domenica 17 aprile 2016

Terza Riunione San Siro Ostacoli.


NOISEMAKER REGALA LA PRIMA VITTORIA DA ALLENATORE IN OSTACOLI A DAVIDE PACIFICI.

Vittorie anche per Dario Viti e Arnaldo Bianco che acciuffano, a gran sorpresa, Paolo Favero al top della classifica di riunione. Per entrambi una doppia vittoria che mancava da più di un lustro.

A cura di Matteo Mancini.


NOISEMAKER
con i colori dell'allevatore in una foto di repertorio
(Foto da ippodromitrenno.it)

Giornata di transizione la terza milanese dedicata agli ostacoli dove si conferma il grande equilibrio fin qui palesato dalla riunione lombarda. Persistono le problematiche di Paolo Favero che non va oltre a tre terzi posti, con un trend di una vittoria nelle ultime sette prove in ostacoli, per giunta arrivata nel premio dal minor montepremi (lo Spinelli, cross per gentleman e amazzoni). Un andamento dettato in minor parte dalla sfortuna e in misura maggiore dalla bravura altrui, ma soprattutto da una campagna acquisti orientata alla quantità con una ricerca della qualità, a nostro avviso, inferiore rispetto a quella degli scorsi anni. Salgono a braccetto con il leader dell'ostacolismo italiano, quanto meno limitatamente alla classifica temporanea milanese, due allenatori dalla carriera ultra trentennale, ma insoliti, negli ultimi anni, a frequentare le vette delle classifiche in ostacoli. Per entrambi, probabilmente, ben si potrebbe parlare di ruoli da supervisori o da chioccia sul lavoro operato dalle nuove leve, Luca Bonacina da una parte e John Paul Brennan dall'altra. Sto parlando di Dario Viti e Arnaldo Bianco, rispettivamente in trentatreesima (un terzo posto come miglior piazza) e venticinquesima posizione (una vittoria con Dzacheron) nel 2015. Per l'allenatore toscano una doppietta ottenuta col rigenerato Babosso, peraltro in categorie crescenti, a rinverdire ricordi ormai sfumati nel tempo. Il signor Viti non vinceva infatti, in ostacoli, dall'ottobre del 2013 con Kraar Bay, colori di Nerino Capon (lungo il sodalizio tra i due), a Merano, un successo, quest'ultimo, colto dopo un'astinenza di sei anni, ovvero dal 2007 col primo posto di Shibam (da Simply the Best per l'interpretazione del signor Moro). Per trovare una doppia vittoria in classifica finale bisogna retroagire al 2007 (Tanneck e Shibam i vincitori) e dunque a nove anni fa, quando Viti chiuse la stagione con tre vittorie nel medagliere. Quattro successi nel 2006, tre dei quali ottenuti dall'allevato in Ungheria Babarozsa, completano il quadro di questo allenatore che vanta nove vittorie in ostacoli nell'ultimo decennio, con il 22% di successi maturati proprio in questo 2016.

Più corposo, ma comunque poco florido, il recente passato di Arnaldo Bianco, che ha beneficiato in questo inizio stagione dell'appoggio di John Paul Brennan e di Josef Aichner (quattro cavalli scesi in pista). Una vittoria nel 2015 dopo un'astinenza di tre, col successo ottenuto nel settembre del 2012 a Merano dal polacco Danger. Destino simile a Viti per quel che riguarda le doppie vittorie in un anno, un livello che Bianco non riusciva a raggiungere da sei anni, quando con Regain Madrik, dopo l'astinenza del 2009, colse un'interessante tripletta. Doppi successi poi per le stagioni 2008, 2007 e 2006 per un totale di tredici affermazioni nell'ultima decade, col 15,4% ottenuto nel 2016. Bleu Gris, di Marco Bozza, il cavallo migliore allenato nell'ultimo decennio, con i 16.000 euro del Premio Spegasso a costituire la più alta cifra incamerata  in una singola prova (nel lontano 2006).

