli in allenamento a Varsavia (molto frequentate da acquirenti kazaki veri e propri mattatori) con il numero di lotto 100 ed è qui che la Vocetka, probabilmente mossa da Grzegorz Witold Wroblewski, decide di investire sul cavallo e lo acquista all'amichevole, pensiamo di poter dire, per poche migliaia d'euro. In cinque corse, infatti, il cavallo ha collezionato una vittoria (sui 1.000 metri) e un quarto posto per il modesto bottino di 2.656 euro. Wroblewski destina subito il soggetto agli ostacoli dove i cugini San Luis e San Mortiz, unitamente al bis cugino Soros, si son fatti rispettare (si tratta comunque di tre campioncini anche in piano, due dei quali vincitori del Derby Polacco).

Il rientro dopo la vittoria a Varsavia,
SANTO CERRO
seguito dalla seconda classificata 
Varuna.

Importato in Repubblica Ceka il cavallo inizia a lavorare in quella che diventerà la sua nuova disciplina. Wroblewski lo lavora sul fondo e lo fa rientrare ad aprile, a Karlovy Vary, in una condizionata in classe 2 per cavalli di tre anni sui poco congeniali 2.000 metri. Viene affidato a Martina Havelkova a cui è dato l'onere di condurlo per la prima volta in giubba Vocetka. Wroblewski lo presenta con paraocchi tradizionali di colore arancio shockin'. Il binomio non ispira grande fiducia al betting. 15 a 1 sulle lavagnette, estremo outsider in una prova che vede in pista nove elementi per 1.850 euro al primo. A centro gruppo prova a risalire lungo la dirittura opposta a quella di arrivo, sfilando vari avversari per linee esterne. Prende addirittura la testa all'attacco della piegata finale in quella che pare essere una "sparata" fin troppo prematura della Havelkova. Il cavallo infatti, entrato al comando in dirittura di arrivo, cede in modo netto alla distanza  e finisce ultimo a tredici lunghezze dal vincitore. Un rientro tutt'altro che interessante.
Un mese dopo viene organizzata una trasferta in Italia, nell'olimpo tricolore di Merano. Wroblewski, evidentemente, ha fiducia nel cavallo e organizza la trasferta con lo slovacco Lukas Matusky. Viene scelto il tradizionale Premio Prime Siepi, debuttanti per tre anni di fine maggio. Nella trasferta gli fa compagnia l'ex compagno di colori nonché di allevamento e fratellastro per linea paterna Jankin, acquistato da Orfero Bottura, anch'esso dichiarato partente nella prova. Ad attendere i due però non c'è l'atteso sole primaverile italiano, ma una bufera d'acqua che assume presto i contorni di una vera e propria tregenda. Terreno pesantissimo, mai incontrato, e dieci avversari. Le condizioni meteo giocano un ruolo importante sull'esito della corsa, rendendola non probante ai fini dei valori in campo. Nonostante la monta, senz'altro qualitativa, il cavallo non ispira la fiducia. Finisce 18 a 1, ancora una volta estremo outsider. Per giunta, quasi a voler dar ragione ai bookmakers, corre malissimo. Parte ultimo e non tiene il ritmo dei migliori, rimanendo presto discosto in fondo al drappello a svariate lunghezze dai primi, unitamente agli altri due soggetti polacchi schierati nella corsa: Sykstus e Jankin. A metà della dirittura opposta a quella di arrivo Matusky alza bandiera bianca  e lo ferma, imitato dagli altri due polacchi. Davanti, intanto, si scatena una corsa a eliminazone diretta con cadute rovinose e distacchi dilatati. Vince Limpert, che non si vedrà più nella stagione, davanti alla promessa (poi disattesa) The Plough, con gli altri seminati sul percorso. Inutile dire che nessuno dei cinque piazzati si dimosterà neppur vagamente paragonabile a quello che poi Santo Cerro dimostrerà di valere.

