sabato 7 novembre 2015

Responso 42° Giornata di Corse, San Siro-Mediterraneo, Milano-Siracusa.


E VENNE IL TEMPO DEL NOBLE: TRIPLETTA FAVERO E POKER EX OSTANEL NEL GIORNO DELLA PRIMA VITTORIA DI MONICA VENDRUSCOLO.

Hat Trick di Paolo Favero che vince in grande stile l'ultimo Gruppo della stagione, lasciando nel box il figlio di Hat Trick. A Siracusa dominio degli ex ostacolisti scuola Ostanel, tra i due, è il turno di The Noble. La classifica fantini di Milano è preda di un Josef Bartos alla caccia dell'en plein in terra maremmana, Cima Evolution invece per l'arrivederci a San Siro al 2016.

A cura di Matteo Mancini.

Si chiude la stagione 2015 dell'ippodromo di Milano, salutata da quattro corse in ostacoli tra le quali l'ultimo Gruppo della stagione: il Berlingieri, Gruppo 2 per tre anni sulla distanza dei 3.600 metri in siepi. Otto le prove da programma, tra le piane l'handicap limitato Pr. Quaderna e il Pr. San Siro a fungere da main event.
Apertura subito all'insegna delle sorprese con il terzo cross country della stagione milanese, questa volta riservato ai fantini. Appena cinque al via con un favorito netto, Crack Chichi, seppur gravato al peso, e quattro avversari con Napoli Molticolori a incarnare il ruolo del controfavorito e il rientrante Trangle d'Or indicato quale terza scelta degli scommettitori per riscattare le delusioni dei Satalia Boys, mai vincitori nell'annata (una vittoria in piano) e con un secondo posto a Treviso quale migliore piazza. Dzacheron e Babosso a completare, a gran quota, il campo e neppure menzionati in sede di pronostico da Marco Vizzardelli.
La corsa riserva un epilogo inaspettato, addirittura quasi incredibile. Dzacheron, cavallo polacco di nove anni, alla trentesima corsa in Italia da maiden parte subito al comando con in sella Emmanuel Reinhardt, in luogo dell'amazzone Annalisa Miotti. E' alla sesta corsa nel 2015, ha ottenuto un quinto posto come migliore piazzamento nella stagione e non vince dal 2009, quando trionfò sui 1.600 metri di Varsavia. Il grigio salta e conduce con autorevolezza, presentato da Arnaldo Bianco anche lui mai piazzato in ostacoli nell'annata. Lo segue Napoli Molticolori che ritorna in fantini dopo la cessione di Paolo Favero a beneficio di Monica Vendruscolo e da questa a Locatelli, quindi il favorito Crack Chichi e gli altri due con in coda Triangle d'or trattenuto da Davide Satalia. Lo schema di gara non subisce variazioni di sorta con i cinque ben raccolti fino alla parte terminale del tracciato dove emerge per vie interne, in anticipo su Crack Chichi, Babosso. Resta sul passo, in coda, Triangle d'or mai richiamato da Satalia che evidentemente opta per un rientro tranquillo. Sull'ultima siepe è duello tra gli ultimi due del campo. Dzacheron in lieve vantaggio su Babosso proteso lungo la corda. I due hanno rubato margine dal favorito, costretto alla rimonta a largo di tutti. Il grigio di Monica Vendruscolo, appassionata di vecchia data nonché ex amazzone, si distende e allunga dal rivale rimontato da uno stoico Crack Chichi che sul palo lo stampa per la seconda moneta facendo saltare un'accoppiata da massimale. Dunque un doppio grigio tendente al Bianco di stampo Arnaldo e non certo per far riferimento ai famosi gialli Mondadori, caso mai ai western di derivazione Django Reinhardt che rispondeva al nome di Nero. 
Grossa soddisfazione, al di là del misero premio, per i colori di Monica Vendruscolo rappresentati in pista per la 137° volta dal marzo del 2002 ma mai risultati vincenti. Poco più di una ventina i cavalli avuti in proprietà tra i quali ricordiamo il primo, Matif, che ha debuttato per questi colori nel Premio Fontane vinto da una vecchia conoscenza pisana: Chuck Stupack. Proprietaria spesso di cavalli acquistati anziani o recuperati da grossi infortuni, la ricordiamo vincente in sella soprattutto nei cross. Appena cinque le vittorie ottenute da amazzone, l'ultima nel lontano giugno 2003 con Forey, quindi un'astinenza di undici anni. Quest'oggi la vittoria grazie all'interpretazione di Emmanuel Reinhardt, al terzo successo stagionale, con vittorie marcate tutte a San Siro.
Soddisfazione anche per l'esperto e longevo Arnaldo Bianco, che non vinceva dal settembre 2014, grazie a Right From Wrong, e in ostacoli addirittura dal settembre del 2012 con un altro polacco: Danger. Quindi una vittoria degna di menzione, ottenuta in gran stile e davanti a un soggetto giunto appena due mesi fa davanti al quarto classificato del Gran Premio Merano. Segnali di ripresa anche da Babosso discreto terzo e ben montato da El Rrherras. Trangle d'or, alla seconda stagionale, ha dato l'impressione di riprendere confidenza con la pista. Passo indietro per Napoli Molticolori.

