lunedì 20 giugno 2016

Responso 6° Giornata di Merano, Maia.


SPORTELLATE NEL CRITERIUM DI PRIMAVERA: KIFAAYA E MATUSKY DI FORZA SU NADAT E IL GOMITO DI ROMANO.

Fuoco e fiamme nel terzo Gruppo 2 riservato ai quattro anni, lo slovacco Matusky coglie un varco impossibile in corda e vince nonostante la voce grossa di Romano. Illusionismo Chan: ha fatto sparire la sella dallo scorbutico Stafettino.

A cura di Matteo Mancini 


Lo stallone SINNDAR 
vincitore del primo GRUPPO 2 per quattro anni della stagione
risponde con LINDARO all'insidia INTIKHAB dominatore con due figli a podio
nel CRITERIUM DI PRIMAVERA
(Foto Agakhanstuds.com)

Un protagonista su tutti nella prova d'elite per quattro anni andata in scena domenica a Merano, è lo stallone Intikhab che ha colto la classica grazie al potente Kifaaya, arrotondando poi col podio di Scocosita in terza. Di contro la coppia Aussie Rules composta da Nadat (secondo) e Keen Move (quarto). Davanti a tutti resta però Sinndar, privato del figlio Tuk Tuk (vincitore nelle classiche pisane), ma a bersaglio grosso con un Lindaro trionfatore nell'Or Jack. E' questo irlandese a guidare la classifica stalloni padri di ostacolisti della stagione 2016. Un totale di vincite pari a 47.447 euro con due classiche per quattro anni conquistate, merito dei successi del citato Tuk Tuk, cinque volte primo, un piazzamento in otto corse.
Vediamo di conoscerlo meglio. Stallone di diciannove anni, "verdone" scuola Aga Khan, generato da.Grand Lodge, vincitore, tra gli altri, a inizio secolo, del derby irlandese, del derby di Epsom, dell'Arc de Triomphe nonché miglior tre anni assoluto in Europa per la stagione 2000. Una vera e propria leggenda ippica. Battuto in una sola occasione, su otto uscite, sulla pista irlandese di Leopardstown, al rientro. A stamparlo un Grand Finale pazzesco, dopo 2.000 metri. Il futuro saltatore, contro ogni legge della fisica, lo insegue nel verde della pista irlandese e, nel boato collettivo, lo aggancia all'epilogo e gli mette una testa davanti nello spettacolo offerto dal teatro di un Bally Sax Stakes letale al favoritoGood Heavens, ridicolizzato con un ritardo di trenta lunghezze difficile da giustificare agli scommettitori. Dopo la gloria Grand Finale farà vedere ben poco, vincendo però tre corse in siepi in categoria bassissima per il training di Venetia Williams. Una corsa dunque eroica, da impresa di altri tempi. Un quasi perfetto sconosciuto che batte un vincitore di quattro Gruppi 1, un Gruppo 2 e un Gruppo 3. 135 di timeform. E gran blasone riproduttivo, pur calato progressivamente dai 12.500 euro del 2009 ai 9.500 del 2010 e via via verso 4.500 del 2014.

Ma veniamo alla legenda, partendo dal duello Intikhab vs Aussie Rules, per passare alla vittoria netta di Lindaro sul debuttante in ostacoli Desperados dell'Allegria e chiudere col contorno.
Intikhab e Aussie Rules, dunque, il numero due e il numero tre della classifica stalloni. Il primo, progenie Red Ramson provenienza Stati Uniti (136 Timeform), ha colto tre vittorie e cinque piazzamenti nelle otto volte che è stato rapprestato dal duo Scocosita e Kifaaya entrambi in pista nel main event di giornata. Maggiore rappresentazione per il grigio Aussie Rules, figlio dell'ultima seconda ovvero Last Second e Danehill, con quattro figli a mutuarne il ricordo, uno solo però risultato vincitore ovvero il sorprendente Nadat, quindi l'incompiuto Keen Move, il vecchio Salar Fircroft e il mediocre Puente la Reina. A fine convegno i due saranno separati da più di 2.000 euro di vincite, con il fuggitivo Sinndar, sempre in testa da inizio stagione, con un vantaggio inferiore ai 9.000 euro sul secondo.

