domenica 1 luglio 2018

Responso 19° e 20° Giornata, Maia, Merano.


LE GRANDI FIRME DELL'OSTACOLISMO INTERNAZIONALE QUALIFICANO IL FINALE DELLA PRIMA PARTE DI STAGIONE.

Imperial Red conferma il proprio titolo di leader generazionale tra i tre anni; Al Bustan, alla settima vittoria consecutiva, impressiona nel Grande Steeple Chase d'Europa cambiando strategia di corsa. Santo Cerro risolve la contesa nel Vanoni con un fantastico coast to coast che ha piegato le resistenze del Macaire di turno; spettacolare rimonta in corda di Champ de Bataille alla caccia del fuggitivo Brog Deas nella Gran Corsa Siepi d'Italia. Manca l'appello Live Your Life in un Criterium di Primavera che sorride alla coppia K-K Metal presentata da "sentenza" Holcak.

Tremenda prova di forza di AL BUSTAN,
giubba fucsia della Lokotrans,
alla settima vittoria consecutiva,
suo il Grande Steeple Chase d'Europa.
(Foto Arigossi).

A cura di Matteo Mancini
La prima parte di stagione datata 2018 andava in archivio con un denso, quanto spettacolare, meeting dei gran premi in programma nell'impianto Maia nella due giorni 30 giugno e 1 luglio. Corse per ogni gusto e disciplina. Tempo bello, terreno buono. Partiamo l'analisi in crescendo.
Il giorno 30 giugno fungevano da corollario ai sei gran premi attesi dagli appassionati una vendere in siepi per cavalli anziani e un ascendente in steeple.

Nella prima delle due corse di contorno, sui 3.000 metri in siepi, calamitava le attenzioni il curioso testacoda, al peso, costituito da Desertmore Hill, in pista con 74 chilogrammi, e dal low weight Desperados, affidato all'allievo figlio d'arte Gabriele Agus con relativo discarico e peso finale di 64 chilogrammi. Otteneva giusti consensi al gioco il polacco Mystical Wind, soggetto di nove anni di grossa qualità genealogica (figlio di Montjeu), reduce da buone prove in terra polacca. Chance apparenti poi per il rientrante Martello e per Archangel Raphael, quest'ultimo decaduto di forma per l'eccessivo impiego operato da Paolo Favero con tanto di primato di cavallo più impegnato nella stagione. Apparivano senza ombra di dubbio più ardue le possibilità degli altri sette partenti con molti rientranti di lunga data e altri soggetti lontani dalla migliore forma.
La corsa non offriva grandi sorprese e vedeva Desertmore Hill risolvere il rebus con soluzione da un capo all'altro. Jiri Kousek, incurante delle concessioni fatte agli avversari (dai sei ai dieci chili resi alla concorrenza), prendeva subito la testa del folto drappellone e cadenzava di buona lena determinando una lunga fila indiana con distacchi importanti tra il primo e l'ultimo. Desperados, poi finito favorito al betting alla quota di 3 a 1, non lo perdeva di vista assestandosi in terza posizione in coppia col compagno di allenamento Rio Apache, in scia all'outsider Beach Action. Optavano per schema di gara attendista Martello e Archangel Raphael che seguivano a grande distacco e nelle posizioni di retroguardia, col Favero che al passaggio davanti alle tribune risultava discosto dal battistrada di almeno trenta lunghezze.
Sulla seconda siepe della dirittura opposta a quella di arrivo, Rio Apache, assente dalle piste da oltre un anno, cercava di portare un primo attacco al battistrada pur rischiando la caduta. L'inciampone del Milano permetteva allora a Desertmore Hill di insistere nella sua azione da leader, ben in anticipo su Desperados costretto a inseguire e con Mystical Wind, all'esterno di tutti, impegnato in una difficile rimonta.
Sulla curva finale Desertmore Hill veniva seguito da un combattivo Rio Apache e da Desperados che, in poche falcate, si portava alla sella del compagno di allenamento, pronto a recitare il ruolo offertogli dagli scommettitori. I tre ben avanti dagli avversari con Martello in risalita dagli abissi del gruppo, ma con tanto ancora da recuperare e i vari Beach Action, Limpert e Mystical Wind ancora da infilare. All'ingresso in dirittura, Desperados e Gabriele Agus provavano a prendere le misure al provato battistrada che, a dispetto del peso, ripartiva in grande stile dopo l'ultima, infliggendo al rivale una sconfitta poco pronosticabile alla vigilia. Più indietro, crollava sul passo Rio Apache che perdeva il terzo posto proprio sul palo a vantaggio di un troppo rinunciatario Martello che chiudeva il percorso a dieci lunghezze da Desperados. Quinta Doriade d'Aumont, anch'essa in risalita dalle retrovie, davanti ad Archangel Raphael e a un Limpert in grave affanno nel tratto piano. Malissimo Mystical Wind, addirittura undicesimo, scomparso di scena negli ultimi cinquecento metri.
L'accoppiata, piuttosto facile da cogliere, veniva liquidata ad apprezzabile quota con un 12,50 a 1 non certo da buttare in tempi di crisi. Risibile la quota trio, addirittura inferiore a 50 euro.
Desertmore Hill, in vendita a 12.000 euro, confermava quindi l'ottima scelta fatta da Orfeo Bottura, che lo aveva acquistato mesi prima da Paolo Favero dopo una vittoria a vendere a Milano. Il figlio di Beneficial, già avviato alla carriera in ostacoli in terra inglese, ripagava con la vittoria l'intera somma sborsata dal proprietario, rivelandosi soggetto difficilmente battibile in categoria di minima sugli ostacoli bassi.
Desperados, con un peso da furto, non riusciva a capitalizzare i vantaggi offerti dal peso e subiva un distacco addirittura più importante (una lunghezza e mezzo contro la corta testa) da quello subito un mese prima dall'avversario quando fu sconfitto con un peso di soli due chili a favore.
Martello e Rio Apache offrivano convincenti prove di rientro con tattiche di gara opposte. In difesa il primo, all'attacco quasi scellerato il secondo. Una corta incollatura in favore del grigio l'esito della pista.
Mystical Wind non trovava di proprio gradimento la pista e falliva in modo miserabile il primo approccio in terra italiana. Male anche Archangel Raphael praticamente mai in corsa.

Il vincitore: Soggetto di otto anni, Desertmore Hill è un figlio del national hunt sire Beneficial (da Top Ville, linea risalente a High Top), allevato da Charlie Carter, in Irlanda, per la carriera in ostacoli. Il pedigree di questo soggetto, importato in Italia nel settembre del 2017 da Paolo Favero per 8.500 ghinee, parla chiaro. Generato da una figlia di Anshan, vincitrice in hurdle e nelle National Flat Race, è soprattutto "bis nipote" di una cavalla che ha generato il campionissimo Papillon, provetto chaser che ha nella sua bacheca persino un'edizione del Grand National (Gr.3) di Aintree. La linea generazionale è costellata poi da una lunga serie di vincitori in hurdle e chase con rarissimi campioni ma molti soggetti regolari.
Dopo aver preso contatto con le national flat race inglesi, con due vittorie a cinque anni a Warwick e a Market Rasen, da poco meno di 2.000 euro l'una, sui 3.200 e i 3.400 metri, è stato avviato alla carriera in hurdle a fine 2015, destreggiandosi prevalentemente in categoria 4 e 5. Piuttosto restio a cogliere il successo, ha perso la qualifica maiden a sette anni, aggiudicandosi una classe 5 al debutto in steeple sulla pista di Worcester per 3.358 euro al primo, bissata tre mesi dopo sul medesimo tracciato e medesima categoria. Importato in Italia con un curriculum di 17 corse (oltre 1 point to point irlandese chiusa al terzo posto), 4 vittorie (due delle quali in piano) e 4 piazzamenti per 13.700 euro, è stato impegnato con una certa intensità prima da Paolo Favero poi da Orfeo Bottura. In otto mesi è sceso in pista 12 volte, trovando modo di esaltarsi nella categoria di minima in siepi, pur se gravato al peso. Incapace di offrire prestazioni apprezzabili in condizionata e in steeple, ha centrato quattro prove in categoria di minima sugli ostacoli bassi, tre a vendere e un ascendente, su tre distinte piste (Grosseto, Milano e Merano), dai 3.000 ai 3.400 metri, finendo per essere acquistato da Orfeo Bottura. Al momento il curriculum italiano parla di 12 corse, 4 vittorie e 7 piazzamenti per 23.256 euro. Tra i migliori soggetti nelle prove di minima in siepi, incapace tuttavia di recitare un ruolo maggiore oltre la categoria ascendente.

