giovedì 26 marzo 2015

PRESENTAZIONE UNDICESIMA e DODICESIMA GIORNATE DI CORSE IN OSTACOLI + Bonus Track, Sant'Artemio, San Siro e San Rossore, Treviso, Milano e Pisa.


I TRE MOSCHETTIERI PRENDONO LE MOSSE DALLA FOLLINA: Fa - Ve - Ro SI DIVIDE IN TRE, ANZI NO... SI MOLTIPLICA PER TRE, FORNENDO COME PRODOTTO IL NUMERO 9!

A cura di Matteo Mancini.

Giornata all'insegna della globalizzazione ippica quella del prossimo fine settimana, quanto meno per gli appassionati dell'ostacolismo. Il faro da seguire è sempre lui, Paolo Favero, il leader assoluto della classifica degli allenatori, sezione ostacoli, con 23 vittorie in 29 uscite. Favero dovrà sdoppiarsi tra Treviso e Milano, ma soprattutto avrà bisogno di un sosia per poter essere presente anche a Pisa dove, sembra, prenderà parte alla sua prima classica in piano, una soddisfazione non di poco conto per uno che ha quasi sempre corso in ostacoli, in una corsa nel cui albo d'oro dominano ancora i colori della leggendaria Razza Dormello Oligiata. Stiamo parlando della classica per eccellenza della Pisa Ippica: Il Pr. Pisa (Listed Race). Il maestro Federico Tesio, dall'alto della sua severità e della sua passione per il mondo degli ostacoli, scruterà tra le nubi, ottenendo un permesso speciale da santi e arcangeli, per vedere chi sarà il degno erede di Salford Secret. Ma procediamo con ordine, partendo proprio dal terzo componente del famoso trio che ha tenuto banco durante le presentazioni del Sant'Artemio.

MASTER REPLY
(Foto Matteo Mancini).

Nel 1953 dopo il poker messo in atto dalla Razza del Soldo, rivale storica di Federico Tesio, sul Prato degli Escoli di Pisa emerse dalle retrovie un nuovo elemento che avrebbe presto spianato la strada proprio alla Dormello Olgiata. Furono appena tre i partenti di quella edizione, il 63° Pr.Pisa, ed è proprio il tre la matrice su cui si innesta questa giornata di corse. Sospinto da Gabbrielli, dalle retrovie, emerse un cavallo capace di sbaragliare la concorrenza piazzando un allungo degno del film Hidalgo - Oceano di Fuoco, quel cavallo era Master e tenne fede al proprio nome mostrando i gradi del più forte. L'allungo fu poderoso, la falcata tale da dare l'impressione che gli zoccoli volassero sul manto erboso. Travolse gli avversari alla stregua di un bulldozer, costringendo Austro e il campione uscente Silvio Parravani (colui che sarà quasi sul punto di battere Ribot, su terreno molto pesante) in sella a Valseur a una resa incondizionata. L'urlo di Idalgo sul palo fu simile a un wooouuuw di westeriana memoria, solo che Gabbrielli se lo tenne per se senza fare gesti o esultanze teatrali. Due anni dopo un altro cavallo avrebbe persino scomodato il vignettista Punch che parlò, in tono quasi profetico, di ciclone su Pisa, quel cavallo fu il pazzo e indomabile Ribot, a cui nove anni dopo, nel '64, succederà Tifone, capace di aver ragione proprio di Enrico Camici (unico interprete del più favoloso crack di Dormello); una degna conclusione per un trittico di tempestosi, punte di diamante di un'epoca ormai lontana, dove i tornado tornavano sempre nelle scuderie di Barbaricina.

A proposito di tridente e di Pisa, ecco che dopo Steep Reef e Loving Wild non può che arrivare Master Reply, il più qualitativo del trio verde-rosa. Lo vedete sopra con in sella K. Werner in una sua uscita in quel di Pisa, nel 1992, quando ormai era solito finire agli ultimi posti. Figlio di Master Willie, di importazione canadese, fu acquistato dal grande Fidio (uno che deve il proprio nome a uno dei primi prodotti più qualitativi di casa Dormello, cioè Fidia) dalle scuderie Botti. Martedì prossimo ricorrerà il 27° anniversario del suo debutto, avvenuto, dato il tema della giornata, a 3 anni, proprio a Milano, con i colori Siba e Dettori in sella. Sarà proprio Gianfranco Dettori, definito "Il Mostro" nell'emisfero Australe (giusta accoppiata per fare il verso alla famosa edizione del Pr.Pisa del '53) per esser riuscito a battere gli oceanici a casa loro, a conquistare in sella al "Maestro" la prima vittoria nel Pr. Mazzolino, a Milano, nel novembre del 1988. Dettori farà il bis anche a Roma nel Premio Fante, nomedel cavallo sicuro riferito da Gigi Proietti a tale Gori in uno speciale sky dedicato al film Febbre da Cavallo. Peraltro, tale Fante, è altresì il padre del vincitore del Pr.Pisa del 1961, un elemento quest'ultimo capace di rompere la sequenza di cinque vittorie consecutive della Razza Dormello Olgiata aperta da Ribot (il nome del cavallo in quesitone era Origano, uno capace di dare un certo sapore a certe prove di gruppo). Ma torniamo al Reply. In tutto saranno quattro le vittorie del sauro, con due successi anche per i colori del buon Gabbrielli, in categorie minori ma sempre in ottime piazze: Milano, con Max Tellini, e a Pisa... indovinate un po' con chi? Parravani, il diretto discendente del fantino campione uscente (arrivava da un poker) dalla classica pisana battuto proprio da Gabbrielli (Idalgo) su Master. Quella fu l'ultima vittoria di Master Reply, messa a segno il giorno dopo di San Valentino del 1991, in un Premio assai caro agli appassionati del Pr.Pisa: il Pr. Stone (cavallo vincitore dell'edizione del Pr. Pisa nel 1978).

MASTER, CICLONE e TIFONE: TRITTICO DELUXE .
Locandina del film Hidalgo - Oceano di Fuooc.

C'è un allenatore che avrà l'onore di interpretare il ruolo del moschettiere della riunione ostacolistica del week-end che ci apprestiamo a vivere. Quasi scontato scriverne il nome, si tratta di Paolo Favero. Il trainer di Sinigo è chiamato al ruolo di moschettiere multidimensionale, presente in tre ippodromi diversi, in discipline distinte, e addirittura al debutto in una classica in piano... una combinazione magica che gira e rigira, come in una bizzarra rotatoria, porta a nove il numero delle corse che andremo ad analizzare, ovvero tre alla potenza di due. In ognuna di queste esibizioni figureranno plotoni di giacche fucsia pronti a dare battaglia, con Favero chiamato a emulare il vezzo di Wiston Churchill che si dilettava nel far girare un suo sosia per l'Europa durante i tempi del secondo conflitto mondiale, forse anche per questo il Paolo di Sinigo fa rientrare a Treviso Wiston, e il nome della città (Tre-Viso) è di per sé eloquente... Che ci sia un terzo Favero...?

