domenica 22 febbraio 2015

Statistiche aggiornate a febbraio con chiusura della riunione pisana


DAL SOLE ALLA NOTTE, PASSANDO PER IL TRAMONTO E L'ALBA... E' IL CICLO CHE HA REGOLATO SAN ROSSORE.

A cura di Matteo Mancini.
Il secondo passaggio davanti alle tribune del CRITERIUM D'INVERNO.
Kisanji al comando su Relco Sud Ovest e Tramonto a Ivry, quindi Solar Focus e High Master.
(Foto di Matteo Mancini)

Un tempo Paoli cantava Sapore di Sale, a sottolineare una stagione evaporata fin troppo presto, ma carica di emozioni e gioie tali da essere cristallizzate in un evergreen da alta classifica, roba da High Master come direbbero gli inglesi. A me piace invece ricordare, data la vicinanza alla risacca bagnata dalle dolci onde che dal mar Ligure si abbandonano nel cuore del Tirreno, il film comico con Jerry Calà ed altri ispirato proprio dal titolo di questa canzone ovvero Sapore di Mare. Più in particolare mi sovviene l'epilogo crepuscolare, con il cielo carico di pioggia e le folate che fungono da preludio al congedo e ai saluti in attesa del nuovo anno. Ed è proprio in questa atmosfera che il giorno dopo San Valentino si è chiusa la riunione riservata alle siepi ospitata dall'ippodromo di San Rossore, nome quanto mai indicato vista la particolare festa riservata agli innamorati (a Pisa pochi per la disciplina, tanto da destare il sospetto che sia prossima l'apertura di una riserva dedicata agli orsi piuttosto che agli Horse, sempre per utilizzare una pennellata dal vago retrogusto albionico).

Sette giornate di corse, scandite dal passo dei Re Magi, giunti in pista con i dromedari manco fossero guidati dalla famosa stella di Betlemme, per un totale di venti corse (14 in siepi), due delle quali cross riservati ai Gentleman e Amazzoni. Ed è proprio l'influsso dei movimenti stellari ad aver avuto, almeno in apparenza, un'incidenza sui responsi della pista, del resto siamo nella città di Galileo Galilei, e se è vero che ormai non vi è più traccia del vecchio Astrolabio, evidenti restano nell'albo d'oro della stagione le tracce di maghi, soli, tramonti, notti e albe.
Sono stati 81 i cavalli a scendere in pista, tanti quanto l'anno di nascita del sottoscritto. Si va dalla "A" di Achen alla "Z" di Zaiman. Mattatore numero uno Paolo Favero, il quale da allenatore ha presentato qualcosa come 31 allievi (circa il 38%) aggiudicandosi 17 corse sulle 20 disputate. L'allenatore di Sinigo si è rivelato un vero e proprio cannibale, vincendo l'85% delle corse in programma e realizzando addirittura un poker, due triplette e sette doppiette da allenatore. Ha vinto tutti e quattro i gran premi della stagione, alzando le coppe della XXX Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3) e della II Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1) con Sol Invictus, oltre che della Corsa Siepi dei 4 Anni (L) e del Criterium d'Inverno (Gr.2) rispettivamente con Kisanji e High Master. Le vittorie sono state purtroppo offuscate, quanto meno a livello affettivo, dai gravi infortuni patiti da Locky Taylor e Barnabo entrambi vincitori e fratturatisi in un tratto piano, il primo addirittura quando era ormai già avviato alla vittoria. Si segnalano inoltre le due vittorie in cross (due corse da farsa) di Missed Approach, l'ottima vittoria di Sadoshi a epifania (poi non più ripresentato) e i piazzamenti dei ritrovati Moqorro, Likhita (questi anche vincitori), Kamikaze de Teille e Magica Vita. Cifre mostruose giustificate dalla bravura del trainer, ma anche dall'elevata quantità del materiale a disposizione (dei 31 cinque hanno portato in pista i colori della scuderia Magog, due della scuderia D'Altemps e uno un inconsueto bianco Schileo) e dalle enormi difficoltà dei rivali per i quali diventa persino difficile racimolare fondi dai premi messi a disposizione dagli organizzatori. Curioso poi che l'allenatore primo tra gli inseguitori sia Eros Ostanel, amico fidato e vecchio allievo di Favero. L'ex gentleman ha schierato undici soggetti (due di proprietà Siba) ovvero quasi il 14% del totale, vincendo una corsa con Giant Hawk  e ottenendo cinque ottimi secondi posti (due volte con Notti Magiche e Relco Sud Ovest, una volta con Little Bruv) che lo evidenziano quale allenatore più presente in pista dopo il maestro. Rende bene l'idea la statistica che vede il binomio Favero-Ostanel rappresentare oltre la metà dell'intero movimento. Resto pertanto perplesso quando sento parlare di una certa ripresa, i dati sono oggettivi e al momento evidenziano come la specialità ostacolistica sia divenuta una sorta di corsa in famiglia.

