sabato 21 aprile 2018

Responso 9° Giornata di corse, San Siro, Milano.


MARTINSTAR IL NUOVO ASSO DI BRISCOLA DI AICHNER CHE FA SCACCO AL RE DI FAVERO NEL DURINI ANCHE CON L'ALTRO CARICO DI SCUDERIA: L'ESTRAN

Doppietta Vana sr-Aichner nel main event propedeutico al Grande Steeple Chase di Milano. Favero si consola vincendo le altre due prove di giornata: la vendere e il Tatti Jacopo.

MARTINSTAR
19° cavallo a difendere i colori Aichner nelle
prove in ostacoli del 2018.
Con la vittoria nel Durini regala la nona vittoria
stagionale al proprietario altoadesino.
(Foto aucanter.forumauctif.org).

A cura di Matteo Mancini
Il 21 aprile sul soleggiato San Siro andava in scena la nona giornata italiana dedicata all'ostacolismo. Terreno buono, campo partenti non troppo esteso con gli anziani in steeple e i quattro anni ad affilare gli artigli in vista degli imminenti gran premi.  
L'atteso Premio Gian Giacomo Durini, quinta prova stagionale in steeple chase per i cavalli anziani impegnati in Italia, andava in archivio con l'attesa affermazione del nuovo asso pescato in Francia dallo scatenato Josef Aichner. Acquistato per poco più di 24.000 euro dopo un'affermazione a reclamare ad Auteuil verso fine novembre, Martinstar, questo il nome del sei anni, controllava la corsa prendendo il comando delle operazioni nella prima parte di gara senza palesare particolari incertezze lungo l'arco dei 4.000 metri del percorso grande dell'anello milanese. Josef Vana jr lo lanciava in modo deciso a guidare il drappellino dei cinque concorrenti poco prima del passaggio davanti alle tribune, così da non subire intralci e poter impostare liberamente il trittico fence, riviera e oxer grande. Munito di paraocchi neri, il grigio da Martaline, fratellastro del campionissimo Milord Thomas (vincitore di quattro Gr.1 in Francia, con tripletta consecutiva nel Prix La Haye Jousselin, per oltre 2 milioni di euro di vincite), rifiatava al salto del muro, facendosi affiancare dal compagno di colori L'Estran per farsi superare dallo stesso nell'attaccare il travone. Vana jr organizzava la rimonta, senza farsi prendere da furie di sorta, al termine della diagonale breve dopo essersi fatto sfilare anche da Vodka Wells. I tre grandi attesi andavano a presentare le proprie candidature alla vittoria sul penultimo siepone, con Martinstar appena richiamato da Vana jr a operare l'aggancio sul battistrada, per vie interne, poco prima dell'ultima siepe. La retta sorrideva al nuovo asso Aichner che combatteva con i denti con L'Estran per averne ragione di una lunghezza dopo lotta protratta per tutto il tratto piano. Vodka Wells terminava terzo, incapace di recuperare il gap, complice la corsia esterna e un temporeggiamento nel tratto compreso tra il bull finch e il penultimo salto a fargli perdere margine prezioso.