DESERTMORE HILL
(Foto Matteo Mancini).

La graduale e ideale risalita verso l'olimpo prosegue con la prima corsa in scena del meeting ovvero l'ascendente in steeple per cinque anni e oltre.
La corsa offriva una soluzione finale piuttosto sorprendente. Riscuoteva grande appoggio la scuderia Milano che schierava due soggetti con possibilità di vittoria. Da una parte l'espertissimo Company of Ring, allenato da Paolo Favero, dall'altra l'ex Contu Sbarazzino per il training di Raf Romano. I due finivano quotati alla pari sulle lavagnette dei bookmakers. Il ruolo di controfavorito veniva conquistato a suon di scommesse da Spettacolo, dirottato da Christian Ghiotti sugli ostacoli alti dopo aver offerto convincenti prove in siepi culminate con la vittoria in discendente. Puntate anche sulla femmina Secret Sinner e su un Chappy Bros ampiamente ridimensionato dopo le sfuriate pisane.
La scuderia Milano si assumeva fin dal via l'onere di fare la corsa. Company of Ring sfilava il compagno Sbarazzino, francobollato da Secret Sinner. In quarta seguiva Mushrae, portacolori Jokr precipitato di categoria e alla seconda in steeple, indi Spettacolo e gli altri. Gruppo molto compatto con posizioni inalterate fatta eccezione per la lenta retrocessione di Spettacolo che veniva fermato davanti alle tribune dopo esser scivolato in coda. Sull'ultimo passaggio sul doppio travone perdeva l'equilibrio Gabriele Agus che veniva sbalzato dalla sella dell'estrema outsider Tequila Tango. Sbarazzino intanto, prima del muro, provava a portare un primo ed energico attacco al compagno di colori. Davide Columbu mulinava frusta e braccia e al salto del muro apparigliava, per corsia esterna, Company of Ring. Manteneva l'interno Secret Sinner, quindi Mushrae e leggermente più indietro Chappy Bros e Gotscha.
Sbarazzino rilevava il compagno al salto del verticale, finendo tuttavia largo nella scurvata. I due Milano finivano a contatto e aprivano la porta, all'interno, a Secret Sinner con i tre seguiti da Mushrae.
Secret Sinner entrava in vantaggio in retta d'arrivo inseguita da Company of Ring e dall'ostico Sbarazzino, penalizzato dalla corsia esterna e costantemente tenuto sotto l'effetto della frusta. Mushrae e Jan Kratochvil riuscivano a penetrare tra Secret Sinner e Company of Ring per presentarsi all'attacco dell'ultima siepe con chance di vittoria. La prova si risolveva in una lotta a quattro. Secret Sinner, ancora in lieve vantaggio dopo l'ultima insidia, si difendeva bene fino ai cento metri dal palo quando poi subiva l'azione di Mushrae che pescava l'ingambata letale all'epilogo, rispondendo in modo secco al tentativo di ritorno di Company of Ring costretto ad adeguarsi al secondo posto. I tre molto vicini davanti al calato Sbarazzino e a un deludente Chappy Bros.
E dunque Mushrae, mediocrissimo nel 2018, tornava così a vincere a distanza di un anno dall'ultima volta e lo faceva alla seconda in assoluto sugli ostacoli alti, dimostrando di gradire il nuovo mestiere. 13 contro 1 la quota panzarotta offerta agli scommettitori. Ennesimo piazzamento per Company of Ring. L'allievo Favero, molto regolare in categoria di minima, complice un grave infortuinio che lo ha costretto al prato per oltre un anno, confermava le proprie difficoltà a recuperare parte delle qualità che ne facevano un soggeto di prospetto.
Molto bene Secret Sinner che cercava di risolvere la partita con stoccata da lontano, dopo aver approfittato del reciproco intralcio al verticale patito dai due Milano. Sbarazzino, molto duro e bisognoso di costante sostegno, si spegneva in retta dopo aver operato un'azione poco comprensibile costata, probabilmente, la sconfitta al compagno di colori Company of Ring. Spettatori gli altri, tra i quali Spettacolo in evidente difficoltà su svariati salti e poi fermato.

Il vincitore: Inbreeding 4x5 su Northern Dancer, generato da una maiden figlia della madre del vincitore in listed in Irlanda Velvet Flicker, nonché sorella piena dello stallone Sapieha (vincitore in Gr.1 in Inghilterra e Sud Africa).
Acquistato yearling in Irlanda per 14.000 euro ed esportato in Polonia agli ordini di Jodlowski, Mushrae vanta quattro fratelli pieni, tutti figli dello stallone Kalanisi, tra cui Kyrie Eleison, vincitore in Irlanda nel Winning Fair Juvenile Hurdle (Gr.2). Linea femminile molto apprezzata in est Europa, in particolare in Polonia dove sono risultati vincitori i vari Black Pantera (vincitrice nel Wiosenna, Ln, a Varsavia, seconda nel Karpatska Cena, Ln, a Bratislava e in altre due Listed Locali polacche), Poliszynel e Miracle Angel.
Avviato alla carriera in piano, ha corso da due a tre anni in Polonia con apprezzabili risultati in categoria I, dando presto sfoggio di ottime qualità da fondista. Vincitore di quattro prove dai 1.200 ai 2.200 metri, ha impreziosito il proprio curriculum con il terzo posto nel Mokotowska (Listed Locale) e il quinto nel Derby Polacco (Gr.1 Locale) per un totale di 9 corse, 4 vittorie e cinque piazzamenti quantificabili in 17.400 euro.
Vittima di grave infortunio, è rimasto lontano dalle piste per diciotto mesi per ritornare all'agonismo sotto l'egida di Josef Vana sr. Da cinque a sei anni ha disputato così la seconda parte di carriera, correndo sempre in ostacoli. Dopo quattro piazzamenti, due dei quali in Francia, ha centrato la vittoria in una maiden per novizi a Merano, battendo di mezza lunghezza il valido Namoum (poi pluripiazzato in pattern race). Proposto in discendente, è naufragato in ultima posizione da favorito netto quando ormai sembrava avviato a una graduale scalata delle categorie. Rimasto fermo per altri nove mesi, è rientrato nel 2018 con due imbarazzanti prove utili però a farlo risorgere nello steeple che ha aperto il meeting dei gran premi meranesi di inizio estate.
Al momento attuale è sceso in pista in ostacoli nove volte, tradotte in due vittorie e cinque piazzamenti per 18.660 euro di vincite.

MUSHRAE
(Foto Urbankova).

La scalinata delle pattern race veniva composta quale primo gradino dal Premio dei Giovani (L), settima prova assoluta per la classe 2015 sui 3.300 metri in siepi. Prima di questa corsa, in programma l'1 luglio, si erano visti in pista ventiquattro tre anni, cinque dei quali vincitori. Il Favero Imperial Red, unico a vincere più di una prova, si presentava all'appuntamento da netto favorito (poco sotto la pari la quota), complici le assenze di tutti i più pericolosi rivali visti nelle precedenti prove ovvero Mahe King, Prince d'Orage, San Cristobal e Watching Spirits. Rispondeva alla chiamata il solo Starman, secondo alle spalle del sauro di Favero al debutto sulla pista, ma plurivincitore oltralpe. 
Gli altri quattro concorrenti, tra cui il regolare ma mai vincente Leonardo da Vinci, non offrivano prestazioni tali da esser considerati quali possibili guastafeste, fatta eccezione per Brazil de l'Orne, pessimo al debutto sulla pista ma vicino a Starman nelle reclamare francesi.
Lo sviluppo della corsa seguiva un schema facilmente preventivabile a tavolino ricalcato, in tutto e per tutto, sul Premio Cermes di due settimane prima. Starman (23/10 al tot nazionale) prendeva il comando delle operazioni e disponeva a piacimento dei parziali di gara seguito da Far Dawn, quindi Imperial Red calmo in pancia al gruppo. La prima mossa tattica nello scacchiere di Paolo Favero si palesava all'attacco della piegata di Marlengo con Far Dawn, in veste di gregario, che emulava la mossa di Watching Spirits nel Cermes. Il figlio di Helmet, richiamato da Pastuszka, andava a insidiare il battistrada fin dall'inizio della dirittura opposta a quella di arrivo, tendendo anche a passare in vantaggio. Vana jr, di dentro, moderava Starman ben attento però a non lasciare l'iniziativa alla seconda (delle tre schierate) pedina di Paolo Favero che fungeva da traino a Imperial Red. Sulla piegata finale, Starman respingeva Far Dawn ma finiva nel mirino del favorito Imperial Red che attendeva la retta per scatenarsi. Serrava sotto anche Leonardo da Vinci, mentre non intervenivano gli altri con Brazil de l'Orne desistito alla distanza. Imperial Red, spostato da Bartos a centro pista, attaccava il battistrada prima ancora dell'ultima siepe con all'interno anche Leonardo da Vinci a unirsi alla lotta sul calo di Far Dawn. Imperial Red, nonostante traiettorie tutt'altro che lineari, andando prima a cercare il contatto di Starman per poi allontanarsi dal cavallo per ritornare di nuovo sullo stesso nel tratto piano, apriva i rubinetti del motore e disponeva di tre lunghezze comode su uno Starman in lieve progresso ma non a sufficienza per la vittoria. Leonardo da Vinci chiudeva terzo, a contatto, ma con spunto finale inferiore ai due più titolati avversari. Quarto, a distacco, Far Dawn. Inadeguati alla categoria gli altri due, fuori dalla contesa a traguardo ancora lontano, con Coast Guard a precedere Brazil de l'Orne.
Imperial Red si confermava così il migliore tra i tre anni visti in Italia, con una qualità però ancora da testare al cospetto di avversari maggiormente probanti. Il sauro da Zoffany calava pertanto la sua tripletta per l'unico successo italiano nella main category del meeting, mantenendosi imbattuto nella recente carriera in siepi. Tutto come previsto, dunque. Quota accoppiata 27/10, non poco dati i valori già scritti. Deludeva oltre misura Brazil de l'Orne, lontano anni luce dalle prestazioni francesi.

