lunedì 8 giugno 2015

Sintesi 23° Riunione ostacolistica, Maia, Merano.


UN MORDICCHIO IN VENA DI IRONIE SBRANA GLI AVVERSARI.


Un oggetto non ben identificato brilla sul cielo di Maia e la giornata diviene "Ai confini della Realtà": si passa dall'Islandia di Signum a l'Isola del Tesoro con l'irruzione finale di Giacobbo e del suo "Billy Silver". Quote astronomiche nel firmamento stellato altoadesino. Pubblico in contemplazione. Tutto questo e altro a...

...A cura di Matteo Mancini.


Un certo Ciro, non Vincenti, anche se la sua soluzione non fu affatto perdente e se il suo cognome è piuttosto in sintonia con la tematica qui oggetto di esame, dato che si chiamava Ippolito, un giorno ebbe un'idea brillante. Pensò infatti di prendere il titolo di un film famoso, Alien, e di produrre un nuovo film che avesse avuto come titolo Alien 2 sulla Terra senza poi aver alcuna relazione con quello di Scott, se non il fatto che lo avrebbe dovuto girare un tale Proietti... E lo sapevo che alcuni di voi sarebbero subito caduti in errore senza neppur dover saltare!!! No, non è quello di Febbre da Cavallo, che pure scottava non poco viste certe evoluzioni del mercurio nel termometro, bensì Biagio, grande sceneggiatore di sceneggiati televisivi che più gialli non si può e che io ho avuto il piacere di conoscere ottenendo dallo stesso la consegna di un certo premio. Questo Ippolito, insieme ad altri suoi colleghi, aveva capito come il titolo di un film (o di un libro o di un articolo) era particolarmente importante per la fortuna o meno di un dato lavoro, a prescindere dai contenuti, talvolta del tutto assenti o raffazzonati. E realizzò un successo commerciale a dir poco clamoroso, ricorrendo a una manciata di trippa da apporre sulla telecamere e scomodando persino le forze dell'ordine attirate da uno strano puzzo liberato da uno scantinato di un condominio. «Non avran mica commesso un delitto?" si dissero alcuni agenti. «No, signori» risponderà loro Ippolito «Era la trippa andata a male, lieti che siate venuti, ora il mio film godrà dell'alone di culto!»
Bene, siamo qui con un grande esperto di passaggi incrociati da una materia all'altra e soprattutto di ripescaggi dagli articoli precedenti fin qui pubblicati su queste pagine. In occasione della prima giornata stagionale di Treviso (articolo pubblicato il 4 marzo), il cui titolo di presentazione si chiudeva con la frase Alla ricerca del cavallo perduto, vi avevamo proposto un corposo dossier all'interno del quale  risultava presente una particolare foto di Mordicchio, sotto cui campeggiava la seguente descrizione: "Eros Ostanel chiede informazioni al rientro di Mordicchio. Sulla sinistra passa il dominatore della riunione PAOLO FAVERO, in posa pensierosa". Subito sotto poi avevamo pubblicato la foto di un aereo invisibile, l'F-117 Night Hawk con scritto "Oggetti misteriosi su Treviso". L'articolo poi si chiudeva con la foto del calciatore Camillo Ciano nato nel giorno della foto scattata a Mordicchio, meno un mese del calendario commerciale. Ebbene Mordicchio, piuttosto curiosamente, risultava tra i protagonisti assoluti di quell'articolo, anche in virtù di un particolare aneddoto relativo al rientro dell'ex Gran Corsa Siepi di Roma corsa a Pisa e da noi riportato. Questo soggetto, da dopo Treviso, non ha più corso ed è riapparso in modo incredibile domenica scorsa a Merano. Coincidenze o strani signum del destino? Leggenda o agenda? Ironia o concreta realtà?
Andiamo a vedere cosa è successo in pista dopo l'apertura col cross e come ormai avrete capito in certe corse può succedere di tutto, ma questa volta avete capito male... a sorprendere è stato tutto il resto, ma non c'è da restare troppo a bocca aperta data la presenza alla seconda di Twilight Zone, ritornato a Merano dopo l'ottimo secondo posto nella riunione del G.P. Merano di settembre scorso. 
Allacciate allora le cinture e preparatevi a vivere le pure emotion della giornata facendo un po' di spazio anche a John Titor data la presenza di ospiti illustri ed eccezionali.

Si parte con i festeggiamenti dovuti alla giornata della festa dello sport tributata dall'organizzazione Maia. Vi parteciperà con grande enfasi anche Paolo Favero che, per l'occasione, penserà bene di ispirarsi ai principi decoubertiani piuttosto che a quelli machiavellici, lui che, da audace estimatore di stalloni di gran classe, non potra non apprezzare nel ricordo l'incredibile qualità riproduttiva di un tale Machiavellian. E così, contagiato dallo spirito sportivo e distratto dalla presenza dei campioni dello sport di altre discipline e anche dall'enorme mole di successi fin qui macinati (quarantacinque, uno in più rispetto alle pole di Lewis Hamilton trionfatore in serata sulla pista del "fantino" della Formula 1, cioè l'aviatore Gilles Villeneuve, uno che in fatto di febbri ne sapeva qualcosa), si "limiterà" a vincere due sole corse (una in piano) senza piazzarsi nei primi tre in nessuna delle altre. Per il "principe" maestro della pista (in vena anche lui di ironie con Principe del Mare, lui che è della montagna) una giornata da balneante fin troppo esposto ai raggi di un sole altissimo nella volta celeste e così cocente da indurlo (mormorano alcune voci tutt'altro che attendibili e fin troppo ciarliere), nel post-gara, al ricorso della crema idratante dato un certo rossore dovuto al fin lungo pellegrinaggio pomeridiano aperto dall'ex pisano Nils ed esaltato da Red Pilgrim con una monta per lui inedita (a tal proposito, se siete interessati, con un settino ve lo portate a casa).

