domenica 15 febbraio 2015

Tabellino ultima riunione di corse in ostacoli a San Rossore, Pisa, 15 Febbraio 2015.


AH, IN TREE...!? MA NON ERA IL PARDUBICE? ALTRO CHE FIABA A SAN ROSSORE, QUI TIRA VENTO DI VERTIGO!

Articolo a cura di Matthew Mancini.

Once Upon a Time in Aintree
DOUBLE THRILLER (C.b. '90)
Foto da Cavalli & Corse o da Trotto & Sportman 
(Archivi Mancho).

Per gli ostacolisti spira aria da congedo e saluti, non che importi a molti a San Rossore, a parte qualche lad e un piccolo gruppo di appassionati. L'epilogo però è da Concerto Finale, un po' come ricorda il numero 12 (storico per i portieri) pronto a scendere in pista alla settima corsa. Sette, si proprio quante le giornate dedicate quest'anno agli ostacoli per un totale di venti corse, numero perfetto quando spira aria di tempesta. 
Tempo copertissimo e minaccia costante di pioggia, dopo un giorno flagellato dagli acquazzoni manco si fosse a Ferragosto, anche perché l'Agosta, a differenza del "Mosca", non è certo di scena a Pisa. Terreno pesante, vari ritiri, addirittura tre nella II GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE (Gr.1).

Grande attesa, ma nemmeno più di tanto per il pubblico presente, per i due clou della riunione ostacolistica: IL CRITERIUM DI INVERNO e il già citato Gr.1, un tempo giusto vanto e fiore all'occhiello dell'ippodromo Capannelle. Meglio però pensare al Premio F.I.A.B.A. banco di prova per prossimi pretendenti allo storico PREMIO PISA, vera e unica classica della pista per cavalli di tre anni. Chiusura col trofeo Challenge offerto dalla famiglia Filì in ricordo di Golden Cavern, unica condizione: vincere per due volte la corsa in cinque anni. Insomma, niente a che vedere con Hidalgo - Oceano di Fuoco in fin dei conti, ma con un solo pretendente coln le carte in regola per portarsi a casa la coppa: Giancarlo Matteucci.

Procediamo con ordine, anche perché risuona l'inno nazionale che da avvio alla riunione. Ecco che arrivano al tondino i protagonisti del PREMIO PARDUBICE. Quest'anno non sono presenti gli ospiti dello splendido ippodromo della Repubblica Ceka ed è senz'altro una fortuna. Non certo per gli spettatori, ma per altri motivi. Ancora una volta sono in quattro i dichiarati partenti. Alza bandiera bianca Nerino Capon che lascia nei box Time Trial. Così arrivano tre Favero e mezzo: i compagni di colore Missed Approach e Uvea nonché Monjoliano con la Schileo che lascia nell'armadietto la giubba, preferendo ricordare il successo di Uni Light nel Premio Vecchiano, con giubba in completo bianco (a parte il berretto, perché nella vita, se si vuol essere persone di classe, ci vuole sempre una certa dose di originalità). Del resto, come dare torto all'avvocato; in un giorno di Solar, Sol, Tramonto e Notti, è inevitabile citar un'unica luce... Mi sembra giusto. Abbiam detto tre e mezzo, eh sì... perché c'è anche Raf Romano, quello delle "doppie gabbie", il quale viene però celato da Ilaria Saggiomo che tanto ci tiene a figurare quale allenatrice di Liebe Boy
In pochi scommettono, ma c'è qualcuno che, giustamente, tenta la Dea Bendata (e per fortuna che ha gli occhi impegnati altrove...!). La scuderia è favoritissma, Monjoliano sembra un po' appannato e allora perché non provare Liebe Boy? Il cavallo viene anche subito mandato in pista, in fretta e furia, quasi non gira con gli altri con De Santi in sella. La Saggiomo deve ancora cogliere la sua prima vittoria e fino a ora, in ostacoli, ha fatto davvero poco... Andiamo in tribuna a goderci quello spettacolo che solo il cross di San Rossore può regalare.

ILARIA SAGGIOMO e DE SANTI sono in conciliabolo: stanno tentando di 
convincere i commissari a partecipare correndo a piedi, viste certe iniziative
dell'impianto covano una certa speranza di ottenere una risposta positiva.
(Foto M.Mancini).

