domenica 18 febbraio 2018

Responso 5° Giornata, San Rossore, Pisa.


LO ZAR DI SINIGO BRINDA CON VODKA LE MEDAGLIE D'ORO CONQUISTATE NEI GRUPPI PISANI: SUA LA GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE E IL CRITERIUM D'INVERNO.

Vodka Wells trionfa a sorpresa nel primo Gruppo 1 della stagione. Acciuffa Notti Magiche nel finale e respinge il favorito Champ de Bataille. Finisce con una leggera zoppia e il saluto sotto la tribuna il tentativo di Kazzio. Nel Criterium d'Inverno Vermithor dalle posizioni siderali emerge per piegare un non troppo lineare Big Fly involatosi verso la vittoria.

Il profilo del vincitore dell'unico GRUPPO 1 di Pisa.
VODKA WELLS
al rientro dopo la clamorosa vittoria.
(foto Matteo Mancini).

A cura di Matteo Mancini
Il 18 febbraio andavano in scena gli ex main event in ostacoli un tempo in programma alle Capannelle di Roma. Teatro delle prove l'ippodromo San Rossore di Pisa per la quinta e ultima riunione in ostacoli del periodo invernale in terra Toscana. A calamitare le attenzioni spiccava la V Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1), ex Gran Corsa Siepi di Roma, vuoi per essere il primo Gruppo 1 della stagione vuoi per le adesioni del vincitore della Gran Corsa Siepi di Milano del 2017 Champ de Bataille e del campione internazionale Kazzio, vincitore del Gran Premio Merano del 2015, del Grand National Svedese del 2016 e autore di altri svariati piazzamenti d'elite in giro per l'Europa, come il secondo posto nel Grand Steeple Chase delle Fiandre a Waregem. La prova vedeva tuttavia il forfait dell'annunciato Chateaudemalmaison, allievo di Lageneste frequentatore delle reclamare di Pau, e degli attesi allievi di Gregorsz Wroblewski (Santo Cerro e Terapena).
L'annunciata pioggia intensa prospettata alla vigilia non si riscontrava sul campo, pur lasciando traccia sul terreno dato quale pesante. Tempo nuvoloso con minaccia continua di pioggia fino all'entrata in pista dei partecipanti alla Gran Corsa Siepi Nazionale. Dal cielo infatti, chissà se per l'affacciarsi dello spirito di Roches Cross (duplice campione in carica, passato a nuova vita dopo una caduta nel Gruppo 1 di Milano), si squarciava un varco tra le nubi che permetteva al sole di scendere a illuminare le gesta dei sette partecipanti.
Pubblico intenso, ma non tale da occupare ogni angolo di posto. Presenza di svariati rappresentanti del mondo ostacolistico italiano e straniero. Si facevano notare al tondino anche giornalisti quali Emanuele Orso, oltre all'immancabile Marco Vizzardelli, penna di trotto & turf.

IL CROSS
La riunione prendeva le mosse alle ore 14.30 col tradizionale cross dedicato all'impianto ceko di Pardubice. 3.200 metri, dotazione complessiva di appena 6.000 euro, con sette al via dopo il ritiro della femmina Azamourday.
Favori del pronostico tutti per Gondaro. Il cinque anni di Aichner, indicato da ogni appassionato quale il cavallo da battere anche per un vantaggioso trattamento al peso, conquistava puntate massicce pur nascondendosi agli occhi dei presenti al tondino. Si presentava infatti solo all'ultimo, insieme al compagno di allenamento Option Be, per conquistare il verde della pista senza esibirsi in passeggio circolare. 9/5 il suo valore sulle lavagnette, giudicato fin troppo basso dagli addetti. Emanuele Orso, intervistato da Marannini, suggeriva allora Option Be quale possibile sorpresa della corsa, contribuendo a far crollare la quota dello stesso a 4 a 1. Considerazioni poi per Opaleo a 5 a 1, ma con l'enigma del rientro. Sottovalutata la coppia Favero, costituita da Desertmore Hill e dal monumentale Bull Ride, quotata a poco meno di 5 a 1 ma con doppia chance. Oltre al 12 a 1 gli altri due.