DZACHERON
PRIMA VITTORIA IN CARRIERA IN ITALIA
(Foto Matteo Mancini).

Dominio totale di Paolo Favero e Josef Bartos nelle restanti corse. Il trainer di Sinigo e il fantino ceko centrano tre vittorie in modo nettissimo. Il primo si aggiudica la quarta classifica di riunione della stagione, distanziando il connazionale Josef Vana di cinque lunghezze; il secondo tocca la quota di 89 successi in ostacoli nel 2015. Nel Premio Tagliabue, 3600 metri in siepi, condizionata per quattro anni, arriva anche la sesta tripletta stagionale della Favero Ostacoli. Il favorito Relco Sud Ovest, ex Ostanel, ha seguito il compagno di allenamento The Alamo, impegnato a cadenzare un'andatura di testa al piccolo galoppo (alla fine prenderanno 40 secondi dai tre anni), per attaccarlo a metà della diagonale breve e isolarsi in avanti braccato dagli altri due Favero col sauro Swilken incapace di piegare il front runner. Rapportino molto agile per la pedalatina di Nelly Darrier che invece ha di nuovo palesato i suoi limiti ed è sparita di scena quando si è cominciato a fare sul serio, battuta, nella progressione finale, anche dal debuttante in siepi Nomev, montato in punta di dita dal giovane Manuele. Molto lavoro da fare per Ilenia Nero.

Raddoppio D'Altemps nel Lainate con la quattro anni Little Bruv che ha cacciato ogni lamentela della vigilia legata al presunto eccessivo peso, spazzando via il controfavorito A Ton Tours e centrando il terzo successo stagionale. Solo quinto Ciro Vincenti presentato sui primi due da Raf Romano nella parte terminale della corsa, ma crollato nel tratto piano conclusivo al punto da perdere il terzo posto finendo addirittura quinto infilzato negli ultimi metri da Mighty Mambo prima e sul filo di lana dall'attendista Kauto Sweety. Ultimo, a distacco, Uni Light, incaricato da Sylvain Mastain di scandire l'andatura di gara fino al salto del bull-finch e poi incapace di sostenere l'accelerazione richiesta dai migliori.
Dunque un miglioramento esponenziale per questa figlia di Observatory, acquistata per poche sterline lo scorso anno a Doncaster da Eros Ostanel e poi passata a Paolo Favero che l'ha trasformata da cavallina utile a vincitrice di classiche. Quest'oggi ha vinto in mano sull'allievo di Francesco Contu, buon secondo, mentre è mancato Ciro Vincenti che ha pagato dazio sul piano della resistenza. Mighty Mambo e Kauto Sweety si sono rivelati spettatori aggiunti pronti a capitalizzare il cedimento dell'allievo di Raf Romano. Sopracategoria Uni Light.

