domenica 5 marzo 2017

Responso settima Ostacoli.


OLTRE LA TREGENDA, NEL SEGNO DEL CIELO DANZANTE, NON PUO' CHE BRILLARE UNO STELLATO SCOPPIETTANTE

Vittoria stile super nova per il doppio Aichner che fa salire Vana sr sempre più in alto, oltre le stelle dell'Olimpo, in zona Orsa alla caccia della Maggiore; per i cross invece ci pensa il Romano che scala la prova volando su' Monti.

La testa dello STELLATO
non fa sconti.
(Foto di Matteo Mancini).

Commento a cura di Matteo Mancini
Altra giornata piuttosto in linea con i pronostici, seppur con molta preoccupazione alimentata dalla variabile della pioggia battente e della pista, a tratti, letteralmente allagata. Condizioni ambientali che, probabilmente, non hanno influito troppo sui responsi dettati dagli ordini ufficiali di arrivo. Stellato, dopo due corse discutibili in quel di Pisa per tattiche di gara alquanto “dormienti” (giustificate per via delle intemperanze del soggetto), ha brillato della luce degna del nome che porta. Vana jr lo ha messo nel vivo della manovra già a metà corsa, girando sempre in corsia interna e partendo davanti ai rivali nel rush finale anziché doverli recuperare da posizione siderale con lunghezze offerte alla maniera dei saldi di fine stagione. Gestione di gara che ha portato alla logica conclusione attesa anche in quel di Pisa. Campo di gara sbaragliato alla grande, con netta superiorità sul favorito del campo (non nostro) Recently Acquired (indicazione per il telecronista: si pronuncia ACQUAAIR; e non Acchired che sembra di sentir passare gli artigli di un gatto selvatico sulla vecchia lavagna dei bookmakers... va beh che il rivale è un Dall'ai cani, ma deh.... salviamo almeno le forme anche perché poi, altrimenti, i bimbi sbagliano le interrogazioni di lingua e poi che voto li danno in certe sedi?), che a Pisa aveva dato l'impressione (non molto accesa per la verità) di valere più dell'avversario. Una vittoria dunque che qualifica Stellato quale serio pretendente allo Steeple Chase di Treviso (L) anche per essere un soggetto che non teme la proverbiale danza della pioggia, da buon figlio di Sky Dancing. Da valutare invece sulla consistenza faticosa del fondo Recently Acquired che, a ogni buon conto, non è dispiaciuto al suo primo approccio in carriera col pesante. Il pupillo di Lydia Olisova ha subito un avversario che, a nostro modo di vedere, ha ulteriori margini di miglioramento, e si è impegnato producendosi in una corsa tutto sommato più che sufficiente, in marcatura su Stellato e rimontando nel finale l'ottimo front runner, estremo outsider al betting (giocabile anche a 20 a 1), Finoras. Buona prova dunque ma inferiore, nella giornata, all'avversario che gli ha rifilato sei lunghezze praticamente nel tratto piano finale, saltando davanti la siepe grazie alle abili traiettorie interne di Vana jr (quest'oggi bravo). Benissimo Finoras che ha dimostrato di valere la categoria e di meritare anche lui la nomination per prendere il via nella citata listed. Decisivo, per la perdita della piazza, un leggero allargamento verso l'esterno attribuibile, con tutta probabilità all'affiorare della stanchezza per una tattica di gara che non lo ha certo risparmiato. A detta di Ghiotti, addirittura, l'ex tedesco non sarebbe a grande agio sul fondo allentato. Di certo non è uno specialista, prestazioni alla mano, ma non dovrebbe neppur essere un soggetto che, come si suol dire per la gioia dei puristi (tutto quello che non si può dire in una trasmissione accademica, qua diventa piatto della casa), “non muove passo sugli sputi”.
Notizie confortanti per Stay Strong di Wroblewski, senz'altro salito di categoria rispetto alle precedenti uscite e a giocarsela fino in fondo. Male l'atteso Catch Life, per giunta specialista del terreno e della pista, apparso in ritardo di condizione e finito ultimo a circa tredici lunghezze dal vincitore e a sei dal penultimo. Difficile che Kasny possa rigenerarlo in vista del gran premio locale.

Soluzioni di testa nelle altre due prove. Theydon Thunder non riesce a rompere le uova nel paniere alla favoritissima Azamourday che, finalmente, torna a vincere dopo un'astinenza di undici mesi e dopo otto corse. La femmina, definita alla stregua di un'indemoniata nei lavori della mattina e nella gestione in scuderia, è andata davanti e buona notte ai suonatori con buona pace di Azamour, padre della cavalla, al canto “E io tra di voi...” se togli le parole diverse dal vero nome e le assembli bene cosa salta fuori? ANAV. Coast to Coast, con spruzzi d'acqua a levarsi a ogni passo come per un ideale attraversamento delle lingue di mare che separano una costa dall'altra. Ci ha provato Theydon Thunder, che Dominik Pastuszka ha tenuto correttamente negli scarichi della portacolori Aichner, ma alla fine ha pagato ancora, a nostro avviso, una preparazione da affinare sul versante resistenza. Miler puro, che se fosse proposto in piano a Treviso probabilmente andrebbe subito al bersaglio “grosso”, è crollato all'attacco della curva finale subendo oltre dieci lunghezze dalla vincitrice. Pur se rallentato, a nostro avviso, sono troppe per essere vere. Da tenere d'occhio specie se dovesse esser riproposto in categoria. Molto bene, invece, Counterproof, forse lievemente aiutato dal fondo. Il focato sugli anteriore ha piazzato uno spunto finale, dopo esser rimasto tranquillo nelle retrovie, che ha quasi creato problemi alla vincitrice. Anonimi gli altri due con Achen, ben gestito, a prendere il quarto posto davanti al mediocre Cape Yorke (meglio rispetto al rientro, ma scomparso sull'accelerazione finale).
Doppio successo quindi per i due Vana e per i colori di Josef Aichner che sale a tre centri, otto invece le vittorie di Vana sr (mai così in alto in Italia) con vantaggio doppio sull'immediato inseguitore (Bianco, come la giubba indossata da Cape Yorke, chissà se per omaggiare la Groenlandia, ma se grattate bene viene fuori un'altra tonalità ovvero il fucsia di Favero).

