giovedì 21 dicembre 2023

Responso, seconda riunione in ostacoli di Pisa.


 MAZINGA NON SBAGLIA, PER IL RADDOPPIO DI NEPRASOVA. POPE CALA IL POKER E SI CANDIDA ALLA GRAN CORSA SIEPI DI PISA.

 Accompagnatori di prestigio per Mazinga

(Foto Matteo Mancini).

Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 21 dicembre

(Tempo soleggiato, terreno leggermente pesante).


L'ultima riunione dell'anno culminava col brivido. Nella terza delle tre prove in programma del circuito ostacolisti si rendeva necessaria la momentanea sospensione della corsa e l'ingresso in pista dell'autoambulanza di servizio per prestare le cure ad Alen Ordog rimasto riverso sul prato dopo il tremendo capitombolo sulla siepe mobile. L'interprete ungherese, al debutto in Italia insieme al collega Norbert Homoki impegnato nella medesima prova, rovinava a terra insieme al suo Wallstreet Journey (indenne a prima vista) al secondo salto nella condizionata per anziani. Pronta la sirena a richiamare cavalli e fantini che venivano fermati all'attacco della seconda diagonale, quando il gruppo procedeva compatto. Convocati dai commissari, i cinque allenatori interessati accettavano di recuperare la corsa a fine programma, fatta eccezione per l'ungherese Zalane che ritirava entrambi i propri soggetti. Prima dell'incidente, reso ancor più amaro per essere capitato a un entourage al debutto sulla pista, il pubblico del Prato degli Escoli applaudiva il doppio conquistato da Lenka Neprasova che, dopo Treviso (vincitrice della classifica in parità con Josef Bartos), prendeva gusto a vincere chiudendo la stagione italiana al quinto posto in classifica fantini con otto vittorie (a memoria non ricordo un simile livello raggiunto, in ostacoli, da una jockette).


Il meeting si apriva col ritorno alla vittoria di Zio Reginaldo, a secco da quindici mesi quando trionfò nel Premio Steeple Chases d'Italia (Gr.2). Il sei anni di casa Aichner seguiva le mosse di Nordmandy de la Vega per provare a far valere le proprie credenziali in retta dove si profilava, tutto per vie interne, l'altro Tanghetti di turno ovvero Kid Tango. Puntuale tuttavia l'interpretazione di Lenka Neprasova, brava a non farsi prendere dalle furie e a ribaltare i pronostici. L'allieva aspettava il più possibile per regolare i due avversari preparati da Raffaele Romano. Normandy de la Vega scandiva bene tutti i parziali, moderato da Jan Kratochvil, tanto da finire ancora vitale alla distanza. Gabriele Agus, da par suo, tentava di operare di anticipo su Zio Reginaldo non riuscendo tuttavia a far valere la corsia interna. Il figlio di Pounced interrompeva così il filotto di vittorie piegato dallo spunto di Zio Reginaldo che portava a pendere la bilancia a proprio favore per effetto della superiore qualità in piano.

Male gli altri. Black Watch approfittava della giornata no di Patricien e di War Brave, per portare a casa un non disprezzabile quarto posto, il massimo per le sue possibilità. Patricien, alquanto svogliato e pigro, si manteneva nelle prime posizioni nel primo tratto di gara, finendo tuttavia per retrocedere al termine della prima diagonale. Velek doveva ricorrere agli straordinari già all'inizio del giro finale per tenerlo a contatto del drappello. L'allievo di Ghiotti tentava, a ogni modo, di riorganizzarsi sulla dirittura opposta a quella di arrivo, ma là rimaneva. Faceva peggio War Brave, a disagio sugli ostacoli alti e ancora una volta prossimo alla caduta, nella fattispecie sul salto a mano contraria del sieponcino all'inizio della dirittura di arrivo. Un errore questo che si aggiungeva ad altre evidenti incertezze che tagliavano fuori il portacolori di Paolo Favero, ultimo sul palo e decisamente in regresso.

Dunque per Zio Reginaldo un ritorno alla vittoria a termine di un'annata, rispetto alla stagione 2022 (dove però correva nel più agevole circuito dei novizi in steeple), che lo vedeva precipitare di categoria. Frequentatore di buoni contesti in piano a tre anni agli ordini di Botti, vincitore in condizionata a Milano e quarto classificato nell'Emanuele Filiberto (L) sui 2.000 metri, Zio Reginaldo si rese protagonista nel 2022 di un'ottima stagione in ostacoli riportando, in sei corse, quattro vittorie culminate nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2) e due secondi posti, tra cui la piazza d'onore nel Premio Richard (Gr.3). Un ruolino che aveva portato Vana jr a promuoverlo nella rosa dei campioncini di scuderia a inizio 2023. Una collocazione che il cavallo dimostrava di non meritare. Quarto al rientro in condizionata, dietro ai compagni di colori Gangster des Coddes e Notti Magiche, e ancora quarto nella Gran Corsa Siepi d'Italia (Gr.1), in entrambi i casi disperso dai primi tre. Prove deludenti peggiorate al calare di categoria. Vana jr cercava infatti di rivitalizzare il soggetto nelle vendere, ma Zio Reginaldo, di contrario avviso, non accendeva l'attesa luce. Di nuovo quarto, a distacchi importanti da soggetti di minima (a nove lunghezze da Airvi), proseguiva con un quinto posto (ultimo) nel Massimo Caimi (Gr.3) per subire Azonto e Natam (divario di quindici lunghezze), rispettivamente a Merano e Treviso, a vendere e reclamare. Il tentativo di misurare le proprie qualità a Cagnes-sur-Mer, sempre a reclamare, terminava ben prima dell'arrivo con un pulled-up.

