sabato 7 marzo 2015

Tabellino ottava riunione in ostacoli, Sant'Artemio, Treviso, 7 marzo.


DAL VENTO DI VERTIGO ALLA TEMPESTA DEL SECOLO: Rispettate le candidature al Duca d'Aosta, cavalli di testa terribili, senza chiamare in causa un certo D'Annunzio e il suo Alcyone.

A cura di Matteo Mancini.

Per gli amanti del doppio... Ecco il vero IL TEMPESTA, colui a cui fu
messo come quarto nome JACK BEAUREGARD. Oggi ricorre
il 19° anniversario della sua ultima presenza in pista.
(Foto Matteo Mancini).

Sette marzo giornata da King's Company, celebre nonno di Loving Wild, terzo componente del trio delle meraviglie targato Fidio, di importanzione americana. Stephen King, anni orsono (senza chiamare in causa il Welles), lasciava correre la sua penna plasmando il romanzo fiume Storm of the Century, da noi tradotto come La Tempesta del Secolo; vera e propria eccezione del figlio prediletto di Castle Rock, in una produzione sterminata filtrata anche da prestanomi e nomi di fantasia (come nel caso del Running Man), unico esempio presentato in modo anomalo, divergente, rispetto a un tradizionale romanzo di facile consumo. Ricorrenze che vanno e vengono, diciannove anni fa prendeva parte alla sua ultima corsa in carriera l'ultimo cavallo di casa, fratellastro di una vincitrice in hurdle in Inghilterra, e col nome omaggiante al Fighter americano che aveva come nonno Grey Dawn, vero e proprio specialista dei cross country, ma giudicato da alcuni come uno schizoide, alcuni che hanno visto la targa in qualche premio importante e recriminano sfortune difficilmente probabili. Un cavallo, il nostro, omaggiante alla "S" non specificata dal gruppo Cieffedi e tradotta con l'aggettivo "Stormy" dal sottoscritto in persona, grande fan peraltro del King che conquistò un secondo posto in serie A col Pisa e già omaggiato in Spaghetti Western vol.1.. Due corse finali in gentleman e amazzoni, la prima nel giorno che c'è e non c'è (29 febbraio), la seconda il sette marzo con la Grizzetti in sella e il compianto Forotti. Poi il risentimento all'anteriore destro, arto su cui il vescicante aveva già mostrato i suoi effetti, quindi la decisione del ritiro dalle competizioni.  
Soprattutto però oggi ricorre l'anniversario di un altro King, più importante, ovvero quel Martin che sfidò l'ostracismo di una maggioranza cieca e sorda al cospetto di certe problematiche che tutt'oggi sembrano non scomparire. Ricorreva l'anno 1965 in quel dell'Alabama; King, come un purosangue di razza nobile, a menare la danza di un plotone agguerrito alla ricerca dei diritti perduti. Non è fine di queste pagine tracciare solchi in un terreno a volte poco fertile come quello dell'equità e dell'onestà, altri vi devono intervenire, qui ci limitiamo a esultare con i tifosi del Crotone, omaggiati per mezzo di Ciano in sede di presentazione (e dunque abbiam portato fortuna al nostro pupillo). Oggi, con una vittoria firmata Torregrossa, hanno abbandonato l'ultima posizione, ma soprattutto ci catapultiamo al Sant'Artemio di Treviso dove si è tenuta l'ottava giornata di corse in ostacoli, prove che ci hanno riservato piacevoli sorprese, grazie al dirompente ardore dei cavalli di testa. Soggetti questi ultimi menzionati come primi in sede di presentazione e capaci di regalare finali serrati al cardiopalma, con una gigante Magog di Axel Ambruschitz ancora protagonista. La scuderia italo-austriaca, senza mandare in campo colui che ha debuttato nel Premio "S", "s" di Superman, ha brillato come protagonista dalla seconda alla quinta corsa facendo sorridere Paolo Favero e Jozef Bartos sempre più leader. Andiamo in cronaca e ci congratuliamo anche con la Kripton, vincitrice a Grosseto, nel giorno della presentazione delle prove di Treviso, con quel Luparolo che avevamo omaggiato nel primo articolo dedicato ai tabellini della riunione ostacolistica.