Si parte sabato alle 15.05, a Treviso, con la seconda prova in steeple-chase della stagione dedicata ai cavalli di quattro anni. Cinque al via, ma scontro a due: il fucsia contro il nero, perfetta associazione cromatica in casa Favero, in grado di fondersi in una sola giubba per accorpamento del nero cosi da dar vita ai vecchi colori dell'allenatore di Sinigo rispecchiati peraltro dalla speculare Schileo, anch'essa rappresentata in pista, probabilmente per esigenze di totalizzatore (debutta in tale veste Imperioso). Dunque duello a due tra il dominatore incontrastato della classifica degli ultimi anni e la leggenda Dormello Olgiata, che fa il suo debutto stagionale sugli ostacoli, per il training di Ilenia Nero (bella soddisfazione per lei che può dare gli ordini a un fantino con la giubba più importante di Italia, quanto meno per pregio storico, anche se un po' decaduta). Per la meranese si profila una corsa assai dura, perché Favero le schiera contro tre tra i migliori allievi di scuderia. Ci sono i vincitori "classici" di Pisa Kisanji e High Master, ma c'è anche il rientrante Imperioso, forse il miglior tre anni italiano della scorsa stagione. Ai tre si aggiunge la femmina Napoli Molticolori che non vince dall'aprile dello scorso anno, proprio a Treviso, Pr. Piazza dei Signori (dove ero stato invitato sabato scorso) e che è di livello assai inferiore rispetto al trio. Per Ilenia Nero e Nelly Darrier si fa davvero proibitiva, sebbene l'allenatrice sia riuscita a ingaggiare Vana Jr. La dormelliana, infatti, cercherà di artigliare un quarto posto su Napoli Molticolori e non sarà neppur facile, avendo in passato perso lo scontro diretto e subendo una lieve penalizzazione al peso nel rapporto con la stessa. Ragion per cui andiamo per Imperioso vincente, in accoppiata con High Master. Kisanji  per la terza. Il figlio di Mastercraftsman vanta un peso strafavorevole (High Master gli concede addirittura cinque chili) e poco vale se gli viene destinata la monta di Sylvain Mastain, a mio avviso ha maggiore qualità rispetto al duo ammirato a Pisa. Bartos va sull'altro Master.

Pronostico Mancho: Imperioso, High Master.

IMPERIOSO nel VI Gran Criterium d'Autunno (GR. 1)
Sabato debutterà con la giubba dell'Avv. Alessandra Schileo.
(Foto Matteo Mancini).

La seconda prova della giornata è ancora sui 3.500 metri del circuito steeple-chase, questa volta per cinque anni e oltre. Il livello cala vertiginosamente, tanto da avere un campo partenti che, a una prima analisi, potrebbe sembrare un cross-country. Sei al via col solito trio fucsia a spadroneggiare, ma con un rivale assai più pericoloso del Nero precedente. Paolo Favero schiera ancora una volta Well Dressed, alla terza uscita nelle ultime tre giornate. Il sauro è andato molto bene in cross, se non paga gli scorsi impegni, ha serie chance di piazzamento anche qua, visti i rivali. Ottiene la monta di mister 50% Jozef Bartos e riceve chili pressoché da tutti. Attenzione però a Inoogoo che è rientrato due settimane fa senza farsi vedere e che potrebbe avere una buona quota in accoppiata. Lo scorso anno, di questi tempi, era in condizione di vincere in Inghilterra a buoni livelli, visto il campo partenti potrebbe costituire la seria e concreta sorpresa con un Cherchi in sella che determinerà una certa quota da piazzato. Il soggetto però da battere, sotto il profilo della qualità, è Falcon Wing con cui Ribarskzi fa il suo debutto stagionale in Italia. Arriva dall'est Europa (è solito correre in Ungheria, Rep.Ceka e Slovacchia), ma vanta già due piazzamenti lo scorso anno a Treviso, tra cui il terzo posto nel VI Steeple-Chase di Treviso (L). E' lui il cavallo che potrebbe far saltare l'ennesima doppietta di Favero anche se la sconfitta patita a Budapest da L'Ame du Desert lascia assai interdetti, sebbene su quest'ultimo ci fosse un tale Nagy omonimo di un fantino vincitore del Pr.Pisa nel 1922, su Sigfrido (35° Edizione). Livello piuttosto modesto per gli altri tre, tra cui Missed Approach, pessimo sabato scorso in cross, da preferire al rientrante Ernesto, che segna il debutto stagionale in ostacoli del giovane Simondi (i due mi fanno venire in mente un certo Ernest protagonista di un "rush finale" a quattro, come ebbe modo di dire lo speaker delle Capannelle, con un certo Master), e a Liebe Boy che torna a saltare dopo la parentesi piana con Ilaria Saggiomo che ha definitivamente lasciato il training a Raf Romano.

Pronostico Mancho: Well Dressed, Falcon Wing, Inoogoo.


Si salta la terza corsa, dove comunque figura il fucsia Lord of the Nile che vede così rimandato il suo appuntamento con le siepi (era iscritto anche nella riunione milanese) e che scenderà in pista con ambizioni di piazzamento sui 2350 metri del Pr.Marlow (Belluco in sella), da inserire nella rosa piazzati. 


Si chiude con Treviso, data la tanta carne al fuoco, con la quarta corsa: Pr. Refrontolo, 3.000 metri in siepi, per cavalli di cinque anni e oltre. Per gli scommettitori è la corsa più interessante del trio ostacolistico della riunione veneta. Reclamare con otto la via, non di particolare livello. Si rivede Silent Footsteps che passa da Francesco Contu a Raf Romano, sempre per i colori della Lady Z. Si tratta di un cavallino che a Grosseto, in queste categorie, ha fatto vedere qualcosa di buono. Bello il suo secondo posto, dopo corsa a due con Barbabo, a Grosseto, alla sua ultima uscita, davanti di otto lunghezze a Taquari, facile vincitore sabato scorso. Spesso iscritto fin dalla prima riunione di Pisa, rientra avendo saltato tutti gli impegni di inizio anno. Se sta bene, potrebbe regalare a Raf Romano la prima vittoria stagionale, ma attenzione al più rodato Depeche Code, da preferire perché offre maggiore garanzie di affidabilità. Non ha corso bene l'ultima volta, ma il peso favorevole e una corsa in più dovrebbero averlo portato avanti. Lo preferisco al solito duo Nicketommaso e Arcachon, entrambi deludenti sabato scorso dopo una serie di prove in crescendo. Quest'ultimo abbandona i paraocchi e concede sempre chili al compagno. Favero sembra poco convinto da entrambi e sposta Jozef Bartos sul rientrante Wiston, mai in pista nel 2014. Il portacolori D'Altemps non convince del tutto sebbene vanti un passato più che discreto: vincitore della Corsa Siepi dei 4 anni di Pisa nel 2013 (L), piazzato nel Criterium di Primavera (Gr. 2) sempre nel 2013. La qualità, per la categoria, ci sarebbe, ma un anno d'assenza è pur sempre un anno. Si potrebbe subire.

