giovedì 18 febbraio 2016

Speciale GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE 2016 e CRITERIUM D'INVERNO


LA BONACCIA FERMA BABOSSO E LA PIOGGIA, MA NON I VANA: PER I MAGHI DEL PARDUBICE E' IL TRE SU TRE NEI GRUPPI UNO DEDICATI AI SIEPISTI ADULTI.

Lo scatto di Roches Cross vale il terzo sigillo dell'allenatore ceko che batte ancora una volta Chiaromonte. Paolo Favero si conferma maestro con i quattro anni, piazzando la sua seconda doppietta stagionale innescata da Tuk-Tuk e confermando il doppio High Master - Solar Focus nel Criterium d'inverno. Pasticcio nell'apertura nel Pardubice: la bonaccia ferma Babosso. 


Il trionfale rientro di ROCHES CROSS
nella Gran Corsa Siepi Nazionale. 
Josef Vana jr intervistato da un Enrico Querci oscurato.
Sullo sfondo il temporale imminente.
(Foto Matteo Mancini).

A cura di Matteo Mancini
Giornata coperta e minaccia continua di pioggia (pioverà solo al momento dello scambio delle coppe della Gran Corsa Siepi Nazionale con Vana che farà cadere il premio) a oscurare la magia del Prato degli Escoli nel giorno più caldo del suo programma ostacolistico. Eloquente la scritta in pennarello nero che intacca il candore del programma appeso nelle bacheche destinate allo sbirciare degli scommettitori: “terreno pesantissimo”. Questa la situazione ambientale che fa da cornice alla tappa finale della riunione pisana, quella in cui vanno in scena il primo Gruppo 1 e il primo Gruppo 2 della stagione, ma anche la prima prova in cross country che da il là al Campionato Italiano Assoluto. Ed è da quest'ultima che inizia il count down, l'ormai tradizionale Premio Pardubice declassato di valore a prova da 1.700 euro al primo. Cinque al via con l'imbattuto binomio Tweety Kash – Marcel Altenburger chiamato a ripetere i fasti di Merano di fine estate, ma anche le buone prove di Grosseto della femmina dimostratasi la reginette dei sotto clou di categoria. Artefice di prova di prova di testa, la femmina dimostra subito grande adattamento al tracciato pisano, rendendo palese certe nostre affermazioni estrinsecate lo scorso anno quando, affidata a Carminati, aveva dato prova di difficoltà alquanto impreviste e imprevedibili. Nelle mani del ceco Altenburger, la figlia di Bonbon Rose non accenna mai ad alcuna difficoltà, neppure quando piega nel passaggio obbligato convergendo dall'esterno all'interno con una traiettoria propensa a favorire un potenziale scarto. In testa fin dal via mena la danza senza grandi difficoltà, macinando i 3.200 metri del tracciato, alleggerito dall'eliminazione della gabbia di siepi (sostituita dalle balle di paglia) e del primo passaggio obbligato che i concorrenti affrontavano dopo il primo salto della siepe mobile, in 3.59.30 (cinque secondi in più della corrispettiva prova del 2015). Favorita netta della prova, ha avuto facile gioco del deludente duo Favero costituito da Uni Light (compito di francobollare la battistrada) e Merguib, dovendo però sudare la vittoria, insidiata in retta d'arrivo da Luca Bonacina. Il bravo gentleman italiano, unico tra i cinque impegnati ad aver preso parte al primo cross country della pista moderna di Pisa (prova del lontano 2008) nonché vincitore dell'edizione 2015, ha però vanificato lo sforzo del redivivo Babosso, 8 a 1, già apparso in ordine a Milano, sbagliando il palo di arrivo nel boato di disapprovazione di svariati scommettitori. Errore minimo, non troppo plateale, ma determinante sul responso finale del campo dato l'arrivo testa a testa tra i due contendenti. Terzo Merguib con Riki Belluco, apparso assai in ritardo rispetto ai suoi standard ma comunque capace di acciuffare un fin troppo stanco Uni Light. Mai in corsa la sudatissima Tiparlo.

