lunedì 16 novembre 2015

Presentazione 43° Giornata Corse, Casalone, Grosseto.


TORNANO GLI OSTACOLI IN TOSCANA PER IL FINALE DI STAGIONE

A cura di Matteo Mancini


ARA GOLD
Il crosser più forte di proprietà italiana,
è il top horse della riunione grossetana di mercoledì.
Al momento è in 14° posizione assoluta
nella classifica dei saltatori più vincenti nel 2015 in Italia.
(Foto Matteo Mancini).

Tornano gli ostacoli in territorio toscano per le ultime quattro prove della stagione. Il circus dell'ostacolismo italiano fa tappa a Grosseto, pista in cui, lo scorso anno, maturai l'idea dalla quale sarebbe poi nato questo blog, ben in anticipo su Hurdle & Chase e sul blog della Favero Ostacoli, entrambi nati dopo ippicaostacoli. Nascita che avrebbe dovuto fungere da trampolino di lancio finalizzato alla realizzazione di un volume ad ampio raggio dedicato all'ostacolismo, ma che poi si è andata via via a ridimensionare per il quasi totale disinteresse degli addetti ai lavori (interessati ai successi personali), forum di scommettitori (interessati unicamente ai pronostici e indispettiti dai link relativi a queste pagine), giornalisti e persino qualcuno che ha promesso interviste poi mai inviate... Articoli che mi hanno inoltre portato a scontrarmi con qualche animalista (di cui comunque accetto le critiche), diversi puristi delle corse in piano (che han definito le prove in ostacoli un "macello legalizzato", e che poi han glissato quando ho evidenziato, nel corso dell'anno, i gravissimi infortuni avvenuti persino in Gruppo 1 a Roma in piano) e pure qualche ostacolista che ha puntato il dito contro il palio giudicando le carriere di Siena troppo pericolose per i cavalli e per nulla paragonabili agli infortuni in ostacoli (nel Merano è poi morto un cavallo proprio sotto le tribune, con tanto di carosello effettuato con cadavere in pista coperto da teloni). Ebbene, al di là degli animalisti che rispetto perché più coerenti degli altri gruppi di persone elencate, abbiam dimostrato quel che c'era da dimostrare...

Dunque parte terminale che andiamo a trattare soprattutto per i ricordi personali legati alla pista, dove mi presentai, per la prima volta, al seguito di un cavallo di casa che si chiamava Bob, da Tribù, e che corse a Grosseto, reduce da un infortunio, contro cavalli quali Braziero (poi sparito di scena e riapparso anni dopo in cross a Novi Ligure) e Victoria Principal, grigia tendente al bianco che morì qualche anno dopo a Siena a San Martino durante un Palio. Ricordo la trasferta in notturna, con cena al self service dell'ippodromo, se non erro. Si parla di quasi venticinque anni fa. Ritornai poi al seguito di un altro cavallo di casa che disputò anche il Ponticelli e il Marco Paganini, di queste trasferte rammento la curiosità di vedere Don Artek (che non sfilò al tondino ma andò direttamente in pista accompagnato a mano con in sella Pinturicchio Pinna) e i Purosangue Arabi che non avevo mai visto dal vivo. Infine, quando penso a Grosseto, mi salta sempre in mente il debutto vincente di Quimper davanti a Diavolo, in una prova per mezzosangue infarcita di figli dell'indimenticable Lucchesi, stalloncino scuola Pinuccio Molteni, in un pomeriggio invernale di tanti anni fa, prima di andare a fare gli allenamenti alla scuola calcio di Marina di Pisa. A quei tempi vedevo le corse direttamente da casa, lo ricordo come se fosse ieri ma stiam parlando di quando andavo ancora alle elementari. Rammento che quel giorno, il comproprietario di Bob, era affetto da morbillo, tra l'altro... E poi le corse in siepi, con i programmi conservati per anni e poi finiti distrutti un giorno in cui furono fatte le pulizie del vecchio armadio di casa e il sottoscritto era a scuola. A quei tempi la riunione di Grosseto era costellata da ostacoli e si correva in autunno e in inverno. Quest'anno invece appena quattro riunioni tra novembre e dicembre, segno del tempo che passa e di una ghettizzazione che ha reso l'ostacolismo italiano un circus paragonabile alle tappe di un campionato nazionale. Andiamo ora a vedere le prime tre corse della riunione in ostacoli grossetana, in scena mercoledì.

Apre il programma il Premio Portoferraio, prova sui 4.500 metri in Steeple-Cross, per quattro anni e oltre. Si tratta di una corsa preparatoria in vista del Tagliabue, main event sugli ostacoli alti della riunione maremmana. Cinque al via per quella che si preannuncia una corsa a due. Hurricane Mix è in grande stato di forma e beneficia di peso idoneo a un quattro anni come lui impegnato contro gli adulti. Se ripete la prestazione del Whispin, dove rifilò dieci lunghezze ad Ara Gold, dovrebbe far sua la corsa. Oltre al cavallo di Favero, gli altri tre sono decisamente chiusi nel rapporto qualità peso. Ara Gold, vincitore dell'ultima edizione del Tagliabue (piuttosto fiacca) e fresco secondo del Premio Nazioni, non ama particolarmente il tracciato e, a mio avviso, potrebbe subire la freschezza dell'allievo di Raf Romano. Se si fosse a Merano mi preoccuperebbe parecchio, al Casalone sono per Hurricane. 
Dura per gli altri tre. Uni Light, nel confronto con i due sopracitati, è trattato male al peso, ed è in linea, forse preferibile, con Crack Chichi. Inoltre non ha mai brillato a Grosseto, neppure quando era in forma e frequentava categorie similari a questa. Il grigio Crack Chichi sale di categoria e difficilmente potrà aver ragione sugli altri due grigi.
Mina vagante Trangle d'or, che si è limitato a un rientro a Milano in categoria minima e che qua difficilmente potrà maturare un miglioramento talmente importante per ambire a un piazzamento da accoppiata. Giuseppe Satalia, il trainer da programma che lo presenta per i colori de Ligalasela, non vince in ostacoli dal novembre del 1999 quando colse il suo ultimo successo proprio a Grosseto con Stoneange. Davide Satalia, l'interprete, non ha ancora vinto nel 2015.

