giovedì 8 febbraio 2018

Responso 4° Giornata, San Rossore, Pisa.


TERAPENA UNA VERIFICA DA 30 E LODE. TEMPERAMENT UNA CONFERMA SENZA BISOGNO DEL TERZO GRADO. LEMIEN SI FA MALE DA SOLO

TERAPENA e Thomas GARNER
scalpitano prima di imboccare la pista.
(Foto Matteo Mancini).

A cura di Matteo Mancini
La quarta giornata del palinsesto ostacolistico andava in archivio a San Rossore con due liete conferme e un ufo da 800 ghinee, prezzo minimo d'asta a Doncaster, a conquistare i primi posti delle tre prove da programma. Giornata ventosa con tempo variabile. Una brezza fredda, levatasi nel mattino, a scongiurare una pioggia data pressoché per certa dalle previsioni del giorno prima. Terreno "declassato" dal pesante dichiarato, nel mattino del giorno di gara, a leggermente pesante.

LO STEEPLE ANZIANI
Il convegno aveva inizio con un'interessante prova in steeple, la seconda per gli anziani nel 2018, con sette al via. Premio Feltre, 3.500 metri, 4.250 euro al primo. Attesa, dagli specialisti, la femmina Terapena, potenziale campionessa sugli ostacoli alti, un po' discontinua in siepi. Struttura interessante, non certo bassa al garrese, ma presentata da Greg Wroblewski molto asciutta e filiforme. Pazzesca la quota al totalizzatore, addirittura 13 a 1 all'ingresso dei cavalli in pista poi crollata al ben più calibrato 33/10. Riempiva l'occhio il monumentale, ma scarso in prestazioni, Bull Ride, sauro listato in modo irregolare, bello a vedersi ma meno a giocarsi. Gli scommettitori si orientavano sul verificato Brunch Royal, secondo al rientro il sette gennaio e atteso a un sicuro progresso. 17/10 la quota dell'Aichner, probabilmente fin troppo bassa. Riceveva ampi consensi anche Embrace Real, subito da ippicaostacoli in sede di presentazione, a sei a uno in virtù delle buone performance in Maremma. Quarto al gioco Sbarazzino. Non considerati i tre Favero.

Sviluppo della corsa
Terapena, con l'inedita monta dell'irlandese Thomas Garner, risolveva la questione con un coast to coast da cavalla di altra categoria, cancellando i dubbi di una preparazione ancora acerba. Moderata al comando in modo inizialmente blando, piazzava una lenta ma graduale progressione seminando gli avversari. Tentava di oppore una qualche resistenza Sbarazzino. Il neo allievo di Romano, ex Contu, seguiva da vicino la femmina, accompagnandola al comando con traiettoria interna prima quindi esterna, per cercare poi di attaccarla in dirittura di arrivo. Molto restio a impegnarsi, il figlio di Red Rocks costringeva l'interprete a lavorare di braccia da metà della dirittura opposta a quella di arrivo. Un brutto salto in anticipo sull'ultima siepe ne minava poi ogni pretesa e costringeva Davide Columbu a un difficoltoso numero d'equilibrio. Si rifaceva allora sotto un remissivo Brunch Royal, costantemente ultimo nello sviluppo iniziale di gara, con un Vana jr che si faceva prendere in controtempo dall'offensiva della front runner. Il tratto piano finale vedeva Terapena staccare di sette davanti a Sbarazzino avvicinato in modo pericoloso, dopo l'imbarazzante salto finale, da Brunch Royal che riusciva però ad avere la meglio solo di Desertmore Hill e uno stanco, ma positivo, Mighty Mambo, calato dalla terza posizione ai duecento finali. Male Bull Ride, sesto in recupero finale, peggio Embrace Real che crollava a metà della dirittura opposta a quella di arrivo e terminava ultimo, lontano.
"Cavalla non bella a vedersi nel fisico" commentava Enrico Querci. "Grande cavalla, ha saltato benissimo" i complimenti invece di qualche spettatore rivolti all'allenatore polacco Greg Wroblewski.