Il vincitore: Altro inbreeding 4x5 su Northern Dancer, si tratta di un figlio del plurivincitore di Gr.1, sulla media-breve distanza, Zoffany (già riproduttore di un vincitore in ostacoli in Italia, ovvero il Favero Mukallaf, oltre che dell'eccelso stayer Ventura Storm, vincitore del Jockey Club di Milano, Gr.1), nipote per via materna di Sholokhov (stallone spesso protagonista nell'ostacolismo italiano). La madre, Scoville, è una cavalla allevata in Germania e vincitrice in categoria Listed ad Hannover, piazzata in Gruppo 3 e Listed negli impianti teutonici. Una linea genealogica tedesca per dieci generazioni, sino ad arrivare all'Irlandese Safety, cavalla spedita in Germani nel 1913, priva di riscontri nel settore ostacolistico pur brillando per una lunga tradizione di vincitori, ivi compresi in Listed, sulle piste tedesche.
Buona qualità genetica per le piane completamente disattesa dagli esiti della pista. Tre mancati piazzamenti in Inghilterra in classe 4 e sempre nelle posizioni di fondo gruppo. Male anche a tre anni, in una classe 6 chiusa all'ultimo posto. Misero rating di 66 punti tale però da non dissuadere dall'acquisto Paolo Favero che si aggiudica le prestazioni del sauro nel febbraio del 2018, prelevandolo a Newmarket per 7.000 ghinee. 
Impressionante fin dal debutto in siepi, avvenuto in primavera a Merano, estrinsecato da una tripletta che gli frutta 26.775 euro, a sufficienza per farne un acquisto molto azzeccato ma ancora ben lungi da farne un reale campione.

I primi tre classificati del PREMIO DEI GIOVANI (L).
Da sx a dx STARMAN, IMPERIAL RED
e LEONARDO DA VINCI.
(Foto Arigossi). 

Il gruppo minore tra i cinque in programma si teneva nella giornata di domenica. Campo partenti molto livellato e qualitativo con svariate soluzioni appetibili per un Grande Steeple Chase di Roma (Gr.3) tra i più spettacolari degli ultimi anni. 4.100 metri da percorrere sul percorso cross ideato e disegnato, anni or sono, dal colonnello Giuseppe Satalia coadiuvato da Maurizio Tomanin, per rimembrare i non ancora troppo sbiaditi ricordi dello splendido impianto della Capannelle, ramo ostacoli, e della corsa, disputata per la prima volta nel lontano 30 marzo del 1854. Un vero e proprio monumento multiforme tempio dell'ostacolismo italiano che si rinnova di anno in anno.
Riscuoteva assai a sorpresa i favori del pronostico il veterano Triangle d'Or, undici primavere alle spalle preparato in Francia dal rampollo di casa Satalia, ovvero l'ex gentleman Davide Satalia. Due vittorie in provincia, nella pista di Paray-le-Monial, e il lontano successo per dispersione nell'Amedeo Duca d'Aosta di Treviso del 2016 costituivano sufficiente biglietto da visita per portare gli scommettitori di tutta Italia a eleggerlo quale favorito della contesa. 4 a 1 scarsa la quota finale al totalizzatore. Consensi marcati poi per Opaleo, apparso molto bene nel Premio Giulio Coccia disputato su egual distanza, e soprattutto per Ole Caballero, sulla carta il soggetto dotato di maggiore qualità sia genetica (fratello pieno di quel Ole Companero protagonista nel Merano) che prestazionale in virtù dei successi datati 2017 suggellati nel Grande Steeple Cross di Grosseto. Un curriculum che veniva tuttavia opalizzato dalla pessima prova di rientro a Merano.
Destava sorpresa la quota riservata all'espertissimo All About Cossio che finiva addirittura prossima all'8 a 1 nonostante l'indicazione resa dal sottoscritto, sulla pagina personale di facebook, poco prima della riunione, quale cavallo da battere. Giunto assai vicino ad Opaleo nel Premio Coccia, a causa di una mossa frettolosa dell'interprete Novak (che altrimenti avrebbe vinto la prova), veniva penalizzato al gioco non si sa bene per quale motivo.
Quote interessanti venivano riservate al discontinuo Star Maker, potenzialmente pericoloso anche se a maggior agio sui terreni pesanti, a Nils, vincitore a fine maggio nell'Anniversario degli Steeple Chase, e alla mina vagante Turdus, un sette anni su onorevoli prestazioni in Cekia (terzo a tre lunghezze scarse da A Pigalle nella prova di rifinitura) sellato dalla vincitrice uscente Hana Kabelkova. Quote astronomiche per Silver Tango, alla prima col cross, e per il Favero Catalaunian Fields.

L'esecuzione della prova mostrava tutte le difficoltà annunciate dai vari esperti e specialisti del settore in sede di previsioni. Assumeva l'iniziativa, in modo meno energico del solito, Triangle d'Or subito seguito dai due allievi di Vana sr, Ole Caballero e Star Maker, quindi Opaleo, All About Cossio e gli altri chiusi da Nils partito con un gap di circa cinquanta lunghezze di ritardo subito rintuzzate da Jan Faltejsek. Poco dopo la montagnola, nel primo quarto di gara, fermava Catalaunian Fields per motivi non comprensibili dai monitor, forse problemi di finimenti.
Triangle d'Or d'avanti non operava alcun tentativo di fuga, francobollato da Ole Caballero, quindi gli altri con Nils risalito nel cuore del gruppo e presto affacciato sulle prime posizioni. Palesavano difficoltà di adattamento, evidenziate in modo evidente al passaggio del laghetto, Silver Tango e Turdus costretti a recuperare le battute perse nei tratti piano di raccordo. Evenienza pressoché costante per tutto l'arco della prova.
Posizioni inalterate fino al salto del Liverpool, sotto le tribune, dove Nils sbatteva con gli anteriori sull'elemento collocato poco dopo il cambio di inclinazione del fondo e sbalzava di sella Jan Faltejsek. Seguiva intanto le mosse del battistrada Star Maker che rilevava un Ole Caballero già richiamato da Vana jr e piuttosto largo sulla curva della pista interna collocata alla sinistra degli spettatori. I quattro acquisivano presto lunghezze apprezzabili, a vista, da Opaleo rimasto attardato nel parziale. Seguivano, fanalini di coda, Silver Tango e Turdus. All'attacco del passaggio di strada confermava le difficoltà di svolta Ole Caballero che tendeva a scurvare largo con conseguenziale perdita di lunghezze tanto da esser sfilato da Opaleo e Silver Tango. Finiva sostanzialmente qua la corsa del controfavorito.
Al passaggio di Marrana, in vista della piegata conclusiva, Jan Kratochvil giocava la carta dell'anticipo e risolveva la discussione con Triangle d'Or, sfilandolo via per corsia esterna. Marcel Novak non tergiversava con All About Cossio e mutuava la manovra del nuovo battistrada sulla piegata conclusiva, con Opaleo ancora indietro pur se in graduale risalita. Non pervenivano gli altri.
Ai quattrocento finali, sul penultimo ostacolo, Marcel Novak scagliava All About Cossio su Star Maker che però reagiva in modo veemente. Triangle d'Or intanto, ancora a contatto, subiva anche Opaleo che lo sorvolava in pochi tempi di galoppo per andare a discutere con i pretendenti allo scettro del primo gruppo di stagione riservato ai crosser. Star Maker ripartiva bene in vista dell'ultima e rispondeva agli affondi di All About Cossio che andava a cambiare traiettoria dall'esterno verso l'interno. L'epilogo avvicincente sorrideva all'allievo di Pavel Poles che, in anticipo su Opaleo, completava la rimonta su Star MakerOpaleo finiva forte lungo lo steccato, ma troppo tardi per l'ideale medaglia d'oro. Il baio da Cossio ribaltava così l'esito del Coccia, questa volta ben calibrato nell'interpretazione da Novak con soluzione d'anticipo che non concedeva repliche. Raf Romano, abile nel tenersi fuori dalla bagarre, pagava tuttavia la scelta della rincorsa, pur finendo con notevole speed finale. Un piazzamento d'onore che rendeva sicuramente ben felice il proprietario Nicolas Nisoli che trovava subito, dopo la perdita a Milano di Hurricane Mix per infortunio al flessore, un pupillo in grado di fare la voce grossa nel circuito dei cross. Correva alla grande anche Star Maker, in linea per la vittoria fino ai cento finali, poi costretto ad adeguarsi al terzo. Triangle d'Or tradiva gli eccessi di fiducia degli scommettitori, mostrando comunque la giusta stamina per chiudere il percorso e portare a casa il quarto premio, pur uscendo di scena nel momento della verità senza sfoderare armi di battaglia. Male gli altri, fatta eccezione per Nils uscito di scena prima ancora delle accelerazioni letali per un Ole Caballero a grave impaccio sulle curve strette e infine rallentato. Turdus e Silver Tango non entravano mai in gioco e si rendevano protagonisti di sbavature tali da reputarli a insufficiente agio sul tracciato.
L'esito della prova garantiva la corresponsione di laute somme agli scommettitori più lungimiranti: vincente 8 a 1, accoppiata 17 a 1, trio 237,00 euro circa.

