martedì 6 gennaio 2015

Tabellino prima riunione in ostacoli. Ippodromo San Rossore, Pisa.

Due cavalli della scuderia Ostanel impegnati in una batteria di qualifica.
Quello di sx è ZAIMAN.

Articolo a cura di MATTEO MANCINI.
Eccoci qua a commentare la giornata di corse del sei gennaio all'ippodromo di San Rossore, a Pisa. Presente anche il sottoscritto, pur se al momento in cui vi scrivo febbricitante. Sto scrivendo tra una pasticca e l'altra.
Non potevo non pubblicare, quale prima foto, il rientro di due portacolori della scuderia Ostanel impegnati in una batteria di qualifica in vista della futura carriera ostacolistica. Come sapranno in molti, i cavalli, prima di poter prendere parte a una corsa in siepi, devono superare una batteria finalizzata a dimostrare la buona attidudine alla disciplina, onde evitare di far si che in pista circolino spovveduti. Quest'oggi, si può peraltro dire, che si è tenuta anche la batteria di qualifica di questo blog che penso, senza presunzione, di poter dire abbia terminato il percorso indenne.
Sono tornato dunque a fotografare due cavalli impegnati in una qualifica, scattando la foto proprio laddove, decine di anni fa, immortalai Tamayo e Galeon della signora Schoenthaler, di Merano, che saggiarono ufficilamente le siepi proprio nell'ippodromo di Pisa.
I due cavalli che vedete sopra sono, verosimilmente,  due dei quattro nuovi acquisti inglesi di Eros Ostanel. Quello all'esterno, il grigio, è Zaiman allevato nientemeno che dall'Aga Khan, l'altro dovrebbe essere uno tra Three Peaks e Little Bruv. E' probabile che li ritroveremo schierati nella riunione pisana.

Dromedari in pista.

Oggi era anche la giornata di Epifania, dunque, come dicevamo nell'articolo di presentazione, una riunione all'insegna de La Befana e de La Strega, data la concomitante manifestazione Tra Magia e Mistero che si terrà fino a domenica prossima al Pala Congressi, in centro, a Pisa. La società Alfea ha pensato bene di far sfilare in pista i dromedari donati dai boyscout ad agosto, in ricordo alla colonia che, dal 1622 fino al periodo della seconda guerra mondiale, costituiva il fiore all'occhiello del parco. Epoca quest'ultima di bombe e fame, con la scelta delle truppe tedesche di fare, letteralmente, un solo boccone dei dromedari presenti nel parco. Reintrodotti nel 1956 per volontà del Presidente Gronchi, che fece importare una coppia proveniente dalla Libia, scomparvero del tutto nel 1976, dopo la morte dell'ultimo discendente. Ora, però, sono tornati e oggi erano carichi di doni destinati ai palati dei bimbi presenti. Una lunga passeggiata lungo anche l'anello della pista in siepi, a interpretare i Re Magi che seguirono la stella di Betlemme. E quest'oggi, di Magi e di nomi perfetti per le festività natalizie, non sono certo mancati.

GIOLITTI. Vincitore della seconda corsa, con una giubba citazionista (un po' Master Reply
un po' Twilight Zone) che copre, durante l'esibizione della qualifica Ostanel, un cavallo con una
giubba di meranese memoria (Pagot) condotto da un artiere "eccezionale" che manca in sella
proprio da una corsa in cui interpretava un allievo di Ostanel in quel di Pisa.

Veniamo ora alle siepi, precedute dalla vittorie in apertura di Panna, che ha scaricato il fantino Kolmarkaj in omaggio, data la presenza delle siepi, al film Gran Premio (epilogo pressoché identico ma con in sella gli occhioni blu di Elizabeth Taylor), e di Giolitti, nome altisonante e giubba citazionista che ha pensato bene di onorare l'uomo politico di cui sopra imponendosi con prepotenza nella vendere per anziani sui 1.300 metri.

Ed eccoci alle due corse in ostacoli, innanzi tutto sottolineo come siano stati rispettati in pieno i pronostici che avevamo fatto relativamente ai due cavalli base su cui fare gioco.

Premio DORETTO. Condizionata, sui 3500 metri in siepi, per quattro anni. Nove al via.

