giovedì 19 gennaio 2017

Responso seconda giornata, San Rossore, Pisa.


DRAMMI ED ESTREMI OUTSIDER A SPIAZZARE PUBBLICO  E ADDETTI.

Tristezza da una parte e euforia dall'altra a render ancor più distorto un Premio Lexou all'insegna della tragedia e dell'imprevedibilità. Caduta letale per il favorito Burgundy Ball, grave infortunio per il pupillo di casa Saggiomo Salar Fircroft. Paura anche per Azamourday e Jan Kratochvil: incolumi dopo spaventoso capitombolo. Ne approfittano gli estremi outsider Spirit in the Sky e Rio Apache per una trio da quasi 4.000 euro.

SPIRIT IN THE SKY
vince la prima corsa in carriera in Italia,
facendo sua una drammatica edizione del 
Premio Lexou.
(Foto Matteo Mancini).

A cura di Matteo Mancini.
Seconda giornata nel circus dell'ostacolismo italiano. Temperatura rigida, seppur allietata da un tiepido sole a render più gradevole il pomeriggio di San Rossore. Scarso il pubblico, tribune semivuote. Diciamo subito che è stata una giornata nefasta sia per la lettura delle corse fatta alla vigilia su queste pagine (pronostici totalmente sballati), sia per i drammi andati in scena nel Premio Lexou poi terminato con gli ultimi due del campo a contendersi la vittoria per un'accoppiata, quella a maggior quota, da 254 a 1 e una trio da 3.600 euro. Una curiosità nel pregara. Veniamo avvicinati da amici del blog che ci chiedono un cavallo da giocare piazzato: "Dammi un cavallo che si piazza sicuro..." Suggeriamo Burgundy Ball. "No, quello è favorito... ce ne vuole uno ad alta quota." Mostriamo allora Azamourday, particolarmente bella al tondino e passata sotto il training di Vana sr. Facciamo di più, la giochiamo piazzata anche noi, che di solito ci limitiamo a guardare e studiare le corse. Il nostro fan guarda la quota e, non particolarmente convinto, ci fa: "Ma non è a quota alta, dimmi un altro cavallo..." Ironia della sorte, alquanto beffarda, arriveranno i due a più alta quota previsti dal campo, con i nostri due "preferiti" caduti in modo spaventoso e Burgundy Ball rimasto riverso a terra sulla diagonale discendente dopo una caduta in cui si è probabilmente fratturato la base del collo. Scendiamo dalla tribuna e non assistiamo al resto della corsa. Due siepi dopo cade anche Azamourday, fin lì battistrada, con una caduta similare al compagno di allenamento, ma per fortuna senza conseguenze. Kratochvil effettua numerose capriole con gli zoccoli dei cavalli avversari che zampettano intorno. Ne uscirà senza alcuna conseguenza, grazie a una bella dose di fortuna. Poco dopo Ale Pollioni ferma la mascotte di scuderia Saggiomo-Romano Salar Fircroft. Il cavallo non riesce neppure a percorrere la dirittura di arrivo, neanche a mano con Pollioni sceso di sella. Zoppica vistosamente, forse un cedimento del tendine, non è ben chiaro comprendere da bordo pista. Di certo, si può escludere, penso, una frattura. Marannini, giustamente, chiede all'operatore di cercare il cavallo in pista. La telecamera lo pesca nella desolazione del verde, ormai sgombro dai partecipanti del Lexou rientrati al tondino. Ghiotti intanto, sceso di corsa dagli spalti per riprendere il ruolo di accompagnatore ufficiale, esulta, ben contento, per aver visto il suo Spirit in the Sky dimostrare in gara le qualità palesate in allenamento. "La mattina vola... l'altra volta ha avuto paura perché gli avevo legato la lingua... e manca poco si strozzava" ci pare di comprendere nel trambusto. La Nero, anche lei di ritorno dalla tribuna, recrimina per un'interpretazione di gara da parte di Columbu, su Achen, meno attendista rispetto a quanto richiesto. Intanto, sulla pista sono rimasti in due, anzi in tre. La sagoma baia di Burgundy Ball, immobile a terra sotto la tribuna, poco dopo la siepe, con intorno alcuni addetti alla pista che non possono far altro che constatarne la morte; il grigio tendente al bianco Salar Fircroft, avvicinato da altri operai con trattorino pronto a ricondurlo in zona tondino (dove verrà sceso e riconsegnato a Ilaria Saggiomo) e la femmina Azamourday, scossa, all'altezza della curva del fiume morto, ancora da acciuffare e intenta a vagare nella solitudine più profonda. Il resto, a questo punto, diviene marginale, secondario, quasi neppur degno di esser raccontato, ma le corse dei cavalli, più in particolare quelle in ostacoli, son anche questo. Giusto allora complimentarsi con Ghiotti che dimostra ancora una volta di saper vincere e di competere con proprietari di possibilità ben maggiori. Il suo Spirit in the Sky, pensiamo di poter dire acquistato per poche migliaia di euro, è risultato essere il netto trionfatore all'epilogo, con allungo che ha reso vano ogni tentativo di Rio Apache. Certo, le cadute dei due Vana lo hanno agevolato, ma si è pur messo dietro la coppia Favero, terzo e quarto, oggi sostituito da Arnaldo Bianco al training e da Lydia Olisova ai colori, e un Achen tornato sui livelli non esaltanti. Seconda vittoria in carriera allora per questo sette anni che era in astinenza da quasi quattro anni, quando vinse a Colonia all'età di tre anni. Rimasto fermo per oltre un anno, a causa di infortunio, è giunto poi in Italia dove Ghiotti lo ha dirottato in siepi. Incolore nelle due precedenti esibizioni, finito a notevole distacco, si è quest'oggi trasformato in un ufo bancato 30 a 1.

