IL DUELLO ROMAN vs SECULAR SOCIETY SI RISOLVE IN FAVORE DEL PRIMO: PER FAVERO è SOLO DOPPIETTA.
Sfiora la ventilata tripletta Paolo Favero, trincerato dietro il nome di Bianco e la giubba estrazione rondinelle di Brescia della Olisova, a far saltare la tripla è però il Roman della cekia. Triplo vincente per noi di ippicaostacoli.
Il gigante ROMAN
non fa sconti nel Clemente Papi
e coglie la sua seconda vittoria consecutiva.
(Foto di Matteo Mancini).
A cura di Matteo Mancini.
Giornata priva di grosse sorprese
quella di sabato scorso in quel di Treviso. Era attesa la riscossa di
Paolo Favero in odore di tripletta ma con un Roman
molto pericoloso nella
prova principale della giornata. Tripletta non è stata, ma per
pochissimo, l'abbiamo però fatta noi con i nostri primi favoriti in ostacoli.
Apertura subito con una buona
vittoria del top weight
Allycat che
ha dovuto però faticare per battere Hurricane
Mix, curiosamente
finito favorito della prova. Corsa caratterizzata da un'andatura
soporifera scandita dall'ospite ceco Tiara
Man al debutto in
Italia, con in scia l'atteso (ma deludentissimo) Star
Maker, quindi i
due preferiti dagli scommettitori con Raf Romano in marcatura su
Bartos, a precedere Gotscha
con in coda Shame
di nuovo proposto
con paraocchi australiani. Giri concentrici del tracciato cross che
non riservavano grandi scossoni almeno fino alle macerie dove
l'ospite ceco Gotscha
saltava scomposto
disarcionando Josef Borc. Al limite di proprietà la mossa tattica di
Josef Bartos che portava Allycat
davanti con Raf Romano
che gli restava cucito ai fianchi, deciso a non perderlo d'occhio.
Cercava di mantenere contatto Star
Maker, mentre perdeva
qualche battuta Tiara
Man poi in grado di
rifarsi sotto.
All'attacco della
pista di trotto per convergere sulla pista tradizionale, nuovo colpo
di scena con Pastuszka che, già come fatto a Pisa, faceva l'arrivo a
traguardo lontano con Shame
nella solita manovra
suicida (data la non eccelsa stamina del soggetto). Il figlio di Tout
Seul, tuttavia,
prendeva il comando delle operazioni giocando in largo anticipo sugli
avversari e imboccando in vantaggio la retta finale. Sembravano
accusare l'accelerazione Allycat
e anche Hurricane
Mix. Dirittura
d'arrivo col fuggitivo Shame
ancora in vantaggio
sull'ultima siepe, ma prossimo ad alzare bandiera bianca. All'esterno
rinvenivano Allycat
con di fuori il grigio Hurricane
Mix. Più indietro
Tiara Man, in
imbarazzante ritardo Star
Maker. Lungo la corda,
si appesantiva l'azione di Shame,
presto preda degli
avversari con Allycat
chiamato a resistere
all'affondo di Hurricane
Mix che gli finiva a
un'incollatura. Per
la terza Tiara Man
rimontava Shame,
lontano un
irriconoscibile quanto altalenante Star
Maker, apparso in
ritardo di preparazione.
Terzo successo consecutivo nel De
Massa per la connection Favero-Bartos, vincitori anche nel 2015 e nel
2016 con Nils e
Ara Gold poi
protagonisti nel main event del cross veneto ovvero l'Amedeo
Duca D'Aosta a cui
certamente aderiranno, forma permettendo, sia Allycat
che Hurricane
Mix.
Secondo successo di giornata,
invece, per Bartos e Favero nella siepi reclamare per quattro anni
sui 3.000 metri dove Henshaw
non ci faceva fare
una figuraccia avendolo noi definito alla vigilia come “difficilmente
battibile”. Il
figlio di Archipenko si
è “limitato” a ottenere il massimo col minimo sforzo, venendo a
fare l'arrivo nel finale proteso a largo del gruppo. Una prova
caratterizzata dall'andatura impazzita dell'indiavolato Belmont
Black, andato via
di testa con un margine che ha toccato i cento metri, ma poi crollato
prima dell'attacco della piegata finale finendo del tutto le energie
tanto da arrivare ultimo. Via libera allora al gruppo degli
inseguitori con il rientrante Monetise
(bel rientro dopo
nove mesi di inattività) a lanciare la volata in anticipo sulla
debuttante in siepi Tijuana.
