giovedì 2 febbraio 2023

Risultati sesta riunione ostacoli, stagione 2022/23, San Rossore, Pisa.

 

NELLA MAIDEN O VENDERE

PER QUATTRO ANNI SI IMPONE LA SCUOLA DELLA RAZZA MONTALBANO:

DAVANTI A TUTTI IL “PRIVATO” MASCALZONE

PRECEDE L'UFFICIALE MAGO ZURLI.

BEAU SAONOIS E DOPO DI ME GLI ALTRI VINCITORI DI GIORNATA.

La carezza di Michaela Vitkova, a precedere il bacio
per il vincitore MASCALZONE,
nella foto di gruppo per il primo successo in siepi
dei colori di Rosanna Turri e della trainer
pisana Lucia Lupinacci.  
(Foto Matteo Mancini).

Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 2 febbraio 2023.

(tempo soleggiato – terreno pesante).


L'ultimo appuntamento infrasettimanale della riunione invernale si apriva con l'atteso successo, nel Premio Armando Carangio sui 3.500 metri del percorso in steeple, del laureato in Gruppo 1 Beau Saonois, peraltro giocabile a interessante quota sulle lavagnette (4 a 1). Il grigio, in tutta probabilità e in considerazione dei 7.650 euro previsti per il vincitore, veniva dirottato qua, piuttosto che nella Gran Corsa Siepi di Pisa, con l'intento di mettere mano sul montepremi. Inspiegabilmente subordinato dagli scommettitori a Bilbo d'Assault e a Quinze de la Rose, finito addirittura favorito, sfruttava l'andatura di testa dei due dichiarati avversari della vigilia per presentarsi cattivo nell'ultima parte di gara. Jan Kratochvil, assente da mesi da Pisa, muoveva lo scacco decisivo all'ingresso in dirittura, ma doveva faticare più del previsto contro un coriaceo Bilbo d'Assault che, moderato dall'evergreen Raffaele Romano, provava in tutti i modi a rientrargli, dopo esser stato superato sul salto finale. I due si isolavano dal resto della compagnia in un vibrante duello che Beau Saonois risolveva definitivamente negli ultimi cento metri.

Quinze de la Rose, quasi in terra all'arginello, chiudeva terzo non riuscendo a mietere gli avversari sul ritmo. Faltejsek sfilava Bilbo d'Assault all'attacco del giro conclusivo, ma doveva fare i conti con la forma e soprattutto l'anagrafe (undici anni suonati), subendo dapprima il ritorno dell'allievo di Raffaele Romano, all'attacco come sua consuetudine prima dell'ultima siepe della dirittura opposta a quella di arrivo, e poi di uno svogliato Beau Saonois che costringeva agli straordinari Kratochvil a traguardo ancora lontano.

Thistleton, generoso e impiegato da protagonista, veniva disperso negli ultimi cinquecento metri dove, nei pressi del palo, perdeva il quarto posto per mano di un inesistente Azonto (costantemente ultimo e mai in corsa). L'allievo di Favero pagava sia la scelta di seguire il treno dei migliori sia, e in particolar modo, il salto di categoria rispetto alle prove in ascendente. Rientro a fari spenti per Poet's Shadow.

La classe di BEAU SAONOIS
non delude nel Carangio.
(Foto Matteo Mancini).

Se il Premio Carangio non riservava sorprese, le cose cambiavano nell'ingarbugliato intrigo del Premio Feltre, una maiden o vendere per cavalli di 4 anni sui 3.200 metri, dove le aspettative circa possibili quote stellari non lasciavano campo a deroghe.

Veniva eletto favorito il semidebuttante nella disciplina Verso il Sud che prendeva con convinzione il ruolo, incaricandosi di tracciare le linee davanti ai sette avversari. Il portacolori Incolinx, 2,70 la quota, dimostrava di non gradire il nuovo schema di corsa, venendo corroso dalla pressione costante di Black Star. Il sauro di casa Incolinx avvertiva il morso dell'acidosi già sulla seconda diagonale dove sfondava le porte Black Star, terzo al gioco e di linea genealogica nobiliare, essendo fratello pieno di un vincitore del Grande Steeple Chase di Parigi. Dietro ai due, autori di severi parziali iniziali, restavano ancorati Sopran Meneghino e l'outsider (penultimo del campo) Mascalzone, con i colori di casa di Rosanna Turri e schierato con le campanelle a protezione degli anteriori. Concedevano lunghezze importanti il sovraccaricato War Brave e Mago Zurli, quest'ultimo impiegato con schema ultra attendista in totale contrasto rispetto alle precedenti esibizioni che lo avevano visto battistrada.