Sviluppo delle corsa
Un sornione Gondaro, in costante posizione d'attesa, emergeva all'ingresso in dirittura, filtrando per corsia interna, e senza troppo faticare risolveva la contesa con un parziale finale nettamente superiore a quello offerto dalla concorrenza. Tenuto lontano dalla bagarre da Josef Vana jr, il figlio di Sholokhov scurvava in retta ad almeno un paio di lunghezze dai quattro attaccanti per progredire, frustato a destra, in modo importante infliggendo distacchi pesanti agli avversari.
A quattro lunghezze dal vincitore terminava un ottimo e ben montato Opaleo. L'ex Favero, probabilmente non al top della preparazione, veniva aiutato dai blandi parziali di gara scanditi inizialmente da Bull Ride e poi da Rivi Freddi e sfruttava l'esperienza del proprio interprete Raffaele Romano, abile a scegliere le giuste traiettorie come nella piegata a novanta gradi sulla parte sinistra del tracciato introduttiva al passaggio sulle balle di fieno. Ancora vitale alla distanza, si gettava all'inseguimento di Option Be, passato a condurre dopo le balle di fieno, mantenendo sempre la corda per duellare con lo stesso nel tratto compreso tra il penultimo e l'ultimo ostacolo, per poi allungare nel tratto piano seppur infilato da un Gondaro assai più brillante e perfomrante.
Terzo, a due lunghezze, chiudeva Option Be davanti a un disorganizzato Desertmore Hill, assai in difficoltà nei passaggi tipicamente cross; largo nella parte destra del tracciato, radente sulla battuta in tronchi e scompostissimo sulla fence. Il Favero, nonostante i molti errori, tentava comunque di farsi sotto per la volata finale scurvando in quarta corsia senza però innescare il cambio di marcia. Concludeva con un deludente quarto posto, ma con margini di miglioramento.
Correva in progresso Rivi Freddi, brillante e battagliera fino all'ultima siepe, addirittura front runner nella prima parte di gara, ma in debito nel tratto piano fino a subire undici lunghezze da Desertmore Hill. Bull Ride, data anche l'enorme mole, confermava la sensazione di esser poco adatto ai cambi improvvisi di direzione e ai passaggi cross. Portato in avanscoperta da Ferhanov perdeva posizioni scurvando largo al primo passaggio cross, per poi andare a riassumere il comando al passaggio davanti alle tribune per impostare davanti a tutti la piegata a novanta gradi in direzione delle balle di fieno. Penalizzato, a nostro avviso, da una traiettoria un po' stretta impostata da Ferhanov, riusciva a curvare ma scartava sulla sinistra estromettendosi dalla corsa.
Duc d'Aubrelle cadeva sul secondo ostacolo, rovinando in malo modo sul tracciato per poi riprendere, con poca convinzione, da scosso. Dominik Pastuszka, che ne era in sella, riportava un infortunio al polso e assisteva al resto del programma con adeguato tutore.

Commento di Matteo Mancini
Settima vittoria in tredici uscite per Josef Vana jr, ottava su tredici per il padre Vana sr, addirittura settima su dieci per il proprietario Josef Aichner. La riunione prendeva dunque il via all'insegna del dominio del duo Aichner-Vana. Gondaro, una sola vittoria in carriera (in un handicap tedesco di III categoria), conquistava la sua prima vittoria in ostacoli dimostrandosi nettamente superiore alla concorrenza. Tranquillo e piuttosto pulito sui salti, sfruttava la corda e il maggior spunto finale e largheggiava sui rivali a conferma delle buone prove offerte in steeple.
Piaceva molto Opaleo, già in buono stato di forma. Il portacolori Nisoli cercava addirittura la vittoria, attaccando Option Be per piegarlo dopo lunga lotta in retta. La qualità di Gondaro era tuttavia tale da non permettere al figlio di Assessor alcuna difesa. Option Be, fin troppo elogiato al tondino, pagava la sparata a traguardo ancora lontano, calando nel tratto piano dopo intensa lotta con Opaleo. Male i due Favero, impacciati nella parte cross. Bull Ride, già largo sulla parte destra del percorso, scartava definitivamente nell'immettersi laddove un tempo vi era la gabbia di siepi. Desertmore Hill sbagliava svariati salti, tendeva a scartare nel primo passaggio cross per poi riprendersi ponendosi in coda al gruppo e assumere corsia esterna all'ingresso in dirittura. Sbavature tali da fargli consumare le energie necessarie a giocarsi un eventuale quanto possibile piazzamento. In netto progresso Rivi Freddi, comunque monocorde e stanchissima nel tratto piano. Fuori troppo presto per fare commenti Duc d'Aubrelle. 

