venerdì 30 gennaio 2015

Statistiche del mese di Gennaio.

DAL SOL AL TRAMONTO: I MARZIANI FAN SALTI A SAN ROSSORE.

A Cura di Matteo Mancini.

Corsa Siepi dei 4 Anni, Listed Race.
Kisanji al comando, Relco Sud Ovest con paraocchi australiano,
all'esterno Moqorro, dietro High Master.
(Foto di Simone Soldani).

Si chiude il primo mese di vita del blog, quasi mille contatti al momento e tanto divertimento nel vedere le corse (a parte l'infausta, per svariate ragioni, giornata del 25 gennaio dove peraltro non ero in pista) e soprattutto nel redigere gli "articoli".
Non si è visto un livello stratosferico in pista eccettuati alcuni casi. Cinque riunioni di corse con quattordici prove ufficiali, più due qualifiche disputate da due concorrenti cadauna (uno di questi non ha ancora corso). Le corse in siepi sono state dieci, cinque delle quali riservate ai cavalli di quattro anni. Appena tre le corse in Steeple-Chase e una in Cross Country riservata ai Gentleman Riders, Amazzoni (assenti) e Patetentati Fise. Tutte le prove si sono svolte sui 3.500 metri, eccetto quella in cross ridotta di trecento metri.

I cavalli scesi in pista sono stati settantuno, più due ritirati sul campo: il mezzo sangue Star de Cochet e il quindicenne Quiquoqua, per un totale di 73 soggetti. Tre di questi hanno disputato tre prove sulle cinque previste nelle varie riuonioni, si tratta dei cavalli maggiormente impegnati: i fucsia Kisanji e Barnabo e miss maratona Maratory per i colori di Roberta Scala. Ventisette sono invece stati coloro che hanno preso parte a due prove. Per gli amanti dell'alfabeto si va dalla "A" dell'ex Dormelliano Achen alla "Z" dell'ex Aga Khan Zaiman, due allevatori che hanno fatto la storia dell'ippica mondiale. Due nomi su tutti? Ribot e Shergar, scusate se è poco...
Bene proseguiamo. Dei settantuno Paolo Favero ne ha presentati ventotto, tradotto in percentuale circa il 40%. A inseguirlo c'è il grande amico Eros Ostanel, suo allievo e discepolo, con undici cavalli. I due, messi insieme, costituiscono una forza pari, al momento, al 55% dell'intero movimento. Dominio incontrastato quindi e chi ha maggiori mezzi a disposizione... beh, fare due più due uguale quattro è una questione di matematica. A inseguirli c'è l'ex Jockey pupillo di Paolo Favero, ovvero Raffaele Romano (cui fa da spalla Ilaria Saggiomo) che ha presentato sei cavalli, circa la metà di quelli di Eros. 
I due maestri Francesco Contu (il grande decano degli allenatori ostacolisti italiani) e Josef Vana Sr (tra i numeri uno in Rep. Ceka) sono quasi restati a guardare (il primo in verità non tanto visto che ha mandato un tornado in pista proprio nell'ultima corsa del mese), facendo correre cinque cavalli a testa. Da segnalare l'entusiasta e appassionatissima Ilenia Nero con quattro cavalli a capeggiare il gruppo degli inseguitori dove si trova anche il coraggioso Di Dio (solitamente impegnato nelle corse in piano) che ha mandato a saltare tre dei suoi cavalli. Tre sono stati i cavalli anche dell'ospite polacca Rogowska, uno in più rispetto al colonnello Satalia. Un solo cavallo per il vincitore dell'ultima Gran Corsa Siepi di Grosseto Tuma, idem per l'ex fantino in piano Acuna e per Simone Pugnotti, figlio d'arte nella disciplina. Si è poi rivisto, proprio nell'ultima giornata, Aldo Locatelli, con una cavallina allevata dai Brivio Sforza. In totale, quindi, tredici allenatori + Ilaria Saggiomo che ha iscritto in corsa Liebe Boy mettendo il proprio nome al posto di quello del Raf.