Il vincitore: Linee genealogiche ben diverse quelle offerte da All About Cossio, classico esempio di outcrossing, se non fosse per un lontanissimo inbreeding 6x6 su Nearco col sangue di Northern Dancer sulla sola linea materna in veste di terzo padre (Two Twenty Two - Fairy King - Northern Dancer) di Access to Star. Una linea femminile dalla forte impronta tedesca che spicca a partire dalla seconda madre, importata puledra in Polonia, e si estende fino alla sesta madre, cavalla generata dalla francese Alex prelavata in Francia dagli allevamenti Aga Khan.
Access to Star, madre di All About Cossio, è una cavalla allevata in Polonia nel 2002, ma curiosamente fatta debuttare a Pisa dalla scuderia Strzegom in una vendere dedicata al Lungarno in cui trova sede il Comune della città, corsa ultimata con un brutto ultimo posto. Ricondotta in Polonia, ha corso a tre anni, per tre volte, riportando due vittorie e un secondo posto in classe IV dai 1.600 ai 2.000 metri. Ritirata fattrice a quattro anni, ha generato due prodotti di cui solo All About Cossio capace di scendere in pista. E' altresì sorellastra di Access to Glory, vincitore in cross in Repubblica Ceka, oltre che nel Memorial Frankenbergera (Listed Locale) a Karlovy Vary sui 2.000 metri, e dello stallone in Cekia Access to Java, vincitore nel Velka Cena Ceskeho (Gr.3 Locale) a Velka Chuchle, terzo nel Derby Ceko (Gr.3 Locale) e nel Derby Slovacco (Gr.3 Locale).
Curiosa l'analisi della terza madre, Abundantia, vincitrice di due prove in Germania. Spulciando tra i prodotti di questa figlia di Surumu, importata in Italia dalla senese Razza Pian del Lago quando aveva già generato alcuni prodotti in terra teutonica (tra i quali la vincitrice in Listed Ariosta, poi madre del plurivincitore in Listed tedesche Alaska River), saltano fuori nomi di soggetti utili (i vincitori in condizionate italiane Abate Dinouart e Arrow Gold) ma anche un soggetto noto ai fan dell'ostacolismo italiano. Ultimo prodotto spicca infatti lo sfortunato Against the Wind, esportato puledro dall'Italia alla Polonia dove ha riportato tre vittorie in piano, dai 1.200 ai 2.000 metri, e piazzamenti elitari col secondo posto nell'Iwna (Listed Locale) e il terzo nel Wielka Warszawska (Gr.1 Locale), con un quarto posto perso per una corta testa nel Derby Polacco (Gr.1 Locale); trasformato in seguito da Vana sr, dopo un infortunio che lo ha tenuto lontano dalle piste per oltre un anno, in vincitore classico del ramo ostacoli grazie all'acuto offerto dalla vittoria nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3).
Nobiliare la prole della quinta madre, la tedesca Ascona, madre del vincitore in Gr.3 tedesco Arcaro e di altri due vincitori in Listed tedesche tra cui Agora, poi rivelatesi fattrice di successo con una sfilza di discendenti vincitori di pattern race tedesche quali, in veste di nonna, gli stalloni Astico, Astylos, Animo (operante in Polonia) e Ajano quale terza madre.
Dunque barlumi di buon sangue con una certa, pur se non spiccata, disposizione al salto, messa peraltro in risalto dal nonno materno Two Twenty Two, non eccelso in riproduzione ma che ricordiamo padre di due ottimi prodotti quali il due volte vincitore del Gran Premio Merano (Gr.1) Alpha Two (campione indiscusso) e Herminator (plurivincitore in condizionata griffato Amalita).
Orientata in Repubblica Ceka, invece, la prole del padre Cossio, con risultati non trascendentali.
All About Cossio, nove anni, viene avviato alla carriera agonistica da Romanowski, a due anni, per il quale riporta tre secondi posti consecutivi in prove di velocità in categoria classe II. Prelevato dalla Vocetka, per il training di Vana sr, debutta subito a tre anni in siepi e lo fa a Grosseto. Corre prevalentemente in Italia dove, in siepi, fatica ad affermarsi non riuscendo a imporsi neppure in categoria di minima. Avviato a quattro anni alla carriera in steeple, da subito sfoggio di ben altre qualità, centrando l'Ezio Vanoni (Gr.2) con successo di undici lunghezze, e riportando due secondi posti nello Steeple Chases d'Italia (Gr.2) e nello Staffe d'Oro (Gr.3). Va vicino inoltre a vincere il Premio Richard (Gr.3) che getta alle ortiche cadendo sull'ultima siepe a vittoria già conseguita. Vittima di acciacchi e di infortuni, stenta a carburare a cinque e sei anni dove mette da parte solo quattro gettoni di presenza con intervalli di oltre un anno da una corsa all'altra. A sette anni tenta i primi approcci col cross, continuando tuttavia in steeple dove appare lontano dagli standard di gioventù. La Vocetka decide di cambiare allenatore e di spedirlo da Pavel Poles che lo riporta alla vittoria in un cross per gentleman a Merano. Prova intanto a misurarsi anche in Repubblica Ceka, nella nativa Polonia e persino in Francia. E' però l'Italia la terra di predilezione del cavallo. Alla soglia degli otto anni vince in grande stile il Grande Steeple Cross di Grosseto, ben montato da Marcel Novak, regolando il grande favorito Hurricane Mix. La stagione successiva però non parte bene, anche perché Poles lo azzarda in prove difficili e non più alla portata del cavallo che comunque, pur non piazzandosi, non sfigura al cospetto del top degli steepler dell'ostacolismo italiano. Inevitabile il ritorno in cross. Secondo nella prova preparatoria al Nazioni, tenta la grande classica del circuito cross edizione 2017 con in sella Jan Faltejsek, ma gli è letale la doppia gabbia di siepi.
Poles decide di provarlo a Strasburgo, dove il cavallo, a gran sorpresa, sfiora la vittoria in uno steeple cross sui 5.200 metri da oltre 11.000 euro al primo. Chiamato a ripetersi nel Grande Steeple Cross di Grosseto di fine stagione, delude le attese, subendo Ole Caballero e la rivelazione della pista Embrace Real, finendo comunque al terzo posto.
Nel 2018 rientra in sordina a Wroclaw, per affilare le unghie in vista del Grande Steeple Chase di Roma (Gr.3) che centra dopo due secondi posti consecutivi in prove preparatorie meranesi alle spalle di Nils prima e di Opaleo poi. La vittoria, ancora col fido Novak, lo riporta sul gradino più alto di una classica dopo cinque anni dal precedente successo. Vanta in totale 43 corse in carriera (ventotto delle quali in Italia), 4 vittorie (tutte in Italia e in ostacoli) e 26 piazzamenti per 83.166 euro.