Suscita curiosità Fastahid di Barbara Bodel, proprietaria che seguo sempre con grande attenzione per la passione esaltata da una lunga sequela di insuccessi in pista (parlo del reparto ostacolistico). Titolare di colori dal 2004 (giubba arancione con croce di malta e berretto nero), la Bodel ha ottenuto i primi successi nel 2005 col trio Goldasko, Chebas e Stillus, allievi del veterano Trappolini.  Passata poi a Stella Giordano (prima corsa ufficiale per lei nel febbraio del 2009, con debutto in ostacoli avvenuto il 7.6.09 con Helmut e poco meno di un pugno di vittorie in questa specialità) è entrata in crisi di successi a partire dal 2009. L'ultima vittoria in ostacoli nell'aprile del 2010 con Arat. La Bodel ha di recente riassaporato il gusto del primo posto proprio con Fastahid, in piano, a Varese. Tenta così di rispolverare i vecchi ricordi e soprattutto interrompere un'astinenza che dura da quasi cinque anni, nonostante i vari soggetti mandati a saltare. Per l'occasione la Giordano è riuscita ad avere la monta di Vana Jr e si presenta così con le credenziali da possibile sorpresa.

Debutta in Italia e in siepi, a 10 anni, Ypsilon King che ha sempre corso in Ungheria, a Budapest. Non si piazza  dal 2012. A presentarlo è Ribarszki. Estremo outsider, così come Miosole, compagno di colori di Fastahid, su cui il gentleman Palombo prende confidenza con le siepi in vista dei cross.

Pronostico Mancho: Depeche Code, Silent Footsteps, Nicketommaso.

Sorpresa da tenere in considerazione se ha quota: Fastahid.

Si segnala in conclusione di riunione, alla sesta corsa, la seconda prova in piano di Size, sui 1.650 metri del Pr. Varago.

Nota di curiosità si segnalano tre cavalli tutti figli di Hawk Wing, "Ala di Falco", che diviene peranto lo stallone più rappresentato di questa prima parte di stagione, almeno sotto il profilo dei cavalli scesi in pista in ostacoli, con quattro elementi (il quarto è Giant Hawk). La Razza Dormello Olgiata aka C.I.T.A.I. diviene invece sempre più l'allevamento maggiormente rappresentato portando a cinque il numero dei cavalli schierati, tutti peraltro agli ordini di Ilenia Nero.

I colori della RAZZA DORMELLO OLGIATA
tornano a saltare in occasione della classica del PR.PISA
dove detengono il recordo di 25 vittorie su 124 edizioni, con i record di nove vittorie
in dieci anni ottenuto dal 1909 (primo successo con ANGELICA KAUFFMAN) al 1919 con CANOVA, quasi bissato
dal 1955 (RIBOT) al 1961 (DELVIN) con sei vittorie consecutive in sette edizioni.
Nella foto FOR ME ONLY
(Foto Matteo Mancini).

DODICESIMA GIORNATA DI CORSE IN OSTACOLI - MILANO

Domenica inizia ufficialmente la riunione ostacolistica dell'ippodromo di San Siro di Milano. Si tratta del tracciato più selettivo, dopo Merano, delle cinque piste che, allo stato attuale, costituiscono il circus dell'ostacolismo italiano. Non è un ippodromo a cui sono particolarmente affezionato, poiché da piccolo (fine anni '80, primi '90) non venivano trasmesse le corse in video ma la società che gestiva l'impianto si limitava a fornire l'autorizzazione per la diffusione per via telefonica delle cronache delle corse. Ho visto la prima corsa in siepi di Milano molto tardi, ricordo che in pista c'era una cavalla dei Botti, di nome Flash Native, mentre ho visto le prime piane grazie alle videocassette che venivano predisposte direttamente dalla regia della pista e poi vendute a prezzo salato ad acquirenti privati. Una di queste vhs è ancora nella mia videoteca e immortala una lotta serrata tra due cavalli di Pisa, uno era Il Tempesta, capaci quel giorno di mettere dietro un ottimo allievo de Il Cavallino Nero, Speed Rahy, e un cavallo che poi avrebbe avuto un grande successo in siepi: Kalughin. Avremo modo di tornarci sopra. Il primo ricordo ostacolistico legato alla pista però verte su un duello, di svariati anni fa (maggio 1994) in steeple-chase, contro ogni previsione tra il fuoriclasse Miocamen (vincitore di due G.P.Merano) e un sorprendente Master per i colori di Nerino Capon, ex Simonazzi, figlio di Corvaro e di una cavalla che pare fare il verso alla moglie del famoso Allenatore nel Pallone (Maracanà). Un cavallo con un nome da replica, non tanto per il riferimento al Gabbrielli, ma a un altro Master, nato nel 1989 da un cavallo dal nome dormelliano (visto che si tratta di un artista, per l'esattezza uno scrittore) Vargas Llosa, ma allevato dalla Pian del Lago e di proprietà di Salvatore Panico, per un totale quindi di tre Master; come vi avevo anticipato, il tre, è la matrice della giornata... Roba da urlo, come suggerisce il signor Salvatore, roba che nemmeno Il Replicante, forse anche per questo in sella all'ultima apparizione di quest'ultimo Master c'era una certa stuntman capace di vincere in tutte le categorie (ostacoli ed concorsi ippici compresi, nonché cinema): Jacqueline Freda... Replicare può far bene, ma con una certa moderazione anche perché i master costano e ripeterli potrebbe comportare sonori esborsi...

Torniamo ora al presente per dire che delle cinque corse in ostacoli previste nella riunione ne sono rimaste solo quattro. E' di fatti stato abortito il cross-country (Pr. Antonio Spinelli), poiché in questa disciplina può succedere di tutto, anche che non si corra. Paolo Favero, del resto, aveva già tolto di scena due dei migliori soggetti presenti tra gli iscritti (Well Dressed e Missed Approach) dichiarandoli partenti a Treviso e così, per motivi ignoti e alquanto bizzarri, la corsa è saltata o, meglio ancora, è rimasta nelle gabbie. A dispetto di ciò però si segnalano quattro corse di interesse crescente con una corsa "pazzesca", in senso positivo, con addirittura quindici dichiarati partenti! Prendiamo però il toro per le corna e partiamo dalla prima.

Pr. Memorial Marco Rocca, steeple-chase sui 3.600 metri per cavalli adulti. Si tratta di una maiden o vendere che non ha riscosso grande successo, sia dal punto di vista numerico che da quello qualitativo. Sei al via, con molti soggetti provenienti dai cross, la metà dei quali al debutto stagionale sui salti. Si rivede in pista Eros Ostanel, assente da due giornate ostacolistiche, mentre debuttano nella stagione il fantino di origine orientale Cevin Chan e la storica proprietaria Elia Tanghetti non ancora apparsa sugli ostacoli e che noi ricordiamo dai tempi dei vari Hoboj, Everton e del purosangue arabo Falco. A proposito di Falco, tra i sei rientra King Hawk, figlio di "Ala di Falco" Hawk Wing che ritocca così il record già messo a segno con i dichiarati partenti di Treviso, con quattro cavalli in pista e cinque in tutta la stagione.
Paolo Favero schiera tre allievi, due dei quali in rapporto di scuderia per i colori fucsia. Favore del pronostico per il regolare, di questi tempi, Kamikaze de Teille che beneficia altresì della monta del leader dei fantini ostacolisti Jozef Bartos. Il figlio di Agnes Kamikaze ha la concreta possibilità di centrare una vittoria che gli manca da un anno e mezzo (Pr. Spegasso nel 2013). Gli avversari, di fatti, sono di poco conto. Il più pericoloso potrebbe essere King Hawk, rientrato in piano a Pisa con un terzo posto a vendere. Cavallo vincitore di classiche in giovinezza (Criterium d'Inverno, Gr.2, e 2° Criterium di Primavera, Gr.2, entrambe nel 2012), ha subito un infortunio che lo ho lasciato al prato per tutto il 2013. Lo scorso anno ha corso solo tre volte, dopo un rientro in piano in categoria gentleman, dimostrandosi subito competitivo. Ha le qualità per ben figurare e la monta di Chan che torna in Italia dopo la parentesi dello scorso anno. Sulla linea del portacolori di Eros Ostanel è Merguib, soggetto alquanto discontinuo che rientra da dicembre e che avrebbe anche i numeri per poter vincere, ma che nella riunione autunnale è apparso in regresso. Ha la seconda monta di casa Favero (Dominik Pastuszka) e tutte le carte in regola per aver la meglio su King Hawk, ma l'istinto mi dice di anteporre il giallo-rosso.