La Cronaca: Pre-gara thriller, manco si fosse al palio di Siena. Il trio Favero va in giro per la pista a controllare gli ostacoli, come solito in una corsa di questa disciplina. De Santi invece sembra intenzionato a farsela a piedi. Qualcuno potrebbe interpretare un conciliabolo tra il gentleman e Ilaria Saggiomo, anche lei in pista davanti al water jump. Non si capisce cosa stiano facendo, a un certo punto sembra quasi che il cavallo non parta anche perché il trio Favero va subito a provare quella che è stata ribattezzata "the double cage". De Santi ha altro a cui pensare, si riscalda, rigorosamente, appiedato. Abbiamo un doppio contributo fotografico da proporre, giusto per calare lo spettatore giù dalle tribune e portarlo alla piegata che conduce al passaggio più difficile del percorso.

Niente da fare, De Santi deve salire in sella proprio mentre si tendono
i canapi, ma la foto ha già un che di profetico sulla destra.
(Foto M.Mancini).

Partitiiiii. Ancora Uvea e Missed Approach davanti, come nella precedente prova in cross. Bonacina al posto del Belluco, ma sempre aria da Tour de Force. Questa volta dopo la Motorola, Peprna è chiamato a interpretare il ruolo di Hondo, mentre Bonacina ha quello di Zabel, in luogo di Lance Armstrong anche se a chiudere, sarebbe il colmo, saranno in... Ah, in tree? Ma non vi distraete, perché lo spettacolo è assicurato e sarebbe un peccato perderselo.
Dopo la gabbia di siepi i due, in fuga per la vittoria, hanno già dieci lunghezze su Monjoliano che ne ha cinque su Liebe Boy. Nulla cambia, se non il fatto che Liebe Boy alla fence è già a cento metri dai primi due e a circa una decina di lunghezze da Monjoliano. De Santi affronta il suo ultimo ostacolo, il The Water Jump quindi anziché prendere il passaggio obbligato va diritto e sciopera, fermando, senza motivo, il cavallo e restando lì immobile per circa cinque minuti.
Intanto i due di testa si isolano, con Peprna che si volta senza mai muovere, imitando Hondo a capo di un treno fantasma. Bonacina sposta ai suoi fianchi, a mostrare i gradi dello Zabel della situazione. Sbraccia il giusto necessario, porta Missed Approach in prima posizione e va a vincere piegando le resistenze di uno sfortunato Peprna non in grado di respingere l'energico attacco del compagno.
Vittoria meritata per Bonacina e giusta sottolineatura dai microfoni di Marannini, il quale sembra imitare il telecronista di un certo film di John Huston dicendo: "A questo punto c'è solo da andare a prendere gli applausi di questo cross!", peccato che il Sandro nazionale non abbia a disposizione una certa manopola del volume collegata agli altoparlanti, proprio come c'era in quel film. Gli organizzatori dovranno provvedere per il 2016.

Il commento di Matteo Mancini: Ho fatto un pranzo abbastanza leggero. Lasagnine, giusta una porzione, poi un po' di pollo con carote, ma giusto poco perché non volevo perdermi la prima corsa.

Alla Cassa: I Cabarettisti.

Premi: Raffaele Romano, "The Double Cage", in ricordo gentilmente offerto dai telecronisti.

Esito Pronostico Mancho: Centrato in pieno: corsa ingiocabile!

Piccioni e Bonacina si apprestano a festeggiare con un bel bicchiere di Chianti.

Seconda corsa, prova in piano per velocisti. In pista cavalli tutti in splendida forma, lo ricorda giustamente anche il telecronista. Raf Romano ci spera col "Tango profumato", viene da una vittoria a Grosseto (però su distanza più lunga), c'è anche Panna che aveva vinto la prima corsa che anticipava l'inizio delle giornate in siepi. Il Mancho si appresta a vedere la corsa, guardando l'ultima a entrare al tondino, cioè Lady San Rossore che appare quando tutti gli altri sono già in pista. L'avevamo già omaggiata nel blog, insieme a Rebel Angel che avevamo visto al tondino nella prova vinta da Ora dei Desideri. La portacolori di Basem passa dai paraocchi australiani a quelli integrali e sfoggia un look col suo artiere davvero niente male: bravi davvero! C'è anche El Marangon, citato nella precedente riunione quando avevamo parlato dell'ostico Denonvai. Ed è proprio quest'ultimo ad aggiudicarsi il Premio Barsotti dopo lotta con l'ottima Lady San Rossore. Peccato che sia mancata la vittoria, comunque un buon piazzamento che merita l'onore della foto da primi della classe e gli applausi nascosti del sottoscritto. Romano non piazzato, alle spalle del fotografo, neppure in piano e riunione finita in anticipo dato il ritiro di Smart Casual. Il buon Raf, di cui si mormora un ritorno d'amore con Favero (ieri a Grosseto sembra abbia montato un cavallo fucsia in una qualifica in siepi), è già in partenza per Treviso dove, per sua fortuna, sembra non esserci traccia della The Double Cage.

