venerdì 30 gennaio 2015

Statistiche del mese di Gennaio.

DAL SOL AL TRAMONTO: I MARZIANI FAN SALTI A SAN ROSSORE.

A Cura di Matteo Mancini.

Corsa Siepi dei 4 Anni, Listed Race.
Kisanji al comando, Relco Sud Ovest con paraocchi australiano,
all'esterno Moqorro, dietro High Master.
(Foto di Simone Soldani).

Si chiude il primo mese di vita del blog, quasi mille contatti al momento e tanto divertimento nel vedere le corse (a parte l'infausta, per svariate ragioni, giornata del 25 gennaio dove peraltro non ero in pista) e soprattutto nel redigere gli "articoli".
Non si è visto un livello stratosferico in pista eccettuati alcuni casi. Cinque riunioni di corse con quattordici prove ufficiali, più due qualifiche disputate da due concorrenti cadauna (uno di questi non ha ancora corso). Le corse in siepi sono state dieci, cinque delle quali riservate ai cavalli di quattro anni. Appena tre le corse in Steeple-Chase e una in Cross Country riservata ai Gentleman Riders, Amazzoni (assenti) e Patetentati Fise. Tutte le prove si sono svolte sui 3.500 metri, eccetto quella in cross ridotta di trecento metri.

I cavalli scesi in pista sono stati settantuno, più due ritirati sul campo: il mezzo sangue Star de Cochet e il quindicenne Quiquoqua, per un totale di 73 soggetti. Tre di questi hanno disputato tre prove sulle cinque previste nelle varie riuonioni, si tratta dei cavalli maggiormente impegnati: i fucsia Kisanji e Barnabo e miss maratona Maratory per i colori di Roberta Scala. Ventisette sono invece stati coloro che hanno preso parte a due prove. Per gli amanti dell'alfabeto si va dalla "A" dell'ex Dormelliano Achen alla "Z" dell'ex Aga Khan Zaiman, due allevatori che hanno fatto la storia dell'ippica mondiale. Due nomi su tutti? Ribot e Shergar, scusate se è poco...
Bene proseguiamo. Dei settantuno Paolo Favero ne ha presentati ventotto, tradotto in percentuale circa il 40%. A inseguirlo c'è il grande amico Eros Ostanel, suo allievo e discepolo, con undici cavalli. I due, messi insieme, costituiscono una forza pari, al momento, al 55% dell'intero movimento. Dominio incontrastato quindi e chi ha maggiori mezzi a disposizione... beh, fare due più due uguale quattro è una questione di matematica. A inseguirli c'è l'ex Jockey pupillo di Paolo Favero, ovvero Raffaele Romano (cui fa da spalla Ilaria Saggiomo) che ha presentato sei cavalli, circa la metà di quelli di Eros. 
I due maestri Francesco Contu (il grande decano degli allenatori ostacolisti italiani) e Josef Vana Sr (tra i numeri uno in Rep. Ceka) sono quasi restati a guardare (il primo in verità non tanto visto che ha mandato un tornado in pista proprio nell'ultima corsa del mese), facendo correre cinque cavalli a testa. Da segnalare l'entusiasta e appassionatissima Ilenia Nero con quattro cavalli a capeggiare il gruppo degli inseguitori dove si trova anche il coraggioso Di Dio (solitamente impegnato nelle corse in piano) che ha mandato a saltare tre dei suoi cavalli. Tre sono stati i cavalli anche dell'ospite polacca Rogowska, uno in più rispetto al colonnello Satalia. Un solo cavallo per il vincitore dell'ultima Gran Corsa Siepi di Grosseto Tuma, idem per l'ex fantino in piano Acuna e per Simone Pugnotti, figlio d'arte nella disciplina. Si è poi rivisto, proprio nell'ultima giornata, Aldo Locatelli, con una cavallina allevata dai Brivio Sforza. In totale, quindi, tredici allenatori + Ilaria Saggiomo che ha iscritto in corsa Liebe Boy mettendo il proprio nome al posto di quello del Raf.

Dalla Rogowska a Romano i risultati non cambiano.
SOPRAN POKEER. 
Ospite polacco di allevatore italiano. (Foto M.Mancini).

Veniamo ora alle scuderie. Ventidue giubbe fucsia, spesso in terzetto, a galoppare nel verde. Dominio quindi di Paolo Favero (doppiette a non finire, persino una tripletta manco fosse Oleg Salenko in una famosa partita di Usa 94), non poteva essere altrimenti. Gli altri colori più rappresentati sono stati i giallo-rossi di Eros Ostanel con nove cavalli. Quattro per l'austriaco Axel Ambruschitz, più orientato alla qualità che alla quantità. Tre per la Statek Chyse, scuderia decisamente grossa ma ancora a lavorare a Pardubice in vista dei Gran Premi. Tre anche per Ilaria Saggiomo, impossibilitata a far vedere il proprio valore complice una scolaresca equina abbastanza ciuchina. Solo due per la D'Altemps che ha ridotto in modo sensibile il proprio apporto, sembra che abbia ceduto anche Uvea a Paolo Favero. Gli altri in pista con grande entusiasmo, ma con poche disponibilità o, in altri casi, con scarsa propensione al rischio. Risultato finale dell'equazione? Scontato... Paolo Favero vince, da allenatore, qualcosa come tredici corse su quattordici. Dominio assoluto, con en plein sfumato proprio nell'ultima corsa del mese e vittorie nella XXX Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3) con Sol Invictus e nella Gran Corsa Siepi dei 4 Anni (LR) con Kisanji. A gioire di più però, seppur non da un punto di vista economico, credo sia stato Francesco Contu che ha fatto saltare il filotto al collega mandando in pista quello che ha dato l'impressione di essere un tornado. Tramonto a Ivry ha vinto di dodici lunghezze con il fantino che non l'ha mai chiamato al maggiore impegno. E' da rivedere alla prossima, ma la sensazione è che sia un potenziale campione. Paolo Favero si sarà morso un labbro, ma ha ancora riserve a cui attingere. Da segnalare, sempre per Contu, i due secondi posti di Signor Tiziano.
E gli altri...? A guardare... No, non è proprio così. Eros Ostanel ha centrato svariati secondi posti con Relco Sud Ovest, Notti Magiche e Little Bruv, non è andato male neppure Giant Hawk. Saprà sicuramente farsi valere a febbraio, almeno glielo auguriamo. Hanno deluso alcune sue nuove scelte in modo particolare Intermath e Sympathyforzedevil.
Plauso, rapportato al materiale a disposizione, anche a Ilenia Nero, soprattutto per l'ottimo secondo posto di Chiaromonte poi caduto nella Gran Corsa Siepi quando avrebbe potuto dire la sua. Achen ha corso male, bene invece Albina, interessantissima e in pista su un terreno sembra a lei non troppo congeniale.
Male tutti gli altri anche se c'è chi ha delle scusanti. Giuseppe Satalia ha a disposizione solo due cavalli, peraltro piuttosto scorbutici e di difficile interpretazione. Meglio, a gennaio, Fata Birichina rispetto a Lorenzo d'Arcadia, c'è da lavorare. Risultati peggiori per Jozef Vana che invece il materiale ce l'avrebbe. L'allenatore ceko si è reso protagonista di tre spedizioni fallimentari ottenendo come miglior piazzamento un quarto posto con Taquari. Davvero poco. Gli altri sono stati quasi spettatori attivi in pista, molti di essi neppure piazzati nel marcatore. Delusione soprattutto per il duo Raf Romano e Ilaria Saggiomo, un solo piazzamento su sette corse ottenuto da Smart Casual in virtù di una sapiente interpretazione di Raf Romano. Un bel terzo posto, ma null'altro.

CHIAROMONTE ha rischiato di far tramontare il sol prima ancora di affacciarsi a Ivry.
(Foto di Matteo Mancini).

Veniamo ora alla sezione dedicata ai fantini. Sedici in pista con Jozef Bartos che è l'unico ad aver preso parte a tutte le prove. Tredici corse, sei vittorie per il ceko, poco meno della metà. A inseguirlo è il connazionale Vana Jr che ha centrato tre vittorie in dodici prove (un quarto), segnalandosi però anche per la brutta caduta (per fortuna senza conseguenze) di Enzio alla prima prova in steeple-chase della stagione quando è andato a tamponare Union du Bosc rischiando di innescare un groviglio. Nella manovra ha pagato dazio anche Thomas Pastuszka su Sopran Best caduto incolpevolmente.
In terza posizione abbiamo Sylvain Mastain, il francese, partito come un missile nelle prime due riunioni con due vittorie, ma poi costretto ad abbandonare i cavalli più qualitativi ai colleghi. Grande inizio e sempre bravo, migliorato anni luce. Sono state nove le sue corse (sei i piazzamenti oltre ai due centri grossi).
Un successo per Dominik Pastuszka, che ha saltato le prime giornate, rientrando in modo carico. Cinque corse, una vittoria e tre piazzamenti. Non male.
Luigi Maceli, un po' come Davide Satalia, è costretto a far di necessità virtù. Poche monte, quattro a testa (col Satalia sempre su cavalli di famiglia), nonostante le qualità dimostrate sul campo (specie Satalia che dopo i successi ottenuti in casa Favero lo scorso anno è finito nel dimenticatoio degli allenatori, non se ne capisce la ragione). Maceli ha però avuto la soddisfazione di aggiudicarsi il Pr. Balorain in modo autorevole. Speriamo di rivederlo più in pista, per lui una vittoria e un piazzamento.
Undici ancora a bocca asciutta. Tra questi figura l'espertissimo Dirk Fuhrmann, il tedesco ha corso undici volte ed è stato forse penalizzato dalla scarsa vena della Scuderia Ostanel. E' stato il terzo fantino più impegnato, solo quattro i piazzamenti, tanti quanti quelli di Emmanuel Reinhardt (nove corse) che ha perso la grande occasione offerta da Chiaromonte cadendo alla siepe mobile nella Gran Corsa Siepi di Pisa.
Tra gli altri Davide Columbu ha totalizzato tre piazzamenti in nove gare, molto bene Jan Kratochvil, fantino che viene sempre impegnato pochissimo (quattro volte) ma che va quasi sempre al marcatore (tre piazzamenti). Due piazzamenti per Satalia, uno solo per l'allievo Ivan Cherchi, che però si è visto solo in due occasioni, e per Julio Reinhardt (con cavalli impossibili). A uno c'è anche Raf Romano, il trionfatore delle ultime stagioni e che credo sarà bello carico per far vedere il proprio valore (non che debba dimostrare qualcosa, però quando si corre... si corre!). Il bresciano è in tredicesima posizione al momento, contando i piazzamenti ottenuti. Dietro di lui ci sono l'allievo Manuele (due corse e un piazzamento), Thomas Pastuszka e Abdil El Rherras mai piazzati, quest'ultimo con la scusa (giustificata) dei cavalli avuti a disposizone.