Il vincitore
Baio scuro, quadri balzano, con evidente lista bianca sul muso. Soggetto non di particolare mole e con curriculum in pista non trascendentale, pur se piuttosto regolare. Allevato dalla blasonata Gestuet Auenquelle, in Germania. Un allevatore che ricordiamo per aver dato i natali ai vari Turfrose (vincitrice del Lydia Tesio, Gr.1, sorellastra di Tramonto a Ivry), alla Godolphin Gonfilia (vincitrice nel Princess Elizabeth Stakes, Gr.3, e in quattro Listed, due delle quali in Inghilterra e una in Francia e Germania, seconda nelle 1.000 Ghinee degli Emirati Arabi, L), all'infinito crosser Arman (duplice vincitore del Grande Steeple Chase di Roma, Gr.3), quindi Mister Big Shuffle (terzo nel Chiusura, Gr.3, a due anni, terzo nel Derby Norvegese, L), Molly Le Clou (vincitrice in Listed in Germania), Oriental Fox (pluripiazzato in Gr.2 e Gr.3 in Francia, terzo in Gr.3 ad Ascot, pluripiazzato in Listed in Germania, terzo e quarto nel St Leger Italiano, Gr.3) e il vincitore in ostacoli in Listed in Germania Good Prince.
Figlio di Sholokhov, riproduttore di svariati ostacolisti piazzati in pattern race, e della maiden Gondola, è stato ceduto da puledro per 7.000 euro. Vanta importanti "zii" materni quali il vincitore in Gr.2 Grandcamp e il vincitore in Listed Piana. Di spicco poi Grimpola, prodotto della quarta madre, vincitrice delle 1.000 Ghinee Tedesche (Gr.2), nonna materna di Fame and Glory (vincitore di quattro Gr.1 in Inghilterra e Irlanda tra cui il Derby Irlandese e la Gold Cup di Ascot) e di Gonbarda (duplice vincitrice in Gr.1 in Germania).
Soggetto tardivo, ad agio sulla lunga distanza, Gondaro prendeva l'abbrivio a Dresda, correndo nove volte a tre anni per i colori della Stall Traberfreunde. Vincitore alla nona uscita, sui 2.400 metri, in un handicap di III categoria di Hannover da 3.500 euro al primo, con tre ulteriori piazzamenti. Schierato tre volte a Cagnes-sur-Mer in categoria reclamare, a quattro anni, chiudeva secondo al debutto in Francia venendo difeso nel dopo corsa fino a 12.000 euro. Riproposto in medesima categoria per due volte non andava oltre a due sesti posti. Veniva quindi acquistato da Josef Aichner, per una somma credo prossima a 12.000 euro, e avviato alla carriera in ostacoli agli ordini dei Vana. Tutt'altro che pessimo, come dimostrano i piazzamenti a contatto di soggetti quali Atalan e Universal Soldier, si rivelava tuttavia incapace di vincere pur migliorando col passaggio in steeple. La vittoria netta a Pisa in cross lascia presagire a un futuro, magari in cross, da protagonista.

Il rientro vincente di GONDARO
in sella Vana Jr.
(Foto Matteo Mancini).

CRITERIUM D'INVERNO
La mancata adesione del leader generazionale Live Your Life e il disinteresse di allenatori internazionali quali Radek Holcak e Pavel Tuma elevava il baio oscuro Vermithor, definito sulle testate di settore una "gazzella" per le sue minute dimensioni, quale cavallo da battere del 26° Criterium d'Inverno (Gr.2). Bancato alla pari, il pupillo della giovane slovacca Lydia Olisova vedeva nell'Aichner Big Fly il pericolo numero uno da scongiurare. Paolo Favero, al tondino, faceva pretattica dando l'avversario quale cavallo da battere, pur giudicando la prova altamente equilibrata. Interpellato sull'attitudine dell'allievo al pesante riferiva che i figli di Big Bad Bob tendono ad amare il fondo faticoso e che pertanto il terreno non costiuiva di certo un handicap per il cavallo. 
Gli scomettitori si dividevano tra i due soggetti, senza ignorare la coppia di Christian Troger composta da Musique de la Nuit e Solar Walker, già battuti da Vermithor, nella Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L), bancata a 3 e mezzo. 10 a 1 la quota di SpiritOfHayton, mandato nella mischia dopo la sorprendente vittoria in condizionata una decina di giorni prima, pur se con avversari sulla carta di caratura inferiore.
"Se tanto mi da tanto, avendoli battuti a gennaio, li batte anche oggi" pronosticava Sandro Marannini in sede di commento parlando di Vermithor.