Commento di Matteo Mancini
Prima vittoria stagionale per Greg Wroblewski, la seconda su due per Garner e primo successo in assoluto, dopo quattro corse, per il Roessl Team, scuderia nata a Merano alla vigilia della Gran Corsa Siepi di Merano del 2017. Nulla da dire, la qualità di Terapena non era certo in discussione in questa categoria. Il rischio di una preparazione approssimativa veniva cancellato dalla lunga progressione che la femmina andava a mettere in atto nello sviluppo terminale della prova, vincendo con almeno una categoria in mano e un pensiero al Grande Steeple Chase di Milano di aprile.
Sbarazzino vendeva cara la pelle, ma rendeva assai difficile il lavoro a Columbu, costretto a lavorare per tenerlo vitale. Un brutto salto finale ne compremetteva quasi la prova e lo metteva anche a rischio infortunio, per fortuna il sei anni restava in piedi e resisteva all'attacco, tardivo, del favoritissimo Brunch Royal. Il portacolori di Aichner, montato in modo diverso, probabilmente, avrebbe fatto il secondo posto. Vana jr si faceva, a nostro avviso, sorprendere dall'accelerazione della battistrada, religiosamente seguita da Sbarazzino (bravo e attento Columbu), e terminava solo terzo con apprezzabile rimonta. Desertmore Hill, duplice vincitore nella specialità a Worchester, non tradiva le attese della redazione e provava a fare il finale, pur se assai restio a impegnarsi, terminando alle spalle di tre soggetti che probabilmente gli sono superiori. Molto bene Mighty Mambo. Il simpatico baio scuro da Fantastic Light, bello al tondino, cercava di seguire i due front runner e ci riusciva piuttosto bene prima dell'ultimo salto, quando la lunga assenza dalle piste, oltre un anno, si faceva sentire e generava un eccesso di acido lattico che ne rallentava la marcia, costringendolo a un quinto posto con un muso di vantaggio sull'anonimo Bull Ride. Malissimo Embrace Real che si chiamava fuori dai giochi a metà della dirittura opposta a quella di arrivo e completava, in versione allenamento, il percorso. Da rivedere nel cross di Treviso.

La Vincitrice
Figlia del tedesco, in attività in Polonia, Belenus, un vincitore del derby tedesco e del Post Express Europa Preis, entrambi Gruppi 1, secondo nella Coppa del Bosforo (Gr.1) in Turchia, terzo in due Gruppi 1 tedeschi. Si tratta di una femmina nata in Polonia nel 2012, presso l'SK Krasne, allevatore che ha dato i natali ai vari Mega Hit (vincitore della Gran Corsa Siepi di Merano, Gr.1), Santo Cerro (vincitore del Criterium d'Autunno, Gr.1, e nel Criterium d'Inverno, Gr.2), Tao, Surin e altri. I geni dell'ostacolismo, dunque, fin dall'ideazione. La madre, Tangarana, è una figlia del tedesco Saphir (nome cabbalistico per eccellenza), erede dello champion sire tedesco Surumu, vincitrice di due corse, da due a quattro anni, su diciannove corse in Polonia, in classe 2 e 3, sulla breve distanza. Velocista pura, sorellastra di Taro (vincitore del St.Leger ceco, Gr.3, e vincitore di classi 1 in ostacoli in Repubblica Ceka), ha generato il plurivincitore in ostacoli, in Polonia e Slovacchia, Torgon e i vincitori in piano Tongavera (due vittorie a Topolcianky, Slovacchia, in classe 3 e 4 sulla breve-media distanza) e Trentino (una corsa di classe 2 a Varsavia). Il vero fiore all'occhiello della produzione è però questa Terapena. Un inizio di carriera piuttosto anonimo nelle piane polacche, i primi assaggi non eccezionali con le siepi, già a tre anni, in quel di Varsavia. Il ritorno in piano, da non piazzata, nelle classi 5 di Varsavia. Quindi, a quattro anni, il trasferimento in Repubblica Ceka da Greg Wroblewski, per i colori di Eva Nieslanikova, e il lento ma costante miglioramento. Prima vittoria in carriera a Lysa nad Labem, in steeple, in classe 4, seguita da un secondo posto a Karlovy Vary davanti al non disprezzabile Reki (un figlio della super campionessa Registana) e a Talent, che vincerà l'anno successivo a pari merito il Grande Steeple Chase di Roma (Gr.3) a Merano.  A cinque anni, alla prima uscita stagionale, centra il successo oltralpe a Fontainbleau, in siepi, a gran quota e si conferma seconda, in condizionata, a un'incollatura dal vincitore. La convinzione di avere per le mani una pretendente ai gruppi italiani inizia a serpeggiare in scuderia,  ma impatta nel quinto posto nella Gran Corsa Siepi d'Italia (Gr.1) e nella caduta sulla prima siepe della Gran Corsa Siepi di Merano (Gr.1) a cui la femmina aderisce, con i nuovi colori del Roessl Team, dopo una vittoria per dispersione, dalle proporzioni a dir poco entusiasmanti, a Merano in condizionata da un capo all'altro. Viene provata persino a Auteuil, in listed, nel Prix Jean Bart e in una listed locale di Pardubice dove si trova a dover correre contro i due fenomeni Aztek e Roches Cross, da cui subisce pesanti distacchi. E' probabilmente lo steeple la sua dimensione più appropriata, siamo certi che Wroblewski si toglierà altre soddisfazioni con questo soggetto.

