martedì 26 maggio 2015

Sintesi 21° Riunione in Ostacoli, Maia, Merano.


ERNESTO è IL SUPERSTITE NELL'INTENSITA' SOLARE SPRIGIONATA DA PAOLO FAVERO.

Commento a cura di Matteo Mancini.


IL SUPERSTITE.
(Foto dal sito ufficiale faverostacoli.it)

Dopo i posti d'onore nelle prime quattro prove ostacolistiche della riunione primaverile di Merano, Paolo Favero torna ad applicare la legge del più forte. Quattro successi su cinque prove, con il laureato di Maia Alpha Two costretto ad alzare bandiera bianca. Solo il "piccolo" polacco Ernesto è stato capace di rompere l'egemonia del trainer di Sinigo, ormai giunto a qualcosa come 42 vittorie su 69 corse per una percentuale di vittorie pari al 61%.

A calamitare l'attenzione della giornata è stato il Pr. Val di Non, corsa preparatoria per le classiche riservate agli steepler di cinque anni e oltre, con oltre 7.000 euro al primo. In pista il già citato Alpha Two, ma anche il leader degli steepler di quattro anni dello scorso anno, ovvero il Magog Il Superstite, e lo scudiero del vincitore del Grande Steeple Chase di Milano, cioè Alcydon Fan.
Gruppo molto raccolto dietro al leader Darakti fino all'attacco dell'ultimo passaggio del verticale, quando un sorprendente Falcon Wing, inconsistente a Bratislava alcune settimane fa ma convincente vincitore a reclamare a Treviso in categoria modesta, andava a forzare l'andatura tirandosi dietro i due grandi favoriti della competizione con Il Superstite davanti ad Alpha Two. Si rivelava invece incapace di intervenire Alcydon Fan sempre rimasto nelle retrovie. Finale a tre con Alpha Two a dare l'impressione di poter travolgere tutti dopo l'ultimo salto, affrontato nel consueto modo ovvero sullo steccato opposto, ma poi sprovvisto delle energie necessarie per rispondere ai due rivali col Magog Il Superstite in grado di controllare un arrembante Falcon Wing. Alpha Two terminava ben dietro ai due, a un distacco costituito da cinque lunghezze (non poche). Staccati gli altri con Alcydon Fan incapace di pervenire persino su Le Domaine. Crollato alla distanza Darakti, deludente per la terza volta consecutiva sebbene in posizione di vertice nell'affrontare la curva conclusiva. Ultimo a distacco il rientrante Top Secret. Spettatore passivo Mimir.
Dunque una vittoria convincente per Il Superstite con Axel Ambruschitz che accarezza il sogno di prendere parte al G.P. Merano a cui, credo di ricordare, non ha mai partecipato. Eccezionale Falcon Wing, soggetto decaduto in corse di minima, qua risorto tanto da strapazzare un Alpha Two al 60% della condizione.

Ancora scacchi bianchi e rossi protagonisti nella seconda prova, per importanza, della giornata. Solar Focus ha onorato come meglio non poteva i nuovi colori della scuderia Magog aggiudicandosi, con brivido, il Valle Aurina, premio per quattro anni sui 3500 metri del tracciato steeple, candidandosi erede proprio de Il Superstite vincitore lo scorso anno di questa prova. Josef Bartos, rientrato anche lui alla grande con tre affermazioni, si è fatto cogliere di sorpresa da Emmanuel Reinhardt il quale, in sella a Trafalgar Square, ha cercato di anticipare la compagnia andando in fuga dopo il salto del verticale. Solo il calo finale del nuovo portacolori del duo Kerschbaumer, unito allo spunto secco e prodigioso del favorito della corsa, hanno permesso a Paolo Favero di aggiudicarsi il premio. Comunque netta la vittoria di Solar Focus, subito trionfatore nella nuova specialità, ma onore a Trafalgar Square protagonista di prova maiuscola e giunto ad appena una lunghezza dal più quotato rivale. In progresso la dormelliana Nelly Darrier in grado di piegare nel finale il front-runner Astro Benigno anch'esso più convincente rispetto al rientro.Vicini anche gli altri due, in una corsa che si è rivelata più equilibrata delle previsioni. Interessante l'accoppiata in ordine da noi stessi centrata in pieno.