Wroblewski, deluso, riporta il soggetto a casa. Il 25 giugno lo dichiara partente a Pardubice, in classe 4, sui 2.800 metri in siepi. Categoria dunque bassa, con appena 1.110 euro al primo, e con soggetti come Changing Guard (contro favorito) e lo stesso Sykstus che faranno vedere poco di interessante nel proseguo. Ciò nonostante, ancora una volta, è tra gli ultimi del campo con rotondo 11 a 1 sulle lavagnette, con gioco focalizzato sul Vocvel Hades che poi, qualche mese dopo, correrà in modo irruento a Grosseto non adeguandosi al percorso. Su Santo Cerro, per la prima volta, c'è il bulgaro Sertash Ferahnov in cabina di regia. Santo Cerro corre coperto, in pancia al gruppo, fino al completamento della curva di fondo del tracciato, quando muove e va a inseguire il battistada Doldeton, in anticipo sul falloso Hades. Sulla piegata di fondo i due sfidanti vanno all'attacco del battistrada che prova a resistere. Ferhanov è ancora bene in mano e controlla i due rivali, già richiamati dai rispettivi fantini. Dopo l'ultima siepe, saltata in modo non perfetto, Santo Cerro si scaglia su Doldeton e allunga bene, tra le urla degli spettatori, impedendo ad Hades di farsi sotto. Vince di due lunghezze e mezzo, beneficiando però di due chili e mezzo sul rivale sul rivale, terzo in quota Doldeton con quattro lunghezze più indietro il Vana Changing Guard. Buona vittoria, ma niente ancora che possa lasciar presagire di esser al cospetto di un campione.
Segue subito un'altra vittoria, questa volta in patria. Il sette agosto infatti Santo Cerro torna in Polonia, a Wroclaw, in una condizionata per tre anni sui 2.800 metri in siepi. Ancora Ferhanov in sella e ancora Hades sul cammino. La corsa si rivela più probante rispetto a quella di Pardubice, con un tempo finale inferiore di sei secondi. E' il locale Tabor a renderla più veloce, con una decisa andatura di testa. Lo accompagna fin dal via proprio Santo Cerro. I due scandiscono i tempi di gara e trasformano presto la contesa in un duello, prendendo margine dai rivali col solo Hades a cercare di mantenere il ritmo, a qualche lunghezza. Tabor prova la soluzione di forza con Dusan Andres nel suo tipico modo di stare in sella e sbracciarsi, a mo' di pistone. I tre entrano in dirittura in perfetta linea indiana. Ai trecento finali Ferhanov lancia l'attacco al battistrada che però non cede, perde invece contatto Hades che, questa volta pure a pari peso, non riesce a ribaltare il confronto. Tabor salta in leggero vantaggio l'ultima siepe, ma Santo Cerro lo infila di dentro e da quasi l'impressione di andare a vincere comodo. Il figlio di Sorbie Tower non riesce tuttavia a staccare e subisce il ritorno dell'avversario. I due finiscono a un'incollatura con la vittoria che va al Vocetka che si salva dall'incredibile reazione di Tabor. A otto lunghezze, terzo, Hades (che due mesi dopo, subita una seconda sui 2.800 metri, andrà a battere proprio Tabor sfruttando duecento metri in più previsti dalla prova).

SANTO CERRO
all'interno infila TABOR
a Wroclaw.
(Foto hv-foto.cz).

Wroblewski, a questo punto, opta per un ritorno in Italia in quella che sembra essere, per il cavallo, una corsa proibitiva. Prende infatti parte all'Ettore Tagliabue (Gr.3), un mese dopo la vittoria polacca. Nella prova sono presenti alcuni dei migliori tre anni ammirati in ostacoli in Italia, in particolare va in scena l'infinito confronto tra Amaranthus e Golden Hello ovvero i due che si sono spartiti i principali premi della stagione e col primo che si candida alla vittoria forte di tre vittorie consecutive, tra cui il Premio dei Giovani (L). E' molto atteso anche il Magog L'Industriale, alla seconda in carriera in ostacoli dopo la caduta al debutto, addirittura contro favorito a 3 a 1. Santo Cerro riceve rispetto, con una quota forse inferiore a quella che sarebbe stato lecito attendersi: 17/5. E' in questa corsa, strutturata sui 3.300 metri, che si capisce il potenziale enorme del cavallo, fin lì piuttosto misterioso e ancora da valutare. Ferhanov lo porta subito davanti, affiancando il front runner naturale Amaranthus, per assumere con decisione l'iniziativa a metà percorso. I due tirano via a forte andatura e davanti alle tribune hanno già scavato interessante solco, seguiti da Golden Hello. Paga invece lo strappo L'Industriale che cede già a Marlengo, dimostrando di non essere di caratura paragonabile a quella dei pretendenti alla vittoria. Santo Cerro tira via come un treno. Ferhanov si volta in continuazione per cercare Amaranthus, dando l'impressione di avere la corsa in pugno. All'attacco della piegata finale però succede l'indicibile. Ferhanov va a imboccare la pista interna e sbaglia il percorso. Un errore pazzesco, specie se si considera l'importanza della corsa. Non vogliamo immaginare l'ira di Wroblewski e della proprietà per una vittoria gettata alle ortiche ormai sul punto in cui stava per trasformarsi in certezza. L'errore costa il posto al bulgaro che perde la monta.
Per la rivincita sui due importanti rivali (Amaranthus e Golden Hello, finiti poi nell'ordine), che va in scena nel più blasonato Criterium d'Autunno (Gr.1), Wroblewski ingaggia il globe trotter Jan Faltejsek e ritorna a Merano nel meeting dei gran premi. La prova nel Tagliabue non è passata inosservata e, sebbene in pista ci sia il top della categoria, Santo Cerro finisce favorito netto a 9/5. Va subito in testa e ci resta per tutta la corsa, dovendo solo rintuzzare l'attacco deciso scagliatogli da Golden Hello sulla curva finale. Nel tratto piano però il Vocetka dimostra maggiore stamina e infligge al coraggioso rivale cinque lunghezze. "Solo" terzo il leader generazionale Amaranthus, impiegato da Romano con tattica di gara più parsimoniosa, in un disperato tentativo di rimonta sullo steccato opposto che pone termine alla sua serie consecutiva di quattro vittorie stagionali (nessun ostacolista come lui in Italia nel 2016). Con questa vittoria Santo Cerro diviene il primo figlio di Sorbie Tower a vincere in tre stati diversi e regala la prima vittoria in Gruppo 1 alla Vocetka.

La vittoria nel CRITERIUM D'AUTUNNO (Gr.1).
SANTO CERRO si isola da 
GOLDEN HELLO.
(Foto Dostihovy-svet.cz).

