domenica 3 giugno 2018

Responso 15° Giornata, Maia, Merano.


IMPERIAL RED E STERNKRAZ I NOMI NUOVI IN UNA GIORNATA TRAGICA.

Molte cadute nella terza giornata di Merano. Nelle tradizionali prove per debuttanti Imperial Red e Sternkranz dominano riportando, rispettivamente, Prime Siepi e Cogne. Gravi infortuni per Coast Guard e Dancing Bolek

STERNKRANZ
vincitore del Premio Cogne.
(Foto turf-times.de).

A cura di Matteo Mancini.
La quindicesima giornata del programma ostacolistico, terza nell'impianto Maia, andava in archivio palesando l'alto grado di difficoltà del tracciato meranese. A fine riunione si registravano otto cadute, almeno due delle quali, molto probabilmente, tali da comportare l'intervento del veterinario di pista. 
Il programma proponeva i tradizionali Premio Prime Siepi e Premio Cogne, prove per debuttanti sui 3.000 metri in siepi rispettivamente per tre anni e quattro anni e oltre.
Impressionava positivamente il sauro Imperial Red, tre anni prelevato a febbraio a Newmarket da Paolo Favero per 7.000 ghinee. Soggetto molto mediocre in Inghilterra, mai piazzato in quattro uscite in piano, ivi compreso in classe 6, risolveva la contesa col piglio del cavallo superiore. Josef Bartos lo portava subito negli scarichi della battistrada Zubiena per poi sfruttare l'accelerazione imposta dal compagno di colori Autumn Glory all'attacco dell'ultimo giro. Trainato dal compagno di colori, Imperial Red metteva sul piatto della bilancia il miglior parziale finale e respingeva l'attacco tardivo di un poco lineare Ventotene. Quest'ultimo, rimasto nelle posizioni di rincalzo nella prima parte di gara, tentava la risalita sulla piegata finale, ma poco poteva contro il più qualitativo avversario. Imperial Red si sbarazzava di Autumn Glory sulla curva finale e agiva in anticipo su Ventotene da cui si isolava tutto in mano, infliggendo otto lunghezze di distacco sul palo. Terzo chiudeva Autumn Glory con gli altri a enorme distacco.
Nella corsa cadevano Coast Guard, stramazzato sulla seconda siepe e rialzatosi con un'evidente zoppia, e Alanui, caduto sulla dirittura opposta a quella di arrivo quando seguiva bene nella scia del vincitore. 
Deludevano in modo importante, senza mai entrare in corsa, la Vana Saint Sanka, autrice di pessimi salti, e l'allieva polacca di Greg Wroblewski Jurata, addirittura ultima. Zubiena e Jackson esaurivano l'ardore iniziale sulla dirittura opposta a quella di arrivo, uscendo a traguardo ancora lontano dalla contesa per terminare quinta e quarto a trenta lunghezze scarse dal vincitore. 
La vittoria di Imperial Red rendeva sempre più incerto il confronto nella generazione 2015. Quest'ultimo, figlio di Zoffany (già riproduttore di un vincitore in ostacoli in Italia, ovvero il Favero Mukallaf), si segnalava quale quarto vincitore diverso in quattro prove disputate e lo faceva con il più largo distacco fin qui registrato sul secondo classificato. Prospetto interessante, soprattutto alla luce delle qualità mostrate dalla madre Scoville, una figlia di Sholokhov (stallone spesso protagonista nell'ostacolismo italiano) vincitrice in categoria Listed ad Hannover e piazzata in Gruppo 3 e Listed in Germania. Una linea genealogica tutta tedesca priva, tuttavia, di riscontri nel settore ostacolistico pur brillando per una lunga tradizione di vincitori, ivi compresi in Listed, sulle piste tedesche. A ridimensionare le opinioni il curriculum dei battuti che, dati alla mano, non apparivano affatto fantasmagorici essendo tutti elementi prelevati dalle categorie di minima.