Presentazione corsa
Veniamo ora alla corsa, incandescente come un vulcano in pieno regime di eruzione. Favorito al betting Kifaaya della Monte Negro, impressionante al debutto sulla pista, ma non così mostruoso in Polonia e Repubblica ceka. Tredicesimo nel derby ceko dello scorso anno nella corsa vinta dal fenomeno di Vana Touch of Genius su Oriental Sky, quindi la presa di coscienza del mondo dell'ostacolismo con due prove prima di andare a bersaglio grosso, battuto di otto anche dal modesto Reki seminato a Merano nel giorno del Gran Premio Merano, quindi la vittoria sull'altro non trascendentale Northerly Wind, secondo a Wroclaw ad aprile quindi l'impressionante e inattesa (non da noi) vittoria al debutto in Italia, nello Scena, concretizzatesi in un assolo da marziano a 7 a 1. Precipita qua la quota a 2 abbondante. Di contro il tedesco Stafettino, vincitore nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano (Gr.2) e ottimo a Milano, presentato da un Pavel Vovcenko trionfatore in Svezia con i suoi due migliori alfieri. Appoggiato il grigio Nadat, la novità Romano, che deve però confermarsi su un terreno non pesante e soprattutto è chiamato allo scoglio offerto dai top category.
A 7 a 1 il vincitore del Berlingieri (Gr.2) Keen Move, croce e delizia incompiuta di Axel Ambruschitz, che non vince mai ma è sempre in zona marcatore tanto da essere nella top ten generale tra gli ostacolisti più vincenti nel 2016. Discorso analogo, ma qualità inferiore, per Rio Apache della Milano, undicesimo nel rating generale in fatto di vincite ma, giusto, penultimo del campo a 25 a 1.
Atteso al riscatto il vincitore del Corona Ferrea Dream in Japan, maestoso al debutto a marzo con una vittoria in scioltezza per il training di Marcialis, ma deludente alla prima meranese con la scusante di un disturbo influenzale. Felliniano otto e mezzo la quota, quinto dello schieramento per gli scommettitori. A venti le femmine Azamourday e Scocosita, pericolose se in giornata. Chiude a 66 contro 1 il fuori categoria Shipwright.
Assente il leader della generale Tuk Tuk, vincitore di Criterium d'Inverno (Gr.2) e Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L), e il pupillo di Accogli Noisemaker, secondo nella Corsa Siepi dei quattro anni di Milano. Edizione dunque riuscita e piuttosto avvincente.

La Cronaca
Stafettino fomenta subito il pregara rendendosi protagonista di comportamenti riottosi che danno non pochi problemi all'entourage Vovcenko. Si vocifera che scappi pure di mano agli uomini del vincitore dell'ultimo Merano e se ne vada in fuga prima della corsa. Ricondotto prende avvio in modo comunque agitato, con Chan che deve metterci del suo per contenerne l'ardore. John Paul Brennan va davanti come da copione scritto da uno sceneggiatore alquanto conservatore nei cliché di corsa. Nadat subito addosso per non far andare in fuga la femmina, che altrimenti potrebbe diventare pericolosa. I due sono tenuti sotto controllo da Kifaaya, segue Shipwright, quindi Keen Move senza paraocchi, sull'esterno Dream in Japan e gli altri chiusi da Stafettino. Così al passaggio, a mano contraria, davanti alle tribune.
Colpo di scena al completamento delle diagonali, proprio sulla siepe collocata sotto la tribuna, nel passaggio nel senso consuetudinario. Stafettino, a largo di tutti, sbatte con gli arti posteriori sulla base in legno della siepe che perde il suo elemento. Piuttosto stranamente cede forse la staffa e Cevin Chan inizia a ballare come un serpente incatato dal suono di un flauto magico. Manigrasso commenta in modo puntuale: "ha perso la sella, incredibile, Stafettino, e con i finimenti completamente rovesciati deve lasciare la corsa, incredibile colpo di scena..." In realtà Chan riesce a saltare senza più sella prima di Marlengo, ma qui deve fermare per ragioni di sicurezza.
A metà rettilineo opposto, Azamourday inizia a calare rilevata da Nadat e Kifaaya che ingaggiano duello rusticano. Emerge dal gruppo anche Scocosita, in grave ritardo Keen Move e Joe Bartos preceduti da un coriaceo Shipwright. In curva finale Raffaele Romano, chiude la traiettoria verso l'interno, allarga anche il gomito con astuzia per ostacolare lo slovacco Lukas Matusky che prova a cogliere un varco millimetrico. Sembra di vedere l'epilogo di un palio con i due che si prendon a sportellate ai limiti del regolamento, ma con Romano che mantiene la sua linea. Matusky rasenta lo steccato con gli stivali, ma non desiste nel suo proposito, perché significherebbe interrompere l'azione e perdere metri preziosi. Kifaaya, con coraggio, non si para, ne si difende, ma va avanti come un treno. Si apre il varco sul salto finale, Nadat ha mezza di vantaggio ma è qui che il figlio di Intikhab fa esplodere il suo potenziale e ha facile gioco di un eccellente Nadat che ha tentato qualcosa più del possibile per vincere. Notevole terza Scocosita della signora Scollo, delusione Keen Move in quarta. Chiude il marcatore Rio Apache, mai in condizione di giocarsela con i migliori.