ALL ABOUT COSSIO
al rientro dopo lo steeple di apertura
nel febbraio del 2016 a Pisa.
(Foto Matteo Mancini).

Il primo dei due Gruppi 2 veniva programmato nella giornata di Sabato con il Criterium di Primavera (Gr.2), prova per quattro anni in siepi sui 3.500 metri e circa 15.500 euro al primo. Grande atteso della prova il sauro di Christian Troger Live Your Life. Autentico fuoriclasse della generazione, regolato solo dal francesce di importazione ceka Arkalon, il figlio di Turati si presentava all'esame con due vittorie all'attivo e il secondo posto nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2). Rullino di marcia importante che assumeva ancor maggiore sostanza considerata la stagione 2017 dove l'allievo di Raf Romano aveva pressoché scherzato con i rivali, macinando sei vittorie e due secondi posti in otto uscite. Eloquente la quota di 14/10, resa tale anche dalla presenza del compagno di colori Solar Walker, abile scudiero con velleità di piazzamento.
Assente Arkalon, neppure presente in sede di iscrizione, il ruolo di antagonista veniva ricoperto da due allievi di Radek Holcak, allenatore sempre preciso e puntuale nelle trasferte meranesi. Oltre a Dajuka, ampiamente battuta da Live Your Life venti giorni prima (divario di sette lunghezze), Holcak ripresentava a Merano Stuke. Cavallo di mezzi già ammirato a Merano e anche a Milano nel 2017, battuto più volte da Live Your Life, rifiniva la candidatura con un comodo rientro a Brno in una piana sui 3.200 metri di classe IV. La quota della scuderia scuola Holcak, colori K-K Metal, si stabilizzava a 23/10 al totalizzatore. Proibitiva per gli altri quattro tra cui l'ospite, dalla Cekia, Celeste a destare curiosità. Brillante in patria nei primi contatti con la nuova disciplina, vincitrice in due circostanze in classe 4 e seconda nell'altra occasione, incarnava il ruolo di mina vagante alla luce di una carriera in piano non disprezzabile e da globe trotter con gettoni di presenza in Svezia, Polonia, Repubblica Ceka e Slovacchia dove riportava due terzi posti in Listed Locali. Quota prossima al 10 contro uno.

La corsa viveva essenzialmente su due momenti: la scelta di Stuke di andare al comando delle operazioni dopo incertezza iniziale sul da farsi e il colpo di scena all'attacco della diagonale ascendente, a circa metà gara. Live Your Life, fin lì disinteressato dal mostrarsi sui primi, si portava a centrogruppo ai fianchi di Haruza, andando a cercare la corsia interna utile a guadagnare metri nella percorrenza della piegata della curva di fondo collocata alla destra degli spettatori. La manovra di Raf Romano non teneva in considerazione dell'imprevisto sempre dietro l'angolo. Marcel Novak, infatti, non riusciva a mantenere la linea retta di Haruza. La portacolori Vocetka andava a obliquare verso destra contrariando Live Your Life. Innervosito dal contatto con la rivale, il sauro induceva alla caduta Raf Romano che perdeva la staffa e rovinava sul prato. La corsa perdeva così il suo primo attore che proceva scosso per l'impianto. Il colpo di scena agevolava in modo decisivo il compito di Stuke. Jan Faltejsek, grande protagonista del meeting con una tripletta, moderava il figlio di Jukebox Jury e controllava la corsa per tutto il suo decorso. L'estremo outsider Dzumandi prima e poi soprattutto il compagno di colori di questi Dzan Moritz, entrambi a difesa dei colori di Orfeo Bottura, provavano a portargli pressione, subendo tuttavia il ritmo. Emergeva allora dalle retrovie la grigia Dajuka che, nonostante uno scellerato salto finale, andava a chiudere, comoda, una doppietta firmata "sentenza Holcak" con distacchi ben scavati e ampliati dal vincitore nel tratto piano. Terzo ritornava Solar Walker, costantemente sui primi ma mai in grado di impensierire Stuke che vinceva da netto dominatore. Dzan Moritz, belligerante sulla piegata finale, pagava l'opzione di cercare la vittoria cedendo il quarto posto a una fallosa Celeste. La femmina, sempre tenuta nelle posizioni di rincalzo da Sertash Ferhanov, correva di conserva e, pur sbagliando diversi salti con rischio caduta sulla prima siepe, capitalizzava quanto risparmiato per andare a prendere nel tratto piano Dzan Moritz e regolarlo di sei lunghezze. Desistiti alla distanza Dzumandi Haruza.

Il vincitore: Stuke è un prodotto fatto in casa dalla K-K Metal. Nato in Germania da Jukebox Jury, interessante prosecutore della linea di Montjeu (eccellente riproduttore oltre che in piano anche in ostacoli basti ricordare Hurricane Fly), è un inbreeding 4x5 su Riverman. La madre, la fattrice ceka Stigma, è stata un'ottima cavalla che ha corso, da due a cinque anni, in Repubblica Ceka e Slovacchia riportando cinque vittorie sulla breve e media distanza, migliorando in modo sensibile con la maturità tanto da centrare a cinque anni il Cena Bratislavska Mila (Listed Locale) sul miglio della pista di Bratislava. Vanta poi diversi piazzamenti in pattern locali, quali il secondo posto nel Cena Pat's Music (Listed Locale) a Bratislava e il terzo nel Velka Cena Prahy (Gr.3 Locale) a Velka Chuchle. La produzione della cavalla non ha fornito grandi risultati. Su nove prodotti, sei sono risultati vincitori, quattro di questi anche in ostacoli. Stuke si è rivelato, di gran lunga, il miglior prodotto, anche se si è comportato bene, con dieci vittorie in carriera, tutte in piano, Stinger (vincitore in classe II in Repubblica Ceka sulla media-lunga distanza).
Qualitativa in pista anche la seconda madre, Step, anch'essa nata e cresciuta in Repubblica Ceka con predisposizione per il fondo, terza classifica nelle Oaks Ceke (Listed Locale). Ha generato il vincitore in cross in categoria Listed Locale in Repubblica Ceka Stretton quale miglior prodotto dopo Stigma. La terza madre è una cavalla allevata in Francia e poi esportata in Repubblica Ceka che ha generato vincitori in ostacoli in Repubblica Ceka, pur se non di prospetto. Fanno seguito sei generazioni di cavalle francesi che hanno come antenata comune Quick Change, cavalla inglese spedita in Francia nel 1929.
Linea genealogica materna dunque non proprio eccelsa ma indicata alla carriera in ostacoli.
Dopo appena quattro corse in piano, da due a tre anni, con un secondo e una vittoria nelle prime due corse disputate (dai 1.600 ai 1.800 metri), Stuke viene indirizzato in siepi. Vince al debutto a Kolesa e fa poi tappa a Merano dove trova sulla sua strada Live Your Life. Lo incontra nel 2017 per tre volte, subendo distacchi compresi dalle quattro alle sei lunghezze senza mai avvicinarlo. Tra i due non c'è corsa, eppure Stuke si segnala tra i migliori tre cavalli classe 2014 in Italia, subordinato ai soli Arkalon e Live Your Life che lo costringono al terzo nel Berlingieri (Gr.2) di Milano, corso su un terreno ai limiti del paludoso, dopo l'ideale medaglia d'argento conquistata a Merano nell'Ettore Tagliabue (Gr.3) e nel Criterium d'Autunno (Gr.1) sempre battuto da Live Your Life. Lasciato per sette mesi fuori dalle competizioni, rientra vincendo in una classe IV in piano a Brno e domina il Criterium di Primavera (Gr.2) qualificandosi vincitore classico. Vince in carriera 41.800 euro frutto di 4 vittorie e 5 piazzamenti.

STUKE
(Foto Arigossi, modificata da Mancini).