Buona prova per i primi tre classificati, ne costituiva un'evidente prova il responso cronometrico fatto registrare dal vincitore: 4.59.1. Il Premio Durini negli anni passati si era corso su fondo di terreno similare a quello in questione con tempi superiori di sei secondi. I vincitori del 2014 (Dar Said), 2015 (Cornet Obolensky) e 2017 (Recently Acquired), tutti poi protagonisti nel Gruppo 1 milanese, avevano vinto la prova in 5.05, addirittura Billy Silver, nel 2016, aveva marcato il tempo di 5.12. Dunque una prova da evidenziare per tutti e tre i soggetti a podio e da reputarsi più che sufficiente per decretarne la partecipazione al Grande Steeple Chase di Milano con ambizioni importanti.
Martinstar dava l'impressione di aver corso in modo parsimonioso, così da saggiarne le credenziali in vista del prossimo impegno. L'ex Bressou superava a pieni voti l'esame e offriva la sensazione di disporre di ulteriori margini di miglioramento.
Cercava in modo più esplicito la vittoria il compagno di colori L'Estran, reduce dal secondo posto nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3), passato a condurre il gruppo a tre quarti della diagonale lunga per operare in anticipo sulla compagnia. Jan Kratochvil, curiosamente leader nella classifica fantini in ostacoli nella riunione milanese, giocava bene le proprie carte perdendo all'epilogo dal compagno di colori ma senza flessioni di sorta e dimostrandosi vitale fin sul palo.
Vodka Wells superava anche lui a pieni voti l'assaggio con gli steeple italiani, dopo carriera trascorsa sui chase inglesi e sulle siepi. Il portacolori Favero, reduce dalla sorprendente vittoria nella Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr.1) di Pisa, restava addormentato in coda al gruppo per affacciarsi sui primi al termine della diagonale lunga. Bartos cercava di spararlo all'attacco degli Aichner senza però riuscire a operare l'aggancio, anche a causa di un'indecisione dell'interprete nel tratto compreso tra bull finch e penultimo siepone, ma dimostrandosi comunque della categoria.
Axel Lauteix, con paraocchi australiani, centellinava le energie e provava all'epilogo ad aggiungersi alla lotta. L'anglo-arabo, di rientro da novembre, offriva una buona impressione, restando piuttosto a contatto con la più blasonata compagnia pur pagando alla fine dieci lunghezze a Vodka Wells. La sensazione è che il duo Romano-Troger sopravvaluti un po' troppo questo elemento che, se proposto in categoria lievemente inferiore, dovrebbe esser pronto alla vittoria.
Bull Ride, affidato a Pavel Slozil, correva senza alcuno acume tattico. Sebbene proposto in categoria abbondantemente superiore alla propria, l'ex Giggistown si proponeva quale battistrada della corsa per poi lasciar passare Martinstar dopo i primi quattrocento metri di gara e adeguarsi in seconda posizione. Ancora vitale all'attacco della curva di raccordo tra le due diagonali, cercava di riproporsi in corsia esterna per poi cedere di schianto dopo il primo siepone della diagonale breve. Concludeva quinto il percorso, stanchissimo e fin troppo spremuto, dato come "lontano" da Axel Lauteix.

Nel Tatti Jacopo, prova per novices di quattro anni e oltre, il vincitore del Corona Ferrea 2018 Inclusive Price misurava il proprio reale valore avendo contro uno Spiritofhayton a incomprensibile quotona (8 a 1). La corsa si caratterizzava per uno schema di gara "all'americana". Inclusive Price assumeva il comando delle operazioni scandendo ritmo serrato. Uno schema di gara ricalcato sulla precedente esibizione che faceva selezione e sgranava il gruppo a traguardo ancora lontano. Sylvain Mastain, in sella all'allievo di Gian Luca Verricelli in luogo dell'infortunato Alessio Pollioni, dimostrava di aver studiato a menadito la tattica di gara messa sul piatto della bilancia dal collega romano, ma ne emulava anche le sbavature. Nella morsa di Do Your Best e dell'Aichner Marywill, il baio di casa Di Nola non si risparmiava pur facendosi cogliere in anticipo all'ingresso della diagonale breve dai due avversari e soprattutto da Spiritofhayton. Il baio oscuro di Favero, tenuto addormentato nelle posizioni di rincalzo da Kratochvil nella prima parte di gara, approfittava di un salto un po' approssimativo di Inclusive Price sulla prima siepe della diagonale breve, per passarlo all'interno. Medesima situazione già registrata nel Corona Ferrea (allora era stato Balashakh ad anticiparlo) con Spiritofhayton a sfruttare la scia di un Do Your Best fin troppo frettoloso con Davide Columbu in sella e con Inclusive Price in lieve affanno nel parziale. I tre si isolavano completamente dal resto della compagnia, ivi compreso il favorito Marywill scomparso di scena dall'inizio della diagonale breve dopo aver dato battaglia nelle fasi iniziali. Spiritofhayton si sbarazzava di Do Your Best dopo la penultima insidia e si preparava a respingere il ritorno, per vie esterne, di Inclusive Price. Nel tratto piano, Inclusive Price offriva la sensazione di poter disporre di un mai domo Spiritofhayton che, a dispetto delle 800 ghinee spese da Favero a ottobre per disporne delle prestazioni, rientrava colpo su colpo, mettendo a nudo un combattivo carattere di cui in Inghilterra non si era palesata ombra. I due regalavano una bellissima retta fatta di attacchi e controattacchi con Spiritofhayton che riusciva a spuntarla di una corta incollatura. Jan Kratochvil conquistava così la sua quinta vittoria stagionale, confermandosi primo nella classifica milanese con quattro acuti (due più del connazionale Vana jr) e secondo nella generale (a quattro lunghezze da Vana jr).