Da un punto di vista genealogico, Zio Reginaldo è figlio del veloce War Command (da War Front), soggetto vincitore in Inghilterra dai 1.200 ai 1.400 metri con acuto nel Dubai Dewhurst Stakes (Gr.1). Uno stallone entrato in razza in Irlanda a 15.000 euro a tasso di monta e progressivamente sceso agli attuali 2.800 euro, a dimostrazione di risultati tutt'altro che entusiasmanti. Piuttosto scarsi i riscontri qualitativi quale riproduttore di ostacolisti, sebbene in Italia abbia riempito l'occhio Domani Risplendi con due vittorie consecutive in siepi. Zio Reginaldo è l'unico vincitore classico in ostacoli generato da War Command. Interessante in Inghilterra On My Command, piazzato in Listed a Cheltenham. Da segnalare anche More Than Habit, vincitore a tre anni in siepi, secondo nell'Ettore Tagliabue (Gr.3) a Merano, ma sprofondato di livello con la maturità. Brevi apparizioni in siepi, senza costrutto, per Muhallab.

La madre di Zio Reginaldo è un'inedita, figlia di una piazzata in Listed ad Ascot, che ha generato vincitori in piano, sorellastra di una vincitrice in Listed negli Stati Uniti. Carta anagrafica dunque non entusiasmante e del tutto avulsa al circuito ostacoli.


 Lenka Neprasova e ZIO REGINALDO a bersaglio nel Tilborg.

(Foto Matteo Mancini).

Nella prova in ascendente Mazinga, dopo i riferimenti a Chernobyl scuola Krypton della settimana precedente, faceva vedere la sua “luce atomica” sfoderando il doppio Neprasova nel tratto finale. Tenuto costantemente calmo dalla jockette, il figlio di Charm Spirit, altro soggetto veloce specialista del miglio dal velocista Invincible Spirit, attendeva l'ultima siepe per disporre, dall'esterno, di una positivissima e ritrovata Darsena Ponti per un'accoppiata tutta al femminile liquidata 10 contro uno. Sull'allieva di Romano, Tereza Polesna addormentava la corsa per accelerare nella parte finale, dopo aver guidato il plotoncino fin dal primo metro. Un treno di gara che risultava ostico per l'atteso Tonk. Il portacolori Aichner, assai scorbutico e restio a impegnarsi, dimostrava di esser contrariato costringendo Jan Kratochvil a una monta energica. All'apparenza fuori dai giochi sulla piegata finale, il baio si riproponeva all'epilogo con un'azione troppo tardiva per ambire a miglior piazza.

Island King, messo da Velek in posizione di sparo, scontava il proibitivo peso, spegnendosi al momento della verità e findendo a imbarazzante distacco.

Senza troppo spremersi, dunque, Mazinga otteneva la prima vittoria in ostacoli dopo quattro uscite, la terza in assoluto considerando i successi in sabbia di Follonica sui 1.650 metri in categoria di minima. Alzbeta Faltejskova, al training, confermava l'ottimo momento di scuderia, proseguendo nella serie di vittorie dopo i trionfi di Treviso marcati King's Rock e Ivo. Primo successo in ostacoli per i colori di Vincenzo Tedeschi.

Da un punto di vista genealogico, Mazinga evidenzia un inbreeding 3x4 su Green Desert (padre, tra gli altri, di Desert Prince). Il padre Charm Spirit, nipote sulla linea femminile di Montjeu, è un vincitore molto precoce di tre prove di Gruppo 1, tra Francia e Inghilterra, sui 1.600 metri (vincitore anche sui 1.400 m.), con acuto nel Queen Elizabeth II Stakes (Gr.1) di Ascot. Ritirato in razza con aspettative importanti, ha visto scemare il proprio tasso di monta dagli iniziali 27.500 euro agli attuali 5.000. Un crollo importante che ne evidenzia i modesti risultati ottenuti in razza, fatto salvo per un vincitore (Shaquille) della July Cup (Gr.1) di Newmarket, due vincitori in Gruppo 3 in Inghilterra e uno in Germania nonché sette vincitori di Gruppo in Nuova Zelanda. Risibile il valore quale riproduttore di ostacolisti. Mazinga è il suo quinto vincitore in ostacoli in assoluto, dopo la vittoria di Surprising, vincitore a tre anni a Compiegne in una prova da 23.040 euro, terzo in Listed ad Auteuil-Midi, oltre le tre vittorie in Irlanda e Inghilterra di Just Jacob (acuto in una prova da 6.785 euro di Cork), il successo da 9.200 euro ottenuto da Supra Girl a Dieppe e i quattro successi in tutte le discipline in ostacoli, tra Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, di Chittussi (piazzato anche in Italia).

