giovedì 15 dicembre 2016

Responso penultima riunione ostacolistica, San Rossore, Pisa.


QUEEN WINKLE NON CONOSCE IL BUON SENSO, MA LA BUONA SENSAZIONE E VINCE DA DEBUTTANTE IL BERLINGIERI.

Esito a sorpresa nell'ultima pattern della stagione: un debuttante domina l'agguerrita concorrenza e spazza via ogni polemica che aveva accompagnato la prova milanese. Notevole vittoria a vendere di Africa Warm, tornano a vincere Tahini e Albina.

Colonna sonora suggerita, dopo Kazoo Kazoo
per la trasmissione STEEPLE CHASE.
E c'è dello SPIRITO A SKY con
SPIRIT IN THE SKY per i gruppi
rivolgersi ai NORMAN GREENBAUM
(Foto Matteo Mancini).

Commento a cura di Matteo Mancini.
Ed eccoci qua, dal salotto di casa, a commentare il ritorno dell'ostacolismo in quel di Pisa. Accoglienza da parte del pubblico piuttosto tiepida, con molti a fare il countdown per l'arrivo delle ultime due prove in piano. "Dopo questa, che è la terza in sciepri... la prossima è quella in piano? Come no...? Quattro ce ne sono... mamma mia..." Gli ostacoli non sono di casa a Pisa, sebbene il programma corse proposto non sia per niente male. Giornata tiepida, sole ad allietare la riunione. Pubblico però piuttosto contenuto, per non dire scarso. Belle però le quattro corse con esito della pista che ha visto fallire tutti i favoriti del campo, non proprio i nostri dato che due su quattro sono andati al bersaglio grosso (secondo e quarto gli altri due) ivi compresa Albina ovvero la soluzione fuori dal quadro dei favoriti dati da tutta la “concorrenza” di Italia e di parte dell'Inghilterra. Sorpresa pazzesca nell'ultima pattern race della stagione, che spazza via tutte le dissertazioni e le polemiche legate alla presentazione nel Giulio Berlingieri di Milano di un cavallo debuttante da parte di un maestro quale Herr Sprengel, che non era certo il primo patentato dal centro di formazione allenatori, vincitore, oltre che di una Corsa Siepi di Merano (Gr.1), in giro per l'Europa in categoria di Gruppo. Tra i suoi successi milanesi si ricorda il duplice acuto nel Premio Chiusura. No, con buon rispetto per la pista di Lanciano, non si sta parlando di un vincitore del Città di Lanciano, eh... Ci siamo intesi. Sarebbe stato bello sentire cosa avrebbe detto, assistendo alla trasmissione, in compagnia di Wohler e Pavel Vovcenko mentre qualcuno suggeriva una certa superficialità nel presentare alcuni cavalli. Abbiamo infatti ancora nelle orecchie le argomentazioni relative al buon senso esternate da maestri del calibro di Marco Vizzardelli e Giuseppe Satalia nella trasmissione Steeple Chase condotta da Paola Palmieri in cui, sostanzialmente, evidenziavano l'imprudenza dell'allenatore Sprengel di presentare un soggetto debuttante quale Lacrimosa, poi caduta sulla prima siepe, in una prova tanto selettiva. “Non si può pensare di correre con un cavallo debuttante in una corsa con parziali importanti come il Berlingieri...” Ebbene speciale riproposizione della prova, dopo l'annullamento per la presenza di cavalli che avevan imboccato non il buon senso bensì la mano contraria alla pista, e corsa recuperata in quel di Pisa. E cosa succede, come direbbe un mio amico col vezzo della regia? Semplice, vince un debuttante contro tutti quelli che erano presenti nel Berlingieri di Milano, meno il presunto mostro Santo Cerro più il miglior tre anni della stagione di Favero (il Prepotent) e meno un soggetto dato come ciuchetto ma subito agguerrito alla prima in ostacoli di Pisa, in categoria vendere, con la forma e la sostanza propria di quello che Vizzardelli definirebbe un UFO, con buona pace dei buoni sensi; del resto per prenderlo sarebbe occorso un sesto senso, data la quota di 16 a 1 e la diffidenza di coloro che se lo son visto sfilare sotto il naso, mentre Enrico Querci pronunciava la fatidica parola “INVENDUTO”. Sandro Marannini a motivare il disinteresse generale del pubblico di settore con le testuali parole: “Il rischio è che non possa ripetere nel prossimo venturo una prestazione del genere”. Staremo a vedere, anche perché il buon senso non sempre è un buon consigliere come han scoperto certi esperti che han espresso in diretta tv opinioni, sulla carta condivisibili, ma disattese dalla pista. Del resto lo si sa: l'ippica non è una scienza dei buon sensi.
E allora sulle note dei Norman Greenbaum andiamo ad analizzare le quattro corse, partendo proprio dal Berlingieri per la prima volta, e probabile unica, andato in scena al prato degli Escoli.