Sviluppo della corsa
Musique de la Nuit si confermava battistrada e di buona lena, punto costante di riferimento per Big Fly, assestato in seconda posizione con in schiena Solar Walker, quindi Vermithor e in coda uno SpiritOfHayton incerto su svariati salti iniziali. Musique de la Nuit saltava molto male la siepe della curva di fondo affrontata a mano contraria. La cavalla si inginocchiava e metteva in difficoltà l'interprete Raf Romano, per riprendersi e respingere il primo attacco di Big Fly. Posizioni che restavano inalterate fino a metà della dirittura opposta a quella di arrivo, quando Big Fly si portava, ben in mano di Vana Jr, ai fianchi di Musique de la Nuit. Meno brillante, più indietro, Vermithor palesava qualche difficoltà per portarsi su Solar Walker con SpiritOfHayton a contatto. Sull'ultima siepe della dirittura opposta Big Fly passava facile al comando sulla calante Musique de la Nuit che lasciava Solar Walker a rimorchio e più indietro Vermithor. Big Fly scurvava largo in dirittura di arrivo inseguito da Vermithor e di dentro Solar Walker. L'azione del fuggitivo, complice un brutto penultimo salto, non si rivelava troppo lineare, con l'appoggio dapprima verso l'esterno poi verso l'interno e di nuovo all'esterno nel tratto piano. Sbavature che permettevano a Vermithor di operare l'aggancio, poco dopo l'ultima siepe, con anche Solar Walker a fare l'arrivo. Lo speed finale di Vermithor era tale da ribaltare una corsa che sembrava ormai persa. Il figlio di Big Bad Bob staccava all'epilogo su Big Fly che poggiando verso l'esterno ritornava su Solar Walker per la piazza d'onore, grazie anche al cambio di frusta, da destra a sinistra, operato da Vana jr. "Nessun dubbio, doveva esser Vermithor e Vermithor è stato"  la frase con cui Marannini si congedava dalla diretta.
L'occhio dei più attenti cadeva sul crono: 4.07.30, ovvero due secondi abbondanti superiore a quello siglato da Santo Cerro sul morbido. Vermithor peraltro aveva siglato, nella listed, sul morbido, un tempo superiore a quello di Santo Cerro di 0,8 secondi a dimostrazione della qualità del soggetto, quanto meno sull'anello pisano (record stagionale marcato da Notti Magiche in 4.01 netti).

Commento della corsa
Vermithor confermava il proprio valore e si qualificava quale vincitore di prove di gruppo, emergendo dalle posizioni siderali per andare a prendere un Big Fly che aveva offerto l'illusione di aver risolto a proprio favore il confronto. Il portacolori di Lydia Olisova finiva molto bene alla distanza, ma palesava qualche incertezza a carburare sfruttando poi i capricci di un Big Fly ancora acerbo nell'impiego. Il portacolori Aichner, che sembra soffrire il contatto ravvicinato con i suoi simili, si rendeva protagonista di una serie di continui ondeggiamenti che ne determinavano la sconfitta. Il bello e possente figlio di Hurricane Run ripeteva le sbavature già palesate sotto sforzo nella precedente esibizione e le rendeva ancor più evidenti, vedendo accorciare di oltre tre lunghezze il gap sul caratteriale, ma meno indisciplinato, Solar Walker. Quest'ultimo si rendeva protagonista di un bell'epilogo, sfiorando la medaglia d'argento dopo aver seguito la prova in terza posizione.
SpiritOfHayton dimostrava i limiti, rendendo ancor più opaca la prova di Bardelli (assente nel Criterium d'Inverno), ma metteva in pista cuore e combattività. Incerto su svariati salti iniziali, manteneva il contatto con i migliori fino all'ingresso in dirittura. Sospinto e frustato da Kratochvil riusciva ad agguantare sul palo, per una testa, la quarta moneta stampando una Musique de la Nuit crollata in dirittura e regredita sui livelli di Merano.