Sulla linea femminile, Mazinga evidenzia una madre figlia di Makfi e nipote del riproduttore di ostacolisti Rainbow Quest. Per la femmina, una sola vittoria, ma anche una sorellastra vincitrice in Listed a Newmarket e un fratellastro (Sonning) vincitore di tre prove in classe 4 in hurdle in Inghilterra. Una linea tutt'altro che esaltante con una discreta terza linea materna dove spiccano molti pattern performers, ma di ostacolisti neppure l'ombra.


Gli sfortunati WALLSTREET JOURNEY e Alen Ordog.

(Foto Matteo Mancini).

La terza prova, ripettuta a fine programma con l'oscurità e la nebbia incombenti, veniva risolta da Pope che, a dispetto dei sette mesi di inattività, disponeva del rodatissimo Natam in quello che si rivelava essere, viste le premesse iniziali, un inatteso duello. La corsa, infatti, si apriva con una lotta per la testa tra Prince Oliver e Magneto, su cui si rivedevano i titolati colori di Christian Troger. I due battistrada cadenzavano a buon ritmo, ma uscivano dai giochi alla distanza sebbene Prince Oliver tentasse di inscenare una decisa fuga all'attacco del giro finale. Pope veniva tenuto ultimo, quasi disinteressato alla contesa, a una decina di lunghezze dal battistrada, con Natam a metà via. Sulla piegata finale Natam acciuffava Prince Oliver che veniva praticamente fermato da Jan Kratochvil, tanto da finire ingoiato dal lontanissimo Magneto. La retta finale vedeva emergere, all'esterno, un Pope non al meglio della condizione, ma con energie abbondantemente sufficienti per piegare Natam.

Prospetto importante quello di Pope, alla quarta vittoria consecutiva, con apice nel Berlingieri (Gr.2), e ancora imbattuto nella disciplina. Cavallo di allevamento svedese generato da Maxios, stallone molto apprezzato tra gli ostacolisti in Italia, nonché in Irlanda dove vanta alcuni vincitori classici in ostacoli tanto da esser stato rilevato dalla Germania proprio per il circuito National Hunt. Tra le perle della sua produzione spiccano Quilixios, vincitore del Triumph Hurdle (Gr.1) di Cheltenham, e Gaelic Warrior, vincitore in Gruppo 1 in hurdle in Irlanda. Vittorie di Gruppo 3 per due soggetti di allevamento tedesco, vincitori in siepi ad Auteuil e Cheltenham. Da evidenziare per Maxios il terzo posto in classifica per introiti nella stagione ostacolistica italiana 2023 (dietro a No Risk at All e Kapgarde), grazie ai successi di Burschi, vincitore nel Criterium d'Autunno (Gr.2) e nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2), La Salinero e lo stesso Pope. Tra i soggetti ammirati in Italia, menzione anche per lo sfortunato Lucechericama, vincitore di una corsa in siepi nel 2022 e pluripiazzato nella medesima stagione in steeple in categoria elitaria ovvero secondo nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2), terzo nell'Ezio Vanoni (Gr.3) e nel Richard (Gr.3), prove queste ultime non più ripetute nel 2023 dove è apparso, seppur minato dagli accacchi, su standard assai modesti. Tra gli altri vincitori in ostacoli da Maxios, in Italia, si segnalano Palm Springs, vincitore nel 2022 in siepi in una maiden di Milano, secondo nell'Ezio Vanoni (Gr.2) a Merano, Loudovico, vincitore nel 2022 in siepi in una maiden di Merano, e South Africa, vincitore nel 2020 in una maiden a Pisa poi incapace di farsi valere nelle prove di cartello.

Per Pope, forse il miglior Maxios visto in ostacoli in Italia, una vittoria che vale, soprattutto per come è stata ottenuta, un biglietto di adesione alla Gran Corsa Siepi di Pisa. Prima vittoria in Italia per il francese Benoit Claudic, mentre confermavano l'ottimo momento di forma i colori di Kartus Wieslaw e l'operato del training polacco Greg Wroblewski.


 Rientro molto convincente per POPE, alla quarta vittoria in carriera.
(Foto Matteo Mancini).