SPIRITOFHAYTON
la sorpresona della giornata.
Alle spalle DO YOUR BEST
per un'accoppiata da 80 a 1.
(Foto Matteo Mancini).

LA SIEPI PER QUATTRO ANNI
La condizionata in siepi per quattro anni, Premio Oleandro, si presentava come un duello tra il favoritissimo Bardelli, del Marchese Guglielmi, alla seconda in carriera in siepi, e il colosso Lemien, imbarazzante nella Prova d'Assaggio dieci giorni prima di questa prova, al primo assaggio con lo steeple. 9/5 la quota del grigio, poco superiore quella del ceko con la cresta di Lydia Olisova: 13/5. Riceveva qualche scommessa, soprattutto per i colori Aichner e la monta Vana jr, il debuttante in ostacoli Seminary, un figlio di Zamindar al rientro da aprile.
Quote astronomiche per tutti gli altri, tra debuttanti (due), tra questi la nervosa Billdargent che si sdraiava a terra al tondino non appena montata da Ale Pollioni (nessuna conseguenza per fortuna per il binomio e l'artiere) e soggetti alla seconda esperienza (due) oltre al fin qui mediocre Do Your Best.

Sviluppo della corsa
La corsa si risolveva con un epilogo imprevedibile, esaltato da quote astronomiche con un'accoppiata da 80 contro 1 e circa 340 euro di trio (la più alta della giornata). Fallivano i due grandi attesi. Falloso Bardelli, costretto a fermare per un piccolo infortunio Lemien, risolveva la questione l'ufo SpiritOfHayton, l'acquisto più contenuto di Favero, credo negli ultimi cinque anni, appena 800 ghinee a Doncaster alle aste Goffs e alla sua seconda prova in siepi. Il baio da Big Bad Bob, stallone che si confermava in Italia padre di vincitori in siepi (tre su tre per lui al febbraio 2018), veniva trattenuto nelle posizioni di rincalzo da Jan Kratochvil, per poi iniziare la lenta risalita all'attacco del giro finale, in modo molto graduale per portarsi in scia al trio di testa sulla piegata finale. Do Your Best, front runner della prova, in corda,  Billdargent in seconda corsia con all'esterno Bardelli a promettere fuoco e fiamme. Fuori corsa gli altri con gli acerbi Padrinho, blasonato fratello al 75% dello stallone Toronado, e Ankaa a distacco e Seminary e Lemien fermati a poche centinaia di metri dal termine della dirittura opposta. La retta di arrivo proponeva un bellicoso Do Your Best capace di respingere e scappare dai due grigi scuri Billdargent e Bardelli, quest'ultimo pessimo sulla penultima siepe, ma non da SpiritOfHayton che operava l'aggancio con un brillantissimo salto finale e piazzava un inatteso speed finale, su un cresciuto Do Your Best, utile a piegare le resistenze dell'avversario e a regalare il primo successo stagionale al fucsia shocking del pluri scudettato Paolo Favero. Monito finale di Sandro Marannini a commentare la parziale debacle del favorito: "Bardelli che se non impara a saltare più ampio farà fatica a esprimere in piano la classe che aveva dimostrato in età giovanile."
"Può diventare qualcuno questo SpiritOfHayton?" il quesito all'interprete di turno, con cui Enrico Querci accoglieva il vincitore.

