lunedì 20 marzo 2017

Responso nona giornata ostacoli, Sant'Artemio, Treviso.


AT THE BEACH VINCE LA PRIMA CORSA IN SIEPI RISERVATA AI TRE ANNI NELLA STAGIONE E DIVIENE IL PRIMO FIGLIO DI HARBOUR WATCH A VINCERE IN OSTACOLI

At The Beach (prima vittoria in ostacoli del padre Harbour Watch) e Dark Hero regalano la prima doppietta nella stagione ad Arnaldo Bianco e rispondono alle due vittorie di apertura firmate Vana-Aichner con Morning Star e Azamourday. Si rivede, a quasi due anni di distanza, Solar Focus.


HARBOUR WATCH
conquista, da stallone, la prima vittoria in ostacoli grazie
al successo di AT THE BEACH
in siepi a Treviso.
(Foto thoroughbreddailynews.com)

A cura di Matteo Mancini.
Altra giornata con pronostici centrati in pieno quella del Sant'Artemio che propone quote popolari, ma al tempo stesso manda alla cassa molti appassionati. A tenere banco, soprattutto per la curiosità offerta dai tre anni, il Premio Follina, prima tappa nel calendario stagionale riservata alla generazione 2014. Sei al via, tutti al primo assaggio delle siepi e dunque da considerarsi debuttanti. Esito finale che rende speciale la prova con il numero uno At the Beach a segnalarsi quale primo figlio assoluto dello stallone operante in Inghilterra Harbour Watch a vincere una prova in ostacoli. Primato assoluto che verrà ricordato in Inghilterra nei dépliant che parlano dello stallone e che rendon così degna del ricordo la prova. Prodotto del primo anno di monta di Harbour Watch, At the Beach condivideva una situazione similare ad altri due soggetti, ovvero Necessaire e Solar Walker, essendo il primo figlio dello stallone (già vincitore in Italia con due prodotti nelle prove in piano) a correre in ostacoli ed essendo un prodotto del primo anno di monta dello stesso. Situazione identica agli stalloni italiani Turati (padre di Necessaire) e Permesso (padre di Solar Walker), con la conseguenza di vedere proposto al via un campo di partenti costituito da metà debuttanti in siepi sia per in via diretta che per via indiretta (ramo padri). 

La corsa, prevista sulla distanza minima dei 3.000 metri, si risolveva in una volatona finale a quattro dopo andatura di testa cadenzata dalla femmina Necessaire, accompagnata fino all'attacco della curva finale da Very Fast (fratellastro del piazzato in siepi Tucson). La femmina del signore Giulio Tomanin optava per un'andatura, via via, sempre più veloce, tale da minare le resistenze di Very Fast, uscito di scena all'inizio della piegata finale, e soprattutto del disorganizzato Eldorado Creek, terza scelta in casa Olisova, apparso molto incerto e con gravi difficoltà di adattamento alla nuova disciplina (quasi scartato sul primo passaggio della curva del tondino) tanto da non esser mai stato in grado di destarsi dall'ultima posizione. Il baio, figlio del blasonato High Chaparral, si chiamava fuori causa già a metà della dirittura opposta a quella di arrivo, quando gli avversari non avevano ancora cominciato a fare sul serio, deludendo così non poco il suo staff alla luce del fatto di essere il classe 2014 più pagato da Paolo Favero (12.000 ghinee a ottobre). 
In tre dunque a contendere la vittoria alla front runner, lanciata da Raf Romano in un tentativo di fuga all'apice della curva finale. La saura, gravata da due chili e mezzo di variazione al peso, non riusciva a staccare i tre maschi, col compagno di allenamento Solar Walker (fratellastro del vincitore in siepi e in cross Moqorro), a centro pista, e At The Beach più all'esterno pronti ad attaccarla in vista dell'ultima siepe. Restava più sacrificato, alla ricerca di un varco, il favorito Dark Hero con Joe Bartos incerto sulla corsia da prendere. In tre su una linea sull'ultima siepe. At The Beach, dopo breve duello con Solar Walker, riusciva ad aver la meglio sui due allievi di Romano, vincendo di due lunghezze scarse. Per la seconda piazza finiva molto forte Dark Hero, costretto a passare dall'interno all'esterno, denotando una monta non troppo perfetta di Bartos, ma comunque sufficiente per giungere a stampare Solar Walker sul palo. 