Cronaca: Ritmo blando, con Relco Sud Ovest di Eros Ostanel a capeggiare il drappello, seguito dalla coppia Favero costituita da Likhita e Sadoshi, all'esterno Lorenzo d'Arcadia, con in schiena Moqorro all'interno e l'altro Favero Kisanji, al debutto in Italia, protetto a centro gruppo. Più indietro il ceko The Mercantilist, con in scia Recife e a qualche lunghezza, leggermente discosto, Maratory.
Schema di corsa inalterato fino al secondo passaggio davanti alle tribune. Il duo Favero va a far pressione su Relco, guadagna una posizione anche Moqorro che approfitta di una battuta di arresto di Lorenzo d'Arcadia, in difficoltà all'apice della curva sud. Cerca di vedere la luce anche The Mercantilist che sfila Kisanji, imitato da Recife, mentre Maratory desiste alla distanza. 
Si entra in dirittura in vista della volata finale. Le posizioni sono inalterate. Relco Sud Ovest scurva in vantaggio, minacciato da Sadoshi e LikhitaLorenzo d'Arcadia fa la terza corsia, Moqorro di dentro, accompagnato da Recife, con all'esterno di tutti The Mercantilist. 
Sadoshi, ben saldo nelle mani di Sylvain Mastain, va su Relco Sud Ovest, già montato da Dirk Fuhrmann, in vista dell'ultima siepe. Più indietro, schierati a ventaglio, Likhita, Moqorro e Kisanji. Non sono più della partita gli altri. Sadoshi stacca nel tratto piano, mentre Relco Sud Ovest tiene botta a Likhita, coperta sul palo dall'ottimo finale (questa volta) di Moqorro che viene a prendere il terzo posto sospinto da Bartos, per i colori della Magog. Quinto, vicino, Kisanji e Ivan Cherchi. 

Il commento di Matteo Mancini: Non delude Sadoshi, ben montato con attendistica strategia da Sylvain Mastain. Il baio ha marcato Relco Sud Ovest fino alla dirittura finale dove ha messo la freccia, vincendo agilmente, a dimostrazione della linea marcata dalle ultime quattro prove dove aveva messo il muso davanti all'allievo di Eros Ostanel tre volte su quattro.
Bene Moqorro, quest'oggi autore di un cambio di passo che gli è valso il terzo posto su Likhita, anch'essa piuttosto positiva e non lontana dai primi. Da rivedere Kisanji, di fatto mai in condizione di giocarsi la corsa. Deludono gli altri, in particolare The Mercantilist, condotto in posizione da sparo da Vana, senza però essere in condizione da innestare il turbo, e Lorenzo d'Arcadia che dimostra, per l'ennesima volta, i suoi limiti di attendibilità. Il sauro del colonnello finisce settimo a distacco. Non pervenuta Recife, misteriosamente indicata come seconda favorita dal programma del campo.

Alla cassa: SADOSHI, RELCO SUD OVEST, MOQORRO.

Premi: Vittoria per Paolo Favero, proprietà e training, e per Sylvain Mastain.

Esito pronostico Mancho: Preso il vincente, l'accoppiata (facendo girare tre cavalli o usando Sadoshi come base) e la Trio (giocando quattro cavalli a girare o usando Sadoshi come base).

Il vincitore SADOSHI segue i miracolati di Grosseto: Davide Columbu e RECIFE (Sc. Siba).

PREMIO FURTON. Condizionata, sui 3.500 metri in siepi, per cinque anni e oltre. Dieci al via.

Cronaca: Cacciarella iniziale. Nessuno che vuol andare in testa, ci si trova Chiaromonte, accompagnato da Sol Invictus all'esterno e da Salar Fircroft di dentro. Poi il duo Favero, Barnabo e Size, Signor Tiziano più all'esterno, i ceki Tahini e Cruel Mole Joe coperti a centro gruppo, indi gli allievi di Contu, Invicible Joy e Time Trial, ad alternarsi in coda. Posizioni inalterate fino all'inizio dell'ultimo giro. Si delinea un trio di testa: Sol Invictus lungo lo steccato, Chiaromonte a centro pista, all'esterno Signor Tiziano. Salar Fircroft a prendere di mira il trio, mentre si fanno vedere, anche loro disposti alla stessa maniera dei front runner, Tahini, Barnabo e Cruel Mole Joe, rispettivamente da sinistra a destra. Perde qualche battuta Size, in coda, a contatto, gli altri due.
Rush finale anche per il Premio Furton. Signor Tiziano lancia la volata sulla penultima siepe, attaccando deciso Sol Invictus, più macchnoso Chiaromonte. E' lì anche Salar Fircroft arroccato in corda, con Barnabo e Tahini in quota. Non cambiano passo gli altri quattro capeggiati da Size.
Signor Tiziano e Sol Invictus sono appaiati sull'ultima siepe. Fuhrmann contro Bartos. Chiaromonte e Barnabo seguono a una lunghezza e mezzo, seguiti da Salar Fircroft che non trova l'ingambata imitato da Tahini. Sol Invictus respinge Signor Tiziano, ma è stanco e ondeggia verso il rivale, agevolando lo splendido spunto finale di Chiaromonte che piega l'allievo di Francesco Contu e arriva molto, ma molto, vicino al Magog. Quarto Barnabo, alla spicciolata gli altri con Tahini e Salar Fircroft. Intervento d'autorità dei commissari che non ravvisano però le condizioni per modificare il responso del campo.