Vittoria un po' a sorpresa, specie nelle proporzioni, nel Berlingieri che ha visto trionfare di dieci lunghezze il Magog Keen Move. Soggetto ancora maiden dopo quattordici corse, questo figlio di Aussie Rules ha impressionato tutti avendo la meglio sul quotato Panther Cat, atteso dagli appassionati al confronto con il leader generazionale dei tre anni ovvero Triple Pursuit. Confronto che poi non c'è stato per la scelta di Paolo Favero, condivisibile direi, di preservare il figlio di Hat Trick e quindi di non dichiararlo partente, scelta peraltro premiata dall'Hat Trick risultato dagli esiti della pista.
Favero ha strutturato una strategia basata sulla marcatura stretta su Panther Cat, orchestrando uno schema di gara fondato sul grande ritmo. Devonian, seconda pedina dell'allenatore di Sinigo, è stato piazzato a pungolare la generosa battistrada Azamourday in modo da costringerla a dar vita a un passo assai veloce (4.15 per coprire 3600 metri, quaranta secondi in meno rispetto alla corsa di Relco Sud Ovest). Il portacolore di Richard Stamplf ha poi finito la benzina sulla diagonale breve, cedendo di schianto al punto da esser fermato da Vana. Tutto facile invece per il compagno di allenamento Keen Move che ha ingaggiato duello con Panther Cat all'attacco della penultima siepe e poi se n'è andato, lasciando il piazzamento d'onore all'avversario insidiato dal ritorno di una stoica Azamourday, ultimo cavallo del campo ma brillante come non mai. Male gli altri. In particolare delude Sbarazzino, quarto ma mai in corsa. Passi indietro anche per Lahent, sempre per i colori Magog, in grosso affanno sugli ultimi salti al punto da rischiare per due volte la caduta, ma quinto sul palo.
Il circuito dei classici si chiude ancora con Axel Ambruschitz, vero mattatore dell'annata. Il proprietario austriaco ha centrato l'ennessimo successo in Gruppo, dopo quelli marcati dai vari High Master, Solar Focus, Sol Invictus e Il Superstite in quella che pare essere una splendida stella a cinque punte che ha nel suo ultimo vertice quello disegnato da Keen Move. 

Il San Siro, 3.000 metri in piano, è prerogativa di un fratellastro di High Master, ovvero il numero quattro Gioral  che regala alla Genets un nuovo successo dopo quello di Pentagono marcato a inizio ottobre in Listed Race, il terzo in carriera. Il quattro anni ha avuto ragione sul battistrada Do Right, con i due rimontati ma non acciuffati dal volo finale di Twilight Zone ancora ultimo ai 400 finali.

Grande volata finale per il Premio Quaderno con i tre cavalli scurvati nelle ultime tre posizioni a giocarsi la vittoria. Vince il penultimo cavallo del campo Cima Evolution, per il training di Michelino Bebbu, davanti al Dioscuri Virtual Game e al pisano Chameleon artefice di gran recupero a largo di tutti e a discreta quota.

GLI EX OSTANEL
mattatori della giornata Milano-Siracusese
LITTLE BRUV, a sx, ZAIMAN, a dx
nella batteria di qualifica disputata a Pisa
il 6.01.15.
(Foto Matteo Mancini).

Passiamo a Siracusa dove erano in scena due cavalli da noi menzionati in settimana: il cinematografico L'Implacabile, nome ricollegato alla trasposizione cinematografica da The Running Man romanzo breve firmato da Stephen King con lo pseudonimo Robert Bachman, e il pupillo Zaiman, nome ricollegabile a King, ma al regista nonché produttore del film 9 Settimane e Mezzo. In mattinata al mercato, su richiesta specifica circa il nome della giornata da provare a giocare, indichiamo proprio il grigio da Oratorio allevato dal prestigioso allevamento conosciuto in tutto il mondo della S.A. Aga Khan sponda irlandese e per gli amanti degli ostacoli alti terza classificata nel recente Velka di Pardubice grazie a Zarif.
In pista, all'ultima, un altro ex siepista, peraltro proprio come Zaiman fatto debuttare in siepi da Eros Ostanel, ovvero Time Trial.