Si parte alle 14 inoltrate, il sottoscritto assiste dai monitor di casa in differita. Prima prova è il Pr. De Massa, 3900 metri in cross country che fungono da preludio al main event della stagione veneta: il Duca d'Aosta. In pista il primo e il secondo classificato dell'ultima edizione, Nils e Priory Bay entrambi al rientro. Scomettitori orientati sulla scuderia di Paolo Favero (1,47) che dispone anche del duo bianco (in quel di Pisa), Monjoliano e Uni Light. Agguerrito il bresciano Raf Romano, delusione della stagione fin qui, sulla front runner Tweety Kash, sulla carta la più in forma del lotto (sensazione rispecchiata dalla quota 2.34). Ruolo da osservatore per Eros Ostanel e il suo Mordicchio.

La Cronaca:  Con due giorni di ritardo, causa mancata pubblicazione dei filmati sui siti di settore, riusciamo a vedere le corse. Subito una novità in cabina di commento, per quel che ricordo, con uno speaker nuovo. Va al comando, a sorpresa, Mordicchio. Il ritmo è blando. Uni Light sembrerebbe voler andare, ma Sylvain Mastain ne tiene a freno gli ardori. Sui primi Tweety Kash, con a ridosso Monjoliano, a precedere Priory Bay e in coda Nils. Gruppo raccolto per buona metà del percorso, fin quando Monjoliano non va a pressare Mordicchio rilevandolo al comando. I due sempre seguiti da Tweety Kash e Uni Light, a precedere Priory Bay e all'estrema attesa Nils. La vera accelerazione però si registra all'ultimo passaggio della buca, prima della piegata verso la pista del trotto e l'ingresso nel tracciato convenzionale. Monjoliano e Nils, risalito a poco a poco dalle retrovie, tentano la fuga braccati da Tweety Kash. Cede, seppur non di schianto, Mordicchio, fin lì in evidenza, mentre prova la rimonta Priory Bay in ritardo di un paio di lunghezze, lasciando a chiudere Uni Light. Si entra in dirittura con Nils che progredisce con facilità, prendendo vantaggio da Monjoliano. Tweety Kash non interviene, sebbene Romano tenti di sospingerla con energia. La femmina finisce per essere coperta anche da Priory Bay, protagonista di gara attendista. Nils, intanto, si isola in avanti. Bartos si volta a controllare la concorrenza che non è all'altezza della situazione. Nel tratto piano l'allievo di Favero non viene neppur richiesto. Il compagno di colori Monjoliano completa il doppio fucsia resistendo al tardivo finale di Priory Bay che chiude bene alla distanza. Vicina la monocorde Tweety Kash, lontani gli altri due.

Il Commento di Matteo Mancini: Si riparte da dove ci si era fermati. Paolo Favero schiera il 32° e il 33° cavallo della stagione e fa doppietta. Ancora primo mister 50% Jozef Bartos, oggi addirittura capace di incrementare la pazzesca percentuale (specie se si considera che siamo sugli ostacoli). Ha vinto il cavallo più qualitativo. L'ex pisano Nils, passato non eccelso prima di finire nelle scuderie di Paolo Favero, ha controllato alla grande la concorrenza vincendo di tre lunghezze e mezzo ma senza esser chiamato al maggiore impegno. Davvero un bel rientro, davanti a un rigenerato Monjoliano ritornato ai livelli estivi. Non male Priory Bay, peraltro piuttosto snobbato dagli scommettitori (oltre sette la quota), che diviene il cavallo più anziano tra gli ostacolisti scesi in pista in questa prima parte di stagione. L'allievo di Vana è stato preservato per tutto il percorso, prima di esser lanciato in un tardivo finale. Se Vana lo avesse tenuto più sui primi, credo che il secondo posto sarebbe stato suo.
Ennessima delusione griffata Romano, marchio di fabbrica in crisi di risultati. Il bresciano ha modificato lo schema di gara della sua allieva, che non ha nella capacità di cambiare il passo la sua caratteristica principale. Tweety Kash ha sempre dato il meglio con corse di testa, in questa occasione Romano ha cercato di correre in maniera più parsimoniosa, senza poi riuscire a farle cambiare passo quando le ha richiesto l'accelerazione.
Mai protagonista Uni Light, bene Mordicchio per 3/4 di gara poi ha pagato la vivacità della prima frazione della corsa in cui si è incaricato di scandire l'andatura.

Alla Cassa: NILS, MONJOLIANO, PRIORY BAY.

Premi: Doppietta per Paolo Favero (allenatore e proprietario) e per Jozef Bartos.

Esito pronostico Mancho: Secondo vincente.