Assenti i grandi allenatori esteri, il Berlingieri si risolve in una partita a scacchi tra Favero e Romano, con l'insidia offerta da Francesco Contu pronto a sgomitare per sedersi al tavolo e sfidare uno dei due sopracitati, scalciando via l'altro. Del resto a scacchi mica si può giocare in tre. C'è poi la locale Silvia Casati a confidare negli insegnamenti della scuola di cavalleria impartiti ad almeno due dei tre colleghi avversari, perché solo con la cavalleria, sulla carta, questi potrebbero alzarsi per permetterle di giocarsi la vittoria con Zugn, che comunque evita il ruolo di estremo outsider in quanto preferito ad Anima Mundi.
Difficile il pronostico. Noi puntiamo su Prepotent, sperando che abbia recuperato lo sforzo di Grosseto e sia in miglioramento. Paolo Favero suggerisce di giocare Gunman, che per la prima volta difende i colori di Lydia Olisova. 5 a 1 la quota, niente male. Il campo elegge quale favorito il rodatissimo Golden Hello, l'unico piazzato in pattern race, ma gradisce non poco Giacalmarbar, confermando anche le nostre impressioni della vigilia, promosso quale controfavorito.
Alta la quota di Hoi Hoi, vincitore del Premio del Prato, addirittura di poco superiore a quella di Gunman.  85/10 la mina vagante Queen Winkle, ottima genealogia ma al debutto in siepi e secondo certe premesse presentato in modo poco sensato sebbene sia parente di Sensazione. Stellare la quota di Anima Mundi, per la prima volta con i paraocchi e con i colori D'Altemps. 26 a 1 la promessa di pagamento in caso di vittoria.

