lunedì 27 febbraio 2017

Responso sesta giornata corse, Sant'Artemio, Treviso.


IL DUELLO ROMAN vs SECULAR SOCIETY SI RISOLVE IN FAVORE DEL PRIMO: PER FAVERO è SOLO DOPPIETTA.

Sfiora la ventilata tripletta Paolo Favero, trincerato dietro il nome di Bianco e la giubba estrazione rondinelle di Brescia della Olisova, a far saltare la tripla è però il Roman della cekia. Triplo vincente per noi di ippicaostacoli. 


Il gigante ROMAN
non fa sconti nel Clemente Papi
e coglie la sua seconda vittoria consecutiva.
(Foto di Matteo Mancini).

A cura di Matteo Mancini.
Giornata priva di grosse sorprese quella di sabato scorso in quel di Treviso. Era attesa la riscossa di Paolo Favero in odore di tripletta ma con un Roman molto pericoloso nella prova principale della giornata. Tripletta non è stata, ma per pochissimo, l'abbiamo però fatta noi con i nostri primi favoriti in ostacoli.
Apertura subito con una buona vittoria del top weight Allycat che ha dovuto però faticare per battere Hurricane Mix, curiosamente finito favorito della prova. Corsa caratterizzata da un'andatura soporifera scandita dall'ospite ceco Tiara Man al debutto in Italia, con in scia l'atteso (ma deludentissimo) Star Maker, quindi i due preferiti dagli scommettitori con Raf Romano in marcatura su Bartos, a precedere Gotscha con in coda Shame di nuovo proposto con paraocchi australiani. Giri concentrici del tracciato cross che non riservavano grandi scossoni almeno fino alle macerie dove l'ospite ceco Gotscha saltava scomposto disarcionando Josef Borc. Al limite di proprietà la mossa tattica di Josef Bartos che portava Allycat davanti con Raf Romano che gli restava cucito ai fianchi, deciso a non perderlo d'occhio. Cercava di mantenere contatto Star Maker, mentre perdeva qualche battuta Tiara Man poi in grado di rifarsi sotto. All'attacco della pista di trotto per convergere sulla pista tradizionale, nuovo colpo di scena con Pastuszka che, già come fatto a Pisa, faceva l'arrivo a traguardo lontano con Shame nella solita manovra suicida (data la non eccelsa stamina del soggetto). Il figlio di Tout Seul, tuttavia, prendeva il comando delle operazioni giocando in largo anticipo sugli avversari e imboccando in vantaggio la retta finale. Sembravano accusare l'accelerazione Allycat e anche Hurricane Mix. Dirittura d'arrivo col fuggitivo Shame ancora in vantaggio sull'ultima siepe, ma prossimo ad alzare bandiera bianca. All'esterno rinvenivano Allycat con di fuori il grigio Hurricane Mix. Più indietro Tiara Man, in imbarazzante ritardo Star Maker. Lungo la corda, si appesantiva l'azione di Shame, presto preda degli avversari con Allycat chiamato a resistere all'affondo di Hurricane Mix che gli finiva a un'incollatura. Per la terza Tiara Man rimontava Shame, lontano un irriconoscibile quanto altalenante Star Maker, apparso in ritardo di preparazione.
Terzo successo consecutivo nel De Massa per la connection Favero-Bartos, vincitori anche nel 2015 e nel 2016 con Nils e Ara Gold poi protagonisti nel main event del cross veneto ovvero l'Amedeo Duca D'Aosta a cui certamente aderiranno, forma permettendo, sia Allycat che Hurricane Mix.

Secondo successo di giornata, invece, per Bartos e Favero nella siepi reclamare per quattro anni sui 3.000 metri dove Henshaw non ci faceva fare una figuraccia avendolo noi definito alla vigilia come “difficilmente battibile”. Il figlio di Archipenko si è “limitato” a ottenere il massimo col minimo sforzo, venendo a fare l'arrivo nel finale proteso a largo del gruppo. Una prova caratterizzata dall'andatura impazzita dell'indiavolato Belmont Black, andato via di testa con un margine che ha toccato i cento metri, ma poi crollato prima dell'attacco della piegata finale finendo del tutto le energie tanto da arrivare ultimo. Via libera allora al gruppo degli inseguitori con il rientrante Monetise (bel rientro dopo nove mesi di inattività) a lanciare la volata in anticipo sulla debuttante in siepi Tijuana. Sportellate tra i due allo sbocco della curva con Henshaw affacciato a centro pista pronto ad aprire i rubinetti dopo l'ultima. I tre su una linea sull'ultima insidia. Monetise tentava la soluzione di forza, pagando probabilmente il rientro, e prendeva qualche metro ai due rivali, non riuscendo però a mantenere l'intensità dello sforzo fin sul palo. Soluzione ai cento finali con Henshaw all'esterno e Tijuana all'interno che passavano finendo nell'ordine davanti all'attaccante. Quarta, a quasi otto lunghezze dal vincitore (margine non rassicurante), la new entry Ghiotti Makka Pakka (mai in corsa) davanti all'appoggiata ceka Loretis.