A intervallo tra le tre siepi, nella vendere dedicata a Shenable, storico portacolori della Razza La Tesa vincitore dell'edizione del 1983 del Premio Pisa davanti, tra gli altri, a un My Top - padre della Top Africa crosser del Gladio Romano nazionale - che poi ebbe modo di mettere le mani sul Derby di Roma, gioia incontenibile per Paolo Favero che faceva il bis con un Big Riot, ancora una volta, da alta quota (oltre il 15 a 1) sui 1.200 metri. Perfetta interpretazione di Mario Sanna, dopo una partenza tutt'altro che brillante. Il fantino sardo, in corsia altissima, riorganizzava l'ex ostacolista per mettere a segno, a largo di tutti, un finale calibrato e devastante per gli avversari. Complimenti a scena aperta al tondino da parte del pubblico e operatori ("ci hai rotto, torna alle siepi... vinci sempre te!") per il training di Sinigo, giusto nome dal momento che il vincitore successivo del Pisa di Shenable fu Sinio. A congedo dell'articolo la domanda fatta a gran voce, tra una risata e l'altra a ricordare un po' la battuta di Inosanto al cospetto di un Bruce Lee con giubba giallo-nera, da Favero al suo fantino: “Ti è piaciuto il finale?” 

 

 Terza vittoria pisana per Big Riot
(Foto Matteo Mancini),

martedì 19 dicembre 2023

Presentazione Seconda Riunione, stagione 2023/24, Pisa.

 

UN RIGORE PER MAZINGA TRA I TRE ANNI. KID TANGO E NATAM PER CONTINUARE I FILOTTI DI VITTORIE, MA ATTENZIONE AL RIENTRO DI POPE.

Il falloso e acerbo MAZINGA può sfruttare 
un vantaggio al peso da furto nello Szelvar.
(Foto Matteo Mancini).
 
 
A cura di Matteo Mancini.
Stagione 2023 del circuito ostacolisti alle ultime tre prove della stagione. Josef Bartos, ancora assente, a un passo dell'ennesimo frustino d'oro col solo Jan Kratochvil, tre lunghezze dietro, che potrebbe acciuffarlo sul filo di lana, ma servirebbe un complicato trittico per delineare i contorni di un'impresa. Spicca nella giornata il ritorno in pista dei blasonati colori di Christian Troger, assenti da due stagioni per la scelta di tentare fortuna in terra di Francia (nessuna prova di Gruppo centrata). Tra le novità si segnala altresì il debutto sul tracciato pisano del francese Benoit Claudic ancora a digiuno di vittorie in Italia. Plauso di incoraggiamento infine per i debutti assoluti in Italia di Norbert Homoki e Alen Ordog ingaggiati dalla mina vagante ungherese Fruzsina Nyulasi Zalane. Dunque Italia, Repubblica Ceca, Francia, Slovacchia, Polonia e Ungheria protagoniste di una sfida dal retrogusto mitteleuropeo per un giornata al Prato degli Escoli dai contorni internazionali come solo gli ostacolisti sanno offrire.


Programma dal punto di vista qualitativo interlocutorio che prende l'abbrivio alle ore 13.15 con un ascendente in steeple per anziani sui 3.500 metri. Kid Tango ruba il pronostico, forte di un doppio successo marcato in Svizzera e a Treviso sugli ostacoli alti, dopo esser rientrato in modo tranquillo a Merano. L'indigeno di casa Tanghetti non è certo un soggetto dalla salute ferrea, ma è apparso in gran spolvero nelle ultime uscite e offre credenziali incoraggianti. Lo scorterà l'altrettanto positivo Normandy de la Vega che passa dai ritmi più blandi del cross a un tracciato molto più veloce, aspetto questo che potrebbe penalizzarlo. Contro i due Tanghetti si candida a un piazzamento War Brave, contrariato da un'esitazione giovedì scorso quando sembrava emergere bene alla distanza. Zio Reginaldo, fortemente ridimensionato nella stagione (lo ricordiamo nel 2022 vincitore in Gruppo 2 a Merano), sembra chiudere le chance di un Patricien rivitalizzato in steeple da Christian Ghiotti che accetta comunque la lontana trasferta in terra Toscana. Molto arduo indirizzarsi sugli altri tre che sembrano esclusi dal pronostico.

Pronostico: Kid Tango, Zio Reginaldo, Patricien.

 
Vincitore a Maienfeld e Treviso,
KID TANGO ci prova anche a Pisa.
(Foto Matteo Mancini).