Quarta vittoria di fila, nel XXIV Criterium d'Inverno (Gr.2), per Tuk Tuk che ha impressionato più del previsto probabilmente agevolato dal terreno faticoso. L'allievo di Paolo Favero, favorito dei bookmaker, ha battuto il “gemello” compagno di allenamento Keen Move, i due sono praticamente identici e schierati entrambi con il paraocchi integrale, in 4.14.90, contro il 4.15.80 di High Master dello scorso anno marcato con terreno più scorrevole, per la seconda doppietta stagionale dell'allenatore di Sinigo dopo quella ottenuta nella prova inaugurale sempre con un Magog in seconda posizione (Multiplier). Mantenuto costantemente per linee interne da Dominik Pastuszka, che lo montava per la prima volta in corsa, Tuk Tuk ha galoppato in centro gruppo fino all'attacco della piegata finale. Trainato dal duo Rio Apache e Keen Move, subentrato alla battistrada Azamourday prematuramente ceduta alla distanza, ha respinto l'attacco di L'Etacq ed è partito all'inseguimento dei due. Duello a tre prima dell'ultima siepe col duo Favero capace di staccare dal rivale della Milano e inscenare un epilogo a fruste alzate che permetteva a Tuk Tuk di aver facile ragione sul più blasonato vincitore del Berligieri di Milano, scelto anche per questo da Joe Bartos. Tre le lunghezze a separare i due. Da rilevare l'ottimo spunto di arrivo di Scocosita, emersa alla distanza per la quarta moneta. In deciso regresso l'ospite di Tuma Northerly Wind, ceduto a traguardo lontano così come il neo acquisto di Josef Aicher Azamourday, sesta con in sella l'irlandese Gary Derwin al debutto sulla pista. Prova di allenamento per il debuttante in siepi Muffarreh, finito a enorme distacco e mai in gara.
Cavallo importante questo Tuk Tuk, figlio di una cavalla generata da Sadler's Wells scesa in pista in una sola occasione (seconda a Longchamp), acquistato per sole 10.000 sterline da Paolo Favero ma con frequentazioni d'elite in Irlanda con debutto avvenuto per mano di Roche. Già vincitore a Gowran Park in una prova da 8.000 euro scarsi al primo sui 2.400 metri. Un nome che non è di pura fantasia né vuol sottolineare un onomatopeico suono da fumetti, piuttosto il pittoresco taxi del sud-est asiatico, che deve il nome al rumore prodotto dal motore di derivazione motociclistica.
Nipote di una vincitrice in categoria Listed in Francia, a sua volta progenitrice di un plurivincitore in listed race in Francia (Kocab) e nonna di Virtual Game (plurivincitore di Listed in Italia). Non vanta ascendenti specialisti in ostacoli, ma esalta l'eccezionale terza linea materna ancora una volta esplosa in territorio francese con almeno una decina di vincitori in pattern race, tra cui lo stallone Apsis.

Carezze di Dominik Pastuszka
per TUK-TUK
vincitore del Gruppo 2 Criterium d'Inverno
e autore di quattro vittorie consecutive.
(Foto di Matteo Mancini)