Nell'altra prova per debuttanti, il Premio Cogne, si imponeva con prepotenza il quattro anni Sternkranz, prelevato in Germania da Gunther Alber per il training di Raffaele Romano. Il quattro anni, montato da Davide Columbu, giocava le proprie chance all'insegna del ritmo. Tenuto sui primi nelle prime battute, prendeva presto la testa delle operazioni, allungando in modo importante poco dopo il passaggio davanti alle tribune. Provava a resistere all'accelerazione il Favero Wootyhoot, mentre palesava difficoltà il favorito netto Fighting Lips. I due prendevano importante margine a metà della dirittura opposta  a quella di arrivo, rubando una decina di lunghezze in pochi tempi di galoppo. Wootyhoot, bene in mano a Bartos, illudeva i propri supporters dando l'impressione di esser più fresco del battistrada, costantemente sostenuto dal suo interprete. L'attacco della piegata finale, tuttavia, svelava quelli che erano i veri valori in campo, con Sternkranz che approfittava di un errore dell'avversario per sbarazzarsi di Wootyhoot, lanciandosi verso una vittoria netta che veniva ricucita, nei margini, solo dal grandissimo finale del polacco Langfuhr. Quest'ultimo, preparato da Rogowski, emergeva bene dalla retrovie e andava a battere uno stanchissimo Wootyhoot che pagava la scelta di seguire le mosse del vincitore. Solo quarto un monocorde Fighting Lips che resisteva all'attaco finale di Dzan Moritz, senza mai recitare un ruolo importante per un piazzamento.
Brutta caduta, a vista senza conseguenze, sulla diagonale discendente per Mc Enroe e, sulla dirittura opposta a quella di arrivo, per Tialine.

Lo sfortunato
DANCING BOLEK.

Di scarso rilievo tecnico le altre due prove. Il top weight Desertmore Hill risolveva in modalità da un capo all'altro l'ascendente per anziani in siepi, reagendo all'affondo finale di Desperados. L'ex Favero, passato a difendere i colori di Orfeo Bottura, salvava una corta testa sul palo quando ormai sembrava piegato. Alle spalle dei due chiudeva Spettacolo che provava a seguire i due fin da metà della dirittura opposta a quella di arrivo senza però riuscire a impensierirli. Quarto, a distacco, il regolare quanto monocorde Spin a Disc, in scia al battistrada fino a metà della dirittura opposta a quella di arrivo per poi cedere il passo.
Soffriva il primo assaggio sulla pista Archangel Raphael, mai in partita, mentre, complice qualche brutto salto, non entrava mai in gioco il favorito netto Marywill. Bene l'allievo Gabriele Agus, figlio d'arte e al debutto nella professione di fantino in ostacoli, quinto in cabina di regia di Giannettoni.
Prendeva il via a ampio distacco il dormelliano Dalton, che non riusciva a colmare il gap accumulato.

Nel cross di apertura bella vittoria di Monte Pelmo su cui, a distanza di quasi quattro anni, si rivedeva in cross Alberto Carrassi del Villar. Il bravo gentleman ripartiva laddove aveva finito ovvero con una vittoria, mantenendosi imbattuto nella disciplina in categoria amatori.
La prova registrava numerose cadute, alcune delle quali brutte. Cadenzava i tempi di gara il favorito Kitano che rilevava, dopo poche centinaia di metri, il grigio Lost Monarck. Al primo passaggio di marrana cadeva e si infortunava in modo molto grave l'ospite ceco Dancing Bolek. Sulla siepe che introduce sulla piegata finale anticipava il salto e rovinava al suolo il grigio Dzacheron. Non c'era dato sapere le conseguenze della caduta, ma la dinamica non offriva buone impressioni. Davanti intanto Kitano perseverava nell'andatura di testa seguito da Monte Pelmo e dal compagno di quest'ultimo Isaias. Carrassi del Villar attendeva il tratto piano per sferrare l'attacco al favorito e giocava in modo assai calibrato le proprie carte avendo la meglio sull'avversario di tre quarti di lunghezza. Terzo completava Isaias, con quindici lunghezze di margine su un deludentissimo Lost Monarck letteralmente crollato in dirittura di arrivo. Quinta, a grande distacco, una spenta Vanessa del Cardo. Nella parte terminale del percorso cadevano anche Jolie Tango e Marital (Luca Carminati sempre più detentore della più alta media cadute), comunque in affanno nelle posizioni siderali del gruppo.

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