Campo molto più ridotto per la seconda prova in ostacoli, prevista alle ore 14,15. Protagonisti i tre anni, sui 3.500 metri in siepi. Il falloso Mazinga, apparso molto acerbo nelle precedenti prove dove ha palesato problematiche nei cambi di direzione, beneficia di un vero e proprio rigore. Agevolato dalla monta dall'allieva Lenka Neprasova, si presenta ai nastri di partenza con un peso da pacco regalo natalizio. Dovrà battere Tonk, l'Aichner di casa Raffaele Romano che lo ha regolato di misura a Merano con i due davanti a Island King e Maybach, entrambi presenti alla prova d'appello pisano. Nell'occasione cambia radicalmente il rapporto al peso con l'allievo della Faltejskova che recupera chili su chili su tutti gli avversari. Paolo Favero ripropone in chiusura dichiarazione partenti Island King nonostante un peso proibitivo poco giustificato dalle prestazioni ammirate in pista. È vero che il figlio di Ribchester ha strabattuto Tonk a Treviso, ma quella prestazione non ha dato conferme giovedì scorso a Pisa, offrendo più l'idea di una battuta di arresto dell'allievo di Romano piuttosto che di una superiorità manifesta del fucsia di casa Favero. Estremo outsider Darsena Ponti.

Pronostico: Mazinga, Tonk.

Una perizia troppo severa per ISLAND KING
(Foto Matteo Mancini).

Chiusura di programma con la condizionata per anziani su 3.500 metri in siepi. Corsa enigmatica, piena di incognite e incertezze. Calamita l'attenzione il fascino dell'imbattuto ma fragile Pope, potenziale partente della Gran Corsa Siepi di Pisa. Il quattro anni preparato da Greg Wroblewski ha impressionato a inizio carriera battendo più volte Ramuntcho, per confermarsi al rientro a Merano nella stagione in corso. È fuori dalle corse da sette mesi e la cosa non lascia pensare a un raffreddore quale spiacevole contrattempo. La sensazione è che abbia diversi acciacchi che potrebbero minarne la prova e rimodularne in regresso le aspettative. Di contro avrà l'esperienza certificata di Natam, verosimilmente il cavallo da battere e il favorito al gioco. Tutto da decifrare l'Aichner di turno Prince Oliver che non dovrebbe però faticare a presentare una candidatura a un piazzamento soprattutto alla luce di uno stato di salute positivo. Il vincitore dovrebbe uscire da questi tre nomi. Difficile infatti orientarsi sugli altri tre, con Magneto di Christian Troger che rientra da diciannove mesi di astinenza dalle corse. Completano l'ungherese Wallstreet Journey (molto male a Treviso, pur se vincitore a Budapest) e il proveniente dalla Slovacchia Subacio (dove è andato assai piano).

Pronostico: Natam, Pope.

giovedì 14 dicembre 2023

Risultati prima riunione pisana stagione 2023/24.

 

POIROT E ASSASSIN PER LE PROVE DI FORZA, CHES DEMONMIRAIL DI FIORETTO. DOPPIO FAVERO IN PIANO. IMPRESSIONA KRYPTON.

KRYPTON

(Foto Matteo Mancini).

 

Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 14 dicembre

(Tempo soleggiato, terreno pesante)


La prima riunione in ostacoli di Pisa andava in archivio nel segno delle seconde linee.

Nel Premio Balorain, prova di apertura per quattro anni e oltre sui 3.500 metri del circuito in steeple, Velo Dipinto non riusciva a far valere la maggiore caratura e il ruolo di prima favorita. Rientrante da Merano, la femmina si installava al comando delle operazioni gestendo troppo parsimoniosamente i ritmi di gara, tanto che ai seicento metri finali risultavano ancora della partita tutti gli avversari previsti dal programma. Ne approfittava Ches Demonmirail, contro favorito a due e mezzo e autore di un salto da brivido sulla siepe di metà retta di fronte, che nonostante le incertezze disponeva della figlia di Golden Horn come voleva, saltandola via all'attacco della piegata finale. Si profilava per vie interne, a sorpresa ma non troppo, Azonto per la miglior piazza, con Gaetano Volpe che cercava di organizzare un imprevedibile quanto impronosticabile colpaccio. L'allievo di Giuseppe Marras da Wiener Walzer finiva bene alla distanza, chiudendo, sull'incapacità di cambiare passo di Velo Dipinto, a quattro lunghezze dal vincitore. Respinti al mittente Fly Filo Fly e Jasmin Bede usciti di scena nella volatona finale e terminati nell'ordine dopo aver cercato di muovere dalle retrovie per corsie esterne all'ingresso in dirittura.

Al rientro al tondino, Velo Dipinto presentava un lieve taglio allo zoccolo anteriore destro. Pacca di Josef Aichner, invece, per Ches Demonmirail, che non vinceva da diciannove mesi ovvero da quando aveva trionfato nello Staffe d'Oro (Gr.3) di Milano, battendo, tra gli altri, Ocean Life (secondo nel Gran Premio Merano 2023).