Prova dunque che pone Santo Cerro sul gradino più alto tra i nati del 2013 in Italia, ma confronto da confermare il dodici novembre nel Berlingeri (Gr.2) dove, puntualmente, il polacco viene iscritto. All'appello manca Amaranthus, c'è invece Golden Hello e anche le new entry Giacalmarbar e Hoi Hoi, entrambi positivi ai primi approcci sulle siepi milanesi. La corsa però ha un inatteso risvolto. Sulla prima siepe la debuttante tedesca Lacrimosa cade e coinvolge Golden Hello e Africa Warm. A terra restano Matusky e Chan bisognosi di cure. I commissari decidono così di interrompere la corsa che, data l'imminente oscurità a fine convegno, viene annullata, privando Santo Cerro di una probabile vittoria. L'annullamento fa sorgere l'amaro in bocca anche a Franco Contu e alla Milano convinti, come diranno in una successiva intervista, di non aver rivali in pista col loro Giacalmarbar (si ricrederanno di gran lunga a Pisa). A dicembre viene deciso di recuperare la corsa sul tracciato di Pisa, ma Wroblewski non può presentare il proprio allievo perché non essendo programmata con un certo anticipo non risulta più in linea con la tabella di marcia del cavallo, che viene messo a riposo causa il rigido inverno praghese.
Nonostante il freddo e il gelo, e una preparazione non ai massimi livelli, Wroblewski tenta il Criterium d'Inverno (Gr.2) in programma a febbraio nella mai dimenticata Pisa, terra particolarmente cara all'allenatore. La corsa si rivela in assoluto una delle più qualitative, per quattro anni, mai apparse in ostacoli sul tracciato di Pisa. A parte Golden Hello, comunque non brillante a dicembre nella riproposizione del Berlingieri, e lo splendido vincitore della Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa Africa Warm, è presente il top della classe 2013 ammirata in Italia. Ci sono proprio tutti. Viene persino riproposto Amaranthus, oltre a Giacalmarbar, al vincitore del Berlingieri Queen Winkle e all'attesissimo dormelliano Andorff. "Tutti contro Santo Cerro" sentenzia alla partenza lo speaker Sandro Marannini. L'ospite polacco, al tondino, appare subito in formissima e la semplice visione scaccia via molti dubbi degli addetti e degli appassionati, poco convinti dall'assenza dalle corse di circa cinque mesi. Fisico asciutto, criniera stile Przewalskij meglio noto come cavallo di Mongolia. Inutile nasconderlo, ruba l'occhio a molti insieme al dormelliano che lo segue al tondino (come si vede nella foto collocata all'inizio di questo articolo fiume). Simone Soldani, che ci è accanto, fa notare quanto sia bello. Sopraggiunge anche il “tondinologo” della pista, un frequentatore abituale e con occho allenato, il quale afferma: “Sembra pronto...”  Alla faccia del pronto e delle perplessità, come vedremo, dello stesso Wroblewski... In pista c'è un vero e proprio strapotere.
L'allievo di Wroblewski mette in chiaro una volta per tutte chi sia il leader della generazione e lo fa in una prova, per l'Italia, dall'alto valore tecnico Va, ancora una volta, subito davanti marcato dall'estremo outsider, ma qualitativo, Prepotent, cavallo rivelatesi otto mesi prima a Milano il migliore tra i due "litiganti" Golden Hello e Amaranthus, ma caduto in due circostanze e fermato da Favero nella riunione estiva. Bella l'andatura del Vocetka, braccato da Prepotent, sui primi anche Rajadamri. Per vie interne Amaranthus e gli altri chiusi da Queen Winkle. Prepotent continua a stare cucito ai fianchi di Santo Cerro all'attacco della curva di fondo a mano contraria, ma salta male la siepe che immette in curva. Pastuszka riesce a riprenderlo, venendo tuttavia sfilato da Anima Mundi (terzo del Berlingieri) che opera in corsia esterna. Si scurva e si piega sulla diagonale discendente. Prepotent torna ad affiancare Santo Cerro, ma salta nuovamente male sul secondo elemento della diagonale mutuando il salto sopra evidenziato. Questa volta Pastuszka vola di sotto e lo imita anche Vana Jr. che cade da Queen Winkle in modalità fotocopia. Davvero un peccato, due protagonisti fuori dai giochi con i cavalli che sembrano non aver sofferto danni particolari. 
Santo Cerro imprime una secca accelerazione a cui risponde, inizialmente, il solo Anima Mundi (pagherà dazio). I due prendono quattro lunghezze a Rajadamri, in posizione cuscinetto sugli avversari divisi da lui da egual distacco rispetto ai due fuggitivi. Anima Mundi, con bizzarro collo storto, va addirittura a passare Santo Cerro che Faltejsek, da fantino molto esperto, va a moderare per poi piazzare la seconda accelerazione. Scatti che fanno male ad Anima Mundi che inizia a esser montato prima ancora della curva finale. Viene sotto intanto Rajadamri, con vicino gli altri tre tra i quali, a rimorchio, Giacalmarbar. Rajadamri, una rivelazione di questa corsa, si affaccia ai fianchi di Santo Cerro. Si alza di scatto dalla tribuna Paolo Favero che inizia a inneggiare: “Vai... Vai...” ma mentre Bartos spinge e manda, Faltejsek è glaciale nel suo immobilismo. Provano a fare l'arrivo anche Amaranthus e Andorff. Non c'è Giacalmarbar. Sull'ultima siepe, Falteisjek apre per la terza volta i rubinetti. Sentiamo Favero accennare un “No, no...”, ma signori, non ce n'è più per nessuno. L'arancio stellato piazza un tratto finale spaventoso in cui infligge otto lunghezze a un Rajadamri fin lì bellicoso e in grado di contenere Amaranthus, a testimonianza del valore del vincitore. Sparito alla distanza Andorff, peggio di lui Giacalmarbar, rallentato Anima Mundi. “Signori, questo è un signor cavallo... Né la neve, né l'inverno... non lo ferma nessuno! Santo Cerro vince da cavallo superiore... Niente da dire, e lo fa con il piglio del più forte, col piglio della preparazione, anche approssimativa, ma QUANDO SI E' FORTI FORTI, SI PUO' ANCHE AVERE UNA PREPARAZIONE NON AL CENTO PER CENTO, PER BATTERE DEI BUONI CAVALLI CHE, AL MOMENTO, NON VALGONO QUESTO SIGNOR CAVALLO” così Marannini, sempre colorito nelle sue cronache dal vivo, ma spesso centrato in termini di concetti espressi. Tempo di gara eccezionale: 4.04.70 (sulla linea di Sol Invictus, tanto per fare qualche nome, che chiuse con 4.04.30, ovvero il soggetto più ricco degli ultimi dieci anni in siepi, steeple esclusi), tre secondi in meno rispetto al tempo della 33° Gran Corsa Siepi di Pisa, disputata su medesima distanza, vinta dall'anziano El Calife arrivato dalla Francia col piglio del cavallo di Gruppo, ma solo con quello pur essendo un onorevole soggetto, e un secondo in meno rispetto al tempo della 32° Gran Corsa Siepi di Pisa vinta da Mentore (con proporzioni, sugli avversari, da uragano). Tempo che diviene ancora più brillante se si considera che è stato marcato da un quattro anni (dunque non ancora del tutto formato) contro gli anziani. Sul punto ci piace poi ricordare il 4.09 siglato a Pisa su terreno pesante dal più grosso saltatore italiano degli ultimi venti anni: Sharstar.
Cinque secondi in meno del Berlingieri di Queen Winkle, un secondo meglio di Africa Warm nella Corsa Siepi dei 4 Anni. Dati che, una volta per tutte, fanno chiarezza si chi sia il vero dominatore della generazione e che rendono ancora più qualitative le vittorie, tanto da spingere Wroblewski a guardare ad Auteuil.
Dopo la premiazione, ai microfoni di Enrico Querci, Wroblewski si presenta con atteggiamento serafico con i suoi inconfondibili occhiali dotati di lenti lievemente oscurate. "Questo cavallo mi piace, anche perché tutte le corse che ha finito le ha vinte... Mi ha impressionato oggi perché, nonostante un inverno molto duro con molta neve e una preparazione un po' corta, è andato oltre le mie previsioni. Credo che sia un buon segno per il futuro, perché questa corsa può muovere ulteriormente in avanti il cavallo. Se starà bene, credo di poter fare una buona stagione con lui."
Il giorno dopo, su TROTTO & TURF, Vizzardelli titolerà la prima pagina del giornale con la scritta "SANTO SUBITO".