Il secondo Gruppo 2 del meeting, il Premio Vanoni (Gr.2) sui 3.800 metri sullo steeple piccolo per quattro e cinque anni, si presentava quale una partita tra il francese Sharock, proveniente dalla Francia e allenato dal campione uscente Guillaume Macaire, e il polacco Santo Cerro. Il francese, modesta genealogia ma eccelso rating francese di 66 (maggiore di tre punti rispetto al vincitore sellato da Macaire nell'edizione 2017), si candidava alla vittoria forte di un filotto di cinque successi in territorio transalpino seguiti da un sesto posto a Compiegne in categoria Gruppo 3. La monta dell'inglese James Reveley contribuiva a far crollare la quota a 8/5. Dunque un pacchetto assai appetibile al gioco che rendeva, sulla carta, improbo l'impegno per il rivale polacco che, pur conoscendo la pista, pagava al rivale qualcosa come nove punti di rating francese. L'allievo di Greg Wroblewski, dopo essersi qualificato in Italia sugli ostacoli bassi quale il miglior classe 2013, a tre e quattro anni, costruiva la propria preparazione in steeple in Francia dove conseguiva, nei primi mesi del 2018, tre podi (due secondi e un terzo) in importanti condizionate negli impianti di Fontainebleau, Compiegne e Auteuil. Netto trionfatore al primo assaggio sullo steeple di Merano, pur se al cospetto di avversari di caratura non eccelsa, vedeva arrestare la propria quota al 3 contro 1. A giocargli contro anche l'importante peso di top weight con tre chili e mezzo concessi proprio a Sharock.
Riceveva qualche consenso anche il polacco Illdowhatican, al debutto sulla pista e con alle spalle appena tre uscite sugli ostacoli polacchi in una catetoria tutta da verificare. Stranamente veniva ignorato al gioco Dusigrosz, da noi indicato terza opzione in sede di pronostico su facebook, quotato alla roboante cifra di 20 contro 1. L'allievo di Vana sr, subordinato dagli scommettitori anche al compagno di allenamento Saxo Sol (vincitore al debutto in steeple a Merano, ma contro rivali di modesta caratura), pagava la non troppo brillante forma transalpina pur essendo giunto vicino a Santo Cerro ad Auteuil. Non sortiva dunque nessun effetto il ricordo del 2017 quando, proprio un anno prima del meeting in questione, il cavallo riuscì a battere Santo Cerro, aggiudicandosi il Criterium di Primavera.
Completavano il campo partenti i due allievi di Raf Romano Mesa Arch e Giacalmarbar, chiamati a un salto di categoria alquanto difficile.

Santo Cerro, col fido Jan Faltejsek, confermava il proprio tradizionale schema di corsa e prendeva subito la testa del gruppo. Si adeguava al secondo Sharock davanti a Giacalmarbar e Saxo Sol, quindi Dusigrosz seguito, a un paio di lunghezze, da Illdowhatican con in coda Mesa Arch. Il battistrada imponeva allegro ritmo di gara, constatazione resa evidente dalla fila indiana in schiena al leader. Sul primo passaggio del doppio travone non saltava brillante Illdowhatican che sbalzava così di sella Josef Bartos. Sull'oxer piccolo palesava un'incertezza Dusigrosz, subito svegliato da Jan Kratochvil per l'effetto di un paio di colpi di cravache. Le posizioni intanto restavano congelate nonostante qualche difficoltà di impiego di Santo Cerro, spesso larghissimo sulle piegate interne del percorso. Dopo l'ultimo passaggio sul doppio travone, Santo Cerro aumentava ulteriormente il ritmo, prendendo quattro lunghezze a Sharock seguito da Dusigrosz, Saxo Sol, Giacalmarbar e Mesa Arch, con questi ultimi due in evidente difficoltà a tenere il passo. Sul verticale Santo Cerro allargava in modo vistoso, scoprendo il fianco a Sharock che tuttavia non riusciva a completare l'aggancio anche per effetto di un'esistazione sull'arginello grande. Il polacco ripartiva con agilità felina pur non giocando la carta della fuga e sempre bene in mano al suo interprete. Sharock, sostenuto a braccia e frusta, provava a serrare sotto, guardandosi anche da un Dusigrosz in quota che precedeva Saxo Sol. Jan Faltejsek attendeva il tratto piano per chiudere la partita e, in pochi tempi di galoppo, Santo Cerro si sottraeva da ogni tentativo di minaccia degli avversari che chiudevano nell'ordine con un Saxo Sol assai brillante alla distanza ma incapace di rimontare posizioni.

"Santo Cerro è un gran cavallo" commentava lo speaker Manigrasso "tutto in testa, sempre a spingere sull'acceleratore. Impressionante vittoria, inavvicinabile per il francese Sharock che ha provato, più volte sul percorso, ad agganciare il polacco, ma non ci è riuscito". Sharock, dalla sua, poteva quindi avanzare quale giustificazione l'inesperienza sul tracciato. L'allievo di Macaire non riusciva mai a impensierire il vincitore, non sfruttando due grosse sbavature dello stesso, la più evidente sul verticale. Santo Cerro disponeva così a piacimento, dando l'impressione, non veritiera, di essere di altra categoria e limitando il successo di tre lunghezze e mezzo. Dusigrosz dimostrava di apprezzare la pista di Merano tornando a fornire una prestazione degna delle sue qualita tanto da impensierire Sharock a dispetto di una carenza di dodici punti di rating francese rispetto all'allievo di Macaire. Molto bene anche Saxo Sol che dimostrava di valere la categoria, arrivando a contatto di due ottimi cavalli. Male gli altri, mai in corsa.

Il vincitore: Per chi voglia consultare la scheda completa di Santo Cerro lo invitiamo a cliccare sul link http://ippicaostacoli.blogspot.com/2017/02/vincitori-classici-santo-cerro-cura-di.html dove può trovare un'ampia scheda aggiornata al maggio 2017.

SANTO CERRO
a Pisa nel 2017.
(Foto Matteo Mancini).

La X Gran Corsa Siepi di Italia (Gr.1) costituiva il primo assaggio della categoria massima riservata agli ostacolisti italiani. 4.000 metri la distanza da percorrere sul circuito in siepi con 22.950 euro al primo.
L'edizione viveva sulla rivincita concessa da Brog Deas al grigio di Josef Aichner Champ de Bataille. Rientrato dopo un'assenza prossima ai due anni, l'allievo di Holcak, uno dei più forti siepisti dell'ultimo decennio, tre volte vincitore in Gruppo 1 in siepi, si presentava all'appuntamento forte del successo messo a segno nel Premio Saltusio, condizionata disputata  venti giorni prima del naturale sbocco costituito dalla Gran Corsa Siepi di Italia. Nell'occasione Brog Deas, giocando la carta della fuga, aveva salvato un corto muso dall'affondo finale di Champ de Bataille, portando a casa un successo ai limite del commovente dati i vari problemi di salute patiti nel corso degli anni. La convincente prova abbassava la quota vincente del cavallo che passava a 13/5, non a sufficienza però per elevarsi al ruolo di favorito. Gli scommettitori riservavano questo onore alla scuderia Aichner che, oltre a Champ de Bataille, schierava anche il regolare Notti Magiche. Il sodalizio vedeva tuttavia salire le proprie quotazioni, rispetto al Saltusio dove entrambi erano stati regolati da Brog Deas, a 11/5.
Champ de Bataille, dopo aver offerto l'illusione di potersi trasformare in un egemone della categoria per effetto del trionfo nella Gran Corsa Siepi di Milano (Gr.1) dell'autunno 2017, in cui aveva raccolto l'eredità lasciata sul campo dal guerriero caduto Roches Cross, non dava seguito alle speranze di Aichner pur segnalandosi soggetto molto positivo. Battuto, in modo imprevedibile, da Vodka Wells nella Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1) di Pisa a inizio stagione, finiva per subire anche avversari di spessore assai inferiore quali Morning Star fino a trovare in Brog Deas un ostico scoglio da superare. Notti Magiche, pur sempre nel marcatore in categoria elitaria, appariva su standard lievemente al di sotto rispetto ai suoi tradizionali nonostante la conquista della prima pattern race in carriera messa in bacheca, a gennaio, nella XXXIV Corsa Siepi di Pisa (Gr.3) dopo una serie infinita di piazzamenti in Gruppo 1 (curriculum in siepi di quattro secondi e due terzi posti in Gruppo 1). La freccia nell'arco di Aichner si rivelava comunque assai interessante, specie in caso di battuta di arresto del più atteso compagno di colore.
Se Champ de Bataille veniva accompagnato da Notti Magiche, Brog Deas poteva contare sull'appoggio di Flower of Love. Interessante femmina di cinque anni, preparata da Radek Holcak, la cavalla di proprietà della Staj Brezova, tentava il salto di categoria dopo aver impressionato nell'autunno 2017 sul terreno paludoso di Milano, infliggendo pesanti distacchi ad avversari non da pattern race nel Tagliabue, condizionata ben retribuita per quattro anni. Un rientro vincente sulle siepi di Bratislava era sufficiente a valerle l'adesione al premio meranese, ma non troppo per convincere gli scommettitori che le riservavano la quota vincente finale di 8 a 1.
Tentava di bissare il successo messo a segno, piuttosto a sorpresa, nel 2017 la slovacca Meny Bay. La otto anni, sellata da Jaroslav Brecka, presentava la propria candidatura su basi alquanto fumose. Rientrata in sordina a Bratislava, si macchiava di un goffo errrore di percorso nella prova preparatoria di Merano determinando una lunga sequenza di errori di percorso in cui incorrevano i vari Champ de Bataille, Finoras e Treizor du Pilori. Nonostante i dubbi sul reale stato di forma, la figlia di Footstepsinthesand finiva per ricoprire un ruolo assai appoggiato al gioco con la quota di 7 contro 2.
Le sgradite vesti di vittime sacrificali venivano lasciate alla terza pedina Aichner Treizor du Pilori, di fatto al rientro dal terzo posto nella Gran Corsa Siepi di Grosseto del dicembre 2017, e soprattutto a Chateaudemalmaison che Raf Romano, dopo averlo prelevato a reclamare in Francia, insisteva in categoria massima dopo pessima prova di rifinitura.