Ancora ostacoli alla seconda corsa con un rientrante che aveva impressionato a Merano: Fantastico Daniele. Il sauro ritorna alle competizioni dopo nove mesi di pausa, accompagnato da uno staff di rientranti come il fantino Pollioni e il trainer Marcialis. Se il cavallo è in forma e non limitato dagli infortuni, in questa compagnia, Pr. Maserada sui 3000 metri in siepi, può vincere. Sembrano non crederci gli scommettitori che lo relegano a terzultimo cavallo del campo, quindi vale la scommessa per il sottoscritto come avevo sottolineato in sede di presentazione.
Favorita la scuderia Magog, col duo Alisios e il sopravvalutato Constantine, ma qua chiamato a mostrare il proprio livello. Gioco anche su due dei quattro oggetti misteriosi provenienti dall'est Europa: Sundara e Bazalka, entrambi da noi indicati giovedì sera. Quote astronomiche per il figlio del tempestoso della Rep.Ceka (Stormy Jail), Kingston Jail (57), e soprattutto, e in modo ingiustificato per l'ammontare, Mbhali (oltre 90) presentato da Jozef Vana Sr.

La CronacaFantastico Daniele subito davanti. Pollioni ha il suo da fare per tenere a freno il sauro. Lo segue l'altrettanto baldanzoso Alisios, quindi su una linea Recife e Constantine, a precedere i quattro ospiti stranieri con in coda il grigio, dal mantello tendente al bianco, Kingston Jail.
Fantastico Daniele tira via di buona lena, sgranando il gruppetto con i componenti che seguono a distanza ben intervallata l'uno dall'altro. Alisios è il primo degli inseguitori, quindi Constantine, Recife e gli altri. Si passa per l'ultima volta davanti alle tribune, dove rischia la caduta Dirk Fuhrmann da Recife, protagonista di un mezzo scarto. Non cambia niente sotto la lunga progressione di Fantastico Daniele avvicinato sulla curva finale dal doppio Magog. Pollioni si volta a controllare i due avversari, con Alisios che sferra l'attacco deciso prima dell'ultima siepe. Non risponde invece ai due Constantine, più attardato Recife ingoiato dal gruppo dei ceki. Fantastico Daniele e Alisios saltano appaiati l'ultima siepe, col sauro che risponde colpo su colpo al baio montato da Bartos. I due finiscono vicinissimi e Pollioni può alzare la frusta al cielo e salutare così il suo rientro alle competizioni. Terzo, tranquillo, Constantine, mentre Recife perde il quarto posto nel finale a opera di Mbhali.

Il commento di Matteo Mancini: Braccia alzate come ai vecchi tempi, quando le telescriventi sostituivano le immagini dei monitor, specie quando si correva al Sant'Artemio. Fantastico Daniele si salva di un'incollatura dall'affondo del Magog di turno, Alisios, e regala soddisfazione al caporedattore della testata. Benino Constantine che si riscatta dal rischio di esser bollato come un "ciuchino" artigliando un terzo posto non sufficiente a farci prendere l'accoppiata. Gli altri disseminati per la pista proprio con l'estremo outsider Mbhali a conquistare la quarta moneta sul solito calante Recife. Ancora male Jozef Vana sr che sembra non trovare il ritmo giusto. I suoi allievi non sono mai stati in corsa, idem gli altri due ospiti stranieri. Kingston Jail addirittura ha dato l'impressione, fin dalle prime battute, di non essere in grado di tenere l'andatura imposta da Fantastico Daniele.

Alla Cassa: FANTASTICO DANIELE, ALISIOS, CONSTANTINE.

Premi: Vittoria per la Crossing Promotions, giusto tributo al cross country, e per i rientrati Alessio Pollioni e Mario Marcialis per i quali vale il classico One Shot, One Kill di sniperiana memoria (senza chiamare in causa il grigio Longanesi dei Cecchini, anche perché il King preferisce Bompiani e qua si salta).

Esito pronostico Mancho: Vincente da alta quota.

Parentesi in piano per la terza e la quarta, ma grande attenzione del sottoscritto soprattutto per il Pr. Bepi Pegoraro dove debutta in Italia il fratellastro, per linea materna (Cinzia Vegas), dell'ultimo vincitore della Gran Corsa Siepi di Roma, uno che con il cross ci sta a pennello: Cross Fade. Gioco però del sottoscritto sulla "coppia calcistica" Ciano, in veste di attaccante per i colori dell'interprete di Steep Reef nell'avventura in cross del Sant'Artemio, e sullo stretto marcatore Raimondi con Evelyn Poehl fresca vincitrice a Pisa.