Assai meglio del solito i dilettanti nel cross country, complice la presenza di un lotto di gentleman e amazzoni più qualificati rispetto ai canoni standard. Debutto stagionale nella disciplina per Claudia Wendel, mattatrice della giornata con due affermazioni in piano con Gusty Gale e Troppo Forte, imitata dall'irlandese William Thomas Shanahan, addirittura al debutto in Italia. Completavano il campo, tra gli altri, Luca Bonacina, Pavel Peprna e Riccardo Belluco tutti alla quarta corsa dell'anno nella categoria. E' ancora il Bel nazionale ad alzare il frustino al cielo, per quella che è la sua terza affermazione in cinque prove riservate ai cavalieri. In sella al favorito Well Dressed, Belluco ha seguito fin dal via il battistrada Regain Madrik, rientrato assai bene dallo scorso anno, ingaggiando poi duello finale con uno stoico Doux Amer, autore di prova maiuscola e in grado di impensierire fin sul palo il fucsia, prendendone la scia ma non riuscendo ad acciuffarlo.Appena una lunghezza il distacco finale tra i due. A dieci lunghezze chiudeva, ancora terzo, Regain Madrik davanti agli altri due allievi di Paolo Favero, piuttosto deludenti: Uvea in quarta, con schema di gara per lei insolito (attendista), e Monjoliano in quinta. Caduta sull'ultima New Girl ben montata da Lancini e in lotta per il quinto posto, Green Danehill invece disarcionava Luca Carminati al passaggio del laghetto quando seguiva nelle retrovie (caduta goffa). Lontana Tweety Kash.

Paolo Favero calava il poker nell'ultima corsa del convegno, Pr. Sporthotel Bad Moos, mettendo a segno una bella doppietta, la diciasettesima della stagione. Vittoria senza repliche per un ottimo Kandhamal emerso alla distanza senza sforzi dopo sfuriata iniziale di Cortefranca. Il sauro, allevato da Rosati Colarieti (secondo successo per i prodotti di questo allevamento), ha passeggiato nell'epilogo della riunione rivelando qualità su cui in pochi avrebbero scommesso (il sottoscritto fa parte di questi, come scritto in alcuni forum in tempi non sospetti). Il compagno di colori Misterium, apparso più inquadrato e ordinato rispetto al solito, completava il successo di casa Sinigo chiudendo al secondo posto. Bene Cortefranca ancora terza sul passo, mentre deludeva in modo clamoroso Rivi Freddi, mai in corsa. Da rivedere invece Ho Yam Lay, caduta (di nuovo) sulla siepe che immette in dirittura quando dava la sensazione di potersi giocare una piazza d'onore.

Scommettitori serviti invece nella prova che avevamo indicato quale la più interessante per chi intendeva fare gioco ovvero la vendere sui 3.000 metri in siepi per quattro anni e oltre. Due ritiri di sicuri protagonisti oltre la debacle clamorosa del duo Favero, sulla carta favorito netto, portavano all'emergere delle sospirate sorprese attese per chi sogna quote più o meno alle stelle. Prima vittoria stagionale del giovane Nicolò Simondi e del suo polacco Ernesto, un'affermazione capace di cogliere di sopresa l'intero entourage del soggetto col duo Simondi-Vana Jr che paventava la possibilità di presentare il soggetto nell'immediato futuro in cross country. Non andrà in questo modo, vista l'inversione di forma rispetto all'ultima uscita di Milano e il ritorno sui livelli di Treviso. Il sauro ha allungato bene dopo l'ultima siepe andando a riprendere la fuggitiva Andrea Doria, anch'essa autrice di prova sorprendente (dopo due prove di rientro), per stamparla a pochi metri dal palo. Tardiva rimonta invece per la nostra seconda scelta Halban de Juilley, rimasto per troppo tempo nelle posizioni di rincalzo e mosso all'attacco da Emmanuel Reinhardt poco prima dell'imbocco della curva finale. Troppo tardi... Il castrone di Laura Denicolò è venuto su bene, ma è poi calato non riuscendo a piegare il ceko Pepperous montato molto bene dal debuttante in Italia Adam Cmiel. Eccellente in quinta, vista la lontananza dalle piste da oltre quattro anni, l'estremissimo outsider Star de Cochet, sempre nelle posizioni di testa e in condizione di regalare il primo vero piazzamento al marcatore nella stagione ostacolistica (dopo il quarto su quattro nella XXX Corsa Siepi di Pisa) ad Andrea Manuele. Deludenti oltre il limite gli altri, tra cui Achen ma soprattutto Principe del Mare e Racconigi, questi ultimi due mai in corsa (sorprende considerare che Racconigi, appena una settimana fa, era giunto a un testa da Sol Invictus). Calati alla distanza invece la debuttante Relativa e il modesto Apres Moi. 

