giovedì 12 gennaio 2023

Risultati quarta riunione ostacoli, San Rossore, Pisa, Stagione 2022/23.

 

FAVORITI O OUTSIDER PER BIG JOE BARTOS NON FA LA DIFFERENZA: 

TRIS SERVITO.

RAMUNTCHO REGOLA IL COMPAGNO SOPRAN MISTERY NELLA PREPARATORIA AL DA ZARA.

DIAVOLA E BOULE DE NEIGE 

LE SOLUZIONI FUORI PRONOSTICO.

Euforia nello Staff Vana
DIAVOLA, Montanari, 
Bartos e Vana sr si godono la vittoria.
(Foto Matteo Mancini). 

Servizio di

Matteo Mancini

Giovedì 12 gennaio 2023.

(tempo soleggiato – terreno leggermente pesante).


La riunione del Prato degli Escoli andava in archivio all'insegna di un minimo comune denominatore: Big Joe Bartos. Il fantino ceco, più volte cravache d'or in Italia e in Cekia, confezionava una tripletta in sella a cavalli di diversa chance senza variare troppo la tattica di gara. In avanguardia, sia in sella a una maiden che a un soggetto in astinenza da vittoria da diciassette mesi che, ancora, a un favorito netto, la prima scelta in casa Vana scandiva parziali di gara perfetti, lasciandosi sempre attaccare a traguardo lontano per poi respingere i tentativi di incursione e andare a vincere in allungo all'epilogo sul calo dei rivali. Una tattica di corsa da far studiare durante i corsi di allievi fantini (e non solo) per mostrare come si gestiscono e si calibrano le energie di un cavallo.


Il programma si apriva con l'ascendente per cavalli di quattro anni sui 3.500 metri.

Deludeva le attese il favorito netto Heavy Loading, addirittura sotto la pari pur non avendo mai vinto. Dominik Pastuszka lo montava in modo piuttosto discutibile non sfruttando, nelle prime fasi di gara, il “pesino”. Costantemente ultimo, il figlio di Camelot veniva lanciato in un varco millimetrico dal suo interprete in curva, collocandosi in mezzo ai due inseguitori della battistrada. Pastuszka usava più volte la frusta, ma il cavallo in dirittura si piantava letteralmente subendo il ritorno di War Brave che lo precedeva per il terzo, dopo esser stato messo negli specchietti retrovisori come nelle prove di Formula 3 giapponese.

Davanti intanto, la penultima cavalla del campo (8 a 1 scarsi), scandiva tutti i migliori parziali di gara e invertiva nettamente il suo abituale stato di forma. Minacciata da War Brave, di nuovo troppo frettoloso all'attacco a traguardo molto lontano, lo respingeva e si rendeva imprendibile da tutti gli altri. Chiudeva seconda, a quattro lunghezze, Princesse Ginevra, bramosa di galoppare nelle prime fasi di gara e ancora in quota all'epilogo ben moderata da Raffaele Romano, pur se con un ennesimo brivido sull'ultima siepe. Le due femmine mai oltre il terzo posto in ostacoli, pur avendo corso reiteratamente in categoria di minima ed entrambe vincitrici in piano sulla brevissima distanza, chiudevano un'accoppiata da 31 a 1.

Per Diavola, portacolori Tania dal primo anno di monta di Faydhan (mai un figlio aveva vinto in ostacoli) e da un'eretica vincitrice, dato il nome del soggetto, del Premio Chiesa (Gr.3), maturava la prima vittoria in ostacoli. Soggetto dall'interessante genealogia da velocista, sorellastra di buoni soggetti quali Dirk (vincitore del Premio del Piazzale e dell'Ambrosiano, entrambi Gr.3) e altri piazzati in Listed in piano. Attitudine al salto dalla produzione della seconda madre, da cui sono stati generati alcuni interessanti saltatori quali Serica, vincitore in siepi nel Criterium d'Autunno (Gr.1), Criterium d'Inverno (Gr.2) e Tagliabue (Gr.3), e il pluri piazzato Rocsi, terzo nella Gran Corsa Siepi di Pisa (Gr.3).

Il padre Faydhan è un soggetto non laureatosi vincitore classico, vincitore sui 1.200 metri e piazzato il Listed in Inghilterra. È operativo in Italia, presso l'Allevamento di Besnate, a 3.000 euro a tasso di monta. Non ha generato vincitori classici.

Primo piano di DIAVOLA
con i paraocchi classici in luogo degli autraliani.
(Foto Matteo Mancini).