"Morositas" FAVERO pronto a nuove conquiste.
(Foto di Matteo Mancini).

Dietro alla coppia solo altri due allenatori sono riusciti a conquistare una vittoria. Il primo dei due è il decano sardo trapiantato a Milano Francesco Contu, "caduto" a livelli minimi storici ma non certo per sua colpa. L'allenatore di campioni quali Reckless William, Il Profeta, Frammassone, Sharpmon, ha un palco cavalli assai ridotto, con più di un elemento curato e affetto da vari acciacchi. Sono state appena cinque le frecce nell'arco di Contu, il quale ha fatto di necessità virtù dimostrando ancora una volta il proprio valore vincendo il Pr. Balorain con Tramonto a Ivry della scuderia Topeeka. Baio oscuro dalla mole statuaria, figlio di Montjeu, ha vinto per dispersione al debutto nella specialità non confermandosi poi nel Criterium d'Inverno (solo terzo). Resta comunque uno dei migliori soggetti visti a Pisa che, ne sono certo, saprà donare soddisfazioni ai proprietari. Degno di nota anche Signor Tiziano, per i colori della scuderia Milano s.n.c., terzo e secondo alle spalle di Sol Invictus, purtroppo penalizzato da qualche affanno di troppo nel Gr.1. Ha deluso Alaska Trip caduto sull'ultima siepe quando era fuori dai giochi in categoria medio-bassa.

Quarto posto nella classifica degli allenatori per il trainer ceko Jozef Vana che ha deluso in modo clamoroso, riuscendo a riscattarsi parzialmente nella penultima giornata grazie alla bella vittoria di Big Mago (con tanto di urla ripetute, stile sirena, dalla tribuna) e all'incredibile secondo posto, in steeple, del rientrante Cornet Obolensky, capace di mangiare ai rivali, nel tratto finale dopo l'ultima siepe, qualcosa come quindici lunghezze, perdendo poi in fotografia. Oltre ai due, Vana ha presentato altri cinque elementi (terzo allenatore col maggior numero di allievi) non andando oltre al quarto posto ottenuto da Taquari. Per un vincitore del G.P.Merano come lui è un po' poco, ma presenterà presto nuove credenziali.

Questi sono i quattro allenatori che hanno vinto almeno una corsa, dietro di loro una grande Ilenia Nero, in quinta posizione in virtù di due secondi posti. L'allenatrice meranese, protagonista anche in piano sia da allenatrice che da amazzone (vittoriosa a Pisa e a San Valentino a Grosseto con Alfono), si conferma quale emergente da tenere in grande considerazione. Il materiale di cui è in possesso, quasi tutto di provenienza Dormello Olgiata, non è male, sebbene sia quantitativamente limitato. L'augurio è che l'ottima impressione offerta in pista dai suoi allievi possa tramutarsi in un biglietto da visita tale da stuzzicare l'attenzione di qualche proprietario in più. La Nero, infatti, ha corso con cavalli (cinque in tutto) di sua proprietà e del fido Christian Ghiotti, con l'unica eccezione de La Bella Donna, femmina del gentleman Orlando che ha deluso al debutto in siepi. Dicevamo dei piazamenti ottenuti, ovvero due secondi posti (Chiaromonte e Drounais), un terzo (Albina) e un clamoroso quarto in Gr.1 con Drounais. Peccato che non abbia centrato la vittoria, mancata per un pizzico di sfortuna e un'interpretazione poco condivisibile dei commissari alla prima riunione nel Pr.Furton, quando Chiaromonte è finito ad appena un'incollatura da Sol Invictus in evidente appannamento tanto da scartare. Possibile protagonista nelle prossime riunioni.

In sesta posizione l'ex fantino Acuna, il quale ha mandato in pista addirittura per cinque volte Maratory (cavallo più impegnato della riunione) cogliendo un secondo posto da alta quota in ascendente (ventuno vincente al totalizzatore). La figlia di Observatory si è rivelata interessante, in categoria minima, sul pesante, ma per Acuna fare di più era praticamente impossibile anche in considerazione del fatto che è stata l'unica cavalla che ha avuto a disposizione.