La mia foto più bella della giornata.
Lady San Rossore precede Rebel Angel.
(Foto: M.Mancini).

Eccoci alla prima corsa di Gruppo della giornata: CRITERIUM D'INVERNO, prestito da Roma. Nove al via con due favoriti netti: Tramonto a Ivry e Kisanji. Qualche puntata poi su Relco Sud Ovest, ma occhio però a Solar Focus e a High Master come avranno potuto intuire i lettori con memoria di queste pagine blog curate dal sottoscritto.
Record per Maratory che tocca le cinque corse in poco più di un mese e ritrova il terreno gradito. C'è un cambio di monta che riguarda proprio la figlia di Observatory: Davide Columbu sostituisce Reinhardt (non quello noto, ma quello col doppio nome), ma cambia poco perché la corsa questa volta è difficile. Curiosità Crissolo, con quota altissima al totalizzatore ma con Marannini che cerca di sponsorizzare per il gioco, un po' come fatto per il debutto di Tramonto: "Si dice che abbia lavorato benissimo in mattina." Qualcuno tenta un Constantine piazzato e la soluzione, data la quota, potrebbe anche avere un senso. Estremissima outsider la polacca Zafra. Passiamo in cronaca e ci spostiamo proprio in corrispondenza del palo di arrivo, perché, in fondo in fondo, siamo provocatori e la "nostra" corsa è quella dei giovani, mica quella degli esperti. C'è anche qualche vecchissima conoscenza in quel settore, ma mai parlare dei cavoli nostri quando siamo in cronaca: non facciamo mica i fruttivendoli!

Cronaca: E sono partiti. Kisanji a sorpresa va in vantaggio. Ritmo però piuttosto moderato. Tramonto a Ivry marca subito il rivale più temuto, avendo in schiena Relco Sud Ovest quindi il trio High Master, Solar Focus e Constantine, a precedere Crissolo, a leggero intervallo Maratory e Zafra. Sono i sei davanti a fare la corsa, Maratory sfila alla curva di fondo presa a mano contraria la scelta del colonnello Satalia. Chiude, già lontana, Zafra. Bel passaggio davanti alle tribune. Kisanji prova a fare selezione nella sua progressione di testa, paga presto dazio Crissolo con Satalia Jr che intelligentemente ferma alla prima siepe opposta rispetto alla dirittura finale. I sei davanti si rendono protagonisti di un bel parziale di gara e affrontano la curva finale tutti raccolti. Commenta in modo perfetto Marannini quando dice "un ventaglione a cinque." In tribuna si respira vera aria da gran premio.
Si entra in dirittura con Kisanji che prova a respingere Tramonto a Ivry, presenta la sua seria candidatura anche High Master che coglie varco interno. Cambiano linea Relco Sud Ovest e Solar Focus. Battuto ma non lontano Constantine seguito da una coraggiosa Maratory. Lontanissima Zafra. Salto finale con la coppia che non ti aspetti. High Master a  centro pista attaccato di forza da Solar Focus, Kisanji a largo con Tramonto quasi sullo steccato opposto. Lotta furibonda a quattro. High Master respinge alla grande un eccellente Solar Focus, vicinissimi anche Kisanji e Tramonto con il Topeeka che trova la falcata giusta finale per battere di un muso il rivale per la terza. Che arrivo, ragazzi...! Applausi e braccia alzate dal sottoscritto, per il pronostico ardito già fatto all'epoca della Gran Corsa Siepi dei 4 anni!