Sostanza pressoché identica nell'altro ascendente, questa volta dedicato ai cavalli anziani. Colpiva nel segno un altro penultimo cavallo del campo, in astinenza dalla vittoria da diciassette mesi. Quotato a 8 a 1 scarsi, Boule de Neige, questa volta per i colori della Statek Chyse, emergeva sull'ultima diagonale per andare in caccia dell'altro grigio della corsa, la femmina Surabaya fin lì scatenata front-runner. Sulla curva della segreteria, Boule de Neige operava un deciso allungo, costringendo progressivamente Surabaya al fuori di giri. I due grigi tendevano a isolarsi dal resto della compagnia, mentre veniva rallentata la favorita Dopo di Me, pressoché mai in corsa. Sulla piegata finale si esaurivano le forze di Surabaya risucchiata dagli inseguitori. Tra questi Aventus si manteneva regolare in quota, emulando la prova di sostanza del precedente ingaggio, pur senza mai interferire sul leader. Provava la risalita per vie interne Azonto, tenuto di rincalzo da Odlozil, che rimontava Boboalena e Moved collocati, dai rispettivi interpreti, a centro pista. In dirittura di arrivo, Boule de Neige dilatava i distacchi vincendo di nove lunghezze con una prestazione di cui non aveva mai fatto intravedere le potenzialità. Aventus conteneva i tentativi di rimonta di Azonto, mentre per il quarto Moved rinveniva su uno stanco Boboalena, con i due in perfetta parità sulla linea di arrivo. Solo sesta Surabaya che, a differenza degli altri, correva da protagonista fino ai quattrocento dal palo, venendo bruciata dall'inattesa qualità del vincitore. Fermata all'inizio della dirittura opposta a quella di arrivo Dopo di Me, 2,39 al totalizzatore senza mai farsi vedere.

Acquistato da yearling alle aste Arqana per 17.000 euro, Boule de Neige è l'unico figlio del riproduttore in ostacoli Davidoff (da Montjeu) ad aver corso in Italia, fratellastro di una cavalla pluri piazzata in Gruppo in Francia nelle prove in piano. Genealogia piuttosto qualitativa, la seconda madre è stata un'ottima stayer in Francia, vincitrice in Listed e piazzata in Gruppo 2, a sua volta sorellastra di una miler vincitrice in Listed in Francia, seconda in Gruppo 1 negli Stati Uniti. Linea ostacolista presente, ma lontana, sulla terza madre, dove abbiamo due femmine che hanno entrambe generato vincitori classici, tra cui il campione Katchit, vincitore di sei prove di Gruppo, tra cui tre Gruppo 1 a Cheltenham e Aintree e altrettanti Gruppo 2 in Inghilterra.

Diciassette mesi senza vincere e 
non darlo a vedere
BOULE DE NEIGE
sorpresa della giornata.
(Foto Matteo Mancini).

Big Joe Bartos completava l'hattrick con l'atteso Ramuntcho, colori Aichner, che riportava in buono stile il Premio Plinsky sui 3.500 metri in steeple, prova preparatoria al Da Zara. Il figlio della steepler Styline, vincitrice qualche anno fa a Merano nel Grande Steeple Chase d'Europa (Gr.1), si collocava in testa per non esservi più schiodato, scremando progressivamente la compagnia pur non dando impressione di violenti parziali di gara. Sulla piegata finale rimanevano in quattro a contendersi la vittoria, con Berkshire Phoenix e Chittussi unici a tentare di operare un qualche fastidio al leader, dopo aver aggirato la guardia del corpo Sopran Mistery, in protezione del battistrada nella prima parte di gara. Ramuntcho ripartiva sulla piegata finale, respingendo il tentativo esterno, assai più deciso, di Berkshire Phoenix e apriva il gas per gli ultimi cinquecento metri di gara. All'epilogo Ramuntcho faceva valere la migliore qualità e si distendeva verso la vittoria, lasciando alle spalle il compagno di colori Sopran Mistery che perveniva sul coraggioso Berkshire Phoenix e lo regolava di cinque. Male Chiuttussi, sparito nel momento della verità, dopo aver dato l'impressione di potersela giocare. A spasso per la pista gli altri, tra cui i Tanghetti More Than a Habit e Foli Siffai, quinto e settimo; troppo brutti per essere veri e già fuori dai giochi all'attacco del giro terminale. I due compagni di colore, contro favoriti del campo a una quota inferiore al 3 a 1, deludevano le aspettative rendendosi protagonisti di un lavoro pubblico completamente disinteressato alla corsa e in compagnia dell'ospite polacco Swantje (sesto) sempre lontani dai primi quattro.

Esame superato per 
SOPRAN MISTERY,
secondo alle spalle del compagno
Ramuntcho.
(Foto Matteo Mancini).

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