Dalla Rogowska a Romano i risultati non cambiano.
SOPRAN POKEER. 
Ospite polacco di allevatore italiano. (Foto M.Mancini).

Veniamo ora alle scuderie. Ventidue giubbe fucsia, spesso in terzetto, a galoppare nel verde. Dominio quindi di Paolo Favero (doppiette a non finire, persino una tripletta manco fosse Oleg Salenko in una famosa partita di Usa 94), non poteva essere altrimenti. Gli altri colori più rappresentati sono stati i giallo-rossi di Eros Ostanel con nove cavalli. Quattro per l'austriaco Axel Ambruschitz, più orientato alla qualità che alla quantità. Tre per la Statek Chyse, scuderia decisamente grossa ma ancora a lavorare a Pardubice in vista dei Gran Premi. Tre anche per Ilaria Saggiomo, impossibilitata a far vedere il proprio valore complice una scolaresca equina abbastanza ciuchina. Solo due per la D'Altemps che ha ridotto in modo sensibile il proprio apporto, sembra che abbia ceduto anche Uvea a Paolo Favero. Gli altri in pista con grande entusiasmo, ma con poche disponibilità o, in altri casi, con scarsa propensione al rischio. Risultato finale dell'equazione? Scontato... Paolo Favero vince, da allenatore, qualcosa come tredici corse su quattordici. Dominio assoluto, con en plein sfumato proprio nell'ultima corsa del mese e vittorie nella XXX Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3) con Sol Invictus e nella Gran Corsa Siepi dei 4 Anni (LR) con Kisanji. A gioire di più però, seppur non da un punto di vista economico, credo sia stato Francesco Contu che ha fatto saltare il filotto al collega mandando in pista quello che ha dato l'impressione di essere un tornado. Tramonto a Ivry ha vinto di dodici lunghezze con il fantino che non l'ha mai chiamato al maggiore impegno. E' da rivedere alla prossima, ma la sensazione è che sia un potenziale campione. Paolo Favero si sarà morso un labbro, ma ha ancora riserve a cui attingere. Da segnalare, sempre per Contu, i due secondi posti di Signor Tiziano.
E gli altri...? A guardare... No, non è proprio così. Eros Ostanel ha centrato svariati secondi posti con Relco Sud Ovest, Notti Magiche e Little Bruv, non è andato male neppure Giant Hawk. Saprà sicuramente farsi valere a febbraio, almeno glielo auguriamo. Hanno deluso alcune sue nuove scelte in modo particolare Intermath e Sympathyforzedevil.
Plauso, rapportato al materiale a disposizione, anche a Ilenia Nero, soprattutto per l'ottimo secondo posto di Chiaromonte poi caduto nella Gran Corsa Siepi quando avrebbe potuto dire la sua. Achen ha corso male, bene invece Albina, interessantissima e in pista su un terreno sembra a lei non troppo congeniale.
Male tutti gli altri anche se c'è chi ha delle scusanti. Giuseppe Satalia ha a disposizione solo due cavalli, peraltro piuttosto scorbutici e di difficile interpretazione. Meglio, a gennaio, Fata Birichina rispetto a Lorenzo d'Arcadia, c'è da lavorare. Risultati peggiori per Jozef Vana che invece il materiale ce l'avrebbe. L'allenatore ceko si è reso protagonista di tre spedizioni fallimentari ottenendo come miglior piazzamento un quarto posto con Taquari. Davvero poco. Gli altri sono stati quasi spettatori attivi in pista, molti di essi neppure piazzati nel marcatore. Delusione soprattutto per il duo Raf Romano e Ilaria Saggiomo, un solo piazzamento su sette corse ottenuto da Smart Casual in virtù di una sapiente interpretazione di Raf Romano. Un bel terzo posto, ma null'altro.

CHIAROMONTE ha rischiato di far tramontare il sol prima ancora di affacciarsi a Ivry.
(Foto di Matteo Mancini).