Il Commento di Matteo Mancini: La più bella corsa dei quatro anni, meglio ancora del Balorain. I primi quattro sono andati davvero forte e penso che Favero sia molto contento dei primi due. Meno convincente, ma comunque ottimo Tramonto a Ivry che ritorna però sul pianeta terra. Non corrono male neppure Relco Sud Ovest e Constantine. Impegno proibitivo per Maratory che ha però onorato l'impegno.
Male gli altri due. Crissolo paga forse la mancanza di una corsa di preparazione, giusto per valutarne il livello. Zafra ha passeggiato per la pista.
     
Alla Cassa: HIGH MASTER, SOLAR FOCUS, TRAMONTO A IVRY.

Premi: Doppietta per Paolo Favero (allenatore-proprietario), vittoria anche per Jozef Bartos. Bravi però in diversi. Bella corsa.

Esito pronostico Mancho: Insomma... molto bene.

 Foto ricordo meritatissima per HIGH MASTER.
Nei prossimi giorni avrà una scheda dedicata sul blog, vedremo se 
gli porterà fortuna come quella di SOL INVICTUS che ha fatto tre su tre.
(Foto M.Mancini).

Due prove in piano prima di andare al main event dell'intera stagione pisana, ma attenzione degli addetti ai lavori al Pr. FIABA dove sembra ci siano iscritti potenziali pretendenti al Pr. Pisa.
Prima prova è il Pr. Drusilla, handicap di minima sui 2.200 metri, con un cavallo che ha sbagliato corsa. Military Device si presenta con peso e ritmo da Gran Corsa Siepi, sono addirittura 68 chili e mezzo quelli che il figlio di Shirocco è chiamato a sopportare. Va bene dei venti da Vertigo, ma qui si esagera... Del resto però ha ragione anche il De Paola, dopo il Tramonto c'è in pista da favorito Ballando al Buio con la monta di Fele (nome di un cavallo allevato dal signor Frascatani), pare più che giusto. Ma al calare delle tenebre c'è quel buio dove si va in discoteca, magari si sbaglia un approccio con qualcuno da Fiaba, se ne paga le conseguenze con un bel Ceffone e dopo arriva il Sol. Tutto quadra, e già perché c'è anche il così detto DOPPIO LENZI (roba che nemmeno a farlo apposta) che si appresta subito ad andare in pista, con il grigio dotato del numero nove di sella nove: Kaimakan. Quindi i "siepisti" King Paradise e Valdivezze nonché "prezzemolino" Riccardo Menichetti, uno che sta bene dappertutto un po' come il famoso Giginho, e che alla disco preferisce senz'altro il Jazz, quel sound dal retrogusto Soul con però una spruzzatina di Rock. Un gran intenditore il Riccardo, abile giocatore di biliardo, altro che Stadio...

Il velo di BALLANDO AL BUIO, per la corrente
MILITARY DEVICE.
(Foto M. Mancini).

A proposito di F.I.A.B.A., si segnala un Gasperini in vena di omaggi Magog. Un tempo Axel Ambruschitz aveva proprio da lui i cavalli, lo ricorderemo prossimamente quando dedicheremo una pagina alla scuderia Magog. Certo, non si fa così... in una corsa del genere, dedicata alla Fiaba, Gasperini si presenta con Ceffone manco volesse dare del Poe agli avversari. E poi ci si mette anche il "Mosca", si quello che abbiamo menzionato in introduzione a proposito dell'Agosta, che essendo ancora al buio pensa bene di metterci un po' di luce con Lucinasco. Cavallo quest'ultimo che avevo fotografato, ma non pubblicato, in occasione sempre della corsa di Ora dei Desideri, quella della linguaccia dell'irriverente Rebel Angel. Già gli irriverenti, curioso siparietto Mancini-Querci alla seconda corsa. Si piega ora in narrativa:
M: "Buona sera".
E.Q.: "Che cappello aggressivo..."
M: "Beh, a me piace andare in testa e pedalare..."