Wroblewski tasta il polso al suo allievo per verificarne il reale valore internazionale e, a fine marzo, lo spedisce nel tempio dell'ostacolismo contintentale. Sposta così la propria attenzione sul programma di Auteuil, in Francia, dove scova una blasonata condizionata da oltre 33.000 euro al primo, sui 3.600 metri in siepi per cavalli di quattro anni. La corsa appare non impossibile per il figlio di Sorbie Tower che si trova contro sei avversari, con il solo Libertatore piazzato in pattern race. Jan Faltejsek non nutre alcun timore per la pista e gli avversari e non cerca di conservare le energie del cavallo. Lo spara subito avanti, di gran carriera, come se si fosse in una prova italiana. Santo Cerro va via bene per tre-quarti della prova, assecondandosi presto in scia al favorito Saint Calvados. I due prendono qualcosa come otto lunghezze sul resto della compagnia ma, mentre il francese non esaurisce mai la propria spinta, il polacco comincia ad accusare lo sforzo prima ancora di imboccare la piegata finale. In evidente affanno, il Vocetka viene risucchiato dal gruppo e finisce ultimo, già fuori dai giochi all'ingresso in dirittura. Una prova che ridimensiona non poco il valore internazionale del cavallo. Sostenuto fino in fondo nella speranza di artigliare il quinto posto, subisce un distacco di poco inferiore alle trenta lunghezze dal vincitore Saint Calvados, letteralemente disperso per la dirittura. Un esito finale che non fa certo piacere al circus dell'ostacolismo italiano e che ne evidenzia, per il settore quattro anni, un livello di gran lunga inferiore rispetto ai cugini d'oltralpe.