Altra allenatrice in classifica, in settima posizione, è l'ospite polacca Monika Rogowska, autrice di una riunione abbastanza deludente. Come la Nero, anche la Rogowska ha potuto usufruire di cinque soggetti, ma di livello assai inferiore. E' stata brava a rivitalizzare Sopran Slaker, di rientro dalle scuderie di Raf Romano, portandola ad artigliare due terzi posti in categorie minime. Per il resto ha preso parte senza mai incidere. Il suo "miglior" cavallo, Sopran Best, è stato eliminato in steeple da un errore di un avversario e poi ritirato in cross country dove avrebbe potuto dire la sua. Ha preso parte, passeggiando per la pista, al Criterium d'Autunno e alla II Siepi Nazionale con Zafra e Isuzu. Comunque benvenuta e, tutto sommato, capace di fare meglio di altri più titolati.

Ottavo in classifica la più grossa delusione della stagione: Raf Romano. Il fantino-allenatore bresciano è diventato una sorta di barzelletta del cross country (i suoi cavalli non digeriscono la gabbia di siepi di Pisa) e ha sfigurato anche in siepi complice lo scarso stato di forma di Salar Fircroft e soprattutto di un gruppo di soggetti non eccelsi. Ha subito addirittura la beffa costituita da Sopran Slaker, capace di andare al marcatore non appena passata di mano. Dei suoi cinque allievi, il migliore è risultato essere Smart Casual, terzo in categoria minima grazie a una sapiente interpretazione proprio di Romano. Deve riprendersi, perché questi non sono risultati che gli competono. Si mormora di un riavvicinamento a Paolo Favero, soluzione che potrebbe riportare in prima linea Ilaria Saggiomo, in verità sempre presente al fianco di Romano e prima protagonista (unico soggetto a lei rimasto in allenamento, quanto meno da programma) della figuraccia di Liebe Boy in cross (roba da allontanamento) che le vale, al momento, l'ultimo posto in classifica (14°).

Nono posto occasionale per Aldo Locatelli che ha preso parte a un'unica corsa, mandando New Girl a passeggiare per il percorso per conquistare un terzo posto giustificato dai demeriti altrui.

Solo decimo il triunvirato Satalia, deludenti anche loro. Quattro i cavalli a disposizione, certo non si potevano fare i miracoli anche se uno, forse, l'hanno fatto. Si è rivisto difatti in pista, dopo quattro anni, Tullio Ostillio, gran cavallo e vincitore di classiche in ostacoli, presentato in Gr.1 e giunto in quinta posizione, non si poteva fare meglio. Male invece Fata Birichina e Lorenzo d'Arcadia che, a Pisa, non sono mai riusciti a fare quel passo in avanti che ci sarebbe dagli stessi aspettato. Solo due quarti posti per il colonnello e una sorta di incomprensibile atteggiamento ostruzionistico (almeno questo si potrebbe percepire dall'esterno) nei confronti di Davide Satalia che ha grosse difficoltà a trovare ingaggi, sebbene abbia montato piuttosto bene i cavalli che ha in allenamento. 

Chiudono la classifica Simone Pugnotti (11°), che ha preso parte a due sole corse, ottenendo un quarto posto con Depeche Code, e i mai piazzati Pavel Tuma, Giuseppe Chianese (una corsa a testa) e Di Dio (tre cavalli presentati).

Questa pertanto la classifica allenatori definitiva di Pisa.
1. PAOLO FAVERO, 17 vittorie.
2. EROS OSTANEL, 1 vittoria, 5 secondi posti.
3. FRANCESCO CONTU, 1 vittoria, 1 secondo posto, 2 terzi posti.
4. JOZEF VANA, 1 vittoria, 1 secondo posto.
5. ILENIA NERO, 0 vittorie, 2 secondi posti.
6. L.A. ACUNA, 0 vittorie, 1 secondo posto.
7. MONIKA ROGOWSKA, 0 vittorie, 2 terzi posti.
8. RAFFAELE ROMANO, 0 vittorie, 1 terzo posto.
9. ALDO LOCATELLI, 0 vittorie, 1 terzo posto.
10. GIUSEPPE SATALIA, 0 vittorie, 2 quarti posti.
11. SIMONE PUGNOTTI, 0 vittorie, 1 quarto posto.
12 PAVEL TUMA, mai piazzato.
13. GIUSEPPE CHIANESE, mai piazzato.
14. A. DI DIO, mai piazzato.
15. ILARIA SAGGIOMO, mai piazzata.

MISSED APPROACH, col numero di vittorie ottenute e il
profetico nome per gli avversari di Favero per i quali
la parola aggancio è quasi bandita dal vocabolario.
(Foto Matteo Mancini).