Partiamo però dalla prima corsa quella de L'Implacabile. Sottoliniamo subito la presenza di questo elemento giovedì, in occasione della storica trasmissione Il Grande Fratello, puntata in cui vediamo entrare sotto falso nome una vecchia conoscenza tirreniese nonché compagno, avversario per la precisione, di sfide calcettistiche con lo scrivente impegnato a parare. Menzioniamo questo nome, quello de L'Implacabile, perché ricollegato a un romanzo connesso a Tirrenia, indirettamente, e direttamente ai reality show, una sorta di precursore di certe derive televisive. L'autore Stephen King infatti lo ha scritto rifacendosi al racconto breve La Settima Vittima poi portato sul grande schermo dal premio oscar Petri nel film La Decima Vittima, girato negli studi cinematografici del Cosmopolitan di Tirrenia con Mastroianni (diremmo una sponda Nuova Sbarra) e la biondona Ursula Andress, prodotto dal signor Ponti. 
Noi invece parliamo del Premio Farsalo, 1300 metri a vendere sulla pista in sabbia. E' chiaro fin da subito che siamo per L'Implacabile, baio importato dall'Irlanda da Topazio Guerrieri, fratellastro di altri due soggetti conosciuti a Siracusa ovvero i discreti Folie Med (secondo nel Pr. Teatro Greco, HP) e Mister Pyrus. Il cavallo è alla seconda corsa in carriera, ha debuttato qualche settimana fa in maiden sgabbiando bene e stando sui primi fino a 300 metri dal palo. Il giovane allenatore De Luca, alla prima stagione da patentato (già molteplici le vittorie), lo presenta in questa vendere e a nostro modo di vedere può essere la sorpresa. Quota interessante: 14 a 1. E' il compagno di allenamento Idomeneo a calamitare le scommesse tanto da conquistare il ruolo del Ben Richards di turno, ovvero il favorito. Soggetto mai vincente ma pluripiazzato, anche in condizionata. Sulla carta è difficilmente battibile e arriva dagli allevamenti di Bruno Bardi, piccolo allevatore da aria marinese (cioè ai confini di Tirrenia per avervi tenuto in passato alcuni soggetti) ma ora in pianta stabile nella Valdera, che abbiamo più volte ricordato, due nomi tra tutti: Delium del tirreniese Garibaldi e il vincitore del XXII Steeple Chase delle Capanelle Tergeste. I bookmaker lo danno a due. Controfavorito è Crazy Feeling di Mark Cuschieri, reduce dalle aste di Newmarket dove ha speso 40.000 ghinee per due soggetti. Soggetto autore di un filotto di tre vittorie a reclamare a maggio e poi riproposto in categoria di minima a partire dal Key West (roba da Village People suggerirebbe qualche Dj) dopo aver pagato dazio in due condizionate. Senz'altro pericoloso per la categoria come rispecchia il tre e mezzo della quota. Considerazioni anche per Nerval, non piazzato al debutto, e Mon By Belfiore, soggetto rientrato a vendere la scorsa settimana con un terzo posto a gran quota. Per entrambi la quota è del quattro abbondante. Quote stellari per gli altri tre: 14 L'implcabile, assurdo 57 per il pitagorico Ipse Fecit Nos da Ipse Dixit e addirittura 70 per il debuttante Ecleroz. 

Perdono subito la partenza L'Implacabile e soprattutto Ecleroz che rimane molto distante. E' Crazy Feeling che va davanti sfilando Mon by Belfiore, aggredito in curva da Nerval con l'ex siepista Basile in sella. In quarta ben raccolto nelle mani dell'interprete di Zaiman c'è il filomarinese Idomeneo. Insegue L'implacabile che Guerrieri lancia alla caccia dei primi avendo ragione di Ipse Fecit Nos meno brillante del debutto. Nerval prova la fuga, emergono dal gruppo Idomeneo e soprattutto in terza corsia, a largo di tutti, L'implacabile. Cede di schianto, lungo la corda, Crazy Feeling. L'implacabile, quasi sullo steccato opposto, da l'impressione di venire a far suo il Farsalo, Nerval però reagisce, tra i due Idomeneo. Fruste alzate con i tre che staccano dalla compagnia. Idomeneo ha più classe e riesce a guadagnare qualcosa a L'Implacabile, terzo Nerval con Mon By Belfiore primo degli inseguitori a sei lunghezze abbondanti.
Primo successo dunque per Sebastiano Giuliano alla sua quattordicesima uscita stagionale, non vinceva dal Premio Rosa dell'ottobre dello scorso anno quando vinse con Nalini Malani.  Proprietario che ha i colori da dodici anni, con debutto subito vincente nel Premio Duomo con Forever She. Tra i premi importanti vinti ricordiamo il Memorial Giuliano con Samui che gli fruttò una vincita di 8.500 euro.