Prima vittoria assoluta in ostacoli dunque per un figlio di Harbour Watch, prima vittoria stagionale a Treviso per Dominik Pastuszka (seconda stagionale), ma soprattutto prima doppietta del 2017 di Arnaldo Bianco (che credo da decenni non riuscisse a marcare una doppietta in ostacoli) e settimo successo stagionale per i colori di Lydia Olisova, chiamata a rispondere alla doppietta marcata in apertura dal “rivale” Josef Aichner fermo a cinque successi stagionali ma con una percentuale vittorie del 38,4% contro il 30,4% della slovacca dell'entourage Favero. 

In apertura nessun problema per il favorito Morning Star. Schierato sotto categoria e al debutto in steeple, il sette anni, dopo aver seguito per tutta la gara il monocorde front runner Shame, si sbarazzava dell'avversario affiancandolo sulla siepe collocata sulla curva finale per liberarsene andando semplicemente a incrementare il ritmo, in progressione. Vittoria piuttosto comoda, senza mai esser chiamato al maggiore impegno. Secondo finiva molto bene il rientrante da oltre un anno e mezzo Solar Focus, leader generazionale dei quattro anni in steeple due anni fa, montato in punta di dita da Pastuszka e mai sostenuto a dovere. Terzo, generoso, restava Shame, battuto di misura da due avversari che, per motivi diversi, si sono resi protagonisti di un lavoro in pista. Il portacolori di Aichner ha controllato la corsa andando a piazzare la sua terza vittoria consecutiva, Solar Focus ha dato invece l'impressione di riprendere confidenza con le corse senza guardare troppo al risultato e sperando di aver recuperato da un grave infortunio, sembra, al tendine, in vista di prove e traguardi ben più importanti di una reclamare. Quarta, non lontana e anche lei non troppo sostenuta, Tweety Kash, al rientro da un anno di assenza e con i nuovi colori di Biffi.

Ancora a bersaglio la connection Vana sr-Vana jr-Aichner nell'altra reclamare, questa volta in siepi, con un'Azamourday impiegata di nuovo sotto categoria per “fare ciccia” e permettere ai Vana di mettere una seria ipoteca sulle classifiche di riunione fantini (tre lunghezze di vantaggio di Vana jr su Bartos) e allenatori (due lunghezze di vantaggio di Vana sr su Bianco). La femmina, come suo abituale cliché, andava in testa e la manteneva fino in fondo, dovendo comunque respingere l'assalto di un cresciuto Theydon Thunder (molto lento nell'incrementare le proprie prestazioni, si ricorda che è stato pagato 10.000 ghinee, ma in innegabile progresso prestazionale). Bartos cercava di sorprendere il connazionale Vana lanciando la volata sulla penultima siepe, infilando Theydon Thunder all'interno della femmina e dando l'impressione di andare a vincere. Vana, dal canto suo, lasciava sfilare al suo interno l'avversario per poi tornare ad attaccarlo nel tratto piano finale per regolarlo di una lunghezza. Vittoria chiara, ma successo per niente agevole, specie in considerazione del tentativo di rispondere operato dal portacolori Olisova. Lontani gli altri due con la rientrante (da un anno e mezzo) Stoja sorprendentemente brillante fino all'attacco della curva finale ma poi crollata in retta di arrivo. Imbarazzante, non è una novità, Cape Yorke, ultimo con distacco di dodici lunghezze da Stoja (il che è tutto dire) tanto, a prescindere dalla categoria, da rendere poco ottimisti i prossimi impegni.

Da non perdere la riunione finale di sabato prossimo con il meeting dei "gren premi" dell'impianto veneto che presenteremo, come già fatto per Pisa, con video e monologo personale.

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