EL RHERRAS è ultimo nella classifica fantini, ma ha delle scusanti.
(Foto M.Mancini)

Archiviata la componente agonistica e di immediata percezione, passiamo al dietro le quinte. Due cenni dovuti a coloro senza i quali le corse non si potrebbero fare. Coloro che si sobbarcano spese ingenti, investono con passione, spesso azzardano spendendo capitali di cui non sanno il fine data l'altissima componente aleatoria legata al mondo dei cavalli da corsa. Sto parlando degli allevatori. Sono 33 gli quelli italiani a esser stati rappresentati in pista. Prodotti dunque italiani, poco meno della metà degli scesi in pista. Non tutti questi cavalli sono nati in Italia ma devono esser comunque ritenuti tali per la provenienza dei capitali e per i luoghi scelti per la crescita dei foal. Per gli allevatori i premi messi in palio dall'Unire sono molto più bassi rispetto a quelli offerti ai proprietari e soprattutto per averne diritto si deve arrivare nelle prime tre posizioni. Gli allevatori stranieri, invece, non percepiscono euro.
Gli allevatori ad aver visto scendere a San Rossore il maggior numero di prodotti sono stati in cinque, tutti con due cavalli: Blueberry S.r.l., La Nuova Sbarra, Razza Dormello Olgiata, Antezzate e il "piccolo" Luca Ciampoli.
A togliersi le maggiori soddifazioni sono stati il sig. Frascatani della Sc. Julia G. (vincitore de La Gran Corsa Siepi di Pisa) e la Compagnia Generale con due vittorie a testa, il primo con Sol Invictus, la seconda con Barnabo (cavallo più in forma della riunione insieme a Kamikaze de Teille). Una vittoria a testa per Rosati Colarieti (Likhita), Blueberry Srl (che compensa con Sadoshi le fughe di Maratory) e per la scuderia Vittadini che ha potuto gioire per il successo di Romis. Zero vittorie, ma piazzamenti utili che portano soldi nelle casse anche per La Nuova Sbarra (tre piazzamenti grazie al generoso Moqorro e a Giant Hawk) che guida il drappello degli inseguitori, seguita dal "piccolo" Sig. Pratesi che col grigio dal mantello tendente al bianco Magica Vita bussa ai portoni dell'Unire per due volte imitato nel gesto da Agr. Ficomontanino (esultante per Relco Sud Ovest, presente nella foto di apertura) e dalla All. St. Petersburg (riferimento a Signor Tiziano), nome peraltro che cita un famoso cavallo impegnato nei cross country rivale ostico sia per Fatal Mac che per Asselin e Lutin de Bordes un po' come la femmina Antezzate che... ora non ricordo chi fosse il proprietario...
Un piazzamento anche per Razza Dormello Olgiata, Giuseppe Pacciani che ha mandato alla carica Il Re Tritone, appunto l'Antezzate, seguita dalla C.I.T.A.I., Ciampoli (Sopran Slaker ce l'ha fatta), Renato Mercuri, la Razza Latina e Az. Agr. il Tiglio.

CASTA FIDES ultimo prodotto dell'allevamento FRASCATANI,
è fratellastro per linea paterna di SOL INVICTUS. Futuro da siepi?
(Foto M.Mancini).

Chiudiamo con gli stalloni. Sono 63 gli interessati, impossibile ora descriverli tutti, sarebbe troppo lungo...
Gli stalloni che hanno avuto il numero di discendenti più volte in pista sono stati Observatory, il quale è stato rappresentato quattro volte su quattordici corse, poco meno del terzo - i due i cavalli a rappresentarlo sono stati Maratory e Little Bruv- e Johnny Red Ker, tuttavia coinvolto in sole tre corse (in una aveva entrambi i suoi discendenti il c.d. doppio Sopran: Sopran Pokeer e Sopran Slaker). Due soggetti in pista pure per Shirocco (Rocsi e Sadoshi), il grande Montjeu (Notti Magiche e Tramonto a Ivry), High Chapparal (High Master e Signor Tiziano), Aussie Rules (Magica Vita, Salar Fircroft) e a chiudere con Oratorio (Size e Zaiman).

Il grande MONTJEU stallone non più
disponibile nella monta, qua in posa crosser.
(Foto reperita su Internet).

Gli stalloni che hanno visto vincere i loro prodotti sono stati King Charlemagne (Sol Invictus) e Nayef (Barnabo) entrambi con due vittorie con un prodotto a testa. Una vittoria quindi per interposto cavallo per Shirocco e Teofilo che vantano anche due piazzamenti a testa, una vittoria e un piazzamento per Bushranger (Locky Taylor in realtà ne ha vinte due di corse, una carezza sperando che possa guarire quanto meno per stare al prato), "tornado" Montjeu, Muhtathir, Windsor Knot e Royal Applause. Un solo successo, ma niente piazzamenti per Dyhim Dyamond, Rakti e Assessor.

Bene, per gennaio è tutto. Vedremo come evolveranno le cose a febbraio

A TUTTA FORST, ma ricordate sempre SIZE,
beh... è un figlio di ORATORIO e PRIMISSIMA.
(Foto Matteo Mancini).




giovedì 29 gennaio 2015

Tabellino quinta riunione ostacoli. Ippodromo San Rossore, Pisa. 29.01.15


PAOLO FAVERO HA PERSO IL CONTU: TRISTEZZA PER L'EN PLEIN TRAMONTATO.

A cura di MATTHEW MANCINI.

ASPETTANDO IL CROSS COUNTRY.
Van inglesi sulla pista opposta, quella dove un tempo si svolgeva parte
del Cross di San Rossore.
Omaggio ai fantini che hanno fondato Barbaricina, Rook in testa. (Foto M.Mancini).

Giornata minacciata da una pioggia fine, ma battente nel mattino del 29 gennaio. Presenza a rischio per molti spettatori, ma non per il sottoscritto. Non posso mancare l'approccio, così premunito di impermeabile, immancabile chapeau, macchina fotografica e programmino di giornata, mi lancio al galoppo a bordo di un Alfa di annata e supero con uno slancio i cancelli (classico ostacolo nelle prove cross) della struttura proprio mentre dal campo risuona l'inno di Mameli. Il cielo non terso decide di graziare la riunione e alza bandiera bianca, contrariamente alle regole dettate dagli starter, si corre. La bandiera infatti viene sventolata alla pioggia che arresta il proprio corso e lascia traccia di sé solo nel terreno: leggermente pesante.
Pubblico però delle grandi occasioni, come soleva dire un certo Claudio Sottili, cronista delle imprese sportive nell'impianto Kennedy di Tirrenia e poi passato a Radio Montecarlo: cinque spettatori, come i partenti della GRAN CORSA SIEPI DI PISA. Anzi no, sono quattro dopo i ritiri del  quindicenne Quiquoqua e di Sopran Best nonché dopo l'abdicazione di Bonacina che lascia il compito a Luca Carminati di incarnare il ruolo di Deledda in un famoso palio di Siena vinto da Aceto nel 1992 dove, con Galleggiante, raggiunse il record delle quattordici vittorie: "un record, veramente..." come disse il Masoni in presa diretta. 
Andiamo allora a vedere i Cavalli al Tondino del Premio Leap Year, prova in cross-country sui 3.200 metri e credo prima prova in ostacoli riservata ai gentleman, come minimo, degli ultimi venticinque anni a San Rossore. Impossibile fare gioco, scuderia fucsia nettamente favorita, ma attenzione a Tweety Kash, cavallo allenato da Raf Romano, l'unico che potrebbe ambire al successo. Favero lancia la sfida al suo ex top jockey dicendogli: "Ogni siepe è un traguardo!". Scommettitori a vedere la corsa, date le quote improponibili per fare gioco, salvo tentare di scommettere su New Girl affidata a Lancini.

Raffaele Romano & Ilaria Saggiomo già alle prese con una
gabbia di siepi (in pista l'affronteranno per due volte, da qui doppia gabbia)
 prima ancora di arrivare al tondino dove si è già
avvantaggiata NEW GIRL (Foto M.Mancini)

Cronaca: Peprna subito scatenato. Uvea va in testa a ritmo sollecito, tirandosi dietro il compagno di colori Missed Approach, con Tweety Kash che deve rinunciare al suo tradizionale schema di corsa. Subito fuori corsa New Girl quasi intenzionato ad assaggiare il vecchio percorso tra le pinete. Marannini così commenta: "Uvea che la prende sempre piuttosto allegra, saltando in maniera radente... prende il passaggio obbligato... doppia gabbia e via!" La corsa non muta schema. Peprna a fare vedere i muscoli a Belluco che insegue, Tweety Kash terza, in coda New Giiiirl. Uvea batte con gli zoccoli sul cancello, a Pisa "staccionata" ma è sicura e prosegue indenne, puntuale il commento dello speaker: "sempre piuttosto vitale... eccoli i tronchi". Uvea affronta la seconda piegata a gomito con un margine di sei-sette lunghezze sul Belluco, staccato in terza Tweety Kash che all'entrata però sbatte su un colonnino e Carminati cade in maniera goffa prima della gabbia di siepi, affrontata per la seconda volta e dunque doppia. Strada spianata per Uvea. Peprna non sbaglia niente, è perfetto, si volta a controllare più e più volte il Belluco, quasi a spronarlo. Attenzione allo scosso di Tweety Kash che pare lo Young Hustler del National vinto da Richard Dunwoody. La cavalla taglia il percorso con una diagonale da cross straordinario di Cheltenham e va a mano contraria dove i due fucsia stanno per arrivare. Se ne accorge anche il Marannini che dice: "A dire la verità sto controllando Tweety Kash e New Girl di dietro". La francese li attende, quindi svolta e se ne va davanti a loro, con Peprna che pare chiamare il Belluco. Alla fine Missed Approach affianca il rivale dopo l'ultima siepe e i due tagliano il traguardo come in un famoso finale della Motorola al Tour de France. Primo Missed Approach, secondo Uvea, con calma arriva poi Lancini a chiudere il percorso.

Il Commento di Mancini: Corsa simpatica.

Alla Cassa: Perché c'è chi ha giocato?

Premi: Vittoria per Riccardo Belluco.

Si studia gli ostacoli del tracciato. Il Belluco è ancora alla doppia gabbia di siepi.
(Foto M.Mancini).

Alla seconda corsa in scena al prato degli Escoli spazio a una prova in piano per velocisti sui 1.200 metri. In pista tre grandi appassionati di ostacoli, come avevamo anticipato. Abdel Haq Basem tiene nascosto il proprio pupillo, un po' come Megalodon nella riunione dell'ultimo Gran Premio Merano, il cavallo appare dopo che gli altri sono già entranti in pista. Migheli sembra quasi voler suggerire: "Con calma e che furia c'è..." Gli altri due sono un Dormelliano il cui nome farebbe orrore a Federico Tesio, l'altro è un Cirini stellare: Secolo Mercuriano. Completano il campo un Razza dell'Olmo e un Guidi.
Dirittura spettacolare con tre cavalli schierati a ventaglio, di dentro Secolo Mercuriano, l'unico fuori dai giochi è Camille Belle. Migheli a braccia e frusta per respingere Kostabi e il Dormelliano. Kostabi va sul giallo-blu, affonda deciso con l'interprere di Ricky Menichetti che cerca di limare il gap, ma la baia oscura munita di paraocchi australiani non si prende. Vince LADY SAN ROSSORE per i colori di Abdel Haq Basem, di cui ricordiamo, tra gli altri, i siepisti Arbia, Blu Wells, Fonte delle Fate, ma soprattutto Seminole Shield. Gran successo per chi, come dice giustamente Enrico Querci, qui è di casa.

