martedì 3 febbraio 2015

PRESENTAZIONE SESTA GIORNATA DI CORSE IN OSTACOLI. San Rossore, Pisa.


FAVERO - FAFINTA? EFFETTO CHIVAS REGAL... PARLI DEL DUO E SPUNTA FUORI IL CORNET...

A cura di MATTEO MANCINI.

La sesta giornata del programma di corse ostacolistico italiano fa ancora tappa a Pisa, nelle strutture dell'ippodromo di San Rossore. Dovrebbe trattarsi del penultimo impegno stagionale prima che il "circus" si sposti altrove.
Sono di nuovo tre le prove destinate agli specialisti dei salti, due in siepi e l'altra in steeple-chase. Risaltano le assenze di Davide Satalia, Dirk Fuhrmann e Luigi Maceli (vincitore alla grande con Tramonto a Ivry e unico a interrompere l'egemonia Favero) tra i fantini, mentre ritornano sul campo Emmanuel Reinhardt, Ilenia Nero e Simone Pugnotti.
Il programma ha inizio alle ore 14.15 di giovedì. Si parte con un handicap riservato ai cavalli di 3 anni sui 1.500 metri: il Pr. Giorgio Giannessi. Probabile ruolo da favorito per On The Trail che ha vinto alla grande alla sua ultima uscita. In pista anche il Kripton Luparolo, omaggiato in questo blog nel giorno dell'epifania. 
Il nome Giannessi, che ricordo allenatore della scuderia Arno, mi riporta indietro negli anni, quando mi aggiravo per scuderia. Ricordo un pomeriggio di tanti anni fa, forse nel '95 (o '94), davanti ai box dei cavalli allenati dal sig. Giannessi, ormai in su con gli anni. Ci trovavamo nello spiazzo dell'Alfea, poco oltre l'area dove venivano scaricate la paglia e le deiezioni dei cavalli. Dietro ai box del Giannessi, sul lato opposto, c'erano quelli in cui era alloggiato, tra gli altri, il c.d. doppio tempesta: "il Fighter" e "il Sexy" (quest'ultimo con un anteriore ingessato per una frattura da cui poi riuscì a guarire abbastanza bene). Il buon Giannessi inizia a parlare di una puledra problematica, assai ciuca in piano che lo faceva ammattire e che per "disperazione" aveva destinato al Cirini per la carriera in siepi. A questo punto mi intrometto e gli dico il nome, che lui lì per lì non ricordava. Gli dico: «Ma è Rhode Island da Key to Content e Amoretta!» Lui mi guarda come se fossi uscito da un episodio di X-Files. «Ee... Ma come fai a saperlo?» Risata generale... Questo è il ricordo che ho del signor Giannessi, ormai scomparso da anni, ricordo che mi rivelò che la cavalla si era fatta male a Treviso cadendo su un terreno duro (nel mio quaderno campeggia sulla scheda che io avevo di quella cavalla un asterisco con la scritta: "cadendo la cavalla si è fatta male". Ricordi di un tempo ormai lontano, di cui conservo ancora qualche aneddoto.

Un ritaglio di giornale dedicato a CHIVAS REGAL attualemente in vendita, 
per 4 euro, su ebay.