La Cronaca Eccezionale: Parziale "pazzesco" di Ciano e Swanwick Shore che schizzano in testa con decisione. I due prendono dalle cinque alle otto lunghezze agli inseguitori. Corsa all'americana per Riki Belluco e Veronica Grasso Caprioli. Ciano passa al comando all'imbocco della curva finale dopo pariglia col Magog. In terza segue, a qualche lunghezza, Raimondi poi Bakelor e gli altri in grossa difficoltà. All'apice della curva cede Swanwick Shore che finisce preda di un Raimondi in forte rimonta. Ciano, intanto, non riesce a scappare, Raimondi gli va a prendere la scia, quindi il calante Swanwick Shore, mentre si unisce alla lotta anche Bakelor che completa l'aggancio. Nel tratto finale Raimondi sfila Ciano, terzo Bakelor, mentre cede di schianto Swanwick Shore, comunque quarto.

Commento di Matteo Mancini: Si esulta sotto la torre. Raimondi e Ciano non deludono le attese. Primo e secondo. I due vicini con Bakelor a rovinare la festa davanti a Swanwick Shore, nuova freccia nell'arco Magog e autore di un avvio in cui non si è certo risparmiato.

Alla quarta corsa attenzione per Fire of Debora. La cavalla ha lavorato sulle siepi agli ordini di Raf Romano che però preferisce farla correre in piano. La femmina non corre affatto male, e viene a cogliere un bel terzo posto non troppo retributo dal totalizzatore. Addirittura controfavorita della scuderia Cescon, quella di Saarinen, che vince la corsa  con la seconda scelta Itasip, quasi a voler omaggiare Pisa, un po' come fatto dal sottoscritto in occasione del debutto della femmina che porta in pista il nome di un celebre pilota finlandese. Chiude ottavo Ritornello quasi tenendo fede al suo nome e al piazzamento dell'omonimo nel Pr.Ciucci del 1985, a Pisa.

Il timido ARJEN sfugge ai fotografi al rientro della 
II GRAN CORSA SIEPI NAZIONALE di Pisa (GRUPPO 1)
(Foto di Matteo Mancini).

Ed eccoci alla corsa più interessante della giornata: Pr. Clemente Papi, 3.500 metri in siepi per anziani. Dieci al via con lo slovacco L'Ame du Desert dato come ritirato dai risultati definitivi della corsa e che invece è in pista con paraombre. Tullio Ostillio alla corsa della verità, ma Arjen straordinario, per il suo livello, in Gr.1, a Pisa. Difficile fare i conti col Magog. Tra gli altri la classe di Salar Fircroft, col grigio e il suo interprete però appannati nel periodo ma da tenere in considerazione per un'accoppiata o, magari, una trio. Attenzione anche all'oggetto misterioso montato da Kubik: Zeus di panteriana memoria (16 la quota), ma provenienza ceka. Difficile per gli altri, salvo sorpresa Inoogoo su cui però aleggia la sensazione di un rientrino in sordina. Gli scommettitori puntano sul trio Favero che, a sorpresa, è il favorito della corsa con speranze riversate su Arcachon e Dominik Pastuszka

La Cronaca: Tullio Ostillio al comando per i primi due salti, prima di essere rilevato da Arjen. Bartos va a scandire una discreta andatura, seguito dal pupillo di Davide Satalia, quindi Salar Fircroft, L'Ame du Desert, Arcachon, Inoogoo e, via via, gli altri con Saarinen che segue leggermente discosta. Non cambia pressoché niente fino all'ingresso della curva finale, dove si registra la risalita di Taquari, fin lì in penultima posizione. Arjen sempre in testa con Tullio Ostillio motivato ad affiancarlo, quindi Taquari che prova l'aggancio, a precedere, vicini, Salar Fircroft allo steccato, Zeus, a largo, Arcachon a centropista e gli altri non lontani. Dopo l'ultima siepe Arjen va alla corda, finiscono forte Tullio Ostillio e Taquari sullo steccato opposto. Davide Satalia spinge e frusta come meglio non potrebbe, ma Arjen si salva. Terzo il ceko, poi Salar Fircroft quasi coperto del tutto da Arcachon.

