lunedì 3 settembre 2018

Responso 29° Giornata, Maia, Merano.


DUSIGROSZ NON E' AVARO DI EMOZIONI E FA IL PADRONE NEL RICHARD

Il cinque anni della Joly domina il Premio Richard, largheggiando sugli avversari per fare sua la seconda corsa di Gruppo nella sua carriera. Bene Silver Tango in cross. Doppietta Favero nelle prove di contorno.

DUSIGROSZ 
in una foto di repertorio.
(Foto equichannel.cz).

A cura di Matteo Mancini
Dominio totale nel Premio Richard (Gr.3) del cinque anni Dusigrosz, abile a sfruttare un campo partenti risicato rispetto al Vanoni. Abdicavano infatti all'impegno Santo Cerro, sempre più orientato al Gran Premio Merano, Saxo Sol, ritirato dietro ai nastri di partenza, e gli ospiti dalla Francia.
L'allievo di Vana sr, impegnato con parsimonia da Jan Kratochvil, lucrava energie sul lavoro del compagno di allenamento Piton des Neiges per disporne nel più facile dei modi sulla piegata finale. Alla fine si contavano qualcosa come quindici lunghezze di margine tra i primi due, col terzo relegato a ventisei lunghezze dal vincitore. Dusigrosz, dopo aver pedinato per tutta la corsa il portacolori Aichner, terzo a novembre nel Prix Congress (Gr.2) ad Auteuil, affiancava il battistrada sul verticale e ne aveva ragione sull'arginello grande, dove il giallo-nero palesava una grave incertezza. Passerella finale per il cinque anni della Joly che rendeva pesante il divario dai rivali nel tratto piano, con Piton des Neiges che si riassestava e respingeva ogni tentativo di avvicinamento di Giacalmarbar. Caduto sull'oxer grande Mesa Arch
Dunque, dopo la vittoria nel St. Leger Polacco (L) e nel Criterium di Primavera (Gr.2), il rappresentante di Full of Gold si confermava il soggetto più titolato nella produzione dello stallone e conquistava il suo terzo successo in pattern race, il secondo nelle prove di cartello in ostacoli. Un rullino di marcia che potrebbe portare Vana sr a fare un pensierino al Merano anche se, a nostro avviso, il Premio Steeple Chases d'Italia (Gr.2) sembrerebbe un target più in linea alle chance del cavallo che potrebbe portare a quattro i successi in pattern come nessun altro rappresentante del sangue di Full of Gold. La linea pertanto di Goldneyev, bypassata da Gold Away, che ha già dato, oltre a Dusigrosz, il vincitore in Listed Race in siepi (Prix Gaston Branere ad Auteuil) Jeannot de Nonant e il secondo in Gruppo 1 sulle siepi di Leopardstown Allblak des PlacesNiente male per chi ha un nome che, tradotto dal polacco, significa "L'Avaro".

Fari puntati poi sul cross di giornata. Dopo trentuno rappresentazioni per un totale di ventotto corse, Mujahid, lo stallone più volte rappresentato in Italia nelle prove in ostacoli nella stagione 2018 (otto prodotti), coglieva la sua prima vittoria stagionale grazie al ritorno al successo di Silver Tango. L'allievo di Raf Romano riportava con autorevolezza il Premio Associazione Arma di Cavalleria, sui 5.000 metri del tracciato in cross, un vero e proprio assaggio del Nazioni. Impiegato da front runner, il baio non reagiva all'aggressione del favorito Star Maker che lo andava a pressare e sopravanzare sulle fascine, approfittando di un'incertezza di Silver Tango nell'ingresso del laghetto, ostacolo che il figlio di Mujahid aveva già dimostrato di non gradire cadendovi a fine luglio. Raf Romano era bravo a non farsi cogliere dalle furie e riorganizzava la tattica di gara, andando ad affiancare il nuovo battistrada sul verticale. Perfetto nel tracciare le traiettorie migliori, Romano guadagnava metri importanti nella piegata del campo di polo per dare il là a una graduale progressione che costava cara a Star Maker. L'allievo di Vana sr, pur beneficiando del gradito stato di fondo pesante, restava sul passo finendo sotto il raggio di azione di un ritrovato Billy Silver. Il grigio, fresco allievo di Christian Ghiotti, emergeva bene alla distanza e, pur se a grave distacco dal vincitore, coglieva apprezzabile posto d'onore davanti a Star Maker e a Secret Sinner, con gli altri mai protagonisti e letteralmente dispersi per la pista. 
Seconda vittoria in carriera per Silver Tango, cavallo che ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato in carriera pur essendosi classificato secondo nel Premio Tagliabue (Gr.3) e nel Premio dei Giovani (L) a tre anni, nonché terzo nel Premio Steeple Chases d'Italia (Gr.2) e nel Premio Richard (Gr.3) la passata stagione. Apparso poco brillante al rientro nel 2018, riusciva a fornire prestazione assai convincente al punto da portare Raf Romano a indicarlo come eventuale prima punta, assieme a Opaleo, per il Premio Nazioni.

Doppietta di Paolo Favero nelle altre due prove di contorno. Il trainer di Sinigo sfruttava la massiccia quantità dei propri rappresentanti schierando oltre la metà dei partenti. Absolute Belter, a sorpresa, risolveva a proprio favore l'ascendente di apertura riservato alle nuove leve, sfruttando il capitombolo sull'ultima siepe che toglieva dalla contesa Ventotene e la front runner Pelice. Montato da Josef Bartos, il baio conquistava la sua prima vittoria con uno speed finale all'esterno di tutti che rendeva debordanti i contorni del successo, quantificati in qualcosa come undici lunghezze. Deludeva e non poco il favorito Prince d'Orange, top weight della periziata, che cedeva di schianto in dirittura di arrivo dopo aver lanciato la volata lunga all'inizio della piegata finale in anticipo su Ventotene.  I due sfilavano dall'esterno Pelice per ingaggiare duello in vista dell'ultima, tirandosi dietro il trio Favero. Ventotene offriva la sensazione di poter disporre dell'avversario ma franava a terra sull'ultima insidia coinvolgendo Pelice. Aveva allora gioco facile Absolute Belter, autore di un assolo in retta su cui Prince d'Orange non aveva margine d'azione, letteralmente piantato in corda, davanti all'anonimo Duarte.


Tutto facile, ma non troppo, per Lord E nella vendere. Il figlio di Lord Shanakill coglieva la terza vittoria in carriera in ostacoli con un coast to coast a cui tentavano di opporsi i due allievi di Raf Romano Rio Apache e Giannettoni. Gli attacchi dei due, tuttavia, venivano agilmente respinti dall'attaccante che si sottraeva dalla morsa sull'ultima siepe della dirittura opposta  a quella di arrivo e ripartiva con veemenza senza però staccare dal gruppo. Appariva più brillante del compagno di allenamento Giannettoni che, tuttavia, fletteva in dirittura di arrivo subendo il ritorno di Rio Apache e soprattutto il gran volo esterno del grigio Spin a Disc che ultimava la prova a velocità multipla ma non a sufficienza per completare l'en plein di scuderia. Rio Apache infatti acciuffava negli ultimi duecento metri Giannettoni e si faceva forte del fieno portato in cascina per difendersi dal volo di Spin a Disc che chiudeva solamente terzo. Sbiadito ricordo dell'illustre passato Sol Invictus, ancora una volta ultimo in categoria di minima.

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