Il rientro del PR. San Pierino, ancora tre cavalli quasi si giocasse a sette (infatti
è la prima di una progressione di sette foto).
LADY SAN ROSSORE, poi FOR ME ONLY e KOSTABI.
Nella foto una Lady in pista. (Foto Matteo Mancini) 

Si arriva al Premio Tilborgh, no... niente a che vedere con il mitico Cyborg che prese parte al Gran Premio Merano e che poi generò, tra i tanti, un trio di cavalli come il grande Skyborg, la vincitrice clamorosa Cyborga in un premio Ezio Vanoni che vide Thomas Leppek trionfare e soprattutto Cyborgo che tentò persino le insidie del GRAND NATIONAL di AINTREE. A proposito di Leppek, che ricordo in sella a Don Artek, era era solito andarsene non appena finiva la sua unica corsa, un po' come Pavel Peprna che dopo aver subito l'irresistibile spunto di Missed Approach  si appresta a lasciare il campo, senza vedere la corsa, anche perché il suo Alpha Prim è stato ritirato. Guarda la corsa anche il Marchese Guglielmi, che studia così gli avversari del suo Salar Fircroft, lasciato nei box per risparmiarlo in vista dei prossimi impegni. Cinque al via allora con Jozef Bartos chiamato a dimostrare che con certi cavalli Romis non può certo correre. Ne è convinto anche Marannini che dice di preferirlo alla scuderia. Noi, invece, ci eravamo sbilanciati sulla coppia Barnabo e Notti Magiche, a nostro avviso assai superiori rispetto a un cavallo che avevamo definito non adatto ai Gran Premi. Completano il campo, con quote da piazzati assai alte, Well Dressed e Size. Andiamo in cronaca e vediamo se avevamo toppato, come detto, nel pregara, altrove.

La Cronaca: Fase di studio. Nessuno che vuole prendere l'iniziativa. Si ritrova in vantaggio il Vana, poi però Romis passa proprio davanti al palo di arrivo e va in testa su Well Dressed indi Barnabo a largo Notti Magiche in corrispondenza dello schermo gigante e in coda Size. Nessuno accadimento di rilievo fino a quando si inizia a fare sul serio. Romis è ancora in vantaggio dopo la siepe mobile. In curva, sulla retta di fronte, il Vana va a insidiare il leader in un bel salto con quattro in linea. Il terzetto di testa, come da programma, allunga. Barnabo in corda, Romis al centro, opera lo spunto esterno Notti Magiche. Stringono i denti gli altri due, anche se Well Dressed è assai restio a mollare. Alla penultima siepe Romis  è già battuto, spetta allora a Barnabo mantenere la costante Favero. Notti Magiche tenta però di far vedere che vuol rompere l'egemonia dell'amico-rivale. Più indietro Romis si ritrova a dover respingere Well Dressed. Vicino, ma non in grado di intervenire Size. Puntuale il commento dalla cabina di regia: "Ancora Paolo Favero che è imbattuto..."

Il Commento di Mancini: Buona corsa. Barnabo dimostra l'ottimo stato di forma e vince bene. Buono Notti Magiche che ci ha provato con Dirk Fuhrmann. Non delude Romis, forse lo saranno stati gli scommettitori, ma i valori dimostrati anche su altri campi sono questi. Corre invece alla grande, viste le qualità e i 3.500 metri in siepi, Well Dressed, cavallo presentato anche in cross. Size conferma il suo valore attuale, la speranza è di vederlo crescere.

Alla Cassa: BARNABO, NOTTI MAGICHE, ROMIS.

Premi:  Vittoria per Paolo Favero, proprietà e training, e per Jozef Vana Jr.

Esito Pronostico del Mancho: Accoppiata presa.

Il riso di NOTTI MAGICHE, figlio di Montjeu.
(Foto di Matteo Mancini).

Eccoci giunti al main event, il Balorain, non tanto per il premio offerto al primo, ma per il livello tecnico della corsa. Campo di partenti all'insegna dell'incertezza più totale. Gli amanti degli stadio intonerebbero un "Ballando al Buio" subito seguito da un "Sorprendimi". Dieci al via, atmosfera sempre plumbea manco si fosse al crepuscolo. Favero a caccia dell'en plein, ne schiera quattro, due per Eros Ostanel, poi un Romano alla prima, quindi Fata Birichina del colonnello, un cavallo di Di Dio e a chiudere, col nove, un allievo di maestro Contu con croce di Sant'Andrea di Amalitiana memoria, ma dai colori giallo e verde. I favori degli scommettitori cadono a sorpresa proprio su quest'ultimo cavallo, al debutto nella specialità dopo mediocre carriera in piano. Se ne accorge anche lo speaker Marannini che parla di voci di corridoio entusiaste dopo averne scorto i lavori mattutini. Lo stesso lad abbozza, a qualcuno sparso tra il pubblico, "provalo". Un occhio a Zaiman, un altro a chi porta il nome di uno che le sigarette ne fuma accendendone una e spegnendole l'altra, ovvero il Magog Costantine. Attenzione quindi per Solar Focus e per Fata Birichina. Qualcuno è tentato da Il Re Tritone, varie scuole di pensiero rispecchiate anche dalle quote interessanti mostrate dal totalizzatore: non c'è un favorito scontato, si profila una corsa molto interessante. L'unico a pagare, qualora arrivasse, è Sopran Pokeer. Andiamo in cronaca.

Cronaca: Romano modera subito Sopran Pokeer che strappona, lo tiene coperto vista anche la precedente corsa. Situazione analoga per Davide Satalia, che ha da fare per arginare l'impeto di Fata. Tutti cercano di andare dice lo speaker, la sensazione del sottoscritto è che nessuno voglia andare in testa. Ci si ritrova allora Il Re Tritone seguito da un plotoncino compatto da cui si distanzia Zaiman tenuto nascosto da Columbu in coda al drappello di qualche lunghezza. Nella curva a mano sinistra Davide Satalia sembra quasi staffato, pare non controllare la sua cavalla e va a largo de Il Re Tritone subito infilato all'interno dall'altro giallo-verde Tramonto a Ivry. I tre sono seguiti dal numero tre di Constantine, poi Sopran Pokeer accompagnato dal giallo-rosso Little Bruv e da After the Goldrush a un paio di lunghezze Solar Focus, più staccato Carioca Black distante Zaiman. Al passaggio davanti alle tribune serra sotto Solar Focus che sfila After e si accoda a Constantine. Alla prima siepe della dirittura opposta a quella di arrivo, Tramonto a Ivry accelerà e fa selezione. Gli vanno dietro in cinque con Il Re Tritone a capeggiare i vari Fata Birichina, Constantine, Sopran Pokeer, Little Bruv e Solar Focus in risalita. Il Re Tritone prova a insidiare Tramonto prima dell'apice della curva finale. Davide Satalia è bravo a portare sotto Fata Birichina, sfila la frusta per dare battaglia, più attardati gli altri che devono recuperare metri capeggiati da Constantine. Dominik Pastuszka spinge e manda in curva per provare a dare pressione a Tramonto a Ivry. Luigi Maceli però è comodo in vantaggio e gestisce bene la corsa. Fata Birichina è terza, gli altri più indietro. Si meraviglia lo speaker che dice: "Tramonto sta allungando, sembra fermo il suo interprete con le mani".
Tramonto a Ivry è impressionante in avanti, sembra scherzare con la compagnia. Il Re Tritone è stoico all'inseguimento, ci prova anche Fata Birichina, Constantine è macchinoso nel trovare l'ingambata giusta, più indietro Little Bruv e Solar Focus quasi fuori quadro, con Josef Vana Jr che sposta all'interno la sua scelta, piuttosto tonica. Maceli si gira a riecheggiare un certo Camici. "C'è solo da andare di là per andare alla cassa" abbozza Marannini prima dell'ultimo salto. Tramonto salta con l'agilità di un gatto e fa passarella nel finale, incontrastato sebbene l'argentino giocasse in difesa. Un grande Il Re Tritone è ancora secondo sull'ultima siepe, ma ormai ha speso energie e cade preda di Little Bruv e Solar Focus in grande rimonta. Vince per dispersione Tramonto a Ivry, con Maceli che non muove mai le mani. Qualcuno, sotto la tribuna, corre come un matto nello spigolo angolare destro, in basso, e ne ha ben donde... Little Bruv e Solar Focus vengono a fare l'arrivo, mentre per il quarto c'è una foto pazzesca con Il Re Tritone che è mostruoso e la spunta di una narice su Constantine, lungo lo steccato vicinissimo Davide Satalia, gli altri non pervenuti ma attenzione a Zaiman alla prossima, la sensazione è che abbia preso confidenza con gli ostacoli.  Favero perde il filotto fermandosi a tredici come un certo fantino di piazza del campo.

Commento di Matteo Mancini: Una volta qua sull'erba di San Rossore c'era un certo grigio chiamato Tramonto sull'Arno, figlio di Terra di Siena, quest'oggi si è rivisto quello che sembrerebbe un grande campione. Sono d'accordo col commento di Enrico Querci che avvicinandosi a Maceli afferma: "E' Nata una stella!" Vittoria impressionante come era capace di fare Francesco Contu quando mandava in pista i cavalli di un certo Pais. Corsa molto ma molto bella, la più bella in ostacoli fin qui vista a San Rossore in questa stagione.
Grande prova de Il Re Tritone cavallo da vendere che ha però venduto cara la pelle, ottimo Davide Satalia ma la cavalla oggi non ne aveva a sufficienza. Bella dirittura anche per Solar Focus che ha regalato un po' troppo, ma oggi per vincere ci voleva un marziano. Attenzione, per la prossima, a Zaiman che secondo me non ha corso in modo convinto.

Alla Cassa: TRAMONTO A IVRY, LITTLE BRUV, SALAR FOCUS.

Premi: Vittoria per la scuderia Topeeka, training di Francesco Contu, interpretazione di Luigi Maceli (primo fantino italiano a vincere alla quattordicesima corsa in ostacoli della stagione italiana).

Esito Pronostico del Mancho: L'avevamo detto: "le corse in siepi sono un'altra cosa", difficile era scommettere per chi non è addetto ai lavori mattutini e così è stato. Corsa comunque molto bella e divertente. Un bravo a Contu per la preparazione di un cavallo mai piazzato in piano. Bravo davvero, ma non lo si scopre certo adesso! Nota di colore, il cavallo è fratellastro per linea paterna di un certo Sharpmon vincitore della GRAN CORSA SIEPI DEI 4 ANNI. Lo stallone è Montjeu (un primo e un secondo per i suoi figli, quest'oggi).

