OLTRE LA TREGENDA, NEL SEGNO DEL CIELO DANZANTE, NON PUO' CHE BRILLARE UNO STELLATO SCOPPIETTANTE
Vittoria stile super nova per il doppio Aichner che fa salire Vana sr sempre più in alto, oltre le stelle dell'Olimpo, in zona Orsa alla caccia della Maggiore; per i cross invece ci pensa il Romano che scala la prova volando su' Monti.
La testa dello STELLATO
non fa sconti.
(Foto di Matteo Mancini).
Commento a cura di Matteo Mancini
Altra giornata piuttosto in linea
con i pronostici, seppur con molta preoccupazione alimentata dalla
variabile della pioggia battente e della pista, a tratti,
letteralmente allagata. Condizioni ambientali che, probabilmente, non
hanno influito troppo sui responsi dettati dagli ordini ufficiali di
arrivo. Stellato,
dopo due corse
discutibili in quel di Pisa per tattiche di gara alquanto “dormienti”
(giustificate per via delle intemperanze del soggetto), ha brillato
della luce degna del nome che porta. Vana jr lo ha messo nel vivo
della manovra già a metà corsa, girando sempre in corsia interna e
partendo davanti ai rivali nel rush finale anziché doverli recuperare da posizione siderale con lunghezze offerte alla maniera dei saldi di fine stagione. Gestione di gara che ha portato alla logica
conclusione attesa anche in quel di Pisa. Campo di gara sbaragliato
alla grande, con netta superiorità sul favorito del campo (non
nostro) Recently
Acquired (indicazione
per il telecronista: si pronuncia ACQUAAIR; e non Acchired
che sembra di sentir passare gli artigli di un gatto selvatico sulla
vecchia lavagna dei bookmakers... va beh che il rivale è un Dall'ai
cani, ma deh....
salviamo almeno le
forme anche perché
poi, altrimenti, i bimbi sbagliano le interrogazioni di lingua e poi che voto li danno in certe sedi?), che
a Pisa aveva dato l'impressione (non molto accesa per la verità) di
valere più dell'avversario. Una vittoria dunque che qualifica
Stellato quale
serio pretendente allo Steeple
Chase di Treviso (L)
anche per essere un soggetto che non teme la proverbiale danza della
pioggia, da buon figlio di Sky
Dancing. Da valutare
invece sulla consistenza faticosa del fondo Recently
Acquired che, a ogni
buon conto, non è dispiaciuto al suo primo approccio in carriera col
pesante. Il pupillo di Lydia Olisova ha subito un avversario che, a
nostro modo di vedere, ha ulteriori margini di miglioramento, e si è
impegnato producendosi in una corsa tutto sommato più che
sufficiente, in marcatura su Stellato
e rimontando nel finale l'ottimo front
runner, estremo
outsider al betting (giocabile anche a 20 a 1), Finoras.
Buona prova dunque ma inferiore, nella giornata, all'avversario che
gli ha rifilato sei lunghezze praticamente nel tratto piano finale,
saltando davanti la siepe grazie alle abili traiettorie interne di
Vana jr (quest'oggi bravo). Benissimo Finoras
che ha dimostrato di
valere la categoria e di meritare anche lui la nomination per
prendere il via nella citata listed. Decisivo, per la perdita della
piazza, un leggero allargamento verso l'esterno attribuibile, con
tutta probabilità all'affiorare della stanchezza per una tattica di
gara che non lo ha certo risparmiato. A detta di Ghiotti,
addirittura, l'ex tedesco non sarebbe a grande agio sul fondo
allentato. Di certo non è uno specialista, prestazioni alla mano, ma
non dovrebbe neppur essere un soggetto che, come si suol dire per la
gioia dei puristi (tutto quello che non si può dire in una
trasmissione accademica, qua diventa piatto della casa), “non
muove passo sugli sputi”.
Notizie confortanti per Stay
Strong di
Wroblewski, senz'altro salito di categoria rispetto alle precedenti
uscite e a giocarsela fino in fondo. Male l'atteso Catch
Life, per giunta
specialista del terreno e della pista, apparso in ritardo di
condizione e finito ultimo a circa tredici lunghezze dal vincitore e
a sei dal penultimo. Difficile che Kasny possa rigenerarlo in vista
del gran premio locale.
Soluzioni di testa nelle altre
due prove. Theydon
Thunder non riesce
a rompere le uova nel paniere alla favoritissima Azamourday
che, finalmente,
torna a vincere dopo un'astinenza di undici mesi e dopo otto corse.
La femmina, definita alla stregua di un'indemoniata nei lavori della
mattina e nella gestione in scuderia, è andata davanti e buona notte
ai suonatori con buona pace di Azamour,
padre della cavalla, al canto “E
io tra di voi...” se togli le parole diverse dal vero nome e le assembli bene cosa salta fuori? ANAV.
Coast to Coast, con spruzzi d'acqua a levarsi a ogni passo come per
un ideale attraversamento delle lingue di mare che separano una costa
dall'altra. Ci ha provato Theydon
Thunder, che Dominik
Pastuszka ha tenuto correttamente negli scarichi della portacolori
Aichner, ma alla fine ha pagato ancora, a nostro avviso, una
preparazione da affinare sul versante resistenza. Miler
puro, che se fosse
proposto in piano a Treviso probabilmente andrebbe subito al
bersaglio “grosso”, è crollato all'attacco della curva finale
subendo oltre dieci lunghezze dalla vincitrice. Pur se rallentato, a
nostro avviso, sono troppe per essere vere. Da tenere d'occhio specie
se dovesse esser riproposto in categoria. Molto bene, invece,
Counterproof,
forse lievemente aiutato dal fondo. Il focato sugli anteriore ha
piazzato uno spunto finale, dopo esser rimasto tranquillo nelle
retrovie, che ha quasi creato problemi alla vincitrice. Anonimi gli
altri due con Achen,
ben gestito, a
prendere il quarto posto davanti al mediocre Cape
Yorke (meglio
rispetto al rientro, ma scomparso sull'accelerazione finale).