Hoi Hoi la prende di testa senza la presenza di un cross e cerca di risolvere la contesa da un capo all'altro provando a emulare la prima prova di giornata. Gli avversari però non stanno a dormire e la tengon a tiro con Favero che gioca tutte e quattro le sue carte senza mandare nessuno in avanscoperta a fare da bilancino ai più attesi. Alla fine però emerge il debuttante Queen Winkle che dispone degli avversari in un finale a quattro con Prepotent, Gunman e soprattutto Giacalmarbar a tentare di insidiarlo. Soluzione però di forza per la seconda scelta di Raf Romano e per il ceco Josef Vana sr che fa doppietta. Simpatico siparietto al rientro con uno spettatore che commenta in questo modo: "Vana, menomale che debuttavi, altrimenti di quanto vincevi?" E il fantino ceco, sorridente, allargando le braccia, quasi a scusarsi, a rifinire il tutto così: "E chi lo sapeva che andava così forte!?"
Il portacolori della Al Pajari Stable, alla prima vittoria in siepi dopo i tentativi con il gruppo Satalia (la seconda vittoria in assoluto in tutta la carriera dopo il successo in gentleman a Grosseto, a febbraio 2015, con Provence Moon), si è disteso nel tratto piano finale senza concedere speranze ai rivali incapaci di insidiarlo e finiti dalle quattro lunghezze in poi. Quarta pattern race stagionale conquistata da Raf Romano, in veste di allenatore, tante quante quelle di Vana sr.. Meglio di loro solo Favero vincitore di otto delle ventisei classiche proposte dal palinsesto italiano.
Giacalmarbar ha confermato le buone voci di corridoio e ha preso un secondo posto davanti alla sorpresa Anima Mundi, finito alla grandissima alla distanza, con Sertash Ferhanov che ha rimontato a largo di tutti i due compagni di allenamento. Il figlio di Gladiatorus, ultima soluzione in casa Favero, si è rivelato così il migliore dei quattro e ha dimostrato di aver gradito il paraocchi che Favero gli ha destinato in sorte come tentativo per correggerne le difese dopo le deludenti performance post Caimi.
Quarto Prepotent (ci ha fatto saltare il multiplo piazzati che comprendeva anche l'ottimo Vale the Billy, vincente tra i due anni) che ha provato a vincerla, correndo sempre sui primi e mostrandosi battagliero a centropista in dirittura di arrivo. Quando però Jan Kratochvil gli ha chiesto di cambiare marcia ha dato la sensanzione, a proposito del parente del vincitore, di girarsi e dire: "ma ti sembra una richiesta da buon senso?" E non ha risposto a dovere. A nostro avviso paga ancora uno stato di forma non massimo e siamo convinti che, salute permettendo, reciterà un ruolo da protagonista nella riunione pisana 2017. Non ha comunque corso male, dato che si è messo dietro l'atteso Gunman, confermando quindi la prova di mercoledì scorso con Silk Gem. 
Chi ha deluso è stato invece Golden Hello, mai così brutto. Il figlio di Zebedee non è mai stato in condizione di far sentire la propria voce. Forse sarebbe da suggerire qualche caramella HALLS al posto degli zuccherini. La speranza, per Favero, è che non abbia gradito la pista particolarmente selettiva anche se l'ipotesi sembra poco verosimile, trattandosi di un soggetto molto duttile. Per lui, il più titolato della compagnia, è il primo mancato piazzamento in tutta la carriera agonistica in ostacoli.
Male anche Hoi Hoi, super vincitrice nel Premio del Prato, che forse avrebbe preferito terreni più faticosi, uscita troppo presto di scena e addirittura finita fuori dal marcatore a oltre dieci lunghezze da Giacalmarbar, dopo aver scandito i ritmi di gara. Fuori categoria Zugn, fermato da Pollioni quando ormai arrancava in coda, con Silvia Casati lasciata fuori dalla contesa dai tre colleghi ma comunque protagonisa di giornata.

Josef Vana sr., al rientro del BERLINGIERI,
risponde alla domanda di uno spettatore rimasto
impressionato della prova di 
QUEEN WINKLE.
L'ombra c'è, la firma non lo sappiamo...
(Foto Matteo Mancini).