Jan Faltejsek tentava subito di mutuare lo schema di gara che aveva permesso a Meny Bay di aggiudicarsi la IX Gran Corsa Siepi d'Italia. Così la femmina prendeva l'iniziativa della corsa, ma poteva ben poco contro l'accelerazione imposta, come suo abituale cliché di corsa, da Brog Deas. Il portacolori Montenegro, mantenuto in pancia al gruppo nel primo terzo di gara, emergeva all'attacco a mano contraria della curva di Marlengo, rilevando la slovacca e andando subito a incrementare il ritmo. L'accelerazione non veniva gradita da Meny Bay che tentava comunque di seguirne le mosse senza prendersi per la testa. Si manteneva in quinta posizione Champ de Bataille, dietro ai due estremi outsider Chateaudemalmaison e Treizor du Pilori, lasciando all'estrema attesa Flower of Love e Notti Magiche.  Al passaggio davanti alle tribune, Chateaudemalmaison palesava i primi sintomi della stanchezza e, in difficoltà sul salto, andava a urtare Champ de Bataille sulla stessa siepe in cui il grigio era stato coinvolto nella caduta nella Gran Corsa Siepi di Merano del settembre 2017. L'allievo di Romano vedeva sfumare qua la più piccola delle residuali chance di piazzamento, rinculando in coda al gruppo per poi fermare. Di converso, Champ de Bataille, ripresosi dal danneggiamento e trascinandosi dietro Flower of Love, iniziava il lungo rettilineo posto sulla dirittura opposta a quella di arrivo, risalendo posizioni su posizioni per andare alla caccia di un Brog Deas molto veloce nello scandire i parziali di gara. Non riuscivano invece a rispondere adeguatamente Meny Bay e Treizor du Pilori, presto nel mirino anche di Notti Magiche.
All'imbocco della piegata finale, in corsia esterna, Flower of Love si portava alla sella di Brog Deas ancora molto brillante in avanscoperta tanto da ripartire non appena invitato da Josef Bartos. Il portacolori della Montenegro entrava così in retta offrendo la concreta sensazione di aver risolto la partita con una lunghezza e mezzo sulla compagna di allenamento che precedeva, di egual misura, Champ de Bataille con a rimorchio Notti Magiche. Brog Deas saltava fin troppo radente l'ultima siepe, sbattendo con gli anteriori sulla componente secca della siepe. Non penalizzato in ricezione, accorciava comunque la falcata, permettendo a Flower of Love di riaffacciarsi all'esterno, ma soprattutto a Champ de Bataille, a cui veniva concesso il varco interno, di mettere in scena un vigoroso recupero finale. Il figlio di Dream Well riusciva infatti a cambiare azione e nei cento finali divorava il margine messo in cascina da Brog Deas, catapultandosi con coraggio nel varco millimetrico. Arrivo al cardiopalma con il Montenegro che finiva nella morsa di Champ de Bataille e di Flower of Love che lo superavano poco prima del palo di arrivo col grigio a bissare il successo della Gran Corsa Siepi di Milano e la femmina a rivelarsi gradita sopresa della corsa, a una lunghezza abbondante dal vincitore. Più indietro, Notti Magiche rendeva sempre più qualitativo il proprio curriculum pur incapace di inseguire i rivali nel tratto piano finale (sei lunghezze da Brog Deas, il distacco). Lontana, quinta, una deludente Meny Bay, letteralmente seminata sul percorso, davanti a Treizor du Pilori, ultimo a gran distacco.

"Brog Deas aveva provato la soluzione di forza, poi si è presentata Flower of Love, molto ma molto aggressiva, ma all'interno la sagoma grigia di Champ de Bataille, Josef Vana Jr, Josef Vana sr, per i colori locali della scuderia Aichner. Lo spunto, le immagini, di Champ de Bataille che viene a vincere la Corsa Siepi di Italia." Così commentava sul campo Manigrasso. Una vittoria che riportava Champ de Bataille sui livelli di Milano 2017, grazie a una calibrata monta di Vana jr che non si faceva cogliere dalle furie e sfruttava gli acciacchi di un monumentale Brog Deas. L'allievo di Holcak,  nove primavere alle spalle, contro tutto e contro tutti, ma soprattutto contro i ripetitivi infortuni che ne minavano la carriera, sfiorava la vittoria recriminando forse per un salto finale troppo radente e per aver fatto troppa selezione per effetto di un'andatura tutt'altro che soporifera. Holcak dimostrava la propria bravura e le proprie qualità, su cui ormai non ci sono dubbi, presentando una Flower of Love molto cresciuta rispetto alle precedenti edizioni, al punto da contendere la vittoria a due tra i più titolati siepisti d'Italia e non solo della nostra penisola. Notti Magiche assolveva al "compitino" di completare il percorso a contatto, portando a casa un lodevole quarto posto in Gruppo 1 senza però recitare quel ruolo che lo aveva contraddistinto nel 2016. Al figlio di Montjeu, rivitalizzato dopo l'acquisto Aichner nel 2016, andava comunque il merito di essere sempre presente nella top category con una regolarità invidiabile anche se poco premiata in termine di vittorie.
Meny Bay deludeva le attese, evaporando lentamente nel corso della gara e non gradendo le accelerazioni di Brog Deas che, con tutta probabilità, la escludevano dai giochi non permettendole di costruire la corsa come meglio avrebbe desiderato. Spettatori gli altri due.

Il vincitore: Si rinvia alla scheda da noi preparata nel marzo del 2018, consultabile al seguente indirizzo: http://ippicaostacoli.blogspot.com/2018/03/champ-de-bataille-fra-c.html

CHAMP DE BATAILLE, all'interno,
affianca BROG DEAS, dietro ai due
TREIZOR DU PILORI.
(Foto Arigossi).


Il culmine del doppio meeting iniziava a consumare la propria fiamma olimpica all'ingresso in pista dei partecipanti alla X Edizione del Grande Steeple Chase d'Europa (Gr.1). 4.600 metri da percorrere, sul percorso dello steeple grande per 23.000 euro scarsi al primo. Tappa fondamentale sulla via che conduce al Gran Premio Merano, massima aspirazione per gli ostacolisti tricolore e non. Appena cinque i concorrenti in gara, dopo il ritiro del Favero Vodka Wells, per una corsa che viveva sul tema Capivari vs Al Bustan, con la minaccia Guillaume Macaire a incombere per rappresentanza del mezzosangue (autre que pur sangDefit d'Estruval.
Era il sempre più sorprendente Al Bustan a conquistare il ruolo di favorito. La locomotiva di Stanislav Popelka, colori Lokotrans (importante società slovacca impegnata nel ramo ferroviario), offriva quale garanzia, per un rischio calcolato di scommessa, un rullino di marcia costituito da sei vittorie consecutive con la convincente quanto impressionante prova di rientro di venti giorni prima a Merano in cui, correndo a fari spenti, aveva risolto a proprio favore il confronto con Capivari dopo esser stato addormentato per 4/5 di gara. Imbattuto sulla pista di Merano, con spettacolare trionfo nell'edizione LXXVIII del Gran Premio Merano, l'otto anni da Medecis metteva in risalto tutto il lavoro del suo trainer, migliorando in modo esponenziale al trascorrere degli anni. Pessimo in piano a inizio carriera, Al Bustan vivacchiava in ostacoli fino ai sei anni in categorie medio basse con rare soddisfazioni. Schierato nel Grand National Svedese di Stromsholm del 2016, dove terminava secondo a distacco dietro a Kazzio (all'epoca campione uscente del Gran Premio Merano), inanellava un serie di risultati con forma crescente impronosticabili fino ai primi cinque anni di vita. Vincitore in categoria crescente in Repubblica Ceka, dava avvio nel maggio del 2017 a Wroclaw, Polonia, a una serie che non trova tuttora margini di arresto. Dopo aver vinto, per dispersione, il Grand National Svedese del 2017, si qualificava vincitore classico a Merano nel Creme Anglaise (L) dando seguito con Premio A.S.S.I (Gr.3) e Gran Premio Merano (Gr.1) con schemi di gara variabili ma sempre mettendosi in luce per i travolgenti speed finali. 
La monta di Jan Faltejsek, autentico mattatore della prima parte di riunione meranese e leader della locale classifica fantini del 2018, rendeva ancora più concreta la chance del soggetto che veniva appoggiato, con decisione, al betting pur avendo al cospetto due fior fiori di avversari.