Bella vittoria per Spiritofhayton, buono a Pisa e nell'occasione piuttosto ignorato al betting. L'allievo di Favero si dimostrava ottimo e inatteso acquisto, probabilmente non all'altezza dei migliori di categoria ma validissimo scendendo appena appena di categoria. Inclusive Price confermava la buona prova offerta nel Corona Ferrea, ma vedeva ridimensionarsi le aspettative di poter essere un soggetto in grado, al momento, di poter impensierire i vari Live Your Live, Vermithor e Big Fly. Il secondo posto, tuttavia, risulterà molto probabilmente sufficiente a portarlo a correre la Corsa Siepi dei 4 Anni di Milano.
Si faceva notare anche in questa corsa il ragguaglio cronometrico: due secondi in meno rispetto al tempo (come avevamo detto non eccelso) marcato nel Corona Ferrea.
Chiudeva bene terzo un cresciuto ma, a nostro avviso, fin troppo aggressivo Do Your Best. Il portacolori Troger rilevava al comando Inclusive Price nella parte terminale della diagonale lunga e offriva una lunga volata in anticipo sui due più quotati avversari. Debellato ancor prima dell'ultima siepe, restava su sufficiente speed per proteggersi dai monocordi avversari. Alla fine pagava undici lunghezze a Inclusive Price ma resisteva senza patemi a un deludente Balashakh. Il portacolori Magog, controfavorito al gioco, seguiva bene il gruppetto di testa, ben coperto da un accorto Josef Bartos, ma al momento di premere sull'acceleratore restava sul passo, apparendo, se vogliamo, in regresso rispetto al Corona Ferrea. 
A due facce Marywill, giocatissimo al betting (poco più di 2 a 1 a farne il favorito), eccellente fino all'attacco della diagonale breve, ma completamente spento da qui al palo. Vana jr non lo spremeva, dando la sensazione di rallentarlo nella parte terminale. Terminava quinto sullo slancio, approfittando anche della grossa crisi degli altri quattro concorrenti già abbontantemente minati nella resistenza e già staccati. Una prestazione dunque da non sottovalutare, ma di certo da rivedere.
Male gli altri quattro, praticamente mai in corsa, fatta eccezione di Spin a Disc con Pavel Slozil, ancora una volta, a fare la voce grossa nella prima parte di gara (addirittura a portare pressione, insieme a Do Your Best e Marywill, al battistrada nella prima metà della diagonale lunga) per poi sparire a traguardo lontanissimo.

Due parole per la vendere per quattro anni. Sei al via con tasso tecnico molto basso. Occasione giusta per togliersi la qualifica di maiden e soprattutto per recitare un ruolo da protagonista (decisamente inusuale per questi soggetti). Dunque una chiamata ideale per riscattare prove fin qua assai deludenti.
La spuntava all'epilogo, dopo vibrante duello in famiglia, il portacolori di Richard Stampfl Padrinho, a porre fine a un'astinenza dalla vittoria di circa trenta mesi da parte del suo appassionato proprietario. Quattro anni dalla nobiliare genealogia, 75% fratello dello stallone Toronado, appariva in deciso miglioramento rispetto alle imbarazzanti prime esibizioni pisane e coglieva il successo dovendoselo sudare molto più di quanto sperato, probabilmente, dal suo allenatore. La discontinua Shiloh, al quarto secondo posto in carriera, operava infatti in anticipo e dopo aver rilevato il compagno di colori Stick Around, deciso battistrada ma ancora una volta deludente (anche per effetto di un paio di salti da brivido sulla diagonale lunga), tentava, tutta in corsia esterna, di sganciarsi nella piegata di raccordo tra le due diagonali. Bartos però la teneva a tiro senza concederle troppe lunghezze. I due completavano accoppiati la diagonale breve e si distaccavano dal resto della concorrenza per dare scena a una vera lotta in famiglia. Padrinho sull'esterno offriva l'illusione di poter disporre della compagna di allenamento ma subiva la maggiore brillantezza sui salti della femmina che dava gran filo da torcere nel tratto piano, cedendo solo negli ultimi cento metri agli affondi reiterati del figlio di High Chaparral.
Sassopiano, dato come prospetto interessante nelle prime esibizioni a tre anni, completava a distacco il podio venendo a battere uno stanco Stick Around senza però aver mai interferito per la vittoria. L'ennesima prova deludente per questo ex Arienti rilevato dalla famiglia Romano.
Malissimo le altre due, in particolare Jolie Tango letteralmente crollata in dirittura di arrivo al punto da esser battuta dalla debuttante Azalea di quindici lunghezze, pur disponendo di un vantaggio di quasi dieci lunghezze dopo il penultimo salto.

SPIRITOFHAYTON
all'interno ribatte colpo su colpo
agli affondi di INCLUSIVE PRICE.
(Foto da Ippodromo San Siro Galoppo).

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