Veniamo ora alla sezione dedicata ai fantini. Sedici in pista con Jozef Bartos che è l'unico ad aver preso parte a tutte le prove. Tredici corse, sei vittorie per il ceko, poco meno della metà. A inseguirlo è il connazionale Vana Jr che ha centrato tre vittorie in dodici prove (un quarto), segnalandosi però anche per la brutta caduta (per fortuna senza conseguenze) di Enzio alla prima prova in steeple-chase della stagione quando è andato a tamponare Union du Bosc rischiando di innescare un groviglio. Nella manovra ha pagato dazio anche Thomas Pastuszka su Sopran Best caduto incolpevolmente.
In terza posizione abbiamo Sylvain Mastain, il francese, partito come un missile nelle prime due riunioni con due vittorie, ma poi costretto ad abbandonare i cavalli più qualitativi ai colleghi. Grande inizio e sempre bravo, migliorato anni luce. Sono state nove le sue corse (sei i piazzamenti oltre ai due centri grossi).
Un successo per Dominik Pastuszka, che ha saltato le prime giornate, rientrando in modo carico. Cinque corse, una vittoria e tre piazzamenti. Non male.
Luigi Maceli, un po' come Davide Satalia, è costretto a far di necessità virtù. Poche monte, quattro a testa (col Satalia sempre su cavalli di famiglia), nonostante le qualità dimostrate sul campo (specie Satalia che dopo i successi ottenuti in casa Favero lo scorso anno è finito nel dimenticatoio degli allenatori, non se ne capisce la ragione). Maceli ha però avuto la soddisfazione di aggiudicarsi il Pr. Balorain in modo autorevole. Speriamo di rivederlo più in pista, per lui una vittoria e un piazzamento.
Undici ancora a bocca asciutta. Tra questi figura l'espertissimo Dirk Fuhrmann, il tedesco ha corso undici volte ed è stato forse penalizzato dalla scarsa vena della Scuderia Ostanel. E' stato il terzo fantino più impegnato, solo quattro i piazzamenti, tanti quanti quelli di Emmanuel Reinhardt (nove corse) che ha perso la grande occasione offerta da Chiaromonte cadendo alla siepe mobile nella Gran Corsa Siepi di Pisa.
Tra gli altri Davide Columbu ha totalizzato tre piazzamenti in nove gare, molto bene Jan Kratochvil, fantino che viene sempre impegnato pochissimo (quattro volte) ma che va quasi sempre al marcatore (tre piazzamenti). Due piazzamenti per Satalia, uno solo per l'allievo Ivan Cherchi, che però si è visto solo in due occasioni, e per Julio Reinhardt (con cavalli impossibili). A uno c'è anche Raf Romano, il trionfatore delle ultime stagioni e che credo sarà bello carico per far vedere il proprio valore (non che debba dimostrare qualcosa, però quando si corre... si corre!). Il bresciano è in tredicesima posizione al momento, contando i piazzamenti ottenuti. Dietro di lui ci sono l'allievo Manuele (due corse e un piazzamento), Thomas Pastuszka e Abdil El Rherras mai piazzati, quest'ultimo con la scusa (giustificata) dei cavalli avuti a disposizone.

EL RHERRAS è ultimo nella classifica fantini, ma ha delle scusanti.
(Foto M.Mancini)