Capivari, lucroso investimento di casa Aichner nella primavera 2018, vedeva salire a 5 a 1 la propria quota, pur essendo su due piazzamenti sulla pista altoadesina e aver preso confidenza sul tracciato. Cavallo di notevole esperienza, con una storia inversa rispetto a quella di Al Bustan, eppure apparso acerbo sui sieponi verdi della pista e con un passo monocorde da innescare, a traguardo ancora lontano, in una lunga progressione. Gioventù bruciante per questo ex allievo di Cottin, che conquistava risultati e somme di denaro tali da renderlo il miglior figlio fin qui generato dall'eroe della Gold Cup di Ascot ovvero Yeats (poker di vittorie nella più lunga corsa in piano nell'ippodromo della Regina d'Inghilterra nonché più volte eletto top stayer dell'anno in Europa). Vincitore a quattro anni della Gran Corsa Siepi di Auteuil (Gr.1), dopo una vittoria e tre secondi posti in Listed, oltre un terzo in Gruppo 3, vedeva a cinque anni deteriorare le proprie prestazioni (giunte all'eccezionale quota di 79 di rating francese, per intenderci, un punto in meno rispetto al massimale toccato da Rigoureux, probabilmente il più forte Macaire apparso a Maia), pur frequentando gli alti salotti dell'ostacolismo transalpino. Proposto in steeple a cinque anni, viveva una seconda parte di carriera piuttosto qualitativa che culminava nel successo nel Premio Conte di Nizza (L) a Cagnes-sur-Mer con successivo secondo posto in Gruppo 3 sulla medesima pista. Aichner decideva così di puntare forte sul soggetto, appartenuto a Xavier Kepa (stesso proprietario da cui era stato acquistato l'altro grigio Champ de Bataille), e lo affidava a Josef Vana sr per la riunione di Merano. Le prove di qualifica per testarne l'attitudine sulla pista apparivano però non prive di sbavature e soprattutto dimostravano di dover crescere ancora un bel po' per poter sperare di impensierire Al Bustan.

Guillaume Macaire, vincitore dell'edizione del 2017 del premio con Styline (rating 64), non stava a guardare e preferiva al mostro Le Costaud, vincitore in modo prepotente dell'edizione del 2016 (qualificata dai francesi con un valore di 66 di rating, pur avendo seminato per la pista il tedesco Kazzio reduce dalla vittoria nel Grand National Svedese) ma poi caduto vittima di grave infortunio, il più giovane Defit d'Estruval. Cinque anni da Balko, colori dell'italiana in territorio francese Tenuta dei Principi, imbattuto anche lui sulla pista, dove aveva corso nel 2017 aggiudicandosi nel più facile dei modi il doppio Vanoni (Gr.2) e Società degli Steeple Chases (Gr.2). Bello da vedersi in pista, falcata ampia e costante, agile sui salti, Defit d'Estruval costruiva soprattutto in Francia il proprio valore, non essendosi ancora incrociato a Merano con rivali probanti per la massima categoria. Una vittoria a Fontainebleau in siepi e un secondo in steeple ad Auteuil, in una condizionata riservata ai mezzosangue, costituiva suffiente preparazione per afacciarsi di nuovo alle pattern italiane forte di un rating di 65 punti (uno in più rispetto al compagno di allenamento Styline, trionfatore dell'edizione 2017). Era tuttavia la regia offerta da Macaire, l'allenatore scrittore, a rendere forti le chance del cinque anni che si scopriva controfavorito alla quota prossima al 3 a 1.

Il "Romano" Axel Lauteix, altro autre que pur sang, senz'altro in crescente stato di forma ma mai capace di insidiare i più forte del settore, e la new entry Volcancito, altro ex Xavier Kepa, acquistato da Orfeo Bottura a fine maggio per 13.100 euro, costituivano i due estremi outsider con valori rating francesi prossimi al 55 con regole d'ingaggio all'insegna della parsimonia e con un premio al palo sicuro in virtù della scarsa adesione alla prova.

L'esecuzione dello spartito del gruppo (piuttosto che complesso), con la "G" maiuscola, equino prevedeva la presenza di due potenziali front runner per una corsa dal ritmo acceso fin dal via per indurre qualche grattacapo al tradizionale schema di gara addormentato tipico di Al Bustan. Capivari, non supportato da luogotenenti come nelle uscite precedenti, prendeva subito l'iniziativa col Macaire Defit d'Estruval subito in scia. Restavano a guardare gli sviluppi del caso, con la speranza di colpi di scena, il Romano Axel Lauteix e il Bottura Volcancito al cospetto di tre primi attori della categoria. Jan Faltejsek, in sella ad Al Bustan, faceva però subito capire che la musica era cambiata. L'otto anni della Lokotrans si affacciava fin dal via sulle prime posizioni e andava, addirittura, in testa al salto dell'oxer grande superato con grave difficoltà dal fin lì battistrada Capivari, che rischiava seriamente la caduta con un mezzo scarto dall'interno verso l'esterno pista.
La scelta di puntare sul ritmo veniva dunque cancellata a metà gara dalla coraggiosa mossa di Al Bustan che, con prepotenza, si incariva lui stesso di menare le danze, accompagnato da Axel Lauteix uscito alla grande dall'oxer e risalito dalle ultime alle prime posizioni con un balzo.  Vana jr provava a riprendere la testa, ma Al Bustan imponeva un'altra tremenda accelerazione al passaggio davanti alle tribune, soluzione che veniva definita da Manigrasso quale "un insolito momento". La mossa portava Axel Lauteix a perdere gradualmente brillantezza. Seguiva invece le mosse dello slovacco Defit d'Estruval, con Capivari al gancio quindi Volcancito. "Letteralmente sconquassato lo schema di corsa" constatava, piuttosto stupito, lo speaker sull'ultimo passaggio del doppio travone. Al Bustan con la convinzione del più forte filava via, poco interessandosi dei rischi connessi a una soluzione del genere.
Defit d'Estruval tentava l'avvicinamento al battistrada dopo il verticale ma, senza dare l'impressione di spendere energie, il Lokotrans reagiva. Capivari, a fatica, cercava di resistere al ritmo infernale e costringeva Vana a un tentativo che rispondeva bene al suo cognome d'anagrafe. Perdevano contatto gli altri due. Al Bustan, tutto in mano all'ingresso in dirittura, induceva Faltejsek a voltarsi per controllare i rivali. Non riusciva a intervenire Defi d'Estruval, desisteva Capivari. Applausi a scena aperta dopo l'ultima per Al Bustan che coglieva il secondo Gruppo 1 della sua carriera, per la settima vittoria consecutiva. Costretto ad adeguarsi al secondo, a cinque lunghezze, un brillante D'Efit d'Estruval. "Solo" terzo, a sedici lunghezze dal vincitore, Capivari completamente surclassato dal vincitore, tanto forte da fare il diavolo a quattro contro ogni più ragionevole convenienza. Molto positivo, dati i valori in campo, Volcancito che limitava i danni. In regresso Axel Lauteix che pagava a caro prezzo anche la scelta di andare a contendere il comando ad Al Bustan, soluzione letale quando si ha davanti certi soggetti. Poco da fare per chiunque contro un Al Bustan con una forma che appariva, addirittura, superiore a quella del 2017. Davvero complimenti al team e al suo allenatore. Bene Macaire, anche se all'asciutto di vittorie. L'asso francese saprà pescare altre soluzioni in vista del Gran Premio Merano forte di una scuderia con la "S" maiuscola. Capivari da rivedere forse in siepi dove però Aichner dispone già di ampie soluzioni. Interessante Volcancito, soprattutto alla luce della somma spesa da Bottura per aggiudicarsene le prestazioni.

Il Vincitore: consultare il link http://ippicaostacoli.blogspot.com/2017/11/vincitori-classici-al-bustan-cura-di.html.

JAN FALTEJSEK e STANISLAV POPELKA
gongolano facendo coriandoli degli avversari.
(Foto Arigossi).

Questa, signori miei, la storia del meeting ostacolistico dei gran premi di Merano 30 giugno - 1 luglio. Buone vacanze a tutti gli operatori.