Impressionante infatti Africa Warm nelle vendere che ha aperto il convegno. Il fratellastro, per linea paterna, di Anima Mundi ha dominato il Balorain con la classe del soggetto di categoria superiore. Non che abbia battuto i primi della classe, ma il modo in cui li ha seminati per la pista non è certo passato indifferente. Si resta perplessi nel vedere come la Topeeka sia passata da presentarlo da un Gruppo 2 a una vendere nel giro di qualche settimana. Decisione che lascia intendere che neppur loro hanno bene idea delle potenzialità di questo tre anni, fino a oggi mai piazzato in carriera. Struttura notevole, alto al garrese e a colpo d'occhio potente. Ha di contro delle prestazioni in piano imbarazzanti per un potenziale prospetto di valore. Cavallo allevato dalla stessa scuderia di Livorno, figlio di una cavalla griffata Berardenga, sorellastra di una vecchia conoscenza degli ostacoli come Never Again (mai vincitore allenato da Benini), ma soprattutto sorella piena di Honey Chop, che ricorderete vincitore della Corsa Siepi di Vinovo, ma soprattutto secondo nella Gran Corsa Siepi di Milano. Dunque genetica da ostacolista interessante, ma ancora da verificare.
Ale Pollioni però non ha avuto problemi. Ha piazzato l'enorme Africa Warm davanti al drappello, tratteggiando un ritmo da falsa andatura. Cherry Hill, col cuffino al tondino e poi liberata in pista, negli scarichi fino all'ingresso in dirittura. Brillante nella prima parte di gara l'attesa Zimza, poi scomparsa alla distanza, e i due di Favero Bobo Merenda e Winged Dancer. Svogliata invece Sareerah. Accelerazione brutale di Africa Warm in dirittura e fine dei giochi senza nemmeno spendere molto di quanto in serbatoio. Il baio da Gladiatorus fa il vuoto tra il silenzio di pubblico e addetti ai lavori. Un “Amore di mamma” si leva dalla tribuna, mentre il giallo-verde di casa Topeeka chiude i conti. Bobo Merenda, il nostro favorito, è il primo dei battuti, relegata però a dodici lunghezze e incapace di piazzare la progressione per andare a prendere il fuggitivo che allunga ancora nel tratto piano. Ottimo terzo Winged Dancer, al primo piazzamento in siepi. Alla distanza, piuttosto monocorde, rinviene Sareerah per la quarta sulla crollata Cherry Hill battuta sul palo anche da Ermetico per l'ultimo piazzamento utile per andare a riscuotere. Pessima Zimza, imbarazzante ancora una volta Limbo Dance che denota dei limiti tecnici preoccupanti. Complimenti a Silvia Casati che conquista la prima vittoria in carriera in ostacoli, con un arrivo che rievoca, seppur in categoria inferiore, il successo di due anni fa di Tramonto a Ivry. Secondo anno da allenatrice per lei, il primo però in cui ha preso parte alle competizioni in ostacoli. Complimenti anche alla locale Topeeka che non disdegna il confronto con gli specialisti degli ostacoli togliendosi più di una soddisfazione.
Cavallo finito invenduto all'asta, ma che seguiremo con piacere.

L'enorme AFRICA WARM,
nel segno dello zio Honey Chop,
domina il Balorain e regala il secondo acuto
stagionale alla TOPEEKA che ne è anche
l'allevatore.
(Foto Matteo Mancini).

Nell'altra vendere non delude le nostre attese Tahini, che mette sul piatto della bilancia tutta la sua classe e va al di là degli acciacchi e della lunga assenza dalle piste. Rimasto tranquillo nelle retrovie il sauro è emerso nella parte terminale della prova e si è presentato a giocarsi le proprie chance. Poco ha potuto fare il favorito del campo Summer of York, l'opposizione non gli è stata concessa e la resa incondizionata è stata un fatto incontrovertibile. Poco comprensibili i tentativi di sfondare, a metà della dirittura opposta a quella di arrivo, di Recently Acquired e soprattutto di Achen che hanno speso energie importanti a traguardo ancora lontano, venendo respinti da Summer of York e tirando, di fatto, la volata a Tahini. Di conserva invece Sertash Ferhanov a condurre il non eccelso Counterproof a un sorprendente terzo posto. Ottima gestione di gara. Calato negli ultimi duecento metri in modo netto Recently Acquired su cui Paolo Favero deve ancora lavorare e che, a nostro avviso, ha margini di miglioramento e tra qualche settimana potrebbe ambire a vincere in categoria. Crollato Achen su cui è piombato a velocità supersonica l'estremo outsider Spirit in the Sky, apparso a disagio sui salti ma finito fortissimo pur non essendo mai stato in corsa. Un muso a favore dell'ex Dormelliano. Ultimo uno stradeludente Pack Leader, a nostro avviso preferibile in piano, che ha alzato bandiera bianca poco prima dell'ingresso in dirittura. Conferma il pessimo stato di forma Fantastico Daniele, andato davanti a menare la danza ma subito fuori gioco non appena si è iniziato a fare sul serio. Fermato precauzionalmente da Pollioni.