Dopo questa parentesi, entriamo nel vivo della riunione. Si parte subito forte, alle ore 14.45, col Pr. Chivas Regal, prova sui 3.500 metri in steeple-chase per cavalli di cinque anni e oltre. Verrebbe da dire dalla Forst al Chivas Regal... No, niente a che vedere col whisky, ignoranti che non siete altro... Si sta parlando del più forte cavallo appartenuto a una scuderia pisana impegnato nelle prove in steeple-chase. Vincitore di un G.P. Merano nel 1974, caduto invece nel 1972 quando aveva preso parte alla classica meranese col ruolo di favorito (fu fatto cadere da un ospite francese, un po' come successo a Davide Satalia nell'ultimo Merano in sella a Fafintadenient). Appartenuto a una figura storica di Pisa in generale (tanto che gli è intitolata persino una via cittadina), ma soprattutto dell'ippica pisana: HENRY BRACCI TORSI, tra l'altro Presidente dell'ENTE AUTONOMO TIRRENIA nei primi anni '50, quando la cittadina era conosciuta a livello internazionale come "la città del cinema". Chivas Regal è stato omaggiato da Renzo Castelli nel divertente romanzo (da rieditare) Un Brocco per Vincere (recensito dal sottoscritto nel blog dedicato ai libri), ed è uno dei pochi cavalli italiani a cui è stata dedicata una pagina su wikipedia (evento rarissimo). Ha persino svolto la carriera stallonistica, soluzione quest'ultima non comune per coloro che si sono distinti in ostacoli. Tra questi ricordo campioni immensi del calibro di Miocamen, Reckless William, Trapezio, Stuck, Amado e pochissimi altri.
Il pregio del cavallo della Razza Vallelunga, questo il nome dei colori bianco-verdi scelti da Bracci-Torsi, è stato onorato dagli allenatori specializzati nella categoria. Fa dispiacere solo, ma non è una novità, non vedere nessun rappresentante locale (salvo prestanomi) impegnato in queste occasioni.
Dei trentasette iscritti, dichiarati partenti in sette, scelti per contendersi i 5.100 euro riservati al primo. Molta qualità in pista, ovviamente parametrata al livello italiano attuale. Ci sono più di un vincitore e piazzato in corse di Gruppo (in ostacoli).
Jozef Vana sr illude il collega Favero di destinare al Premio l'ex di turno: Fafintadenient. La scelta dell'allenatore ceko va invece su Cornet Obolensky, una delle prime scelte in assoluto in casa Statek-Chyse. Il cavallo rientra dal Gran Premio Merano (GR.1) dove chiuse in un'ottima quarta posizione. Certo, l'edizione dello scorso anno è stata una corsa alquanto bizzarra, con poca andatura e poca selezione. Dopo l'eliminazione del front runner, compagno di colori proprio di Cornet, il Merano si risolse in una volata finale congeniale alla potenza di Alpha Two. Il cavallo, pur non essendo un campione, ha qualità e merita la massima attenzione. Il fatto che Paolo Favero schieri quattro pedine, tutte con la stessa giubba, dovrebbe poi fargli alzare la quota. Se va sopra il 3 è da giocare vincente. Unica insidia è costituita dall'assenza dalle competizioni da circa cinque mesi, ma niente spavento... è frutto di una libera scelta del trainer.

Ruolo da mio contro-favorito va al "cannibale" Paolo Favero, il quale non ci va di "scartino" come si dice da queste parti. Lo abbiamo appena anticipato: sono quattro gli allievi schierati dal leader della classifica degli allenatori (tredici vittorie su 14 corse) e che allievi... Darakti è la base. Il figlio di Rakti ha vinto al rientro piuttosto bene, pur avendo vicino Kamikaze de Teille (cavallo assai inferiore rispetto a Cornet Obolensky). Lo ricordiamo, è il vincitore dell'ultima edizione del Premio Ezio Vanoni (Gr.2) e ritrova la monta di Jozef Bartos. Per tali motivi sarà, con tutta probabilità, il favorito del totalizzatore, ma la sua vittoria non è affatto scontata.

Attenzione a Shame, potrebbe essere la sorpresa della corsa e potrebbe portare quota in un'ipotetica accoppiata. Il figlio di Tout Seul, purtroppo ancora per i colori di Paolo Favero (altrimenti avrebbe avuto quota discreta da vincente), ha qualità per poter duellare con Darakti (che ha battuto in più di una circostanza). Certo, è rientrato in modo assai deludente qui a Pisa, addirittura è finito dietro a Union du Bosc dopo aver cercato la vittoria (è calato al penultimo ostacolo in evidente debito di ossigeno). E' il vincitore dell'ultimo Premio Richard (GR.3). Possibilità di piazzamento in sensibile aumento in caso di terreno faticoso.

Impegno difficile ma non impossibile per Albina. La portacolori di Chrisian Ghiotti ha debuttato bene nella specialità, qua a Pisa, finendo però dietro a Darakti di un paio di lunghezze abbondanti e ricevendo quattro chili (giovedì saranno appena due). Gli avversari con cui si troverà a confrontarsi sono di livello superiore rispetto alla media di quelli incontrati nella sua ultima uscita, in più c'è il rischio del terreno pesante a lei poco gradito. Vedremo cosa riuscirà a fare, la monterà Emmanuel Reinhardt.