Una vittoria a sorpresa nella Gran Corsa Siepi Nazionale dove vince il quinto cavallo del campo, Roches Cross, 8 a 1 la quota finale al totalizzatore per questo otto anni ancora maiden in Italia ma vincitore in Repubblica Ceca e Irlanda con eccelsa carriera in piano esaltata dalla vittoria nel Derby Ceco (Gr.3), nel 2011, non bissato da analoga prova in quello Slovacco (Gr.3) vinto dal terzo classificato del Derby Ceco. Campioncino dunque dal miglio ai 2.400 metri già di proprietà della Jasna, allevato negli stabilimenti irlandesi di J.S. Bolger che già lo scorso anno ha visto trionfare in Italia un certo Solar Focus dominatore tra i quattro anni impegnati sui volumi importanti. Sette corse da due a tre anni condite da cinque vittorie e un secondo posto tutte in categorie d'elite. Il tentativo quindi di sfidare la crema delle pattern race europee. L'approdo in Germania, a Baden-Baden teatro della prima vittoria italiana all'estero nella storia dell'ippica, per provare il Grosser Preis Der Badischen Unternehmer. Gruppo 2 sui 2.200 metri per quattro anni e oltre. Roches Cross è il penultimo cavallo del campo, oltre 30 a 1 la quota. Lo monta l'italiano Porcu ma non riesce a evitare l'ultimo posto, giungendo ben indietro al penultimo classificato. Viene allora ripresentato in Repubblica Ceca dove vince di nuovo, distillando piccole dosi di entusiasmo che portano alla trasferta di Vichy, in terra di Francia, per prendere parte al Prix Jacques De Bremond, listed sul miglio dove partecipa anche un soggetto che ricorda un certo stallone di estrazione Cieffedi (ma di origini francesi): Pareo. Il risultato della pista è ancora deludente, denotando i limiti del soggetto nel confronto internazionale. Al rientro in patria subisce l'ottimo Pegas, del proverbiale doppio Pegas visto il nome della scuderia proprietaria, reduce però da una figuraccia nel Derby Ceco del 2012 corso dopo quattro vittorie consecutive due delle quali marcate in Austria. Corre in piano anche a cinque anni, Vana lo lancia sugli ostacoli solo a sei. Tre corse a Merano che non entusiasmano soprattutto alla luce degli avversari, tra i quali il fratellastro del re del Gran Premio Merano (riferimento ad Alpha Two) Alpha Prim che gli arriva vicinissimo. Roches Cross non riesce a vincere, battuto dai vari Kitano, Persei e Romis (cavalli da discendente al massimo). Viene fermato per un anno, non è dato sapere se per infortunio. Cade al rientro a Velka poi ottiene due vittorie in territorio amico che portano Josef Vana a schierarlo nella Gran Corsa Siepi di Grosseto che affronta con la quota del tre-otto ovvero 8,88 (penultimo cavallo del campo). Corre di testa prendendo anche buon vantaggio. Sulla sua strada c'è però il campione uscente Khalshani, dell'amico-rivale Pavel Tuma, che a un giro dalla fine lo scalza nella leadership imprimendo decisa accelerazione. Roches Cross accusa un cedimento, sembra calare in modo evidente sulla curva finale per poi riproporsi in modo prepotente in retta di arrivo. Cavallo che non muore mai questo Roches Cross, il volo finale gli vale la seconda moneta alle spalle del grigio in odore di doppio e definito “troppo potente” dallo speaker Calchetti.
E dunque un soggetto che a Pisa ha maturato esponenziale miglioramento, confermando però lo stile di corsa. Andato davanti di buona lena, in categoria superiore a quella di Grosseto e in quella che è apparsa, per valori tecnici, una delle più qualitative prove ammirate in ostacoli a Pisa negli ultimi anni. Accompagnato dall'ospite francese Dulce Leo, recente acquisto della scuderia Milano e con un passato glorioso ad Auteuil (vincitore in Gr.2 e piazzato in Gr.1), ha palesato accenni di difficoltà sulla penultima siepe della retta di fronte a quella di arrivo, anticipato dall'atteso trio Sol Invictus, Mentore e Chiaromonte. Costretto quindi a optare per corsia esterna si è riproposto ben gestito da Josef Vana jr, proprio mentre Ale Pollioni su Mentore cercava di operare la fuga a immagine e somiglianza di quella vincente piazzata nella Gran Corsa Siepi di Pisa. Bella reazione di Sol Invictus, il primo degli avversari a partire all'attacco dell'oggetto misterioso preparato da Laura Marinoni, quindi il macchinoso Chiaromonte e fuori quadro, sullo steccato opposto in puro stile Vana, Roches Cross, ancora una volta a disagio sulle accelerazioni avversarie. Invisibile allo speaker che è preso dal “grande campione” a interno pista riferendosi al vincitore uscente Sol Invictus (unico cavallo ad aver preso parte a tutte le edizioni della classica retaggio della Gran Corsa Siepi di Roma), ma minaccia concreta e apprezzabile dal senso della vista sull'ultima siepe. “Attenzione a Roches Cross a largo di tutti!” il grido allarmato del Marannini. Lo scatto del figlio di Danemarque, secco e deciso come un colpo inferto sull'incrinatura di un vaso, con Chiaromonte a traino sospinto da "Django Reinhardt" sull'ottimo Sol Invictus, penalizzato dal terreno, e uno stratosferico Mentore che si conferma in categoria massima dopo un passato da comparsa nei sotto clou. Quinto un atteso Soros, eroe nel teatro del Velka di Pardubice, ma ancora non al meglio per l'interpretazione di Jan Kratochvil. “L'ombra e la firma di Vania sulla corsa” la cesellatura da artista di Marannini per il doppio Josef Vana, senior e junior in formato sei e sei per non pagare i diritti d'autore alle pizzerie livornesi. Il tempo è di quattro secondi inferiore alla corrispettiva prova del 2015, che si dilata se si considera il fondo maggiormente faticoso. Apprezzabile il parallelo con la prima edizione, quella vinta da Y me Rebelo, su terreno morbido con cronometro stoppato sul 4.52.60 contro il 4.54.90 di Roches Cross. Tempo comunque alto se si va a spulciare nei ragguagli offerti dalla Gran Corsa Siepi di Pisa, quando si correva sulla distanza dei 4.000 metri. Quindici edizioni dove, tra i vincitori, il solo Asselin, della Razza Dormello Olgiata, ha marcato un tempo superiore a quello di Roches Cross. Forniamo il dato per dovere di cronaca. Il record della pista, lo ricordiamo, resta del localissimo Almuhtaram, presentato dalla mosca atomica, col pazzesco 4.17.10 che costrinse alla resa l'eterno secondo Waterstone nel lontano 2001.