L'IMPRESSIONANTE TRAMONTO A IVRY.
Al rientro con foto di Dormelliana memoria da parte dei suoi proprietari. 
(Foto di Matteo Mancini)


Due cenni in chiusura per il Premio San Matteo che ha visto vincere Piccio Paccio dopo lotta con Panna con un Kolmarkaj amante del brivido per aver smesso di mandare, quando ormai il rivale era per lui imprendibile, ma con alle calcagna un Dioscuri in rimonta e un tardivo allungo finale di My Pupite, grigio con in stella mister Basile, fantino che non l'avevamo ricordato in presentazione ma che arriva anche lui dalle siepi e che ho quindi ben pensato di omaggiare, in questo articolo, con foto. In pista anche Casta Fides, allevato dal signor Frascatani, proprietario della scuderia Julia G nonché allevatore di Sol Invictus vincitore della XXX Gran Corsa Siepi di Pisa e ultimo al totalizzatore con quota stratosferica: oltre 200. Da segnalare all'ultima, lo avevamo ricordato citando il cavallo dal mantello tendente al bianco, Cedrica, per Lazzaro Cetra che vince il Premio Ildo Tellini con Major Conquest.
Per oggi è tutto, ci risentiamo prossimamente per i bilanci e le statitistiche di questo primo mese di corse, poi in pista per la prossima riunione... Premio Chivas Regal il main event.


Il numero 6 di MY PUPITE con in sella il fantino da ostacoli
BASILE. In PPP la testa col cuffino di CHIAVENNA con in sella Migheli.
(Foto di MATTEO MANCINI).



martedì 27 gennaio 2015

PRESENTAZIONE QUINTA GIORNATA DI CORSE IN OSTACOLI


SIAMO TRA LE MARRANE FANTASMA, SIGNORI MIEI, GABBIE, FASCINE, BATTUTE IN TRONCHI, CAMBI DI DIREZIONE, SVOLTE SECCHE DI PALIESCA MEMORIA, PENDENZE E DISCESE REPENTINE, SIEPONI... E' IL CROSS, RAGAZZI.

A cura di Matteo Mancini.


Passaggio del laghetto nel Pr. Cuomo
Prova finale Campionato Scuole di Merano 2014.
(Foto di Matteo Mancini).

Dopo una scialba quarta giornata di corse in ostacoli, dedicata ai Gran Premi della stagione locale (ce ne saranno altri), riprende a salire il livello tecnico e l'interesse delle corse in programma. Nulla togliere al duello Sol Invictus - Signor Tiziano, peraltro reso assai meno interessante dalla clamorosa caduta di Emmanuel Reinhardt in un salto d'assaggio (famosa siepe mobile, un tempo l'intero tracciato era costituito da siepi mobili), manco fosse l'interprete di Maratory. Ciò detto e sperando che Locky Taylor possa riprendersi dal brutto infortunio che lo ha azzoppato a vittoria in tasca, veniamo alla riunione prevista per la giornata di dopo domani.
Si parte, come al solito alle 14.00, Premio Leap Year, cross country sui 3.200 metri, il primo della stagione. Disciplina tra le più spettacolari nell'ambito ostacolistico che a Pisa fa correre la memoria a tempi passati, quando i cavalli sparivano tra gli alberi e tagliavano la strada per immergersi nelle strutture opposte alla pista tradizionale, fuori dall'ippodromo, nel lato nord, quello zona monti, per intenderci. Dunque una deviazione non paragonabile a quella che percorrono i concorrenti del Nazioni, quando, pur sparendo alla vista, vanno a rasentare il campo di Polo restando comunque all'interno del Maia, ma assimilabile, pur se invertita nel concetto, all'attraversamento della pista in trotto che effettuano i cavalli schierati nei cross dell'impianto San Artemio di Treviso dove,  ogni anno, si svolge il Premio Duca d'Aosta, una delle prove di cartello della stagione.  
Quest'anno, grazie all'impegno lodevole (bisogna dare i meriti a chi se li merita) del Col. Satalia (indimenticabile cavaliere di un lotto di Gentleman che all'epoca era davvero mostruoso, con personaggi come il marchese Guglielmi, Mario Turner, Argenton e poi, dopo, i vari Remo Romano, Agazzi, Facchini, Marco Bozza e via via con i vari Massimo Bresolin, Marco Damiani, Paolo Bugatella, Agostini-Novello, Volante e chi più ne ha più ne metta, mi piace ricordare anche un trio di amazzoni come miss Jacqueline Freda, Cecilia Gatta e la sig.ra Satini che io seguivo sempre quando schierava Czador non capendo il motivo per cui corresse con la giacca rossa) vedremo impegnati in pista i gentleman, come compete a una disciplina quale il cross-country, da sempre riservata agli appassionati e poi, per motivi assurdi, passata ai fantini. Credo che iniziative come questa, che a Merano hanno riscosso un successo pazzesco (con campi partenti vicini alle quindici unità), dovrebbero essere incentivate, perché sono occasioni per avvicinare nuovi potenziali proprietari e spronarli a entrare in un mondo che, rispetto a un tempo, si è a dir poco inaridito (dimostrazione evidente la XXX Gran Corsa Siepi di Pisa). Prima di passare al campo dei partenti, visto che si parla di Cross, devo mensionare due proprietari/cavalieri presenti in altre corse, ma che alla disciplina hanno dedicato tempo e passione. Gladio Romano Cirini, che ricordo, tra gli altri, con l'ex Siba Top Africa (da My Top, cavallo vincitore del Derby di Roma nei primi anni '80) e che giovedì sarà presente nel Premio San Pierino con Secolo Mercuriano (nome quest'ultimo che lascia riecheggiare nella memoria la figura mai sbiadita nel tempo dei Ceciarelli, che si aggiudicarono con R.J.'S Fighter l'edizione datata 1992 del Cross di Torino per i colori della scuderia Mercurio; tra l'altro Mercuriano è pure il nome di un cavallo del Col. Satalia destinato però alle corse in piano), e Lazzaro Cetra di cui ricordo soprattuto il cavallo dal mantello bianco Cedrica che ricordo in pista ai tempi delle Medie, quando rientrato da scuola, lo vedevo correre in tv in quelle fredde giornate romane quando la temperatura rasentava lo zero (di solito era sempre la prima corsa del programma). La giubba cremisi nero-cerchiata, mi pare anche di Danton Uccellaia, sarà in pista con Major Conquest alla settima corsa dedicata a un altro personaggio storico dell'ippica di Barbaricina ovvero Ildo Tellini. In questa corsa peraltro figureranno anche i nomi di Mercuri-Morazzoni, per il training di N.Simondi (non mi ero dimenticato, ovviamente, del "buon" Mauro Simondi, altro protagonista assoluto dei cross prima e poi tra i fantini a cavallo tra gli anni '80 e '90), per loro sfilerà in pista Oro Jet.
Dopo tutta questa filippica, necessaria per presentare una corsa in cross, veniamo ai partenti.

Sei al via con campo partenti più variegato del solito. Paolo Favero chiama all'appello due pedine, mai in pista in questo 2015 ma attive a Grosseto a fine stagione. Per scardinare il dominio del trainer fucsia (11 a zero l'implacabile rullino di marcia nella classifica degli allenatori), un altro nato proprio con i cross-country quando si dice vendette un motorino per acquistare Gran Gin destinato proprio a questa specialità e suo primo cavallo, ci proverà Tweety Kash che avrà in sella Bonacina (patentino FISE, credo), uno dei migliori gentleman della specialità e unico, tra i protagonisti del Premio Leap Year, a esser in gara il giorno dell'inaugurazione della pista in cross avvenuta nel 2008, con presenza sul posto di rappresentanti dell'ippodromo di Pardubice, per il gemellaggio con San Rossore, dove si svolge la più spettacolare prova di categoria (il Velka). Quell'edizione vide l'affermazione di Sir Baharre dell'Avv.Schileo, con un numero incredibile di Raf Romano che alla gabbia di siepi riuscì a rimanere in sella a Sergente Garcia (correrà in modo incolore a Pardubice qualche mese dopo, insieme al Re del Nazioni, Fatal Mac, ma in corsa diversa) dopo esser stato staffato. Sempre in quella prova vi furono non pochi problemi alla piegata secca, a circa metà curva iniziale (piegata simile a quella del Casalone che immette al muro in gomma, dove cadde Decybel II al suo debutto italiano in ostacoli dopo aver corso in piano con gli anglo-arabi), quando vi furono due scarti determinati dall'erronea impostazione pitturata dai jockey e da un'andatura un po' troppo arzilla.
Ebbene Tweety Kash, per il trainer proprio di Raf Romano, avrà l'onore di candidarsi come antagonista del duo Favero, con buone possibilità di vittoria. La cavalla ha corso alla grande a Grosseto dominando con corsa di testa e avendo ragione, in modo largo, di Uvea (otto lunghezze) e di Opaleo (vincitore in steeple a Pisa). Ha corso a Pisa in modo non generoso (di più) ma pagando dazio alla distanza, la categoria qua però è alla sua portata. Può vincere.

L'implacabile Favero punta su Missed Approach, a cui viene destinata la monta di Riccardo Belluco. Altro nome storico della disciplina, la sua famiglia, per i colori Marbell, era solita scendere in pista in corse del genere (il padre di Riccardo correva credo in ostacoli, mentro lo zio in piano). Due cavalli su tutti, di cui ho nitida memoria: Bel Hardi e Bal de Pres. I Belluco erano altresì allevatori dei loro cavalli (il citato Bal de Pres è un'eccezione) e avevano la caratteristica di rendere riconoscibili i loro prodotti apponendo la sigla "Bel" agli stessi, facendo peraltro il verso a un loro "emule" come Mario Iob (o Job, come compariva in alcuni giornali) il quale invece utilizzava la siga "BAI" di seguito ai nome dei propri prodotti, quasi tutti griffati Trapezio o Amado (se non ricordo male).
Missed Approach è un cavallo strano, è caduto spesso sull'ultima siepe e quasi sempre quando era in condizione per lottare per la vittoria. Coincidenza sicuramente, ma non offre grandissime garanzie. Ha la monta dalla sua, Riccardo Belluco è forse il migliore del momento in ostacoli (tra i gentleman), ed è quotato anche in piano. Lo scontro diretto con Tweety Kash è a suo netto sfavore ed è già stato battuto anche da Uvea. Quest'ultimo è un cavallo molto più regolare di Missed Approach, è forse anche più qualitativo. L'ho spesso preferito a Opaleo. Favero gli cambia monta e colori, al posto del giallo-arancio D'Altemps, ci sarà il fucsia integrale, mentre in sella credo che faccia il debutto con questi colori Pavel Peprna, cavaliere coraggioso spesso in pista contro i fantini. Ha anche corso in competizioni di rilievo, spesso non figurando. A mio avviso è meno qualitativo del Belluco, ma non è certo un improvvisato. Motivo per cui preferisco Uvea alla scelta Belluco, e lo indico quale mio controfavorito.

Tra gli altri tre curiosità per Sopran Best, nervosissimo qualche settimana fa al tondino, addirittura accompagnato da due lad. Caduto alla fence non per colpa sua, è difficilmente valutabile. La sensazione è che sia dietro ai tre di cui sopra, ma con un po' di fortuna potrebbe ambire a un piazzamento. Se ha quota si potrebbe valutare per l'inserimento in qualche accoppiata. La monta è destinata a Patelli che fino a ora ha corso nel 2014 solo sette volte, cavalcando sempre Ti Parlo con cui ha ottenuto come migliori piazzamenti tre quarti posti (non male visto il cavallo). Di certo, questa volta, avrà a disposizione un miglior soggetto, ma non sarà facile per lui. Buona occasione per crescere in pista.