Pronostico Mancho: Hurricane Mix, Ara Gold.

Il Premio Porto Azzurro è all'insegna dell'enigma per l'elevato numero di soggetti debuttanti e di altri al rientro. 3.400 metri, per tre anni in siepi. E' una maiden o vendere che suona quasi da debuttanti. Sette al via, cinque dei quali debuttanti.
Paolo Favero ne schiera tre, due al debutto in Italia e reduci dalle aste di Doncaster. Tuk Tuk ha vinto a maggio in maiden in Irlanda e ha poi tentato di scalare le categorie confrontandosi con cavalli piazzati in Listed Race e Gruppo 3, subendo sonore batoste. Se si corresse in piano sarebbe il cavallo di gran lunga più qualitativo. Non scende in pista da fine giugno, Favero l'ha pagato 10.000 sterline (piuttosto poco peraltro) a settembre. La monta di Joe Bartos contribuisce a renderlo il più appetibile della compagnia.

Rientra da giugno anche Counterproof, prelevato sempre a Doncaster da Favero, ma a caro prezzo: 9.000 sterline. Si tratta di un vincitore a due anni in maiden, ma in classe assai inferiore rispetto a quella di Tuk Tuk, in Inghilterra e poi ultimo e penultimo nelle due uscite a tre anni a Sandown. Seconda monta con Dominik Pastuszka.

Ha corso in progresso Shipwright, acquistato in Inghilterra a Luglio per 2.500 sterline, sempre però giunto lontano dalle prime posizioni. Potrebbe costituire la sorpresa della corsa, dato che il livello non sembrerebbe trascendentale.

Torna in siepi Rivi Freddi, vincitrice a primavera a Treviso, rientrata in modo pessimo in modesta categoria in piano una decina di giorni fa. Dispone di monta di primaria categoria, Josef Vana, ma dopo la vittoria di Treviso è andata in regresso. La subordino a Shipwright.

Debuttano in siepi gli altri tre, tra i quali Piccio Paccio dovrebbe essere il più affidabile, anche se il suo entourage viene da un anno in ostacoli catastrofico. E' fratellastro di Parmenide che in ostacoli, pur se allenato da Favero, ha deluso. E' stato acquistato a Gennaio a Pisa, dopo la vittoria nel San Matteo, per 8.050 euro. Da allora ha disputato undici corse senza più vincere. Negli handicap di minima e nelle reclamare è comunque vitale, se preparato a sostenere adeguatamente la distanza potrebbe ambire a un piazzamento. Concreta sorpresa della corsa.

Oggetto sconosciuto Good Vision, femmina da Vision d'Etat stallone che non ha avuto altri figli impegnati in corse in Italia, che dovrebbe difendere i colori di Christian Ghiotti per il training di Ilenia Nero. E' stata acquistata alle BBAG October Mixed Sale per 3.700 euro nell'ottobre dello scorso anno. Avrà in sella, in luogo del consueto Ivan Cherchi (che a Grosseto ha colto la sua prima vittoria su La Grande Vera), UFO Brennan per la prima volta impegnato con un cavallo di un allenatore diverso da Paolo Favero. La cavalla, da programma, dovrebbe essere al debutto assoluto. Non ci convince, ma mai dire mai. Estremo outsider.

Rientra invece quasi da un anno Max and Ruby, acquistato da Christian Troger, che proviene dalle reclamare e che, con tutta probabilità, ha avuto qualche acciacco fisico. Attenzione all'allevatore che è il blasonato Loreto Luciani, che ha già visto saltare cinque suoi prodotti. El Rherras la monta, lo subiamo.

Pronostico Mancho: Tuk Tuk, Shipwright, Counterproof.

Medesima distanza, questa volta però per quattro anni e oltre, in ascendente dedicato a Capoliveri. Ancora otto partenti, con scala pesi aperta da Trafalgar Square con 73 chili. Corsa non di facile lettura. Arcachon e Kisanji sembrerebbero quelli più affidabili, soprattutto il primo apparso in forma nelle ultime due uscite. Trafalgar Square è risorto a Milano, ma a Merano ha subito in modo netto i due fucsia e qua deve pure concedere chili. Lo anteponiamo quindi al duo. Ci piace invece Salar Fircroft che Romano ripropone in siepi e che a primavera era sulla stessa linea, se non meglio, di Arcachon. La vittoria dovrebbe passare tra questi quattro.

Lord of the Nile rientra da agosto, sulla carta è inferiore ad Arcachon,  ma potrebbe gradire la pista. Difficile per gli altri tre, tra i quali Depeche Code è da preferire alla problematica e discontinua Andrea Doria e all'estremo outsider Achen.

Pronostico Mancho: Arcachon, Salar Fircroft, Kisanji.



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