Passaggio davanti alle tribune della GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE

da sx a dx RELCO SUD OVEST, CHIAROMONTE, MENTORE

e sullo sfondo Davide Satalia su FROLON

(Foto Simone Soldani).


Genealogia interessante per Roches Cross, ma non sul versante ostacolistico. Il padre Whipper, sangue di Sadler's Wells e Mr Prospector nelle vene, non particolarmente fortunato nei risultati italiani (si ricorda Oro di Pisa e il musicale Miritorninmente) non ha fornito nessun altro figlio che si sia distinto in siepi in Italia. Desta curiosità il fatto che si tratti del fratello pieno di Whip Storm stralciato da Kylach me if U Can nel Portiere di Notte di Siracusa mesi fa, a tal riguardo sottolineiamo l'intervenuta centesima vittoria di Anthony Mark Cuschieri proprio con questo cavalo come avevamo suggerito nell'articolo omaggio al proprietario maltese. Whipper e Danemarque l'unione ripetuta più volte da Bolger, che non ha a che fare col Bolgheri di provenienza Chiaromonte. Cavalla addirittura australiana da Danehill e da una figlia di High Top. Ha corso anonimamente in piano in territorio australe senza eccellere in razza. Whip Rule il miglior prodotto, fratello anche questo pieno di Roches Cross, secondo nel Golden Fleece di Leopardstown, Listed Race. Nobiliare la seconda linea materna offerta da Circus Ring, vincitrice di Gruppo 2 a York e progenitrice di numerose fattrici che hanno a loro volta generato dei campioncini come il piazzato nella Gold Cup di Ascot Pole Star, o la conosciuta in Italia Far Hope piuttosto che l'eletta miglior tre anni australiana Serenade Rose, plurivincitrice in gruppo 1. Nipote di Circus Ring anche lo stallone americano Brave Act. Quindi una linea internazionale a tutti gli effetti che comprende vincitori in Grecia, Spagna e Hong Kong, oltre che negli Stati Uniti, Australia ed Europa.
Ennesima dimostrazione di classe sopraffina per Josef Vana sr, magistrale con i cinque anni e oltre reduci da periodi di appannamento. Dopo aver vinto la Gran Corsa Siepi di Merano 2015 e la Gran Corsa Siepi di Milano 2015, cambiando sempre cavallo, vince a ruota l'ex Gran Corsa Siepi di Roma, tutti Gruppi Uno infliggendo il tre a zero a Chiaromonte e Sol Invictus, abbonati nella categoria, fallendo col solo Taquari nell'unica prova concessa all'allievo di Ilenia Nero, comunque esemplare con il quarto piazzamento utile su quattro in Gruppo 1. Elogio poi per il ritornato protagonista Sol Invictus, pessimo nella Gran Corsa Siepi di Pisa, e soprattutto per lo statuario Mentore. Malissimo Dulce Leo, controfavorito della prova e naufragato a traguardo lontano, e in modo particolare Frolon passato nella mani dei Satalia e mai in corsa con pazzesca quota di 46 a 1 (mai neppure sfiorata in tutta la carriera) dovuta in parte al rientro ma forse e soprattutto agli scarsi risultati fin qui ottenuti, in termini di riscossione scommesse, dagli allievi di Satalia. Peraltro cavallo presentato al tondino con una curiosa crema similar creta spalmata sulle zampe posteriori. Opaco anche Relco sud Ovest che paga il salto di categoria e non ha trovato le coordinate giuste per far risultato al cospetto dei grandi di specialità.