TAHINI,
più forte di acciacchi e del rientro,
pensa a risalire in categoria condizionata.
(Foto di Matteo Mancini).

Confusione nel cross ed epilogo a sorpresa per molti ma non per noi. Chirurgico John Paul Brennan alla prima vittoria sulla pista, rispolverato da Christian Ghiotti dopo che Aichner ha optato per il training di Josef Vana Sr accantonando così quella che era la sua prima monta. Dopo il palo l'urlo liberatorio del jockey irlandese: “Yes, Yes!” Personaggio dalle sette vite come i gatti questo Brennan che ritorna sempre vincente ogni qual volta che sembra esser messo fuori dai giochi. Interpretazione da brivido, ma precisa e sufficiente per andare a prendere i fuggitivi con prova all'estremissima attesa. Decisiva, a nostro avviso, la frettolosa decisione di Davide Columbu di provare a risolvere da lontano la partita con Zikjpaki. La femmina è scappata via prima dell'ingresso in dirittura ma è poi calata, rischiando addirittura la caduta sull'ultima siepe. Via libera, allora, per un ritrovato Opaleo, in crescente stato di forma, col solito Ale Pollioni ad agitare braccia e frusta. Finale però di gran vigore per Albina. Fiato in sospeso per il pubblico. Si contraggono in modo evidente i metri di vantaggio del portacolori Locatelli, con la femmina in verde-nero a quadri che acciuffa l'ex Favero e lo piega di mezza per un'accoppiata da 33 a 1. “Albina va a fulminare, la femmina nero-verde, Opaleo che sembrava potenzialmente vincitore prima dell'ultimo ostacolo, ma è stato preda dello scatto di Christian Ghiotti” commenta lo storico speaker di Pisa Sandro Marannini. Terza vittoria stagionale di Christian Ghiotti, felice a fine gara, che scavalca la Tania – Vana e conquista la nona posizione nella classifica proprietari. Vittoria importante anche per la Razza Dormello Olgiata, allevatrice della cavalla, che consolida la seconda posizione nella classifica allevatori e insidia da vicino il leader l'Az. Agr. Massimo Farina che dovrebbe comunque salvare una storica prima posizione grazie ai successi di Amaranthus, quest'oggi assente del Berlingieri.
Zikijpaki salva il terzo posto su Lord of the Nile, alla sedicesima corsa stagionale in ostacoli. Male l'Ufo di Vana Abbot Grey, molto grosso al tondino e ancora da rifinire. Shame anni luce lontano dalla miglior forma, ormai da tempo, è addirittura sesto, dopo aver corso sui primi, agguantato all'epilogo proprio da Abbot Grey. Fuori corsa Salar Fircroft e Rivi Freddi, primo e secondo al momento dello scarto, usciti di scena al passaggio obbligato in vista delle balle di paglia, col secondo che ha centrato in pieno col petto lo steccato (speriamo senza conseguenze).

YES! YES! YES!
il grido di BRENNAN, 
alla sesta vittoria stagionale ma prima a Pisa
su ALBINA
(Foto Matteo Mancini).