Durissima per gli altri due. New Girl avrà a condurla Lancini, viene da due fermati. Ruolo da estremo outsider. Idem per Quiquoqua per la monta del veteranissimo Ranieri, il più esperto tra quelli in pista presenza storica nei cross di Novi Ligure, e non solo di quelli. Il cavallo, alla clamorosa età di 15 anni va in pista per avvicinare il record di Sober Mind (credo il cavallo più anziano a essere sceso in pista negli ultimi 20 anni, avendo corso fino a 16 anni), storico cavallo della Cavalleria Militare che disputò persino un Derby di Roma (monta di Frankie Dettori) vincendo poi in cross meno di quanto avrebbe meritato. Tra l'altro, tra le amazzoni che lo hanno montato c'è anche Teodolinda Di Napoli, altro nome storico nei cross e anch'ella allevatrice dei propri cavalli tutti marcati con la provenienza "da Procoio".  

Pronostico Mancho: Tweety Kash, Uvea.

QUIQUOQUA seguito da Bonacina su Doux Amer.

Dopo questa presentazione a maglie allargate, come giusto che sia per una prova Gr-Amaz-Pat. Fise soprattutto in ricordo dei bei tempi, passiamo alle restanti corse.
Pausa con il Pr. San Pierino, prova che vede al via oltra al rappresentante Cirini, anche un portacolori della Razza Dormello (scuderia di Ribot, per i poco ferrati) e per Abdel Haq Basem, appassionato egiziano ricordato in post precedenti, aventi in comune la passione per gli ostacoli e la presenza dei cavalli nel derby di Roma. La Dormello ne ha vinti a bizzeffe, il primo con il grigio (credo il primo grigio ad aggiudicarsi la corsa) Van Dyck, Basem ne ha corso uno con Seminole Shield. Giovedì le due scuderie schiereranno rispettivamente For Me Only e Lady San Rossore, per le monte di Andrea Mezzatesta e A.D.Migheli.

Si torna a saltare con la terza prova, in scena alle ore 15.10. Discendente per cinque anni e oltre sui 3.500 metri, anello in siepi. Sette al via, ma corsa con vari spunti di interesse.
Il mio favore del pronostico va a Barnabo. Ha già battuto Romis, anch'esso in pista, e ha corso bene a Pisa. E' alla sua terza uscita (è la seconda per l'avversario, sempre di casa Favero).  I due sono entrambi in buona forma. Il sei anni è giunto a tre lunghezze da Signor Tiziano, poi ha vinto a vendere. Il D'Altemps ha vinto regolando Magica Vita, battuto anche da Barnabo. Tra i due si ripropone la rivincita del Premio North Bay (cavallo vincitore del Merano con in sella un gentleman ovvero Massimo Caimi, titolare della Sc.Sagal, altro grande dell'ostacolismo italiano capace di imporsi anche in fantini) disputatasi a Milano e risoltasi con Romis  giunto a 10 lunghezze dal rivale ricevando due chili. Il mio favore va dunque a Barnabo e la sensazione è che gli scommettitori, data la scelta di Favero di mettere Bartos sul D'Altemps, punteranno maggiormente su Romis. 

Attenzione però agli avversari, perché la corsa ha gli ingredienti per non ridursi a uno scontro a due. Il marchese Guglielmi (già ricordato poco sopra, oltre che mossiere di varie carriere in Piazza del Campo) ripropone Salar Fircroft. Il grigio, che avrà in sella Raf Romano, viene da due prestazioni deludenti (tra cui la Gran Corsa Siepi di Grosseto). A Pisa è finito dietro a Barnabo di sette lunghezze circa (rallentato, in verità), quindi è difficile poterlo pronosticare quale favorito. Tuttavia ha classe anche per poter ribaltare il responso del Premio Furton. Lo indico quindi come possibile sorpresa, sperando che lo stato di forma sia in crescita, e lo antepongo a Romis.

Il cliente più pericoloso per Favero, però, è Notti Magiche, cavallo su cui il proprietario Eros Ostanel (altro gentleman che ha animato diversi cross country una decina di anni fa) ripone grande fiducia. Ha corso alla grandissima il Premio Tagliabue a Milano, finendo vicinissimo a un duo di egregio valore costituito da Veloce e Khalshani (vincitore poi della Gran Corsa Siepi di Grosseto). E' risultato iscritto fin dalla prima riunione di Pisa, Ostanel l'ha preservato. E' il cavallo da giocare vincente per chi voglia rompere la monotonia Favero, perché ha i numeri per vincere specie se il terreno dovesse essere pesante. La monta è riservata a Dirk Fuhrmann.

Ruolo da estremi outsider per gli altri tre. Si rivede Size, cavallo di qualità ma rimasto fermo un anno e mai risultato pericoloso fino ad adesso. Favero l'ha persino iscritto in vendere in piano. Well Dressed, sempre per i colori Favero, ha un pesino allettante (riceve dai sette agli otto chili rispetto ai quattro che ho indicato come pretendenti alla vittoria) ma si è comportato male sulle siepi. Più indicato per i cross o gli steeple.
Corsa difficilissima anche per il polacco Alpha Prim finito a grosso distacco a Grosseto nella Gran Corsa Siepi, lo monta il gentleman Peprna.

Pronostico Mancho: Notti Magiche, Barnabo, Salar Fircroft (per eventuale tris).

MISSED APPROACH vince a Milano. (Foto recuperata su Internet).

Arriviamo ora al Premio Balorain, siepi maidens o a vendere sui 3.500 metri in siepi, nonostante quanto si possa pensare dal premio è la corsa, sulla carta, più interessante fino ad adesso di tutta la riunione ostacolistica pisana. Dico questo perché, per chi come me non è addetto ai lavori sulla pista, diviene difficile avanzare pronostici. Dieci al via, di cui sette debuttanti. Paolo Favero ne schiera due più due (colori Magog), rapporto di scuderia anche per Eros Ostanel, i restanti quattro sono affidati alle cure rispettivamente di Giuseppe Satalia, Di Dio, Raf. Romano e Contu.
Tra i già visti abbiamo Fata Birichina, discreta nell'unica apparizione fin qui disputata finita dietro al trio Favero che poi si è ben comportato nelle successive corse. Il giovane Davide Satalia, incomprensibilmente ignorato dagli allenatori nonostante i buoni successi ottenuti nella scorsa primavera, avrà la voglia e il morale dalla sua. La cavalla si è comportata bene, certo gli avversari sono un'incognita. La preferisco a Il Re Tritone che si è adattato bene al tracciato non palesando le incertezze di Grossetto, è comunque finito a sette lunghezze da Likhita.
Ruolo sulla carta da estremo outsider per Sopran Pokeer che avrà però in sella Raf Romano, che appare anche come allenatore. Il sauro ha corso da kamikaze al debutto in Italia, calando a traguardo lontano. Sulla carta è da alta quota.
Difficile esprimersi in modo compiuto sugli altri. Possiamo limitarci a descrivere le sensazioni.
Paolo Favero destina la sua prima monta su Constantine  per i colori della Magog di Axel Ambruschitz, fresco vincitore della Gran Corsa Siepi di Pisa (che edizione a ranghi ridotti però!?). Il cavallo è stato comprato in Inghilterra a fine ottobre a un prezzo medio. Velocista, non vince da giugno 2013, fino a ora non ha fatto vedere grandi cose in pista. Difficile pronunciarsi. Il compagno di colore After the Goldrush è stato pagato duemilacinquecento sterline in più, ma Favero gli destina Sylvain Mastain. Una sola vittoria in carriera, a giugno, a Windsor. Anche per lui il livello non sembrerebbe esaltante, ma le siepi sono un'altra cosa.
Solar Focus arriva dall'Irlanda dove non ha mai vinto, pagato non poco per i risultati ottenuti (9.000 sterline), correndo dai 1.400 ai 2.600 metri. Favero lo affida a quella che dovrebbe essere la terza monta di casa (Vana Jr).
Sulla stessa linea dei cavalli Magog si sistema anche Zaiman, allevato nientemeno che dall'Aga Khan. Dovrebbe essere la prima scelta di Ostanel, per la monta di Davide Columbu. Tre corse in carriera, un solo piazzamento a Sligo sui 2.000 metri. Pericoloso. Meno qualitativo, sulla carta, Little Bruv portato a casa da Ostanel a prezzo bassissimo. Otto corse, un solo piazzamento sulla lunga distanza. Ruolo da outsider, visti anche Intermath e Simpathyforzedevil.

Completano il campo dei partenti Tramonto a Ivry, cinque uscite in piano dove non ha mai figurato neppure in categoria minima. Lo presenta Francesco Contu per i colori della Topeeka. Sulla carta è da quota alta. Chiude il campo dei partenti Carioca Black di Tiziana Di Dio per la monta di El Rherras. Cavallo vincitore di due corse alle sue prime due uscite di carriera, poi rimasto fermo per cinque mesi (probabile acciacco fisico), ripresentato senza figurare in due reclamare. Sulla carta è poco meno di una sorpresa.

Pronostico Mancho: E' quasi come giocare un terno a lotto, perché i giudizi sono per oltre la metà in busta chiusa. Indico come cavallo da avere come riferimento Fata Birichina, quindi Constantine per la monta e Zaiman (per la famosa "legge" dei grandi numeri: che l'Ostanel li abbia toppati tutti per la prima? Speriamo di no!).

Batteria di qualifica di CARIOCA BLACK, è quello con paraocchi,
in sella El Rherras.
Da non confondere, per gli amanti dei pali, con Careca che era un bel sauro con lunga lista bianca sul muso, 
lo ricordo con Il Bufera nella contrada della Lupa, corse poi svariati anni dopo in un'altra carriera,
(Foto: Matteo Mancini).

Previste poi tre corse in piano dedicate ai Santi (Matteo e Michele) e al già citato Ildo Tellini. Per gli appassionati di ostacolismo, cito, per cronaca e oltre ai già detti, i cavalli Casta Fides (ultimo prodotto in pista dell'allevatore Frascatani, fratellastro per linea paterna di Sol Invictus e con in sella un allievo che porta il cognome di un precedente cavallo allevato da Frascatani), Saviana compagna di colori di Filippide con la monta di El Rherras e Panna protagonista del disarcionamento di Kolmarkaj nella prima corsa in scena a epifania.
    

sabato 24 gennaio 2015

Presentazione quarta giornata di corse in ostacoli.


ARIA DA BUZZATI NEL GIORNO DEI GRAN PREMI OSTACOLISTICI A SAN ROSSORE.

A cura di Matteo Mancini.