Commento di Matteo Mancini
Bella vittoria quanto imprevedibile, credo anche per il proprietario/allenatore, di SpiritOfHayton. Kratochvil lo conduceva in punta di dita, tranquillo fuori dalla ressa, nella prima parte di gara prima di ordinare una progressione tranquilla e graduale in vista dell'affondo finale, trovando ampia risposta dal figlio di Big Bad Bob. Un successo che non deve, a nostro avviso, far montare la testa all'entourage in vista del Criterium d'Inverno e che deve esser verificato almeno una volta in prove non da neretto.
Il secondo posto di Do Your Best, ben montato e gestito da Columbu, rendeva ancor più amaro il terzo posto di Bardelli, date le precedenti prestazioni del portacolori di Christian Troger. Il grigio, dato pressoché vincitore da tutti in tribuna dopo l'infortunio di Lemien, si presentava cattivo in terza corsia all'ingresso in dirittura ma, complice uno scellerato penultimo salto, non riusciva a esprimere la propria qualità, a nostro avviso superiore a quella degli avversari, e chiudeva addirittura terzo avendo la meglio solo sul calante Billdargent (debutto interessante). Male gli altri. Padrinho e Ankaa sbagliavano una lunga serie di salti, e terminavano quinto e sesto senza voce in capitolo. Lemien, coperto nella prima parte di gara, provava a serrare sotto sulla dirittura opposta ma veniva fermato d'improvviso da Bartos e, successivamente, condotto a mano al tondino dall'artiere senza zoppie evidenti ma con meccanica piuttosto contratta. Seminary si poneva in scia al battistrada Do Your Best per retrocedere, con Vana jr fermo in sella, in ultima posizione nel tratto compreso dal secondo elemento della diagonale discendente all'apice della curva della segreteria, dando l'impressione di aver voluto fare niente più che di un lavoro in pista.
Paolo Faveo non aveva tempo per apprezzare la vittoria del suo portacolori, si dirigeva infatti a parlare con Bartos in pista, verificando il problema accusato da Lemien, a questo punto fuori dai giochi nei prossimi impegni d'elite.

Il Vincitore
Prima vittoria in carriera per SpiritOfHayton, figlio di Big Bad Bob, stallone di cui abbiamo parlato in occasione della vittoria di Vermithor nella scorsa riunione. E' il primo prodotto di un'inedita cavalla dal qualitativo Teofilo, a sua volta generata da una cavalla mai vincente. E' la terza linea materna a brillare nella genetica di questo baio integrale, non particolarmente bello al tondino, con una piazzata in Listed in Irlanda, capace di generare lo stallone Governor Brown, vincitore in Gr.3 a Newcastle. Di ostacolisti manco l'ombra.
Spicca il deprezzamento subito dal cavallo nel corso degli anni. Acquistato yearling per 29.000 euro, è stato svenduto a Paolo Favero per 800 ghinee, prezzo minimo d'asta, a settembre del 2017. Sei corse a tre anni in piano in Inghilterra con prestazioni decrescenti per effetto di un'assenza di cinque mesi dalle piste e anche della scelta di allungare la distanza dal miglio iniziale. Bene nelle prime tre prove, con un secondo, un terzo e un quarto posto a Newcastle in classe 4 e 5. Non piazzato nei successivi impegni, peraltro in piste secondarie quali Hamilton e Redcar. Se non fosse stato acquistato da Favero, difficilmente avrebbe vinto continuando in Inghilterra. Apparso in siepi nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L), in coda e presto in difficoltà tirandosi fuori dai giochi a traguardo lontano, è esploso in questo Premio Oleandro cogliendo di sorpresa, penso, tutti. Acquisto, al di là del valore, già azzeccato e ampiamente ripagato. Se si potesse vendere adesso vedrebbe già ampiamente aumentato il proprio valore economico.