Il rientro vittorioso di SOL INVICTUS. Jozef Bartos intervistatato da 
Enrico Querci, autore del volume Laghat edito da Pacini Editore nonché giornalista del campo.

Il commento di Matteo Mancini: "La classe di Sol Invictus" commenta lo speaker Marannini e ne ha ben donde. Il Magog non delude e regala la seconda vittoria al sottoscritto, per un multiplo vincente non da alta quota, ma neppure da buttare. Peccato per Signor Tiziano che fa svanire la seconda accoppiata da giocarsi con tre cavalli a girare o con Sol Invictus base. Il portacolori della scuderia Milano ha comunque disputato un'ottima corsa, insidiando un campione del calibro di Sol Invictus, quest'ultimo in verità penalizzato al peso e forse dal rientro. Grandissimo finale per Chiaromonte che ha rischiato persino di vincere, quando sembrava ormai relegato in terza posizione dopo l'ultima siepe. Lo avevamo menzionato come possibile guastafeste, se non erro indicandolo quale quarto cavallo.
Male Salar Fircroft, su cui si è rivisto Raf Romano, dopo l'infortunio estivo nell'impianto Maia. Il grigio di mossiere Guglielmi ha ripetuto la monocorde prestazione della Gran Corsa Siepi di Grosseto, arrendendosi anche a Barnabo, risparmiato nella tattica di corsa da Favero e buon autore di un quarto posto (non credo si potesse pretendere di più). Deciso passo indietro per Tahini, terzo in LR a Grosseto e oggi mai in corsa. Mediocre il globe trotter Cruel Mole Joe. Per gli altri era dura e infatti non si sono pressoché mai visti.

Alla Cassa: SOL INVICTUS, CHIAROMONTE, SIGNOR TIZIANO.

Premi: Vittoria per la scuderia Magog di Axel Ambruschitz, per il training di Paolo Favero e la monta di Jozef Bartos.

Esito pronostico Mancho: Preso il Vincente, l'accoppiata usando Sol Invictus come base e facendo girare dietro tre cavalli, e la Trio usando Sol Invictus base (con tre cavalli dietro) o con quattro a girare.

Chiudo con un omaggio a una scuderia del posto, un tempo grande appassionata di corse in ostacoli quando i suoi cavalli erano affidati alle cure di un ex fantino, il migliore del posto negli anni '80-'90 sui salti, ovvero Gladio Romano Cirini. Nella foto vedete, col numero sette, Luparolo, impegnato nel Premio Ottavio Ferri (handicap di minima), sesta corsa del programma, sui 1.800 metri. La scuderia è la Kripton di cui ricordo, con nostalgia (perché mi rammentano i tempi dell'infanzia), in primis Optional (sauro da Astrolabio, a sua volta figlio di Zeedan) di cui non avevo la scheda per un mero caso (era troppo anziano e io ero troppo giovane per averlo visto debuttare). Cavallo da battaglia, sia in piano che in siepi (alternava le due specialità con discreti risultati in piste secondarie, Novi Ligure e Grosseto su tutte), l'ho visto correre varie volte, anche con la giubba arancio-nera del Cirini (un piccolo ma piccolo, Favero del San Rossore, negli anni '80). Poi rammento molto bene Southern Treat, che però correva in piano, e i medicori Favot e Ribeira che ho visto correre più volte, il primo anche in steeple a Roma. Non potevo non resistere dallo scattargli una foto, tra l'altro noto una nuova giubba con un marrone aggressivo in luogo di quello assai più scolorito portato in pista svariate volte a inizio anni '90.

Per oggi è tutto. Si tornerà a saltare tra un giovedì, sempre a Pisa, con tre prove. Sono già usciti gli iscritti.

LUPAROLO.


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