E proprio in quest'ultima giornata sia Bianco che Viti hanno colto un successo a testa, acciuffando nella classifica milanese Paolo Favero a quota due.
Vittoria comoda di cinque per Home Please, allenato da Bianco, nel Marco Rocca, maiden o vendere aperta ai cinque anni e oltre sui 3.600 metri del percorso in siepi. Dopo un rientro in sordina a Treviso, il sei anni di Josef Aichner ha pedinato il battistrada Fantastico Daniele (al rientro da sette mesi e da seguire alle prossime uscite) per scattare deciso all'attacco della diagonale breve. Tutto facile per John Paul Brennan, anche perché Josef Vana jr, in sella al favorito Big Mago si disinteressava completamente e clamorosamente della corsa lasciando il proprio allievo, ultimo, ben lontano dal gruppo. Inutile il volo finale, per vie interne, col Vocetka capace di innestare il turbo e di sbaragliare la concorrenza, Home Please escluso in quanto fuggito in modo irreversibile. Terzo, sul passo, terminava Y me Rebelo, cavallo più impegnato in questo 2016 con sette uscite stagionali, primo tra gli allevati in Italia con 650 euro conquistati dalla scuderia Ri. Ma che risale in terza posizione, per vincite, nella classifica dedicata agli allevatori italiani (davanti ancora Allevamento Deni e Razza Dormello Olgiata). Deludente Craftmanship, terzo prima dell'ultima siepe e crollato nel tratto piano finale, a testimonianza di una scarsa condizione, addirittura recuperato da un Fantastico Daniele non spremuto al cento per cento da Ale Pollioni (giustamente). Solo quarto Pack Leader (pagato 7.000 sterline a ottobre a Newmarket), alla seconda uscita stagionale in ostacoli dopo vittoria in piano a Treviso, che da l'impressione di essere l'ennesima pedina acquistata da Favero che finirà col fare da quantità. Pessimi Moqorro e Larsen Bay, mai in condizione di intervenire. Da rivedere Toward Glory, tedesco al debutto nella specialità, venuto a cogliere un sesto posto finale dopo gara nelle posizioni di rincalzo.
Dunque prima vittoria in carriera in ostacoli per Home Please che conferma le buone impressioni offerte al debutto nella specialità quando, in autunno, rifilò nove lunghezze ad Arcachon. Dovrebbe avere margine per ripetersi in questa categoria, ma attenzione... se Big Mago avesse corso per la vittoria il Marco Rocca avrebbe onorato qualcun altro...
Terza vittoria in assoluto sulla pista milanese per l'irlandese John Paul Brennan, la seconda stagionale. Fantino, questo Brennan, che meriterebbe maggiori ingaggi, anche qua interpretazione di gara perfetta. I complimenti della redazione.

LE TEMUJIN
foto di repertorio
(Foto da paris-turf.com).

Bellissimo arrivo nel Premio Castellazzo con Babosso a sovvertire ogni pronostico forte di un recupero, a largo di tutti e per la monta di uno scatenato Davide Columbu, tale da piegare una coriacea Nelly Darrier e un mai domo Le Temujin. I tre vicinissimi fin sul palo dopo cacciarella iniziale e l'improvvisa accelerazione centrale operata da Le Temujin tale da determinare un tempo finale sui quattro minuti e mezzo; sia chiaro, niente di eccezionale per i 3.600 metri in steeple, terreno buono. Sette secondi in più rispetto all'edizione dello scorso anno, quando Inoogoo, con decisa e sicura andatura di testa, fece selezione e vinse da un capo all'altro controllando l'assalto finale di King Hawk
Deludente repeat in steeple di The Alamo, che pare assai più convincente in siepi. Il figlio di High Chaparral è stato ben moderato da Joe Bartos che, per vie interne, lo ha fatto risalire dalla quarta alla prima posizione all'attacco della diagonale breve. Sul bullfincher però sogni di gloria svaniti. Nelly Darrier e Babosso a lottare e Le Temujin a tentare il ritorno lungo lo steccato, risucchiato invece all'indietro The Alamo come trattenuto da una mano invisibile e persino insidiato dalla delusione Lord of the Nile (acquistato in Inghilterra nel 2014 per 13.000 sterline). Tre cavalli in perfetta linea sull'ultima siepe e per buona parte del tratto piano conclusivo. Babosso all'esterno la spunta sulla dormelliana e il portacolori Favero che si dimostra recuperato dal vecchio infortunio patito qualche anno fa. Mai in corsa e spreciso su svariati salti All About Cossio, cavallo che è andato in regresso di rendimento, anche se Vana da l'impressione di traghettarlo per il tracciato senza richiamarlo mai in modo convinto. 