Dopo il premio dedicato al più grande scrittore argentino di tutti i tempi, Borges, vinto dall'attuale proprietario di Zaiman, Enzo Cutrale, e dove in pista erano presenti vecchie conoscenze del blog come Lux in Arcana e Sicilian Legend che ricordiamo in una certa corsa romana, con un premio che ha a che fare con Jaws, disputata anche da Goldrake, Anonimo Veneziano e Golden Down e vinta dal solito Germano Marcelli contro il resto del mondo... Passiamo alla corsa main event della giornata, quanto meno per la redazione, il Pr. Suana Muri intaccato però dal problema legato a Borges ovvero la nebbia nella vista... Notorio, in certi ambienti letterari, la pressoché totale cecità del grande scrittore argentino e così, su ippica.biz, si son dimenticati di caricare la corsa. Possiamo dunque limitarci a esultare per il doppio di Cutrale che vale la sesta vittoria nella stagione di Zaiman e la ventitreesima del fantino Fontana. Per il figlio di Oratorio un successo importante, in condizionata (4.250 euro al primo), davanti a soggetti di buon livello e accompagnato dal comagno di colori, forse viziato dal medesimo vizio di Borges, ovvero "lo scomparso" Disappear da Occhi di Giada.  Il grigio si è imposto, non sappiamo con quale schema di gara, di una lunghezza sul controfavorito Sciloso, che ricordiamo vincitore  in estate a Milano davanti a quel Gioral ricordato sopra nel Pr. San Siro come vincitore di giornata (corsa disputata da Twilight Zone) e a Bel Fio. Terzo il primo dei due favoriti della corsa, Alegro addirittura reduce da una listed race di Milano il Carlo Porta dove era in pista anche Cima Evolution vincitore dell'ultima corsa di Milano ricordata poco sopra. Dunque una GRANDISSIMA VITTORIA DI ZAIMAN, cavallo che noi, lo ricordiamo, lo menzionammo come da tenere d'occhio quando terminò nelle ultime posizioni la corsa di debutto in Italia a Pisa, in ostacoli. 
Cavallo acquistato lo scorso anno a Doncaster per 7.000 ghinee, più volte ricordato in questo blog, oggi spenderemo due parole per l'allevatore Aga Khan nome di prestigio nell'ambito del galoppo mondiale. Ricordiamo alcune belve tra i quali l'ostacolista Zaiyad, plurivincitore in Gruppo 1, in Francia, con vittorie come nel Gran Prix d'Automne di Auteuil vinto nelle edizioni del 2006 e 2007. A tal riguardo segnaliamo la vittoria nella giornata di Sabato proprio in questo gran premio (oltre 150.000 al primo) del grigio Thousand Stars, ammirato a Merano nella Gran Corsa Siepi e allenato dall'irlandese Willie Mullins poi sfortunato con Perfect Gentleman nel Merano e con in sella il fido Ruby WALSH. Altri soggetti sono il recente Shareta, plurivincitrice in Gruppo 1 e seconda nell'Arc de Triomphe edizione 2011, Serafina plurivincitrice in Gruppo 1 e terza nell'Arc de Triomphe edizione 2010 e ancora con una moltitudine di vincitori di Gruppo 1 quali Zarkaya, Shamdala, Astarab e via via fino al leggendario Shergar: il cavallo scomparso nel nulla.

ZAIMAN
ai tempi in cui era ancora della S.A. AGA KHAN
(Foto da Agakahnstuds.com)

Completiamo con le altre due di Siracusa. Vittoria alla quinta, nell'handicap di minima Alberti, di The Noble lanciato da Cannarella, ricordiamo a primavera in sella a Zaiman nel successo nel Circuito del Nurburgring bissato in giornata con Fontana, all'inseguimento dello scatenato Ciclone da Clodia, outsider sparato in testa da Giuseppe Manuele. I due hanno dettato i tempi di gara e hanno chiuso in lotta serrata ingaggiando il duello all'intersezione delle piste con gli altri incapaci di intervenire guidati da Red Cartesio poi superato a cento dal palo da Brigant Akiram. 

All'ultima, sui 1800 metri del Brook (non l'ostacolo di Merano ma lo stallone grigio, in vecchiaia bianco) , dominio assoluto dell'ex ostacolista Time Trial di Nerino Capon che ha fatto tutto quello che voleva. Partito in testa con Giuseppe Manuele in sella ha controllato gli avversari, mettendo in luce una supremazia netta, vincendo rallentato e mai richiamato al maggiore impegno. L'outsider Lake Dancer ha chiuso l'accoppiata. Solo terzo il favorito Difenditi davanti a un soggetto che porta il nome della squadra di cui è presidente il proprietario dell'ultimo vincitore del Grand National di Aintree: Preston. Quinto successo stagionale dunque per questo figlio di Dubawi avviato alla carriera ostacolista da Eros Ostanel e poi ceduto a Nerino Capon che ha preferito, a ragione, dirottarlo in piano, prima a Varese e poi a Siracusa, togliendosi qualche piccola soddisfazione, in particolare nell'handicap Mir Lussac. Pertanto possiamo dire che Eros Ostanel ha calato nella giornata di sabato un poker seppur per interposte persone...

TIME TRIAL
cin i colori di NERINO CAPON
(Foto Matteo Mancini).