Lo scoccare del mese di maggio, ormai a una settimana dall'inizio della stagione di Maia, segna il ritorno, atteso e annunciato, del polacco nelle lande tricolore. Occasione offerta dalla tradizionale Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2). Ruolo da favorito netto, 2/5 al tot nazionale. Rivincita concessa, rispetto a Pisa, a Giacalmarbar, che ha rifinito bene l'appuntamento dominando il Premio Pirelli al punto da lasciare interdetto persino il suo allenatore Franco Contu ("Non so se sia andato forte lui o siano andati piano gli altri"). Undici lunghezze inferte al valido Golden Hello in una corsa dove subiscono degli acciacchi importanti due protagonisti come Prepotent e Queen Winkle. E' quindi Giacalmarbar ad attirare le attenzioni nel ruolo di controattaccante, come sottolinea Paola Palmieri nella trasmissione Steeple Chase con in linea anche giornalisti della Gazzetta dello Sport.
Scommettitori però a eleggere controfavoriti la coppia dei gemelli diversi (giubbe diverse ma medesimo proprietario e nome) di Aichner. In particolare è il ritorno di Davide Satalia, mai vincente da preparatore in prove di cartello in ostacoli, a emozionare il pubblico. In arrivo dalla Francia c'è un tale Treizor du Pilori montato dal giovane romano. Lo accompagna, per il training Vana, il grigio Martello che, per la categoria, non ha certo impressionato a Treviso (battuto dal modesto Henshaw).
Attenzione però, come da noi sottolineato sulle pagine facebook, al piccolo Lord Maia, impressionante nel Tatti Jacopo dove si è sbarazzato piuttosto agevolmente della promessa non ancora sbocciata Andorff e del valido Panta Rhei (finito a dodici lunghezze). Risultato eccezionale ma non sufficiente a evitare al grigio di Mario Genovese il ruolo di estremo outsider della corsa (giocabile a 10 a 1). Gli viene preferito High School, il vincitore del Corona Ferrea (davanti proprio a Lord Maia) e acquistato dopo la corsa dal gruppo Martone, amministratori dell'impianto Maia, per la scuderia Allegria storica per un certo Lord Madonna; riferimento che non ha nulla a che fare col santuario alla madonna di cui al Santo Cerro. Ma andiamo in cronaca. 
"Santo Cerro" contro tutti, afferma Galbiati, speaker di San Siro, proprio mentre cade il tape. E c'è subito una mossa alquanto temeraria di Satalia che porta Treizor du Pilori a infastidire Santo Cerro. I due si prendono per la testa, ma a Jan Falteijsek non manca certo il mestiere e quando sulla diagonale lunga Satalia lo va a superare non si fa prendere dai pruriti e tiene il Vocetka tranquillo. I due sono costantemente tenuti sotto controllo da Giacalmarbar, precedono gli altri chiusi da Martello. Treizor du Pilori, alquanto prematuramente, forza il ritmo e prende la testa a metà della dirittura lunga con il piglio di quello che vuol dimostrare di esser il più forte. L'accelerazione viene pagata da High School e soprattutto da Martello che palesa qua i suoi limiti. "Ancora un salto a una mano per Satalia" che si scompone come se si fosse in uno steeple. Lungo la corda Faltejsek riporta sotto Santo Cerro, quando si inizia la piegata che immette i concorrenti sulla diagonale breve. Sfila in terza Lord Maia, col bravo e assai spesso ignorato Ivan Cherchi, pochissime le monte offerte al sardo. In quarta Giacalmarbar. In curva Satalia, in corsia esterna, chiede ancora al suo Treizor du Pilori di pressare Santo Cerro. Dietro ai due, acquattato, c'è il piccolo Lord Maia, un cavallino piccino piccino da rievocare la fiaba del brutto anatroccolo di Trapezio. In cinque ancora della partita al salto della prima siepe della diagonale breve. Si è riportato sotto, a gran fatica, anche High School. Lord Maia filtra con convergenza dall'interno verso il centropista e imprime un cambio di ritmo degno di tal nome. Gli risponde Santo Cerro, si sgretola invece Satalia e con lui tutto il resto della compagnia. Diventa una bellissima corsa a due, tra il campione di Polonia Santo Cerro, dello specialista Wroblewski, e l'estremissimo outsider di proprietà di una piccola scuderia (l'About Horse di Mario Genovese) e preparato da un'allenatrice, Eleonora Bianchi, che in carriera ha vinto un solo Handicap Principale (il Benetti, non certo il grandissimo telecronista di Telegranducato Livorno) tra i main event (peraltro suo unico piazzamento d'elite). "Lord Maia, all'esterno, rischia ma va al di là" commenta con ragione Galbiati. Si tiene all'interno Santo Cerro, dietro ai due c'è solo la polvere. "I due in una lotta che si preannuncia gagliarda, davanti a Giacalmarbar" preannuncia lo speaker. A grandi falcate favorito e outsider si preparano ad aggredire l'ultima insidia. Lord Maia da l'impressione di aver minato le resistenze anche dell'ultimo avversario, ma si inchina al cospetto di Santo Cerro in un gesto che non è per nulla reverenziale né vuol rendere omaggio al santissimo santuario legato al nome dell'avversario. Il portacolori di Genovese ha in pieno sbagliato il salto. Le ginocchia del piccolo si flettono al punto che il muso del cavallo tocca addirittura il terreno. Pazzesco salto che rischia di far andare giù Cherchi. La mole contenuta e il peso leggero del grigio gli sono tuttavia di aiuto, la struttura corta e compatta gli permettono poi di riacquistare presto velocità. Faltejsek si rifa minaccioso all'interno. Arrivo simbolo dell'imprevedibilità delle corse a ostacoli. Tutto il pubblico in piedi, con gli occhi puntati sui primi due che hanno scavato un solco che rende superfluo e imbarazzante tutto il resto. "Strepitoso Lord Maia" commenta a ragione Galbiati, ma grande ancora una volta anche Santo Cerro che dimostra di essere, in Italia, un numero uno assoluto tra i quattro anni.  Trezoir du Pilori chiude, sul calo netto di Giacalmarbar, terzo a sei secondi, classificato come lontano nelle distanze ufficiali del campo. Una prova davvero brutta, a nostro avviso, per chi si presentava con ambizioni serie di vittoria.
"Lord Maia con il brivido finale, Ivan Cherchi con una freddezza terrificante" il congedo dalla diretta, per la prima vittoria di gruppo del cavallo, della proprietà e dell'allenatrice e con il fantino sardo, un'unica vittoria nel 2016 nel Carica di Isbunschenskij, che torna a saggiare lo champagne delle prove di gruppo a distanza di due anni quando nel giugno del 2015 vinse la Gran Corsa Siepi d'Italia (Gr.1) in sella a Chiaromonte, con il quale stabilì un feeling diretto aggiudicandosi proprio quel Lord Madonna di cui all'Allegria indicata poco sopra. Dunque, nona vittoria in carriera per lui. Bello il commento sul portale hurdle & chase dove Allegri scrive: "c'è tutta l'essenza di un cavallo dal cuore semplicemente immenso che colma con il coraggio tutti i suoi scompensi" ovvero l'essere piccolo e nevrile. E allora, rendendo giusto omaggio con un inchino reverenziale al santuario di cui Santo Cerro ha l'onere e l'onore, pur non appartenendo alla Montenegro, di portare in giro per l'europa, dagli altoparlanti, in questo mix tra sacro e profano, risuonano le note della grandissima My Sweet Lord di George Harrison.