Articolo stringato come lo è il campo dei partenti delle tre prove ostacolistiche che andranno in scena domenica 25 gennaio al San Rossore.
Assenti grandi protagonisti come Raf Romano (top joceky incontrastato degli ultimi anni), l'allenatore Vana (vincitore degli ultimi due GP Merano) e il ceko Tuma (vincitore della Gran Corsa Siepi di Grosseto) che non presentano neppure un cavallo, uno, in realtà, sarebbe presente ma dai partenti sembrerebbe rispedito al mittente. Non c'è neppure il colonnello Satalia, quanto meno da protagonista diretto. Mancano poi gli emergenti fantini italiani come Maceli e Davide Satalia che, salvo sorprese, vedranno le corse dai monitor. Appiedati anche J.Reinhardt e Jan Kratochvil, ancora assente Ivan Cherchi. Tornano invece l'allievo Manuele e Tomas Pastuszka. Tutto questo nonostante siano in programma due delle sei prove più importanti dell'intera stagione locale (piane comprese): La Corsa Siepi dei 4 Anni (LR) e addirittura la storica Gran Corsa Siepi di Pisa (GR.3) giunta a un'edizione che gli amanti di cinematografia assocerebbero a un pomposo film con Vin Diesel protagonista per la regia di Cohen.
Stendiamo dunque l'articolo per dovere di cronaca essendo anche impossibile poter procedere con scommesse o altro dato che in tre prove sono schierati appena 17 cavalli, di cui due al debutto stagionale, Kisanji alla terza uscita, mentre tutti gli altri vanno per la seconda.

Sol Invictus e Time Trial per i colori di Nerino Capon.

Si parte alle ore 14.05 con la Prova d'Assaggio, steeple-chase sui 3.500 per cavalli debuttanti nella specialità. Montepremi da condizionata di alto livello con 8.500 euro al primo. Solo sei al via. Locky Taylor è chiamato a ripetere la prestazione del Premio San Giuliano Terme nel duello contro il compagno di colori Company of Ring. L'unica variabile è costituita dal top jockey Jozef Bartos che viene dirottato sul cavallo di importanzione irlandese, lasciando così Mastain appiedato nonostante l'ottima vittoria di un paio di settimane fa. 
A fare da spettatori attivi, salvo inversioni di forma dettate dalla maggiore conoscenza del tracciato, saranno Intermath (unico che potrebbe costituire una clamorosa sorpresa, date certe genealogie e certi background britannici), il polacco Zafra a cui viene destinata la prima monta di casa Rogowska, e soprattutto Sopran Slaker (come avevamo ipotezzato viene provata sugli ostacoli alti, ma sembra senza più il supporto del duo Romano-Saggiomo) e Mat Vidana, tutti e quattro deludenti nel premio San Giuliano Terme che viene, di fatti, riproposto in formato ridotto e sul tracciato Steeple.

Dopo una prova in piano che ripropone in pista il Kripton Luparolo che dovrà vedersela contro un cavallo il cui nome (solo quello) rimanda a certi famosi ostacolisti, il riferimento va a Croda (roba da Sc.Gabriella e anche Paralupo), si passa alla Corsa Siepi dei 4 anni, premio che qualche anno fa propose lo splendido duello (in pista non ci fu) tra due futuri vincitori dei più importanti premi in steeple previsti, all'epoca, nell'intero programma nazionale: l'immenso Sharstar da una parte (con Romano che gli preferì, direi clamorosamente, l'altro cavallo) e il valido Siba Red Doctor, in pista se non ricordo male c'era anche Blu Wells con i colori di un appassionato proprietario egiziano che ha avuto anche il piacere di correre il Derby di Roma con un cavallo sfortunato ma discreto. Domani, in questa compagnia (lo ribadiamo una LR), risultano iscritti cavalli che non hanno mostrato, a mio avviso, qualità tali da poter pensare di trovarli vincenti in una corsa del genere.
Il mio pronostico, quasi una provocazione, va al debuttante in Italia High Master, il tifo al Magog Moqorro ancora con Bartos in sella, la logica su Relco Sud Ovest di Eros Ostanel, strapazzato al debutto sulla pista da Sadoshi. Kisanji è chiamato a mostrare le sue qualità, perché se ne ha qua deve vincere (la vedo dura, anche se non è impossibile). Durissima per Symathyforzedevil, salvo inversioni di forma, e per Mont Fort, terza scelta in casa Ostanel con monta Favero (Mastain) in quello che si qualifica quale scontro in famiglia tra Favero e Ostanel: tre cavalli a testa, e gli altri...? A vedere la corsa dai monitor.

Quarta corsa appuntamento clou, con la Gran Corsa Siepi di Pisa, giunta alla edizione XXX. Un classico con tanto di sfilata come si fa nelle classiche nazionali. Gr.3, cosa piuttosto rara per San Rossore. Cinque al via per aggiudicarsi i 12.750 euro previsti per il primo classificato. Riproposizione, sempre sui 3.500 metri (una volta, se non erro, era 4.000), del premio Furton, con il re-match Sol Invictus, Chiaromonte e Signor Tiziano. La classe è tutta dalla parte del Magog che però ha faticato all'ultima uscita contro Signor Tiziano. Sorpresa Chiaromonte con chance in rialzo in caso di pesante. Gli altri due? A fare una passeggiata per la pista per raggranellare i premi messi in palio per il quarto e il quinto. 

Questo è tutto. Non seguirà il tradizionale articolo relativo ai tabellini, essendo domenica ed essendo i premi in ostacoli di doamani tra i main event dell'intera stagione, andrà in onda una dettagliata puntata di Tur Flash che avremo l'onore di ospitare qua data la pubblicazione in chiaro su youtube.

Un piccolo cenno con augurio di ben figurare a Stefano Meattini che nel premio dedicato al grande Silvio Parravani (fantino di Barbaricina che in sella a Gail, della Razza del Soldo, andò vicino all'impresa di battere Ribot nella palude, quel giorno, di Milano) schiera Hands in Wine. Prova per debuttanti di tre anni, in cui figurano anche Space Oddity, omaggio per il training di Frank Turner al famoso Major Tom di jukeboxiana memoria, e Volitivo della Incolinx entrambi omaggiati, con altri cavalli, nel precedente articolo.
Per Meattini in pista la giubba con cui Decybel II, montato da Emmanuel Reinhardt, riuscì a Grosseto nell'impresa (per lui tale era) di battere Resque Remedy (unico cavallo montato da Raf Romano, non quel giorno, esterno a quelli di casa Favero). In quella corsa c'era anche Clou di Nerino Capon, uno che a Milano riuscì quasi nell'impresa di battere sua maestà Miocamen con un cavallo che a Pisa ricorda allori conquistati in contesti da Deserto dei Tartari
Alla sesta cavalli di protagonisti in Piazza del Campo, mentre all'ultima su Moschettiere ricompare la giubba, credo che sia alla sua prima con questo cavallo, di qualcuno che in ostacoli si è tolto qualche soddisfazione (soprattutto con il cavallo di Ferro Bon Marin) ma anche in piano con il padre di chi, per i colori Caccianiga, ha trionfato nel premio da definirsi bestia nera per Paolo Favero, roba da Sant'Artemio.

Once Upon a Time in GR.

Bene è tutto, non sarò sul campo per libera scelta. A giovedì, forse.


giovedì 22 gennaio 2015

Tabellino terza riunione ostacoli. Ippodromo San Rossore, Pisa.


IL NITRITO DEL RE TRITONE TERRORIZZA ANCHE LA MAGNA GRECIA... E' SCONTRO TRA TITANI.

A cura di: MATTEO MANCINI.
E' inutile che mettiate gli avatar... sono io il vero IL RE TRITONE!
Paolo Favero non cambia passo: uno, due; uno, due; uno due.
(Foto di M.Mancini)

Piove nella nottata di mercoledì e il cielo non promette niente di buono. La via che porta dal tempio di Atene all'arena dove il figlio di Spartacus cercherà di lanciare la rivolta allo strapotere di sua maesta Paolo Favero passa da Arcadia e poi da Via Garibaldi, uno che in Magna Grecia ha saputo onorare la bandiera senza il rischio di vedersi contestare un 186 c.d.s. per aver ingurgitato qualche bicchiere di Marsala di troppo. 
In mattinata qualche lieve folata di vento, forse chissà se indotta dalla lettura mattutina de il Jarvee Infestato di William Hope Hodgson e dal pronto ritiro di Ombra del Vento del Favero nostrano Gladio Romano Cirini, portano il cielo a graziare il prato degli Escoli. Il terreno passa da molto pesante e pesante e il sottoscritto può recarsi sul campo senza il rischio di prendere un malanno. Sulla scia del Carnacki, armato del volume Laghat - Il Cavallo Normalmente Diverso e di macchina fotografica, timbro il cartellino per la terza presenza stagionale.

Un solo ritirato per il reparto ostacolistico, si tratta del mezzo-sangue Star de Cochet che rinvia così il proprio rientro in pista dopo quattro anni di astinenza. Subito pronti a scendere in pista i cavalli del Premio Pasrullah, ascendente sui canonici 3.500 metri della pista in siepi, riservato ai cavalli di quattro anni. Sei al via, con Paolo Favero a scrutare tutti dall'alto forte dei suoi cinque su cinque e pronto a dare "pane e torta", come dicono a Pisa, agli avversari e non certo per festeggiare un successo altrui. Implacabile la quota al totalizzatore, sotto il 2. Lorenzo d'Arcadia è la scelta degli scommettitori per il ruolo di antagonista designato. Del resto l'ipotetico scontro in vista del Premio Corinto non poteva che iniziare con due che in fatto di Grecia sono in tema: Il Re Tritone da una parte, con la più quotata Likhita (dal sottoscritto definita difficilmente battibile) e un esponente di Arcadia dall'altra. Maratory, ultimo cavallo per i bookmakers, conquista il record di cavallo in pista più volte consecutivamente nel 2015, tre su tre, e non paga tenta subito di raddoppiare l'impegno disarcionando Reinhardt (J.D.) al primo ostacolo di assaggio, lasciando interdetto il re degli allenatori d'ostacoli che osserva il tutto sotto la postazione di Mister Marannini, più di lato il sottoscritto. Dunque inizio di giornata subito all'insegna del giallo, a invertire l'episodio di epifania che aveva visto Kolmarkaj emulare Elizabeth Taylor (non a caso avevo un Pile quel giorno sotto il giubbino). Intanto per Maratory corsetta in libertà lungo il tracciato cross (senza toccare i 42 km), area riservata alla capretta (c'è da stupirsi, perché si dice che la cavalla non soffra troppo di solitudine), qualche ciuffo d'erba brucato in qua e in là poi, dopo il piacere, il dovere... Ricondotta ai nastri di partenza, con la giubba verde di Roberta Scala intaccata dal fango, si va agli ordini dello starter. 

Paolo Favero guarda dall'Olimpo i quattro rivali come uno ZEUS 
di "Panteriana" memoria pronto a scatenare i suoi fulmini.
Nell'ordine New Gold, Maratory, Lorenzo d'Arcadia e Recife.
(Foto M.Mancini).