Da notare in chiusura il doppio successo marcato da Vana Jr che in classifica fantini allunga da Raf Romano portando a tre lunghezze il vantaggio e va a insidiare, a una lunghezza, il connazionale Big Joe Bartos nella classifica di riunione. 4 a 3 lo score a Pisa nel 2016 tra i due grandi amici-rivali. Nella partita anche Ale Pollioni che è pure lui con tre vittorie e potrebbe così conquistare quella che sarebbe, crediamo di poter dire, la sua prima classifica di riunione conquistata. In gioco ci sono ancora tre corse che andranno in scena il 29 dicembre.
Bella lotta anche per il secondo posto nella classifica allenatori con Vana sr che conserva due lunghezze di margine su Raf Romano. I due sono a 26 contro 24, con Favero fermo a 58 vittorie (mai così in "basso", si fa per dire, negli ultimi dieci anni). In gioco poi la prima posizione della classifica allevatori con la Razza Dormello Olgiata chiamata a coprire circa mille euro per stampare l'Azienda Agricola di Farina in sorprendente prima posizione. Poco altro da definire. Aichner potrebbe ambire alla medaglia di bronzo nella classifica proprietari, ma per farlo necessita di poco più di 4.000 euro che lo separano dalla Koei Dent.
Prossimamente il riassunto della stagione e tutte le classifiche. 

11 commenti:

  1. Grazie per la menzione a Steeple chase buon lavoro
    Paola Palmieri

    RispondiElimina
  2. Beh, doverosa. E complimenti per aver allestito una trasmissione settimanale dedicata all'ostacolismo.

    RispondiElimina
  3. Veramente Al Pajari Stable ha al suo attivo in Francia vittorie sia in ostacoli (El Califè) che in piano (Gardol City recentemente venduto in Arabia Saudita all'asta dell'Arc). In Francia non sono ammessi nomi assunti come Al Pajari Stable per cui corriamo con il nome del principale proprietario Elisa Bertè sia direttamente che in sindacato ( in Francia siamo anche in sindacato con la scuderia Magenta (in Italia scuderia Milano ) saluti e complimenti per il blog

    RispondiElimina
  4. Beh, se si apre la finestra su prestanome, cavalli in società, o scuderie che appaiono con più nomi si entra in una dimensione che diventerebbe difficile da seguire dall'esterno. Mi riferivo, come scritto, ai colori... cmq ha fatto bene a precisare.

    RispondiElimina
  5. Infatti i colori e il proprietario sono gli stessi della Francia (vedi settima corsa del 21/12 a Pau)....

    RispondiElimina
  6. Prova a fare una ricerca in FRANCIA col nome AL PAJARI STABLE.

    RispondiElimina
  7. per conoscenza e non polemica: Al Pajari Stable (di Bertè Elisa ) è nome assunto (senza partita IVA). Quando si prendono i colori in Francia non è permesso avere nomi assunti (in pratica vogliono avere nome e cognome codice fiscale o ragione sociale e partita Iva), quindi troverai Bertè Elisa (infatti la giubba è la stessa). Solo andando a correre in Francia come straniero (correre e poi tornare in Italia) e possibile iscriversi con il nome assunto italiano. Quindi se cerchi Bertè Elisa troverai in ostacoli 3 primi e 2 secondi posti negli ultimi 3 mesi (su 5 corse), il piano è al momento fermo data la vendita di Gardol City. Comunque complimenti per la sempre apprezzate e competenti disamine.

    RispondiElimina
  8. Guardi ho capito, me l'ha già detto una volta. La PAJARI STABLE, con questo nome, ha vinto in ostacoli per la prima volta con Queen Winkle... che poi abbia vinto sotto il nome Berté ho capito e ho già detto che ha fatto bene a precisare... avevo già visto, dopo il suo primo intervento, che i colori Berté erano gli stessi. A differenza dell'Italia quando si corre all'estero, su internet, si ha molta più visibilità. Si trovano a esempio le foto del cavallo che mi ha detto ceduto agli arabi, infatti ho visto lì i colori.

    RispondiElimina
  9. Volevo dire... l'altro, quello delle siepi.

    RispondiElimina
  10. ci vediamo ai gran premi di pisa di febbraio (4 anni e anziani) forse capisci qualcosa di +.....

    RispondiElimina
  11. Io non devo capire proprio niente e non è certo lei quello che me lo deve spiegare, vedrò piuttosto correre i cavalli del resto a me non interessa certo vedere... ci sono altri per quello! Detto senza polemica, come dice lei.

    RispondiElimina