PROSEGUE DOMANI CON LE PATTERN RACE DI ROMA

Chiudiamo l'articolo con un piccolo omaggio a Willie Mullins che ha centrato l'ennesimo Gruppo 1 vincendo col vecchio Thousand Stars, che ho avuto il privilegio di veder sfilare al tondino di Merano, l'ambito Grand Prix d'Automne (Gr.1) ad Auteuil, 130.000 euro al primo circa, 4.800 metri in siepi. Vittoria decisamente a sorpresa, dal momento che il cavallo non vinceva dal maggio del 2014 quando ad Auteuil ebbe la meglio su La Grand Luce in un Gruppo 2. Da allora nove corse col secondo posto nel Gruppo 1 Grande Course de Haies d'Auteuil dietro a Un Temps Pour Tout, come dice il capo dei Mormoni prima della scazzottata finale ne Lo Chiamavano Trinità dopo gli allenamenti agli ordini di Rossi e Marano, e ben davanti al fenomeno italiano ma di bandiera irlandese Hurricane Fly, suo compagno di allenamento. Quindi un'estate in secondo piano, con una prestazione anonima nella Gran Corsa Siepi di Merano dove ha desistito in coda. Il rientro a Tipperary assai poco esaltante alle spalle di USA, in quinta posizione in un Gruppo 2 vinto da Plinth, quindi l'acuto del campione nel tempio dei templi degli ostacolisti con un epilogo al cardiopalma pazzesco col connazionale Aubusson, montato da Lizzie Kelly per l'arancio della signora Williams, e il locale Hippomene, dell'Ecurie Zingaro affidato dal training di Model Man a David Cottin (quinto nel Merano su Nando). I tre su una linea sul palo come mostrano i reperti fotografici che andiamo a mostrare grazie a equidia.fr e a Zone-Turf.fr. Applauso della redazione per il trainer che abbiamo omaggiato anche in occasione delle recenti aste di Newmarket.
Da segnalare purtroppo, spero che abbian reso giusto omaggio in pista, la caduta fatale sull'ultima siepe del favorito Saint Firmin, sei anni figlio di Saint des Saints e reduce da due vittorie consecutive in Gruppo 3 ad Auteuil con premi prossimi a 50.000 euro l'uno. Il baio, allenato da Robert Collet, è crollato sull'ultima siepe, quando era in linea per la vittoria, morendo probabilmente sul colpo. Il fantino Nabet, che ci pare di ricordare in sella ai dormelliani qualche anno fa in Italia, dopo aver condotto gara attendista, chiudendo il drappello capitanato a gran ritmo dall'inglese Reve de Sivola montato da James Reveley e seguito a contatto da Aubusson, ha portato il cavallo sulle prime posizioni ribaltandosi quando ormai stava per acciuffare la prima posizione. Il grigio Thousand Stars invece è emerso con gran folate finali, gestito col contagocce dall'asso Walsh, aggiungendosi nelle ultime battute di gara ai tre fuggitivi, tra i quali il controfavorito Roll on Has con Jacque Ricou, poi calato negli ultimi cento metri. Epilogo già anticipato col francesce Hippomene piegato nel finale dai due irlandesi in un finale di gara pazzesco purtroppo rovinato dall'ennesimo dramma che pare attenagliare diversi gran premi in ogni parte d'Europa.
Saint Firmin lo ricordiamo spesso in pista ad Auteuil, vincitore di sette corse e piazzato quattordici volte su 33 corse disputate. Allevato appositamente per la carriera ostacolista, non ha infatti mai corso in piano e ha difeso il giallo col cap rosso della signora Micheline Vidal. Ha debuttato a tre anni in siepi ad Auteuil, cogliendo la prima vittoria alla sesta uscita ancora ad Auteuil in categoria Listed. Vincitore di  tre Gruppi 3, secondo classificato in Gruppo 2. Ha chiuso la carriera riportando quasi 500.000 euro di vincite.

Il favorito del GRAND PRIX D'AUTOMNE
SAINT FIRMIN
in lotta per la vittoria ma caduto fatalmente sull'ultima siepe.
Chiude la carriera con uno score di 33 corse e 7 vittorie.
(Foto Turfmania.fr)


Battute finale del GRAND PRIX D'AUTOMNE (Gruppo 1).
Da sx a dx AUBUSSON, THOUSAND STARS e HIPPOMENE
(Foto equidia.fr).

L'arrivo sul palo del GRAND PRIX D'AUTOMNE
(Foto Zone-turf.fr)

L'eroe di AUTEUIL
THOUSAND STARS
in sella RUBY WALSH
(Foto Matteo Mancini)

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