TEMPARAMENT
al tondino l'otto febbraio, un mese 
di lavori lo hanno reso più tirato nel fisico.
Prospetto da pattern.
(Foto di Matteo Mancini).

SIEPI ADULTI
Il programma degli ostacolisti si chiudeva con una bella condizionata per anziani, Premio Pashrullah, che vedeva favorito netto Temperament. Il campione polacco, neo acquisto Aichner, dopo aver impressionato al debutto nella specialità il sette gennaio, metteva d'accordo tutti gli autori dei pronostici e chiudeva al betting a 8/5. Difficile da battere. Affascinanti invece le disquisizioni per il soggetto da individuare per l'accoppiata. Sandro Marannini nel commento pre-gara sciorinava giustissime disquisizioni circa il fatto che l'ippica non è una scienza esatta perché altrimenti tutti quanti, specie quelli documentati, finirebbero con l'arricchirsi e che sbagliare un pronostico, come direbbe il buon Francesco De Gregori, non significa determinare la deduzione di incapacità tecnica di chi lo ha dato. Non è certo da questi particolari che si giudica un turfman. "Quello che si può fare, è fare una disamina e una perizia calibrata e per battere Temperament, questi devono mostrare qualcosa che fino ad adesso non hanno mai mostrato. Vediamo allora chi scegliere per un'accoppiata..." così chiudeva, a grandi linee, la sua anteprima alla corsa il bravo speaker pisano, elencando una serie di soggetti quali potenziali avversari. Panta Rhei (controfavorito al gioco a 34/10), Anima Mundi (83/10) e il polacco Admiral Quest (11 a 1), ardua per gli altri, a suo dire. Si dimenticava tuttavia di nominare quello che era stato elencato quale l'avversario numero uno, Temperament escludendo, sia da hurdle & chase che da ippicaostacoli ovvero le voci dell'ostacolismo sul web, ma anche dall'occhio della stampa Vizzardelli subito catturato al tondino dal campione mancato Noisemaker, il soggetto più titolato in pista in siepi grazie alle notevoli prove a quattro anni (secondo in Gruppo 2 a Milano alle spalle di un certo Stafettino, uno dei migliori cavalli attualmente in mano ai Vana) prima di restare vittima di un fastidioso infortunio.  Costituiva poi grande fascino il mostro di turno, praticamente crollato strada facendo (senza ganci in mezzo al cielo), Archangel Raphael, soggetto pagato 400.000 ghinee da yearling e impiegato in Gr.1 a Longchamp dall'asso O'Brien, ma anonimo fin qui in siepi.