Nel cross di apertura bella vittoria per Monti Reale che se l'è fatta tutta di un fiato, come si fa quando si beve la tequila in un bar messicano (e ci viene in mente Desperado ma non certo per l'Allegria che ne consegue). Davanti e via... per la prima vittoria in assoluto della giubba bianco-gialla, estrazione ghiacciolo al limone marca Sammontana, della Scuderia Mino, che ricordiamo per aver avuto tra le sue file l'ottimo, ma non fortunato, Makarenko. Raf Romano, sul finale, a fare la voce grossa ma con tonalità bassa, causa maltempo. Nulla da dire, mai visto così preciso e sicuro sui salti. Peraltro con discreta andatura e parte terminale ancora su buona cadenza. Ha deluso invece Shame, anonimo, pur se centellinato. Il portacolori Olisova si è reso comprimario di una prestazione monocorde senza mai cambiare passo. Ne ha approfittato lo svizzero Manolo, da noi definito su un secondo piano ma concreta minaccia, che ha conquistato la seconda moneta, a sei lunghezze da Monti Reale (c'è poco da far festa perché, nonostante il nome, non siamo certo in zona aquila), per i colori Giggistown (ultimi vincitori del Grand National di Aintree) ma con una stella con una punta di differenza a fare l'Adel (per fortuna con la “l”finale onde evitare di chiamare in causa posti tutt'altro che paradisiaci). Spettatori, probabilmente paganti, gli altri due.

Nelle piane bella conferma di Roncalli, su distanza questa volta congeniale, dopo nuovo duello con un portacolori Olisova, questa volta Bond Trader (alla seconda piazza d'onore consecutiva), ma con esito finale più netto rispetto a sabato scorso. Cinque lunghezze scarse, a coronamento di una prova da un capo all'altro.

Nel Villorba tutti gli occhi sono per il duello tra la Mosca Atomica e il Troppo Forte. Belmont Black invece contravviene al profilo steso dall'Orso e dalla Palmieri nella trasmissione Steeple Chase e cerca di optare per l'inseguimento ma senza squadre, essendo l'unico Favero proposto (ma non l'unico Bianco, attenzione, perché ci sono più Bianchi per la pista). Montato da Altenburger si esibisce in una prova da testa-coda rispetto alla corsa in siepi. Infatti, sgabbia in ritardo e, serafico, se ne sta quieto in pancia al gruppo per circa cento metri evitando di fare i capricci se non fare girare molto largo il Marano, al debutto in carriera ma con i tratti non certo de Il Faina lo si vede bene quando si avvicina al tondino sulla curva, e un figlio di Gladiatorus che potrebbe già avere Vizzardelli sulle tracce. Sulla curva finale Belmont Black opta per una passeggiata verso il centro di Treviso. Restano solo i due citati: la Mosca Atomica contro il Luciani che porta il nome del film con l'Oscar protagonista che vola sulla palude del Sant'Artemio essendo già sfangato fuori da quella del Caimano. Fruste alzate nel finale. L'amazzone in corda contro il bimbo di Livorno sull'esterno. La prepotenza della Mosca Atomica a triturare la Svizzera Claudia Wendel. On The Trail prevale su Troppo Forte, ma solo ai 150 finali. Vittoria in salsa DEH... per il Boja, guardate un po' in terza....
I mezzi di Belmont Black, decantati su certi programmi, giungono a circa 23 lunghezze.

Corsa piuttosto bizzarra la prima con gli ex ostacolisti Grass Roots e Kontigo, unitamente a Barba Boy (addirittura in quarta corsia sulla curva del tondino) a litigare per chi debba andare al comando tanto da scomodare pure la figlia del dottore e poi spariti prima ancora della curva finale con gli altri ex siepisti Valdivizze e Fire of Debora a contendersi la vittoria. Soluzione di forza per la Scollo all'esterno a placare la Saggiomo che salva una testa dal Fioretti (per sua fortuna non Bruno, altrimenti sarebbe stata roba da Mandrake che cantava "io sono uno istrione") Eric the Fighter. Quarto il Biondo (D'Irlanda, per la gioia di Soldani e dei commercianti della piazza), gli altri dovrebbero esser prossimi a sbocciare data la pioggia, il terreno coltrato e la semina per la pista. 

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