Se la ride come un matto LUCA BONACINA
in sella a BABOSSO forse divertito da una barzelletta
del groom. Non faranno altrettanto coloro che scommetteranno
sul cavallo dato l'epilogo da risate per i Romano.
(Foto Matteo Mancini).


LE STATISTICHE DELLA RIUNIONE PISANA 2016
Stagione ostacolistica molto più combattuta rispetto al corrispettivo inizio datato 2015. Due giornate in meno concesse a Pisa per un totale di 14 corse contro le 20 dello scorso anno. Paolo Favero si conferma ad alto livello tra i quattro anni, dove centra le sue due sole doppiette di stagione, ma subisce tra gli anziani. L'allenatore di Sinigo vede svanire le speranze di vittoria nella Gran Corsa Siepi di Pisa e nella Gran Corsa Siepi Nazionale dove non va oltre ai terzi posti di Monello e Sol Invictus. Partecipa a tutte le corse in programma, ma ne vince "appena" sei (contro le 17 del 2015), quattro delle quali tra i quattro anni. A incidere sul risultato uno Josef Vana sr subito arrembante (tre vittorie, con un +2 rispetto allo scorso anno), ma soprattutto un'inflessione nel numero degli allievi schierati. Il plotone fucsia è calato di dieci unità (21 pedine anziché 31) per un totale del 30% tra tutti quelli scesi in pista (69 in luogo degli 81 dello scorso anno), otto punti in meno in termine di percentuali. Numeri che hanno così portato a salire il numero degli allenatori vincenti: sette contro i quattro del 2015 tra i quali è da escludere Eros Ostanel (non apparso nel 2016, se non al tondino).
Favero è già sulla soglia dei 90.000 euro di vincite conquistate dai propri allievi, lo segue a 45.000 euro circa Vana poi il vuoto con la sorprendente Laura Marinoni in terza posizione in virtù della vittoria nella Gran Corsa Siepi di Pisa dove si è verificata la prima accoppiata al femminile (seconda Ilenia Nero, quarta nella generale pur senza aver vinto una corsa) nella storia dell'ostacolismo italiano. Ancora una volta a rilento la partenza di Raffaele Romano, considerato il volume di fuoco (secondo solo a Favero), peraltro sfortunato in sella e costretto a subire un intervento chirurgico.

Tuk Tuk, a sorpresa ma non troppo, ad onor del (fa)vero, è stato il dominatore della riunione. Il quattro anni da Sinndar, colori di Paolo "prezzemolo" Favero, è l'unico ad aver vinto più di una corsa. Il baio, una copia estetica di Keen Move (i due una goccia d'acqua), si è reso protagonista di una tripletta (come Sol invictus lo scorso anno), aggiudicandosi la Corsa Siepi dei 4 Anni (Lr) e il Criterium d'Autunno (Gr.2) per un totale di 36.550 euro a fronte delle 10.000 sterline di spesa per l'acquisto. Da rivedere in quel di Milano dove entrerà nel vivo la stagione dei quattro anni, attesi al rientro i top Triple Pursuit, Panther Cat e Silver Tango.

La rivelazione della riunione, senza ombra di dubbio, è stata Mentore. In pista tre volte, il baio oscuro dalla mole gigante ha dominato la Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), vincendo così la sua prima corsa in carriera, e si è confermato nella più probante Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1) chiusa al quarto posto dopo tentativo di fuga per la vittoria. L'allievo di Laura Marinoni si segnala così come il terzo cavallo più vincente di inizio riunione, battuto da Roches Cross (vincitore del primo Gruppo 1 della stagione) e dal citato Tuk Tuk. Al quarto posto nella HIT PARADE si conferma Chiaromonte che ha colto il quarto piazzamento utile su quattro in un Gruppo 1, ricamando il proprio curriculum con due posti d'onore nelle due prove principali della stagione pisana. In ritardo Sol Invictus che si è comunque parzialmente riscattato con un discreto terzo posto nel Gruppo 1, ma ha visto salire a 6 a 4 il confronto diretto con lo storico rivale di Ilenia Nero. Da segnalare infine la vittoria di Sbarazzino nel primo steeple chase della stagione riservato ai quattro anni.