Quarto successo stagionale sulla pista per Davide Columbu che, a sorpresa, guida la classifica milanese. Solo cinque vittorie per lui, in tutta la stagione, lo scorso anno, quando, a dir la verità, ne perse diverse cadendo sull'ultima siepe. Quest'anno la fortuna sembra arriderlgi ed eccolo allora a guidare tutti in terra lombarda e a veleggiare in terza posizione nella generale (lo scorso anno terminò in ottava posizione). Un avvio a dir poco promettente...
Secondo successo stagionale per Babosso, cavallo recuperato appieno e che non introitava una cifra di 5.100 euro dai tempi del secondo posto nell'Ezio Vanoni (anno 2012).

Vittoria senza repliche nel main event, la novices per quattro anni e oltre, vera e propria rivincita del Corona Ferrea (in pista i piazzati dal secondo all'ottavo posto). Primo successo in carriera in ostacoli, da allenatore, per l'ex fantino Davide Pacifici, figlio d'arte del grande Orlando (una delle migliori monte in ostacoli degli ultimi quarant'anni). Esperienze sui salti da gentleman prima e poi da fantino, Davide Pacifici, ormai patentato da sette anni, mai era riuscito a vincere in ostacoli e mai aveva dato dimostrazione di grande interesse attivo alla disciplina in veste di trainer. In sella in cross a partire dal 1994, terzo posto con Gaissler a Merano, vanta un promettente biennio da gentleman con trentasei monte e dieci vittorie, sufficienti a convincerlo al grande salto al professionismo nel 1997. Carriera da fantino in ostacoli durata meno di dieci anni, dal 1997 al 2005, con gli ultimi quattro anni di monte senza vittorie, ed estrinsecata in poco più di duecentocinquanta monte e venti vittorie, per un totale di trenta successi (compresi quelli da dilettante). Con Alberto Basini, della Scuderia Tevere (ma allevato dalla Super King), l'accostamento più vincente, quattro successi. Il terzo posto nel Berlingieri (Gr.2), con Resisto, il piazzamento più importante, ottenuto peraltro a fine carriera.