Sviluppo della corsa
Temperament costruiva a immagine e somiglianza del suo debutto la corsa, questa volta senza avere avversari a infastidirlo nell'azione di testa. Admiral Quest infatti veniva trattenuto in terza posizione da Rostislav Bens, lasciando Noisemaker in marcatura del battistrada. Temperament proseguiva l'azione, ben all'esterno, per niente intimorito dalla pressione operata da Anima Mundi all'interno e da Noisemaker all'esterno verso il termine della dirittura opposta a quella di arrivo. Vana jr riusciva anche a riprendere il cavallo dopo un terzultimo salto un po' in anticipo. Cedevano alla distanza, a traguardo ancora lontano, Panta Rhei prima e Admiral Quest poi. Non pervenivano Fangoria, Almaster e Desperados, partecipanti passivi allo spettacolo in pista. Temperament e Noisemaker scurvavano molto larghi in dirittura di arrivo, prestando il fianco ad Anima Mundi in corda e a Duke is Back a centro pista. Vana jr in assoluto controllo prima dell'ultima, in mano, per la consequenziale passerella finale nel tratto piano conclusivo. L'Aichner da Fast and Furious, senza sforzo apparente, rifilava cinque lunghezze e mezzo a un ottimo Noisemaker che confermava le buone, quanto non lucrative, ultime prestazioni in main category, e allungava bene da Anima Mundi in evidente affanno finale e rimontato dal sorprendente Archangel Raphael finito vitale alla distanza, lungo lo steccato, per una piazza da 53/10. Duke is Back, all'assurda quota di 38 a 1, completava il novero dei cavalli a premio in quinta posizione.
Bel siparietto finale con Marco Vizzardelli che accorreva al tondino ad acclamare il secondo arrivato (il primo a rientrare al tondino), e non era il solo in questo, con la frase: "perché io non gioco, ma si vedeva che al tondino era bello, bello..."

Commento di Matteo Mancini
Ottimo elemento questo Temperament, più asciutto e tirato rispetto alla prima apparizione pisana. Impostava la corsa a piacimento, con i ritmi e i tempi stabiliti dal suo interprete. Per niente infastidito dall'esecuzione imperfetta del terzultimo salto, disponeva degli avversari col piglio del cavallo superiore. Intervistato nel dopo corsa, Vana jr assicurava, data la vicinanza dell'impegno, l'assenza del cavallo all'imminente Gran Corsa Siepi Nazionale. Sportivamente parlando è un peccato, ma considerando la cosa dalla logica di allenatore e proprietario è una conseguenza ampiamente comprensibile visto il potenziale ampiamente variegato di scuderia.
Bene Noisemaker che ci attendevamo lì dove arrivava quale evidenza di uno stato di forma che, seppur oscuro in termini di piazzamenti, non era da sottovalutare. Pollioni lo teneva in costante marcatura di Temperament e fuori dalla bagarre, sempre esterno, e coglieva il massimo che si poteva ottenere. Grandissima prova anche per Archangel Raphael che, finalmente, mostrava qualcosa di quel talento giovanile che ne faceva una promessa di grosse prospettive irlandesi. Tenuto ultimo da Ferhanov si dimostrava autore di una grande rimonta andando a sverniciare nel finale il compagno di allenamento e più considerato Anima Mundi, con un veemente scatto. Una prova che lo pone in linea per una vittoria in categoria inferiore. Anima Mundi provava a vincere la corsa, ma pagava dazio all'epilogo perdendo, per questo, un terzo posto che altrimenti avrebbe probabilmente colto.
Duke is Back, per la quota autore di buona prova a mio avviso un po' deludente. Mi aspettavo di più da questo soggetto che, a ogni modo, correva da protagonista con il limite di non cambiare azione nel finale.
Male gli altri. Dimostrava i suoi limiti Fangoria, larghissima all'ingresso in dirittura e rimasta sul passo. Desperados appariva in grave regresso senza mai entrare in gioco. Panta Rhei cercava di recitare un ruolo da protagonista ma finiva in riserva a traguardo ancora lontano, confermandosi soggetto molto discontinuo e di livello inferiore sui terreni più galoppabili rispetto alle performances sui terreni faticosi. Admiral Quest, ufo a Grosseto, rinunciava a correre di testa, risultando in affanno al termine della dirittura opposta accusando in seguito un calo ancora più vertiginoso in retta di arrivo, addirittura ultimo sul palo lui che a Grosseto aveva battuto Namoum e Vodka Wells (quarto e terzo nella Gran Corsa Siepi di Pisa, Gr.3).
Fermato Almaster, poco prima dell'ultima siepi, quando ormai seguiva ultimo.

Il Vincitore
Rinviamo a quanto scritto il sette gennaio. 

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