La soluzione della corsa si palesava sulla piegata finale dove Black Star, ancora un filino da rodare (non all'ultimo buco al tondino), appariva acerbo e subiva gli attacchi simultanei di Sopran Meneghino e Mago Zurli, col portacolori di casa Montalbano che, in pochi tempi di galoppo, recuperava qualcosa come dieci lunghezze ai rivali. Per vie interne veniva inizialmente arginato Mascalzone, tanto da costringere Velek a spostare dallo steccato al centro della pista. Più indietro si faceva intravedere War Brave, anch'esso riemerso dagli abissi del gruppo. Mascalzone riusciva ad anticipare la rincorsa di Mago Zurli e, dopo aver superato i due della scuderia Aichner, allungava nel tratto piano conclusivo sul rivale che, a sua volta, teneva botta a Sopran Meneghino per un'accoppiata nel segno della Razza Montalbano liquidata alla quota di 50 a 1. Vitale al quarto completava Black Star, da registrare e sempre lì a giocarsela nonostante le tante energie spese a traguardo lontano. Mostrava un'interessante apertura di gas War Brave da rivedere con peso congeniale. Male gli altri, tra cui la debuttante Jesse Desbois che, di fatto, non prendeva parte alla corsa.

Felicità al rientro nell'entourage del vincitore con Michaela Vitkova, precedente interprete e se non ricordo male debuttante in Italia in sella a un saltatore della scuderia Montalbano dal nome quanto mai romantico (Strategic Love), ad accogliere il sostituto (l'ottimo Ondrej Velek) e regalare una carezza al pupillo Mascalzone. Per il quattro anni si registrava la prima vittoria in carriera dopo otto corse, ma soprattutto si confermava l'attitudine al salto offerta dalla seconda madre Morning Prancer, vincitrice della Corsa Siepi di Torino e sorellastra del campionissimo Miocamen (vincitore, tra gli altri, nel Gran Premio Merano) oltre che di altri importanti saltatori allevati dalla Razza Montalbano, scuderia quest'ultima relegata al secondo gradino del podio da un erede delle sue principali fattrici (Miss Habit) .

Da rilevare la scarsa attitudine agli ostacoli del padre del vincitore, Rio de la Plata, un figlio di Rahy ad agio sul miglio, che per i colori Godolphin, in Italia, ha vinto Di Capua (Gr.1) e Roma (Gr.1) risultando praticamente quasi inedito in veste di riproduttore di saltatori e assai ridimensionato negli anni quale valore di monta (crollato dagli iniziali 7.500 euro del 2013 agli attuali 2.500 euro). Mascalzone si qualificava così suo primo vincitore in siepi in Italia - dove in precedenza aveva ottenuto tre piazzamenti Agar Fan (poi vincitore di una corsa in classe 4 nella provincia francese) e non si era mai piazzato Sepius – nonché il sesto in assoluto su ventotto scesi in pista.Prima del 2 febbraio 2023 si annoverano infatti cinque vincitori in Francia, tutti di modesta fattura, di cui solo uno capace di ripetersi (due vittorie).


Il primo piano di Ondrej Velek e di Mascalzone.
(Foto Matteo Mancini).

Nella prova in ascendente, disputata in modalità volatona finale, tornava a brillare Dopo di Me che ritrovava, moderata da Pavel Slozil jr, il gradito schema d'avanguardia. La femmina impostava a piacimento il ritmo trovando un timido disturbo solo nella pressione offerta, sulla metà della dirittura opposta a quella di arrivo, dalla grigia Surabaya. Quest'ultima, terzultima del campo a quota prossima all'8 a 1, veniva condotta in punta di dita da Faltejsek, bravo a preservarne le energie per mantenerla ancora in quota in dirittura di arrivo, dove si profilava per la piazza d'onore il voluminoso Wopart, solo secondo a quattro lunghezze abbondanti dal vincitore.

Deludevano i due favoriti Callistemon e Aventus, rispettivamente quarto e quinto, col primo autore di alcuni brutti salti. Sesto Boboalena, mai in corsa.

Curiosa la quota della vincitrice lievitata, dopo appena una brutta prova, a 8 a 1, quando nella precedente uscita in medesima categoria era stata giocata 2,39 a 1 nel ruolo di favorita. Una prestazione che provocava malumori tra qualche scommettitore rimasto deluso dall'inversione di forma, ma si sta comunque parlando di un elemento che, pur essendo sorellastra di una cavalla (Made in Italy) terza nelle Oaks d'Italia (Gr.2) e figlia di una fattrice (Delicatezza) pluri vincitrice in condizionata dai 2.000 ai 2.200 metri, terza nell'Ambrosiano (Gr.3), a sua volta generata da una fattrice dal curriculum similare (terza nel Mario Incisa, Gr.3), in carriera aveva vinto appena una corsa su diciotto ingaggi. Anche qua la carta genealogica appare “da recupero”, questa volta integrale, ovvero fa emergere il profilo del soggetto riciclato in ostacoli dopo le delusioni in piano. Il padre Pride of Dubai (nel 2019 disponibile al tasso di monta di 12.500 euro), ha avuto solo nove figli impiegati in ostacoli di cui, oltre Dopo di Me, si annovera un solo altro vincitore, ovvero quel Pride of England trionfatore nel 2022 nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L) e secondo nel successivo Criterium d'Autunno (Gr.2). Tra gli altri, tutti impiegati tra Irlanda e Inghilterra, figurano due maiden classificatesi rispettivamente secondo in una classe 4 inglese (Lifetime Legend) e secondo in una prova da 6.200 euro al primo in Irlanda (Up and Out).

Secondo successo in carriera
per DOPO DI ME,
di cui si intravede una focatura sul 
nodello posteriore destro.
(Foto Matteo Mancini).

Nessun commento:

Posta un commento