Prospetto da saltatore puro nonché vincitore classico in Italia, il padre Doctor Dino, stayer triplice vincitore in Gruppo 1 tra Belmont (Stati Uniti) e Sha Tin (Hong Kong), è stato costantemente nella top ten francese per introiti degli stalloni da ostacoli negli ultimi sei anni.

Interessante la linea femminile da Turgeon (da Caro), altro mattatore in Francia nelle classifiche di riproduttori di ostacolisti, offerta da una vincitrice in steeple nella provincia francese, seconda in Listed in siepi a tre anni nel tempio di Auteuil nonché figlia di una plurivincitrice in ostacoli in buona categoria ad Auteuil e sorella piena di due vincitrici classiche una in Gruppo 3 e l'altra in Listed sempre ad Auteuil.

Ches Demonmirail è invece fratello pieno della vincitrice classica Invincible Dina, trionfatrice in Listed e seconda in Gruppo 3 sulle siepi di Auteuil.

Da lodare l'acquisto di Aichner che reclamò il cavallo a Fontainebleau per 18.333 euro dopo una vittoria a reclamare all'età di quattro anni nel 2022.

Ches Demonmirail, fa valere il blasone genealogico.
(Foto Matteo Mancini).

Da pronostico, almeno per noi che centravamo l'accoppiata secca, il responso del Premio Bourak, la maiden o vendere per tre anni sui 3.200 metri. Trionfava in modalità coast to coast l'autoctono, ma di colori polacchi, Poirot, un figlio dell'evergreen Desert Prince allevato dal pisano Giannotti che lievitava di quota dopo la sostituzione di monta arrivando a pagare 14 a 1. Il francese Hakim Tabet, assente sulla pista, veniva rilevato da Dylan Salmon, frustino al debutto assoluto in Italia e recuperato chissà dove dal duo Palczynski-Wroblewski.

Salmon non si faceva prendere da tentennamenti di sorta, issava subito al comando il portacolori di Kartus Wieslaw e si rendeva intangibile, piazzando interessante parziale finale nel tratto piano, quando l'atteso Australian Boss, di conserva durante il percorso, sembrava essere in grado di poter operare l'aggancio esterno.

Terza chiudeva la svedese, di allevamento, Esther Hill assai bellicosa e prima a muovere all'attacco sotto la regia di un attento e abile Marek Stromsky che riusciva a rubare la corda al battistrada, salvo subire il volo esterno di Australian Boss. Entrambi i soggetti entravano in gioco all'inizio dell'ultimo giro, risalendo progressivamente dalle retrovie per andare a minacciare un Poirot mai domo e capace di pescare energie insospettabili al momento della verità.

Abbastanza opachi tutti gli altri. Maybach provava a far valere l'esperienza seguendo le mosse del leader fino all'apice della curva finale, quando cedeva in modo secco alzando evidente bandiera bianca. Faceva meglio di lui l'altro soggetto con maggiori presenze nel settore: Island King. L'allievo di Paolo Favero, stranamente favorito al betting, sceglieva di correre sui primi ma si confermava monocorde e incapace di cambiare passo, pur gestendo le forze e mantenendo la quota, ben davanti all'altrettanto monocorde e controfavorito Moqui Marble che ne curava la scia fin dal via senza però mai fare la voce forte. Da segnalare, come per Velo Dipinto, la presenza di sangue sull'anteriore destro una volta rientrato al tondino sullo zoccolo di Island King.

Male l'atteso Wonder che nelle retrovie desisteva alla distanza alla medesima maniera di Little Feat e Master of Art nonché di un Maybach, evidentemente, mal gestito da Pastuszka.

Poirot siglava così il primo successo nella carriera, riscattando le pessime prove in piano quando era incapace di piazzarsi nelle prove di minima tra Firenze, Follonica e Milano. Lodevole il lavoro del maestro Wroblewski e di Pawel Palczynski che si confermavano abili stregoni del settore lavorando su un soggetto dalla carta tutt'altro che nobiliare. Da segnalare comunque l'attitudine a generare saltatori della linea paterna offerta dal sottovalutato in Italia Desert Prince di cui, tra gli altri, si ricordano i remoti successi classici dei vari Corpus Iuris, Desert Tita, oltre alle promettenti vittorie di Desert Agenda e Danza nel Vento nonché i trionfi in Gruppo 1 del nipote (sulla linea femminile) Notti Magiche.


Poirot fa saltare i pronostici, degli altri.
(Foto Matteo Mancini).

Nella prova in ascendente per anziani, sui 3.500 metri, Rajani scardinava a vantaggio di altri i pronostici della vigilia, imponendo un treno di gara sproporzionato per la categoria.