Attitudine di corsa: A particolare agio nelle corse di testa, tende a imprimere improvvise accelerazioni che tendono a mietere le resistenze degli avversari. Non dotato di scatto importante, gioca molto sul ritmo di gara. Da verificare sui terreni pesanti, è probabile che prediliga fondi galoppabili.

Score in siepi: 8 corse (5 in Italia, 1 in Rep. Ceka, Francia e Polonia), 4 vittorie (2 in Italia, 1 in Rep. Ceka e Polonia), 1 piazzamento (in Italia).
Totale vincite: 54.260 euro.

Score in Piano: 6 corse (5 in Polonia, 1 in Rep. Ceka), 1 vittoria, 1 piazzamento.
Totale vincite: 2.656 euro.

Totale in carriera: 14 corse, 5 vittorie e 2 piazzamenti, vincite 56.916 euro.

PREMI IMPORTANTI VINTI IN OSTACOLI
-Gr.1: VIII Gran Criterium d'Autunno, Merano, 25 settembre 2016.
-Gr.2: XXV Criterium d'Inverno, Pisa, 19 febbraio 2017.

PIAZZAMENTI IMPORTANTI IN OSTACOLI
-Gr.2: secondo nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano, 14 maggio 2017.

Il primo passaggio davanti alle tribune
nel CRITERIUM D'INVERNO a Pisa.
All'interno, da sx a dx, in giubba rossa AMARANTHUS,
in giubba blu PREPOTENT, quindi
SANTO CERRO,
tra i due la testa di ANDORFF 
e sull'esterno
il grigio RAJADAMRI.
(Foto Enrico Querci).

Omaggio al proprietario Vocetka.
La scuderia Vocetka è una scuderia piuttosto giovane con circa cinque anni di storia, ma già con una certa esperienza maturata e circa venticinque cavalli mandati in pista di cui undici vincitori (solo cinque in grado di ripetersi). Una particolarità specifica di questa scuderia è l'abitudine a diversificare il proprio materiale destinando i propri effettivi a più allenatori, spesso e volentieri impegnati in nazioni diverse. Fortissimo il legame sia con la Polonia, da dove arrivano molti dei suoi cavalli, sia con l'Italia dove, curiosamente, ha debuttato. Nonostante questi legami si tratta di una stable che ha corso, prevalentemente, in Repubblica Ceka, ma non disdegnando affatto le lunghe trasferte. Al 12 marzo 2017 ha preso parte a 205 corse, con forte predilezione per gli ostacoli (61% delle prove disputate), di cui 110 in Repubblica Ceka ovvero il 53,6% del totale. Percentuale molto curiosa questa, ci permettiamo di dire, che ne evidenzia il forte connotato internazionale. La Vocetka ha infatti preso parte a competizioni in ben sei stati europei con qualcosa come sessantadue gettoni in Italia ovvero il 30% rispetto al totale e tredici vittorie. Presenze poi in Polonia (sedici corse e una vittoria), Slovacchia (nove corse e due vittorie), Germania (quattro corse), Francia (tre corse) e Austria (una corsa). Presenza pressoché fissa a Merano, dove ha corso per trenta volte (solo tre vittorie), ha preso poi parte a dieci corse a Milano, otto a Treviso, sette a Grosseto e sei a Pisa. Venticinque i successi, dei quali la maggioranza conseguiti all'estero. Solo nove (36%), infatti, sono state le vittorie in Rep.Ceka (quattro a Pardubice, due a Karlovy Vary, una a Most, Velka Chuchle e Lysa).