Le competizioni venivano aperte dal cross Anniversario degli Steeple Chase di Italia, esame propedeutico all'eccesso ai gran premi primaverili di specialità. 4.100 metri da macinare con soli cinque al via. Impossibile fare gioco, favoritissima la scuderia Favero (1.15) composta da Nils, Ara Gold e Racconigi, con i primi due a contendersi le chance di vittoria. Possibile sorpresa per il rientrante Arman, presentato dai due Josef Vana e ben trattato al peso. Davide Satalia invece rispolvera dal Giurassico una "belva" di qualche anno fa, una scoperta di Auteuil si potrebbe quasi definire, assente però da tre anni. No, non fate ironie proprio nella settimana dell'uscita di Jurassic World (poker di Spielberg abbastanza in linea con la corsa, peraltro)... voi non siete mica Mordicchio e nemmeno lui dato che è un erbivoro e non è un sauro.

La corsa non riserva grandi sorprese. Ara Gold si incarica di fare l'andatura a ritmo discreto, fin quando Davide Satalia, piuttosto stranamente, va a rompere gli schemi precostituiti dettati dallo sviluppo del tema proposto ai candidati dagli organizzatori, andando a tirare via di buona lena con Trangle d'Or. Il francese di proprietà della scuderia Liga la Sela (al debutto in ostacoli) riesce a sorprendere anche il telecronista con una voglia di galoppare e una cadenza che fa quasi sperare a qualcuno, in piedi in tribuna, alla sorpresa della giornata più clamorosa (non lo sarebbe affatto stata), ma come disse qualcuno nel vedere certe gesta di un tale Antonello da Messina, è un fuoco di paglia. Il cavallo, a poco a poco, cede e viene di nuovo rilevato da Ara Gold inseguito da Nils. Sembrerebbe una lotta a due, specie quando si impegna la curva conclusiva, con Arman a inseguire più indietro e gli altri staccati con in coda un deludente Racconigi. Dopo l'ultima siepe Nils allunga molto bene su Ara Gold che viene acciuffato sul palo dal grandissimo finale, sull'estremo lato della pista, di Arman in un epilogo recitato a memoria da Josef Vana jr. Quarto, ben distante, Racconigi ha facile gioco su un esausto Trangle d'Or da cui (forse) Satalia ha preteso fin troppo (ma amministrare un po' più la corsa, stando in fondo, avrebbe guastato all'esito finale?).
Quartancinquesimo successo per Paolo Favero, poker servito da Nils (unico cavallo ad aver vinto quattro corse su quattro in ostacoli nella stagione italiana), trenta e lode invece per Josef Bartos assoluto leader incontrastato nella classifica dei jockey con 68 corse disputate (30 vittorie e 28 piazzamenti).
Mi preme poi fare una sottolineatura su Nils, oggi definito come un mostro sacro delle prove in cross. Si tratta di un cavallo che, dopo interessante inizio carriera a Pisa, era finito nelle categorie di minima (decisamente ciuco in piano) debuttando poi in modo assai deludente in siepi, a quattro anni, stentando a piazzarsi in categoria vendere. E' diventato, di fatto, molto competitivo solo dopo aver compiuto sette anni e in corrispondenza al passaggio in categoria cross. Questo per dire che i buoni risultati conseguiti sono sì merito di Paolo Favero, che riuscì a fare qualcosa del genere anche con Fatal Mac (a mio avviso di categoria di gran lunga superiore), ma sono anche attribuibili a un lotto di avversari poco competitivi per la categoria. Inutile nascondersi dietro i mignoli di una mano di un bimbo di cinque anni. Lo stesso Arman, prima di passare ai cross, navigava in categorie vendere, mentre altri sono soggetti che dire curati da infortuni è dir poco.

Tutto previsto nel Comune di Merano che ha visto la netta vittoria del Freitag Burgraff che ha anticipato Twilight Zone nella lunga volata lanciata da Stucchi prima dello sbocco in dirittura d'arrivo, dopo sfuriata iniziale di Frantic Storm. Buon terzo Fernando, capace di chiudere molto vicino a Twilight. Achen, al rientro in piano dopo carriera ostacolistica, quarto mai in corsa ma capace di superare il calante Frantic Storm per la gioia dell'amazzone Nero. Dispersa per la pista, e giunta a una decina di secondi dal penultimo, Giallorossa con l'incolpevole Wendel in sella, quella del fratellastro di Trangle d'Or, cioè Regain Madrik.

PROSEGUE DOMANI



Il corsaro BILLY SILVER
Ideale commistione tra Billy Bones e John Silver che, tramite i Voyage di Jules Verne, permette di passare
da Viaggio al Centro della Terra a L'Isola del Tesoro del Voyager di Giacobbe emigrato dalla
Toscana in Rep.Ceka proprio come BIG MAGO.
(Foto presa dall'eccellente sito www.josef-vana.cz)

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