Ruolo più difficile per gli altri tre, a nostro avviso di livello inferiore seppur non di molto. Katchaba, forse il preferibile del trio, ha corso malissimo in cross country a Treviso (finendo "lontano" da Well Dressed che certo non è un campione) e ha fatto peggio  a Pisa. Necessiterebbe di un terreno molto pesante per poter sperare in un piazzamento, poiché in tal caso il suo rendimento migliorerebbe in modo esponenziale. In caso di terreno buono è, a mio avviso, tagliato fuori dalla vittoria.
Lievemente meno convincente Uni Light che sembra aver smarrito lo smalto dei tempi migliori e che comunque pare chiuso da Merguib. Proibitiva per Mamacita Tango che non corre con regolarità dal 2008, roba da Jurassic Park e infatti suo padre è il doyleniano Lost World (tanto per fare citazioni letterarie)! Estremissima outsider.

Pronostico Mancho: Kamikaze de Teille, King Hawk.

KING HAWK
(Foto estrapolata da Internet).

Alla seconda corsa momento intervallo in piano dove, avendo parlato di moschettieri, non poteva mancare Moschettiere, grigio della scuderia Concarena un tempo affezionata agli ostacoli. Non si tratta di un suggerimento destinato agli scommettitori, ma di una piccolo appunto, dai tratti decisamente curiosi, giusto per render più colorato e pertinente l'articolo in ogni sua componente, proprio come a noi piace fare. Coordinazione e coesione testuale in ogni sua parte con un occhio alle siepi, poiché non vogliamo certo cadere...

Torniamo allora sui terreni di nostra competenza col Pr. Tatti Jacopo, 3.200 in siepi per quattro anni. Dieci al via per quella che si presenta come una bella corsa con però un favorito piuttosto evidente: Solar Focus, ancora una volta per il fucsia sgarciante di Paolo Favero. Il cavallo ha corso in forte progresso e ha tutte le carte in regola per conquistare la sua prima vittoria nella disciplina. Dovrà vedersela con Little Bruv di Eros Ostanel che, a gran sorpresa, lo ha battutto piuttosto bene a Pisa di quattro lunghezze. Quel giorno però Solar Focus è apparso molto tardivo e il suo interprete regalò qualcosa all'avversario, migliorando in maniera esponenziale all'uscita successiva peraltro con l'ausilio dei paraocchi. A mio avviso si tratta di un soggetto di livello inferiore, ma la prestazione di Pisa, unica in Italia del cavallo, è sufficiente a valutarlo con estrema prudenza.

Grandissima curiosità per Agonda, alla sua seconda corsa in carriera e al debutto in siepi. Femmina di proprietà di Josef Aichner, già apparso con Olesko, ha disputato un'ottima prova a Pisa in piano finendo alle spalle del qualitativo Burggraf, nell'Amedeo Tanzi (ultima corsa peraltro di Twilight Zone che corse in modo imbarazzante finendo ultimo senza mai intervenire). Potrebbe costituire la sorpresa della corsa anche perché, a parte i due sopracitati, non ci sono in pista potenziali fenomeni. La monta è di Emmanuel Reinhardt, il training di Alex Taber alla sua seconda stagionale. Dovrebbe avere quota.

Tra gli altri menzione per Alisios, pimpante a Treviso e qui proposto in categoria superiore. Il portacolori della scuderia Magog è cresciuto rispetto alle esibizioni milanesi di autunno e anche per questo è da preferire rispetto a una coppia di avversari che si troverà ad affrontare domenica e che lo hanno battuto, seppur di misura, nelle uscite lombarde. Mi riferisco ai rientranti Last Scream  e Mont Fort, entrambi capaci di fornire buone prestazioni al loro debutto in siepi (rispettivamente secondo e primo) senza poi averne confermato il valore. Sul secondo, per i colori Siba, Ivan Cherchi ottiene il primo ingaggio extra Favero.
Si rivede Francesco Contu, il decano del settore, con Grand Link, cavallo che potrebbe sorprendere, ma su cui ci sono poche basi di giudizio. Ha già battuto nettamente Last Scream e Mont Fort su terreno paludoso e sono convinto che domenica andrà a incrementare il proprio montepremi vincite, ma è da tenere in considerazione solo per una trio qualora dovesse avere quota. I colori sono della Milano snc (quella di Signor Tiziano) che lo ha acquistato dalla Briantea, la monta di Davide Columbu.

Durissima per gli altri tre. Fata Birichina ha deluso a Pisa ed è assai dietro rispetto ad Alisios, apparso molto migliorato rispetto al confronto diretto tra i due a Milano (la portacolori Satalia aveva avuto la meglio). Inoltre è una cavalla assai difficile e riottosa, al massimo, credo di poter dire, potrebbe ambire a una quarta moneta. Peggiorano le cose con After the Goldrush, deludentissimo al debutto a Pisa, ma da prendere con le molle essendo un Favero (colori Magog) anche se per poter andare al marcatore dovrebbe migliorare di una ventina di lunghezze. Ardua anche per Mbhali per il trainer di Jozef Vana sr, poco convincente al debutto di Treviso quando è giunto quarto a una dozzina di lunghezze da Alisios e senza mai essere in condizione di entrare in gara.

Pronostico Mancho: Solar Focus (base piazzata per accoppiate e trio), Little Bruv, Agonda.

Sorpresa da inserire in trio se ha quota: Grand Link.