La rivelazione MENTORE
vincitore della GRAN CORSA SIEPI DI PISA
(Foto Matteo Mancini).

Tra i fantini Joe Bartos si conferma il frustino d'oro, ma anche per lui cala vertiginosamente il numero delle vittorie. Quattro centri, anziche nove, con doppio vantaggio sul trio Ale Pollioni, Jan Kratochvil e Dominik Pastuszka. In ritardo Josef Vana jr salito in sella due sole volte, causa postumi di un infortuinio, ma subito vincente nel main event. A segno anche Davide Columbu ed Emmanuel Reinhardt. Saltato per overbooking il debutto in Italia di Marc-Antoine Billard.

Corse abbastanza tranquille con appena sei cadute che hanno visto protagonisti, due volte a testa, Ivan Cherchi ed Emmanuel Reinhardt. Caduta anche per la giovane Michaela Vitkova, unica fantina del gentil sesso apparsa in una sola prova con la prestigiosa giubba della Razza Montalbano. Di Mentore la vittoria più netta, nove lunghezze di margine su un certo Chiaromonte, e a maggior quota (23 a 1). Esibizione di forza anche per Burgundy Ball in una prova di contorno (e alla prima vittoria in carriera), sotto un autentico nubifragio, con sette lunghezze rifilate a Moqorro e resto della compagnia, a partire dalla positiva Andrea Doria (capace di battere poi Relco Sud Ovest su terreno più scorrevole), dato per "lontano". Vittoria a sorpresa poi per Crack Chichi, oltre 4 a 1 piazzato, in uno steeple discendente da 6.375 euro al primo, somma che il grigio, otto anni, non incamerava dal 2012.

Tra gli allevatori italiani, colpaccio della Soc. Ag. Al. Deni che grazie ai piazzamenti di Rio Apache (terzo nella Gran Corsa Siepi dei 4 anni e nel Criterium d'Inverno) ha guadagnato oltre 10.000 euro, niente male davvero, tanto da distanziare la Razza Dormello Olgiata di oltre 6.000 euro nonostante i quattro prodotti schierati in pista (unico allevatore ad aver visto scendere più di un proprio cavallo).

Altemburger tra i gentleman a centrare l'unica prova dedicata ai dilettanti, complice l'erroraccio di Luca Bonacina nel percepire il palo. Riccardo Belluco e Pavel Peprna costretti all'inseguimento.

Quarantadue proprietari rappresentati in pista, dominio però del solito fucsia integrale di Paolo Favero. Sei vittorie, praticamente tutte quelle riportate da allenatore, per un totale di 65.000 euro abbondanti di vincite. Tredici corse disputate, ha saltato la sola Gran Corsa Siepi Nazionale, dieci delle quali con più cavalli in pista (cinque volte due e altre cinque tre). Lo insegue la Jasna, apparsa solo nel Gruppo 1 vinto da Roches Cross, quindi la Magog, ancora all'asciutto di vittorie, apparsa in otto corse, usufruendo di cinque cavalli (secondo volume di fuoco, un soggetto in più rispetto a Christian Ghiotti), e piazzatesi sette volte per un totale di appena 20.000 euro di introiti. Seguono Gabriele Amato, Scuderia Milano e Ghiotti. Nessuno, a parte Favero, ha vinto più di una corsa. 

Sinndar è l'unico stallone ad aver visto trionfare più volte un proprio prodotto (Tuk Tuk), Mujahid e Azamour sono invece gli stalloni che hanno avuto più prodotti in pista con tre soggetti a testa. Due anche per Strategic Prince, Manduro, Aussie Rules e Red Rocks. Sessantuno in classifica, conducono i padri dei vincitori nei gran premi: Sindarr (36.550 euro di vincite) davanti a Whipper (25.500 euro), Doyen e Domedriver.
Dominio assoluto invece per Sadler's Wells tra i padri della fattrici. Sono state quattro le vittorie del celebre stallone in questa particolare classifica, frutto dei successi dei due nipoti scesi in pista. Seguono dieci stalloni con una vittoria.

Secondo passaggio davanti alle tribune del 
CRITERIUM D'INVERNO
conduce Rio Apache.
(Foto di Matteo Mancini)

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