A mio avviso sono di un gradino inferiore gli altri tre, ma non sono tagliati fuori dalla lotta per un piazzamento. Il più pericoloso, vista la netta affermazione nel Premio Calci è Opaleo, sempre per i colori di Paolo Favero. Il baio perde la monta di Bartos, ricevendo però la seconda di scuderia costituita da Dominik Pastuszka. Severissimo il peso, addirittura concede chili a tutti per effetto del sovraccarico dovuto all'entità dei premi vinti negli ultimi sei mesi. Piazzamento difficile. Vale lo stesso discorso per Giant Hawk, cavallo regolare ma qua con avversari a lui superiori. Battuto in modo evidente all'ultima uscita da Opaleo, sei lunghezze il divario tra i due, cercherà di agguantare un quarto posto, improbabile (salvo sorprese) che possa fare meglio. Ruolo da estremo outsider per Union du Bosc che sarà forse incaricato di scandire l'andatura nella prima parte di gara.

Pronostico Mancho: Cornet Obolensky, Darakti.

Sorpresa per gli amanti del brivido, da provare piazzata: Shame.

La scelta di Vana Sr per entrare, per la prima volta, nel marcatore.
CORNET OBOLENSKY.
(Foto di Matteo Mancini).

Piccola pausa alla terza corsa, ancora con una prova per tre anni. Una vendere sui 2.000 metri dove figura un cavallo su cui a Livorno non perderebbero occasione per fare ironia: Denonvai. Lo terrò d'occhio visti i colori di Nerino Capon, storico appassionato di ostacoli; inoltre, al debutto, è finito a due lunghezze da El Marangon che ha vinto domenica scorsa. Possibile siepista?

Si torna a saltare con la quarta corsa. Ascendente sui 3.200 metri (prima deroga in siepi ai canonici 3.500), riservato ai quattro anni, sette al via e livelli tecnici piuttosto delineati e cavalli tutti già visti più di una volta a San Rossore. Difficile giocare. Moqorro ha l'occasione giusta per aggiudicarsi quel primo posto che gli manca da sei mesi. Favero ci spera, confermandogli Jozef Bartos in sella. Il periziatore lo vede come il pericolo numero uno della compagnia affibbiandogli un handicap che va dai quattro chili e mezzo agli otto e mezzo.
Piuttosto chiusa anche la corsa per il secondo posto. Il Re Tritone (finito a sette lunghezze da Likhita, cavallo battuto da Moqorro) si è dimostrato assai in palla sulla pista e ha tutto per poter controllare un campo di avversarsi piuttosto scarso. Difficile che possa avere la meglio su Moqorro. L'unico pericolo potrebbe venirgli da Recife, specie in caso di terreno molto pesante. Il Siba è il cavallo da provare per cercare una quota più appetibile in accoppiata, anche se non credo possa avere un quota allettante.
Durissima per gli altri quattro. Curiosità, specie sul terreno faticoso, per Maratory (al quarto impegno stagionale) in continua progressione e montata da Emmanuel Reinhardt in luogo di Julio Reinhardt. Si potrebbe azzardare piazzata (avrà quota alta) in caso di una clamorosa esclusione di uno dei due Favero.
Mat Vidana, Sopran Slaker e Zafra non hanno fatto vedere nulla di interessante, tra i tre è preferibile azzardare sull'ex Saggiomo che ha dato segni di risveglio in steeple. Secondo me faranno tutti e tre Np.

Pronostico Mancho: Moqorro, Il Re Tritone.

MAGICA VITA, cavallo tra i più in forma del mese di gennaio.
Due secondi posti, assai gravato dal peso nel Pr.Taddei.
(Foto M. Mancini).