Noisemaker, quarto nel Corona Ferrea, è il cavallo che gli regala il primo successo da allenatore nella disciplina tanto amata in famiglia. Quinto cavallo del campo su undici al via, quota attorno al 9 a 1, l'ex Nuova Sbarra ha guidato il drappello all'inseguimento dei due scatenati front runner, ovvero la terza scelta in casa Favero, Lindaro, e l'oggetto sconosciuto figlio di Galileo ripresentato da Josef Vana sr, Trademark. Ritmo notevole quello imposto dai due battistrada, ma non infernale come potrebbe sembrare dallo schema di gara. Lo testimonierà il tempo di 3.39.30 contro il 3.42 del Corona Ferrea. Cinque-sei di margine di vantaggio per i battistrada su Noisemaker, a sua volta davanti di cinque al debuttante e appoggiato Pancho che guida il resto della compagnia col duo Von Teese e Kesprint relegati nelle posizioni di rincalzo dall'inizio alla fine. Lungo serpentone all'attacco della curva che immette nella diagonale breve. Posizioni inalterate all'avanguardia sotto l'azione costante di Trademark. Lindaro è in stretta marcatura, a quattro lunghezze Noisemaker, a tre Pancho francobollato dal Concarena L'Etacq e in grossa crisi il favorito Mishghar (secondo nel Corona) che assaggia la frusta, attardati tutti gli altri compreso il secondo Favero Marital che non cambia azione. 
All'inizio della diagonale breve ferma, in coda, Tywin. Noisemaker intanto completa l'operazione aggancio sulla terzultima siepe e supera i due battistrada. Prova a rispondergli Lindaro, più in difficoltà Trademark. Pancho, in quarta, è ancora attardato, ma prova a farsi sotto, perde metri L'Etacq inseguito da Mishghar. Noisemaker e Lindaro saltano appaiati la penultima siepe. L'allievo di Pacifici si butta all'esterno, contrariamente all'avversario che sceglie la corda. Si fa sotto Pancho di Gabriele Amato; Trademark sul passo, quindi gli altri. Noisemaker allunga di forza, ma ha un lieve scarto sull'ultima insidia, pericoloso per la stabilità in recezione, ma non tale da estrometterlo dalla corsa. Pancho intanto si libera di Lindaro prima ancora dell'ultimo elemento. Salta bene il portacolori di Amato, è invece stanco il Favero che per poco non cade. A cinque lunghezze di distacco Trademark deve organizzare la difesa da un monocorde Mishghar e da un durissimo Marital che si fa vedere più a largo in lenta risalita con un Pastuszka che deve lavorare non poco. Noisemaker allunga ulteriormente nel tratto piano conclusivo mettendo in risalto una maestosa falcata. Pancho è buon secondo, a sei lunghezze di distacco, su Lindaro. Ritardo abissale per gli altri, dati come "lontani", con Marital (8.000 sterline il suo acquisto) che piega lo stanco Trademark, quindi il tardivo volo finale della dormelliana Diva Silente (credo per il debutto assoluto in siepi del livornese Riccardo Santini) che stampa un deludentissimo e regredito Mishghar. Molto male anche L'Etacq, crollato alla distanza. 

Tornano alla vittoria in siepi, dopo otto anni (Nafka, 2008) i colori di Francesco Accogli, vecchia tradizione nella specialità (i colori sono quelli della Tevere, che ricordiamo a metà anni novanta con i vari Alberto Basini, Schumann, Dasha, nonché il fratello pieno di Don Artek e Sir Derek vale a dire Tigrotto, di cui possiedo scheda originale dell'epoca), con prima vittoria conquistata nel 2002 con Corifeo, agli ordini di Orlando Pacifici. Prodotto degli allevamenti de La Nuova Sbarra, ancora protagonista in siepi (risale in decima posizione grazie agli 858 euro vinti), la ricordiamo quarta lo scorso anno con tre vittorie ottenute nella speciale classifica dedicata agli allevatori (Moqorro, Misterium e Giant Hawk i vincitori scuola "Sbarra"). Da evidenziare la discendenza da Rail Link, padre di uno dei più promettenti quattro anni dello scorso anno sulle siepi (Grand Link). Non di secondaria importanza la madre, Timi, vincitrice delle OAKS (Gr.1) del 2000, seconda nel Regina Elena (Gr.2). Dunque buona linea generazionale, ma disattesa in piano dopo le prime quattro incoraggianti prove da due a tre anni. Vedremo cosa riuscirà a fare nell'ipotetico e preventivabile salto di categoria.
Interessante debutto di Pancho, cavallo che si è un po' perso dopo aver frequentato in gioventù discreti salotti (quarto nello Sbarigia, L; terzo nel Città di Grosseto, HP Principale). Sensibile miglioramento per Lindaro, cavallo dalla seconda linea generazionale pazzesca ma che fino a oggi è andato piano.
Decisa battuta d'arresto per Mishghar su cui Favero puntava non poco e che, visto in questo week-end milanese, sembra tutto fuorché un asso (idem il compagno Marital, assai svogliato e restio a entrare in corsa). Grossi limiti palesati anche da L'Etacq che sta andando molto più piano di quanto sperato dai proprietari. Interessante debutto, pur essendo sempre stata fuori corsa, per Diva Silente, ciucona in piano, e qua finita bene alla distanza (da tenere in considerazione in categoria vendere).