Abbiam parlato di cavalli e allenatori, passiamo quindi ai fantini. Il dominio di Paolo Favero, chiaramente, ha delle conseguenze immediate anche in questa classifica che vede il dominio netto di Jozef Bartos, prima monta in casa Favero. Il ceko si è aggiudicato la metà delle corse a cui ha preso parte. Ha cioè vinto nove volte in diciotto uscite ed è stato l'unico ad aver preso parte a tutte le corse. Lo ha quasi emulato, quanto a impegni, il connazionale Jozef Vana Jr. che si è fermato a diciassette corse. L'ultimo vincitore del Gran Premio Merano ha commesso qualche sbavatura di troppo, pagando poi la scarsa vena dei cavalli di Vana sr.. In particolare ha steso Sopran Best andando a tamponare Union du Bosc in steeple (proprio prima della riviera), oltre ad aver perso una corsa incredibile (come si suol dire "ha dormito" o comunque c'ha creduto tardi) con Cornet Obolensky. Sono stati comunque quattro i suoi successi, due in più di quelli del francese Sylvain Mastain, bravo a sfruttare le poche occasioni capitatigli a inizio convegno quando ancora non c'era la terza monta di casa Favero, ovvero Dominik Pastuzka (una vittoria per lui). Tra gli altri una vittoria, magnifica per la monta e il tempismo, ottenuta da Davide Columbu su Giant Hawk e da Luigi Maceli in sella al travolgente Tramonto a Ivry (vittoria più larga della riunione, oltre dieci lunghezze). A bocca asciutta gli altri capeggiati da Emmanuel Reinhardt, che ha da recriminare per la goffa caduta da Chiaromonte nella XXX Gran Corsa Siepi di Pisa dove avrebbe potuto giocarsi la vittoria.

Classifica definitiva fantini.
1. JOZEF BARTOS, 9 vittorie.
2. JOZEF VANA Jr., 4 vittorie.
3. SYLVAIN MASTAIN, 2 vittorie.
4. DOMINIK PASTUZKA, 1 vittoria, 7 piazzamenti.
5. DAVIDE COLUMBU, 1 vittoria, 6 piazzamenti.
6. LUIGI MACELI, 1 vittoria, 2 piazzamenti.
7. EMMANUEL REINHARDT, 0 vittorie, 6 piazzamenti,
8. DIRK FUHRMANN, 0 vittorie, 5 piazzamenti.
9. JAN KRATOCHVIL, 0 vittorie, 4 piazzamenti.
10. DAVIDE SATALIA, 0 vittorie, 3 piazzamenti.
11. RAFFAELE ROMANO, 0 vittorie, 2 piazzamenti.
12. IVAN CHERCHI, 0 vittorie, 1 piazzamento.
13. JULIO REINHARDT, 0 vittorie, 1 piazzamento.
14. ANDREA MANUELE, 0 vittorie, 1 piazzamento.
15. THOMAS PASTUSZKA, 0 vittorie, 1 piazzamento.
16. ABDIL EL RHERRAS, mai piazzato.

Ospiti dalla Polonia. THOMAS PASTUSZKA, in sella a Isuzu
sfoggia la caratteristica giubba della STAJNIA METIS.
(Foto Matteo Mancini). 

Per quanto riguarda gli allevatori e gli stalloni è cambiato poco rispetto al precedente intervento. Sottolineamo soltanto le tre vittorie di Sol Invictus (unico a essersi aggiudicato tre corse) che lanciano il sig. Frascatani e lo stallone King Charlemagne in testa nelle rispettive classifiche. Risale la Nuova Sbarra (2° posto), tra gli allevatori, grazie ai due successi (oltre ai tre piazzamenti utili) di Giant Hawk e Moqorro. Terzo posto per la Compagnia Generale, per effetto delle due vittorie di Barnabo che però non potrà più correre. Dietro ai tre il trio Blueberry-Vittadini-Rosati Colarieti, con una vittoria a testa.
Tra gli stalloni il più rappresentato, seppur con pessimi risultati, è stato Samum in virtù dei tre prodotti scesi in pista: Archachon, Liebe Boy e Arjen, quest'ultimo in verità sorprendente terzo nel Gr.1.
Due vittorie poi per Dyhim Diamond e Nayef.

AXEL AMBRUSCHITZ tiene fede al nome della madre del Dioscuri che appare sullo sfondo:
FA FESTA!
In primo piano MULTIPLIER.
(Foto di Matteo Mancini).