Il vincitore
Si rinvia a quanto scritto in occasione del successo nella Corsa Siepi dei 4 Anni.


VERMITHOR
e JOE BARTOS
al rientro dopo la vittoria nel
CRITERIUM D'INVERNO.
(Foto Matteo Mancini).


LA GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE
La V Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1), sui 4.000 metri, aveva un'introduzione al tondino alquanto velocizzata, a causa dell'intervento dei commissari nella precedente prova che comportava una perdita di tempo poi sottratta all'attesa del Gruppo 1. Notti Magiche e Roman attendevano gli ultimi minuti per mostrarsi al tondino, a differenza invece dell'attesissimo Kazzio, tosato e piuttosto smilzo con Pavel Vovcenko al seguito. Elegantissimo Champ de Bataille, al gioco lievemente subordinato all'eterno piazzato in Gruppo 1 e due volte medaglia d'argento nella Gran Corsa Siepi Nazionale Notti Magiche. Favorita netta la scuderia Aichner a 13/10. Controfavorito risultava essere l'enigmatico Kazzio a 5 a 1, arrivato dalla Germania senza offrire garanzie sul reale stato di forma, quindi lo slanciato Roman a 7 a 1.
Dal cielo, al momento dell'ingresso dei cavalli in pista per sfilare sotto la tribuna, filtrava il sole fin ad allora assente. 

Sviluppo della corsa
Il polacco Surin, come da previsione, assumeva il comando senza però imprimere ritmo infernale. I cavalli procedevano in rigorosa fila indiana con Champ de Bataille sistemato in seconda, davanti a Roman, Namoum, Vodka Wells con in coda Notti Magiche e Kazzio. Sulla diagonale discendente, dopo due salti scomposti, perdeva contatto Kazzio che poi veniva fermato proprio sotto alla tribuna, con Lukas Sloup che smontava di sella e attendeva l'apertura della siepe mobile per consegnare il cavallo all'accompagnatrice del tondino. Si chiudeva dunque in modo triste l'avventura al Prato degli Escoli del campione tedesco. 
All'attacco del giro finale, il polacco Surin insisteva in avanti, Champ de Bataille sempre in scia con in corda Roman e Vodka Wells negli scarichi, tra questi due Notti Magiche a precedere Namoum in coda. Il sestetto molto compatto fino a metà della dirittura opposta con Surin che sbagliava il salto della seconda siepe della dirittura, subendo la mossa in anticipo di Notti Magiche che emergeva sfilando Champ de Bataille per andare a sopravanzare il battistrada sulla piegata conclusiva, tirandosi dietro in terza corsia il compagno di colori. I tre seguiti da Vodka Wells, Roman in corda e Namoum in coda. Sul penultimo salto Surin, nel suo consueto scomposto stile, tendeva a scartare verso l'interno dopo il salto intralciando Vodka Wells che per poco non cadeva. Vodka Wells si esibiva in una pazzesca sportellata buttandosi con grande coraggio in un pertugio millimetrico. All'esterno intanto Notti Magiche tentava la soluzione di forza con Champ de Bataille alla sella. Cedeva di schianto Surin poco prima dell'ultima insidia. Fletteva anche Notti Magiche che tuttavia, sul passo, reagiva all'attacco di Namoum e cercava di operare l'aggancio sulla sorpresa Vodka Wells e sul grigio Champ de Bataille che all'esterno tentava di riportarsi a sua volta sul Favero arroccato in corda. Spettacolare arrivo a quattro con Vodka Wells che tuttavia non concedeva speranze a Champ de Bataille e consevava una lunghezza di vantaggio sul titolatissimo avversario su cui manteneva contatto Notti Magiche capace di reagire all'affondo di Namoum. I quattro chiudevano vicinissimi, tre lunghezze dal primo al quarto. Quinto Roman poi Surin.
Sorprendeva il cronometro anche in questa prova, a testimonianza della scorrevolezza della pista nonostante il dichiarato terreno pesante. Vodka Wells faceva marcare un ottimo 4.42.7, il miglior tempo marcato sul pesante nel nuovo secolo a Pisa sui 4.000 metri in siepi (il precedente era il 4.43.1 marcato da Monsun Air nella Gran Corsa Siepi di Pisa del 2007), il sesto in assoluto dietro al pazzesco 4.17.1 (!?) di Almuhtaran (Gran Corsa Siepi Pisa del 2001), 4.36.5 di Serrano (Gran Corsa Siepi Pisa del 2003), 4.37.9 in parità di Against the Wind e Suzhi (Gran Corsa Siepi Pisa del 2012), 4.39.1 di Roches Cross (Gran Corsa Siepi Nazionale 2017) e 4.39.2 di Filosuf (Gran Corsa Siepi Pisa del 2006).