Un piccolo ricordo, doveroso per lo stile che ha sempre cercato di portar avanti ippicaostacoli, va a Burgundy Ball, mezzosangue acquistato in Francia nel 2015 da Montanari e poi girato alla scuderia Tanimar come suo primo e fin qui unico rappresentante. Genealogia alquanto scarna, nato in Francia nel giugno del 2011 dall'inedita selle francaise Lucine de Chadzeau, ma ottimo incrocio tra questa e lo stallone purosangue Network, un figlio di Monsun che si è disimpegnato in piano in Germania in categoria d'elite. Una scelta questa resa esaltante dalla presenza di uno zio, fratellastro di Lucine, figlio proprio di Network e vincitore in carriera di qualcosa come 1.700.000 euro in ostacoli. Sto parlando del castrone, classe 2005, Rubi Ball, colori Papot, vincitore e pluripiazzato in pattern race francesi e irlandesi (in una circostanza a Leopardstown in Gruppo 3), considerato uno dei migliori prodotti in assoluto dello stallone. Vincitore di nove corse di Gruppo tutte in steeple, tra Auteuil e Pau, così ripartite: tre Gruppi 1, un Gruppo 2 e cinque Gruppi 3. Numerosi i piazzamenti in neretto, tra cui un secondo posto nel Grande Steeple Chase di Parigi. Di ben altro tenore il nipote, presto svenduto all'estero per non aver fatto vedere niente di interessante in territorio transalpino. Mediocre in patria, dove non si è mai piazzato nelle sei corse disputate in ostacoli, difendendo i colori di Patrick Atkison per il training di Richard Chotard (che ricordiamo in sella a Sapphirus in un'edizione del Gran Premio Merano), si è ritagliato un degno spazio in siepi agli ordini di Vana sr, dopo esser transitato tra le fila di Ludvik Haris (caduto in Polonia, a Wroclaw). Secondo a fine 2015 al rientro a Grosseto, in categoria vendere, e subito facile vincitore lo scorso anno a Pisa, in categoria vendere (sua prima vittoria in carriera). Tra marzo e aprile dello scorso anno, a Milano, le sue performance più belle: secondo alle spalle di The Alamo ma davanti per una testa su Nelly Darrier in un discendente in siepi da oltre 5.500 euro al primo; ma soprattutto quarto nel Martesana a due lunghezze dal campionissimo Sol Invictus, beneficiando tuttavia di un vantaggio al peso di sette chili e mezzo. Pressoché assente in estate, era tornato in auge in autunno con un rientro, un po' deludente, a Milano da favorito del campo in un discendente da 4.250 euro, seguito da una vittoria a vendere a Grosseto (la sua seconda e ultima) soffrendo più di quanto sarebbe stato lecito attendersi e sempre da favorito al betting. Favorito netto anche quest'oggi a Pisa, ha trovato la sua fine centrando in pieno il secondo ostacolo della diagonale discendente e trovando morte immediata a seguito della scomposta caduta. Saluta così il pubblico, tra chi non trova meglio di sbuffare e di invocare la mala sorte per una scommessa non troppo felice e chi, come chi scrive queste parole, lascia la tribuna in segno di rispetto (quantomeno così ci è sembrato giusto fare). Il tutto proprio su quella terra in cui aveva trionfato per la sua prima volta. Se ne va a sei anni non ancora compiuti con questo rullino di marcia: 18 corse, da tre a sei anni, 2 vittorie a vendere in siepi in Italia, 6 piazzamenti di cui uno al debutto in piano (prova riservata a mezzosangue) in quel di Vichy sui 2.400. Ha corso nove volte in Francia (un solo piazzamento, quello del debutto), una in Polonia (caduto in uno steeple di Wroclaw) e il resto in Italia. Vince in carriera appena16.195 euro, non un campione ma meritevole di identico rispetto.