I colori, arancio fosforescente con tre stelle blu su ogni manica, appaiono per la prima volta proprio nella nostra penisola, a Grosseto per la precisione, nel Premio Primavera, siepi per tre anni debuttanti in ostacoli, con All About Cossio, soggetto acquistato in Polonia dove era al servizio di Michal Romanowski. A portar i colori in pista, per Josef Vana sr, è il futuro primo fantino di scuderia Favero: Josef Bartos. Corre l'anno 2012, giorno 23 del mese di marzo. La trasferta è abbastanza redditizia con un terzo posto come prima prestazione. La vittoria però è ancora lontana. Infatti, sebbene i colori prendano parte nella stagione a ventuno corse, non arriva nessun acuto. Ciò, in realtà, non è esattamente vero, perché una vittoria la Vocetka la centra. All About Cossio, infatti, al primo assaggio con le piste ceke e dopo aver imparato il mestiere in Italia, vince a Pardubice una classe 1 in siepi con Josef Bartos, ma viene squalificato per aver intralciato un cavallo poi caduto a seguito del danneggiamento. Urlo strozzato in gola, dunque, e a poco servono le opzioni offerte dagli altri due tre anni (prelevati in Inghilterra) affidati a Frantisek Mourek e impegnati in piano. I risultati dei due sono alquanto mediocri, per giunta offerti in classe 3 e 4. Il meglio, pur se non ancora strepitoso, lo offre allora All About Cossio che è il primo cavallo di scuderia a prendere parte a una pattern race. È il 17 giugno, a Merano, quando con Vana jr in sella tenta il Val d'Adige, listed race in siepi per tre anni. Chiude il percorso quinto e si appresta a prendere confidenza col mestiere in vista del 2013, quando Vana lo sposta, con soddisfazione, agli ostacoli alti. Mentre il polacco figlio di Cossio si appresta al salto qualitativo, arriva in scuderia un soggetto prelevato dalla Francia che ha un nome profetico: Until I Win (“Fino a che vinco”). La Vocetka, che lo affida a Vana sr, lo pesca in Francia dove, preparato da Francois Nicolle, era giunto quinto in listed ad Auteuil e aveva vinto in steeple a Enghien un premio di circa 25.000 euro al primo. Il cavallo ha cinque anni e, immaginiamo, la somma sborsata per aggiudicarsene le prestazioni è tutt'altro che secondaria. Le aspettative di scuderia sono grandi, dato che viene dichiarato partente a Roma (unica apparizione dei colori nella capitale italiana) nella 65° Gran Corsa Siepi di Roma (Gr.1), corsa peraltro storica essendo l'ultima edizione corsa alle Capannelle prima della distruzione del tracciato in ostacoli. Penultimo al betting, oltre 20 a 1, corre con generosità, prendendo addirittura la testa sulla curva che immette sulla dirittura opposta a quella di arrivo. Myska, chiamato a montarlo, prova a tenerlo vivo, ma all'inizio dell'ultima curva il cavallo cede in modo inesorabile finendo ultimo a gran distacco. Si rifà tuttavia un mese dopo, a Pisa, regalando la prima vittoria nella storia della scuderia. Vince una condizionata in steeple da oltre 5.500 euro: il Premio Illatro. A cogliere l'acuto è Vana Jr. La storia di questo cavallo si ferma praticamente qui, perché cadrà sul finale di stagione a Cagnes sur Mer, nella prima trasferta francese della scuderia, interrompendo la propria carriera. È allora proprio All About Cossio a regalare le emozioni. Il baio appare molto maturato e dispone di una potenza esplosiva più congeniale allo steeple che alle siepi. Il nove giugno conquista il primo podio della scuderia in una corsa di Gruppo. A gran sorpresa, quota del 18 a 1 nonostante i cinque partenti, finisce secondo nel Premio Staffe d'Oro (Gr.3) a Merano montato da Vana Jr. La prestazione è tutt'altro che un bluf, perché viene ribadita dalla vittoria nel LVIII Ezio Vanoni, Gr.2, dove ribalta l'esito dello Staffe d'Oro infliggendo 11 lunghezze a Babawi, e dal secondo posto nel Premio Steeple Chases d'Italia (Gr.2). Piazzamenti che trasformano All About Cossio, nonostante la caduta nel Premio Richard (Gr.3), sempre a Merano, in un vincitore classico (l'unico insieme a Santo Cerro in casa Vocetka) e anche in uno dei migliori quattro anni ammirati in steeple in Italia nella stagione 2013 con 31.875 euro di vincite (record stagionale tuttora vigente nella storia della scuderia).

La scuderia intanto cresce in modo vertiginoso, triplicando addirittura gli sforzi. Se nel 2012 i cavalli disponibili erano stati tre ora sono nove e dislocati a vari allenatori. Vana sr è quello che ha i migliori elementi, altri sono affidati alle cure di Frantisek Mourek, o di Pavla Vanova o ancora di Martina Ruzickova. Le Cagnard è il primo cavallo a portare i colori al successo in una prova in piano, aggiudicandosi una classe 4 sui 1.400 metri di Karlovy Vary. Artefici del successo sono Frantisek Mourek e il fantino Jan Raja. Tenta invece la prima pattern race in piano Amant de Bond, schierata a fine ottobre nel Rabbit Cena Zimniho Favorita (L) a Velka Chuchle, senza piazzarsi.
Riporta due vittorie infine Big Mago, tre anni acquistato in Italia dove correva in piano in categoria vendere, che vince per Vana sr due corse in ostacoli: una categoria 1 a Pardubice e l'altra a Grosseto (il Premio Siepi d'Autunno, oltre 7.000 euro al primo). A fine anno sono cinque le vittorie della scuderia in trentuno apparizioni.