BABOSSO
(Foto Matteo Mancini).

Pessimi debutti italiani, in piano, degli ultimi acquisti Favero Scottish Command e Lulworth, rilevati in Inghilterra a febbraio per 5.000 e 3.000 sterline, finiti lontani in una maiden per tre anni.
Seconda vittoria in carriera invece, ottenuta con grosso canter, per l'ex Favero Il Re Tritone che si è aggiudicato una vendere a Siracusa, per i colori di Antonino Rubera, sulla distanza dei 1700 metri. In corsa, al rientro, anche Unisol (calato alla distanza dopo prova di testa), ex Incolinx presentato in siepi lo scorso anno da Satalia a Merano.

Alcune considerazioni per gli amanti delle speciali classifiche e dei dati. Gabriele Amato (quarantatreesimo nel 2015), grazie a Pancho, terzo cavallo schierato dopo Mentore e Don Viannei, risale in quarta posizione per livello di introiti incamerati nel 2016, settore ostacoli, segnalandosi quale la rivelazione di questo inizio 2016. Davanti al piccolo proprietario i colossi Favero (130.000 euro di vincite, in deciso calo rispetto all'anno scorso, provento di trentatré cavalli scesi in pista in quaranta corse), il bianco rosso a scacchi della Magog di Axel Ambruschitz (meno presente rispetto al 2015, con appena 37.000 euro di vincite) e la Jasna che ha utilizzato un sol cavallo in una sola corsa: Roches Cross
In risalita anche Josef Aichner, settimo (undicesimo nel 2015). Bene Rosanna Ralli, mai così in alto: dodicesima a pari merito con Patrizia Scollo.

Tra gli allenatori, come anticipato, desta curiosità scorgere in alto Dario Viti e Arnaldo Bianco, quinto e sesto (addirittura secondo e terzo in quella milanese) a livello di piazzamenti. Notevole, a livello di introti, terzo posto di Laura Marinoni che si candida per il ruolo di allenatrice rivelazione di questo primo inizio di stagione (attenzione perché le sono entrati ottimi elementi e potrebbe confermarsi anche a Merano). Ilenia Nero, che non ha ancora vinto, si conferma in quarta con 18.000 euro di vincite provento dei suoi allievi (mancano le new entry, a differenza della concorrenza). Le due sarebbero superate se si sommassero gli introiti ottenuti da Ilaria Saggiomo e Raffaele Romano, fin qui piuttosto deludenti (se si considera il numero di cavalli a disposizione) con appena due vittorie (firmate Saggiomo, peraltro) e che difatto lavorano in coppia. Ancora terzo, per piazzamenti, Giuseppe Satalia, anche lui con nuove frecce di un certo blasone ancora da vedere e dunque pronte per essere scoccate, ottavo però per vincite (dietro, nell'ordine, a Favero, Vana, Marinoni, Nero, Contu, Saggiomo e Bianco). 

Battaglia tra i fantini. Bartos, all'asciutto da diverse uscite, conduce ancora con dieci vittorie, quattro in più del rivale storico Josef Vana jr. Terzo, a sorpresa, Davide Columbu con cinque successi e il primo posto nella classifica di riunione di Milano, a precedere Pastuszka a quattro, Pollioni e Davide Satalia a tre. In risalita graduale John Paul Brennan. Si è rivisto, sabato, alla prima nel 2016, Dirk Fuhrmann.

Ai prossimi aggiornamenti...





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