Lo staff di Vana sr verifica, dopo la caduta,
le condizioni di AZAMOURDAY.
Sullo sfondo, intanto, gli operai
stanno facendo scendere l'infortunato
SALAR FIRCROFT 
dal van di servizio.
(Foto di Matteo Mancini).

Alla luce di quanto sopra ci limitiamo, per le altre due prove, a una scussa cronaca. Vittoria a sorpresa nel Premio Silet, in steeple, di Recently Acquired, 15 a 1 piazzato. Il portacolori Favero, oggi in giubba Olisova, ha sbaragliato tutti i pronostici e ha sorpreso persino il suo allenatore che, scendendo dalla tribuna, afferma: "Non l'avrei giocato neanche io...". Ben montato da Mastain, il cinque anni (alla prima vittoria in ostacoli) ha francobollato il battistrada Hurricane Mix per tutto il corso della prova, attaccandolo in dirittura di arrivo dove, rispetto alle precedenti esibizioni, non ha dato segnali di cedimento. Difficoltà invece per il grigio di Nisoli caparbio nel non alzare bandiera bianca, una volta battuto dall'avversario, ma già in difficoltà a contenere il rivale sulla piegata finale. Tutto facile, fin troppo, per Recently Acquired che allungava sicuro nel tratto piano con margine di vantaggio a sufficienza per salvarsi dal tardivo finale, per vie interne, di Stellato (tiratissimo al tondino), finito favorito della prova dopo battaglia al betting con Mighty Mambo (deludentissimo) e Hurricane Mix. Parità al terzo posto con Romano capace di rintuzzare il ritorno, all'esterno, di un Billy Silver, ancora forse un po' grosso ma sulla via del recupero fisico. Mai in corsa Zikjpaki

Non ha tradito la genetica il dormelliano Andorff che, vincendo la maiden per quattro anni, ha confermato la qualità offerta dallo stallone Gladiatorus, quale riproduttore di ostacolisti precoci (tre figli tutti e tre vincitori, due dei quali al debutto in siepi e il terzo vincitore alla seconda uscita), oltre che quella della madre Albana, a sua volta, riproduttrice di cinque figli vincitori in ostacoli. Il baio ha rifinito con buon speed finale approfittando anche di un pessimo salto dell'autre que pur sang di casa Vana Deauveline, per poco non caduta dopo aver centrato in pieno la siepe conclusiva. Bene, terzo, il portacolori Stampfl Rajadamri, davanti di sei al compagno di allenamento HenshawDeludono le attese Chappy Bros, autore di prova avanguardistica ma non ancora in condizione come dimostra il vistoso calo patito ancor prima di attaccare la curva che immette in dirittura, e Cavalla Selvaggia, rimasta nelle retrovie e incapace di recuperare quando Pollioni le ha chiesto di cambiar passo. Fermato a traguardo lontano Epoch. Deciso passo indietro anche per Rosalegre, finita penultima a distacco. Persevera nel giungere ultima, dopo le similari esperienze in piano, Blu Gipsy.


Lo scomparso BURGUNDY BALL
al tondino, prima di prender parte
alla sua ultima corsa in carriera.
(Foto Matteo Mancini).

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