Commento di Matteo Mancini: Ornella Vanoni cantava "Musica, Musica", un po' come quella volta del Cyborga. Arjen ruba lo schema di gara all'allievo del Satalia e scandisce andatura di testa. Epilogo finale stile Derby di Epson, ma a parti invertite, un po' come quella strana giubba di Ambruschitziana memoria apparsa nel più importante Premio Pisa per il caporedattore. Colori sulle spalle di Lester Piggott ed epilogo in salsa Roberto against Rheingold, conosciuto, se non ricordo male, dai fan di Alan Ford e Superciuk, ma anche al Bat scuola Gabbriella, non la Spaak plasmata da Steno, ma il padre del Sapphirius con cui il Marchese Guglielmi affrontò con sgommata la riviera del Gran Premio Merano. Un'incollatura la stretta fotografia tra i due rivali dichiarati. Arjen conferma l'ottima forma, corre alla grandissima anche Tullio Ostillio con Davide Satalia che, questa volta, ha ben motivo per esultare. Chiude terzo un buon Taquari che fa saltare la trio. Male ancora Raf Romano, distante di sette lunghezze con Salar. Delude Zeus, quinto finisce Arcachon. Giro di pista per Inoogoo da seguire alla prossima uscita.

Alla Cassa: ARJEN, TULLIO OSTILLIO, TAQUARI.

Premi: Quinta vttoria stagionale per la scuderia Magog, diciannovesima per Paolo Favero e Undicesima per Bartos. Dominio Assoluto fin qui.

Esito pronostico Mancho: Vincente e accoppiata (presa con la base vincente e tre dietro).

La scelta piazzata del Mancho a Pisa, come ricordato in presentazione corse. 
Il numero 9 THE MERCANTILIST
Con lad con occhiali da sole in perfetto stile VANA.
(Foto di Matteo Mancini).

Per gli amanti dei portieri, si chiude con il protagonista dell'asta ANAC di ottobre 1984, col numero 269, da Lotar ma senza Mattheus. L'interessato chiude un bel doppio portando a casa le due reclamare, il Pr. Oderzo e Pr. di Livenza, rispettivamente sui 2.000 e i 2.350 metri. Thrilling nella prima delle due prove, con la caduta del favorito Drop the Gun, va gù anche Bel Plaisir ovvero il primo e l'ultimo cavallo del campo. E' Davide Cescon, l'interprete di quest'ultimo, a innescare la caduta andando a tamponare il battistrada Liebe Boy. Trionfa Bel Gold col Belluco chiamato al duro impegno da mister Twilight Zone, Davide Steinwandter, in sella a Brietta. La femmina dopo aver seguito il battistrada aveva tentato la fuga scurvando al comando. Bell'epilogo finale con quattro cavalli a lottare, oltre allo scosso Drop the Gun che precede tutti sul traguardo. Ancora un'incollatura a fare la differenza tra il primo e il secondo. Terzo finisce Segat con Theokerr, mentre quarta con un'impresa da National Ilaria Saggiomo (assente da due anni) che porta Liebe Boy al quarto posto.  Davvero una bella corsa quella di Ilaria Saggiomo e del suo pupillo, capace nel finale di ritornare sui primi quasi al punto di giocarsi la vittoria. Dopo la figuraccia nel cross di Pisa, un bel modo per riscattarsi. Ritirato Adessosi.

Nell'ultima, altra accoppiata portata a casa dalla redazione, con tre cavalli a girare, roba da 63 al totalizzatore (manco ci fosse Bulldozer). La scelta piazzata del Mancho a Pisa a far salire i bollori: The Mercantilist, viene a battere Relco Nordic, l'altro siepista dei quattro iscritti, per le soddisfazioni che solo il Sant'Artemio può offrire (5 piazzato). Il portacolori della Statek Chyse si è reso protagonista di una dirittura finale pazzesca, avendo scurvato in ultima posizione (troppo attendista l'interprete, credo un debuttante). I due dietro a Glenrun, sapere vero (il sapore era Glengrant): quasi seicento euro per ubriacarsi per chi ha colto il terno. L'ex dormelliana Carresana a completare il marcatore, davanti al deludente Sugarello e ai siepisti Miosole (si è persino presentato per giocarsi un piazzamento, pagava circa 80 al totalizzatore) e Smart Casual (quest'ultimo ben appoggiato dai bookmakers e protagonista di corsa di testa). 
Appuntamento a sabato prossimo, al Sant'Artemio, paradiso dei gentleman e amazzoni. Buona festa della donna a tutte, nel segno del giallo.

Omaggio a Ciano, ma anche al secondo nome de IL TEMPESTA... Ha a che fare
con lo stemma dei Pitagorici.
(Scudetto del Crotone Calcio).



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