Lanciato a velocità al comando da Jan Kratochvil, il battistrada costringeva al fuori giri il favorito Dopo di Me che ne seguiva le mosse senza tuttavia riuscire mai a mettere la testa davanti. L'allievo di Raffaele Romano cedeva improvvisamente alla distanza sebbene ancora molto vitale in curva finale tanto da lasciar supporre di aver patito un infortunio. Medesima sorte toccava a Superstar Dj, anche lui piegato dalla scelta di correre sui primi, mentre il compagno di colori War Brave sbagliava la terzultima siepe gettando al vento ogni velleità di piazzamento salvando solo un modesto quarto posto. Cadeva invece sulla seconda diagonale l'estremo outsider Angel, poi pericolosamente scosso per la pista. Tra le vittime del ritmo di Rajani risultava lo stesso battistrada, in grosso affanno nel finale tanto che ne approfittava un routiner come Assassin, mai vincente nella stagione e tra i più schierati nel corso dell'anno, essendo arrivato al dodicesimo gettone di presenza (uno in meno rispetto al trio più impiegato che vanta tredici corse) con un'astinenza dai successi di sedici mesi. Assassin lasciava sfogare in avanti gli avversari per risalire, zitto zitto e dal penultimo posto, nella parte finale del percorso. Abile l'interpretazione di Gabriele Agus che vinceva, addirittura, per dispersione (quattordici lunghezze) su un Rajani finito senza benzina al punto di apparire nel mirino del redivivo e inatteso Boboalena che non si vedeva su simili prestazioni dalla stagione scorsa.

Deludenti Crebillon e Black Watch, rispettivamente quinto e sesto, mai entrati nel vivo e terminati a gran distacco pur avendo risparmiato sul tracciato.

Non pervenuto il top weight Amant, mandato in pista per un lavoro pubblico da Pastuszka che non lo collocava neppure in corsa.


Assassin, dopo tanto attendere, stravince.
(Foto Matteo Mancini).

Da segnalare in piano l'impressionante successo di Krypton, un nome caro alla redazione non solo per essere il pianeta del più famoso extraterrestre del mondo dei fumetti, ma per essere il nome di una celebre scuderia che ha mietuto successi in ostacoli in terra Toscana (soprattutto a Grosseto) sotto la regia del Gladio Romano nazionale, il fatto che poi fosse la scuderia proprietaria di un cavallo che si chiamava Chernobyl per un vincitore di una corsa che ricorda, un po' come Pripjat, un protagonista del Premio Pisa come Kiev è un mero eufemismo che piace molto al redattore di queste pagine. 

Paolo Favero conquistava due delle prove in piano con l'ex ostacolista Big Riot (lo Steven Bradbury del Richard) e Fulsome per i colori di Riccardo Belluco. 

Non solo Chernobyl per KRYPTON

che come da programma trionfa nel Kiev
sotto l'attento sguardo di Endo Botti.
(Foto Matteo Mancini)
 

 

mercoledì 13 dicembre 2023

Presentazione prima riunione ostacoli di Pisa stagione 2023/24, pronostici.

VELO DIPINTO E DOPO DI ME, LE SOLUZIONI DI RAFFAELE ROMANO PER LA RIAPERTURA DEGLI OSTACOLI DI PISA. REBUS TRA I TRE ANNI, MA ATTENZIONE AL BOSS.

L'eclettica e imprevedibile Velo Dipinto.
(Foto Matteo Mancini).

A Cura di Matteo Mancini
Riaprono i battenti di San Rossore per il “circo” degli ostacolisti con le canoniche tre prove in programma, una in steeple e due in siepi. Ci eravamo salutati a febbraio nel segno di Inferno e ci risalutiamo ora nel segno di Infernale dichiarato partente alla sesta corsa a evidenziare di quanto gli incroci non sempre siano prerogativa di coloro che vengono erroneamente chiamati vigili urbani. Da segnalare i debutti sulla pista delle due jockette Lenka Neprasova e Tereza Polesna, entrambe più volte al marcatore nelle recenti uscite italiane. Mancano all'appello Big Joe Bartos e Jan Faltejsek in lotta per il frustino d'oro.

Prima prova in scena alle ore 13.15 sul tracciato dei 3500 steeple. La qualità di Velo Dipinto contro l'allettante peso di Ches Demonmiral, rientrato in Francia in agosto. I due molto vicini in termini di prestazione nel 2022, con la femmina che nell'anno in corso si è rivelata a suo agio sulla pista toscana, giungendo seconda nella Gran Corsa Siepi di Pisa e sconfiggendo in steeple nel circuito novizi meranese il leader generazionale (di allora) Ramuntcho sgonfiandosi, dopo il secondo posto nel Richard (Gr.3), sul più bello in main category. Oscura la candidatura di Ches Demonmiral, verosimilmente passato da un infortunio non di risibile intensità e giunto ad agosto quarto in classe 3 a Vittel nell'unica uscita stagionale. Quanto basta per renderlo minaccioso.