Sportellate tra i due allo sbocco della curva con Henshaw
affacciato a centro
pista pronto ad aprire i rubinetti dopo l'ultima. I tre su una linea
sull'ultima insidia. Monetise
tentava la soluzione
di forza, pagando probabilmente il rientro, e prendeva qualche metro
ai due rivali, non riuscendo però a mantenere l'intensità dello
sforzo fin sul palo. Soluzione ai cento finali con Henshaw
all'esterno e Tijuana
all'interno che
passavano finendo nell'ordine davanti all'attaccante. Quarta, a quasi otto lunghezze dal
vincitore (margine non rassicurante), la new entry Ghiotti Makka
Pakka (mai in
corsa) davanti all'appoggiata ceka Loretis.
La rimonta del duo Favero-Bartos,
in grave ritardo nelle rispettive classifiche (soprattutto Bartos),
si interrompeva nel Clemente
Papi, condizionata sui
3.500 metri di pregevole fattura. La corsa materializzava il supposto
e atteso duello preventivato alla vigilia con Roman
e Secular
Society a
contendersi la vittoria e Theydon
Thunder a cercare
di fungere da guastafeste. Meri spettatori Spettacolo
(bene fino alla
piegata finale) e soprattutto Cape
York già in
difficoltà dopo il primo giro. Soluzione da un capo all'altro per
l'allievo di Vana sr con Secular
Society negli scarichi
ma mai capace di operare l'aggancio. Vittoria mai in discussione pur
se non siderale nelle distanze. Tre e mezzo all'epilogo su Secular
Society, non faceva vedere
molto di interessante Theydon
Thunder, terzo a
distacco.
Prima vittoria in siepi per
HENSHAW:
il massimo col minimo sforzo nella
reclamare.
(Foto di Matteo Mancini).
Nelle piane si rivedevano alcuni
ostacolisti e qualche nuovo allievo Favero. Nella prova di apertura
vittoria, da un capo all'altro e su distanza poco congeniale, di
Roncalli davanti
al portacolori Olisova Signal
Hill. Il quattro
anni, ben montato da Riki Belluco, cercava di sorprendere il front
runner fiondandosi
lungo lo steccato sulla curva finale e cogliendo di sorpresa Alice De
Bortoli. La differenza però la faceva il motore del vecchio Roncalli
che ritornava
sull'avversario battendolo a pochi metri dal palo di un'incollatura.
Buona prova comunque di questo Signal
Hill al primo
piazzamento in carriera in quella che è stata la sua quarta corsa,
la prima in Italia (acquistato a ottobre a 7.000 ghinee).
Secondo posto, in categoria però
reclamare, anche per Bond
Trader, altro
soggetto al debutto in Italia (pagato a ottobre 7.500 ghinee), a
quota astronomica (24 a 1), sui 2.350 metri. Il figlio di Monsieur
Bond correva sui primi
subendo solo il volo esterno della veterana Atomic
Law che con Ferramosca
in sella andava a cogliere la sua ventesima vittoria dovendo però
resistere ai ritorni del combattivo e mai domo avversario. Da segnalare
lo scarto che è forse costato la vittoria a Bond
Trader, poco dopo esser
scurvato in dirittura, con Marcel Altenburger (al rientro
dall'infortunio) bravo a cogliere la corsia interna. I due, separati
da un'incollatura, rifilavano cinque lunghezze al primo dei battuti.
Nella prova anche l'ex Favero Grass
Roots (desistito
in curva dopo corsa sui primi) e l'ostacolista Kontigo
mai in corsa e già
fuori dai giochi a un giro dal termine.
Nelle classifiche accorcia il gap
Favero (anche se si legge Arnaldo Bianco) dal leader Josef Vana sr.
La prima giornata di Treviso lo ha visto trionfare 2 a 1, risultato
che lo porta a inseguire ufficiosamente a una lunghezza il maestro
ceko. La classifica ufficiale, in realtà, recita: Vana sr 6, Bianco
4 (più un successo registrato a Favero). Resta a due Raf Romano,
inseguito da sei allenatori con un successo.
Bel balzo in avanti in classifica
fantini per Josef Bartos che con la doppietta di sabato si porta in
seconda posizione a due lunghezze dal leader Vana jr. Prime monte
stagionali per Fuhrmann, Borc e Derych (mancava da sei anni in
Italia).
Tra i proprietari prende lo
scettro della classifica la giovane Lydia Olisova (aka Paolo Favero)
che con le vittorie di Allycat
e di Henshaw
sale a cinque successi
stagionali, staccando di tre lunghezze le ceke Jasna e Vocetka che
sono le uniche, fin qui, ad aver vinto più di una corsa.
Primo successo nel 2017 per la
Tania – Vana di Montanari.
Appuntamento a Sabato.
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