Si arriva cosi ai due fiori all'occhiello della riunione milanese con due prove, le prime della stagione, riservate ai cavalli debuttanti. Si registra peraltro il debutto in siepi dei cavalli di tre anni, i primi, per la categoria 2012, ad affrontare le siepi in Italia. Otto al via, con pronostico non certo facile, nel Pr. Primi Salti. Paolo Favero monopolizza l'attenzione presentando la metà dei partecipanti. Due sono i soggetti chiamati a difendere la divisa fucsia, gli altri due, invece, sono di Axel Ambruschitz. Andiamo però a presentare gli otto pionieri della stagione ostacolistica riservata ai giovanissimi, dove non mancano l'appuntamento Raf Romano, Francesco Contu, Jozef Vana sr e il sorprendente Mario Marcialis che tanto bene ha fatto con Fantastico Daniele.
La sensazione, salvo un paio di eccezione, è che sia un lotto di soggetti mandati a saltare più per "disperazione" che per convinzione. La quasi totalità del campo è costituita da soggetti che in piano hanno deluso, spesso in categorie vendere-reclamare. Si discostano in modo netto da questa categoria la coppia griffata Magog costituita da Multiplier (già omaggiato nel blog quando abbiamo parlato della scuderia di Axel Ambruschitz per festeggiare la vittoria di Sol Invictus nel Gruppo 1 di Pisa) e da El Draque. Sono loro due le nostre prime scelte, rispettivamente affidate a Jozef Bartos e a Dominik Pastuszka. Hanno entrambi corso bene a Pisa e a Roma, ottenendo piazzamenti in discreta compagnia. El Draque è stato acquistato a Tattersalls in autunno per 12.000 sterline, segno evidente che la qualità non manca. Gli altri, se si corresse in piano, sono tutti di categoria inferiore, ma col passaggio alle siepi può succedere di tutto.

Mi intriga Azamourday che, a differenza del duo Magog proveniente da Tattersalls, ha corso il Pr. Tattersalls giungendo quarto a settembre 2014. D'altra parte è compagna di colori di un certo Morrocoy e fare l'accostamento con Moqorro è un attimo... E' una femmina che ha avuto un promettente inizio di carriera, con due vittorie e vari piazzamenti in condizionata. Ha deluso all'ultima uscita, a Pisa, a vendere. La monta è di Alessio Pollioni, il training di Mario Marcialis per la First Racing. E' la mia terza scelta. Per la First Racing, scuderia nata nel 2003 con Pikachu, dovrebbe trattarsi della terza corsa in ostacoli in tutta la sua storia (sebbene abbia avuto tra le sue file anche Signor Tiziano), dopo il debutto col "cogito ergo sum in rosso" e dato che agli inizi di carriera tra le loro file c'era un certo Pitagora è facile risalire al nome del soggetto che prese parte al Pr.Caimi. Perché fare indovinelli che sembrano finte da trequartista di classe? Semplice, il padre di Pitagora era Platinì. Per gli amanti dei pali (e dunque coloro che rispondono alla massima di Ezio Vendrame per il quale era più divertente prendere il palo che fare goal) si segnala (come non si sa, visto che si parla di pali) un terzo elemento della scuderia, sempre con la "P" di iniziale: Pesse.

Grandi manovre per arrivare ai due soggetti che sono stati citati col passaggio di cui sopra. La scuderia La Nuova Sbarra che, per Paolo Favero, presenta Misterium (stessa provenienza di Moqorro e fratellastro dello stesso per linea paterna). Per i vincitori del Pr.Pisa di alcuni fa, con l'eccelso Magic Box, è l'occasione per confermarsi quale secondo allevamento più rappresentato nella stagione, dopo la Razza Dormello Olgiata, oltre che per tentare la scalata nella classifica dedicata agli allevatori con concreta possibilità di superare Giulio Frascatani in prima posiziione. Misterium è un nome in perfetta sintonia con Pesse, pur se con tono latineggiante, che mi fa tornare in mente un certo Vittorio di provenienza milanese... Roba da Draghi... E' un soggetto alla quinta uscita, tre con La Nuova Sbarra. Dopo un promettente debutto nel Pr. Chiese (da qui l'idea dei Chase), dietro a Goldstream, avvenuto a fine settembre si è un po' perso, senza però scendere in categoria di minima. Se si adatta alle siepi potrebbe essere la sorpresa della corsa, in sella avrà Sylvain Mastain... Enigma pericoloso! Per la cronaca, date certe matrici, il Mistero in questione corse solo tre volte.

E se c'è Misterium volete che non tornino i conti con Vittorio? Certo che no, Francesco Contu manda in pista quindi Mr.Vittorio per la scuderia Giu e Gio che debutta in ostacoli dopo otto anni di carriera e colori inaugurati con King Cry a febbraio 2007. Anche per Mr.Vittorio (fratellastro per linea paterna di Locky Taylor) due prime corse tra luci e ombre, esaltate da un piazzamento in maiden a Napoli dietro a Lambrusco con Monteriso in sella, poi un allentamento e declassamento in categoria reclamare e con un solo piazzamento, quarto, dopo foto stretta (a sfavore per il terzo) con Golden Crush nel Pr. Cola d'Amatrice, a Roma (quel giorno in pista anche Cortefranca). Soggetto quindi che quando c'è odore di bevande si piazza subito, ora non so se la Forst sia in trattative con San Siro, in caso contrario...

Piuttosto regolare in categorie minori è la quarta scelta di Paolo Favero: Peschierano, attenzione perché qua qualcuno potrebbe leggere succo alla pesca (Eranopeschi) e allora quanto detto fino a ora potrebbe realizzarsi relativamente a Mr Vittorio. Proveniente dal blasonato allevamento di Loreto Luciani, Peschierano è un cavallino che in piano ha sempre corso in categorie minime, debuttando a Tagliacozzo. E' ancora maiden sebbene vanti quattro piazzamenti in otto uscite. Poca qualità, ma molto regolare. Vedremo se col passaggio alle siepi sarà in grado di fare un salto in avanti... Non è escluso, caso contrario non vorrei essere nei panni di Cherchi...

Chiudono il campo Cortefranca del meranese Rolando Facchini (debutto dei colori nel 1997 con l'ottimo Del Santo, mezzosangue scuola De la Motte rappresentato nella prima corsa da Merguib, allevato proprio dal francese) e Journey della Statek Blata (già apparsa a Treviso con il deludente Sundara) affidata a Vana sr, entrambi i peggiori del campo se si corresse in piano. Il primo non si è mai piazzato, subendo peraltro un pesante distacco da Mr.Vittorio, il secondo ha corso due volte in Rep.Ceka senza piazzarsi.

Pronostico Mancho: Multiplier, El Draque, Azamourday.

Spettacolo alla quinta corsa, il classico PR. CORONA FERREA, 3200 metri in siepi per cavalli debuttanti di quattro anni e oltre. Si tratta di una classica un tempo riservata ai cavalli di tre anni. Saranno addirittura una moltitudine (come diceva un famoso personaggio di Panariello) i partenti, un numero che, in Italia, non si registrava da tempo nella categoria ostacoli. Molti fantini al debutto stagionale e altri che riappaiono come per magia (Manuele ed El Rrheras), l'unico assente, ed è davvero strano, è Davide Satalia, il quale, salvo sorprese dell'ultimo minuto, guarderà la corsa dai monitor o dalla tribuna, se preferisce.
Mi piace allora introdurre questa corsa con due cavalli nati nel 1990, anno da Notti Magiche, che hanno disputato una sola corsa in carriera senza quasi apparire sui monitor. Il primo è un grigio mancato, figlio di Livia Drussilla, che prese parte alla Corona Ferrea con ambizioni di piazzamento e staff Cieffedi (anche se la giubba era degli acquirenti di Stuck). Ricordo che seguii attentamente la corsa (sui giornali), preparando proprio una scheda per questo cavallo. Come anticipato a inizio articolo, le corse di Milano, a quei tempi, non si vedevano. Il cavallo, preparato appositamente per le siepi, dato il padre, era dato come potenziale vincente, ma non chiuse il percorso e non si rivide mai più in pista. Ciò nonostante conservo ancora la scheda, alla pagina sei del quaderno che si apre con moto Aprilia da cross in primo piano.
L'altro cavallo lo ricordo invece per una prova debuttanti/maiden di Roma che riscosse un numero vertiginoso di partenti, era di proprietà del signor Ceccherini, figlio di The First Love. Anche lui fece una sola corsa in carriera, nello stesso anno del Corona appena citato, con Buzzetti sulle staffe; chiuse in quindicesima posizione proprio a ricordare il clamoroso numero dei partenti di questo Corona Ferrea. Il suo nome...? Beh, visto che si ha a che fare con le siepi, era Ginepro da Selva (pagina 22 dell'archivio Mancho).