Nelle piane, oltre ai successi di Claudia Wendel, si segnalano la vittoria di Question Mark su Frantic Storm, in una vendere sui 2.400 metri, con i due scappati fin dal via al resto della compagnia di cui faceva parte anche l'ex siepista After The Goldrush (pessimo per l'ennesima volta). Bel quarto posto poi, primo piazzamento in carriera, per il quattro anni Zaganelli con Raffaele Orlando alla prima monta dell'anno (in precedenza in sella al pessimo Briansk, anch'esso, come After, proveniente dalle siepi) in un handicap di minima sui 1600 metri. L'ex dormelliano, sempre ultimo a grande distacco nelle due prove pisane, ha seguito il compagno di allenamento Alfono, andato davanti a tirare il gruppo, e sul passo si è mantenuto nelle posizioni di testa finendo alle spalle di Troppo Forte, autore di un assolo, Dock Red e Puntero Triste.

In pista domenica con due prove in siepi per debuttanti e altre due per "smaliziati".

I cinque top della riunione: da considerare comparando qualità e situazioni singole.

1. CLAUDIA WENDEL: Giornata da incornciare per l'amazzone che, in giacca rossa, torna a misurarsi, a quasi un anno di distanza, in cross-country chiudendo in onorevole terza posizione dopo gara di testa. Due primi posti in piano in altrettante corse. Perfetta.
2. DOUX AMER: Prova notevole del grigio nell'esibizione cross-country. Il portacolori della signora Ralli, montato dal fido Luca Bonacina, è andato vicinissimo a battere il favorito della prova Well Dressed, i due separati da appena una lunghezza. Possibile vincente alla prossima.
3. ERNESTO e ANDREA DORIA: Sorprese della giornata in grado di rompere l'egemonia di Paolo Favero e regalare quote interessanti agli scommettitori.
4. STAR DU COCHET: Quinto posto che vale quanto una vittoria per questa mezzosangue di nove anni, assente dalle piste da circa quattro anni e con tre sole corse all'attivo in Francia, peraltro sempre lontana dal marcatore. Andrea Manuele l'ha sempre mantenuta nelle prime posizioni e alla fine, in una corsa dove al palo sono giunti in nove si è messa alle spalle quattro rivali tra i quali Achen e i due Favero Principe del Mare e Racconigi. Ottima, soli 340 euro per Di Gesaro che torna così in pista dopo i successi di qualche anno fa di Neroloto e Indovino.
5. ZAGANELLI: Quarto in piano in handicap di minima, per quello che è un piazzamento dal sapore particolare. Primo assoluto in carriera alla veneranda età di quattro anni, debutto tardivo probabilmente per grave infortunio patito in giovane età. Fino a ieri vantava due sole corse in carriera, entrambe chiuse in ultima posizione a Pisa e ben lontano dal penultimo. Il quarto posto ottenuto nel Pr. Lago di Resia regala così a questo prodotto scuola Dormello Olgiata la soddisfazione di essersi guadagnato un pugno di euro, riscattando le brutte prove di Pisa. In sella Raffaele Orlando al debutto stagionale.

I Cinque Flop della riunione:

1. RACCONIGI e PRINCIPE DEL MARE: A dir poco pessimi e in categoria di minima, finiti dietro a una mezzosangue che rientrava da quattro anni e mai in corsa. Racconigi, addirittura, a una testa di distacco da Sol Invictus appena otto giorni fa, incapace di seguire già sulla dirittura opposta a quella di arrivo. Per Principe del Mare è l'ennesima delusione con prospettiva, forse da adottare, dei cross-country dove reciterebbe ruolo da protagonista.
2. AFTER THE GOLDRUSH: Non che ci si aspettasse fuoco e fiamme, ma questo portacolori della scuderia Magog non sta tenendo onore alla giubba di un Axel Ambruschitz in stato di grazia. Proposto a vendere in gentleman e amazzoni dopo pessime prove in siepi, After the Goldrush, così come fatto in ostacoli, ha ceduto alla distanza finendo nelle ultime posizioni la corsa, addirittura dietro a Briansk (soggetto assai pessimo in ostacoli). Se va avanti così spira aria di Cassate e Cannoli.
3. RIVI FREDDI: Ottima vincitrice a Treviso attesa alla riconferma in una prova per tre anni sprovvista di soggetti particolarmente qualitativi, non entra mai in corsa e termina penultima. Delusione cocente.
4. ALPHA TWO: E' vero rientrava ed è anche vero che prima dell'ultima siepe era lì a giocarsela, ma per un duplice vincitore del G.P.Merano finire dietro a Falcon Wing (con tutto rispetto per quest'ultimo) è uno smacco. Saprà farsi perdonare con gli interessi. Atteso a grandi miglioramenti.
5. DARAKTI: Pessimo stato di forma per un soggetto che l'anno scorso sapeva regalare soddisfazioni. Favero lo ha proposto di nuovo senza paraocchi, ma il crollo finale ha emulato quelli già messi in scena nelle ultime uscite milanesi. Un periodo di riposo, forse, non gli farebbe male.


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