Cronaca: Dopo l'antipasto costituito dalla birichinata di Maratory, si può lasciare cadere gli elastici. Lorenzo d'Arcadia, come da copione, si porta in vantaggio. Il figlio di Red Rocks sfoggia un paraocchi giallo e verde per cercare di beneficiare di maggiore concentrazione. Davide Satalia modera l'andatura di testa senza esagerare nel ritmo. Lo segue Maratory nella morsa Favero, quindi Recife e New Gold, a contatto, in coda. Sulla curva di fondo percorsa a mano contraria, Il Re Tritone e Likhita rilevano Maratory per il resto schema inalterato con Reinhardt che cerca di riportare sotto la baia. Alla siepe mobile Recife e New Gold sfilano Maratory e tentano di portarsi sul trio di testa sempre capitanato da Lorenzo d'Arcadia. Sulla dirittura opposta a quella di arrivo, il duo Favero va a pressare il leader, è minaccioso anche Recife, perde invece mordente New Gold seguito da Maratory. Il Re Tritone forza l'andatura e prende l'onere di scandire l'andatura. Accelerazione violenta all'imbocco della curva finale, risponde subito Recife che prende qualche metro a Likhita e Lorenzo d'Arcadia. Il Re Tritone entra in dirittura al comando, Recife tenta l'attacco ma non stacca, all'interno si profila la sagoma fucsia di Likhita, più all'esterno Lorenzo d'Arcadia con a un paio di lunghezze Maratory, battuto New Gold. Tre a lottare a fruste alzate, ma Likhita ha stamina e spunto da vendere. Allunga in corda sotto la spinta di Jozef Bartos, lasciando gli altri due a lottare con il compagno di colori che mantiene la medesima andatura di Recife conservando la lunghezza e mezzo di vantaggio fin sul palo. Quarto Lorenzo controlla Maratory. Lontano New Gold rallentato dall'interprete. Rosati Colarieti, allevatore del coraggioso Laghat, aggiunge una tacca ai successi ottenuti dai suoi prodotti moltiplicando così gli introiti.

Il Commento di Matteo Mancini: Likhita mantiene le promesse e vince in scioltezza. Bartos ha lasciato sfogare gli avversari per poi piazzare lo spunto decisivo in dirittura di arrivo. Era la favorita netta e non ha tradito il ruolo che anche noi gli avevamo affibbiato. Bene Il Re Tritone in seconda piazza. Il figlio di Mr.Vegas questa volta non ha giocato scherzi strani e si è rivelato assai combattivo. Buon piazzamento per Recife, evidentemente a suo grande agio sul terreno pesante (in condiizoni similari aveva corso bene anche a Grosseto). Il Siba è andato vicino a conquistare la piazza d'onore avendo la meglio su Lorenzo d'Arcadia e dimostrandosi molto più qualitativo del solito. Il portacolori di Satalia, invece, pare non aver beneficiato affatto del paraocchi, deludendo ancora una volta. In progresso, ma le qualità sono quelle che sono, Maratory che conquista, alla sua terza corsa, i primi euro stagionali. Pessimo New Gold che a detta del suo allenatore non fa il pesante. Il figlio di Nonna Virginia è uscito di scena quando si è iniziato a fare sul serio, rallentato, è finito lontano da Maratory. Da rivedere sul terreno buono.

Alla Cassa: LIKHITA, IL RE TRITONE, RECIFE.

Premi: Vittoria per Paolo Favero, proprietà e training, e per Jozef Bartos.

Esito Pronostico Mancho: Presa la base su cui fare gioco (Likhita). Per il resto difficile puntare date le quote basse. Delude New Gold anche se Raf Romano, prima che i cavalli scendessero in pista, ai microfoni di Querci assicurava il buon stato di forma ma la scarsa attitudine al terreno.

NEW GOLD non gradisce il terreno, parola di Romano.
Sullo sfondo lettori del blog dispensano pareri, ma non su questa corsa.
(Foto M.Mancini).

Pausa con una vendere per velocisti, Premio Ovac, preceduta da una prova sui mille metri con la speranza di vedere questa distanza anche al San Rossore. La prova sembra aver dato esito positivo. Quest'oggi però ci si deve "accontentare" dei 1.200 metri che registrano un assolo di Via Garibaldi che non può tradire la premessa con cui si è aperto questo post. Il cavallo di Stefano Burchi si rende protagonista di un assolo che nemmeno Jimi Hendrix in Foxy Lady sarebbe stato capace di emulare, in questo modo, almeno, si sarebbe espresso Carlo Verdone, rivolgendosi a Margherita Buy. Tuttavia l'entusiasmo del comico romano sembra non andare troppo a genio al pubblico, sebbene la compagna delle avventure di cinematografica memoria suggerisca un azione quanto mai subliminale (Buy)... l'asta per la vendita, per 7.000 euro, va infatti deserta. Querci, quasi prevedesse l'evento, pronuncia il fatidico "invenduto!" senza alcuna sorpresa.
Prima di tornare nella nostra specialità, poco prima c'era stata anche una batteria di qualifica, con cavalli misteriosi, non credo riconducibili a scuderie di vertice, a percorrere la pista in siepi con un epilogo a colpi di frusta. Vedremo presto i protagonisti in questione scoprendone anche i nomi e il resto.

Spazio ora al Premio Silet con un allenatore neo brevettato che arriva a salutare l'entourage del blog. Spumina e bevuta al bar del campo, in ricordo dei successi dei vari Ronting, Buonden, Lanoline, Fonte delle Fate e Blue Wells (figlio della mitica Luc Fen, saltatrice di nulla), stretta di mano e foto ricordo. Arriva poi anche il momento delle dediche e degli autografi, proprio nella giornata in cui in pista c'è un qualcuno il cui nome ha una certa assonanza... Roba che nemmeno nella serie de I Cavalieri dello Zodiaco che si sfidavano al cospetto della turchese chioma della Dea Athena... con Pegasus a voler fare la prima donna, del resto Ronting, senza fare troppo il Mattaccino con tutti quegli scarti finali, lo conosceva assai bene.

Nuovi allenatori pronti a sfidare lo strapotere Favero?

Per battere il Paolo nazionale, per usare un'espressione alla Marannini, si scomodano persino i piloti di moto GP. Debutta nella specialità il rosso crociato in bianco (anche se la giubba non è quella, visto che il momento Dormello si registrerà alla sesta corsa) Saarinen per Simone Pugnotti, dodicesimo allenatore a salire sul ring senza che si sia in un Royal Rumble, dal momento che il turno di Wrestler non è ancora arrivato. Ci prova anche lui, in ricordo delle imprese dei vari Ocean e Malopo Fiamma, ma per ora i malloppi hanno avuto un unico destinatario. Altissima la quota, ultimo cavallo del campo. Favori del pronostico, non è una novità, tutti per il trio di ostacolistica memoria... No, niente a che fare con Alexandre Dumas, il re è sempre lui: Paolo Favero. Passiamo alla cronaca.

Ilaria Saggiomo e Raf Romano schierano un cavallo a testa. La sella però 
reclama l'ex top jockey costretto, nel giorno in cui si realizza l'ipotesi di Giorgio
Moscuzza, a ripensare al suo vecchio LUPETTO dato che alla ricordata sesta ci sarà MARMOTTA.
(Foto M.Mancini).

Cronaca: Testa-coda Romano-Saggiomo. Smart Casual prende l'iniziativa, con Romano che rispolvera le piacevoli sensazioni di casa Favero, cadenzando senza rivali davanti. Ritmo tranquillo. Il Ceko Taquari in corda, con dietro il trio fucsia, più esterni Alaska Trip e il rientrante Mordicchio, precedono Saarinen lungo lo steccato, in scia La Bella Donna e a chiudere il compagno di colori del leader Liebe Boy.
Alla diagonale discendente scivola in coda La Bella Donna già in grossa crisi, per il resto posizioni inalterate sebbene Smart Casual aumenti il passo, avendo all'interno Taquari e all'esterno Barnabo. Tutti ancora piuttosto raccolti all'imbocco della penultima curva, ferma intanto in coda La Bella Donna poco prima di metà della dirittura opposta a quella di arrivo. Smart Casual persiste nell'azione di testa, Barnabo largo è accompagno da Magica Vita, col grigio molto brillante. In quota Taquari, per vie interne Nicketommaso. Saarinen capeggia gli inseguitori che iniziano ad accusare il ritmo determinato dall'accelerazione di Magica Vita. Il grigio prende la testa prima dell'imbocco della curva finale. Si trascina dietro Taquari e molto largo Barnabo. Raf Romano cerca di conservare benzina per Smart Casual. Provano a intervenire anche Nicketommaso e Alaska Trip. Gli altri non pervengono. All'ingresso in dirittura, Bartos si volta a controllare la situazione, tenendo ben salde nella mani le briglie di Barnabo ormai pronto a rilevare il compagno di colori al comando. Galoppa in terza bene anche Taquari che mantiene la linea dello steccato, più attardati gli altri col duo Smart Casual e Nicketommaso, seguiti da Alaska Trip che azzarda la progressione a largo di tutti.
Dominik Pastuzka a braccia e frusta in sella a Magica Vita prova a respingere Barnabo che è facile all'esterno, quindi Taquari in difficoltà con all'interno Smart Casual che ha badato bene a non finire la benzina prima della fine. Alaska Trip si sposta verso l'interno, ma è ormai lontano dai piazzamenti importanti. Sull'ultima siepe Barnabo salta con agilità e vola via l'ottimo Magica Vita che ha ancora qualcosa da spendere per respingere Taquari e Smart Casual chiamato all'ultimo sforzo da Romano. Si riceve male, invece, Alaska Trip che disarciona Maceli. Barnabo passa ma non stacca, sembra quasi pararsi, agevolando il ritorno di Magica Vita. Arrivo serrato, Bartos costretto alla frusta la spunta sul compagno, terzo uno stoico Smart Casual che ha energie per avvicinare il duo, distanziando in modo netto Taquari. Quinto, non lontano, Nicketommaso, gli altri alla spicciolata con Saarinen ad aprire la processione.      
     
Il Commento di Matteo Mancini: Barnabo vince come avevamo pronosticato, ma che fatica dopo l'ultima siepe proprio quando sembrava dover piazzare l'allungo secco. Magica Vita cresce ancora, dopo la buona prova di giovedì scorso, e fa una grande corsa come dimostrano le lunghezze rifilate a Nicketommaso. Quest'ultimo, come avevamo preventivato spiegandone le ragioni (dal nostro punto di vista), non si ripete e arriva laggiù dove gli compete. Ottimo Smart Casual interpretato alla grande da Romano che ha dosato e controllato le forze e, con un cavallo che una volta ogni tanto in questo 2015 gli ha saputo rispondere, ha ottenuto la migliore piazza possibile per lui. Un Taquari a luci e ombre (come dimostra il vezzo dei lad dell'allenatore, soliti sfilare con occhiali da sole) non interrompe la crisi iniziale dell'allenatore Vana che, tuttavia, avrà sicuramente modo di riscattarsi. Gli altri? Mai visti. L'unico a provarci, dopo gara attendista, è stato Alaska Trip che si sarebbe forse giocato la quinta posizione, un po' pochino... Male La Bella Donna, fermata prima ancora dell'accelerazione operata da Magica Vita. Saarinen davanti ai rientranti.

Alla Cassa: Barnabo, Magica Vita, Smart Casual.