Veniamo ora al campo dei partenti, roba da far venire le convulsioni dalla felicità. Innanzi tutto vediamo le novità. Tre (numero ricorrente) fantini al debutto stagionale in siepi (Jolibert, Hubert e Bens), da moltiplicare per due per un totale di sei allenatori al debutto stagionale in siepi (gli ex fantini di ostacoli Davide Pacifici e Giuliano Rota, quindi Mau Manili, Wroblewska e Marinoni, queste ultime due appartenenti al gentil sesso). Per gli amanti della matematica, 3+6= NOVE volti nuovi nella stagione.

Ruolo da favorito del campo riservato a Swanwick Shore di cui abbiamo già parlato in occasione della riunione di Treviso, dove ha vinto in gentleman all'ultima uscita. Ricordo solo che è il fratellastro per linea materna di Cross Fade (ultimo vincitore della storica Gran Corsa Siepi di Roma). I colori sono di Axel Ambruschitz il trainer di Paolo Favero. Sopra c'è mister 50%.

Il mio favorito però è Technokrat, pur se penalizzato al peso per la maggiore età. Cavallo, di proprietà tedesca, di sette anni chiamato a difendere di colori di Aichner, per la monta di Emmanuel Reinhardt. Debutta in Italia e vi arriva con una lunga trafila di corse di Gruppo in patria e in Francia. Sono addirittura tredici le classiche che ha corso consecutivamente, dal giorno del pesce d'aprile del 2013 al 6 settembre del 2014, ottenendo una vittoria con Victoire in sella (giustamente) e sette piazzamenti. E' inoltre un cavallo abituato alla lunga distanza, avendo corso sui 3.200 metri piani. Ich mag es come dicono i teutonici, mio favorito. Mi piace!

Indicati questi due, per il resto occorrerebbe Mandrake e non mi riferisco al personaggio nato dall'inventiva di Falk nel 1934. Ci addentriamo in una selva intricata e difficilissima da sbrogliare, probabili quote da festeggiamenti.

Partiamo col "mostro" Paolo Favero, il quale presenta altri due soggetti per difendere il fucsia. Si tratta del duo già battuto in piano da Swanwick Shore ovvero Sir Rosco e Red Pilgrim. Entrambi acquistati a Tattersalls per 6.000 e 7.000 sterline. Avranno in sella rispettivamente Dominik Pastuszka e Ivan Cherchi. La logica, quindi, farebbe protendere per Sir Rosco, ma il divario tra i due non è marcatissimo pur se a favore del primo. Da considerare quindi Sir Rosco per accoppiate o trio, anche perché il suo peso è molto favorevole in virtù della giovane età (quattro anni).

Benino anche Superkiki del duo Marcialis-Pollioni (Tulipan Roc il proprietario, al debutto in siepi). Ha vinto alla prima in carriera a Pisa poi è finito per ben figurare solo nelle categorie medio-basse, ma il suo allenatore sembra averci sempre creduto, perché l'ha dichiarato partente anche in corse di una certa qualità. Motivo quest'ultimo per dargli fiducia, anche in considerazione di quello che leggerete in seguito.

Grossa attenzione anche su Thibodeau da Storm Mountain e Diva Aggressiva, che ha corso tanto nel 2014 e ha vinto piccoli discendenti. L'unica perplessità deriva dalla totale inesperienza sui salti di proprietario (Astori) e dell'allenatore (Bebbu) entrambi al debutto in ostacoli. Peso favorevole, Maceli in sella.

Per gli altri c'è un grandissimo equilibrio con soggetti provenienti dalle categorie minime e con qualcuno che ha fatto vedere qualcosa di buono, ma a inizio carriera.

Applauso di incoraggiamento e un grande in bocca al lupo, non certo per farla mangiare, a Laura Marinoni, patentata 2009, che debutta in ostacoli in veste di allenatrice presentando Don Viannei, una risposta celata alla perdita di Mychoon suo ex allievo passato per volere di Allegri nelle mani di Giuliano Rota (lo ricordiamo quale ottimo interprete) e anch'esso presente in questo Corona. Anche se c'è da dire che tra la Marinoni e Allegri c'è un certo legame storico con quest'ultimo che era altresì munito di patentino di allenatore. A ogni buon conto la Marinoni non vince da trenta corse, l'ultimo successo l'ha ottenuto con Corbakti nel maggio di due anni fa. Ha vissuto i suoi momenti migliori proprio con quest'ultimo cavallo e con Blu Air Crypto, che gli regalò il primo successo in carriera. Per Don Viannei è un impegno, sulla carta, proibitivo. Si tratta di un castrone grigio di cinque anni che ha avuto un ottimo inizio di carriera, vincendo il giorno del pesce d'aprile del 2013 un premio per debuttanti (i cabalisti si divertiranno) agli ordini di Arena, abbondantemente davanti a due vecchie conoscenze dei siepisti: Signor Tiziano e Fano. Il successo fu tanto convincente da valergli la candidatura all'Emanuele Filiberto (L) dove giunse terzo il sopra ricordato Notti Magiche. Il grigio non convinse, confermandosi però quarto in condizionata poco dopo a poche lunghezze da Keshiro (impegnato in contemporanea domenica a Pisa in Listed Race). Poi il probabile infortunio e la lontananza dalle piste per circa un anno e il rientro incolore con sei non piazzamenti in altrettante uscite. Il proprietario Gabriele Amato non è un frequentatore delle siepi, pur avendo già intrapreso questa esperienza a inizio secolo. La sua fu una tocca e fuga. Lo ricordo soprattutto per due cavalli: l'indistruttibile Don Czar (forse il suo preferito) cavallo in grado di disputare qualcosa come 143 corse e Nora che ricordo invece nelle scuderie in quel di Pisa. Avrà in sella il francese Dominique Jolibert, che debutta in Italia ma è un veterano in patria. Un soggetto dunque degno di rispetto, ma difficile da giocare.

E' più forte la candidatura di Mychoon che comunque arriva dalle categorie di minima, con un solo successo (datato ottobre 2014 a Milano) in quindici corse. E' di proprietà di quell'Emanuele Allegri (che è anche l'allevatore) che ottenne importanti risultati con Manacerace sia in siepi che in steeple, ma soprattutto in cross, peraltro recuperato con un'operazione sperimentale ai tendini con ricostruzione "bionica" degli stessi; lo ricordiamo premiato in una classica ostacolistica della riunione pisana (nella Corsa Siepi dei 4 Anni) dove peraltro debuttò nella nuova carriera.
Mychoon avrà in sella Davide Columbu per gli ordini di Giuliano Rota. Rota torna a confrontarsi con il suo vecchio lavoro, che ha un po' tralasciato a beneficio delle piane. Il suo ultimo cavallo apparso sui salti è stato il crosser Regain Madrik. Quota alta per loro, ma qualche speranza di andare al marcatore.

