venerdì 16 dicembre 2022

Risultati 1° riunione 2022-23 San Rossore, Pisa.

NELLA PIOGGIA DI SAN ROSSORE

NAUFRAGANO I FAVORITI ED EMERGONO LE SORPRESE

 

Christian Ghiotti, CHARLES STREET
Gabriele Agus trionfatori
al rientro del PremioTilborg.
(Foto Matteo Mancini).

Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 15 dicembre 2022.

(tempo pioggia – terreno Pesante).


Giornata da tregenda, con pioggia battente, terreno pesante e pronostici impazziti, quella andata in scena nel primo convegno dedicato agli ostacoli della stagione 2022-23 del Prato degli Escoli.

Apertura del programma dedicata al main event, Premio Bourak, una condizionata sui 3.500 metri del percorso in steeple. Occhi puntati sul duello tra Dominique e Peace Garden, ciascuno dei quali supportato da un compagno di colori. Quota inferiore alla pari per il primo e di poco superiore per il secondo. Apparentemente nervoso Dominique, sudato al tondino nonostante il clima tutt'altro che tropicale, ma pluri vincitore in Gruppo 1 (Pr. Gran Corsa Siepi di Milano); vincitore in Gruppo 2 Peace Garden (Pr. Steeple Chases d'Italia).

Kapjahr, compagno di colori di Peace Garden, si incaricava di scandire i parziali di gara, pressato da Bilbo d'Assault, allievo di Romano reduce da una vittoria di misura a reclamare a Treviso. Dominique, subito brillante, si collocava nelle prime posizioni. Peace Garden appariva fin da subito in affanno, costringendo Bartos a operare di braccia e frusta a traguardo molto lontano senza tuttavia mai entrare nel vivo della manovra. A metà della dirittura opposta a quella di arrivo, sul calo di Kapjahr, mostravano le proprie carte i due allievi di Pavel Tuma. Domiique di dentro e di fuori French Chardonnay, forte di tre successi consecutivi a Wroclaw, offrivano la sensazione di poter disporre a piacimento di Bilbo d'Assault che rilevava il ruolo di front runner. I tre acceleravano, tirandosi dietro la sorpresa Meeradler, portacolori Avatara alla prima esperienza in Italia, ma in grado di disporre a Bad-Harzburg dell'eccelso Arkalon.

All'ingresso in dirittura i due allievi di Pavel Tuma davano l'impressione di poter chiudere un doppio d'autore, aggredendo Bilbo d'Assault poco prima dell'ultima siepe. Lungo lo steccato, zitto zitto, si profilava Meeradler, montato al risparmio da Velek e particolarmente ad agio sia sulla pista che sul fondo più che allentato. Sulle gambe Peace Garden perdeva definitivamente le speranze di piazzamento nel tratto compreso tra gli ultimi due ostacoli, restando monocorde sul passo.

Di diverso tenore l'azione di Meeradler che risolveva a proprio favore senza tante discussioni il confronto nel tratto piano, allungando in modo portentoso da Dominique, relegato a quattro lunghezze abbondanti a faticare più del previsto per piegare un sorprendente Bilbo d'Assault, terzo all'epilogo a chiudere una trio remunerata con 323 euro al totalizzatore. French Chardonnay veniva visibilmente rallentato ai 150 metri dal palo, finendo per essere pizzicato sulla dead line da un deludente Peace Garden, quarto a oltre dieci lunghezze dal vincitore.

 

MEERADLER e Ondrej Velek
entrano in pista per prendere parte al 
Premio Bourak 
(Foto Matteo Mancini).

Si presentava ancor più complesso il pronostico del Premio Balorain, una maiden o vendere sui 3.500 metri in siepi riservata ai cavalli di tre anni. Dieci al via, con cinque concorrenti quotati dai 20 ai 40 a 1 ai picchetti. Cinque debuttanti nella disciplina, diversi alla seconda prova in carriera. Scommettitori orientati in massa su Heavy Loading, un interessante prospetto da Camelot (figlio di Montjeu) della scuderia Allegria su un terzo posto in condizionata a fine ottobre a Merano. Quota di poco superiore alla pari e per questo tutt'altro che appetibile dato il clima di incertezza generale. Contro favorito, a 5 a 1, risultava Teddy's Profit, un allievo di Paolo Favero fresco vincitore in maiden a Treviso. Di poco superiore la quota del polacco Burschi, reduce da un secondo posto a Wroclaw e qua chiamato a misurarsi su una linea di forma totalmente diversa. Per la genetica e la proprietà chiudeva il pronostico l'Aichner Black Star, fratello pieno di un vincitore in Gruppo 1 ad Auteuil, al debutto nella disciplina. Di poco superiore al 5 a 1 la quota, mentre a 7 a 1 si assestava il Favero Berkshire Phoenix, di gran lunga il più esperto del lotto ma su risultati tutt'altro che incoraggianti.

Mago Zurli, alla seconda uscita in siepi, si incaricava di portare a spasso la compagnia. Brillante fin dai primi metri anche Berkshire Phoenix, sull'esterno Mascalzone piuttosto scomposto nei cambi di direzione e già scivolato nelle retrovie al termine della prima diagonale, quindi la debuttante Lady in the Lake. In coda i debuttanti Black Star e Cinnamon Teal, presto discosto e fuori dai giochi. Al passaggio davanti alle tribune, tendeva a perdere contatto dal gruppo dei migliori Black Star, più volte richiamato da Bartos, mentre seguivano più indietro e con maggiore affanno Mascalzone e Cinnamon Teal.