Commento della corsa
Paolo Favero metteva a segno un'importante doppietta, anche per il morale di scuderia, nelle due prove di Gruppo come era capace di fare un paio di anni fa e si aggiudicava, per la prima volta da proprietario, la Gran Corsa Siepi Nazionale, già centrata da allenatore con Y Me Rebelo (2014) e Sol Invictus (2015). Il fucsia shocking mancava sul gradino più alto del podio di un Gruppo 1 da quasi quattro anni, da quando, il 29 giugno del 2014, Dar Said trionfò nel 6° Grande Steeple Chase d'Europa a Merano. Evidente l'entusiasmo dell'allenatore nell'accogliere la vittoria, peraltro affermando che era convinto di vincere (mai ottimismo risultava riscontrato con siffatta efficacia dal campo). Soddisfazione giusta e comprovata di valore dalla caratura degli avversari battuti, dal responso cronometrico e da reputarsi ancor più bella, probabilmente, per il fatto di esser stata siglata con un soggetto che, fino a oggi, era si regolare ma non di certo un campione. Acquistato a Doncaster nel settembre del 2017, quale top price di un lotto di sette acquisti, per 9.500 ghinee, questo figlio di Irish Wells, pur avendo frequentato categorie importanti in Inghilterra e Francia, sembrava oramai avviato a una parabola discendente. Impiegato pressoché in via costante in steeple in Inghilterra, Favero lo insisteva, con un costrutto penso imprevedibile al momento dell'acquisto, in siepi e ne raccoglieva l'apice dell'intera carriera del cavallo, quanto a montepremi in palio, alla veneranda età di otto anni e alla quarantasettesima prova in carriera.
Ben moderato da Bartos, il cavallo rischiava di compromettere la corsa a causa di un marcatissimo scarto del battistrada Surin che, stanco e veemente, cambiava direzione scartando all'interno e stringendo lungo lo steccato il fucsia poco dopo l'ingresso in dirittura. Bartos ma soprattutto Vodka Wells perseveravano nella manovra e spostavano di peso l'avversario con una sportellata da gran premio automobilistico. Debellato il falloso avversario, andavano a recuperare un fuggitivo Notti Magiche e respingevano, senza tanti problemi, un soggetto della levatura di Champ de Bataille che chiudeva secondo davanti all'infinito compagno di colori giunto al sesto podio e al settimo piazzamento in Gruppo 1. Tanto di cappello a Favero, dunque, per una vittoria su cui pochi avrebbero scomesso.
Champ de Bataille, elegante al tondino, pagava, forse, il rientro senza aver affrontato alcuna tappa di avvicinamento, ma riusciva a battere piuttosto bene il rodato e qualificato Notti Magiche.
Confermava i progressi anche Namoum che ribaltava il confronto con Roman e lottava con bel piglio per il podio, dimostrando importanti miglioramenti rispetto ai primi approcci col nuovo mestiere. Non sfigurava neppure Surin, ultimo ma con onore, pur se nel suo stile talvolta brutto da vedersi.
Non faceva piacere veder Kazzio sventolare bandiera bianca, per giunta sotto la tribuna senza quell'applauso, quanto meno alla carriera, che in altri sport gli sarebbe stato certo tributato. Ricondotto a mano al tondino, compiva una serie di passaggi in circolo nello spazio adiacente al "ring", palesando una leggera zoppia. L'ippodromo San Rossore è stato di certo onorato della sua presenza.

Il vincitore
Seguirà, molto probabilmente, a breve una scheda.

VODKA WELLS
vince a sorpresa la
GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE.
(Foto Matteo Mancini).

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