Solo che in testa ci va Yorkshire Nanny e come... Andatura a paletta, manco giocasse nel Parma (a proposito 0 a 0 scandaloso della Roma e Destro in gol a Milano, 7+). Le va dietro Drumkilbo, soggetto seguito da diverse correnti di pensiero, sembra anche gli impressionisti. In pista anche la Favero Ho Yam Lay che sfoggia un mantello bellissimo, ma assurdo tanto che c'è un refuso persino nel programma ufficiale. Roba da non capirci niente... A proposito, c'è anche il thrilling legato al nome del padre di Arco Romano, il numero 1: uno che salta che sembra un grillo, non voleva saperne di venire al tondino. Il baio è infatti figlio di Archipenko, uno conosciutissimo a Pisa e anche al Palio di Buti, solo che non è quello, è infatti americano e non certo di Lucca, anche perché altrimenti avrebbe dovuto pagare il biglietto di ingresso. Quest'oggi solo i residenti nella provincia di Pisa avevano la possibilità di entrare gratis, giusto per tastare i polsi delle presenze... Unico obbligo: la carta di identità in bella mostra. Insomma tra questi grigi che diventano bai e bai che diventano grigi poco si capisce... manco si fosse nel film La Donna che Visse Due Volte... Roba da vertigini come direbbe il buon Piero, quello che voleva scendere e.... Noooo... c'è anche Il Cavallo di Piero. Ma questo è proprio un Rebus... Sono volitivo di andare in cronaca, ma dimenticavo: questo è un blog per ostacolisti!
Oddio, un vuoto di memoria che colmo subito... Al rientro del vincitore, dopo l'intervista, la seconda parte del siparietto:

M rivolto a E.Q.: "Anche questo ha un nome aggressivo...!"

Ferrero presenta ARCO ROMANO, offeso per l'accostamento di
ARCHIPENKO al Palio di Buti.
(Foto M.Mancini).

Dopo aver affrontato la gabbia di delle piane, manco si fosse in Regalo di Natale di Pupi, si arriva alla II GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE dove favorito netto c'è uno che con i regali di natale ci sta bene, solo che lui non è Pupi ma molto più antico e dunque legato al paganesimo: Sol Invictus. E' alla caccia della terza affermazione in tre uscite, per ora, nel 2015, non c'è ancora riuscito nessuno.
Ruolo da controfavorito per Signor Tiziano, ma attenzione a Notti Magiche che ha tutte le carte per dare l'impressione di esser stato preparato proprio per questa corsa. Un occhio di riguardo e grande rispetto per Tullio Ostillio, campione recuperato dai Satalia, che ho seguito con grande curiosità. Può correre bene anche Barnabo, in formissima. Più difficile per gli altri, con Drounais che beneficia del terreno amico ma sale di categoria. Isuzu e Arjen sembrano avere il ruolo delle comparse. Andiamo in cronaca, dopo essersi gustati la sfilata da cui si sottrae, non se ne capisce il motivo, Arjen che scalpita forse perché a suo agio con i Double Thriller, manco volesse sussurrare la fatidica question: "Do you like Hichcock?"

Foto d'obbligo per un grande campione, assente dalle piste da 4 anni.
Sulla dx il lad del quarto classificato, un fan sfegatato di ALBINA.
TULLIO OSTILLIO.
(Foto M.Mancini).

Cronaca: L'americano Villegle in testa a imitare Canterani, giusto qualche siepe poi va al comando, come d'attitudine, il redivivo Tullio Ostillio marcato da Arjen che si presenta col ruolo del guastatore. A centro gruppo Sol Invictus francobollato da Signor Tiziano e Notti Magiche, seguono Barnabo e Drounais, con discosto il polacco Isuzu. Posizioni inalterate fino alla diagonale discendente dove Jan Kratochvil compie un mezzo miracolo rimanendo in sella a Villegle che salta malissimo. Intanto in avanti Tullio Ostillio è ancora brillante, Arjen gli fa pressione. Risale Barnabo che sfila Sol Invictus accompagnato da Notti Magiche, più a largo Signor Tiziano in difficoltà, superato da Drounais e Villegle, lontana Isuzu. Dopo la prima siepe della dirittura opposta a quella di arrivo si infortuna Barnabo proprio quando stava per sferrare l'attacco al battistrada che prosegue minacciato da Arjen. Marannini non vede bene: "Barnabo secondo me ha scartato e si è eliminato..." La realtà, purtroppo, è ben diversa...  Il duo Magog va al comando, Satalia Jr cerca di richiamare Tullio Ostillio, rifilandogli più di una frustata. I tre sono nel mirino di Notti Magiche, gli altri a inseguire con un Drounais in sorprendente quota.
Sol Invictus davanti, con Bartos che si volta a controllare gli avversari ma avrà del duro pane da masticare. Arjen è splendido secondo con Notti Magiche e Drounais a tentare il recupero, vicino un generosissimo Tullio Ostillio. Già arresi Signor Tiziano e Villegle, a passeggio Isuzu.
Sol Invictus prova la fuga, ma Notti Magiche è quanto mai belligerante nel cercare l'aggancio ("tenta l'incredibile aggancio" commenta lo speaker). Più indietro Arjen ha ancora da spendere per badare Drounais, cede Tullio Ostillio. Dopo l'ultima si inscena il duello atteso da Eros Ostanel, che scende dai gradini e cerca di lanciare un urlo di incitamento per il suo allievo, ma Sol Invictus a Pisa incarna la figura mai sbiadita nel tempo di Eddie Merckx (il cui figlio si chiama proprio Axel) e da cannibale fa tre su tre. Infatti terzo è l'altro Magog, sorprendente più di un film di Hitchcock, quarto un buon Drounais. Chiude al marcatore in un Gruppo 1, dopo quattro anni di cure, Tullio Ostillio. 