Un cenno in epilogo per la scuderia austriaca MAGOG di Axel Ambruschitz. Fondata oltre settanta anni fa dal padre di Axel, si tratta di una.piccola scuderia presente in Italia da oltre vent'anni (di solito con un massimo di quattro cavalli a stagione), salita agli onori della cronaca ippica soprattutto nell'ultimo lustro, da quando si è specializzata negli ostacoli. Un tempo presente per lo più in piste secondarie, come Treviso o Varese, costituiva la via per permettere ad Axel Ambruschitz di prendere parte, con buoni risultati, alle prove in piano riservate ai gentleman. Imprenditore legato all'Austria, ma anche all'Italia dove possiede una villa in quel di Santa Marinella, vicino a Civitavecchia, ha negli ultimi anni effettuato degli investimenti importanti.
Almeno cinque gli allenatori che hanno avuto a disposizione cavalli vestiti in giubba a scacchi-bianco rossa: Frank Turner, S.Menichetti, Gasparini, Holcak e da dal 2012 Paolo Favero.
Tra i vincitori di casa Ambruschitz segnalo negli anni '90 un lotto di vincitori piuttosto regolare, con cavalli di importazione spesso venduti dopo averli sdoganati in Italia, ma tutti impegnati, per lo più, in modeste corse in gentleman: Black of Hush, One Top, Spanish Command, Naafir, South Sea, Vallance, Scottish Peak, Tirols Result e Clouded Lamp. Tra il 1994 e il 1995 manda per la prima volta un suo cavallo in siepi, si tratta del polacco Norylsk seguito da Warning Dream, i due però non vincono alcuna corsa nella nuova disciplina entrambi montati da Bauer. Un altro, nel medesimo periodo, a saggiare le siepi senza gloria è Magnete's Crown. Si tratta comunque di tentativi velleitari, Ambruschitz è interessato alle corse in piano. Presenta anche qualche soggetto più che discreto, oltre al citato South Sea, ricordo con grande simpatia il polacco Torys, figlio di Who Knows e Toskana (Negresco) di cui possiedo la scheda in originale da me redatta all'epoca e che scese in pista tra il 1995 e il 1998 (quasi 100 milioni di vincite). Soggetto con una genealogia da ostacolista puro, fratellastro di Toskano (vincitore in ostacoli) e Toronto (ostacolista anche questo che si infortunò gravemente a Grosseto vagando scosso per la pista e finendo per fratturarsi, se non ricordo male, a causa delle redini che gli ciondolavano sotto il collo), che Ambruschitz acquistò dall'austriaco Schweigert senza mai indirizzarlo alle siepi. Il cavallo vinse la sua ultima corsa a Treviso, fratturarandosi letalmente proprio in linea col palo di arrivo.
All'inizio del nuovo secolo prosegue con la stessa politica sebbene centri l'ultima vittoria a Varese su Glad King e si ritiri in Austria il 13 luglio del 2002 cavalcando High Money. Tra i migliori del periodo si ricordano Mojjedd e Furiello che si distingue sugli ostacoli. Dal 2005 al 2010 sposta l'intera scuderia in Austria, correndo nella madre patria, in Slovacchia e in Rep.Ceka. E' a questo punto che la Magog si trasforma da piccola scuderia a scuderia di un certo prestigio nel ramo ostacolistico. Il primo a finire con regolarità in siepi, in Austria, è Skywriter, imitato da All Hail e Life is Life. E' la svolta decisiva anche se il numero dei cavalli rimane contenuto, addirittura si riduce a tre-quattro unità. Arrivano però, verso la fine del 2010, altri interessanti siepisti come Basso, Camilleri, Pregio di Polly mentre è meno qualitativo Key of Biscaye.
A novembre 2012 si chiude il sodalizio con Paolo Favero e la Magog prende il volo, andando a mettere le mani sui primi gran premi. Nel gennaio 2013 Serica vince il Criterium d'Inverno (Gr.2a Roma , Zulu King è quarto nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L). Viene acquistato da Favero, che a sua volta lo aveva preso dai Saggiomo, Sol Invictus a cui abbiamo già dedicato una scheda. Arrivano altri piazzamenti in classiche con Bend Reese e soprattutto con Il Superstite (piazzato nel Richard, Gr.3, vincitore dello Steeple Chase di Italia, Gr.2) e Garynella e (vincitore del Grande Steeple Chase di Milano, Gr.1).
Nella riunione pisana 2015 la Magog centra quattro successi e manda in pista, in ostacoli, cinque soggetti: Sol Invictus, Moqorro, Arjen, Constantine e After the Goldrush.

Appuntamento a marzo al Sant'Artemio di Treviso.

La gioia di Bartos per la vittoria ottenuta in GR.1 con
SOL INVICTUS.
(Foto Matteo Mancini).


1 commento:

  1. Mancava una chiusura così dettagliata....è il fiore all'occhiello di tutta la riunione...
    Robycecc

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