Il 2014 conferma il trend della scuderia che cresce ancora sotto il versante numerico, pur non raccogliendo quanto sperato. Giungono solo tre vittorie, peraltro in classe 3 e 4, in patria, su cinquantatré corse. Si infortuna All About Cossio, impiegato solo due volte e con poco costrutto (è il primo, peraltro, a portare in pista i colori a Wroclaw, Polonia), falliscono il tentativo di scalata alle pattern race in siepi sia Big Mago che Nos Galan. Alla fine arrivano solo due successi in piano, dei modesti Carry the Glory e Jariko (quest'ultimo da ricordare per esser il primo a portare al trionfo i colori a Bratislava), entrambi affidati da Josef Bartos I. Vince poi in ostacoli Amant de Bond.
Anno poco felice cui fa da contrappeso il 2015 che frutta ai colori sette vittorie, concentrate in cinque mesi. I cavalli Vocetka volano da febbraio a luglio poi non mantengono l'eccezionale passo e non vincono più. Molte vittorie, però non di grande spessore. Big Mago, in categorie inferiori, vince tre corse in serie su quattro disputate in Italia e porta importanti somme nelle casse della scuderia. Arrivano poi i duplici successi, in piano, del tre anni Fabrisco (sponda Josef Bartos I) e di Jariko, dirottato in Polonia alle cure di Greg Wroblewski. Il primo vince in classe 4 e 2 a Velka Chuchle e a Karlovy Vary, il secondo si conferma a Bratislava in classe 3. Sempre agli ordini di Wroblewski, sfiora la vittoria, in steeple, a Wroclaw, Le Grand, secondo. È proprio nel 2015 che si consolida il rapporto tra la Vocetka e Wroblewski, che poi darà i migliori frutti nel 2016 con Santo Cerro. Dei quindici cavalli a disposizione, sette sono quelli affidati al maestro polacco, mentre gli altri otto sono equamente ripartiti tra Vana sr e Bartos I. Molta carne al fuoco, come si suol dire, ma risultati poco apprezzabili. La scuderia incrementa in modo importante la propria presenza in Polonia, dove però non riesce a vincere, tenta trasferte anche in Austria (Vienna) e Germania (Brema, Bad Harzburg e Dresda) finendo quasi sempre col ritrovarsi l'amaro in bocca. Alla fine viene marcato il record di corse disputate in una stagione con 61 corse, ma il piatto piange. Si decide allora di ridurre il materiale a sette soggetti, cercando di lavorare sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Decisione saggia e sforzi premiati. Greg Wroblewski pesca, a fine 2015, alle aste polacche Santo Cerro e lo fa acquistare alla scuderia per poche migliaia di Zloty. Il cavallo, tre anni, eguaglia il record stagionale di tre vittorie marcato da Big Mago, ma lo fa vincendo in tre nazioni diverse (Rep.Ceka, Polonia e Italia) e in categoria d'elite, rivelandosi il miglior tre anni, generazione 2013, ammirato in siepi in Italia, grazie anche alla conquista del primo e unico Gruppo 1 della Vocetka: il Criterium d'Autunno (Gr.1) a Merano.
Dopo un quinto posto nello Steeple Chase di Treviso (L), si rivede su discreti livelli anche il “vecchio” All About Cossio che, a fine stagione, si aggiudica con superiorità il Grande Steeple Cross di Grosseto (L) agli ordini di Pavel Poles, giusto per mantenere l'impronta della scuderia di diversificare il materiale tra più allenatori. E se All About Cossio marca il record di cavallo più longevo nella storia della giubba Vocetka portando a cinque i propri anni di permanenza in scuderia, l'altro “vecchio” Big Mago, questa volta sponda Vana sr., porta a otto le proprie vittorie e a ventinove i propri gettoni presenza, conteggiando il successo in cross a inizio 2017 e la successiva corsa a Treviso, risultando il cavallo più vittorioso nella storia della scuderia e anche quello che ha preso parte al maggior numero di corse.
Vittoria di un certo tenore a Pardubice infine per Nos Galan, montato da Jan Kratochvil, nello Zlaty Pohar Predsedy Poslanecke (Ln). Il 2016 si chiude così con 36 corse e otto vittorie, record della scuderia sia per numero vittorie sia per percentuale di successi (22,2%), di cui due in pattern race. Il resto è storia recente con la vittoria nel Criterium d'Inverno (Gr.2) di Santo Cerro e il tentativo di scalata all'Amedeo Duca d'Aosta di Big Mago.

PREMI IMPORTANI IN OSTACOLI
-Gr.1: un Criterium d'Autunno, a Merano nel 2016, con Santo Cerro.
-Gr.2: un Criterium d'Inverno, a Pisa nel 2017, con Santo Cerro.
-Gr.2: un Ezio Vanoni, a Merano nel 2013, con All About Cossio.
-L: un Grande Steeple Cross di Grosseto, nel 2016, con All About Cossio.
-LN: un Zlaty Pohar Predsedy Poslanecke, a Pardubice nel 2016, con Nos Galan.


PIAZZAMENTI IMPORTANTI IN OSTACOLI
-Gr.2: un secondo nel Steeple Chases d'Italia, a Merano nel 2013, con All About Cossio.
-Gr.3: un secondo nello Staffe d'Oro, a Merano nel 2013, con All About Cossio.
-LN: un terzo nell'Agrofert O Pohar Josefa Vani, a Karlovy Vary nel 2016, con Nos Galan.


La prima pagina di TROTTO & TURF
a commento della vittoria nel CRITERIUM D'INVERNO
con titolo di Vizzardelli e foto di Coscia.