La rimonta del duo Favero-Bartos, in grave ritardo nelle rispettive classifiche (soprattutto Bartos), si interrompeva nel Clemente Papi, condizionata sui 3.500 metri di pregevole fattura. La corsa materializzava il supposto e atteso duello preventivato alla vigilia con Roman e Secular Society a contendersi la vittoria e Theydon Thunder a cercare di fungere da guastafeste. Meri spettatori Spettacolo (bene fino alla piegata finale) e soprattutto Cape York già in difficoltà dopo il primo giro. Soluzione da un capo all'altro per l'allievo di Vana sr con Secular Society negli scarichi ma mai capace di operare l'aggancio. Vittoria mai in discussione pur se non siderale nelle distanze. Tre e mezzo all'epilogo su Secular Society, non faceva vedere molto di interessante Theydon Thunder, terzo a distacco.

Prima vittoria in siepi per 
HENSHAW:
il massimo col minimo sforzo nella 
reclamare.
(Foto di Matteo Mancini).

Nelle piane si rivedevano alcuni ostacolisti e qualche nuovo allievo Favero. Nella prova di apertura vittoria, da un capo all'altro e su distanza poco congeniale, di Roncalli davanti al portacolori Olisova Signal Hill. Il quattro anni, ben montato da Riki Belluco, cercava di sorprendere il front runner fiondandosi lungo lo steccato sulla curva finale e cogliendo di sorpresa Alice De Bortoli. La differenza però la faceva il motore del vecchio Roncalli che ritornava sull'avversario battendolo a pochi metri dal palo di un'incollatura. Buona prova comunque di questo Signal Hill al primo piazzamento in carriera in quella che è stata la sua quarta corsa, la prima in Italia (acquistato a ottobre a 7.000 ghinee).
Secondo posto, in categoria però reclamare, anche per Bond Trader, altro soggetto al debutto in Italia (pagato a ottobre 7.500 ghinee), a quota astronomica (24 a 1), sui 2.350 metri. Il figlio di Monsieur Bond correva sui primi subendo solo il volo esterno della veterana Atomic Law che con Ferramosca in sella andava a cogliere la sua ventesima vittoria dovendo però resistere ai ritorni del combattivo e mai domo avversario. Da segnalare lo scarto che è forse costato la vittoria a Bond Trader, poco dopo esser scurvato in dirittura, con Marcel Altenburger (al rientro dall'infortunio) bravo a cogliere la corsia interna. I due, separati da un'incollatura, rifilavano cinque lunghezze al primo dei battuti. Nella prova anche l'ex Favero Grass Roots (desistito in curva dopo corsa sui primi) e l'ostacolista Kontigo mai in corsa e già fuori dai giochi a un giro dal termine.

Nelle classifiche accorcia il gap Favero (anche se si legge Arnaldo Bianco) dal leader Josef Vana sr. La prima giornata di Treviso lo ha visto trionfare 2 a 1, risultato che lo porta a inseguire ufficiosamente a una lunghezza il maestro ceko. La classifica ufficiale, in realtà, recita: Vana sr 6, Bianco 4 (più un successo registrato a Favero). Resta a due Raf Romano, inseguito da sei allenatori con un successo.
Bel balzo in avanti in classifica fantini per Josef Bartos che con la doppietta di sabato si porta in seconda posizione a due lunghezze dal leader Vana jr. Prime monte stagionali per Fuhrmann, Borc e Derych (mancava da sei anni in Italia).
Tra i proprietari prende lo scettro della classifica la giovane Lydia Olisova (aka Paolo Favero) che con le vittorie di Allycat e di Henshaw sale a cinque successi stagionali, staccando di tre lunghezze le ceke Jasna e Vocetka che sono le uniche, fin qui, ad aver vinto più di una corsa.
Primo successo nel 2017 per la Tania – Vana di Montanari.

Appuntamento a Sabato.

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