Verso il termine della dirittura opposta a quella di arrivo, Mago Zurli, Berkshire Phoenix e Lady in the Lake operavano un allungo che prendeva di sorpresa Teddy's Profit e il favorito Heavy Loading, male sul terzultimo ostacolo. Costretto a emergere dalla coda Burschi perdeva lunghezze importanti prima dell'attacco della curva finale. Scivolava indietro Don Carlo, sui primi nelle fasi tranquille di gara, e anche Teddy's Profit usciva di scena finendo risucchiato nelle retrovie.

All'ingresso in dirittura, Lady in the Lake, ultimo cavallo del campo a 40 a 1, operava di anticipo su Berkshire Phoenix. I due, sul calo di Mago Zurli, lanciavano una lunga volata in vista dell'ultima siepe. Non riusciva ad agganciarsi Heavy Loading che alzava bandiera bianca ai 200 metri dal palo, lasciando all'inseguimento di Mago Zurli i soli Burschi e Don Carlo, zitto zitto, risalito per vie interne. Lady in the Lake, contro ogni pronostico, costringeva alla resa Berkshire Phoenix nel tratto piano conclusivo mantenendosi costantemente davanti. A cinque lunghezze, Burschi completava la rimonta su Mago Zurli ormai fermo e trafitto anche da Don Carlo, autore di ottimo speed finale lungo la corda. Solo sesto Heavy Loading, monocorde sul passo, dispersi gli altri con un deludente Black Star (acquistato a 40.000 euro alle aste Arquana nell'autunno del 2020 per il tramite di Giada Menato), settimo, da rivedere sui terreni più galoppabili.

Da neretto la quota trio: 2.383 euro, accoppiata 123 a 1, vincente 38,03 (9,06 primo piazzato).


Per Lady in the Lake, assente dalle piste da nove mesi e al debutto nella disciplina, un successo contro ogni pronostico. Quasi del tutto priva di riscontro la genealogia in ostacoli, se si eccettua l'attitudine offerta dal nonno materno Manduro, Lady in the Lake è un prodotto dal primo anno di monta del vincitore in Gruppo 3 Affaire Solitaire (4 vittorie in Francia dai 1.600 ai 2.000 m.), un erede di Danehill Dancer disponibile al tasso di monta di 2.500 euro (dopo gli iniziali 3.000 euro quando era operativo presso la Razza Ticino), del tutto privo di riscontri in ostacoli e assai modesto in piano, pur essendo stato lo stallone più richiesto in Italia nelle stagioni 2019 (51 monte) e 2020. La madre è una sorellastra della vincitrice del Regina Elena (Gr.2) e di svariati Gruppo 2 statunitensi Silver Cup nonché del vincitore (modesto) in ostacoli Toi Meme.


Felice ai microfoni, Davide Viola, allenatore della cavalla, che si definiva tutt'altro che sorpreso alla luce dei lavori mattutini offerti dall'allieva. “Francamente, ci credevo” confessava a Enrico Querci, forse uno dei pochi a farlo vista la quota.

Da segnalare che la cavalla, contrariamente all'indicazione del programma ufficiale, ha corso con i colori di Tania Mingozzi (Tania-Vana) anziché con quelli di Mascheroni Ivano.

 

L'estrema outsider del programma
LADY IN THE LAKE con
lo slovacco Lukas Matusky si appresta
a entrare in pista per scompigliare le carte 
nel Premio Balorain.
(Foto Matteo Mancini). 

Altro ultimo del campo a bersaglio nella terza prova, il Premio Tilborg, un ascendente per quattro anni e oltre sui 3.500 metri in siepi. Vinceva alla quota di 13 a 1 Charles Street, per i colori di Markus Vulkan e il training di un raggiante Christian Ghiotti subito pronto ad accogliere l'allievo al rientro. Abile in cabina di regia il pisano Gabriele Agus che giocava la carta dell'anticipo a traguardo molto lontano (quartultimo ostacolo), operando un deciso allungo sul finire della dirittura opposta di arrivo, a cui tentava di rispondere Dopo di Me di Raffaele Romano. Entrambi i soggetti, autentici specialisti della pista, facevano letteralmente il vuoto sulla piegata finale, lasciando a un distacco qualificato come “lontano” l'intramontabile Aventus, rimasto sul passo sul cambio di azione dei due rivali, ma in condizione di conquistare il gradino più basso del podio davanti al grigio Boule de Neige e a un baldanzoso Moved, leader per i primi trequarti di gara, battuto per il quarto posto proprio sul palo.

Saltati del tutto i favoriti. Crebillon, il più atteso dagli scommettitori (3,21 al totalizzatore), si presentava bene in appoggio all'attacco della curva del fiume morto per poi sparire in dirittura di arrivo; il compagno di colori (Tania-Vana) Tancarville, numero 1 della periziata, non entrava mai in gioco restando costantemente ultimo per tutta la corsa. Non faceva meglio il contro favorito (4 a 1) Arc en Ciel, su quattro piazzamenti consecutivi in categoria ascendente, in evidente disagio sullo stato di fondo e mai in condizione di recitare un ruolo da protagonista. Male anche Boboalena, quarto cavallo al betting in tono nella prima parte di gara ma sparito di scena a traguardo molto lontano.

Ne derivavano quote astronomiche per i felici scommettitori, con una trio (peraltro non impossibile da prendere data l'estrema attitudine sulla pista dei primi tre classificati) remunerata 1.300 euro e un'accoppiata liquidata a 34 a 1.

Seconda vittoria in ostacoli per Charles Street, vincitore a inizio stagione proprio a Pisa dove aveva dato dimostrazione di sapersi destreggiare molto bene sul terreno pesante, quando aveva relegato a nove lunghezze un soggetto come Blue Kazak. Felice il proprietario Markus Vulkan alla seconda uscita con Charles Street precedentemente portacolori della Tania-Vana.

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