Commento di Matteo Mancini: Un grande Tullio Ostillio, perché arrivare quinto in gruppo 1 dopo quattro anni di cure e senza fare neppure un corsa come si può definire? Buono Drounais che dalle corse di minima fa quarto in Gruppo 1. Eccellente Arjen su cui non avrei certo puntato. I primi due beh... era nell'aria.
Male, malissimo, Signor Tiziano che forse ha avuto un acciacco. Rovina la corsa l'infortunio di Barnabo, fotocopia di quello di Locky Taylor anche se a traguardo lontano. Non ci voleva davvero. Villegle e Isuzu mai protagonisti, ma era difficilissima per loro.

Alla Cassa: SOL INVICTUS, NOTTI MAGICHE, ARJEN.

Premi: Vittoria per i colori Magog di Axel Ambruschitz, training Paolo Favero, monta Jozef Bartos che fa un double della serie dal Sole alla Notte passando per il Tramonto.

Esito Pronostico Mancho: Vincente e accoppiata.

Tripletta di SOL INVICTUS con sorriso generale.
(Foto M.Mancini).

Aria da Sapore di Mare, tempo di saluti e nuvole cariche di pioggia, quando si arriva al Golden Cavern. Matteucci non riuscirà nell'impresa di portarsi a casa il trofeo "Filì" ma il nome di quest'ultimo è profetico perché finirà la stagione ostacolistica pisana orchestrata questa stagione sul moto degli astri (lo avevamo detto parlando del Miss Galileo), non a caso in pista c'è Sognando la Cometa sempre per i colori Giannotti, quelli de Il Cavallo di Piero, che essendo giunto alla settima, dopo aver visto in pista uno che ha fatto tre su tre, avrà a che vedersela in Via Garibaldi come dice il buon Piero all'amante delle Budweiser in proposito di Orso, un tipo abbastanza antipatico nei modi. Ma attenzione per gli amanti delle doppie e dei nomi aggressivi c'è in pista anche un certo Scontroso... vuoi vedere che... No, dai... Sarebbe da RAZZA DEL COLMO, anzi no... da Pierini la Peste! Arrivederci al 2016 e buona lettura...

Tempo di crepuscolo quando arriva SOGNANDO LA COMETA.
(Foto M.MANCINI)

2 commenti:

  1. Una presentazione del genere non ha certo bisogno di elogi , si commenta da sola, infatti vengono toccati un po' tutti i campi, dal cinema alla poesia, alla satira, alle genealogie, anche alcuni aneddoti ecc. per di più contornata da belle foto sia recenti anzi di giornata che d'epoca, ma più che altro è il commento alle corse, la descrizione della gara che viene rivissuta senza essere all'ippodromo molto interessante e il tutto in Toscana si direbbe "non fa una piega". Anche se al sottoscritto questa disciplina passa in sott'ordine, leggendo queste righe che un appassionato di cavalli anche dal più sprovveduto vengono lette sempre volentieri, a Pisa l'ostacolismo dà appuntamento al prossimo anno, ma continuerà nella sua "Capitale" a Merano dove ci saranno sempre avvincenti gare, arrivederci Matteo, continua le tue cronache che sono ben accettate dal popolo ippico, ciao e buon proseguimento! Roby

    RispondiElimina