Discorso analogo per Germipola, altra cavalla di quattro anni da categorie minime e per giunta ancora maiden. Per il proprietario Francesco Accogli (che è anche l'allevatore, proprio come Allegri) è un ritorno all'antico amore, visto che manca dalle siepi da sette anni. Si tratta infatti di un vecchio estimatore degli ostacoli che iniziò la propria carriera di proprietario proprio in questo particolare settore dell'ippica con Red Profet, il paliesco Canapetta e Corifeo che gli regalò il primo successo nel 2002 proprio in sodalizio con l'attuale allenatore Davide Pacifici. Nome storico quest'ultimo, figlio di quell'Orlando reputato da tutti come il fantino più tecnico negli anni '80 nella disciplina ostacolistica, addirittura studiato nei video da alcuni suoi giovani colleghi. Lo potremmo definire, per l'epoca, facendogli un enorme complimento, il Gianfranco Dettori delle siepi. Vinse un solo G.P. Merano, ma in un anno da Notti Magiche, il 1990, con quel Miocamen che abbiamo ricordato nel duello con Master e Pacifici era certo un maestro nella disciplina. Ricordo anche Davide, suo figlio, in sella in categoria gentleman prima e poi, se la memoria non inganna, in fantini. Chiuse la carriera nel 2005 con Blucerchiata. Impegno comunque problematico nonostante il blasone passato dell'entourage, cercherà il piazzamento, difficile che possa lottare per la vittoria.

Flebili chance anche per Rum Dum, figlio di uno stallone a me caro, anche per certi trascorsi letterari: Yeats (recordman ad Ascot con 4 Gold Cup in bacheca). La proprietaria, Barbara Migliaccio, è un'altra che tenta l'avventura ostacolistica meritandosi così gli auguri della redazione. E' al debutto così come il suo cavallo e credo anche lo stallone, quantomeno in Italia. Il cavallo è presentato da Maurizio Manili (debutto a Novi Ligure con Paperissima nel 2003 e in siepi, sempre sulla pista piemontese, con il mezzosangue Eureka de Larveron), il cui cognome (ma non era lui) ricordo legato a una cavallina pagata alle aste Anac 3.000.000 (prezzo minimo d'asta) e assai scarsa in piano. Ebbene, messa a saltare, disputò tre sole corse da vera campionessa, vincendo il Giulio Coccia e il Pr. Giovani, però non più per i colori dei Manili (peraltro molto originali, direi caleidoscopici) che, non indovinandola, la vendettero a basso prezzo a tale Fois. Il nome della cavalla...? Beh, parlando di cavalli e di scrittori irlandesi dediti al fantastico non poteva che essere, senza chiamare in causa l'Andy Capp (non vorrei essere zavorrato dato che parlo spesso di ascendenti), Brobdingnag, nome che, come tutti sanno, è legato a I Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift (carriera meno fortunata rispetto al connazionale Yeats, del resto il Premio Nobel l'ha vinto quest'ultimo...). Voglio sperare per loro che l'accostamento appena fatto possa essere di buon auspicio, perché Rum Dum non pare certo avere il crisma di Red Rum (uno che con il tre fece una cosa da Shining). Il suo allenatore manca dalle siepi da circa dieci anni e nell'occasione ha il coraggio, e dunque applauso da parte della redazione, di presentare addirittura due soggetti. Regolarmente in pista in piano, costituisce l'originaria base di partenza da cui hanno preso le mosse la Tomasini e il gruppo Masiello (quello dei vari Twilight Zone, Clever Bend, Brockton) più volte ricordato per la somiglianza con la giubba Gabbrielli (Fidio, non Idalgo). Era infatti Maurizio Manili l'allenatore di questi cavalli. Dunque faremo il tifo per questo soggetto, ma sarà difficile poterlo vedere protagonista.  E' comunque un cavallo da gran fondo, solito prender parte in categorie minime (anche lui ancora maiden con  cinque piazzamenti in nove corse), avrà in sella lo svizzero Michael Huber, al debutto stagionale in Italia.

Il secondo cavallo presentato da Maurizo Manili, dopo Rum Dum, è il numero quindici Tilkar su cui si rivede Abdil El Rrherras, ultimo anche nella classifica fantini (sezione ostacoli). Due vittorie in categoria interessanti a Varese, nella scorsa estate (tra l'altro davanti a Mr Benson che ricordiamo vincitore in siepi in autunno), poi un brusco calo di forma con sconfitte subite da Germipola a cui però concedeva oltre dieci chili. Proprio l'elemento del peso, spesso sfavorevole, potrebbe giocarle a favore (corre questa volta col pesino). Comunque difficile anche se potrebbe giocare la quinta. Il proprietario Gabriele Calabretta è l'ennesimo debuttante in siepi.

Curiosità per il polacco Salam di proprietà del fantino Rostillav Bens (uno che in Italia è difficile da riscuotere). E' rientato bene a Varsavia, dopo aver preso parte a un gran premio locale (ultimo, lontano) non confermandosi in categoria superiore con un duro distacco dal vincitore Testarossa. Per me è un outsider, ma non avendo parametri di riferimento potrebbe giocarsela con qualcuno dei sopraindicati (che non sono fulmini di guerra). Per la vittoria è molto dura.

Tra gli outsider da alta quota, a mio avviso, da subire senza battere ciglio.

Drunner, altro soggetto da minime ma molto più costante di quelli sopra analizzati e capace di andare più volte al marcatore. Lo presenta Raf Romano a oltre un anno dalla sua ultima apparizione. E' un ex Giannotti, passato in proprietà a Giuseppe De Molnier. Quest'ultimo è un piccolo proprietario di lungo corso che non ha mai avuto, in contemporanea, più di tre cavalli in scuderia. Appassionato delle siepi, lo ricordiamo con Bramieri, e non è una battuta dal tono Bellicoso, e soprattutto con Filott (piazzato nel Vanoni) e il più recente Ciro Vincenti (2° nel Richard del 2013). Credo che Raf Romano, che lo monterà in corsa, opterà per una prova in siepi per saggiarne il livello e l'attitudine. Outsider.

Mistero assoluto per la scelta di Vana Sr che propone un debuttante assoluto, Scharamara, che non ha mai corso nonostante i quattro anni. Considerati le ultime prove dei debuttanti griffati Vana sr e soprattutto i problemi fisici che questo cavallo, probabilmente, avrà avuto, penso si possa provare a subire passivamente. Outsider.

Lohala costituisce la seconda scelta di Giuliano Rota che eredita la coppia Ostanel, mettendo su Dirk Fuhrmann (sull'altro c'è Columbu). Il soggetto è di proprietà del duo Della Pietra (Margherita è un amazzone) e, curiosamente, viene spedito in siepi, forse per saggiarne il rendimento date le prove non convincenti in gentleman. Un solo piazzamento in cinque corse in categorie di minima. Per i Della Pietra (giubba apparsa per la prima volta nel 2011 con tre vittorie conquistate da Giocasta e Fergola) è il debutto in siepi. Estremo outsider.