La malizia di RAFFAELE ROMANO
NADAT stringe KIFAAYA

Importante balzo in avanti dell'allevatore di Nadat, l'Az. Agr. Rosati Colarieti che intasca il primo premio riservato agli allevatori italiani di 5.200 euro e risale, nella rispettiva classifica, in terza posizione forte anche dei recenti successi e piazzamenti di Dar Said. Allevatore di blasone e storia, protagonista da ventenni. 2.000 euro anche per l'Eledy che ricordiamo ereditaria di un certo Frammassone, uno dei più forti ostacolisti della recente storia. La scuderia ex proprietaria di Spettacolo, sale così in quinta posizione. Davanti rimane l'Allevamento Deni, all'asciutto col quinto posto di Rio Apache, sulla Nuova Sbarra, in quarta la leggenda tesiana Dormello.

Sportellate, rischio procurarsi botte e tagli in queste situazioni.

Il Commento di Matteo Mancini: Dunque grande vittoria dell'inglese Kifaaya, acquistato nell'autunno del 2014 per 55.000 ghinee, avete capito bene, da Jiri Posad che se lo è aggiudicato alle Tattersalls sales dal grande Hamdam Al Maktoum, un nome che non ha bisogno di presentazioni nell'ambiente, la storia dell'ippica, oggi, 21 giugno, vincitore con Jabbaar a Beverley. Figlio di una sorella piena di una vecchia conoscenza in ambiente Golden Horse ovvero di Golden Nepi, vincitrice del Regina Elena (Gr.2) a Roma, nonché del Perrone (L) e del Torricola (L), nipote di quel Kendor che ha creato non pochi problemi a Goldneyev da noi ricordato con Ara Gold. La madre, Junipier Girl da Revoque, ha ottenuto cinque vittorie da due a quattro anni con dieci ulteriori piazzamenti. Interessante seconda e terza linea generazionale con fior fiori di vincitori di corse di gruppo per arrivare alla vera libidine, ma che dico doppia libidine, anzi no, libidine con i fiocchi, in quarta generazione. Troviamo qua infatti Sharmeen vincitrice in Francia a tre anni. Eh beh, diranno i meno dotti, e cosa c'è di particolare? Beh, basta dare un'occhiata alla discendenza per capire che si entra nella leggenda. Tra i figli figura infatti il mito... il campione dei campioni irlandesi con una storia da romanzi: Shergar. Se non lo conoscete, come direbbe il mio amico di analisi di film di genere Federico Frusciante, sparatevi...
Non mostruoso in piano, frequentatore della Classe 5, pluripiazzato a due anni in Inghilterra e vincitore a tre in Irlanda, a Bath, in un handicap da 3.000 euro al primo, si è trasformato in ostacoli. Merito della Monte Negro che ha creduto in lui sborsando una somma pazzesca, per la qualità fin li messa in luce, per portarselo in Slovacchia. Deludente a Bratislava, dimostrazione della qualità di queste piste (non smetterò mai di sottolinearlo), spesso accoppiato a Zuzana Volkalkova, quindi l'approccio alle siepi di cui abbiam già detto in sede di presentazione.
Ebbene Merano ha potuto ammirare questo grande soggetto di generazione aristocratica, nonostante nessuno lo abbia sottolineato nei relativi servizi, presentato dalla Monte Negro per mano di Radek Holkak (due su due per lui in Italia nel 2016) e l'interpretazione dello slovacco Lukas Matusky. Una prova da cuore oltre l'ostacolo, contro un Nadat in giornata di grazia e un Romano formato palio di Siena.
A nulla son servite le resistenze e le accelerazioni del grigio e neppure le astuzie dell'interprete bresciano, Matusky ha insistito per vie impossibili e pericolose, l'erede di Shergar non si è scomposto e appena ha visto la luce ha volato via il binomio avversario alla stregua di un Ryan Air in formato decollo proprio lui che si è confrontato più volte con Henrytheaeroplane. Grandissima affermazione che conferma il debutto da autentico fuori classe nello Scena. Peccato non aver visto il confronto col tedesco Stafettino, bello a Milano. Cevin Chan ha dovuto arrendersi a un imprevisto incredibile come la perdita della staffatura e ondeggiamento obliquo della sella. Davvero un peccato, ma Pavel Vovcenko saprà rifarsi, ne siamo sicuri. E gli altri?
Ottimo Pugnotti con l'operaia Scocosita che sale in zona "B-ZONA" con 15.555 euro vinti che le valgono la tredicesima posizione in generale, la settima tra i quattro anni. Cavallina che arriva dalle vendere e reclamare in piano e che ha saputo ritagliarsi uno spazio tutto suo in ostacoli soprattutto con la maturazione. Sembra prediligere la pista altoadesina e coglie un piazzamento da neretto per l'eventuale carriera da fattrice, quarta anche nel Criterium d'Inverno (Gr.2) a Pisa, non male per la proprietaria di Irish Boy. 
Eterno incompiuto Keen Move incapace di rispondere alle frustate di ritmo imposte dei due contendenti alla vittoria. Male Dream in Japan che fa pensare a dubbi di tenuta nella top category.