Doppio successo quindi per i due
Vana e per i colori di Josef Aichner che sale a tre centri, otto
invece le vittorie di Vana sr (mai così in alto in Italia) con
vantaggio doppio sull'immediato inseguitore (Bianco, come la giubba
indossata da Cape
Yorke, chissà se per
omaggiare la Groenlandia, ma se grattate bene viene fuori un'altra
tonalità ovvero il fucsia di Favero).
Nel cross di apertura bella
vittoria per Monti
Reale che se l'è
fatta tutta di un fiato, come si fa quando si beve la tequila in un
bar messicano (e ci viene in mente Desperado
ma non certo per l'Allegria che ne consegue). Davanti e via... per la
prima vittoria in assoluto della giubba bianco-gialla, estrazione
ghiacciolo al limone marca Sammontana, della Scuderia Mino, che
ricordiamo per aver avuto tra le sue file l'ottimo, ma non fortunato,
Makarenko. Raf
Romano, sul finale, a fare la voce grossa ma con tonalità bassa,
causa maltempo. Nulla da dire, mai visto così preciso e sicuro sui
salti. Peraltro con discreta andatura e parte terminale ancora su
buona cadenza. Ha deluso invece Shame,
anonimo, pur se centellinato. Il portacolori Olisova si è reso
comprimario di una prestazione monocorde senza mai cambiare passo. Ne
ha approfittato lo svizzero Manolo,
da noi definito su
un secondo piano ma concreta minaccia, che ha conquistato la seconda
moneta, a sei lunghezze da Monti
Reale (c'è poco da
far festa perché, nonostante il nome, non siamo certo in zona
aquila), per i colori Giggistown (ultimi vincitori del Grand National
di Aintree) ma con una stella con una punta di differenza a fare
l'Adel (per fortuna con la “l”finale onde evitare di chiamare in
causa posti tutt'altro che paradisiaci). Spettatori, probabilmente
paganti, gli altri due.
Nelle piane bella conferma di
Roncalli,
su distanza questa
volta congeniale, dopo nuovo duello con un portacolori Olisova,
questa volta Bond
Trader (alla seconda
piazza d'onore consecutiva), ma con esito finale più netto rispetto
a sabato scorso. Cinque lunghezze scarse, a coronamento di una prova
da un capo all'altro.
Nel Villorba
tutti gli occhi sono
per il duello tra la Mosca Atomica e il Troppo
Forte. Belmont
Black invece
contravviene al profilo steso dall'Orso e dalla Palmieri nella
trasmissione Steeple
Chase e cerca di
optare per l'inseguimento ma senza squadre, essendo l'unico Favero
proposto (ma non l'unico Bianco, attenzione, perché ci sono più
Bianchi per la pista). Montato da Altenburger si esibisce in una
prova da testa-coda rispetto alla corsa in siepi. Infatti, sgabbia in ritardo e, serafico, se ne sta quieto in pancia al gruppo
per circa cento metri evitando di fare i capricci se non fare girare
molto largo il Marano, al debutto in carriera ma con i tratti non
certo de Il Faina lo
si vede bene quando si avvicina al tondino sulla curva, e un figlio
di Gladiatorus che
potrebbe già avere Vizzardelli sulle tracce. Sulla curva finale
Belmont Black opta
per una passeggiata verso il centro di Treviso. Restano solo i due
citati: la Mosca Atomica contro il Luciani che porta il nome del film
con l'Oscar protagonista che vola sulla palude del Sant'Artemio
essendo già sfangato fuori da quella del Caimano. Fruste alzate nel
finale. L'amazzone in corda contro il bimbo di Livorno sull'esterno.
La prepotenza della Mosca Atomica a triturare la Svizzera Claudia
Wendel. On The Trail
prevale su Troppo
Forte, ma solo ai 150
finali. Vittoria in salsa DEH... per il Boja, guardate un po' in
terza....
I mezzi di Belmont Black, decantati su certi programmi, giungono a circa 23 lunghezze.
I mezzi di Belmont Black, decantati su certi programmi, giungono a circa 23 lunghezze.
Corsa piuttosto bizzarra la prima
con gli ex ostacolisti Grass
Roots e Kontigo,
unitamente a Barba
Boy (addirittura in
quarta corsia sulla curva del tondino) a litigare per chi debba
andare al comando tanto da scomodare pure la figlia del dottore e poi
spariti prima ancora della curva finale con gli altri ex
siepisti Valdivizze
e Fire
of Debora a
contendersi la vittoria. Soluzione di forza per la Scollo all'esterno
a placare la Saggiomo che salva una testa dal Fioretti (per sua
fortuna non Bruno, altrimenti sarebbe stata roba da Mandrake che cantava "io sono uno istrione") Eric
the Fighter. Quarto il
Biondo (D'Irlanda, per la gioia di Soldani e dei commercianti della
piazza), gli altri dovrebbero esser prossimi a sbocciare data la
pioggia, il terreno coltrato e la semina per la pista.
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