Premi: Vittoria per Paolo Favero, proprietà e training, e per Jozef Bartos.

Esito Pronostico Mancho: Vincente, presa la base su cui fare gioco.

El Rherras in sella al debuttante in siepi SAARINEN, un nome avvezzo
alla velocità, non ha dubbi nel chiedere l'applicazione dell'articolo 142 c.d.s
a Paolo Favero. «Quelli vanno troppo veloci!!!»
(Foto M.Mancini).

Alle porte del Premio Corinto si concretizza lo Scontro tra Titani e, vista anche la presenza di Saarinen, si innesca la miccia delle piste motoristiche con il Premio Micciarelli. Al tondino la creme della creme. Da una parte i cannibali delle piane, la Dioscuri srl, dall'altra il cannibale delle siepi Paolo Favero che presenta una coppia Magog mica da ridere. Poi mister Dylan Mouth, vincitore dell'ultimo Derby di Roma, che schiera Ora dei Desideri, non mancano i vincitori dello Storico Premio Pisa (almeno per l'ideatori del blog) del 1982, la scuderia Incolinx, quando qualcuno scese in pista con i colori di un ipotetico fan di Jimi Hendrix e quando in pista c'erano anche due giubbe similar Favero e similar Magog (quest'ultima indossata da un certo Lester Piggott). E poi angeli dispettosi, come mostra la foto poco sotto pubblicata, scuderie come la First Racing e chi, appassionato di grandi giornalisti ippici poco sopra ricordati, pensa bene di fare da Ferramosca. Otto al via. Il sottoscritto, naturalmente, punta ora sul duo Favero, perchè è quando il gioco si va duro che...
Favorito netto, manco a dirlo, il titano dei titani, mister Villa che nella settimana in cui c'è stato l'anniversario di uno che di sport motoristici ha fatto la storia, tale GILLES VILLENEUVE, fa sellare Ora dei Desideri per il debutto stagionale del top jockey delle piane FABIO BRANCA. Arriva anche il premio per il vincitore del Premio Pisa dello scorso anno, Salford Secret, consegnato a Riccardo Santini data l'assenza del grande regista, anche di western scopiazzati da Quentin Tarantino (riferimento a Kill Bill), Mario Lanfranchi, anch'egli protagonsita dell'ultimo derby di Roma. Non venitemi a dire che non è uno scontro tra titani questo... Roba da Draghi multigiocatori, anzi da ogni stagione come da El Draque e Multiplier, freschi arrivi dalle aste inglesi in casa Ambruschitz (uno che ha i colori in pista da oltre settanta anni, tra l'altro anche a San Rossore, sponda Gasparini se non erro). E ora passiamo alla cronaca della corsa... anzi no, dimenticavo che questo è un blog dedicato all'ostacolismo.

REBEL ANGEL, della Soc. All M, tiene fede al suo nome, mostrandosi
in posa indisponente e coprendo l'Incolinx. "Di che colore era il cavallo di Garibaldi e di mister x?"
Chiedere all'Arcano.
(Foto M.Mancini).

Premio Corinto, giusto sbocco dopo uno scontro tra titani, sebbene la disciplina sarebbe dovuta essere un'altra data la sceneggiatura vergata da Beverly Cross, la prima più indicata per le siepi (peraltro fattrice di uno abbastanza aggressivo visto saltare a Merano: JAWS), il secondo pronto ad andare in scena giovedì prossimo quando ci sarà il cross-country riservato ai gentleman riders. E se Perseo in sella al suo Pegaso se la ride di gusto sfidando Medusa, sia nei polverosi volumi di mitologia greca sia nella patinata celluloide cinematografica della Legendary Pictures (noi preferiamo, anche per comunanza di nascita, quella datata 1981, chiaramente), ritorniamo nel percorso tradizionale ippico ancora sui 3.500 metri, questa volta in steeple-chase. In pista Darakti, cavallo vincitore di Gruppo in ostacoli, proprio come lo era la scorsa settimana Shame. La logica direbbe che è il cavallo da battere, ma non il totalizzatore. La quota è alta per le qualità del cavallo, vuoi per la pessima figura di Shame mercoledì scorso (cavallo che ha anche battuto Darakti) vuoi per la scelta di Favero di dirottare Bartos su Kamikaze. C'è dunque spazio per gli scommettitori per fare gioco, curiosità anche per Albina sebbene si mormori che non faccia il terreno. Katchaba è il favorito per gli scommettitori, paga non troppo anche Kamikaze de Teille. Favero intervistato glissa su Darakti: "Potrebbe pagare il rientro", quindi spende parole lusinghiere per Albina ("In siepi ha fatto vedere buone cose, vediamo come si adatta in questa nuova specialità") e per Liberge allenato dall'amico Eros Ostanel ("Grande qualità, il giorno che se lo ricorderà sarà lì a giocarsela, chissà...")

Cronaca: Ritmo allegro, proprio come avevamo preventivato. Tweety Kash al comando, marcata da Liberge e da Kamikaze de Teille subito sui primi. Katchaba è quarto, coperto Darakti, pimpante Valsugana, segue Villegle.. In coda Crack Chichi e Albina. Dopo il muro Valsugana, scivolata in coda, è già alla frusta, mentre davanti Liberge pressa Tweety Kash. Andatura veloce, tanto che Darakti entra subito in scena in terza posizione, davanti a Kamikaze. Salta male la fence Villegle che però resta in piedi costringendo tuttavia El Rherras a mulinare il frustino. In coda, ad alcune lunghezze, Valsugana preceduta da Crack Chichi. Al passaggio davanti alle tribune, Tweety Kash aumenta l'andatura seguito da Katchaba e da Liberge, con Darakti in schiena a seguire Kamikaze coperto all'esterno da Albina che risponde alle sollecitazioni di Kratochvil. Crack Chichi toccato da frustino da Mastain. Paga l'accelerazione Valsugana che ferma poco dopo la penultima curva. Di lì a poco ferma anche Liberge, forse per l'appalesarsi di un problema alla vista non evidente. Prima della curva Darakti tenta di rompere gli indugi lanciando la volata lunga. Tweety Kash gli risponde provando a resistere. Legge tempestivamente la situazione anche Kratochvil che lancia Albina in quarta corsia, di dentro si profila Kamikaze. I quattro saltano appaiati l'ultima siepe posta all'inzio della curva finale. Dietro ai quattro emerge Crack Chichi, pagano dazio Villegle e Katchaba che desiste. In curva i quattro davanti non vogliono mollare le rispettive posizioni. Si manda e si frusta, senza tatticismi. Darakti passa all'ingresso in dirittura, Tweety Kash beneficiando dello steccato è seconda, Albina terza marcata da Kamikaze. Crack Chichi e Villegle non lontani provano a intervenire, col baio che non salta bene il siepone in vista dell'ultima. Darakti e Albina duellano nel tratto piano che porta alla siepe finale. L'allieva di Ilenia Nero prova l'aggancio, ma non guadagna terreno. Si profila invece a largo la giubba arancio-gialla di Kamikaze che si rivela in forma nonostante il ritmo indiavolato imposto dall'ormai calante Tweety Kash finito nel mirino dell'ex Australia Crack Chichi. La scelta di Bartos ha anche il tempo di cambiare traiettoria portandosi tra Darakti e Albina, con Crack Chichi che ha ricucito il gap. Tutti bene sull'ultima, Kamikaze sceglie addirittura la linea interna per andare all'affondo di Darakti che resiste colpo su colpo, a largo Albina è lì ma non riesce a guadagnare metri. Quarto, a un paio di lunghezze Crack Chichi. Quinto, senza più benzina, Tweety Kash finita a distacco.

Il Commento di Matteo Mancini: Bella corsa, con andatura sollecita come avevamo detto nella presentazione di ieri l'altro. Kamikaze de Teille non mostra le difficoltà che avevamo palesato, anzi... chi ha subito l'andatura del portacolori di Remo Romano è stato il favorito Katchaba con Vana ancora una volta fuori dalla zona montepremi. Darakti mostra la qualità che avevamo evidenziato, a differenza di Shame della scorsa settimana, ma non stravince regalando comunque la prima vittoria stagionale a Dominik Pastuzka. Benissimo Kamikaze al posto d'onore, evidemente gradisce il tracciato e sfoggia una forma come raramente ha avuto. Albina forse frettolosa o forse penalizzata dal terreno ha comunque corso alla grande, cercando con coraggio la vittoria. Ottimo, data la lunga lontananza dalle piste, Crack Chichi che dopo la passerella di Grosseto ha corso per vincere ben montato da Mastain. Tweety Kash da giocare in cross, delusione Katchaba.

Alla Cassa: Darakti, Kamikaze de Teille, Albina.

Premi: Vittoria per Paolo Favero, proprietà e training, e per Dominik Pastuszka

Esito Pronostico Mancho: Preso il primo e il terzo, con una base di uno dei due presa anche ipotetica trio. E' saltato Katchaba.

Il vincitore DARAKTI. (Foto M.Mancini).

Convegno ostacolistico concluso all'insegna di Paolo Favero che fa tre su tre anche in fatto di accoppiate. Il trainer di adozione meranese manca solo l'appuntamento in piano, ma si era già giustificato prima della corsa un po' come gli studenti quando vengono chiamati alla lavagna dal prof. e sanno di non aver studiato a sufficienza: "Faccio questa e poi ritorno al mio lavoro..." Curioso sentire la replica, seppur silente di qualche suo avversario: "No, dai Paolo... E' bello che tu riesca ad affermarti anche in piano, perché non tenti di nuovo! Dovresti dedicarci maggior tempo..."

Omaggio alla sesta corsa per il signor Rinaldi, non quello di Febbre da Cavallo il Manzotin che i tre protagonisti vorrebbero castigare, ma un uomo di fiducia della storica Dormello Olgiata, scuderia del grande Pigalle (che nome però... un purista e un dotto come Tesio non avrebbe apprezzato, forse...sebbene la lettera iniziale del cavallo sarebbe stata a lui cara, soprattutto se unita alla disciplina relativa). Ed ecco che in pista, accanto a qualcuno di assonanza dal retrogusto Rosati Colarieti, tanto per fare una chiusura in perfetta linea con la prima corsa, abbiamo un trio di ostacolisti puri, con un quarto a osservare la corsa dopo il ritiro del proprio allievo. A sfidare Hove, di proprietà di qualcuno legato a chi gli ostacoli li ha fatti davvero tanto da presentarsi ad Aintree (non da spettatore), ci sono il difficile Drounais di Ilenia Nero e Valdivizze di miss Irish Boy Patrizia Scollo. L'esito della corsa... dimenticate che questo è un blog per ostacolisti.

Nella giornata dei registi e dello Scontro Tra Titani, tributo in ricordo anche 
a Mister TERZO ROUND
che il signor Rinaldi forse ha conosciuto.
(Foto M.Mancini).

Appuntamento a giovedì prossimo, noi prima per la presentazione della quarta riunione ostacolistica italiana sempre a Pisa, sempre a San Rossore. Spazio ora alla libreria...

Un grazie all'autore, beh... se il titolo del libro lo si leggesse all'inglese
suonerebbe un po' così... Legat.
Grazie ancora per il primo!