Pronto a intervenire, ma di caratura assai inferiore e non entusiasmante a Pisa, Azonto che arriva all'appuntamento dopo un lusinghiero terzo posto nel XIII Steeple Chases di Treviso (L) chiuso molto vicino a due soggetti in eccellente stato di forma come Lord Dragon (poi vincente in prima categoria a Cagnes-sur-Mer) e Ivo (successivo vincitore nella Corsa Siepi di Treviso).

Outsider gli altri due, sebbene Fly Filo Fly abbia marcato un interessante terzo posto nell'Amedeo Duca D'Aosta insidiando il posto d'onore di Santa Klara salvato per una corta testa. Ultimo del campo, sulle lavagnette, Jasmin Bede che, fuori da Wroclaw, non ha fatto vedere niente di rilevante se non la giubba della rientrante Magog.


Pronostico: Velo Dipinto, Ches Demonmiral.


Si torna a saltare alle 14,15 con una prova assai criptica e di difficile risoluzione in sede di pronostico. Protagonisti i giovanissimi, sui 3.200 metri. Undici al via, in tutta probabilità su un terreno faticoso e con la curiosa assenza di rappresentanti di casa Vana. Diversi i debuttanti, altrettanti i soggetti alla seconda uscita in siepi, pochissimi i rodati.

Piace, seppur opaco alla prima uscita, Australian Boss, figlio di Australia (stallone che ha dato diversi vincitori in ostacoli, si ricordano Baltic Wolve e Sopran Meneghino). L'allievo di Simondi ha vinto in handicap, un mese fa, sui 2.000 metri di Milano dimostrando di gradire il pesante. Potrebbe essere il soggetto di riferimento pur avendo subito al debutto Poirot, qua presente e da considerare al gioco (nonostante deludente a Wroclaw) anche per la monta del francese Hakim Tabet.

Ha affilato gli artigli a Treviso Island King, tra i più esperti e alla sua quinta uscita in siepi. Pure se maiden, si è sempre classificato nei primi tre nelle ultime quattro prestazioni. Niente di esaltante, sia chiaro, e davanti appena di mezza lunghezza a Little Feat che gli recupera due chili e presenta la sua candidatura a un piazzamento.

Tenta di ripetere i successi dello scorso anno Davide Viola (ricordiamo gli inattesi trionfi di Lady in the Lake e Don Carlo) che propone un soggetto da alta quota che risponde al nome di Wonder. Piuttosto mediocre in piano, vanta una curiosa vittoria nel Premio delle Aste, unico acuto di un certo prestigio in una carriera poi scemata e che ora si cerca di riscrivere in ostacoli.

Policasta ed Elite dei Grif arrivano dalle vendere e sono al debutto in siepi. Raffaele Romano preferisce la femmina (peraltro per i colori della Razza Latina di Endo Botti al debutto in ostacoli) a Moqui Marble (colori nobiliari della Razza La Tesa) che era attesissimo al debutto in siepi (giunse ultimo). Tra le due femmine, convince la linea Full Drago di Elite dei Grif che potrebbe essere la soluzione nascosta di Davide Viola.

Dalla Polonia arriva la svedese Esther Hill, quarta al debutto in siepi a Kolesa e preparata da Greg Wroblewski.

Estremo outsider Maybach, tra i più esperti del lotto ma che è andato piano. Quota alta anche per il debuttante Master of Art, sistematicamente ultimo in piano a distacchi severi da chi lo precedeva. In conclusione, una corsa dove sono previste quote stellari e in cui potrebbe succedere di tutto anche alla luce dell'inesperienza dei saltatori.


Pronostico a sensazione: Australian Boss, Poirot, Elite dei Grif.

Sorpresa: a piacimento.

 
War Brave, guida la periziata.
(Foto Matteo Mancini).

Chiusura di programma, per gli ostacolisti, alle ore 14,45 con l'ascendente per cavalli anziani sui 3.500 metri. La forma e l'attitudine alla pista di Dopo di Me, cavallo di testa che gradisce il pesante e che ama la pista, contro la crescita di Rajani, battuto di una lunghezza dall'allievo di Romano a Treviso con un rapporto in perizia pressoché identico.

Bel peso per l'altalenante Assassin, che potrebbe interferire per un piazzamento sebbene a Treviso sia apparso in calo di forma. Gravati al peso Amant e War Brave che potrebbero pagare la severa perizia, nonostante quest'ultimo abbia fatto vedere barlumi di qualità. Attenzione, per chi voglia azzardare al gioco, al pesino di minima di Crebillon, rientrato a fari spenti ma con qualità in piano mai evidenziata nelle poche prove in ostacoli e che potrebbe palesarsi. Grosse sorprese gli altri tre, tra cui il caratteriale Superstar Dj.

Pronostico: Dopo di Me, Rajani, War Brave.

Sorpresa: Crebillon. 

Il front runner Dopo di Me, la soluzione per l'ascendente?

(Foto Matteo Mancini).