Fotocopia della quarta corsa è la successiva, Premio Taddei, riservato però ai cinque anni e oltre, anche se il livello è molto più omogeneo. Si potrebbe per questo definire la corsa più interessante per scommettere.
La mia curiosità va su Drounais che Ilenia Nero riprova in siepi dopo averne corretto l'impeto e alcuni difetti di adattabilità. Il cavallo si è reso protagonista di una discreta riunione in piano a San Rossore con vittoria e vari piazzamenti. Fermato al debutto a Milano nel Premio San Giorgio (che ricordavo in settimana, altrove, parlando di Nano Blu) quando era abbastanza appoggiato dai bookmakers. Ugualmente deludente nelle due successive uscite in siepi, mai piazzato. La logica lo porta  a essere un estremo outsider, ma visto il campo di partenti potrebbe valere una scommessa da piazzato. Certo, è il classico esempio di invenzione artistica ideata da uno scommettitore.

La base su cui fare gioco, vista l'ottima forma, è costituita da Magica Vita, numero uno della scala dei pesi. Il grigio ha in sella la seconda monta di casa Favero, Dominik Pastuszka, e si è dimostrato a suo perfetto agio col tracciato pisano. E' penalizzato da un peso eccessivo, soprattutto se si considera Smart Casual. Il cavallo affidato all'esperienza di Raf Romano gli è finito a poco più di una lunghezza, grazie a una grande interpretazione del fantino bresciano (inizio di stagione catastrofico), quando i due correvano a pari peso. Giovedì il grigio gli concederà qualcosa come cinque chili e mezzo, aspetto che pone il cavallo affidato alle cure del duo Saggiomo-Romano come serio candidato alla vittoria (anche se è ancora maiden a cinque anni!?).

E' trattato molto bene al peso anche Depeche Code che però rientra portando di nuovo i colori di Patrizia Scollo (visti a Pisa in piano con Valdivizze) sulle siepi per il training di Simone Pugnotti. Si tratta di un soggetto, il primo nato in slovacchia a scendere in pista in Italia nel 2015, che può valere, se non è meglio, Magica Vita.

Il leader della classifica dei fantini lo troviamo su Arcachon, per i soliti colori di Paolo Favero (ancora una volta con un poker in pista). Si tratta di un sauro non di particolare talento al rientro dai primi di dicembre ma spesso iscritto dal suo allenatore. Probabilmente, per effetto della monta e del buon peso, sarà il preferito dagli scommettitori, ma non lo vedo in grado di incarnare il ruolo del cavallo da battere. Non vince dal marzo del 2014. E' stato battuto in modo netto da Barnabo (roba di 10 lunghezze), ma anche da Magica Vita (distacco più contenuto). Sarebbe da quota superiore al 4 al totalizzatore. Non è più di una sorpresa.

Impegno arduo per Big Mago, cavallo omaggiato dal blog nel primo post della stagione quando lo avevamo pubblicato affianco di Notti Magiche, che ritorna nella sua pista di gioventù. Non vince dal novembre del 2013, quando aveva dato l'illusione di essere un cavallo con potenziale da classiche. Il fatto che a Grosseto sia finito dietro a Filippide è alquanto eloquente. Outsider. Qualche possibilità in più per Well Dressed, rientrato bene, a due lunghezze da Romis (pur con otto chili a favore), difficile però poterlo vedere duellare per la vittoria. Potrebbe artigliare un terzo posto. E' affidato al francese Sylvain Mastain.

Ruolo da estremi outsider per Size (peraltro con un assurdo peso, addirittura 70 kg, non si capisce da dove sia venuta fuori una valutazione del genere) e Time Trial.

Pronostico Mancho: Magica Vita (per la forma), Depeche Code, Smart Casual.

Sorpresa da provare in caso di quota: Drounais.


2 commenti:

  1. Secondo me Drounais non l'avrei rimesso in ostacoli, visto che di corsa in corsa aveva riacquistato forma in piano, non vorrei che l'andatura più blanda che c'è in siepi si ripercuotesse sulla forma del cavallo....
    Roby

    RispondiElimina
  2. Sono perfettamente d'accordo... Anche io l'avrei lasciato in piano, stava correndo bene. Se la Nero l'ha rimesso sulle siepi però vuol dire che ha visto dei miglioramenti. Gli avversari che si ritrova contro sono di basso profilo.

    RispondiElimina