In conclusione una gran bella corsa con i complimenti da spartire tra gli organizzatori, gli allenatori e i proprietari con un gran numero di volti nuovi alle prese per la prima volta con le siepi o che vi ritornano dopo grande tempo. Un bello spot promozionale che si spera, ma ne siamo certi, possa essere rispecchiato dallo spettacolo in pista. Ben venga la Promozione, allora...

Pronostico Mancho: Tecnokrat, Swanwick Shore, Superkiki.

Eventuale sorpresa della corsa a caccia di quota: Rum Dum.

DAI DEBUTTANTI IN SIEPI, PASSAGGIO DI AVVICINAMENTO AL PR.PISA
con un prodotto uscito nel 1979 dal prestigioso allevamento dall'Az.Agr della Razza di Vulci,
vincitrice del G.P. Merano nel 1982 con PRINCE PAMIR, alcuni meso dopo lo scatto di questa foto.
E se nel Pisa c'è un certo VERT AZUR la Vulci risponderebbe con VERT ANTIQUE, vice top-price di 
ASSISI DEL SANTO, pagato 170 milioni all'Anac, concepito nell'anno dello scatto della foto.
Un soggetto svezzato da Mr. SCURO per la scuderia PACINI poi passato, con abile mossa strategica,
nella scuderia tirreniese del Bar Sport, un gruppo che fece vedere i sorci verdi in certi tornei di Marina di Pisa
e che ha a che fare con un lontano aneddoto legato la triade GIANFRANCO DETTORI, CIEFFEDI, FESTINESI.
Proverbiale allora la matrice del tre, una melodia da "SIERO DELLA VERITà": che FA... VERO... VERATRUM... VERATRO!

Ed eccoci alla bonus-track della giornata, il 125° Premio Pisa, la nona corsa analizzata nell'articolo. Qualcuno potrebbe obiettare che non tornano i conti, che il risultato fa otto dopo la soppressione del PR. Spinelli, prova in cross che ha visto dichiarato partente un solo soggetto... forse Quiquoqua, ma gli errori sono sempre dietro l'angolo specie quando si parla di una disciplina in cui può succedere di tutto (quindi meglio non giocare, in questo caso non correre, come direbbe The Special One). E infatti chi sostiene questo è in fallo e noi gli sventoliamo sotto un bel cartellino fucsia, dimostrando che proprio grazie all'eliminazione di questa prova tornano i conti. E' Lord of the Nile a far tornare i conti, badate come strano è il mondo, e chi altro potrebbe essere l'ago della bilancia, dato che si è parlato di Oceano di Fuoco - Hidalgo, film incentrato sulla più grande corsa che si teneva proprio nel paese delle piramidi grazie alla volontà dei nobili egizi.? E scusate se in geografia non sono troppo forte, ma il Nilo non attraversa proprio l'Egitto...? E allora sulla ruota della pista della Lady San Rossore arriva il numero nove, anche se alla sesta saranno proprio otto i partecipanti, tanti quante le corse che qualcuno crede siano state analizzate (non contando il Lord, e il riferimento non va alla Lady M, ma alla San Rossore).
E se si è parlato di fuoco e animali preistorici, in occasione della presentazione del Tango Mamacita, chi altro potrebbe essere il protagonista numero uno delle corsa se non B REX DRAGO? Quattro vittorie in sei corse, rientra da dicembre quando vinse il Criterium di Pisa dovendo però sudare per piegare Gea and Tea anche a causa di uno scarto che fece dire a Querci la seguente frase: "Se c'avevi uno accanto lo mandavi in tribuna...!".  Nell'occasione i due erano a pari peso, domenica il cavallo di mister Dragoni concederà un chiletto e mezzo, forse non molto anche se non corre da qualche mese. In sella Cristian Demuro al posto di Vargiu.
Concrete chance di piazzamento, magari per la terza, per il Favero Magical Roundabout che ha una linea molto favorevole offerta da Cassiano Fan che lo porta vicinissimo all'altro Effevi, Clockwinder. La sensazione però è che il pupillo di Villa sia più pericoloso. Il rivale numero uno del Drago sarà ancora Gea and Tea, molto regolare sulla pista. Attenzione poi a Vennarecci che ha corso in grande progresso a Napoli, rifilando quasi cinque lunghezzea a L'Etacq condendogli qualcosa come quattro chili, ma comunque da porre su una seconda linea
Arriva dalle reclamari francesi Vert Azur, peraltro neppure vinta, finito alle spalle di un certo Grand Argentier. Sarebbe davvero una beffa se si piazzasse in Listed Race in Italia, e dunque lo vogliamo subire anche per questo (ancora maiden dopo tre corse, sempre il tre).  
Gli altri sembrerebbero chiusi per la vittoria. Chester Deal, per i colori del detentore del premio Mario Lanfranchi, ha corso bene ma ha già subito Gea and Tea, finendogli dietro quasi di tre lunghezze e con due chili a favore (domenica saranno alla pari). Stesso discorso per Corral Canyon battuto di due da Chester Deal ma col peso di due chili a suo sfavore.
Comunque una bella corsa all'insegna, sulla carta, dell'equilibrio. Non sembrerebbero esserci grandi differenze. Andiamo decisi per Brex Drago perché se Botti lo fa correre, al posto di altri come a esempio Il Bagnino, vuol dire che il cavallo sta alla grande. In questi mesi avrà ulteriormente affilato gli artigli, contenendo gli scarti e sarà pronto per eruttare fuoco. Indichiamo come secondo Gea and Tea, per la terza Clockwinder stretto da Magical Roundabout, verso il quale andrà il tifo di questa redazione. Un grande augurio anche a Santini e Mario Lanfranchi, di cui conservo una dedica su un libro che mi è giunto e verso il quale va un nostro ulteriore tifo, anche se ha già vinto il premio.

Pronostico Mancho: Brex Drago, Gea and Tea, Clockwinder.

Chiudo, visti certi post precedenti in cui abbiamo ricordato dei calciatori, con un ricordo speciale per FRANCESCO MANCINI, portiere storico delle squadre di Zeman nonché capitano del Bari e portiere anche del Pisa calcio (ha vissuto a Tirrenia a cento metri da casa mia e ho una sua maglia) di cui lunedì ricorre l'anniversario della sua prematura scomparsa. Tra l'altro si chiamava come mio bis nonno paterno, mentre mio nonno avrebbe festeggiato l'onomastico due giorni dopo, ovvero il primo aprile, chiamandosi infatti UGO MANCINI (dicono che gli somiglio parecchio). Un ricordo anche per lui che non ho mai conosciuto.

GIANFRANCO DETTORI bissa i successi ottenuti con MASTER REPLY
nel Pr.PISA, come indica il numero di sella di WORLDWIDE, vincitore
dell'edizione del 1992. Per Dettori fu un tremendo 1-2 dopo il successo
dell'anno precedente ottenuto in sella a PIAN DI CAIANO
un nome che mi ricorda un regista e una mia certa invervista... E
a proposito di registi si riparte da MARIO LANFRANCHI, per iscrivere
un nuovo nome nell'importante Albo d'Oro della corsa.
(FOTO DI MATTEO MANCINI).












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