KIFAAYA
piega a Marlengo.

IL CONTORNO
Seconda vittoria consecutiva per Lindaro, che vince in siepi dopo l'affermazione sugli ostacoli alti. Il tedesco importato dall'Inghilterra da Paolo Favero ha regalato all'allenatore di Sinigo la trentunesima affermazione stagionale, ventiduesima da proprietario, avendo ragione di un ottimo Desperados, al debutto nella disciplina e impiegato da Romano in corsa di testa. Male gli altri, seminati per la pista, con la tedesca targata Vovcenko Koffi Lady lanciata da Cevin Chan (giornata sfortunata) alla conquista del terzo posto dopo aver corso prudentemente nelle retrovie. Da tenere sott'occhio alla prossima. Quarto un deludente e monocorde Velociter.

Convincente e, a suo modo, prepotente debutto di Leitrim Traveller che avevamo indicato quale potenziale candidato alla vittoria nel Marlengo. Il recente acquisto di Josef Aichner, decimo a portarne in pista i colori sugli ostacoli nella stagione, ha presto preso la leadership, rilevando Sareerah, e ha imposto la legge del più forte diventando il cinquantanovesimo cavallo a vincere nel 2016. 7 a 1 sulle lavagnette, interessante la quota. Il baio ha dimostrato ottima attitudine, a dimostrazione del valido lavoro della connection Bianco-Brennan che si sta togliendo non poche soddisfazioni in termini di vittorie (quarto posto in generale con cinque vittorie e 40.000 euro di introiti). Troppo attendista e forse colto di sorpresa il grigio The Plough di Paolo Favero emerso con grande falcata all'epilogo per battere l'estremo outsider, 40 contro uno, Lost Monarck. Quarto Sareerah calato nel tratto piano conclusivo. Irriconoscibile Kew Gardens, praticamente mai in corsa e terminata ultima a enorme distacco.

Nuovo successo per Josef Vana che con Le Cirque ha sfruttato il capitombolo capitato nel tratto piano a Kontigo, sul passaggio a mano contraria sulla curva del campo di polo, che ha coinvolto anche Puente la Reina, e ha avuto facile ragione di uno scatenato, ma esausto all'epilogo, Max and Ruby, in grossa difficoltà nel tratto piano, dopo prova di testa, con progressivo scarto verso l'esterno per la stanchezza. Primo piazzamento in siepi per il deludente (nella stagione) Muffarreh che non trova modo di sfruttare il suo enorme potenziale genetico. Goffissima caduta, praticamente da fermo, per Devonian, caduto sull'ultima siepe quando ormai era fuori dai giochi dopo aver inseguito il battistrada fino all'apice della curva finale ed esser rallentato da Dominik Pastuszka. Il cavallo di Stampfl è vittima di un inspiegabile involuzione di forma con parti terminali di corsa dove si spegne la lampadina delle energie tanto da farlo arrivare ben indietro a soggetti di inferiore valore.
Undicesima vittoria per Vana sr che consolida la seconda posizione con undici vittorie, solo nona per Vana Jr che segue il leader Bartos staccato di dieci lunghezze con una sola di vantaggio sul collega polacco Pastuszka mai così in alto (almeno crediamo).

L'unico capace di battere SINNDAR
è stato un pazzesco ostacolista di categorie di minima
GRAND FINALE

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