Archiviata la componente agonistica e di immediata percezione, passiamo al dietro le quinte. Due cenni dovuti a coloro senza i quali le corse non si potrebbero fare. Coloro che si sobbarcano spese ingenti, investono con passione, spesso azzardano spendendo capitali di cui non sanno il fine data l'altissima componente aleatoria legata al mondo dei cavalli da corsa. Sto parlando degli allevatori. Sono 33 gli quelli italiani a esser stati rappresentati in pista. Prodotti dunque italiani, poco meno della metà degli scesi in pista. Non tutti questi cavalli sono nati in Italia ma devono esser comunque ritenuti tali per la provenienza dei capitali e per i luoghi scelti per la crescita dei foal. Per gli allevatori i premi messi in palio dall'Unire sono molto più bassi rispetto a quelli offerti ai proprietari e soprattutto per averne diritto si deve arrivare nelle prime tre posizioni. Gli allevatori stranieri, invece, non percepiscono euro.
Gli allevatori ad aver visto scendere a San Rossore il maggior numero di prodotti sono stati in cinque, tutti con due cavalli: Blueberry S.r.l., La Nuova Sbarra, Razza Dormello Olgiata, Antezzate e il "piccolo" Luca Ciampoli.
A togliersi le maggiori soddifazioni sono stati il sig. Frascatani della Sc. Julia G. (vincitore de La Gran Corsa Siepi di Pisa) e la Compagnia Generale con due vittorie a testa, il primo con Sol Invictus, la seconda con Barnabo (cavallo più in forma della riunione insieme a Kamikaze de Teille). Una vittoria a testa per Rosati Colarieti (Likhita), Blueberry Srl (che compensa con Sadoshi le fughe di Maratory) e per la scuderia Vittadini che ha potuto gioire per il successo di Romis. Zero vittorie, ma piazzamenti utili che portano soldi nelle casse anche per La Nuova Sbarra (tre piazzamenti grazie al generoso Moqorro e a Giant Hawk) che guida il drappello degli inseguitori, seguita dal "piccolo" Sig. Pratesi che col grigio dal mantello tendente al bianco Magica Vita bussa ai portoni dell'Unire per due volte imitato nel gesto da Agr. Ficomontanino (esultante per Relco Sud Ovest, presente nella foto di apertura) e dalla All. St. Petersburg (riferimento a Signor Tiziano), nome peraltro che cita un famoso cavallo impegnato nei cross country rivale ostico sia per Fatal Mac che per Asselin e Lutin de Bordes un po' come la femmina Antezzate che... ora non ricordo chi fosse il proprietario...
Un piazzamento anche per Razza Dormello Olgiata, Giuseppe Pacciani che ha mandato alla carica Il Re Tritone, appunto l'Antezzate, seguita dalla C.I.T.A.I., Ciampoli (Sopran Slaker ce l'ha fatta), Renato Mercuri, la Razza Latina e Az. Agr. il Tiglio.

CASTA FIDES ultimo prodotto dell'allevamento FRASCATANI,
è fratellastro per linea paterna di SOL INVICTUS. Futuro da siepi?
(Foto M.Mancini).

Chiudiamo con gli stalloni. Sono 63 gli interessati, impossibile ora descriverli tutti, sarebbe troppo lungo...
Gli stalloni che hanno avuto il numero di discendenti più volte in pista sono stati Observatory, il quale è stato rappresentato quattro volte su quattordici corse, poco meno del terzo - i due i cavalli a rappresentarlo sono stati Maratory e Little Bruv- e Johnny Red Ker, tuttavia coinvolto in sole tre corse (in una aveva entrambi i suoi discendenti il c.d. doppio Sopran: Sopran Pokeer e Sopran Slaker). Due soggetti in pista pure per Shirocco (Rocsi e Sadoshi), il grande Montjeu (Notti Magiche e Tramonto a Ivry), High Chapparal (High Master e Signor Tiziano), Aussie Rules (Magica Vita, Salar Fircroft) e a chiudere con Oratorio (Size e Zaiman).

Il grande MONTJEU stallone non più
disponibile nella monta, qua in posa crosser.
(Foto reperita su Internet).

Gli stalloni che hanno visto vincere i loro prodotti sono stati King Charlemagne (Sol Invictus) e Nayef (Barnabo) entrambi con due vittorie con un prodotto a testa. Una vittoria quindi per interposto cavallo per Shirocco e Teofilo che vantano anche due piazzamenti a testa, una vittoria e un piazzamento per Bushranger (Locky Taylor in realtà ne ha vinte due di corse, una carezza sperando che possa guarire quanto meno per stare al prato), "tornado" Montjeu, Muhtathir, Windsor Knot e Royal Applause. Un solo successo, ma niente piazzamenti per Dyhim Dyamond, Rakti e Assessor.

Bene, per gennaio è tutto. Vedremo come evolveranno le cose a febbraio

A TUTTA FORST, ma ricordate sempre SIZE,
beh... è un figlio di ORATORIO e PRIMISSIMA.
(Foto Matteo Mancini).




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